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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Parlamento  Presidente della Repubblica  Governo

Il Presidente della Repubblica è l’indirizzo politico costituzionale: il Presidente è la “branca esecutiva della
Costituzione” (Paolo Barile). + 7/10 membri della Costituente:

• Einaudi (1948-55),
• Gronchi (1955-62),
• Segni (1962-64),
• Saragat (1964-71),
• Leone (1971-78),
• Pertini (1978-85),
• Cossiga (1985-92),
• Scalfaro (1992-99),
• Ciampi (1999-2006),
• Napolitano (2006-2015) primo politico comunista ad essere accettato negli usa
• Mattarella (2015-…)

Deve esistere per forza un Capo dello Stato?

I costituenti quando si riunirono per scrivere la Costituzione erano obbligati giuridicamente a prevedere la
figura di Capo dello Stato? Il 2 giugno del 1946 quando si è eletta l’Assemblea costituente si è tenuto anche
il referendum nel quale è uscita vincitrice la Repubblica. I cittadini hanno votato tra repubblica e
monarchia, non repubblica con il presidente senza mai sperimentare il presidente della repubblica. L’idea
dei cittadini era una sostituzione della forma di governo e di stato, con un’altra forma di stato e governo.
Alcuni membri dell’Assemblea Costituente sostennero che lo stato non presuppone un capo dello stato, la
parola capo era una parola poco compatibile con la democrazia che è in assenza di capi. Se ci deve essere
un capo al di là del parlamento è il governo e non il capo dello Stato. Ricordando la sovranità come
elemento costitutivo: la capacità di detenere il monopolio della forza legale, un Governo deve esistere
affinché esista uno stato,

e perché deve esistere un capo dello stato?

La democrazia non vuole la presenza di capi. Non c’era un problema giuridico bensì politico, delimitare
bene il potere del Capo dello Stato e non sopprimerlo. Nella Repubblica rende più difficile la questione capo
dello stato, in quanto in una Monarchia si diventa capo dello stato per principio ereditario non può il
legislatore intervenire su questo principio perché crollerebbe la monarchia. Il Presidente della repubblica
sostituisce il Capo dello stato monarchico, le attribuzioni del presidente derivano dalle attribuzioni del
sovrano, scartando cosi l’opzione dell’elezione diretta, eletto dal Parlamento (forma di governo
parlamentare). Scegliere una forma di Stato (sicuramente non la Monarchia) e di governo (alcuni favorevoli
al presidenzialismo, molto attenti anche al federalismo) disarticolazione del potere centrale in tanti centri
di potere, contrappeso al forte Capo dello stato

Piero Calamandrei (più grandi giuristi e costituenti più importanti) a favore del Presidenzialismo secondo il
prototipo statunitense perciò a favore dell’elezione diretta del capo dello stato, il semipresidenzialismo non
esisteva ancora. Si doveva decidere tra il presidenzialismo e il parlamentarismo. Vinsero peròà 2
argomenti:

 argomento storico-politico: non vogliamo più capi alla Mussolini in Italia, una persona che posso dire di
avere il consenso delle masse e il voto popolare per governare, la paura del fascismo, la paura del
plebiscito, concentrazione di legittimità in una persona sola  no elezione diretta
 argomento giuridico: scelto il parlamentarismo cade l’idea di eleggere direttamente il Capo dello Stato

Forma di governo parlamentare quasi senza capo dello stato è il Regno Unito dove il Re ha un ruolo
minoritario in politica + in Italia abbiamo un sistema elettorale misto (proporzionale e maggioritario)

Freud: Abbiamo bisogno di una guida, punto di riferimento verticale deve esistere un momento di unitarietà
uno spirito di unificazione (magistrato di influenza o padre della nazione)

Presidente della Repubblica: Capo della nazione e rappresenta l’unità nazionale significa in termini
freudiani tenere insieme in senso verticale la società che ha bisogno psicologico di un riferimento di una
guida, con un potere neutro e riconoscimento in una figura unitaria e garante – difensore della
costituzione (documento d’unità)

Anni 60 (1968) movimenti studenteschi, lotta contro la società patriarcale, battaglie ideologiche dopo 30
anni società senza padri qualsiasi figura di riconoscimento sociale è in crisi.

Perdita di autorevolezza delle figure apicali fenomeno contro

siamo tutti politici in una democrazia

Come si elegge il Presidente?

Il Parlamento in seduta comune (raggruppa deputati e senatori).

Chi presiede il Parlamento in seduta comune?

Il Parlamento in seduta comune viene presieduto dal Presidente della Camera perché il Presidente del
Senato non ha le attribuzioni necessarie ma  ricopre l’incarico di supplente del Presidente della
repubblica in certi casi (viaggio in stato estero).

Seduta comune  Il Presidente della Camera presiede il Parlamento in seduta comune composto da:
Indicati dai Consigli Regionali ed è rappresentata la minoranza, solitamente sono:
 deputati e senatori
 3 delegati per ciascuna Regione • un Presidente della Giunta regionale
 + uno per la Valle d’Aosta • un delegato di maggioranza
• un delegato di minoranza
I delegati regionali sono rappresentanti dell’interesse nazionale in quanto operano nell’interesse
territoriale, perché il ruolo è riconosciuto dalla costituzione italiana

Per i primi tre scrutini sono necessari i 2/3 dei presenti al collegio (perché deve rappresentare l’interesse
nazionale: cercare di accontentare tutti e discontentare nessuno) + i 2/3 allontana il Governo dalla
maggioranza che gli serve per stare in carica (concedere – potere all’esecutivo) + maggioranza qualificata:
che vada bene al più alto numero di parlamentari e il Presidente non può essere di quella parte =/ diverso
da politica partitica.

Dalla quarta votazione è sufficiente la maggioranza assoluta sempre > della maggioranza relativa necessaria
al Governo per stare in carica e avere la fiducia. Sandro Pertini al 16° scrutinio ottenne il massimo dei voti:
84%

Come vota in seduta comune il Parlamento?

 per voto segreto, non pubblico:


 per tutelare la figura del Presidente della Repubblica (come vincente rispetto ad un altro candidato)
 per evitare che ci sia una competizione politica sul nome del Presidente della Repubblica
 per non mostrare che il PdR sia voluto solo e soltanto da un partito politico
 per non politicizzare una figura che deve stare lontano dalla politica partitica
Alla elezione segue il giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi al
Parlamento in seduta comune (non partecipano i delegati regionali): il Presidente entra ufficialmente in
carica. Il Presidente non presenta il programma, ma individua le tracce da seguire e individua i problemi da
risolvere. Dal pov giuridico l’entrata in carica ufficiale è rappresentata  dal giuramento che si può
rifiutare solo in caso di suicidio o semplicemente di non giuramento

Chi può essere eletto?

Ogni cittadino italiano (anche non per nascita) sopra i 50 anni e che gode dei diritti civili e politici =/ in
quanto per eleggere il Parlamento bisogna essere cittadino italiano =/ in USA si diventa Presidente colui
che è cittadino per nascita

Il Presidente dura in carica 7 anni (con possibilità di una o più rielezione): 2 in più delle camere (per
“slegare” il Presidente dal collegio che lo ha eletto), 2 in meno dei giudici costituzionali (non rieleggibili).
Incompatibilità assoluta della carica, mentre il Governo dura quanto ne ritiene necessario il Parlamento

I giudici della Corte Costituzionale  restano in carica 9 anni, eletti dal Parlamento in seduta comune e
non sono rieleggibili

Il Presidente della Repubblica può essere rieletto (no diritto rielezione)

Se il Presidente non è in grado di adempiere temporaneamente alle sue funzioni: c’è la supplenza del
Presidente del Senato.

Casi: visita all’estero (no problemi: solo ordinaria amministrazione), malattia curabile e impedimento
temporaneo (più problemi da risolversi caso per caso).

In caso di morte, dimissioni e impedimento permanente devono essere indette nuove elezioni del
Presidente dal Presidente della Camera entro 15 giorni.

Problema: chi dichiara l’impedimento permanente se il Presidente non è in grado: caso Segni.

L’istituto della controfirma ministeriale: art. 89 Cost. – atto non valido se controfirmato dal Presidente del
Consiglio

Perché andrebbe ripensato?

Il Presidente è responsabile per i “reati presidenziali” e per l’indirizzo politico costituzionale.

Gli atti presidenziali:

 formalmente e sostanzialmente presidenziali: ad esempio le nomine attribuite al Presidente (nomina


dei 5 senatori a vita) e i messaggi, la grazia, il rinvio delle leggi, controfirma deve esserci come atto
dovuto - rifiutare la controfirma significa dare la possibilità al governo di decidere
 formalmente presidenziali e sostanzialmente governativi: ad esempio le indizioni delle elezioni e del
referendum – controfirma sposta il potere dal capo dello stato al governo + decreto legge, decreto
legislativo
 atti complessi o duumvirali: scioglimento anticipato delle camere – accordo tra Presidente e Governo
 atti non controfirmati ma validi (nonostante ci sia un articolo che sancisce la validità di tutti gli atti solo
attraverso la controfirma del Presidente della Repubblica):
I. primo atto valido anche se non controfirmato come: le dimissioni (il decreto con il quale il PdR si
dimette logicamente non può essere controfirmato, perché non può esistere un presidente che
stia in carica una volta che decidere di non stare più in carica, se il governo si rifiutasse di
controfirmare le dimissioni non sarebbero valide e quindi dovrebbe stare in carica per forza, cosa
non possibile)
II. Il PdR per costituzione presiede il Consiglio Superiore della Magistratura e il Consiglio Supremo di
Difesa (organi collegiali: il primo riguarda l’auto-governo della magistratura, trasferimenti,
promozioni e provvedimenti disciplinari, il secondo è un organo di difesa che prende posizione
politica in materia di difesa e sicurezza composto dal PdR, Ministro degli Interni, Ministro della
Difesa, Capo Generale dell’Arma e dell’esercito). Il Presidente non sta sotto la controfirma
ministeriale, perché gli atti che compie in qualità di un normalissimo presidente di un organo
collegiale non come Capo dello Stato; esempio: decidere l’ordine del giorno da discutere al CSM
III. La Corte Costituzionale ha anche il potere di giudicare i conflitti di attribuzione tra poteri dello
stato non solo il giudizio di legittimazione costituzionale delle leggi ma anche giudicare le
controversie tra poteri dello stato. Presidente che detiene il potere di grazia condivisa con il
Governo (politica di base governativa per diminuire il sovraffollamento delle carceri, pensando a
Einaudi e Gronchi). Ciampi voleva dare la grazia a Ovidio Compressi ma Castelli ministro della
giustizia era contrario, lo porta dinanzi alla C.C per controversie tra poteri dello stato, viene data
ragione a Ciampi, in quanto è potere del capo stato), la grazia non deve essere necessariamente
controfirmata se ci fosse amputerebbe la possibilità del capo dello stato di difendere una sua
attribuzione dinnanzi alla C.C

Le attribuzioni del Presidente:

 I messaggi presidenziali: richiamo al Parlamento


 Indizione delle elezioni
 Autorizzazione alla presentazione dei ddl di iniziativa governativa
 La promulgazione e il rinvio delle leggi: con messaggio per illegittimità costituzionale (in tutto 60 rinvii
per 10 presidenti)
 I poteri di nomina: giudici costituzionali e senatori a vita: poteri presidenziali
 La concessione della grazia: sempre meno per il miglioramento della legislazione carceraria e di
espiazione della pena, comunque problematica (caso Sofri).
 Lo scioglimento delle camere: procedura e decisione complessa: il principio resta comunque quella
dell’assenza di una maggioranza parlamentare in grado di esprimere un governo

La responsabilità del Presidente: la messa in stato di accusa e il giudizio dei cd. “reati presidenziali” = di
attentato alla Costituzione o di alto tradimento e giudicato dalla Corte Costituzionale e posto in stato di
accusa

Domanda in sede di esame:

Quali sono i poteri più politicamente pesanti del capo dello stato, che più hanno un peso per il diritto
costituzionale?

1. Scioglimento anticipato delle camere perché rimandi al voto 50 mln di persone, stai contrastando il
loro voto, se avviene al finire della legislatura (ultimi 6 mesi) gli effetti sono minori
2. Nomina del presidente del consiglio perché decide lui chi mettere come pdc e su proposta del pdc la
nomina dei ministri, sempre il pdr che nomina il pdc e i ministri. Pertini nella famosa intervista io mai e
poi nominerò mai uno della loggia massonica del p2
3. Deliberazione dello stato di guerra sta al parlamento, la proclamazione sta al capo di stato, se lo
facesse senza mettere l’opinione del parlamento e del governo verrebbe posto in stato d’accusa.

Si ripudia la guerra (ripudiare deriva da ripudio parola biblica, per rafforzare il senso) “come strumento di
offesa alla libertà degli altri popoli, per la risoluzione delle controversie internazionali”. Ripudio non
assoluto, bensì guerra preventiva, giusta, guerra difensiva ammessa dallo stato italiano - disciplina la guerra
ma si ripudia.

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