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DIRITTO OGGETTIVO E DIRITTO SOGGETTIVO

La parola “diritto” ha 2 significati ben distinti:

- diritto in senso oggettivo: è l’insieme delle norme giuridiche;

- diritto in senso soggettivo: è la pretesa di agire per realizzare un proprio interesse.


Tale pretesa è riconosciuta e tutelata da una norma giuridica in quanto, se il diritto viene violato,
è possibile agire per ottenere giustizia mediante l’azione giudiziaria
(es. il lavoratore ha diritto (la pretesa) di ricevere lo stipendio e tale diritto gli viene riconosciuto
da una norma giuridica).
Il diritto soggettivo deriva dunque dalla norma, cioè dal diritto oggettivo.
Esempi dei due diversi significati della parola diritto:
- Il diritto italiano non prevede la pena di morte. (diritto oggettivo)
- Il diritto italiano si uniforma ai principi del diritto internazionale. (diritto oggettivo)
- Il diritto italiano garantisce a tutti i lavoratori il diritto ad una giusta retribuzione.( il primo è
oggettivo mentre il secondo è usato in senso soggettivo).
- Il proprietario ha il diritto di godere e disporre della cosa propria in modo pieno eesclusivo.(diritto
soggettivo).

FONTI DEL DIRITTO

Le fonti del diritto si distinguono in due tipologie:

fonti di produzione cioè gli atti (documenti) o fatti (comportamenti) che producono le norme
giuridiche.
Un esempio di fonte di produzione è la legge, in quanto si tratta di un documento che contiene
norme giuridiche;

fonti di cognizione cioè gli atti che ci permettono di conoscere le norme giuridiche; un esempio di
fonte di cognizione è la Gazzetta Ufficiale che ci permette di conoscere le norme giuridiche.

Le fonti di produzione a loro volta di distinguono in:

fonti-atto cioè documenti scritti che producono norme giuridiche;


fonti-fatto cioè usi e consuetudini giuridiche (comportamenti che vengono ripetuti con la
convinzione che siano obbligatori). Le fonti fatto sono fonti non scritte che producono norme
giuridiche attraverso dei comportamenti

GERARCHIA DELLE FONTI DI PRODUZIONE

Le fonti di produzione sono molto numerose e devono essere classificate secondo la loro
importanza, si ottiene così una gerarchia delle fonti in cui i rapporti tra fonti di grado diverso sono
regolati nel seguente modo:
- la fonte di grado inferiore non può contrastare con la fonte di grado superiore ( criterio di
gerarchia)
- nei rapporti tra fonti di pari grado si applica invece il criterio temporale o cronologico, nel senso
che la fonte più recente sostituisce in tutto o in parte quella precedente, la quale viene
espressamente o tacitamente abrogata, cioè perde efficacia.

GERARCHIA:

- Costituzione e leggi costituzionali.


- Regolamenti e Trattati dell’Unione Europea
- Leggi ordinarie e atti aventi forza di Legge (decreti-legge, decreti-legislativi)
- Leggi regionali
- Regolamenti
- usi e consuetudini

COSTITUZIONE

È la legge fondamentale dello Stato perché delinea le caratteristiche essenziali dello Stato stesso
cioè i diritti e i doveri dei cittadini e gli organi dello Stato con i loro poteri. La nostra attuale
Costituzione entrata in vigore il 1 gennaio 1948 Ha sostituito lo Statuto Albertino concesso nel
1848 da Carlo Alberto di Savoia al Regno di Sardegna ed esteso al resto d’Italia dopo l’unificazione
nel 1861. Lo Statuto Albertino era una Costituzione concessa dal Sovrano, era breve perché
concedeva pochi diritti ai cittadini, era flessibile, in quanto poteva essere facilmente modificato
attraverso una legge ordinaria.
La nostra attuale Costituzione ha invece le seguenti caratteristiche:

- è votata: il 2 giugno 1946 a suffragio universale (votarono per la prima volta anche le donne), il
popolo italiano fu chiamato a scegliere con il referendum tra Monarchia e Repubblica; in quelle
occasione vennero eletti 556 deputati dell’Assemblea costituente, con il compito di redigere una
nuova Costituzione. L’assemblea elesse al proprio interno una commissione di 75 membri che
elaborarono una bozza del testo costituzionale il quale venne discusso e approvato dall’intera
Assemblea. L’approvazione definitiva si ebbe il 22 dicembre 1947; la Costituzione venne
promulgata (firmata) dal Capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola il 27 Dicembre 1947 ed
infine entrò in vigore il 1 gennaio 1948.

- è lunga: riconosce molti diritti ai cittadini.

- è rigida: non può essere cambiata con leggi ordinarie ma solo attraverso leggi costituzionali
approvate con una procedura più complessa rispetto alle leggi ordinarie (procedura aggravata).

La Costituzione si compone di 139 Articoli e di 18 Disposizioni transitorie e finali (indicate con


numeri romani);
La Costituzione si suddivide in:

- Principi fondamentali (Articoli dal 1 al 12);


- Parte Prima (Diritti e doveri dei cittadini): È suddivisa i 4 Titoli: rapporti civili (es. diritti dei
cittadini), rapporti etico-sociali (famiglia), rapporti economici (retribuzioni, sindacati), rapporti
politici (diritto di voto);
- Parte Seconda (Ordinamento della Repubblica): È suddivisa i 6 Titoli: Parlamento, Presidente
della Repubblica, Governo, Magistratura, Regioni - Province - Comuni, Garanzie
costituzionali.

REGOLAMENTI DELL’ UNIONE EUROPEA

Sono fonti di produzione esterne in quanto vengono approvate dall’ Unione Europea e producono
norme giuridiche immediatamente applicabili in tutti gli Stati membri (27). Non sono invece fonti
di produzione le direttive dell’Unione Europea, in quanto le norme in esse contenute non si
applicano negli Stati membri se non siano state recepite dallo Stato attaverso propri atti interni
(leggi o decreti). Al fine di recepire le direttive emanate dall’ Unione Europea, lo Stato ogni anno
approva una legge apposita, chiamata Legge comunitaria.
Attraverso i regolamenti e le direttive l’Unione Europea tende ad “armonizzare” le legislazioni dei
diversi Paesi membri per meglio consentire la libera circolazione di beni e persone all’interno del
mercato unico.

LEGGI ORDINARIE

Il Parlamento è il principale organo dello Stato perché è espressione della sovranità popolare.
Infatti è eletto dal corpo elettorale e si compone di due Camere: Camera dei Deputati con sede a
Palazzo Montecitorio e Senato della Repubblica con sede a Palazzo Madama.
Il Parlamento ha come principale funzione quella legislativa e approva due tipi di leggi:
- leggi costituzionali o di revisione costituzionale. Si trovano sullo stesso piano della Costituzione
( sono di pari grado) e, in base al criterio temporale o cronologico, possono cambiare o integrare la
Costituzione, ma richiedono una procedura aggravata, cioè più complessa rispetto a quella
ordinaria. ( appunto per questo le tratteremo dopo, pur essendo al primo posto nella scala
gerarchica)
- leggi ordinarie. Si trovano al terzo gradino della scala gerarchica e, in base al criterio di
gerarchia, non possono cambiare o contrastare con la Costituzione, altrimenti sarebbero
incostituzionali.
Il procedimento per la legge ordinaria è costituito da una serie di fasi e si chiama “iter legis” o
“iter legislativo”:
- iniziativa: consiste nel presentare ad una delle due Camere una proposta di legge, redatta in
articoli, da parte di 50.000 elettori (iniziativa popolare di legge), ciascun parlamentare, il Governo
(disegni di Legge), un consiglio regionale, il C.N.E.L. (Consiglio Regionale Economia e Lavoro);
- discussione e approvazione: la proposta di legge deve essere discussa ed eventualmente
approvata (con o senza modifiche, chiamate “emendamenti”) dalla Camera alla quale è stata
presentata; passerà quindi all’altra Camera dove dovrà di nuovo discussa e approvata. Nel caso in
cui questa Camera apporti delle modifiche al testo che gli è stato trasmesso, il testo di legge dovrà
tornare indietro alla Camera precedente per essere nuovamente discusso e approvato. In pratica il
testo passa da una Camera e questa fase si chiama “palleggiamento o navetta”. Tale fase si
conclude quando le due Camere hanno approvato lo stesso identico testo.

- promulgazione: è un atto di competenza del Presidente della Repubblica il quale nel firmare la
legge, ne attesta la legittimità e l’opportunità. Se il Presidente della Repubblica dovesse riscontrare
dei vizi nel testo approvato dalle Camere, può rinviare la legge indietro per una nuova
approvazione, ma deve indicare le ragioni in un messaggio motivato; tale potere si chiama “veto
sospensivo” e può essere esercitato una sola volta;

- pubblicazione: la legge deve essere pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana
per fare in modo che essa possa essere conosciuta da tutti;

- entrata in vigore: la legge entra in vigore di norma il 15° giorno dalla sua pubblicazione. Il
periodo che passa tra la pubblicazione e l’entrata in vigore della legge è detto “vacatio legis”.
Questo periodo è generalmente di 14 giorni, ma la legge stessa potrebbe prevedere un termine
diverso per la sua entrata in vigore; e precisamente un termine più lungo, se trattasi di una legge che
richiede tempi più lunghi per poter essere applicata; se la legge è urgente, la “vacatio legis”
potrebbe addirittura mancare, nel qual caso la legge entra in vigore il giorno stesso della sua
pubblicazione.
LEGGI ORDINARIE : PROCEDIMENTO LEGISLATIVO ORDINARIO

50.000 Elettori (Iniziativa Popolare)


INIZIATIVA Ciascun Parlamentare
Il Governo presenta i Disegni di Legge
Consigli Regionali
Proposta C.N.E.L. (Consiglio Nazionale Economia e Lavoro)

DISCUSSIONE E APPROVAZIONE
Camera dei deputati Senato della Repubblica

Navetta

Quando Approvano lo stesso Testo


Lo mandano al Presidente della Repubblica

PROMULGAZIONE Veto Sospensivo


(Firma da parte del Presidente della Repubblica (può rimandarla una
sola volta alle Camere con un messaggio
motivato)

PUBBLICAZIONE
(Sulla Gazzetta Ufficiale)
VACATIO LEGIS
(è di 14 giorni) la legge di regola entra in vigore il 15° giorno dalla sua pubblicazione

ENTRATA IN VIGORE

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