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LA GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA

La PA è sottoposta al principio di legalità, dunque è sottoposta alla legge sia per


quanto riguarda la divisione del potere, è necessaria che ci sia la legge affinchè in un
determinato ordinamento attribuisca un potere all’autorità amministrativa. Legge del
parlamento rappresenta una garanzia a fronte dell’abuso di potere. Ed è la legge che
disciplina come deve essere esercitato questo potere.
Quando l’amministrazione non rispetta la legge in relazione, ad esempio, all’esercizio
del suo potere, quindi la legge 41/90, comporta l’invalidità della decisione.
L’ordinamento ha garantito noi cittadini prevedendo che la PA è sottoposta al rispetto
delle leggi. Quando questo non accade l’ordinamento ha previsto dei mezzi di tutela,
l’apparato della giustizia amministrativa che consente a chi fosse il destinatario della
decisione amministrativa invalida di reagire, rivolgersi al giudice amministrativo e
ottenere giustizia, dunque ottenere l’annullamento del provvedimento amministrativo.
Giustizia amministrativa: sono quei mezzi di tutela che l’ordinamento prevede per
tutelare le posizioni giuridiche dei soggetti nei confronti della PA. Questi vanno intesi
come strumenti successivi all’azione amministrativa, tutela ex post. Strumento
rimediale e successivo, ultima ratio.
Specialità sia per quanto riguarda il diritto, le regole speciali che sono poste solo per
la PA, sia per quanto riguarda la tutela, in quanto abbiamo il giudice amministrativo,
ad hoc, solo per le controversie che abbiano come parte la PA.
Il singolo si rivolge al giudice affinchè sia rispettata la legge, solo per questo ci si può
rivolgere al giudice amministrativo. Questo è chiamato anche giudice dell’economia
perché si occupa delle controversie che coinvolgono la spesa pubblica, perch si
occupa degli appalti, tariffe, concorrenza, tutti ambiti dove ci sono interventi pubblici
importanti.
Silvio Spaventa (discorso di Bergamo 1880)ci spiega la differenza con il diritto
privato. «A differenza che nel diritto privato, dove gli interessi in contrasto sono
omogenei ed i contendenti sono personalità giuridiche equipollenti (posti sullo stesso
piano), cosicché il diritto dell’uno costituisce il «limite della volontà dell’altro»,
quando una delle parti è una pubblica amministrazione non vi è più piano di parità
tra parti, né omogeneità, perché l’interesse pubblico non avverte limiti verso
l’interesse privato essendo l’apprezzamento del primo libero ed illimitato. Questo
accade perché sia il ricorrente che l’amministrazione sono titolari di un interesse non
antagonista, ma omogeneo ed univoco: l’interesse nell’osservanza della legge».
Sistema dualista: La giurisdizione nei confronti della PA è affidata a due ordini di
giudici in posizione paritaria. Giudice ordinario e giudice amministrativo.
GO: Giudice di pace, tribunali (civili, penali), corte d’appello, corte di cassazione
GA: TAR, consiglio di stato, corte dei conti, tribunale superiore acque pubbliche
Giudice Ordinario
• Organo di autogoverno →Consiglio Superiore della Magistratura
• Accesso → concorso pubblico primo grado (ma previa acquisizione di
determinati titoli)
3 gradi di giudizio
Giudice Amministrativo
• Organo di autogoverno →Consiglio di Presidenza della giustizia
amministrativa
• Accesso → concorso di secondo grado (appartenenti a determinate categorie)
• 2 gradi di giudizio
• Solo 1 per Regione
nel nostro sistema perché vi è il dualismo giurisdizionale? Vi sono delle ragioni
storiche,
l’unificazione dell’Italia avvenne con l’annessione del regno di Sardegna da parte
delle restati parti preunitarie. Il regno di Sardegna era molto vicina alla Francia,
quindi aveva una importazione napoleonica in cui si prevedeva questo dualismo,
giudice amministrativo e giudice ordinario e fu recepito nel sistema Italiano nel 1861.
In Francia si è affermato questo modello perché vi era la supremazia del governo,
imperatore, quindi vi era l’idea di una PA servente rispetto al governo e dovesse
essere disciplinata da una disciplina speciale e giudicata da un giudice speciale.
In contrapposizione a questo modello vi è quello Inglese, in cui vi è la supremazia del
parlamento. Vi è il monismo giurisdizionale, unico giudice che si pronuncia sia sulle
questioni private che su quelle pubbliche.
Il dualismo giurisdizionale in Italia non ebbe lunga durata poiché nel 1865 ci fu una
nuova legge. Il nuovo stato aveva altre esigenze, ovvero quello di unificare uno stato
fortemente diviso, uniformare. C’erano i tribunali del contenzioso amministrativo, ma
avevano tutte delle specificità, quindi si avvertì l’esigenza di unificare e rendere
omogenea la disciplina.
Legge 20 marzo 1865, n.2248 (per l’unificazione amministrativa del Regno d’Italia)
allegato E (legge sul contenzioso amministrativo). questa legge fu detta legge
abolitrice del contenzioso amministrativo, LAC.
Art. 1. I Tribunali speciali attualmente investiti della giurisdizione del contenzioso
amministrativo, tanto in materia civile quanto in materia penale, sono aboliti, e le
controversie ad essi attribuite dalle diverse leggi in vigore saranno d’ora in poi
devolute alla giurisdizione ordinaria, od all’autorità amministrativa, secondo le
norme dichiarate dalla presente legge.
Abolizione tribunali amministrativi esistenti, devolute le competenze dei tribunali
speciali al tribunale ordinario, rimane spazio di tutela all’autorità amministrativa solo
nei casi previsti dalla legge.
Art. 2. Sono devolute alla giurisdizione ordinaria tutte le cause per contravvenzioni
e tutte le materie nelle quali si faccia questione di un diritto civile o politico,
comunque vi possa essere interessata la pubblica amministrazione, e ancorché siano
emanati provvedimenti del potere esecutivo o dell’Autorità amministrativa
Non importa che questi diritti siano lesi dall’amministrazione, se ne occupa il giudice
ordinario. Il giudice ordinario si occupa della lesione dei diritti soggettivi.
Art. 3. Gli affari non compresi nell’articolo precedente saranno attribuiti alle
Autorità amministrative, le quali, ammesse le deduzioni e le osservazioni in iscritto
delle parti interessate, provvederanno con decreti motivati, previo parere dei Consigli
amministrativi che pei diversi casi siano dalla legge stabiliti.
Contro tali decreti che saranno scritti in calce del parere egualmente motivato, è
ammesso il ricorso in via gerarchica in conformità delle leggi amministrative.
Provvedimenti amministrativi motivati dall’autorità amministrativa. GA si occupa
delle lesione di altri affari (interessi).
Art. 4 limiti del GO. «Quando la contestazione cade sopra un diritto che si pretende
leso da un atto dell’Autorità amministrativa, i Tribunali si limiteranno a conoscere
degli effetti dell’atto stesso in relazione all’oggetto dedotto in giudizio.
L’atto amministrativo non potrà essere revocato o modificato se non sovra ricorso
alle competenti Autorità amministrative, le quali si conformeranno al giudicato dei
Tribunali in quanto riguarda il caso deciso».
Il giudice ordinario non può modificare l’atto amministrativo, ma può giudicare solo
sugli effetti. Solo l’autorità amministrativa può revocare o modificare l’atto.
Dopo il 1865:
 per la lesione dei diritti soggettivi se ne occupava il giudice ordinario il quale
poteva o disapplicare l’atto (non applicare ad es il permesso di costruire) e
giudicare sul risarcimento del danno.
 Per la lesione degli altri affari ci si rivolge alla PA che agisce d’autorità, però
vi era l’inadeguatezza della tutela degli interessi
Legge Crispi 1889 n. 5992 fu istituita la IV Sez. Cons Stato con funzioni
giurisdizionali poiché vi erano troppe situazioni in cui i soggetti non ricevevano una
tutela.
Art. 26 «Spetta al Consiglio di Stato (prima era un organo consultivo) in sede
giurisdizionale di decidere sui ricorsi per incompetenza, per eccesso di potere o per
violazione di legge, contro atti e provvedimenti di un'autorità amministrativa o di un
corpo amministrativo deliberante, che abbiano per oggetto un interesse d'individui o
di enti morali giuridici;»
• Novità: Istituzione della IV Sezione del Consiglio di Stato con funzioni
giurisdizionali
• Oggetto: giudizio sui ricorsi contro atti e provvedimenti di un’autorità
amministrativa che avessero per oggetto “interessi d’individui o di enti morali
giuridici”.
• Vizi: incompetenza, eccesso di potere o violazione di legge
• Tutela: annullamento dell’atto
Oggi le sezioni sono 7, 3 consultive e 4 giurisdizionali.
Uno dei problemi fu quello di capire a quale giudice bisogna rivolgersi.
Riforma da principio non satisfattiva. Non vi era il riconoscimento della natura
giurisdizionale. Il consiglio si stato non era un vero giudice, ma era nella sfera del
potere esecutivo. Prendeva delle decisioni e non sentenze. Il CdS aveva
esclusivamente il potere di annullare gli atti del medesimo potere esecutivo a cui
apparteneva
Riforma Giolitti l. 7 marzo 1907, n.62: istituisce la V sezione del consiglio di stato.
Riconosce formalmente il carattere giurisdizionale della IV e V sezione del cons.
stato, delle Giunte Provinciali Amministrative (GPA) che divennero giudici di primo
gardo.
Le GPA Con legge 1 maggio 1890, n. 6837 vengono istituite, subito dopo la IV
sezione CDS, anche le GPA (organi amministrativi istituiti presso le Prefetture) a cui
viene affidato il contenzioso di 1° grado
Nel 1967 verranno dichiarate incostituzionali per via della loro composizione che non
ne assicura l’indipendenza e l’imparzialità
Il sistema di giustizia amministrativa oggi:
1) Ricorsi in via amministrativa (provengono dalla legge 1965, la tutela della
posizione di soggetti nei confronti dell’amministrazione)
• in opposizione (dalla stessa amministrazione che ha emanato l’atto. Si
conclude con un provvedimento amministrativo, quindi da subito
soddisfazione al ricorrente)
• gerarchico (amministrazione posta gerarchiamente sopra all’amministrazione
che ha emanato l’atto)
(per questi due dopo, in caso in cui vada male, è possibile rivolgersi al giudice
amministrativo, nel caso del capo dello stato no)
• al Capo dello Stato
2) Ricorsi in via giurisdizionale:
• Davanti al Giudice Ordinario
• Davanti al Giudice Amministrativo

GO → lesione DS → Risarcimento del danno


GA → lesione IL → Annullamento dell’atto
Problema dell’individuazione della giurisdizione → criteri di riparto:
Petitum
Causa petendi
Problema che sorge in un sistema dualista per individuare l’ordine giurisdizionale che
può pronunciarsi sulla controversia
Giurisdizione: primo presupposto processuale
Sul conflitto decide oggi la Corte di Cassazione a Sezioni Unite
Nel 1930 si raggiunse il concordato giurisdizionale tra la Corte di cassazione per
quanto riguarda il giudice ordinario e il consiglio di stato per quanto riguarda il
giudice amministrativo. Si concordò che il criterio di riparto della giurisdizione
dovesse essere quello della causa petendi: natura della posizione giuridica lesa.
Lesione di diritto soggettivo ci si rivolge al giudice ordinario. Se leso posizione di
interesse ci si rivolge al giudice amministrativo.
Accanto alla causa petendi c’è il criterio per blocchi materie, ovvero tutte le volte che
il legislatore stabilisce che determinate materie sono attribuite al GO o GA non c’è il
problema della giurisdizione, però rimangono degli ambiti non attribuiti a nessun
giudice si usa il criterio della causa petendi. Giurisdizione esclusiva del GA o GO.
Sistema della doppia tutela. Doppio passaggio:
1. Dal GA per annullamento dell’atto lesivo di IL
2. Dal GO per risarcimento del danno (inseguito alla riespansione del DS)
La cd. pregiudiziale amministrativa → necessario previo annullamento prima
dell’azione di risarcimento
Riforma del 1924. RD 1054 del 1924. Istituisce la giurisdizione esclusiva del GA.
Nelle materie elencate dalla legge il GA giudica sulla lesione sia dei DS che degli IL.
L’ambito di applicazione è quello dei settori dove vi è l’intreccio tra DS e IL.
Costituzione del 1948 costituzionalizza:
 la distinzione DS e IL
 il dualismo giurisdizionale
 l’istituzione del GA regionali di primo grado (TAR)

Interventi successivi di rilievo:


• L. 6 dicembre 1971, n. 1034 (Legge TAR)
→ istituzione dei Tribunali Amministrativi Regionali
• d.p.r. 24 novembre 1971, n. 1199
→ disciplina organica dei ricorsi amministrativi
• d.lgs n. 29/93 →privatizzazione del pubblico impiego (GE al GO)
• d.lgs. n. 80/98 → attribuzione al GA di nuove materie di GE
• Sentenza S.U. Corte Cassazione n. 500/1999 → risarcibilità interessi
legittimi (al GO)
• L. 21 luglio 2000, n. 205 (mini riforma della GA→ al GA anche la tutela
risarcitoria degli IL)
• D.lgs. 2 luglio 2010, n. 104 «Codice del processo amministrativo» (C.p.a.)
Criterio di riparto oggi:
giudice ordinario . Controversie dove il diritto soggettivo resiste all’esercizio del
potere:
• o perché l’atto è inesistente (carenza di potere= nullo)
• o perché il diritto rientra fra quelli indegradabili
2. Le materie di GE (ad es. pubblico impiego)
Giudice amministrativo . La lesione degli interessi legittimi (annullamento e
risarcimento)
2. Le materie di GE (giurisdizione esclusiva)
→ Criterio oggi: con l’espansione della GE →«criterio per blocchi di materie» e
causa petendi residuale (materie che per legge non rientrano nella giurisdizione
dell’uno o dell’altro)
RICORSI AMMINISTRATIVI
Sono delle istanze che si possono presentare all’amministrazione per chiedere
l’annullamento dell’atto. Invece di intraprendere la strada giurisdizionale, con tutte le
spese connesse, quello del ricordo amministrativo è una via più facile che consente al
soggetto leso di rivolgersi all’amministrazione che ha emanato l’atto. Questo rimedio
non esclude l’ipotesi di rivolgersi al TAR.
Nei ricorsi amministrativi ordinari quando l’amministrazione rigetta la domanda ci si
può rivolgere al giudice amministrativo non contro il primo provvedimento perché
ormai sono scaduti i termini, ma contro il secondo, il diniego da parte
dell’amministrazione durante il ricorso.
Lo si può fare sia nei confronti di un provvedimento sia contro un comportamento
negativo dell’amministrazione (silenzio).
Definizione: I ricorsi amministrativi sono istanze rivolte dai soggetti interessati
all’Amministrazione per ottenere la tutela di una situazione giuridica soggettiva che
si assume essere lesa da un provvedimento o da un comportamento
dell’amministrazione.
L’amministrazione ha il vataggio che può modificare l’atto, ha una tutela più
immediata.
Abbiamo due tipologie:
1) ordinari : esperibili solo contro atti non definitivi
- in opposizione→ si presenta allo stesso ente che ha emanato l’atto
- gerarchico→ presentato all'organo superiore all'ente che ha emesso l'atto
2) straordinari: ammessi solo contro atti definitivi (solo il ricorso al Presidente della
Repubblica)
Quando un atto diventa definitivo?
 quando sono passati 30 giorni dalla sua notifica, senza che sia stato fatto
alcun ricorso (quelli ordinari possono essere notificati entro 30gg)
 se è stato esperito il ricorso amm.vo (entro 30gg) e il ricorso fallisce, oppure
sono decorsi inutilmente i termini per avere risposta dall'organo decidente (90
giorni) (silenzio nei ricorsi gerarchici sono silenzio rigetto, dopo 90gg senza
pronuncia si ha il silenzio rigetto, l’atto diventa definitivo)
 sono definitivi per natura ("ab origine"):
a) gli atti adottati dalle autorità al vertice dell'amministrazione (per es. da un Sindaco
o da un Ministro) (organi superiorem non recognoscentes);
b) gli atti adottati dagli organi collegiali; (es. concorso)
c) quelli dichiarati definitivi per legge (es. provvedimenti prefettizi in materia di
requisizione, espropriazione, di occupazione d'urgenza).
Si può utilizzare solo il ricorso amministrativo al capo dello Stato
Ricorsi ordinari
Erano già presenti nella legge LAC 1865. In passato hanno costituito un passaggio
indispensabile per poi proporre il ricorso giurisdizionale, perché con il ricorso
amministrativo si acquisiva la definitività dell’atto. Oggi questo limite è più caduto e
il rimedio è più veloce, decorsi 60gg ci si può rivolgere al TAR. È utile sia per noi
per non incorrere in un ricorso giurisdizionale, più breve, semplice e economia. Più
semplice anche per la PA perché le da la possibilità di risolvere in via interna la
controversia.
I motivi di impugnazione possono riguardare:
- vizio di legittimità (eccesso di potere, violazione di legge, incompetenza)
- vizi di merito (può toccare aspetti di opportunità dell’azione amministrativa)
l’obiettivo è o l’annullamento dell’atto o la riformula dell’atto lesivo.
Disciplina: legge n.1199/1971 per tutti i ricorsi ordinari. Il ricorso va presentato entro
30 gg. a pena di decadenza da quando l’atto (non definitivo) è stato notificato,
comunicato o pubblicato, o comunque da quando l'interessato ne abbia avuto piena
conoscenza
Può essere presentato direttamente dal soggetto interessato all'organo che ha emesso
l'atto o a quello gerarchicamente superiore, no obbligo di notifica ai controinteressati
(comunicazione incombe sulla PA, principio del contraddittorio)
Princ. di prevalenza del ricorso giurisdizionale. Se un soggetto ha esperito il ricorso
giurisdizionale e un altro il ricorso amministrativo, quello amministrativo diventa
improcedibile perché si ritiene che un giudice terzo dia maggiori garanzie di difesa.
Una persona lo può presentare anche senza l’ausilio di un avvocato.
Ricorso in opposizione: si propone alla stessa amministrazione che ha emanato
l’atto. Non ha un ambito di applicazione generale, ma solo nei casi previsti dalla
legge. Es ricorso contro le graduatorie scolastiche delle supplenze. Contro
provvedimenti di rigetto o di revoca dei benefici economici legati al reddito,
residenza o cittadinanza.
Ricorso gerarchico: Si propone all’Autorità gerarchicamente superiore a quella che
ha emanato l’atto. Sempre ammesso, si distingue tra:
Proprio: quando esiste un superiore gerarchico tipizzato dall'ordinamento
Improprio: nei casi previsti dalla legge quando, in presenza di organi senza un
superiore gerarchico (Sindaco, organi collegiali, Pres. Regione), è proponibile ad un
autorità diversa e non legata da un rapporto di gerarchia.
Es. Ricorso al Prefetto contro la sanzione amm.va violazione codice della Strada
(Improprio); contro la revoca o la sospensione del porto d’armi o del diniego del
permesso di soggiorno da parte del Questore; al Prefetto contro il diniego di cambio
di residenza da parte del Comune;
anche in questo caso si può presentare senza aiuto di avvocato, entro 30gg e
l’amministrazione deve decidere entro i successivi 30gg, non vi è l’obbligo di
comunicazione ai controinteressati
esiti del ricorso amministrativo ordinario:
La PA deve adottare una decisione motivata e in forma scritta che può essere:
- una decisione di rito (inammissibilità o improcedibilità del ricorso*)
- una decisione di merito: accoglie o rigetta il ricorso o anche riforma l’atto
- nessuna decisione: dopo 90 gg. silenzio-rigetto
es. priva di sottoscrizione o fuori termine ecc, quando è stato già presentato ricorso
giurisdizionale (improcedibilità del ricorso amministrativo)
rimedi: contro la decisione (provvedimento di rigetto/diniego) sul ricorso ordinario è
ammesso (perché è un provvedimento e non una sentenza)
- il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica (perché il provvedimento
è definitivo)
- il ricordo giurisdizionale al TAR (contro il rigetto del ricorso amministrativo)

principio della domanda: l’autorità giudicante si può pronunciare solo sui motivi
presentati dalla parte ricorrente.
Differenze con l’istanza di autotutela, ovvero la possibilità della PA di riformare,
convalidare, revocare un provvedimento.
Ricorso amministrativo:
- PA in posizione di terzietà rispetto agli interessi coinvolti
- Limite della domanda
- Garanzie del contraddittorio (informazione dei contro interessati, questi
possono difendersi presentando memorie)
- Valutazione dei soli vizi (limite della domanda)e obbligo di pronuncia
Istanza di riesame:
- PA valuta interesse pubblico specifico
- Valutazione discrezionale dei vizi (può andare oltre a quello che ha presentato
la parte)
- Normali garanzie partecipative
- No obbligo di risposta

Ricorso straordinario al PdR


È un unico grado. Ci proviene dall’unificazione d’Italia, infatti il rimedio più antico
era il ricordo al re. È considerata una giustizia ritenuta, l’amministrazione ritiene la
giustizia al suo interno. Quindi il Re prima e PdR poi decide. Si dice straordinario
perché è contro gli atti definitivi. Per quanto riguarda l’oggetto ci si può rivolgere al
PdR solo per motivi di legittimità e non di merito. Come tipo di tutela che si può
avere è l’annullamento dell’atto impugnato. Il termine di impugnazione è più lungo,
120gg dalla notifica, piena conoscenza, pubblicazione dell’atto che si vuole
impugnare. A volte viene utilizzato quando sono decorsi i termini per il ricordo al tar
e altre volte viene scelta come opzione iniziale. Prima era esteso a qualsiasi atto di
natura definitiva, oggi si sono posti dei limiti, ex art. 7 co.8 CPA, solo nelle materie
devolute alla GA, quindi giurisdizione esclusiva. Tutte le materie che sono di
giurisdizione del GO i provvedimenti non possono essere impugnati davanti al PdR.
Altra caratteristica è il principio della alternatività, è alternativo rispetto al ricorso
giurisdizionale, electa una via non datur re cursus ad altera, scelta una via non si ha la
possibilità a ricorrere ad altra. Rispetto e prestigio del capo dello stato che non vanno
lesi. L’alternatività ha anche un’altra motivazione, ovvero vi è il parere vincolante del
consiglio di stato. Il termine di impugnazione è di 120gg. Natura giuridica: atto
amministrativo con contenuto decisorio, quindi redime una controversia tra le parti.
Abbiamo maggiori garanzie di contradditorio. Fino al 2009 il parere del consiglio di
stato non era vincolante.
Procedimento:
 Ricorso notificato entro 120 gg. all’autorità che ha emanato l’atto (per
velocizzare, per non aspettaro che il ministero si rivolga all’autorità
competente per la documentazione) e al Ministero competente (per materia, si
presenta all’assistenza del consiglio dei ministri ) con la copia dell’avvenuta
notifica ai controinteressati: (ad almeno uno altrimenti è irricevibile)
 Entro 60 gg. dalla notifica le parti, i contro interessati che ricevono la notifica
(anche la PA) possono fare opposizione e chiedere la trasposizione del giudizio
in sede giurisdizionale (principio dell’alternatività) (anche art. 48 CPA). Il
ricorrente o può decidere di lasciare perdere, non è tenuto a trasferire il ricorso
in via giurisdizionale, però se vuole andare avanti lo deve fare in via
giurisdizionale che prevale sempre se viene indicata. Se i contro interessati non
si oppongono:
 Istruttoria a carico del Ministero competente o presidenza del consiglio dei
ministri deve concludersi entro 120 gg. (dalla scadenza dei 60 gg.) a volte
accade che questa istruttoria dura di più, il fascicolo poi deve essere passato al
consiglio di stato in sede consultiva. Se il ministero competente non conclude
istruttoria nel 120gg il ricorrente può andare dal ministero e trasferire
l’istruttoria allo stadio in cui si trova al consiglio di stato, per accelerare.
 Obbligatorio parere del Consiglio di Stato → vincolante per l’amministrazione,
PdR, ratifica ciò che ha stabilito il cons, stat. In sede consultiva (parere
accoglimento o rigetto)
 Decisione emanata con Decreto del Presidente

Art.10 opposizione dei contro interessati


1. I controinteressati, entro il termine di sessanta giorni dalla notificazione del
ricorso, possono richiedere, con atto notificato al ricorrente e all'organo che ha
emanato l'atto impugnato, che il ricorso sia deciso in sede giurisdizionale. In tal caso,
il ricorrente, qualora intenda insistere nel ricorso, deve depositare nella segreteria del
giudice amministrativo competente, nel termine di sessanta giorni dal ricevimento
dell'atto di opposizione, l'atto di costituzione in giudizio, dandone avviso mediante
notificazione all'organo che ha emanato l'atto impugnato ed ai controinteressati e il
giudizio segue in sede giurisdizionale secondo le norme del titolo III del testo unico
delle leggi sul Consiglio di Stato, approvato con regio decreto 26 giugno 1924, n.
1054, e del regolamento di procedura, approvato con regio decreto 17 agosto 1907, n.
642.
2. Il collegio giudicante, qualora riconosca che il ricorso è inammissibile in sede
giurisdizionale, ma può essere deciso in sede straordinaria dispone la rimessione
degli atti al Ministero competente per l'istruzione dell'affare. 

3. Il mancato esercizio della facoltà di scelta, prevista dal primo comma del presente
articolo, preclude ai controinteressati, ai quali sia stato notificato il ricorso
straordinario, l'impugnazione dinanzi al Consiglio di Stato in sede giurisdizionale
della decisione di accoglimento del Presidente della Repubblica, salvo che per vizi di
forma o di procedimento propri del medesimo.
Rimedi contro le decisioni del PdR: ricorso al Cons. Stato solo per vizi di formali o
procedurali (c.d. errores in procedendo)
oppure per revocazione (in caso di errore grave, dolo del giudice, delle parti o degli
avvocati, utilizzo documenti falsi, sentenza penale che ha dichiarato falsi documenti o
titoli etc.)
uno dei problemi che caratterizza questo ricorso è capire la natura, amministrativa o
giurisdizionale? Rimane un tipo di rimedio amministrativo, tuttavia sonno tanti gli
elementi che propendono verso una natura di tipo giurisdizionale.
 Ammissibilità del sindacato di legittimità costituzionale durante il
procedimento per l’espressione del parere del Consiglio di Stato (che viene
sospeso) (art. 69, comma 1, l. n. 69/2009)
 Introduzione della vincolatività del parere del Consiglio di Stato ricorso al
Cons. Stato solo per vizi di formali o procedurali (c.d. errores in procedendo)
oppure per revocazione (in caso di errore grave, dolo del giudice, delle parti o
degli avvocati, utilizzo documenti falsi, sentenza penale che ha dichiarato falsi
documenti o titoli etc.)
 Ammissibilità del giudizio di ottemperanza, si esperisce quando
l’amministrazione non esegue il giudizio del giudice amministrativo e si chiede
al giudice amministrativo di obbligare la PA di dare esecuzione alla decisone o
si sostituisce alla stessa (art. 112, comma 2, lett. d) C.P.A.)
 Estensione della tutela cautelare
 Previsione del Contributo unificato

Criticità: contradditorio insufficiente (no udienza di discussione), vengono


presentate solo carte al ministero competente. Disparità tra le parti, istruttoria affidata
alla PA. Tempi lunghi dell’istruttoria del Ministero competente. Unico grado di
giudizio.
L’EVOLUZIONE DELLA GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA
1865 abolizione giudice amministrativo. 1889 istituzione iv sezione del consiglio di
stato, esigenza di attribuire la tutela degli interessi, con funzione giurisdizionale,
legge Crispi istituzione GA e GO. 1907 si accoglie l’idea che la funzione
giurisdizionale del consiglio di stato si pronunciasse attraverso sentenze e non più
attraverso decisioni, come era avvenuto fino ad allora. La mole del lavoro svolto dalla
iv sez pose la necessità di istituire la v sez sempre con funzione giurisdizionale. 1923
ci fu una legge che istituì la giurisdizione esclusiva. Il legislatore si preoccupò di
intervenire nel settore del pubblico impiego che era nella giurisdizione del giudice
amministrativo, tuttavia questi soggetti erano titolari sia di interessi, in quanto si
interfacciavano con la PA, allo stesso tempo titolari di diritti soggetti, quali il diritto
alla retribuzione, alle ferie etc.. il giudice amministrativo non poteva occuparsene. Il
legislatore decise di attribuire esclusivamente al GA le controversie relative al
pubblico impiego. Fu la prima materia di giurisdizione esclusiva nel nostro
ordinamento. 1948 costituzione si limita a prendere atto dell’esistente, l’unica cosa
prevede il giudice provinciale amministrativo, TAR, però questi furono previsti con
legge solo nel 1971.
Costituzione: si occupa in diversi articoli della tutela del cittadino nei confronti della
PA, era un tema centrale. Costituzionalizza il dualismo giurisdizionale. Accoglie il
criterio della causa petendi, posizione giuridica fatta valere in giudizio.
Costiruzionalizza l’istituzione dei GA regionali di primo grado. Non fa riferimento ai
ricorsi amministrativi.
Art.1 CPA «La giurisdizione amministrativa assicura una tutela piena ed effettiva
secondo i principi della Costituzione e del diritto europeo».
→concentrazione davanti al GA di tutte le azioni (annullamento + risarcimento)
Diritto europeo = Trattati Ue e CEDU
Giustizia amministrativa alla pari delle altre giurisdizioni.
Art.111 cost principio del giusto processo (sia davanti al GO che al GA):
1. La giurisdizione si attua mediante il giusto processo regolato dalla legge (1).
2. Ogni processo si svolge nel contraddittorio (2) tra le parti, in condizioni di
parità (3), davanti a giudice terzo e imparziale (4). La legge ne assicura la
ragionevole durata (5).
6. Tutti i provvedimenti giurisdizionali devono essere motivati.
8. Contro le decisioni del Consiglio di Stato e della Corte dei conti il ricorso in
Cassazione è ammesso per i soli motivi inerenti alla giurisdizione.
Pr. di legalità: riserva di legge in materia di processo.
Pr. del contraddittorio: Il soggetto che subirà gli effetti di un provvedimento
giurisdizionale deve essere messo in condizione difendersi prima che il
provvedimento stesso sia emanato (diritto di informazione e difesa delle parti). Oggi
con il processo amministrativo telematico le parti costituite in giudizio, tutto ciò che
accade nell’iter processuale è comunicato ai soggetti. Questo principio è garantito in
tutti i processi davanti a un giudice.
Giudice terzo e imparziale: deve essere istituzionalmente indifferente rispetto agli
interessi in gioco (obbligo di astensione); non deve essere condizionato dalle parti;
indipendente rispetto al potere politico (ma! Nomina governativa Consiglieri Stato,
alcuni consiglieri di stato continuano ad essere nominati dal governo, questo ha
creato molto dibattito perché l’amministrazione trova il suo vertice nel governo)
Parità delle parti: nel processo amm.vo squilibrio evidente. La PA deve trattare le
materie in maniera non discriminatoria. Norme a tutela (es. art. 64 c.p.a. →i fatti non
contestati dalla PA vengono dal GA dati per veri).
Pr. di celerità→ onere di collaborazione delle parti e misure di accelerazione del
processo (celerità del processo)
Art 47 carta dei diritti UE. Diritto a un ricorso effettivo e a un giudice imparziale
(art6 CEDU): Ogni individuo i cui diritti e le cui libertà garantiti dal diritto
dell’Unione siano stati violati, ha diritto a un ricorso effettivo dinanzi a un giudice,
nel rispetto delle condizioni previste nel presente articolo.
Ogni individuo ha diritto a che la sua causa sia esaminata equamente, pubblicamente
(trasparenza) ed entro un termine ragionevole da un giudice indipendente e
imparziale, precostituito per legge.
Qui vengono posti questi principi come diritti dell’individuo. La nostra costituzione
riconosce questi principi che deve regolare l’azione giurisdizionale. Sono principi di
tipo europeo che non devono essere violati e sono quelli dell’effettività e
dell’equivalenza.
Effettività: tutela non deve essere solo sulla carta, ma deve essere concreta. Nel
nostro ordinamento viene attuato attraverso le misure cautelari e il giudizio di
ottemperanza, vanno oltre alla semplice tutela, ma hanno una tutela effettiva, la causa
non si avvia se prima il giudice non decide.
Equivalenza: fa si che i principi di tipo europeo poi si applichino nei singoli stati di
modo non ci siano disparità
Fonte sub primario costituzione, fonte primaria fonti nazionali, regionali e europee. Il
giudice nazionale non deve solo applicare la legge europea, ma lo deve fare secondo
le indicazioni della corte di giustizia.
Art2 CPA giusto processo: 1. Il processo amministrativo attua i principi della parità
delle parti, del contraddittorio e del giusto processo previsto dall'articolo 111, primo
comma, della Costituzione.
2. Il giudice amministrativo e le parti cooperano per la realizzazione della
ragionevole durata del processo.
Temperamenti nel codice per ridurre lo squilibrio tra le parti. Notifica alle parti prima
e durante il processo. Imparzialità e terzietà del GA. Comportamento ostruzionistico
delle parti elemento di valutazione nella condanna risarcitoria. Misure di
accelerazione del processo.
Art117 (articolo riparto delle competenze) co2 lett l cost.: Lo stato ha potestà
legislativa nelle seguenti materie: (…)
l) giurisdizione e norme processuali, ordinamento civile penale, giustizia
amministrativa. (La giustizia amministrativa rientra nella potestà legislativa esclusiva
statale. )
principi costituzionali sulla giustizia amministrativa. Art24cost.: Tutti possono agire
in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi.
Principio di azionabilità delle situazioni giuridiche soggettive nei confronti della PA.
Equivalenza tra DS e IL. Piena tutela IL. Non c’è una titolarità specifica, è
indipendentemente da uno status specifico.
2.La difesa è un diritto migliorabile in ogni stato e grado di difesa. (diritto di difesa)
Diritto che non può essere limitato dalla legge.
Questo art.24 parificazione tra diritti e interessi e si stabilisce che la tutela
giurisdizionale sugli interessi legittimi non solo sono un’occasione per chiedere
giustizia, ma riconosce una protezione sostanziale non solo processuale secondo
alcuni.
Art.113cost.: «1. Contro gli atti della pubblica amministrazione è sempre ammessa la
tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi dinanzi agli organi di
giurisdizione ordinaria o amministrativa.
2. Tale tutela giurisdizionale non può essere esclusa o limitata a particolari mezzi di
impugnazione o per determinate categorie di atti.
3. La legge determina quali organi di giurisdizione possono annullare gli atti della
pubblica amministrazione nei casi e con gli effetti previsti dalla legge stessa.»
Copertura costituzionale al dualismo giurisdizionale. Costituzionalizzazione del
criterio di riparto della causa petendi. No limitazioni con legge all’impugnazione di
atti amministrativi. No costituzionalizzazione dell’esclusiva al GA dell’annullamneto
giurisdizionale degli atti amministrativi (art.4 LAC)
No esclusione del potere del GO di annullare gli atti amministrativi (ex art.4 e 5
LAC). Ma il GO può solo disapplicare cioè considerare l’atto, ai fini della
controversia in corso, privo di effetti, senza tuttavia disporne l’eliminazione
dall’ordinamento.
Consiglio di stato art.100 co.1 cost. Il Consiglio di Stato è organo di consulenza
giuridico-amministrativa e di tutela della giustizia nell’amministrazione.
CdS organo di rilevanza costituzionale. Il GA giudica solo sul rispetto della legge da
parte della PA. No valutazione sulla scelta
2.corte dei conti: La Corte dei conti esercita il controllo preventivo di legittimità
sugli atti del Governo, e anche quello successivo sulla gestione del bilancio dello
Stato. Partecipa, nei casi e nelle forme stabilite dalla legge, al controllo sulla gestione
finanziaria degli enti a cui lo Stato contribuisce in via ordinaria. Riferisce
direttamente alle Camere sul risultato del riscontro eseguito.
La legge assicura l'indipendenza dei due Istituti e dei loro componenti di fronte al
Governo.
Art.103 cost. giurisdizione esclusiva: «Il Consiglio di Stato e gli altri organi di
giustizia amministrativa hanno giurisdizione per la tutela nei confronti della pubblica
amministrazione degli interessi legittimi e, in particolari materie indicate dalla legge,
anche dei diritti soggettivi.
La Corte dei conti ha giurisdizione nelle materie di contabilità pubblica e nelle altre
specificate dalla legge».
Introduzione della giurisdizione esclusiva (ma ridimensionamento con corte cost.
204/2004). Riconoscimento della corte dei conti come giurisdizione amministrativa
speciale nei giudizi di responsabilità contabile. Non si usa più il petitum o la causa
petendi come criterio.
Dopo il 1993 in seguito alla privatizzazione del pubblico impiego comportò la
sottoposizione al GO la materia del pubblico impiego, tranne alcune categorie. Il
legislatore con un decreto legislativo su delega del parlamento individuò materie
esclusive al GA, quali urbanistica, edilizia e il servizio di uffici, nel 1998. Questa
situazione fu molto criticata perché era eccesso di potere al GA, si andava oltre i
limiti riconosciuti al GA per quanto riguarda l’esclusività delle materie.
Legge 205/2000 ha confermato la giurisdizione esclusiva del GA in quelle materie.
La corte cost. nel 2004 accettò la giurisdizione esclusiva del GA, però soltanto
quando l’amministrazione esercita un potere legittimo, come tale determina
l’affievolimento delle posizioni giuridiche che le si contrappongono. Se non esercita
un potere di imperio e la posizione tra PA e cittadino è lo stesso se ne occupa il GA.
2010 CPA riconobbe la giurisdizione esclusiva del GA in alcune materie art 133.
Criterio è sempre la posizione d’autorità. Causa petendi temperato dai blocchi di
materie individuato dal legislatore.
Giurisdizione amministrativa speciale:
 Corte dei Conti (due gradi)
 Tribunale superiore delle acque pubbliche (unico grado)
 Altre giurisdizioni speciali (Commissioni tributarie, Consigli ordini
professionali etc.)
Art125 cost. Nella Regione sono istituiti organi di giustizia amministrativa di primo
grado, secondo l’ordinamento stabilito da legge della Repubblica. Possono istituirsi
sezioni con sede diversa dal capoluogo della Regione.
Art3 CPA: Dovere di motivazione e sinteticità degli atti
1. Ogni provvedimento decisorio del giudice è motivato.
2. Il giudice e le parti redigono gli atti in maniera chiara e sintetica.
I POTERI DEL GIUDICE ORDINARIO
l’italia prima del 1860, regno delle due sicile, stato pontificio, il gran ducato di
toscana, il ducato di parma, il regno del lombardo veneto e il regno di sardegna. il
ducato di savia e nizza prima del 1860 appartenevano al regno di sardegna,
successivamente per l’alleanza con la francia sono state cedute, trattato 1858. Quando
c’è stata l’unità d’italia, 17 marzo 1861. Qual è stato il bisogno di emanare la legge
del 1861? La necessità era quella di unificare il territorio dal punto di vista
amministrativo processuale, perché ogni stato aveva un modo diverso di impugnare
atti amministrativi illegittimi, dal punto di vista amministrativo non c’era il bisogno
poiché non era stato conservato nulla dei vari regni presenti prima.
Legge20 marzo del 1865 n 2248 è ancora in vigore? È ancora in vigore. Allega E
LAC, di che cosa si occupa?
Art1: I Tribunali speciali attualmente investiti della giurisdizione del contenzioso
amministrativo, tanto in materia civile quanto in materia penale, sono aboliti, e le
controversie ad essi attribuite dalle diverse leggi in vigore saranno d'ora in poi
devolute alla giurisdizione ordinaria, od all'Autorita' amministrativa, secondo le
norme dichiarate dalla presente legge.
Scritto in modo chiaro, tutti i tribunali speciali, che stanno in tutte quelle regioni, nei
vari regni, anche i loro, TUTTI , tanto in materia civile quanto in materia penale sono
aboliti. Ha individuato il giudice al quale è attribuita la giurisdizione che prima
appartenevano a ogni singolo giudice
Art2: Sono devolute alla giurisdizione ordinaria tutte le cause per
contravvenzioni e tutte le materie nelle quali si faccia questione di un diritto civile o
politico, comunque vi possa essere interessata la pubblica amministrazione, e
ancorche' siano emanati provvedimenti del potere esecutivo o dell'Autorita'
amministrativa.
(area di competenza) al giudice ordinario sono attribuite tutte le cause che
riguardano le contravvenzioni e quelle per le quali si faccia una questione di diritto
civile o politico.
Art3: Gli affari non compresi nell'articolo precedente saranno attribuiti alle Autorita’
amministrative, le quali, ammesse le deduzioni e le osservazioni in iscritto delle
parti interessate, provvederanno con decreti motivati, previo parere dei Consigli
amministrativi che pei diversi casi siano dalla legge stabiliti.
Contro tali decreti che saranno scritti in calce del parere egualmente motivato, e
ammesso il ricorso in via gerarchica in conformita’ delle leggi amministrative.
Tutte quelle materie che non sono ricomprese nei diritti civili, politici e
contravvenzioni, sono attribuite alle autorità amministrative.
Art4: Quando la contestazione cade sopra un diritto che si pretende leso da un atto
dell'Autorita' amministrativa, i Tribunali si limiteranno a conoscere degli effetti
dell'atto stesso in relazione all'oggetto dedotto in giudizio.
L'atto amministrativo non potra' essere rivocato o modificato se non sovra ricorso
alle competenti Autorita' amministrative, le quali si conformeranno al giudicato dei
Tribunali in quanto riguarda il caso deciso.
L’oggetto della causa è la lesione del diritto. Non consente di toccare l’atto
amministrativo. Si va ad agire sugli effetti della lesione non sull’atto amministrativo,
non si può chiedere l’annullamento dell’atto o la revisione o modificazione. Bisogna
andare davanti l’autorità amministrativa competente per chiedere la revocazione o
modificazione. Bisogna impugnare in sede amministrativa e le amministrazioni si
conformeranno al giudicato
Art5: In questo come in ogni altro caso, le Autorita' giudiziarie applicheranno
gli atti amministrativi ed i regolamenti generali e locali in quanto siano conformi
alle leggi.
(disapplicazione) Se gli atti amministrativi e i regolamenti generali e locali non sono
conformi alla legge saranno disapplicate. Il provvedimento illegittimo lo applico solo
se conforme alla legge.
(Sentenza sez unite civili 31 dicembre 2018 n 33688. Con istanza una società che
titolare di autorizzazioni di installazioni di impianti pubblicitari, aveva chiesto al
comune di potenza il rimborso di un determinato contributo. Il comune di potenza lo
aveva rigettato, l’interessato aveva impugnato il diniego davanti alla commissione
tributaria onde ottenere, previa l’eventuale disapplicazione di una norma
regolamentare chiedeva la restituzione della somma di denaro. Il comune di potenza
aveva dichiarato il difetto di giurisdizione in favore del giudice amministrativo. Il
giudice amministrativo aveva chiesto il riesame della giurisdizione. Il tribunale
amministrativo regionale della basilicata ha sollevato un conflitto di giurisdizione
ritenendo che non fosse la commissione tributaria competente, ma il giudice
ordinario. la cassazione è stata adita per la dichiarazione della competenza del giudice
ordinario, ha affermato la sua giurisdizione per la natura patrimoniale della
controversia, alla luce del petitum e della causa petendi, tipo di potere giurisdizionale
richiesto)
Petitum è l’essenza della richiesta. La causa petendi sono le argomentazioni a
sostegno della domanda stessa. Il criterio di ripartizione della giurisdizione è quello
del petitum sostanziale.
Il giudice ordinario: ambito soggettivo
L'ordinamento giudiziario ordinario comprende:
 Giudice di pace
 Tribunale
 Corte d'appello
 Corte di Cassazione
 Corte di assise e corte d’assise d’appello (per la materia penale)
Art. 1, r.d. 30-1-1941, n. 12 (legge sull'ordinamento giudiziario)
Il GO Il giudice ordinario conosce, da un lato, delle cause per “contravvenzioni” e,
dall’altro lato, delle cause in cui si faccia questione di diritti civili o politici
Contravvenzioni→ Illeciti penali o amministrativi
Diritti:1) Condotte materiali della PA (incidente stradale causato da un dipendente
PA; cattiva manutenzione strade pubbliche)
2) Attività iure privatorum (contratti)
3) Atti in ‘carenza di potere’
4) Diritti incomprimibili della persona (elettorato, salute, privacy)
Art. 4 LAC 1865 (Limiti esterni)
1.«Quando la contestazione cade sopra un diritto che si pretende leso da un atto
dell’autorità amministrativa, i tribunali si limiteranno a conoscere degli effetti
dell’atto stesso in relazione all'oggetto dedotto in giudizio».
→Poteri di cognizione: il GO può giudicare (meglio applicare) l’atto solo
incidentalmente come veicolo di lesione del diritto e solo per motivi di legittimità.
Art. 4, co. 2. (limiti esterni)
«L’atto amministrativo non potrà essere revocato o modificato, se non sovra ricorso
alle competenti autorità amministrative, le quali si conformeranno al giudicato dei
Tribunali in quanto riguarda il caso deciso».
→Poteri di decisione sulla posizione di DS del privato lesa dall’atto, MA per
l’attuazione del giudicato del GO bisogna rivolgersi alla PA
→Divieto per il GO di revocare o modificare l’atto
Limiti interni: Limite per il GO sussiste solo quando la PA esercita un potere
conferitogli dalla legge (rispetta il pr. di legalità)esiste una norma attributiva del
potere che consente di esercitare quel potere. Altrimenti privilegio processuale per la
PA (contro Cost.). Costituisce limite interno della Giurisdizione del GO →tutto ciò
che rappresenta espressione di un potere pubblico
Potere di disapplicazione: Il giudice ordinario ha il potere di disapplicare l’atto
amministrativo illegittimo, ovvero di decidere sul rapporto controverso, prescindendo
dagli effetti dell’atto stesso.
Es. 1) provvedimento attributivo di sussidio e ricorso al GO per far valere il diritto al
pagamento→ GO se lo ritiene illegittimo, lo disapplica e conseguentemente respinge
la richiesta dell’attore (basata su un atto illegittimo)
Es. 2) un bando di concorso che contenga clausole restrittive in ordine ai requisiti di
partecipazione può violare il principio di discriminazione Ue e il GO non può
annullare il bando, ma lo disapplica e giudica sull'eventuale danno subito dal
ricorrente.
→Condizione: il giudizio deve avere ad oggetto la lesione di un DS, non la
legittimità di un atto!
Il GO può esercitare due tipologie di poteri:
Poteri di cognizione→ il GO può solo conoscere degli effetti dell’atto, nel senso che
non può annullare né sospendere, né modificare l’atto. Gli serve solo per decidere la
causa.
Poteri di decisione→ Il GO può solo accertare degli stati di fatto o di diritto (in
particolare quello negativo dell'obbligo di dare, fare non fare nei confronti della PA
che pretenda qualcosa dal privato) o condannare ad un dare fungibile (somma di
danaro)
(commissario ad acta adotta nominatonel caso di ottemperanza. Ausiliario del giudice
e fa il provvedimento, alla PA torna il potere di agire su un determinato atto rientra
nel possesso dei suoi poteri. È un sostituto dell’amministrazione. Se
l’amministrazione volesse variare la decisione dovrebbe impugnare il provvedimento
del commissario ad acta)
La legge non specifica i tipi di sentenze che il GO può emanare nei confronti della
PA
Inizialmente coerentemente con il pr. di separazione dei poteri →Divieto di revoca o
modifica atti amministrativi
Gradualmente la G e la D ammettono l’azione di condanna contro atti della PA
quando:
• atti di diritto privato
• mere condotte materiali (adottati in carenza di potere)

tipi di sentenze del GO


A) Sentenze dichiarative (accertamento)
B) Sentenze di condanna
• al pagamento di una somma di danaro, (ma se non c’è attività di imperio della
PA o GE)
• ad un facere specifico (Es. rilascio immobile per finita locazione;
annullamento o risoluzione di un contratto di fornitura etc.)
Inammissibili→ sentenze che richiedano alla PA l’emanazione di un provv. amm.vo,
salvo lesione di diritti fondamentali
Giurisdizione esclusiva del GO
In determinate materie il GO ha giurisdizione in questioni di diritto e interesse,
ancorché vi sia un provvedimento amm.vo:
1. Pubblico impiego (tranne le controversie relative a concorsi pubblici; p.i.
non contrattualizzato; concorsi verticali)
2. Sanzioni amministrative
3. Trattamenti sanitari obbligatori
4. Elettorato (eleggibilità attiva e passiva)
5. Espulsione amm.va degli stranieri
6. Controversie in materia di trattamento di dati personali
7. Diritti fondamentali incomprimibili
Per i concorsi è il GA, il GA tutto il resto
GO e controversie di pubblico impiego
Con il d.lgs. n. 29/1993 → rapporti di lavoro dei dipendenti della PA regolati dal
diritto privato (privatizzazione PI)
Due categorie:
1) personale con rapporto contrattuale → GO con cognizione piena (limiti solo
per atti presupposti ad es. atti organizzativi che pregiudichino la carriera del
dipendente)
2) Personale con rapporto di PI → GA in sede di GE (giudice dell’esecuzione)

IL GIUDICE AMMINISTRATIVO
La giustizia amministrativa è organizzata su due ambiti, la tutela giurisdizionale e la
tutela amministrativa. La tutela giurisdizionale è affidata a due ambiti di giudici,
giudice ordinario e giudice amministrativo. La tutela in via amministrativa è affidata
alla stessa PA.
La giurisdizione del giudice amministrativo è regolato nel codice di procedura
amministrativa.
Giudice amministrativo è ritenuto un giudice speciale che ha delle regole speciali, sia
dal punto di vista soggettivo sia per quanto riguarda i contenuti di questo potere.
Capo II CPA organi della giurisdizione amministrativa
Art.4 giurisdizione dei giudici amministrativi. 1. La giurisdizione amministrativa è
esercitata dai Tribunali amministrativi regionali e dal Consiglio di Stato secondo le
norme del presente codice.
Tar e consigli di stato in secondo e ultimo grado. C’è la possibilità di un terzo grado
davanti alle sezioni unite della corte di cassazione solo per i conflitti di problemi di
giurisdizione.
La regione Sicilia ha tante peculiarità, ha un proprio consiglio di stato, consiglio di
giustizia amministrativa per la regione siciliana che svolge le funzione di consiglio di
stato nei confronti delle decisioni del tar sicilia, quindi non davanti al consiglio di
stato con sede a Roma. Questa ha solo due sezioni, una giurisdizionale e una
consultiva.
Altra peculiarità è l’organo di autogoverno. I magistrati amministrativi hanno il
consiglio di presidenza, che hanno la stessa funzione del CSM, delibera in materia di
assunzioni, trasferimenti, promozioni, provvedimenti disciplinari.
TAR: tribunali amministrativi regionali, solo perché sono regionali non vuol dire che
ognuno ha una disciplina diversa, sono 20. Erano stati già previsti nella costituzione
del 1948, ma furono Istituiti con la l. 1034/1971 con sede nel Capoluogo di ogni
Regione, ( per in numero della popolazione 8 con sezioni staccate, ma con min. 5
magistrati) dipendono dallo Stato (non dalle Regioni).
Organi collegiali, può decidere in collegialità, min 3 (Presidente e 2 componenti)
Rapporto di competenza, si pone il problema della competenza. In passato si poteva
presentare il ricorso al TAR dalla scelta del ricorrente, oggi dal cpa esistente il
principio della competenza territoriale che è inderogabile, quindi va presentato al
TAR in cui ha sede l’amministrazione che ha emanato l’atto (ma non vizio se
all’interno di una stessa sede)
Disciplinati dall’art. 5 C.p.a tribunali amministrativi regionali.
1. Sono organi di giurisdizione amministrativa di primo grado i tribunali
amministrativi regionali e il Tribunale regionale di giustizia amministrativa
per la regione autonoma del Trentino - Alto Adige. (ha un tar ad hoc)
2. Il tribunale amministrativo regionale decide con l'intervento di tre magistrati,
compreso il presidente. In mancanza del presidente, il collegio è presieduto dal
magistrato con maggiore anzianità nel ruolo. (profilo collegialità)
3. Il Tribunale regionale di giustizia amministrativa per la regione autonoma del
Trentino Alto Adige resta disciplinato dallo statuto speciale e dalle relative
norme di attuazione. (ci si rifà al proprio statuto speciale)

Referendario al tar (reclutamento): Possono accedere al concorso le seguenti


categorie:
 i magistrati ordinari nominati a seguito di concorso per esame, che abbiano
superato 18 mesi di tirocinio conseguendo una valutazione positiva di
idoneità;
 i magistrati contabili e della giustizia militare di qualifica equiparata a
quelli di cui al numero 1);
 gli avvocati dello Stato e i procuratori dello Stato alla seconda classe di
stipendio;
 i dipendenti dello Stato, muniti della laurea in giurisprudenza conseguita al
termine di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni, con
qualifica dirigenziale, ivi compresi i militari appartenenti al ruolo ufficiali,
con almeno cinque anni di anzianità di servizio maturati anche
cumulativamente nelle suddette categorie;
 il personale docente di ruolo delle università nelle materie giuridiche e i
ricercatori i quali abbiano maturato almeno cinque anni di servizio;
 i dipendenti delle regioni, degli enti pubblici a carattere nazionale e degli
enti locali, muniti della laurea in giurisprudenza conseguita al termine di un
corso universitario di durata non inferiore a quattro anni, assunti attraverso
concorsi pubblici ed appartenenti alla qualifica dirigenziale o a quelle per
l'accesso alle quali è richiesto il possesso della laurea, con almeno cinque
anni di anzianità maturati, anche cumulativamente, nelle predette
qualifiche;
 gli avvocati iscritti all'albo da otto anni;
 i consiglieri regionali, provinciali e comunali, muniti della laurea in
giurisprudenza, che abbiano esercitato le funzioni per almeno cinque anni o,
comunque, per un intero mandato.
Consiglio di stato: presente nell’art100 cost. (organo di consulenza giuridico-
amministrativa e di tutela della giustizia nell’amministrazione) un ente presente già
nel 1831, era il consigliere del re nell’ordinamento francese. Recepito nel nostro
ordinamento nel 1831 con carlo alberto come organo consultivo. 1889 istituita IV
sezione con funzione giurisdizionale. Oggi è composto da due sezioni consultive
(prima e settima, sezione consultiva per gli atti normativi) e 5 giurisdizionali. La
competenza di ogni sezione è individuata ogni anno con decreto del Presidente del
CdS, per consentire una interscambiabilità e evitare cristallizzazione degli
orientamenti.
Art6: 1 Il Consiglio di Stato è organo di ultimo grado della giurisdizione
amministrativa.
2. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale decide con l'intervento di cinque
magistrati, di cui un presidente di sezione e quattro consiglieri. In caso di
impedimento del presidente, il collegio è presieduto dal consigliere più anziano
nella qualifica.

3. Salvo quanto previsto dalle norme di attuazione richiamate al comma 6,


l'adunanza plenaria è composta dal presidente del Consiglio di Stato che la
presiede e da dodici magistrati del Consiglio di Stato, assegnati alle sezioni
giurisdizionali. (soltanto 12 più il presidente. Sono chiamati quando si richiede
la pronuncia su questioni controverse in cui non c’è un orientamento univoco
tra le sentenze dei tar)(adunanza generale prevede tutti)
4. In caso di impedimento, il presidente del Consiglio di Stato è sostituito dal
presidente di sezione giurisdizionale più anziano nel ruolo; gli altri componenti
dell'adunanza plenaria, in caso di assenza o di impedimento, sono sostituiti dal
magistrato più anziano nella stessa qualifica della rispettiva sezione.

Presidente consiglio di Stato: Scelto dal Presidente del Consiglio dei ministri in
accordo con il Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa (con l’organo di
autogoverno della giustizia amministrativa e nominato con decreto del Presidente
della Repubblica. Compiti: esercita le funzioni di indirizzo politico amministrativo.
Presiede il Consiglio di Presidenza. Suddivide le funzioni tra le sezioni.
Consiglieri di stato, modalità di reclutamento: 50% magistrati TAR con 4 anni
esperienza che ne facciano domanda, previo parere del Consiglio di Presidenza
25% → nominati dal governo (previo parere Cons. Presidenza) tra sogg. estranei alla
magistratura amm.va (prof., avv.)
25%→ mediante concorso pubblico riservato a determinate categorie
Concorso per accesso CdS: Possono partecipare:
 I magistrati dei TAR che abbiano prestato servizio per almeno un anno
 I magistrati ordinari e militari che abbiano alle spalle almeno 4 anni di
anzianità
 I magistrati della Corte dei Conti
 Gli avvocati dello Stato con almeno un anno di anzianità
 I funzionari delle due Camere (Senato e Camera dei Deputati) che abbiano
prestato servizio per almeno 4 anni
 I funzionari delle amministrazioni dello Stato con qualifica dirigenziale con
almeno 5 anni di servizio
Criticità: nomina governativa dei consiglieri, 25%. Transitabilità tra funzioni
consultive e giurisdizionali perché un magistrato che ha partecipato alla funzione
consultiva poi si trova a dover giudice in caso di impugnazione di quell’atto.
Incarichi governativi presso uffici ministeriali. La giurisprudenza costituzionale ha
affermato però la compatibilità delle nomine governative dei consiglieri di Stato
(n117/73)
Modalità di componimento: Il Consiglio può riunirsi in:
 Sezione consultiva (2 Pres. e 9 Consiglieri)
 Sezione giurisdizionale (2 Pres. e 12 consiglieri)
 Adunanza Generale: ne fanno parte tutti i consiglieri in servizio e ha funzioni
consultive.
 Adunanza Plenaria: composta dal Presidente del Cons. Stato + 12 magistrati
del Cons. Stato assegnati alle sezioni giurisdizionali → funzioni giurisdizionali
su questioni di particolare importanza (su richiesta delle singole Sezioni o del
Presidente ). Può anche rifiutare di pronunciarsi su una determinata questione.
Funzioni consultive:
 Pareri facoltativi (su richiesta delle PA e mai vincolanti);
 Pareri obbligatori e vincolanti per: (non ci si può discostare dal parre e
deve essere reso obbligatoriamente)
 l’emanazione degli atti normativi, ad es. i regolamenti;
 l’emanazione dei Testi unici;
 le decisioni sui ricorsi al Presidente della Repubblica;
 l’approvazione delle convenzioni predisposte dai Ministeri.

Consiglio di giustizia per la regione Sicilia: Organo di 2° grado per le decisioni del
Tar Sicilia
2 sezioni: 1 giurisdizionale ed 1 consultiva
Composizione mista:
Metà magistrati di carriera (Consiglieri di Stato collocati fuori ruolo)
Metà nominati dal Presidente Regione
La giurisdizione amministrativa: nasce nel 1889 come giudizio di impugnazione. Si
impugnava per chiedere l’annullamento di un provvedimento amministrativo che lede
un soggetto. Unica finalità è l’annullamento dell’atto se contrario alla legge. Tutela
successiva all’emanazione di un atto che ha leso l’interesse del cittadino. Effetto
eliminatorio dell’atto lesivo impugnato.
Il GA come unico giudice degli interessi: evoluzione dall’art 103 cost, tutela
finalizzata all’annullamento dell’atto amministrativo. Sentenza 500/1999 sancì la
risarcibilità degli interessi legittimi. Legge 205/2000 prima riforma importante, si
recepì la novità della risarcibilità anche degli interessi legittimi, ne attribuì la
giurisdizione al GA. Cpa 2010 codificherà, riordinando tutta la materia.
Codice processo amministrativo, d.lgs. 104/2010. Testo unico che accorpa tutte le
normative esistenti. Principi codificati nel CPA: principio tutela piena ed effettiva
art1. Principio parità delle parti, contradditorio e giusto processo art2. Principio
ragionevole durata art2. Dovere di motivazione e sinteticità degli atti art3.
Il cpa è abbastanza completo, però ci sono degli aspetti per cui si rinvia al cpc perché
in passato gran parte degli istituti erano analoghi.
Art29 cpa rinvio esterno. «1. Per quanto non disciplinato dal presente codice si
applicano le disposizioni del codice di procedura civile, in quanto compatibili o
espressione di principi generali.
2. Le notificazioni degli atti del processo amministrativo sono comunque disciplinate
dal codice di procedura civile e dalle leggi speciali concernenti la notificazione degli
atti giudiziari in materia civile»
Art 38 rinvio interno. «1. Il processo amministrativo si svolge secondo le
disposizioni del Libro II (giudizio di 1° grado) che, se non espressamente derogate, si
applicano anche alle impugnazioni e ai riti speciali.» (rapporto tra tar e consiglio di
stato. Rinvia alla disciplina del ricorso al tar)
Art2 cpa: 1. Il processo amministrativo attua i principi della parità delle parti, del
contraddittorio e del giusto processo previsto dall'articolo 111, primo comma, della
Costituzione.
2. Il giudice amministrativo e le parti cooperano per la realizzazione della
ragionevole durata del processo
Principio del contradditorio: la notifica, l’informazione di tutte le parti interessate è
indispensabile per l’attuazione di questo principio. Ogni atto compito dalle parti o dal
giudice deve essere reso noto a tutte le parti del processo. Il giudice non può statuire
sulla domanda, se le parti non sono regolarmente convocate in giudizio. Comporta la
parità degli strumenti di tutela (conoscenza atti e questioni processuali).
Bilanciamento con principio di celerità.
Art3 dovere di motivazione 1. «Ogni provvedimento decisorio del giudice è
motivato»
Prima della l 205/2000 no obbligo di motivazione. Concisa esposizione dei motivi in
fatto e in diritto della decisione, anche con rinvio a precedenti cui intende
conformarsi (art. 88,c2 lettd) ratio è il controllo democratico sul corretto svolgimento
della funzione giurisdizionale.
Principio di sinteticità degli atti 2. «Il giudice e le parti redigono gli atti in maniera
chiara e sintetica».
Ma! equilibrio tra esigenze di efficienza del processo e quella di tutela effettiva
Circolare del Presidente del Consiglio di Stato 2016 → invito agli avvocati a non
superare le 25 pagine e ai magistrati 20 o max 40 per le questioni complesse.
Principi propri del processo amministrativo.
Principio dell’impulso di parte. La parte ricorrente ha la signoria su tutte le fasi del
processo, senza l’attivazione del ricorrente il processo si estingue (perenzione). È una
giurisdizione di tipo soggettivo del processo amministrativo.
Principio della domanda: il ricorrente attraverso il ricorso decide unilateralmente il
thema decidendum. Art. 40 co. 1 «Il ricorso deve contenere distintamente: (…) lett.
d) i motivi specifici su cui si fonda il ricorso; (ininfluente l’erronea indicazione della
norma violata)
Art. 34 il giudice si pronuncia «nei limiti della domanda» → dovere
di corrispondenza tra chiesto e pronunciato
Vincola il giudice che non lo può allargare con altri aspetti, lo possono fare solo le
parti interessate con un ricorso incidentale, ma il giudice no.
Principio dispositivo con metodo acquisitivo. La parte ricorrente prevede le
censure, fa riferimento alle norme violate o dei fatti successi, pareri non rispettati.
l’onere della prova ricade sulle parti intimate (PA e contro interessati) non sul
ricorrente. Art 45 c4, la mancata produzione dell’atto impugnato non implica
decadenza, è la PA che deve produrre la documentazione utile.
Caratteristica del processo amministrativo. Il processo amministrativo è una vocatio
judicis e non vocatio in jus come nel processo civile. l’atto instaurativo del processo è
il deposito del ricorso presso il GA attraverso il quale si chiede di provvedere sulla
domanda. Se nessuno delle parti contro interessate si presenta in giudizio nonostante
siano state informate, il processo prosegue. Se il ricorrente rinunzia al ricorso il
processo si estingue.
Il giudice amministrativo è sempre collegiale. Altra caratteristica è che le udienze
sono sempre pubbliche come gli atti, salvo quelle in camere di consiglio.
Art7 giurisdizione amministrativa: 1. Sono devolute alla giurisdizione
amministrativa le controversie, nelle quali si faccia questione di interessi legittimi e,
nelle particolari materie indicate dalla legge, di diritti soggettivi, concernenti
l'esercizio o il mancato esercizio del potere amministrativo, riguardanti
provvedimenti, atti, accordi o comportamenti riconducibili anche mediatamente
all’esercizio di tale potere, posti in essere da pubbliche amministrazioni. Non sono
impugnabili gli atti o provvedimenti emanati dal Governo nell’esercizio del potere
politico.
Interessi legittimi sempre, per i diritti soggettivi solo nelle materie in cui ha la
competenza esclusiva.
Oggetto della GA:
1. Controversie per lesione di Interessi legittimi
2. Controversie per lesione di Diritti soggettivi (casi tipici)
3. Controversie risarcitorie di Interessi legittimi
Causate da: provvedimenti, atti, accordi o comportamenti della PA (o di altri
soggetti equiparati, amministrazioni pubbliche in forma privata) espressione
dell’esercizio del ‘potere’ amministrativo (PA parte necessaria)
Esclusione degli atti politici: Sono quegli atti che sono sottratti al sindacato del
giudice, perché rientrano nell’esercizio di un potere strettamente politico (questione
di fiducia, programma di governo), si differenziano dagli atti di alta amministrazione
che invece sono sindacabili sotto il profilo dell’illegittimità (nomina dirigenti finanza,
generali forze armate, presidenti consorzi o authorities)
Tripartizione della GA: 2. Per pubbliche amministrazioni, ai fini del presente codice,
si intendono anche i soggetti ad esse equiparati o comunque tenuti al rispetto dei
principi del procedimento amministrativo.
3.La giurisdizione amministrativa si articola in giurisdizione generale di legittimità,
esclusiva ed estesa al merito.
4. Sono attribuite alla giurisdizione generale di legittimità del giudice
amministrativo le controversie relative ad atti (endoprocedimentali), provvedimenti
(esterni) o omissioni delle pubbliche amministrazioni, comprese quelle relative al
risarcimento del danno per lesione di interessi legittimi e agli altri diritti patrimoniali
consequenziali, pure se introdotte in via autonoma. (i danni conseguenti
dall’annullamento di un atto) (non ha bisogno di essere prevista dalla legge, è sempre
prevista in capo al giudice)
5. Nelle materie di giurisdizione esclusiva, indicate dalla legge e dall'articolo 133, il
giudice amministrativo conosce, pure ai fini risarcitori, anche delle controversie nelle
quali si faccia questione di diritti soggettivi.
6. Il giudice amministrativo esercita giurisdizione con cognizione estesa al merito
nelle controversie indicate dalla legge e dall'articolo 134. Nell'esercizio di tale
giurisdizione il giudice amministrativo può sostituirsi all'amministrazione.
Giurisdizione generale di legittimità oggetto: Vertenze contro atti, provvedimenti o
comportamenti omissivi della PA che abbiano leso interessi legittimi per ottenere:
→ l’annullamento dell’atto
→ l’ordine di provvedere (silenzio)
→ la condanna al risarcimento del danno, sia per la lesione degli int. leg. che dei
diritti patrimoniali consequenziali
I diritti patrimoniali consequenziali: Diritto al risarcimento del danno che
scaturisce in seguito all’annullamento di un provvedimento che abbia inciso su un DS
(prima al GO)
Es. Annullamento del decreto di esproprio o della revoca del contratto di consulenza
→danni subiti in pendenza del provvedimento illegittimo (stipendi non versati)
Oggi risarcibili dallo stesso GA anche a prescindere dall’annullamento dell’atto (cade
la pregiudizialità)
Giurisdizione esclusiva: è una giurisdizione eccezionale, perché solo per le materie
previste dalla legge e dall’art 133 materie di giurisdizione esclusiva. Doppia tutela,
annullamento e risarcimento sia per la lesione di interessi legittimi che di diritti
soggettivi. Es. accordi, silenzio, accesso, pubblici servizi, aurhorities etc.
Giurisdizione di merito: giurisdizione eccezionale, ancora più eccezionale infatti i
casi sono pochi. Si può esaminare l’opportunità e la convenienza dell’atto impugnato
oltre che la legittimità. Oltre che annullare può anche modificare, riformare e
riadottare l’atto. Es ottemperanza (esecuzione, quando l’amministrazione non
adempie alle sentenze), ricorsi elettorali, nulla osta cinematografici.
Co. 7. Il principio di effettività è realizzato attraverso la concentrazione davanti al
giudice amministrativo di ogni forma di tutela degli interessi legittimi e, nelle
particolari materie indicate dalla legge, dei diritti soggettivi.
Superamento della pregiudiziale → il GA può garantire una tutela effettiva. Prima si
andava dal GA per l’annullamento e dal GO per il risarcimento, oggi non c’è più
questa necessità.
GA tutela piena. Annullamento dell’atto per violazione di interessi legittimi e di
diritti soggettivi (GE)
Risarcimento del danno subito dall’azione illegittima della PA e di quelli che
conseguono all’annullamento (anche direttamente senza l’annullamento)
LA COMPETENZA DEL GIUDICE AMMINISTRATIVO
Differenza tra giurisdizione e competenza. Giurisdizione è la legge che ha stabilito
che una quota di quel potere sia riconosciuto ad un soggetto, la legge stabilisce la
giurisdizione ad un giudice. La competenza è un problema interno, stabilire il giudice
competente. Nella giurisdizione amministrativa c’è il problema della competenza.
Abbiamo limiti esterni ed interni. Esterni, non siamo nell’ambito del potere
giurisdizionale, potere attribuito ad altro potere dell’ordinamento. Se non sono
superati i limiti esterni abbiamo un difetto assoluto di giurisdizione. Nel caso di limiti
interni determinano un difetto relativo di giurisdizione, organo giurisdizionale ma
non ha esercitato il potere nell’ambito della sua giurisdizione.
Non parliamo di conflitti di attribuzione, ma conflitti di giurisdizione. Conflitti di
giurisdizione si ha tra organi appartenenti a diversi organi di giurisdizionali che
saranno risolti dalle sezioni unite di cassazione.
I conflitti di competenza possono sorgere tra organi che appartengono allo stesso
apparato pubblico o organo giurisdizionale e vengono risolti, quando si tratta di
organi appartenenti alla PA, dall’organo sovraordinato. Se sorgono tra giudici
amministrativi vene risolto dal consiglio di stato.
Sia il GA che il GO hanno materie di giurisdizione esclusiva, ma per le altre materie
si applica il criterio di riparto della giurisdizione, la causa petendi.
Sono stati elaborati dalla giurisprudenza dei modi per individuare se ci troviamo di
fronte ad un interesse legittimo o diritto soggettivo perché non è sempre chiaro.
Seconda una teoria bisogna guardare se l’amministrazione ha agito d’imperio oppure
attraverso una attività di gestione. Quindi se ha esercitato un potere siamo di fronte a
una situazione di interesse legittimo (imperio). Quindi bisogna andare a vedere il tipo
di potere che viene esercitato. Altra teoria è quella di andare a guardare la norma che
è stata violata, se è una norma di relazione, che disciplina i rapporti tra soggetti
pubblici e privati, se si viola vuol dire che siamo di fronte ad un diritto soggettivo, se
siamo di fronte una norma di azione abbiamo una violazione di un interesse legittimo.
Sono teorie che vengono utilizzate anche da giudici nelle loro sentenze.
Ultima teoria è quella della carenza di potere, si guarda se l’amministrazone
nell’emanazione dell’atto lo abbia fatto in carenza di potere e la situazione che si
contrappone è quella di diritto soggettivo.
Es,zone a traffico limitato, c’era stata una delibera del comune che prevedeva delle
tariffe, furono impugnate davanti al GA che aveva annullato queste delibere e i
soggetti che avevano fatto ricorso si rivolgono di nuovo al comune per l’indennizzo
della somma versata, il comune nega le somme e i cittadini fatto ricorso al tar contro
il diniego del ricorso. Il tar dice che non si trattava di interesse ma diritto quindi ci si
doveva rivolgere al GO. Gli interessati vanno al consiglio di stato che conferma la
giurisdizione del GO, però poi ci si rivolge alla cassazione che conferma il criterio
della causa petendi e la situazione che si contrappone è diritto non interesse.
Due sono le modalità attraverso le quali si può ottenere una pronuncia sulla
giurisdizione. Nel momento in cui si decide di contestare la giurisdizione scelta dal
ricorrente, il ricorrente fa una scelta, i contro interessati possono contestare questa
scelta. Possono o contestare il difetto di giurisdizione davanti allo stesso giudice che
è stato adito, a cui si è presentato il ricorso. Oppure il regolamento preventivo di
giurisdizione che si presenta alla cassazione, si chiede alla cassazione di pronunciarsi
sulla giurisdizione. Lo possono fare la PA o i contro interessati.
1 difetto di giurisdizione, può sollevare la questione o il giudice adito che lo fa
d’ufficio, oppure una delle parti, pa resistente o contro interessati. La PA resistente
perché resiste al ricorso.
Il giudice adito può semplicemente confermare la giurisdizione, quindi non ritiene
che ci sia un problema di giurisdizione, oppure declina la sua giurisdizione e deve
indicare il GO competente. Art11 cpa. Oppure può sollevare d’ufficio il difetto di
giurisdizione. In primo grado lo può fare sempre, in appello potrà d’ufficio sollevare
un difetto di giurisdizione solo se nella sentenza impugnata ci si è pronunciati sulla
giurisdizione in maniera implicita o esplicita.
Parte resiste e controninteressati possono sollevare il difetto di giurisdizione, il
giudice si può pronunciare affermando la sua giurisdizione oppure affermare che non
è di sua competenza. I contro interessati e la pa possono impugnare la decisione del
tar sulla giurisdizione in appello davanti al consiglio di stato. È l’unico caso in cui
abbiamo 3 gradi di giudizio, negli altri casi ne abbiamo 2. Il giudice di primo grado
che si pronuncia sulla giurisdizione, in appello che le parti non sono d’accorso e poi
si va davanti al consiglio di stato e questa si può impugnare davanti alle sezioni unite
di cassazione.
Qualora venga indicato un altro giudice si continua presso questo.
La parte può accettare la giurisdizione del giudice indicato, però se il giudice adito
non è più Il GA ma il GO o viceversa, la parte dovrà riproporre il giudizio davanti al
GO entro 3 mesi dal passaggio in giudicato della sentenza.
Prima accadeva che si andava al GO che diceva non era sua giurisdizione e nel
frattempo scadevano i termini, oggi indipendentemente dalla scadenza dei termini, si
hanno 3 mesi per presentare il ricorso davanti al giudice indicato.
La parte non accetta la decisione e impugna la pronuncia davanti al consiglio di stato.
Il giudice indicato poterebbe essere egli stesso non d’accordo e richiede il
regolamento preventivo di giurisdizione. Chiede di rivolgersi alla corte di cassazione
direttamente senza aspettare il secondo grado del consiglio di stato, senza rischiare
che una delle parti contesti la giurisdizione.
Le misure cautelari: quando c’è un problema della giurisdizione si perde tempo.
Sospensione degli effetti del provvedimento impugnato.
La seconda strada è quella di rivolgersi direttamente alla corte di cassazione. È un
metodo di natura non impugnatoria. Ha un limite, può essere esperito fin quando la
causa non è decisa in primo grado, può essere anche nelle more del giudizio, fin
quando non sia arrivato a sentenza si può adire la corte costituzionale.
Chi può chiederlo: le parti, pa resistente e controinteressati e il giudice che è stato
investito della giurisdizione da un altro giudice amministrativo.
Devono seguire un certo iter, la notifica e il deposito
Art 10 cpa: 1. Nel giudizio davanti ai tribunali amministrativi regionali è ammesso il
ricorso per regolamento preventivo di giurisdizione previsto dall'articolo 41 del
codice di procedura civile.(rinvio esterno) Si applica il primo comma dell'articolo 367
dello stesso codice.2. Nel giudizio sospeso possono essere chieste misure cautelari,
ma il giudice non può disporle se non ritiene sussistente la propria giurisdizione.
Art.367 1 Una copia del ricorso per cassazione proposto a norma dell'articolo 41,
primo comma, è depositata, dopo la notificazione alle altre parti, nella cancelleria del
giudice davanti a cui pende la causa, il quale sospende il processo se non ritiene
l'istanza manifestamente inammissibile o la contestazione della giurisdizione
manifestamente infondata. Il giudice istruttore o il collegio provvede con ordinanza.
2 Se la Corte di cassazione dichiara la giurisdizione del giudice ordinario, le parti
devono riassumere il processo entro il termine perentorio di sei mesi dalla
comunicazione della sentenza.
3 mesi giudice amministrativo.
Il giudice adito può sospendere il giudizio con ordinanza. L’ordinanza sarà appellata
davanti al consiglio di stato dalle parti che non sono d’accorto. Il giudice adito che
non decide di sospendere il ricorso può essere impugnato davanti al consiglio di stato.
Quando si sospende il processo si sospendono le azioni processuali ma riprenderanno
quando interverrà la decisione della cassazione.
È diverso il provvedimento impugnato dalla sospensione del giudizio. Nel primo caso
si sospendono gli effetti.
Il GA adito concordi sul difetto di giurisdizione sospende il processo e aspetta la
pronuncia della cassazione. Oppure il giudice adito ritiene manifestatamente
inammissibile il ricorso. Il processo si conclude con una ordinanza. Il giudizio va
riproposto davanti al giudice adito entro 3 mesi, se non si fa nei tempi il giudizio si
estingue.
Art41 cpc La pubblica amministrazione che non è parte in causa può chiedere (3) in
ogni stato e grado del processo che sia dichiarato dalle sezioni unite della Corte di
cassazione il difetto di giurisdizione del giudice ordinario a causa dei poteri attribuiti
dalla legge alla amministrazione stessa, finché la giurisdizione non sia stata affermata
con sentenza passata in giudicato.
LE PARTI DEL PROCESSO
I soggetti che possono prendere parte dell’iter processuale. Il giudice è un soggetto
terzo e la PA è una parte del processo. Ci sono parti che possono partecipare e entrare
nel processo.
Tra i vari principi del processo amministrativo vi è il principio impulso di parte. Si
offre una giurisdizione di tipo soggettivo, la domanda che viene fatta al giudice
amministrativo è limitata agli interessi che si rivolge al giudice che aspira
all’annullamento del provvedimento amministrativo o il risarcimento. la parte ha il
monopolio della fase di introduzione della domanda (mai d’ufficio) e mantiene la
signoria della domanda medesima nel corso di tutto il processo. Se la parte ricorrente
non mostra interesse nella prosecuzione, il processo perisce dopo un tot di tempo.
La parte processuale in senso formale designa il soggetto che propone o quello nei
cui confronti è proposta la domanda. Secondo il principio della domanda il giudice si
deve attenere solo alla domanda del ricorrente non può ampliarla.
L’individuazione delle parti in senso formale avviene con la notificazione del ricorso.
Amministrazione resistente e contro interessati
Il processo amministrativo coinvolge gli interesse pubblico, i soggetti coinvolti
possono interessati molti di più rispetto a quelli degli altri processi. Quindi, data la
presenza di un soggetto pubblico e di un interesse pubblico vi è l’estensione della
platea dei soggetti coinvolti e delle modalità di partecipazione. (è un concetto
multiforme, non si ferma all’aspetto privatistico, ma si può estendere ad altri aspetti)
l’impugnazione di un provvedimento può interessare più soggetti.
Art 27 co1 CPA contradditorio: 1. Il contraddittorio è integralmente costituito
quando l'atto introduttivo è notificato all'amministrazione resistente e, ove esistenti, ai
contro interessati
Si vogliono coinvolgere più soggetti possibili, però non si vuole nemmeno rallentare
l’iter processuale, quindi ci sono delle regole per partecipare al processo
amministrativo. quindi vengono indicati si soggetti che possono partecipare e quelli
che possono e devo partecipare. La finalità è quella di garantire il contradditorio,
ovvero quando i soggetti interessati sono informati e hanno la facoltà di intervenire. Il
processo amministrativo coinvolge solo una parte, il ricorrente, gli altri soggetti sono
in più, ma le parti interessate sono il ricorrente e il giudice. Poi ci sono soggetti che
l’ordinamento impone che siano avvisate, al fine della corretta instaurazione devono
essere avvertite le parti necessarie: ricorrente, PA resistente e controinteressati.
Questi soggetti possono intervenire o meno.
Amministrazione resistente è l’amministrazione che ha emanato l’atto. I contro
interessati non sempre ci sono, però se ci sono devono essere per forza informarte
Parti necessarie: ricorrente, PA resistente e contro interessati.
Parti eventuali: coi interessati e interventori (se lo vengono a sapere, se vogliono,
possono intervenire, tuttavia l’ordinamento non impone che questi vengano
informati)
Le parti necessarie vengono individuate con la notifica del ricorso e sono necessarie
perché in assenza di notifica il GA rileva d’ufficio l’inammissibilità del ricorso per
difetto di regolare notifica (presupposto processuale) (obbligo di garantire il
contraddittorio)
Art41 co2: «Qualora sia proposta azione di annullamento il ricorso deve essere
notificato, a pena di decadenza, alla pubblica amministrazione che ha emesso l’atto
impugnato e ad almeno uno dei controinteressati che sia individuato nell’atto stesso»
Obbligo di notifica alla PA resistente ed almeno uno dei contro interessati. A volte ci
sono atti che hanno un numero elevato di contro interessati, quindi potrebbe essere
difficile andare a individuarli tutti, sono soggetti che traggono un vantaggio dall’atto
impugnato. Contro interessati che sia facile da individuare. Diverso è il caso
dell’integrazione del contradditorio.
Ricorrente:
- E’ il soggetto titolare dell’azione che agisce a tutela di un IL o DS
- Può essere un soggetto privato o un ente pubblico (altra PA che impugna,
comune impugna provvedimento della regione)
- Ha la disponibilità del ricorso (dall’inizio alla fine ha la signoria di tutto il
ricorso)
- Ha interesse all’annullamento dell’atto o al risarcimento del danno (petitum)
- Possono anche essere più soggetti con posizioni omogenee (ricorso collettivo,
più soggetti stesso interesse e vogliono tutelare posizioni omogenee)

Amministrazione resistente:
- Autorità che ha emanato l’atto o rispetto alla quale è maturato il silenzio, o nei
cui confronti viene fatto valere il DS (nei casi di giurisdizione esclusiva)
- Può essere anche un soggetto privato equiparato ad una PA (art. 7 cpa)
funzionari pubblici servizi.
- Non ha l’obbligo di costituirsi in giudizio
- Ha il dovere di fornire la documentazione dell’atto impugnato art. 46 Cpa (ma
no sanzione)
- Ha interesse alla conservazione dell’atto (interesse opposto a quello del
ricorrente)

Contro interessati:
- Soggetti titolari della legittimazione a contraddire in quanto traggono un
vantaggio dall’atto impugnato
- Hanno interesse qualificato alla conservazione dell’atto (requisito di ordine
sostanziale)
- Devono essere individuati (dall’atto) o facilmente individuabili (requisito di
ordine formale) (sostanziale sono soggetti che non compaiono nell’atto ma
hanno interesse che non venga accolto quel ricorso)
- Sono parte necessaria solo se esistono
- Possono intervenire anche se non intimati (dimostrando la loro posizione di
essere pregiudicati, quindi subire delle lesioni dall’accoglimento del
ricorso)
- L’individuazione comporta la valutazione della lesione
- Sufficiente la notifica solo ad uno, salvo integrazione
- Mancata notifica ad almeno uno dei controinteressati → declaratoria di
inammissibilità del ricorso per accertata carenza di un presupposto
processuale.
I contro interessati vanno valutati di volta in volta. Sarà onere sempre della parte
procedere alla notifica.
Quando l’interesse legittimi è pretensivo, chiedo qualcosa e l’amministrazione me
l’ha negata vi è una carenza di contro interessati. Se un interesse è oppositivo è più
semplice trovare contro interessati. Ma non è sempre applicabile (interesse pretensivo
a partecipare ad una procedura concorsuale o interesse oppositivo al decreto di
censura)
Art 49 integrazione del contradditorio. 1. Quando il ricorso sia stato proposto solo
contro taluno dei controinteressati, il presidente o il collegio ordina l'integrazione del
contraddittorio nei confronti degli altri. (…)
3. Il giudice, nell'ordinare l'integrazione del contraddittorio, fissa il relativo termine,
indicando le parti cui il ricorso deve essere notificato. Può autorizzare, se ne
ricorrono i presupposti, la notificazione per pubblici proclami prescrivendone le
modalità. Se l'atto di integrazione del contraddittorio non è tempestivamente
notificato e depositato, il giudice provvede ai sensi dell’art. 35 (improcedibile).
4. I soggetti nei cui confronti è integrato il contraddittorio ai sensi del comma 1 non
sono pregiudicati dagli atti processuali anteriormente compiuti.
Ratio: esigenza che il giudice non statuisca su alcuna domanda senza aver dato modo
a tutte le parti che possono essere incise nella propria posizioni soggettive di
partecipare al processo. Necessità di dare alle parti stesse una posizione di
uguaglianza in ordine alla possibilità di elaborazione del contenuto della sentenza.
Parti eventuali: Soggetti che ricevono dal provvedimento impugnato un danno o un
beneficio indiretto, (non direttamente altrimenti sarebbero interventori necessari) che
non sono stati chiamati in giudizio (perché non sussisteva nei loo confronti l’obbligo
di notifica) e che, ferma restando la delimitazione dell'oggetto del giudizio (scelto dal
ricorrente, non possono cambiare il thema decidendum) compiuta dal ricorrente,
possono intervenirvi adducendo argomenti a sostegno delle contrapposte tesi:
- Interventori ad opponendum (si oppongono alle ragioni del ricorrente)
- Interventori ad adiuvandum (vanno nella stessa direzione del ricorrente)
- Cointeressati (hanno stesso interesse del ricorrente, possono ottenere un
vantaggio nella sfera giuridica)
Una volta intervenuti hanno le stesse garanzie processuali delle parti necessarie.
Es. vicino per demolizione di una veranda.
L’intervento in giudizio: è la partecipazione di un terzo in un processo
amministrativo già pendente. (il terzo è una parte eventuale)
Art.28 cpa: «Se il giudizio non è stato promosso contro alcuna delle parti nei cui
confronti la sentenza deve essere pronunciata, queste possono intervenirvi, senza
pregiudizio del diritto di difesa»
Ci sono altri soggetti che potrebbero subire un pregiudizio ma non sono indicati,
questi devono poter intervenire.
Intervento volontario art 50 cpa, intervento per ordine del giudice art 51 cpa. Sono
interventi successivi all’instaurazione del procedimento. Possono farlo nel rispetto di
determinati requisiti valutati dalla corte.
Interventori ad opponendum: Controinteressati non intimati (ma pregiudicati dalla
eventuale sentenza di accoglimento) che possono intervenire con gli stessi poteri
delle parti principali. L’interesse di fatto (quello concreto) deve essere dipendente da
quello azionato in via principale o ad esso accessorio e consentirgli di avere un
vantaggio indiretto dal rigetto del ricorso.
Interesse di fatto e vantaggio diretto sono due requisiti affinchè si possa entrare
all’interno del processo. Ma non sempre sono considerati sufficienti
Es. Vicino rispetto all’impugnazione da parte del destinatario del provvedimento di
annullamento di un permesso di costruire; Proprietario di un terreno posto nelle
vicinanze di quello di un’industria quando sia stato impugnato l’atto che obbliga
l’industria ad osservare norme anti inquinamento;
1) gestore locale rispetto al ricorso contro il diniego di rinnovo occupazione suolo
pubblico presentato dal suo vicino concorrente;
2) Concorrente escluso che interviene ad opponendum nel processo di impugnazione
della revoca della concessione proposta dal concorrente vittorioso. Ha interesse alla
riedizione della gara
Interventori ad adiuvandum: I soggetti che hanno una posizione giuridica
dipendente, indiretta, da quella del ricorrente e che possono intervenire in giudizio
senza ampliare in alcun modo la materia del contendere e accettando il processo nello
stato e grado in cui si trova.
Riceverebbero un vantaggio dall’accoglimento del ricorso
Ma! No ammissione dell’intervento se l’interesse di cui è titolare lo avrebbe abilitato
in via principale (stratagemma per eludere i termini di decadenza) limite affermato
dalla giurisprudenza prevalente
Es. Inquilino rispetto all’impugnazione da parte del proprietario dell’ordinanza
sindacale che imponga dei lavori nell’edifico locato;
Ordine forense nel giudizio promosso dal Min. Giustizia contro la delibera del
Comune di alienare la sede del Tribunale
No ammissione intervento del mero residente nel giudizio contro il diniego di
autorizzazione all’installazione impianto radiofonia
Art 50. Intervento volontario in causa. 1.L'intervento è proposto con atto diretto al
giudice adito, recante l'indicazione delle generalità dell'interveniente. L'atto deve
contenere le ragioni su cui si fonda, con la produzione dei documenti giustificativi, e
deve essere sottoscritto.
non è previsto alcun termine decadenziale, l'atto di intervento va solo notificato alle
altre parti e depositato entro 30 gg. E’ ammesso entro 30 gg. prima dell’udienza.
Può essere ad adiuvandum o ad opponendum.
Art 28 co 2 cointeressati. «Chiunque non sia parte del giudizio e non sia decaduto
dall’esercizio delle relative azioni, ma vi abbia interesse, può intervenire accettando
lo stato e il grado in cui il giudizio si trova».
Non fanno parte del giudizio, ma hanno un interesse diretto e analogo a quello del
ricorrente.
La giurisprudenza non vuole riconoscere l’intervento da parte di questi soggetti
all’interno del giudizio, lo possono fare a differenza degli altri solo nei termini, 60 o
120.
I soggetti che hanno un interesse analogo a quello del ricorrente in quanto portatori di
un interesse che li abiliterebbe a proporre ricorso in via principale possono, purché
prima della consumazione del termine per l’impugnazione, intervenire a sostegno
dell’accoglimento.
Es. soggetti esclusi da un bando di gara→ Sì
Associazioni ambientaliste e Agriturismi rispetto all’impugnazione di un Piano
paesistico reg. da parte di un privato → No perché fuori termine
Co3 intervento obbligatorio: «Il giudice, anche su istanza di parte, quando ritiene
opportuno che il processo si svolga nei confronti di un terzo, ne ordina l’intervento»
Può chiedere l’integrazione del contradditorio, poi può ordinare l’intervento di un
soggetto terzo. Ordina la notifica a questi soggetti
Ratio: esigenze di economia processuale
≠ integrazione del contraddittorio (lì obbligo per il GA, qui facoltà del GA)terzo può
essere un contro interessato pretermesso o altra PA interessata al giudizio.
Es. Il giudice che chiama in giudizio, come terza, l’impresa di assicurazioni che sarà
tenuta a risarcire il danno in caso di soccombenza della PA (che magari non si
difende)
Art51. Intervento per ordine del giudice (iussu iudicis) Il GA ordina alla parte di
chiamare un terzo in giudizio in tutti i casi in cui ritenga opportuno che il processo si
svolga nei confronti di un terzo (ex art. 28, co. 3 Cpa)
Se la parte non provvede alla chiamata in giudizio, il ricorso è improcedibile. (ricorso
pendente e non può più andare avanti)
Soluzione accolta dal nuovo Cpa coerente con l’istituto dell’opposizione di terzo (art.
404 cpa).
Es. Il Giudice ordina la chiamata in giudizio dell’ultimo classificato della graduatoria
impugnata (il riicorrente aveva notificato solo al primo)
LA COMPETENZA DEL GIUDICE AMMINISTRATIVO
Questa valutazione si fa prima. Nel primo grado ha competenza i tar e in secondo
grado il consiglio di stato. In secondo grado il problema della competenza non si
pone, solo per il primo, salvo per il tar sicilia. In primo grado abbiamo 21 tar, per cui
bisogna individuare il tar a cui presentare il ricorso. L’ordinamento ha individuato dei
criteri per andare a individuare la scelta del giudice che ora è obbligatoria. In passato
c’era il fenomeno del forum shopping, si sceglieva il tribunale amministrativo
regionale dove presentare il proprio ricorso, questo per l’orientamento che questi
adottavano. Per porre fine a questa cattiva abitudine il cpa pone delle regole
inderogabili, quinidi non è più discrezione del ricorrente andare a individuare il
giudice competente.
Il criterio della giurisdizione non è il problema della competenza. Bisogna capire se
la giurisdizione appartiene al GA o GO, e poi deve capire a quale tar presentare il
ricorso.
Per la giurisdizione decide la corte di cassazione, per la competenza decide il
consiglio di stato.
E’ il quantum di giurisdizione assegnato a ciascun giudice
- Sotto il profilo soggettivo è la sfera di giurisdizione di cui è investito un
giudice.
- Sotto il profilo oggettivo è la capacità di un giudice di prendere cognizione di
una causa
Quando riceve il ricorso il giudice deve verificare se ha la competenza. Non sempre è
così facile, si può sbagliare anche in buona fede
Con il cpa del 210 la competenza del giudice amministrativo è diventata inderogabile.
Glia art sono 13/14/15/16
Il criterio generale è il criterio territoriale, art13. 1 Sulle controversie riguardanti
provvedimenti, atti, accordi o comportamenti di pubbliche amministrazioni è
inderogabilmente competente il tribunale amministrativo regionale nella cui
circoscrizione territoriale esse hanno sede.
Bisogna vedere dove ha sede l’amministrazione che ha emanato l’atto.
Lo stesso codice negli altri commi indica criteri suppletivi. Criteri riparto della
competenza:
1. Criterio della sede dell’organo
2. Criterio dell’efficacia dell’atto
3. Criterio della sede di servizio
4. Criterio degli atti statali o di PA a carattere ultraregionale
1: È competente il Tar nella cui circoscrizione ha sede l’autorità amministrativa che
ha emanato l’atto o posto in essere l’accordo o il comportamento impugnato.
Art 13. Criteri suppletivi. Il tribunale amministrativo regionale è comunque
inderogabilmente competente sulle controversie riguardanti provvedimenti, atti,
accordi o comportamenti di pubbliche amministrazioni i cui effetti diretti sono
limitati all'ambito territoriale della regione in cui il tribunale ha sede.
2. Per le controversie riguardanti pubblici dipendenti è inderogabilmente
competente il tribunale nella cui circoscrizione territoriale è situata la sede di
servizio».
2. Criterio dell’efficacia dell’atto (art. 13, co. 1).
se gli atti (ovvero gli accordi o i comportamenti) impugnati producono effetti
immediati e diretti, limitati all’ambito territoriale di una Regione, è competente
inderogabilmente il Tar nella cui circoscrizione tali effetti si producono.
3 Criterio della sede di servizio (art. 13, co. 2)
Per i ricorsi in materia di pubblico impiego proposti dal personale in servizio è
competente il Tar nella cui circoscrizione ha sede l’ufficio del pubblico dipendente
(c.d. foro del pubblico impiego).
Es. i provvedimenti degli organi periferici delle Capitanerie di porto o dell’Agenzia
delle entrate saranno impugnati al Tar dove questi organi esercitano la loro attività.
Art13 co3. Negli altri casi è inderogabilmente competente, per gli atti statali, il
Tribunale amministrativo regionale del Lazio, sede di Roma e, per gli atti dei soggetti
pubblici a carattere ultra regionale, il Tribunale amministrativo regionale nella cui
circoscrizione ha sede il soggetto (pubblico).
4 criterio degli atti statali o di PA a carattere ultraregionale
Criterio residuale, sempre basato sulla sede, con riferimento a quelle ipotesi di atti la
cui efficacia non sia territorialmente limitata alla circoscrizione di un Tar.
In queste ipotesi è competente il Tar Lazio-sede di Roma per gli atti delle PA statali,
mentre per gli atti dei soggetti pubblici a carattere ultraregionale il Tar nella cui
circoscrizione ha sede il soggetto pubblico (es. bandi di concorso a carattere
nazionale, atti Agenzia delle Entrate).
Es. Provv. Aggiudicazione appalto Trenitalia, il ricorso si presenta al Tar dove si
svolgeranno le attività oggetto dell’appalto
Se nessuno fa valere l’incompetenza, né d’ufficio né dalle parti, la sentenza vale.
Art 13 co 4 bis competenza per connessione: La competenza territoriale relativa al
provvedimento da cui deriva l'interesse a ricorrere attrae a sé anche quella relativa
agli atti presupposti dallo stesso provvedimento tranne che si tratti di atti normativi
o generali, per la cui impugnazione restano fermi gli ordinari criteri di attribuzione
della competenza.
→In astratto la competenza apparterebbe a Tar diversi, ma esigenze di unicità del
giudice (giurisprudenza oscillante)
Viene impugnato un provvedimento lesivo, ma nello stesso ricorso sono impugnati
due atti che sono impugnabili davanti a due tar differenti.
AP Cons Stato 2012: Ferrovie del Gargano e subappalto ad impresa siciliana
destinataria di una misura antimafia. AP: competenza Tar Puglia in base al criterio
dell’effetti lesivi dell’atto applicativo
AP Cons. Stato 2014: poiché l’informativa antimafia esplica effetti ultraregionali,
competente a conoscere dell’impugnazione della stessa è il T.A.R. del luogo ove ha
sede la Prefettura che ha adottato l’atto anche in caso di contestuale impugnazione sia
dell’informativa che degli atti applicativi adottati dalla stazione appaltante
(connessione per accessorietà).
Art14 competenza funzionale inderogabile. Sono ambiti per cui il legislatore ha
previsto la competenza di uno specifico tar, tar lazio o tar lombardia. L’art. 14
individua alcune ipotesi nelle quali la competenza spetta ad alcuni giudici in ragione
delle funzioni ad essi specificatamente spettanti.
Si tratta di una norma speciale che prevale sui criteri generali già descritti
Ratio: garantire l’omogeneità della giurisprudenza in settori delicati o non
frazionabili
Es. Tar Lazio in tema di espulsione di stranieri extracomunitari per motivi di
sicurezza; o di assegnazione di frequenza radiotelevisive; provvedimenti emessi
dall’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato in materia di giochi pubblici
con vincita in denaro
Art 14: 1. Sono devolute funzionalmente alla competenza inderogabile del Tribunale
amministrativo regionale del Lazio, sede di Roma, le controversie indicate
dall'articolo 135 e dalla legge.
2. Sono devolute funzionalmente alla competenza inderogabile del Tribunale
amministrativo regionale della Lombardia, sede di Milano, le controversie
relative ai poteri esercitati dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas.
3. La competenza è funzionalmente inderogabile altresì per i giudizi di cui agli
articoli 113 e 119*, nonché per ogni altro giudizio per il quale la legge o il presente
codice individuino il giudice competente con criteri diversi da quelli di cui
all’articolo 13.
Art15 rilievo dell’incompetenza. 1. Il difetto di competenza è rilevato d'ufficio
finché la causa non è decisa in primo grado. Nei giudizi di impugnazione esso è
rilevato se dedotto con specifico motivo avverso il capo della pronuncia impugnata
che, in modo implicito o esplicito, ha statuito sulla competenza.
Può essere rilevato d’ufficio o in secondo grado, se il giudizio di primo grado si è
pronunciato in maniera diretto o indiretta sulla competenza.
 Dal momento che la competenza è inderogabile essa può essere oggi rilevata
d’ufficio dal giudice o eccepita dalle parti.
 In primo grado, il difetto di competenza può essere rilevato d’ufficio, quando
la causa non è stata ancora conclusa con sentenza.
 In secondo grado, può essere rilevato se dedotto con specifico motivo avverso
il capo della pronuncia impugnata che ha già statuito sulla competenza
Rilevazione dell’incompetenza in primo grado:
davanti al giudice adito, tar n1: 1. Dalle altre parti:
 sollevando il difetto di competenza su cui si pronuncerà lo stesso Tar con
ordinanza;
 Contro l’ordinanza:
a) regol. di competenza
b) appello cautelare (solo se anche ord. cautelare) bloccare gli effetti lesivi
dell’ordinanza impugnata
2. D’ufficio:
il TAR adito può:
 declinare la propria competenza con ordinanza indicando il Tar competente;
il problema delle misure cautelari, il passato si faceva ricorso ad un giudice x e si
chiedeva subito un giudizio cautelare e poi si poneva il problema della competenza.
Oggi si prevede che il giudice amministrativo se ritiene di non avere competenza non
può pronunciarsi sulle misure cautelari, deve indicare il giudice competente e lo deve
fare quel secondo giudice. Se ritiene di avere competenza che viene contestata può
essere adottata la misura cautelare.
Davanti al giudice indicato dal tar n1: 1. Le parti:
 se hanno riassunto la causa davanti al nuovo giudice (→ se c’è accettazione
delle parti)
2. D’ufficio:
Il giudice n. 2 può declinare la competenza e proporre il Regol. di competenza
davanti al CdS
Le parti devono riassumere la causa davanti al nuovo giudice entro 30gg.
Il regolamento di competenza: È proposto su istanza di parte o d’ufficio come
rimedio successivo rispetto all’ordinanza del Giudice adito che decide sulla
competenza.
L’ordinanza del Consiglio di Stato sulla competenza vincola i TAR ed entro 30 gg
(dalla notifica o 60 dalla pubbl.) il giudizio deve essere riassunto, altrimenti si
estingue.
È sia un rimedio successivo che può non esserlo quando ci si rivolge al consiglio di
stato.
Art 15 procedimento: 2. In ogni caso il giudice decide sulla competenza prima di
provvedere sulla domanda cautelare e, se non riconosce la propria competenza ai
sensi degli articoli 13 e14, non decide sulla stessa.
3. In mancanza di domanda cautelare, il difetto di competenza può essere eccepito
entro il termine previsto per la costituzione in giudizio. Il presidente fissa la camera
di consiglio per la pronuncia immediata sulla questione di competenza. Si osserva il
procedimento di cui all'articolo 87, comma 3.
4. Il giudice provvede con ordinanza, nei casi di cui ai commi 2 e 3. Se dichiara la
propria incompetenza, indica il giudice ritenuto competente. Se, nel termine
perentorio di 30 giorni dalla comunicazione di tale ordinanza, la causa è riassunta
davanti al giudice dichiarato competente, il processo continua davanti al nuovo
giudice. Salvo quanto previsto al co.6 (domanda cautelare), la riassunzione preclude
alla parte che l'ha effettuata la proposizione del regolamento di competenza.
Art16 regime della competenza: Il regolamento di competenza è proposto con
istanza notificata alle altre parti nel termine, perentorio e non soggetto a
dimezzamento, di 30 giorni dalla notificazione ovvero di 60 giorni dalla
pubblicazione dell'ordinanza che pronuncia sulla competenza (…) ed è depositato,
presso la segreteria del Consiglio di Stato entro15 gg..
Nel caso di regolamento richiesto di ufficio, l'ordinanza è immediatamente trasmessa
al Consiglio di Stato a cura della segreteria e comunicata alle parti.
2. Il Consiglio di Stato decide con ordinanza in camera di consiglio (…).
3. La pronuncia sulla competenza resa dal Consiglio di Stato, in sede di regolamento
o di appello ai sensi dell'articolo 62, comma 4, vincola i Tribunali amministrativi
regionali. Se viene indicato come competente un tribunale diverso da quello adito, il
giudizio deve essere riassunto nel termine perentorio di 30 giorni dalla notificazione
dell'ordinanza che pronuncia sul regolamento, ovvero entro 60 giorni dalla sua
pubblicazione.
Cosa può fare il tar adito (tar a cui è presentato il ricorso): Dichiarare la propria
incompetenza e con ordinanza (impugnabile con Reg. di competenza davanti al
consiglio di stato) indicare il Tar che ha la competenza.
Ritenersi competente e andare avanti col giudizio (anche cautelare)
Il 2° Tar investito della comp. può richiedere d’ufficio il Regolamento di competenza
Cosa possono fare le parti: Se il Tar n. 1 ha declinato ed indicato un altro Tar,
possono accettarlo e riassumere la causa davanti al Tar n. 2, entro 30 gg. dalla
notifica e 60 gg dalla pubblicazione
Se il Tar n. 1 si è pronunciato sulla competenza, ma non ha deciso sulla misura
cautelare, possono impugnare l’ordinanza solo con il Reg. di competenza
Se il Tar n. 1 ha dichiarato la propria competenza e deciso sulle misure cautelari,
possono impugnare l’ordinanza sulla competenza insieme alla misura cautelare
davanti al C.d. S. con «i modi ordinari» (ossia con l’appello cautelare)
A quale tar si chiedono le misure cautelari: Al Tar n. 1 se questi non si dichiara
incompetente e sono efficaci fino alla decisione sul Regolamento di competenza
Al Tar n. 2, anche se è stato richiesto il Regolamento, fino alla decisione del CdS
Ratio: evitare scelte arbitrarie al solo fine del rilascio delle misure cautelari
Perdita efficacia misure cautelari: Dopo 30 gg. dalla pubblicazione dell’ordinanza
del C.d.S. che decide sulla competenza. Nel frattempo possono essere riproposte al
Tar dichiarato competente. (forma di garanzia). 30 gg che servono per riassumere il
giudizio davanti al giudice indicato come competente.
Conclusione del regolamento di competenza: Il Consiglio di Stato in camera di
consiglio adotta la decisione con ordinanza vincolante per il Tar dichiarato
competente.
Il giudizio deve essere riassunto nel termine perentorio di 30 giorni dalla
notificazione dell'ordinanza che pronuncia sul regolamento, ovvero entro 60 giorni
dalla sua pubblicazione. Altrimenti si estingue.
LE AZIONI
Cosa si può domandare al giudice amministrativo e quindi cosa si può ottenere.
L’ambito di giurisdizione del giudice amministrativo è cresciuto molto negli anni e
oggi offre una tutela completa e satisfattiva, quindi può giudicare sia
sull’annullamento dell’atto che sulle misure cautelari che tutele cautelari.
Dal 1889 anno in cui fu istituita la iv sezione, fu prevista una sola azione quella di
annullamento, il processo impugnatorio, si impugna davanti al giudice e si chiede
l’annullamento dell’atto. Questa ipostazione ha un retaggio francese- napoleonico,
l’atto va annullato che è l’espressione finale dell’azione amministrativa. Questo in
caso di interessi legittimi oppositivi. Fino alla l 205/2000 solo azione di
annullamento. Con la sentenza della cassazione 500/99 e l 205/2000 si prevede anche
il risarcimento dei danni provocati dall’atto illegittimo. Entra l’azione di condanna
nel processo amministrativo. dal 2010 nel cpa sono introdotte e modificare azioni
tipiche e atipiche (azioni che non sono specificatamente previste dall’ordinamento,
ma possono essere introdotte a richiesta del ricorrente).
Il giudice amministrativo estende il suo ambito di cognizione non solo gli interessi
legittimi ma anche i diritti soggettivi offendono una tutela piena.
Principio di effettività della tutela: L’azione processuale ha l’obiettivo istituzionale
di consentire alla parte di ricorrere al GA per vedere riconosciuto o realizzato un
interesse qualificato rimasto insoddisfatto, con tutte le azioni possibili. Dal corollario
di questo principio abbiamo il principio dell’atipicità e della molteplicità delle
azioni.
Per più di un secolo vigeva la regola della pregiudizialità amministrativa. Il soggetto
era obbligato a presentare entro 60 gg il ricorso al tar per l’annullamento di un
provvedimento amministrativo e soltanto dopo l’annullamento poteva rivolgersi al
GO per ottenere il risarcimento.
Azioni tipiche (quelle codificate): 1. costitutiva o di annullamento → finalizzata
all’eliminazione del provvedimento impugnato
2. di condanna→ al risarcimento di una somma o a tenere un dato
comportamento
3. di accertamento (o dichiarativa)→ tesa a risolvere uno stato di incertezza
azioni atipiche: In base all’art. 34, co. 1, lett. c) il GA
«condanna al pagamento di una somma di denaro, anche a titolo di risarcimento del
danno, all'adozione delle misure idonee a tutelare la situazione giuridica soggettiva
dedotta in giudizio e dispone misure di risarcimento in forma specifica ai sensi
dell'art. 2058 del codice civile».
‘Pr. pienezza ed effettività della tutela’ consente al ricorrente di soddisfare la sua
pretesa sostanziale anche se l’azione non è disciplinata dal CPA
Cade il principio «numerus clausus» delle azioni e quindi delle decisioni del GA e
introduzione del principio della pluralità delle azioni.
Azioni e provvedimenti del GA: ad ogni azione corrisponde un provvedimento
tipico del GA. Nell’ambito delle pronunce
1. Pronunce di merito (art. 34 CPA): decidono in maniera definitiva sulla
domanda del ricorrente che può essere accolta o rigettata (entra nel merito)
2. Pronunce di rito (art. 35 CPA): riguardano lo svolgimento del processo e
accertano la sussistenza di una causa che impedisce al giudice di giungere
all’esame del merito, non modificando l’assetto sostanziale degli interessi.
(non entra nel merito)
Tipi di sentenze di merito: Sentenza di annullamento→ comporta l’eliminazione
dell’atto impugnato
Sentenza di condanna → obbliga la PA a pagare la somma di cui risulta debitrice o
a tenere un determinato comportamento
Sentenza di accertamento → risolve uno stato di incertezza
Sentenza di accoglimento: Nel caso di accoglimento del ricorso, le sentenze possono
avere un contenuto dispositivo diverso in relazione alle domande proposte e quindi
all’azione esperita. Vale sempre il principio della domanda, però oggi grazie alla
caduta nel numerus clausus si può chiedere anche qualcosa in più oltre annullamento
e risarcimento.
Prima del CPA nel processo amm.vo →principio del «numerus clausus» (o della
tipicità) delle azioni proponibili nel processo amministrativo. Oggi si guarda allo
specifico bisogno di tutela.
Art. 34 sentenze di merito. 1. In caso di accoglimento del ricorso il giudice, nei
limiti della domanda:
a) annulla in tutto o in parte il provvedimento impugnato;
b) ordina all’amministrazione, rimasta inerte, di provvedere entro un termine;
(azione avverso il silenzio)
c) condanna al pagamento di una somma di denaro, anche a titolo di risarcimento del
danno, all’adozione delle misure idonee a tutelare la situazione giuridica soggettiva
dedotta in giudizio e dispone misure di risarcimento in forma specifica ai sensi
dell’art. 2058 c.c. L'azione di condanna al rilascio di un provvedimento richiesto è
esercitata, nei limiti di cui all'articolo 31, co. 3, contestualmente all'azione di
annullamento del provvedimento di diniego o all'azione avverso il silenzio;
(interdipendenza tra annullamento e condanna)
azione di annullamento: art 29. 1. L'azione di annullamento per violazione di legge,
incompetenza ed eccesso di potere si propone nel termine di decadenza di 60 giorni.
(dalla conoscenza, pubblicazione)
Azione tipica, generale (non ha limiti, sempre esperibili), successiva (dopo che l’atto
è stato emanato), demolitoria.
Tre vizi di legittimità.
Il termini serve per la certezza dei rapporti giuridici, trascorso quel termine il
provvedimento è inoppugnabile.
Annullamento in autotutela è fatto d’ufficio entro un termine ragionevole di norma
non superiore a 180gg.
È l’espressione tipica della funzione giurisdizionale amministrativa
Ha ad oggetto non solo l’accertamento del vizio di illegittimità, ma anche della
lesione della posizione giuridica fatta valere in giudizio
Quando l’eliminazione dell’atto non è satisfattiva, si producono effetti ulteriori che
costituiscono doveri di condotta a carico della PA.
Nei limiti della domanda: Il giudice non può andare al di là di quella che è la
richiesta delle parti. Non può rilevare d’ufficio altri vizi.
Può solo d’ufficio sollevare la questione di competenza o di giurisdizione.
Oggi →ampliamento delle azioni esperibili: in ragione della domanda il GA può
adottare «misure idonee» (ulteriori misure che prevedono una tutela piena ed
effettiva)
Cade il principio «numerus clausus» delle azioni e quindi delle decisioni del GA e
introduzione del principio della pluralità delle azioni.
Effetti dell’azione di annullamento:
1. effetto eliminatorio o caducatorio→ consistente nella rimozione dal
provvedimento annullato dal mondo giuridico e nel venir meno degli effetti
prodotti. (opera ex tunc)
2. effetto ripristinatorio→ coincidente con il ripristino dello status quo ante (ex
tunc).
3. effetto conformativo→ consistente nel condizionamento dell’attività
amministrativa successiva all’annullamento dell’atto → vincolo sul successivo
riesercizio del potere da parte della PA
Es. Effetto conformativo. Quando il ricorrente sia titolare di un interesse pretensivo,
poiché in tal caso la semplice sentenza di annullamento non determinerebbe la
soddisfazione della sua pretesa sostanziale; Annullamento provvedimento di
aggiudicazione della gara cui avessero partecipato 2 soli concorrenti determina
l’aggiudicazione al 2° classificato
O atto illegittimo per violazione di un parere che quindi poi non va disatteso dal
successivo provvedimento;
pregiudizialità: Preclusione per la parte ricorrente di azionare l’azione risarcitoria
senza la previa impugnazione dell’atto ai fini dell’annullamento.
Oggi formalmente eliminata (art. 30 co. 1, autonomia delle azioni), ma
sostanzialmente confermata →
1) possibilità di esperire azione risarcitoria in via autonoma, ma entro tempi brevi
(120 gg)
2) Favor per la preventiva impugnazione (Regola della non risarcibilità dei danni
evitabili: art. 30. co. 3)
A volte l’annullamento non sarebbe più utile al ricorrente vedi concessione demaniale
per una stagione ormai passata; o gara seguita dall'esecuzione avanzata dei lavori
prima dell'inizio o della definizione del giudizio amministrativo
Azione di condanna: Permette di chiedere al GA il risarcimento del danno per
lesione degli interessi legittimi o nei casi di giurisdizione esclusiva anche dei diritti
soggettivi, derivanti dall’illegittimo esercizio dell’attività amministrativa o dal
mancato esercizio di quella obbligatoria
Può essere proposta:
• congiuntamente all’annullamento (entro 60 gg)
• in via autonoma (caduta la pregiudizialità) entro 120 gg. dal giorno in cui il
fatto si è verificato ovvero dalla conoscenza del provvedimento se il danno
deriva direttamente da questo
• art 30 azione di condanna: 1. L'azione di condanna può essere proposta
contestualmente ad altra azione o, nei soli casi di giurisdizione esclusiva e nei
casi di cui al presente articolo, anche in via autonoma.
• 2. Può essere chiesta la condanna al risarcimento del danno ingiusto derivante
dall'illegittimo esercizio dell'attività amministrativa o dal mancato esercizio
di quella obbligatoria. Nei casi di giurisdizione esclusiva può altresì essere
chiesto il risarcimento del danno da lesione di diritti soggettivi. Sussistendo i
presupposti previsti dall'articolo 2058 del codice civile, può essere chiesto il
risarcimento del danno in forma specifica.
• 3. La domanda di risarcimento per lesione di interessi legittimi è proposta entro
il termine di decadenza di 120 giorni decorrente dal giorno in cui il fatto si è
verificato ovvero dalla conoscenza del provvedimento se il danno deriva
direttamente da questo.
• 4. Per il risarcimento dell'eventuale danno che il ricorrente comprovi di aver
subito in conseguenza dell'inosservanza dolosa o colposa del termine di
conclusione del procedimento, il termine di cui al comma 3 non decorre
fintanto che perdura l'inadempimento. Il termine di cui al comma 3 inizia
comunque a decorrere dopo un anno dalla scadenza del termine per
provvedere.
Dobbiamo ricollegarlo con l’art 2 241/90 può essere proposto ricorso avverso il
silenzo.
Contenuto del potere di condanna del GA (art 34): Il GA può condannare la PA:
• al risarcimento del danno ingiusto (I.L. e D.S. in caso di giurisdizione
esclusiva)
• al risarcimento in forma specifica (es. riammissione gara d’appalto;
pubblicazione sentenza per danno all’immagine)
• al rilascio di un provvedimento richiesto (nei casi di silenzio o diniego
espresso, ma solo nell’ambito di attività vincolata (es. Iscrizione Albo prof.;
porto d’armi)
• all’adozione di misure idonee a tutelare la posizione giuridica lesa (art. 34,
co. 1, lett. c)
ratio: evitare condotte negligenti o opportunistiche del privato.
Regola della non risarcibilità dei danni evitabili art. 30 co3. «Nel determinare il
risarcimento il giudice valuta tutte le circostanze di fatto e il comportamento
complessivo delle parti (quindi anche della PA) e, comunque, esclude il risarcimento
dei danni che si sarebbero potuti evitare usando l'ordinaria diligenza, anche
attraverso l'esperimento degli strumenti di tutela previsti» (→ az. di annullamento nei
termini avrebbe potuto contenere la gravità del danno).
→ favor per l’az. di annullamento (pregiudizialità sostanziale)
Ratio: evitare condotte negligenti o opportunistiche del privato.
Azione di adempimento: azione controversa, di carattere generale, introdotta con il
correttivo del 2012. Tesa ad ottenere dal GA una condanna dell’amministrazione a
provvedere. Limiti 1 solo contestualmente all’azione di annullamento 2 solo per
attività vincolata.
Art34 co 1 lett c: «L'azione di condanna al rilascio di un provvedimento richiesto è
esercitata, nei limiti di cui all’art. 31, co. 3 (att. vincolata e no adempim. istruttori),
contestualmente all'azione di annullamento del provvedimento di diniego o all'azione
avverso il silenzio»
Es. obbligo al MIUR del docente di sostegno, aggiudicazione della gara al ricorrente
escluso.
Art34 altri contenuti delle sentenze di merito. (sentenze che mirano a produrre
effetti giuridici all’esterno) d) nei casi di giurisdizione di merito, adotta un nuovo
atto, ovvero modifica o riforma quello impugnato;
e) dispone le misure idonee ad assicurare l’attuazione del giudicato e delle pronunce
non sospese, compresa la nomina di un commissario ad acta, che può avvenire anche
in sede di cognizione con effetto dalla scadenza di un termine assegnato per
l’ottemperanza.
2. In nessun caso il giudice può pronunciare con riferimento a poteri amministrativi
non ancora esercitati. Salvo quanto previsto dal comma 3 e dall’articolo 30, comma
3, il giudice non può conoscere della legittimità degli atti che il ricorrente avrebbe
dovuto impugnare con l’azione di annullamento di cui all’articolo 29. (limite)
3. Quando, nel corso del giudizio, l’annullamento del provvedimento impugnato non
risulta più utile per il ricorrente (=improcedibile), il giudice accerta l’illegittimità
dell’atto se sussiste l’interesse ai fini risarcitori.
Es. Impugnazione diniego autorizzazione e sopravvenuta autorizzazione in corso di
causa, il GA può valutare l’illegittimità ai fini di decidere sul risarcimento
4. In caso di condanna pecuniaria, il giudice può, in mancanza di opposizione delle
parti, stabilire i criteri in base ai quali il debitore deve proporre a favore del creditore
il pagamento di una somma entro un congruo termine. Se le parti non giungono ad un
accordo, ovvero non adempiono agli obblighi derivanti dall’accordo concluso, con il
ricorso previsto dal Titolo I del Libro IV, possono essere chiesti la determinazione
della somma dovuta ovvero l’adempimento degli obblighi ineseguiti.
favor per una soluzione transattiva
azione di accertamento: Azione finalizzata alla mera affermazione della sussistenza
della pretesa fatta valere (esaurisce in sé lo scopo del processo).
Ammessa nella giurisdizione di legittimità solo nel 2010 con il CPA, MA! non
espressa previsione
Due ipotesi nel CPA ex art. 31: azione avverso il silenzio e declaratoria di nullità, le
facciamo entrare all’interno di questa azione.
Sempre ammessa a tutela dei DS nella giurisdizione esclusiva
Sentenza di accertamento: Risolvono uno stato di incertezza relativo alla
sussistenza di una situazione o alla spettanza di una posizione giuridica soggettiva.
Es. nella G. legittimità: declaratoria di nullità, di cessazione materia del contendere,
declinatoria della giurisdizione, della legittimità della SCIA, dell’inefficacia del
contratto stipulato a seguito di gara illegittima.
Declaratoria di nullità art31 co4: «La domanda volta all’accertamento delle nullità
previste dalla legge si propone entro il termine di decadenza di 180 gg.»
Es. nullità di un decreto di un esproprio privo elementi essenziali (no impugnazione,
ma accertamento)
«La nullità dell’atto può sempre essere opposta dalla parte resistente o rilevata
d’ufficio dal giudice» (ma il ricorso deve essere considerato ricevibile)
Art 34 co5 qualora nel corso del giudizio la pretesa del ricorrente risulti pienamente
soddisfatta, il giudice dichiara cessata la materia del contendere.
Sentenza dichiarativa.
Es. quando nelle more del giudizio la PA emette il provvedimento satisfattivo
Siamo dell’ambito delle azione di cognizione, in cui il giudice conosce. Diverse dalle
azioni di esecuzione.
LA PRESENTAZIONE DEL RICORSO
Libro II cpa processo amministrativo di primo grado.
Art 38 rinvio interno: «Il processo amministrativo si svolge secondo le indicazioni
del Libro II che, se non espressamente derogate, si applicano anche alle impugnazioni
e ai riti speciali».
Le modalità attraverso cui il cittadino si rivolge al giudice amministrativo è unica ed
è quella del ricorso, atto introduttivo del processo amministrativo.
Ricorso: è una vocatio iudicis. È un rapporto tra giudice e ricorrente che si instaura
attraverso il ricorso. La domanda. È l’atto introduttivo del giudizio di primo grado
dinanzi al tar. Tradizionalmente inteso come impugnazione di un atto, si riteneva che
l’atto fosse illegittimo e non l’azione dell’amministrazione che fosse sbagliata. Oggi
è l’atto processuale che introduce qualsiasi giudizio davanti al GA, quindi non si
chiede solo l’annullamento dell’atto, ma anche la condanna e azioni di accertamento.
(si usa anche per l’introduzione del secondo grado)
Siamo nel ricorso amministrativo giurisdizionale.
Si presenta davanti al tribunale amministrativo regionale competente, tramite
l’avvocato difensore. Il ricorso deve avere due passaggi fondamentali: la notifica e il
ricorso. Prima di essere depositato presso la cancelleria del tar, il ricorso va notificato
ai soggetti cui la legge impone di notificarlo, PA resistente e contro interessati.
Il deposito deve avvenire con la prova delle avvenute notifiche, nel ricorso alla fine
sono allegate tutte le prove delle avvenute notifiche.
Il processo si dice pendente solo quando viene depositato il ricorso con la prova delle
avvenute notifiche.
Presupposti processuali: Il legittimo esercizio del potere di agire in giudizio
(riconosciuto a tutti dall’art. 24 Cost.), richiede la sussistenza di alcuni presupposti
che devono esistere al momento dell’instaurazione del rapporto processuale:
la capacità di essere parte nel processo, la legittimazione ad processum, il rispetto del
contraddittorio (obbligo di notifica)
Il giudice li deve valutare prima ancora di avviare i processo. Sono detti anche le
condizioni delle azioni.
Capacità di stare in giudizio: Possono stare in giudizio:
- le parti attraverso il patrocinio di un avvocato;
- le PA statali attraverso l’Avv. dello Stato
- gli altri EP (enti pubblici) attraverso professionisti o il proprio ufficio legale
Art. 23 Cpa«Possono stare in giudizio senza difensore nei giudizi in materia di
accesso e trasparenza amministrativa, elettorale e nei giudizi relativi al diritto dei
cittadini dell’UE e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel
territorio degli Stati membri»
Condizioni dell’azione: devono sussistere affinchè il giudice possa esaminare nel
merito la domanda.
• Soggettive
1. Legittimazione ad agire
2. Interesse a ricorrere
• Oggettive:
1. Esistenza di un provvedimento impugnabile o di un comportamento lesivo
Se difettano le condizioni dell’azione → Ricorso «inammissibile» (→rilevabili
d’ufficio in ogni stato e grado del processo
Non sono provvedimenti impugnabili gli atti di mera esecuzione (comunicazione al
proprietario orario esproprio); i Regolamenti; gli atti interni o preparatori (istanze,
pareri) in assenza del provvedimento finale.
Legittimazione ad agire: Titolarità dell’azione spetta solo al titolare della situazione
giuridica lesa dal provvedimento impugnato (anche int. diffusi, collettivi) o del
rapporto dedotto in giudizio →interesse qualificato
Anche in capo ad altre PA (ad es. nei confronti di un concessionario che non rispetta
l’adempimento degli obblighi assunti nella convenzione)
Alcune PA legittimazione ex lege (AGCM, Min. Ambiente, MIUR etc.)
ES.: impugnazione permesso di costruire del vicino → dimostrazione proprietà
immobile confinante; Impresa che impugna la gara →deve aver presentato domanda;
Associazione consumatori e delibere comunali su orari apertura dei negozi
Interesse a ricorrere: «Risultato utile»: vantaggio pratico e concreto che può
derivare dall’accoglimento del ricorso (personale, diretto, attuale).
Deve permanere fino alla decisione altrimenti improcedibilità per ‘sopravvenuta
carenza di interesse’
Es. candidato che contesti l’attribuzione di un punteggio inferiore al dovuto, ma che
comunque non lo collocherebbe in posizione utile per l’assunzione → mancanza
vantaggio concreto;
Es. Bando di gara impugnabile solo se direttamente lesivo (criteri che escludono la
partecipazione);
No attualità dell’interesse per atti propedeutici (pareri, proposte, istanze, atti
normativi)
Contenuto ricorso art40: Il giudice adito a cui si propone ricorso
a) gli elementi identificativi del ricorrente, del suo difensore e delle parti nei cui
confronti il ricorso è proposto (PA e controinteressati);
b) l'indicazione dell'oggetto della domanda, ivi compreso l'atto o il provvedimento
eventualmente impugnato, e la data della sua notificazione, comunicazione o
comunque della sua conoscenza;
c) l'esposizione sommaria dei fatti;
d) i motivi specifici su cui si fonda il ricorso (censure graduate);
e) l'indicazione dei mezzi di prova;
f) l’indicazione dei provvedimenti chiesti al giudice (petitum);
g) la sottoscrizione del ricorrente, se esso sta in giudizio personalmente, oppure del
difensore, con indicazione, in questo caso, della procura speciale (originale firmato al
Tar a pena di nullità).
* Casi di nullità a norma dell’art. 44 Cpa, ricorrente, oggetto, sottoscrizione del
ricorrente o difensore, se mancano causa di nullità.
L’oggetto →petitum: tipo di azione proposta (annullamento, condanna,
accertamento)
Motivi: singole difformità dell’atto o comportamento della PA rispetto al paradigma
normativo. Questi motivi devono essere graduati. Al primo posto quello con
maggiore rilevanza e in subordine altre per coprire tutte le possibilità. A volte si
indicano solo il numero, però vincola il GA se espressa.
Principio di assorbimento dei motivi: quando il GA accoglie il ricorso per un motivo
e si rifiuta di esaminare gli altri (li dichiara assorbiti). Si ha il divieto, salvo in alcuni
casi.
L’appello può essere proposto solo sui motivi su cui si è pronunciato il giudice di
primo grado, quindi potrebbe ledere il soggetto. O rimandando un provvedimento
riproducendo quei vizi
ES. Il GA accoglie il vizio di competenza ed assorbe tutti gli altri vizi denunciati →
la PA potrebbe riemanare un provvedimento riproducendo quei vizi
Il provvedimento impugnato: può essere depositato dal ricorrente insieme al
ricorso, ma non è necessario. Non è condizione di irregolarità del ricorso. Può essere
prodotto dalla PA resistente. Il GA può ordinarne alla PA il deposito.
Passaggi del ricorso
1. : Notifica del ricorso ai soggetti previsti dalla legge entro 60 gg.(termine
generale di decadenza)
2. Deposito del ricorso notificato, presso la segreteria del giudice, entro 30 gg
dall’ultima notifica (con procura del difensore, eventuale copia provvedimento
e recapito difensori)
→ da questo momento il processo è pendente
Art 41 notificazione del ricorso e suoi destinatari: 2. Qualora sia proposta azione
di annullamento il ricorso deve essere notificato, a pena di decadenza, alla pubblica
amministrazione che ha emesso l'atto impugnato e ad almeno uno dei
controinteressati che sia individuato nell'atto stesso entro il termine previsto dalla
legge, decorrente dalla notificazione, comunicazione o piena conoscenza, ovvero, per
gli atti di cui non sia richiesta la notificazione individuale, dal giorno in cui sia
scaduto il termine della pubblicazione se questa sia prevista dalla legge o in base alla
legge. Qualora sia proposta azione di condanna, anche in via autonoma, il ricorso è
notificato altresì agli eventuali beneficiari dell'atto illegittimo, ai sensi dell'articolo
102 del codice di procedura civile; altrimenti il giudice provvede ai sensi dell'articolo
49 (integrazione contr.).(in questo ultimo caso si chiede solo un risarcimento)
3. La notificazione dei ricorsi nei confronti delle amministrazioni dello Stato è
effettuata secondo le norme vigenti per la difesa in giudizio delle stesse.
4. Quando la notificazione del ricorso nei modi ordinari sia particolarmente difficile
per il numero delle persone da chiamare in giudizio il presidente del tribunale o della
sezione cui è assegnato il ricorso può disporre, su richiesta di parte, che la
notificazione sia effettuata per pubblici proclami prescrivendone le modalità.
Notifica è individuale, ci sono alcuni casi previsti dalla legge in cui c’è l’obbligo di
notifica individuale.
Comunicazione che può non avvenire al soggetto destinatario, leso o che ne trae
vantaggio, ma sono individuati
Pubblicazione non è personale ma viene fatto sull’albo pretorio, gazzetta ufficiale
acc. Succede quando non è prevista la notifica individuale
Piena conoscenza quando non è prevista la notifica o la pubblicazione. È sufficiente
conoscere l’autorità che ha emanato e la portata lesiva.
Notifica del ricorso per annullamento: il ricorso deve essere notificato a pena di
irricevibilità: 1 alla PA resistente (presso l’avv dello stato se PA statale) 2 ad almeno
uno dei contro interessati che sia individuato nell’atto stesso.
Art45 deposito del ricorso e degli altri atti processuali. 1. Il ricorso e gli altri atti
processuali soggetti a preventiva notificazione sono depositati nella segreteria del
giudice nel termine perentorio di 30 giorni, decorrente dal momento in cui l'ultima
notificazione dell'atto stesso si è perfezionata anche per il destinatario. I termini di
cui al presente comma sono aumentati nei casi e nella misura di cui all'articolo 41,
comma 5(indirizzo estero). (quando si ha la raccomandata quando si aveva la ricevuta
di ritorno della raccomandata)
2. E' fatta salva la facoltà della parte di effettuare il deposito dell'atto, anche se
non ancora pervenuto al destinatario, sin dal momento in cui la notificazione del
ricorso si perfeziona per il notificante.
3. La parte che si avvale della facoltà di cui al comma 2 è tenuta (successivamente)a
depositare la documentazione comprovante la data in cui la notificazione si è
perfezionata anche per il destinatario. In assenza di tale prova le domande introdotte
con l'atto non possono essere esaminate.
4. La mancata produzione, da parte del ricorrente, della copia del provvedimento
impugnato e della documentazione a sostegno del ricorso non implica decadenza.
(2-3 il ricorso può essere deposito anche senza la prova dell’avvenuta notifica, nelle
more poi bisogna dimostrare che si è perfezionato anche per il destinatario)
Processo amministrativo telematico PAT: Dal 2017 (d.p.c.m. n. 40/2016)→Tutti
gli atti processuali del ricorso sono redatti in forma di documento informatico
sottoscritto con firma digitale.
I documenti devono essere depositati telematicamente sotto forma di «documento
informatico nativo digitale», ossia senza passaggio dalla carta al digitale tramite
scansione.
Tabella contributo unificato: deve essere presentata anche la copia dell’avvenuto
pagamento. Ricorsi al tar e al consiglio di stato 650. Ricorsi in materia di accesso ai
documenti amministrativi; ricorsi contro il silenzio; Ricorsi di esecuzione della
sentenza o ottemperanza del giudicato; Per i ricorsi aventi ad oggetto il diritto di
soggiorno o il diritto di ingresso nel territorio dello Stato 300. Ricorsi con rito
abbreviato comune a determinate materie previsto dal Libro IV, Titolo V, D.lgs
104/2010 1800. Ricorsi aventi ad oggetto rapporti di pubblico impiego contributo
ridotto alla metà (NON DA SAPERE)
Azione di annullamento, termine per ricorrere: Entro 60 gg. dalla notifica,
comunicazione o piena conoscenza dell’atto o per gli atti di cui non sia richiesta la
notificazione individuale, dal giorno in cui sia scaduto il termine della pubblicazione.
Ricorso irricevibile se il GA accerta la tardività della notificazione o del deposito.
Notifica: individuale ai destinatari quando è richiesta dalla legge.
Comunicazione: ai soggetti individuati dal provvedimento
Pubblicazione (su G.U. o B.U.R., Albo pretorio e.l.) quando prevista dalla legge,
produce gli stessi effetti e non è prevista notifica individuale (pluralità di interessati)
Piena conoscenza: quando non sia prevista la notifica o pubblicazione (sufficiente:
autorità, dispositivo e portata lesiva). attraverso acquisizione copia informale o
esercizio di atti concludenti
Azione di accertamento termini: Declaratoria di nullità «entro il termine di
decadenza di centottanta giorni» (accertare la nullità di un provv.
Ricorso avverso il silenzio «fintanto che perdura l'inadempimento e, comunque, non
oltre un anno dalla scadenza del termine di conclusione del procedimento»
→Azione di accertamento di una situazione di mero fatto
Azione di condanna, termini: Se l’az. risarcitoria è a tutela di Diritti Soggettivi
→non operano i termini di decadenza, ma quelli di prescrizione quinquennale del
diritti (GA in caso di giurisdizione esclusiva)
Se è a tutela di Int. Legittimi → opera il termine di decadenza di 120 gg. che decorre
dal giorno in cui il fatto lesivo si è verificato ovvero dalla conoscenza del
provvedimento se il danno deriva direttamente da questo
L’azione di condanna, anche proposta in via autonoma, va notificata anche agli
eventuali beneficiari dell’atto illegittimo (art. 41 co. 2)
Rimessione in termini per errore scusabile (art37): «Il giudice può disporre, anche
d'ufficio, la rimessione in termini per errore scusabile in presenza di oggettive ragioni
di incertezza su questioni di diritto o di gravi impedimenti di fatto»
- oscurità e ambiguità della normativa applicabile, cambiamento del quadro
legislativo, attività equivoche poste in essere da parte della PA. 
- gli impedimenti che rendono non imputabile la violazione devono essere di natura
oggettiva (caso fortuito o forza maggiore).
(decorsi i termini ma non per causa del ricorrente)
Costituzione delle parti intimate (art 46): Nel termine di 60 gg. dal
perfezionamento nei propri confronti della notificazione del ricorso, le parti intimate
possono costituirsi in giudizio, depositando una memoria con le loro difese ed istanze
istruttorie (c.d. controricorso), indicare i mezzi di prova e produrre documenti
L’atto di costituzione non va notificato al ricorrente
Le parti quindi o possono costituirsi nel ricorso e sono limitati a quel thema
decidendum, esercitano il portere riconosciuto ex art 46. Se vogliono far si che il
giudice si pronunci su altri aspetti non indicati dal ricorrente possono avviare un
ricorso incidentale.
Ricorso incidentale: Entro 60 gg. dalla notifica del ricorso principale (non dal
provvedimento) le parti (resistenti e controinteressati) possono impugnare:
• lo stesso atto impugnato col ricorso principale, ma per vizi diversi
• un atto differente (connesso). (es bando di gara connesso alla graduatoria
finale)
Strumento di difesa attiva volto a conservare la vantaggiosa posizione di partenza→
pr. parità delle armi
Pur se strutturato come ricorso di annullamento (decadenza), mira alla conservazione
dell’atto e ad allargare il thema decidendum (natura mista)
Può essere presentato anche dalla PA resistente per impugnare ad es. un atto
presupposto emanato da un’altra PA (anche regolamentare)
Art 42: Le parti resistenti e i controinteressati possono proporre domande il cui
interesse sorge in dipendenza della domanda proposta in via principale, a mezzo di
ricorso incidentale.
Il ricorso si propone nel termine di 60 giorni decorrente dalla ricevuta notificazione
del ricorso principale. Per i soggetti intervenuti il termine decorre dall'effettiva
conoscenza della proposizione del ricorso principale.
Es. Impugnazione dell’atto di ammissione alla gara del ricorrente (per escluderne la
legittimazione a ricorrere)
I controinteressati nello stesso atto possono porsi in giudizio e proporre un ricorso
incidentale
Difensivo →preordinato a paralizzare la possibilità di accoglimento del ricorso
principale
Accessorio → la sorte del ricorso è subordinata a quella del ricorso principale
Incidentale → si innesta nell’ambito dell’impugnativa principale proposta
Giudice competente per il ricorso incidentale (42 co4): La cognizione del ricorso
incidentale è attribuita al giudice competente per quello principale, salvo che la
domanda introdotta con il ricorso incidentale (atto diverso)sia devoluta alla
competenza del TAR Lazio, sede di Roma, ovvero alla competenza funzionale di un
TAR, ai sensi dell'art. 14; in tal caso la competenza a conoscere dell’intero giudizio
spetta al TAR del Lazio, sede di Roma, ovvero al TAR avente competenza funzionale
ai sensi dell'art.14.
Procedura: Segue le stesso iter del ricorso principale: notifica e deposito negli stessi
termini (60 e 30 gg.) (30 e 15 nel ricorso abbreviato)
Le altre parti possono presentare memorie e produrre documenti sempre nei termini
dell’art. 46 Cpa (60 gg dal perfezionamento della notifica nei loro confronti)
Contributo unificato
Prima il ricorso incidentale o quello principale: Orientamento giurisprudenziale
oscillante in tema di gare d’appalto o concorso. Al momento la soluzione che si è
trovata:
Se viene contestata la legittimazione ad agire del ricorrente principale perché ha
partecipato illegittimamente, mancando una condizione dell’azione, il ricorso
incidentale va esaminato prima
Se viene contestata l’illegittimità di altri aspetti: esame successivo
→Il GA deve seguire ordine logico nella trattazione del ricorso
RICORSO AL TAR
art 46: 1. Nel termine di sessanta giorni dal perfezionamento nei propri confronti
della notificazione del ricorso, le parti intimate possono costituirsi, presentare
memorie, fare istanze, indicare i mezzi di prova di cui intendono valersi e produrre
documenti.
 Termine ordinatorio →Possibilità di costituirsi fino al giorno dell’udienza
 Ma! per produrre documenti→ entro 40 gg liberi prima dell’udienza, memorie
(30 gg) e repliche (20 gg)
2. L'amministrazione, nel termine di cui al comma 1, deve produrre l'eventuale
provvedimento impugnato, nonché gli atti e i documenti in base ai quali l'atto è stato
emanato, quelli in esso citati e quelli che l'amministrazione ritiene utili al giudizio.
 Se la PA non deposita spontaneamente il materiale istruttorio entro 60 gg.
(indipendentemente dalla costituzione in giudizio), il GA può ordinarne
l’esibizione.
 Ma no sanzione se la PA non collabora
 Se la PA deposita → la segreteria del Tar deve darne notizia alle parti costituite
Motivi aggiunti: Strumento processuale che consente l’introduzione nel giudizio di
motivi integrativi successivamente alla proposizione del ricorso
Modalità attraverso cui il ricorrente può ampliare o modificare il thema decidendum
(deroga)
Condizione: vizi devono essersi resi conoscibili dopo la scadenza dei termini, per
cause non imputabili al ricorrente (no mezzo per eludere termine di decadenza)
Principi contemperati: concentrazione delle domande; diritto di difesa del ricorrente;
parità delle parti; economia processuale
Es. Impugnazione graduatoria concorso senza aver letto gli elaborati
Art 43: 1. I ricorrenti, principale e incidentale, possono introdurre con motivi aggiunti
nuove ragioni a sostegno delle domande già proposte, ovvero domande nuove
purché connesse a quelle già proposte. Ai motivi aggiunti si applica la disciplina
prevista per il ricorso, ivi compresa quella relativa ai termini.
Possono aggiungere due cose, integro i vizi nel primo caso e nel secondo posso
chiedere altro al GA relativamente a un altro aspetto, es chiedere il risarcimento del
danno che non avevo chiesto prima, però connessa all’annullamento che avevo
chiesto del provvedimento.
 M.A. propri: integrazione della causa petendi della domanda originaria
(“nuove ragioni a sostegno delle domande già proposte”)
Es. Parere della Asl contrario al permesso di costruire impugnato, conosciuto
successivamente al ricorso
 M.A. impropri: introduzione di un nuovo petitum (mediante formulazione di
“domande nuove purché connesse a quelle già proposte”) (solo in questo si
paga il contributo)
Es. Impugnazione della graduatoria di concorso in seguito all’impugnazione della
sola singola esclusione; imp. decreto pubblica utilità e sopravvenienza del decreto di
esproprio; domanda di risarcimento del danno)
 I termini sono gli stessi del ricorso principale (60 gg. da quando sono venuto a
conoscenza 30 dall’avvenuta notifica)
 Necessario versare nuovo Contributo Unificato solo per le domande nuove
 Non necessaria nuova procura al difensore
 Possono essere presentati anche per l’azione di risarcimento danni
 Può essere esteso ad altre parti (PA o Controinteressati)
 Natura non accessoria rispetto al ricorso principale (non segue le sorti del
giudizio principale) (solo per impropri)
Es. Ricorso avverso il silenzio, qualora durante il processo sia emanato il
provvedimento espresso negativo→ motivi aggiunti
Art 43 co3: 3. Se la domanda nuova di cui al comma 1 è stata proposta con ricorso
separato davanti allo stesso tribunale, il giudice provvede alla riunione dei ricorsi ai
sensi dell'articolo 70».
→Riunione dei ricorsi per economia processuale in caso di connessione soggettiva
(tra le parti) o oggettiva (domande, atto, rapporto)
Fase istruttoria del processo: Attività volta ad accertare i fatti rilevanti per il
giudizio
Nel processo amministrativo non indispensabile: può esaurirsi nell’analisi della
documentazione presentata se esaustiva e non controversa (no giudice istruttore)
Sono le parti a delimitare oltre al thema decidendum (pr. della domanda) anche il
thema probandum (pr. onere della prova)→ il GA non può introdurre altri fatti
Uniformità dei mezzi istruttori per tutte e tre le tipologie di giurisdizione amm.va
Il mezzo di prova principale rimane il «documento amministrativo
I principi art 64: Pr. della domanda: l’individuazione dei fatti (principali e
secondari) da introdurre spetta solo alle parti e non al Giudice
Pr. di non contestazione: i fatti allegati da una parte e non contestati dall’altra sono
acquisiti come validi (no prova)
Fatti secondari. Es. Disparità di trattamento: il fatto secondario è il provvedimento
usato come termine di paragone o visura catastale per contestazione titolo abilitativo.
Pr. dispositivo con metodo acquisitivo: sono le parti che dispongono i fatti e il
principio di prova su cui deve pronunciarsi il giudice e il GA ha la facoltà di
utilizzare altri mezzi istruttori, ma solo relativamente ai fatti prospettati dalle parti
(Ratio: riequilibrio delle parti del processo)
Pr. del libero convincimento del GA (co. 3)
→ esclusione delle prove legali, come il giuramento e la confessione, che
vincolerebbero il giudice alla verità di un certo fatto, precludendogli una decisione
difforme.
Art64 disponibilità, onere e valutazione della prova. 1. Spetta alle parti l'onere di
fornire gli elementi di prova che siano nella loro disponibilità riguardanti i fatti
posti a fondamento delle domande e delle eccezioni.
2. Salvi i casi previsti dalla legge, il giudice deve porre a fondamento della decisione
le prove proposte dalle parti nonché i fatti non specificatamente contestati dalle
parti costituite.
3. Il giudice amministrativo può disporre, anche d'ufficio, l'acquisizione di
informazioni e documenti utili ai fini del decidere che siano nella disponibilità della
pubblica amministrazione.
4. Il giudice deve valutare le prove secondo il suo prudente apprezzamento e può
desumere argomenti di prova dal comportamento tenuto dalle parti nel corso del
processo
Onere del principio di prova: Grava sulle parti in base al pr. dell’onere della prova
ex art. 2697 del c.c, secondo cui "onus probandi incumbit ei qui dicit”
Ma il GA può disporre altri mezzi istruttori, anche in assenza di una specifica
richiesta delle parti (principio dispositivo con metodo acquisitivo) salvo il principio
di prova a carico del ricorrente.
Ultime riforme (CAD e Accesso civico) più difficile per le parti provare l’ordinaria
diligenza nel non poter fornire la prova del fatto contestato
Art 63 mezzi di prova: 1. Fermo restando l'onere della prova a loro carico, il
giudice può chiedere alle parti anche d'ufficio chiarimenti o documenti.
2. Il giudice, anche d'ufficio, può ordinare anche a terzi di esibire in giudizio i
documenti o quanto altro ritenga necessario, secondo il disposto degli artt. 210 e ss.
del cpc; può altresì disporre l'ispezione ai sensi dell'art. 118 dello stesso codice.
3. Su istanza di parte il giudice può ammettere la prova testimoniale, che è sempre
assunta in forma scritta ai sensi del cpc.
4. Qualora reputi necessario l'accertamento di fatti o l'acquisizione di valutazioni che
richiedono particolari competenze tecniche, il giudice può ordinare l'esecuzione di
una verificazione ovvero, se indispensabile, può disporre una consulenza tecnica.
5. Il giudice può disporre anche l'assunzione degli altri mezzi di prova previsti dal
codice di procedura civile, esclusi l'interrogatorio formale e il giuramento.
 Richiesta di chiarimenti: dal GA alla PA che emanato l’atto
 Richiesta di documenti: esercitabile dalle parti, dal GA nei confronti della
PA o di un terzo
 Ispezione: il GA può richiederla per accertamenti su persone o cose
 Le verificazioni: il GA può richiedere ad organismo di altra PA indagini su
situazioni complesse
 Prova testimoniale: solo in forma scritta e su istanza di parte (prima solo
P.I.)
 CTU: (consulente tecnico d’ufficio) richiesta dal GA ad un soggetto terzo
per questioni che comportino competenze specifiche

Capo VI ausiliari del giudice. Art 19 verificatore e consulente tecnico. 1. Il giudice


può farsi assistere, per il compimento di singoli atti o per tutto il processo, da uno o
più verificatori, ovvero, se indispensabile, da uno o più consulenti.
2. L'incarico di consulenza può essere affidato a dipendenti pubblici, professionisti
iscritti negli albi di cui all'art. 13 delle disposizioni per l'attuazione del cpc, o altri
soggetti aventi particolare competenza tecnica. Non possono essere nominati coloro
che prestano attività in favore delle parti del giudizio. La verificazione è affidata a
un organismo pubblico, estraneo alle parti del giudizio, munito di specifiche
competenze tecniche.
3. Il verificatore e il consulente compiono le indagini che sono loro affidate dal
giudice e forniscono anche oralmente i chiarimenti richiesti.
Il verificatore lavora in una PA, diversa da quella che ha emanato l’atto. CTU
professionista esterno che può essere chiamato dal giudice.
Art 66 verificazione. 1. Il collegio, quando dispone la verificazione, con ordinanza
individua l'organismo che deve provvedervi, formula i quesiti e fissa un termine per il
suo compimento e per il deposito della relazione conclusiva. Il capo dell'organismo
verificatore, o il suo delegato se il giudice ha autorizzato la delega, è responsabile del
compimento di tutte le operazioni.
2. L'ordinanza è comunicata dalla segreteria all'organismo verificatore.
Art 67 consulenza tecnica d’ufficio. 1. Con l'ordinanza con cui dispone la
consulenza tecnica d'ufficio, il collegio nomina il consulente, formula i quesiti e fissa
il termine entro cui il consulente incaricato deve comparire dinanzi al magistrato a tal
fine delegato per assumere l'incarico e prestare giuramento ai sensi del co. 4.
L'ordinanza è comunicata al consulente tecnico a cura della segreteria.
4. Il giuramento del consulente è reso davanti al magistrato a tal fine delegato,
secondo le modalità stabilite dall'articolo 193 del codice di procedura civile.
Il GA se condivide accetta il parere e può rinviarvi nella motivazione per relationem
Differenze: elemento soggettivo. Il verificatore è un organo tecnico della PA (aiuta
nell’accertamento dei fatti). Il consulente tecnico è un dipendente pubblico o libero
professionista privato iscritto ad un albo presso il tribunale dotato di competenze
specifiche (aiuto nella valutazione degli elementi acquisiti)
Aspetti comuni: stesse incompatibilità. Stesso procedimento tramite ordinanza del
collegio che formula i quesiti e fissa un termine per relationem e il compenso. Vi è la
preferenza del cpa per la verificazione, ctu solo se indispensabile.
Art. 46 istruttoria presidenziale e collegiale: 1. Il presidente della sezione o un
magistrato da lui delegato adotta, su istanza motivata di parte, i provvedimenti
necessari per assicurare la completezza dell'istruttoria.
2. Quando l'istruttoria è disposta dal collegio, questo provvede con ordinanza con la
quale è contestualmente fissata la data della successiva udienza di trattazione del
ricorso. La decisione sulla consulenza tecnica e sulla verificazione è sempre adottata
dal collegio.
3. Ove l'amministrazione non provveda al deposito del provvedimento impugnato e
degli altri atti ai sensi dell'articolo 46, il presidente o un magistrato da lui delegato
ovvero il collegio ordina, anche su istanza di parte, l'esibizione degli atti e dei
documenti nel termine e nei modi opportuni.
Ulteriori adempimenti: Domanda di fissazione dell’udienza → al Presidente del
collegio entro 1 anno dal deposito del ricorso, senza obbligo di notifica alle parti
Fissazione della data a discrezionalità del giudice, ma non prima di 60 gg. dall’ultima
notifica
Decreto di fissazione è comunicato alle parti almeno 60 gg. prima dell’udienza fissata
→ minimo 60+60 gg. (ma in realtà molti di più)
Mancata presentazione dell’istanza → perenzione
Regola generale, salvo eccezioni (appalti)
Art 71fissazione dell’udienza. 1. La fissazione dell'udienza di discussione deve
essere chiesta da una delle parti con apposita istanza, non revocabile, da presentare
entro il termine massimo di un anno dal deposito del ricorso o dalla cancellazione
della causa dal ruolo.
2. La parte può segnalare l'urgenza del ricorso depositando istanza di prelievo.
3. Il presidente, decorso il termine per la costituzione delle altre parti (60 gg.), fissa
l'udienza per la discussione del ricorso.
4. La pendenza del termine di cui all'art. 15, co. 2 (Ril. di incompetenza), e la
proposizione del regolamento di competenza non precludono la fissazione
dell'udienza di discussione né la decisione del ricorso, salvo che nel termine di cui
all'art. 73, co.1, la parte interessata depositi l'istanza di regolamento di competenza
notificata. In tal caso, il giudice può differire la decisione fino alla decisione del
regolamento di competenza.
5. Il decreto di fissazione è comunicato a cura dell'ufficio di segreteria, almeno 60
giorni prima dell'udienza fissata, sia al ricorrente che alle parti costituite in giudizio.
Tale termine è ridotto a 45 giorni, su accordo delle parti, se l'udienza di merito è
fissata a seguito di rinuncia alla definizione autonoma della domanda cautelare.
Priorità nella fissazione dell’udienza:
1) Istanza di prelievo: una delle parti può chiedere al Presidente, in presenza di
condizioni oggettive, con istanza motivata la fissazione prioritaria del proprio
ricorso (di prelievo dall’archivio) con possibilità di definire il giudizio in
camera di consiglio con sentenza in forma semplificata (art. 71-bis)
2) Per i ricorsi vertenti su un’unica questione di diritto, purché le parti
concordino sui fatti di causa e rinuncino ad adempimenti istruttori, il presidente
può fissare con priorità l'udienza di discussione (art. 72)
LA TUTELA CAUTELARE
Il ricorso al giudice amministrativo non incide sull’efficacia e sull’esecuzione del
provvedimento impugnato (regola della non interruzione dell’efficacia dell’atto
amministrativo impugnato).
Definizione: Le misure cautelari sono quei provvedimenti provvisori e
immediatamente esecutivi che tendono ad evitare che la durata del giudizio possa
pregiudicare irreversibilmente l’efficacia pratica della decisione finale.
Tutela immediata seppur provvisoria. Principio della effettività della tutela. (art1)
Chiovenda: la durata del processo non deve recar danno all’attore che ha ragione.
Questa idea ha le origini nel codice di procedura civile.
Tradizionalmente fu prevista sospensione degli effetti dell’atto. Oggi (in seguito a l
205/2000 e cpa 2010) misura atipica generale (non solo sospensione degli effetti
dell’atto, ma posso avere anche altre forme di tutela), inibitoria rispetto al
provvedimento impugnato e modulato al caso concreto.
Sulla scia della giurisprudenza europea si capiva che bisognava ampliare le tutele
cautelari.
Dati normativi:
 Art. 21 l. Tar (n. 1034 del 1971)→solo sospensiva
 Artt. 242 e 243 del Trattato CE →sì sospensiva riconosciuta attraverso «i
provvedimenti provvisori necessari»
 L. n. 205/2000 → si parla di misure più idonee ad «assicurare gli effetti
della decisione sul ricorso»
 Artt. 55 – 62 Cpa →atipicità delle misure cautelari

i caratteri della misura cautelare: Strumentale (rispetto al giudizio di merito)


Provvisoria (perde efficacia con la sentenza e cmq revocabile o modificabile se
vengono meno i presupposti originari)
Interinale (non definisce definitivamente la controversia)
Tipologie di misure cautelari: Misura cautelare COLLEGIALE (Art. 55) →
adottata dal collegio con ordinanza
Misura cautelare provvisoria MONOCRATICA (Art. 56) →adottata con decreto
monocratico del Presidente del Tar
Misura cautelari ANTE CAUSAM (Art. 61) → adottata con decreto del Presidente o
di un magistrato da lui delegato
Sono tutti ipotesi previste in via giurisprudenziale e poi recepite dal codice
Legittimati attivi: ricorrente, interventore ad adiuvandum (parte eventuale),
amministrazione resistente e contro interessato purchè sia ricorrente incidentale
(sospensione di effetti di un provvedimento di un’altra amministrazione).
Due presupposti: istanza non è automatica, ma deve essere motivata.
1.Periculum in mora: rischio di un pregiudizio grave e irreparabile (dal
provvedimento impugnato)
→valutazione in relazione alle condizioni soggettive dell’istante
2. Fumus bonis juris: «apparente fondatezza dei motivi»
→ valutazione di carattere sommario sulla fondatezza del ricorso
Devono sussistere entrambi
Misura collegiale art 55 co1. «Se il ricorrente, allegando di subire un pregiudizio
grave e irreparabile durante il tempo necessario a giungere alla decisione sul
ricorso, chiede l’emanazione di misure cautelari, compresa l’ingiunzione a pagare
una somma in via provvisoria, che appaiono, secondo le circostanze, più idonee ad
assicurare interinalmente gli effetti della decisione sul ricorso, il collegio si pronuncia
con ordinanza emessa in camera di consiglio»
→ no riferimento alla ‘sospensiva’. Accoglie la atipicità delle misure cautelari, non
limitata alla sospensiva.
Co 9 fumus. L’ordinanza cautelare motiva in ordine alla valutazione del pregiudizio
allegato e indica i profili che, ad un sommario esame, inducono ad una ragionevole
previsione sull’esito del ricorso.
Co2 presentazione di cauzione. Se dalla decisione sulla cautelare derivano effetti
irreversibili → il collegio può disporre la prestazione di una cauzione, anche
mediante fideiussione, cui subordinare la concessione o il diniego della misura
cautelare.
Ma! Esclusa la cauzione quando la domanda cautelare attenga a diritti fondamentali
della persona o a beni di primario rilievo costituzionale.
Es. Ordinanza di sospensione della revoca di un finanziamento subordinata al
pagamento di una cauzione pari all’importo oggetto del finanziamento; Richiesta
sospensione provv. di aggiudicazione gara e cauzione per event. danni patrimoniali.
Procedimento: Si instaura con l’istanza che si presenta allo stesso giudice presso il
quale è instaurato il giudizio principale («previa sospensione dell’efficacia»). Deve
essere notificata alle parti. Viene decisa in camera di consiglio (a porte chiuse). Deve
essere presentata l’istanza di fissazione dell’udienza, pena l’improcedibilità.
Quando deve essere presentata l’istanza per la collegiale? 1 insieme al ricorso
principale 2 con ricorso distinto notificato alle parti.
Entro quali termini si pronuncia il collegio?
Le date della camera di consiglio sono fissate.
Nella prima Camera di Consiglio utile →decorsi 20 gg. dall’ultima notifica e 10 gg.
dal deposito. Deposito memorie e documenti entro 2 gg. liberi prima dell’udienza.
1° termine (20 gg. notifica) → per esigenze di difesa della PA;
2° termine (10 gg. deposito) → per esigenze di approfondimento del GA.
L’esigenza cautelare può sorgere successivamente. Es. Impugnazione graduatoria di
concorso ferma
Art55 . «3. La domanda cautelare può essere proposta con il ricorso di merito o con
distinto ricorso notificato alle altre parti.
4. La domanda cautelare è improcedibile finché non è presentata l'istanza di
fissazione dell'udienza di merito, salvo che essa debba essere fissata d'ufficio.
5. Sulla domanda cautelare il collegio pronuncia nella prima camera di consiglio
successiva al 20° giorno dal perfezionamento, anche per il destinatario, dell'ultima
notificazione e, altresì, al 10° giorno dal deposito del ricorso. Le parti possono
depositare memorie e documenti fino a due giorni liberi prima della camera di
consiglio».
Art55 misura collegiale, garanzia del contradditorio. Co. 6 «Ai fini del giudizio
cautelare, se la notificazione è effettuata a mezzo del servizio postale, il ricorrente, se
non è ancora in possesso dell’avviso di ricevimento, può provare la data di
perfezionamento della notificazione producendo copia dell’attestazione di consegna
del servizio di monitoraggio della corrispondenza nel sito internet delle poste»
(schermata del servizio poste)
Co. 7. «Nella camera di consiglio le parti possono costituirsi e i difensori sono sentiti
ove ne facciano richiesta. La trattazione si svolge oralmente e in modo sintetico».
Co. 12 «In sede di esame della domanda cautelare il collegio adotta, su istanza di
parte, i provvedimenti necessari per assicurare la completezza dell’istruttoria e
l’integrità del contraddittorio».
Co. 12 → si consente già nel giudizio cautelare al GA di integrare le notifiche e di
esercitare poteri istruttori quali la richiesta di documenti o l’audizione di un
funzionario pubblico per un istruttoria più completa
Ordinanza cautelare: Il procedimento cautelare si conclude con ordinanza motivata
(può essere di accoglimento o di rigetto)
Con l’ordinanza di accoglimento deve essere fissata anche la data di discussione del
ricorso nel merito
Ordinanza ha efficacia ex nunc
Ordinanza provvede anche sulle spese
Decisioni possibili sulla istanza cautelare:
1. Diniego della richiesta (motivata)
2. Accoglimento della richiesta con contestuale fissazione dell’udienza di
discussione del ricorso nel merito (co. 11)
3. Fissazione diretta e sollecita della data di discussione del ricorso nel merito
(valutazione favorevole esigenze ricorrente (co. 10) (non da delle misure
cautelari ma vede che ci sono i presupposti a favore)
4. Definizione immediata del giudizio con sentenza in forma semplificata (art.
60)
Art59 esecuzione delle misure cautelari. L’interessato in caso di inottemperanza
delle misure cautelari può chiedere al Tar (con istanza motivata) le opportune misure
attuative
Il GA dispone di tutti i poteri ammessi per il giudizio di ottemperanza
Es. sospensione provvedimento di licenziamento pubblico dipendente
Appello cautelare art 62. Le ordinanze cautelari collegiali sono appellabili dinanzi
al CdS. Entro 30 gg. dalla notifica o 60 gg dalla pubblicazione. Deposito entro 30 gg.
Decisione in camera di consiglio con ordinanza che viene trasmessa al Tar.
Misure cautelari provvisorie o monocratiche: Il Presidente (del Tar o della
Sezione) con Decreto può concedere misure cautelari provvisorie quando sussistano
ragioni di estrema gravità ed urgenza che non consentano di aspettare la camera di
consiglio.
Condizione →aver già presentato istanza di misura cautelare collegiale
Ci sono dei tempi per la notifica e il deposito, però i tempi sono stretti per aspettare
l’udienza. È provvisoria perché sarà valida fino alla prima camera di consiglio utile.
Art 56 cpa co1. «Prima della trattazione della domanda cautelare da parte del
collegio, in caso di estrema gravità ed urgenza, tale da non consentire neppure la
dilazione fino alla data della camera di consiglio, il ricorrente può, con la domanda
cautelare o con distinto ricorso notificato alle controparti, chiedere al Presidente del
TAR, o della sezione cui il ricorso è assegnato, di disporre misure cautelari
provvisorie».
Es. impugnazione esclusione concorso di polizia e fissazione prove attitudinali;
Provv. estirpazione ulivi
Caratteristiche:
 Periculum rafforzato (impossibilità di evitare il danno prima della più
vicina camera di consiglio)
 Provvedimento monocratico motivato
 Durata limitata
 Impugnabile (ma solo se effetti irreversibili e solo fino alla camera di
consiglio Tar) (il codice dice che non è impugnabile, ma la giurisprudenza
ha previsto questa possibilità)
 Doppia strumentalità (rispetto alla misura collegiale e alla decisione di
merito)
 Derogatorio rispetto ai principi generali di collegialità e di contraddittorio
(inaudita altera parte, senza sentire gli altri difensori)

Art 56co2. «Il presidente o un magistrato da lui delegato verifica che la


notificazione del ricorso si sia perfezionata nei confronti dei destinatari o almeno
della parte pubblica e di uno dei controinteressati e provvede con decreto motivato
non impugnabile (*). La notificazione può avvenire da parte del difensore anche a
mezzo fax(oggi a mezzo pec). Si applica l’articolo 55, comma 6. Qualora l’esigenza
cautelare non consenta l’accertamento del perfezionamento delle notificazioni, per
cause non imputabili al ricorrente, il presidente può comunque provvedere, fatto
salvo il potere di revoca. Ove ritenuto necessario il presidente, fuori udienza e senza
formalità, sente, anche separatamente, le parti che si siano rese disponibili prima
dell’emanazione del decreto”.
Decreto CdS 2018 sì appellabilità Decreto monocratico TAR se effetti irreversibili
(impossibilità a partecipare prove scritte)
Contradditorio: -Obbligo di notifica
- Ammesso il Fax o la Pec
- Possibilità di provvedere in assenza di notifica (ma notifica ordinaria nei 5 gg.
a pena di inefficacia)
- Possibilità di audizione informale delle parti
- Potere di richiedere la Revoca per le altre parti
Co4. «Il decreto, nel quale deve essere comunque indicata la camera di consiglio di
cui all’articolo 55, comma 5, in caso di accoglimento è efficace sino a detta camera
di consiglio. Il decreto perde efficacia se il collegio non provvede sulla domanda
cautelare nella camera di consiglio di cui al periodo precedente. Fino a quando
conserva efficacia, il decreto è sempre revocabile o modificabile su istanza di parte
notificata».
- Strumento ad efficacia immediata, ma provvisoria
- Efficace fino alla prima Camera di consiglio Collegio in camera consiglio
potrà confermare o revocare
- Indispensabile fissazione udienza
- Revocabile o modificabile su istanza di parte

Misure cautelari anteriori alla causa art61. 1. In caso di eccezionale gravità e


urgenza, tale da non consentire neppure la previa notificazione del ricorso e la
domanda di misure cautelari provvisorie con decreto presidenziale, il soggetto
legittimato al ricorso può proporre istanza per l’adozione delle misure interinali e
provvisorie che appaiono indispensabili durante il tempo occorrente per la
proposizione del ricorso di merito e della domanda cautelare in corso di causa.
- Eccezionale gravità ed urgenza rispetto ai tempi delle misure presidenziali
- Tutela ‘anticipata’: precede la proposizione del ricorso
- Si propone con semplice istanza motivata notificata alle parti (≠ricorso è
più complesso)
- Durata estremamente limitata
- Contraddittorio quasi nullo

Co2 procedimento. . «L’istanza, notificata con le forme prescritte per la


notificazione del ricorso, si propone al presidente del TAR competente per il
giudizio. Il presidente o un magistrato da lui delegato, accertato il perfezionamento
della notificazione per i destinatari, provvede sull’istanza, sentite, ove necessario, le
parti e omessa ogni altra formalità. La notificazione può essere effettuata dal
difensore a mezzo fax. Qualora l’esigenza cautelare non consenta l’accertamento del
perfezionamento delle notificazioni, per cause non imputabili al ricorrente, il
presidente può comunque provvedere, fatto salvo il potere di revoca da esercitare
nelle forme di cui all’articolo 56, comma 4, terzo e quarto periodo».
Co5 decisione. Il provvedimento di accoglimento è notificato dal richiedente alle
altre parti entro il termine perentorio fissato dal giudice, non superiore a 5 giorni.
[…] Il provvedimento di accoglimento perde comunque effetto ove entro 15 giorni
dalla sua emanazione non venga notificato il ricorso con la domanda cautelare ed
esso non sia depositato nei successivi 5 giorni corredato da istanza di fissazione di
udienza; in ogni caso la misura concessa ai sensi del presente articolo perde effetto
con il decorso di 60 giorni dalla sua emissione, dopo di che restano efficaci le sole
misure cautelari che siano confermate o disposte in corso di causa. Il provvedimento
di accoglimento non è appellabile ma, fino a quando conserva efficacia, è sempre
revocabile o modificabile su istanza di parte previamente notificata
→Importante la notifica alla PA che deve sapere che il suo provvedimento è stato
sospeso dal GA
Regole di garanzia: Decreto di accoglimento va notificato alle altre parti entro max 5
gg.
Obbligo di notifica del ricorso corredato di domanda cautelare entro 15 gg
dall’adozione
Obbligo di deposito del ricorso medesimo nei 5 gg. seguenti unitamente all’istanza
di fissazione dell’udienza
pena la decadenza automatica della misura ante causam
Inoltre, in ogni caso la misura perde efficacia decorsi 60 gg dalla sua emissione,
dopodiché restano solo le misure confermate o disposte in corso di causa (che il
ricorrente abbia richiesto). Ad es. Decreto presidenziale
→N.B. La durata è superiore a quella delle monocratiche
In caso ad es. di rinvii dovuti ad altri motivi:, sospensione per ferie, sciopero
avvocati, indisponibilità giudice relatore per malattia o rinvio al merito
Co 5 sindacabilità: «Il provvedimento di accoglimento non è appellabile ma, fino a
quando conserva efficacia, è sempre revocabile o modificabile su istanza di parte
previamente notificata»
→No appello, ma salva sempre la possibilità per le parti di chiedere la
revoca/modifica dimostrandone l’infondatezza e in caso di diniego l’istanza può
essere riproposta dopo l’inizio del giudizio di merito .
L’ordinamento ha previsto altri modi di concludere la causa cautelare, ha previsto la
possibilità per il collegio o di non rispondere sulla misura e di fissare a brevissimo la
discussione del merito, art 55 co10 accelerazione della decisione nel merito.
Altra possibilità è di definire in quella stessa udienza la discussione, arrivare a
sentenza in forma semplificata, ex art 60.
Si registra una perdita di centralità della fase cautelare che ha portato all’introduzione
di due nuove modalità:
1) Accelerazione della decisione nel merito ex art. 55, co. 10;
2) Definizione del giudizio con sent. in forma semplificata in esito all'udienza
cautelare ex art. 60 cpa

Art.55 co 10 accelerazione della decisione nel merito. «Il Tar, in sede cautelare, se
ritiene che le esigenze del ricorrente siano apprezzabili favorevolmente e tutelabili
adeguatamente con la sollecita definizione del giudizio nel merito, fissa con
ordinanza collegiale la data della discussione del ricorso nel merito».
→La trattazione nel merito assorbe l’interesse alla misura cautelare
Giudizio immediato nella fase cautelare: Quando nella camera di consiglio il
risultato risulti chiaro e la causa già matura per la decisione.
Decisione in via anticipata nella fase cautelare, salvo che le parti non manifestino
l’esigenza di particolari esigenze istruttorie o di difesa
Art 74 sentenze in forma semplificata: 1. Nel caso in cui ravvisi la manifesta
fondatezza ovvero la manifesta irricevibilità, inammissibilità, improcedibilità o
infondatezza del ricorso, il giudice decide con sentenza in forma semplificata. La
motivazione della sentenza può consistere in un sintetico riferimento al punto di fatto
o di diritto ritenuto risolutivo ovvero, se del caso, ad un precedente conforme.
Art60 definizione del giudizio in esito all’udienza cautelare. In sede di decisione
della domanda cautelare, purché siano trascorsi almeno 20 gg. dall'ultima
notificazione del ricorso, il collegio, accertata la completezza del contraddittorio e
dell'istruttoria, sentite sul punto le parti costituite, può definire, in camera di
consiglio, il giudizio con sentenza in forma semplificata, salvo che una delle parti
dichiari che intende proporre motivi aggiunti, ricorso incidentale o regolamento di
competenza, ovvero regolamento di giurisdizione. Se la parte dichiara che intende
proporre regolamento di competenza o di giurisdizione, il giudice assegna un termine
non superiore a trenta giorni.
Decisione immediata del giudizio di merito: Il GA in seguito ad una cognizione
piena della causa può decidere di trasformare il rito camerale in decisione di
merito ed adottare una sentenza in forma semplificata (in camera di consiglio).
Condizione: le parti devono essere ‘sentite’ sulla volontà di proporre motivi aggiunti,
ric. incidentale, regolamento di competenza o giurisdizione. →Ma non necessario il
consenso delle parti
Tipologie di interessi lesi: Interessi leg. Oppositivi → sospensione effetti
Int. leg. Pretensivi →altro tipo di misure
Giurisprudenza →sì per provvedimenti amministrativi negativi della conferma di
situazioni di vantaggio già attribuite al ricorrente da precedenti atti amministrativi
(Es. diniego di rinnovo di concessione amministrativa, del diniego di esonero dal
servizio militare o di ammissione ad esami o concorsi )
- verso la detipizzazione delle misure cautelari
Contenuto delle misure cautelari per interessi pretensivi: Due le tecniche principali:
- Anticipazione degli effetti della sentenza →effetto di temporanea produzione
degli effetti propri del provvedimento invocato dal ricorrente e negato
dall’amministrazione (eventualmente subordinato al pagamento di una cauzione)
- Rinvio alla PA per il riesercizio del potere (ordinanza propulsiva = ordinanza
per il riesame c.d. remand) con un atto immune dai vizi riscontrati in sede cautelare
Accoglimento della domanda cautelare ai fini del riesame (remand): Prassi
processuale con cui il GA, quando il provv. impugnato leda int. leg. pretensivi,
accompagna la sospensione, nelle more, dell'atto impugnato con l'ordine
all'Amministrazione di riesaminare la situazione alla luce dei motivi di ricorso
La PA deve ripronunciarsi nella massima discrezionalità (ma non con provvedimento
identico)
No menzione nel CPA
Effetti del remand: La PA è invitata ad adottare un nuovo atto che però deve
conformarsi ai criteri direttivi contenuti nel provvedimento cautelare. Dopo il
riesame, due ipotesi:
1) La PA adotta un nuovo provv. di diniego, quindi si apre un altro ricorso (anche
con motivi aggiunti) nei confronti del nuovo diniego e quello precedente perde
interesse (sopravvenuta mancanza di interesse)
2) La PA adotta un atto di accoglimento e quindi la sentenza di merito accerterà la
cessazione della materia del contendere→ con estinzione del giudizio
Es. Il G.A ordina all’amministrazione di provvedere nuovamente integrando la
motivazione (bocciatura); o reiterando l’istruttoria al fine di consentire l’audizione
dei soggetti interessati pretermessi; considerando elementi di fatto che non erano
stati considerati nella istruttoria procedimentale (diniego trasferimento dipendente
per carenza di personale)
DISCUSSIONE E DECISIONE DEL RICORSO
Adempimenti processuali:
1. Domanda di fissazione dell’udienza → al Presidente del collegio entro 1
anno dal deposito del ricorso, senza obbligo di notifica alle parti
2. Fissazione della data a discrezionalità del giudice, ma non prima di 60 gg.
dall’ultima notifica
3. Comunicazione del decreto di fissazione alle parti almeno 60 gg. prima
dell’udienza fissata → minimo 60+60 gg. (ma in realtà molti di più) (decreto di
fissazione dell’udienza)
4. Udienza di discussione
La domanda di fissazione dell’udienza può essere proposta contestualmente con il
ricorso, altre volte no. Se non si presenta la domanda perdita di interesse e causa di
estinzione.
Art71 fissazione dell’udienza. 1. La fissazione dell'udienza di discussione deve
essere chiesta da una delle parti con apposita istanza, non revocabile, da presentare
entro il termine massimo di un anno dal deposito del ricorso o dalla cancellazione
della causa dal ruolo.
2. La parte può segnalare l'urgenza del ricorso depositando istanza di prelievo.
3. Il presidente, decorso il termine per la costituzione delle altre parti (60 gg.), fissa
l'udienza per la discussione del ricorso.
(…)
5. Il decreto di fissazione è comunicato a cura dell'ufficio di segreteria, almeno 60
giorni prima dell'udienza fissata, sia al ricorrente che alle parti costituite in giudizio.
Priorità nella fissazione dell’udienza: : una delle parti può chiedere al Presidente, in
presenza di condizioni oggettive, con istanza motivata la fissazione prioritaria del
proprio ricorso (di prelievo dall’archivio), e dal 2016, in base all’ art. 71-bis, il GA
può definire il giudizio in camera di consiglio con sentenza in forma semplificata.
Udienza: È la sede naturale di esercizio del contraddittorio orale tra le parti. È
pubblica a pena di nullità della sentenza che verrà emanata (art. 87). Ultimo contatto
tra le parti e il giudice prima della decisione.
Regole per partecipare all’udienza:
Art. 73. Udienza di discussione. 1. Le parti possono produrre documenti fino a 40
giorni liberi prima dell'udienza, memorie fino a 30 giorni liberi e presentare
repliche, ai nuovi documenti e alle nuove memorie depositate in vista dell’udienza,
fino a 20 giorni liberi
2. Nell'udienza le parti possono discutere sinteticamente. (possibilità di replica)
Es. Udienza di merito dopo 3 anni dal deposito, la PA nella memoria (30 gg. prima)
solleva il difetto di giurisdizione. Il ricorrente ha 10 gg. per replicare per iscritto a
quella censura.
Quando arriva la notifica del ricorso le parti si possono costituire entro 60gg, ma non
è un termine perentorio, ma ordinatorio. Quindi il termine che realmente vale sono i
40 giorni prima dell’udienza.
 Termini funzionali alla parità delle parti
 Accelerazione tempi dell’udienza e semplificazione lavoro del giudice
 No deposito in udienza di nuovi atti
 Discussione orale sintetica: tutto è già scritto

Questione rilevata d’ufficio. 3. «Se ritiene di porre a fondamento della sua decisione
una questione rilevata d'ufficio, il giudice la indica in udienza dandone atto a verbale.
Se la questione emerge dopo il passaggio in decisione, il giudice riserva quest'ultima
e con ordinanza assegna alle parti un termine non superiore a 30 gg. per il deposito di
memorie»
No «sentenza a sorpresa» →contraddittorio immediato comunque garantito (salvo
richiesta di rinvio)
(es. mancata notifica, incidente di falso, regolamento giurisdizione o competenza)
Se il GA si accorge del difetto di notifica (inammissibilità) dopo l’udienza, non può
decidere in autonomia ma deve assegnare alle parti un termine per contro dedurre
Due modalità di gestione dell’udienza:
• Udienza pubblica→ accedono difensori, parti e pubblico
Termini standard
• Camera di consiglio (rito camerale)→a porte chiuse, solo i difensori che ne
facciano richiesta.
Termini dimezzati
→In entrambi i casi si decide con sentenza
La legge stabilisce quali sono le questioni da discutere in camera di consiglio
Art 87 udienze pubbliche e procedimenti in camera di consiglio. 1.Le udienze
sono pubbliche a pena di nullità, salvo quanto previsto dal comma 2, ma il presidente
del collegio può disporre che si svolgano a porte chiuse, se ricorrono ragioni di
sicurezza dello Stato, di ordine pubblico o di buon costume.
2. Oltre agli altri casi espressamente previsti, si trattano in camera di consiglio:
a) i giudizi cautelari e quelli relativi all'esecuzione delle misure cautelari collegiali;
b) il giudizio in materia di silenzio;
c) il giudizio in materia di accesso ai documenti amministrativi e di violazione degli
obblighi di trasparenza amministrativa;
d) i giudizi di ottemperanza;
e) i giudizi in opposizione ai decreti che pronunciano l'estinzione o l'improcedibilità
del giudizio.
Trattazione del ricorso in udienza: La trattazione ha luogo anche se non
intervengono le parti o i loro avvocati: non esiste l’istituto della contumacia (ovvero
se la parte non si presenta non va avanti il processo)
Il giudice relatore espone i fatti e i motivi di diritto che risultano dal ricorso, ed
eventualmente dal controricorso e dalle memorie delle parti. 
Le parti possono, tramite i loro avvocati, a svolgere il loro assunto.
Rito camerale: Per controversie che in relazione al loro oggetto, richiedono o
ammettono una decisione in tempi ravvicinati
I termini sono dimezzati salvo quelli per il ricorso principale, motivi aggiunti e
ricorso incidentale
Udienza fissata d'ufficio nella prima udienza utile successiva alla scadenza del
termine di costituzione delle parti (30 gg.).
A porte chiuse possono accedere solo i difensori che ne facciano richiesta (no le
parti).
La decisione del ricorso: Ultimata la fase di trattazione della causa, i giudici si
riuniscono in camera di Consiglio per deliberare
Il collegio giudicante delibera a maggioranza assoluta
Può essere anche differita ad una delle successive camere di consiglio (art. 75, co. 2
Cpa)
Fine del potere di impulso di parte
La data della decisione è sempre quella dell’udienza di discussione
Art33 provvedimenti. 1. Il giudice pronuncia:
a) sentenza quando definisce in tutto o in parte il giudizio;
b) ordinanza quando assume misure cautelari o interlocutorie, ovvero decide sulla
competenza; le emana organo collegiale
c) decreto nei casi previsti dalla legge. Presidenziali o ante causam (un solo giudice)
2. Le sentenze di primo grado sono esecutive (a meno che non si chieda la
sospensione)
Pronunce del GA: Pronunce non definitive→ il GA risolve una o più questioni
interlocutorie della causa. ma non pone fine al rapporto processuale (es. ordinanza
cautelare o sulla competenza o sentenza sulla giurisdizione)
Pronunce definitive → con cui il GA si spoglia della causa e decide in maniera
definitiva sulla domanda del ricorrente che può essere accolta o rigettata (solo con
sentenza)
Pronunce definitive: Pronunce processuali o di rito (art. 35 CPA): riguardano lo
svolgimento del processo e accertano la sussistenza di una causa (preliminare o
pregiudiziale) che impedisce al giudice di giungere all’esame del merito, non
modificando l’assetto sostanziale degli interessi; → non entrano nel merito della
questione, ma rigettano il ricorso sulla base di una condizione dell’azione o della
violazione del rito processuale che non consente al GA di decidere (ma non solo
sentenze anche ordinanze o decreti)
Pronunce di merito (art. 34 CPA): entrano nelle questioni che sono oggetto della
controversia e decidono in maniera definitiva, accogliendo o rigettando il ricorso →
sempre con sentenza
Pronunce di rito art 35. 1. Il giudice dichiara, anche d’ufficio, il ricorso:
a) irricevibile se accerta la tardività della notificazione o del deposito; (decreto)
b) inammissibile quando è carente l’interesse o sussistono altre ragioni ostative ad
una pronuncia sul merito;
c) improcedibile quando nel corso del giudizio sopravviene il difetto di interesse
delle parti alla decisione, o non sia stato integrato il contraddittorio nel termine
assegnato, ovvero sopravvengono altre ragioni ostative ad una pronuncia sul merito.
2. Il giudice dichiara estinto il giudizio:
a) se, nei casi previsti dal presente codice, non viene proseguito o riassunto nel
termine perentorio fissato dalla legge o assegnato dal giudice;
b) per perenzione;
c) per rinuncia.
→ma non solo sentenze anche ordinanze o decreti (Es. decreto per pronunce di
estinzione e improcedibilità (Art. 85 ) decreto per rinunzia di una delle parti (Art. 35)
Ci si può pronunciare con decreto, sentenza o ordinanza
Il GA decide comunque con sentenza definitiva di rito.
Es. Improcedibilità ricorso annullamento ordinanza demolizione per mancanza
interesse a ricorrere (presentazione istanza sanatoria) o per intervenuto
provvedimento di revoca del provvedimento impugnato
Sentenza: La sentenza è il provvedimento con cui si conclude naturalmente
il giudizio amministrativo.
Deve contenere tutti gli elementi essenziali (art. 88) a pena di nullità
E’ immediatamente esecutiva anche se non ancora passata in giudicato (quando
decorrono i termini di impugnazione)
La sentenza può essere: Totale: analizza l’intero complesso delle domande
processuali.
Parziale: risolve alcune questioni pregiudiziali, ma non estingue ancora il giudizio.
Le altre restano aperte e il giudizio continua.
Art88 contenuto della sentenza. 1. La sentenza è pronunciata in nome del popolo
italiano e reca l'intestazione "Repubblica italiana".
2. Essa deve contenere:
a) l'indicazione del giudice adito e del collegio che l'ha pronunciata;
b) l'indicazione delle parti e dei loro avvocati;
c) le domande (in ordine logico);
d) la concisa esposizione dei motivi in fatto e in diritto della decisione, anche con
rinvio a precedenti cui intende conformarsi;
e) il dispositivo, ivi compresa la pronuncia sulle spese; (pqm)
f) l'ordine che la decisione sia eseguita dall'autorità amministrativa;
g) l'indicazione del giorno, mese, anno e luogo in cui la decisione è pronunciata;
h) la sottoscrizione del presidente e dell'estensore.
N. B. Prassi dell’assorbimento dei motivi formalmente eliminata
Tipi di sentenze di merito
Sentenza di annullamento→ comporta l’eliminazione dell’atto impugnato
Sentenza di accertamento → risolve uno stato di incertezza
Sentenza di condanna → obbliga la PA a pagare la somma di cui risulta debitrice o
a tenere un determinato comportamento
Art 34 sentenze di merito. 1. In caso di accoglimento del ricorso il giudice, nei limiti
della domanda:
a) annulla in tutto o in parte il provvedimento impugnato;
b) ordina all’amministrazione, rimasta inerte, di provvedere entro un termine;
c) condanna al pagamento di una somma di denaro, anche a titolo di risarcimento del
danno, all’adozione delle misure idonee a tutelare la situazione giuridica soggettiva
dedotta in giudizio e dispone misure di risarcimento in forma specifica ai sensi
dell’articolo 2058 del codice civile.
d) nei casi di giurisdizione di merito, adotta un nuovo atto, ovvero modifica o riforma
quello impugnato;
e) dispone le misure idonee ad assicurare l’attuazione del giudicato e delle pronunce
non sospese, compresa la nomina di un commissario ad acta, che può avvenire anche
in sede di cognizione con effetto dalla scadenza di un termine assegnato per
l’ottemperanza.
2. In nessun caso il giudice può pronunciare con riferimento a poteri amministrativi
non ancora esercitati. Salvo quanto previsto dal comma 3 e dall’articolo 30, comma
3, il giudice non può conoscere della legittimità degli atti che il ricorrente avrebbe
dovuto impugnare con l’azione di annullamento di cui all’articolo 29.
Co5. Qualora nel corso del giudizio la pretesa del ricorrente risulti pienamente
soddisfatta, il giudice dichiara ‘cessata la materia del contendere’.
• → sentenza dichiarativa
Es. quando nelle more del giudizio la PA emette il provvedimento satisfattivo
≠ sopravvenuta carenza di interesse→ improcedibilità (sentenza di rito)
Co3. . Quando, nel corso del giudizio, l’annullamento del provvedimento impugnato
non risulta più utile per il ricorrente (=improcedibile), il giudice accerta l’illegittimità
dell’atto se sussiste l’interesse ai fini risarcitori. (può valutare se c’è interesse per il
ricorrente al risarcimento del danno, il giudizio rimane in piedi)
Es. Impugnazione diniego autorizzazione e sopravvenuta autorizzazione in corso di
causa, il GA può valutare l’illegittimità ai fini di decidere sul risarcimento; ordine di
demolizione già eseguito.
Art 74 sentenza in forma semplificata. «1. Nel caso in cui ravvisi la manifesta
fondatezza ovvero la manifesta irricevibilità, inammissibilità, improcedibilità o
infondatezza del ricorso, il giudice decide con sentenza in forma semplificata. La
motivazione della sentenza può consistere in un sintetico riferimento al punto di fatto
o di diritto ritenuto risolutivo ovvero, se del caso, ad un precedente conforme.»
Ratio: carattere ‘manifesto’ della decisione
A volte prevista dalle legge per esigenze di celerità (accesso, silenzio, ottemperanza)
E’ ammessa una motivazione succinta, ma comunque adeguata alle domande
proposte
Due tipologie:
1) Art. 74 Cpa di carattere generale : per cause di non particolare complessità o
quando siano manifeste le ragioni del ricorrente o sussistano palesi carenze di
rito o di merito del ricorso
2) Art. 60 Cpa in sede cautelare: qualora in sede di valutazione dell’istanza
cautelare il ricorso viene ritenuto maturo per la decisione, salvo l’esigenza di
particolari esigenze istruttorie o di difesa

Art60 In sede di decisione della domanda cautelare, purché siano trascorsi almeno
venti giorni dall'ultima notificazione del ricorso, il collegio, accertata la completezza
del contraddittorio e dell'istruttoria, sentite sul punto le parti costituite, può definire,
in camera di consiglio, il giudizio con sentenza in forma semplificata, salvo che una
delle parti dichiari che intende proporre motivi aggiunti, ricorso incidentale o
regolamento di competenza, ovvero regolamento di giurisdizione. Se la parte dichiara
che intende proporre regolamento di competenza o di giurisdizione, il giudice
assegna un termine non superiore a trenta giorni.
Art 89. Pubblicazione e comunicazione della sentenza. 1. La sentenza deve essere
redatta non oltre il 45esimo giorno da quello della decisione della causa.
2. La sentenza, che non può più essere modificata dopo la sua sottoscrizione, è
immediatamente resa pubblica mediante deposito nella segreteria del giudice che
l'ha pronunciata (produz. effetti e decorso dei termini).
3. Il segretario dà atto del deposito in calce alla sentenza, vi appone la data e la
firma ed entro 5 giorni ne dà comunicazione alle parti costituite.
La comunicazione viene fatta al singolo soggetto.
Pubblicazione in base al PAT art 7 dpcm n 40/2016. Redazione sotto forma di
documento informatico
Firmata digitalmente dal presidente del collegio e dal segretario di sezione
Deposito nel fascicolo informatico e contestuale pubblicazione nel Siga e nel sito
della GA
Pubblicità effetti: Deposito in segreteria = produzione effetti
No sanzione per mancato rispetto 45 gg.
Se la sentenza rende giustizia e ripara un danno (all’immagine) → obbligo di
pubblicazione per la parte soccombente
Art 90 pubblicità della sentenza. 1. Qualora la pubblicità della sentenza possa
contribuire a riparare il danno, compreso quello derivante per effetto di quanto
previsto all'articolo 96 del cpc, il giudice, su istanza di parte, può ordinarla a cura e
spese del soccombente, mediante inserzione per estratto, ovvero mediante
comunicazione, nelle forme specificamente indicate, in una o più testate
giornalistiche, radiofoniche o televisive e in siti internet da lui designati. Se
l'inserzione non avviene nel termine stabilito dal giudice, può procedervi la parte a
favore della quale è stata disposta, con diritto a ripetere le spese dall'obbligato.
VICEDE DEL RAPPORTO PROCESSUALE
Incidenti processuali: Vicende che, durante lo svolgimento del processo, ne
condizionano il procedere verso la sentenza.
Possono avere effetti di:
1. Sospensione
2. Interruzione
3. Estinzione del processo
Art 79 sospensione e interruzione del processo. 1. La sospensione del processo è
disciplinata dal codice di procedura civile (art. 295 ss.), dalle altre leggi e dal diritto
dell'Unione europea (rinvio esterno).
2. L'interruzione del processo è disciplinata dalle disposizioni del codice di
procedura civile.
3. Le ordinanze di sospensione emesse ai sensi dell'articolo 295 del codice di
procedura civile sono appellabili. L'appello è deciso in camera di consiglio.
Sospensione: Impone il divieto di compiere attività processuali fino alla rimozione
della causa di sospensione.
Viene disposta con ordinanza
Necessario un nuovo atto di impulso per la prosecuzione
Ordinanze appellabili
Tipi di sospensione ex artt 295 e 296 cpc.
• Necessaria: disposta dal giudice quando la questione che un altro giudice o lo
stesso giudice deve risolvere ha un diretto effetto sul ricorso pendente (ma a
discrezionalità del Giudice) (sono previste dalla legge)
• Facoltativa: su istanza di tutte le parti per giustificati motivi, per una sola
volta e per max 3 mesi
Art 295 cpc sospensione necessaria. «Il giudice dispone che il processo sia sospeso
in ogni caso in cui egli stesso o altro giudice deve risolvere una controversia, dalla
cui definizione dipende la decisione della causa».
Ratio→ evitare un contrasto tra giudicati
Ma! nel processo amm.vo lettura restrittiva: prevale il valore della sollecita
definizione dei giudizi (celerità)
Cause: a) questione di legittimità costituzionale;
b) rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia;
c) incidente di falso; (si faccia questione di falsità dei documenti)
d) questioni pregiudiziali su stato e capacità delle persone;
→È il GA che sospende, ma solo se la questione è fondata ed è rilevante ai fini del
giudizio (no obbligatorietà)
Incidente di falso art8 co2 cpa. se il GA ritiene che il documento sia rilevante deve
rimettere la questione al GO, sospendere e aspettare la decisione.
→una volta concluso il giudizio di falso, la parte interessata deve depositare la copia
della sentenza entro 90 gg nella segreteria a pena di estinzione. (impulso di parte,
intenzione di andare avanti)
(Es. rilevata falsità sottoscrizioni per la presentazione di alcune liste in operazioni
elettorali)
Art 296 sospensione su istanza delle parti. «Il giudice istruttore (nel processo
amministrativo è il collegio, non c’è questa figura), su istanza di tutte le parti, ove
sussistano giustificati motivi, può disporre, per una sola volta, che il processo
rimanga sospeso per un periodo non superiore a tre mesi, fissando l’udienza per la
prosecuzione del processo medesimo».
Esempi si sospensione facoltativa: pendenza di un giudizio penale quando il GA
ritenga che i fatti in corso di accertamento possano essere rilevanti ai fini della
decisione;
regolamento di competenza
regolamento preventivo di giurisdizione (se non manif. infondata)
richiesta di recusazione (ma decide lo stesso GA)
presupposti per la sospensione: Necessaria la pregiudizialità della controversia
(pregiudiziale) rispetto alla causa dipendente
Cons. Stato « la causa pregiudiziale deve costituire l’antecedente logico-giuridico
dal quale dipende la decisione della causa pregiudicata, in ragione del fatto che il
rapporto giuridico della prima rappresenta un elemento costitutivo della situazione
sostanziale dedotta nella seconda, per cui il relativo accertamento si imponga nei
confronti di quest'ultima con efficacia di giudicato, al fine di assicurare l'uniformità
di decisioni» (ex multis: CdS n. 640/2016) 
→libera valutazione del Giudice
Effetti della sospensione: Il giudizio viene sospeso, è immobile e va riassunto ad
impulso di parte.
Art. 80 Cpa, co. 1 “in caso di sospensione del giudizio, per la sua prosecuzione deve
essere presentata istanza di fissazione di udienza entro 90 giorni dalla comunicazione
dell’atto che fa venir meno la causa della sospensione”.
In mancanza di istanza → estinzione
Interruzione: consegue ad eventi che fanno venir meno l’effettività del
contraddittorio
• l’interruzione si ritiene intervenga solo per vicende relative alle parti
regolarmente costituite
• il processo può riprendere mediante un atto di impulso delle parti
N.B. L’interruzione non è automatica, ma il difensore di quella parte deve fare una
dichiarazione in udienza o notifica alle parti costituite. Da quel momento processo
interrotto.
Cause di interruzione: a) relative alle parti→ morte o perdita di capacità di stare in
giudizio (inabilitazione, interdizione, dichiarazione morte presunta o di assenza,
estinzione o fallimento pers. giur.) necessaria la dichiarazione in udienza o notifica
alle parti costituite da parte del difensore;
b) relative agli avvocati → morte, radiazione o sospensione dall’albo. Qui
l’interruzione è automatica (favor parte).
Esempio: causa con ente pubblico, che poi viene soppresso.
N.B. La rinuncia al mandato da parte dell’avvocato non è causa di interruzione
interrompe il processo fino a quando:
1) la parte nei cui confronti si è verificato l’evento interruttivo presenti nuova
istanza fissazione di udienza
2) una delle altre parti presenti un’istanza di riassunzione, notificata alle parti
entro 90 gg.
art80 prosecuzione o riassunzione del processo sospeso o interrotto. 1. In caso di
sospensione del giudizio, per la sua prosecuzione deve essere presentata istanza di
fissazione di udienza entro 90 giorni dalla comunicazione dell'atto che fa venir meno
la causa della sospensione.
2. Il processo interrotto prosegue se la parte nei cui confronti si è verificato l'evento
interruttivo presenta nuova istanza di fissazione di udienza.
3. Se non avviene la prosecuzione ai sensi del comma 2, il processo deve essere
riassunto, a cura della parte più diligente, con apposito atto notificato a tutte le altre
parti, nel termine perentorio di 90 giorni dalla conoscenza legale dell'evento
interruttivo, acquisita mediante dichiarazione, notificazione o certificazione.
Cons Stato su interruzione per fallimento parte appellata ed estinzione per tardiva
riassunzione da parte dell’Antitrust
Estinzione: La conclusione naturale del processo è la sentenza che si pronuncia sul
merito.
• Tuttavia la legge disciplina delle vicende che possono determinare l’estinzione
del processo
• Ratio →eliminare l’incertezza dei rapporti giuridici
Cause:
1) la Perenzione
2) la Rinuncia
3) la mancata riassunzione o prosecuzione
→L’estinzione deve essere pronunciata con decreto o sentenza (in base se lo emana
un giudice monocratico o collegiale)
Perenzione: Istituto del processo amministrativo che sanziona l’inattività delle parti
o del GA in caso di presunta mancanza di interesse alla trattazione della causa. La
perenzione opera di diritto e può essere rilevata d'ufficio dal giudice.
2 ipotesi:
1. Ordinaria: quando entro 1 anno dal dep. del ricorso non si sia compiuto alcun atto
di procedura (su iniziativa delle parti)
2. Ultraquinquiennale: dopo 5 anni di inattività del GA
Ratio: Non lasciare esposto a tempo indeterminato un atto amministrativo alla
possibilità di annullamento
Presunzione “legale” di una perdita di interesse alla prosecuzione del giudizio per
«liberare» le aule dei tribunali
Art81 perenzione: «1. Il ricorso si considera perento se nel corso di un anno non
sia compiuto alcun atto di procedura. Il termine non decorre dalla presentazione
dell'istanza di cui all'articolo 71, comma 1, e finché non si sia provveduto su di essa,
salvo quanto previsto dall'articolo 82.»
(→ in mancanza di istanza di fissazione udienza entro 1 anno dal deposito; quando,
esauriti gli effetti della domanda di fissazione – i.e. celebrazione dell’udienza, rinvio
dell’udienza a data da destinarsi, cancellazione della causa dal ruolo- l'onere di
impulso processuale torni alle parti)
Perenzione quinquennale: L’istanza di fissazione non esaurisce l’onere di impulso
di parte → se non è stata fissata l’udienza dopo 5 anni dal deposito del ricorso è
richiesto un nuovo atto d’impulso.
Necessaria attivazione del ricorrente su sollecito della segreteria entro 180 gg. (ma
qui la ‘colpa’ è del GA che non ha fissato)
Art82. «1. Dopo il decorso di 5 anni dalla data di deposito del ricorso, la
segreteria comunica alle parti costituite apposito avviso in virtù del quale è fatto
onere al ricorrente di presentare nuova istanza di fissazione di udienza, sottoscritta
dalla parte che ha rilasciato la procura di cui all'art.24 e dal suo difensore, entro 180
giorni dalla data di ricezione dell'avviso. In difetto di tale nuova istanza, il ricorso è
dichiarato perento.»
Effetti della perenzione: Estingue il rapporto processuale, perdono effetto tutti gli
atti processuali compiuti anteriormente alla perenzione
Dichiarata con sentenza dichiarativa non costitutiva
Le spese sono compensate tra le parti
Rinuncia: Il ricorrente può rinunciare al ricorso in qualsiasi grado della controversia,
ma deve notificarlo alle controparti 10 gg. prima dell’udienza
Le altre parti possono opporsi
Il GA se verifica che si sono verificati tutti gli elementi necessari (rinuncia firmata,
notifica, deposito, non opposizione), emana una sentenza dichiarativa dell’estinzione
del giudizio
Spese a carico del rinunciante
Art84. 1 La parte può rinunciare al ricorso in ogni stato e grado della controversia,
mediante dichiarazione sottoscritta da essa stessa o dall'avvocato munito di mandato
speciale e depositata presso la segreteria (scritta), o mediante dichiarazione resa in
udienza e documentata nel relativo verbale (orale).
2 Il rinunciante deve pagare le spese degli atti di procedura compiuti, salvo che il
collegio, avuto riguardo a ogni circostanza, ritenga di compensarle.
3 La rinuncia deve essere notificata alle altre parti almeno 10 giorni prima
dell'udienza. Se le parti che hanno interesse alla prosecuzione non si oppongono, il
processo si estingue.
4 Anche in assenza delle formalità di cui ai commi precedenti il giudice può
desumere dall'intervento di fatti o atti univoci dopo la proposizione del ricorso ed
altresì dal comportamento delle parti argomenti di prova della sopravvenuta carenza
d'interesse alla decisione della causa
Mancata riassunzione o prosecuzione art 80: In caso di mancata riassunzione o
prosecuzione del processo sospeso o interrotto → il processo si estingue
Questo tipo di estinzione non opera di diritto, ma va eccepita dalla parte interessata
Come viene dichiarata l’estinzione: 1 D’ufficio con decreto del Presidente o
magistrato da lui delegato (fuori dall’udienza)
2 Dal collegio con sentenza se accertata nell’udienza di discussione

85 forma e rito per l’estinzione e per l’improcedibilità (modalità con decreto). 1.


L'estinzione e l'improcedibilità di cui all'articolo 35 possono essere pronunciate con
decreto dal presidente o da un magistrato da lui delegato.
2. Il decreto è depositato in segreteria, che ne dà comunicazione alle parti costituite.
3. Nel termine di 60 giorni dalla comunicazione ciascuna delle parti costituite può
proporre opposizione al collegio, con atto notificato a tutte le altre parti.
[...]
7. Avverso l'ordinanza che decide sull'opposizione può essere proposto appello.
8. Il giudizio di appello si svolge secondo le disposizioni di cui all’articolo 87,
comma 3
9. L'estinzione e l'improcedibilità sono dichiarate con sentenza se si verificano, o
vengono accertate, all‘udienza di discussione. (modalità con sentenza)
- La sentenza è appellabile
MEZZI DI IMPUGNAZIONE
Libro terzo, titolo I, impugnazioni in generale.
• Artt. 91 – 99: Disposizioni generali
• Artt. 100 – 105: Appello (ordinario)
• Artt. 106 – 107: Revocazione
• Artt. 108 – 109: Opposizione di terzo
• Artt. 110 – 111: Ricorso per Cassazione
Le impugnazioni in generale: principio di tassatività, sono quelli previsti dalla
legge.
Artt. 91 – 98 disciplina dei termini, luogo, notifiche, deposito, misure cautelari
Disciplina unitaria per gli istituti comuni alle diverse tipologie di impugnazioni
In mancanza di una disposizione rinvio esterno al CPC (ex art. 39 Cpa)
Ordinario: quando si propongono contro una sentenza non ancora passata in
giudicato
Straordinario: quando si propongono anche contro sentenze passate in giudicato per
fatti estranei alla sentenza
Attengono al giudicati, quando sono decorsi i termini di impugnazione
Eliminatorio: demoliscono la sentenza impugnata (Ric. Cassazione, revocazione e
opposizione di terzo revocatoria)
Rinnovatorio: forniscono una nuova soluzione della controversia (appello,
opposizione di terzo ordinaria)
Art95 parti del giudizio di impugnazione.
1. L’impugnazione della sentenza pronunciata in causa inscindibile o in cause tra
loro dipendenti è notificata a tutte le parti in causa e, negli altri casi, alle parti
che hanno interesse a contraddire.
2. L'impugnazione deve essere notificata a pena di inammissibilità nei termini
previsti dall'articolo 92 ad almeno una delle parti interessate a contraddire.
3. Se la sentenza non è stata impugnata nei confronti di tutte le parti di cui al
comma 1, il giudice ordina l'integrazione del contraddittorio, fissando il
termine entro cui la notificazione deve essere eseguita, nonché la successiva
udienza di trattazione.
4. L'impugnazione è dichiarata improcedibile se nessuna delle parti provvede
all'integrazione del contraddittorio nel termine fissato dal giudice.
5. Il Consiglio di Stato, se riconosce che l'impugnazione è manifestamente
irricevibile, inammissibile, improcedibile o infondata, può non ordinare
l'integrazione del contraddittorio, quando l'impugnazione di altre parti è
preclusa o esclusa.
6. Ai giudizi di impugnazione non si applica l'articolo 23, comma 1 (difesa
personale delle parti).
Impugnazioni incidentali art96. Quando è stata già impugnata la sentenza, tutte le
impugnazioni successive (ma tempestive) devono essere effettuate come
impugnazioni incidentali, inserendosi all’interno del giudizio già proposto con
proprie censure specifiche. (art. 333 c.p.c)
Sono successive alla prima ma sempre nei termini.
Art96 impugnazioni avverso la medesima sentenza. 1. Tutte le impugnazioni
proposte separatamente contro la stessa sentenza devono essere riunite in un solo
processo.
2. Possono essere proposte impugnazioni incidentali, ai sensi degli articoli 333 e
334 del codice di procedura civile.
3. L'impugnazione incidentale di cui all'articolo 333 del codice di procedura civile
può essere rivolta contro qualsiasi capo di sentenza e deve essere proposta dalla parte
entro 60 giorni dalla notificazione della sentenza o, se anteriore, entro 60 giorni dalla
prima notificazione nei suoi confronti di altra impugnazione.
4. Con l'impugnazione incidentale proposta ai sensi dell'articolo 334 del c.p.c
(tardiva) possono essere impugnati anche capi autonomi della sentenza; tuttavia, se
l'impugnazione principale è dichiarata inammissibile, l'impugnazione incidentale
perde ogni efficacia.
5. L'impugnazione incidentale di cui all'articolo 334 C.p.c. deve essere proposta dalla
parte entro 60 giorni dalla data in cui si è perfezionata nei suoi confronti la
notificazione dell'impugnazione principale e depositata, unitamente alla prova
dell'avvenuta notificazione, nel termine di cui all’articolo 45 (30 gg).
6. In caso di mancata riunione di più impugnazioni ritualmente proposte contro la
stessa sentenza, la decisione di una delle impugnazioni non determina
l'improcedibilità delle altre.
Le varie impugnazioni sono riunite in un medesimo giudizio.
Art97 intervento nel giudizio di impugnazione. «Può intervenire nel giudizio di
impugnazione, con atto notificato a tutte le parti, chi vi ha interesse».
necessaria la prova della situazione legittimante, valutata dal giudice.
Le domande sono quelle poste nel primo grado, il giudice si è espresso e su alcune di
quelle ci si può appellare.
Art98 misure cautelari. 1. Salvo quanto disposto dall'articolo 111 (ricorso per
Cassazione), il giudice dell'impugnazione può, su istanza di parte, valutati i motivi
proposti e qualora dall'esecuzione possa derivare un pregiudizio grave e irreparabile,
disporre la sospensione dell'esecutività della sentenza impugnata, nonché le altre
opportune misure cautelari, con ordinanza pronunciata in camera di consiglio.
2 Il procedimento si svolge secondo le disposizioni del libro II, titolo II, in quanto
applicabili.
Chiedo la sospensione di alcuni effetti della sentenza di primo grado.
Queste regole si applicano a tutti i mezzi di impugnazione.
Appello (100-105): Art. 100 «Avverso le sentenze dei Tribunali amministrativi
regionali è ammesso appello al Consiglio di Stato, ferma restando la competenza del
Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana per gli appelli proposti
contro le sentenze del Tribunale amministrativo regionale per la Sicilia».
→ Doppio grado di giurisdizione
Oggetto: sentenze di primo grado, sia di rito che di merito, ordinanze cautelari. Tutte
basta che abbiano contenuto decisorio
Condizioni dell’azione di secondo grado: la legittimazione ad impugnare: tutte le
parti fra le quali è stata pronunciata la sentenza di primo grado.
l’interesse ad impugnare: solo le parti soccombenti in 1° (anche parzialmente
soccombenti, es. hanno ottenuto l’annullamento e non risarcimento) che possano
conseguire un vantaggio di carattere sostanziale dalla proposizione dell’appello.
Es. Sentenza di annullamento del diniego di un permesso di costruire che accoglie
una volumetria inferiore a quella richiesta
Termini di impugnazione: Termine breve: 60 giorni se la sentenza viene notificata
(per le sentenze), 30 gg. dalla notifica(per le ordinanze)
La sentenza viene pubblicata non notificata, se è breve è un onere della parte
notificare la sentenza.
Termine lungo: in difetto di notificazione, 6 mesi dalla pubblicazione cioè dal
deposito presso la segreteria del Tar, (per le sentenze), mentre 60 giorni (per le
ordinanze dal deposito)
Termini devono tenere conto della sospensione dei termini estivo dal 1 agosto al 15
settembre.
Notifica e deposito: L’appello va notificato dall’appellante ad almeno una delle
parti interessate a contraddire (art. 95), salva l’integrazione del contraddittorio
Va depositato presso la segreteria del Cons. Stato entro 30 gg. dall’ultima notifica,
→ insieme alla domanda di fissazione dell’udienza e alla copia della sentenza
impugnata
Art 101 contenuto del ricorso in appello.
1. Il ricorso in appello deve contenere l'indicazione del ricorrente, del difensore,
delle parti nei confronti delle quali è proposta l'impugnazione, della sentenza che si
impugna, nonché l'esposizione sommaria dei fatti, le specifiche censure contro i capi
della sentenza gravata, le conclusioni, la sottoscrizione del ricorrente se sta in
giudizio personalmente, oppure del difensore con indicazione, in questo caso, della
procura speciale rilasciata anche unitamente a quella per il giudizio di primo grado.
Il difensore deve essere avvocato cassazioni sta
Se non si richiama un capo si ritiene acquisito.
Censure, i giudice di 1 grado può assorbire i motivi, a volte accade che il giudice
accolga un vizio e assorba tutti gli altri, questo è uno svantaggio per il ricorrente
perché non potrà utilizzare i vizi sollevati in primo grado. Per evitare questo, in
secondo grado posso richiamare i vizi del primo grado.
Elementi che caratterizzano l’appello:
 Carattere rinnovatorio→ il CdS riforma la sentenza di primo grado e la
sostituisce con una propria decisione; o eliminatorio (annulla sentenza. con
rinvio al tar)
• Divieto del ius novorum: non sono proponibili nuove domande, né nuove
eccezioni
• Effetto devolutivo→ il CdS ha la pienezza della conoscenza di tutti gli
elementi di fatto e diritto e del connesso materiale probatorio introdotti in
primo grado (stessi poteri di cognizione e di decisione del giudice di 1°) se
riproposti.
Riemersione automatica di tutto il materiale di primo grado
Thema decidendum: Nel ricorso vanno specificati i singoli capi di sentenza che si
intende impugnare nonché i motivi → solo su quelli si pronuncerà il CdS.
Per gli altri motivi non riproposti → acquiescenza, cioè accettazione (totale o
parziale) del relativo capo di sentenza.
Effetto devolutivo parziale → limitato solo ai motivi formalmente riproposti.
Es. impugnazione sentenza che ha accolto il ricorso contro l’esclusione dalla
graduatoria, ma non quella di risarcimento del danno
Assorbimento dei motivi e reiterazione in appello. Art. 101, co.2 «Si intendono
rinunciate le domande e le eccezioni dichiarate assorbite o non esaminate nella
sentenza di 1°, che non siano state espressamente riproposte nell'atto di appello o, per
le parti diverse dall'appellante, con memoria depositata a pena di decadenza entro il
termine per la costituzione in giudizio» (60 gg. dalla data di notifica dell’appello)
tutte le censure devono essere contenute nell’atto di costituzione, non nella memoria
in vista dell’udienza a pena di decadenza..
lo svolgimento del giudizio: Stesse regole del giudizio di 1° (rinvio art. 38 Cpa).
Notifica ad almeno una delle parti salvo integrazione contraddittorio entro 60 gg.
Deposito entro 30 gg. dall’ultima notifica
No sospensione della sentenza, salvo istanza cautelare
Gli appellati possono costituirsi in giudizio o proporre appello incidentale
Ammesso l’intervento di chi vi abbia interesse (ad adiuvandum o ad opponendum)
(art. 97 Cpa)
Divieto di nova e motivi aggiunti. Art104 nuove domande ed eccezioni.
1. Nel giudizio di appello non possono essere proposte nuove domande, né nuove
eccezioni non rilevabili d'ufficio fermo quanto previsto dall'art.34, co. 3 (risarcim. in
caso di inutilità dell’annullamento). Possono tuttavia essere chiesti gli interessi e gli
accessori maturati dopo la sentenza impugnata, nonché il risarcimento dei danni
subiti dopo la sentenza stessa.
2. Non sono ammessi nuovi mezzi di prova e non possono essere prodotti nuovi
documenti, salvo che il collegio li ritenga indispensabili ai fini della decisione della
causa, ovvero che la parte dimostri di non aver potuto proporli o produrli nel giudizio
di primo grado per causa ad essa non imputabile.
3. Possono essere proposti motivi aggiunti qualora la parte venga a conoscenza di
documenti non prodotti dalle altre parti nel giudizio di primo grado da cui emergano
vizi degli atti o provvedimenti amministrativi impugnati.
→Ma solo per gli atti connessi e precedenti al procedimento impugnato, non
successivi ad esso, ritenuti dal Collegio indispensabili dai fini della decisione della
causa .
Lezione caricato: IMPUGNAZIONE
Il libro III parla delle impugnazioni, sono 20 articoli.
Art 91 sancisce quelli che sono i mezzi di impugnazione. Prima del 2010 c’era
incertezza, nemmeno il 39. 38 rinvio interno, 39 rinvio esterno. Dove non è previsto
cpc, altrimenti tutto rinvio interno. Prima del 2010 non c’era.
Art 91 mezzi di impugnazione. 1. I mezzi di impugnazione delle sentenze sono
l'appello, la revocazione, l'opposizione di terzo e il ricorso per cassazione per i soli
motivi inerenti alla giurisdizione.
Art92 termini per le impugnazioni. 1. Salvo quanto diversamente previsto da
speciali disposizioni di legge, le impugnazioni si propongono con ricorso e devono
essere notificate entro il termine perentorio di sessanta giorni decorrenti dalla
notificazione della sentenza. (termine perentorio e ordinatorio. Perentorio è il termine
che non è sanabile, la decadenza dell’azione. Ordinatorio è quello nella prassi, ma
non ci sono delle preclusioni connesse alla decadenza dei termini) (il termine
generale è 60 gg, per i riti speciali sono dimezzati. )
3. In difetto della notificazione della sentenza, l'appello, la revocazione di cui ai
numeri 4 e 5 dell'articolo 395 del codice di procedura civile e il ricorso per
cassazione devono essere notificati entro sei mesi dalla pubblicazione della sentenza.
(se la sentenza non notificata 6 mesi, se termini dimezzati 3)
Art 93 luogo di notificazione dell’impugnazione. 1. L'impugnazione deve essere
notificata nella residenza dichiarata o nel domicilio eletto dalla parte nell'atto di
notificazione della sentenza o, in difetto, presso il difensore o nella residenza
dichiarata o nel domicilio eletto per il giudizio e risultante dalla sentenza. (la
residenza se non si è costituito nel giudizio di primo grado) (se ha preso parte nel
domicilio eletto.) (la relata di notifica è fatta alla parte che è elettivamente domiciliata
presso il suo difensore o al difensore nella qualità di domiciliata rio degli atti di primo
grado)
Art. 94 Deposito delle impugnazioni 1. Nei giudizi di appello, di revocazione e di
opposizione di terzo il ricorso deve essere depositato nella segreteria del giudice
adito, a pena di decadenza, entro trenta giorni dall'ultima notificazione ai sensi
dell'articolo 45, unitamente ad una copia della sentenza impugnata e alla prova delle
eseguite notificazioni. (se non si deposita il consigli di stato non sa del nostro appello.
Non c’è cognizione da parte del CdS) (deposito 30gg, termini brevi 15)
(con l’istituzione della IV sezione c’era solo un grado di giudizio. Solo con la legge
crispi c’era l’istituzione delle gpa giunte provinciali che avevano la funzione di
organo di primo grado. Con l’ingresso della carta costituzionale, il relatore era
sandulli è stata abolita la norma che istituiva le gpa perché non erano imparziali. Con
l’istituzione delle leggi del tar era previsto il doppio grado, prima del 71 era previsto
un solo grado di giudizio)
Art95 parti del giudizio di impugnazione. 2. L'impugnazione deve essere notificata
a pena di inammissibilità nei termini previsti dall'articolo 92 ad almeno una delle
parti interessate a contraddire. (60gg)
3Se la sentenza non è stata impugnata nei confronti di tutte le parti di cui al comma 1,
il giudice ordina l'integrazione del contraddittorio, fissando il termine entro cui la
notificazione deve essere eseguita, nonchè la successiva udienza di trattazione.
5Il Consiglio di Stato, se riconosce che l'impugnazione è manifestamente irricevibile
(fuori termine), inammissibile (manca una delle condizioni di ammissibilità),
improcedibile(manca una delle condizioni di procedibilità) o infondata, può non
ordinare l'integrazione del contraddittorio, quando l'impugnazione di altre parti è
preclusa o esclusa.
Art96 impugnazioni avverso la medesima sentenza. 1. Tutte le impugnazioni
proposte separatamente contro la stessa sentenza devono essere riunite in un solo
processo. (concentrazione dell’economia processuale)
Es ricorrente soccombente, pa, parte privata vincente. La pate perdente fa appello. La
pa decide anche di fare appello, ci sono due appelli contro la stessa sentenza.
3Possono essere proposte impugnazioni incidentali, ai sensi degli articoli 333 e 334
del codice di procedura civile. (non è impugnare il provvedimento, ma impugnare la
sentenza. Appello di quel capo della sentenza.)
Appello incidentale: Mezzo con il quale l’appellato parzialmente vittorioso impugna
la stessa sentenza per il capo ad esso sfavorevole (stessa disciplina ricorso
principale).
Proprio: proposto dalla parte appellata solo in seguito alla notifica dell’appello, con
il quale si fa valere una domanda o un’eccezione che era stata respinta in 1°, ma che,
se accolta, paralizzerebbe l’interesse dell’appellante principale a conseguire una
riforma della sentenza del Tar→ interesse a conservare il risultato raggiunto in 1°
Improprio: proposto dalla parte che vanta un interesse autonomo ed indipendente da
quello dell’appellante principale e può essere diretto anche contro lo stesso capo di
sentenza (incidentale solo perché secondo in ordine temporale)→l’int. ad impugnare
nasce dalla stessa sentenza di 1°
Qui è obbligatoria per tutte quelle che vengono dopo la prima → concentrazione dei
ricorsi ed economia processuale
3L'impugnazione incidentale di cui all'articolo 333 del codice di procedura civile può
essere rivolta contro qualsiasi capo di sentenza e deve essere proposta dalla parte
entro sessanta giorni dalla notificazione della sentenza o, se anteriore, entro sessanta
giorni dalla prima notificazione nei suoi confronti di altra impugnazione.
4Con l'impugnazione incidentale proposta ai sensi dell'articolo 334 del codice di
procedura civile possono essere impugnati anche capi autonomi della sentenza;
tuttavia, se l'impugnazione principale è dichiarata inammissibile, l'impugnazione
incidentale perde ogni efficacia. (impugnazione non incide sull’esito del giudizio e
viene rigettato l’appello principale quello dipendente cade)
Appello incidentale tardivo: quando ai sensi dell’art. 334 cpc la parte, che non
avrebbe avuto interesse ad appellare, viene provocata dall’appello proposto in
extremis dalla controparte e quindi la legge gli consente di impugnare anche oltre la
scadenza dei termini (60 gg. dalla notifica dell’impugnazione principale) potendo
impugnare anche capi di sentenza diversi.
Strumentale rispetto alla principale .
Decisioni del consiglio di stato: Le stesse del giudice di 1°.
Il CdS può:
• riesaminare la lite e sostituire la sentenza di 1°
• annullare la sentenza di 1°e rinviare al Tar (nei casi dell’art. 105)
• annullare senza rinvio, perché il giudizio di 1° non poteva svolgersi (difetto
ass. di giurisdizione, nullità insanabile ricorso, cause di estinzione)

Art97 intervento nel giudizio di impugnazione. 1. Puo' intervenire nel giudizio di


impugnazione, con atto notificato a tutte le parti, chi vi ha interesse. (in questo caso il
giudizio è già pendente, è stato già instaurato e presentano il loro parere a favore di
uno o l’altro. L’unico onere che ha l’interventore è che lo deve notificare a tutte le
parti)
Art98 misure cautelari. 1. Salvo quanto disposto dall'articolo 111, il giudice
dell'impugnazione può, su istanza di parte, valutati i motivi proposti e qualora
dall'esecuzione possa derivare un pregiudizio grave e irreparabile, disporre la
sospensione dell'esecutività della sentenza impugnata, nonchè le altre opportune
misure cautelari, con ordinanza pronunciata in camera di consiglio. (è possibile una
tutela cautelare all’interno del giudizio di appello.
Appello incidentale tardivo: quando ai sensi dell’art. 334 cpc la parte, che non
avrebbe avuto interesse ad appellare, viene provocata dall’appello proposto in
extremis dalla controparte e quindi la legge gli consente di impugnare anche oltre la
scadenza dei termini (60 gg. dalla notifica dell’impugnazione principale) potendo
impugnare anche capi di sentenza diversi.
Strumentale rispetto alla principale .
Art99 deferimento all’adunanza plenaria. 1. La sezione cui è assegnato il ricorso,
se rileva che il punto di diritto sottoposto al suo esame ha dato luogo o possa dare
luogo a contrasti giurisprudenziali, con ordinanza emanata su richiesta delle parti o
d'ufficio può rimettere il ricorso all'esame dell'adunanza plenaria. L'adunanza
plenaria, qualora ne ravvisi l'opportunità, può restituire gli atti alla sezione. (si
riunisce l’adunanza plenaria che è composta da tutti i presidenti delle sezioni
giurisdizionali, è presieduta dal primo presidente. Per evitare contrasti
giurisprudenziali si riunisce e detta. È quello che in procedura civile è chiamata
funzione nomofilattica delle sezioni unite.
Effetti della decisione dell’AP: L’enunciazione di un principio di diritto ha effetti
nei confronti della Sezione che ha rimesso la questione la quale può:
• adeguarsi alla interpretazione dell’A.P.
• non condividere e rimettere la decisione all’ A.P.
Nei confronti degli altri GA→ no vincolante (giudice vincolato solo dalla legge), ma
per discostarsi: obbligo motivazionale più forte.

Art100 appellabilità delle sentenze dei tribunali amministrativi regionali. 1.


Avverso le sentenze dei tribunali amministrativi regionali è ammesso appello al
Consiglio di Stato, ferma restando la competenza del Consiglio di giustizia
amministrativa per la Regione siciliana per gli appelli proposti contro le sentenze del
Tribunale amministrativo regionale per la Sicilia.
Art 101 contenuto del ricorso in appello. 1. Il ricorso in appello deve contenere
l'indicazione del ricorrente, del difensore, delle parti nei confronti delle quali è
proposta l'impugnazione, della sentenza che si impugna, nonchè l'esposizione
sommaria dei fatti, le specifiche censure contro i capi della sentenza gravata, le
conclusioni, la sottoscrizione del ricorrente se sta in giudizio personalmente ai sensi
dell'articolo 22, comma 3, oppure del difensore con indicazione, in questo caso, della
procura speciale rilasciata anche unitamente a quella per il giudizio di primo grado.
2 Si intendono rinunciate le domande e le eccezioni dichiarate assorbite o non
esaminate nella sentenza di primo grado, che non siano state espressamente
riproposte nell'atto di appello o, per le parti diverse dall'appellante, con memoria
depositata a pena di decadenza entro il termine per la costituzione in giudizio.
(se c’è un motivo di ricorso che il giudice non ha esaminato e gli altri sono stati
assorbiti, se l’appellante è il ricorrente li deve riproporre altrimenti si intende che
rinuncia. Se il ricorrente è quello che subisce l’appello perché ha vinto si costituisce,
deve riproporre nella sua memoria di costituzione i motivi che sono stati dichiarati
assorbiti nella sentenza)
Art102 legittimazione a proporre l’appello. 1. Possono proporre appello le parti fra
le quali è stata pronunciata la sentenza di primo grado.
2L'interventore può proporre appello soltanto se titolare di una posizione giuridica
autonoma.
(l’interventore che non ha partecipato al giudizio di primo grado. Chiunque ha un
interesse art97, ma il secondo comma ci dice che non solo può intervenie se ha un
interesse ma può anche appellare.
Art104 nuove domande ed eccezioni. 1. Nel giudizio di appello non possono essere
proposte nuove domande, fermo quanto previsto dall'articolo 34, comma 3, nè nuove
eccezioni non rilevabili d'ufficio. Possono tuttavia essere chiesti gli interessi e gli
accessori maturati dopo la sentenza impugnata, nonchè il risarcimento dei danni
subiti dopo la sentenza stessa. (divieto del nova neutro, vietati motivi che non sono
stati eccepiti in primo grado. Deve essere garantito il doppio grado di giudizio)
2. Non sono ammessi nuovi mezzi di prova e non possono essere prodotti nuovi
documenti, salvo che il collegio li ritenga indispensabili ai fini della decisione della
causa, ovvero che la parte dimostri di non aver potuto proporli o produrli nel giudizio
di primo grado per causa ad essa non imputabile.
3. Possono essere proposti motivi aggiunti qualora la parte venga a conoscenza di
documenti non prodotti dalle altre parti nel giudizio di primo grado da cui emergano
vizi degli atti o provvedimenti amministrativi impugnati.
Art105 rimessione al primo giudice. 1. Il Consiglio di Stato rimette la causa al
giudice di primo grado soltanto se è mancato il contraddittorio, oppure è stato leso il
diritto di difesa di una delle parti, ovvero dichiara la nullità della sentenza, o riforma
la sentenza o l'ordinanza che ha declinato la giurisdizione o ha pronunciato sulla
competenza o ha dichiarato l'estinzione o la perenzione del giudizio.
Il Consiglio di Stato rimette la causa al giudice di primo grado soltanto se
(→principio di tassatività):
1. è mancato il contraddittorio
2. è stato leso il diritto di difesa di una delle parti
3. dichiara la nullità della sentenza
4. riforma la sentenza o l'ordinanza che ha declinato la giurisdizione o ha
pronunciato sulla competenza o ha dichiarato l'estinzione o la perenzione del
giudizio
(Gravi errores in procedendo del Tar)
- Il giudizio di rinvio si instaura con la riassunzione ad opera delle parti da notificare
entro 90 gg.
3. Qui la nullità va intesa in senso restrittivo come ipotesi più grave di mancata
sottoscrizione della sentenza da parte del giudice (inesistenza giuridica della
sentenza).
Esistono altri mezzi di impugnazione, la revocazione:
• Antico mezzo di impugnazione ‘a critica vincolata’
• Oggetto: errore di fatto (e non di giudizio) del giudice che emerge dalla
sentenza, ma esterno al processo
• Non può essere proposto in concorrenza con l’appello
• Rinvio esterno espresso al Cpc
• Nesso di causalità tra errore e pronuncia
Art106 casi di revocazione. 1. Salvo quanto previsto dal comma 3, le sentenze dei
tribunali amministrativi regionali e del Consiglio di Stato sono impugnabili per
revocazione, nei casi e nei modi previsti dagli articoli 395 e 396 del codice di
procedura civile.
2. La revocazione è proponibile con ricorso dinanzi allo stesso giudice che ha
pronunciato la sentenza impugnata.
3. Contro le sentenze dei tribunali amministrativi regionali la revocazione è ammessa
se i motivi non possono essere dedotti con l'appello.
395cpc casi di revocazione. 1) se sono l'effetto del dolo di una delle parti in danno
dell'altra ;
2) se si è giudicato in base a prove riconosciute o comunque dichiarate false dopo la
sentenza oppure che la parte soccombente ignorava essere state riconosciute o
dichiarate tali prima della sentenza;
3) se dopo la sentenza sono stati trovati uno o più documenti decisivi che la parte
non aveva potuto produrre in giudizio per causa di forza maggiore o per fatto
dell'avversario;
4) se la sentenza è l'effetto di un errore di fatto risultante dagli atti o documenti della
causa. Vi è questo errore quando la decisione è fondata sulla supposizione di un fatto
la cui verità è incontrastabilmente esclusa, oppure quando è supposta l'inesistenza di
un fatto la cui verità è positivamente stabilita, e tanto nell'uno quanto nell'altro caso
se il fatto non costituì un punto controverso sul quale la sentenza ebbe a pronunciare
(3);
5) se la sentenza è contraria ad altra precedente avente fra le parti autorità di cosa
giudicata, purché non abbia pronunciato sulla relativa eccezione;
6) se la sentenza è effetto del dolo del giudice, accertato con sentenza passata in
giudicato.
Il giudice della revocazione è lo stesso giudice che ha emanato la sentenza.
Es. sentenza giudice penale dopo 7 anni accerta che la sentenza era stata oggetto di
scambio (corruzione del giudice). I termini per la revocazione decorrono dal
momento della notizia.
Tipologie di revocazione: Ordinaria: quando il vizio è rilevabile direttamente dalla
sentenza (vizio palese) e i termini per l’impugnazione decorrono dalla notifica della
sentenza da revocare (comma 4 e 5)
Straordinaria: quando il vizio è stato scoperto successivamente (vizio occulto) e i
termini (solo 60 gg.) decorrono dal giorno in cui è stato scoperto il vizio (anche dopo
passaggio in giudicato).
Errore di fatto: Non deve trattarsi di un errore di giudizio della sentenza impugnata,
ma solo di un errore di fatto
Tre requisiti:
a) derivare da una pura e semplice errata od omessa percezione del contenuto
meramente materiale degli atti del giudizio, che abbia indotto l’organo
giudicante a decidere sulla base di un falso presupposto fattuale;
b) attenere ad un punto non controverso e sul quale la decisione non abbia
espressamente motivato;
c) essere stato un elemento decisivo della decisione da revocare, necessitando
perciò un rapporto di causalità tra l’erronea presupposizione e la pronuncia
stessa
Es. Revocazione sentenza del TAR che annulla ordine di demolizione, per inesatta
presupposizione esistenza di un titolo autorizzatorio in realtà scaduto;
O di una sentenza che annulla titolo edilizio per documentazione inesatta su
posizione del lotto
Concorrenza tra appello e revocazione: → Nei casi di revocazione ordinaria (stesso
termine dell’appello) prevale l’appello per la maggiore ampiezza dei motivi da
proporre (contro le sentenze dei Tar quindi solo revocazione straordinaria)
→Nei casi di revocazione straordinaria l’appello prevale solo se i fatti sono avvenuti
prima della scadenza del termine per l’impugnazione (Art. 396 cpc. Revocazione
delle sentenze per le quali è scaduto il termine per l'appello).
Procedimento: Si propone davanti alla stesso giudice che ha emanato la sentenza
revocanda.
Due fasi: Fase rescindente →finalizzata all’eliminazione della sentenza
Fase rescissoria → finalizzata alla rinnovazione del giudizio nel merito
Art107 impugnazione della sentenza emessa nel giudizio di revocazione. 1.
Contro la sentenza emessa nel giudizio di revocazione sono ammessi i mezzi di
impugnazione ai quali era originariamente soggetta la sentenza impugnata per
revocazione.
2. La sentenza emessa nel giudizio di revocazione non può essere impugnata per
revocazione.
L’unica cosa che non è possibile l’impugnazione per revocazione
Opposizione di terzo: Strumento di impugnazione di una sentenza di primo o
secondo grado, passata in giudicato (carattere della straordinarietà), pronunciata tra
altri soggetti, da parte di un soggetto estraneo rispetto alla sentenza, ma che si ritiene
pregiudicato nella sua posizione giuridica soggettiva.
108 casi di opposizione di terzo. 1. Un terzo può fare opposizione contro una
sentenza del tribunale amministrativo regionale o del Consiglio di Stato pronunciata
tra altri soggetti, ancorchè passata in giudicato, quando pregiudica i suoi diritti o
interessi legittimi. (opposizione ordinaria)
Es: Soggetto utilmente classificato in graduatoria che in seguito ad accoglimento del
ricorso presentato da un altro concorrente si vede annullata la nomina;
Sentenza che ha confermato l’esclusione dalla gara di un un’impresa per carenze da
imputare al suo ausiliario in avvalimento. L’impresa ausiliaria, terza rispetto alla
sentenza, può però subire un pregiudizio come discredito di impresa e l’inabilitazione
ad altre gare
2Gli aventi causa e i creditori di una delle parti possono fare opposizione alla
sentenza, quando questa sia effetto di dolo o collusione a loro danno.
(Posso andare a fare una opposizione di terzo di una sentenza del consiglio di stato
che è già frutto di impugnazione ) (bisogna essere titolari di una posizione autonoma
incompatibile e che la sentenza pregiudichi i diritti soggettivi e interessi legittimi)
Soggetti legittimati: Un soggetto titolare di una posizione autonoma (non dipendente
da quelle delle parti in causa), incompatibile (non passibile di essere soddisfatta
unitamente a quella della parte vittoriosa) e al quale non sia opponibile la sentenza
(che non ha effetti diretti nei suoi confronti).
Presupposti per poter proporre opposizione: mancata partecipazione al giudizio
conclusosi con la sentenza opposta;
pregiudizio che la sentenza procura ad una posizione giuridica di cui l’opponente
risulti titolare
→motivazione minima (sufficiente la dimostrazione della qualità di terzo
pretermesso
Es. dichiarata inammissibile l’opposizione di terzo presentata dal proprietario
confinante nei confronti della sentenza che ha annullato l’ordine di demolizione del
vicino →no vantaggio diretto
Opposizione revocatoria: Impugnazione che consente ai creditori o aventi causa di
una delle parti di chiedere l’annullamento di una sentenza sfavorevole al loro debitore
o dante causa, pronunciata per effetto di dolo o collusione, che procura loro un
pregiudizio di fatto.
Effetti della sentenza di accoglimento: annullamento della sentenza di appello e/o
di primo grado impugnate e la rimessione della causa al primo giudice.
Viene così garantito il contraddittorio del terzo incolpevolmente escluso nei due gradi
di giudizio
Art109 competenza. 1. L'opposizione di terzo è proposta davanti al giudice che ha
pronunciato la sentenza impugnata, salvo il caso di cui al comma 2.
2. Se è proposto appello contro la sentenza di primo grado, il terzo deve introdurre la
domanda di cui all'articolo 108 intervenendo nel giudizio di appello. Se l'opposizione
di terzo è già stata proposta al giudice di primo grado, questo la dichiara
improcedibile e, se l'opponente non vi ha ancora provveduto, fissa un termine per
l'intervento nel giudizio di appello, ai sensi del periodo precedente.

Prevalenza dell’appello come mezzo ordinario di ricorso.

Ricorso per cassazione: Mezzo di impugnazione delle sole sentenze del Consiglio di
Stato che statuiscano espressamente sulla giurisdizione per soli motivi inerenti la
giurisdizione (art. 111, co. 8 Cost.)

Violazione limiti esterni della Giurisdizione:

Difetto relativo di giurisdizione (GO; GA speciali);

Difetto assoluto di giurisdizione (invasione sfera riservata alla PA o al legislatore)

Ricorso per cassazione art 110. 1. Il ricorso per cassazione è ammesso contro le
sentenze del Consiglio di Stato per i soli motivi inerenti alla giurisdizione.
(termini art cpc entro 60 gg dalla notifica o 6 mesi dalla pubblicazione della decisione
impugnata)
Due modalità per ottenere una pronuncia sulla giurisdizione:
Regolamento preventivo di giurisdizione (unica pronuncia)
Impugnazione del sentenza con cui il Tar si pronuncia sulla giurisdizione davanti al
Cons. Stato e poi davanti alle S.U. Corte cassazione (3 gradi di giudizio)
Effetti della decisione delle sezioni unite cassazione: La Cassazione decide in via
definitiva sulla giurisdizione
In caso affermi la giurisdizione del GO o dei GA speciali →Annullamento della
sentenza e rimessione al GO o ai GA speciali (1° grado)
In caso di giurisdizione del GA → sentenza rimane valida
Art111 sospensione della sentenza. Il Consiglio di Stato, se richiesto con istanza
previamente notificata alle altre parti, in caso di eccezionale gravità ed urgenza, può
sospendere gli effetti della sentenza impugnata e disporre le altre opportune misure
cautelari. Al procedimento si applicano gli articoli 55, commi 2, 5, 6 e 7, e 56, commi
1, primo periodo, 2, 3, 4 e 5. Copia dell'ordinanza è trasmessa alla cancelleria della
Corte di cassazione.
(possibile tutela cautelare nell’appello, nella stessa forma di quelle di primo grado?
Ne esistono tre tipi 55 tutela cautelare collegiale , 56 monocratica e 61nemmeno il
tempo per la notifica. No, solo 55 e 56, non 61 caso di eccezionale gravità e urgenza)
GIUDIZIO DI OTTEMPERANZA
Le sentenze del GA sono immediatamente esecutive. Salvo sospensione della
sentenza (in appello), la PA ha il dovere di dare esecuzione alla decisione del GA. Si
apre la fare di giudizio di esecuzione qualora la PA non dia esecuzione alla decisione
del GA.
Si può esperire nei confronti di sentenze passate in giudicato.
Giudicato = sentenza nei cui confronti non è più ammessa impugnazione ordinaria
La sentenza passata in giudicato può avere un effetto demolitorio non sempre
satisfattivo →ma necessaria attività di esecuzione della PA (nel caso siano satisfattive
sono auto applicative)
Qualora la PA non rispetti l’obbligo di adeguarsi al giudicato, l’interessato può
rivolgersi al GA e chiedere di ordinare alla PA di dare esecuzione alla sentenza di I°
o II°
Definizione: Il giudizio di ottemperanza costituisce un rimedio di coazione diretta
finalizzato all’esecuzione di provvedimenti giurisdizionali ai quali la PA è tenuta a
conformarsi.
È l’ipotesi più importante di giurisdizione di merito. Il giudizio del GA può andare
oltre e valutare come la PA agisce e si sostituisce ad essa.
Siamo nel momento dell’esecuzione.
Principi della tutela e di separazione dei poteri
Evoluzione normativa: Art. 4, co. 2 LAC del 1865, «L’atto amministrativo non
potrà essere modificato o revocato (dal GO) se non sovra ricorso alle competenti
autorità amministrative, le quali si conformeranno al giudicato dei Tribunali per
quanto riguarda il caso deciso» ( principio secondo cui il go non può annullare l’atto
amministrativo, esecuzione autorità amministrativa)
Legge Crispi 1889 ottemperanza per le sentenze del GO (→ solo + tardi esteso in via
giurisprudenziale anche alle sentenze del GA) ( solo diritti civili o politici all’inizio)
Art. 37 Legge TAR 1971 →l’esecuzione delle sentenze del GO e del GA spetta ai
Giudici amministrativi
Legge 205/2000 →anche per le decisioni provvisoriamente esecutive, non definitive
del solo GA (sentenze non sospese davanti al CdS)
CPA 2010 art.88 co. 1 →la sentenza deve sempre contenere “l’ordine che la
decisione sia eseguita dall’autorità amministrativa” (+ artt. 112 ss.).
Convenzione europea diritti dell’uomo: Art. 6, § 1 "diritto all’esecuzione delle
decisioni di giustizia".
Il diritto al giusto processo sarebbe illusorio ove non vi fossero strumenti utili per
dare esecuzione al giudicato, esecuzione che non può essere indebitamente ritardata.
Ipotesi di giurisdizione di merito: Sindacato di legittimità si è esaurito, siamo nella
fase di esecuzione
Il GA potrà pronunciarsi sul modo più opportuno per eseguire il giudicato (ordinare
all’amministrazione di conformarsi al giudicato oppure sostituirsi ad essa
nell’esecuzione) entrando in quell’area di discrezionalità dell’amministrazione di
solito insindacabile
Natura giuridica, giudizio di cognizione ed esecuzione: Il GA in sede di
ottemperanza:
1. Interpreta il giudicato per individuare il comportamento doveroso della PA
2. Accerta il comportamento tenuto dalla PA
3. Valuta la conformità del comportamento tenuto rispetto a quello previsto dalla
sentenza
4. Provvede all’esecuzione, anche prescrivendone le relative modalità
Unicum nel panorama europeo: natura mista + ampia varietà di strumenti
Art112 disposizioni generali sul giudizio di ottemperanza. 1 I provvedimenti del
giudice amministrativo devono essere eseguiti dalla pubblica amministrazione e dalle
altre parti.
Può essere che altre parti siano soccombenti e non la PA
L’unico giudice di ottemperanza è solo il giudice amministrativo e si può chiedere
l’ottemperanza anche di sentenze emanate da altri giudici
presupposti: 1la necessità di un provvedimento della PA per l’esecuzione (no per
sentenze autoesecutive);
2l’inottemperanza (anche parziale) della PA (comportamenti elusivi);
e’ caduto il tradizionale presupposto del giudicato. Tradizionalmente il giudizio di
ottemperanza poteva essere esperito solo per sentenze passate in giudicato
Autoapplicative= Es. annullamento di un provvedimento di annullamento di ufficio o
di decreto di esproprio.
Elusione del giudicato: la PA adotta un provv. che si basa su criteri diversi da quelli
risultanti dal giudicato con risultato identico a quello annullato
Ambito di applicazione: Oggi molto ampio
Caduto il limite del ‘giudicato’, oggi tutti i provvedimenti del GA che hanno natura
decisoria sono eseguibili indipendentemente dal fatto che siano passati o meno in
giudicato. (oggi si parla di giudicato a forma progressiva)
Solo pronunce di accoglimento (non di rigetto o di rito)
Co2: “L'azione di ottemperanza può essere proposta per conseguire l'attuazione:
• a) delle sentenze del giudice amministrativo passate in giudicato; (decorsi i
termini per l’impugnazione)
• b) delle sentenze esecutive e degli altri provvedimenti esecutivi del giudice
amministrativo (anche ordinanze cautelari); (sentenze non sospese dal
consiglio di state)
• c) delle sentenze passate in giudicato e degli altri provvedimenti ad esse
equiparati del giudice ordinario (anche decreti ingiuntivi);
• d) delle sentenze passate in giudicato e degli altri provvedimenti ad esse
equiparati per i quali non sia previsto il rimedio dell'ottemperanza (decreti PdR
su ricorso straordinario, giudici speciali TSAP o Trib. militari).
• e) dei lodi arbitrali esecutivi divenuti inoppugnabili (quando le parti nominano
un collegio arbitrario di tre persone e passati i termini per l’opposizione)
al fine di ottenere l'adempimento dell'obbligo della PA di conformarsi, per quanto
riguarda il caso deciso, al giudicato
co3: Può essere proposta, anche in unico grado dinanzi al giudice dell'ottemperanza,
azione di condanna (ex novo) al pagamento di somme a titolo di rivalutazione e
interessi maturati dopo il passaggio in giudicato della sentenza».
→danni ulteriori maturati dopo e aggiornati nell’importo, ma dipendenti dal giudizio
già espresso
…nonché azione di risarcimento dei danni connessi all’impossibilità o comunque alla
mancata esecuzione in forma specifica, totale o parziale, del giudicato o alla sua
violazione o elusione (nullità).
Es. La PA condannata alla restituzione del suolo, non lo fa e nel frattempo un evento
naturale crea un danno irreversibile
Co5: . Il ricorso di cui al presente articolo può essere proposto anche al fine di
ottenere chiarimenti in ordine alle modalità di ottemperanza (anche dalla parte
soccombente).
Strumento processuale è lo stesso, ma finalità diverse.
Novità del Cpa
→ Giudicato amministrativo a formazione progressiva, comincia quando si inizia il
ricorso e non si conclude con l’emanazione della sentenza, m-a ci può essere il
giudizio di ottemperanza
Si può chiedere penalità di mora, si sanziona la PA oltre chiedere il risarcimento del
danno.
Competenza
Sentenze del GA: al TAR che ha emesso il provvedimento della cui ottemperanza si
tratta, a meno che la sentenza di appello non abbia riformato la decisione, modificato
la motivazione o aggiunto qualcosa rispetto alla sentenza del TAR
Sentenze del GO, giudici speciali e lodi arbitrali: al TAR nella cui circoscrizione ha
sede il giudice che ha emesso la sentenza di cui è chiesta l'ottemperanza
Decisione del capo di stato sul ricorso straordinario: al consiglio di stato
Ricorso amministrativo si propone alla stessa amministrazione che ha emanato l’atto
e si concludono con un provvedimento. Ricorso giurisdizionale sono al tar e consiglio
di stato e si concludono con una sentenza
Art 114 procedimento. 1. L'azione si propone, anche senza previa diffida, con
ricorso notificato alla PA e a tutte le altre parti del giudizio definito dalla sentenza o
dal lodo della cui ottemperanza si tratta; l'azione si prescrive con il decorso di 10
anni dal passaggio in giudicato della sentenza.
Regime processuale: Il giudizio di ottemperanza è soggetto al rito abbreviato in
camera di consiglio (art 87 co2, lett d). dimidiazione dei termini rileva solo con
riferimento al deposito del ricorso, entro il termine perentorio di 15 giorni dalla
notifica del ricorso, a pena di irricevibilità.
La ratio è sempre quella di dare una tutela veloce e immediata.
Svolgimento: 2. Unitamente al ricorso è depositato in copia autentica il
provvedimento di cui si chiede l’ottemperanza, con l’eventuale prova del suo
passaggio in giudicato.
3. Il giudice decide con sentenza in forma semplificata (motivaz. succinta)
Ovvero Comma 5: “se è chiesta l’esecuzione di un’ordinanza, il giudice provvede
con ordinanza”.
Poteri del giudice di ottemperanza: Comma 4: “il giudice in caso di accoglimento
del ricorso:
a) “Ordina l’ottemperanza prescrivendo le relative modalità, anche mediante
determinazione del contenuto del provvedimento amministrativo o l’emanazione
dello stesso in luogo dell’amministrazione”. (si sostituisce alla pa per l’emanzazione,
ovvero il commissario ad acta)
→nella prassi: diffida alla PA e poi nomina commissario ad acta (art. 21 Cpa)
b) “Dichiara nulli gli eventuali atti in violazione o elusione del giudicato”.
Verifica sulla conformità o meno del provvedimento amministrativo rispetto a ciò che
è stato detto dal giudice in sentenza, se è conforme a quello annullato o elusivo della
sentenza → nullo
Non nuovo giudizio, ma ottemperanza
Possibile anche riconversione (in annullamento), ma solo se nei termini
Caso concorso Ministero Difesa e nuovo bando nonostante graduatoria pendente.
c) Nel caso di sentenze non passate in giudicato (quelle di primo grado) o altri
provvedimenti (come le ordinanze), determina le modalità esecutive, considerando
inefficaci gli atti emessi in violazione o elusione e provvede di conseguenza, tenendo
conto degli effetti che ne derivano (se irreversibili cauzione).
Chi chiede l’esecuzione di una sentenza non passata in giudicato, si assume il rischio
dell’eventuale riforma della sentenza
Es. Esecuzione sentenza di condanna di 1° al pagamento di una somma di danaro, nel
caso di soccombenza in appello obbligo di restituzione somma + interessi,
Es. Esecuzione sentenza di 1° di conferma legittimità permesso di costruire, se perdo
in appello cosa succede? Devo demolire.
d) Nomina, se necessario, un commissario ad acta;
“un dirigente dell’amministrazione soccombente, con esclusione (non possono essere
nominati) dei titolari di incarichi di Governo, dei capi dipartimento e di coloro che
ricoprono incarichi dirigenziali generali. I compensi riconosciuti al commissario ad
acta rientrano nell’onnicomprensività della retribuzione dei dirigenti”»
La dottrina lo considera un ausiliario del giudice.
Penalità di mora (astreinter) e) salvo che ciò sia manifestamente iniquo, e se non
sussistano altre ragioni ostative, fissa, su richiesta di parte, la somma di denaro
dovuta dal resistente per ogni violazione o inosservanza successiva, ovvero per ogni
ritardo nell'esecuzione del giudicato; tale statuizione costituisce titolo esecutivo.
2 presupposti: 1) manifesta iniquità 2) assenza di cause ostative
Ampia discrezionalità del GA
Il Cds (AP n. 15/2014) l’ha ritenuta # dagli interessi che maturano sul ritardo, perché
ist. di natura sanzionatoria
«Nei giudizi di ottemperanza aventi ad oggetto il pagamento di somme di denaro, la
penalità di mora di cui al primo periodo decorre dal giorno della comunicazione o
notificazione dell'ordine di pagamento disposto nella sentenza di ottemperanza; detta
penalità non può considerarsi manifestamente iniqua quando è stabilita in misura
pari agli interessi legali».
Si tratta di una penalità nei confronti del mancato adempimento della sentenza di
ottemperanza→ effetto deterrente
(finalità sanzionatoria non risarcitoria)
Non solo per le sentenze di condanna ad un facere, ma anche per le sentenze di
condanna pecuniarie. Qui oltre agli interessi legali già maturati sulla somma di cui
alla condanna, il GA condanna al pagamento di una sanzione pecuniaria (coazione
indiretta)
Commissario ad acta: Nominato dal giudice dell’ottemperanza (art. 114, lett. d))
Funzionario pubblico che agisce come ‘organo ausiliario del giudice’ (art. 21 Cpa)
Si sostituisce alla PA nell’emanazione del provvedimento
Art. 21 CPA . Commissario ad acta. 1. Nell’ambito della propria giurisdizione, il
giudice amministrativo, se deve sostituirsi all’amministrazione, può nominare come
proprio ausiliario un commissario ad acta. Si applica l’art. 20, co. 2 (ricusazione).
Tutela contro gli atti del commissario ad acta: Se fa un provvedimento che va al di
là di ciò che è scritto nella sentenza dell’esecuzione→ ricorso ordinario di
annullamento del provvedimento davanti al TAR
Se, viceversa, i provvedimenti del commissario ad acta sono attinenti al compito che
gli è stato affidato, interviene il comma 6 dell’art 114.
«6. Il giudice conosce di tutte le questioni relative all'ottemperanza, nonché, tra le
parti nei cui confronti si è formato il giudicato, di quelle inerenti agli atti del
commissario ad acta. Avverso gli atti del commissario ad acta le stesse parti possono
proporre, dinanzi al giudice dell'ottemperanza, reclamo, che è depositato, previa
notifica ai controinteressati, nel termine di sessanta giorni. Gli atti emanati dal
giudice dell'ottemperanza o dal suo ausiliario sono impugnabili dai terzi estranei al
giudicato ai sensi dell'art. 29, con il rito ordinario».
Tutela: Gli atti del commissario ad acta sono impugnabili:
dalle parti con reclamo entro 60 gg. allo stesso giudice dell’ottemperanza se sono
questioni relative alla conformità rispetto alla sentenza
dai terzi con rito ordinario se provvedimenti superano i compiti a lui affidati.
I provvedimenti giurisdizionali del giudice dell’ottemperanza possono essere
impugnati davanti al Consiglio di Stato secondo i normali termini di proposizione
(60 gg. o 6 mesi)
→ stesse modalità del processo di 1° di ottemperanza
RITI SPECIALI
Riti che prevedono una disciplina diversa e derogatoria rispetto al rito ordinario del
processo, giustificata dal valore riconosciuto alla pretesa del ricorrente o dal tenore
della controversia.
Hanno caratteristiche comuni: aspetti positivi 1 svolgimento più rapido e priorità
nell’iscrizione al ruolo. Criticità 1 costi più alti 2 rallentamento del giudizio
ordinario
Riti speciali nel CPA:
 Rito in materia di accesso (ai documenti pubblici)
 Giudizio sul silenzio
 Rito abbreviato ex art. 119 Cpa
 Rito in materia di contratti pubblici
 Contenzioso sulle operazioni elettorali
Art 119 rito abbreviato comune a determinate materie. Rito speciale
caratterizzato dall’accelerazione dei tempi del processo in alcune materie cd.
«sensibili» individuate dalla legge per prevenire il pericolo di un eccessivo
rallentamento dell’attività amministrativa in pendenza di giudizio
«Corsia preferenziale» in ipotesi tassative
GA giudice dell’economia (si occupa di attività di imprese, attività di peso per il
paese)
Caratteristiche: Dimezzamento termini processuali
Accelerazione dei tempi della decisione
Semplificazione della pubblicazione e impugnazione della sentenza
Materie soggette al rito abbreviato:
a) provvedimenti concernenti le procedure di affidamento di pubblici lavori,
servizi e forniture, salvo quanto previsto dagli artt. 120 ss.;
b) i provvedimenti adottati dalle Autorità amministrative indipendenti, con
esclusione di quelli relativi al rapporto di servizio con i propri dipendenti;
c) i provvedimenti relativi alle procedure di privatizzazione o di dismissione di
imprese o beni pubblici, nonché quelli relativi alla costituzione, modificazione
o soppressione di società, aziende e istituzioni da parte degli enti locali;
d) c-bis) i provvedimenti adottati nell'esercizio dei poteri speciali inerenti alle
attività di rilevanza strategica nei settori della difesa e della sicurezza
nazionale e nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni;
e) provvedimenti di nomina, adottati previa delibera del Consiglio dei ministri;
f) i provvedimenti di scioglimento degli organi di governo degli enti locali e
quelli connessi, che riguardano la loro formazione e il loro funzionamento;
g) I provvedimenti relativi alle procedure di occupazione e di espropriazione
delle aree destinate all'esecuzione di opere pubbliche o di pubblica utilità
h) I provvedimenti del CONI o delle Federazioni sportive
i) le controversie comunque attinenti alle procedure e ai provvedimenti della
pubblica amministrazione in materia di impianti di generazione di energia
elettrica …. (etc.)
l’accelerazione del rito consiste: dimezzamento dei termini processuali, salvo quello
per la proposizione del ricorso introduttivo, dei motivi aggiunti, del ricorso
incidentale e dell’appello cautelare (pr. effettività della tutela);
rapida definizione del merito →potere-dovere del GA in sede di udienza cautelare di
fissazione udienza di discussione entro 30 gg., se fondatezza (misure cautelari solo se
estrema gravità); oppure possibilità di decidere direttamente con sentenza in forma
semplificata (art. 60)
dimezzamento dei termini anche per il deposito della sentenza e per la proposizione
dell’appello.
Fissazione della data di discussione del ricorso di merito. 3 « Salva l'applicazione
dell’art. 60 (sent. in forma semplificata), il TAR chiamato a pronunciare sulla
domanda cautelare, accertata la completezza del contraddittorio ovvero disposta
l'integrazione dello stesso, se ritiene, a un primo sommario esame, la sussistenza di
profili di fondatezza del ricorso e di un pregiudizio grave e irreparabile, fissa con
ordinanza la data di discussione del merito alla prima udienza (pubblica)
successiva alla scadenza del termine di 30 gg. dalla data di deposito
dell'ordinanza (contraddittorio garantito), disponendo altresì il deposito dei
documenti necessari e l'acquisizione delle eventuali altre prove occorrenti
(istruttoria garantita).
(Appello) In caso di rigetto dell'istanza cautelare da parte del TAR, ove il Consiglio
di Stato riformi l'ordinanza di primo grado, la pronuncia di appello è trasmessa al
TAR per la fissazione dell'udienza di merito. In tale ipotesi, il termine di 30 gg.
decorre dalla data di ricevimento dell'ordinanza da parte della segreteria del TAR, che
ne dà avviso alle parti».
Disposizioni di semplificazione: Pubblicazione anticipata del dispositivo (7gg.)
rispetto alla motivazione, se vi è istanza di parte in tal senso (art. 119 co. 6);
Possibilità di chiedere la sospensione del dispositivo tramite appello, con riserva di
integrazione dei motivi dopo la pubblicazione della sentenza (30gg dalla notif e 3
mesi dalla pubb)
Co5: Quando almeno una delle parti, nell'udienza discussione, dichiara di avere
interesse alla pubblicazione anticipata del dispositivo rispetto alla sentenza, il
dispositivo è pubblicato mediante deposito in segreteria, non oltre sette giorni dalla
decisione della causa. La dichiarazione della parte è attestata nel verbale d'udienza.
→Il dispositivo è immediatamente esecutivo
Sospensione effetti decisione 1° co6: La parte può chiedere al Consiglio di Stato la
sospensione dell'esecutività del dispositivo, proponendo appello entro trenta giorni
dalla relativa pubblicazione, con riserva dei motivi da proporre entro trenta giorni
dalla notificazione della sentenza ovvero entro tre mesi dalla sua pubblicazione
(onere della parte a pena di improcedibilità). La mancata richiesta di sospensione
dell'esecutività del dispositivo non preclude la possibilità di chiedere la sospensione
dell'esecutività della sentenza dopo la pubblicazione dei motivi.
7. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche nei giudizi di appello,
revocazione e opposizione di terzo. (Termini dimezzati anche per l’impugnazione)
Sempre salva la possibilità di aspettare la sentenza ed impugnare solo quella. Dipende
dall’urgenza
Art116 rito in materia di accesso ai documenti amministrativi. «1. Contro le
determinazioni e contro il silenzio sulle istanze di accesso ai documenti
amministrativi, nonché per la tutela del diritto di accesso civico connessa
all’inadempimento degli obblighi di trasparenza (pubblicazioni sul sito), il ricorso è
proposto entro 30 giorni dalla conoscenza della determinazione impugnata o dalla
formazione del silenzio, mediante notificazione all'amministrazione ad almeno un
controinteressato. Si applica l'art. 49 (integraz. contraddittorio). Il termine per la
proposizione di ricorsi incidentali o motivi aggiunti è di 30 giorni.»
Detta anche actio ad exhibendum: Termini dimezzati (anche per ric. incidentale e
motivi aggiunti)
Il ricorrente può stare in giudizio personalmente e la PA attraverso un suo dipendente
Rito camerale con sent. in forma semplificata
Il contributo unificato è ridotto a 300€
Può essere proposto in un giudizio già pendente
«2. In pendenza di un giudizio cui la richiesta di accesso è connessa, il ricorso di cui
al comma 1 può essere proposto con istanza depositata presso la segreteria della
sezione cui è assegnato il ricorso principale, previa notificazione all'amministrazione
e agli eventuali controinteressati. L'istanza è decisa con ordinanza separatamente dal
giudizio principale, ovvero con la sentenza che definisce il giudizio.
3. L'amministrazione può essere rappresentata e difesa da un proprio dipendente a ciò
autorizzato».
«4. Il giudice decide con sentenza in forma semplificata; sussistendone i presupposti,
ordina l'esibizione e, ove previsto, la pubblicazione dei documenti richiesti, entro un
termine non superiore, di norma, a 30 giorni, dettando, ove occorra, le relative
modalità.
5. Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano anche ai giudizi di
impugnazione».
Decisione: GA si pronuncia sulla fondatezza della pretesa e non lascia spazio a nuove
valutazioni della PA, che è quindi obbligata ad una mera condotta materiale.
Appello consentito sempre con dimezzamento dei termini.
Giudizio sul silenzio: riferimenti normativi
• Art. 2 l. 241 1990 (dovere di concludere il procedimento)
• Art. 31 Cpa (riconoscimento dell’azione)
• Art. 34 Cpa (oggetto dell’azione)
• Art. 117 Cpa (disciplina del rito processuale)
Art31 l’azione avverso il silenzio: 1. Decorsi i termini per la conclusione del
procedimento amministrativo e negli altri casi previsti dalla legge, chi vi ha interesse
può chiedere l’accertamento dell’obbligo dell’amministrazione di provvedere.
2. L’azione può essere proposta fintanto che perdura l’inadempimento e, comunque
non oltre un anno dalla scadenza del termine di conclusione del procedimento. È
fatta salva la riproponibilità dell’istanza di avvio del procedimento ove ne ricorrano i
presupposti. (termini)
3. Il giudice può pronunciare sulla fondatezza della pretesa dedotta in giudizio solo
quando si tratta di attività vincolata (quando pa deve valutare solo che ci siano
presupposti) o quando risulta che non residuano ulteriori margini di esercizio della
discrezionalità e non sono necessari adempimenti istruttori che debbano essere
compiuti dall’amministrazione.
In questi casi non parliamo di silenzio assenso.
34 sentenze di merito (tipologie): In caso di accoglimento del ricorso il giudice, nei
limiti della domanda:
b) ordina all’amministrazione, rimasta inerte, di provvedere entro un termine;
art 117 ricorso avverso il silenzio. 1. Il ricorso avverso il silenzio è proposto, anche
senza previa diffida (prima era un passaggio obbligato, nella prassi si preferisce
farlo), con atto notificato all'amministrazione e ad almeno un controinteressato nel
termine di cui all'articolo 31, comma 2.
2. Il ricorso è deciso con sentenza in forma semplificata e in caso di totale o parziale
accoglimento il giudice ordina all'amministrazione di provvedere entro un termine
non superiore, di norma, a trenta giorni.
3. Il giudice nomina, ove occorra, un commissario ad acta con la sentenza con cui
definisce il giudizio o successivamente su istanza della parte interessata.
Presupposti: Accertamento dell’illegittimità del comportamento omissivo della PA,
il GA deve verificare:
1) L’esistenza di un obbligo di provvedere (es. no obbligazione contrattuale)
2) Legittimazione del soggetto che ha presentato l’istanza (es. no esposto
nell’interesse della collettività)
Regole del giudizio: Notifica entro 1 anno dalla scadenza del termine di conclusione
del procedimento
Rito in camera di consiglio
Dimezzamento dei termini processuali
Sentenza in forma semplificata
Possibilità di prevedere già nella sentenza la nomina del commissario ad acta
Commissario ad acta qui è un organo straordinario della PA
Decisione nel giudizio sul silenzio: Il GA può:
• Ordinare alla PA di provvedere esplicitamente entro 30 giorni (chi già lamenta
il ritardo non deve attendere oltre)
• Pronunciarsi sulla fondatezza della pretesa (solo se presupposti art. 31 co. 3)
• Nominare un commissario ad acta (ma! senza alcuna indicazione su come
provvedere→ forma di giudizio di ottemperanza senza giudicato e ‘in
bianco’) )
Sindacabilità degli atti del commissario: Art. 117 co. 4. «Il giudice conosce di tutte
le questioni relative all'esatta adozione del provvedimento richiesto, ivi comprese
quelle inerenti agli atti del commissario.»
→ come il giudice dell’ottemperanza il GA sul silenzio verifica la conformità degli
atti del commissario rispetto al mandato conferito
«5. Se nel corso del giudizio sopravviene il provvedimento espresso, o un atto
connesso con l'oggetto della controversia, questo può essere impugnato anche con
motivi aggiunti, nei termini e con il rito previsto per il nuovo provvedimento, e
l'intero giudizio prosegue con tale rito».
→favor per la connessione dei giudizi, ma se nuovo provvedimento si converte in
giudizio ordinario
«6. Se l'azione di risarcimento del danno ai sensi dell'articolo 30, co. 4 (da ritardo), è
proposta congiuntamente a quella di cui al presente articolo, il giudice può definire
con il rito camerale l'azione avverso il silenzio e trattare con il rito ordinario la
domanda risarcitoria».
Quindi se c’è cumulo di domande, il giudice le valuterà ciascuna con il proprio rito.
Indennizzo da ritardo art 2 bis co 1 bis 241/1990. 1-bis. «(…) in caso di inosservanza
del termine di conclusione del procedimento ad istanza di parte, per il quale sussiste
l'obbligo di pronunziarsi, l'istante ha diritto di ottenere un indennizzo per il mero
ritardo alle condizioni e con le modalità stabilite dalla legge».
Se proposta la richiesta di indennizzo→ va trattata congiuntamente al giudizio sul
silenzio con analogo rito
Risarcimento → ristoro perdita patrimoniale (o non) causata da attività illecita
Indennizzo → ristoro pregiudizio inflitto da attività lecita
→Non cumulabili

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