1- Il ruolo dei magistrati e la loro posizione costituzionale
La funzione giurisdizionale consiste nell’amministrare la giustizia in norme del popolo ed è esercitata dai magistrati o giudici. Gli elementi su cui si basa sono: esistenza di un conflitto tra due o più soggetti basato sulla violazione di un diritto, il dovere dei magistrati di risolvere il conflitto attraverso una sentenza, l’impossibilità di sottrarsi al compito di risolvere il caso loro sottoposto (divieto del non liquet), la necessità di attenersi alle norme giuridiche in base ai criteri dell’interpretazione giudiziale previsti dalla legge, l’imparzialità che i giudici devono avere nello svolgimento delle loro funzioni. È fondata su specifici principi costituzionali: - giudice naturale, art. 25, dove le scelte dell’autorità giudiziaria si basa sull’applicazione di criteri oggettivi, di luogo e di competenza - riserva legge, art. 108, dove solo le leggi dello stato possono disciplinare l’apparto giudiziario - indipendenza dei magistrati, art. 104, dove l’indipendenza dei i magistrati è garantita dall’esistenza di un organo di autogoverno alla magistratura, il consiglio superiore della magistratura (CSM) composto da 24 membri (18 scelti in seduta comune dal Governo) + 3 ovvero il presidente della repubblica, primo presidente e il procuratore generale della corte supreme di cassazione - imparzialità, art. 111, i giudici devono essere al di sopra delle parti e estranei agli interessi - inamovibilità, art. 107, non possono essere rimossi dalle proprie funzioni o dal luogo in cui svolgono il loro servizio se non ricorrono specifiche e tassative condizioni, la rimozione può essere disposta solo dal CSM. - distinzione funzionale, art. 107, non c’è una gerarchia, i giudici si distinguono per le funzioni tra cui la funzione giudicante compito di risolvere le controversie, funzione requirente è dei pubblici ministeri nei processi penali volta a individuare le persone responsabili di reati e perseguirle in sede penale, sono organizzate in uffici denominati procure, la funzione di legittimità controllo della corretta applicazione delle leggi e la funzione di merito esame dei fatti. 2- Giurisdizione civile Si occupa delle controversie tra soggetti privati, tramite atto di citazione. Le parti coinvolte sono: l’attore che è colui che cita in giudizio un altro soggetto detto convenuto affinché si apre un processo, la questione si risolve attraverso una sentenza. La sentenza deve essere sempre motivata, la parte non soddisfatta può presentare appello contro di essa e apre un secondo processo detto di secondo grado, è ammesso in oltre un nuovo ricorso presso la corte di cassazione detto di terzo grado la sentenza passa in giudice e diventa quindi definitiva. I giudici competenti sono per il primo grado il giudice di pace per le controversie di un valore economico elevato e il tribunale composto da 3 giudici per le controversie di minor valore economico, per il secondo grado c’è il Tribunale per le cause decise dal giudice di pace e la corte d’appello composta da 3 giudici per le cause decise dal tribunale, infine per il terzo grado c’è la corte di cassazione composta da minimo 5 membri massimo 9, è unica e ha sede a Roma, è competente a giudicare una sentenza solo per quanto attiene all’esatta osservanza e all’uniforme interpretazione delle legge, è quindi un giudice di diritto e non di fatto. 3- Giurisdizione penale Si attiva quando si deve giudicare chi è accusato di reato, quindi un fatto che colpisce l’intera collettività. Le parti convolte sono il pubblico ministero che rappresenta l’accusa e avvia l’azione contro il presunto colpevole, imputato e l’avvocato della difesa e il giudice che può essere un giudice di pace/ tribunale o corte d’assise. La prima fase del procedimento è quella delle indagini preliminari o istruttoria dove operano il pubblico ministero e il GIP, si aprono con la notizia di reato (di solito una denuncia) e proseguono con udienza preliminare: il GUP valuta se ci sono elementi sufficienti per passare al dibattito, al termine verrà emanata una sentenza. Si prevedono 3 gradi di giudizio: primo grado viene esaminato il caso e viene emessa da parte del giudice una sentenza di condanna o di assoluzione degli imputati per i reati di minore entità ci si rivolge al giudice di pace, più gravi corte d’assise per gli altri tribunale, secondo grado dove il caso viene nuovamente esaminato da un giudice che emette una nuova sentenza dal tribunale – corte d’appello – corte d’assise d’appello, terzo grado presso la corte di cassazione che esprime solo un giudizio di legittimità e non riesamina. Il principio del giusto processo art. 111 cost. enuncia il principio del giusto processo che si basa fondamentalmente sul contradditorio tra le parti in condizioni di parità, sull’imparzialità del giudice e sulla ragionevole durate del processo. Inoltre la persona accusata di un reato deve essere informata riservamene nel più breve tempo possibile, la natura e i motivi dell’accusa per preparare la difesa, acquisire ogni mezzo di prova a suo favore. 4- L’indipendenza dei magistrati e la loro responsabilità civile I magistrati allo scopo di sottrarre i giudici alle pressioni degli altri organi dello stato si applica il principio dell’indipendenza, art. 104, consente la realizzazione di processi contro personaggi potenti, è tutelato dall’istruzione del CSM, consiglio superiore della Magistratura, tutela appunto l’autonomia dei magistrati. È composto da 27 membri, lo presiede il presidente della repubblica e ne fanno parte il primo presidente e il procuratore generale della corte di cassazione, otto membri eletti dal parlamento in seduta comune e 16 membri eletti da tutti i magistrati, restano in carica 4 anni e non sono immediatamente rieleggibili. Si occupa di tutte le questioni relative ai giudici come la loro assunzione, assegna i giudici ai vari uffici, dispone i trasferimenti... Oltre che in senso penale e disciplinare sono civilmente responsabili quando pur non commettendo reati reali procurano danni a un cittadino agendo per dolo ovvero quando viene posto in essere un atto con l’intenzione specifica di danneggiare uno o più soggetti, colpa grave che corrisponde ad un comportamento di grave negligenza o diniego di giustizia se rifiutano arbitrariamente di compiere un atto giudiziario legalmente dovuto ovvero situazione dove viene negato il diritto a qualcosa di importate che gli spetta. La responsabilità civile si estende a tutti i magistrati e a tutti coloro che partecipano all’esercizio della funzione giudiziaria, infatti chi non è d’accordo sull’emanazione di una sentenza ha il diritto di fare verbalizzare il proprio dissenso. La persona ingiustamente danneggiata può utilizzare i rimedi consentiti dalla legge, può presentare ricorso contro lo stato, in caso di sentenza favorevole al ricorrente lo stato procederà al risarcimento dei danni e dovrà poi rivalersi entro 2 anni dalla sentenza, nei confronti del giudice mediante un’azione di rivalsa per un importo massimo pari alla metà dello stipendio annuale del magistrato che sale allo stipendio intero in caso di dolo (Enzo Tortora). GLI ORGANI DI CONTROLLO COSTITUZIONALE 1- Il presidente della repubblica e la sua elezione Art. 87 Cost, il presidente della repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale, coordina l’attività degli altri organi dello stato. Utilizza il potere di esternazione: esprime pubblicamente le proprie opinioni, attraverso messaggi e interviste, ma devono sempre osservare il principio di imparzialità, in relazione al fatto che il ruolo presidenziale è super partis “al di sopra delle parti” e quindi devono favorire l’armonia tra gli organi dello stato. La sua elezione avviene ogni 7 anni compete al parlamento con l’integrazione di 3 delegati regionali, 1 per la valle d’Aosta, avviene per scrutino segreto, consente ai parlamentari di votare in modo autonomo. Si richiede il raggiungimento della maggioranza qualificata (2/3 dei componenti dell’assemblea), dal quarto scrutino la maggioranza assoluta, metà + 1 dei componenti, art. 83 In seguito giura fedeltà alla repubblica davanti al parlamento in seduta comune e tramite questo entra ufficialmente in carica. Art. 84, può essere eletto ogni cittadino con cittadinanza italiana, con età minima 50 anni e godimento dei diritti civili e politici. La sua carica è incompatibile con qualsiasi altra carica pubblica o privata, per la grande rilevanza dell’incarico presidenziali. Il presidente della repubblica italiana percepisce un’indennità economica e ha in dotazione una serie di beni statali tra cui il palazzetto del quirinale, la sua sede ufficiale, la tenuta di Castel Porziano e un contributo finanziario. Può essere rieletto, 30 giorni prima che scada il termine del mandato presidenziale, il presidente della camera dei deputati convoca in seduta comune il parlamento e i delegati regionali per eleggere il nuovo Capo dello stato. Se le camere sono sciolte o mancano meno di tre mesi alla loro cessazione, l’elezione ha luogo entro 10 giorni perché non sono pienamente rappresentative degli elettori. Può succedere che il presidente sia temporaneamente impossibilitato a esercitare le sue funzioni in questo caso si fa ricorso all’istituto della supplenza per il periodo di assenza dove la carica viene ricoperta dal presidente del senato, la cui attività deve limitarsi agli atti urgenti e a quelli necessari al normale funzionamento. 2- I poteri del capo dello stato Attribuzioni presidenziali: - rispetto al parlamento (potere legislativo): fissa la prima riunione della camera, può nominare cinque senatori a vita, promulga le leggi potendo esercitare veto sospensivo, invia messaggi alle camere, può scogliere anticipatamente le camere ma non negli ultimi mesi del suo mandati ovvero durante il semestre bianco. - rispetto al governo (potere esecutivo): nomina il presidente del consiglio e a su sua proposta i ministri, emana i decreti del governo, autorizza il governo a presentare i disegni di legge al parlamento, nomina i più alti funzionari dello stato, ha il comando delle forze armate, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle camere, ratifica i trattai internazionali, accredita e riceve i rappresentanti diplomatici. - rispetto alla magistratura e alla corte costituzionale (potere giudiziario): presiede il consiglio superiore della magistratura, può concedere la grazia (provvedimento con cui il presidente condona o diminuisce la pena di un detenuto a seguito di una specifica richiesta e dopo aver valutato la sua buona condotta) e commutare le pene, nomina 5 membri della corte costituzionale. - rispetto al corpo elettorale: indice le elezioni della camere e i referendum popolari. 3- Gli atti presidenziali e la responsabilità Le attribuzioni presidenziali possono essere: - atti formalmente presidenziali sono atti del governo che il presidente della repubblica legittima con la propria firma quali decreti legge, regolamenti - atti sostanzialmente presidenziali sono atti esclusivi del presidente della repubblica senza necessità del consenso del Governo. Sotto il profilo politico il presidente non mai responsabile degli atti che firma, di conseguenza non può essere sfiduciato, art. 89. Sotto l’aspetto penale al di fuori delle sue funzioni sarebbe punibile come qualsiasi altro cittadino. Eccezione per l’alto tradimento quando violi l’obbligo di fedeltà alla repubblica e attentato alla costituzione quando commette atti talmente gravi da mettere in pericolo le regole della costituzione e la loro sicurezza, il presidente viene messo in stato d’accusa dal parlamento in seduta comune e poi giudicati dalla corte costituzionale, art. 90 4- Il ruolo e il funzionamento della corte costituzionale La corte costituzionale è un organo costituzionale indipendente dagli altri organi dello stato, i riunisce nel palazzo della Consulta. Ha la funzione di garantire il rispetto delle norme costituzionali e ha il potere di annullare le leggi che non rispettano i principi della costituzione. È composta da 15 giudici che rimangono in carica 9 anni e non possono essere riconfermati, sono eletti per un terzo dal parlamento, per un terzo dal presidente della repubblica e per un terzo dalle supreme magistrature statali. I giudici sono scelti tra i magistrati delle giurisdizioni più alte, gli avvocati con almeno venti anni di esercizio e i professori universitari di materie giuridiche. La nomina avviene in seduta comune scrutino segreto e richiede il raggiungimento della maggioranza dei due terzi dei componenti nei primi tre scrutini e dei tre quinti a partire dal quarto. I giudici entrano in carica a decorrere dal giuramento di fedeltà della repubblica prestato davanti al Capo dello Stato. I giudici costituzionali sono autonomi rispetto agli altri poteri, sono inamovibili ovvero che la stessa corte può sospenderli o rimuoverli dall’incarico, i membri della corte godono dell’immunità degli arresti e della insindacabilità. La carica di giudice è incompatibile con qualsiasi incarico pubblico e impiego pubblico o privato. I componenti della corte provvedono a eleggere un loro presidente, che rimane in carica 3 anni e può essere rieletto. L’elezione avviene a scrutino segreto e a maggioranza assoluta, il presidente coordina le attività, convocandone e presiedendone le riunioni e stabilendo il calendario dei lavori. In caso di parità di voti in una deliberazione il suo voto vale doppio ed è quindi in grado di far prevalere una certa decisione. Delibera tramite sentenze, deliberate con la presenza di almeno 11 giudici e a maggioranza assoluta e che sono obbligatorie verso tutti e definitive. 5- Il giudizio sulla legittimità delle leggi La corte costituzionale ha come fondamentale funzione quella di giudicare la legittimità costituzionale, ha il potere di annullare le leggi e gli atti aventi forza di legge che contrastino con il dettato della costituzione. Il procedimento può avvenire attraverso due procedimenti: - via incidentale che viene attivato dal giudice nel corso di un processo - via diretta viene attivato dallo Stato o da una regione La corte discute in udienza pubblica la questione di legittimità costituzionale che le è stata sottoposta, si conclude quindi con una sentenza che può essere di rigetto quando la corte non accoglie le ragioni dei richiedenti, ha efficacia inter partis perché vincolano le parti o di accoglimento quando la corte annulla la disposizione di legge riconoscendola illegittima dal punto di vista costituzionale. La norma di legge dichiarata incostituzionale cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione sulla gazzetta ufficiale, l’annullamento ha efficacia retroattiva si applica cioè anche a situazioni che si sono verificate in precedenza. 6- Le altre funzioni della corte costituzionale - risolvere i conflitti di attribuzione tra i poteri dello stato che possono essere conflitti tra stato e regioni o tra regioni per atti amministrativi o conflitti di natura esterna tra i poteri dello stato, art. 134 - giudica il presidente della repubblica nel caso in cui sia accusato di alto tradimento o attentato alla costituzione, il giudizio inizia con l’istruttoria in cui il presidente della corte costituzionale compie le indagini necessarie e procede all’interrogatorio del presidente della repubblica, si passa poi all’udienza in cui ha luogo il dibattimento e infine la corte si riunisce in camera di consiglio per la decisione finale alla votazione devono partecipare almeno 21 giudici sentenza deliberata a maggioranza potrà essere assolutoria ovvero di condanna: dispone la decadenza dall’incarico e applica le sanzioni seno inappellabile. - valuta l’ammissibilità dei referendum abrogativi i quali non sono ammessi in base art. 75 c. 2 per le leggi di amnistia e indulto, tributarie e di bilancio e autorizzazione a rettificare trattati internazionali