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Saggio Breve di Istituzioni di diritto pubblico: il Parlamento

Il Parlamento è un organo costituzionale elettivo che esercita una funzione di controllo


sull’attività del governo e una funzione legislativa. La struttura di un Parlamento può
essere monocamerale se è formato da una sola camera o bicamerale se è formato da due
camere. Il Parlamento italiano è composto da un bicameralismo perfetto, ovvero due
Camere dotate da uguali poteri: il Senato della Repubblica, formato da 200 senatori
elettivi (fino al 2022 erano 315) e alcuni senatori a vita e la Camera dei deputati, formata
da 400 deputati elettivi (fino al 2022 erano 630). Le due Camere si riuniscono
separatamente, tranne in casi particolari stabiliti dalla Costituzione, in cui il Parlamento si
riunisce in seduta comune, come ad esempio per l'elezione del Presidente della
Repubblica. Sempre in questa seduta, il Parlamento riceve il giuramento del nuovo
Presidente della Repubblica subito dopo la sua elezione.
Altri casi, in cui agiscono insieme le due Camere sono:
- per mettere in stato di accusa il Presidente della Repubblica per alto tradimento e
attentato alla Costituzione;
- per eleggere otto componenti del consiglio superiore della Magistratura;

- per eleggere cinque giudici costituzionali.

Le due Camere hanno esattamente le stesse funzioni e gli stessi poteri si differenziano,
oltre che per il numero dei componenti, solo per l’elettorato attivo e passivo; per
l’elettorato attivo ovvero il diritto di prendere parte alle elezioni in qualità di votante,
infatti per la Camera dei deputati votano tutti i cittadini che hanno raggiunto la maggiore
età, per il Senato, invece, occorre aver compiuto il 25º anno di età. Per l’elettorato
passivo, cioè la capacità di un cittadino di ricoprire determinate cariche elettive, infatti
per essere eletti deputati occorre aver compiuto 25 anni, mentre per essere eletti senatori
bisogna aver compiuto 40 anni.

Le Camere sono in posizione di parità e ogni decisione del Parlamento deve ottenere
l'approvazione di ciascuna Camera; entrambe le Camere durano in carica cinque anni e
sono formate da membri eletti direttamente dal popolo a formare il Parlamento.
Vi sono due tipi di senatori a vita:
- cinque cittadini che possono essere nominati dal Presidente della Repubblica tra
coloro che hanno illustrato la patria per altissimi meriti nel campo sociale, artistico,
letterario;
- tutti gli ex Presidenti della Repubblica sono di diritto senatori a vita.
Il bicameralismo del Parlamento è utile anche per avere una doppia discussione e una
doppia approvazione di ogni testo di legge, così da consentire un lavoro più accurato e
meditato; infatti una camera può correggere gli errori compiuti dall'altra, introdurre
modifiche, effettuare ripensamenti e rinviare la proposta all’altra Camera.
Le cause che possono ostacolare le elezioni dei candidati sono:
- ineleggibilità, si ha quando determinati candidati, per la carica che già ricoprono non
possono candidarsi e se lo fanno e vengono eletti la nuova carica è nulla.
- incompatibilità, che si verifica quando un candidato viene eletto ma ricopre già
un’altra carica (come il giudice). In questo caso deve scegliere se rinunciare alla
nomina o alla carica precedente.

I parlamentari sono i rappresentanti del popolo e devono agire negli interessi generali
dell’intero Paese e non per gli interessi dei gruppi che li hanno votati. Per contrastare tale
tendenza, la Costituzione stabilisce all'art. 67 il principio del divieto di mandato
imperativo, ovvero ogni membro del Parlamento deve agire per il bene di tutta la
collettività, senza accettare altri incarichi o istruzioni per lo svolgimento delle proprie
funzioni. Benché essi siano stati eletti in base a particolari programmi politici o per
rappresentare gli interessi di gruppi sociali di correnti di opinione, una volta eletti in
Parlamento non sono giuridicamente tenuti a rispettarli. Da questo principio discendono
alcune importanti conseguenze:
- i parlamentari non sono revocabili in nessun caso dagli elettori;
- sono liberi di assumere in Parlamento posizioni diverse da quelle sostenute nella
campagna elettorale;
- se un parlamentare abbandona il partito nel quale è stato eletto rimane membro del
Parlamento fino al termine del suo mandato.
I cittadini italiani che diventano membri del Parlamento acquistano una speciale
protezione giuridica che non spetta a nessun altro cittadino. Tale protezione giuridica è
costituita dalle immunità parlamentari. In base all'art. 68 della costituzione si definiscono
due tipi di immunità parlamentari:
- l'irresponsabilità per le opinioni date e per i voti espressi, cioè i membri del
Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei
voti dati nell'esercizio delle loro funzioni. In altre parole, i deputati e i senatori
hanno piena e totale libertà di parole e d'opinione; non possono essere in nessun
caso imputati ed essendo i rappresentanti del popolo devono avere la possibilità di
dire tutto ciò che ritengono utile e senza il timore di incorrere in qualche sanzione.
- l’immunità processuale, cioè riguarda i reati commessi dai parlamentari anche al
di fuori delle loro funzioni. I giudici possono procedere liberamente contro un
membro del Parlamento che sia sospettato di aver commesso un reato, possono
indagare ed interrogarlo, svolgendo un eventuale processo. Devono, però, ottenere
la preventiva autorizzazione della camera alla quale il Parlamento appartiene
prima di sottoporlo a misure che limitano la sua libertà personale come l'arresto o
a perquisizioni domiciliari o personali, a intercettazioni telefoniche o al sequestro
della corrispondenza.

Alla fine della legislatura il Presidente della Repubblica dichiara lo scioglimento delle
Camere e contemporaneamente indìce le elezioni che devono avvenire entro 60 giorni
dalla fine della Camera precedente. Le Camere possono essere sciolte prima della
scadenza prevista e in questo caso si tengono le elezioni anticipate. La Costituzione
stabilisce che lo scioglimento delle camere può aver luogo quando il Parlamento non è
più in grado di esercitare le sue funzioni, cioè quando risulta assolutamente impossibile
formare all’interno del Parlamento una maggioranza in grado di proporre e sostenere il
Governo. Secondo l’art. 80, inoltre, vi sono due casi in cui si può avere una proroga della
durata del Parlamento, ovvero sia per stato di guerra sia per scadenza del termine
ordinario negli ultimi sei mesi di mandato del Presidente della Repubblica.
Nelle forme di governo parlamentari il Parlamento ha una posizione centrale
nell'ordinamento costituzionale, perché è l'unico organo costituzionale espressione della
sovranità popolare.
La funzione di indirizzo e controllo politico consiste nel definire gli orientamenti politici
dello Stato. Questa funzione si esprime nei confronti del governo. Al momento della sua
formazione, il governo deve presentare il proprio programma politico al Parlamento che
lo approva con la mozione di fiducia. In qualunque momento il Parlamento può dare la
sfiducia al governo e quindi obbligarlo a dimettersi quando si trova in disaccordo con
l'indirizzo politico portato avanti dal governo stesso.
Ogni parlamentare può presentare interpellanze e interrogazioni ai membri del governo,
mediante le quali vengono chieste informazioni sul comportamento del governo e della
pubblica amministrazione oppure su iniziative che il governo intende prendere in
relazione a determinati argomenti. Il Parlamento può chiedere che i membri del governo
rendano conto dell'operato di fronte alle camere.
Un altro aspetto importante del controllo del Parlamento sul governo è costituito dal
controllo finanziario su tutte le entrate e le uscite che devono essere autorizzate dal
Parlamento mediante l'approvazione del bilancio preventivo, che avviene entro il 31
dicembre.
Gli indirizzi da seguire nella redazione del bilancio e in generale la gestione finanziaria
dell'anno successivo sono contenuti nella legge finanziaria, che il Parlamento approva
entro la fine dell'anno precedente. La funzione legislativa consiste nel fare le leggi, e
spetta esclusivamente al Parlamento, nel senso che nell'ordinamento giuridico un atto
normativo assume il nome di legge soltanto se adottato dal Parlamento attraverso un
particolare procedimento. Anche altri apparati pubblici hanno il potere di emanare norme
che hanno la stessa forza di leggi, ma hanno una denominazione diversa: i decreti-legge e
i decreti legislativi emanati dal governo oppure le leggi regionali emanate dalle regioni.
Il potere legislativo non ha un potere assoluto ma incontra tre limiti:
- Rispetto all’ Unione Europea il Parlamento non può emanare leggi nelle materie
che rientrano nella competenza esclusiva dell'unione europea e non può emanare
norme in contrasto con le leggi europee.
- Rispetto alla costituzione italiana il Parlamento non può emanare leggi in
contrasto con quanto stabilisce la costituzione.
- Rispetto alle regioni, il Parlamento non può emanare leggi nelle materie di
competenza delle regioni.

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