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I) FONTI DEL DIRITTO: NOZIONI GENERALI

1) FONTI DI PRODUZIONE

- fonti del diritto→atto o fatto abilitato dall’ordinamento giuridico a produrre norme giuridiche
- Costituzione regola le fonti primarie (che a loro volta regolano le fonti secondarie)
- fonti primarie→leggi e atti con forza di legge
- fonti secondarie→regolamenti amministrativi

2) FONTI DI COGNIZIONE: PUBBLICAZIONE E RICERCA DEGLI ATTI NORMATIVI

- Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (G.U.)→pubblicazione atti normativi e serie


speciali (sentenze della Corte Costituzionale, atti UE, leggi regionali, concorsi pubblici)

- Bollettini Ufficiali delle Regioni (B.U.R.) e Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (G.U.U.E.)

- vacatio legis di 15 giorni tra la pubblicazione e l’entrata in vigore

3) FONTI-FATTO E FONTI-ATTO

- fonti-fatto→fonti che non sono volontà di un soggetto indicato dall’ordinamento (fatti


giuridici→eventi naturali, consuetudini sociali, norme UE, norme di altri Stati)

- forma tipica dell’atto→intestazione all’autorità emanante, nome proprio dell’atto, procedimento


di formazione dell’atto stesso

4) TECNICHE DI RINVIO AD ALTRI ORDINAMENTI

- rinvio→ordinamento di uno Stato rende applicabili al proprio interno norme di altri ordinamenti:
• fisso→atto applicato come norma interna, rimane tale anche se viene modificato
nell’ordinamento di provenienza
• mobile→adegua modifiche che si producono nell’ordinamento di provenienza

7) IL CRITERIO CRONOLOGICO E L’ABROGAZIONE

- criterio cronologico→in caso di contrasto tra 2 norme, si preferisce quella più recente
(abrogazione della norma meno recente)

- principio di irretroattività degli atti normativi→dispongono solo per il futuro, non hanno effetti
sul passato (possibili deroghe per determinate leggi)

- principio di irretroattività dell’abrogazione di una norma→vecchia norma applicata ai casi


precedenti l’abrogazione

8) IL CRITERIO GERARCHICO E L’ANNULLAMENTO

- criterio gerarchico→in caso di contrasto tra 2 norme, si preferisce quella con il posto più elevato
nella gerarchia delle fonti (annullamento della norma inferiore)
9) IL CRITERIO DELLA SPECIALITÀ

- criterio della specialità→in caso di contrasto tra 2 norme, si preferisce la norma speciale a quella
generale (anche se questa è successiva)

- norme in conflitto rimangono entrambi efficaci e valide→interprete sceglie quale norma


applicare (deroga dalla norma generale in favore di una speciale)

10) CRITERIO DELLA COMPETENZA

- criterio della competenza→in un contrasto tra 2 norme con la stessa posizione gerarchica, si
applica quella competente in materia

11) RISERVE DI LEGGE E PRINCIPIO DI LEGALITÀ

- riserva di legge→Costituzione impone al legislatore di disciplinare una certa materia:


• assoluta→materia regolata dalla legge formale ordinaria o atti equiparati, molte aggiungono
la riserva di giurisdizione (autorizzazione di un giudice)
• relativa→intervento di regolamenti amministrativi, ma la legge deve disciplinare i principi
cui il regolamento deve attenersi

- riserva di legge formale ordinaria→impone che sulla materia intervenga solo l’atto legislativo
prodotto attraverso procedimento parlamentare

- riserva rinforzata→ulteriori vincoli per il legislatore:


• per contenuto→regolamentazione fatta dalla legge ordinaria solo con contenuti particolari
(limitazione della libertà a condizione che sia giustificato)
• per procedimento→procedimento aggravato rispetto al normale procedimento legislativo
(maggioranza deve avere il consenso della minoranza)

- riserva di legge a favore di atti diversi dalla legge:


• legge costituzionale→approvazione degli Statuti delle Regioni ad Autonomia Differenziata,
giudizi di legittimità costituzionale
• regolamenti parlamentari
• decreti di attuazione degli Statuti speciali
III) LE FONTI DELL’ORDINAMENTO ITALIANO: STATO

1) COSTITUZIONE E LEGGI COSTITUZIONALI

- procedimento aggravato per la formazione delle leggi costituzionali:


1) 1a deliberazione→possibilità di presentare emendamenti, il progetto viaggia tra le 2 Camere
finché entrambe approvano lo stesso testo (maggioranza relativa→più “sì” che “no”)
2) 2a deliberazione (3 mesi dopo):
• maggioranza qualificata dei 2/3 in entrambe le Camere→promulgazione da parte del
Presidente della Repubblica
• maggioranza assoluta (50%+1 dei componenti)→entro 3 mesi si può richiedere un
referendum (500 mila firme, 5 Consigli Regionali, 1/5 di una Camera) e se i consensi
superano i voti sfavorevoli (non c’è quorum) o il referendum non viene richiesto, la legge
viene promulgata

- la forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale (art.139)

2) LEGGE FORMALE ORDINARIA E ATTI CON FORZA DI LEGGE

- legge formale→atto normativo prodotto dalla deliberazione delle Camere e promulgato dal
Presidente della Repubblica (legge costituzionale e legge formale ordinaria)

- atto con forza di legge→atto normativo equiparato alla legge formale ordinaria, ma con diversa
forma (decreto legislativo delegato, decreto-legge)

3) PROCEDIMENTO LEGISLATIVO

1) Iniziativa legislativa→presentazione di un progetto di legge ad una Camera:


• governativa (disegno di legge)
• parlamentare→parlamentare presenta progetto di legge alla propria Camera
• popolare→50 mila firme (entro 6 mesi)
• regionale (Consigli Regionali)
• del CNEL

2) Deliberazione legislativa (entrambe le Camere approvano lo stesso testo)→prima che un


progetto di legge venga discusso in una Camera, deve essere esaminato dalla Commissione
permanente competente (individuata dal Presidente della Camera):

- Procedimento ordinario (Commissione referente)→Commissione discute articolo per articolo,


vota eventuali emendamenti e poi presenta alla Camera il testo approvato:
• 1a lettura→discussione generale
• 2a lettura→discussione dei singoli articoli, eventuali emendamenti e votazione del testo
definitivo di ogni articolo
• 3a lettura→approvazione finale dell’intero testo della legge (maggioranza semplice o
relativa)

- Procedimento per Commissione deliberante (escluse materia con riserva di assemblea→leggi di


delegazione legislativa, leggi di approvazione dei bilanci)→Commissione assorbisce tutte le fasi,
sostituendo l’aula nelle 3 letture (se Governo, 1/10 della Camera o 1/5 della Commissione stessa
fanno richiesta, il progetto di legge segue il percorso ordinario)
- Procedimento per Commissione redigente→Commissione discute e approva emendamenti,
riservando alla Camera l’approvazione finale (esclusione materie con riserva di assemblea e valida
la richiesta di rimettere in aula il progetto)

3) Promulgazione della legge da parte del Presidente della Repubblica (entro 30 giorni
dall’approvazione della 2a Camera)→possibile rinvio della legge alle Camere con richiesta di
riesame, ma se il Parlamento riapprova la legge, questa deve essere promulgata

5) LEGGE DI DELEGA E DECRETO LEGISLATIVO DELEGATO

- legge delega→Parlamento attribuisce al Governo l’esercizio del potere legislativo:


• delega conferita con legge formale (riserva di legge formale)→approvata con
procedimento ordinario (riserva di assemblea)
• contenuti necessari→delega su un specifico oggetto, con tempo limitato e principi direttivi

- decreto legislativo→atto con forza di legge emanato dal Governo in esercizio della delega
conferitagli dalla legge:
1) proposta dei Ministri competenti e delibera del Consiglio dei Ministri
2) eventuale deliberazione definitiva del Consiglio dei Ministri, a seguito di pareri espressi da
soggetti consultati
3) emanazione del Presidente della Repubblica (decreto presentato almeno 20 giorni prima
della scadenza della delega)

- per materie più complesse prevista una doppia delega con scadenze differenziate→al 1o
decreto emanato, il Governo può far seguire decreti correttivi/integrativi

- deleghe accessorie→Parlamento delega il Governo ad emanare norme di attuazione,


coordinamento o transitorie di una legge di riforma:
• testo unico→si autorizza il Governo a coordinare leggi di una certa materia e raccoglierle in
un testo unico (abrogazione norme superflue)

6) DECRETO-LEGGE E LEGGE DI CONVERSIONE

- decreto-legge→atto che il Governo può adottare in casi straordinari di necessità e urgenza, entra
in vigore immediatamente, ma Parlamento deve produrre legge di conversione entro 60 giorni:
• Senato→parere della Commissione Affari Costituzionali sulla sussistenza dei requisiti di
necessità e urgenza (entro 5 giorni)
• Camera→Governo presenta relazione sui presupposti di necessità e urgenza, pareri di
Commissione referente competente e Comitato per la legislazione (entro 5 giorni)

- emendamenti della legge di conversione→aggiuntivi, soppressivi e sostitutivi

8) REGOLAMENTI PARLAMENTARI (E DI ALTRI ORGANI COSTITUZIONALI)

- regolamento parlamentare→atto che disciplina l’organizzazione e il funzionamento di ciascuna


Camera, con particolare riferimento al procedimento legislativo (approvato a maggioranza assoluta)
9) IL REFERENDUM ABROGATIVO COME FONTE

- referendum abrogativo→strumento con cui il corpo elettorale può abrogare leggi, atti con forza
di legge o disposizioni in esse contenute (creazione di nuove norme):

1) Richiesta→depositata presso la Cancelleria della Corte di Cassazione tra 1 gennaio-30 settembre


(non l’anno precedente la scadenza della legislatura e nei 6 mesi successivi le elezioni):
• popolare→promotori raccolgono 500 mila firme entro 3 mesi
• regionale→almeno 5 Consigli Regionali approvano la stessa richiesta (a maggioranza
assoluta)

2) Ufficio Centrale per il Referendum presso la Corte di Cassazione decide sulla legittimità dei
quesiti→entro 15 dicembre

3) quesiti legittimi trasmessi alla Corte Costituzionale→giudizio di ammissibilità entro 10


febbraio (escluse da referendum→leggi tributarie, leggi di bilancio e finanziarie, leggi di amnistia e
indulto, leggi di autorizzazione alla ratifica dei trattati internazionali, quesiti disomogenei)

4) Presidente della Repubblica fissa il giorno della votazione tra 15 aprile-15 giugno (se
referendum ammissibile)

5) Ufficio Centrale si accerta del raggiungimento del quorum (altrimenti iniziativa fallisce)→se
i “no” superano i “sì”, lo stesso quesito non può essere riproposto per i successivi 5 anni

6) se più “sì” che “no”, decreto del Presidente della Repubblica dichiara abrogata la
legge/atto/disposizione (dal giorno dopo, ma può essere ritardata fino a 60 giorni)

- procedure si interrompono in caso di scioglimento anticipato delle Camere (riprende 1 anno dopo
l’elezione) o se la legge viene abrogata prima del referendum

10) REGOLAMENTI DELL’ESECUTIVO

- regolamenti:
• fonti secondarie limitate dalle riserve di legge della Costituzione
• Governo emana regolamenti nelle materie sulle quali lo Stato ha potestà legislativa
esclusiva, lasciando alle Regioni il potere regolamentare sulle altre materie
• regolamenti dell’esecutivo (governativi e ministeriali/interministeriali), regionali e
degli enti locali
• emanati dal Presidente della Repubblica (previo parere del Consiglio di Stato e di altri
organi prescritti dalla legge)→Corte dei Conti controlla la legittimità

- tipologie di regolamenti governativi:


• regolamenti di esecuzione delle leggi→assicurano l’operatività di leggi, atti con forza di
legge e regolamenti UE (senza specifica autorizzazione legislativa)
• regolamenti d’attuazione→attuano e integrano leggi e decreti legislativi con norme di
principio (legge detta i principi della materia, regolamento disciplina nel dettaglio)
• regolamenti indipendenti→emanati nelle materie in cui manca la disciplina da parte di
leggi o atti con forza di legge (escluse materie con riserva di legge)

- regolamenti delegati/autorizzati→producono delegificazione (da legge a regolamento)


IV) LE FONTI EUROPEE

1) IL SISTEMA DELLE FONTI EUROPEE

- diritto convenzionale→trattati con cui UE è stata istituita, modificata e sviluppata

- diritto derivato→atti normativi che disciplinano gli organi UE e i loro poteri normativi:
1) atti non vincolanti:
• raccomandazioni UE→inviti agli Stati a conformarsi ad un certo comportamento
• pareri→di un organo UE su un determinato oggetto
2) atti vincolanti:
• regolamenti UE→norme generali ed astratte, direttamente applicabili in ciascuno degli
Stati membri
• direttive UE→atti normativi che vincolano gli Stati membri al conseguimento di un
risultato (lascia agli Stati membri decidere riguardo forme e mezzi per raggiungerlo)
• decisioni UE→atti con cui si applicano direttamente norme generali e astratte a situazioni
particolari e concrete (riguarda uno Stato membro o un certo soggetto giuridico)

- diretta applicabilità→atti UE che producono direttamente i loro effetti giuridici negli


ordinamenti nazionali degli Stati membri (self-executing)

- effetto diretto→capacità di una norma UE di creare direttamente diritti, senza intermediazione di


un atto normativo statale (garanzia per i diritti dei singoli, tutelati dal diritto UE)

2) RAPPORTI TRA NORME EUROPEE E NORME INTERNE

- ai conflitti tra norme UE e norme interne si applica il criterio della competenza (prevalenza
del diritto UE)→giudice italiano accerta se sulla materia sia competente l’ordinamento UE o
quello italiano, quindi applica la norma dell’ordinamento competente

- principio di sussidiarietà→UE interviene nei settori che non sono di sua esclusiva competenza
solo se gli obiettivi non vengono conseguiti dagli Stati membri (Trattato di Maastricht)

- rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia UE→giudice con dubbi sulla validità di una norma
derivata rispetto ai Trattati (competenza degli organi europei) o sull’interpretazione delle
disposizioni UE (norma UE ha effetto diretto? norma interna compatibile con l’ordinamento UE?)

3) L’ATTUAZIONE DELLE NORME EUROPEE

- procedimento d’infrazione→Commissione UE rileva che uno Stato non ha adempiuto ad un


obbligo derivato dal diritto UE (se dopo vari richiami rimane inadempiente, la Corte di Giustizia
UE può infliggere una sanzione pecuniaria allo Stato)

- legge di delegazione europea→Parlamento delega al Governo il recepimento degli atti UE


(disegno di legge presentato entro il 28 febbraio di ogni anno)

- legge europea→adegua le norme italiane a quelle europee per interrompere eventuali procedure
d’infrazione della Commissione UE contro l’Italia

- attuazione norme UE ricade sulle Regioni nelle materia di loro competenza→nel caso manchi
l’attuazione, lo Stato adotta le disposizioni necessarie per la loro attuazione (ma perdono efficacia
quando la Regione adotta una sua disciplina di attuazione delle norme UE)
V) LE FONTI DELLE AUTONOMIE

1) STATUTI REGIONALI

- Statuti delle Regioni Speciali→forme e condizioni particolari di autonomia, adottati con legge
costituzionale

- Statuti delle Regioni Ordinarie→forme e condizioni di autonomia definite dalla Costituzione

2) LEGGI REGIONALI

- legge regionale→legge ordinaria formale (parificata alla legge statale, ma diverse competenze)

- procedimento di formazione della legge regionale:


• iniziativa→Giunta, Consiglieri Regionali, corpo elettorale e enti locali
• approvazione in Consiglio Regionale→3 letture in assemblea, Commissioni consiliari in
sede referente o Commissione redigente, legge approvata a maggioranza relativa
• promulgazione del Presidente della Regione (pubblicazione sul B.U.R.)

- lo Stato può impugnare le leggi regionali solo dopo la loro pubblicazione ed entrata in vigore

- sussidiarietà→alcune funzioni amministrative esercitate dallo Stato (perché mal esercitate dalle
Regioni o per avere un coordinamento centrale), seguendo il principio di leale collaborazione
(coinvolgimento delle Regioni)

- clausola di cedevolezza→norme legislative di dettaglio emanate dallo Stato nelle materie di


competenza regionale sostituiscono quelle regionali in vigore, ma cedono di fronte a nuove leggi
regionali
VIII) L’AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA

1) GIUDICI ORDINARI E GIUDICI SPECIALI

1) Giudici Ordinari→amministrano giustizia civile e penale, attraverso:

- organi giudicanti:
• civili:
- 1o grado→giudice di pace, tribunale
- 2o grado→corte d’appello
• penali:
- 1o grado→giudice di pace, tribunale, corte d’assise
- 2o grado→corte d’appello, corte d’assise d’appello, tribunale della libertà

- organi requirenti→Pubblico Ministero (PM):


• azione penale→accertamento eventuali reati penali e condanna degli autori
• azione civile→tutela di interessi pubblici (casi stabiliti dalla legge)

- Tribunale per i minorenni (1o grado)→controversie che coinvolgono soggetti minorenni:


• sede penale per tutti i soggetti che al momento del reato non erano maggiorenni
• sede civile per casi indicati dalla legge in cui si interviene nell’interesse del minore

2) Giudici Amministrativi→tutelano interessi legittimi in controversie tra privati e Pubblica


Amministrazione, in Tribunali Amministrativi Regionali (1o grado) e Consiglio di Stato (2o grado)

3) Corte dei Conti→giudica pubblici amministratori che danneggiano economicamente i soggetti


pubblici da cui dipendono (1o grado in sezioni regionali, 2o grado in sezioni centrali)

4) Giudici Tributari→controversie tra cittadini e amministrazione finanziaria dello Stato,


attraverso Commissioni Tributarie Provinciali e Regionali

5) Giudici Militari→in pace su reati delle forze armate, in guerra su reati stabiliti dalla legge

2) PRINCIPI COSTITUZIONALI IN TEMA DI GIURISDIZIONE

- Corte di Cassazione→ultimo grado di giudizio a cui si può fare ricorso contro le decisioni dei
Giudici Ordinari

4) IL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA

- Consiglio Superiore della Magistratura (CSM)→organo che adotta provvedimenti riguardanti


lo status dei magistrati ordinari (27 membri):
• 3 membri di diritto→Presidente della Repubblica (presiede il CSM), Primo Presidente
della Cassazione, Procuratore Generale della Corte di Cassazione
• 2/3 membri togati (16)→eletti dai magistrati ordinari
• 1/3 membri laici (8)→eletti dal Parlamento in seduta comune (professori universitari in
materie giuridiche e avvocati che esercitano da almeno 15 anni)

- provvedimenti del CSM emanati come decreti del Presidente della Repubblica→in caso di
ricorso, TAR del Lazio (1o grado) e Consiglio di Stato (2o grado)
IX) GIUSTIZIA COSTITUZIONALE

1) CHE COS’È LA GIUSTIZIA COSTITUZIONALE

- Corte Costituzionale giudica su:


• controversie su legittimità costituzionale di leggi/atti con forza di legge di Stato e Regioni
• conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato
• conflitti di attribuzione tra Stato e Regioni e tra Regioni
• accuse di alto tradimento e attentato alla Costituzione contro il Presidente della Repubblica
• giudizio di ammissibilità di un referendum

2) LA CORTE COSTITUZIONALE

- 15 giudici costituzionali→scelti tra magistrati, professori universitari in materie giuridiche e


avvocati con almeno 20 anni di servizio (mandato di 9 anni non rinnovabile→rinnovo della
composizione graduale):
• 5 eletti dal Parlamento in seduta comune→scrutinio segreto e maggioranza dei 2/3 per i
primi 3 scrutini, dal 4o maggioranza dei 3/5
• 5 nominati dal Presidente della Repubblica
• 5 nominati dalle Supreme Magistrature ordinaria e amministrativa→3 dalla Corte di
Cassazione, 1 dal Consiglio di Stato e 1 dalla Corte dei Conti

- Presidente della Corte Costituzionale (mandato di 3 anni rinnovabile)→giudice della Corte


eletto dalla Corte a maggioranza assoluta (al 3o scrutinio ballottaggio tra i 2 più votati)

- Corte Costituzionale emana:


• sentenze→giudizio definitivo
• ordinanze→risolve questioni che sorgono nel corso del processo (questione di legittimità
costituzionale, provvedimenti caautelari)

- decisioni della Corte non sono impugnabili→Corte Costituzionale motiva i propri processi
interpretativi e argomentativi

3) IL CONTROLLO DI COSTITUZIONALITÀ DELLE LEGGI

- giudizio in via incidentale→questione di legittimità costituzionale sorge durante un processo e


comporta la sospensione e remissione della questione alla Corte Costituzionale

- giudizio in via principale→ricorso da parte dello Stato contro leggi regionali o della Regione
contro leggi statali o di altre Regioni (entro 60 giorni dalla pubblicazione della legge)

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