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1) FONTI DI PRODUZIONE
- fonti del diritto→atto o fatto abilitato dall’ordinamento giuridico a produrre norme giuridiche
- Costituzione regola le fonti primarie (che a loro volta regolano le fonti secondarie)
- fonti primarie→leggi e atti con forza di legge
- fonti secondarie→regolamenti amministrativi
- Bollettini Ufficiali delle Regioni (B.U.R.) e Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (G.U.U.E.)
3) FONTI-FATTO E FONTI-ATTO
- rinvio→ordinamento di uno Stato rende applicabili al proprio interno norme di altri ordinamenti:
• fisso→atto applicato come norma interna, rimane tale anche se viene modificato
nell’ordinamento di provenienza
• mobile→adegua modifiche che si producono nell’ordinamento di provenienza
- criterio cronologico→in caso di contrasto tra 2 norme, si preferisce quella più recente
(abrogazione della norma meno recente)
- principio di irretroattività degli atti normativi→dispongono solo per il futuro, non hanno effetti
sul passato (possibili deroghe per determinate leggi)
- criterio gerarchico→in caso di contrasto tra 2 norme, si preferisce quella con il posto più elevato
nella gerarchia delle fonti (annullamento della norma inferiore)
9) IL CRITERIO DELLA SPECIALITÀ
- criterio della specialità→in caso di contrasto tra 2 norme, si preferisce la norma speciale a quella
generale (anche se questa è successiva)
- criterio della competenza→in un contrasto tra 2 norme con la stessa posizione gerarchica, si
applica quella competente in materia
- riserva di legge formale ordinaria→impone che sulla materia intervenga solo l’atto legislativo
prodotto attraverso procedimento parlamentare
- legge formale→atto normativo prodotto dalla deliberazione delle Camere e promulgato dal
Presidente della Repubblica (legge costituzionale e legge formale ordinaria)
- atto con forza di legge→atto normativo equiparato alla legge formale ordinaria, ma con diversa
forma (decreto legislativo delegato, decreto-legge)
3) PROCEDIMENTO LEGISLATIVO
3) Promulgazione della legge da parte del Presidente della Repubblica (entro 30 giorni
dall’approvazione della 2a Camera)→possibile rinvio della legge alle Camere con richiesta di
riesame, ma se il Parlamento riapprova la legge, questa deve essere promulgata
- decreto legislativo→atto con forza di legge emanato dal Governo in esercizio della delega
conferitagli dalla legge:
1) proposta dei Ministri competenti e delibera del Consiglio dei Ministri
2) eventuale deliberazione definitiva del Consiglio dei Ministri, a seguito di pareri espressi da
soggetti consultati
3) emanazione del Presidente della Repubblica (decreto presentato almeno 20 giorni prima
della scadenza della delega)
- per materie più complesse prevista una doppia delega con scadenze differenziate→al 1o
decreto emanato, il Governo può far seguire decreti correttivi/integrativi
- decreto-legge→atto che il Governo può adottare in casi straordinari di necessità e urgenza, entra
in vigore immediatamente, ma Parlamento deve produrre legge di conversione entro 60 giorni:
• Senato→parere della Commissione Affari Costituzionali sulla sussistenza dei requisiti di
necessità e urgenza (entro 5 giorni)
• Camera→Governo presenta relazione sui presupposti di necessità e urgenza, pareri di
Commissione referente competente e Comitato per la legislazione (entro 5 giorni)
- referendum abrogativo→strumento con cui il corpo elettorale può abrogare leggi, atti con forza
di legge o disposizioni in esse contenute (creazione di nuove norme):
2) Ufficio Centrale per il Referendum presso la Corte di Cassazione decide sulla legittimità dei
quesiti→entro 15 dicembre
4) Presidente della Repubblica fissa il giorno della votazione tra 15 aprile-15 giugno (se
referendum ammissibile)
5) Ufficio Centrale si accerta del raggiungimento del quorum (altrimenti iniziativa fallisce)→se
i “no” superano i “sì”, lo stesso quesito non può essere riproposto per i successivi 5 anni
6) se più “sì” che “no”, decreto del Presidente della Repubblica dichiara abrogata la
legge/atto/disposizione (dal giorno dopo, ma può essere ritardata fino a 60 giorni)
- procedure si interrompono in caso di scioglimento anticipato delle Camere (riprende 1 anno dopo
l’elezione) o se la legge viene abrogata prima del referendum
- regolamenti:
• fonti secondarie limitate dalle riserve di legge della Costituzione
• Governo emana regolamenti nelle materie sulle quali lo Stato ha potestà legislativa
esclusiva, lasciando alle Regioni il potere regolamentare sulle altre materie
• regolamenti dell’esecutivo (governativi e ministeriali/interministeriali), regionali e
degli enti locali
• emanati dal Presidente della Repubblica (previo parere del Consiglio di Stato e di altri
organi prescritti dalla legge)→Corte dei Conti controlla la legittimità
- diritto derivato→atti normativi che disciplinano gli organi UE e i loro poteri normativi:
1) atti non vincolanti:
• raccomandazioni UE→inviti agli Stati a conformarsi ad un certo comportamento
• pareri→di un organo UE su un determinato oggetto
2) atti vincolanti:
• regolamenti UE→norme generali ed astratte, direttamente applicabili in ciascuno degli
Stati membri
• direttive UE→atti normativi che vincolano gli Stati membri al conseguimento di un
risultato (lascia agli Stati membri decidere riguardo forme e mezzi per raggiungerlo)
• decisioni UE→atti con cui si applicano direttamente norme generali e astratte a situazioni
particolari e concrete (riguarda uno Stato membro o un certo soggetto giuridico)
- ai conflitti tra norme UE e norme interne si applica il criterio della competenza (prevalenza
del diritto UE)→giudice italiano accerta se sulla materia sia competente l’ordinamento UE o
quello italiano, quindi applica la norma dell’ordinamento competente
- principio di sussidiarietà→UE interviene nei settori che non sono di sua esclusiva competenza
solo se gli obiettivi non vengono conseguiti dagli Stati membri (Trattato di Maastricht)
- rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia UE→giudice con dubbi sulla validità di una norma
derivata rispetto ai Trattati (competenza degli organi europei) o sull’interpretazione delle
disposizioni UE (norma UE ha effetto diretto? norma interna compatibile con l’ordinamento UE?)
- legge europea→adegua le norme italiane a quelle europee per interrompere eventuali procedure
d’infrazione della Commissione UE contro l’Italia
- attuazione norme UE ricade sulle Regioni nelle materia di loro competenza→nel caso manchi
l’attuazione, lo Stato adotta le disposizioni necessarie per la loro attuazione (ma perdono efficacia
quando la Regione adotta una sua disciplina di attuazione delle norme UE)
V) LE FONTI DELLE AUTONOMIE
1) STATUTI REGIONALI
- Statuti delle Regioni Speciali→forme e condizioni particolari di autonomia, adottati con legge
costituzionale
2) LEGGI REGIONALI
- legge regionale→legge ordinaria formale (parificata alla legge statale, ma diverse competenze)
- lo Stato può impugnare le leggi regionali solo dopo la loro pubblicazione ed entrata in vigore
- sussidiarietà→alcune funzioni amministrative esercitate dallo Stato (perché mal esercitate dalle
Regioni o per avere un coordinamento centrale), seguendo il principio di leale collaborazione
(coinvolgimento delle Regioni)
- organi giudicanti:
• civili:
- 1o grado→giudice di pace, tribunale
- 2o grado→corte d’appello
• penali:
- 1o grado→giudice di pace, tribunale, corte d’assise
- 2o grado→corte d’appello, corte d’assise d’appello, tribunale della libertà
5) Giudici Militari→in pace su reati delle forze armate, in guerra su reati stabiliti dalla legge
- Corte di Cassazione→ultimo grado di giudizio a cui si può fare ricorso contro le decisioni dei
Giudici Ordinari
- provvedimenti del CSM emanati come decreti del Presidente della Repubblica→in caso di
ricorso, TAR del Lazio (1o grado) e Consiglio di Stato (2o grado)
IX) GIUSTIZIA COSTITUZIONALE
2) LA CORTE COSTITUZIONALE
- decisioni della Corte non sono impugnabili→Corte Costituzionale motiva i propri processi
interpretativi e argomentativi
- giudizio in via principale→ricorso da parte dello Stato contro leggi regionali o della Regione
contro leggi statali o di altre Regioni (entro 60 giorni dalla pubblicazione della legge)