Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Il riparto di giurisdizione
L’individuazione della natura della situazione giuridica fatta valere in giudizio è
fondamentale in quanto la giustizia amministrativa è costruita sul modello
della doppia giurisdizione – Giudice Ordinario e Giudice Amministrativo.
Per regola generale il giudice amministrativo conosce gli interessi legittimi, mentre
talvolta, nel caso di giurisdizione esclusiva, conosce anche i diritti soggettivi. Nelle
materie di giurisdizione esclusiva, indicate dalla legge e dall’articolo 133 del codice del
processo amministrativo il giudice amministrativo conosce, pure ai fini risarcitori, anche
delle controversie nelle quali si faccia questione di diritti soggettivi.
In particolare, la pronuncia n. 204 del 2004, pone un freno a quella tendenza che si
stava sviluppando all’epoca, volta a considerare illimitata la discrezionalità del
legislatore nell’introduzione di ipotesi di giurisdizione esclusiva. In particolare, la Corte
nega che il legislatore ordinario abbia un potere di prevedere una giurisdizione del
giudice amministrativo ancorata alla pura e semplice presenza di un rilevante
interesse pubblico in un settore dell’ordinamento. L’articolo 103 comma 1 della
Costituzione postula un necessario collegamento delle materie assoggettabili alla
giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo con la natura delle situazioni soggettive,
laddove statuisce che quelle materie devono essere “particolari” rispetto a quelle devolute
alla giurisdizione generale di legittimità.
La sentenza n. 191 del 2006, sempre in tema di limiti costituzionali alla giurisdizione
esclusiva, delinea il confine tra le due giurisdizioni, affermando che laddove il
comportamento sia riconducibile, anche mediatamente, all’esercizio del potere
pubblico, compete al G.A. conoscere le controversie relative al comportamento e ai
suoi effetti. L’avverbio mediatamente descrive il livello minimo essenziale di relazione che
deve correre tra l’atto e il potere amministrativo ai fini della giustificazione costituzionale
delle ipotesi di giurisdizione esclusiva.
L’interesse legittimo è una situazione giuridica, una condizione prevista dall’ordinamento riferita
ad un soggetto; è una situazione giuridica di vantaggio per l’interessato che può vantare nei
confronti della PA delle prerogative. È una situazione che riguarda i rapporti tra privato e PA.
L’interesse legittimo è quella situazione nella quale si trova un soggetto quando entra in rapporto
con la PA nell’abito dell’esercizio di un potere pubblico; quindi la PA quando si trova ad esercitare
un pubblico potere può incidere con le sue decisioni sulla vita ed interessi dell’interessato.
Vi sono molte teorie che spiegano l’interesse legittimo ed il confronto col diritto soggettivo. Quali
sono le varie interpretazioni che si sono susseguite?
L’interesse legittimo presuppone un rapporto di autorità, un rapporto nella quale la PA esercita un
potere autoritativo nei confronti dell’interessato, unilaterale e con la capacità di incidere sulle
prerogative dell’interessato.
Il secondo aspetto è legato alla funzionalità/realizzazione dell’interesse pubblico, in ogni caso
l’interesse che ha l’amministrazione per valutare la posizione dell’interessato non è finalizzata alla
tutela dell’interesse privato ma sempre finalizzato alla tutela dell’interesse pubblico.
Altra caratteristica è l’infungibilità, cioè l’impossibilità che questa decisione sia presa da altri
soggetti (es il permesso di costruire lo può rilasciare solo la PA).
Altra teoria è quella della imperatività, la capacità di imporsi unilateralmente nei confronti degli
interessati.
Qual è la conseguenza dell’esistenza di un interesse legittimo? L’interesse legittimo
presupponendo un rapporto con la PA è assoggettato ad un regime di tutela giurisdizionale
particolare, che è quello del GA.
Il giudice amministrativo e l’autorità competente in via esclusiva nella valutazione della tutela
dell’interesse legittimo. Il giudice speciale prevista per la tutela di queste posizioni giuridiche. È
tutelato in via prevalente il generale dal giudice civile ma ci sono casi in cui il diritto soggettivo è
oggetto di tutela del giudice amministrativo.
Siccome l’interesse legittimo non costituisce una posizione giuridica che da certezze
sull’ottenimento del risultato, ne deriva che non potesse esser oggetto di risarcimento del danno
la violazione dell’interesse legittimo. Inizialmente si è sempre negata la risarcibilità dell’interesse
legittimo…questo fino al 1999 dove la cassazione ha stabilito, a determinate condizioni, la
risarcibilità dell’interesse legittimo rendendo applicabile l’art 2043 cc.