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Terzo modulo (Gennaio)

PARLAMENTO

Seconda parte della Costituzione, Ordinamento della Repubblica, Organi dello Stato.
Il primo organo che incontriamo è sicuramente il Parlamento, FULCRO del nostro sistema per l’appunto
PARLAMENTARE.
Italia  BICAMERALISMO PERFETTO composto da due camere, con funzioni e compiti:
- Camera dei Deputati: 630 membri elettivi, con sede a Montecitorio (Nazionali).
- Senato della Repubblica: 315 membri divisi tra elettivi e non elettivi (Senatori a vita), sede a Palazzo
Madama (Regionali).
STORIA del NOSTRO BICAMERALISMO
1800In Italia vi è sempre stato un bicameralismo, inizialmente però non PERFETTO (compiti e funzioni
differenti), vi era una netta divisione tra:
- CAMERA ALTA: di nomina regia, portatrice di interessi della classe nobiliare (entourage sovrano).
- CAMERA BASSA: di nomina popolare, frutto della conquista del popolo che si era battuto nel
processo di Democratizzazione, rappresentativa di quella parte del popolo che votava.
Il Fascismo agisce poi sul nostro Parlamento eliminando la CAMERA ALTA e sostituendola con la CAMERA
dei FASCI e delle CORPORAZIONI.
Il nostro Parlamento oggigiorno è molto forte (proprio grazie al bicameralismo perfetto e alla numerosità
dei parlamentari), ci garantisce sicurezza e ci permette di non ricadere in un regime dittatoriale.

Il BICAMERALISMO PERFETTO presenta però dei limiti, quali:


- Tempo: tempi lunghi a causa della necessità della doppia approvazione.
- Costi elevati.
A causa di ciò numerosi paesi europei hanno modificato il loro sistema trasformandolo in un
monocameralismo o in un sistema bicamerale imperfetto (con competenze diverse e rappresentanze
diversificate).

Il nostro BPprevede che ci siano differenze tra le due camere, sotto il punto di vista:
- Numero (630 CdD e 315 SdR).
- Origine.
- Membri (in Senato vi sono sia membri elettivi che non).
- Differenza di età media che compone le due camere, il che è una grande differenza. SCOPO:
diversificare per avere un confronto di pensieri e posizioni diverse tra loro (mentalità differenti),
che permette il sorgere di benefici e non di contrasti, raccogliendo vantaggi e svantaggi di entrambi.
Caratteristiche dei diversi pensieri: GIOVANI sono più immediati, diretti ed impulsivi, ma meno
riflessivi, presentano un’alta conoscenza della tecnologia e del progresso e hanno però meno
esperienza; ANZIANI hanno una visione più conservatrice (meno propensi al cambiamento), più
esperienza data dal vissuto delle diverse situazioni.
ELETTORATO ATTIVO: per votare i membri che compongono le due camere sono necessari dei requisiti,
Camera almeno 18 anni di età e Senato almeno 25 anni.
ELETTORATO PASSIVO: per essere votati e diventare membri di una delle due camere sono necessari dei
requisiti, Camera almeno 25 anni di età e Senato almeno 40 anni di età.
FUNZIONI DEL PARLAMENTO IN SEDE PLENARIA
In sede PLENARIA (unione di entrambe le camere) si riunisce a Montecitorio per questioni di spazio.
Il Parlamento Italiano:
- Elegge il Presidente della Repubblica.
1
- Elegge dei membri del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM).
3
1
- Elegge della Corte Costituzionale.
3
- Può, in determinati casi, mettere sotto accusa il Presidente della Repubblica.
STATUS PARLAMENTARENon ci devono essere condizioni di INELEGGIBILITA’, quando un candidato non
può essere eletto per mancanza di uno dei requisiti fondamentaliquali età, dev’essere cittadino italiano e
deve poter godere pienamente dei diritti civili e politici, e INCOMPATIBILITA’, quando si somma ad altre
cariche che non si possono svolgere contemporaneamente, come ad esempio parlamentare e ministro.

PREROGATIVE DEI PARLAMENTARI


Art 67 Cost.DIVIETO di MANDATO IMPERATIVO (dato dall’elettore), il Parlamentare è svincolato da tale
mandato.
“Ogni parlamentare rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.”
= tale mandato obbligherebbe un parlamentare a rappresentare il partito e il programma nel quale è stato
eletto, ciò si concretizza poi nella possibilità del parlamentare di cambiare liberamente partito e
programma (ciò non può avvenire però nella stessa legislatura di durata pari a 5 anni).
Art 68 Cost. IMMUNITA’ PARLAMENTARE
- OPINIONI ESPRESSE ai VOTI DATI: i parlamentari non sono responsabili e punibili per reati di
opinione. Il loro compito è infatti quello di parlare al pubblico ed esprimere liberamente l le proprie
opinioni. Possono, per esempio, essere esclusi dal reato di vilipendio (offese contro pubbliche istituzioni)e|
o diffamazione.
- PROCESSUALE: nessun membro può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare,
non può essere arrestato o privato della propria libertà personale previa autorizzazione della
propria camera di appartenenza (enorme tutela).
Fino al 1993 l’immunità era completa, da lì in poi une legge di revisione costituzionale ha permesso
la restrizione di tale immunità e lo scompenso di un’architettura che era perfetta così com’era:
adesso l’autorizzazione della camera di appartenenza è necessaria solo per i casi più gravi (salvo i
casi di flagranza di reato).
Autorizzazione: per questione di evidenza e rilevanza degli indizi, se però il Parlamento sta
portando avanti un progetto importante per la società (questioni politiche), la camera può negare
l’autorizzazione.
Il legislatore aveva previsto tali tutele per garantire una separazione dei poteri (legislativo, esecutivo e
giudiziario) per evitare l’accentramento.
Potere GIUDIZIARIO: unico potere in grado di fermare tutti gli altri, la Magistratura esercita il potere sul
potere ed è dotata del CSM (scudo), organo indipendente e autonomo che rende ogni singolo giudice
intoccabile.
Ministro (che sta al vertice di un organo istituzionale che prende il nome di ministero) della giustizia:
esautorato nell’esercitare potere sui giudici.
Le riforme costituzionali devono essere complessive, i cambiamenti devono essere fatti in toto altrimenti si
rischia di creare gravi scompensi.
Art 69 Cost. INDENNITA’ PARLAMENTARE
“I parlamentari ricevono un’indennità stabilita dalla Legge.” (Riserva di legge)
Ogni parlamentare ha la possibilità di stabilirsi gli stipendi da soli (unica categoria in grado di farlo), stiamo
parlando ovviamente di STIPENDI ALTI e CONSISTENTI che tengono conto di numerose necessità, quali:
lontananza dal nucleo familiare, lontananza dal posto di lavoro che viene svolto in concomitanza con
questo incarico, viaggi per recarsi in Parlamento, pranzi di lavoro, affitti per gli appartamenti, vitalizzi (=
rendite a vita) e molto altro.
Tutto ciò è conosciuto come COSTO della POLITICA: costo molto elevato per lo Stato, che grava
direttamente sui cittadini attraverso le tasse.

COMPOSIZIONE DELLE CAMERE


Le camere, ciascuna con proprio regolamento, sono composte da:
- GRUPPI PARLAMENTARI (partiti che si formano all’interno): per la formazione di tali gruppi è
necessario un numero minimo, se non viene raggiunto si formano gruppi misti con un
portavoce unico. Avere un portavoce significa avere poca capacità di esprimersi all’interno del
partito, il che è grave. QUORUM: possibilità per ciascun parlamentare di richiedere un
conteggio con la metà +1 degli aventi diritto per deliberare la maggioranza. In alcuni casi lo
scrutinio è segreto (esempio per i diritti umani) e sorge il problema dei FRANCHI TIRATORI
(quando ci sono scrutini in Parlamento c’è chi esprime un pensiero apparentemente a favore e
poi invece vota contro, tattica per disorientare e dilungare i tempi).

- COMMISSIONI PARLAMENTARI (gruppi ristretti 30/35 pax): si formano rispettando la


composizione della camera di appartenenza (in termini %); al suo interno entrambe le camere
vengono egualmente rappresentate e viene rispettata la frammentazione politica. Necessarie
per portare avanti il lavoro che dovrebbe essere fatto dall’intera aula, permettendo di lavorare
meglio. Tali commissioni si suddividono in:

 PERMANENTI, durano tutta la Legislatura e sono MONOCAMERALI (1 alla


Camera e 1 al Senato), possono essere di 3 tipi: in sede REFERENTE lavorano su
un disegno di legge, può modificarne il testo, la commissione delibera in aula,
svolge un lavoro di tipo preparatorio, attraverso una procedura legislativa
ordinaria (o normale) e rappresenta l’eccezione poiché è molto lenta; in sede
DELIBERANTE attraverso una procedura straordinaria più veloce, in tale sede
viene aperta una discussione, si decide e si delibera, non c’è il passaggio in aula
e proprio da qui vengono formulate le cosiddette leggine; in sede REDIGENTE
(una sorta di via di mezzo), c’è un doppio passaggio ma l’aula non può
emendare ma da solo la delibera.
 BICAMERALI, con componenti provenienti da entrambe le camere, svolgono
funzioni particolari, entrambe le camere devono collaborare alla perfezione.
 COMMISSIONI D’INCHIESTA, con il compito di svolgere indagini su fatti di
interesse pubblico.

SCIOGLIMENTO ANTICIPATO DELLE CAMERE


Le Camere potrebbero essere sciolte con anticipo su decisione del PdR (mandato di 7 anni appositamente
per non farlo coincidere con il termine della Legislatura, dotato di poteri formalmente e sostanzialmente
presidenziali). Quest’ultimo non può sciogliere le Camere negli ultimi 6 mesi del suo mandato (Semestre
Bianco) poiché potrebbe favorire una sua eventuale rielezione.
Art 88 Cost. “Il Presidente della Repubblica può sciogliere le Camere solo nel caso in cui vi sia una
coincidenza con il termine del mandato.”
E’ sempre meglio che venga prima rieletto il Parlamento e solo dopo il PdR, poiché è compito del
Parlamento rieleggere quest’ultimo.
MOTIVI: possibilità o meno delle Camere di funzionare (sfiorato scioglimento a fine 2018 con tre divisioni
che divergevano tra di loro).
Art 61 Cost. Le elezioni delle nuove Camere devono avvenire entro 60gg da quelle precedenti; la prima
riunione deve avvenire oltre il ventesimo giorno dalle elezioni; finchè non vengono elette le nuove Camere,
valgono i poteri delle precedenti e stessa cosa vale per un eventuale Governo dimissionario o sfiduciato.

POTERI DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA


Formalmente presidenziale: non può non effettuare un atto, non c’è scelta ne volontà. Atto dovuto. Se si è
al termine di ambi i mandati, lo scioglimento anticipato è un atto formalmente presidenziale.
Sostanzialmente presidenziale: il PdR può liberamente decidere se compiere o meno una determinata
azione. Lo scioglimento anticipato delle camere è un atto sostanzialmente presidenziale.
Il PdR inoltre ha anche potere politico, ovvero un potere decisionale su organi politici che influiscono e
incidono su tutta la comunità.

FUNZIONI DEL PARLAMENTO


Riconosciamo due funzioni:
- INDIRIZZO POLITICO, il Parlamento ha il compito di tracciare le linee generali del paese, il
Parlamento darà fiducia al Governo se i programmi saranno molto compatibili con le linee
tracciate dal Parlamento. In poche parole, il P stabilisce gli obbiettivi e il G ha il compito di
raggiungerli.
- CONTROLLO SUL GOVERNO, che può essere politico, svolto attraverso strumenti di controllo
politico, quali:
 INTERROGAZION I (meno importante e complesso): richieste che un membro
del Parlamento fa al Governo su determinate nozioni e che implicano e
prevedono una risposta dalla controparte (solitamente il Ministro interessato
oppure il PdC che deve sempre essere al corrente di tutto). Si tratta di una
richiesta scritta che dev’essere formulata con anticipo, solo trascorsi pochi
giorni tale interrogazione potrà essere discussa (per mezzo di una lettura del
quesito, un tempo dedicato alla formulazione della risposta e un breve tempo di
riflessione per colui che ha formulato il quesito, per capire se può essere
soddisfacente o meno.
 INTERPELLANZA: richiesta sempre scritta con convocazione in aula. La
differenza principale è che la cosa non termina con una semplice risposta, ma si
conclude in Parlamento con un DIBATTITO tra le diverse forze politiche. Ciò per
far si che venga presa una posizione, con la possibilità per ciascun partito di
esprimersi liberamente. Può sempre trasformarsi in mozione.
 MOZIONI (più importanti e complesse): fatte dal Parlamento, implicano una
risposta del ministro competente o del PdC. Si apre un dibattito e alla fine vi è
una VOTAZIONE (ovvero una vera e propria presa di posizione). Vengono
effettuate su questioni molto rilevanti.
- MOZIONI di SFIDUCIA: con tale mozione il Governo rischia di andare a casa. E’ uno strumento
generale di controllo attraverso il quale il Parlamento controlla l’operato del Governo. E’ sempre
caratterizzato dal fatto che debba essere messa per iscritto, con tale mezzo vi è l’obbligo di dare
le dimissioni (non vi è più il meccanismo della fiducia, CRISI di Governo).
- MOZIONI di FIDUCIA: positive per il Governo, è una mossa che viene effettuata all’inizio della
vita di un G, viene fatta sul suo operato.
 INCHIESTE: strumento di controllo che consiste in un’indagine fatta dal P su fatti
di interesse generale. Es. Ponte di Genova, ospedali del Sud Italia.
Le mozioni di sfiducia e fiducia sono però ben diverse dalla QUESTIONE DELLA FIDUCIA: si tratta di una
sorta di ricatto (tipico dei Governi più deboli), il G ricatta il P. Se il Parlamento dovesse bocciare un
programma o una proposta del Governo, quest’ultimo darebbe le dimissione come contro risposta. E’ una
sorta di ipoteca sulla realizzazione del programma, si pone su un provvedimento essenzialmente necessario
per portare a termine l’intero programma.

FUNZIONE LEGISLATIVA del Parlamento


Potere di fare le leggi. Per fare una legge mediamente sono necessari 3 anni.
Leggi ordinarie molto importanti (emanazioni del Parlamento).

LIMITI (5):
- La Costituzione è un limite che viene imposto per il Parlamento;
- Il popolo, per mezzo di leggi di iniziativa popolare o referendum abrogativi (abrogazione
dell’intera legge o solo di una parte di essa);
- Le Regioni con le leggi regionali (art 117 e 118 Cost: competenze Stato e Regioni, autonomia e
divisione);
- Corte Costituzionale (può interferire con l’interpretazione delle leggi);
- Unione Europea (per mezzo delle direttive).
Innanzitutto una legge ordinaria è un atto normativo deliberato da entrambe le Camere con lo stesso
identico testo, qualsiasi emendamento venga effettuato dev’essere anche ratificato dall’altra camera (con
approvazione)  NAVETTA (passa continuamente da una Camera ad un’altra e viceversa).
Nasce attraverso due procedimenti:
- NORMALE: non è il procedimento più comune, non è quello più usato. In questo caso la
commissione può essere in sede REFERENTE, ruolo più importante con doppio passaggio in
aula, riguarda le leggi più rilevanti; oppure in sede DELIBERANTE.
- SPECIALE (o abbreviato): è il procedimento più utilizzato, è quello che da luce alle cosiddette
leggine (leggi con poca rilevanza). La commissione in questo caso opera in sede DELIBERANTE,
senza quindi il passaggio in aula.

I passaggi fondamentali sono 3:


1. INIZIATIVA di LEGGE, la quale può provenire da:
a. Proposta popolare (con 50.000 firme autenticate dall’autorità giudiziaria): poco utilizzata
per il semplice fatto che è molto complicata e quasi mai approvata;
b. Parlamento o ciascun parlamentare: molto spesso le leggi prendono il nome di chi le ha
proposte (questione di semplicità);
c. Governo nella sua globalità (non ciascun ministro).

2. FASE di DELIBERA, considerata la fase più importante poiché si tratta del momento in cui una
proposta viene trasformata in un disegno di legge.

3. FASE INTEGRATIVA dell’EFFICACIA della LEGGE (momento fondamentale), una legge viene
ritenuta efficace nel momento in cui entra in vigore ed un soggetto è sanzionabile qual’ora non la
rispetti. E’ composta da due momenti:
a. PROMULGAZIONE: ad opera del PdR il quale promulga e ne ordina la pubblicazione. E’ un
atto formale di riconoscimento dell’atto normativo, facendo così il PdR dichiara che il
nostro sistema giuridico si è arricchito di un altro AN.
Attenzione: il PdR non approva perché non ha potere legislativo.
E’ dotato del potere di VETO SOSPENSIVO: dove vi fossero impedimenti il PdR può
esercitare il potere di veto e sospendere la norma, inviando un messaggio alla camera di
provenienza in cui mette per iscritto le motivazioni della sospensione. Si tratta della
sospensione della sua efficacia e può essere esercitata una sola volta, poiché altrimenti
avrebbe il potere di rimandarla all’infinito senza mai farla entrare in vigore.
Se il PdR rimanda la norma alla camera e quest’ultima la rimanda indietro senza eventuali
modifiche, il Presidente non può più fare nulla e deve procedere a ordinare la pubblicazione.
MOTIVI del VS: incostituzionalità (una delle funzioni del PdR è quella di essere garante della
Costituzione, deve garantire), la legge può risultare non compatibile con i principi
costituzionali; copertura finanziaria, non vi è completa chiarezza per quanto riguarda la
provenienza dei soldi per la copertura di una legge (poiché costa).
b. PUBBLICAZIONE: significa rendere noto il contenuto della legge, attraverso la pubblicazione
sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica. Una volta pubblicata, la legge entra in vigore e
inizia a produrre effetti giuridici. Tale momento è fortemente condizionato dalla
promulgazione.

COMBINATO DISPOSTO: per riuscire a leggere e interpretare una legge può risultare necessario, e
fondamentale, andare a consultare altre leggi. Una combinazione di più atti normativi.

PROBLEMA DELLA SOVRAPPRODUZIONE DELLE LEGGI e TUTELA DEL PRINCIPIO DI CERTEZZA DEL DIRITTO
Innanzitutto la norma è:
- RELATIVA: significa che tende a cambiare nel tempo e nello spazio, se la società cambia anche
la norma deve.
- CERTA
Più sono i rappresentanti interdisciplinari, più sono di conseguenza le norme (problema della
sovrapproduzione).
Ogni norma dev’essere interpretata CORRETTAMENTE, il che è difficile, una norma non è facile da capire.
Ovviamente la conoscenza avvantaggia chi è del mestiere (es. Norma Tributaria: chi è del mestiere deduce
correttamente ed è in grado di trovare facilmente scorciatoie e soluzioni).
SOVRAPPRODUZIONE DELLE LEGGI: rende la norma più o meno certa. La soluzione giusta è intervenire per
mezzo di un processo di delegificazione, ovvero la semplificazione della norma attraverso testi unici (parte di
materia che viene ordinata) o decodificazioni.

RICORDA: una legge ordinaria è posta sullo stesso piano di un decreto e, in caso di contrasto, prevale
sempre la più recente (principio di gerarchia delle fonti).

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