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1. magistratura burocratica (Europa continentale) vs magistratura professionale (UK/USA).

2. In Europa continentale: giudice applica la legge. Legge univoca. In UK il giudice crea la legge, prestigio
sociale. Nominato dall’esecutivo ma indipendente fin dal 1701: non può essere rimosso during good
behaviour.

La legge sempre univoca? 1. è vietata circolazione veicoli nel parco 2. Adulterio femminile corte costituzionale
1961-1967.

Criteri di interpretazione della legge:

Art. 12 preleggi codice civile

Nell'applicare la legge non si può ad essa attribuire altro senso che quello fatto palese dal significato proprio
delle parole secondo la connessione di esse (1), e dalla intenzione del legislatore (2).
Se una controversia non può essere decisa con una precisa disposizione (3), si ha riguardo alle disposizioni
che regolano casi simili o materie analoghe (4); se il caso rimane ancora dubbio, si decide secondo i principi
generali dell'ordinamento giuridico dello Stato (5)

1. letterale

2 teleogogica o logica (soggettiva -- intento del legislatore o oggettiva)

3. Sistematica: diritto è un sistema non solo la singola disposizione; questa vive in un ordinamento che
comprende la costituzione. Interpretazione conforme a costituzione, interpretazione conforme al diritto dell’UE.
Apertura dell’ordinamento al diritto extra nazionale significa anche apertura alle interpretazioni di giudici
internazionali e/o europei. Il giudice è soggetto soltanto alla legge, ma oggi questa legge deve essere
conforme a costituzione e conforme al diritto internazionale e al diritto UE. Si dilata la discrezionalità
interpretativa

Caso Corte di giustizia: P.v.S. discriminazione contro un transessuale è discriminazione per il sesso.

Applicando i criteri di interpretazione, posso avere: interpretazione estensiva (faccio dire alla legge più di quel
che sembra dire in termini letterali. Sesso comprende transessualismo) oppure restrittiva (il triciclo non è un
veicolo)

NB: il giudice nella sua sentenza deve MOTIVARE cioè spiegare perché interpreta in quel modo la
disposizione. Disposizione - norma (tante, è il frutto dell’interpretazione)

Ci sono tanti giudici.

Come fai a garantire che ci sia una giurisprudenza univoca? Come fai a garantire la CERTEZZA del diritto?
Che il giudice di Palermo decida in modo uguale a quello di Trento? Cassazione è giudice di ultima istanza.
Svolge un ruolo nomofilattico (individua i principi di diritto che i giudici devono seguire quando applicano il
diritto. Uniforme applicazione del dirittoI giudici inferiori possono però discostarsene, adeguatamente
motivando.). Attento a non confondere la Cassazione con la Corte costituzionale. La Corte costituzionale si
occupa della costituzionalità delle leggi, la Cassazione interpreta tutte le norme giuridiche.
Si parla di giurisdizione per indicare l’ambito del diritto su cui il giudice dispensa giustizia. Abbiamo la
giurisdizione civile e la giurisdizione penale che è dispensata dai giudici ordinari (la magistratura ordinaria) che
è quella competente in via generale,

La giustizia ordinaria è suddivisa in modo orizzontale, per territorio (Ci sono 29 distretti giudiziari,
corrispondenti alle Regioni - alcune ne hanno 2 e al loro interno in circondari) e verticale nel senso che c’è un
giudice di primo grado, poi un giudice di appello e poi infine il ricorso di sola legittimità davanti alla
Cassazione. Di legittimità vuol dire che non sente testimonianze ma si limita a valutare come il giudice
pregresso ha applicato e interpretato la legge.

Ricorda anche la distinzione tra magistratura giudicante – giudici che appunto decidono la controversia e
magistratura requirente. Quest’ultima è costituita dai pubblici ministeri che sono concentrati in uffici che si
chiamano procure. Abbiamo procura della Repubblica presso il Tribunale, Procura generale della Repubblica
presso la Corte d’appello e la procura generale presso la Cassazione.

La funzione principale del pubblico ministero è quella di rappresentare la pretesa punitiva dello Stato nelle
cause penali. In sostanza, quando viene a conoscenza, per il tramite della polizia giudiziaria, della
commissione di un reato (notizia di reato), conduce le indagini e se ritiene che vi sia una persona con
sufficienti elementi di colpevolezza la rinvia a giudizio.

Obbligatorietà dell’azione penale (art. 112 Cost): significa che il PM non può decidere per quali reati
procedere, ma deve farlo per tutti. Proprio perché non è possibile definire alcuna priorità nell’indagine di reato,
neanche da parte dell’Esecutivo, il principio dell’obbligatorietà dell’azione penale fonda l’indipendenza del pm.

Abbiamo poi la giurisdizione amministrativa cioè la giurisdizione che viene in gioco allorché si impugnano i
provvedimenti amministrativi (Tribunale amministrativo regionale Consiglio di Stato). E’ giudice speciale
assieme alla giurisdizione contabile e militare e tributaria. Meno garanzie di indipendenza

Tanto più Esecutico controlla la carriera dei magistrati (il reclutamento, il loro aggiornamento, la loro
retribuzione, la loro progressione in carriera, il loro trasferimento) tanto più l’Esecutivo controlla la loro
attività. D’altra parte, c’è anche rischio opposto: che il giudice non sia controllato da nessuno.

Italia: art. 102: la funzione giurisdizionale è esercitata da magistrati ordinari istituiti e regolati dalle norme
sull’ordinamento giudiziario.

Art. 102: Divieto di giudici straordinari. Divieto di giudici speciali, a parte quelli già istituiti in precedenza
rispetto costituzione e menzionati all’art. 103 Cost. (g. amministrativi, giudice contabile, g militari, g.
tributari)

Quali sono le garanzie che la Costituzione prevede per i soli giudici ordinari (magistrati giudicanti e
requirenti e della giurisdizione civile e penale)

Art. 107 Cost.: Inamovibilità: -- I magistrati sono inamovibili. Non possono essere dispensati o sospesi dal
servizio né destinati ad altre sedi o funzioni se non in seguito a decisioni del Consiglio Superiore della
Magistratura, adottata o per i motivi e con le garanzie di difesa stabilite dall’ordinamento giudiziario
(incompatibilità ambientale ad esempio) o con il loro consenso.

Cos’è Consiglio Superiore magistratura e cosa fa? È composto per 2/3 da membri togati, cioè eletti dagli
stessi giudici, e per 1/3 da membri cd. laici eletti dal Parlamento in seduta comune con maggioranze speciali
(in modo da includere anche le opposizioni). Presideduto da Presidente Repubblica.
Cosa fa? In pratica al CSM spetta tutta una serie di funzioni che in altri rami dell’amministrazione
spetterebbero al ministro e cioè all’esecutivo: l’assunzione di magistrati, la formazione professionale dei
magistrati, il trasferimento di sede, le promozioni, la responsabilità disciplinare (veri art. 105)

Al ministro spetta: assieme al CSM decidere sugli incarichi direttivi (es presidente Tribunale), chiedere al
CSM che promuova l’azione disciplinare, curare gli uffici funzionali alla giustizia ad esempio cancellerie
carceri etc.

Il CSM garantisce l’indipendenza cd. esterna, cioè evita che appunto attraverso possibili incidenze sulla
carriera l’esecutivo influenzi il giudice.

Negli anni ’60 del secolo scorso si è posto però il problema anche dell’indipendenza interna, cioè
l’indipendenza dei giudici delle giurisdizioni di primo grado rispetto ai giudici superiori. Infatti, la legge che
disciplinava le modalità di elezione del CSM favoriva la elezione di giudici della Cassazione e delle corti
d’Appello. In questo modo il rischio era che i passaggi di carriera dipendessero da valutazioni professionali
effettuate dal CSM e che di fatto si valutassero come meritevoli di progressione i giudici che si erano
allineati alle sentenze delle Corti d’appello o della Cassazione.

Si introduce così il principio dei ruoli aperti: il giudice, sulla base della sola anzianità, finisce per avanzare
pressoché automaticamente e anche se svolge funzioni a livello di tribunale finisce per avere stessa
retribuzione di magistrato di Cassazione.

Problema: rischio che magistratura si trasformi in un corpo autoreferenziale. Cortocircuito tra magistratura
e politica.

Riforme del 2006/2007 (d.lgs 109/2006 e legge 111/2007

1. Innanzitutto, il problema del pubblico ministero. In Italia, anche se non è un giudice in senso oggettivo, è
considerato comunque parte della magistratura e gli si riconoscono le stesse garanzie di indipendenza. Ciò
si giustifica sulla base dell’obbligatorietà dell’azione pensale. Negli altri paesi, la funzione del PM viene vista
come una longa manus del ministro di giustizia. Non c’è obbligatorietà penale, ma discrezionalità nella
scelta dei reati da perseguire e l’esecutivo può fissare delle priorità. In più passaggio da carriera requirente
a giudicante frequente. Il giudice è davvero terzo quando giudica una causa portata avanti dal collega pm?
La riforma del 2006/2007 ha previsto che il magistrato che opta per fare il PM deve rimanere per almeno
cinque anni a svolgere funzioni requirenti. Se decide di passare a funzione giudicanti, deve cambiare sede. Il
cambio di funzioni solo 4 volte nella carriera e non può farlo nella sede in cui prima operava.

2. Progressioni in carriera: Il magistrato è sottoposto a valutazioni di professionalità ogni quattro anni fino
al ventottesimo anno di carriera. ci sono 7 scaglioni che determinano il trattamento economico. Il
passaggio da uno scaglione all’altro dipende dalla valutazione positiva del CSM che si basa di fatto sul
parere dei Consigli giudiziaria, che sono però composti da giudici. Si prendono in considerazione
produttività (numero sentenze), rapporti con le parti, difficoltà sentenze se vengono modificate in appello.

3. Responsabilità disciplinare: è la responsabilità cui è soggetto il funzionario pubblico, nel momento in cui,
con il suo comportamento, al lavoro o fuori, lede il prestigio dell’amministrazione. La riforma del 2006 ha
previsto una tipizzazione degli illeciti disciplinari. Per esempio, per contrastare il fenomeno dei magistrati
che si candidano in politica, ha previsto che costituisca un illecito disciplinare l’iscrizione a un partito
politico o la partecipazione sistematica e continuativa a partiti politici. Corte cost. sent 170 2018: iscrizione
è diversa dal fatto che magistrato si candidi e venga eletto ad un partito. NB: la responsabilità disciplinare
comporta una gradazione nella sanzione in funzione della gravità: si va dall’ammonizione alla censura, alla
sospensione al licenziamento. Decide però una sezione apposita del CSM, mai il ministro. Al ministro però
spetta proporre l’avvio del relativo procedimento, e questo può essere un metodo per esercitare una
qualche pressione.
4. Responsabilità civile: il giudice può essere chiamato a risarcire il danno nel caso in cui “giudichi” male? E’
un problema delicato. Il giudice non può rifiutare di decidere. Non esiste il cd. non liquet. Il rischio è sempre
che minacciando l’azione di risarcimento danni, il giudice si limiti a interpretazioni della legge consolidate,
incidendo dunque sul suo potere discrezionale. In Italia, una legge del 1988 ha previsto la responsabilità
civile solo nel caso in cui il giudice agisca con dolo – cioè scientemente – o colpa grave (cioè con
un’imperizia grave). Si escludeva che interpretazione della legge determinasse insorgere responsabilità.
Nel 2015 (l. 18/2015) si è previsto che la colpa grave sia comprensiva anche della violazione manifesta della
legge, nonché de diritto dell’UE. Quando è violazione manifesta? Si guarda al grado di chiarezza e
precisione della legge o all’inescusabilità e gravità dell’inosservanza. Quindi, decidere in modo difforme da
Cassazione può rappresentare motivo per risarcimento danno? Anche qui però i casi concreti sono pochi La
causa va fatta dalla parte che asserisce di avere subito un danno allo Stato che, in caso, si rivarrà su
magisttrato.

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