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1:
Progetto multidisciplinare in memoria del Milite Ignoto.
Educazione Civica V AFM IDA
Marco Santangeli
Asia Merluzzi
Maika Ricci
Giulia Ottaviani
Cristina Valleriani
Indice
Il Milite Ignoto...................................................................................................................................................1
L’Italia divisa – le Guerre D’Indipendenza...................................................................................................2
Prima Guerra D’Indipendenza..................................................................................................................3
Seconda Guerra D’Indipendenza..............................................................................................................4
Terza Guerra D’Indipendenza...................................................................................................................5
La Grande Guerra – le cause.........................................................................................................................6
Cosa ne pensavano gli intellettuali...........................................................................................................8
Gabriele D’Annunzio...........................................................................................................................8
Cesare Battisti......................................................................................................................................9
Trilussa.................................................................................................................................................9
Giuseppe Ungaretti.............................................................................................................................10
Cambia il modo di fare la guerra............................................................................................................11
L’Italia entra in guerra............................................................................................................................12
Luigi Cadorna e la disfatta di Caporetto.................................................................................................12
Fine della guerra – una finta pace...........................................................................................................14
La pandemia – la spagnola......................................................................................................................15
L’idea del Milite Ignoto...................................................................................................................................16
Chi è Giulio Dohuet?...................................................................................................................................16
Il Milite Ignoto nel mondo......................................................................................................................18
The Unknown Soldier – Il Milite Ignoto Americano.........................................................................18
The Tomb of The Unknown Warrior – Il Milite Ignoto del Regno Unito.........................................19
Approvazione del ddl "Onoranze al soldato ignoto"........................................................................................20
Confronto tra Monarchia e Repubblica – i poteri del Re e dell’attuale Presidente della Repubblica.........20
La nomina della commissione..........................................................................................................................22
Il luogo della sepoltura.....................................................................................................................................23
Maria Bergamas: la Madre d’Italia..................................................................................................................24
Il viaggio del Milite Ignoto..............................................................................................................................26
Fonti.................................................................................................................................................................28
I - Indice
Il Milite Ignoto
Il Milite Ignoto
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Il Milite Ignoto
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Il Milite Ignoto
2 Quadrilatero: il sistema difensivo delimitato da Peschiera del Garda, Mantova, Legnago e Verona.
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Il Milite Ignoto
Legazioni pontificie in cambio di Nizza e della Savoia.
Il coraggio delle popolazioni, l’avvedutezza dei Governi provvisori e l’abilità di Cavour, tornato al potere
dopo una breve parentesi dovuta al suo sdegno per l’armistizio di Villafranca, impedirono che Parma,
Modena e Firenze tornassero gli antichi sovrani, e permisero che questi territori si unissero alla monarchia
sabauda, grazie a plebisciti. La pace di Zurigo (10 novembre 1859), che aveva sanzionato i preliminari di
Villafranca, in forza dei quali soltanto la Lombardia sarebbe toccata al re di Sardegna, fu così superata dagli
avvenimenti, e dopo la spedizione dei Mille e la conseguente occupazione delle Marche e dell’Umbria, si
giunse alla proclamazione del Regno d’Italia (17 marzo 1861).
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Il Milite Ignoto
In Europa si viveva un’epoca apparentemente pacifica, felice e ricca: eravamo alla fine della Belle Èpoque.
Nonostante ciò tra i diversi Stati c’erano molte tensioni ed equilibri pronti ad esplodere:
• Il desiderio di rivincita dei Francesi rispetto alla precedente sconfitta subita dai Tedeschi nel 1871 e
alla perdita della Alsazia e della Lorena;
• L'Inghilterra intendeva mantenere la sua supremazia marittima e coloniale: perciò era preoccupata
per la concorrenza della Germania, in forte crescita economica e militare, e considerava un atto ostile
la nascita di una potente flotta da guerra Tedesca;
• La rivalità fra l’Impero Austro-Ungarico, l’Impero Ottomano e la Russia per il predominio nell’area
dei Balcani: nella penisola balcanica l'annessione da parte dell'Austria della Bosnia-Erzegovina
(1908), regione abitata da molti Serbi, aveva suscitato l’ostilità del regno di Serbia;
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Il Milite Ignoto
3 Nei mesi precedenti il “Patto di Londra” in Italia ci furono dibattiti e manifestazioni pubbliche a favore della guerra che si
fecero più intense ai primi di maggio dopo un discorso di Gabriele D'Annunzio a Genova (il 5 maggio 1915). Seguirono
diversi cortei in tutte le maggiori città che spesso sfociarono nella violenza. In quei giorni di maggio, soprannominato dagli
stessi interventisti come "radioso", nulla sembrava ormai ostacolare l'entrata in guerra.
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Il Milite Ignoto
Cesare Battisti
Cesare Battisti è stato un volontario irredento
trentino durante la Grande Guerra. Nato italiano, “Ammetto [...] di aver svolto, sia anteriormente che
posteriormente allo scoppio della guerra con
ma di cittadinanza Austro-Ungarica. Nel 1893 l'Italia, in tutti i modi - a voce, in iscritto, con
decise di abbandonare l'Austria-Ungheria e di stampati- la più intensa propaganda per la causa
trasferirsi a Firenze dove si laureò prima in d'Italia e per l'annessione a quest'ultima dei
lettere e successivamente in geografia con una territori italiani dell'Austria; ammetto d'essermi
tesi dedicata alla geografia fisica e arruolato come volontario nell'esercito italiano, di
all'antropologia del Trentino. Nonostante non si esservi stato nominato sottotenente e tenente, di
aver combattuto contro l'Austria e d'essere stato
trovasse nella sua città, Battisti continuò a
fatto prigioniero con le armi alla mano. Rilevo che
seguire anche in questo periodo il movimento ho agito perseguendo il mio ideale politico che
irredentista che rivendicava un'università italiana consisteva nell'indipendenza delle province italiane
a Trento. dell'Austria e nella loro unione al Regno d'Italia.”
Nel 1900 fondò una rivista scientifica e Citazione 2: Cesare Battisti.
successivamente una politica chiamata "Il
Popolo". Nel 1911 entrò nel Parlamento di Vienna come deputato socialista e tre anni più tardi in quello
tirolese di Innsbruck. La sua carriera però durò poco in quanto lo scoppio della Grande Guerra lo spinse a
lasciare l'Impero e a trasferirsi in Italia. Si arruolò volontario nel Battaglione Alpini Edolo combattendo
nella zona del Monte Baldo, sul Passo del Tonale, sul Massiccio del Pasubio e infine nella zona di Rovereto.
Fu coinvolto nella Strafexpedition e successivamente nella controffensiva italiana. Il 10 luglio 1916,
durante un azione sul Monte Corno, venne circondato dai soldati Asburgici. Fu condotto assieme al Castello
del Buon Consiglio e processato per alto tradimento. Due giorni dopo venne giustiziato con l’impiccagione.
Battisti divenne immediatamente una figura eroica del patriottismo italiano.
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Il Milite Ignoto
Giuseppe Ungaretti
Ungaretti fu un interventista, partecipò a diverse riunioni e manifestazioni e conobbe Benito Mussolini.
Collaborò con la rivista "Lacerba" fino al 1914, dove sostenne le politiche a favore dell’entrata in guerra.
L'anno successivo il Governo Salandra ufficializzò la guerra contro
l'Austria-Ungheria e il poeta decise di arruolarsi come soldato semplice. La
prima domanda venne rifiutata perché troppo anziano ma alla fine
dell'anno, vista la necessità di uomini, fu accettata.
Durante la guerra abbandonò i sui sentimenti nazionalistici e si rese conto
della brutalità del conflitto. Iniziò a scrivere una sorta di diario in forma di
poesia, composte da poche ma significative parole accompagnate da una
data e da un luogo: nel 1916 questo diario divenne la raccolta “Il Porto
Sepolto4”.
Dopo aver trascorso quasi due anni sul fronte carsico, la disfatta di
Caporetto condusse Ungaretti in Francia. Gli accordi con la Triplice Intesa
infatti prevedevano l'invio di un contingente italiano sul fronte occidentale, Figura 3: Poesia San Martino del
ad est di Parigi. Carso.
Al termine della Grande Guerra, il poeta rimase a Parigi dove curò una seconda edizione de "Il Porto
Sepolto", intitolata "L'allegria dei naufragi".
4 Per Ungaretti il "porto sepolto" era un mitico porto di Alessandria d'Egitto, di epoca faraonica, sommerso, si narrava, in fondo
al mare. Quel porto diventa per il poeta il simbolo di ciò che di segreto rimane in noi indecifrabile, un segreto che giace
nascosto nell'abisso profondo dell'essere. Egli si propone di scendere nel fondo oscuro dell'inconscio, per avvicinarsi a quel
mistero insondabile e tornare poi alla luce, novello Orfeo, riportando i suoi canti fatti di echi, di reminiscenze, di frammenti
strappati all'inconoscibile.
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Il Milite Ignoto
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Il Milite Ignoto
5 Strafexpedition: “Spedizione punitiva” organizzata dai comandi Austriaci per punire il “tradimento” italiano, cioè l'abbandono
della Triplice Alleanza.
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Il Milite Ignoto
fino ad occupare gli altipiani di Asiago e di Lavarone, per penetrare dal Trentino nella pianura padana.
Il 9 agosto l’offensiva si arrestò, per la tenace resistenza Italiana e perché l’esercito Austriaco dovette
affrontare l’attacco dei Russi sull’altro fronte. Il generale Cadorna decise allora di sferrare una
controffensiva ancora sull’Isonzo, che portò alla conquista dei monti San Michele e Sabotino e alla
successiva liberazione di Gorizia.
In seguito alla disfatta della Russia, l’Austria e la Germania poterono spostare delle truppe sul fronte
italiano. Con un grande sforzo offensivo gli Austriaci, appoggiati dai Tedeschi, sfondarono le linee Italiane a
Caporetto (24 ottobre 1917).
La ritirata delle truppe italiane divenne in breve
tempo una vera e propria disfatta e l’esercito nemico
penetrò in Italia per 150 chilometri, causando la
perdita di circa 400.000 uomini (tra morti, feriti e
prigionieri), con le loro armi e con molti altri
materiali bellici.
La sconfitta ebbe immediate ripercussioni politiche:
in ottobre 1917 fu formato un nuovo governo
presieduto da Vittorio Emanuele Orlando.
Nonostante la vittoria nella Sesta Battaglia
dell'Isonzo Luigi Cadorna ed il suo operato
continuarono ad essere oggetto di forti critiche. Uno dei più critici nei suoi confronti fu Giulio Dohuet [pag.
16 “Chi è Giulio Dohuet?”]. Il generale Cadorna dovette lasciare il comando supremo dell’esercito e fu
sostituito dal generale Armando Diaz, che decise di sistemare una nuova linea di difesa sul fiume Piave
dove, il 12 novembre 1917, fu bloccata l’offensiva Austriaca. Il nuovo comandante impose ai soldati, ormai
stanchi e demoralizzati, una disciplina meno rigida e ne curò meglio l’addestramento. Inoltre evitò tutte le
azioni e le offensive che avrebbero causato un sacrificio inutile dei suoi uomini.
Le ragioni militari della disfatta di Caporetto sono da ricercarsi in un’offensiva
ben condotta da parte degli Austriaci, nella conformazione del terreno favorevole
agli attaccanti, nell’errata impostazione della battaglia difensiva e nel mancato
controllo della ritirata da parte del generale Cadorna. Ma la sconfitta fu generata da
motivi ben più profondi: dal clima di sfiducia e di disagio, peraltro comune a tutti
gli stati belligeranti, diffuso al fronte e nel paese. I soldati erano ormai logorati, nel
fisico e nello spirito, dall’interminabile guerra di trincea, dalle stragi effettuate e
subite, dalle angherie dei comandanti, dalla morte sempre incombente. Il rifiuto
della guerra si manifestava soprattutto in comportamenti individuali, come la
Figura 5: Armando Diaz.
diserzione, la fuga, la simulazione di malattie e la pratica dell’autolesionismo,
consistente nel provocarsi volontariamente delle mutilazioni tali da giustificare
l’esenzione dal servizio al fronte [pag. 11, “Cambia il modo di fare la guerra”]. Vi furono anche fenomeni
d’insubordinazione collettiva, veri e propri ammutinamenti, a malapena arginati con processi, fucilazioni e
decimazioni.
In Italia furono impiegati più di 5,6Milioni di soldati durante la Grande Guerra di questi:
• 650.000 morirono;
• 947.000 si ferirono;
• 600.000 furono fatti prigionieri.
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Il Milite Ignoto
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Il Milite Ignoto
La pandemia – la spagnola
Non fu solo la guerra a mietere vittime, l’influenza spagnola, fu una pandemia mondiale mortale che dal
1918 al 1920 infettò 500milioni di persone portando alla morte di circa 50milioni di esse su una popolazione
globale di 2miliardi.
Nonostante non si abbia alcuna certezza per identificare la reale origine geografica della pandemia, venne
associata alla Spagna, da cui prese il nome, in quanto fu la prima nazione a riportarne l’esistenza sui propri
giornali essendo un Paese rimasto neutrale alla Prima Guerra Mondiale, a differenza degli altri stati europei
che concentravano le notizie principalmente su argomenti bellici.
Dagli studi effettuati nei tempi, si pensa che i primi focolai partirono dall’America; altri addirittura
associano la diffusione a partire dalla Francia, ma di certo c’è che interessò tutta la popolazione mondiale
fino a colpire isole remote dell’Oceano Pacifico e del Mar Glaciale Artico.
Fu considerata la pandemia più grave, arrivando a superare la quantità di morti della terribile peste nera del
XIV secolo in proporzione alla popolazione e a differenza della maggior parte delle epidemie influenzali che
colpivano sostanzialmente le persone anziane e quelle più fragili, la spagnola colpì maggiormente persone in
età giovane, soprattutto in Europa, e questo fu associato alla debilitazione fisica e mentale riportata dai
militari alla fine della guerra; inoltre, proprio a causa della Prima Guerra Mondiale che fu una guerra di
posizione, si appurò che la grande diffusione così tempestiva della malattia dipendesse anche dalle trincee di
guerra colme di militari per mesi e mesi.
Cercando risposte in relazione all’aggressività del virus emerse che la malattia provocava una rapida
insufficienza respiratoria e, di seguito, la morte attraverso un’eccessiva reazione del sistema immunitario
dell’organismo (tempesta di citochine).
La spagnola si diffuse anche in Italia ovviamente: attraverso le fonti lasciate da testimoni, si può evincere
la gravità della situazione generale. La diffusione era incontrastabile, tantissimi bambini oramai erano
rimasti orfani e la situazione sanitaria era al collasso con medici sopraffatti dal lavoro che non riuscivano a
curare a dovere i malati. Inoltre, in aggiunta alla carenza delle cure, l’influenza riuscì ad espandersi
rapidamente e a degenerare conseguentemente alle tardive contromisure del governo e delle amministrazioni
locali, che tentarono in un primo momento di nascondere la notizia per non aggiungere ulteriori
preoccupazioni agli italiani già stremati e sopraffatti dalla Prima Guerra Mondiale. Le stime parlano di
picchi quotidiani di quattrocento morti.
Riconosciuto lo stato d’emergenza, il governo iniziò a diffondere le misure di protezione da seguire per
contrastare i contagi: era consigliato fare gargarismi con acque disinfettanti, viaggiare in treno il meno
possibile, evitare i contatti con le persone, non frequentare luoghi al chiuso o affollati. iniziando a praticare
così l’unico mezzo efficace per contenere la diffusione: l’isolamento.
Si adottarono misure come la chiusura di cinema e teatri, la riduzione di orari dell’orario di apertura del dei
negozi ad eccezione delle farmacie, si posticiparono gli inizi delle lezioni scolastiche e si praticò la
disinfezione dei luoghi pubblici. Lasciarono aperte le fabbriche che si trovarono ad affrontare il crollo della
produttività.
La zona italiana più colpita fu il mezzogiorno vista l’inadeguatezza delle strutture sanitarie e la scarsa
preparazione politica. Il virus iniziò a rallentare e a mollare la presa nel passare del tempo e si pensa che ciò
accadde per via delle mutazioni del virus che lo resero sempre meno aggressivo e letale.
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L’idea del Milite Ignoto
L ’idea di questa commemorazione è merito del colonnello Giulio Dohuet che la propose al termineV
della Grande Guerra. Il 24 agosto 1920, infatti, sul giornale Il Dovere, testata di riferimento
dell’UNUS6, associazione da lui fondata, dichiarò:
“Tutto sopportò e vinse il Soldato.[...] Perciò al Soldato bisogna conferire il sommo onore,
quello cui nessuno dei suoi condottieri può aspirare neppure nei suoi più folli sogni di
ambizione. Nel Pantheon deve trovare la sua degna tomba alla stessa altezza dei Re e del
Genio. [...]Tutti i cittadini debbono fare ala alla via trionfale unendosi in un unanime senso di
elevazione ideale nel comune atto di riverenza verso il Figlio e il Fratello spentosi nella difesa
della Madre comune”
Nel 1921 il colonnello rilanciò la proposta: scegliere sui luoghi di guerra la salma di un soldato sconosciuto
e tumularla nel cuore di Roma.
"La gerarchia militare costituisce una specie di piramide nella quale - per necessità di cose - la
verità non può scendere che dal vertice verso la base". Concludeva il suo lavoro, datandolo
Roma luglio 1925, senza nessun riferimento alla guerra aerea, sostenendo che occorreva per
prima cosa: "[…] creare al più presto lo sbarramento di casa nostra" per poi: "[...] costituire
l'ariete adatto a spezzare lo sbarramento avversario".
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L’idea del Milite Ignoto
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L’idea del Milite Ignoto
The Tomb of The Unknown Warrior – Il Milite Ignoto del Regno Unito
L’idea del Milite Inglese nasce nell'agosto 1920
grazie al reverendo David Railton, che aveva
servito come cappellano dell'esercito in Francia
durante la Grande Guerra. Scrisse ad Herbert
Ryle, il decano di Westminster, di considerare la
possibilità di seppellire il corpo di un tale
"compagno sconosciuto" nell'Abbazia di
Westminster. A Railton venne questa intuizione
quando vide una croce di legno in Francia con su
scritto “R.I.P. In Memory of an Unknown British
Soldier Found & Buried 25.11.15”VIII.
L’idea piacque al Primo Ministro Lloyd George Figura 7: La croce di legno che ispirò David Railton.
e fu concordato che la sepoltura di un "Milite
Ignoto" avrebbe avuto luogo nell'Abbazia di Westminster nell'imminente Giorno dell'Armistizio. Una volta
annunciata, l'idea catturò rapidamente l'immaginazione sia del pubblico che della stampa.
In gran segreto diversi
corpi non identificabili
furono recuperati dai
luoghi di battaglia nel
nord della Francia e
portati al quartier
generale dell'esercito
dove furono collocati in
una cappella, ognuno
coperto dalla Union
Jack8. A mezzanotte del
7 novembre, il generale
Figura 8: Tomba dell'Abbazia di Westminster
L.J. Wyatt, che
comandava le truppe in Francia, scelse un corpo a caso. Anche se i dettagli di queste procedure non furono
rivelati all'epoca, le dichiarazioni ufficiali sottolinearono la cura che era stata presa per assicurare che
l'identità del Milite Ignoto non sarebbe stata conosciuta. Il corpo selezionato sarebbe stato posto in una bara
fatta appositamente che aveva riposato durante la notte nell'Abbazia di WestminsterIX.
Da St Pol il corteo viaggiò con un cerimoniale militare completo fino alla banchina di Boulogne dove la
bara fu trasferita sulla nave cacciatorpediniere HMS Verdun per il viaggio di ritorno.
Dal porto di Dover un treno portò la bara a Londra dove arrivò la sera del 10 novembre 1920 a Victoria
Station e riposò durante la notte con una guardia militare.
La mattina del giorno dell'armistizio la bara fu trasferita su una carrozza trainata da cavalli che procedette
attraverso l'Admiralty Arch fino a Whitehall dove il Re pose una corona di rose rosse e foglie di alloro sulla
bara.
La processione ha continuato verso l'Abbazia, entrando dal transetto nord, con il Re che seguiva come capo
del lutto, insieme al Principe di Galles, il Primo Ministro, il Presidente della Camera dei Comuni e membri
del Governo.
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La nomina della commissione
“Su questo disegno di legge si sono inscritti a parlare oratori di vari gruppi della camera.
Anche obbedendo al desiderio espresso da molti colleghi, faccio viva la preghiera agli
inscritti di voler rinunziare a parlare […]. Perché credo che nulla sia più significativo e
degno che la legge destinata a rendere onore di pianto e di gloria al soldato ignoto, e per lui
al popolo italiano, sia approvata in austero silenzio, senza abuso di parole, che, per quanto
alte, sarebbero impari alla grandezza del sacrificio compiuto […]”
Citazione 6: Discorso di Luigi Gasparotto all’apertura dei lavori per la discussione del disegno di legge
“Sepoltura della salma di un soldato ignoto”.
Il ministro della Guerra Gasparotto affidò al tenente generale Giuseppe Paolini l’onore di presiedere la
Commissione per la individuazione dei resti mortali di quello che sarebbe diventato il “Milite Ignoto”.
Il Generale Paolini ed il sindaco di Udine scelsero ex combattenti in rappresentanza di tutte le categorie di
personale (ufficiali, sottufficiali, graduati e soldati). La Commissione era formata dal Colonnello Vincenzo
Paladini, dal Tenente Augusto Tognasso, dal Sergente Ivanoe Vaccarini, dal Caporal maggiore Giuseppe
Sartori, dal Soldato Massimo Moro, dall’ufficiale medico, maggiore Nicola Fabrizi e dal cappellano
militare Don Pietro Nani. Venne adottato ogni accorgimento affinché non fosse possibile individuare la
provenienza “territoriale” del caduto prescelto e neppure il reparto o la stessa forza armata di appartenenza.
L’unico requisito assunto come inderogabile fu quello della sua italianità. La ricerca del Milite Ignoto,
intrapresa dal 3 ottobre 1921, venne condotta su 11 campi di battaglia come indicato dalla Figura 10.
Figura 10: La mappa mostra le zone dove sono state trovare le salme (Rovereto, le Dolomiti, gli altipiani,
il monte Grappa, Montello, il Basso Piave, il Cadore, Gorizia, il Basso Isonzo, il monte San Michele e
Castagnevizza del Carso).
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La nomina della commissione
A ottobre la commissione individuò le salme degli undici soldati in diverse località sui fronti di
combattimento, che vennero traslate il 27 ottobre del 1921 nella cattedrale di Aquileia. Cinquemila militari
si dedicarono alle riesumazioni, ai riconoscimenti e a riseppellire circa 180mila salme, a censire oltre 2.800
cimiteri di guerra provvisori dislocati su 400 chilometri di fronte.
Il giorno“dedicato alla celebrazione delle onoranze del Soldato ignoto” si sarebbero svolte il 4 novembre
1921, terzo anniversario della Vittoria (data della capitolazione dell’Austria-Ungheria a Villa Giusti).
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Il viaggio del Milite Ignoto
Il giorno seguente, 29 ottobre, alle 8 del mattino come da programma, il treno si mosse da Aquileia. Tutto il
personale in servizio era composto da decorati. Accompagnato dalle note dell’Inno del Piave. Nella stessa
Aquileia, il 4 novembre, si celebrerà la cerimonia per le dieci salme rimaste, che saranno inumate nel
cimitero di guerra vicino alla Basilica.
La prima tappa era Venezia, raggiunta dopo aver sostato nelle stazioni di Udine, Conegliano, e Treviso.
Le cronache di allora raccontano che chi abitava
distante dalla ferrovia si era messo presto in
cammino per non perdere l’avvenimento. La gente si
muoveva dai paesi vicini,le donne con il capo
coperto. A Montegrotto, nei pressi di Padova,il treno
passa tra due ali di gente in ginocchio, con i fascisti
in giubba nera, i cattolici col nastrino tricolore,le
vedove con le medaglie dei loro cari,i socialisti coi
distintivi di falce a martello.
Il transito del convoglio è molto seguito anche in
Toscana. A Pistoia il treno è accolto da uno
scrosciante applauso, mentre a Montale si assiste ad
un frenetico sventolio di fazzoletti e cappelli. A
Calenzano la Canzone del Piave viene cantata dai bambini. A Sesto Fiorentino il suono delle campane si
mescola a quello delle sirene delle fabbriche. A Firenze , allineate sui binari ci sono file di carabinieri e di
truppe in alta uniforme. Nel mezzo della stazione campeggia una scritta: “Omaggio dei ferrovieri fiorentini”.
Per due ore il popolo di Firenze sfila davanti alla bara. In testa, tra uno stuolo di ufficiali c’è, in borghese,
Luigi Cadorna, che abita in città.
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Il viaggio del Milite Ignoto
A Sant’Ellero la gente ha acceso dei fuochi sulle alture, mentre a Rignano e Figline una folla enorme
assiste al passaggio del treno e si odono i rintocchi di tutte le campane della zona. A San Giovanni Valdarno
i duemila operai della ferriera hanno chiesto di uscire durante il passaggio del convoglio.
Il convoglio, dopo una sosta notturna ad Arezzo, e un’ultima sosta alla stazione di Portaccio, il 2 novembre
1921 la stazione di Portaccio (l’attuale Roma-Tiburtina) accolto da Vittorio Emanuele III e da una grande
folla.
Il feretro viene portato a Santa Maria degli Angeli e
dei Martiri per la cerimonia religiosa, dove rimarrà
esposta due giorni prima di essere tumulata.
Durante il trasporto del feretro la folla è in silenzio, si
ode solo il rombo del cannone che spara da Monte
Mario. Il feretro fu portato a spalla alla tomba da sei
reduci decorati, tra due ali di militari e alfieri con il
vessillo tricolore. Il sarcofago venne quindi deposto tra
il suono del tamburo delle bande e il pianto sommesso
dei presenti.
La alle 8:30 del 4 novembre 1921, sull’Altare della
Patria, alla presenza del Re e di tutte le autorità, al
momento della tumulazione. Dopo il corteo silenzioso
per le vie della Capitale, viene tumulato nel sacello posto all’Altare della Patria. Scorta d’onore al feretro,
portato a spalla sulla scalea del Vittoriano, furono 12 decorati di medaglia d’oro al valore militare.
Alle 10:36 la lastra di marmo calò sulla tomba, chiudendo ufficialmente il rito.
Pagina 27
Fonti
I. Istituto Luce – Il Milite Ignoto: https://youtu.be/WISnoMbhgWM?t=61
II. Britannica – World War I – Killed, wounded and missing: https://www.britannica.com/event/World-War-I/Killed-
wounded-and-missing
III. Analisi poesie di Trilussa: https://poesiamusica.files.wordpress.com/2010/12/ninna-nanna-de-la-guerra-analisi-e-
comparazione-1.pdf
IV. Treccani – Principio di autodeterminazionedei popoli
V. Ministero della Difesa – 1921-2021: 100 anni del Milite Ignoto: l’idea di Douhet:
https://www.difesa.it/Area_Storica_HTML/pilloledistoria/Pagine/100_anni_del_Milite_Ignoto_idea_di_Douhet.asp
x
VI. Arlington Cemetery – Tomb Of The Unknown Soldier: https://www.arlingtoncemetery.mil/Explore/Tomb-of-the-
Unknown-Soldier
VII. Arlington Cemetery – Tomb Of The Unknown Soldier: https://education.arlingtoncemetery.mil/Themes/Tomb-of-
the-Unknown-Soldier#TeacherMaterials24
VIII. Westminster Abbey – Burried among the Kings:
https://www.westminster-abbey.org/about-the-abbey/history/buried-among-the-kings#i31053
IX. Westminster Abbey – Unknown Warrior:
https://www.westminster-abbey.org/abbey-commemorations/commemorations/unknown-warrior#i13471
X. Storica National Geographic – Perché nell’altare della Patria fu sepolto un milite ignoto?
https://www.storicang.it/a/perche-nellaltare-della-patria-fu-sepolto-milite-ignoto_15290
XI. Difefa.it – Il fumetto sul milite ingoto: https://www.difesa.it/InformazioniDellaDifesa/periodico/Periodico_2018/
Documents/Numero_4/04_2018_fumetto_milite_ignoto.pdf