Sei sulla pagina 1di 1

Gli atti aventi forza di legge:

 hanno la stessa forza della legge, la quale attribuisce loro una specifica forza attiva (abrogare) e passiva (resistenza
all’abrogazione).
 Decreto legge: capacità di auto assunzione dell’attività legislativa in casi di straordinaria necessità o urgenza (art.77). si
tratta di provvedimenti provvisori che devono essere presentati alla conversione, il giorno stesso, alle camere che si
riuniscono ogni 5 giorni. Se non convertiti entro 60 gg non sono validi fin dall’inizio. Il parlamento potrà decidere se
prendere in considerazione o meno il decreto, convertirlo o non convertirlo. In sostanza si prevede che se questo non viene
convertito può andare in contro alla decadenza, anche se vi possono essere effetti che rimangono tali anche dopo questa.
Modo dell’esecutivo per legiferare, evitando la proposta dei disegni di legge al Parlamento (primo elemento di abuso).

Prassi della reiterazione: ripresentazione nel momento in cui il decreto legge non veniva convertito, dello stesso decreto. Successe
anche che vi furono 10-12 reiterazioni o addirittura 29 (decreto riproposto per 2 anni consecutivi). Si venivano a creare situazioni e
regolamentazioni che era incerto ritenere stabili, in quanto la reiterazione poneva il parlamento in una situazione ambigua . Ciò che
limitò più o meno questa prassi fu la legge n.400 del 23 Agosto del 1988, la quale impose di non reiterare d.c già presentati.

La corte costituzionale a fine anni ’80 si impegnò a stabilire la sindacabilità dei decreti legge che venivano reiterati. Ma la corte ha il
tempo effettivo per sindacare la legittimità del decreto? Se il decreto dura 60gg se non convertito, a causa di queste tempistiche no.
Ma se il decreto, come da prassi viene reiterato, la corte PUO’ sindacare. Perché la sindacabilità si sposterà dal primo al secondo
decreto reiterante

Sentenza n 360/96: la prassi della reiterazione è INCOSTITUZIONALE. Questo perché viene meno la temporaneità del decreto
legge ma lascia due possibilità al governo: tornare con uno stesso decreto, mutandone le esigenze, giustificandone così il contenuto;
cambiare decreto mantenendo le stesse giustificazioni

Legge n.400/88:

1. COMMA 1: I provvedimenti provvisori con forza di legge ordinaria adottati ai sensi dell'articolo 77 della Costituzione
sono presentati per l'emanazione al Presidente della Repubblica con la denominazione di «decreto-legge» e con
l'indicazione, nel preambolo, delle circostanze straordinarie di necessità e di urgenza che ne giustificano l'adozione, nonché
dell'avvenuta deliberazione del Consiglio dei ministri.
2. COMMA 2: Il Governo non può, mediante decreto-legge:
a. conferire deleghe legislative ai sensi dell'articolo 76 della Costituzione, perché è necessario vi siano due soggetti
(delegante e delegato) e il parlamento non può delegare.
b. provvedere nelle materie indicate nell'articolo 72, quarto comma, della Costituzione;
c. rinnovare le disposizioni di d.c dei quali sia stata negata la conversione in legge con il voto di una delle due
Camere; (Sentenza n.29/95)
d. regolare i rapporti giuridici sorti sulla base dei decreti non convertiti;
e. ripristinare l'efficacia di disposizioni dichiarate illegittime dalla Corte costituzionale per vizi non attinenti al
procedimento.
3. I decreti devono contenere misure di immediata applicazione e il loro contenuto deve essere specifico, omogeneo e
corrispondente al titolo.
4. Il decreto-legge è pubblicato, senza ulteriori adempimenti, nella Gazzetta Ufficiale immediatamente dopo la sua
emanazione e deve contenere la clausola di presentazione al Parlamento per la conversione in legge. (deviazione del testo
costituzionale, infatti in fase di conversione il parlamento ha utilizzato la legge di conversione come strumento attraverso
gli emendamenti che aggiungono o modificano il d.c.)
5. Le modifiche eventualmente apportate al decreto-legge in sede di conversione hanno efficacia dal giorno successivo a
quello della pubblicazione della legge di conversione, salvo che quest'ultima non disponga diversamente. Esse sono
elencate in allegato alla legge.
6. Il Ministro di grazia e giustizia cura che del rifiuto di conversione o della conversione parziale, purché definitiva, nonché
della mancata conversione per decorrenza del termine sia data immediata pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

 Decreti legislativi: (art 76, comma 1 del 77)

Potrebbero piacerti anche