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La corte costituzionale

Appartiene agli organi di garanzia, è destinata a svolgere funzioni di garanzia della corretta applicazione

della costituzione.

L’elemento che la caratterizza nell’equilibrio di poteri è quello di garantire il rispetto della costituzione

attribuendo questa funzione ad un giudice che non fa parte del potere giurisdizionale.

Giustizia costituzionale

La previsione e la sistematizzazione di un sistema di controllo della costituzionalità prende il nome di

giustizia costituzionale cioè un settore della giustizia che svolge questa funzione oppure lo svolgimento di

questa funzione da parte di giudici comuni.

La giustizia costituzionale è una conseguenza della rigidità della costituzione.

La costituzione degli Stati Uniti è la prima costituzione rigida quindi è la prima che afferma in modo

esplicito di poter essere modificata solo attraverso un procedimento più complesso.

Un giudice (corte suprema) in assenza della previsione di un apposita corte costituzionale deve annullare la

legge che confligge con la costituzione, da qui nasce il primo modello di controllo costituzionale. La

caratteristica del controllo costituzionale è che è un controllo giuridico cioè effettuato da soggetti che

sono giudici.

Ci sono due tipi di modelli di giustizia costituzionale:

• Accentrato —> utilizzato in Italia (corte costituzionale), il sistema è basato su un giudice unico e ultimo

cioè che la corte costituzionale è l’unico giudice che pu giudicare della costituzionalità delle leggi e a

decidere sui conflitti tra poteri dello Stato e tra stato e regioni.

Le decisioni della corte costituzionale non sono impugnabili.

• Diffuso —> (USA) in cui ogni giudice pu disapplicare le norme contrarie alla costituzione.

Quando una norma viene annullata vuol dire che nessuno la pu applicare invece se un giudice disapplica

una norma allora lui non l’applicherà più per se un altro giudice non la disapplica pu applicarla.

Composizione della corte costituzionale

La composizione della corte costituzionale cerca di tenere conto di due elementi:

• Avere dei giudici che tecnicamente sono competenti a svolgere un giudizio per una responsabilità di tipo

giuridico.

• Giudici che abbiano una sensibilità per giudicare nello spirito dei principi costituzionali.

La corte costituzionale è composta da 15 giudici nominati per 9 anni e non rieleggibili.


Con la carica lunga e la non rieleggibilità si cerca di tutelare l’indipendenza di questo organo. La

durata dell’incarico riguarda ogni singolo giudice e non la corte nel suo insieme, infatti la corte

costituzionale non è mai rinnovata integralmente.

Il numero legale è di 11 giudici per il funzionamento della corte costituzionale quindi il rischio è che se 6

giudici si dimettano o finisca il loro mandato rimangano 9 giudici e quindi non funziona la corte

costituzionale.

Nomina dei giudici

I giudici sono nominati da:

• 5 nominati dalle supreme magistrature ordinarie e amministrative (3 nominati dalla corte dei conti, 1

nominato dal consiglio di stato, 1 nominato dalla corte dei conti).

• 5 eletti dal parlamento in seduta comune con maggioranze qualificate (maggioranza di 2/3 nelle prime

tre votazioni e poi 3/5 nelle successive valutazioni) la maggioranza viene calcolata sui componenti e

non sui presenti. (La maggioranza così alta è un elemento di garanzia).

• 5 nominati dal presidente della repubblica (atto sostanzialmente presidenziale) ha una funzione di

riequilibrio politico.

Il numero legale è 11 così che almeno uno di ogni gruppo nominato dai vari poteri è presente.

Per trovare un accordo nelle camere si sono create convenzioni costituzionali (accordo non scritto che è

normalmente seguito dagli organi costituzionali) tra le forze giuridiche presenti in parlamento. La

convenzione fino ai primi anni 90 di 5 giudici ne spettavano 2 al partito di maggioranza relativa, 2 ai

partiti laici minori e 1 dal partito comunista, per il nome proposto non era detto che veniva accettato

dagli altri chiedendo di fare un altro nome per ragioni costituzionalmente coerenti.

Adesso 3 vengono espressi dalla maggioranza e 2 dall’opposizione.

Si è voluta attribuire la composizione della corte a soggetti in grado di garantire una diversa rappresentanza

e indipendenza della corte.

Elettorato passivo

Serve a garantire una competenza tecnica ai giudici della corte costituzionale.

I seguenti requisiti sono obbligatori per essere eletti giudici della corte costituzionale:

• Professori ordinari di università di materie giuridiche.

• Magistrati anche a riposo delle giurisdizioni superiori.

• Avvocati con almeno 20 anni di esercizio della professione o funzioni di garanzia.


Organizzazione della corte

Le garanzie di indipendenza sono:

• Elegge il proprio presidente fra i giudici per 3 anni, tuttora per si utilizza il criterio dell’anzianità.

• Insindacabilità dei voti e delle opinioni (art.68).

• Inamovibilità —> solo la corte costituzionale con la maggioranza dei 2/3 pu rimuovere o sospendere

un giudice per incapacità fisica o per gravi mancanze nell’esercizio delle sue funzioni.

• La durata della carica è lunga, non si pu essere rieletti e non c’è il prorogatio.

• I giudici della corte costituzionale non fanno attività politica o di lucro (lavorare).

Funzioni della corte costituzionale art.134

Le funzioni sono 4, 3 previste dalla costituzione 1 aggiunta da una legge costituzionale successiva:

• La corte costituzionale controlla la costituzionalità delle leggi e degli altri atti aventi forza di legge

dello stato o delle regioni.

• Giudica i conflitti di attribuzione tra poteri dello stato, tra stato e regioni e tra regioni.

• Giudica il presidente della repubblica messo in stato di accusa dal parlamento in seduta comune con

una composizione integrata (si aggiungono ai 15 giudici 16 giudici estratti a sorte da un elenco

composto periodicamente dal parlamento in seduta comune con 45 nomi che devono avere un solo

requisito).

• Legge costituzionale 1/53, la corte costituzionale giudica l’ammissibilità del referendum abrogativo.

La cosa che la corte deve verificare è che il referendum non vada contro l’art.75 (non si pu fare un

referendum sulle tasse, leggi tributarie di bilancio, leggi di amnistia e indulto e leggi di autorizzazione

alla ratifica dei trattati internazionali).

Funzionamento della corte costituzionale

Le decisione della corte sono adottate a maggioranza dei giudici presenti (minimo 11).

Le regole di funzionamento sono tipiche degli organi giurisdizionali, quindi ci sono delle regole come:

• Tutte le decisioni devono essere motivate.

• Non pu agire di propria iniziativa ma decide solo sulle questioni che gli vengono proposte nei limiti

della richiesta.

• Le decisioni possono essere:

- sentenze atto che risolve nel merito il giudizio (conclude il giudizio).


- ordinanze decisioni processuali, o che respingono nel merito una questione palesemente
inconsistenze o temporanea.

Giudizio di legittimità costituzionale

Funzione più importante della corte costituzionale.

La corte costituzionale controlla la costituzionalità delle leggi e degli atti aventi forza di legge dello stato o

delle regioni.

Ci sono due modi per portare una legge al giudizio della corte costituzionale:

• Procedimento in via incidentale un giudice nel corso del processo propone alla corte una questione di

legittimità di una norma legislativa che deve essere utilizzata per risolvere il processo, d’ufficio o su

richiesta di una delle parti del processo (giudizio sulla legge nel momento dell’applicazione).

È il metodo più utilizzato.

• Procedimento in via principale il governo (per lo stato) o la giunta (per la regione) presentano un

ricorso alla corte per impugnare una norma di una legge statale (la regione) o regionale (lo stato) si

controllano reciprocamente. (lo stato controlla di più).

Entro 60 giorni dalla promulgazione di una legge regionale lo stato pu promuovere la questione di

legittimità costituzionale se ritiene che la legge regionale ecceda dalle competenze della regione. La

regione quando ritiene che una legge o un atto avente forza di legge dello stato o di un altra regione

leda la sua sfera di competenza, pu promuovere entro 60 giorni la questione di legittimità.

Il rappresentate dello Stato è il presidente del consiglio autorizzato dal consiglio dei ministri.

Il rappresentante delle regioni è il presidente della giunta autorizzato dalla giunta.

Il giudice che prende il nome di “a quo” è il giudice dal quale viene la richiesta di rinvio della questione di

legittimità.

Il giudice a quo nell’ordinanza di rinvio deve motivare due elementi:

• La rilevanza della questione per il processo.

• La non manifesta infondatezza della questione di legittimità individuando la norma legislativa e il

parametro di giudizio di legittimità.

In seguito il processo viene sospeso fino alla decisione della corte costituzionale.

L’atto che introduce il giudizio di legittimità deve individuare necessariamente due cose:

• la norma legislativa che viene ritenuta illegittima.


• Le motivazioni della illegittimità con l’individuazione della norma costituzionale che costituisce il

parametro del giudizio di legittimità.

Procedimento davanti alla corte nel giudizio di legittimità

La prima cosa che fa la corte costituzionale è valutare la rilevanza in particolare per il procedimento in via

incidentale e in generale l’ammissibilità.

La corte costituzionale interviene sull’oggetto e sul parametro cioè esamina la questione di legittimità

costituzionale raffrontando l’oggetto del giudizio (la norma) con il parametro del giudizio (disposizione

costituzionale che si ritiene sia stata violata).

A seguito della valutazione di oggetto e parametro decide con sentenza (atto con il quale la corte

costituzionale conclude il giudizio)

A seconda della decisione che assume la corte costituzionale pronuncia due tipi di sentenza:

• Rigetto

• Accoglimento

Sentenza di accoglimento (art.136 comma 1)

All’ questione sollevata in via diretta oppure incidentale viene accolta.

La corte dichiara l’illegittimità costituzionale della disposizione impugnata e questa cessa di avere efficacia

dal giorno successivo a quello della pubblicazione di sentenza sulla gazzetta ufficiale.

È retroattiva per tutti i casi pendenti (ancora aperti).

Sentenza di rigetto

La questione di costituzionalità viene dichiarata non fondata.

La disposizione impugnata non subisce alcuna conseguenza giuridica, la decisione ha efficacia solo per i

ricorrenti stato o regioni oppure per le parti del giudizio a quo.

La corte costituzionale ha creato diverse tipologie di sentenze intervenendo sul loro contenuto, lo ha fatto

perché cancellare una norma o rigettare una norma è un alternativa troppo drastica rischiando in caso di

cancellazione di lasciare un vuoto (che il parlamento dovrebbe coprire con un’altra norma ma pu anche

non farlo) quindi ci sono dei meccanismi di intervento più graduato quali:

• Interpretative di rigetto La Corte dichiara non fondata la questione di costituzionalità in quanto

desume, in via interpretativa, dalla disposizione impugnata, una norma compatibile con la Costituzione.

La questione viene dichiarata non fondata nei sensi che vengono esplicitati nella motivazione.
• Interpretative di accoglimento La Corte accoglie la questione di costituzionalità in quanto desume,

in via interpretativa, dalla disposizione impugnata, una norma contraria alla Costituzione.

La disposizione viene dichiarata illegittima nei sensi che vengono esplicitati nella motivazione. Ci

sono sentenze in cui la corte costituzionale aggiunge qualcosa a una disposizione incostituzionale per

renderla costituzionale o sostituisce una parola con un’altra così da rendere la disposizione costituzionale

(pu farlo solo se la soluzione di aggiungere o sostituire sia univoca altrimenti lo dovrebbe fare il

legislatore):

• Sostitutive La Corte accoglie la questione di costituzionalità, e quindi dichiara l’illegittimità

costituzionale della disposizione impugnata, nella parte in cui questa esprime una determinata norma

anziché un’altra, che essa, al contrario, dovrebbe esprimere per essere conforme a Costituzione. La

disposizione, in questo caso, viene modificata nella sua portata normativa, mediante la sostituzione di

una norma all’altra.

• Additive La Corte accoglie la questione di costituzionalità, e quindi dichiara l’illegittimità

costituzionale della disposizione impugnata, nella parte in cui questa non esprime una determinata

norma, che essa, al contrario, dovrebbe esprimere per essere conforme a Costituzione.

La disposizione, in questo caso, viene ampliata nella sua portata normativa.

Conflitti di attribuzione tra i poteri dello stato

Il conflitto è uno strumento che consente a un potere dello stato di agire davanti alla corte costituzionale per

difendere le proprie attribuzioni costituzionali lese da un comportamento di un altro potere.

Questo è un modo per giuridicizare dei conflitti che sarebbero puramente politici, perché sono conflitti tra

organi costituzionali o comunque id rilevanza costituzionale.

Poteri dello stato che possono entrare in conflitto:

• Legislativo dichiara la volontà definitiva del potere la maggioranza della camera interessata.

• Esecutivo dichiara la volontà definitiva del potere il consiglio dei ministri o il ministro della giustizia

(citato in costituzione).

• Giudiziario dichiara la volontà definitiva del potere ciascun giudice nell’ambito delle proprie

competenze.

• Presidente della repubblica dichiara la volontà definitiva del potere il presidente della repubblica.

• Corte costituzionale
Un potere dello stato ai fini del conflitto è un organo titolare di competenze attribuite da norme

costituzionali.

Ricorre l’organo competente a dichiarare la volontà definitiva del potere.


Oggetto del ricorso

I conflitti devono riguardare due poteri diversi e distinti.

Ci sono due motivi che si possono portare a ricorso:

• Appropriazione di funzioni del ricorrente (usurpazione del potere).

• Esercizio di funzioni in modo da creare una indebita interferenza nei confronti delle competenze del

ricorrente.

L’oggetto del ricorso è tendenzialmente un atto amministrativo e non una legge perché le leggi si

impugnano direttamente davanti alla corte costituzionale.

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