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L’esistenza del Parlamento è collegata al carattere rappresentativo delle democrazie moderne. Non
essendo possibile che tutte le decisioni siano prese direttamente dal popolo, i cittadini eleggono
periodicamente i loro rappresentanti in Parlamento.
LA LEGISLATURA
Ciascuna delle due Camere è eletta per cinque anni. Tale periodo viene denominato legislatura. Il
Presidente, della Repubblica può disporre lo scioglimento anticipato delle Camere.
Lo Stato non rimane mai privo del Parlamento. Nel periodo di proroga le Camere non operano con pienezza
dei propri poteri, ma limitandosi a intervenire nelle situazioni di urgenza.
Tra le due Camere esistono alcune differenze per quanto riguarda l’elezione e la composizione:
I membri attivi del Senato sono la metà di quelli della Camera dei Deputati;
L’elettorato attivo richiede il compimento del 18° anno di età per le votazioni relative alla Camera
dei Deputati e al Senato.
L’elettorato passivo richiede il compimento del 25° anno di età per la candidatura alla Camera dei
Deputati, e il 40° anno di età per la Candidatura al Senato.
Solo in Senato è previsto un certo numero di membri non elettivi, ovvero i Senatori a vita.
Ciascuna Camera adotta un proprio regolamento e si avvale di una propria organizzazione, in cui operano:
Il Presidente;
L'ufficio di presidenza;
I gruppi parlamentari;
Le commissioni permanenti;
Le giunte.
All'inizio di ogni legislatura i membri di ciascuna Camera procedono alla nomina deli proprio presidente. È
richiesta la maggioranza dei due terzi dei componenti al primo scrutinio, due terzi dei votanti al secondo e la
metà più uno dei votanti dal terzo in poi. Il presidente di ciascuna Camera è un organo imparziale e in tal
senso egli si astiene dal voto in assemblea. La sua funzione consiste nel
Egli poi emette la proclamazione dei risultati. Alcune competenze dei presidenti delle Camere sono previsti
dalla Costituzione:
Il Presidente del Senato supplisce il Presidente della Repubblica nei casi di impedimento;
Il Presidente della Camera presiede le riunioni in seduta comune dei Parlamento.
L'UFFICIO DI PRESIDENZA
Insieme al Presidente vengono eletti anche i membri dell’ufficio di presidenza, composto da:
Lo stesso Presidente;
Quattro vicepresidenti;
Otto segretari;
Tre questori;
Questo organo collegiale svolge compiti di natura amministrativa e si occupa in particolare della gestione
finanziaria della Camera. I vicepresidenti hanno la funzione di sostituire il Presidente nelle sue funzioni
quando si assenta temporaneamente.
I segretari invece:
I questori invece:
I GRUPPI PARLAMENTARI
I deputati e i senatori sono organizzati in gruppi parlamentari che coincidono con i partiti presenti in
Parlamento. Essi devono dichiarare a quale gruppo intendono iscriversi. Ogni gruppo parlamentare elegge
un proprio presidente, o capogruppo, che lo rappresenta. L'insieme dei presidenti dei diversi gruppi
costituisce la conferenza dei capigruppo. Per poter formare un gruppo parlamentare occorre un numero
minimo di iscritti che equivale a:
LE COMMISSIONI PERMANENTI
All’interno di ogni Camera operano le commissioni permanenti. Si tratta di deputati e senatori scelti dai
gruppi parlamentari che svolgono un importante ruolo nella procedura legislativa ovvero intervengono
nella fase di discussione e di approvazione delle leggi.
LE GIUNTE
I Presidenti della Camera provvedono a nominare le giunte parlamentari, che si occupano sostanzialmente
I membri della Camera dei Deputati e del Senato si riuniscono quotidianamente nelle loro sedi per discutere
e approvare proposte di legge. Le sedute delle Camere sono pubbliche. Da alcuni anni gli atti parlamentari
possono essere consultati anche attraverso internet.
Perché le deliberazioni delle Camere siano valide è necessaria la presenza del numero legale, che
corrisponde alla metà più uno dei componenti di ciascuna assemblea.
Spesso si verifica il fatto che i membri delle Camere votino anche in mancanza del numero reale. I
regolamenti di ciascuna camera dispongono che, se nessuno dei presenti chiede esplicitamente il conteggio
delle presenze, l’esistenza del numero legale si presume e si può regolarmente votare. Se viene richiesta la
verifica del numero legale e se si accerta la mancanza, la seduta deve essere sospesa e la votazione non è
valida.
LE MODALITÀ DI VOTAZIONE
Le votazioni avvengono in modo palese, utilizzando il voto elettronico. Fino alla fine degli anni ottanta le
votazioni parlamentari si svolgevano di solito a scrutinio segreto. Questo sistema lasciava maggiore libertà
decisionale ai singoli parlamentari, ma determinava il problema dei franchi tiratori, ovvero quei
parlamentari che votavano contro le indicazioni del proprio gruppo politico e diversamente da quanto
dichiaravano pubblicamente, ribaltando spesso i rapporti tra la maggioranza e l'opposizione.
LE MAGGIORANZE
L'OSTRUZIONISMO PARLAMENTARE
Talvolta i Parlamentari dell'opposizione adottano tecniche volte a ritardare i lavori parlamentari senza
violare formalmente le regole procedurali. Tali strategie corrispondono al cosiddetto ostruzionismo
parlamentare.
LA POSIZIONE GIURIDICA DEI PARLAMENTARI
LA INELLEGIBILITA’ E LA INCOMPATIBILITA’
Per poter essere eletti alla carica di parlamentare non devono sussistere cause di ineleggibilità
(impedimento giuridico all'elezione) o di incompatibilità (impossibilità di cumulare il ruolo di parlamentare
con altre cariche). Sono ineleggibili i titolari di determinati uffici. La giustificazione dell’ineleggibilità risiede
nel rispetto della parità dei candidati. Chi ricopre determinati ruoli potrebbe fare pressioni sugli elettori. Le
principali cause di incompatibilità sono stabilite da norme costituzionali e intercorrono tra:
Senatore e Deputato;
Parlamentare e Presidente della Repubblica;
Parlamentare e membro del Consiglio superiore della Magistratura;
Parlamentare e consigliere regionale;
Parlamentare e giudice costituzionale.
I membri del Parlamento sono i rappresentanti politici dei cittadini. Una volta nominati, i parlamentari
rimangono in carica per tutta la legislatura, senza che sia possibile togliere loro l'incarico.
La norma intende tutelare la libertà di manifestazione del pensiero dei parlamentari. Essa consente
l'esercizio delle loro funzioni in un clima di libertà, favorevole a un proficuo svolgimento dei lavori
parlamentari.
Oltre all’insindacabilità, ai componenti delle Camere la Costituzione riserva un’altra prerogativa, l'immunità
agli arresti. I giudici possono liberamente promuovere un’indagine nei confronti di un parlamentare
sospettato di avere commesso un reato, possono interrogarlo e possono svolgere il relativo processo. Per
poter applicare provvedimenti restrittivi della sua libertà personale, o riguardanti il suo domicilio o la sua
corrispondenza, l'autorità giudiziaria deve prima ottenere l'autorizzazione della Camera di appartenenza.
L'autorizzazione può essere negata se si ravvisano elementi di natura persecutoria o intimidatoria. Il
consenso non è necessario nel caso di flagranza di reato.
I membri del Parlamento ricevono per la loro attività un compenso, chiamato indennità parlamentare.
L'indennità è determinata per legge ed è costituita da quote mensili comprensive del rimborso di spese di
segreteria, di rappresentanza e di soggiorno.
L’ITER LEGISLATIVO
LE FASI DELL'ITER LEGISLATIVO (71 Cost.)
Il compito del Parlamento consiste nella formazione delle leggi definite ordinarie per distinguerle da quelle
sostanziali. L’emanazione di una legge richiede lo svolgimento di uno specifico procedimento, denominato
iter legislativo, che si articola in quattro fasi:
L’iniziativa;
La discussione e approvazione;
La promulgazione;
La pubblicazione.
La proposta di legge è un testo normativo redatto in articoli e preceduto da un’introduzione volta a chiarire
gli obiettivi che si prefigge, depositato presso una Camera per richiederne la discussione e l'approvazione.
Quando una proposta di legge è rappresentata dal Governo al Parlamento si definisce disegno di legge.
Anche i membri del Parlamento si fanno frequentemente promotori di proposte legislative. ll potere di
iniziativa spetta ad ogni consiglio regionale. Anche il popolo può presentare iniziative di legge, purché
sottoscritte da almeno cinquantamila persone in possesso dei requisiti per l'elettorato attivo della Camera.
Il disegno o la proposta di legge possono essere presentati indifferentemente a una delle due Camere. Il
Presidente della Camera presso cui è stata depositata l'iniziativa deve verificare la regolarità e decidere a
quale procedura essa deve essere sottoposta. Sono previsti diversi procedimenti:
La procedura ordinaria;
La procedura abbreviata;
La procedura decentrata;
La procedura redigente.
Se decide per l'adozione della procedura ordinaria, il Presidente affida l'esame del progetto di legge
alla commissione permanente competente in materia, e questa è chiamata a operare in sede referente. Il
suo compito è quello di:
Esaminare la proposta;
Predisporre una relazione scritta in cui “si riferiscono” i contenuti essenziali e motivando la relativa
approvazione o non approvazione.
La proposta passa all’esame di tutta l'assemblea e si procede poi alla votazione del progetto. In questa fase
ogni parlamentare può proporre degli emendamenti, cioè delle modifiche. Una volta approvati si procede
alla votazione dell'intera proposta, fase preceduta dalle dichiarazioni di voto, in cui i capigruppo
parlamentari esprimono l’orientamento del gruppo che presiedono. Se la proposta legislativa viene
approvata, deve essere trasmessa all'altra Camera per essere sottoposta allo stesso Iter.
Una procedura alternativa è quella abbreviata, ammessa per i processi legislativi dichiarati urgenti. La sua
adozione comporta la riduzione dei tempi di discussione alla metà.
Se viene scelta la procedura decentrata, essa comporta un cambiamento di ruolo della commissione
permanente chiamata a esaminare preliminarmente il progetto. Essa agisce in sede deliberante, nel senso
che assume il potere di decidere direttamente. Il progetto di legge non viene sottoposto a tutti i membri
della Camera, ma solo ai componenti della commissione competente. Ciò accade per i provvedimenti di
minor rilievo. Una volta dato avvio alla procedura decentrata, è sempre possibile passare a quella ordinaria,
su richiesta del Governo.
LA PROCEDURA REDIGENTE
Il procedimento redigente, non previsto dalla Costituzione ma ammesso dai regolamenti delle Camere,
consiste nell’affidare alla commissione competente l'esame e l’approvazione dei singoli articoli della
proposta, riservando l'approvazione finale a tutti i componenti dell’assemblea.
Oltre alle leggi ordinarie il Parlamento ha il potere di emanare leggi costituzionali che hanno lo stesso
rilievo della Costituzione e sono superiori sia alle leggi ordinarie sia a quelle sostanziali. Esistono due
tipologie di leggi Costituzionali:
Le leggi Costituzionali richiedono la stessa procedura prevista per quelle ordinarie, aggravata però dalla
necessità di ripetere l'approvazione due volte in ciascuna Camera. Se nella seconda votazione si raggiunge
la maggioranza assoluta ma non quella dei due terzi, la legge è validamente approvata, ma può essere
sottoposta a referendum costituzionale (confermativo).
LA SPOLA O NAVETTA
Una volta che il testo sia stato approvato in una Camera, esso viene trasmesso all'altra. Se questa apporta
delle modifiche rispetto a quanto approvato dalla prima Camera, il testo deve ritornare a questa, tenuta a
riesaminarlo nelle parti in cui è stato modificato e votarlo di nuovo. Questo percorso di “avanti e dietro” da
una Camera all'altra è definito in gergo “spola o navetta”.
Una volta approvata dal Parlamento la legge deve essere presentata al Presidente della Repubblica.
Dunque il capo dello Stato può rimandare alle Camere la legge, qualora ritenga che essa non sia legittima
dal punto di vista costituzionale. Questo potere del Presidente della Repubblica è denominato veto
sospensivo e può essere esercitato una volta sola. Possiamo affermare che per il Capo dello Stato la
promulgazione è un atto dovuto.
Subito dopo la promulgazione la legge riceve il visto del ministro della Giustizia, viene pubblicata sulla
Gazzetta Ufficiale ed entra in vigore il quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione (questo periodo
di tempo è detto Vacatio Legis). Una volta entrata in vigore, tutti i cittadini hanno l'obbligo di rispettarla e si
presume in modo assoluto che la conoscano.
A volte, nella nostra società, si possono verificare fenomeni di pubblico interesse la cui dinamica rimane in
buona parte oscura nonostante le indagini effettuate dalla Magistratura. Di fronte a tali eventi le Camere
possono istituire delle commissioni d'inchiesta. Esse sono dei gruppi parlamentari e possono essere:
Monocamerali;
Bicamerali.
I loro poteri sono molto forti, paragonabili a quelli dei magistrati. Possono inoltre disporre perquisizioni e
intercettazioni. Devono però garantire in ogni momento alle persone coinvolte il diritto alla difesa e devono
produrre una relazione da presentare al Parlamento.
LE FUNZIONI DI CONTROLLO
Dato che l'Italia è una repubblica parlamentare, trova piena giustificazione il fatto che le Camere esercitino
un potere di controllo sul Governo. Tale controllo ha natura sia politica sia economica.
Il controllo politico viene esercitato dal Parlamento attraverso specifici strumenti disciplinati dai regolamenti
parlamentari. Essi sono:
Le interrogazioni;
Le interpellanze;
Le mozioni.
Le interrogazioni sono domande che uno o più parlamentari possono presentare al Governo per avere
informazioni circa determinati fatti e su come il Governo intenda agire in relazione a essi.
Scritta;
Orale.
A tal fine, dato il numero elevato di interrogazioni presentate soprattutto dai membri dell'occupazione, è
stata introdotta la procedura del question time, in base al quale una volta a settimana la prima ora di
seduta viene destinata alla discussione di interrogazioni a risposta immediata.
Le interpellanze sono domande scritte rivolte dai singoli parlamentari per ottenere spiegazioni circa la
condotta assunta dal Governo in determinate situazioni e su come esso intenda ulteriormente intervenire in
relazione a esse.
Le mozioni sono atti attraverso cui si provoca un dibattito parlamentare che può concludersi con effetti nei
confronti del Governo.
Devono essere sottoscritte da uno o più presidenti di gruppi parlamentari da almeno dieci deputati e otto
senatori. Esse hanno lo scopo di promuovere un dibattito parlamentare o concedere e togliere la fiducia al
Governo (rispettivamente mozione di fiducia e mozione di sfiducia).
Il controllo economico del Parlamento sul Governo si sostanzia nell’approvazione del bilancio dello Stato. Il
disegno di legge di bilancio deve essere approvato entro la fine di ogni anno. Nell’ipotesi in cui le Camere
non lo traducano in legge entro il 31 dicembre, il Parlamento autorizza il Governo al cosiddetto esercizio
provvisorio dei bilancio.