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RISERVA DI LEGGE E

PRINCIPIO DI LEGALITÀ
PREMESSA

LA NORMA GIURIDICA
DISPOSIZIONE E NORMA
- Disposizione: è l’atto in senso stretto, l’enunciato;

- norma: è la regola che viene ricavata dalla disposizione.

La norma può essere contenuta in una sola disposizione o in più disposizioni.

L’interpretazione è quel meccanismo che consente di attribuire alla disposizione un


certo significato.
I requisiti della norma giuridica

- Generalità e astrattezza: la norma deve essere riferibile ad una serie indeterminata a priori di
soggetti/individui. Es. art. 3 Cost. «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti
alla legge».
- Ripetibilità: la norma trova indefinite applicazioni concrete.
Schema piramidale del «sistema
delle fonti»
L’INCOMPLETEZZA DELL’ORDINAMENTO GIURIDICO

Data l’estrema difficoltà (se non addirittura l’impossibilità) di disciplinare tutti i


comportamenti possibili, sono previsti dei meccanismi che consentono di applicare
determinate norme o principi, in situazioni che non sono disciplinate da specifiche
norme.
Tali meccanismi sono rappresentati dall’analogia legis e dall’analogia iuris.
Attraverso l’analogia legis, l’interprete ricava una regola per il caso concreto che
deve definire dalla disciplina dettata per casi simili; attraverso l’analogia iuris,
invece, quando non è possibile rinvenire norme simili, si applicheranno i principi
generali di diritto.
LA RISERVA DI LEGGE

È lo strumento attraverso il quale la Costituzione demanda alla legge la disciplina di determinate materie. Appartiene
all’ampio genus delle riserve di competenza, la cui funzione è quindi quella di vincolare il legislatore a intervenire in
determinate materie ritenute dalla Costituzione particolarmente rilevanti.
La riserva di legge, in generale, può essere:
- ASSOLUTA
- RELATIVA
Accanto a queste due tipologie si possono distinguere ulteriori sottocategorie:
- RISERVA DI LEGGE FORMALE ORDINARIA;
- RISERVA DI LEGGE RINFORZATA;
- RISERVA DI LEGGE COSTITUZIONALE;
- RISERVA DI REGOLAMENTO PARLAMENTARE E RISERVA DI ASSEMBLEA
RISERVA Prevede che un data materia debba essere disciplinata dalla legge
ordinaria o da atti ad essa equiparata (decreto legge e decreto
ASSOLUTA legislativo), escludendo l’intervento di fonti sub – legislative
(regolamenti).

Un esempio è rappresentato dall’art. 13 della Costituzione il quale


prevede che la libertà personale possa essere limitata (per esempio
con l’arresto o con le perquisizioni) «nei soli casi e modi previsti
dalla legge».
Prevede che la legge disciplini gli aspetti di principio e la fonte sub
legislativa (i regolamenti) gli aspetti di dettaglio.
RISERVA Un esempio è rappresentato dall’articolo 41 della Costituzione, il
quale stabilisce che «L’'iniziativa economica privata è libera.
RELATIVA Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da
recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla
dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché
l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e
coordinata a fini sociali e ambientali».
La distinzione tra riserva di legge assoluta e riserva di legge relativa, può essere operata sulla base di una serie di
considerazioni:
- la materia in cui la riserva incide: nella materia afferente alle libertà personali, è da ritenere che ci si trovi di fronte a
riserve di legge assolute;
- il linguaggio usato dalla Costituzione (es. di riserva di legge assoluta «la legge disciplina i casi e i modi»).
Prevede che una determinata materia debba essere disciplina dalla

RISERVA legge formale e che, questa, sia approvata attraverso un


procedimento rinforzato.
RINFORZATA Ad esempio: l’art. 116 Cost. prevede che con legge formale
approvata a maggioranza assoluta, sulla base di intese fra lo Stato e
le Regioni interessate, su iniziativa della stessa e sentiti gli enti
locali, si possano riconoscere a determinate Regioni forme e
condizioni particolari di autonomia riguardanti alcune specifiche
materie.
Prevede che su una determinata materia intervenga solamente la legge
RISERVA DI ordinaria (e cioè il solo atto legislativo approvato in esito ad un

LEGGE FORMALE procedimento parlamentare, come si vedrà meglio in seguito), con la


conseguente esclusione degli altri atti equiparati alla legge (decreti legge
ORDINARIA e decreti legislativi).
Art. 137 Cost.: «Una legge costituzionale stabilisce le condizioni, le
forme, i termini di proponibilità dei giudizi di legittimità costituzionale,
RISERVA DI LEGGE e le garanzie d'indipendenza dei giudici della Corte.

COSTITUZIONALE Con legge ordinaria sono stabilite le altre norme necessarie per la
costituzione e il funzionamento della Corte».
Art. 64 Cost.: «Ciascuna Camera adotta il proprio regolamento a maggioranza
assoluta dei suoi componenti». Art. 72 Cost.: Ogni disegno di legge, presentato
ad una Camera è, secondo le norme del suo regolamento, esaminato da una
RISERVA DI Commissione e poi dalla Camera stessa, che l'approva articolo per articolo e
REGOLAMENTO Il regolamento stabilisce procedimenti abbreviati per i disegni di legge dei quali è
con votazione finale.

PARLAMENTARE dichiarata l'urgenza.


E RISERVA DI Può altresì stabilire in quali casi e forme l'esame e l'approvazione dei disegni di
legge sono deferiti a Commissioni, anche permanenti, composte in modo da
ASSEMBLEA rispecchiare la proporzione dei gruppi parlamentari. Anche in tali casi, fino al
momento della sua approvazione definitiva, il disegno di legge è rimesso alla
Camera, se il Governo o un decimo dei componenti della Camera o un quinto
della Commissione richiedono che sia discusso e votato dalla Camera stessa
oppure che sia sottoposto alla sua approvazione finale con sole dichiarazioni di
voto. Il regolamento determina le forme di pubblicità dei lavori delle
Commissioni.
PRINCIPIO DI LEGALITÀ

Si tratta del principio in base al quale l’esercizio di qualsiasi potere pubblico (ad esempio l’adozione di un
provvedimento da parte di una Pubblica Amministrazione, come si avrà modo di vedere diffusamente in
seguito) deve essere previamente attribuito da una specifica norma di legge. In quanto tale, costituisce
quindi una sorta di limite al potere esecutivo.

Si distinguono due accezioni del principio di legalità:

- principio di legalità formale;


- principio di legalità sostanziale.
PRINCIPIO DI LEGALITÀ FORMALE

Richiede soltanto che l’esercizio di un potere pubblico sia previamente attribuito da una norma di legge che consenta,
per esempio ad una Pubblica Amministrazione, di esperire un procedimento amministrativo e, conseguentemente, di
adottare un provvedimento amministrativo.

Un esempio è costituito dalla legge 241/1990 (c.d. legge sul procedimento amministrativo), laddove, all’articolo 1,
stabilisce che «L’attività amministrativa persegue i fini determinati dalla legge ed è retta da criteri di economicità, di
efficacia, di imparzialità, di pubblicità e di trasparenza, secondo le modalità previste dalla presente legge e dalle altre
disposizioni che disciplinano singoli procedimenti, nonché dai princípi dell'ordinamento comunitario».
PRINCIPIO DI LEGALITÀ SOSTANZIALE
Richiede che l’esercizio del potere sia limitato e orientato da specifiche norme di legge in grado quindi di restringere
la discrezionalità dell’Autorità preposta all’adozione del provvedimento.

La legge, pertanto, oltre ad attribuire il potere regolamentare, ne disciplina anche l’esercizio nel suo contenuto
essenziale, indicandone finalità, modalità, e condizioni di esercizio.

Es. art. 113 Cost. comma 3: «La legge determina quali organi di giurisdizione possono annullare gli atti della pubblica
amministrazione nei casi e con gli effetti previsti dalla legge stessa» - Decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104 (Codice
del processo amministrativo).
Il principio di legalità e la Costituzione

Non si rinvengono in Costituzione riferimenti espressi al principio di legalità, ma è possibile ritrovare dei
riferimenti «indiretti» in alcuni articoli, come ad esempio:

- art. 23 Cost.: «nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base a una
legge».
- Art. 25, comma 2 Cost.: «Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore
prima del fatto commesso».
- Art. 97. comma 2 Cost.: «I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge in modo che
siano assicurati il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione».
IL PRINCIPIO DI LEGALITÀ ED IL CONTROLLO
GIURISDIZIONALE SULL’ATTIVITÀ DEL GOVERNO

- Principio di legalità formale:


il regolamento è legittimo se ha una previa base legislativa; il giudice si limita
quindi ad accertare l’esistenza della previa legge. Il regolamento non è
vincolato nei contenuti.
- Principio di legalità sostanziale:

il regolamento è legittimo se ha una previa base legislativa e se si attiene alle


indicazioni di contenuto della legge; il giudice non si limita ad accertare
l’esistenza della previa legge, ma deve verificare altresì la coerenza del
regolamento alla legge.
LE DIFFERENZE TRA IL PRINCIPIO DI LEGALITÀ
E LA RISERVA DI LEGGE

La riserva di legge, per essere attuata, necessita di un intervento


regolatorio della legge, il principio di legalità è soddisfatto da un
intervento legislativo anche soltanto attributivo di un potere.
La ratio del principio di legalità è quella di porre un «limite» all’esercizio
del potere regolamentare e amministrativo.

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