Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
principio della domanda: l’autorità giudicante si può pronunciare solo sui motivi
presentati dalla parte ricorrente.
Differenze con l’istanza di autotutela, ovvero la possibilità della PA di riformare,
convalidare, revocare un provvedimento.
Ricorso amministrativo:
- PA in posizione di terzietà rispetto agli interessi coinvolti
- Limite della domanda
- Garanzie del contraddittorio (informazione dei contro interessati, questi
possono difendersi presentando memorie)
- Valutazione dei soli vizi (limite della domanda)e obbligo di pronuncia
Istanza di riesame:
- PA valuta interesse pubblico specifico
- Valutazione discrezionale dei vizi (può andare oltre a quello che ha presentato
la parte)
- Normali garanzie partecipative
- No obbligo di risposta
3. Il mancato esercizio della facoltà di scelta, prevista dal primo comma del presente
articolo, preclude ai controinteressati, ai quali sia stato notificato il ricorso
straordinario, l'impugnazione dinanzi al Consiglio di Stato in sede giurisdizionale
della decisione di accoglimento del Presidente della Repubblica, salvo che per vizi di
forma o di procedimento propri del medesimo.
Rimedi contro le decisioni del PdR: ricorso al Cons. Stato solo per vizi di formali o
procedurali (c.d. errores in procedendo)
oppure per revocazione (in caso di errore grave, dolo del giudice, delle parti o degli
avvocati, utilizzo documenti falsi, sentenza penale che ha dichiarato falsi documenti o
titoli etc.)
uno dei problemi che caratterizza questo ricorso è capire la natura, amministrativa o
giurisdizionale? Rimane un tipo di rimedio amministrativo, tuttavia sonno tanti gli
elementi che propendono verso una natura di tipo giurisdizionale.
Ammissibilità del sindacato di legittimità costituzionale durante il
procedimento per l’espressione del parere del Consiglio di Stato (che viene
sospeso) (art. 69, comma 1, l. n. 69/2009)
Introduzione della vincolatività del parere del Consiglio di Stato ricorso al
Cons. Stato solo per vizi di formali o procedurali (c.d. errores in procedendo)
oppure per revocazione (in caso di errore grave, dolo del giudice, delle parti o
degli avvocati, utilizzo documenti falsi, sentenza penale che ha dichiarato falsi
documenti o titoli etc.)
Ammissibilità del giudizio di ottemperanza, si esperisce quando
l’amministrazione non esegue il giudizio del giudice amministrativo e si chiede
al giudice amministrativo di obbligare la PA di dare esecuzione alla decisone o
si sostituisce alla stessa (art. 112, comma 2, lett. d) C.P.A.)
Estensione della tutela cautelare
Previsione del Contributo unificato
IL GIUDICE AMMINISTRATIVO
La giustizia amministrativa è organizzata su due ambiti, la tutela giurisdizionale e la
tutela amministrativa. La tutela giurisdizionale è affidata a due ambiti di giudici,
giudice ordinario e giudice amministrativo. La tutela in via amministrativa è affidata
alla stessa PA.
La giurisdizione del giudice amministrativo è regolato nel codice di procedura
amministrativa.
Giudice amministrativo è ritenuto un giudice speciale che ha delle regole speciali, sia
dal punto di vista soggettivo sia per quanto riguarda i contenuti di questo potere.
Capo II CPA organi della giurisdizione amministrativa
Art.4 giurisdizione dei giudici amministrativi. 1. La giurisdizione amministrativa è
esercitata dai Tribunali amministrativi regionali e dal Consiglio di Stato secondo le
norme del presente codice.
Tar e consigli di stato in secondo e ultimo grado. C’è la possibilità di un terzo grado
davanti alle sezioni unite della corte di cassazione solo per i conflitti di problemi di
giurisdizione.
La regione Sicilia ha tante peculiarità, ha un proprio consiglio di stato, consiglio di
giustizia amministrativa per la regione siciliana che svolge le funzione di consiglio di
stato nei confronti delle decisioni del tar sicilia, quindi non davanti al consiglio di
stato con sede a Roma. Questa ha solo due sezioni, una giurisdizionale e una
consultiva.
Altra peculiarità è l’organo di autogoverno. I magistrati amministrativi hanno il
consiglio di presidenza, che hanno la stessa funzione del CSM, delibera in materia di
assunzioni, trasferimenti, promozioni, provvedimenti disciplinari.
TAR: tribunali amministrativi regionali, solo perché sono regionali non vuol dire che
ognuno ha una disciplina diversa, sono 20. Erano stati già previsti nella costituzione
del 1948, ma furono Istituiti con la l. 1034/1971 con sede nel Capoluogo di ogni
Regione, ( per in numero della popolazione 8 con sezioni staccate, ma con min. 5
magistrati) dipendono dallo Stato (non dalle Regioni).
Organi collegiali, può decidere in collegialità, min 3 (Presidente e 2 componenti)
Rapporto di competenza, si pone il problema della competenza. In passato si poteva
presentare il ricorso al TAR dalla scelta del ricorrente, oggi dal cpa esistente il
principio della competenza territoriale che è inderogabile, quindi va presentato al
TAR in cui ha sede l’amministrazione che ha emanato l’atto (ma non vizio se
all’interno di una stessa sede)
Disciplinati dall’art. 5 C.p.a tribunali amministrativi regionali.
1. Sono organi di giurisdizione amministrativa di primo grado i tribunali
amministrativi regionali e il Tribunale regionale di giustizia amministrativa
per la regione autonoma del Trentino - Alto Adige. (ha un tar ad hoc)
2. Il tribunale amministrativo regionale decide con l'intervento di tre magistrati,
compreso il presidente. In mancanza del presidente, il collegio è presieduto dal
magistrato con maggiore anzianità nel ruolo. (profilo collegialità)
3. Il Tribunale regionale di giustizia amministrativa per la regione autonoma del
Trentino Alto Adige resta disciplinato dallo statuto speciale e dalle relative
norme di attuazione. (ci si rifà al proprio statuto speciale)
Presidente consiglio di Stato: Scelto dal Presidente del Consiglio dei ministri in
accordo con il Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa (con l’organo di
autogoverno della giustizia amministrativa e nominato con decreto del Presidente
della Repubblica. Compiti: esercita le funzioni di indirizzo politico amministrativo.
Presiede il Consiglio di Presidenza. Suddivide le funzioni tra le sezioni.
Consiglieri di stato, modalità di reclutamento: 50% magistrati TAR con 4 anni
esperienza che ne facciano domanda, previo parere del Consiglio di Presidenza
25% → nominati dal governo (previo parere Cons. Presidenza) tra sogg. estranei alla
magistratura amm.va (prof., avv.)
25%→ mediante concorso pubblico riservato a determinate categorie
Concorso per accesso CdS: Possono partecipare:
I magistrati dei TAR che abbiano prestato servizio per almeno un anno
I magistrati ordinari e militari che abbiano alle spalle almeno 4 anni di
anzianità
I magistrati della Corte dei Conti
Gli avvocati dello Stato con almeno un anno di anzianità
I funzionari delle due Camere (Senato e Camera dei Deputati) che abbiano
prestato servizio per almeno 4 anni
I funzionari delle amministrazioni dello Stato con qualifica dirigenziale con
almeno 5 anni di servizio
Criticità: nomina governativa dei consiglieri, 25%. Transitabilità tra funzioni
consultive e giurisdizionali perché un magistrato che ha partecipato alla funzione
consultiva poi si trova a dover giudice in caso di impugnazione di quell’atto.
Incarichi governativi presso uffici ministeriali. La giurisprudenza costituzionale ha
affermato però la compatibilità delle nomine governative dei consiglieri di Stato
(n117/73)
Modalità di componimento: Il Consiglio può riunirsi in:
Sezione consultiva (2 Pres. e 9 Consiglieri)
Sezione giurisdizionale (2 Pres. e 12 consiglieri)
Adunanza Generale: ne fanno parte tutti i consiglieri in servizio e ha funzioni
consultive.
Adunanza Plenaria: composta dal Presidente del Cons. Stato + 12 magistrati
del Cons. Stato assegnati alle sezioni giurisdizionali → funzioni giurisdizionali
su questioni di particolare importanza (su richiesta delle singole Sezioni o del
Presidente ). Può anche rifiutare di pronunciarsi su una determinata questione.
Funzioni consultive:
Pareri facoltativi (su richiesta delle PA e mai vincolanti);
Pareri obbligatori e vincolanti per: (non ci si può discostare dal parre e
deve essere reso obbligatoriamente)
l’emanazione degli atti normativi, ad es. i regolamenti;
l’emanazione dei Testi unici;
le decisioni sui ricorsi al Presidente della Repubblica;
l’approvazione delle convenzioni predisposte dai Ministeri.
Consiglio di giustizia per la regione Sicilia: Organo di 2° grado per le decisioni del
Tar Sicilia
2 sezioni: 1 giurisdizionale ed 1 consultiva
Composizione mista:
Metà magistrati di carriera (Consiglieri di Stato collocati fuori ruolo)
Metà nominati dal Presidente Regione
La giurisdizione amministrativa: nasce nel 1889 come giudizio di impugnazione. Si
impugnava per chiedere l’annullamento di un provvedimento amministrativo che lede
un soggetto. Unica finalità è l’annullamento dell’atto se contrario alla legge. Tutela
successiva all’emanazione di un atto che ha leso l’interesse del cittadino. Effetto
eliminatorio dell’atto lesivo impugnato.
Il GA come unico giudice degli interessi: evoluzione dall’art 103 cost, tutela
finalizzata all’annullamento dell’atto amministrativo. Sentenza 500/1999 sancì la
risarcibilità degli interessi legittimi. Legge 205/2000 prima riforma importante, si
recepì la novità della risarcibilità anche degli interessi legittimi, ne attribuì la
giurisdizione al GA. Cpa 2010 codificherà, riordinando tutta la materia.
Codice processo amministrativo, d.lgs. 104/2010. Testo unico che accorpa tutte le
normative esistenti. Principi codificati nel CPA: principio tutela piena ed effettiva
art1. Principio parità delle parti, contradditorio e giusto processo art2. Principio
ragionevole durata art2. Dovere di motivazione e sinteticità degli atti art3.
Il cpa è abbastanza completo, però ci sono degli aspetti per cui si rinvia al cpc perché
in passato gran parte degli istituti erano analoghi.
Art29 cpa rinvio esterno. «1. Per quanto non disciplinato dal presente codice si
applicano le disposizioni del codice di procedura civile, in quanto compatibili o
espressione di principi generali.
2. Le notificazioni degli atti del processo amministrativo sono comunque disciplinate
dal codice di procedura civile e dalle leggi speciali concernenti la notificazione degli
atti giudiziari in materia civile»
Art 38 rinvio interno. «1. Il processo amministrativo si svolge secondo le
disposizioni del Libro II (giudizio di 1° grado) che, se non espressamente derogate, si
applicano anche alle impugnazioni e ai riti speciali.» (rapporto tra tar e consiglio di
stato. Rinvia alla disciplina del ricorso al tar)
Art2 cpa: 1. Il processo amministrativo attua i principi della parità delle parti, del
contraddittorio e del giusto processo previsto dall'articolo 111, primo comma, della
Costituzione.
2. Il giudice amministrativo e le parti cooperano per la realizzazione della
ragionevole durata del processo
Principio del contradditorio: la notifica, l’informazione di tutte le parti interessate è
indispensabile per l’attuazione di questo principio. Ogni atto compito dalle parti o dal
giudice deve essere reso noto a tutte le parti del processo. Il giudice non può statuire
sulla domanda, se le parti non sono regolarmente convocate in giudizio. Comporta la
parità degli strumenti di tutela (conoscenza atti e questioni processuali).
Bilanciamento con principio di celerità.
Art3 dovere di motivazione 1. «Ogni provvedimento decisorio del giudice è
motivato»
Prima della l 205/2000 no obbligo di motivazione. Concisa esposizione dei motivi in
fatto e in diritto della decisione, anche con rinvio a precedenti cui intende
conformarsi (art. 88,c2 lettd) ratio è il controllo democratico sul corretto svolgimento
della funzione giurisdizionale.
Principio di sinteticità degli atti 2. «Il giudice e le parti redigono gli atti in maniera
chiara e sintetica».
Ma! equilibrio tra esigenze di efficienza del processo e quella di tutela effettiva
Circolare del Presidente del Consiglio di Stato 2016 → invito agli avvocati a non
superare le 25 pagine e ai magistrati 20 o max 40 per le questioni complesse.
Principi propri del processo amministrativo.
Principio dell’impulso di parte. La parte ricorrente ha la signoria su tutte le fasi del
processo, senza l’attivazione del ricorrente il processo si estingue (perenzione). È una
giurisdizione di tipo soggettivo del processo amministrativo.
Principio della domanda: il ricorrente attraverso il ricorso decide unilateralmente il
thema decidendum. Art. 40 co. 1 «Il ricorso deve contenere distintamente: (…) lett.
d) i motivi specifici su cui si fonda il ricorso; (ininfluente l’erronea indicazione della
norma violata)
Art. 34 il giudice si pronuncia «nei limiti della domanda» → dovere
di corrispondenza tra chiesto e pronunciato
Vincola il giudice che non lo può allargare con altri aspetti, lo possono fare solo le
parti interessate con un ricorso incidentale, ma il giudice no.
Principio dispositivo con metodo acquisitivo. La parte ricorrente prevede le
censure, fa riferimento alle norme violate o dei fatti successi, pareri non rispettati.
l’onere della prova ricade sulle parti intimate (PA e contro interessati) non sul
ricorrente. Art 45 c4, la mancata produzione dell’atto impugnato non implica
decadenza, è la PA che deve produrre la documentazione utile.
Caratteristica del processo amministrativo. Il processo amministrativo è una vocatio
judicis e non vocatio in jus come nel processo civile. l’atto instaurativo del processo è
il deposito del ricorso presso il GA attraverso il quale si chiede di provvedere sulla
domanda. Se nessuno delle parti contro interessate si presenta in giudizio nonostante
siano state informate, il processo prosegue. Se il ricorrente rinunzia al ricorso il
processo si estingue.
Il giudice amministrativo è sempre collegiale. Altra caratteristica è che le udienze
sono sempre pubbliche come gli atti, salvo quelle in camere di consiglio.
Art7 giurisdizione amministrativa: 1. Sono devolute alla giurisdizione
amministrativa le controversie, nelle quali si faccia questione di interessi legittimi e,
nelle particolari materie indicate dalla legge, di diritti soggettivi, concernenti
l'esercizio o il mancato esercizio del potere amministrativo, riguardanti
provvedimenti, atti, accordi o comportamenti riconducibili anche mediatamente
all’esercizio di tale potere, posti in essere da pubbliche amministrazioni. Non sono
impugnabili gli atti o provvedimenti emanati dal Governo nell’esercizio del potere
politico.
Interessi legittimi sempre, per i diritti soggettivi solo nelle materie in cui ha la
competenza esclusiva.
Oggetto della GA:
1. Controversie per lesione di Interessi legittimi
2. Controversie per lesione di Diritti soggettivi (casi tipici)
3. Controversie risarcitorie di Interessi legittimi
Causate da: provvedimenti, atti, accordi o comportamenti della PA (o di altri
soggetti equiparati, amministrazioni pubbliche in forma privata) espressione
dell’esercizio del ‘potere’ amministrativo (PA parte necessaria)
Esclusione degli atti politici: Sono quegli atti che sono sottratti al sindacato del
giudice, perché rientrano nell’esercizio di un potere strettamente politico (questione
di fiducia, programma di governo), si differenziano dagli atti di alta amministrazione
che invece sono sindacabili sotto il profilo dell’illegittimità (nomina dirigenti finanza,
generali forze armate, presidenti consorzi o authorities)
Tripartizione della GA: 2. Per pubbliche amministrazioni, ai fini del presente codice,
si intendono anche i soggetti ad esse equiparati o comunque tenuti al rispetto dei
principi del procedimento amministrativo.
3.La giurisdizione amministrativa si articola in giurisdizione generale di legittimità,
esclusiva ed estesa al merito.
4. Sono attribuite alla giurisdizione generale di legittimità del giudice
amministrativo le controversie relative ad atti (endoprocedimentali), provvedimenti
(esterni) o omissioni delle pubbliche amministrazioni, comprese quelle relative al
risarcimento del danno per lesione di interessi legittimi e agli altri diritti patrimoniali
consequenziali, pure se introdotte in via autonoma. (i danni conseguenti
dall’annullamento di un atto) (non ha bisogno di essere prevista dalla legge, è sempre
prevista in capo al giudice)
5. Nelle materie di giurisdizione esclusiva, indicate dalla legge e dall'articolo 133, il
giudice amministrativo conosce, pure ai fini risarcitori, anche delle controversie nelle
quali si faccia questione di diritti soggettivi.
6. Il giudice amministrativo esercita giurisdizione con cognizione estesa al merito
nelle controversie indicate dalla legge e dall'articolo 134. Nell'esercizio di tale
giurisdizione il giudice amministrativo può sostituirsi all'amministrazione.
Giurisdizione generale di legittimità oggetto: Vertenze contro atti, provvedimenti o
comportamenti omissivi della PA che abbiano leso interessi legittimi per ottenere:
→ l’annullamento dell’atto
→ l’ordine di provvedere (silenzio)
→ la condanna al risarcimento del danno, sia per la lesione degli int. leg. che dei
diritti patrimoniali consequenziali
I diritti patrimoniali consequenziali: Diritto al risarcimento del danno che
scaturisce in seguito all’annullamento di un provvedimento che abbia inciso su un DS
(prima al GO)
Es. Annullamento del decreto di esproprio o della revoca del contratto di consulenza
→danni subiti in pendenza del provvedimento illegittimo (stipendi non versati)
Oggi risarcibili dallo stesso GA anche a prescindere dall’annullamento dell’atto (cade
la pregiudizialità)
Giurisdizione esclusiva: è una giurisdizione eccezionale, perché solo per le materie
previste dalla legge e dall’art 133 materie di giurisdizione esclusiva. Doppia tutela,
annullamento e risarcimento sia per la lesione di interessi legittimi che di diritti
soggettivi. Es. accordi, silenzio, accesso, pubblici servizi, aurhorities etc.
Giurisdizione di merito: giurisdizione eccezionale, ancora più eccezionale infatti i
casi sono pochi. Si può esaminare l’opportunità e la convenienza dell’atto impugnato
oltre che la legittimità. Oltre che annullare può anche modificare, riformare e
riadottare l’atto. Es ottemperanza (esecuzione, quando l’amministrazione non
adempie alle sentenze), ricorsi elettorali, nulla osta cinematografici.
Co. 7. Il principio di effettività è realizzato attraverso la concentrazione davanti al
giudice amministrativo di ogni forma di tutela degli interessi legittimi e, nelle
particolari materie indicate dalla legge, dei diritti soggettivi.
Superamento della pregiudiziale → il GA può garantire una tutela effettiva. Prima si
andava dal GA per l’annullamento e dal GO per il risarcimento, oggi non c’è più
questa necessità.
GA tutela piena. Annullamento dell’atto per violazione di interessi legittimi e di
diritti soggettivi (GE)
Risarcimento del danno subito dall’azione illegittima della PA e di quelli che
conseguono all’annullamento (anche direttamente senza l’annullamento)
LA COMPETENZA DEL GIUDICE AMMINISTRATIVO
Differenza tra giurisdizione e competenza. Giurisdizione è la legge che ha stabilito
che una quota di quel potere sia riconosciuto ad un soggetto, la legge stabilisce la
giurisdizione ad un giudice. La competenza è un problema interno, stabilire il giudice
competente. Nella giurisdizione amministrativa c’è il problema della competenza.
Abbiamo limiti esterni ed interni. Esterni, non siamo nell’ambito del potere
giurisdizionale, potere attribuito ad altro potere dell’ordinamento. Se non sono
superati i limiti esterni abbiamo un difetto assoluto di giurisdizione. Nel caso di limiti
interni determinano un difetto relativo di giurisdizione, organo giurisdizionale ma
non ha esercitato il potere nell’ambito della sua giurisdizione.
Non parliamo di conflitti di attribuzione, ma conflitti di giurisdizione. Conflitti di
giurisdizione si ha tra organi appartenenti a diversi organi di giurisdizionali che
saranno risolti dalle sezioni unite di cassazione.
I conflitti di competenza possono sorgere tra organi che appartengono allo stesso
apparato pubblico o organo giurisdizionale e vengono risolti, quando si tratta di
organi appartenenti alla PA, dall’organo sovraordinato. Se sorgono tra giudici
amministrativi vene risolto dal consiglio di stato.
Sia il GA che il GO hanno materie di giurisdizione esclusiva, ma per le altre materie
si applica il criterio di riparto della giurisdizione, la causa petendi.
Sono stati elaborati dalla giurisprudenza dei modi per individuare se ci troviamo di
fronte ad un interesse legittimo o diritto soggettivo perché non è sempre chiaro.
Seconda una teoria bisogna guardare se l’amministrazione ha agito d’imperio oppure
attraverso una attività di gestione. Quindi se ha esercitato un potere siamo di fronte a
una situazione di interesse legittimo (imperio). Quindi bisogna andare a vedere il tipo
di potere che viene esercitato. Altra teoria è quella di andare a guardare la norma che
è stata violata, se è una norma di relazione, che disciplina i rapporti tra soggetti
pubblici e privati, se si viola vuol dire che siamo di fronte ad un diritto soggettivo, se
siamo di fronte una norma di azione abbiamo una violazione di un interesse legittimo.
Sono teorie che vengono utilizzate anche da giudici nelle loro sentenze.
Ultima teoria è quella della carenza di potere, si guarda se l’amministrazone
nell’emanazione dell’atto lo abbia fatto in carenza di potere e la situazione che si
contrappone è quella di diritto soggettivo.
Es,zone a traffico limitato, c’era stata una delibera del comune che prevedeva delle
tariffe, furono impugnate davanti al GA che aveva annullato queste delibere e i
soggetti che avevano fatto ricorso si rivolgono di nuovo al comune per l’indennizzo
della somma versata, il comune nega le somme e i cittadini fatto ricorso al tar contro
il diniego del ricorso. Il tar dice che non si trattava di interesse ma diritto quindi ci si
doveva rivolgere al GO. Gli interessati vanno al consiglio di stato che conferma la
giurisdizione del GO, però poi ci si rivolge alla cassazione che conferma il criterio
della causa petendi e la situazione che si contrappone è diritto non interesse.
Due sono le modalità attraverso le quali si può ottenere una pronuncia sulla
giurisdizione. Nel momento in cui si decide di contestare la giurisdizione scelta dal
ricorrente, il ricorrente fa una scelta, i contro interessati possono contestare questa
scelta. Possono o contestare il difetto di giurisdizione davanti allo stesso giudice che
è stato adito, a cui si è presentato il ricorso. Oppure il regolamento preventivo di
giurisdizione che si presenta alla cassazione, si chiede alla cassazione di pronunciarsi
sulla giurisdizione. Lo possono fare la PA o i contro interessati.
1 difetto di giurisdizione, può sollevare la questione o il giudice adito che lo fa
d’ufficio, oppure una delle parti, pa resistente o contro interessati. La PA resistente
perché resiste al ricorso.
Il giudice adito può semplicemente confermare la giurisdizione, quindi non ritiene
che ci sia un problema di giurisdizione, oppure declina la sua giurisdizione e deve
indicare il GO competente. Art11 cpa. Oppure può sollevare d’ufficio il difetto di
giurisdizione. In primo grado lo può fare sempre, in appello potrà d’ufficio sollevare
un difetto di giurisdizione solo se nella sentenza impugnata ci si è pronunciati sulla
giurisdizione in maniera implicita o esplicita.
Parte resiste e controninteressati possono sollevare il difetto di giurisdizione, il
giudice si può pronunciare affermando la sua giurisdizione oppure affermare che non
è di sua competenza. I contro interessati e la pa possono impugnare la decisione del
tar sulla giurisdizione in appello davanti al consiglio di stato. È l’unico caso in cui
abbiamo 3 gradi di giudizio, negli altri casi ne abbiamo 2. Il giudice di primo grado
che si pronuncia sulla giurisdizione, in appello che le parti non sono d’accorso e poi
si va davanti al consiglio di stato e questa si può impugnare davanti alle sezioni unite
di cassazione.
Qualora venga indicato un altro giudice si continua presso questo.
La parte può accettare la giurisdizione del giudice indicato, però se il giudice adito
non è più Il GA ma il GO o viceversa, la parte dovrà riproporre il giudizio davanti al
GO entro 3 mesi dal passaggio in giudicato della sentenza.
Prima accadeva che si andava al GO che diceva non era sua giurisdizione e nel
frattempo scadevano i termini, oggi indipendentemente dalla scadenza dei termini, si
hanno 3 mesi per presentare il ricorso davanti al giudice indicato.
La parte non accetta la decisione e impugna la pronuncia davanti al consiglio di stato.
Il giudice indicato poterebbe essere egli stesso non d’accordo e richiede il
regolamento preventivo di giurisdizione. Chiede di rivolgersi alla corte di cassazione
direttamente senza aspettare il secondo grado del consiglio di stato, senza rischiare
che una delle parti contesti la giurisdizione.
Le misure cautelari: quando c’è un problema della giurisdizione si perde tempo.
Sospensione degli effetti del provvedimento impugnato.
La seconda strada è quella di rivolgersi direttamente alla corte di cassazione. È un
metodo di natura non impugnatoria. Ha un limite, può essere esperito fin quando la
causa non è decisa in primo grado, può essere anche nelle more del giudizio, fin
quando non sia arrivato a sentenza si può adire la corte costituzionale.
Chi può chiederlo: le parti, pa resistente e controinteressati e il giudice che è stato
investito della giurisdizione da un altro giudice amministrativo.
Devono seguire un certo iter, la notifica e il deposito
Art 10 cpa: 1. Nel giudizio davanti ai tribunali amministrativi regionali è ammesso il
ricorso per regolamento preventivo di giurisdizione previsto dall'articolo 41 del
codice di procedura civile.(rinvio esterno) Si applica il primo comma dell'articolo 367
dello stesso codice.2. Nel giudizio sospeso possono essere chieste misure cautelari,
ma il giudice non può disporle se non ritiene sussistente la propria giurisdizione.
Art.367 1 Una copia del ricorso per cassazione proposto a norma dell'articolo 41,
primo comma, è depositata, dopo la notificazione alle altre parti, nella cancelleria del
giudice davanti a cui pende la causa, il quale sospende il processo se non ritiene
l'istanza manifestamente inammissibile o la contestazione della giurisdizione
manifestamente infondata. Il giudice istruttore o il collegio provvede con ordinanza.
2 Se la Corte di cassazione dichiara la giurisdizione del giudice ordinario, le parti
devono riassumere il processo entro il termine perentorio di sei mesi dalla
comunicazione della sentenza.
3 mesi giudice amministrativo.
Il giudice adito può sospendere il giudizio con ordinanza. L’ordinanza sarà appellata
davanti al consiglio di stato dalle parti che non sono d’accorto. Il giudice adito che
non decide di sospendere il ricorso può essere impugnato davanti al consiglio di stato.
Quando si sospende il processo si sospendono le azioni processuali ma riprenderanno
quando interverrà la decisione della cassazione.
È diverso il provvedimento impugnato dalla sospensione del giudizio. Nel primo caso
si sospendono gli effetti.
Il GA adito concordi sul difetto di giurisdizione sospende il processo e aspetta la
pronuncia della cassazione. Oppure il giudice adito ritiene manifestatamente
inammissibile il ricorso. Il processo si conclude con una ordinanza. Il giudizio va
riproposto davanti al giudice adito entro 3 mesi, se non si fa nei tempi il giudizio si
estingue.
Art41 cpc La pubblica amministrazione che non è parte in causa può chiedere (3) in
ogni stato e grado del processo che sia dichiarato dalle sezioni unite della Corte di
cassazione il difetto di giurisdizione del giudice ordinario a causa dei poteri attribuiti
dalla legge alla amministrazione stessa, finché la giurisdizione non sia stata affermata
con sentenza passata in giudicato.
LE PARTI DEL PROCESSO
I soggetti che possono prendere parte dell’iter processuale. Il giudice è un soggetto
terzo e la PA è una parte del processo. Ci sono parti che possono partecipare e entrare
nel processo.
Tra i vari principi del processo amministrativo vi è il principio impulso di parte. Si
offre una giurisdizione di tipo soggettivo, la domanda che viene fatta al giudice
amministrativo è limitata agli interessi che si rivolge al giudice che aspira
all’annullamento del provvedimento amministrativo o il risarcimento. la parte ha il
monopolio della fase di introduzione della domanda (mai d’ufficio) e mantiene la
signoria della domanda medesima nel corso di tutto il processo. Se la parte ricorrente
non mostra interesse nella prosecuzione, il processo perisce dopo un tot di tempo.
La parte processuale in senso formale designa il soggetto che propone o quello nei
cui confronti è proposta la domanda. Secondo il principio della domanda il giudice si
deve attenere solo alla domanda del ricorrente non può ampliarla.
L’individuazione delle parti in senso formale avviene con la notificazione del ricorso.
Amministrazione resistente e contro interessati
Il processo amministrativo coinvolge gli interesse pubblico, i soggetti coinvolti
possono interessati molti di più rispetto a quelli degli altri processi. Quindi, data la
presenza di un soggetto pubblico e di un interesse pubblico vi è l’estensione della
platea dei soggetti coinvolti e delle modalità di partecipazione. (è un concetto
multiforme, non si ferma all’aspetto privatistico, ma si può estendere ad altri aspetti)
l’impugnazione di un provvedimento può interessare più soggetti.
Art 27 co1 CPA contradditorio: 1. Il contraddittorio è integralmente costituito
quando l'atto introduttivo è notificato all'amministrazione resistente e, ove esistenti, ai
contro interessati
Si vogliono coinvolgere più soggetti possibili, però non si vuole nemmeno rallentare
l’iter processuale, quindi ci sono delle regole per partecipare al processo
amministrativo. quindi vengono indicati si soggetti che possono partecipare e quelli
che possono e devo partecipare. La finalità è quella di garantire il contradditorio,
ovvero quando i soggetti interessati sono informati e hanno la facoltà di intervenire. Il
processo amministrativo coinvolge solo una parte, il ricorrente, gli altri soggetti sono
in più, ma le parti interessate sono il ricorrente e il giudice. Poi ci sono soggetti che
l’ordinamento impone che siano avvisate, al fine della corretta instaurazione devono
essere avvertite le parti necessarie: ricorrente, PA resistente e controinteressati.
Questi soggetti possono intervenire o meno.
Amministrazione resistente è l’amministrazione che ha emanato l’atto. I contro
interessati non sempre ci sono, però se ci sono devono essere per forza informarte
Parti necessarie: ricorrente, PA resistente e contro interessati.
Parti eventuali: coi interessati e interventori (se lo vengono a sapere, se vogliono,
possono intervenire, tuttavia l’ordinamento non impone che questi vengano
informati)
Le parti necessarie vengono individuate con la notifica del ricorso e sono necessarie
perché in assenza di notifica il GA rileva d’ufficio l’inammissibilità del ricorso per
difetto di regolare notifica (presupposto processuale) (obbligo di garantire il
contraddittorio)
Art41 co2: «Qualora sia proposta azione di annullamento il ricorso deve essere
notificato, a pena di decadenza, alla pubblica amministrazione che ha emesso l’atto
impugnato e ad almeno uno dei controinteressati che sia individuato nell’atto stesso»
Obbligo di notifica alla PA resistente ed almeno uno dei contro interessati. A volte ci
sono atti che hanno un numero elevato di contro interessati, quindi potrebbe essere
difficile andare a individuarli tutti, sono soggetti che traggono un vantaggio dall’atto
impugnato. Contro interessati che sia facile da individuare. Diverso è il caso
dell’integrazione del contradditorio.
Ricorrente:
- E’ il soggetto titolare dell’azione che agisce a tutela di un IL o DS
- Può essere un soggetto privato o un ente pubblico (altra PA che impugna,
comune impugna provvedimento della regione)
- Ha la disponibilità del ricorso (dall’inizio alla fine ha la signoria di tutto il
ricorso)
- Ha interesse all’annullamento dell’atto o al risarcimento del danno (petitum)
- Possono anche essere più soggetti con posizioni omogenee (ricorso collettivo,
più soggetti stesso interesse e vogliono tutelare posizioni omogenee)
Amministrazione resistente:
- Autorità che ha emanato l’atto o rispetto alla quale è maturato il silenzio, o nei
cui confronti viene fatto valere il DS (nei casi di giurisdizione esclusiva)
- Può essere anche un soggetto privato equiparato ad una PA (art. 7 cpa)
funzionari pubblici servizi.
- Non ha l’obbligo di costituirsi in giudizio
- Ha il dovere di fornire la documentazione dell’atto impugnato art. 46 Cpa (ma
no sanzione)
- Ha interesse alla conservazione dell’atto (interesse opposto a quello del
ricorrente)
Contro interessati:
- Soggetti titolari della legittimazione a contraddire in quanto traggono un
vantaggio dall’atto impugnato
- Hanno interesse qualificato alla conservazione dell’atto (requisito di ordine
sostanziale)
- Devono essere individuati (dall’atto) o facilmente individuabili (requisito di
ordine formale) (sostanziale sono soggetti che non compaiono nell’atto ma
hanno interesse che non venga accolto quel ricorso)
- Sono parte necessaria solo se esistono
- Possono intervenire anche se non intimati (dimostrando la loro posizione di
essere pregiudicati, quindi subire delle lesioni dall’accoglimento del
ricorso)
- L’individuazione comporta la valutazione della lesione
- Sufficiente la notifica solo ad uno, salvo integrazione
- Mancata notifica ad almeno uno dei controinteressati → declaratoria di
inammissibilità del ricorso per accertata carenza di un presupposto
processuale.
I contro interessati vanno valutati di volta in volta. Sarà onere sempre della parte
procedere alla notifica.
Quando l’interesse legittimi è pretensivo, chiedo qualcosa e l’amministrazione me
l’ha negata vi è una carenza di contro interessati. Se un interesse è oppositivo è più
semplice trovare contro interessati. Ma non è sempre applicabile (interesse pretensivo
a partecipare ad una procedura concorsuale o interesse oppositivo al decreto di
censura)
Art 49 integrazione del contradditorio. 1. Quando il ricorso sia stato proposto solo
contro taluno dei controinteressati, il presidente o il collegio ordina l'integrazione del
contraddittorio nei confronti degli altri. (…)
3. Il giudice, nell'ordinare l'integrazione del contraddittorio, fissa il relativo termine,
indicando le parti cui il ricorso deve essere notificato. Può autorizzare, se ne
ricorrono i presupposti, la notificazione per pubblici proclami prescrivendone le
modalità. Se l'atto di integrazione del contraddittorio non è tempestivamente
notificato e depositato, il giudice provvede ai sensi dell’art. 35 (improcedibile).
4. I soggetti nei cui confronti è integrato il contraddittorio ai sensi del comma 1 non
sono pregiudicati dagli atti processuali anteriormente compiuti.
Ratio: esigenza che il giudice non statuisca su alcuna domanda senza aver dato modo
a tutte le parti che possono essere incise nella propria posizioni soggettive di
partecipare al processo. Necessità di dare alle parti stesse una posizione di
uguaglianza in ordine alla possibilità di elaborazione del contenuto della sentenza.
Parti eventuali: Soggetti che ricevono dal provvedimento impugnato un danno o un
beneficio indiretto, (non direttamente altrimenti sarebbero interventori necessari) che
non sono stati chiamati in giudizio (perché non sussisteva nei loo confronti l’obbligo
di notifica) e che, ferma restando la delimitazione dell'oggetto del giudizio (scelto dal
ricorrente, non possono cambiare il thema decidendum) compiuta dal ricorrente,
possono intervenirvi adducendo argomenti a sostegno delle contrapposte tesi:
- Interventori ad opponendum (si oppongono alle ragioni del ricorrente)
- Interventori ad adiuvandum (vanno nella stessa direzione del ricorrente)
- Cointeressati (hanno stesso interesse del ricorrente, possono ottenere un
vantaggio nella sfera giuridica)
Una volta intervenuti hanno le stesse garanzie processuali delle parti necessarie.
Es. vicino per demolizione di una veranda.
L’intervento in giudizio: è la partecipazione di un terzo in un processo
amministrativo già pendente. (il terzo è una parte eventuale)
Art.28 cpa: «Se il giudizio non è stato promosso contro alcuna delle parti nei cui
confronti la sentenza deve essere pronunciata, queste possono intervenirvi, senza
pregiudizio del diritto di difesa»
Ci sono altri soggetti che potrebbero subire un pregiudizio ma non sono indicati,
questi devono poter intervenire.
Intervento volontario art 50 cpa, intervento per ordine del giudice art 51 cpa. Sono
interventi successivi all’instaurazione del procedimento. Possono farlo nel rispetto di
determinati requisiti valutati dalla corte.
Interventori ad opponendum: Controinteressati non intimati (ma pregiudicati dalla
eventuale sentenza di accoglimento) che possono intervenire con gli stessi poteri
delle parti principali. L’interesse di fatto (quello concreto) deve essere dipendente da
quello azionato in via principale o ad esso accessorio e consentirgli di avere un
vantaggio indiretto dal rigetto del ricorso.
Interesse di fatto e vantaggio diretto sono due requisiti affinchè si possa entrare
all’interno del processo. Ma non sempre sono considerati sufficienti
Es. Vicino rispetto all’impugnazione da parte del destinatario del provvedimento di
annullamento di un permesso di costruire; Proprietario di un terreno posto nelle
vicinanze di quello di un’industria quando sia stato impugnato l’atto che obbliga
l’industria ad osservare norme anti inquinamento;
1) gestore locale rispetto al ricorso contro il diniego di rinnovo occupazione suolo
pubblico presentato dal suo vicino concorrente;
2) Concorrente escluso che interviene ad opponendum nel processo di impugnazione
della revoca della concessione proposta dal concorrente vittorioso. Ha interesse alla
riedizione della gara
Interventori ad adiuvandum: I soggetti che hanno una posizione giuridica
dipendente, indiretta, da quella del ricorrente e che possono intervenire in giudizio
senza ampliare in alcun modo la materia del contendere e accettando il processo nello
stato e grado in cui si trova.
Riceverebbero un vantaggio dall’accoglimento del ricorso
Ma! No ammissione dell’intervento se l’interesse di cui è titolare lo avrebbe abilitato
in via principale (stratagemma per eludere i termini di decadenza) limite affermato
dalla giurisprudenza prevalente
Es. Inquilino rispetto all’impugnazione da parte del proprietario dell’ordinanza
sindacale che imponga dei lavori nell’edifico locato;
Ordine forense nel giudizio promosso dal Min. Giustizia contro la delibera del
Comune di alienare la sede del Tribunale
No ammissione intervento del mero residente nel giudizio contro il diniego di
autorizzazione all’installazione impianto radiofonia
Art 50. Intervento volontario in causa. 1.L'intervento è proposto con atto diretto al
giudice adito, recante l'indicazione delle generalità dell'interveniente. L'atto deve
contenere le ragioni su cui si fonda, con la produzione dei documenti giustificativi, e
deve essere sottoscritto.
non è previsto alcun termine decadenziale, l'atto di intervento va solo notificato alle
altre parti e depositato entro 30 gg. E’ ammesso entro 30 gg. prima dell’udienza.
Può essere ad adiuvandum o ad opponendum.
Art 28 co 2 cointeressati. «Chiunque non sia parte del giudizio e non sia decaduto
dall’esercizio delle relative azioni, ma vi abbia interesse, può intervenire accettando
lo stato e il grado in cui il giudizio si trova».
Non fanno parte del giudizio, ma hanno un interesse diretto e analogo a quello del
ricorrente.
La giurisprudenza non vuole riconoscere l’intervento da parte di questi soggetti
all’interno del giudizio, lo possono fare a differenza degli altri solo nei termini, 60 o
120.
I soggetti che hanno un interesse analogo a quello del ricorrente in quanto portatori di
un interesse che li abiliterebbe a proporre ricorso in via principale possono, purché
prima della consumazione del termine per l’impugnazione, intervenire a sostegno
dell’accoglimento.
Es. soggetti esclusi da un bando di gara→ Sì
Associazioni ambientaliste e Agriturismi rispetto all’impugnazione di un Piano
paesistico reg. da parte di un privato → No perché fuori termine
Co3 intervento obbligatorio: «Il giudice, anche su istanza di parte, quando ritiene
opportuno che il processo si svolga nei confronti di un terzo, ne ordina l’intervento»
Può chiedere l’integrazione del contradditorio, poi può ordinare l’intervento di un
soggetto terzo. Ordina la notifica a questi soggetti
Ratio: esigenze di economia processuale
≠ integrazione del contraddittorio (lì obbligo per il GA, qui facoltà del GA)terzo può
essere un contro interessato pretermesso o altra PA interessata al giudizio.
Es. Il giudice che chiama in giudizio, come terza, l’impresa di assicurazioni che sarà
tenuta a risarcire il danno in caso di soccombenza della PA (che magari non si
difende)
Art51. Intervento per ordine del giudice (iussu iudicis) Il GA ordina alla parte di
chiamare un terzo in giudizio in tutti i casi in cui ritenga opportuno che il processo si
svolga nei confronti di un terzo (ex art. 28, co. 3 Cpa)
Se la parte non provvede alla chiamata in giudizio, il ricorso è improcedibile. (ricorso
pendente e non può più andare avanti)
Soluzione accolta dal nuovo Cpa coerente con l’istituto dell’opposizione di terzo (art.
404 cpa).
Es. Il Giudice ordina la chiamata in giudizio dell’ultimo classificato della graduatoria
impugnata (il riicorrente aveva notificato solo al primo)
LA COMPETENZA DEL GIUDICE AMMINISTRATIVO
Questa valutazione si fa prima. Nel primo grado ha competenza i tar e in secondo
grado il consiglio di stato. In secondo grado il problema della competenza non si
pone, solo per il primo, salvo per il tar sicilia. In primo grado abbiamo 21 tar, per cui
bisogna individuare il tar a cui presentare il ricorso. L’ordinamento ha individuato dei
criteri per andare a individuare la scelta del giudice che ora è obbligatoria. In passato
c’era il fenomeno del forum shopping, si sceglieva il tribunale amministrativo
regionale dove presentare il proprio ricorso, questo per l’orientamento che questi
adottavano. Per porre fine a questa cattiva abitudine il cpa pone delle regole
inderogabili, quinidi non è più discrezione del ricorrente andare a individuare il
giudice competente.
Il criterio della giurisdizione non è il problema della competenza. Bisogna capire se
la giurisdizione appartiene al GA o GO, e poi deve capire a quale tar presentare il
ricorso.
Per la giurisdizione decide la corte di cassazione, per la competenza decide il
consiglio di stato.
E’ il quantum di giurisdizione assegnato a ciascun giudice
- Sotto il profilo soggettivo è la sfera di giurisdizione di cui è investito un
giudice.
- Sotto il profilo oggettivo è la capacità di un giudice di prendere cognizione di
una causa
Quando riceve il ricorso il giudice deve verificare se ha la competenza. Non sempre è
così facile, si può sbagliare anche in buona fede
Con il cpa del 210 la competenza del giudice amministrativo è diventata inderogabile.
Glia art sono 13/14/15/16
Il criterio generale è il criterio territoriale, art13. 1 Sulle controversie riguardanti
provvedimenti, atti, accordi o comportamenti di pubbliche amministrazioni è
inderogabilmente competente il tribunale amministrativo regionale nella cui
circoscrizione territoriale esse hanno sede.
Bisogna vedere dove ha sede l’amministrazione che ha emanato l’atto.
Lo stesso codice negli altri commi indica criteri suppletivi. Criteri riparto della
competenza:
1. Criterio della sede dell’organo
2. Criterio dell’efficacia dell’atto
3. Criterio della sede di servizio
4. Criterio degli atti statali o di PA a carattere ultraregionale
1: È competente il Tar nella cui circoscrizione ha sede l’autorità amministrativa che
ha emanato l’atto o posto in essere l’accordo o il comportamento impugnato.
Art 13. Criteri suppletivi. Il tribunale amministrativo regionale è comunque
inderogabilmente competente sulle controversie riguardanti provvedimenti, atti,
accordi o comportamenti di pubbliche amministrazioni i cui effetti diretti sono
limitati all'ambito territoriale della regione in cui il tribunale ha sede.
2. Per le controversie riguardanti pubblici dipendenti è inderogabilmente
competente il tribunale nella cui circoscrizione territoriale è situata la sede di
servizio».
2. Criterio dell’efficacia dell’atto (art. 13, co. 1).
se gli atti (ovvero gli accordi o i comportamenti) impugnati producono effetti
immediati e diretti, limitati all’ambito territoriale di una Regione, è competente
inderogabilmente il Tar nella cui circoscrizione tali effetti si producono.
3 Criterio della sede di servizio (art. 13, co. 2)
Per i ricorsi in materia di pubblico impiego proposti dal personale in servizio è
competente il Tar nella cui circoscrizione ha sede l’ufficio del pubblico dipendente
(c.d. foro del pubblico impiego).
Es. i provvedimenti degli organi periferici delle Capitanerie di porto o dell’Agenzia
delle entrate saranno impugnati al Tar dove questi organi esercitano la loro attività.
Art13 co3. Negli altri casi è inderogabilmente competente, per gli atti statali, il
Tribunale amministrativo regionale del Lazio, sede di Roma e, per gli atti dei soggetti
pubblici a carattere ultra regionale, il Tribunale amministrativo regionale nella cui
circoscrizione ha sede il soggetto (pubblico).
4 criterio degli atti statali o di PA a carattere ultraregionale
Criterio residuale, sempre basato sulla sede, con riferimento a quelle ipotesi di atti la
cui efficacia non sia territorialmente limitata alla circoscrizione di un Tar.
In queste ipotesi è competente il Tar Lazio-sede di Roma per gli atti delle PA statali,
mentre per gli atti dei soggetti pubblici a carattere ultraregionale il Tar nella cui
circoscrizione ha sede il soggetto pubblico (es. bandi di concorso a carattere
nazionale, atti Agenzia delle Entrate).
Es. Provv. Aggiudicazione appalto Trenitalia, il ricorso si presenta al Tar dove si
svolgeranno le attività oggetto dell’appalto
Se nessuno fa valere l’incompetenza, né d’ufficio né dalle parti, la sentenza vale.
Art 13 co 4 bis competenza per connessione: La competenza territoriale relativa al
provvedimento da cui deriva l'interesse a ricorrere attrae a sé anche quella relativa
agli atti presupposti dallo stesso provvedimento tranne che si tratti di atti normativi
o generali, per la cui impugnazione restano fermi gli ordinari criteri di attribuzione
della competenza.
→In astratto la competenza apparterebbe a Tar diversi, ma esigenze di unicità del
giudice (giurisprudenza oscillante)
Viene impugnato un provvedimento lesivo, ma nello stesso ricorso sono impugnati
due atti che sono impugnabili davanti a due tar differenti.
AP Cons Stato 2012: Ferrovie del Gargano e subappalto ad impresa siciliana
destinataria di una misura antimafia. AP: competenza Tar Puglia in base al criterio
dell’effetti lesivi dell’atto applicativo
AP Cons. Stato 2014: poiché l’informativa antimafia esplica effetti ultraregionali,
competente a conoscere dell’impugnazione della stessa è il T.A.R. del luogo ove ha
sede la Prefettura che ha adottato l’atto anche in caso di contestuale impugnazione sia
dell’informativa che degli atti applicativi adottati dalla stazione appaltante
(connessione per accessorietà).
Art14 competenza funzionale inderogabile. Sono ambiti per cui il legislatore ha
previsto la competenza di uno specifico tar, tar lazio o tar lombardia. L’art. 14
individua alcune ipotesi nelle quali la competenza spetta ad alcuni giudici in ragione
delle funzioni ad essi specificatamente spettanti.
Si tratta di una norma speciale che prevale sui criteri generali già descritti
Ratio: garantire l’omogeneità della giurisprudenza in settori delicati o non
frazionabili
Es. Tar Lazio in tema di espulsione di stranieri extracomunitari per motivi di
sicurezza; o di assegnazione di frequenza radiotelevisive; provvedimenti emessi
dall’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato in materia di giochi pubblici
con vincita in denaro
Art 14: 1. Sono devolute funzionalmente alla competenza inderogabile del Tribunale
amministrativo regionale del Lazio, sede di Roma, le controversie indicate
dall'articolo 135 e dalla legge.
2. Sono devolute funzionalmente alla competenza inderogabile del Tribunale
amministrativo regionale della Lombardia, sede di Milano, le controversie
relative ai poteri esercitati dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas.
3. La competenza è funzionalmente inderogabile altresì per i giudizi di cui agli
articoli 113 e 119*, nonché per ogni altro giudizio per il quale la legge o il presente
codice individuino il giudice competente con criteri diversi da quelli di cui
all’articolo 13.
Art15 rilievo dell’incompetenza. 1. Il difetto di competenza è rilevato d'ufficio
finché la causa non è decisa in primo grado. Nei giudizi di impugnazione esso è
rilevato se dedotto con specifico motivo avverso il capo della pronuncia impugnata
che, in modo implicito o esplicito, ha statuito sulla competenza.
Può essere rilevato d’ufficio o in secondo grado, se il giudizio di primo grado si è
pronunciato in maniera diretto o indiretta sulla competenza.
Dal momento che la competenza è inderogabile essa può essere oggi rilevata
d’ufficio dal giudice o eccepita dalle parti.
In primo grado, il difetto di competenza può essere rilevato d’ufficio, quando
la causa non è stata ancora conclusa con sentenza.
In secondo grado, può essere rilevato se dedotto con specifico motivo avverso
il capo della pronuncia impugnata che ha già statuito sulla competenza
Rilevazione dell’incompetenza in primo grado:
davanti al giudice adito, tar n1: 1. Dalle altre parti:
sollevando il difetto di competenza su cui si pronuncerà lo stesso Tar con
ordinanza;
Contro l’ordinanza:
a) regol. di competenza
b) appello cautelare (solo se anche ord. cautelare) bloccare gli effetti lesivi
dell’ordinanza impugnata
2. D’ufficio:
il TAR adito può:
declinare la propria competenza con ordinanza indicando il Tar competente;
il problema delle misure cautelari, il passato si faceva ricorso ad un giudice x e si
chiedeva subito un giudizio cautelare e poi si poneva il problema della competenza.
Oggi si prevede che il giudice amministrativo se ritiene di non avere competenza non
può pronunciarsi sulle misure cautelari, deve indicare il giudice competente e lo deve
fare quel secondo giudice. Se ritiene di avere competenza che viene contestata può
essere adottata la misura cautelare.
Davanti al giudice indicato dal tar n1: 1. Le parti:
se hanno riassunto la causa davanti al nuovo giudice (→ se c’è accettazione
delle parti)
2. D’ufficio:
Il giudice n. 2 può declinare la competenza e proporre il Regol. di competenza
davanti al CdS
Le parti devono riassumere la causa davanti al nuovo giudice entro 30gg.
Il regolamento di competenza: È proposto su istanza di parte o d’ufficio come
rimedio successivo rispetto all’ordinanza del Giudice adito che decide sulla
competenza.
L’ordinanza del Consiglio di Stato sulla competenza vincola i TAR ed entro 30 gg
(dalla notifica o 60 dalla pubbl.) il giudizio deve essere riassunto, altrimenti si
estingue.
È sia un rimedio successivo che può non esserlo quando ci si rivolge al consiglio di
stato.
Art 15 procedimento: 2. In ogni caso il giudice decide sulla competenza prima di
provvedere sulla domanda cautelare e, se non riconosce la propria competenza ai
sensi degli articoli 13 e14, non decide sulla stessa.
3. In mancanza di domanda cautelare, il difetto di competenza può essere eccepito
entro il termine previsto per la costituzione in giudizio. Il presidente fissa la camera
di consiglio per la pronuncia immediata sulla questione di competenza. Si osserva il
procedimento di cui all'articolo 87, comma 3.
4. Il giudice provvede con ordinanza, nei casi di cui ai commi 2 e 3. Se dichiara la
propria incompetenza, indica il giudice ritenuto competente. Se, nel termine
perentorio di 30 giorni dalla comunicazione di tale ordinanza, la causa è riassunta
davanti al giudice dichiarato competente, il processo continua davanti al nuovo
giudice. Salvo quanto previsto al co.6 (domanda cautelare), la riassunzione preclude
alla parte che l'ha effettuata la proposizione del regolamento di competenza.
Art16 regime della competenza: Il regolamento di competenza è proposto con
istanza notificata alle altre parti nel termine, perentorio e non soggetto a
dimezzamento, di 30 giorni dalla notificazione ovvero di 60 giorni dalla
pubblicazione dell'ordinanza che pronuncia sulla competenza (…) ed è depositato,
presso la segreteria del Consiglio di Stato entro15 gg..
Nel caso di regolamento richiesto di ufficio, l'ordinanza è immediatamente trasmessa
al Consiglio di Stato a cura della segreteria e comunicata alle parti.
2. Il Consiglio di Stato decide con ordinanza in camera di consiglio (…).
3. La pronuncia sulla competenza resa dal Consiglio di Stato, in sede di regolamento
o di appello ai sensi dell'articolo 62, comma 4, vincola i Tribunali amministrativi
regionali. Se viene indicato come competente un tribunale diverso da quello adito, il
giudizio deve essere riassunto nel termine perentorio di 30 giorni dalla notificazione
dell'ordinanza che pronuncia sul regolamento, ovvero entro 60 giorni dalla sua
pubblicazione.
Cosa può fare il tar adito (tar a cui è presentato il ricorso): Dichiarare la propria
incompetenza e con ordinanza (impugnabile con Reg. di competenza davanti al
consiglio di stato) indicare il Tar che ha la competenza.
Ritenersi competente e andare avanti col giudizio (anche cautelare)
Il 2° Tar investito della comp. può richiedere d’ufficio il Regolamento di competenza
Cosa possono fare le parti: Se il Tar n. 1 ha declinato ed indicato un altro Tar,
possono accettarlo e riassumere la causa davanti al Tar n. 2, entro 30 gg. dalla
notifica e 60 gg dalla pubblicazione
Se il Tar n. 1 si è pronunciato sulla competenza, ma non ha deciso sulla misura
cautelare, possono impugnare l’ordinanza solo con il Reg. di competenza
Se il Tar n. 1 ha dichiarato la propria competenza e deciso sulle misure cautelari,
possono impugnare l’ordinanza sulla competenza insieme alla misura cautelare
davanti al C.d. S. con «i modi ordinari» (ossia con l’appello cautelare)
A quale tar si chiedono le misure cautelari: Al Tar n. 1 se questi non si dichiara
incompetente e sono efficaci fino alla decisione sul Regolamento di competenza
Al Tar n. 2, anche se è stato richiesto il Regolamento, fino alla decisione del CdS
Ratio: evitare scelte arbitrarie al solo fine del rilascio delle misure cautelari
Perdita efficacia misure cautelari: Dopo 30 gg. dalla pubblicazione dell’ordinanza
del C.d.S. che decide sulla competenza. Nel frattempo possono essere riproposte al
Tar dichiarato competente. (forma di garanzia). 30 gg che servono per riassumere il
giudizio davanti al giudice indicato come competente.
Conclusione del regolamento di competenza: Il Consiglio di Stato in camera di
consiglio adotta la decisione con ordinanza vincolante per il Tar dichiarato
competente.
Il giudizio deve essere riassunto nel termine perentorio di 30 giorni dalla
notificazione dell'ordinanza che pronuncia sul regolamento, ovvero entro 60 giorni
dalla sua pubblicazione. Altrimenti si estingue.
LE AZIONI
Cosa si può domandare al giudice amministrativo e quindi cosa si può ottenere.
L’ambito di giurisdizione del giudice amministrativo è cresciuto molto negli anni e
oggi offre una tutela completa e satisfattiva, quindi può giudicare sia
sull’annullamento dell’atto che sulle misure cautelari che tutele cautelari.
Dal 1889 anno in cui fu istituita la iv sezione, fu prevista una sola azione quella di
annullamento, il processo impugnatorio, si impugna davanti al giudice e si chiede
l’annullamento dell’atto. Questa ipostazione ha un retaggio francese- napoleonico,
l’atto va annullato che è l’espressione finale dell’azione amministrativa. Questo in
caso di interessi legittimi oppositivi. Fino alla l 205/2000 solo azione di
annullamento. Con la sentenza della cassazione 500/99 e l 205/2000 si prevede anche
il risarcimento dei danni provocati dall’atto illegittimo. Entra l’azione di condanna
nel processo amministrativo. dal 2010 nel cpa sono introdotte e modificare azioni
tipiche e atipiche (azioni che non sono specificatamente previste dall’ordinamento,
ma possono essere introdotte a richiesta del ricorrente).
Il giudice amministrativo estende il suo ambito di cognizione non solo gli interessi
legittimi ma anche i diritti soggettivi offendono una tutela piena.
Principio di effettività della tutela: L’azione processuale ha l’obiettivo istituzionale
di consentire alla parte di ricorrere al GA per vedere riconosciuto o realizzato un
interesse qualificato rimasto insoddisfatto, con tutte le azioni possibili. Dal corollario
di questo principio abbiamo il principio dell’atipicità e della molteplicità delle
azioni.
Per più di un secolo vigeva la regola della pregiudizialità amministrativa. Il soggetto
era obbligato a presentare entro 60 gg il ricorso al tar per l’annullamento di un
provvedimento amministrativo e soltanto dopo l’annullamento poteva rivolgersi al
GO per ottenere il risarcimento.
Azioni tipiche (quelle codificate): 1. costitutiva o di annullamento → finalizzata
all’eliminazione del provvedimento impugnato
2. di condanna→ al risarcimento di una somma o a tenere un dato
comportamento
3. di accertamento (o dichiarativa)→ tesa a risolvere uno stato di incertezza
azioni atipiche: In base all’art. 34, co. 1, lett. c) il GA
«condanna al pagamento di una somma di denaro, anche a titolo di risarcimento del
danno, all'adozione delle misure idonee a tutelare la situazione giuridica soggettiva
dedotta in giudizio e dispone misure di risarcimento in forma specifica ai sensi
dell'art. 2058 del codice civile».
‘Pr. pienezza ed effettività della tutela’ consente al ricorrente di soddisfare la sua
pretesa sostanziale anche se l’azione non è disciplinata dal CPA
Cade il principio «numerus clausus» delle azioni e quindi delle decisioni del GA e
introduzione del principio della pluralità delle azioni.
Azioni e provvedimenti del GA: ad ogni azione corrisponde un provvedimento
tipico del GA. Nell’ambito delle pronunce
1. Pronunce di merito (art. 34 CPA): decidono in maniera definitiva sulla
domanda del ricorrente che può essere accolta o rigettata (entra nel merito)
2. Pronunce di rito (art. 35 CPA): riguardano lo svolgimento del processo e
accertano la sussistenza di una causa che impedisce al giudice di giungere
all’esame del merito, non modificando l’assetto sostanziale degli interessi.
(non entra nel merito)
Tipi di sentenze di merito: Sentenza di annullamento→ comporta l’eliminazione
dell’atto impugnato
Sentenza di condanna → obbliga la PA a pagare la somma di cui risulta debitrice o
a tenere un determinato comportamento
Sentenza di accertamento → risolve uno stato di incertezza
Sentenza di accoglimento: Nel caso di accoglimento del ricorso, le sentenze possono
avere un contenuto dispositivo diverso in relazione alle domande proposte e quindi
all’azione esperita. Vale sempre il principio della domanda, però oggi grazie alla
caduta nel numerus clausus si può chiedere anche qualcosa in più oltre annullamento
e risarcimento.
Prima del CPA nel processo amm.vo →principio del «numerus clausus» (o della
tipicità) delle azioni proponibili nel processo amministrativo. Oggi si guarda allo
specifico bisogno di tutela.
Art. 34 sentenze di merito. 1. In caso di accoglimento del ricorso il giudice, nei
limiti della domanda:
a) annulla in tutto o in parte il provvedimento impugnato;
b) ordina all’amministrazione, rimasta inerte, di provvedere entro un termine;
(azione avverso il silenzio)
c) condanna al pagamento di una somma di denaro, anche a titolo di risarcimento del
danno, all’adozione delle misure idonee a tutelare la situazione giuridica soggettiva
dedotta in giudizio e dispone misure di risarcimento in forma specifica ai sensi
dell’art. 2058 c.c. L'azione di condanna al rilascio di un provvedimento richiesto è
esercitata, nei limiti di cui all'articolo 31, co. 3, contestualmente all'azione di
annullamento del provvedimento di diniego o all'azione avverso il silenzio;
(interdipendenza tra annullamento e condanna)
azione di annullamento: art 29. 1. L'azione di annullamento per violazione di legge,
incompetenza ed eccesso di potere si propone nel termine di decadenza di 60 giorni.
(dalla conoscenza, pubblicazione)
Azione tipica, generale (non ha limiti, sempre esperibili), successiva (dopo che l’atto
è stato emanato), demolitoria.
Tre vizi di legittimità.
Il termini serve per la certezza dei rapporti giuridici, trascorso quel termine il
provvedimento è inoppugnabile.
Annullamento in autotutela è fatto d’ufficio entro un termine ragionevole di norma
non superiore a 180gg.
È l’espressione tipica della funzione giurisdizionale amministrativa
Ha ad oggetto non solo l’accertamento del vizio di illegittimità, ma anche della
lesione della posizione giuridica fatta valere in giudizio
Quando l’eliminazione dell’atto non è satisfattiva, si producono effetti ulteriori che
costituiscono doveri di condotta a carico della PA.
Nei limiti della domanda: Il giudice non può andare al di là di quella che è la
richiesta delle parti. Non può rilevare d’ufficio altri vizi.
Può solo d’ufficio sollevare la questione di competenza o di giurisdizione.
Oggi →ampliamento delle azioni esperibili: in ragione della domanda il GA può
adottare «misure idonee» (ulteriori misure che prevedono una tutela piena ed
effettiva)
Cade il principio «numerus clausus» delle azioni e quindi delle decisioni del GA e
introduzione del principio della pluralità delle azioni.
Effetti dell’azione di annullamento:
1. effetto eliminatorio o caducatorio→ consistente nella rimozione dal
provvedimento annullato dal mondo giuridico e nel venir meno degli effetti
prodotti. (opera ex tunc)
2. effetto ripristinatorio→ coincidente con il ripristino dello status quo ante (ex
tunc).
3. effetto conformativo→ consistente nel condizionamento dell’attività
amministrativa successiva all’annullamento dell’atto → vincolo sul successivo
riesercizio del potere da parte della PA
Es. Effetto conformativo. Quando il ricorrente sia titolare di un interesse pretensivo,
poiché in tal caso la semplice sentenza di annullamento non determinerebbe la
soddisfazione della sua pretesa sostanziale; Annullamento provvedimento di
aggiudicazione della gara cui avessero partecipato 2 soli concorrenti determina
l’aggiudicazione al 2° classificato
O atto illegittimo per violazione di un parere che quindi poi non va disatteso dal
successivo provvedimento;
pregiudizialità: Preclusione per la parte ricorrente di azionare l’azione risarcitoria
senza la previa impugnazione dell’atto ai fini dell’annullamento.
Oggi formalmente eliminata (art. 30 co. 1, autonomia delle azioni), ma
sostanzialmente confermata →
1) possibilità di esperire azione risarcitoria in via autonoma, ma entro tempi brevi
(120 gg)
2) Favor per la preventiva impugnazione (Regola della non risarcibilità dei danni
evitabili: art. 30. co. 3)
A volte l’annullamento non sarebbe più utile al ricorrente vedi concessione demaniale
per una stagione ormai passata; o gara seguita dall'esecuzione avanzata dei lavori
prima dell'inizio o della definizione del giudizio amministrativo
Azione di condanna: Permette di chiedere al GA il risarcimento del danno per
lesione degli interessi legittimi o nei casi di giurisdizione esclusiva anche dei diritti
soggettivi, derivanti dall’illegittimo esercizio dell’attività amministrativa o dal
mancato esercizio di quella obbligatoria
Può essere proposta:
• congiuntamente all’annullamento (entro 60 gg)
• in via autonoma (caduta la pregiudizialità) entro 120 gg. dal giorno in cui il
fatto si è verificato ovvero dalla conoscenza del provvedimento se il danno
deriva direttamente da questo
• art 30 azione di condanna: 1. L'azione di condanna può essere proposta
contestualmente ad altra azione o, nei soli casi di giurisdizione esclusiva e nei
casi di cui al presente articolo, anche in via autonoma.
• 2. Può essere chiesta la condanna al risarcimento del danno ingiusto derivante
dall'illegittimo esercizio dell'attività amministrativa o dal mancato esercizio
di quella obbligatoria. Nei casi di giurisdizione esclusiva può altresì essere
chiesto il risarcimento del danno da lesione di diritti soggettivi. Sussistendo i
presupposti previsti dall'articolo 2058 del codice civile, può essere chiesto il
risarcimento del danno in forma specifica.
• 3. La domanda di risarcimento per lesione di interessi legittimi è proposta entro
il termine di decadenza di 120 giorni decorrente dal giorno in cui il fatto si è
verificato ovvero dalla conoscenza del provvedimento se il danno deriva
direttamente da questo.
• 4. Per il risarcimento dell'eventuale danno che il ricorrente comprovi di aver
subito in conseguenza dell'inosservanza dolosa o colposa del termine di
conclusione del procedimento, il termine di cui al comma 3 non decorre
fintanto che perdura l'inadempimento. Il termine di cui al comma 3 inizia
comunque a decorrere dopo un anno dalla scadenza del termine per
provvedere.
Dobbiamo ricollegarlo con l’art 2 241/90 può essere proposto ricorso avverso il
silenzo.
Contenuto del potere di condanna del GA (art 34): Il GA può condannare la PA:
• al risarcimento del danno ingiusto (I.L. e D.S. in caso di giurisdizione
esclusiva)
• al risarcimento in forma specifica (es. riammissione gara d’appalto;
pubblicazione sentenza per danno all’immagine)
• al rilascio di un provvedimento richiesto (nei casi di silenzio o diniego
espresso, ma solo nell’ambito di attività vincolata (es. Iscrizione Albo prof.;
porto d’armi)
• all’adozione di misure idonee a tutelare la posizione giuridica lesa (art. 34,
co. 1, lett. c)
ratio: evitare condotte negligenti o opportunistiche del privato.
Regola della non risarcibilità dei danni evitabili art. 30 co3. «Nel determinare il
risarcimento il giudice valuta tutte le circostanze di fatto e il comportamento
complessivo delle parti (quindi anche della PA) e, comunque, esclude il risarcimento
dei danni che si sarebbero potuti evitare usando l'ordinaria diligenza, anche
attraverso l'esperimento degli strumenti di tutela previsti» (→ az. di annullamento nei
termini avrebbe potuto contenere la gravità del danno).
→ favor per l’az. di annullamento (pregiudizialità sostanziale)
Ratio: evitare condotte negligenti o opportunistiche del privato.
Azione di adempimento: azione controversa, di carattere generale, introdotta con il
correttivo del 2012. Tesa ad ottenere dal GA una condanna dell’amministrazione a
provvedere. Limiti 1 solo contestualmente all’azione di annullamento 2 solo per
attività vincolata.
Art34 co 1 lett c: «L'azione di condanna al rilascio di un provvedimento richiesto è
esercitata, nei limiti di cui all’art. 31, co. 3 (att. vincolata e no adempim. istruttori),
contestualmente all'azione di annullamento del provvedimento di diniego o all'azione
avverso il silenzio»
Es. obbligo al MIUR del docente di sostegno, aggiudicazione della gara al ricorrente
escluso.
Art34 altri contenuti delle sentenze di merito. (sentenze che mirano a produrre
effetti giuridici all’esterno) d) nei casi di giurisdizione di merito, adotta un nuovo
atto, ovvero modifica o riforma quello impugnato;
e) dispone le misure idonee ad assicurare l’attuazione del giudicato e delle pronunce
non sospese, compresa la nomina di un commissario ad acta, che può avvenire anche
in sede di cognizione con effetto dalla scadenza di un termine assegnato per
l’ottemperanza.
2. In nessun caso il giudice può pronunciare con riferimento a poteri amministrativi
non ancora esercitati. Salvo quanto previsto dal comma 3 e dall’articolo 30, comma
3, il giudice non può conoscere della legittimità degli atti che il ricorrente avrebbe
dovuto impugnare con l’azione di annullamento di cui all’articolo 29. (limite)
3. Quando, nel corso del giudizio, l’annullamento del provvedimento impugnato non
risulta più utile per il ricorrente (=improcedibile), il giudice accerta l’illegittimità
dell’atto se sussiste l’interesse ai fini risarcitori.
Es. Impugnazione diniego autorizzazione e sopravvenuta autorizzazione in corso di
causa, il GA può valutare l’illegittimità ai fini di decidere sul risarcimento
4. In caso di condanna pecuniaria, il giudice può, in mancanza di opposizione delle
parti, stabilire i criteri in base ai quali il debitore deve proporre a favore del creditore
il pagamento di una somma entro un congruo termine. Se le parti non giungono ad un
accordo, ovvero non adempiono agli obblighi derivanti dall’accordo concluso, con il
ricorso previsto dal Titolo I del Libro IV, possono essere chiesti la determinazione
della somma dovuta ovvero l’adempimento degli obblighi ineseguiti.
favor per una soluzione transattiva
azione di accertamento: Azione finalizzata alla mera affermazione della sussistenza
della pretesa fatta valere (esaurisce in sé lo scopo del processo).
Ammessa nella giurisdizione di legittimità solo nel 2010 con il CPA, MA! non
espressa previsione
Due ipotesi nel CPA ex art. 31: azione avverso il silenzio e declaratoria di nullità, le
facciamo entrare all’interno di questa azione.
Sempre ammessa a tutela dei DS nella giurisdizione esclusiva
Sentenza di accertamento: Risolvono uno stato di incertezza relativo alla
sussistenza di una situazione o alla spettanza di una posizione giuridica soggettiva.
Es. nella G. legittimità: declaratoria di nullità, di cessazione materia del contendere,
declinatoria della giurisdizione, della legittimità della SCIA, dell’inefficacia del
contratto stipulato a seguito di gara illegittima.
Declaratoria di nullità art31 co4: «La domanda volta all’accertamento delle nullità
previste dalla legge si propone entro il termine di decadenza di 180 gg.»
Es. nullità di un decreto di un esproprio privo elementi essenziali (no impugnazione,
ma accertamento)
«La nullità dell’atto può sempre essere opposta dalla parte resistente o rilevata
d’ufficio dal giudice» (ma il ricorso deve essere considerato ricevibile)
Art 34 co5 qualora nel corso del giudizio la pretesa del ricorrente risulti pienamente
soddisfatta, il giudice dichiara cessata la materia del contendere.
Sentenza dichiarativa.
Es. quando nelle more del giudizio la PA emette il provvedimento satisfattivo
Siamo dell’ambito delle azione di cognizione, in cui il giudice conosce. Diverse dalle
azioni di esecuzione.
LA PRESENTAZIONE DEL RICORSO
Libro II cpa processo amministrativo di primo grado.
Art 38 rinvio interno: «Il processo amministrativo si svolge secondo le indicazioni
del Libro II che, se non espressamente derogate, si applicano anche alle impugnazioni
e ai riti speciali».
Le modalità attraverso cui il cittadino si rivolge al giudice amministrativo è unica ed
è quella del ricorso, atto introduttivo del processo amministrativo.
Ricorso: è una vocatio iudicis. È un rapporto tra giudice e ricorrente che si instaura
attraverso il ricorso. La domanda. È l’atto introduttivo del giudizio di primo grado
dinanzi al tar. Tradizionalmente inteso come impugnazione di un atto, si riteneva che
l’atto fosse illegittimo e non l’azione dell’amministrazione che fosse sbagliata. Oggi
è l’atto processuale che introduce qualsiasi giudizio davanti al GA, quindi non si
chiede solo l’annullamento dell’atto, ma anche la condanna e azioni di accertamento.
(si usa anche per l’introduzione del secondo grado)
Siamo nel ricorso amministrativo giurisdizionale.
Si presenta davanti al tribunale amministrativo regionale competente, tramite
l’avvocato difensore. Il ricorso deve avere due passaggi fondamentali: la notifica e il
ricorso. Prima di essere depositato presso la cancelleria del tar, il ricorso va notificato
ai soggetti cui la legge impone di notificarlo, PA resistente e contro interessati.
Il deposito deve avvenire con la prova delle avvenute notifiche, nel ricorso alla fine
sono allegate tutte le prove delle avvenute notifiche.
Il processo si dice pendente solo quando viene depositato il ricorso con la prova delle
avvenute notifiche.
Presupposti processuali: Il legittimo esercizio del potere di agire in giudizio
(riconosciuto a tutti dall’art. 24 Cost.), richiede la sussistenza di alcuni presupposti
che devono esistere al momento dell’instaurazione del rapporto processuale:
la capacità di essere parte nel processo, la legittimazione ad processum, il rispetto del
contraddittorio (obbligo di notifica)
Il giudice li deve valutare prima ancora di avviare i processo. Sono detti anche le
condizioni delle azioni.
Capacità di stare in giudizio: Possono stare in giudizio:
- le parti attraverso il patrocinio di un avvocato;
- le PA statali attraverso l’Avv. dello Stato
- gli altri EP (enti pubblici) attraverso professionisti o il proprio ufficio legale
Art. 23 Cpa«Possono stare in giudizio senza difensore nei giudizi in materia di
accesso e trasparenza amministrativa, elettorale e nei giudizi relativi al diritto dei
cittadini dell’UE e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel
territorio degli Stati membri»
Condizioni dell’azione: devono sussistere affinchè il giudice possa esaminare nel
merito la domanda.
• Soggettive
1. Legittimazione ad agire
2. Interesse a ricorrere
• Oggettive:
1. Esistenza di un provvedimento impugnabile o di un comportamento lesivo
Se difettano le condizioni dell’azione → Ricorso «inammissibile» (→rilevabili
d’ufficio in ogni stato e grado del processo
Non sono provvedimenti impugnabili gli atti di mera esecuzione (comunicazione al
proprietario orario esproprio); i Regolamenti; gli atti interni o preparatori (istanze,
pareri) in assenza del provvedimento finale.
Legittimazione ad agire: Titolarità dell’azione spetta solo al titolare della situazione
giuridica lesa dal provvedimento impugnato (anche int. diffusi, collettivi) o del
rapporto dedotto in giudizio →interesse qualificato
Anche in capo ad altre PA (ad es. nei confronti di un concessionario che non rispetta
l’adempimento degli obblighi assunti nella convenzione)
Alcune PA legittimazione ex lege (AGCM, Min. Ambiente, MIUR etc.)
ES.: impugnazione permesso di costruire del vicino → dimostrazione proprietà
immobile confinante; Impresa che impugna la gara →deve aver presentato domanda;
Associazione consumatori e delibere comunali su orari apertura dei negozi
Interesse a ricorrere: «Risultato utile»: vantaggio pratico e concreto che può
derivare dall’accoglimento del ricorso (personale, diretto, attuale).
Deve permanere fino alla decisione altrimenti improcedibilità per ‘sopravvenuta
carenza di interesse’
Es. candidato che contesti l’attribuzione di un punteggio inferiore al dovuto, ma che
comunque non lo collocherebbe in posizione utile per l’assunzione → mancanza
vantaggio concreto;
Es. Bando di gara impugnabile solo se direttamente lesivo (criteri che escludono la
partecipazione);
No attualità dell’interesse per atti propedeutici (pareri, proposte, istanze, atti
normativi)
Contenuto ricorso art40: Il giudice adito a cui si propone ricorso
a) gli elementi identificativi del ricorrente, del suo difensore e delle parti nei cui
confronti il ricorso è proposto (PA e controinteressati);
b) l'indicazione dell'oggetto della domanda, ivi compreso l'atto o il provvedimento
eventualmente impugnato, e la data della sua notificazione, comunicazione o
comunque della sua conoscenza;
c) l'esposizione sommaria dei fatti;
d) i motivi specifici su cui si fonda il ricorso (censure graduate);
e) l'indicazione dei mezzi di prova;
f) l’indicazione dei provvedimenti chiesti al giudice (petitum);
g) la sottoscrizione del ricorrente, se esso sta in giudizio personalmente, oppure del
difensore, con indicazione, in questo caso, della procura speciale (originale firmato al
Tar a pena di nullità).
* Casi di nullità a norma dell’art. 44 Cpa, ricorrente, oggetto, sottoscrizione del
ricorrente o difensore, se mancano causa di nullità.
L’oggetto →petitum: tipo di azione proposta (annullamento, condanna,
accertamento)
Motivi: singole difformità dell’atto o comportamento della PA rispetto al paradigma
normativo. Questi motivi devono essere graduati. Al primo posto quello con
maggiore rilevanza e in subordine altre per coprire tutte le possibilità. A volte si
indicano solo il numero, però vincola il GA se espressa.
Principio di assorbimento dei motivi: quando il GA accoglie il ricorso per un motivo
e si rifiuta di esaminare gli altri (li dichiara assorbiti). Si ha il divieto, salvo in alcuni
casi.
L’appello può essere proposto solo sui motivi su cui si è pronunciato il giudice di
primo grado, quindi potrebbe ledere il soggetto. O rimandando un provvedimento
riproducendo quei vizi
ES. Il GA accoglie il vizio di competenza ed assorbe tutti gli altri vizi denunciati →
la PA potrebbe riemanare un provvedimento riproducendo quei vizi
Il provvedimento impugnato: può essere depositato dal ricorrente insieme al
ricorso, ma non è necessario. Non è condizione di irregolarità del ricorso. Può essere
prodotto dalla PA resistente. Il GA può ordinarne alla PA il deposito.
Passaggi del ricorso
1. : Notifica del ricorso ai soggetti previsti dalla legge entro 60 gg.(termine
generale di decadenza)
2. Deposito del ricorso notificato, presso la segreteria del giudice, entro 30 gg
dall’ultima notifica (con procura del difensore, eventuale copia provvedimento
e recapito difensori)
→ da questo momento il processo è pendente
Art 41 notificazione del ricorso e suoi destinatari: 2. Qualora sia proposta azione
di annullamento il ricorso deve essere notificato, a pena di decadenza, alla pubblica
amministrazione che ha emesso l'atto impugnato e ad almeno uno dei
controinteressati che sia individuato nell'atto stesso entro il termine previsto dalla
legge, decorrente dalla notificazione, comunicazione o piena conoscenza, ovvero, per
gli atti di cui non sia richiesta la notificazione individuale, dal giorno in cui sia
scaduto il termine della pubblicazione se questa sia prevista dalla legge o in base alla
legge. Qualora sia proposta azione di condanna, anche in via autonoma, il ricorso è
notificato altresì agli eventuali beneficiari dell'atto illegittimo, ai sensi dell'articolo
102 del codice di procedura civile; altrimenti il giudice provvede ai sensi dell'articolo
49 (integrazione contr.).(in questo ultimo caso si chiede solo un risarcimento)
3. La notificazione dei ricorsi nei confronti delle amministrazioni dello Stato è
effettuata secondo le norme vigenti per la difesa in giudizio delle stesse.
4. Quando la notificazione del ricorso nei modi ordinari sia particolarmente difficile
per il numero delle persone da chiamare in giudizio il presidente del tribunale o della
sezione cui è assegnato il ricorso può disporre, su richiesta di parte, che la
notificazione sia effettuata per pubblici proclami prescrivendone le modalità.
Notifica è individuale, ci sono alcuni casi previsti dalla legge in cui c’è l’obbligo di
notifica individuale.
Comunicazione che può non avvenire al soggetto destinatario, leso o che ne trae
vantaggio, ma sono individuati
Pubblicazione non è personale ma viene fatto sull’albo pretorio, gazzetta ufficiale
acc. Succede quando non è prevista la notifica individuale
Piena conoscenza quando non è prevista la notifica o la pubblicazione. È sufficiente
conoscere l’autorità che ha emanato e la portata lesiva.
Notifica del ricorso per annullamento: il ricorso deve essere notificato a pena di
irricevibilità: 1 alla PA resistente (presso l’avv dello stato se PA statale) 2 ad almeno
uno dei contro interessati che sia individuato nell’atto stesso.
Art45 deposito del ricorso e degli altri atti processuali. 1. Il ricorso e gli altri atti
processuali soggetti a preventiva notificazione sono depositati nella segreteria del
giudice nel termine perentorio di 30 giorni, decorrente dal momento in cui l'ultima
notificazione dell'atto stesso si è perfezionata anche per il destinatario. I termini di
cui al presente comma sono aumentati nei casi e nella misura di cui all'articolo 41,
comma 5(indirizzo estero). (quando si ha la raccomandata quando si aveva la ricevuta
di ritorno della raccomandata)
2. E' fatta salva la facoltà della parte di effettuare il deposito dell'atto, anche se
non ancora pervenuto al destinatario, sin dal momento in cui la notificazione del
ricorso si perfeziona per il notificante.
3. La parte che si avvale della facoltà di cui al comma 2 è tenuta (successivamente)a
depositare la documentazione comprovante la data in cui la notificazione si è
perfezionata anche per il destinatario. In assenza di tale prova le domande introdotte
con l'atto non possono essere esaminate.
4. La mancata produzione, da parte del ricorrente, della copia del provvedimento
impugnato e della documentazione a sostegno del ricorso non implica decadenza.
(2-3 il ricorso può essere deposito anche senza la prova dell’avvenuta notifica, nelle
more poi bisogna dimostrare che si è perfezionato anche per il destinatario)
Processo amministrativo telematico PAT: Dal 2017 (d.p.c.m. n. 40/2016)→Tutti
gli atti processuali del ricorso sono redatti in forma di documento informatico
sottoscritto con firma digitale.
I documenti devono essere depositati telematicamente sotto forma di «documento
informatico nativo digitale», ossia senza passaggio dalla carta al digitale tramite
scansione.
Tabella contributo unificato: deve essere presentata anche la copia dell’avvenuto
pagamento. Ricorsi al tar e al consiglio di stato 650. Ricorsi in materia di accesso ai
documenti amministrativi; ricorsi contro il silenzio; Ricorsi di esecuzione della
sentenza o ottemperanza del giudicato; Per i ricorsi aventi ad oggetto il diritto di
soggiorno o il diritto di ingresso nel territorio dello Stato 300. Ricorsi con rito
abbreviato comune a determinate materie previsto dal Libro IV, Titolo V, D.lgs
104/2010 1800. Ricorsi aventi ad oggetto rapporti di pubblico impiego contributo
ridotto alla metà (NON DA SAPERE)
Azione di annullamento, termine per ricorrere: Entro 60 gg. dalla notifica,
comunicazione o piena conoscenza dell’atto o per gli atti di cui non sia richiesta la
notificazione individuale, dal giorno in cui sia scaduto il termine della pubblicazione.
Ricorso irricevibile se il GA accerta la tardività della notificazione o del deposito.
Notifica: individuale ai destinatari quando è richiesta dalla legge.
Comunicazione: ai soggetti individuati dal provvedimento
Pubblicazione (su G.U. o B.U.R., Albo pretorio e.l.) quando prevista dalla legge,
produce gli stessi effetti e non è prevista notifica individuale (pluralità di interessati)
Piena conoscenza: quando non sia prevista la notifica o pubblicazione (sufficiente:
autorità, dispositivo e portata lesiva). attraverso acquisizione copia informale o
esercizio di atti concludenti
Azione di accertamento termini: Declaratoria di nullità «entro il termine di
decadenza di centottanta giorni» (accertare la nullità di un provv.
Ricorso avverso il silenzio «fintanto che perdura l'inadempimento e, comunque, non
oltre un anno dalla scadenza del termine di conclusione del procedimento»
→Azione di accertamento di una situazione di mero fatto
Azione di condanna, termini: Se l’az. risarcitoria è a tutela di Diritti Soggettivi
→non operano i termini di decadenza, ma quelli di prescrizione quinquennale del
diritti (GA in caso di giurisdizione esclusiva)
Se è a tutela di Int. Legittimi → opera il termine di decadenza di 120 gg. che decorre
dal giorno in cui il fatto lesivo si è verificato ovvero dalla conoscenza del
provvedimento se il danno deriva direttamente da questo
L’azione di condanna, anche proposta in via autonoma, va notificata anche agli
eventuali beneficiari dell’atto illegittimo (art. 41 co. 2)
Rimessione in termini per errore scusabile (art37): «Il giudice può disporre, anche
d'ufficio, la rimessione in termini per errore scusabile in presenza di oggettive ragioni
di incertezza su questioni di diritto o di gravi impedimenti di fatto»
- oscurità e ambiguità della normativa applicabile, cambiamento del quadro
legislativo, attività equivoche poste in essere da parte della PA.
- gli impedimenti che rendono non imputabile la violazione devono essere di natura
oggettiva (caso fortuito o forza maggiore).
(decorsi i termini ma non per causa del ricorrente)
Costituzione delle parti intimate (art 46): Nel termine di 60 gg. dal
perfezionamento nei propri confronti della notificazione del ricorso, le parti intimate
possono costituirsi in giudizio, depositando una memoria con le loro difese ed istanze
istruttorie (c.d. controricorso), indicare i mezzi di prova e produrre documenti
L’atto di costituzione non va notificato al ricorrente
Le parti quindi o possono costituirsi nel ricorso e sono limitati a quel thema
decidendum, esercitano il portere riconosciuto ex art 46. Se vogliono far si che il
giudice si pronunci su altri aspetti non indicati dal ricorrente possono avviare un
ricorso incidentale.
Ricorso incidentale: Entro 60 gg. dalla notifica del ricorso principale (non dal
provvedimento) le parti (resistenti e controinteressati) possono impugnare:
• lo stesso atto impugnato col ricorso principale, ma per vizi diversi
• un atto differente (connesso). (es bando di gara connesso alla graduatoria
finale)
Strumento di difesa attiva volto a conservare la vantaggiosa posizione di partenza→
pr. parità delle armi
Pur se strutturato come ricorso di annullamento (decadenza), mira alla conservazione
dell’atto e ad allargare il thema decidendum (natura mista)
Può essere presentato anche dalla PA resistente per impugnare ad es. un atto
presupposto emanato da un’altra PA (anche regolamentare)
Art 42: Le parti resistenti e i controinteressati possono proporre domande il cui
interesse sorge in dipendenza della domanda proposta in via principale, a mezzo di
ricorso incidentale.
Il ricorso si propone nel termine di 60 giorni decorrente dalla ricevuta notificazione
del ricorso principale. Per i soggetti intervenuti il termine decorre dall'effettiva
conoscenza della proposizione del ricorso principale.
Es. Impugnazione dell’atto di ammissione alla gara del ricorrente (per escluderne la
legittimazione a ricorrere)
I controinteressati nello stesso atto possono porsi in giudizio e proporre un ricorso
incidentale
Difensivo →preordinato a paralizzare la possibilità di accoglimento del ricorso
principale
Accessorio → la sorte del ricorso è subordinata a quella del ricorso principale
Incidentale → si innesta nell’ambito dell’impugnativa principale proposta
Giudice competente per il ricorso incidentale (42 co4): La cognizione del ricorso
incidentale è attribuita al giudice competente per quello principale, salvo che la
domanda introdotta con il ricorso incidentale (atto diverso)sia devoluta alla
competenza del TAR Lazio, sede di Roma, ovvero alla competenza funzionale di un
TAR, ai sensi dell'art. 14; in tal caso la competenza a conoscere dell’intero giudizio
spetta al TAR del Lazio, sede di Roma, ovvero al TAR avente competenza funzionale
ai sensi dell'art.14.
Procedura: Segue le stesso iter del ricorso principale: notifica e deposito negli stessi
termini (60 e 30 gg.) (30 e 15 nel ricorso abbreviato)
Le altre parti possono presentare memorie e produrre documenti sempre nei termini
dell’art. 46 Cpa (60 gg dal perfezionamento della notifica nei loro confronti)
Contributo unificato
Prima il ricorso incidentale o quello principale: Orientamento giurisprudenziale
oscillante in tema di gare d’appalto o concorso. Al momento la soluzione che si è
trovata:
Se viene contestata la legittimazione ad agire del ricorrente principale perché ha
partecipato illegittimamente, mancando una condizione dell’azione, il ricorso
incidentale va esaminato prima
Se viene contestata l’illegittimità di altri aspetti: esame successivo
→Il GA deve seguire ordine logico nella trattazione del ricorso
RICORSO AL TAR
art 46: 1. Nel termine di sessanta giorni dal perfezionamento nei propri confronti
della notificazione del ricorso, le parti intimate possono costituirsi, presentare
memorie, fare istanze, indicare i mezzi di prova di cui intendono valersi e produrre
documenti.
Termine ordinatorio →Possibilità di costituirsi fino al giorno dell’udienza
Ma! per produrre documenti→ entro 40 gg liberi prima dell’udienza, memorie
(30 gg) e repliche (20 gg)
2. L'amministrazione, nel termine di cui al comma 1, deve produrre l'eventuale
provvedimento impugnato, nonché gli atti e i documenti in base ai quali l'atto è stato
emanato, quelli in esso citati e quelli che l'amministrazione ritiene utili al giudizio.
Se la PA non deposita spontaneamente il materiale istruttorio entro 60 gg.
(indipendentemente dalla costituzione in giudizio), il GA può ordinarne
l’esibizione.
Ma no sanzione se la PA non collabora
Se la PA deposita → la segreteria del Tar deve darne notizia alle parti costituite
Motivi aggiunti: Strumento processuale che consente l’introduzione nel giudizio di
motivi integrativi successivamente alla proposizione del ricorso
Modalità attraverso cui il ricorrente può ampliare o modificare il thema decidendum
(deroga)
Condizione: vizi devono essersi resi conoscibili dopo la scadenza dei termini, per
cause non imputabili al ricorrente (no mezzo per eludere termine di decadenza)
Principi contemperati: concentrazione delle domande; diritto di difesa del ricorrente;
parità delle parti; economia processuale
Es. Impugnazione graduatoria concorso senza aver letto gli elaborati
Art 43: 1. I ricorrenti, principale e incidentale, possono introdurre con motivi aggiunti
nuove ragioni a sostegno delle domande già proposte, ovvero domande nuove
purché connesse a quelle già proposte. Ai motivi aggiunti si applica la disciplina
prevista per il ricorso, ivi compresa quella relativa ai termini.
Possono aggiungere due cose, integro i vizi nel primo caso e nel secondo posso
chiedere altro al GA relativamente a un altro aspetto, es chiedere il risarcimento del
danno che non avevo chiesto prima, però connessa all’annullamento che avevo
chiesto del provvedimento.
M.A. propri: integrazione della causa petendi della domanda originaria
(“nuove ragioni a sostegno delle domande già proposte”)
Es. Parere della Asl contrario al permesso di costruire impugnato, conosciuto
successivamente al ricorso
M.A. impropri: introduzione di un nuovo petitum (mediante formulazione di
“domande nuove purché connesse a quelle già proposte”) (solo in questo si
paga il contributo)
Es. Impugnazione della graduatoria di concorso in seguito all’impugnazione della
sola singola esclusione; imp. decreto pubblica utilità e sopravvenienza del decreto di
esproprio; domanda di risarcimento del danno)
I termini sono gli stessi del ricorso principale (60 gg. da quando sono venuto a
conoscenza 30 dall’avvenuta notifica)
Necessario versare nuovo Contributo Unificato solo per le domande nuove
Non necessaria nuova procura al difensore
Possono essere presentati anche per l’azione di risarcimento danni
Può essere esteso ad altre parti (PA o Controinteressati)
Natura non accessoria rispetto al ricorso principale (non segue le sorti del
giudizio principale) (solo per impropri)
Es. Ricorso avverso il silenzio, qualora durante il processo sia emanato il
provvedimento espresso negativo→ motivi aggiunti
Art 43 co3: 3. Se la domanda nuova di cui al comma 1 è stata proposta con ricorso
separato davanti allo stesso tribunale, il giudice provvede alla riunione dei ricorsi ai
sensi dell'articolo 70».
→Riunione dei ricorsi per economia processuale in caso di connessione soggettiva
(tra le parti) o oggettiva (domande, atto, rapporto)
Fase istruttoria del processo: Attività volta ad accertare i fatti rilevanti per il
giudizio
Nel processo amministrativo non indispensabile: può esaurirsi nell’analisi della
documentazione presentata se esaustiva e non controversa (no giudice istruttore)
Sono le parti a delimitare oltre al thema decidendum (pr. della domanda) anche il
thema probandum (pr. onere della prova)→ il GA non può introdurre altri fatti
Uniformità dei mezzi istruttori per tutte e tre le tipologie di giurisdizione amm.va
Il mezzo di prova principale rimane il «documento amministrativo
I principi art 64: Pr. della domanda: l’individuazione dei fatti (principali e
secondari) da introdurre spetta solo alle parti e non al Giudice
Pr. di non contestazione: i fatti allegati da una parte e non contestati dall’altra sono
acquisiti come validi (no prova)
Fatti secondari. Es. Disparità di trattamento: il fatto secondario è il provvedimento
usato come termine di paragone o visura catastale per contestazione titolo abilitativo.
Pr. dispositivo con metodo acquisitivo: sono le parti che dispongono i fatti e il
principio di prova su cui deve pronunciarsi il giudice e il GA ha la facoltà di
utilizzare altri mezzi istruttori, ma solo relativamente ai fatti prospettati dalle parti
(Ratio: riequilibrio delle parti del processo)
Pr. del libero convincimento del GA (co. 3)
→ esclusione delle prove legali, come il giuramento e la confessione, che
vincolerebbero il giudice alla verità di un certo fatto, precludendogli una decisione
difforme.
Art64 disponibilità, onere e valutazione della prova. 1. Spetta alle parti l'onere di
fornire gli elementi di prova che siano nella loro disponibilità riguardanti i fatti
posti a fondamento delle domande e delle eccezioni.
2. Salvi i casi previsti dalla legge, il giudice deve porre a fondamento della decisione
le prove proposte dalle parti nonché i fatti non specificatamente contestati dalle
parti costituite.
3. Il giudice amministrativo può disporre, anche d'ufficio, l'acquisizione di
informazioni e documenti utili ai fini del decidere che siano nella disponibilità della
pubblica amministrazione.
4. Il giudice deve valutare le prove secondo il suo prudente apprezzamento e può
desumere argomenti di prova dal comportamento tenuto dalle parti nel corso del
processo
Onere del principio di prova: Grava sulle parti in base al pr. dell’onere della prova
ex art. 2697 del c.c, secondo cui "onus probandi incumbit ei qui dicit”
Ma il GA può disporre altri mezzi istruttori, anche in assenza di una specifica
richiesta delle parti (principio dispositivo con metodo acquisitivo) salvo il principio
di prova a carico del ricorrente.
Ultime riforme (CAD e Accesso civico) più difficile per le parti provare l’ordinaria
diligenza nel non poter fornire la prova del fatto contestato
Art 63 mezzi di prova: 1. Fermo restando l'onere della prova a loro carico, il
giudice può chiedere alle parti anche d'ufficio chiarimenti o documenti.
2. Il giudice, anche d'ufficio, può ordinare anche a terzi di esibire in giudizio i
documenti o quanto altro ritenga necessario, secondo il disposto degli artt. 210 e ss.
del cpc; può altresì disporre l'ispezione ai sensi dell'art. 118 dello stesso codice.
3. Su istanza di parte il giudice può ammettere la prova testimoniale, che è sempre
assunta in forma scritta ai sensi del cpc.
4. Qualora reputi necessario l'accertamento di fatti o l'acquisizione di valutazioni che
richiedono particolari competenze tecniche, il giudice può ordinare l'esecuzione di
una verificazione ovvero, se indispensabile, può disporre una consulenza tecnica.
5. Il giudice può disporre anche l'assunzione degli altri mezzi di prova previsti dal
codice di procedura civile, esclusi l'interrogatorio formale e il giuramento.
Richiesta di chiarimenti: dal GA alla PA che emanato l’atto
Richiesta di documenti: esercitabile dalle parti, dal GA nei confronti della
PA o di un terzo
Ispezione: il GA può richiederla per accertamenti su persone o cose
Le verificazioni: il GA può richiedere ad organismo di altra PA indagini su
situazioni complesse
Prova testimoniale: solo in forma scritta e su istanza di parte (prima solo
P.I.)
CTU: (consulente tecnico d’ufficio) richiesta dal GA ad un soggetto terzo
per questioni che comportino competenze specifiche
Art.55 co 10 accelerazione della decisione nel merito. «Il Tar, in sede cautelare, se
ritiene che le esigenze del ricorrente siano apprezzabili favorevolmente e tutelabili
adeguatamente con la sollecita definizione del giudizio nel merito, fissa con
ordinanza collegiale la data della discussione del ricorso nel merito».
→La trattazione nel merito assorbe l’interesse alla misura cautelare
Giudizio immediato nella fase cautelare: Quando nella camera di consiglio il
risultato risulti chiaro e la causa già matura per la decisione.
Decisione in via anticipata nella fase cautelare, salvo che le parti non manifestino
l’esigenza di particolari esigenze istruttorie o di difesa
Art 74 sentenze in forma semplificata: 1. Nel caso in cui ravvisi la manifesta
fondatezza ovvero la manifesta irricevibilità, inammissibilità, improcedibilità o
infondatezza del ricorso, il giudice decide con sentenza in forma semplificata. La
motivazione della sentenza può consistere in un sintetico riferimento al punto di fatto
o di diritto ritenuto risolutivo ovvero, se del caso, ad un precedente conforme.
Art60 definizione del giudizio in esito all’udienza cautelare. In sede di decisione
della domanda cautelare, purché siano trascorsi almeno 20 gg. dall'ultima
notificazione del ricorso, il collegio, accertata la completezza del contraddittorio e
dell'istruttoria, sentite sul punto le parti costituite, può definire, in camera di
consiglio, il giudizio con sentenza in forma semplificata, salvo che una delle parti
dichiari che intende proporre motivi aggiunti, ricorso incidentale o regolamento di
competenza, ovvero regolamento di giurisdizione. Se la parte dichiara che intende
proporre regolamento di competenza o di giurisdizione, il giudice assegna un termine
non superiore a trenta giorni.
Decisione immediata del giudizio di merito: Il GA in seguito ad una cognizione
piena della causa può decidere di trasformare il rito camerale in decisione di
merito ed adottare una sentenza in forma semplificata (in camera di consiglio).
Condizione: le parti devono essere ‘sentite’ sulla volontà di proporre motivi aggiunti,
ric. incidentale, regolamento di competenza o giurisdizione. →Ma non necessario il
consenso delle parti
Tipologie di interessi lesi: Interessi leg. Oppositivi → sospensione effetti
Int. leg. Pretensivi →altro tipo di misure
Giurisprudenza →sì per provvedimenti amministrativi negativi della conferma di
situazioni di vantaggio già attribuite al ricorrente da precedenti atti amministrativi
(Es. diniego di rinnovo di concessione amministrativa, del diniego di esonero dal
servizio militare o di ammissione ad esami o concorsi )
- verso la detipizzazione delle misure cautelari
Contenuto delle misure cautelari per interessi pretensivi: Due le tecniche principali:
- Anticipazione degli effetti della sentenza →effetto di temporanea produzione
degli effetti propri del provvedimento invocato dal ricorrente e negato
dall’amministrazione (eventualmente subordinato al pagamento di una cauzione)
- Rinvio alla PA per il riesercizio del potere (ordinanza propulsiva = ordinanza
per il riesame c.d. remand) con un atto immune dai vizi riscontrati in sede cautelare
Accoglimento della domanda cautelare ai fini del riesame (remand): Prassi
processuale con cui il GA, quando il provv. impugnato leda int. leg. pretensivi,
accompagna la sospensione, nelle more, dell'atto impugnato con l'ordine
all'Amministrazione di riesaminare la situazione alla luce dei motivi di ricorso
La PA deve ripronunciarsi nella massima discrezionalità (ma non con provvedimento
identico)
No menzione nel CPA
Effetti del remand: La PA è invitata ad adottare un nuovo atto che però deve
conformarsi ai criteri direttivi contenuti nel provvedimento cautelare. Dopo il
riesame, due ipotesi:
1) La PA adotta un nuovo provv. di diniego, quindi si apre un altro ricorso (anche
con motivi aggiunti) nei confronti del nuovo diniego e quello precedente perde
interesse (sopravvenuta mancanza di interesse)
2) La PA adotta un atto di accoglimento e quindi la sentenza di merito accerterà la
cessazione della materia del contendere→ con estinzione del giudizio
Es. Il G.A ordina all’amministrazione di provvedere nuovamente integrando la
motivazione (bocciatura); o reiterando l’istruttoria al fine di consentire l’audizione
dei soggetti interessati pretermessi; considerando elementi di fatto che non erano
stati considerati nella istruttoria procedimentale (diniego trasferimento dipendente
per carenza di personale)
DISCUSSIONE E DECISIONE DEL RICORSO
Adempimenti processuali:
1. Domanda di fissazione dell’udienza → al Presidente del collegio entro 1
anno dal deposito del ricorso, senza obbligo di notifica alle parti
2. Fissazione della data a discrezionalità del giudice, ma non prima di 60 gg.
dall’ultima notifica
3. Comunicazione del decreto di fissazione alle parti almeno 60 gg. prima
dell’udienza fissata → minimo 60+60 gg. (ma in realtà molti di più) (decreto di
fissazione dell’udienza)
4. Udienza di discussione
La domanda di fissazione dell’udienza può essere proposta contestualmente con il
ricorso, altre volte no. Se non si presenta la domanda perdita di interesse e causa di
estinzione.
Art71 fissazione dell’udienza. 1. La fissazione dell'udienza di discussione deve
essere chiesta da una delle parti con apposita istanza, non revocabile, da presentare
entro il termine massimo di un anno dal deposito del ricorso o dalla cancellazione
della causa dal ruolo.
2. La parte può segnalare l'urgenza del ricorso depositando istanza di prelievo.
3. Il presidente, decorso il termine per la costituzione delle altre parti (60 gg.), fissa
l'udienza per la discussione del ricorso.
(…)
5. Il decreto di fissazione è comunicato a cura dell'ufficio di segreteria, almeno 60
giorni prima dell'udienza fissata, sia al ricorrente che alle parti costituite in giudizio.
Priorità nella fissazione dell’udienza: : una delle parti può chiedere al Presidente, in
presenza di condizioni oggettive, con istanza motivata la fissazione prioritaria del
proprio ricorso (di prelievo dall’archivio), e dal 2016, in base all’ art. 71-bis, il GA
può definire il giudizio in camera di consiglio con sentenza in forma semplificata.
Udienza: È la sede naturale di esercizio del contraddittorio orale tra le parti. È
pubblica a pena di nullità della sentenza che verrà emanata (art. 87). Ultimo contatto
tra le parti e il giudice prima della decisione.
Regole per partecipare all’udienza:
Art. 73. Udienza di discussione. 1. Le parti possono produrre documenti fino a 40
giorni liberi prima dell'udienza, memorie fino a 30 giorni liberi e presentare
repliche, ai nuovi documenti e alle nuove memorie depositate in vista dell’udienza,
fino a 20 giorni liberi
2. Nell'udienza le parti possono discutere sinteticamente. (possibilità di replica)
Es. Udienza di merito dopo 3 anni dal deposito, la PA nella memoria (30 gg. prima)
solleva il difetto di giurisdizione. Il ricorrente ha 10 gg. per replicare per iscritto a
quella censura.
Quando arriva la notifica del ricorso le parti si possono costituire entro 60gg, ma non
è un termine perentorio, ma ordinatorio. Quindi il termine che realmente vale sono i
40 giorni prima dell’udienza.
Termini funzionali alla parità delle parti
Accelerazione tempi dell’udienza e semplificazione lavoro del giudice
No deposito in udienza di nuovi atti
Discussione orale sintetica: tutto è già scritto
Questione rilevata d’ufficio. 3. «Se ritiene di porre a fondamento della sua decisione
una questione rilevata d'ufficio, il giudice la indica in udienza dandone atto a verbale.
Se la questione emerge dopo il passaggio in decisione, il giudice riserva quest'ultima
e con ordinanza assegna alle parti un termine non superiore a 30 gg. per il deposito di
memorie»
No «sentenza a sorpresa» →contraddittorio immediato comunque garantito (salvo
richiesta di rinvio)
(es. mancata notifica, incidente di falso, regolamento giurisdizione o competenza)
Se il GA si accorge del difetto di notifica (inammissibilità) dopo l’udienza, non può
decidere in autonomia ma deve assegnare alle parti un termine per contro dedurre
Due modalità di gestione dell’udienza:
• Udienza pubblica→ accedono difensori, parti e pubblico
Termini standard
• Camera di consiglio (rito camerale)→a porte chiuse, solo i difensori che ne
facciano richiesta.
Termini dimezzati
→In entrambi i casi si decide con sentenza
La legge stabilisce quali sono le questioni da discutere in camera di consiglio
Art 87 udienze pubbliche e procedimenti in camera di consiglio. 1.Le udienze
sono pubbliche a pena di nullità, salvo quanto previsto dal comma 2, ma il presidente
del collegio può disporre che si svolgano a porte chiuse, se ricorrono ragioni di
sicurezza dello Stato, di ordine pubblico o di buon costume.
2. Oltre agli altri casi espressamente previsti, si trattano in camera di consiglio:
a) i giudizi cautelari e quelli relativi all'esecuzione delle misure cautelari collegiali;
b) il giudizio in materia di silenzio;
c) il giudizio in materia di accesso ai documenti amministrativi e di violazione degli
obblighi di trasparenza amministrativa;
d) i giudizi di ottemperanza;
e) i giudizi in opposizione ai decreti che pronunciano l'estinzione o l'improcedibilità
del giudizio.
Trattazione del ricorso in udienza: La trattazione ha luogo anche se non
intervengono le parti o i loro avvocati: non esiste l’istituto della contumacia (ovvero
se la parte non si presenta non va avanti il processo)
Il giudice relatore espone i fatti e i motivi di diritto che risultano dal ricorso, ed
eventualmente dal controricorso e dalle memorie delle parti.
Le parti possono, tramite i loro avvocati, a svolgere il loro assunto.
Rito camerale: Per controversie che in relazione al loro oggetto, richiedono o
ammettono una decisione in tempi ravvicinati
I termini sono dimezzati salvo quelli per il ricorso principale, motivi aggiunti e
ricorso incidentale
Udienza fissata d'ufficio nella prima udienza utile successiva alla scadenza del
termine di costituzione delle parti (30 gg.).
A porte chiuse possono accedere solo i difensori che ne facciano richiesta (no le
parti).
La decisione del ricorso: Ultimata la fase di trattazione della causa, i giudici si
riuniscono in camera di Consiglio per deliberare
Il collegio giudicante delibera a maggioranza assoluta
Può essere anche differita ad una delle successive camere di consiglio (art. 75, co. 2
Cpa)
Fine del potere di impulso di parte
La data della decisione è sempre quella dell’udienza di discussione
Art33 provvedimenti. 1. Il giudice pronuncia:
a) sentenza quando definisce in tutto o in parte il giudizio;
b) ordinanza quando assume misure cautelari o interlocutorie, ovvero decide sulla
competenza; le emana organo collegiale
c) decreto nei casi previsti dalla legge. Presidenziali o ante causam (un solo giudice)
2. Le sentenze di primo grado sono esecutive (a meno che non si chieda la
sospensione)
Pronunce del GA: Pronunce non definitive→ il GA risolve una o più questioni
interlocutorie della causa. ma non pone fine al rapporto processuale (es. ordinanza
cautelare o sulla competenza o sentenza sulla giurisdizione)
Pronunce definitive → con cui il GA si spoglia della causa e decide in maniera
definitiva sulla domanda del ricorrente che può essere accolta o rigettata (solo con
sentenza)
Pronunce definitive: Pronunce processuali o di rito (art. 35 CPA): riguardano lo
svolgimento del processo e accertano la sussistenza di una causa (preliminare o
pregiudiziale) che impedisce al giudice di giungere all’esame del merito, non
modificando l’assetto sostanziale degli interessi; → non entrano nel merito della
questione, ma rigettano il ricorso sulla base di una condizione dell’azione o della
violazione del rito processuale che non consente al GA di decidere (ma non solo
sentenze anche ordinanze o decreti)
Pronunce di merito (art. 34 CPA): entrano nelle questioni che sono oggetto della
controversia e decidono in maniera definitiva, accogliendo o rigettando il ricorso →
sempre con sentenza
Pronunce di rito art 35. 1. Il giudice dichiara, anche d’ufficio, il ricorso:
a) irricevibile se accerta la tardività della notificazione o del deposito; (decreto)
b) inammissibile quando è carente l’interesse o sussistono altre ragioni ostative ad
una pronuncia sul merito;
c) improcedibile quando nel corso del giudizio sopravviene il difetto di interesse
delle parti alla decisione, o non sia stato integrato il contraddittorio nel termine
assegnato, ovvero sopravvengono altre ragioni ostative ad una pronuncia sul merito.
2. Il giudice dichiara estinto il giudizio:
a) se, nei casi previsti dal presente codice, non viene proseguito o riassunto nel
termine perentorio fissato dalla legge o assegnato dal giudice;
b) per perenzione;
c) per rinuncia.
→ma non solo sentenze anche ordinanze o decreti (Es. decreto per pronunce di
estinzione e improcedibilità (Art. 85 ) decreto per rinunzia di una delle parti (Art. 35)
Ci si può pronunciare con decreto, sentenza o ordinanza
Il GA decide comunque con sentenza definitiva di rito.
Es. Improcedibilità ricorso annullamento ordinanza demolizione per mancanza
interesse a ricorrere (presentazione istanza sanatoria) o per intervenuto
provvedimento di revoca del provvedimento impugnato
Sentenza: La sentenza è il provvedimento con cui si conclude naturalmente
il giudizio amministrativo.
Deve contenere tutti gli elementi essenziali (art. 88) a pena di nullità
E’ immediatamente esecutiva anche se non ancora passata in giudicato (quando
decorrono i termini di impugnazione)
La sentenza può essere: Totale: analizza l’intero complesso delle domande
processuali.
Parziale: risolve alcune questioni pregiudiziali, ma non estingue ancora il giudizio.
Le altre restano aperte e il giudizio continua.
Art88 contenuto della sentenza. 1. La sentenza è pronunciata in nome del popolo
italiano e reca l'intestazione "Repubblica italiana".
2. Essa deve contenere:
a) l'indicazione del giudice adito e del collegio che l'ha pronunciata;
b) l'indicazione delle parti e dei loro avvocati;
c) le domande (in ordine logico);
d) la concisa esposizione dei motivi in fatto e in diritto della decisione, anche con
rinvio a precedenti cui intende conformarsi;
e) il dispositivo, ivi compresa la pronuncia sulle spese; (pqm)
f) l'ordine che la decisione sia eseguita dall'autorità amministrativa;
g) l'indicazione del giorno, mese, anno e luogo in cui la decisione è pronunciata;
h) la sottoscrizione del presidente e dell'estensore.
N. B. Prassi dell’assorbimento dei motivi formalmente eliminata
Tipi di sentenze di merito
Sentenza di annullamento→ comporta l’eliminazione dell’atto impugnato
Sentenza di accertamento → risolve uno stato di incertezza
Sentenza di condanna → obbliga la PA a pagare la somma di cui risulta debitrice o
a tenere un determinato comportamento
Art 34 sentenze di merito. 1. In caso di accoglimento del ricorso il giudice, nei limiti
della domanda:
a) annulla in tutto o in parte il provvedimento impugnato;
b) ordina all’amministrazione, rimasta inerte, di provvedere entro un termine;
c) condanna al pagamento di una somma di denaro, anche a titolo di risarcimento del
danno, all’adozione delle misure idonee a tutelare la situazione giuridica soggettiva
dedotta in giudizio e dispone misure di risarcimento in forma specifica ai sensi
dell’articolo 2058 del codice civile.
d) nei casi di giurisdizione di merito, adotta un nuovo atto, ovvero modifica o riforma
quello impugnato;
e) dispone le misure idonee ad assicurare l’attuazione del giudicato e delle pronunce
non sospese, compresa la nomina di un commissario ad acta, che può avvenire anche
in sede di cognizione con effetto dalla scadenza di un termine assegnato per
l’ottemperanza.
2. In nessun caso il giudice può pronunciare con riferimento a poteri amministrativi
non ancora esercitati. Salvo quanto previsto dal comma 3 e dall’articolo 30, comma
3, il giudice non può conoscere della legittimità degli atti che il ricorrente avrebbe
dovuto impugnare con l’azione di annullamento di cui all’articolo 29.
Co5. Qualora nel corso del giudizio la pretesa del ricorrente risulti pienamente
soddisfatta, il giudice dichiara ‘cessata la materia del contendere’.
• → sentenza dichiarativa
Es. quando nelle more del giudizio la PA emette il provvedimento satisfattivo
≠ sopravvenuta carenza di interesse→ improcedibilità (sentenza di rito)
Co3. . Quando, nel corso del giudizio, l’annullamento del provvedimento impugnato
non risulta più utile per il ricorrente (=improcedibile), il giudice accerta l’illegittimità
dell’atto se sussiste l’interesse ai fini risarcitori. (può valutare se c’è interesse per il
ricorrente al risarcimento del danno, il giudizio rimane in piedi)
Es. Impugnazione diniego autorizzazione e sopravvenuta autorizzazione in corso di
causa, il GA può valutare l’illegittimità ai fini di decidere sul risarcimento; ordine di
demolizione già eseguito.
Art 74 sentenza in forma semplificata. «1. Nel caso in cui ravvisi la manifesta
fondatezza ovvero la manifesta irricevibilità, inammissibilità, improcedibilità o
infondatezza del ricorso, il giudice decide con sentenza in forma semplificata. La
motivazione della sentenza può consistere in un sintetico riferimento al punto di fatto
o di diritto ritenuto risolutivo ovvero, se del caso, ad un precedente conforme.»
Ratio: carattere ‘manifesto’ della decisione
A volte prevista dalle legge per esigenze di celerità (accesso, silenzio, ottemperanza)
E’ ammessa una motivazione succinta, ma comunque adeguata alle domande
proposte
Due tipologie:
1) Art. 74 Cpa di carattere generale : per cause di non particolare complessità o
quando siano manifeste le ragioni del ricorrente o sussistano palesi carenze di
rito o di merito del ricorso
2) Art. 60 Cpa in sede cautelare: qualora in sede di valutazione dell’istanza
cautelare il ricorso viene ritenuto maturo per la decisione, salvo l’esigenza di
particolari esigenze istruttorie o di difesa
Art60 In sede di decisione della domanda cautelare, purché siano trascorsi almeno
venti giorni dall'ultima notificazione del ricorso, il collegio, accertata la completezza
del contraddittorio e dell'istruttoria, sentite sul punto le parti costituite, può definire,
in camera di consiglio, il giudizio con sentenza in forma semplificata, salvo che una
delle parti dichiari che intende proporre motivi aggiunti, ricorso incidentale o
regolamento di competenza, ovvero regolamento di giurisdizione. Se la parte dichiara
che intende proporre regolamento di competenza o di giurisdizione, il giudice
assegna un termine non superiore a trenta giorni.
Art 89. Pubblicazione e comunicazione della sentenza. 1. La sentenza deve essere
redatta non oltre il 45esimo giorno da quello della decisione della causa.
2. La sentenza, che non può più essere modificata dopo la sua sottoscrizione, è
immediatamente resa pubblica mediante deposito nella segreteria del giudice che
l'ha pronunciata (produz. effetti e decorso dei termini).
3. Il segretario dà atto del deposito in calce alla sentenza, vi appone la data e la
firma ed entro 5 giorni ne dà comunicazione alle parti costituite.
La comunicazione viene fatta al singolo soggetto.
Pubblicazione in base al PAT art 7 dpcm n 40/2016. Redazione sotto forma di
documento informatico
Firmata digitalmente dal presidente del collegio e dal segretario di sezione
Deposito nel fascicolo informatico e contestuale pubblicazione nel Siga e nel sito
della GA
Pubblicità effetti: Deposito in segreteria = produzione effetti
No sanzione per mancato rispetto 45 gg.
Se la sentenza rende giustizia e ripara un danno (all’immagine) → obbligo di
pubblicazione per la parte soccombente
Art 90 pubblicità della sentenza. 1. Qualora la pubblicità della sentenza possa
contribuire a riparare il danno, compreso quello derivante per effetto di quanto
previsto all'articolo 96 del cpc, il giudice, su istanza di parte, può ordinarla a cura e
spese del soccombente, mediante inserzione per estratto, ovvero mediante
comunicazione, nelle forme specificamente indicate, in una o più testate
giornalistiche, radiofoniche o televisive e in siti internet da lui designati. Se
l'inserzione non avviene nel termine stabilito dal giudice, può procedervi la parte a
favore della quale è stata disposta, con diritto a ripetere le spese dall'obbligato.
VICEDE DEL RAPPORTO PROCESSUALE
Incidenti processuali: Vicende che, durante lo svolgimento del processo, ne
condizionano il procedere verso la sentenza.
Possono avere effetti di:
1. Sospensione
2. Interruzione
3. Estinzione del processo
Art 79 sospensione e interruzione del processo. 1. La sospensione del processo è
disciplinata dal codice di procedura civile (art. 295 ss.), dalle altre leggi e dal diritto
dell'Unione europea (rinvio esterno).
2. L'interruzione del processo è disciplinata dalle disposizioni del codice di
procedura civile.
3. Le ordinanze di sospensione emesse ai sensi dell'articolo 295 del codice di
procedura civile sono appellabili. L'appello è deciso in camera di consiglio.
Sospensione: Impone il divieto di compiere attività processuali fino alla rimozione
della causa di sospensione.
Viene disposta con ordinanza
Necessario un nuovo atto di impulso per la prosecuzione
Ordinanze appellabili
Tipi di sospensione ex artt 295 e 296 cpc.
• Necessaria: disposta dal giudice quando la questione che un altro giudice o lo
stesso giudice deve risolvere ha un diretto effetto sul ricorso pendente (ma a
discrezionalità del Giudice) (sono previste dalla legge)
• Facoltativa: su istanza di tutte le parti per giustificati motivi, per una sola
volta e per max 3 mesi
Art 295 cpc sospensione necessaria. «Il giudice dispone che il processo sia sospeso
in ogni caso in cui egli stesso o altro giudice deve risolvere una controversia, dalla
cui definizione dipende la decisione della causa».
Ratio→ evitare un contrasto tra giudicati
Ma! nel processo amm.vo lettura restrittiva: prevale il valore della sollecita
definizione dei giudizi (celerità)
Cause: a) questione di legittimità costituzionale;
b) rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia;
c) incidente di falso; (si faccia questione di falsità dei documenti)
d) questioni pregiudiziali su stato e capacità delle persone;
→È il GA che sospende, ma solo se la questione è fondata ed è rilevante ai fini del
giudizio (no obbligatorietà)
Incidente di falso art8 co2 cpa. se il GA ritiene che il documento sia rilevante deve
rimettere la questione al GO, sospendere e aspettare la decisione.
→una volta concluso il giudizio di falso, la parte interessata deve depositare la copia
della sentenza entro 90 gg nella segreteria a pena di estinzione. (impulso di parte,
intenzione di andare avanti)
(Es. rilevata falsità sottoscrizioni per la presentazione di alcune liste in operazioni
elettorali)
Art 296 sospensione su istanza delle parti. «Il giudice istruttore (nel processo
amministrativo è il collegio, non c’è questa figura), su istanza di tutte le parti, ove
sussistano giustificati motivi, può disporre, per una sola volta, che il processo
rimanga sospeso per un periodo non superiore a tre mesi, fissando l’udienza per la
prosecuzione del processo medesimo».
Esempi si sospensione facoltativa: pendenza di un giudizio penale quando il GA
ritenga che i fatti in corso di accertamento possano essere rilevanti ai fini della
decisione;
regolamento di competenza
regolamento preventivo di giurisdizione (se non manif. infondata)
richiesta di recusazione (ma decide lo stesso GA)
presupposti per la sospensione: Necessaria la pregiudizialità della controversia
(pregiudiziale) rispetto alla causa dipendente
Cons. Stato « la causa pregiudiziale deve costituire l’antecedente logico-giuridico
dal quale dipende la decisione della causa pregiudicata, in ragione del fatto che il
rapporto giuridico della prima rappresenta un elemento costitutivo della situazione
sostanziale dedotta nella seconda, per cui il relativo accertamento si imponga nei
confronti di quest'ultima con efficacia di giudicato, al fine di assicurare l'uniformità
di decisioni» (ex multis: CdS n. 640/2016)
→libera valutazione del Giudice
Effetti della sospensione: Il giudizio viene sospeso, è immobile e va riassunto ad
impulso di parte.
Art. 80 Cpa, co. 1 “in caso di sospensione del giudizio, per la sua prosecuzione deve
essere presentata istanza di fissazione di udienza entro 90 giorni dalla comunicazione
dell’atto che fa venir meno la causa della sospensione”.
In mancanza di istanza → estinzione
Interruzione: consegue ad eventi che fanno venir meno l’effettività del
contraddittorio
• l’interruzione si ritiene intervenga solo per vicende relative alle parti
regolarmente costituite
• il processo può riprendere mediante un atto di impulso delle parti
N.B. L’interruzione non è automatica, ma il difensore di quella parte deve fare una
dichiarazione in udienza o notifica alle parti costituite. Da quel momento processo
interrotto.
Cause di interruzione: a) relative alle parti→ morte o perdita di capacità di stare in
giudizio (inabilitazione, interdizione, dichiarazione morte presunta o di assenza,
estinzione o fallimento pers. giur.) necessaria la dichiarazione in udienza o notifica
alle parti costituite da parte del difensore;
b) relative agli avvocati → morte, radiazione o sospensione dall’albo. Qui
l’interruzione è automatica (favor parte).
Esempio: causa con ente pubblico, che poi viene soppresso.
N.B. La rinuncia al mandato da parte dell’avvocato non è causa di interruzione
interrompe il processo fino a quando:
1) la parte nei cui confronti si è verificato l’evento interruttivo presenti nuova
istanza fissazione di udienza
2) una delle altre parti presenti un’istanza di riassunzione, notificata alle parti
entro 90 gg.
art80 prosecuzione o riassunzione del processo sospeso o interrotto. 1. In caso di
sospensione del giudizio, per la sua prosecuzione deve essere presentata istanza di
fissazione di udienza entro 90 giorni dalla comunicazione dell'atto che fa venir meno
la causa della sospensione.
2. Il processo interrotto prosegue se la parte nei cui confronti si è verificato l'evento
interruttivo presenta nuova istanza di fissazione di udienza.
3. Se non avviene la prosecuzione ai sensi del comma 2, il processo deve essere
riassunto, a cura della parte più diligente, con apposito atto notificato a tutte le altre
parti, nel termine perentorio di 90 giorni dalla conoscenza legale dell'evento
interruttivo, acquisita mediante dichiarazione, notificazione o certificazione.
Cons Stato su interruzione per fallimento parte appellata ed estinzione per tardiva
riassunzione da parte dell’Antitrust
Estinzione: La conclusione naturale del processo è la sentenza che si pronuncia sul
merito.
• Tuttavia la legge disciplina delle vicende che possono determinare l’estinzione
del processo
• Ratio →eliminare l’incertezza dei rapporti giuridici
Cause:
1) la Perenzione
2) la Rinuncia
3) la mancata riassunzione o prosecuzione
→L’estinzione deve essere pronunciata con decreto o sentenza (in base se lo emana
un giudice monocratico o collegiale)
Perenzione: Istituto del processo amministrativo che sanziona l’inattività delle parti
o del GA in caso di presunta mancanza di interesse alla trattazione della causa. La
perenzione opera di diritto e può essere rilevata d'ufficio dal giudice.
2 ipotesi:
1. Ordinaria: quando entro 1 anno dal dep. del ricorso non si sia compiuto alcun atto
di procedura (su iniziativa delle parti)
2. Ultraquinquiennale: dopo 5 anni di inattività del GA
Ratio: Non lasciare esposto a tempo indeterminato un atto amministrativo alla
possibilità di annullamento
Presunzione “legale” di una perdita di interesse alla prosecuzione del giudizio per
«liberare» le aule dei tribunali
Art81 perenzione: «1. Il ricorso si considera perento se nel corso di un anno non
sia compiuto alcun atto di procedura. Il termine non decorre dalla presentazione
dell'istanza di cui all'articolo 71, comma 1, e finché non si sia provveduto su di essa,
salvo quanto previsto dall'articolo 82.»
(→ in mancanza di istanza di fissazione udienza entro 1 anno dal deposito; quando,
esauriti gli effetti della domanda di fissazione – i.e. celebrazione dell’udienza, rinvio
dell’udienza a data da destinarsi, cancellazione della causa dal ruolo- l'onere di
impulso processuale torni alle parti)
Perenzione quinquennale: L’istanza di fissazione non esaurisce l’onere di impulso
di parte → se non è stata fissata l’udienza dopo 5 anni dal deposito del ricorso è
richiesto un nuovo atto d’impulso.
Necessaria attivazione del ricorrente su sollecito della segreteria entro 180 gg. (ma
qui la ‘colpa’ è del GA che non ha fissato)
Art82. «1. Dopo il decorso di 5 anni dalla data di deposito del ricorso, la
segreteria comunica alle parti costituite apposito avviso in virtù del quale è fatto
onere al ricorrente di presentare nuova istanza di fissazione di udienza, sottoscritta
dalla parte che ha rilasciato la procura di cui all'art.24 e dal suo difensore, entro 180
giorni dalla data di ricezione dell'avviso. In difetto di tale nuova istanza, il ricorso è
dichiarato perento.»
Effetti della perenzione: Estingue il rapporto processuale, perdono effetto tutti gli
atti processuali compiuti anteriormente alla perenzione
Dichiarata con sentenza dichiarativa non costitutiva
Le spese sono compensate tra le parti
Rinuncia: Il ricorrente può rinunciare al ricorso in qualsiasi grado della controversia,
ma deve notificarlo alle controparti 10 gg. prima dell’udienza
Le altre parti possono opporsi
Il GA se verifica che si sono verificati tutti gli elementi necessari (rinuncia firmata,
notifica, deposito, non opposizione), emana una sentenza dichiarativa dell’estinzione
del giudizio
Spese a carico del rinunciante
Art84. 1 La parte può rinunciare al ricorso in ogni stato e grado della controversia,
mediante dichiarazione sottoscritta da essa stessa o dall'avvocato munito di mandato
speciale e depositata presso la segreteria (scritta), o mediante dichiarazione resa in
udienza e documentata nel relativo verbale (orale).
2 Il rinunciante deve pagare le spese degli atti di procedura compiuti, salvo che il
collegio, avuto riguardo a ogni circostanza, ritenga di compensarle.
3 La rinuncia deve essere notificata alle altre parti almeno 10 giorni prima
dell'udienza. Se le parti che hanno interesse alla prosecuzione non si oppongono, il
processo si estingue.
4 Anche in assenza delle formalità di cui ai commi precedenti il giudice può
desumere dall'intervento di fatti o atti univoci dopo la proposizione del ricorso ed
altresì dal comportamento delle parti argomenti di prova della sopravvenuta carenza
d'interesse alla decisione della causa
Mancata riassunzione o prosecuzione art 80: In caso di mancata riassunzione o
prosecuzione del processo sospeso o interrotto → il processo si estingue
Questo tipo di estinzione non opera di diritto, ma va eccepita dalla parte interessata
Come viene dichiarata l’estinzione: 1 D’ufficio con decreto del Presidente o
magistrato da lui delegato (fuori dall’udienza)
2 Dal collegio con sentenza se accertata nell’udienza di discussione
Ricorso per cassazione: Mezzo di impugnazione delle sole sentenze del Consiglio di
Stato che statuiscano espressamente sulla giurisdizione per soli motivi inerenti la
giurisdizione (art. 111, co. 8 Cost.)
Ricorso per cassazione art 110. 1. Il ricorso per cassazione è ammesso contro le
sentenze del Consiglio di Stato per i soli motivi inerenti alla giurisdizione.
(termini art cpc entro 60 gg dalla notifica o 6 mesi dalla pubblicazione della decisione
impugnata)
Due modalità per ottenere una pronuncia sulla giurisdizione:
Regolamento preventivo di giurisdizione (unica pronuncia)
Impugnazione del sentenza con cui il Tar si pronuncia sulla giurisdizione davanti al
Cons. Stato e poi davanti alle S.U. Corte cassazione (3 gradi di giudizio)
Effetti della decisione delle sezioni unite cassazione: La Cassazione decide in via
definitiva sulla giurisdizione
In caso affermi la giurisdizione del GO o dei GA speciali →Annullamento della
sentenza e rimessione al GO o ai GA speciali (1° grado)
In caso di giurisdizione del GA → sentenza rimane valida
Art111 sospensione della sentenza. Il Consiglio di Stato, se richiesto con istanza
previamente notificata alle altre parti, in caso di eccezionale gravità ed urgenza, può
sospendere gli effetti della sentenza impugnata e disporre le altre opportune misure
cautelari. Al procedimento si applicano gli articoli 55, commi 2, 5, 6 e 7, e 56, commi
1, primo periodo, 2, 3, 4 e 5. Copia dell'ordinanza è trasmessa alla cancelleria della
Corte di cassazione.
(possibile tutela cautelare nell’appello, nella stessa forma di quelle di primo grado?
Ne esistono tre tipi 55 tutela cautelare collegiale , 56 monocratica e 61nemmeno il
tempo per la notifica. No, solo 55 e 56, non 61 caso di eccezionale gravità e urgenza)
GIUDIZIO DI OTTEMPERANZA
Le sentenze del GA sono immediatamente esecutive. Salvo sospensione della
sentenza (in appello), la PA ha il dovere di dare esecuzione alla decisione del GA. Si
apre la fare di giudizio di esecuzione qualora la PA non dia esecuzione alla decisione
del GA.
Si può esperire nei confronti di sentenze passate in giudicato.
Giudicato = sentenza nei cui confronti non è più ammessa impugnazione ordinaria
La sentenza passata in giudicato può avere un effetto demolitorio non sempre
satisfattivo →ma necessaria attività di esecuzione della PA (nel caso siano satisfattive
sono auto applicative)
Qualora la PA non rispetti l’obbligo di adeguarsi al giudicato, l’interessato può
rivolgersi al GA e chiedere di ordinare alla PA di dare esecuzione alla sentenza di I°
o II°
Definizione: Il giudizio di ottemperanza costituisce un rimedio di coazione diretta
finalizzato all’esecuzione di provvedimenti giurisdizionali ai quali la PA è tenuta a
conformarsi.
È l’ipotesi più importante di giurisdizione di merito. Il giudizio del GA può andare
oltre e valutare come la PA agisce e si sostituisce ad essa.
Siamo nel momento dell’esecuzione.
Principi della tutela e di separazione dei poteri
Evoluzione normativa: Art. 4, co. 2 LAC del 1865, «L’atto amministrativo non
potrà essere modificato o revocato (dal GO) se non sovra ricorso alle competenti
autorità amministrative, le quali si conformeranno al giudicato dei Tribunali per
quanto riguarda il caso deciso» ( principio secondo cui il go non può annullare l’atto
amministrativo, esecuzione autorità amministrativa)
Legge Crispi 1889 ottemperanza per le sentenze del GO (→ solo + tardi esteso in via
giurisprudenziale anche alle sentenze del GA) ( solo diritti civili o politici all’inizio)
Art. 37 Legge TAR 1971 →l’esecuzione delle sentenze del GO e del GA spetta ai
Giudici amministrativi
Legge 205/2000 →anche per le decisioni provvisoriamente esecutive, non definitive
del solo GA (sentenze non sospese davanti al CdS)
CPA 2010 art.88 co. 1 →la sentenza deve sempre contenere “l’ordine che la
decisione sia eseguita dall’autorità amministrativa” (+ artt. 112 ss.).
Convenzione europea diritti dell’uomo: Art. 6, § 1 "diritto all’esecuzione delle
decisioni di giustizia".
Il diritto al giusto processo sarebbe illusorio ove non vi fossero strumenti utili per
dare esecuzione al giudicato, esecuzione che non può essere indebitamente ritardata.
Ipotesi di giurisdizione di merito: Sindacato di legittimità si è esaurito, siamo nella
fase di esecuzione
Il GA potrà pronunciarsi sul modo più opportuno per eseguire il giudicato (ordinare
all’amministrazione di conformarsi al giudicato oppure sostituirsi ad essa
nell’esecuzione) entrando in quell’area di discrezionalità dell’amministrazione di
solito insindacabile
Natura giuridica, giudizio di cognizione ed esecuzione: Il GA in sede di
ottemperanza:
1. Interpreta il giudicato per individuare il comportamento doveroso della PA
2. Accerta il comportamento tenuto dalla PA
3. Valuta la conformità del comportamento tenuto rispetto a quello previsto dalla
sentenza
4. Provvede all’esecuzione, anche prescrivendone le relative modalità
Unicum nel panorama europeo: natura mista + ampia varietà di strumenti
Art112 disposizioni generali sul giudizio di ottemperanza. 1 I provvedimenti del
giudice amministrativo devono essere eseguiti dalla pubblica amministrazione e dalle
altre parti.
Può essere che altre parti siano soccombenti e non la PA
L’unico giudice di ottemperanza è solo il giudice amministrativo e si può chiedere
l’ottemperanza anche di sentenze emanate da altri giudici
presupposti: 1la necessità di un provvedimento della PA per l’esecuzione (no per
sentenze autoesecutive);
2l’inottemperanza (anche parziale) della PA (comportamenti elusivi);
e’ caduto il tradizionale presupposto del giudicato. Tradizionalmente il giudizio di
ottemperanza poteva essere esperito solo per sentenze passate in giudicato
Autoapplicative= Es. annullamento di un provvedimento di annullamento di ufficio o
di decreto di esproprio.
Elusione del giudicato: la PA adotta un provv. che si basa su criteri diversi da quelli
risultanti dal giudicato con risultato identico a quello annullato
Ambito di applicazione: Oggi molto ampio
Caduto il limite del ‘giudicato’, oggi tutti i provvedimenti del GA che hanno natura
decisoria sono eseguibili indipendentemente dal fatto che siano passati o meno in
giudicato. (oggi si parla di giudicato a forma progressiva)
Solo pronunce di accoglimento (non di rigetto o di rito)
Co2: “L'azione di ottemperanza può essere proposta per conseguire l'attuazione:
• a) delle sentenze del giudice amministrativo passate in giudicato; (decorsi i
termini per l’impugnazione)
• b) delle sentenze esecutive e degli altri provvedimenti esecutivi del giudice
amministrativo (anche ordinanze cautelari); (sentenze non sospese dal
consiglio di state)
• c) delle sentenze passate in giudicato e degli altri provvedimenti ad esse
equiparati del giudice ordinario (anche decreti ingiuntivi);
• d) delle sentenze passate in giudicato e degli altri provvedimenti ad esse
equiparati per i quali non sia previsto il rimedio dell'ottemperanza (decreti PdR
su ricorso straordinario, giudici speciali TSAP o Trib. militari).
• e) dei lodi arbitrali esecutivi divenuti inoppugnabili (quando le parti nominano
un collegio arbitrario di tre persone e passati i termini per l’opposizione)
al fine di ottenere l'adempimento dell'obbligo della PA di conformarsi, per quanto
riguarda il caso deciso, al giudicato
co3: Può essere proposta, anche in unico grado dinanzi al giudice dell'ottemperanza,
azione di condanna (ex novo) al pagamento di somme a titolo di rivalutazione e
interessi maturati dopo il passaggio in giudicato della sentenza».
→danni ulteriori maturati dopo e aggiornati nell’importo, ma dipendenti dal giudizio
già espresso
…nonché azione di risarcimento dei danni connessi all’impossibilità o comunque alla
mancata esecuzione in forma specifica, totale o parziale, del giudicato o alla sua
violazione o elusione (nullità).
Es. La PA condannata alla restituzione del suolo, non lo fa e nel frattempo un evento
naturale crea un danno irreversibile
Co5: . Il ricorso di cui al presente articolo può essere proposto anche al fine di
ottenere chiarimenti in ordine alle modalità di ottemperanza (anche dalla parte
soccombente).
Strumento processuale è lo stesso, ma finalità diverse.
Novità del Cpa
→ Giudicato amministrativo a formazione progressiva, comincia quando si inizia il
ricorso e non si conclude con l’emanazione della sentenza, m-a ci può essere il
giudizio di ottemperanza
Si può chiedere penalità di mora, si sanziona la PA oltre chiedere il risarcimento del
danno.
Competenza
Sentenze del GA: al TAR che ha emesso il provvedimento della cui ottemperanza si
tratta, a meno che la sentenza di appello non abbia riformato la decisione, modificato
la motivazione o aggiunto qualcosa rispetto alla sentenza del TAR
Sentenze del GO, giudici speciali e lodi arbitrali: al TAR nella cui circoscrizione ha
sede il giudice che ha emesso la sentenza di cui è chiesta l'ottemperanza
Decisione del capo di stato sul ricorso straordinario: al consiglio di stato
Ricorso amministrativo si propone alla stessa amministrazione che ha emanato l’atto
e si concludono con un provvedimento. Ricorso giurisdizionale sono al tar e consiglio
di stato e si concludono con una sentenza
Art 114 procedimento. 1. L'azione si propone, anche senza previa diffida, con
ricorso notificato alla PA e a tutte le altre parti del giudizio definito dalla sentenza o
dal lodo della cui ottemperanza si tratta; l'azione si prescrive con il decorso di 10
anni dal passaggio in giudicato della sentenza.
Regime processuale: Il giudizio di ottemperanza è soggetto al rito abbreviato in
camera di consiglio (art 87 co2, lett d). dimidiazione dei termini rileva solo con
riferimento al deposito del ricorso, entro il termine perentorio di 15 giorni dalla
notifica del ricorso, a pena di irricevibilità.
La ratio è sempre quella di dare una tutela veloce e immediata.
Svolgimento: 2. Unitamente al ricorso è depositato in copia autentica il
provvedimento di cui si chiede l’ottemperanza, con l’eventuale prova del suo
passaggio in giudicato.
3. Il giudice decide con sentenza in forma semplificata (motivaz. succinta)
Ovvero Comma 5: “se è chiesta l’esecuzione di un’ordinanza, il giudice provvede
con ordinanza”.
Poteri del giudice di ottemperanza: Comma 4: “il giudice in caso di accoglimento
del ricorso:
a) “Ordina l’ottemperanza prescrivendo le relative modalità, anche mediante
determinazione del contenuto del provvedimento amministrativo o l’emanazione
dello stesso in luogo dell’amministrazione”. (si sostituisce alla pa per l’emanzazione,
ovvero il commissario ad acta)
→nella prassi: diffida alla PA e poi nomina commissario ad acta (art. 21 Cpa)
b) “Dichiara nulli gli eventuali atti in violazione o elusione del giudicato”.
Verifica sulla conformità o meno del provvedimento amministrativo rispetto a ciò che
è stato detto dal giudice in sentenza, se è conforme a quello annullato o elusivo della
sentenza → nullo
Non nuovo giudizio, ma ottemperanza
Possibile anche riconversione (in annullamento), ma solo se nei termini
Caso concorso Ministero Difesa e nuovo bando nonostante graduatoria pendente.
c) Nel caso di sentenze non passate in giudicato (quelle di primo grado) o altri
provvedimenti (come le ordinanze), determina le modalità esecutive, considerando
inefficaci gli atti emessi in violazione o elusione e provvede di conseguenza, tenendo
conto degli effetti che ne derivano (se irreversibili cauzione).
Chi chiede l’esecuzione di una sentenza non passata in giudicato, si assume il rischio
dell’eventuale riforma della sentenza
Es. Esecuzione sentenza di condanna di 1° al pagamento di una somma di danaro, nel
caso di soccombenza in appello obbligo di restituzione somma + interessi,
Es. Esecuzione sentenza di 1° di conferma legittimità permesso di costruire, se perdo
in appello cosa succede? Devo demolire.
d) Nomina, se necessario, un commissario ad acta;
“un dirigente dell’amministrazione soccombente, con esclusione (non possono essere
nominati) dei titolari di incarichi di Governo, dei capi dipartimento e di coloro che
ricoprono incarichi dirigenziali generali. I compensi riconosciuti al commissario ad
acta rientrano nell’onnicomprensività della retribuzione dei dirigenti”»
La dottrina lo considera un ausiliario del giudice.
Penalità di mora (astreinter) e) salvo che ciò sia manifestamente iniquo, e se non
sussistano altre ragioni ostative, fissa, su richiesta di parte, la somma di denaro
dovuta dal resistente per ogni violazione o inosservanza successiva, ovvero per ogni
ritardo nell'esecuzione del giudicato; tale statuizione costituisce titolo esecutivo.
2 presupposti: 1) manifesta iniquità 2) assenza di cause ostative
Ampia discrezionalità del GA
Il Cds (AP n. 15/2014) l’ha ritenuta # dagli interessi che maturano sul ritardo, perché
ist. di natura sanzionatoria
«Nei giudizi di ottemperanza aventi ad oggetto il pagamento di somme di denaro, la
penalità di mora di cui al primo periodo decorre dal giorno della comunicazione o
notificazione dell'ordine di pagamento disposto nella sentenza di ottemperanza; detta
penalità non può considerarsi manifestamente iniqua quando è stabilita in misura
pari agli interessi legali».
Si tratta di una penalità nei confronti del mancato adempimento della sentenza di
ottemperanza→ effetto deterrente
(finalità sanzionatoria non risarcitoria)
Non solo per le sentenze di condanna ad un facere, ma anche per le sentenze di
condanna pecuniarie. Qui oltre agli interessi legali già maturati sulla somma di cui
alla condanna, il GA condanna al pagamento di una sanzione pecuniaria (coazione
indiretta)
Commissario ad acta: Nominato dal giudice dell’ottemperanza (art. 114, lett. d))
Funzionario pubblico che agisce come ‘organo ausiliario del giudice’ (art. 21 Cpa)
Si sostituisce alla PA nell’emanazione del provvedimento
Art. 21 CPA . Commissario ad acta. 1. Nell’ambito della propria giurisdizione, il
giudice amministrativo, se deve sostituirsi all’amministrazione, può nominare come
proprio ausiliario un commissario ad acta. Si applica l’art. 20, co. 2 (ricusazione).
Tutela contro gli atti del commissario ad acta: Se fa un provvedimento che va al di
là di ciò che è scritto nella sentenza dell’esecuzione→ ricorso ordinario di
annullamento del provvedimento davanti al TAR
Se, viceversa, i provvedimenti del commissario ad acta sono attinenti al compito che
gli è stato affidato, interviene il comma 6 dell’art 114.
«6. Il giudice conosce di tutte le questioni relative all'ottemperanza, nonché, tra le
parti nei cui confronti si è formato il giudicato, di quelle inerenti agli atti del
commissario ad acta. Avverso gli atti del commissario ad acta le stesse parti possono
proporre, dinanzi al giudice dell'ottemperanza, reclamo, che è depositato, previa
notifica ai controinteressati, nel termine di sessanta giorni. Gli atti emanati dal
giudice dell'ottemperanza o dal suo ausiliario sono impugnabili dai terzi estranei al
giudicato ai sensi dell'art. 29, con il rito ordinario».
Tutela: Gli atti del commissario ad acta sono impugnabili:
dalle parti con reclamo entro 60 gg. allo stesso giudice dell’ottemperanza se sono
questioni relative alla conformità rispetto alla sentenza
dai terzi con rito ordinario se provvedimenti superano i compiti a lui affidati.
I provvedimenti giurisdizionali del giudice dell’ottemperanza possono essere
impugnati davanti al Consiglio di Stato secondo i normali termini di proposizione
(60 gg. o 6 mesi)
→ stesse modalità del processo di 1° di ottemperanza
RITI SPECIALI
Riti che prevedono una disciplina diversa e derogatoria rispetto al rito ordinario del
processo, giustificata dal valore riconosciuto alla pretesa del ricorrente o dal tenore
della controversia.
Hanno caratteristiche comuni: aspetti positivi 1 svolgimento più rapido e priorità
nell’iscrizione al ruolo. Criticità 1 costi più alti 2 rallentamento del giudizio
ordinario
Riti speciali nel CPA:
Rito in materia di accesso (ai documenti pubblici)
Giudizio sul silenzio
Rito abbreviato ex art. 119 Cpa
Rito in materia di contratti pubblici
Contenzioso sulle operazioni elettorali
Art 119 rito abbreviato comune a determinate materie. Rito speciale
caratterizzato dall’accelerazione dei tempi del processo in alcune materie cd.
«sensibili» individuate dalla legge per prevenire il pericolo di un eccessivo
rallentamento dell’attività amministrativa in pendenza di giudizio
«Corsia preferenziale» in ipotesi tassative
GA giudice dell’economia (si occupa di attività di imprese, attività di peso per il
paese)
Caratteristiche: Dimezzamento termini processuali
Accelerazione dei tempi della decisione
Semplificazione della pubblicazione e impugnazione della sentenza
Materie soggette al rito abbreviato:
a) provvedimenti concernenti le procedure di affidamento di pubblici lavori,
servizi e forniture, salvo quanto previsto dagli artt. 120 ss.;
b) i provvedimenti adottati dalle Autorità amministrative indipendenti, con
esclusione di quelli relativi al rapporto di servizio con i propri dipendenti;
c) i provvedimenti relativi alle procedure di privatizzazione o di dismissione di
imprese o beni pubblici, nonché quelli relativi alla costituzione, modificazione
o soppressione di società, aziende e istituzioni da parte degli enti locali;
d) c-bis) i provvedimenti adottati nell'esercizio dei poteri speciali inerenti alle
attività di rilevanza strategica nei settori della difesa e della sicurezza
nazionale e nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni;
e) provvedimenti di nomina, adottati previa delibera del Consiglio dei ministri;
f) i provvedimenti di scioglimento degli organi di governo degli enti locali e
quelli connessi, che riguardano la loro formazione e il loro funzionamento;
g) I provvedimenti relativi alle procedure di occupazione e di espropriazione
delle aree destinate all'esecuzione di opere pubbliche o di pubblica utilità
h) I provvedimenti del CONI o delle Federazioni sportive
i) le controversie comunque attinenti alle procedure e ai provvedimenti della
pubblica amministrazione in materia di impianti di generazione di energia
elettrica …. (etc.)
l’accelerazione del rito consiste: dimezzamento dei termini processuali, salvo quello
per la proposizione del ricorso introduttivo, dei motivi aggiunti, del ricorso
incidentale e dell’appello cautelare (pr. effettività della tutela);
rapida definizione del merito →potere-dovere del GA in sede di udienza cautelare di
fissazione udienza di discussione entro 30 gg., se fondatezza (misure cautelari solo se
estrema gravità); oppure possibilità di decidere direttamente con sentenza in forma
semplificata (art. 60)
dimezzamento dei termini anche per il deposito della sentenza e per la proposizione
dell’appello.
Fissazione della data di discussione del ricorso di merito. 3 « Salva l'applicazione
dell’art. 60 (sent. in forma semplificata), il TAR chiamato a pronunciare sulla
domanda cautelare, accertata la completezza del contraddittorio ovvero disposta
l'integrazione dello stesso, se ritiene, a un primo sommario esame, la sussistenza di
profili di fondatezza del ricorso e di un pregiudizio grave e irreparabile, fissa con
ordinanza la data di discussione del merito alla prima udienza (pubblica)
successiva alla scadenza del termine di 30 gg. dalla data di deposito
dell'ordinanza (contraddittorio garantito), disponendo altresì il deposito dei
documenti necessari e l'acquisizione delle eventuali altre prove occorrenti
(istruttoria garantita).
(Appello) In caso di rigetto dell'istanza cautelare da parte del TAR, ove il Consiglio
di Stato riformi l'ordinanza di primo grado, la pronuncia di appello è trasmessa al
TAR per la fissazione dell'udienza di merito. In tale ipotesi, il termine di 30 gg.
decorre dalla data di ricevimento dell'ordinanza da parte della segreteria del TAR, che
ne dà avviso alle parti».
Disposizioni di semplificazione: Pubblicazione anticipata del dispositivo (7gg.)
rispetto alla motivazione, se vi è istanza di parte in tal senso (art. 119 co. 6);
Possibilità di chiedere la sospensione del dispositivo tramite appello, con riserva di
integrazione dei motivi dopo la pubblicazione della sentenza (30gg dalla notif e 3
mesi dalla pubb)
Co5: Quando almeno una delle parti, nell'udienza discussione, dichiara di avere
interesse alla pubblicazione anticipata del dispositivo rispetto alla sentenza, il
dispositivo è pubblicato mediante deposito in segreteria, non oltre sette giorni dalla
decisione della causa. La dichiarazione della parte è attestata nel verbale d'udienza.
→Il dispositivo è immediatamente esecutivo
Sospensione effetti decisione 1° co6: La parte può chiedere al Consiglio di Stato la
sospensione dell'esecutività del dispositivo, proponendo appello entro trenta giorni
dalla relativa pubblicazione, con riserva dei motivi da proporre entro trenta giorni
dalla notificazione della sentenza ovvero entro tre mesi dalla sua pubblicazione
(onere della parte a pena di improcedibilità). La mancata richiesta di sospensione
dell'esecutività del dispositivo non preclude la possibilità di chiedere la sospensione
dell'esecutività della sentenza dopo la pubblicazione dei motivi.
7. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche nei giudizi di appello,
revocazione e opposizione di terzo. (Termini dimezzati anche per l’impugnazione)
Sempre salva la possibilità di aspettare la sentenza ed impugnare solo quella. Dipende
dall’urgenza
Art116 rito in materia di accesso ai documenti amministrativi. «1. Contro le
determinazioni e contro il silenzio sulle istanze di accesso ai documenti
amministrativi, nonché per la tutela del diritto di accesso civico connessa
all’inadempimento degli obblighi di trasparenza (pubblicazioni sul sito), il ricorso è
proposto entro 30 giorni dalla conoscenza della determinazione impugnata o dalla
formazione del silenzio, mediante notificazione all'amministrazione ad almeno un
controinteressato. Si applica l'art. 49 (integraz. contraddittorio). Il termine per la
proposizione di ricorsi incidentali o motivi aggiunti è di 30 giorni.»
Detta anche actio ad exhibendum: Termini dimezzati (anche per ric. incidentale e
motivi aggiunti)
Il ricorrente può stare in giudizio personalmente e la PA attraverso un suo dipendente
Rito camerale con sent. in forma semplificata
Il contributo unificato è ridotto a 300€
Può essere proposto in un giudizio già pendente
«2. In pendenza di un giudizio cui la richiesta di accesso è connessa, il ricorso di cui
al comma 1 può essere proposto con istanza depositata presso la segreteria della
sezione cui è assegnato il ricorso principale, previa notificazione all'amministrazione
e agli eventuali controinteressati. L'istanza è decisa con ordinanza separatamente dal
giudizio principale, ovvero con la sentenza che definisce il giudizio.
3. L'amministrazione può essere rappresentata e difesa da un proprio dipendente a ciò
autorizzato».
«4. Il giudice decide con sentenza in forma semplificata; sussistendone i presupposti,
ordina l'esibizione e, ove previsto, la pubblicazione dei documenti richiesti, entro un
termine non superiore, di norma, a 30 giorni, dettando, ove occorra, le relative
modalità.
5. Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano anche ai giudizi di
impugnazione».
Decisione: GA si pronuncia sulla fondatezza della pretesa e non lascia spazio a nuove
valutazioni della PA, che è quindi obbligata ad una mera condotta materiale.
Appello consentito sempre con dimezzamento dei termini.
Giudizio sul silenzio: riferimenti normativi
• Art. 2 l. 241 1990 (dovere di concludere il procedimento)
• Art. 31 Cpa (riconoscimento dell’azione)
• Art. 34 Cpa (oggetto dell’azione)
• Art. 117 Cpa (disciplina del rito processuale)
Art31 l’azione avverso il silenzio: 1. Decorsi i termini per la conclusione del
procedimento amministrativo e negli altri casi previsti dalla legge, chi vi ha interesse
può chiedere l’accertamento dell’obbligo dell’amministrazione di provvedere.
2. L’azione può essere proposta fintanto che perdura l’inadempimento e, comunque
non oltre un anno dalla scadenza del termine di conclusione del procedimento. È
fatta salva la riproponibilità dell’istanza di avvio del procedimento ove ne ricorrano i
presupposti. (termini)
3. Il giudice può pronunciare sulla fondatezza della pretesa dedotta in giudizio solo
quando si tratta di attività vincolata (quando pa deve valutare solo che ci siano
presupposti) o quando risulta che non residuano ulteriori margini di esercizio della
discrezionalità e non sono necessari adempimenti istruttori che debbano essere
compiuti dall’amministrazione.
In questi casi non parliamo di silenzio assenso.
34 sentenze di merito (tipologie): In caso di accoglimento del ricorso il giudice, nei
limiti della domanda:
b) ordina all’amministrazione, rimasta inerte, di provvedere entro un termine;
art 117 ricorso avverso il silenzio. 1. Il ricorso avverso il silenzio è proposto, anche
senza previa diffida (prima era un passaggio obbligato, nella prassi si preferisce
farlo), con atto notificato all'amministrazione e ad almeno un controinteressato nel
termine di cui all'articolo 31, comma 2.
2. Il ricorso è deciso con sentenza in forma semplificata e in caso di totale o parziale
accoglimento il giudice ordina all'amministrazione di provvedere entro un termine
non superiore, di norma, a trenta giorni.
3. Il giudice nomina, ove occorra, un commissario ad acta con la sentenza con cui
definisce il giudizio o successivamente su istanza della parte interessata.
Presupposti: Accertamento dell’illegittimità del comportamento omissivo della PA,
il GA deve verificare:
1) L’esistenza di un obbligo di provvedere (es. no obbligazione contrattuale)
2) Legittimazione del soggetto che ha presentato l’istanza (es. no esposto
nell’interesse della collettività)
Regole del giudizio: Notifica entro 1 anno dalla scadenza del termine di conclusione
del procedimento
Rito in camera di consiglio
Dimezzamento dei termini processuali
Sentenza in forma semplificata
Possibilità di prevedere già nella sentenza la nomina del commissario ad acta
Commissario ad acta qui è un organo straordinario della PA
Decisione nel giudizio sul silenzio: Il GA può:
• Ordinare alla PA di provvedere esplicitamente entro 30 giorni (chi già lamenta
il ritardo non deve attendere oltre)
• Pronunciarsi sulla fondatezza della pretesa (solo se presupposti art. 31 co. 3)
• Nominare un commissario ad acta (ma! senza alcuna indicazione su come
provvedere→ forma di giudizio di ottemperanza senza giudicato e ‘in
bianco’) )
Sindacabilità degli atti del commissario: Art. 117 co. 4. «Il giudice conosce di tutte
le questioni relative all'esatta adozione del provvedimento richiesto, ivi comprese
quelle inerenti agli atti del commissario.»
→ come il giudice dell’ottemperanza il GA sul silenzio verifica la conformità degli
atti del commissario rispetto al mandato conferito
«5. Se nel corso del giudizio sopravviene il provvedimento espresso, o un atto
connesso con l'oggetto della controversia, questo può essere impugnato anche con
motivi aggiunti, nei termini e con il rito previsto per il nuovo provvedimento, e
l'intero giudizio prosegue con tale rito».
→favor per la connessione dei giudizi, ma se nuovo provvedimento si converte in
giudizio ordinario
«6. Se l'azione di risarcimento del danno ai sensi dell'articolo 30, co. 4 (da ritardo), è
proposta congiuntamente a quella di cui al presente articolo, il giudice può definire
con il rito camerale l'azione avverso il silenzio e trattare con il rito ordinario la
domanda risarcitoria».
Quindi se c’è cumulo di domande, il giudice le valuterà ciascuna con il proprio rito.
Indennizzo da ritardo art 2 bis co 1 bis 241/1990. 1-bis. «(…) in caso di inosservanza
del termine di conclusione del procedimento ad istanza di parte, per il quale sussiste
l'obbligo di pronunziarsi, l'istante ha diritto di ottenere un indennizzo per il mero
ritardo alle condizioni e con le modalità stabilite dalla legge».
Se proposta la richiesta di indennizzo→ va trattata congiuntamente al giudizio sul
silenzio con analogo rito
Risarcimento → ristoro perdita patrimoniale (o non) causata da attività illecita
Indennizzo → ristoro pregiudizio inflitto da attività lecita
→Non cumulabili