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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Il Presidente della Repubblica è la più alta carica dello Stato e come dice l’art. 87 della Cost. rappresenta
l’unità nazionale (funzione rappresentativa= è un punto di riferimento stabile e personale per i cittadini).

Il P.d.R. ha il POTERE di ESTERNAZIONE: potere di esprimere pubblicamente le proprie opinioni, attraverso


messaggi ed interviste, indirizzati fondamentalmente agli organi costituzionali (Parlamento, Governo,
Magistratura, Corte costituzionale). Le esternazioni devono rispettare il principio di imparzialità, in relazione
al fatto che il ruolo presidenziale è SUPER PARTES, cioè “al di sopra delle parti” e deve pertanto mirare
all’armonia tra gli organi statali. II ruolo del Capo dello Stato è incompatibile con qualsiasi altra carica. Per
l'espletamento delle proprie funzioni il P.d.R. oltre a percepire un’indennità economica, ha in dotazione una
serie di beni statali, tra cui il Palazzo del Quirinale.

ATTRIBUZIONI PRESIDENZIALI

Il P.d.R. non è titolare di una specifica funzione, ma ha un potere sia pure limitato di intervento su tutte le
funzioni dello Stato.

Rispetto al potere legislativo il P.d.R.:

 Fissa la prima riunione delle Camere, una volta elette;


 Può nominare cinque senatori a vita;
 Promulga le leggi;
 Può inviare messaggi alle Camere;
 Può sciogliere anticipatamente le Camere (funzione che non può essere esercitata negli ultimi sei
mesi del suo incarico=SEMESTRE BIANCO)

Rispetto al potere esecutivo il P.d.R.

 Nomina il Presidente del Consiglio e su sua proposta i ministri;


 Emana i decreti del Governo;
 Autorizza il Governo a presentare i disegni di legge al Parlamento;
 Nomina i più alti funzionari dello Stato;
 Ha il comando delle forze armate;
 Ratifica i trattati internazionali.

Rispetto al potere giudiziario il P.d.R.:

 Presiede il Consiglio Superiore della Magistratura;


 Può concedere la grazia e commutare le pene.

ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

La procedura per l'elezione del P.d.R. è descritta nell’art. 83 della Cost.

Il P.d.R. è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri, da tre delegati (eletti dal Consiglio
regionale) per ogni regione, ad eccezione della Valle d'Aosta che ne invia solo uno.

Dato che si deve eleggere un organo imparziale si richiede il raggiungimento di maggioranze molto elevate:
nelle prime votazioni deve essere raggiunta la maggioranza QUALIFICATA (due terzi dei componenti
dell’intera assemblea). Se le tre votazioni non conducono al raggiungimento del limite richiesto, dal quarto
scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta (metà più uno dei componenti l’intera assemblea)

REQUISITI PER ESSERE ELETTI P.d.R.:


 cittadinanza italiana;
 aver compiuto 50 anni;
 godimento dei diritti politici e civili;

Il P.d.R. resta in carica 7 anni e può essere rieletto. Trenta giorni prima che scada il mandato, il Presidente
della Camera dei deputati convoca in seduta comune il Parlamento ed i delegati regionali per eleggere un
nuovo Presidente. Se le Camere sono sciolte, o mancano meno tre mesi dalla loro cessazione, l'elezione ha
luogo entro 15 giorni dalla riunione delle nuove Camere. Nel frattempo sono prorogati i poteri del
Presidente in carica, sia pure limitatamente ai poteri di ordinaria amministrazione e di urgenza..

Se il Presidente della Repubblica è temporaneamente impossibilitato ad esercitare le proprie funzioni (per


malattia o viaggio all’estero) si fa ricorso all’ISTITUTO DI SUPPLENZA (nel periodo di assenza viene sostituito
dal Presidente del Senato, la cui attività si limita agli atti urgenti e a quelli necessari al funzionamento dello
Stato).

Qualora l’impedimento abbia natura permanente (morte, malattia invalidante) si procede all'elezione di un
nuovo Presidente.

ATTI PRESIDENZIALI E LA RESPONSABILITA’ POLITICA E PENALE

Gli atti del P.d.R. si dividono in

ATTI FORMALMENTE PRESIDENZIALI e ATTI SOSTANZIALMENTE PRESIDENZIALI

Atti formalmente presidenziali: sono quegli atti che il P.d.R. compie su proposta o su deliberazione di altri
organi; sono atti sostanzialmente governativi (decreti legge, decreti legislativi, regolamenti), che il P.d.R. con
l’apposizione della propria firma conferisce loro piena legittimità. Questi atti si caratterizzano però per
essere controfirmati da uno o più ministri. Quindi il potere di emanare questi atti spetta al Governo e
l'intervento del Capo dello Stato è solo formale.

Atti sostanzialmente presidenziali: atti che rientrano nella competenza esclusiva e autonoma del P.d.R e
non richiedono il consenso del Governo. Anche in questo caso è richiesta la controfirma dei ministri, ma in
un rapporto inverso a quello degli atti formalmente presidenziali, cioè è il P.d.R. che emana ed il Governo
attraverso la controfirma si limita a riconoscere la validità degli atti (un esempio di atto sostanzialmente
presidenziale è la CONCESSIONE DELLA GRAZIA, LA NOMINA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, LA NOMINA
DEI GIUDICI COSTITUZIONALI ECC...)

IRRESPONSABILITA' POLITICA DEL CAPO DELLO STATO: esso non è mai responsabile dei suoi atti. Né il
Parlamento né il Governopossono togliergli la fiducia e costringerlo alle dimissioni

RESPONSABILITA’ PENALE: sotto l'aspetto penale il P.d.R. sarebbe punibile come ogni altro cittadino se
commettesse un reato al di fuori delle sue funzioni.

Nell'ambito delle sue funzioni, la Costituzione prevede l’irresponsabilità del Presidente tranne nell’ipotesi
che lui commetta due reati speciali:

 alto tradimento (violazione obbligo di fedeltà);


 attentato alla Costituzione (commette atti gravi da mettere in pericolo le regole della Costituzione e
la loro sicurezza).

In questi casi il P.d.R. viene messo in stato d’accusa dal Parlamento in seduta comune e successivamente
giudicato dalla Corte costituzionale, che in questo caso si riunisce in una composizione allargata: ai 15
giudici costituzionali sono aggiunti 16 cittadini estratti a sorte da un elenco compilato ogni 9 anni dal
Parlamento.
CORTE COSTITUZIONALE

È un organo INDIPENDENTE cui è affidata la funzione di garantire il rispetto delle norme costituzionali

L'art. 134 della Cost. afferma”La Corte costituzionale giudica: sulle controversie relative alla legittimità
costituzionale delle leggi e degli atti aventi forza di legge dello Stato e delle regioni...”

La Corte costituzionale è composta di 15 giudici che rimangono in carica 9 anni e non possono essere
riconfermati nell’incarico.

I giudici vengono eletti:

 Per un terzo dal Parlamento in seduta Comune;


 Per un terzo dal P.d.R.;
 Per un terzo dalle supreme magistrature dello Stato (Consiglio di stato, Corte dei Conti, Corte di
Cassazione).

I componenti la Corte eleggono con carica triennale e rieleggibile un loro presidente.

AUTONOMIA E IMMUNITA’ DEI GIUDICI

I giudici sono AUTONOMI rispetto agli altri poteri dello Stato e sono INAMOVIBILI, cioè solo la Corte può
sospenderli o rimuoverli dall’incarico per gravi mancanze nell'esercizio delle loro funzioni o per
sopravvenuta incapacità fisica.

Inoltre i giudici godono delle stesse garanzie dei parlamentari e cioè dell’INSIDACABILITA’ E
DELL’IMMUNITA' DAGLI ARRESTI.

Inoltre il ruolo del giudice è INCOMPATIBILE con qualsiasi incarico pubblico e impiego pubblico o privato.

La Corte costituzionale delibera con la presenza di almeno 11 undici giudici e a maggioranza assoluta (metà
più uno dei componenti).

Le deliberazioni della Corte hanno la NATURA GIURIDICA DI SENTENZE e si caratterizzano per la loro
OBBLIGATORIETA’ VERSO TUTTI.

FUNZIONI DELLA CORTE COSTITUZIONALE

1) GIUDIZIO SULLA LEGITTIMITA’ COSTITUZIONALE: deve giudicare la legittimità costituzionale di leggi


e atti aventi forza di legge ed ha il potere di annullarli nel caso in cui contrastino con la Costituzione.
A tal fine, però, essa non può agire di sua iniziativa, ma è necessario che qualcuno, dall'esterno, ne
chieda l'intervento.
2) SANA ICONFLITTI DI ATTRIBUZIONE, che possono sorgere tra gli organi dello Stato o tra lo Stato e
una Regione, ritenendo, ciascuno, che una data competenza debba spettargli o che l’atto dell'altro
sia lesivo di un potere proprio.
3) GIUDIZIO SUL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: la Corte è chiamata a giudicare il Capo dello Stato
qualora venga messo in stato d’accusa dal Parlamento per alto tradimento o attentato alla
Costituzione. In questo caso la Corte oltre ai 15 giudici ordinari è composta da 16 giudici aggregati
eletti a sorte da un elenco di cittadini tenuto dal Parlamento. La sentenza, deliberata a maggioranza,
potrà essere assolutoria o di condanna. In quest’ultima ipotesi la Corte dispone la decadenza
dall’incarico presidenziale e applica le sanzioni che ritiene meglio compatibili con il reato
commesso.
4) AMMISSIBILITA” REFERENDUM ABROGATIVO art.75 c.2 “Non è ammesso il referendum per le leggi
tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali”.
In realtà la Corte può vietare l'esercizio del referendum anche se riguarda altre materie, qualora lo
ritenga in contrasto con lo spirito costituzionale.

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