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La dichiarazione Schuman, rilasciata dalI'aIIora ministro degli Esteri francese Robert Schuman il 9 maggio 1950,
proponeva la creazione di una Comunità europea del carbone e dell'acciaio, i cui membri avrebbero messo in
comune le produzioni di carbone e acciaio.
La CECA (paesi fondatori: Francia, Germania occidentale, Italia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo) è stata la
prima di una serie di istituzioni europee sovranazionaIi che avrebbero condotto a quella che si chiama oggi
"Unione europea".
CONTESTO STORICO DELLA DICHIARAZIONE
L’Unione europea viene posta in essere allo scopo di mettere fine alle guerre frequenti e sanguinose tra paesi
vicini, culminate nella seconda guerra mondiale.
Nel 1950, le nazioni europee cercavano ancora di risollevarsi dalle conseguenze devastanti della Seconda guerra
mondiale, conclusasi cinque anni prima.
Determinati ad impedire il ripetersi di un simile terribile conflitto, i governi europei giunsero alla conclusione
che la fusione delle produzioni di carbone e acciaio avrebbe fatto sì che una guerra tra Francia e Germania,
storicamente rivali, diventasse — per citare Robert Schuman — "non solo impensabile, ma materialmente
impossibile".
Si pensava, giustamente, che mettere in comune gli interessi economici avrebbe contribuito ad innalzare i
livelli di vita e sarebbe stato il primo passo verso un'Europa più unita. L'adesione alla CECA era aperta ad altri
paesi.
I sei membri fondatori sono il Belgio, la Francia, la Germania, l’ltalia, il Lussemburgo e i Paesi
Bassi. Nel 1957, il trattato di Roma istituisce la Comunità economica europea (CEE), o "Mercato
comune".
La Comunità europea dell’energia atomica (CEEA a Euratom) è un'organizzazione internazionale istituita,
contemporaneamente alla CEE, con i trattati di Roma del 25 marzo 1957 allo scopo di coordinare i programmi di
ricerca degli stati membri relativi all'energia nucleare ed assicurare un uso pacifico della stessa.
La durata deIl'Euratom è illimitata, a differenza di quella della Comunità europea del carbone e dell’acciaio
(CECA), che era stabilita in cinquant’anni (e che è scaduta, infatti, il 23 luglio 2002).
Gli anni '60 sono un buon periodo per l’economia, grazie anche al fatto che i paesi deIl’UE non applicano più
dazi doganali agli scambi reciproci. Essi convengono inoltre il controllo comune della produzione alimentare,
garantendo così il sufficiente approvvigionamento di tutta la popolazione, e ben presto si comincia addirittura a
registrare un surplus di produzione agricola.
PRINCIPIO DI CONTINUITA’
Principio fondamentale, dice che una norma continua a esplicare effetti anche se sono cambiati gli altri atti del
sistema.
DECRETO LEGISLATIVO
Il parlamento delega il governo ad emanare un decreto con forza di Iegge. La legge di delega deve avere un
oggetto, le linee fondamentali della materia e un limite temporale; per esempio, il parlamento può dire “entro
due anni devi fare una Iegge su questa materia e con questi contenuti essenziali”. Il decreto legislativo prodotto
dal governo deve sottostare ai limiti indicati dalla Iegge di delega. Possiamo quindi dire che il decreto legislativo
è un atto del governo avente valore di Iegge, che può essere emanato dal governo solamente se esso è stato
delegato ad emanarlo dal parlamento.
DECRETO LEGGE
Il decreto legge è un atto emanato dal governo avente forza di Iegge. Secondo la costituzione, il decreto Iegge
interviene in casi straordinari di necessità ed urgenza. Esso entra in vigore il giorno stesso della pubblicazione in
gazzetta ufficiale e dev’essere presentato alle camere, che entro 60 giorni, devono decidere se approvare o
meno questo decreto Iegge. Successivamente all’approvazione da parte delle camere, il decreto Iegge
dev’essere promulgato dal presidente della repubblica per essere trasformato in legge. Se il decreto non viene
trasformato in legge entro 60 giorni, esso decade dal giorno stesso della sua nascita, come se non fosse mai
esistito. I decreti legge possono essere emendati: se un decreto viene emendato, la disposizione originaria perde
d’efficacia fin dall’origine, a meno che non venga salvata, ossia venga deciso il contrario.
Quando il decreto Iegge viene presentato alle camere, il governo può porre la fiducia, ossia, può chiedere al
parlamento di votare il provvedimento legislativo così com’è, senza emendamenti, subordinando la propria
sopravvivenza come governo al fatto che venga votato tale decreto Iegge. Esistono però delle condizioni per le
quali il governo non può chiedere il voto di fiducia.
Le direttive sono atti normativi nati per rivolgersi agli stati, obbligandoli ad introdurre certe tutele per i cittadini.
Le direttive vengono utilizzate per rivolgersi ai vari stati, imponendo ad essi di fare determinate cose. Spesso le
direttive sono molto specifiche. Una direttiva, ad esempio, può imporre allo stato di introdurre una certa
disciplina in un dato periodo di tempo. Se Io stato, allo scadere del tempo previsto per adeguarsi, non l’ha fatto,
non traduce in norme interne questa direttiva, essa è immediatamente applicabile.
GDPR (General Data Protection Regulation): regolamento sulla privacy che una volta era direttiva. Il passaggio
da direttiva a regolamento ha rinforzato la tutela. Se il GDPR ci tutela, da quale giudice andiamo? Dal giudice
nazionale, non dal giudice dell’unione europea. Questa è una caratteristica specifica del diritto dell’unione
europea. Le normative dell’unione europea che ci danno delle tutele, sono utilizzabili di fronte al nostro giudice
internazionale; ho un problema con un provider di servizi che non mi tutela? Non devo andare dalla corte di
giustizia in Lussemburgo, ma dal mio giudice nazionale.
Cosa accade se c’è un conflitto tra diritto europeo e diritto italiano? Il giudice italiano fa prevalere il diritto
dell’unione europea.
Cosa accade se c’è un dubbio suIl’interpretazione di una norma europea? Il giudice nazionale può investire
della questione la corte di giustizia; sospende la causa e chiede alla corte di giustizia un’interpretazione sul
suo diritto. Quando Io fa, descrive alla corte il caso, al fine di aver un’interpretazione che tenga conto del
caso; la corte di giustizia risponde dando interpretazione adeguata in quel contesto al giudice nazionale. Chi
poi decide del caso, è il giudice nazionale.
Questo accade anche nei casi di conflitto tra la Iegge con la norma interna e il diritto dell’unione europea: si
chiede alla corte di giustizia l’interpretazione. Essa giudicherà solo il suo diritto, in quanto ha il monopolio
dell’interpretazione del diritto europeo.
Tra stato e regione ci sono però alcune competenze concorrenti; l’articolo 117 della costituzione enuncia le
materie di legislazione concorrenti.
Come funziona un procedimento di fronte alla corte europea dei diritti dell’uomo?
Un individuo o un gruppo può agire nei confronti di uno stato di fronte alla corte europea, lamentando la
violazione di uno o più dei suoi diritti.
Lo stato viene giudicato dalla corte, e può essere ritenuto responsabile: condannato per la violazione di un
determinato diritto.
La violazione può anche essere legata alla mancanza di tutela e protezione da parte dello stato.
La corte di giustizia europea spesso cita la convenzione europea dei diritti dell’uomo; la menziona, la utilizza per
giudicare.
Possiamo quindi affermare l’esistenza di un dialogo tra le due corti di Lussemburgo (corte di giustizia europea) e
Strasburgo (corte europea dei diritti dell’uomo).
Dal punto di vista del nucleo di diritti, la convenzione ha a che fare con i diritti fondamentali, mentre l’UE con le
dimensioni economiche.
Le sentenze della corte di giustizia europea sono immediatamente applicate dal giudice, mentre quelle della
corte europea dei diritti dell’uomo no: sta al vincitore convincere Io stato a cambiare.
IL POTERE LEGISLATIVO
Il potere legislativo è diviso tra il senato della repubblica e la camera dei deputati.
Nell’approvare una Iegge, ci dev’essere una perfetta concordanza tra le due camere, altrimenti si crea il
cosiddetto fenomeno della navette.
Per scongiurare questo fenomeno, quando si fa un testo legislativo, ci si confronta già con l’altra camera.
L’aspetto che rende difficile il procedimento legislativo è il sistema degli emendamenti, ossia la possibilità
che ha ciascun parlamentare di presentare emendamenti.
Ciascun parlamentare può quindi proporre delle modifiche al testo legislativo, perciò i testi da analizzare non
sono solo uno, ma infiniti, contando li emendamenti.
Cosa accade?
In base ai regolamenti parlamentari, qualsiasi proposta di Iegge viene assegnata ad una commissione (divisa in
base alle materie; ciascuna delle camere ne ha 14). Per cui, c’è un numero ristretto di deputati e senatori che
affronta il tema di un nuovo testo normativo.
La commissione analizza tutti gli emendamenti e il testo legislativo.
Gli emendamenti possono anche essere votati contro stalla commissione, però poi essere portati in aula.
Dalla commissione esce un testo che è stato approvato dalla maggioranza della commissione, ma poi esso viene
votato dall’aula al completo.
Il parlamento è centrale perché nel nostro ordinamento rimane centrale il principio di legalità.
Principio di legalità: è uno dei caratteri essenziali dello stato di diritto: si afferma l’idea che ogni attività dei
pubblici poteri debba trovare fondamento in una Iegge, quale atto del Parlamento, a sua volta unico organo che
è diretta espressione della sovranità popolare o della nazione.
Il parlamento rimane centrale anche nel processo di revisione costituzionale, perché è richiesto che ciascuna
camera del parlamento si esprima due volte sulI’ipotesi di modifica della costituzione o dell’ingresso di una
nuova Iegge costituzionale.
Le leggi di revisione richiedono due votazioni da parte di entrambe le camere a distanza di tre mesi massimo, e
può essere richiesto un referendum approvativo se la maggioranza non ha superato i due terzi del parlamento.
La centralità del parlamento ha a che fare anche con noi, in quanto nella costituzione italiana c’è un ricorso
molto limitato al referendum, ossia al massimo dell’espressione popolare.
La costituzione non prevede un referendum legislativo: il popolo italiano non può andare al voto chiedendo di
introdurre una Iegge. Ci sono però i referendum abrogativi e approvativi.
Ciò significa che non si ha la possibilità di introdurre una Iegge se non tramite il parlamento.
Il parlamento di esprime eleggendo il presidente della repubblica e i cinque giudici della corte costituzionale.
Art. 49 costituzione:
Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo
democratico a determinare la politica nazionale.
(Considerazioni di Pin)
Concorrenza nel mercato: necessità che un mercato sia concorrenziale, che all’interno del mercato
permanga una pluralità di provider di servizi, di fornitori di servizi e che le norme che regolano quel
mercato promuovano la coesistenza di più fornitori di servizi.
Concorrenza per il mercato: è legata a mercati in cui storicamente è stato presente o l’operatore pubblico
o un operatore monopolistico.
La concorrenza per il mercato promuove la trasformazione di mercati monopolistici in mercati
concorrenziali.
Queste due teorie convivono, dicono che i servizi devono essere accessibili e che un mercato dev’essere
occupato da una pluralità di operatori. Questo fa parte della cultura fondamentale, dell’economia sociale
di mercato.
L’idea fondamentale è che ci sono dei diritti sociali da proteggere. Questi diritti come li garantisce l’UE?
Creando una economia di mercato. Non c’è la pianificazione dei servizi.
L’UE garantisce l’esistenza di mercati aperti e concorrenziali in cui ciascuno trovi il suo spazio; ci sono degli
ammortizzatori per chi non trova spazio affinché possa rientrare; non ci sono velleità di monopolizzare il
mercato o di sostituirsi al privato. Non c’è una sostituzione del pubblico al privato, c’è un sostegno del
pubblico affinché il privato riesca a stare nel mercato. Dentro l’UE c’è stata anche una promozione per
l’esistenza deIl’authorities.
IL GOVERNO
Come si forma il governo? La costituzione dice “il presidente della repubblica nomina il presidente del consiglio dei
ministri e, su proposta di questo, i ministri”.
Il presidente della repubblica è un potere di garanzia, non esprime una maggioranza politica, tant’è che egli dura più
delle maggioranze politiche. Un parlamento dura 5 anni, mentre il presidente della repubblica 7.
Il presidente sopravvive alla maggioranza politica parlamentare che l’ha eletto.
Il presidente della repubblica favorisce il dialogo parlamentare per individuare la persona che sarà in grado di fare un
governo (presidente del consiglio).
Come si stabilisce chi è la persona? È la compagine governativa, a iniziare dal presidente del consiglio, che può
detenere una maggioranza parlamentare.
Dopo le elezioni, il presidente della repubblica effettua le consultazioni; ossia delle lunghe conversazioni con le varie
forze politiche per individuare i punti di contatto. Su queste basi si individuava la persona e una forza di programma.
In base alla maggioranza politica che si veniva a formare, si individuavano anche i membri del governo.
Sulla base dell’elenco dei ministri e del programma, il presidente del consiglio, nominato dal presidente della
repubblica, si recava in parlamento chiedendo che venisse votata la fiducia. L’italia richiede la fiducia di entrambe le
camere; basta perdere la fiducia di una delle due camere per far cadere il governo
🡪 bicameralismo perfetto.
Dal punto di vista del potere, il governo è nato per essere collegiale; è composto dal presidente del consiglio e dai
ministri, che esprimono le varie partizioni della pubblica amministrazione statale.
I ministri sono a capo dei ministeri (dell’apparato).
Esistono anche i ministri senza portafoglio; essi esprimono il fatto che non esiste un vero apparato amministrativo che
fa loro capo, esprimono piuttosto un profilo d’interesse all’interno dell’attività del governo.
Al di sotto dei ministri ci sono i vice ministri e i sotto segretari, i quali si occupano di partizioni del ministero.
I ministri sono i ministri che hanno un apparato della pubblica amministrazione al di sotto di se, di cui sono responsabili
(ministro dell’interno..).
I ministri senza portafoglio non hanno un apparato amministrativo di riferimento, si occupano di una funzione, di una
problematica; ad esempio, possono avere degli uffici, ma non una vera e propria pubblica amministrazione che si
occupa ad esempio di integrazione.
Hanno un ruolo che si individua non per una amministrazione di riferimento, ma per una funzione, per un obiettivo.
Quando il governo cade (perde la fiducia) o è dimissionario (quando il presidente del consiglio da le dimissioni) prevede
che per l’ordinaria amministrazione il consiglio dei ministri rimanga in essere finché non è sostituito dal successivo.
Non vengono prese decisioni politiche, non vengono introdotte norme, ma siccome il ministro effettua una serie di atti
appartenenti alla pubblica amministrazione
Quando il presidente della repubblica scioglie le camere anticipatamente, succede che ci sono una serie di atti che
devono essere presi; Vanno convocati i comizi elettorali, bisogna stabilire la data delle elezioni etc..
Questo non si sospende perché termina la vita del consiglio dei ministri. Lo fa chi in quel momento è incaricato
dell’attività ministeriale.
Per fare altre cose, il governo ha bisogno della fiducia delle camere; quando cade o è dimissionario può svolgere solo
atti di pubblica amministrazione in attesa che venga creato un nuovo governo.
Cosa succede quando viene meno il rapporto di fiducia tra il governo e il parlamento?
Il presidente della repubblica deve ricercare l’esistenza di una maggioranza alternativa all’interno del parlamento
esistente.
Se il parlamento esprime un altro governo, si può comunque andare avanti.
Quando cade un governo non si va alle elezioni; si va solo quando non si riesce a trovare una maggioranza alternativa.
I poteri normativi
Primari: Sono i regolamenti dell’esecutivo e gli atti aventi forza di legge (legge, decreti legge, decreti legislativi) questi
sono atti collegiali, che esprimono la collegialità della volontà governativa.
Secondari: Regolamenti. Esistono i regolamenti ministeriali, del singolo ministero; non sono però atti che si applicano
alla generalità dei cittadini ma sono rivolti agli uffici ministeriali.
Dal 2013 in poi neanche dentro il governo, ci si riesce a mettersi d’accordo, perciò non esce un decreto legge, ma un
comunicato che dice che è stato approvato un decreto legge che vieta di uscire salvo intese per esempio.
Non c’è quindi la fonte del diritto, non esiste ancora perché non si sono ancora messi d’accordo. Magari si sono messi
d’accordo solo su un punto, ma tanti altri assetti sono ancora da decidere. Nel frattempo quindi esce questo
comunicato.
Si sta andando verso una transizione per cui, i decreti legge approvati salvo intese sono parecchi.
Quando il governo presenta al parlamento una proposta di legge, quella proposta non esplica effetti, è solo un disegno
di legge. Essa è collegiale; non può farla il presidente del consiglio da solo.
Se il governo non è d’accordo con lui, non la può presentare.
DPCM: decreto del presidente del consiglio dei ministri. Non è un decreto legge, nemmeno un regolamento. Il DPCM è
un atto del solo presidente del consiglio dei ministri; un atto che il presidente del consiglio adotta, autonomamente,
per promuovere un interesse pre deciso; quindi è un atto esecutivo, che esegue la volontà. Quale volontà? Dove?
Perché qualche tempo fa è uscita una legge di conversione del decreto legge, che in quel caso il governo ha fatto un
decreto legge, e questo decreto legge è stato convertito in legge dal parlamento, che da al presidente del consiglio il
potere di adottare gli atti necessari a tutelare la salute pubblica durante la pandemia.
Sono atti che rientrano nell’ambito delle misure relative alla pandemia ed è limitato nel tempo. Il parlamento ha
introdotto una norma che insieme legittima il presidente del consiglio ad intervenire ma gli da anche dei limiti. “Puoi
fare quello che riguarda la pandemia fino al..” .
Non si incorre nelle difficoltà che incontrano i decreti legge.
Il DPCM è un atto del solo presidente del consiglio dei ministri, il quale è autorizzato ad emanare dei provvedimenti
necessari (in questo caso) al contrasto della pandemia, all’interno di quanto consentito da un atto legislativo.
C’è stato un decreto legge del consiglio dei ministri che è diventato legge, che ha autorizzato il presidente del consiglio
ad emanare i famosi DPCM.
Il DPCM è sempre esistito, ma nei primi mesi della pandemia non c’era un decreto legge o una legge che legittimava il
presidente del consiglio a fare DPCM; il presidente del consiglio ha utilizzato una norma di diversi anni prima che dava
al presidente del consiglio i poteri di protezione civile. La protezione civile dipende dal presidente del consiglio dei
ministri. C’è ancora una norma che consente al presidente di prendere i provvedimenti necessari a scongiurare
l’impatto di calamità, ed è una norma molto generica. Questa norma è stata utilizzata nelle prime settimane della
pandemia per intervenire, tant’è che alcuni hanno detto che le norme che il presidente del consiglio stava
introducendo contro la pandemia sono così poco legate alle emergenze per cui erano pre… quindi i decreti del
presidente del consiglio dei ministri sono illegittimi, contrari alla legge.
Dopo alcune settimane il presidente del consiglio ha iniziato a presentare dei decreti legge al parlamento che gli
dessero questo potere, ponendo la fiducia.
Semestre bianco: periodo nel quale il presidente della repubblica non può sciogliere le camere a meno che il periodo
non coincida con un periodo di naturale scadenza delle camere.
Si va alle elezioni quando vengono sciolte le camere; si radunano solo per la conversione del decreto legge.
Quando accade lo scioglimento delle camere? O dopo cinque anni oppure quando lo stabilisce il presidente della
repubblica, perché nel parlamento non c’è una maggioranza. Quindi devo ridare ai cittadini il ruolo di votare un nuovo
parlamento.
Il presidente della repubblica in scadenza di mandato potrebbe voler utilizzare questo potere per tentare di farsi
rieleggere. Questo non può farlo negli ultimi sei mesi del suo mandato, tranne nella circostanza che nei sei mesi ci sia la
scadenza naturale delle camere.
Nel 1994 nasce il partito di Forza Italia la cui prima azione pubblica fu la discesa in campo con una
videocassetta in cui Berlusconi espone la linea politica (l’ideologia) del suo partito.
🡪 Si fa pubblicità politica nel contesto televisivo
In questo modo Berlusconi è entrato nella casa di tutti gli italiani con un monologo, senza fare comizi in
piazze e senza incontrare la diretta opposizione
Si passa dunque da una fase di dibattito (mercato delle idee) a una fase nella quale il mercato lo generiamo
noi andando a cercare le comunicazioni politiche, ciascuna delle quali è un monologo.
Fino a qualche anno fa c’erano le PREFERENZE 🡪 I’elettore vota il partito ma ha la possibilità di esprimere
anche quali canditati preferirebbe venissero eletti.
“Lista bloccata”🡪 è sufficiente una persona che sia in grado di trasmettere una comunicazione efficace
Il passaggio dalla pluralità di voci non riguarda solo il contrasto tra forze politiche, ma riguarda anche
l’interno delle forze politiche dove ci sono le preferenze più forze politiche vogliono esprimere la Ioro
opinione 🡪ciò costituisce uno svantaggio, è difficile curare la strategia.
La strategia più sicura ed efficace è quella che si concentra su poche voci, veicolando il messaggio tramite
Ioro. 🡪pochi punti di riferimento sono più controllabili e gestibili.
Ciò costituisce un cambiamento strutturale dei partiti.
Il capo è diventato il frontman, l’uomo immagine, quello che fa vendere il prodotto ed è così importante
che la vita del partito politico passa in secondo piano. 🡪c’è un’identificazione estrema tra partito e la
persona🡪 è così importante che non è nemmeno necessario che il leader sia un parlamentare. Il capo
diventa la persona tramite la quale si veniva a conoscenza del contenuto e dell’orientamento del partito.
Nei social media si creano delle aree indipendenti che non sono facilmente porose basate sulle nostre
possibili ricerche e affinità ideologiche/politiche.
La capacità pervasiva dei social media, ovvero delle risorse legate al web, è enorme🡪 consente alle
persone di prendere delle decisioni sulla base di priorità diverse costruite grazie a rappresentazioni
della realtà che sono differenti🡪 radicalizzare il pensiero attraverso i media.
Tutto ciò fa si che si creino delle bolle informative in cui le informazioni stesse non escono dalla bolla ma
si muovano la suo interno.
🡪 ECHO CHAMBERS: in cui un’idea riecheggia all’interno delle mura e non viene messa in discussione ma si
rafforza. Esse sono omogenee e ripetitive del nucleo delle idee che le caratterizza. Sono delle sfere di
utenza di persone che sono connesse e condividono la propria opinione e interessi. La caratteristica degli
echo chambers è quella di sviluppare un’area nella quale l’opinione o un interesse si rinforza mentre
progressivamente vengono discusse opinioni divergenti
È possibile estrapolare un aspetto da un’informazione e poi veicolarlo e farlo circolare🡪 ciò costituisce una
specie di fake news, è una verità parziale.
🡪Al giorno d’oggi e molto più facile ottenere consenso pubblico attraverso i social media.
C’è un aspetto della trasformazione del sistema politico: i social media consentono a ciascun leader di
avere un rapporto personale con i cittadini🡪 I social network sono diventati uno strumento di
divulgazione/comunicazione politica, essi hanno una diffusione di tipo globale
IPod🡪 strumenti di software che amplificano gli echo chamber rilanciando informazioni, aumentando l’eco
di una certa informazione e consolidando l’opinione. Fanno ciò utilizzando la cosiddetta profilazione. Sono
dunque strumenti di potenziamento delle opinioni e delle bolle informative.
Vi sono stati diversi tentavi di limitare il potenziale strapotere che si sarebbe potuto venire a creare🡪
hanno tentato di tutelare un pluralismo di informazioni sul piano della politica alla regia della campagna
elettorale.
L’intervento dei social media ha creato tutta una dinamica che consente non solo di irradiare il proprio
messaggio tramite strumenti nuove ma anche strumenti di profilazione attraverso cui si conosce di più🡪
tutto è diventato molto più raffinato.
I social media sono diventati forme di dibattito, sono piattaforme controllate da un privato che sono rese
pubbliche, sono accessibili a tutti.
I problemi attuali:
- informazione/informazione politica/circolazione delle informazioni (echo chambers)
- la proprietà privata delle piattaforme e Io «spazio pubblico»
- il ruolo deII’autoregoIazione: moderazione o censura? Con strumenti artificiali?
- le pagine personali delle figure istituzionali e la Ioro accessibilità
Tema della censura: i social media aumentano Io spazio pubblico ma lo frammentano e così facendo
creano delle sfere informative potenzialmente indipendenti e separata. 🡪 Questa separazione può
essere deleteria perché in questo modo una bugia può ripetersi.
Per questo i social media si pongono il problema della possibilità di moderare gli interventi perché
potrebbero ridicolizzare o privare di credibilità le informazioni.
Il presidente ha dei poteri importanti che può esercitare, per esempio ha il potere di veto
🡪 rifiuto da parte del presidente di promulgare una legge o un atto avente forza di Iegge (la legge non
esplica effetti se non è promulgata dal presidente). Egli quindi puó ostacolare l’espressione della volontà
popolare (espressa dal parlamento) in nome del rispetto della costituzione.
Il potere di veto è un esempio di come il presidente della repubblica intervenga nel corso di un
procedimento legislativo.
Il caso più frequente di rifiuto della promulgazione è la mancanza di copertura economica di un
procedimento🡪 ogni Iegge che comporta delle spese, deve indicare le risorse con le quali fargli fronte.
Quando il presidente nega la promulgazione, la proposta di legge passa di nuovo alle camere che, se la
approvano senza modifiche, costringono il presidente della Repubblica a promulgarla.
Se invece apportano delle modifiche, allora il presidente può esercitare nuovamente il suo potere di veto.
Per quanto riguarda il procedimento giudiziario, il presidente della Repubblica ha per esempio
il potere di grazia🡪 puó liberare una persona dal carcere, facendo cessare gli effetti di una condanna penale.
Ogni atto del presidente della Repubblica dev’essere controfirmato: il ministro competente a
controfirmare queII’atto è il ministro di grazia e giustizia.
Il presidente della Repubblica nomina 5 senatori a vita, che sono delle persone che hanno «illustrato la
Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario».
Sono punti di riferimento per la cultura ed il senso civico nazionale.
Il presidente della Repubblica nomina anche 5 giudici della corte costituzionale e presiede il consiglio
superiore della magistratura; oltre a ciò, è il capo del consiglio supremo di difesa.
IL POTERE GIUDIZIARIO
Il potere giudiziario garantisce che le norme vengano applicate in maniera costante ed uniforme.
Una volta promulgate le leggi occorre vigilare perché tutti i cittadini le rispettino e punire coloro che le
infrangono. A questo compito fondamentale provvede la Magistratura, che esercita il terzo potere dello
Stato: il potere giudiziario.
Per poter esercitare il potere giudiziario senza interferenze e garantire il principio dell’uguagIianza di tutti
davanti alla legge, la Magistratura deve essere indipendente. Per questo la Magistratura non riceve il suo
incarico dai cittadini o dal Parlamento o dal Governo, ma si autogoverna: ogni magistrato risponde del suo
operato solo davanti alla legge e davanti agli altri magistrati.
Ecco perché a capo della Magistratura c’è il Consiglio superiore della Magistratura, formato per i due terzi
da membri eletti tra gli stessi magistrati e per un terzo da membri eletti dal Parlamento. A presiedere il
Consiglio superiore della Magistratura è il Presidente della Repubblica.
In base alle situazioni e ai rapporti sui quali il giudice è chiamato a intervenire, si può dividere la giurisdizione in
tre grandi insiemi:
La giurisdizione civile, che concerne i rapporti regolati dal diritto privato (ad esempio, i rapporti
ereditari, le procedure del divorzio, le liti in materia di locazione, l’infortunistica stradale ecc.). In
tale ambito la funzione del magistrato è quella di individuare quale delle parti in causa ha ragione e
di procedere al soddisfacimento delle sue richieste.
La giurisdizione penale, che fa invece riferimento a quei comportamenti (reati) sentiti come lesivi
di beni e valori fondamentali per il vivere sociale e per i quali la Iegge stabilisce le conseguenze più
gravi, cioè le pene. In questo caso, la funzione del giudice è quella di accertare se l’imputato ha
tenuto o meno il comportamento a lui attribuito e di stabilire, di conseguenza, la pena a cui deve
sottostare.
Per il diritto amministrativo, che regola i rapporti tra il cittadino e la pubblica amministrazione i livelli sono
il tribunale amministrativo regionale TAR (primo livello) e il consiglio di stato (secondo livello) che si trova a Roma.
La colpevolezza o l’innocenza di un imputato viene stabilita attraverso tre gradi di giudizio comuni sia alle
cause civili (generalmente di carattere economico) sia alle cause penali.
Nel primo grado di giudizio i processi si svolgono davanti a un giudice di pace, o in tribunale. Le cause
penali più gravi, come quelle per omicidi e stragi, sono di competenza della Corte d’Assise.
Nel secondo grado di giudizio, contro le sentenze emesse durante il processo di primo grado, si può
ricorrere alla Corte d’appello o alla Corte d’assise d’appello (per i casi discussi in Corte d’assise). Questo
secondo grado di giudizio può addirittura ribaltare le sentenze emesse in primo grado.
Nel terzo grado di giudizio, contro le sentenze di secondo grado, se vi sono elementi per ritenere che il processio sia
stato condotto non interpretando bene le leggi e dunque sia illegittimo, si può ricorrere alla corte di Cassazione, che
non giudica l’imputato ma la sentenza d’appello, e in caso affermativo, procede con il suo annullamento.
LA CORTE DI CASSAZIONE
La corte di cassazione è l’ultimo grado di giudizio; essa non si concentra sui fatti, i quali non vengono
ridiscussi, ma si discute sull’applicazione del diritto ai fatti. La corte di cassazione ha una funzione
nomofilattica.
🡪funzione di assicurare l’unicità, l’uniformità dell’interpretazione del diritto; di fronte a varie ipotesi
interpretative, la corte di cassazione stabilisce qual è l’interpretazione corretta. La corte di cassazione tende
ad assicurare che uguali fenomeni sociali vengano inquadrati giuridicamente allo stesso modo.
Un problema della magistratura è che i processi sono troppi e per questo è difficile smaltirli.
In altri ordinamenti, per esempio in quello anglosassone, c’è un filtro molto forte degli appelli: per
ottenerne uno, bisogna convincere il giudice che c’è una specifica ragione motivata.
In paesi come l’ltalia invece, l’appello viene concesso molto facilmente.
Nel campo delle controversie civili è stato tentato di utilizzare (senza esito positivo) l’intelligenza artificiale
per
distinguere quali processi potessero essere suscettibili di chiusura senza dover procedere con un processo
penale e quali processi andassero invece verso un procedimento. 🡪UtilIzzare l’AI per deflazionare il
contenzioso
(l’esistenza dl una causa, di procedimenti giudiziari aperti).
Nel processo penale, non è possibile mediare un’azione penale.
La cassazione opera a sezioni unite o a sezioni separate (6); ciascuna di esse emette ogni anno migliaia di
migliaia di sentenze.
Uno degli effetti principali è quello di generare tanta incertezza🡪 le cause sono così frequenti, le sezioni
lavorano talmente tanto e contemporaneamente su argomenti che si sovrappongono, che è praticamente
impossibile che non si contraddicano. Questa incertezza impedisce l’attività nomofilattica.
LA CORTE COSTITUZIONALE
È composta da 15 giudici, eletti per nove anni (è la carica più lunga, supera la durata sia del parlamento che
del presidente della repubblica).
5 giudici sono di nomina del presidente della repubblica, 5 vengono eletti dal parlamento in seduta comune
e 5 sono nominati dalle più alte magistrature. Tutti i giudici devono essere giuristi; non sono rieleggibili.
La corte costituzionale è un potere a sé stante, come il presidente della repubblica. È espressione del
potere di garanzia, tant’è che può accadere che la corte costituzionale giudichi di quanto fa la magistratura.
La corte costituzionale ha una funzione fondamentale🡪 decide la legittimità costituzionale delle leggi e degli
altri atti aventi forza di Iegge: la corte costituzionale interviene dicendo se una Iegge è o non è contraria alla
costituzione, e la sua è la parola definitiva.
Se la Iegge risulta essere contraria alla costituzione, essa è come se non fosse mai esistita: perde efficacia
da quando è entrata in esistenza.
La corte si attiva anche per quelli che vengono chiamati conflitti di attribuzione: quando c’è un conflitto
riguardante la competenza del parlamento oppure nei rapporti tra le regioni.
Che senso ha avere un giudice artificiale che si comporta esattamente come uno naturale?
• probabilmente ci metterebbe meno
• Non è corruttibile
• C’è un risparmio di tempo e di risorse
• Giudica sempre allo stesso modo: è assolutamente prevedibile
Aspetti negativi:
• tende a replicare se stesso
• Non si corregge
• Il procedimento può essere viziato da Bias: pregiudizi. I Bias possono essere dati da un vizio nella programmazione o
in base alle informazioni che il giudice artificiale trova (legato al dataset).
Le sentenze devono essere motivate: la motivazione alla funzione di far capire perché si è giunti ad una certa decisione
e consente l'appello; infatti non ci si può appellare se non c'è una motivazione.
Il diritto internazionale
Il diritto internazionale consuetudinario, in base alla costituzione prevale sulle leggi ordinarie. Fonti di diritto
internazionale pattizio: fonti alle quali si aderisce. Le norme di diritto pattizio nascono dal consenso tra gli Stati; un
trattato internazionale cui l'Italia non ha aderito, non si applica ad essa. Quando si aderisce ad un trattato,
normalmente c'è una legge di esecuzione interna. Quel trattato diventa quindi parte dell'ordinamento interno e
sovrasta le leggi nazionali.
Art.2 cost
“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si
svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.”
Si può avere una limitazione della libertà personale solo se c’è stata una legge che l’ha previsto o una sentenza (art.13
cost: “La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione
personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'autorità giudiziaria”).
Principio di riserva di legge: ci dev’essere una riserva legislativa e una riserva di giurisdizione. Queste riserve sono
importanti: significano che le persone sono tutelate tramite la legge e tramite la necessità che ci sia un giudice che
decida; c’è anche una terza tutela, ossia la costituzione: se la legge è liberticida, interviene la corte costituzionale in
nome della costituzione.
Ci sono altri principi che caratterizzano la costituzione, ritenuti principi fondamentali dell’ordinamento costituzionale:
1) il principio pluralista: c’è un pluralismo istituzionale (poteri divisi); pluralismo anche nel senso di pluralità di
partiti. Principio secondo il quale non è eliminabile il pluralismo delle istituzioni, compresa la divisione dei
poteri; c’è un principio di pluralismo sociale, per cui le persone possono associarsi liberamente in partiti politici
e concorrere alla formazione della politica nazionale. Non si può imporre il partito unico.
2) Principio lavorista: “l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”; c’è un’idea di repubblica basata
sul lavoro come strumento di promozione della vita di ciascuno; Esso riconosce nel lavoro un punto
fondamentale perché è uno strumento di affermazione.
3) Principio autonomista: riguarda l’esistenza delle autonomie locali e delle regioni; fa parte del costituzionalismo
italiano il fatto che ci siano enti territoriali dotati di competenze proprie. Art.114cost: La Repubblica è
costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. I Comuni, le
Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i
principi fissati dalla Costituzione.
Questo principio dice che esiste una pluralità di enti pubblici territoriali. La descrizione che ne fa la
costituzione, mette in primo piano il livello più prossimo al cittadino, per un principio che si chiama
sussidiarietà secondo il quale per decidere qual è il tipo di ente che si occupa di un certo compito, si
preferisce il livello più vicino al cittadino. Nel decidere le competenze, l’idea fondamentale è di attribuirle
all’ente territoriale più vicino al cittadino, nella misura in cui l’ente più vicino non è adeguato, si sale. -->
principio di sussidiarietà verticale. Principio di sussidiarietà orizzontale, il quale tutela e favorisce
l’impegno di privati nei campi di pubblico interesse.
4) Principio di laicità: art.7-8-19 cost. il principio di laicità non è in costituzione, essa non parla di laicità. Essa
afferma che lo stato e la chiesa cattolica sono indipendenti e sovrani: sono ciascuno su un piano diverso
dall’altro. Essi sono in relazione, ma un tipo di relazione di natura pattizia (quando essi entrano in relazione, lo
fanno sulla base di un accordo). Nell’art.8 viene esteso lo stesso principio alle altre confessioni religiose (che
sono egualmente libere, non esiste una religione principale). Art.19: la libertà religiosa è consentita a tutti,
come anche il non praticare. Il principio di laicità da un lato crea uno spazio, distanza, tra lo stato e le chiede, e
dall’altro tutela qualunque opzione religiosa, compresa l’opzione di non praticare o non credere in nulla.
Art.3 cost: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di
razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”
🡪principio importante; è il principio di uguaglianza. Esso riguarda i cittadini, tutti i cittadini.
Tra gli articoli che riguardano i principi fondamentali, ce n’è uno che non parla dei cittadini italiani nello specifico,
ovvero il 19 e 21. Nel tempo, la corte costituzionale ha esteso i diritti anche ai non-cittadini. Molti di questi diritti
spettano anche ai non-cittadini illegalmente residenti.
Una caratteristica fondamentale è la libertà di circolazione che attiene allo spazio Schengen. Il trattato di Schengen ha
abolito le frontiere interne all’UE.
il principio di non discriminazione è fondamentale: non si può discriminare su base razziale, religiosa…
il principio di uguaglianza è formale: ciascuno di noi possiede una posizione nei confronti della legge, ed essa non può
riconoscerci dei limiti diversi. Il principio di uguaglianza consente o obbliga ai trattamenti diversi: ci possono essere
delle condizioni che impongono un trattamento diverso.
C’è una parte chiamata principio di uguaglianza in senso sostanziale, che dice che si può riconoscere che per condizioni
sociali, culturali, alcune parti della mia società hanno dei vincoli che altri non hanno; c’è bisogno di aiutare di più
alcune frange della popolazione.
Es: la tassazione è progressiva: l’aliquota è più alta all’aumentare del reddito. Qualcuno paga più di qualcun altro
perché c’è l’obbligo di solidarietà che mi impone di aiutare la società a rimuovere dall’altra persona i suoi ostacoli. Sulla
persona più ricca ricade l’obbligo di aiutare una frangia della popolazione.
Uguaglianza formale: impone che tutte le persone siano trattate nello stesso modo; ciò significa che le persone
oggettivamente in condizioni diverse, devono essere trattate in condizioni diverse: sarebbe una violazione del principio
di uguaglianza se i poteri pubblici fossero ciechi alle situazioni differenti. Esso aggiunge una serie di elementi che non
possono essere tenuti in considerazione (razza, sesso..), ci sono però alcune situazioni nelle quali oggettivamente le
condizioni delle persone sono diverse e quindi devono essere trattate distintamente. Eguagliare la condizione per
persone differenti è una violazione del principio di uguaglianza. C’è una differenza reale che mi impone di tenere conto
delle differenze sostanziali.
Sostanziale: è teso a riequilibrare posizione di discriminazione sociale.
Il diritto all’accesso ad internet rientra negli articoli 2,3, perché è uno strumento di promozione dell’uguaglianza
sociale. Se la pubblica amministrazione utilizza degli strumenti tecnologici, deve dare alle persone il modo di poterne
usufruire.
‘The data subject shall have the right to obtain from the controller the erasure of personal data concerning him or her
without undue delay and the controller shall have the obligation to erase personal data without undue delay where
one of the following grounds applies:
▪ the personal data are no longer necessary in relation to the purposes for which they were collected or
otherwise processed;
▪ the data subject objects to the processing … and there are no overriding legitimate grounds for the
processing, …
Paragraphs 1 and 2 shall not apply to the extent that processing is necessary:
▪ for exercising the right of freedom of expression and information;’
🡪 Si ha il diritto all’ottenimento della rimozione dei propri dati, quando essi non sono più necessari rispetto alle finalità
per le quali sono stati raccolti o altrimenti trattati e quando non sussiste alcun motivo legittimo prevalente per il
trattamento.
Dopo il caso Google Spain, la Corte di Giustizia Europea arriva a delineare un nuovo profilo del diritto all’oblio,
rappresentato dal diritto dell’utente della rete ad ottenere dal gestore del motore di ricerca, la de-indicizzazione delle
informazioni che lo riguardano, che non costituiranno più così il risultato delle interrogazioni avviate dagli utilizzatori
del predetto motore di ricerca.
Google deve quindi creare un sistema che non rimuova le informazioni, ma che le renda meno accessibili; la
valutazione delle informazioni dev’essere fatta sulla base della proporzionalità. Tale scrutinio di proporzionalità
dev’essere automatizzato.
LA DIVERSITA’ DI PROSPETTIVE
Il vaglio di proporzionalità è richiesto alle autorità pubbliche: un procedimento amministrativo deve concludersi con un
provvedimento proporzionale; anche l’organo amministrativo deve ragionare così, perché sarà un giudice che vaglia ciò
che ha fatto la pubblica amministrazione: il fatto che il giudice usi la proporzionalità, impone alla pubblica
amministrazione di usare la proporzionalità. La pubblica amministrazione e anche il privato devono usare un vaglio di
proporzionalità. Devono tentare di trovare una soluzione proporzionale.
La pubblica amministrazione e il privato valutano cos’è proporzionato. Nel caso del vaglio giudiziario, il giudice valuta
se una soluzione è sproporzionata; un giudice può riscontrare più soluzioni proporzionate, e quindi che una norma non
è illegittima. Invece, la pubblica amministrazione ha bisogno di individuare una scelta, deve prendere un
provvedimento.
Il fatto che un tribunale usi la proporzionalità, impone a tutti oloro che sono coinvolti di usarla, perché poi ci sarà il
controllo dei tribunali.
Il vaglio può riguardare provvedimenti e anche norme.
Chi impugna, chi solleva una questione, deve specificare cosa ritiene che sia stato violato; se impugno il decreto che
dichiara la mia regione una zona arancione, devo anche specificare che per me è illegittimo in ragione di.. e indico quali
norme sono state violate. Di fronte alla corte costituzionale dirò che è illegittimo sotto il profilo della proporzionalità: il
parametro dev’essere sempre invocato.
Commento su: garante per la protezione dei dati personali – Primi riscontri alle ipotesi avanzate all’interno del Gruppo
di lavoro data-driven per l’emergenza COVID-19.
Art.9 GDPR
Nel campo della sanità, dell’interesse pubblico, non è indispensabile il consenso.
Cos’è la salute per il diritto costituzionale italiano?
Art.32 cost: non c’è solo un problema di privacy; l’app di tracciamento nasce dall’esigenza di perseguire un interesse
costituzionale, che è la tutela della salute. La salute è un fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della
collettività: la mia salute è un mio diritto e un vostro interesse (principio solidarista, personalista). la costituzione
distingue tra quello che gli individui possono pretendere e quello che può pretendere la comunità: gli individui hanno il
diritto di curarsi ma la società non ha il diritto di imporvi di curarvi. Io ho l’interesse che ciascuno si curi, ma non posso
imporlo.
Il documento dice che i dati raccolti sono indispensabili per il perseguimento dell’obbiettivo e si ritiene che il risultato
della quantità di informazioni raccolte sia positivo.
Il documento stila una serie di condizioni indispensabili affinché la misura sia proporzionata: racconta del fatto che ci
sono varie ipotesi, però queste ipotesi devono rispettare certe caratteristiche.
Il documento sta dicendo quali sono le caratteristiche che rendono l’app proporzionata.
Dice una cosa in più, cioè che le circostanze possono mutare: un giudizio di proporzionalità è contestuale: se noi
scoprissimo che il virus si propaga anche a tre metri di distanza, l’app dev’essere adeguata; se non la si adegua, una
raccolta massiva di dati che non tenga conto di questo nuovo spazio, sarebbe potenzialmente illegittima.
LA PRIVACY
La costituzione italiana non parla di privacy;
Questo è un termine importato dal mondo anglosassone, che ha una sua data d’inizio, ovvero il
1890. La privacy oggi è definibile in due cose differenti:
- Da un lato significa l’idea dello spazio separato da altre persone: questo ha a che fare con la
discrezione, protegge l’intimità e ha a che fare con le relazioni orizzontali.
🡪iI fatto che i paparazzi ti spiano può essere considerato problematico per il profilo orizzontale.
- Dall’altro lato, la privacy è considerata nel rapporto verticale tra stato e cittadino: questo ha a che fare
con la discrezione, ma ha un significato legato alI’autodeterminazione individuale.
🡪iI fatto che la pubblica amministrazione obblighi al vaccino o monitori gli spostamenti può essere
considerato problematico per il profilo verticale.
Quando parliamo di privacy, la associamo sia ad una distanza di sicurezza nei confronti delle altre
persone, sia nei confronti del potere pubblico.
In Europa, non esisteva la parola ‘privacy’, ma ‘dignità’. La Francia già nel 1800 inizia a tutelare la dignità
delle persone, per esempio contro la stampa, in quanto immagini che esponevano al ridicolo una persona
erano vietate.
Negli Stati Uniti, nel 1890 esce l’articolo ‘the right to privacy’ nell’Harvard Law Review, nel quale il diritto alla
privacy era inteso come ‘right to be left alone’ come protezione nei confronti degli altri cittadini privati.
Immagine: foto di Bismarck morto nel suo Ietto: la famiglia chiude la casa, sigilla la casa per consentire
all’imperatore di consentire a visitare la salma una volta che l’avessero vestito. Durante la notte, due reporter
irrompono nella casa di Bismarck e prendono questa foto, nonostante i familiari non volessero che entrasse
nessuno. Questa foto fa migliaia e migliaia di copie in Francia, Germania e tutta Europa.
Negli Stati Uniti quindi esisteva il ‘right to be left alone’, mentre in Europa il diritto ad aver preservata la
dignità sociale. Queste idee sono diverse, in quanto un conto è tutelare l’area individuale in cui una persona
vuole essere lasciata sola, un conto è tutelare l’immagine pubblica di una persona.
Questo ‘right to be left alone’, come detto prima, è nei confronti dei privati, per esempio i reporter, ma non
limita i pubblici poteri.
L’idea di Privacy deII’Harvard Law Review rimane tra i libri, finché a metà del 1900 viene ripresa in
considerazione dalla corte suprema americana per alcune sentenze.
Sentenza contraccezione: la corte suprema ritiene la Iegge che vieta l’uso di contraccettivi
incostituzionale in quanto viola la privacy della famiglia coniugata, che ha il diritto ad una sfera di
intimità dentro la quale non può entrare il pubblico potere. 🡪Diritto alla privacy nei confronti del
pubblico potere.
Sentenza interruzione gravidanza: la corte suprema ritiene le leggi che vietano l’interruzione della
gravidanza incostituzionali, in quanto la donna gode di privacy e può decidere di non portare a termine
la gravidanza.
- Sentenza omosessualità: la corte suprema ritiene le leggi che vietavano le relazioni omosessuali
incostituzionali, in quanto violano la privacy delle persone.
C’è una differenza tra l’impostazione europea (GDPR) e degli stati uniti: sempre più gli stati stanno vietando
l’uso da parte dei pubblici poteri de!I’artificial face recognition e detection.4 teoria della privacy.
Il GDPR ha un’altra posizione: l’art.9 stabilisce che è vietato trattare dati personali che consentono di indentificare
la persona fisica, con una serie di deroghe.
La corte non ha potuto vedere l’algoritmo e il dataset, poiché protetti da proprietà industriale. La sentenza ha
detto che non basta il controllo umano a valle di un matching, ma che è necessario che l’autorità pubblica faccia
quanto in suo potere per evitare discriminazioni. La polizia deve conoscere il software, perché se non Io conosce,
omette l’obbligo di evitare discriminazioni: non avere accesso ad alcune specifiche del software che possono
avere un’implicazione discriminatoria, non è ammissibile.
Il punto fondamentale della sentenza è l’uso del GDPR del dovere di tentare quanto possibile per tutelare
l’uguaglianza. Un punto fondamentale è stata la violazione dell’art.8 della CEDU; in particolare, il rispetto della vita
privata si estende anche al pubblico: il fatto di essere controllati all’aperto, è una violazione della vita privata.