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Oggi vediamo una sentenza, la n. 1868 2020, delle sezioni unite civili, la analizziamo
e andiamo a redigere una massima ex novo. Il nostro sistema è piramidale, nel senso
che esiste una gerarchia processuale tra i magistrati: primo grado, secondo e
legittimità. I magistrati sono tutti uguali ma esiste una gerarchia processuale. Il
sistema processuale determina una strutturazione gerarchica, non lo fa di certo
l’ordinamento giudiziario, rispetto al quale l’identità è assoluta, la giurisdizione è
esercitata in maniera eguale da tutti i giudici.
2.Inoltre, bisogna andare a vedere quale sia il caso concreto che si è deciso poiché,
molto spesso, in dipendenza della fattispecie concreta, l’applicazione della norma
viene fatta in un caso, diversamente rispetto ad un altro, perché la fattispecie concreta
è talmente diversa anche se, apparentemente, le questioni sembrano essere uguali.
A questo punto, l’ufficio del massimario, che legge ogni giorno le sentenze, per
mezzo della redazione di una nota, lo segnala al Primo presidente il ha facoltà di
richiamare le Sezioni Unite a comporre, a dirimere il contrasto giurisprudenziale,
traendo un unico principio di diritto e, dunque, scegliendo tra i diversi orientamenti
che si sono formati. L’interpretazione data dalle Sez. unite diviene vincolante: un
precedente. Lo è, tuttavia, se la questione trattata è la stessa. Inoltre, è vincolante
salvo quando le Sez. unite non hanno analizzato tutti i profili che il giudice di
merito deve decidere. A quel punto, cioè, se si sono venute ad enucleare questioni
non analizzate, il giudice è libero di decidere diversamente. Se il giudice ignora la
sez. unite, dunque, non le applica a dovere anche quando i principi si attagliano al
caso concreto, è passibile di un procedimento disciplinare.
- i titoletti, cioè delle parole chiave che consentono a chi legge di capire di cosa
si stia parlando.
La massima ideale è quella che, nel minor numero di parole ,ci dice quale siano stati
i punti trattati dalla sentenza al fine arrivare a quella data soluzione
Le sentenze che leggiamo tutti i giorni sono collegate da delle “catene” in quanto il
Massimario ordina tutte le sentenze che hanno pronunciato su quella data materia,
mettendole insieme (nel massimario ci sono 70 anni di giurisprudenza). Le catene
sono create a seconda del principio che le lega.
- “Vedi”, termine generico, che sta ad indicare che ci sono numeri enormi di
massime su quell’argomento, serve solo per ampliare la mia cognizione sul
tema generale, se ho cercato, cioè, in precedenza, un profilo specifico di
quell’argomento.
- Se voglio solo vedere se c’è orientamento conforme a quella fattispecie, se
trovo “conforme” nella maschera, ci clicco sopra, sì che si apra altra maschera
con sentenze nelle quali è stato esattamente riproposto lo stesso principio per la
fattispecie analoga. Il “conforme” è molto raro da trovare. Molte se ne trovano
nel vedi, dove sono solo apparentemente uguali.
- “difforme” indica che c’è un contrasto pendente su quell’argomento. Il tasto
difforme è raro perché i casi di difformità sono transitori: si trova sin quando le
Sez. Unite non si sono pronunciate su quel contrasto. Una volta composto il
contrasto giurisprudenziale, si inserisce il “vedi” che fornisce indicazione sulla
composizione del contrasto. Bisogna attendere, dopo la composizione del
contrasto, che vi sia adeguamento alla catena di conformità da parte delle sez.
semplici.
Elementi della massima (vedi italgiure, sistema del CED Cass. che viene
seguito, come modello, dagli altri motori di ricerca privati)