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Prima di arrivare alla legge del 65, nel 1961 c’è l’unità d’itali.

Prima di questa data c’erano una serie di stati,


ognuno con la propria legislazione, proprie norme. vi era stata una influenza determinante dalla
Rivoluzione francese. Quando nel 1961 si compie l’unità d’Italia, ebbe un ruolo di assoluta preminenza il
PIEMONTE, e quindi si iniziò a introdurre nell’ordinamento della Italia quel nucleo di legislazione, che era in
Piemonte, pur se nei primi anni si mantenne un SOSTANZIALE REGIME TRANSITORIO, al fine del passaggio
da un sistema all’altro nell’ambito del nuovo stato unitario.

Cosa esisteva in Piemonte? Con riferimento alla amministrazione vi era un giudice ordinario che aveva
competenza solo per le controversie tra privati; mentre, le controversie tra privati e PA, venivano definite
da organismi di contenzioso amministrativo. Perché non vi era un giudice che potesse interessarsi di
questioni tra privati e PA? Per il principio della separazione dei poteri esaminare la legittimità di un atto
amministrativo significa sindacare la amministrazione, significa fare amministrazione.

Gli organi del contenzioso amministrativo erano delle organizzazioni esistenti nell’ambito della PA con
funzionari della amministrazione, cui veniva riconosciuto un margine di sindacabilità. Questo organismo
terzo era inserito nell’ambito della amministrazione, per cui non vi era violazione del principio di
separazione. Dunque, tali organismi dipendenti dalla amministrazione, ebbero una grande autonomia.
Questo modello di derivazione francese impediva, dopo la restaurazione (1815), un sistema diverso o
comunque era difficile ipotizzare un sistema diverso.

Belgio era un sistema diverso, ove la costituzione non ritenne necessario l’impedimento al giudice
ordinario di interessarsi anche di vicende che riguardavano privati e PA. Dunque, in questo ordinamento fu
introdotta una GIURISDIZIONE ORDINARIO UNIVERSALE: vi è un SOLO GIUDICE.

Tuttavia, in Italia ci sono stati dei momenti in cui si propendeva verso questo modello di unicità, il che non
ha trovato un perseguimento soprattutto per motivi pratici, strettamente connessi a ragioni di potere
all’interno delle due magistrature.

Ancora oggi, però, vi sono degli orientamenti, che ancora propendono per la unicità della giurisdizione.

Rispetto a questo sistema del Belgio, l’ordinamento italiano e tutti quelli di derivazione francese, hanno
seguito la strada del SISTEMA BINARIO: GIUDICE AMMINISTRATIVO – GIUDICE ORDINARIO.

Introdotto la unità d’Italia, si cerca di unificare la legislazione. Dunque, anche questi organismi del
contenzioso erano diversi. Dunque, la unificazione della legislazione faceva riferimento soltanto al principio
della separazione, che doveva era un principio universale. Si propose la eliminazione di tutti questi
organismi di contenzioso. Pertanto, nel 1865 vengono approvate una serie di leggi ad opera del governo.
Perché il governo? In quel momento c’era la necessità di avere un corpo normativo che facesse riferimento
a tante materie, come ad esempio la giurisdizione e la sicurezza. Al tempo stesso, si cercò di valorizzare un
organismo che faceva parte della amministrazione, ossia il CONSIGLIO DI STATO.

1865 il governo approva una serie di legge che sostituiscono degli ALLEGATI ALLA LEGGE DEL 1248 DEL
20 MARZO 1865. Con questa legge viene abolito il contenzioso amministrativo (ALLEGATO E)

ART. 1 LG 1865 i tribunali speciali attualmente investiti del contenzioso sono aboliti, e le controversie …
saranno devolute alla giurisdizione ordinario o alla giurisdizione amministrativa.

Tale norma apre la strada al sistema binario. Ciò lege il principio della separazione? Assolutamente no.

L’art 2  Sono devolute alla giurisdizione ordinaria tutte le cause per contravvenzioni e tutte le materie
nelle qualsiasi faccia questione di un diritto civile o politico, comunque vi possa essere interessata la
pubblica amministrazione, e ancorché siano emanati provvedimenti del potere esecutivo o dell’Autorità
amministrativa.

Anche in questioni in cui la PA non esercita la sua potestà in termini di supremazia sui privati, vi sono una
serie di controversie che riguardano privati (questioni civili che riguardano la PA – atti paritetici. Oggi, la
PA poneva in essere dei contratti, in cui agisce iure privatorum. Nella normativa precedente, bastava che la
PA fosse uno dei soggetti della controversia, la stessa veniva assorbita negli organismi del contenzioso, che
non avevano le garanzie del giudice ordinario.

Pertanto, con la legge del 1865, bisogna distinguere:

- Atti in cui la PA viene in risalto come un qualsiasi soggetti privato atti paritetici. Il principio della
separazione, quindi, vale anche in questo caso? Se agisce iure privatorum, vengono in essere diritti
soggettivi o altri diritti? All’ora non interessava l’interesse legittimo. all’ora si parlava di altri diritti.
Questa disposizione estende le controversie relative al settore economiche al giudice ordinario. Da
questa tutela rimanevano fuori solo gli affari non compresi.

Art. 3 Gli affari non compresi nell’articolo precedente saranno attribuiti alle Autorità amministrative, le
quali, ammesse le deduzioni e le osservazioni in iscritto delle parti interessate, provvederanno con decreti motivati,
previo parere dei Consigli amministrativi che per i diversi casi siano dalla legge stabiliti.
Contro tali decreti che saranno scritti in calce del parere egualmente motivato, è ammesso il ricorso
in via gerarchica in conformità delle leggi amministrative.
È una tutela interna alla amministrazione
Tali consigli amministrativi, materie per materia, saranno individuati dal legislatore. Alle decisioni assunte
da questi organismi ci si potrà opporre con ricorso gerarchico.

Art. 4 Quando la contestazione cade sopra un diritto che si pretende leso da un atto dell’Autorità amministrativa,
i Tribunali si limiteranno a conoscere degli effetti dell’atto stesso in relazione all’oggetto dedotto in giudizio.
L’atto amministrativo non potrà essere revocato o modificato se non sovra ricorso alle competenti Autorità
amministrative, le quali si conformeranno al giudicato dei Tribunali in quanto riguarda il caso deciso.
Perché c’è la necessità di completare questo disegno? Abbiamo detto che il giudice ordinario può pronunciarsi in materia
di diritti soggettivi che coinvolgono poteri amministrativi. Il problema che si poneva è che: pure con la tutela avanzata
dell’art 2, il giudice ordinaria si fermava nel momento in cui la PA non intendeva dare esecuzione alla sentenza del
giudice ordinario.
Tale riforma, quindi, sicuramente è stata parziale, ma è stata comunque una riforma avanzata, in ragione
della troppa supremazia della PA.

Il secondo comma tende a confermare l’intoccabilità dell’atto amministrativo, ma al contempo rafforza la


posizione del privato.

V è una conferma della storicità qualunque giudice che non sia autorità amministrativa può revocare o
modificare l’atto amministrativo. E conferma l’istituto della DISAPPLICAZIONE.

Esempio: c’è un regolamento locale del comune Fisciano che stabilisce che non si possono stendere i panni
dalle 10 alle 13. Nel caso in cui ciò avvenisse, c’è una sanzione di 100 euro. L’art 2 non centra in quanto si
tratta di un regolamento amministrativo. Tuttavia, rientra in ragione della contravvenzione. Il giudice civile
cosa dovrebbe fare se impugniamo questa sanzione dei 100 euro? Il giudice ordinario avrebbe dovuto
respingere il ricorso, in quanto non poteva né modificare né annullare. Ma il giudice non può emettere
decisioni che non siano conformi alle leggi. Quindi, se non ci sono norme superiori a questo regolamento, il
giudice ordinario deve conoscere ciò in modo incidentale. Il giudice, quindi, per capire se annullare la
sanzione, deve conoscerlo incidentalmente, per capire se sia conforme o meno ad altre leggi superiori. In
caso positivo, annullerà la sanzione. Il regolamento, quindi, verrà disapplicato, ma resterà comunque in
vigore.

Non abbiamo violato il principio della separazione, in quanto quel regolamento non è stato inciso, in
quanto rimane vigente.
Ma come si fa a decidere se una controversia rientri in quelle di diritto civile o in quelle di diritto politico o
in quegli affari non compresi nella giurisdizione del giudice ordinario?

È necessario che qualcuno decida sui CONFLITTI DI ATTRIBUZIONE tra IL GIUDICE ORDINARIO E GLI ALTRI
ORGANISMI (CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE). in tal senso si fa riferimento al consiglio di stato, che
esisteva già dal 1831 ed era interno alla PA. All’origine, il consiglio di stato, facendo parte della
amministrazione, ebbe una posizione molto conservatrice. Esso, però, iniziò ad elaborare una tesi, secondo
cui quando una controversia riguarda poteri amministrativi discrezionali, essa non può avere ad oggetto
diritti soggettivi. dunque, si inizia a capire cosa fossero i diritti soggettivi rispetto ai diritti politici.

Se l’atto ha effetti obbligatori, siamo in presenza di un DIRITTO SOGGETTIVO. Se è frutto di una attività
discrezionali, non rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, in quanto è amministrazione. questo per
molti anni è stato l’elemento discretivo tra diritti soggettivi e diritti politici (interessi legittimi).

Il fatto che il consiglio di stato facesse parte della amministrazione, non deponeva bene sull’organismo che
dovesse decidere questi conflitti di attribuzione. Dunque, si pensò che fosse opportuno togliere la
competenza ai consigli di stati della risoluzione dei conflitti di attribuzione, attribuendo gli stessi alla
CASSAZIONE, composta da due sezioni. Agli inizi non cambiò molto, ma da parte della cassazione si operò
la formulazione del principio che individuava la competenza del giudice ordinario, se la amministrazione
operava in iure gestoris; se gli atti della amministrazione rispondevano ad una logica di diritto pubblico
(attività vincolata – iure imperi), la competenza era della amministrazione.

Dunque:

- Diritti soggettivi giudice ordinario. Egli, però, conosceva tutti gli atti della amministrazione,
quando la stessa agiva iure privatorum.
Dunque, la riforma del 1865 ha avuto grande coraggio, perché incideva sulla PA, sugli atti della PA,
anche se non quanto la stessa era vista come autorità, come espressione di sovranità, ma in tutti gli
altri casi, poteva incidere il giudice ordinario sugli atti della PA. Quindi, si andò a distinguere
nettamente gli atti politici – gli atti civili dagli atti della PA. Quando non vi era la tutela ascrivibile al
giudice ordinario, non c’era bisogno di tutela. Questo era il problema della incompletezza della
legge del 1865:
a- Alle decisioni del giudice ordinario non era necessaria esecuzione;
b- Nei confronti delle altre situazioni giuridiche che non fossero diritti soggettivi, non era
tutelabili. Altro fattore: dopo 10 anni dalla legge, cade la destra storica. C’è stata la presa di
potere della sinistra, che fecero vivere alla stessa destra, ormai in opposizione, il problema
della tutela nei confronti della PA, nel senso che gli esponenti della sinistra si resero conto di
questo deficit di tutela. Attraverso le punte avanzate nell’ambito del consiglio di stato, e ciò nei
ghetti, ipotizzano di introdurre un sistema che garantisca ancora questa separazione dei poteri,
ma che garantisse la giustizia NELLA AMMINISTRAZIONE (E NON NEI CONFRONTI DELLA
AMMINISTRAZIONE). perché nella amministrazione? se pensiamo bene alla buona
amministrazione interessa che l’attività sia svolta bene? È nell’interesse della stessa
amministrazione operare nel rispetto delle norme, creando quindi dei meccanismi interni ad
essa, affinché vengano espulsi gli atti con conformi alla legge dunque, l’amministrazione si
depura dagli atti contrari alla legge, non in ragione della garanzia del terzo, ma per un interesse
proprio, per una esigenza interna, che impone un comportamento che coincide con l’interesse
dell’altra parte.
Dal 1867 – che comincio ad elaborarsi il principio di una tutela nella amministrazione da parte della
stessa – dobbiamo aspettare il 1889, allor quando viene introdotto con funzione diversa da quelle
precedenti la QUARTA SEZIONE DEL Consiglio di Stato (LEGGE 31 MARZO 1989 N 5992?
CONFLUITA POI NELL’ALLEGATO D DELLA DELLE DEL 1865). Le tre sezioni consultive del Consiglio di
Stato sono andate avanti fino ad un decennio fa.
Perché è importante la suddetta legge? Ci sono delle garanzie ulteriori che vengono introdotte per
quelle persone che sono chiamati a svolgere i ruoli di presidenti etc.
Art. 1
Art 4 I presidenti ed i consiglieri di Stato non possono essere
rimossi, né sospesi, ne’ collocati a riposo d’ufficio; ne'
allontanati in qualsivoglia altro modo, se non nei casi e con lo
adempimento delle condizioni seguenti:

1. Non possono essere destinati ad altro pubblico ufficio, se non


col loro consenso;

2. Non possono essere collocati a riposo di ufficio, se non


quando, per infermità o per debolezza di mente, non siano più in
grado di adempiere convenientemente ai doveri della carica;

3. Non possono essere sospesi, se non per negligenza


nell'adempimento dei loro doveri o per irregolare e censurabile
condotta;

4. Non possono essere rimossi dall'ufficio, se non quando abbiano


ricusato di adempiere ad un dovere del proprio ufficio imposto dalle
leggi o dai regolamenti; quando abbiano dato prova di abituale
negligenza, ovvero con fatti gravi abbiano compromessa la loro
riputazione personale o la dignità del collegio al quale
appartengono.

I provvedimenti preveduti nei paragrafi 2, 3 e 4 di questo articolo


debbono essere emanati per decreto Reale, sopra proposta motivata del
ministro dell'interno, udito il parare del Consiglio di Stato in
sessione plenaria e dopo deliberazione del Consiglio dei ministri.

Art.3 Spetta alla sezione quarta del Consiglio di Stato di decidere sui
ricorsi per incompetenza, per eccesso di potere o per violazione di
legge contro atti e provvedimenti di un’autorità amministrativa o di
un corpo amministrativo deliberante, che abbiano per oggetto un
INTERESSE d'individui o di enti morali giuridici, quando i ricorsi
medesimi non siano di competenza dell’autorità giudiziaria, né si
tratti di materia spettante alla giurisdizione od alle attribuzioni
contenziose di corpi o collegi speciali.
Nasce la giustizia amministrativa, anche se non possiamo chiamarla ancora così. Tutto ciò che non è
del giudice ordinario o di corpi speciali, spettano alla competenza della quarta sezione del consiglio
di stato, per incompetenza, eccesso di potere, o violazione di leggi contro atti e provvedimenti della
autorità amministrativa. In tale disposizione comincia a farsi riferimento al concetto di INTERESSE.
Dunque, si tratta di un ricorso di impugnazione, il che è durato fino al 2000. È UNA tutela di tipo
successivo, che, quindi, presuppone la formazione di provvedimenti amministrativi. L’azione di
annullamento, fino al 2005 è rimasta rilevante. Tale disposizione completa la materia della tutela,
ma accenna soltanto al concetto di interesse.
Questo sindacato di legittimità si aggiunge alle competenze del Consiglio di Stato, perché l’art 4 va
oltre dal punto di vista ideologico. Tale disposizione prevede che la quarta sezione decide anche in
merito:
- 1. Dei ricorsi nelle materie che, a termini delle leggi vigenti,
- sono attribuite alla decisione del Consiglio di Stato;
-
- 2. Dei ricorsi per contestazioni fra comuni di diverse provincie
- per l'applicazione della tassa instituita dalla legge 11 agosto 1870,
- N. 5784, allegato O;
-
- 3. Dei ricorsi per contestazioni sui confini di comuni o di
- provincie;
-
- 4. Dei ricorsi diretti ad ottenere l’adempimento dell’obbligo
- dell’autorità amministrativa di conformarsi, in quanto riguarda il
- caso deciso, al giudicato dei tribunali che abbia riconosciuto la
- lesione di un diritto civile o politico TALE NORMA RIEMPIE IL VUOTO DELL’ART 2, OSSIA IL CAOS
DELLA PA CHE NON ADEMPIE ALLA SENTENZA DEL GIUDICE ORDINARIO RIGUARDANTE DIRITTI
SOGGETTIVI. QUESTA NORMA VINCE, SUPERA, RISOLVE IL PROBLEMA DI DARE ESECUZIONE ALLLE
SENTENZE DEL GIUDICE ORDINARIO. L’AMMINISTRAZIONE PUÒ, QUINDI, ORDINARE A SÉ STESSA DI
DARE ESECUZIONE ALLA PRONUNCIA. QUESTO è POSSIBILE SOLO ED IN QUANTO IL Consiglio di Stato
è parte della amministrazione. il giudizio di ottemperanza nasce per dare esecuzione alle sentenze
del giudice ordinario.
-
- 5. Dei ricorsi in materia di consorzi per strade le quali
- tocchino il territorio di più provincie e sopra contestazioni circa
- i provvedimenti per il regime delle acque pubbliche ai termini della
- prima parte dell'art. 124 legge 20 marzo 1865 sulle opere pubbliche;
-
- 6. Dei ricorsi contro il diniego dell'autorizzazione a stare in
- giudizio ad enti morali giuridici sottoposti alla tutela della
- pubblica Amministrazione.
-
- Nulla è innovato, anche per le materie prevedute in questo

articolo, alle disposizioni delle leggi vigenti, per quanto riguarda

la competenza giudiziaria.

Abbiamo una tutela piena nei confronti del giudice ordinario; parziale nei confronti della quarta sezione
di quegli interessi; ottemperanza alle sentenze del giudice ordinario, che viene curata dal Consiglio di
Stato.

Ci sono delle eccezioni, sancite dall’art 3

Il ricorso non è ammesso se trattasi di atti o provvedimenti emanati dal Governo nell'esercizio del
potere politico. Il ricorso che non implichi incompetenza od eccesso di potere non è ammesso contro le
decisioni, le quali concernano controversie
doganali oppure questioni sulla leva militare.

Legge 1890 n 6 le medesime attribuzioni del Consiglio di Stato sono state attribuite alle GIUNTE
PROVINCIALI. Per queste, a differenza del Consiglio di Stato, non ci era quella autonomia, per cui
queste tutelavano meno gli interessi diversi dai diritti soggettivi e politivi, il che si avvertiva soprattutto
a livello locale. Le giunte furono dichiaranti incostituzionali proprio in ragione del deficit di imparzialità
ed indipendenza.

In 34 anni si è passati da un sistema monistico ad un sistema binario, ci sono due soggetti che
esaminano: giudice ordinario che esamina diritti soggettivi/diritti politici; Consiglio di Stato.

08/03/22

Vi era stata una isstematizzazione completa. Vi era un giudice ordinario che si interessava di diritti
soggettivi e politici; un giudice civile che disapplicava gli atti della PA; un consiglio di stato che aveva un
potere di annullamento. Duque, si ipotizzava che con questa soluzione fosse stata ragiunta una pienezza di
tutuela.

4° sezione del consiglio di stato

Aveva funzione amministrativa o giurisdizionali?

Sorse un dibattito circa la natura giuridica del Consiglio di Stato. Il Consiglio di Stato emetteva delle
decisioni, e aveva la competenza a decidere. Cosa sono le DECISIONI? La decisione è un provvedimento
amministrativo di secondo grado. Questo termine è stato conservato dal Consiglio di Stato fino a pochi
anni fa, sebbene lo scorrere del tempo, sebbene lo sviluppo della giustizia. Il Consiglio di Stato, dunque, era
visto sempre nell’ottica di organo della amministrazione, in quanto faceva parte del potere esecutivo della
amministrazione, e tale era considerato, motivo per il quale non si parlava di giurisdizione del Consiglio di
Stato. Si parlava di competenza, perché la stessa è la misura del potere. Questo è anche il motivo per il
quale la corte di cassazione era giudice delle attribuzioni. Con la evoluzione delle decisioni del Consiglio di
Stato, con il diventare presidente di Spaventi della 4° sezione, nei fatti questa funzione amministrativa del
giudice, viene sempre più a diluirsi in favore di una funzione di natura giurisdizionale. Come avvieen questo
passaggio? A livello della prassi? Ma perché c’è stata una necessità di affermare la natura giurisdizionale?
Cosa cambiava se fosse stata giurisdizione o competenza, nel momento in cui era riconosciuta di fatto la
autonomia e la indipendenza del giudice? Qu<ndo la corte di cassazione può decidere se una materia può
rientrare nella competenza di uno o dell’altro giudice? Allorquando uno dei due giudici afferma
competenza, e qualche altra parte privata nega la giurisidzione nei confronti di quel giudice. I conflitti di
attribuzione possono essere:

a. Negativi nessun giudice afferma la propria giurisdizione o comunque il giudice


ordinario/amministrativo nega la propria giurisdizione. questa ipotesi non creava problemi, in
quanto se il giudice ordinaio e il Consiglio di Stato negavano la propria giurisdizione, intervenica il
Consiglio di Stato che decideva.
b. Positivi il Consiglio di Stato affermava la propria attribuzione a decidere la questione. Affinché la
potesse conoscere, al fine di evitare abusi da parte della amministrazione ( se io PA non voglio far
conoscere delle questioni al giudice ordinario, mi attribuisco competenze, sottraendole al giudcie
ordinario). Se la 4° sezione avesse avuto natura amministrativa, la corte di cassazione avrebbe
avuto dei problemi nel pronunciarsi, in quanto non c’era conflitto di attribuzione. Dunque, è stata
proprio la cassazione a riconoscer funzione giurisdizionale alla 4° sezione.
’???

Art. 8 legge 1865

Con riferimento al conflitto negativo…. Per poter affermare la giurisdizione del giudice ordinario, lo poteva
fare solo se doveva giudicare conflitti positivi tra?. Per poter radicare in capo alla cassazione la possiiblità di
decidere e d attribuire la materia al giudice ordinario…

La cassazione, per poter dirimere i conflitti, per potere evitare che il Consiglio di Stato si attribuisse fette di
potere, privando della valutazione del giudice ordinario, riconobbe che le decisioni del Consiglio di Stato
avevano valore di sentenze. Dunque, venne riconosciuto che il Consiglio di Stato fosse un GIUDICE. Ciò
avvenne in modo diretto, ma in un primo momento ciò non veniva stabilito direttamente da una legge. Se
allora il Consiglio di Stato è un giudice, dobbiamo fare un passo indietro. Se il Consiglio di Stato è un giudice,
come si fa a dividere la cognizione del giudice amministrativo da quello del giudice ordinario? Se è un diritto
soggettivo/politivo, bene… questo è vero, ma come si faceva a capire se una richiesta di un privato
rientrasse nell’ambito dei diritti soggettivi o in quelli che non erano diritti soggettivi (interessi)? La dottrina
portò la teoria che fu recepita dalla prima cassazione a sezioni unite e dal Consiglio di Stato: bisognava
seguire la causa petendi era la richiesta che doveva essere verificata per capire chi avesse la competenza.
Se si chiedeva l’annullamento, competente era il Consiglio di Stato. Dunque, indirettamente si sposta l’asse
tra diritti ed interessi, per andare sulla causa petendi. Questo perché ci fu il tentativo di affermare un
doppia tutela. Si sostenza che il diritto poteva essere fatto valere come interesse. In tal senso, io posso
spostare la cognizione dal giudice ordinario al giudice amministrativo. Questa tesi non fu accettata dalla
stragrande maggiornaza della dottrina né dalla giurisprudenza.

Cos’è la competenza del Consiglio di Stato, prima che nel 1907 fosse formalizzata la natura giurisdizionale?
Nella pratica, la cassazione la riteneva giurisdizione, al fine di potersi attribuire la cognizione e
l’annullamento. Se il Consiglio di Stato aveva pronunciato oltre il suo campo d’azione, invadendo la
cognizione del giuidce ordinario, la cassazione poteva annullare la decisione del Consiglio di Stato. Dunque,
per questo motivo, la cassazione riconobbe la natura giurisdizione del Consiglio di Stato. Altrimenti, non
avrebbe potuto annullare.

In teoria cosa succedeva?

Abbiamo due sistemi:

- Oggettivi
- Soggettivi
La cognizione è soggettiva o oggettiva? Se il Consiglio di Stato, sebbene la sua autonomia, era
inserito nella macchina della amministrazione, la funzione che svolgeva era sì occasionata dalla
richiesta di un privato, ma non era quella la sua matrice. La funzione che svolgeva era di tipo
oggettivo. Questo perché, l’amministrazione esercitava, anche se sotto una forma nuova, un potere
di ispezione emesso sugli atti…? La PA ha potere di autotTUTela (annulla atto illegittimo che ha
emesso, in modo da perseguire finalità pubbliche).
SI PARLA DI ISPEZIONE, AUTOTELA, MA è COMUNQUE OGGETTIVA LA NECESSITà DI ELIMINARE
L’atto illegittimo dall’ordinamento giuridico. la differenza tra ogg e soga è importante sia per chi
pone in essere l’azione, ma anche per la estensione della cognizione. Infatti, il giudice penale può
conoscere di reati, attraverso certi strumenti, che non può fare il giudice della giurisdizione
soggettiva. Quest’ultima esamina solo quella che è la richiesta delle parti, non potendo andare oltre.
Se è soggettiva la competenza del giudice amministrativo, una richiesta di annullamento, non
potrebbe comportare la sua modifica????
La giurisdizione oggettiva si giustifica in base a questa teoria. La richiesta del privato era l’input per
verifica la conformità dell’atto alla giurisdizione. parallelamente alla natura amministrativa del
Consiglio di Stato, c’è questa teoria, che riconosce una natura di tipo oggettivo alla competenza del
giudice amministrativo (Consiglio di Stato). Dunque, il Consiglio di Stato, in quanto giudice
dell’apparato amministrativo, verifica la conformità dell’atto della amministrazione su richiesta di
parte.
Se è di tipo oggettivo, e non di tipo soggettivo, come si può consentire ad un privato di lamentarsi
della legittimità dell’atto amministrativo? Si capisce che io mi rivolgo al giudice ordinario. Non si
capisce in questa logica della giurisdizione oggettiva, che io rivolga al Consiglio di Stato. Perché
dovrei farlo? La risposta: se è giurisdizione di tipo oggettiva, io ho di mira l’interesse pubblico, mi
rivolgo al Consiglio di Stato. Proprio in quanto di tipo oggettiva – in quanto la funzione è interna alla
amministrazione – è sufficiente un mero interesse, affinché un privato inviti la amministrazione per
rivalutare un proprio atto? qualunque interesse è sufficiente, anche un interesse di mero fatto? È
eccessivo questa possibilità di considerara tutti titolari di questo interessi di fatto, per poter imporre
al Consiglio di Stato? Si iniziano a porre delle distinzioni:
è oggettivo, nel senso che si avvicina a quella del giudice ordinario, perchè probabilmente serve sì
alla PA per emendare glia atti ileggitimi, ma il provato è spinto in quanto ha un interesse qualificato?
Ci vuole questa qualificazione o invece è superfluo qualificare ulteriormente l’interesse, affinché egli
sia legittimato ad agire? In tal modo, progressivamente nasce l’ INTERESSE LEGITTIMO. Gesso non è
un interesse pieno come il diritto soggettivo. Esso è un interesse che corrisponde ad un INTERESSE
OBBIETTIVO, che si trova in rapporto occasionale con la emanazione di un diritto soggettivo.
Dunque, si parla di un diritto soggettivo, che per poter essere esercitato, necessita di un rapporto di
interesse del privato, affinché venga rimossa dal Consiglio di Stato (dalla amministrazione).
Ci avviamo, quindi, al riconoscimento di un interesse legittimo come situazione giuridica affiancata
(non piena) al diritto soggettivo. Questo comporterà, con il riconoscimento pieno nel 1907 della
giurisdizionalizzazione del Consiglio di Stato, che la giurisdizione amministrativa diventa anch’essa
una giurisdizione di tipo soggettivo. Dunque, si riconosce, che intanto posso adire il Consiglio di
Stato, se ho un interesse qualificato, legittimo a chiedere l’annullamento di quell’atto
amministrativo. Dunque, non si fa riferimento ad un interesse semplice/di fatto.
Oggi avvertiamo un fenomeno opposto. Oggi, si cerca di aumentare la tutela, consentendo a gruppi
di proporre ricorsi. Soggetti che non hanno quell’interesse legittimo forte (per proporre
impugnazione). Si pensi alla tutela di interessi diffusi, associazioni di categorie, tutela dell’ambiente
salubre.
Quindi, passaggio progressivo dalla giurisdizione oggettiva a quella soggettiva.
Nel 1907 viene approvata la legge 638 e il regolamento di procedura 642, che con qualche
variazione è rimasta in vigore fino al 2010. Il regolamento di attuazione di procedura del 1907
prevede la istituzione della 5° sezione del Consiglio di Stato. Si pone allora un problema tra la
competenza della 5° e la 4° sezione del Consiglio di Stato. La sesta sezione interverrà nel 1948. In
un primo momento, le proposte dicevano che entrambi avessero una competenza promiscua,
entrambi fossero giurisdizionali; all’interno di esse non poteva riconoscersi alla posizione giuridica
qualificata. Il problema alla non distinzione è che potevano essere pronunce contrastanti. Per
evitare ciò, oggi, c’è l’attribuzione per materia, sebbene entrambi di natura giurisdizionale. Solo nel
1923 con la legge 2840 si è chiarito che entrambi le sezioni avessero la stessa competenza. Poi è
stato visto che la tutela che si riteneva piena accordata nel 1889, effettivamente non poteva
qualificarsi come tale, in quanto c’era il problema forte, risolto nel 2000, di come risolvere la inerzia
della PA, come evitare di paralizzare il provesso amministrativo, nel momento in cui ci fossero
pregiudiziali rispetto alla cognizione del giudice amministrativo, lo stato di capacità delle persone;
per molte fattispecie non si capiva se fossero diritti soggettivi o interessi legittimi.
Con il rd 26 giugno? Si approva il corpus riguardante il Consiglio di Stato. Sulla probematica del
silenzio, era considerato troppo invasivo dettare norme che potessero imporre alla amministrazine
un facere. Dunque, si preferì sorvolare su tale aspetto.
Dal momento che si riconobbe il potere di riconoscere in via incidentale questioni concernenti
diritti soggettivi (non riguardanti lo stato e la capacità giuridica dei soggetti) al Consiglio di Stato.
Dunque, premesso che, il giudice amministrativo non si può occupare di quanto, ad esempio
afferma il richiedente in relazione alla proprietà dell’immobile. In un primo momento, il giudice
amministrativo avrebbe dovuto bloccare tutto, per fare tempo al giudice ordinario di decidere.
Incidentalmente singifica, solo ai fini di quel giudizio, vedendo se apparentemente hanno quei titioli
sufficienti per legittimare la loro posizione, in modo da non dichiarare inammissibile il ricorso.
Questo, però, non sullo stato e la capacità delle persone, in quanto è un accertamento che deve
essere compiuto in particolari modi, con ad esempio, l’ausilio di esperti.
È stata fatta fronte anche la possibilità di riconoscere al giudice amministrativo di diritti soggettivi
nell’ambito della giurisdizione esclusiva. Si pensi al pubblico impiego, ove vi sono provvedimenti
amministrativi cui corrispondo, però, diritti soggettivi (es: stipendio), che però sono connesse a
posizioni di interesse legittimo.
Pur avendo fatto questo ampio riconoscimento al giudice amministrativo, non era stato scritto il
processo un processo diverso rispetto a quello relativo agli interessi legittimi, per cui valevano le
stesse regole, anche ad esempio, in relazione alla impugnazione. Conseguenza di ciò era un
processo improprio, termini perentori di impugnazione, il processo non conoscenza prescrizione.
Prima della giurisdizione esclusiva, il privato danneggiato dalla PA, aveva un termine prescrizionale
di 5 anni per poter proporre l’azione, con lo spostamento di giurisdizione, si verifica che se il privato
non impugnava nei 60 giorni quel determinato atto lesivo era del tutto decaduto dall’azione.
Come si fa ad avere tutela in un processo amministrativo creato su altre basi, su altre esigenze, con
altro sistema probatorio? Questo spostamento della giurisdizione dal giudice ordinario al giudice
amministrativo, per come fatto, senza modificare il processo, ha danneggiato a favore della PA.
Es: risarcimento del danno nei confronti della PA, che in un primo momento era attribuito al giudice
ordinario. In tal modo, la PA riceveva tanti sfavori.

1924. parallelamente, anche in altri campi, in relazione ad altri giudici speciali, come la corte dei
conti, il tribunale delle armi (rd 1775 del 11/12/1933). Quest’ultimo vene integramente riformulato
con una cognizione che per taluni casi è sui diritti soggettivi – in altri sugli interessi legittimi. Si crea
quindi una doppia competenza differenziando, nell’ambito del medesimo giuridico le posizioni
giuridiche soggettive.

Viene fatta un’altra riforma che si occupa di un altro problema, relativo ai ricorsi amministrativi.
Aldilà del Consiglio di Stato, della natura giurisdizionale o meno, era sempre possibile fare ricorso al
re. Nel 1934, nell’ambito del testo unico in materia di elezioni comunali o provinciali, 3/3/34 si
integra e si amplia la tutela dei ricorsi amministrativi . Quindi, si introduce il ricorso gerarchico
improprio etc. dunque, nei confronti della PA, viene creata una tutela più ampia.

Giudice ordinario si occupa dei diritti soggettivi, salve le materie attribuite alla giurisdizione
esclusiva del Consiglio di Stato.
Consiglio di Stato tutela di interessi legittimi ed anche di diritti soggettivi, laddove ha assegnato la
giurisdizione
Tribunale delle armi
Ricorso amministrativo.

Prima di vedere come regge questo sistema, vediamo cosa diceva:


a. art 26 ss del tetso unico del 24 n 1054 sulla competenza del Consiglio di Stato
Spetta al Consiglio di Stato in sede giurisdizionale di decidere
sui ricorsi per incompetenza, per eccesso di potere o per violazione
di legge, contro atti e provvedimenti di un'autorita' amministrativa
o di un corpo amministrativo deliberante, che abbiano per oggetto un
interesse d'individui o di enti morali giuridici; quando i ricorsi
medesimi non siano di competenza dell'autorita' giudiziaria, ne' si
tratti di materia spettante alla giurisdizione od alle attribuzioni
contenziose di corpi o collegi speciali.

Il ricorso, che non implichi incompetenza od accesso di potere, non


e' ammesso contro le decisioni le quali concernano controversie
doganali oppure questioni sulla leva militare.

b. Art 28
Nelle materie in cui il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale
non ha competenza esclusiva ai sensi dell'articolo seguente, esso e'
autorizzato a decidere di tutte le questioni pregiudiziali od
incidentali relative a diritti la cui risoluzione sia necessaria per
pronunciare sulla questione principale di sua competenza.

Su dette questioni pregiudiziali e incidentali, tuttavia, la


efficacia della cosa giudicata rimane limitata alla questione
principale decisa nel caso.

Restano sempre in esclusiva competenza dell'autorita' giudiziaria


l'incidente di falso, e le questioni concernenti lo stato e la
capacita' di privati individui, salvo che si tratti della capacita' a
stare in giudizio.

Art. 29
Sono attribuiti all'esclusiva giurisdizione del Consiglio di Stato
in sede giurisdizionale:

1° I ricorsi relativi al rapporto d'impiego prodotti dagli


impiegati dello Stato, degli enti od istituti pubblici sottoposti a
tutela od anche a sola vigilanza dell'amministrazione centrale dello
Stato o da agenti di ferrovie e tramvie concesse all'industria
privata ai sensi dell'art. 15 del R. decreto-legge 19 ottobre 1923,
n. 2311, quando non si tratti di materia spettante alla giurisdizione
della Corte dei conti o a quella di altri corpi o collegi speciali;

2° I ricorsi contro i provvedimenti che autorizzano o negano la


fondazione di istituzioni pubbliche di beneficenza, o di istituzioni
pubbliche di istruzione e di educazione, o che ne approvano o
modificano gli statuti;

11/03/22

Siamo arrivati al 1924 sistemazione della 5° sezione del Consiglio di Stato, e individuazione di norme
basilari di procedura nell’ambito del testo unico sulle leggi sul Consiglio di Stato

1947 coccmissione che incarica di introdurre la costituzione – verifica della costituzionalità del sistema,
cercando di capire se ricomprende nel sistema il riparto di giurisdizione così come si era storicizzato nel 65

1 orientamento calamandre spinge verso la unicità della giurisdizione, ossia del giudice ordinario, che
deve conoscere sia diritti soggettivi che interessi legittimi.

Il Consiglio di Stato durenate il fascismo aveva dimostrato quella indipendenza, che si era affermata anche
con la monarchia. Viene deciso, invece, dalla maggioranza di mantere il sistema dualistico, che era
preesistente. Dunque, si cerca di agire sia su un piano di strutture – nel senso di individuare quale siano i
giudici con funzioni giurisdizionali – su un piano di regole, affinché tali organi avessero caratteri di
indipendenta, cerando anche di insidiare anche i principi che debbono reggere il processo amministrativo.
Dunque, seppur si conservava la indicazione del giudice speciale, si creavano due giurisdizioni generali. La
specialità, quindi, veniva intesa come una doppia giurisdizione di pari livello e pari garanzie.

Quali sono le norme della costituzione che direttamente incidono sulla struttura della giustizia
amministrativa?

Art. 103.1 cost.

Il  Consiglio di Stato  e gli altri organi di giustizia amministrativa hanno  giurisdizione  per la tutela nei
confronti della  pubblica amministrazione  degli  interessi legittimi  e, in particolari materie indicate
dalla  legge, anche dei  diritti soggettivi  [111,  125]  (1).

La  Corte dei conti  ha  giurisdizione  nelle materie di  contabilità pubblica  e nelle altre specificate dalla
legge  (2).

I  tribunali militari  in tempo di guerra hanno la giurisdizione stabilita dalla legge. In tempo di pace hanno
giurisdizione soltanto per i reati militari commessi da appartenenti alle  Forze armate.

Per la prima volta, nella Carta costituzionale troviamo la distinzione tra diritti soggettivi ed interessi
legittimi. Sebbene formalmente, il Consiglio di Stato rimane un organo di giustizia nella amministrazione, si
utilizza l’espressione nei confronti della PA. Viene conservata anche la funzione di consulenza del Consiglio
di Stato, sebbene il riconoscimento della giurisdizionalità della funzione ART 100 COST, Il Consiglio di
Stato è organo di consulenza giuridico-amministrativa (2) e di tutela della giustizia nell'amministrazione.

La Corte dei conti esercita il controllo preventivo di legittimità sugli atti del Governo, e anche quello
successivo sulla gestione del bilancio dello Stato. Partecipa, nei casi e nelle forme stabilite dalla legge, al
controllo sulla gestione finanziaria degli enti a cui lo Stato contribuisce in via ordinaria. Riferisce
direttamente alle Camere sul risultato del riscontro eseguito (3).

La legge assicura l'indipendenza dei due Istituti e dei loro componenti di fronte al Governo.

L’ART 100 ha ancora dei riflessi storici; mentre l’art 103 riflette la piena giusdizionalizzazione della funzione
del Consiglio di Stato. Ovviamente, con la evoluzione, viene data la lettura più propria a quella parte che era
stata conservata. In tal caso, si fa riferimento alla costituzione vivente. Questo significa che il Consiglio di
Stato agisce per la tutela dei cittadini nei confronti della PA, il che però non significa che necessariamente
deve essere contro questa ultimo. Tuttavia, il Consiglio di Stato rimane comunque sempre un organo
consultivo della PA.

La parificazione tra giudice ordinario e giudice amministrativo la troviamo nell’ART. 102 COST.

La funzione giurisdizionale è esercitata da  magistrati ordinari  istituiti e regolati dalle norme
sull'ordinamento giudiziario  [106;  1  c.p.p.].

Non possono essere istituiti  giudici straordinari  o  giudici speciali. Possono soltanto istituirsi presso gli
organi giudiziari ordinari  sezioni specializzate  per determinate materie, anche con la partecipazione
di  cittadini  idonei estranei alla magistratura  (1).

La  legge  regola i casi e le forme della partecipazione diretta del  popolo  all'amministrazione della
giustizia  (2).

Tale norma, quindi, prevede il divieto di istituzione dei giudici speciali. Tale abolizione non fu immediata, in
quanto era necessario la sostituzione degli organi ancora esistenti. Inoltre, sebbene giudici speciali, il
Consiglio di Stato e la Corte dei conti e ai tribunali militari, permangono.

Noi non ci occuperemo della corte dei conti.

Il Consiglio di Stato, art 100.1. organo di consulenza e di tutela nei confronti della PA.

Conservazione del Consiglio di Stato – art 108.2 cost.

a legge assicura l'indipendenza dei giudici delle giurisdizioni speciali, del pubblico ministero presso di esse, e
degli estranei che partecipano all'amministrazione della giustizia.

La previsione da parte dell’art 102 della abolizione dei giudici speciali avrebbe avuto una conseguenza nel
breve termine di 5 anni. Ciò non era una tutela adeguata, difficile da raggiungere anche dopo la distruzione
della seconda guerra mondiale, essendoci la necessità di istituire … dunque, il costituentre prevede che
debba essere creato un giudice di primo grado TAR, al quale consegue il giudice di secondo grado che è il
Consiglio di Stato. Si afferma così il doppio grado di giurisdizione, con la possibilità di rivolgersi alla
Cassazione.

È presente un’anomalia nell’art 125???????????????

Il quadro deve essere completato con una norma dello statuto della Sicilia, che individua un giudice di
secondo grado diverso dal Consiglio di Stato. Si fa riferimento al consiglio di giustizia amministrativa della
regione Sicilia, che ha la stessa funzione del Consiglio di Stato. Dunque, in Sicilia l’appello non si propone al
Consiglio di Stato, salvo eccezioni. Anche la regione della Valle d’Aosta ha delle particolarità di tipo
linguistico, così come anche nel Trentino-Alto Adige, in cui il ricorso puoi essere anche introdotto in
tedesco, il che comporta che la replica deve essere fatta cmq in tedesco.

Ultima norma di riferimento della struttura è l’ART.111.3 COST.

“………..”

Questa è la limitazione che è stata introdotta per evitare che la cassazione potesse conoscere delle materie
amm.ve. si può impugnare soltanto per motivi di giurisdizione.

In relazione alla struttura che c’è molta conservazione, anche se, come abbiamo visto, vi è stata l’istituzione
dei tar.

Sistema di tutela

ART. 24 COST.

Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei diritti soggetti e degli interessi legittimi

Con la stessa pienezza vi è la tutela. La lettura hce ha fatto la corte costituzionale per ampliare, prima del
codice, alla luce di questa norma,

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