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I fatti Interpretazione 1 Interpretazione 2 Interpretazione 3 Interpretazione 4 Interpretazione 5

Testo: Giardina- Testo: De Bernardi- Testo: Lepre Testo: Brancati-Pagliarani (La Testo: Bontempelli-Bruni (Trevisini), p.
Sabbatucci-Vidotto Guarracino (Zanichelli), p. 105- Nuova Italia), p. 94 100-1
(Laterza), p. 189-90 (Mondadori), p. 18-9 6.
24 aprile 1915: viene Ciò che in definitiva decise “Mentre si agitavano queste Salandra e Sonnino Nei dieci mesi che seguono lo scoppio Il governo austriaco, pressato da quello
firmato segretamente a l’esisto dello scontro tra opposte tendenze erano propensi a portare della grande guerra, in Italia si tedesco, arriva ad approvare la cessione del
Londra da Salandra il neutralisti e interventisti fu (neutralisti e interventisti), l’Italia in guerra. La succedono le discussioni tra neutralisti Trentino all’Italia in cambio della sua neutralità,
Patto di Londra, dopo che l’atteggiamento del re, del una soluzione calata maggioranza del e interventisti, il governo cerca di ma lo fa tardi e con una serie di limitazioni, che
l’Austria ha rifiutato la capo del governo e del dall’alto, quasi un colpo di Parlamento, dove Giolitti ottenere da Vienna compensi territoriali non soddisfano l’Italia. Nel frattempo Sonnino
proposta italiana di ministro degli interni stato, determinò l’intervento poteva contare in cambio della neutralità e vengono ha avviato trattative con l’Intesa per verificare
restituire tutte le terre (Sonnino): cioè gli uomini dell’Italia in guerra a fianco sull’appoggio di molti intavolate trattative segrete con l’Intesa. cosa essa sia disposta a concedere se l’Italia
irredente in cambio della cui spettava secondo lo dell’Intesa.” deputati, era neutralista. entrasse in guerra al suo fianco.
neutralità italiana nel Statuto1 il potere di Gli interventisti decisero Alla fine Sonnino si decide a firmare il Poche settimane dopo, in seguito ad una
conflitto. decidere le sorti del paese Salandrà stipulò perciò di combattere la Patto di Londra. vittoria russa contro gli Austriaci, si crea una
in materia di politica segretamente il Patto di loro battaglia facendo Intanto nel paese si verificano le situazione che fa pensare che l’intervento
3 maggio 1915: l’Italia si internazionale. Londra, mentre Giolitti, che ricorso soprattutto ai “radiose giornate” a favore italiano a fianco dell’Intesa possa essere
stacca dalla Triplice ne era all’oscuro, ribadiva movimenti di piazza. dell’intervento, ma l’interventismo determinante per la sconfitta degli imperi
Alleanza. Alle vivaci La volontà neutralista del in Parlamento la sua sembra votato all’insuccesso a causa centrali. “Di qui il Patto di Londra,
proteste dei neutralisti si Parlamento viene volontà neutralista, forte Appena seppe del Patto della maggioranza neutralista presente segretamente stipulato con l’Intesa”.
alternano le dimostrazioni scavalcata 1) dalla volontà dell’appoggio di 300 di Londra, Giolitti decise in Parlamento, legata a Giolitti. Perciò,
di piazza degli interventisti del re che respinge le deputati. Giolitti induceva di svolgere un’azione più Salandra, sentendosi virutalmente Intanto nel paese, che è all’oscuro del Patto, si
(le “radiose giornate di dimissioni di Salandra, così Salandra a rassegnare decisa a favore della battuto sul piano parlamentare, moltiplicano le manifestazioni di piazza a favore
maggio”). mostrando così di le dimissioni, respinte però neutralità e riuscì a presenta al re le dimissioni, che però dell’intervento. E quando il governo annuncia
approvarne l’operato; 2) dalla corte, che investì ottenere il sostegno della era apertamente favorevole l’uscita dalla Triplice Alleanza, questo evento
Il Parlamento (ben 300 dalle manifestazioni di Salandra di poteri maggioranza all’intervento e lo invitò a restare al sembra il risultato della pressione degli
deputati) manifestò piazza che in quei giorni si eccezionali per la gestione parlamentare, governo. interventisti. L’Austria perciò si decide a
solidarietà a Giolitti che, fecero sempre più della guerra, scavalcando costringendo Salandra a promettere i territori irredenti all’Italia in cambio
non ancora al corrente del imponenti e minacciose. La la volontà del parlamento. dimettersi. Il 20 maggio, all’ordine del giorno delle della sua neutralità.
Patto di Londra, si Camera approvò, col solo Camere vi era l’approvazione del
pronunciò per la voto contrario dei socialisti, Inoltre la corte, allo scopo Gli interventisti conferimento al governo dei pieni poteri La maggioranza giolittiana della camera, che
continuazione delle la dichiarazione di guerra di creare un clima di intensivarono allora le in caso di guerra. Qualche giorno prima vede così scongiurata la possibilità della
trattative con l’Austria. all’Austria, per paura di pressione popolare, manifestazioni di massa e Giolitti lasciò Roma per andare in guerra, costringe allora Salandra alle dimissioni
aprire una crisi istituzionale incoraggiò tumultuose i neutralisti non seppero Piemonte. e spinge il re ad affidare a Giolitti l’incarico di
Il 13 maggio si ebbero le se avesse sconfessato con manifestazioni di piazza, rispondere in modo “Sotto l’impressione suscitata dal fermo formare un nuovo governo.
dimissioni del governo il governo lo stesso sovrano che prendendo a bersaglio efficace. Lo stesso Giolitti atteggiamento del re, dall’inaspettata
Salandra. che ne aveva respinto le soprattutto Giolitti (definito rifiutò di succedere a decisione rinunciataria di Giolitti, Giolitti però rifiuta l’incarico, forse perché: 1) era
dimissioni. da D’Aunnunzio il Salandra e di assumersi nonché dalle sempre più violente stato messo al corrente del Patto, 2) era
Il re d’Italia respinge le “mestatore [maneggione] di così tutte le manifestazioni di piazza, il Parlamento, timoroso che avrebbe ottenuto minori
dimissioni di Salandra, gli Dronero”), richiedevano a responsabilità del scosso e disorientato, finì per votare concessioni dall’’Austria essendo da essa
riconferma l’incarico e dà gran voce l’entrata in momento. Il re dovette con 407 voti contro 74 i pieni poteri a conosciuto come neutralista, 3) non voleva
l’ordine di mobilitazione guerra a fianco dell’Intesa. perciò respingere le Salandra con la sola opposizione del assumersi responsabilità in una situazione
generale. dimissioni di Salandra e cattolico Guido Miglioli e dei deputati giuridicamente già compromessa. Il re allora
l’Italia dichiarò guerra socialisti.” riconferma il governo di Salandra e porta l’Italia
Il Parlamento assegna a all’Austria. in guerra.
Salandra pieni poteri per la
guerra.

1
In base allo Statuto del Regno, il re “dichiara guerra; fa i trattati di pace, d’alleanza, di commercio e altri, dandone notizia alle Camere tosto che l’interesse e la sicurezza dello Stato li permettano.” (art. 5)

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