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LE FONTI DEL DIRITTO

Le fonti del diritto sono tutti gli atti ed i fatti rivolti


alla produzione di norme giuridiche nonché gli
strumenti con i quali tali norme sono portate a
conoscenza della collettività
Si distinguono in:

A) FONTI DI PRODUZIONE B) FONTI DI COGNIZIONE


(fatti o atti produttori delle norme giuridiche) (fatti o atti necessari per portare a
conoscenza le norme giuridiche)

Fonti-atto Fonti-fatto - Gazzetta Ufficiale della


(dette anche fonti (dette anche fonti Repubblica Italiana
soggettive) oggettive) - Gazzetta Ufficiale
Sono strumenti Sono date dall'oggettivo dell'Unione Europea
utilizzati dalle operare di certi - Bollettino Ufficiale
Autorità cui è comportamenti cui Regionale
attribuito il potere l'ordinamento attribuisce
di legiferare rilevanza giuridica
Il sistema delle fonti del nostro ordinamento è governato dal “principio della gerarchia” in virtù
del quale:
- le fonti di grado superiore non possono essere modificate da quelle di grado inferiore;
- le fonti di grado inferiore devono rispettare quelle di grado superiore;
- tra le fonti di pari grado prevale quella più recente.

In virtù di quanto detto, l'art 1 delle preleggi, individuando una sorta di “scala gerarchica”,
stabilisce che le fonti del diritto sono
1) le leggi
2) i regolamenti
3) le norme corporative
4) gli usi
1. Le Leggi

1.1. Costituzione e Leggi Costituzionali

Per quanto riguarda le leggi, la supremazia è da attribuire, senza dubbio, alla


Costituzione che ha le seguenti caratteristiche:
- è la legge fondamentale dello Stato
- è votata (perché rappresenta un patto tra i rappresentanti del popolo italiano, riuniti
nell'Assemblea Costituente, che l'hanno approvata direttamente)
- è scritta (perché tutte le norme, i diritti ed i doveri sono scritti, senza rimandare a norme
accettate per consuetudine e/o tramandate oralmente)
- è lunga (perché sono esplicitati e descritti nel dettaglio i diritti ed i doveri dei cittadini ma
anche i meccanismi che regolano la vita del Paese);
- è rigida (perché tutte le disposizioni che entrano in contrasto con la Costituzione sono
rimosse con un procedimento disposto dalla Corte Costituzionale; inoltre può essere
modificata solo con un procedimento parlamentare aggravato).
Al pari della Costituzione sono considerate le Leggi Costituzionali che sono, appunto,
gli strumenti con i quali si apportano modifiche alla Costituzione; esse richiedono
maggioranze ben più gravi di quelle richieste per le Leggi Ordinarie nonché una
procedura di stesura ed approvazione decisamente più lunga e dettagliata
1.2. Fonti Primarie

Al di sotto della Costituzione e delle Leggi Costituzionali rinveniamo le cd. fonti primarie.
Tra queste vi sono:

●le Leggi Ordinarie


●esse sono emanate dal Parlamento (art. 70 Cost.) tramite una procedura ordinaria

disciplinata dalla Costituzione che prevede l'approvazione del testo di legge dalle due
camere (Camera dei Deputati e Senato);

Decreti-legge
(emanati dal Governo in casi di necessità ed
atti aventi forza di Legge
● urgenza)

Decreti Legislativi
(emanati dal Governo su delega del
Parlamento che fissa principi e criteri direttivi
per legiferare)
●le Leggi Regionali
●esse sono emanate dai vari Consigli Regionali in virtù della potestà legislativa regionale

riconosciuta, in via esclusiva in tutte le materie non indicate nell'art. 117 Cost. Comma 2,
ed in via concorrente con lo Stato in tutte le altre materie;
●esse hanno validità solo nella Regione nella quale sono state promulgate.
2. Regolamenti

Essi sono considerati fonti secondarie perché subordinate non solo alla Costituzione
ma anche alle fonti primarie; possono essere adottati dal potere esecutivo (Governo)
oppure dagli enti pubblici territoriali (Regioni, Comuni).
Lo scopo dei regolamenti è stabilire norme per l'applicazione delle leggi.

regolamenti esecutivi: si hanno quando le leggi si limitano a regolare una certa


materia rimettendo al potere esecutivo il compito di definire le modalità di attuazione


della stessa;

regolamenti indipendenti: si hanno quando il potere esecutivo disciplina materie che


non sono regolate dalla legge ordinaria

3. Usi e consuetudini

Sono dati da tutti quei fatti e comportamenti cui la legge attribuisce una rilevanza
giuridica se sussistono due requisiti:
- oggettivo (ripetizione costante nel tempo di un certo comportamento)
- soggettivo (convinzione di prestare osservanza ad un precetto giuridico da parte
della collettività)
2. Regolamenti

Essi sono considerati fonti secondarie perché subordinate non solo alla Costituzione
ma anche alle fonti primarie; possono essere adottati dal potere esecutivo (Governo)
oppure dagli enti pubblici territoriali (Regioni, Comuni).
Lo scopo dei regolamenti è stabilire norme per l'applicazione delle leggi.

regolamenti esecutivi: si hanno quando le leggi si limitano a regolare una certa


materia rimettendo al potere esecutivo il compito di definire le modalità di attuazione


della stessa;

regolamenti indipendenti: si hanno quando il potere esecutivo disciplina materie che


non sono regolate dalla legge ordinaria

3. Usi e consuetudini

Sono dati da tutti quei fatti e comportamenti cui la legge attribuisce una rilevanza
giuridica se sussistono due requisiti:
- oggettivo (ripetizione costante nel tempo di un certo comportamento)
- soggettivo (convinzione di prestare osservanza ad un precetto giuridico da parte
della collettività)
Oltre alle fonti nazionali abbiamo poi le fonti comunitarie.
L'art. 10 Cost. stabilisce che “L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle
norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle
norme e dei trattati internazionali.......”.
L'art. 11 Cost. prosegue sancendo che l'Italia consente le limitazioni di sovranità
necessarie a un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le nazioni
(limitazioni che devono avvenire in condizioni di parità con gli altri Stati) e che, a
tal fine, sono promosse e favorite le organizzazioni internazionali rivolte al
raggiungimento dello scopo.
Questa parte dell'articolo 11 è quella che ha consentito e legittimato l'ingresso
dell'Italia nell'ONU, ingresso che in realtà chiedeva anche il rifiuto esplicito della
guerra contenuto nel primo comma, oltre che la firma del Trattato di Roma
istitutivo della CEE (oggi UE) e del Trattato di Maastricht.

Dunque, nella scala gerarchica su disegnata, dove si collocano le fonti comunitarie?


Le norme comunitarie prevalgono su quelle
interne sempre che rispettino l'ordinamento
Teoria dei “contro-limiti”
costituzionale che, quindi, ne costituisce
limite invalicabile.

FONTI DEL DIRITTO EUROPEO

1. Trattati istitutivi e principi fondamentali del diritto comunitario

I trattati sono la base dell'azione dell'Unione Europea; stipulati tra gli Stati
membri, fissano gli obiettivi dell'unione e istituiscono i diversi organi
istituzionali che ne assicurano il funzionamento.
Inizialmente furono stipulati per creare norme univoche per i vari Paesi e
agevolare il funzionamento di alcuni settori dell'economia

•Trattato istitutivo della Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio (CECA)


•Trattato istitutivo della Comunità Economica Europea (CEA)

•Trattato istitutivo della Comunità Europea per l'Energia Atomica (EURATOM)

Successivamente la Comunità Europea optò per un assetto diverso,


e si attribuì anche la potestà di legiferare in altre materie
nell'osservanza del principio di omogenizzazione

•Trattato di Maastricht (o Trattato sull'Unione Europea)


•Trattato di Amsterdam

•Trattato di Nizza

•Trattato di Lisbona (o Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea)


2. Regolamenti europei

- è un atto normativo di portata generale ed astratta (cioè non sono riferite a specifici
destinatari ma a una o più categorie di destinatari astrattamente determinati);
- le norme in esso contenute sono obbligatorie in tutti i loro elementi;
- sono direttamente applicabili (ovvero non necessitano di attività normativa da parte
dello stato membro)

3. Direttive europee

- vincolano lo Stato membro al raggiungimento di determinati obiettivi senza stabilire


le modalità o gli strumenti per farlo;
- hanno efficacia verticale (cioè sono immediatamente applicabili e vincolanti per gli
stati membri cui sono rivolte)
- non hanno efficacia orizzontale (cioè non hanno applicazione diretta nei rapporti tra
singoli cittadini o categorie di cittadini) ad eccezione delle direttive self-executing
(direttive sufficientemente dettagliate nel proprio contenuto e, pertanto, non
necessitano di provvedimenti di attuazione da parte del singolo stato membro)

4. Decisioni europee

- sono atti normativi obbligatori


- hanno portata speciale (cioè vincolano solo lo Stato membro cui sono dirette);
- sono direttamente applicabile
5. Pareri e Raccomandazioni

A differenza degli atti precedentemente analizzati, questi non sono atti


normativi vincolanti.
La raccomandazione ha lo scopo di obbligare il destinatario a tenere
un determinato comportamento considerato più rispondente alle
esigenze comuni; il parere tende a fissare il punto di vista
dell'istituzione che lo emette in ordine ad una specifica questione.

- non sono vincolanti


- non hanno particolari forme
- possono essere indirizzate a stati membri oppure anche a singoli
soggetti

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