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Diritto costituzionale italiano e comparato 2

Sociologia dei fenomeni politici (Sapienza - Università di Roma)

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Margherita Porziani 2021-2022 Diritto costituzionale italiano e comparato

REGNO UNITO

COSTITUZIONE:

Assenza di una Costituzione scritta nel senso di documento formale unico ma abbiamo una Costituzione composta da
tanti fattori diversi; è un insieme di leggi in materia costituzionale, convenzioni costituzionali (regole di pratica politica
che disciplinano il comportamento degli organi costituzionali che si fondano sulla tradizione e che se vengono violate
non comportano una sanzione di tipo giuridico ma una sanzione solo di tipo politico), prassi (comportamenti seguiti
normalmente dagli organi), principi generali (sono soprattutto due, vedi sotto) e sentenze delle corti di common law. Non
esiste differenza tra leggi costituzionali e leggi ordinarie, sono tutte approvate nello stesso modo.

Principi fondamentali della Costituzione britannica:

• Sovranità del Parlamento: approva tutte le leggi che vuole senza limiti, i giudici devono applicare le leggi e non
possono annullarle (nei Paesi con Costituzione scritta vi è un organo che controlla la legittimità costituzionale
mentre nel Regno Unito no perché non c9è un parametro per verificare la conformità delle leggi). Ci sono solo
vincoli autoimposti ma che si possono superare: ad esempio i limiti posti dal diritto europeo e che sono stati
accettati nel momento in cui il Regno Unito è entrato a far parte dell9UE. Il Parlamento non può vincolare il
Parlamento successivo: non può approvare una legge che non possa essere in futuro abrogata (proprio perché
manca la distinzione tra leggi costituzionali e legge ordinaria)
• Rule of law: limitazione dell9arbitrarietà dei poteri pubblici, tutti sono soggetti al medesimo sistema. Spesso
viene tradotto come 8stato di diritto9 ma il concetto è un po9 diverso. Nasce alla fine del 8700 dall9idea che è
necessario limitare l9arbitrio dei pubblici poteri e quindi è il principio per cui i pubblici poteri esercitano poteri
loro conferiti dalle leggi e che tutti sono sottoposti allo stesso sistema di leggi, regole e corti di giustizia.

FORMA DI GOVERNO:

Si tratta di una forma di governo parlamentare a prevalenza dell9esecutivo (modello Westminster). Non sempre però il
Regno Unito rientra all9interno della categoria che prende il nome da sé stessa, dipende dal momento storico e queste
oscillazioni sono dovute sempre al fatto che manca una Costituzione scritta e rigida. Il rapporto tra i poteri è definito da
tanti fattori differenti, soprattutto di natura politica, che per loro natura cambiano nel tempo. In Inghilterra c9è stato un
passaggio prima dalla monarchia parlamentare pura alla monarchia parlamentare a prevalenza dell9esecutivo (8forma di
governo di Gabinetto o di Primo Ministro9). È possibile individuare tante fasi nell9evoluzione storica del Regno Unito e
che noi consideriamo a partire dagli anni 860 del XX secolo.

Evoluzione storica:

Dagli anni 860 del XX secolo inizia il dibattito dottrinario in Gran Bretagna sulla natura della forma di governo: forma di
governo a prevalenza dell9esecutivo o forma di governo di Primo Ministro? Sempre determinante è il legame tra il partito
e il leader. Se il partito di governo non ha più fiducia nel leader lo fa dimettere, ne elegge un altro, che diviene
automaticamente Premier. Il Primo ministro è una figura che nasce nel 8700 quando il sovrano si distacca gradualmente
dall9esercizio del potere.

I. 1979, le elezioni vengono vinte da Margaret Thatcher che rimane al governo per 11 anni, fino al 1990. In questa
fase si tratta di una forma di governo di Primo Ministro, la collegialità dell9esecutivo viene meno rispettata.
II. 1990, la Thatcher ha la maggioranza alla Camera dei Comuni ma il Partito conservatore la costringe alle
dimissioni e viene eletto John Major che rimane Primo ministro fino al 1997. In questo periodo c9è una
preminenza dell9esecutivo nella sua collegialità e non del Primo ministro vista la personalità del leader e del
momento storico
III. 1997, ci sono le elezioni che vengono vinte dal Partito laburista guidato da Blair. Queste elezioni gli permettono
di ottenere una solida maggioranza nella Camera dei Comuni e vincerà altre due elezioni e rimarrà al governo
fino al 2007. C9è un ritorno a una forma di governo parlamentare con prevalenza del Primo ministro
(presidenzializzazione della forma di governo parlamentare). Sempre in questa fase c9è chi osserva che in realtà
in questi 10 anni sono due i ministri che governano: Blair e Gordon Brown (Cancelliere dello scacchiere) e

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quindi si dice che in questo periodo c9è stato un duumvirato. Nel 2007 Blair viene costretto alle dimissioni dal
Partito laburista.
IV. 2007, Gordon Brown diventa Primo ministro, il quale ripristina una forma di governo parlamentare a prevalenza
dell9esecutivo nella sua collegialità. Nei suoi 3 anni di governo vuole dare più rilievo al Parlamento con prassi e
riforme.
V. 2010, nessun partito vince le elezioni con la maggioranza assoluta per vari fattori. Si forma un governo di
coalizione Conservatore-liberale Cameron-Clegg e si ha l9evoluzione della forma di governo con un bung
parliament 2010-2015. Non c9è una forma di governo di Primo ministro perché c9è una nuova prassi: ogni
ministro sarà affiancato da un Viceministro dell9altro partito e perché i due partiti di governo hanno visioni
differenti su molte questioni e fanno un accordo di governo che prevede la possibilità di essere in disaccordo, in
quel caso si mette al voto la questione in Parlamento. Il Parlamento diventa quindi centrale in questa legislatura.
VI. 2015, le elezioni vengono vinte dal Partito conservatore con la maggioranza assoluta. Il governo Cameron
avrebbe potuto ristabilire una forma di governo più tradizionale ma questo non avviene perché Cameron si era
impegnato a tenere un referendum sull9uscita dall9UE. Cosa c9entra la Brexit? La legislatura che inizia nel 2015
è completamente dominata dalla questione Brexit, una questione molto divisiva sia all9interno del partito
conservatore che nel partito laburista. La campagna referendaria viene fatta trasversalmente e tutto si discute
all9interno del Parlamento. Subito dopo ill referendum Cameron si dimette e viene sostituito dalla May.
VII. 2016, la May diventa Primo ministro ma, in vista della Brexit, consapevole delle divisioni in Parlamento, decide
di sciogliere le Camere nel 2017 perché vuole rafforzare la sua leadership. Questo suo appello viene respinto
perché alle elezioni del 2017 il partito conservatore non ottiene la maggioranza assoluta e la May si trova alla
guida di un governo di minoranza che si fonda sull9appoggio esterno DUP (partito nordirlandese). Dal 2017 al
2019 la legislatura è la più centrica mai avuta nella storia del Regno Unito: un Governo di minoranza deve
approvare la Brexit davanti a un Parlamento contrario alla Brexit. L9uscita dall9UE viene rimandata al 2020 e si
afferma una forma parlamentare a prevalenza dell9Assemblea.
VIII. 2019, viene eletto Boris Johnson (partito conservatore) con una fortissima maggioranza e da allora egli sta
introducendo tante riforme volte ad affermare il ruolo del governo rispetto a quello del Parlamento e delle Corti.
Sta ripristinando la forma di governo del Primo ministro.

STRUTTURA DEL PARLAMENTO

Si tratta di un parlamento bicamerale: vi è la Camera dei Lords (camera non elettiva) e la Camera dei Comuni (camera
elettiva). Si tratta di un bicameralismo imperfetto. Il bicameralismo imperfetto si esplica nelle funzioni svolte dal
Parlamento (legislativa e di controllo): bisogna allora osservare le fonti che disciplinano le fonti che disciplinano il
bicameralismo.

- 8Parliament acts9, leggi del 1911 e 1949 che formalizzano per la prima volta la preminenza legislativa della
Camera dei Comuni sui Lords. Nel 1911 viene stabilito che tutti i disegni di legge in materia finanziaria devono
essere approvati solo dalla Camera di Comuni (secondo il principio per cui le tasse possono essere imposte solo
dai rappresentanti del popolo), per tutti gli altri disegni di leggi i lords hanno solo un veto sospensivo: 3
approvazioni dei Comuni in due sessioni. Il Parliament act del 949 riduce a 2 il numero di approvazioni necessarie
affinché una legge possa essere approvata. Fino ad oggi sono state solo 7 le leggi approvate solo dai Comuni.
- Convenzione più importante in materia: i Lords non si oppongono ai disegni di legge presenti nel programma
elettorale del partito che vince alle elezioni

COMPOSIZIONE CAMERA DEI COMUNI: 650 deputati eletti ogni 5 anni con il sistema plurality

COMPOSIZIONE CAMERA DEI LORDS: non c9è un numero fisso, attualmente sono 766. I Lords sono divisi in
categorie: la prima distinzione è tra Lords spirituali (26 vescovi della Chiesa anglicana) e temporali. I Lords temporali
sono divisi in

- pari a vita (introdotti nel 1958 dal 8Life Peerages Act9 e sono quelle persone nominate Lords per le loro capacità
e i loro riconoscimenti e che rimangono Lord per tutta la vita. Questa novità ha modificato la struttura del
Parlamento e ha iniziato a far funzionare meglio la Camera. Vengono nominati dal Primo ministro)
- pari ereditari (esponenti delle famiglie nobili del Paese e il seggio veniva tramandato di padre in figlio). Blair ha
ridotto il numero dei pari ereditari da 759 a 92 con l99House of Lords Act9 del 1999 ed ha abolito l9ereditarietà
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del seggio. Ricorda il preambolo della legge del 1911 che conteneva un annuncio: la volontà del Parlamento di
abolire la Camera dei Lords e introdurre una camera eletta democraticamente; Non ci sono mai state eclatanti
riforme ma solo piccole modifiche (legge del 1958 e del 1999).
Dal 1999 si è continuato a parlare della riforma radicale che non si è mai realizzata. L9ultimo tentativo è stato
quello del 2012 portato avanti dal partito liberal democratico e presenta una proposta per introdurre una Camera
dei Lords parzialmente elettiva. Questa riforma non viene sostenuta dal Partito conservatore e bocciata in
Parlamento.
- Fino al 2009 la terza categoria di lords temporali era rappresentata dai law lords: i 12 giudici che a partire dal
1876 erano all9interno della Camera alta per svolgere le funzioni di Corte di giustizia che veniva svolta dalla
Camera dei Lords. Dal 2009 i Law Lords non sono più componenti della Camera dei Lords ma solo membri
della Supreme Court. La Corte suprema è una corte a se stante.

RAPPORTO PARLAMENTO GOVERNO

Nel Regno Unito tra il Parlamento e il Governo vi è un rapporto fiduciario. Si tratta di una convenzione costituzionale
affermatasi nel corso del XVIII secolo. Nata prima come responsabilità individuale del ministro verso la Camera a cui
apparteneva per diventare poi una responsabilità collegiale (i ministri che fanno parte dell9esecutivo condividono tutte le
idee dello stesso e per questo sono responsabili) del Governo verso la Camera dei Comuni.

DISTINZIONE TRA IL VOTO NECESSARIO A FORMARE L’ESECUTIVO E VOTO NECESSARIO PER MANDARE
A CASA UN ESECUTIVO:
- fiducia in entrata: di solito nelle forme parlamentari dopo le elezioni il Capo dello Stato nomina un Primo
ministro dandogli l9incarico di formare un governo. Questa indicazione non è arbitraria ma lo fa sulla base del
risultato delle elezioni. Nel Regno Unito la Regina nomina Primo Ministro il leader del partito vincitore alle
elezioni. Questo governo non deve presentarsi alla Camera dei Comuni (a differenza di quanto avviene in Italia)
perché la fiducia in entrata è implicita, è sufficiente la nomina per dar vita al governo senza bisogno di un voto
che attribuisca la fiducia.
- fiducia in uscita: distinzione tra mozione di censura/sfiducia (l9iniziativa spetta al Parlamento) e questione di
fiducia (l9iniziativa spetta all9esecutivo). Nel Regno Unito le convenzioni dicono che di fronte a una mozione di
censura che viene presentata e approvata dal Parlamento il Governo è costretto a dimettersi. Non si tratta di una
convenzione frequente, ricordiamo quella del 1979 e del 2019 (mozione di censura nei confronti del governo
May ma la Camera ha respinto la mozione di censura). Anche l9utilizzo della questione di fiducia è molto raro,
l9ultimo caso è stato del 1994; non viene usato perché è un governo monopartitico che usa altri strumenti per
compattare la maggioranza e sono degli strumenti interni al partito (es: un deputato definito 8whip9 il quale ha il
compito di controllare che i deputati votino seguendo le istruzioni che provengono dai vertici del partito)

SCIOGLIMENTO ANTICIPATO

Fino al 2011 non vi era una disciplina legislativa dello scioglimento anticipato: la legislatura durava 5 anni dal 1911 ma
la Camera dei Comuni poteva essere sciolta prima, si trattava di un potere di prerogativa regia. Nel 2011 è stata introdotta
con il Fixed-term Parliaments Act una riforma che ha disciplinato per legge le regole dello scioglimento anticipato,
riforma abrogata quest9anno. Questa riforma ha sottratto al Primo Ministro il potere di scioglimento anticipato ed ha
stabilito le uniche due ipotesi in cui era possibile pervenire allo scioglimento anticipato:

1. che fosse la stessa Camera dei Comuni a votare a maggioranza dei 2/3 l9autoscioglimento
2. scioglimento nel caso in cui il governo fosse stato sfiduciato dalla Camera dei Comuni e nei 14 giorni successivi
non fosse stato possibile formare un nuovo esecutivo

Questa legge è stata applicata due volte:

- la prima volta nel 2017 quando c9è stato scioglimento anticipato per volere della May: comunica alla stampa la
volontà di chiedere lo scioglimento anticipato, presenta la mozione dell9autoscioglimento che viene votata dalla
Camera dei Comuni con una maggioranza di 522 voti a favore e 13 contrari

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- nel 2019 quando Johnson per tre volte ha presentato la mozione per l9autoscioglimento ma per tre volte è stata
bocciata. Il potere del Primo ministro è stato limitato dalla legge. Alla fine, è stata approvata una legge che ha
indetto direttamente le elezioni scavalcando la procedura prevista dalla legge del 2011.

La legge del 2011 è stata abrogata dal Dissolution and Calling of Parliament Act 2022 che ha ripristinato la
prerogativa regia, si è ritornati alla convenzione costituzionale. Ora il potere è di nuovo nelle mani del Primo Ministro
e le Corti non possono intervenire.

LE PRINCIPALI RIFORME

Human Rights Act, 1998: entrata in vigore nel 2000, consente ai giudici, nel caso in cui ritengano la
legislazione nazionale incompatibile con la Convenzione europea dei diritti umani del 1950, di emanare una
declaratoria di incompatibilità che non incide sulla validità della legge, ma ha il mero scopo di sollecitare
Governo e Parlamento ad intervenire.

GERMANIA DI WEIMAR

COSTITUZIONE E FORMA DI GOVERNO

La Repubblica di Weimar nasce nel 1919. Si tratta di una forma di governo parlamentare fortemente razionalizzata o
semipresidenziale poiché è un sistema dualista dove il popolo, titolare della sovranità, è il fulcro del sistema ed elegge sia
il Presidente che il Reichstag. La Costituzione di Weimar è la prima che possiamo definire come democratica perché:

- per la prima volta è scritto che il potere statale emana dal popolo (stabilito all9art.1)
- il popolo nomina direttamente il Capo dello stato e anche il Reichstag (camera rappresentativa di tutto il popolo)
- viene introdotto lo strumento del referendum e la possibilità della revoca del Capo dello stato

La Costituzione è dunque fortemente razionalizzata poiché prevede una serie di meccanismi che servono a stabilizzar, in
linea teorica, l9esecutivo. È un ordinamento basato sul sistema rappresentativo e la democrazia diretta.

PROBLEMI che impediscono di introdurre un dualismo equilibrato, un parlamentarismo nella sua forma autentica, così
come volevano i costituzionalisti secondo le idee di Redslob:

▪ Il fatto che esista una società frammentata e la presenza di tanti partiti in Parlamento rende poco stabile il sistema
di governo
▪ la Costituzione prevede che la legge elettorale sia proporzionale e questo accentua il multipartitismo presente
nella società e l9instabilità del sistema

Secondo i teorici della Costituzione di Weimar, l9equilibrio che doveva nascere da questa Costituzione, era un equilibrio
tra governo e parlamento e dove il PdR aveva il ruolo di garante. Il funzionamento concreto della forma di governo vede
invece il prevalere del Presidente della Repubblica e lo può fare proprio perché utilizza gli strumenti di razionalizzazione
presenti nella Costituzione a suo vantaggio.

PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

L9articolo 41 prevede che il Presidente venga eletto dal popolo tedesco per sette anni ed è sempre ri eleggibile. Le
competenze elencate dalla Costituzione sono quelle tipiche di una forma di governo parlamentare ma sono dei poteri in
realtà molto forti.

Peculiarità di Weimar: il Presidente viene eletto ma può essere revocato su proposta della Camera elettiva; la deposizione
del PdR può dunque essere sottoposta a deliberazione popolare. Due casi possibili:

1. il popolo vota a sfavore del PdR: questo viene revocato mentre


2. il popolo si esprime a favore del PdR: automaticamente il Parlamento viene sciolto e il Presidente verrà
considerato eletto

Gli atti del Presidente vengono controfirmati.


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POTERI DEL PRESIDENTE:


- Nomina del Cancelliere e su proposta di questo dei ministri: la fiducia in entrata è implicita (art.54). Si tratta di
una prassi poiché la Costituzione non lo prevede.
- Potere formale di scioglimento del Reichstag (art.25): limitato a una sola volta per lo stesso motivo (si tratta di
un limite che non esiste in realtà perché estremamente generico e facilmente superabile)

Fino al 1930 il potere di scioglimento viene utilizzato quando non c9è la possibilità di formare un Governo (regole tipiche
della forma parlamentare). Dal 1930 lo scioglimento diviene uno strumento del PdR Hindenburg per imporre la propria
volontà al Reichstag che aveva abrogato le ordinanze del presidente emanate in forza dell9art.48 e il PdR scioglie il
Reichstag. Il PdR è dotato di altri poteri sostanziali:

- Possibilità di sottoporre a referendum tutte le leggi che sono state approvate dal Parlamento ed era pensata
sempre come uno strumento per fare appello al popolo ma che in realtà venne usato come mezzo per minacciare
il Parlamento
- Poteri di emergenza (art.48): la Costituzione di Weimar è una delle prime a introdurre la disciplina delle
situazioni di emergenza attribuendo al PdR il potere di emanare ordinanze per ristabilire la sicurezza pubblica.
Di fronte a un Parlamento diviso e incapace di legiferare interviene il PdR con le sue ordinanze.

PARLAMENTO

Parlamento composto da due camere (giustificato dalla presenza di uno Stato federale): Reichstag (camera rappresentativa
di tutto il popolo) e Reichsrat (camera che rappresenta i singoli stati). Il bicameralismo non è paritario perché il Reichstag
prevale sul Reichsrat. Dal punto di vista delle due funzioni del Parlamento, per la funzione legislativa prevale il Reichstag
mentre il Reichsrat ha solo un potere di veto sospensivo (come nella Camera dei Lord) e il rapporto fiduciario lega il
governo solo al Reichstag (come in Inghilterra con la Camera dei Comuni).

Prassi dell9evoluzione di questa forma di governo: prassi che porta a far prevalere il PdR soprattutto a partire dal 1930. I
costituenti volevano un equilibrio tra Cancelliere e Ministri, Parlamento e PdR. Di fatto, i due centri di autorità sono il
PdR e il Reichstag mentre il ruolo del Cancelliere è ininfluente nella gestione e distribuzione del potere. Nella prima fase
(fino agli anni 930) prevale il Parlamento e il PdR ha un ruolo più limitato. Dagli anni 930 in poi emerge la figura del
Presidente grazie ai poteri contenuti nella Costituzione:

o possibilità di legiferare attraverso ordinanze (art.48), potere di ordinanza


o potere di formazione dei governi (creazione di governi presidenziali composti anche da persone che non sono
neanche presenti all9interno del Parlamento. Inserisce persone di sua fiducia e impone al Parlamento il governo
presidenziale. Come fa a fare questo? Grazie alla mancanza di necessità del voto di investitura da parte del
Reichstag e grazie al potere di scioglimento anticipato.

Nel 1933 Hitler diviene Cancelliere e inizia la trasformazione della Costituzione di Weimar attraverso leggi che
attribuiscono il potere legislativo al Governo, che sospendono le garanzie fondamentali, che abolisce il carattere federale
della Germania. 1° agosto 1934 una legge unifica le cariche di Cancelliere e Presidente.

Nel 1949 viene approvata la Legge fondamentale (si chiama così perché era la Costituzione solo della Germania
dell9Ovest) con la volontà di considerarla un testo provvisorio che sarebbe potuto diventare definitivo a seguito della
riunificazione tedesca. Nel 1990 la Germania è stata riunificata, la Legge fondamentale non è stata abrogata, visto il suo
ottimo funzionamento, ma è stata estesa anche ai 5 Lander orientali.

GERMANIA DOPO IL 1949

LEGGE FONDAMENTALE, LE CARATTERISTICHE

Si tratta di un testo che evidenzia le reazioni a Weimar, alla crisi di Weimar e le reazioni allo stato autoritario.

- Tipo di stato: federale (16 Lander)

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- Forma di governo: parlamentare razionalizzata con un potenziamento del ruolo del governo e soprattutto del
Cancelliere. Rientra nella sottocategoria delle forme parlamentari a prevalenza dell9esecutivo dove all9interno
dell9esecutivo spicca il ruolo del Capo del Governo, tanto che questa forma viene chiamato 8Cancellierato9
- La razionalizzazione riguarda la formazione del governo, il meccanismo della fiducia, lo scioglimento e il
sistema elettorale proporzionale razionalizzato (non previsto in Costituzione come durante Weimar e che per
reazione a Weimar riesce a selezionare il numero dei partiti presenti in Parlamento)
- Procedura di modifica della Costituzione: prevista dall9art.79. Si tratta di una procedura aggravata perché si
prevedono i 2/3 di entrambe le Camere.
- Possiamo definire la Costituzione come una 8democrazia che si protegge9: per evitare degenerazioni autoritarie
i costituenti del 949 introducono una serie di garanzie per proteggere la democrazia e che si ritrovano innanzitutto
nei diritti fondamentali (1-19). Ad esempio, all9art.1 si parla della dignità umana e si dice che i diritti
fondamentali sono vincolanti per il potere esecutivo, legislativo e giudiziario e direttamente applicabili.

Articolo 1 [Protezione della dignità umana]


(1) La dignità dell'uomo è intangibile. È dovere di ogni potere statale rispettarla e proteggerla.
(2) Il popolo tedesco riconosce gli inviolabili e inalienabili diritti dell'uomo come fondamento di ogni comunità umana,
della pace e della giustizia nel mondo.
(3) I seguenti diritti fondamentali vincolano la legislazione, il potere esecutivo e la giurisdizione come diritti direttamente
applicabili.
PARLAMENTO

Il Parlamento tedesco è bicamerale, giustificato dal tipo di stato federale: il Bundesrat, camera rappresentativa della
federazione, rappresenta i 16 Lander mentre il Bundestag è la camera rappresentativa del popolo. Non è un bicameralismo
partitario, prevale il Bundestag sul Bundesrat. In particolare:

- Nel controllo del governo prevale il Bundestag: il Cancelliere è responsabile solo nei confronti del Bundestag
- In materia legislativa, tendenzialmente, prevale il Bundestag anche se ci sono alcune materie su cui c9è invece
bicameralismo paritario

Composizione Bundestag: il numero dei deputati non è fissato ma può aumentare per i mandati di eccedenza etc. e sono
eletti direttamente dal popolo

Composizione Bundesrat: composto dai rappresentanti dei governi dei singoli stati. È una peculiarità che i rappresentanti
vengano indicati dai governi e siano dunque espressione di una maggioranza. Il numero dei rappresentanti varia da 3 a 6
in base alla consistenza numerica della popolazione di quello stato ma votano in blocco ai provvedimenti presentati in
Parlamento (c9è vincolo di mandato, sono vincolati ad esprimere la volontà dello Stato che rappresentano e della
maggioranza presente in quello Stato). Per questi motivi è possibile che il governo federale si trovi con una maggioranza
diversa rispetto a quella che al Bundestag sostiene l9esecutivo. La riforma del 2006 sulla possibilità di approvare le riforme
in deroga da parte degli stati venne fatta proprio per evitare che il veto del Bundesrat possa bloccare l9approvazione delle
leggi federali.

FORMAZIONE DELL’ESECUTIVO

Il Cancelliere riveste un ruolo molto importante all9interno del sistema di governo e dunque rispetto agli altri ministri ha
un ruolo preponderante. La Costituzione gli attribuisce il potere di indicare le linee prevalenti della politica federale e di
assumere la responsabilità delle scelte politiche del governo di fronte al Bundestag. L9art.62 stabilisce che 8il Governo
federale è composto dal Cancelliere federale e dai ministri federali9 e l9art.65 che 8il Cancelliere federale fissa le direttive
politiche generali e ne assume la responsabilità. Nei limiti di tali direttive ogni ministro federale dirige autonomamente
e sotto la propria responsabilità gli affari di sua competenza. Sulle divergenze di opinione fra i ministri federali decide
il Governo federale. Il Cancelliere federale ne guida l'attività secondo un regolamento interno adottato dal Governo
federale e approvato dal Presidente federale9. Questo predominio del Cancelliere appare chiaro dal meccanismo di
formazione dell9esecutivo (art.63):

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➢ È prevista una fiducia di tipo esplicito e quindi è necessario un voto di investitura del Parlamento nei confronti
del Cancelliere. Il voto di investitura è disciplinato dalla Costituzione in maniera molto dettagliata:

Articolo 63 [Composizione]
(1) Il Cancelliere federale viene eletto, senza dibattito, dal Bundestag su proposta del Presidente federale.
(2) È eletto chi ottiene i voti della maggioranza dei membri del Bundestag. L'eletto è nominato dal Presidente federale.
(3) Se il candidato proposto non viene eletto, il Bundestag può eleggere un Cancelliere federale a maggioranza dei suoi
membri entro i quattordici giorni successivi alla votazione.
(4) In assenza di elezione entro il predetto termine, ha luogo immediatamente una nuova elezione, nella quale è eletto colui
che ottiene il maggior numero di voti. Se l'eletto ottiene i voti della maggioranza dei membri del Bundestag, il Presidente
federale lo deve nominare entro sette giorni dall'elezione. Se l'eletto non raggiunge tale maggioranza, il Presidente
federale, entro sette giorni, deve nominarlo o sciogliere il Bundestag.

ANALISI DELL9ARTICOLO

I comma: il Capo dello Stato deve proporre un Cancelliere federale e questo viene sottoposto a elezione da parte del
Bundestag (non abbiamo la nomina del Primo ministro ma abbiamo la proposta, la designazione). La nomina avviene solo
dopo l9elezione da parte del Bundestag.

II comma: l9eletto è nominato dal PdR, non abbiamo la nomina diretta ma solo dopo aver raggiunto la maggioranza assoluta
(fiducia esplicita razionalizzata). L9atto di nomina del PdR non viene controfirmato

Per evitare le degenerazioni di Weimar e proteggere la democrazia, l9articolo prevede altre possibilità qualora il piano A (I-
II comma) non dovesse funzionare (estrema razionalizzazione):

III comma: nel caso in cui il candidato non abbia ottenuto la maggioranza assoluta il PdR esce di scena e il Bundestag
assume il controllo della formazione del governo. Spetterà al Bundestag individuare un altro candidato da sottoporre al voto
entro 14 giorni. Se questo secondo candidato ottiene la maggioranza assoluta il PdR lo nomina entro 7 giorni, altrimenti…

IV comma: nel caso in cui il candidato del Bundestag non abbia ottenuto la maggioranza assoluta, si dà al Presidente la
possibilità di scegliere:

- Nominare il Cancelliere che non ha ottenuto la maggioranza assoluta dando vita a un Governo minoritario
- Sciogliere il Bundestag senza la necessità di controfirma (scioglimento formalmente e sostanzialmente del PdR)
N.B: questa è una delle due ipotesi in cui è possibile sciogliere anticipatamente il Bundestag, le due possibilità si
distinguono per la necessità o meno della controfirma. La controfirma è importantissima perché permette di
distinguere tra poteri sostanzialmente del Presidente e poteri formalmente del Presidente.

Nella prassi ha avuto applicazione solo il procedimento principale.

SFIDUCIA COSTRUTTIVA/MOZIONE DI CENSURA

Sempre nell9ambito della volontà di razionalizzare la forma di governo, bisogna vedere anche un altro strumento: la sfiducia
costruttiva. Il voto di sfiducia costruttiva è previsto dall9art.67 e consiste nel fatto che sfiduciare un esecutivo è possibile
solo se si elegge a maggioranza assoluta un altro Cancelliere (non è prevista una sfiducia fine a sé stessa). La sfiducia da
parte del Bundestag nei confronti del Cancelliere può essere posta solo se il Bundestag riesce ad eleggere
contemporaneamente un altro candidato Cancelliere.

Questo articolo ha avuto applicazione solo una volta nel 1982.

Non porta allo scioglimento del Bundestag!

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QUESTIONE DI FIDUCIA

Alla questione di fiducia è legata la seconda possibilità di scioglimento anticipato del Bundestag (art.68) e si tratta di un
atto formalmente presidenziale ma è un potere sostanzialmente del Cancelliere. In questo caso l9atto infatti è controfirmato.

Articolo 68 [Mozione di fiducia, scioglimento del Bundestag]


(1) Se una mozione di fiducia presentata dal Cancelliere federale non raccoglie l'approvazione della maggioranza dei
membri del Bundestag, il Presidente federale può, su proposta del Cancelliere federale, entro ventuno giorni, sciogliere il
Bundestag. Il potere di scioglimento viene meno qualora il Bundestag elegga, a maggioranza dei suoi membri, un altro
Cancelliere federale.
(2) Tra la presentazione della mozione e la votazione devono trascorrere quarantotto ore.

La mozione di fiducia è stata invocata 5 volte nella storia e alcune volte ha portato allo scioglimento.

Quali sono le alternative? (vedi art.81 a proposito dello stato di emergenza legislativa): se il Cancelliere decide di rimanere
in carica dopo il voto di sfiducia da parte del Bundestag (poiché non è obbligato a chiedere lo scioglimento), nei seguenti
6 mesi può far approvare le leggi dal Bundesrat e non dal Bundestag, le leggi su cui ha dichiarato l9emergenza legislativa.
È come se ci fosse un circuito fiduciario alternativo che esclude per 6 mesi il Bundestag e attribuisce questo potere al
Bundesrat.

Nella prassi è successo per 3 volte che il Cancelliere voleva arrivare allo scioglimento anticipato del Bundestag perché
voleva indire nuove elezioni per rafforzare la propria maggioranza. In Germania esistono solo 2 ipotesi tassative per lo
scioglimento anticipato del Bundestag disciplinate dall9art.63 e 68. Nel momento in cui il Cancelliere vuole sciogliere il
Bundestag per rafforzare la propria maggioranza non lo può fare liberamente a causa dei limiti imposti dalla Costituzione
e così per prassi i Cancellieri si sono fatti votare dalla propria maggioranza la sfiducia (hanno posto la questione di fiducia,
la maggioranza ha respinto la questione di fiducia e dunque sono scattate le condizioni previste dall9art.68 per arrivare allo
scioglimento), il Bundestag non ha eletto nessun altro Cancelliere nei 21 gg successivi e così il Cancelliere ha chiesto al
Presidente di sciogliere anticipatamente il Bundestag e di indire nuove elezioni.

CANCELLIERE

Rispetto al resto dell9esecutivo il Cancelliere ha un ruolo predominante. l9articolo di riferimento è il 65:

Articolo 65 [Poteri nell’ambito del Governo federale]


Il Cancelliere federale fissa le direttive politiche generali e ne assume la responsabilità. Nei limiti di tali direttive ogni
ministro federale dirige autonomamente e sotto la propria responsabilità gli affari di sua competenza. Sulle divergenze di
opinione fra i ministri federali decide il Governo federale. Il Cancelliere federale ne guida l'attività secondo un
regolamento interno adottato dal Governo federale e approvato dal Presidente federale.

Da un punto di vista della prassi, non abbiamo governi monocolore ma governi di coalizione. Il sistema elettorale tedesco
ha favorito la presenza di un numero limitato di partiti al Bundestag, partiti che difficilmente riescono a raggiungere la
maggioranza assoluta. Questi governi di coalizione non si formano immediatamente poiché frutto di lunghi e complessi
accordi tra i partiti e che danno vita a dei documenti chiamati 8accordi di coalizione9 Questi documenti fissano il
programma legislativo del governo che è frutto dell9accordo dei diversi partiti che stabiliscono le linee guida del governo
e la mediazione tra le posizioni dei vari partiti politici che formano la coalizione. Nella prassi questi accordi hanno finito
per limitare e condizionare l9applicazione dell9art.65: le linee direttive dalla politica federale non sono fissate dal
Cancelliere ma dai compromessi tra i partiti che formano la coalizione di governo.

CAPO DELLO STATO

I poteri che spettano al Presidente sono stati introdotti in reazione ai poteri conferiti nel 1919. Il Presidente federale è un
Presidente tipico di una forma di governo parlamentare: ha un potere nella formazione dell9esecutivo, nella promulgazione
delle leggi, rappresenta lo Stato, ha poteri onorifici e di rappresentanza etc.

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Modalità di elezione: Il PdR viene eletto da una Assemblea federale composta dal Bundestag e da tanti esponenti, quanti
sono i deputati del Bundestag, eletti appositamente dalle assemblee dei parlamenti statali (fare paragone con il Bundesrat).
Il mandato del PdR dura 5 anni ed è prevista la rielezione 8immediata9 (art.54) solo una volta.

TRIBUNALE COSTITUZIONALE FEDERALE

Si tratta di un organo presente laddove vi sia una Costituzione rigida poiché, se così non fosse, non avrebbe senso prevedere
una procedura aggravata per la modifica della Costituzione. Il controllo di costituzionalità in Germania è accentrato poiché
c9è un organo ad hoc ad occuparsi del verificare la validità delle leggi. Il Tribunale costituzionale federale tedesco è
composto da 16 membri eletti per metà dal Bundestag e per metà dal Bundesrat (interviene quindi anche la struttura
federale) per 12 anni.

Funzioni: è un organo sia giurisdizionale che costituzionale. Le competenze tipiche sono:

Esercita un controllo sia astratto (sull9interpretazione) che concreto di costituzionalità sulle leggi federali o
statali
Risolve i conflitti di competenza tra organi dello Stato federale oppure tra Stato federale e singoli stati
Giudica la messa in stato di accusa del presidente federale e i procedimenti a carico dei giudici federali

A queste competenze si aggiungono 3 competenze particolari che ci fanno capire che la democrazia tedesca si protegge:

Art.18: articolo che si colloca tra gli articoli che elencano i diritti fondamentali. Il Tribunale costituzionale
federale valuta la decadenza dei diritti fondamentali per chi ne abbia abusato.
Art.21: giudica la costituzionalità dei partiti politici. Ha il potere di sciogliere i partiti politici ritenuti, per il loro
comportamento e quello dei loro aderenti, pericolosi per la stabilità della forma di stato (similitudine con la
Costituzione spagnola)
Possibilità da parte dei cittadini di rivolgersi direttamente al Tribunale nel caso in cui ritengano che una legge o
un atto della PA sia lesivo dei loro diritti. Per arginare il numero delle richieste dei cittadini è stata introdotta la
regola per cui i cittadini devono prima esperire tutti i gradi di giudizio di fronte ai tribunali ordinari.

LA SVIZZERA

COSTITUZIONE

La Costituzione svizzera risale al 1848 ma nel tempo è stata oggetto di numerose revisioni, anche totali e che dunque è
evoluta pur mantenendo come aspetto comune il fatto che sia la Costituzione di un ordinamento federale con una forma di
governo direttoriale. (Costituzione del 1848 totalmente revisionata nel 1874 e integrata da molteplici revisioni parziali fino
a quella totale del 1999 entrata in vigore nel 2000 e poi di nuovo revisioni parziali nel 2003 e nel 2004)

Ha delle caratteristiche molto peculiari che sono legate alla peculiarità della struttura:

➢ Stato federale molto piccolo e la forma di governo direttoriale è unica al mondo, anche perché tutti i partiti presenti
in Parlamento partecipano al governo (questo è frutto della sostanziale omogeneità sociale presente all9interno
della Svizzera)
➢ fortissimo utilizzo dello strumento referendario (non solo per la modifica della Costituzione ma anche per
permettere ai cittadini di proporre delle riforme) e dunque un ricorso alla democrazia diretta proprio per le
dimensioni ridotte dello Stato
➢ forte autonomia amministrativa, legislativa e giurisdizionale che spetta ai singoli cantoni e mezzi cantoni (26 in
totale)

DISTRIBUZIONE COMPETENZE TRA STATO FEDERALE E SINGOLI CANTONI

In Costituzione c9è l9elenco delle competenze che spettano allo Stato federale mentre tutte le materie residuali spettano ai
cantoni (modello dei poteri residui).

PARLAMENTO

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Margherita Porziani 2021-2022 Diritto costituzionale italiano e comparato

Il Parlamento è bicamerale, tipico ovviamente degli Stati federali, ed è composto dal Consiglio Nazionale (rappresentante
di tutti i cittadini) e Consiglio degli Stati (Camera composta dai rappresentanti dei cantoni: 2 per ogni cantone e 1 per ogni
mezzo cantone per un totale di 46 membri).

CONSIGLIO FEDERALE

Il Consiglio Federale, che è il direttorio, viene eletto dalle due camere in seduta comune che si riuniscono nell9Assemblea
federale ed eleggono per 4 anni il Consiglio federale che rappresenta il governo. Il Consiglio federale è composto da 7
membri e svolge sia le funzioni del governo e sia, a turno, uno dei 7, svolge anche le funzioni di Capo dello Stato. Non
c9è un Primo Ministro che predomina ma sono tutti in posizioni di parità. Questa composizione dell9esecutivo in Svizzera
tiene anche conto della 8formula magica9: deve tener conto delle diversità politiche, delle diversità etniche, religiose e
geografiche presenti in Svizzera. Una volta trovate le persone che rispondono a questa formula magica, si tende a
confermarli di volta in volta e per questo c9è una forte stabilità dell9esecutivo: perché tutti i partiti trovano espressione
all9interno del Direttorio ma anche perché i componenti del Direttorio vengono confermati di legislatura in legislatura.

Il Direttorio si lega all9Assemblea federale solo in fase di elezione poiché una volta che è stato eletto, il Direttorio rimane
in carica per 4 anni senza la possibilità di essere sfiduciato o sciolto anticipatamente.

TRIBUNALE FEDERALE

Composto da 35 giudici eletti dal Parlamento per 6 anni. Si occupa dei conflitti di attribuzione delle competenze tra Stato
federale e cantoni.

FORME DI INTERVENTO DIRETTO DEI CITTADINI

assemblee cantonali che decidono insieme le questioni: sono i cittadini che direttamente partecipano a queste
assemblee per prendere decisioni che riguardano la piccola realtà in cui vivono senza la presenza di rappresentanti
referendum
iniziativa popolare
possibilità di revoca degli organi elettivi

FRANCIA

Dalla Rivoluzione francese (1789) a oggi si sono susseguite 16 Costituzioni e diverse forme di governo. Sono state 5 di
queste 16 le Costituzioni repubblicane: 1792-1799, 1848-1851, 1875, 1946, 1958. Noi ci limitiamo a studiare quella della
V repubblica tenendo conto però anche delle caratteristiche della III e IV Repubblica per comprendere a pieno la
Costituzione attuale e dunque per comprendere l9evoluzione costituzionale (comparazione diacronica).

L9unico accenno da fare circa la Costituzione della II repubblica è che prevedeva l9elezione diretta del Capo dello Stato
pur essendo una forma parlamentare. Si tratta quindi di uno dei primi esempi di quella forma di governo che sarà chiamata
poi semipresidenziale.

III REPUBBLICA
CARATTERISTICHE:

- Nasce nel 1875 con tre diverse leggi costituzionali (non c9è un unico documento) che danno vita a una nuova
forma di governo parlamentare. La scelta di dar vita a una forma repubblicana da parte dell9Assemblea costituente
è una scelta che prevale per un solo voto per cui per il periodo iniziale la corrente monarchica fu molto forte. È
la prima volta che si afferma la forma di governo parlamentare nel senso che si afferma per la prima volta il
principio della responsabilità del governo nei confronti del parlamento
- C9è un PdR che viene eletto da parte del Parlamento in seduta comune (Assemblea nazionale) e viene eletto per
7 anni. I poteri del PdR sono sottoposti tutti a controfirma. Il PdR fa parte dell9esecutivo: non è considerato al di
sopra delle parti ma è esponente dell9esecutivo (esecutivo bicefalo composto da Presidente e Governo)
- Il Parlamento è bicamerale e si tratta di un bicameralismo partitario:

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1. la Camera dei deputati è elettiva e composta da 600 deputati eletti ogni 4 anni
2. Il Senato è composto da 225 senatori, 75 a vita eletti dalla Camera dei deputati e dal Senato insieme (questa
categoria verrà abolita nel 1884) mentre i senatori restanti sono eletti tramite elezioni di secondo grado dai
Consigli municipali. Ogni senatore rimane in carica 9 anni ma la Camera non veniva mai sciolta perché vi era un
rinnovo parziale della Camera di 1/3 ogni 3 anni
- Le leggi costituzionali danno vita a un sistema rigido ma questo sistema prevede la possibilità di modificare la
Costituzione da parte dell9Assemblea nazionale (le due camere unite). C9è quindi una procedura diversa rispetto
a quella usata per l9approvazione delle leggi ma di fatto la procedura non è così aggravata (una sorta di potere
costituente perpetuo). Questo permette la modifica frequente delle tre leggi costituzionali e l9adeguamento delle
stesse, nel corso del tempo, alla realtà che cambia
- L9obiettivo della Costituzione era trovare un equilibrio tra governo e parlamento; il disegno iniziale vede
esecutivo e legislativo tra loro in equilibrio: il governo deve avere la fiducia del Parlamento e il Presidente, in
qualità di esponente del potere esecutivo, ha la possibilità di sciogliere anticipatamente la Camera dei deputati
nel caso in cui non si riesca a formare un governo. L9evoluzione è quella per cui lo scioglimento cade in disuso.
Perché? Il potere di scioglimento anticipato viene attribuito al PdR che deve chiedere il parere conforme del
Senato; da un punto di vista pratico però nel 1877 il PdR, che era espressione dei partiti monarchici, cerca di
imporre al governo e al parlamento un ministro che non aveva la fiducia del Parlamento ma aveva la fiducia del
Presidente. La Camera dei deputati si oppone e il PdR, con l9assenso del Senato, la scioglie e utilizza lo strumento
dello scioglimento per imporre la propria volontà. Alle successive elezioni invece, vince la maggioranza contraria
al Presidente Mac Mahon il quale, dopo le elezioni, si dimette (parallelismo con la Germania di Weimar e
differenze nell9esito). Viene eletto un nuovo Presidente, Grevy, il quale afferma, nel 1879, che non vorrà mai
entrare in conflitto con la volontà del parlamento perché sarebbe come entrare in conflitto con i cittadini. Nella
prassi il Presidente diviene al di sopra delle parti e inizia da questo momento una lettura nuova delle tre leggi
costituzionali, lettura che proseguirà fino alla IV repubblica e che vede la forma di governo parlamentare a
prevalenza dell9Assemblea (i governi sono governi di coalizione che si formano sulla base della maggioranza che
è presente all9interno dell9Assemblea, maggioranza che si basa su equilibri che si vengono di volta in volta a
creare e dunque sono governi più instabili di cui, di volta in volta, bisognerà valutare la tenuta). Questo tipo di
forma di governo prende il nome di parlamentarismo assoluto o regime d’assemblea.
Il titolare dell9indirizzo politico è il parlamento che lo stabilisce attraverso il governo che riesce a formare.

QUARTA REPUBBLICA
È questo il nome attribuito alla forma di governo che nasce dopo la II WW, nell9ottobre del 1946, in Francia. Subito dopo
la guerra c9era stata un9altra Costituzione (aprile 1946) ma venne bocciata dal referendum popolare (caratteristica: si
prevedeva un Parlamento unicamerale).

CARATTERISTICHE di questa Costituzione:

- Costituzione che è l9espressione tipica della sproporzione tra i fini che i costituenti si pongono e i mezzi forniti
in Costituzione per ottenere quei determinati fini.
Obiettivi: essenzialmente dar vita a una forma di governo più stabile rispetto al passato
Mezzi: strumenti di razionalizzazione e stabilizzazione dell9esecutivo che non si dimostreranno sufficienti
È una forma di governo che dura 12 anni durante i quali si alternano 24 governi (l9obiettivo della stabilità non
viene quindi minimamente raggiunto). Molti di questi strumenti sono stati adottati anche in Germania nella legge
del 949 dove invece si sono mostrati efficaci.
- Sulla carta è una forma di governo parlamentare razionalizzata e monistica (prevale l9assemblea)
- Parlamento: bicamerale ma non paritario.
1. Assemblea nazionale: nome usato per la camera bassa
2. Consiglio della Repubblica: nome per indicare il Senato

Il governo è responsabile nei confronti dell9Assemblea nazionale e c9è una prevalenza dell9Assemblea nazionale
sul Consiglio della Repubblica anche dal punto di vista legislativo.

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- Il PdR è eletto dal parlamento per 7 anni, può essere rieletto una sola volta. I poteri che gli spettano sono inferiori
rispetto ai poteri che tipicamente spettano al PdR nelle forme di governo parlamentari: si tratta soprattutto di
poteri onorifici e di rappresentanza, i poteri concreti sono molto pochi
- Il governo è composto dal Primo ministro e dai ministri che fanno parte del Consiglio dei ministri con una
prevalenza del primo ministro rispetto agli altri e l9esecutivo è sempre bicefalo perché i titolari del potere
esecutivo sono sempre Capo del governo e Capo dello stato (seppur depotenziato e senza poteri concreti)

Analisi della sproporzione tra fini e mezzi:

Per dare stabilità alla forma di governo si prevedono in Costituzione molti strumenti di razionalizzazione del modo in cui
si forma l9esecutivo. Per esprimere il voto di investitura nei confronti del Primo ministro i costituenti prevedono, con
l9art.45, che:

<All’inizio di ogni legislatura il Presidente della Repubblica, dopo le consultazioni d’uso, designa il Presidente del
Consiglio. Questi sottopone all’Assemblea Nazionale il programma e la politica del Gabinetto che intende costituire.
Il Presidente del Consiglio e i ministri non possono essere nominati se non dopo che il Presidente del Consiglio abbia
ottenuto la fiducia dall’Assemblea, mediante appello nominale e a maggioranza assoluta, salvo il caso di forza maggiore
che impedisca la riunione dell’Assemblea Nazionale.
Questa disposizione si applica anche nel corso della legislatura, nel caso di vacanza per morte, dimissioni od altra causa,
salvo quanto è disposto dall’art. 52. Le norme dell’art. 51 non sono applicabili nel caso che la crisi ministeriale intervenga
entro quindici giorni dalla nomina dei ministri.=

È quindi necessario un voto esplicito da parte dell9Assemblea nazionale nei confronti del candidato designato dal PdR.
Questo sistema che ha portato alla stabilizzazione dei governi in Germania non funziona in Francia. Perché? Il Primo
ministro viene eletto dalla Assemblea nazionale, poi egli forma un governo e il governo formatosi a seguito del voto
d9investitura non ha la fiducia dell9Assemblea nazionale. Il rapporto fiduciario lega TUTTO il governo all9Assemblea
nazionale (non come in Germania che sussiste solo tra Cancelliere e Bundestag) mentre il voto d9investitura riguarda solo
il Primo ministro. È questa la causa del susseguirsi di 24 governi in pochi anni.

Per evitare questo problema nel 1954 viene fatta una riforma. La riforma prevede che quando il Primo ministro si presenta
per ricevere il voto d9investitura presenta anche l9elenco dei componenti dell9esecutivo e che non è più necessaria la
maggioranza assoluta ma solo la maggioranza dei presenti.

L9art.48 prevede poi:

<I ministri sono responsabili collegialmente di fronte all’Assemblea Nazionale della politica generale del Gabinetto e
individualmente dei loro atti personali.
Non sono responsabili verso il Consiglio della Repubblica=

L’art.49 disciplina il rapporto fiduciario (fiducia in uscita):

<La questione di fiducia non può essere posta se non dopo una deliberazione del Consiglio dei ministri; e deve essere
promossa dal Presidente del Consiglio.
Il voto sulla questione di fiducia si avrà non prima che sia trascorso un giorno intero dopo quello in cui la questione
stessa fu posta dinanzi all’Assemblea, e sarà dato per appello nominale.
La fiducia può essere negata al Gabinetto solo a maggioranza assoluta dei membri dell’Assemblea.
Il diniego comporta le dimissioni del Gabinetto.=

Focus sul III comma: per sfiduciare l’esecutivo, sia se la questione è posta come questione di fiducia o mozione di censura,
serve la maggioranza assoluta. Anche questo serve a stabilizzare l’esecutivo.

L’art.50 precisa che:

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<Il voto favorevole su una mozione di censura da parte dell’Assemblea comporta le dimissioni collegiali del Gabinetto.
Tale voto non può aver luogo prima che sia trascorso un giorno intero dopo il deposito della mozione e sarà dato per
appello nominale.
La mozione di censura deve essere approvata a maggioranza assoluta dei membri dell’Assemblea.=

L’art.51 parla della possibilità di scioglimento anticipato e contiene una peculiarità della Francia della V Repubblica:

<Se nel corso di diciotto mesi intervengono due crisi ministeriali nelle condizioni previste dagli artt. 49 e 50, lo
scioglimento dell’Assemblea Nazionale potrà essere deciso in Consiglio dei ministri, sentito il parere del Presidente
dell’Assemblea. Lo scioglimento sarà pronunciato, in conformità di tale decisione, con decreto del Presidente della
Repubblica. Le disposizioni del comma precedente non sono applicabili se non dopo i primi diciotto mesi della
legislatura=

Analisi dell’articolo:
Nei primi 18 mesi della legislatura non è possibile sciogliere anticipatamente (limite temporale all’esercizio del potere di
scioglimento). Dal 18esimo mese in poi è possibile solo se nei 18 mesi precedenti ci sono state almeno due crisi ministeriali
(o la questione di fiducia è stata respinta o la mozione di censura è stata approvata) votate a maggioranza assoluta (vedi
art.50).
Dalla lettura combinata di questi tre articoli allora possiamo dire che se il governo presenta la questione di fiducia e viene
respinta si dimette immediatamente ma non c’è lo scioglimento anticipato dell’Assemblea, devono trascorrere 18 mesi e
devono esserci 2 crisi ministeriali.
Le intenzioni erano di stabilizzare l’esecutivo ma nella prassi le crisi di governo sono frequenti e avvengono senza il
bisogno di un voto a maggioranza assoluta: il governo pone la questione di fiducia su un det. provvedimento, l’Assemblea
nazionale boccia la questione di fiducia a maggioranza semplice e il governo si dimette lo stesso senza il voto a
maggioranza assoluta. Per questo motivo non ci sono mai le condizioni necessarie previste dall’art.51 (maggioranza
assoluta) per poter sciogliere anticipatamente il Parlamento.

Altra previsione che era prevista nella Francia della quarta Repubblica che poi è stata oggetto nel ’54 di un’importante
riforma: nel caso in cui ci fosse stato lo scioglimento anticipato da parte del Presidente della Repubblica, nel periodo di
tempo prima delle elezioni, il Primo Ministro (-dimissionario) sarebbe stato sostituito dal Presidente dell’assemblea e il
Ministro degli Interni sostituito a sua volta da un ministro deciso dall’assemblea. Previsione costituzionale effettivamente
mai applicata poiché appunto nel ’54 viene riformata e nel ’55 abbiamo l’unico caso di scioglimento anticipato.

Altro elemento che ci va capire come l’assemblea prevalga sul governo si denota è il DIVIETO DI DEROGA: è
espressamente vietata in costituzione la possibilità di delegare il potere legislativo all’esecutivo (divento aggirato
nella prassi attraverso l’emanazione di decreti da parte del governo).

COMITATO COSTITUZIONALE:

Per la prima volta in Francia è prevista una forma di controllo di costituzionalità delle leggi (molto attuato e preventivo,
cioè prima della promulgazione della legge*). Il Comitato è composto da 13 membri, 3 di diritto (Capo dello Stato e
Presidenti delle due Camere) e 10 membri eletti (7 dall’Assemblea nazionale, 3 dal Consiglio della Repubblica). Può essere
adito (invocato) dal Presidente della Repubblica e deal Consiglio della Repubblica che delibera a maggioranza dei suoi
membri. Il Comitato deve cercare di trovare un accordo/compromesso tra Assemblea e Consiglio e in caso contrario rinvia
all’Assemblea l’esame del testo. Organo più politico che giuridico come composizione nel senso che i membri sono frutti
di determinate maggioranze.

*N.B. L’idea a fondamento di tutte le costituzioni francesi post-rivoluzionarie è che la sovranità popolare si esprime
attraverso il Parlamento. Questo principio francese mal si concilia con un organo di controllo che potrebbe annullare la
volontà del Parlamento e perciò ha fatto fatica il Comitato Costituzionale ad affermarsi! -> Si risolve questo problema
introducendo un controllo prima della promulgazione (caratteristica che rimane anche nell’attuale controllo costituzionale)
e <ultima parola= affidata sempre l’Assemblea nazionale

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QUINTA REPUBBLICA
Nasce il 4 ottobre 1958: forma di governo semipresidenziale. Il grande ispiratore è il generale De Gaulle che già nel 1946
(discorso di Bayeux) aveva indicato la sua idea di forma di governo, con un Capo dello Stato eletto dal popolo e un governo
che doveva procedere dal capo dello Stato. Dal 1962 il Capo dello Stato è eletto dal popolo. Il testo del 1958 nasce dal
compromesso tra la visione presidenzialista di De Gaulle e quella parlamentarista di Debré ed è frutto sia di un lungo
dibattito dottrinario ma anche di una crisi storica: la crisi dell’Algeria che riesce a far ottenere a De Gaulle i pieni poteri
dando vita a questa nuova costituzione dove si rafforzano i poteri del Presidente…

PREAMBOLO: Il Popolo francese proclama solennemente la sua fedeltà ai diritti dell’uomo e ai principi della sovranità
nazionale definiti dalla Dichiarazione del 1789, confermata ed integrata dal preambolo della Costituzione del 1946, e ai
diritti e doveri definiti nella Carta dell’ambiente del 2004. Sulla base di questi principi e di quello della libera
determinazione dei popoli, la Repubblica offre ai territori d’oltremare che manifestano la volontà di aderirvi nuove
istituzioni fondate sull’ideale comune di libertà, di eguaglianza e di fraternità e concepite ai fini della loro evoluzione
democratica → Preambolo con valore giuridico come stabilito con una sentenza del 1971 della Corte Costituzionale e i
diritti che sono riconosciuti in Costituzione fanno riferimento a quelli presenti fin dalla Dichiarazione del 1789

ARTICOLO 1(FORMA DI STATO): La Francia è una repubblica indivisibile, laica, democratica e sociale. Essa assicura
l’eguaglianza dinanzi alla legge a tutti i cittadini senza distinzione di origine, di razza o di religione. Essa rispetta tutte
le convinzioni religiose e filosofiche. La sua organizzazione è decentrata (*anticipazione tipo di stato). La legge promuove
l’uguaglianza di accesso delle donne e degli uomini ai mandati elettorali e alle funzioni elettive, nonché alle responsabilità
professionali e sociali.

ARTICOLO 2: Lingua ufficiale della Repubblica è il francese. L9emblema nazionale è la bandiera tricolore, blu, bianca e
rossa. L9inno nazionale è <La Marseillaise=. Il motto della Repubblica è <Libertà, Eguaglianza, Fraternità=. Il suo
principio è: governo del popolo, dal popolo e per il popolo.

ARTICOLO 3: La sovranità nazionale appartiene al popolo che la esercita per mezzo dei suoi rappresentanti e mediante
referendum. Nessuna frazione del popolo né alcun individuo può attribuirsene l9esercizio. Il suffragio può essere diretto
o indiretto nei modi previsti dalla Costituzione. Esso è sempre universale, uguale e segreto. Sono elettori, nelle condizioni
stabilite dalla legge, tutti i cittadini francesi maggiorenni di ambo i sessi che godono dei diritti civili e politici.

ARTICOLO 72 (TIPO DI STATO): Le collettività territoriali della Repubblica sono i comuni, i dipartimenti, le regioni, le
collettività a statuto particolare e le collettività d9oltremare disciplinate dall9articolo 74. Qualsiasi collettività territoriale
è creata per legge, se del caso in luogo di una o più delle collettività di cui al presente comma.

Storicamente è uno stato unitario, accentrato, dopo le riforme del 1982 (-introduzione regioni) e del 2003 (attribuzione di
maggiori poteri alle ragioni ma non hanno podestà legislativa) del suddetto articolo è uno Stato decentralizzato.
Decentralizzazione concepita più a livello comunale

ARTICOLO 89 (REVISIONE COSTITUZIONALE): L9iniziativa della revisione della Costituzione spetta congiuntamente al
Presidente della Repubblica, su proposta del Primo ministro, e ai membri del Parlamento. 27 Il progetto o la proposta di
revisione deve essere esaminato alle condizioni e entro i termini stabiliti al terzo comma dell9articolo 42 e votato in termini
identici dalle due assemblee. La revisione è definitiva dopo essere stata approvata con referendum. Tuttavia, il progetto
di revisione non è sottoposto a referendum quando il Presidente della Repubblica decide di sottoporlo al Parlamento
convocato in seduta comune; in tal caso, il progetto di revisione è approvato solo se ottiene la maggioranza dei tre quinti
dei voti espressi. L9Ufficio di Presidenza del Parlamento in seduta comune è quello dell9Assemblea nazionale. Nessuna
procedura di revisione può essere avviata o proseguita quando è in corso una violazione dell9integrità del territorio. La
forma repubblicana del Governo non può costituire oggetto di revisione (Limiti alla revisione*)

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COSTITUZIONE RIGIDA. Peculiarità di questo procedimento dal punto di vista pratico che ci fa capire il forte ruolo
del presidente nella Costituzione: è il Presidente che decide il referendum o di sottoporlo al Parlamento in seduta
comune, ma non c9è un obbligo in capo a quest9ultimo di farlo. In semplici parole se il Presidente si trova davanti una
riforma costituzionale con cui non è d9accordo può bloccare l9approvazione con il suo inagire (sorta di <veto
presidenziale=)! N.B. (differenza con la III repubblica dove la revisione costituzionale favoriva il Parlamento). L9ultima
revisione è stata introdotta nel 2008 e ha riguardato 35 articoli costituzionale, 24 revisioni in tutto dalla nascita della V
Repubblica, due di queste sono state extra ordinem-> sia nel 1962 (-appellandosi all’ex articolo 11*->)che nel 1968 il
Presidente De Gaulle ha introdotto delle revisioni straordinarie, , attraverso procedimenti diversi da quelli
presenti nell’articolo 89

PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA:

Il Capo dello Stato era eletto inizialmente da un collegio di 80 000 mila elettori, composto da membri del Parlamento e
dai consigli dipartimentali delle assemblee e dei territori d9oltremare e dai rappresentati dei consigli comunali (*->)Nel
962 modifica degli articoli 6 e 7 della Costituzione e ufficiale introduzione dell9elezione diretta dal popolo. (*rivedi
elezioni francesi nella prima parte di programma)

Evoluzione della forma di governo (Tre possibili scenari che si instaurano in questo <potere esecutivo duale=)

1. Presidenzialismo assoluto: Presidente della Repubblica è espressione di un partito che ha anche la maggioranza
(anche se non assoluta) nell9assemblea nazionale. Il governo è di diretta derivazione del Presidente, situazione
descritta anche come quella del <monarca repubblicano=. Esempio: elezioni del 2017 con Macron
2. Presidenzialismo relativo: La maggioranza che ha portato all9elezione del Presidente coincide con quella
dell9assemblea nazionale, ma il Presidente non è espressione del partito che ha la maggioranza in Assemblea e
quindi il Primo ministro è espressione di un partito diverso rispetto al Presidente (pur se la maggioranza
coincide). I poteri del Presidente si riducono rispetto al primo caso ma non paragonabile alla situazione di
coabitazione. Questa fase secondo la dottrina presenta il <paradosso dell9irresponsabilità= ovvero il Presidente ha
molti poteri ma è irresponsabile nei confronti dell9assemblea al contrario del Primo ministro che ha meno poteri
ma è responsabile.
3. Coabitazione: Il Presidente è espressione di una determinata maggioranza mentre il governo è espressione della
maggioranza contrapposta (che deriva dalle elezioni dell9Assemblea). Situazione che nella storia della V
Repubblica si è creata 3 volte: 1986/88,1993/95,1997/2002. Prima avveniva più spesso poiché non coincidevano
temporalmente le durate del mandato dei due organi (legislatura 5 anni e Presidente 7 anni): Riforma del
mandato presidenziale nel 2000 da 7 a 5 anni per evitare coabitazione- si stabilisce inoltre che l’elezione
del Presidente dovrà anticipare quella dell’Assemblea Nazionale.
La gestione nel potere esecutivo fra Presidente e Primo ministro in questo caso è stata possibile, divisioni in
settori dei poteri gestiti dall9uno e dall9altro: il Presidente svolge sempre un ruolo importante nei settori di
dominio riservato ovvero politica estera e difesa

Negli ultimi 60 anni la storia francese ha oscillato fra <fatto maggioritario=: 3 organi espressione della stessa
maggioranza, può capitare sia nel presidenzialismo assoluto che in quello relativo.

POTERI DEL PRESIDENTE

Descritti a partire dal TITOLO II. Il Presidente viene descritto come la <chiave di volta= del sistema, gli articolo vanno
dall9articolo 5 all9articolo 19.

ARTICOLO 19. Gli atti del Presidente della Repubblica diversi da quelli previsti dagli articoli 8 (primo comma), 11,
12, 16, 18, 54, 56 e 61 sono controfirmati dal Primo ministro e, se del caso, dai ministri responsabili-

Distinzione fra i poteri che sono controfirmati e i poteri senza controfirma (->poteri definibili come tipicamente
presidenziali sia dal punto di vista formale che sostanziale). Simile a ciò che viene prevista anche in Germania.

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ARTICOLO 5. Il Presidente della Repubblica garantisce il rispetto della Costituzione. Mediante il suo arbitrato,
assicura il regolare funzionamento dei poteri pubblici e la continuità dello Stato. È garante dell9indipendenza nazionale,
dell9integrità del territorio e del rispetto dei trattati ->Il Presidente svolge un ruolo sia di arbitro che capitano del
sistema di governo,

ARTICOLO 6. Il Presidente della Repubblica è eletto per cinque anni a suffragio universale diretto. Nessuno può
svolgere più di due mandati consecutivi. Le modalità di applicazione del presente articolo sono stabilite con legge
organica→|leggi direttamente applicative della Costituzione, fonte intermedia tra le leggi ordinarie e la costituzione,
leggi che hanno bisogno di una procedura aggravata per la loro approvazione e che è sottoposta al controllo
costituzionale| (Articolo modificato con la riforma del 1962)

ARTICOLO 8. Il Presidente della Repubblica nomina il Primo ministro (I COMMA*). Egli pone fine alle sue
funzioni all9atto della presentazione da parte di questi delle dimissioni del Governo. Su proposta del Primo ministro,
nomina gli altri membri del governo e pone fine alle loro funzioni

Articolo senza bisogno di controfirma nel suo primo comma*, ovviamente questa nomina non è libera ovvero il
Presidente deve scegliere come Primo Ministro qualcuno che possa ottenere la fiducia dell9assemblea nazionale. Spesso
nella storia della V Repubblica il PR ha sostituito il Pm quando non c9è qualcosa che non funziona nel sistema (Pr
definibile come <il fusibile del sistema=). Potere che varia in base ai casi o no di coabitazione.

ARTICOLO 9. Il Presidente della Repubblica presiede il Consiglio dei ministri.

ARTICOLO 10. Il Presidente della Repubblica promulga le leggi entro quindici giorni dalla trasmissione al
Governo della legge definitivamente approvata. Prima della scadenza del termine, può chiedere al Parlamento una
nuova deliberazione della legge o di alcuni suoi articoli. La nuova deliberazione non può essere respinta. (poteri <tipici=
del Capo dello Stato)

ARTICOLO 11. (POTERE DI INDIRE REFEREMDUM) Il Presidente della Republica, su proposta del Governo durante
le sessioni o su proposta congiunta delle due assemblee, pubblicate sul Journal Officiel, può sottoporre a referendum
ogni disegno di legge concernente l’organizzazione dei pubblici poteri, le riforme relative alla politica economica,
sociale o ambientale della Nazione ed ai servizi pubblici che vi concorrono, o tendente ad autorizzare la ratifica di un
trattato che, senza essere contrario alla Costituzione, potrebbe comunque incidere sul funzionamento delle istituzioni.

Quando il referendum è indetto su proposta del Governo, questi fa, davanti a ciascuna assemblea, una dichiarazione che
è seguita da dibattito. Un referendum che verta su un argomento tra quelli indicati al primo comma può essere
organizzato su iniziativa di un quinto dei membri del Parlamento, sostenuto da un decimo degli elettori iscritti alle liste
elettorali. Tale iniziativa prende la forma di una proposta di legge e non può avere ad oggetto l9abrogazione di una
disposizione legislativa promulgata da meno di un anno. Le condizioni della presentazione di tale proposta di legge e
quelle alle quali il Consiglio costituzionale controlla il rispetto delle disposizioni del comma precedente vengono
determinate con legge organica. (*questa parte sottolineata non la devi sapere)

Altro potere che non ha bisogno di controfirma, referendum utilizzato molto da De Gaulle per proporre direttamente
ai cittadini le proprie idee politiche, utilizzo che è andato scemando. Referendum approvativo non abrogativo come
abbiamo in Italia. Nel 2008 è stata aggiunta la possibilità di proporre da parte dei cittadini delle proposte di legge che
vengono approvate poi attraverso referendum-> modalità molto complessa ancora mai applicata

Altri referendum previsti dalla Costituzione->l9articolo 88 comma V: I progetti di legge che autorizzano la ratifica di
un trattato relativo all’adesione di uno Stato all’Unione europea vengono sottoposti a referendum dal Presidente
della Repubblica. Tuttavia, con il voto su una mozione adottata in termini identici da entrambe le assemblee alla

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maggioranza di tre quinti, il Parlamento può autorizzare l’adozione del disegno di legge secondo la procedura prevista
al terzo comma dell’articolo 89

ARTICOLO 12 (IL POTERE DI SCIOGLIMENTO). Il Presidente della Repubblica, sentiti il Primo ministro e i
Presidenti delle assemblee, può sciogliere l9Assemblea nazionale. Le elezioni politiche hanno luogo almeno venti giorni
e al massimo quaranta giorni dopo l9avvenuto scioglimento. L9Assemblea nazionale è convocata di pieno diritto il
secondo giovedì successivo alle elezioni. Se la convocazione cade in periodo diverso da quello previsto per la sessione
ordinaria, una sessione della durata di quindici giorni ha luogo di diritto. Non si può procedere ad un nuovo
scioglimento durante l’anno che segue dette elezioni (LIMITE*-)

Potere di scioglimento formalmente e sostanzialmente presidenziale poiché anche questo articolo non ha bisogno
della controfirma; quindi, il Presidente della Repubblica può sciogliere l9Assemblea Nazionale senza bisogno del
governo (diff. con Italia dove abbiamo bisogno della controfirma del Pm). *- L9unico limite a questo potere di
scioglimento è il fatto che non lo può fare nel primo anno della legislatura (limite temporale ripreso e diminuito dalla IV
Repubblica). 5 casi di scioglimento anticipato dal 1962 ad oggi con interpretazioni differenti

ARTICOLO 15. Il Presidente della Repubblica è il capo delle Forze armate. Presiede i consigli e i comitati superiori
della Difesa nazionale-> Potere estero che rientra nel dominio riservato del Presidente in caso di coabitazione
(+art.52 relativo alla ratifica dei trattati internazionale)

ARTICOLO 16. Quando le istituzioni della Repubblica, l9indipendenza della nazione, l9integrità del territorio o
l9esecuzione degli impegni internazionali sono minacciati in maniera grave ed immediata e il regolare funzionamento
dei poteri pubblici costituzionali è interrotto, il Presidente della Repubblica adotta le misure richieste dalle circostanze
dopo aver ufficialmente consultato il Primo ministro, i Presidenti delle assemblee ed il Presidente del Consiglio
costituzionale. Egli ne informa la nazione con un messaggio. Tali misure devono essere ispirate dalla volontà di
assicurare ai poteri pubblici costituzionali, nel minor tempo possibile, i mezzi necessari per provvedere ai loro compiti.
Il Consiglio costituzionale è consultato al riguardo. Il Parlamento si riunisce di pieno diritto. L9Assemblea nazionale
non può essere sciolta durante l9esercizio dei poteri eccezionali. Passati trenta giorni di esercizio dei poteri eccezionali,
il Consiglio costituzionale può essere incaricato dal Presidente dell9Assemblea nazionale, dal Presidente del Senato, da
sessanta deputati o da sessanta senatori, di verificare se le condizioni di cui al primo comma sussistano ancora. Il
Consiglio si pronuncia nel più breve tempo possibile tramite un parere pubblico. Procede di pieno diritto a tale esame e
si pronuncia alle stesse condizioni allo scadere dei sessanta giorni di esercizio dei poteri eccezionali e in ogni altro
momento oltre tale durata.

Possibilità del presidente della Repubblica di adottare poteri eccezionali in emergenze emergenziali/eccezionali
(simile art.48 nella Germania di Weimar). Limiti:

- Controllo da parte del Consiglio Costituzionale, incrementato dalla riforma del 2008
- Il Parlamento non può essere sciolto durante l9applicazione dell.art.16
- Poiché l9articolo 16 possa essere applicato ci deve essere una concomitanza di situazioni* (articolo mai
applicato nei casi di terrorismo e molto difficile che trovi applicazione in generale->applicato solo una volta
nella storia per la Crisi in Algeria)

ALTRI ARTICOLI IN STATI DI ECCEZIONE:

a) Lo stato di guerra (mai applicato) ARTICOLO 35


b) Lo stato di assedio (mai applicato) ARTICOLO 36
c) Lo stato d9urgenza disposto da una legge del 1955, Hollande ha provato a costituzionalizzarlo

ARTICOLO 18. Il Presidente della Repubblica comunica con le due assemblee del Parlamento mediante messaggi di cui
è data lettura e che non danno luogo a dibattito. Può intervenire di fronte al Parlamento riunito in seduta comune a tal

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fine. Il suo intervento può dar luogo, in sua assenza, ad un dibattito cui non segue alcun voto. Fuori sessione, le assemblee
parlamentari sono riunite espressamente a tal fine.

ARTICOLO 54, 56 e 61 riguardano il Consiglio Costituzionale (atti tipicamente presidenziali senza controfirma)

Per i poteri presidenziali con controfirma si parla di pouvoir partagé.

Il ruolo del PdR cambia in funzione alla composizione dell9Assemblea nazionale da cui dipende la formazione
dell9esecutivo e quindi a seconda della presenza o meno di coabitazione.

FASI DI IPERPRESIDENZIALIZZAZIONE E FASI DI MAGGIOR PARLAMENTARISMO:

1. De Gaulle (1958-1969): presidenzialismo affermato. Fase in cui si afferma il ruolo del PdR come ruolo principale
all9interno della gestione dell9indirizzo politico, con l9introduzione dell9elezione diretta del Capo dello Stato
attraverso lo strumento del referendum. C9è quindi un rapporto diretto tra PdR e corpo elettorale. Rottura con la
visione della III e IV repubblica,
2. Pompidou (1969-1974): presidenzialismo confortato. Fase in cui si perde il carattere plebiscitario che aveva avuto
la presidenza di De Gaulle, si istituzionalizza maggiormente il ruolo del PdR e quindi non ha più bisogno di
ricorrere al popolo e si afferma anche la preminenza del potere esecutivo sul potere legislativo. Sono anni in cui
i governi si fondano su una maggioranza molto ampia all9interno dell9Assemblea nazionale.
3. Giscard d9Estaing (1974-1981): presidenzialismo contrariato. Questo Presidente cerca di rispettare quanto fatto
dai suoi predecessori: afferma la necessità che il Capo dello Stato conferisca un impulso decisivo al
funzionamento del sistema e quindi introduce lo strumento delle direttive presidenziali che servono per indicare
al governo l9indirizzo politico da seguire. Si trova però in una realtà diversa perché ha una maggioranza del
governo molto più debole in Assemblea e dunque i questi anni c9è una rilettura del ruolo dell9Assemblea che
esprime il governo che ricuce il potere del PdR a imporre il suo indirizzo politico. La forma di governo è semore
la stessa ma cambiano gli equilibri interni all9Assemblea e di conseguenza il rapporto con il Governo
4. Mitterand (1981-1993): presidenzialismo attenuato. Prosecuzione di quello che stava avvenendo
precedentemente: maggiore instabilità e attenuazione dei poteri del presidente. Dal 1986 c9è coabitazione.
5. Chirac (1993-2007): presidenzialismo moderato. Esperienza fortemente condizionata dalla coabitazione. Decide
di sciogliere anticipatamente l9Assemblea per rafforzare la maggioranza ma ciò porta all9elezione dell9Assemblea
nazionale e all9elezione di una maggioranza opposta alla sua. Questa coabitazione condiziona l9esercizio dei
poteri del PdR perché anche quando finisce il Presidente continua ad interpretare il suo ruolo come circoscritto e
limitato. In questa fase viene introdotta la riforma del quiquiennato e per la prima volta viene applicata nel 2002.
6. Sarkozy (2007-2012): iperpresidenzialismo. Per la prima volta entra veramente in vigore la riforma del 2000
perché entra nel vivo l9obiettivo della riforma: eliminare il rischio di coabitazione e accentuare il dominio del
Capo dello Stato sulle istituzioni. Durante questa fase viene applicata la riforma del 2008 che poi ha invece ad
oggetto una serie di garanzie ulteriori nei confronti del Parlamento
7. Hollande (2012-2017): presidenzialismo debole. Da un lato c9è la volontà di consolidare la presidenzializzazione
dello Stato, dall9altro appaiono una serie di problemi che portano a un indebolimento del ruolo del Presidente. Il
problema maggiore è quello della crisi economica ma anche l9impopolarità del Presidente e una serie di scandali
che segnano la classe politica francese. Il mandato di Hollande vede quindi una riduzione dei poteri presidenziali.
In questo periodo si conferma che il Capo del governo, nel caso di crisi interne all9esecutivo, è quello che subisce
maggiormente gli effetti della crisi.
8. Macron (2017-): rafforzamento del potere estero e indebolimento sul fronte interno. Situazione particolare: essere
stato eletto in un contesto dove i tradizionali partiti sono fortemente ridimensionati e il PdR è stato eletto dopo
aver fondato un partito dal nulla che ha avuto la maggioranza anche alle elezioni dell9Assemblea nazionale. È
stato eletto grazie a un programma molto innovativo e che prevedeva molte riforme mai attuate e dirette ad
aumentare la fiducia degli elettori nei confronti della classe politica, coinvolgere maggiormente i cittadini
attraverso strumenti di democrazia diretta, arginare i populismi. Il potere del PdR è stato senza dubbio rafforzato
in materia di potere estero ma non sul fronte interno. Il partito si è poi diviso in due. Questa presidenza ha
dimostrato che non si può governare senza l9appoggio dei partiti.

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GOVERNO

Riferimento in Costituzione: Titolo III, predominio del Primo ministro su ministri.

ARTICOLO 20. Il Governo determina e dirige la politica nazionale. Dispone dell9amministrazione e delle forze armate.
È responsabile davanti al Parlamento alle condizioni e secondo le procedure previste agli articoli 49 e 50.

Forma di governo che mantiene la caratteristica tipica della forma parlamentare: rapporto fiduciario.

ARTICOLO 21. Il Primo ministro dirige l9azione del Governo. È responsabile della difesa nazionale. Assicura
l9esecuzione delle leggi. Fatte salve le disposizioni di cui all9articolo 13, esercita il potere regolamentare e attribuisce le
cariche civili e militari. 7 Può delegare alcuni poteri ai ministri. Sostituisce, se del caso, il Presidente della Repubblica
nella presidenza dei consigli e dei comitati previsti all9articolo 15. Può, a titolo eccezionale, sostituirlo nella presidenza
di un Consiglio dei ministri dietro delega espressa e per un ordine del giorno determinato.

Traspare da questo articolo la preminenza del Primo ministro.

PARLAMENTO

Riferimento in Costituzione: titolo IV. Si tratta di un sistema bicamerale dove le due camere sono l9Assemblea nazionale
e il Senato.

➢ Assemblea nazionale: elettiva e formata da 577 deputati.


➢ Senato: eletto indirettamente dalle municipalità. Formato da 348 senatori per 6 anni (fino al 2003 erano 9 anni)
rinnovati ogni 3 anni per la metà. È sempre stata la camera più conservativa proprio per via del sistema elettivo.

Per quanto riguarda il rapporto tra le due camere non si tratta di un bicameralismo paritario. Perché?

- Procedimento legislativo: se c9è un disaccordo tra le due camere si forma una commissione mista paritetica che
cerca di trovare un accordo. Se l9accordo non viene trovato il governo può decidere di far si che la volontà
dell9Assemblea prevalga e quindi che la legge venga approvata anche senza la volontà del Senato. Nel caso delle
riforme costituzionali invece è necessaria l9approvazione di entrambi i rami del Parlamento
- rapporto fiduciario: lega solo governo e Assemblea nazionale, il Senato non ha competenze in materia. La volontà
dei costituenti è stata quella di indebolire il Parlamento.

RAPPORTO CON IL GOVERNO:

Il Parlamento è il 8grande sconfitto9 della V repubblica, anche se le sue funzioni sono aumentate con la riforma del 2008.
Quali sono gli elementi da cui possiamo dedurre questa volontà di ridurre il potere del parlamento?

Predominio del governo in campo legislativo: art.34 e art.37 sul rapporto legge-regolamento che sono le fonti di
produzione rispettive di Parlamento e esecutivo. Di solito nella gerarchia delle fonti la legge è superiore ai
regolamenti mentre in Francia con la V repubblica si rivoluziona questo rapporto: si instaura un rapporto di
competenza.

Art.34: elenco tassativo di materie che devono essere per forza disciplinate dalla legge (riserva assoluta) e materie su cui
c9è riserva relativa

Art.37: le materie non riservate alla legge hanno carattere regolamentare. Problema: i regolamenti sono SOLO espressione
della maggioranza e del governo.

Art.38: prevede che il governo possa richiedere al Parlamento l9autorizzazione a intervenire anche nelle materie esclusive
del Parlamento (legge delega e confronto con la IV repubblica in cui ciò non era possibile)

Art.44: voto bloccato. Il governo può selezionare gli emendamenti presentati e poi votare un DDL in blocco con
gli emendamenti che ha selezionato. Si riduce così il otere dei singoli parlamentari di influenzare il testo del DDL.

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8I membri del Parlamento e il Governo hanno diritto di presentare emendamenti. Tale diritto si esercita in aula o in
commissione secondo le condizioni stabilite dai regolamenti delle assemblee, nel quadro stabilito con legge organica.
Dopo l9apertura del dibattito, il Governo può opporsi all9esame degli emendamenti che non siano stati precedentemente
sottoposti alla commissione. Se il Governo lo richiede, l9assemblea investita si pronuncia con un solo voto su tutto o parte
del testo in discussione, con i soli emendamenti proposti o accettati dal Governo.9

Rapporto fiduciario:

Formazione del governo, art.49. L9articolo prevede in maniera generale che il Primo ministro impegna dinanzi
all9Assemblea nazionale la responsabilità del Governo sul suo programma o eventualmente su una dichiarazione di politica
generale. Mancano riferimenti temporali e questo ha generato diverse interpretazioni; inizialmente venne interpretato ????
mentre successivamente come un impegno generico e dunque che non fosse necessario presentarsi davanti all9Assemblea
e che il governo si forma con la nomina da parte del Capo dello Stato (FIDUCIA IMPLICITA). L9articolo parla anche
della fiducia in uscita distinguendo tra voto di sfiducia/mozione di censura e questione di fiducia:

- Voto di sfiducia (o mozione di censura)


- Questione di fiducia: fino al 2008 si prevedeva che il Primo ministro potesse porre la questione di fiducia su
qualsiasi provvedimento che era in discussione in Parlamento. Nel caso in cui il Parlamento non organizzava una
mozione di sfiducia il provvedimento era considerato approvato senza bisogno dell9esame della legge. Questo
meccanismo è stato utilizzato moltissimo e solo una volta il Parlamento ha sfiduciato il governo. Dopo la riforma
del 2008 sono state introdotte delle limitazioni (vedere articolo aggiornato al 2008).

L9articolo si chiude con la seguente previsione: 8Il Primo ministro ha facoltà di chiedere al Senato l’approvazione di una
dichiarazione di politica generale’. Questo per far sentire all9Assemblea il peso dell9opinione del Senato. Strumento
utilizzato soprattutto nei casi di coabitazione per condizionare la volontà dell9Assemblea.

CONSIGLIO COSTITUZIONALE

In Francia c9è stata una difficoltà nell9accettare l9idea di un organo di controllo di costituzionalità che potesse mettere in
discussione la legittimità di leggi approvate dal Parlamento. Nella V repubblica il controllo esercitato da parte del
Consiglio costituzionale è un po9 più incisivo rispetto a quello previsto nella costituzione del 946. Il controllo viene distinto
tra:

- Accentrato: quando c9è un organo previsto dalla Costituzione


- Diffuso: tutti i giudici hanno la facoltà di giudicare la costituzionalità delle leggi
- Preventivo: prima che la legge venga approvata
- Successivo: dopo che la legge entri in vigore
- Astratto: si chiede un9opinione su una legge promulgata ma non ancora applicata
- Concreto: legge viene applicata durante un processo e dunque sta avendo effetti concreti

In Francia il controllo è di tipo accentrato e preventivo (tipica della IV repubblica) e dunque automaticamente astratto. Nel
2008 invece è stata introdotta una forma di controllo di tipo successiva (vedi dopo).

COMPOSIZIONE DELL’ORGANO

Composizione politica perché i 9 giudici sono nominati dal PdR (3), Presidente dell9Assemblea nazionale (3) e dal Senato
(3) per 9 anni. Inoltre, fanno parte del consiglio costituzionale gli ex PdR.

COME AVVIENE IL CONTROLLO?

Distinguiamo tra controllo:

- Obbligatorio: necessario che la legge venga controllata se si tratta di legge organica (di diretta attuazione della
Costituzione), tutti i regolamenti parlamentari (PECULIARITà), tutte le proposte di legge sottoposte a
referendum

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- Facoltativo: serve che qualche organo (PdR, Primo ministro, Presidente dell9Assemblea nazionale e del Senato)
chieda al Consiglio di intervenire per attivare il controllo.

N.B: Con la riforma del 1974 si è data la possibilità di adire anche a 60 deputati o 60 senatori: riconoscimento in capo alle
minoranze di chiedere il controllo di costituzionalità di una legge. Dal 1974 c9è stato un forte aumento dell9attività del
Consiglio costituzionale

Sentenza 1971: il Consiglio ha ritenuto che il Preambolo venga considerato parte integrante della Costituzione e dunque
che ciò che è in esso contenuto sia considerato parte della Costituzione. Si è allargato allora il parametro del giudizio di
costituzionalità con cui giudicare le leggi.

Sentenza 1985 nella quale il Consiglio ha dichiarato che la legge esprime la volontà generale ma lo deve fare sempre nel
rispetto della Costituzione. Avviene così una prima apertura a controlli successivi alla promulgazione della legge.

Nel 2008 si è previsto per la prima volta l9introduzione di una limitata possibilità di un limitato controllo di tipo successivo
ad opera del Consiglio costituzionale. Questo tipo di controllo successivo è permesso nel caso in cui le leggi riguardino
diritti di libertà garantiti dalla Costituzione e ci sia un9attivazione da parte delle alte magistrature (Consiglio di Stato e
Corte di cassazione).

STATI UNITI

COSTITUZIONE

BREVE EVOLUZIONE
La Costituzione americana è stata approvata nel 1787 ed è ancora vigente oggi anche se è stata emendata diverse volte.
Ciò è stato possibile grazie all9elasticità del testo e alla diversa interpretazione che è stata data al testo nel corso del tempo,
ciò ha permesso l9esistenza di una Costituzione formale ma tante Costituzioni materiali.

La Costituzione del 1787 non è stata la prima Costituzione che le 13 colonie si dettero. Nel 1777 le 13 colonie si dotarono
di una precedente costituzione (8Articles of confederation9) con cui si configurava una confederazione, un9unione perpetua
tra gli stati e si affidata ad un congresso comune compiti generali come la difesa e l9ordine interno. 10 anni più tardi si
diede origine a un9unione differente: una federazione. Nel corso della convenzione costituzionale di Philadelphia del
maggio 1787 si elaborò la nuova Costituzione. All9interno della convenzione erano rappresentati tutti gli stati, ciascuno
con caratteristiche e richieste molto diverse; la Costituzione fu il risultato di compromessi per cercare di conciliare le
esigenze di tutti gli stati. Uno dei compromessi viene definito il compromesso del Connecticut ed è quello che ha dato vita
alla struttura tipica del Congresso degli USA: un sistema bicamerale dove la Camera dei Rappresentanti è proporzionale
alla popolazione mentre per il Senato vi sono 2 senatori per ogni Stato. Altri due compromessi sono stati quelli in merito
al problema della schiavitù e al commercio (SENTIRE REGISTRAZIONE).

Alla base della Costituzione ci sono anche vari principi e teorie filosofiche-culturali come ad esempio:

- Principio della separazione dei poteri (primi 3 articoli della Costituzione) sia orizzontale che verticale
- Studi di Newton sull9equilibrio dei pianeti

CARATTERISTICHE
È una Costituzione scritta, breve (7 articoli e 27 emendamenti), rigida, elastica. I primi 10 emendamenti (che formano il
Bill of Rights) furono approvati nel 1791per sopperire alla richiesta degli stati antifederalisti: avere una carta dei diritti.
Grazie a questi emendamenti gli stati antifederalisti approvarono la Costituzione poiché videro in questi emendamenti una
tutela delle prerogative dello Stato dalle ingerenze della Costituzione. Questi emendamenti tutelano e riconoscono le
tipiche libertà negative delle costituzioni liberali, i diritti processuali tipici del patrimonio di common law che si erano
affermati in Inghilterra fin dalla Magna charta del 1215.

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Nel 1868 venne approvato il XIV emendamento il quale afferma il principio di uguaglianza tra tutti i cittadini ma c’è una
chiave nascosta che ha consentito alle Corti di intervenire: si cambia l’impostazione di fondo rispetto ai primi 10
emendamenti che limitano le libertà della federazione. L’oggetto al centro dell’attenzione diventano i cittadini e non più i
singoli stati. Ciò permise una limitazione alle leggi statali.

EVOLUZIONE DEL FEDERALISMO E DELLA FORMA DI GOVERNO:

1. Federalismo duale: forma di governo a prevalenza del Congresso sul Presidente (Congressional government)
2. Federalismo cooperativo: forma di governo dell’imperial presidency che ha trovato la sua espressione massima
con gli anni della presidenza Nixon
3. New federalism: alternarsi di presidenti più deboli ad altri più incisivi

- Governo diviso: il Presidente è espressione di un partito e il Congresso un altro (differenze con coabitazione
francese)
- Congresso diviso: Senato e Camera dei Rappresentanti con maggioranze diverse

PRESIDENTE

L’art.2 della Costituzione riguarda il potere esecutivo, è nelle mani del Presidente che lo esercita insieme ai ministri, che
sono responsabili nei suoi confronti, e insieme a una struttura burocratica-amministrativa molto complicata che contiene
anche agenzie indipendenti che coadiuvano l’esercizio del potere e che non è responsabile nei confronti del Congresso. Si
tratta di un organo monocratico eletto dal popolo tramite un’elezione di secondo grado ogni 4 anni. Il giorno previsto per
votare è il martedì e il voto avviene tenendo conto del calendario: bisogna aspettare il primo lunedì di novembre e il giorno
successivo per votare (quindi potrà oscillare tra il 2 e l’8 novembre). Questa è l’ultima fase di un lungo processo
(disciplinato dalle regole interne ai partiti) che inizia un anno prima delle elezioni: l’obiettivo è quello di selezionare il
candidato del partito democratico e di quello repubblicano alla presidenza.

1. Un anno prima gli aspiranti candidati cercano di capire se possono ottenere il sostegno dell’elettorato iniziando a
raccogliere fondi per la campagna elettorale, se capiscono di avere il sostegno economico per affrontare una lunga
campagna elettorale allora proseguono con la scelta di candidarsi oppure rinunciano.
2. La campagna elettorale serve a vincere le primarie, a ottenere la nomination all’interno del proprio partito. Le
regole dei partiti sono diverse da stato a stato: 50 regole diverse per ciascun partito. Per selezionare il candidato
in alcuni stati (nella maggior parte) quello che avviene sono le elezioni primarie le cui modalità cambiano da stato
a stato (si svolgono nei vari stati per selezionare il candidato da presentare alle elezioni) mentre in altri stati
prevedono invece una selezione da parte dei notabili/del cacus del partito del candidato (non c’è coinvolgimento
dei cittadini).
3. Si arriva a ridurre il numero degli aspiranti candidati e una volta conclusa tutta questa procedura avviene
l’investitura formale del candidato del partito alla presidenza da parte della Convenzione nazionale del partito
(nomination)
4. Il candidato comunica chi sarà il vicepresidente poiché il giorno delle elezioni questi saranno votati in blocco
dagli elettori

La Costituzione non prevede tutto questo processo ma solo quello che avviene nel momento delle elezioni.

5. I cittadini votano i Grandi elettori che poi si riuniranno nel mese di dicembre per eleggere il Presidente (elezione
di secondo grado che prevede un filtro da parte dei Grandi elettori). Di fatto gia a novembre si sa chi sarà il
Presidente in base al numero e al partito dei Grandi elettori eletti. I Grandi elettori sono calcolati sul numero dei
rappresentanti e dei senatori presenti in ogni stato. In tutto vi sono 538 grandi elettori e per essere eletto il
Presidente serve la maggioranza di almeno 270 grandi elettori.
Vincitore sbagliato: il cittadino vota nel proprio stato e vota, normalmente, con il sistema maggioritario. Questo
meccanismo comporta il fatto che, alla fine dei conti dei voti, si può avere la situazione per cui un candidato abbia

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ottenuto la maggioranza dei voti popolari ma la trasformazione in grandi elettori vanno a favore dell’altro
candidato (VEDERE MEGLIO PERCHE NON SI CAPISCE UN CAZZO)
6. Due casi che potrebbero succedere: in caso di parità tra i grandi elettori , che un grande elettore voti un candidato
differente rispetto a quello che si sono impegnati a votare

POTERI DEL PRESIDENTE

Il Presidente degli Stati Uniti è al contempo Capo dello Stato (chief of State) e Capo del Governo (chief executive).
*aggiungi diff. UK

I poteri del Capo dello Stato possono essere distinti fra:

➢ Poteri enumerati: Il Presidente è titolare del potere estero (chief diplomat), è comandante in capo delle forze
armate (commander-in chief)
ARTICOLO 2 SEZ. 2. Il Presidente sarà Comandante in capo dell'Esercito e della Marina degli Stati
Uniti, e della Milizia dei diversi Stati quando chiamata al servizio attivo degli Stati Uniti*1;
egli può chiedere l'opinione scritta del principale funzionario in ciascuno dei Dipartimenti
dell'esecutivo su qualsiasi oggetto che attenga ai doveri dei rispettivi uffici, ed avrà il
potere di concedere commutazioni di pene e grazie per offese contro gli Stati Uniti, salvi i
casi di impeachment*2
Egli avrà il potere, con il parere ed il consenso del Senato, di stipulare trattati*3, purché vi concorrano i due
terzi dei Senatori presenti; e con il parere ed il consenso del Senato nominerà gli Ambasciatori, gli altri
Rappresentanti pubblici ed i Consoli, i Giudici della Corte Suprema e tutti gli altri funzionari degli Stati Uniti
la cui nomina non sia qui altrimenti disciplinata, e che sarà stabilita con legge*4: ma il Congresso può con
legge attribuire la nomina di questi funzionari inferiori, come riterrà conveniente, al solo Presidente o alle
Corti giudiziarie o ai capi dei Dipartimenti [disposizione modificata con l'XI emendamento] Il Presidente avrà
il potere di coprire i posti che si rendessero vacanti durante gli aggiornamenti del Senato, concedendo
incarichi provvisori che dureranno fino alla fine della sessione successiva.

*1Questo primo potere esplicito ha comportato una serie di poteri impliciti di natura emergenziale (non solo in
caso di guerra, es. difficili relazioni internazionali, terrorismo, pandemia…) in materia di protezione e sicurezza
del Paese che gli sono stati riconosciuti. La dichiarazione dello Stato di emergenza compete al Congresso su
richiesta del presidente. Per quando riguarda la guerra troviamo un importante <contrappeso= ovvero al
Congresso spetta la dichiarazione di guerra (potere condiviso e freno al potere presidenziale). Nel 1973 viene
approvato una legge dove si afferma che l9impiego delle forze armate deve essere autorizzato dal Congresso in
un paio di giorni
*2 Il modello inglese viene riproposto nella costituzione americana, potere di grazia senza limiti ed estremamente
ampio (escluso l9impeachment), ci sono delle regole per richiederla, il Presidente può scegliere anche di
concedere la grazia senza seguire questa procedura. Nel 1984 il presidente Ford concede la grazia al Nixon appena
dimesso per lo scandalo Watergate prima nella condanna senza che il processo fosse completato
*3Altro potere estero è quello della stipula dei trattati internazionali che trova però un freno nel potere del
Senato (Perché il Senato? La Camera che rappresenta la struttura federale e i trattati si applicano direttamente
sugli Stati- risposta dei costituenti alla paura nella troppa forza della federazione) di ratificare il trattato stipulato
dal Presidente con una maggioranza dei 2/3. Anche l9espansione del potere estero ha ampliato i poteri
presidenziali
*4POTERE DI NOMINA e REVOCA- Il Presidente nomina i giudici della Corte Suprema (-nominati a vita) e
tutti gli altri funzionari degli Stati uniti, anche in questo caso abbiamo un contrappeso: potere che avviene sempre
tramite l9autorizzazione del Senato (in questo caso la costituzione non prevede esplicitamente la maggioranza
richiesta ma bisogna osservare il regolamento interno al Senato).

➢ Poteri impliciti: quelli che potrebbero essere ritenuti indispensabili per l’esercizio dei poteri enumerati.
Soprattutto nelle situazioni emergenziali portano il Presidente ad espandere le proprie competenze. I poteri
emergenziali in alcune fasi sono stati considerati senza limiti e vengono considerati soprattutto molto ampi se

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hanno l’avallo del Congresso. Uno di questi poteri è la possibilità di rifiutarsi di dare notizie alle Camere se le
notizie possono mettere in pericolo la sicurezza nazionale.

RAPPORTI FRA PRESIDENTE E CONGRESSO


ARTICOLO 2 SEZ.III. Egli darà di tempo in tempo al Congresso una Informativa sullo stato dell'Unione (c.d. <Impulso
legislativo presidenziale =-presentazione dei disegni di legge che desiderano far approvare attraverso il discorso sullo
Stato di Unione e all9informativa alle Camere, si distingue dall9iniziativa presidenziale), e raccomanderà alla
considerazione [delle Camere] le misure che giudicherà necessarie e convenienti; egli potrà, in occasioni straordinarie,
convocare entrambe le Camere o una di esse, ed in caso di disaccordi tra di esse sulla data del loro aggiornamento egli
le potrà aggiornare al momento che riterrà migliore; egli curerà che le leggi siano fedelmente eseguite e darà ordini a
tutti i funzionari degli Stati Uniti (Take care clause). Il Presidente deve controllare che tutta l9articolazione dell9esecutivo
esegua i suoi compiti. Potere che è stato oggetto di interpretazione ampia: ha avuto interpretazioni legate ai poteri impliciti
contenuti in questa competenza molto ampie – significato di interpretare le leggi che doveva far applicare e dare
un9interpretazione personale o dare una parziale applicazione di leggi su cui non era pienamente d9accordo.

SEZIONE IV: Potere di impeachment: possibilità di sottoporre a processo il Presidente, il Vicepresidente e tutti i funzionari
civili. Si tratta di un potere che deriva dal modello inglese. In pratica significa che questi potranno essere rimossi dai loro
uffici su accusa e verdetto di colpevolezza di tradimento, corruzione o altri gravi crimini e misfatti. Le due camere hanno
delle competenze distinte per l9esercizio di questo potere: la camera dei rappresentanti formula l9accusa mentre il senato
con la maggioranza dei 2/3 decide.

Il Presidente ha un ruolo molto importante anche nel porre il <veto= rinviando le leggi alle Camere, per superarlo il
Congresso deve approvare la legge con maggioranza dei 2/3

CONGRESSO

Sistema bicamerale perché il bicameralismo si lega alla struttura federale. La Camera dei rappresentanti e il Senato sono
frutto del grande compromesso trovato nella convenzione di Philadelphia per cui la prima camera tiene conto della
numerosità dei singoli stati mentre il Senato è una camera dove siedono due senatori per ogni stato indipendentemente
dalle dimensioni di uno stato.

➢ La Camera dei rappresentanti viene eletta ogni due anni e sono eletti sempre il martedì successivo al primo lunedì
di novembre. La legislatura così corta è data dal fatto che manca la possibilità dello scioglimento anticipato e
dunque gli elettori esercitano così il controllo sui propri rappresentanti.
➢ Il Senato viene eletto in modo sfalsato, ogni 2 anni si rinnova 1/3 del Senato e questo provoca un cambiamento
delle maggioranze sia rispetto al Congresso che rispetto al Presidente (governo diviso o congresso diviso).

Il bicameralismo è paritario poiché da un punto di vista del potere legislativo le due camere hanno gli stessi poteri però
questo bicameralismo viene definito come parzialmente differenziato perché alcune competenze spettano solo al senato o
solo alla Camera dei rappresentanti. Quali sono?

Camera dei rappresentanti: il potere esclusivo di presentare disegni di legge in materia finanziaria (diverso rispetto
all9Inghilterra perché li la Camera dei Comuni può approvare la legge senza l9approvazione del Senato mentre
negli USA il Senato deve approvare la legge, è solo il potere di iniziativa che spetta alla Camera dei
rappresentanti)
Senato: competenza esclusiva nella ratifica dei trattati internazionali e nomina dei funzionari (controllo degli Stati
sul Presidente)
Competenze concorrenti: impeachment. Esercitati da entrambi i rami del Parlamento ma in modo diverso: Camera
dei rappresentanti formula l9accusa e il Senato decide a maggioranza dei 2/3 . Il Senato nel caso di impeachment
del Presidente e del Vice viene presieduto da

Competenze paritarie del congresso:

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- Competenza legislativa nelle materie espressamente previste dall’art.1 sez. VIII: moneta, tasse, diritto d’autore,
commercio con l’estero, potere di approvare le leggi necessarie e adatte (necessary and proper) all’esercizio di
quanto espressamente attribuito. Tale principio insieme a quello espresso della commerce clause hanno
comportato una espansione dei poteri della federazione. Il Congresso può limitare lo spazio di manovra dei singoli
stati attraverso due strumenti:
1. Occupazione preclusiva (preemption): approvazione di leggi molto dettagliate da lasciare ai singoli stati
poca libertà di manovra (richiamo alla clausola di supremazia).
2. Potere di concedere finanziamenti ponendo delle condizioni. Potere dichiarato in alcuni casi
incostituzionale.
- Potere di borsa: potere di approvare leggi in materia finanziaria. Strumento importante quando si devono
finanziare tutte le attività federali e quindi per opporsi alle politiche del Presidente. Anche il Presidente ha una
possibilità nelle sue mani: potere di veto.
- Potere d’inchiesta: strumento molto utilizzato con il governo diviso. Il Congresso ha un ampio potere di inchiesta,
può dar vita a commissioni d’inchiesta sull’attività dell’esecutivo che possono evidenziare negligenze.

POTERE LEGISLATIVO DEL CONGRESSO:

La procedura di approvazione delle leggi è caratterizzata dalla forma di governo: il fatto che è una forma presidenziale
comporta il fatto che gli esponenti del potere esecutivo non possono essere parte del legislativo. Il DDL, anche quello di
impulso presidenziale, non può essere sostenuto direttamente dall’esecutivo all’interno del Congresso. Durante i lavori del
Congresso ci sono delle Commissioni che esaminano i DDL e molto spesso vengono bloccati all’interno delle
commissioni; solo il 5% dei DDL riescono a superare la fase di analisi delle commissioni. All’esterno del Congresso
avvengono trattative tra Presidente e Congresso per ottenere il consenso per i DDL presentati dal Governo (molto frequente
fino agli anni ’80).

L’ostruzionismo non è vietato

PROMULGAZIONE DELLA LEGGE

Completato l’iter legis il DDL deve essere presentato al Presidente che deve apporre la propria firma e promulgarlo. La
peculiarità è legata al fatto che con il principio della separazione dei poteri la promulgazione è un atto previsto dalla
Costituzione ma non è indispensabile. Il Congresso invia al Presidente il testo del DDL approvato, il Presidente ha 10
giorni per firmarlo, se questi trascorrono senza che il Presidente faccia nulla la legge entra comunque in vigore (perché il
potere legislativo è nelle mani del Congresso). C’è quindi il principio del silenzio assenso. Esiste anche il potere di veto:
potere di rinviare la legge alo Congresso per una successiva valutazione (potere tipico dei Capi di Stato) e che per
riapprovarlo ha bisogno della maggioranza dei 2/3 in entrambe le camere (pressoché impossibile da raggiungere). Dopo
la riapprovazione il Presidente non può fare più nulla.

REVISIONE COSTITUZIONALE

L’articolo di riferimento è il numero 5. La revisione consta di due fasi:


1. Proposta: presentazione e approvazione della modifica. La proposta può essere presentata dal Congresso o da 2/3
dei parlamenti degli stati che decidono di creare una convenzione fatta apposta per proporre la modifica della
Costituzione. I 27 emendamenti finora introdotti sono stati presentati tutti dietro iniziativa del Congresso. Una
volta che il Congresso ha approvato la riforma è necessaria la ratifica degli Stati o di apposite convenzioni.
2. Ratifica: valida solo se ha il sostegno dei ¾ degli stati (38 su 50). I singoli stati possono scegliere se approvare la
modifica o dal proprio parlamento o creando convenzioni ad hoc che abbiano la competenza esclusiva di
esaminare la proposta e approvarla o meno.

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IL POTERE GIUDIZIARIO

Trova la sua disciplina nell’art.3 della Costituzione che contiene un rinvio al Congresso. Esistono tre ordini di giudiziario
federale:
- Corte suprema: nasce come corte di cassazione all’interno di un sistema articolato in 3 corti e che questa struttura
è da una serie di leggi, tra cui il Judicial Act 1789.
- 13 tribunali d’appello con 200 giudici (circuit courts)
- 94 corti distrettuali con 600 giudici (district courts)

A quale corte deve rivolgersi un cittadino? Analisi di diverse variabili.


- Materia: Un cittadino va a vedere la materia oggetto del contendere per vedere se è disciplinata da una legge
statale o federale. In questo capirà a quale corti rivolgersi (statali o distrettuali).
- Parti in causa: È possibile rivolgersi al sistema federale quando le parti in causa sono cittadini di stati diversi
anche se la materia è statale

CORTE SUPREMA

Tutti i giudici federali, i justies, (9) sono nominati a vita dal Presidente con il consenso del Senato. Di solito il più anziano
ricopre il ruolo di presidente della Corte suprema.
COMPETENZE:
- corte d’appello
- giurisdizione originaria per i casi che riguardano ambasciatori, rappresentanti diplomatici o uno Stato
- controllo di costituzionalità
Sentenza Marbury vs Madison del 1803 pronunciata dal chief justice Marshall fa nascere il controllo di costituzionalità
delle leggi e in cui si afferma che le leggi possono essere analizzate dal punto di vista della legittimità.
La questione oggetto della sentenza riguarda la questione della nomina di alcuni giudici; il Presidente Adams aveva
nominato 40 giudici federali di diverso tipo ed erano stati approvati dal Senato. Queste nomine vennero fatte negli ultimi
giorni del suo mandato. Uno di questi giudici è Marbury a cui non viene notificata l’avvenuta nomina. Il Presidente
successivo, Jefferson, bloccò la nomina di quei giudici a cui non era arrivata la notifica. Marbury si rivolge alla Corte
suprema sulla base del Judiciary Act del 1789, legge che stabilisce la struttura del giudiziario americano e che prevede la
possibilità di ingiunzione (writ of mandamus) di imporre all’amministrazione di fare qualcosa, in questo caso la notifica
della nomina a giudice di pace. La Corte suprema è presieduta dal giudice Marshall che è del partito avverso rispetto al
nuovo Presidente. Marshall sa che la Corte suprema è nata da poco (siamo all’inizi dell’800) e sa che se darà ragione a
Marbury la nuova amministrazione farebbe di tutto per dar contro alla Corte. Marshall tira fuori la questione di
costituzionalità delle leggi e nella sentenza del 1803 si parla della necessità che le leggi siano conformi alla Costituzione.
È un principio che non è nuovo dato che nel mondo anglosassone era già stato affermato che le leggi dovevano essere
conformi ai principi generali del Common law. In Costituzione c’è l’art.5 che racconta il complesso procedimento per
modificare la Costituzione (Costituzione rigida) e poi c’è l’art.6 che afferma il principio della supremazia della
Costituzione su tutte le leggi, federali e statali. Quindi la Costituzione non attribuisce espressamente al giudiziario il
controllo di costituzionalità. Da questi principi la Corte DEDUCE.
Sentenza: inizialmente Marshall dà ragione a Marbury e poi dice che la legge del 1789 che autorizza il rivolgersi alla corte
per ottenere il writ of mandamus è incostituzionale. La Costituzione, infatti, indica le materie di competenza del giudiziario
e che solo in det. casi è possibile rivolgersi in primo grado alla Corte suprema (giurisdizione originaria), in tutti gli altri
casi la Corte suprema è una corte d’appello. L’oggetto del contendere è la presenza di una legge incostituzionale: la legge
del 1789 perché autorizza i cittadini a rivolgersi alla Corte suprema direttamente in un caso non previsto dalla Costituzione.
Si afferma per la prima volta il potere delle Corti di controllare la legittimità costituzionale delle leggi. Il modello è quello
di un controllo diffuso: quando il potere spetta a tutti i giudici che nel corso del processo, se si trovano davanti a una legge
sospetta di incostituzionalità, possono disapplicare la legge che pur rimanendo in vigore viene colpita da una sentenza di
incostituzionalità. La legge potrà essere abrogata solo dal Congresso (competenza esclusiva).
Effetti pratici: le sentenze delle corti superiori sono vincolanti per le corti inferiori (regola del precedente vincolante).

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CARATTERISTICHE CONTROLLO DI COSTITUZIONALITÀ

Il valore della sentenza è dichiarativo: la legge rimane in vigore e si dichiara che la legge nel corso del processo non verrà
applicata. SE questa sentenza avviene in una corte distrettuale quelle superiori non sono costrette a tener conto della
precedente sentenza mentre se avviene in seno alla Corte suprema le altre corti dovranno attenersi a quanto deciso.

Si tratta di un controllo incidentale (avviene nel corso del processo), successivo (legge già in vigore), concreto (concreta
applicazione di una legge in un processo), dichiarativo ed ha valore retroattivo (riguarda il momento in cui questa legge è
stata approvata).

COMPARAZIONE

Possibili questioni che possono essere messe a confronto:

1. Il capo dello stato nel diritto comparato: bisogna partire da un elemento di riferimento e quindi chiarire prima di
cosa stiamo parlando e poi esaminare i singoli paesi esaminando gli aspetti comuni e le differenze. Si può
scegliere tra i paesi quelli più significativi per la comparazione spiegando il perché si sono scelti quelli.

In tutti i paesi esiste un Capo dello Stato pur con funzioni differenti poiché sono condizionate dalla forma di governo
presente in un paese. I poteri sono tendenzialmente controfirmati (parlare ad esempio delle due occasioni in cui in
Germania non è necessaria la controfirma). Elezione diretta nelle forme semipresidenziali (Francia) e presidenziali.

2. Il rapporto fiduciario nel diritto comparato

Innanzitutto, dare una definizione (rapporto che lega governo e parlamento e attorno a cui ruota la forma di governo
parlamentare) e raccontare la nascita dall9impeachment. Fare distinzione tra fiducia in entrata (come si forma il
governo, distinguere tra fiducia implicita e esplicita + esempi: Italia, Germania, Spagna e Francia IV per la fiducia
esplicita e Weimar e Francia V per la fiducia implicita) e fiducia in uscita (distinguere tra mozione di sfiducia e
questione di fiducia, aspetto più o meno razionalizzato, voto di sfiducia costruttivo, abuso della questione di fiducia
in Francia e Italia). Ovviamente bisogna concentrarsi sulla forma di governo parlamentare e semipresidenziale. Spesso
è solo una Camera a essere legata dal rapporto fiduciario con il governo.

3. Formazione del governo nel diritto comparato

Concentrarsi sulla fiducia in entrata e spaziare tra i vari paesi e le varie forme di governo.

4. Lo scioglimento nel diritto comparato

Istituto caratterizzante delle forme parlamentari e semipresidenziali insieme al rapporto fiduciario. Di solito si scioglie
solo la camera che dà la fiducia all9esecutivo (vari motivi in Inghilterra, Germania, Francia). Lo scioglimento è stato
interpretato in maniera diversa in funzione all9evoluzione della forma di governo parlamentare (quali sono le diverse
concezioni? Scioglimento arbitrato, considerato come uno strumento nelle mani del Capo dello Stato nel conflitto tra
Governo e Parlamento, referendum, quando si preferisce rivolgersi all9elettorato se le forze politiche in Parlamento
non sono in grado di trovare una soluzione e funzionale, quando il sistema non funziona, il governo non ha più la
fiducia del Parlamento e serve a superare le crisi politiche). Titolarità dello scioglimento (il potere spetta quasi sempre
al Capo dello Stato perlomeno dal punto di vista formale. Dobbiamo quindi distinguere tra titolarità formale e
sostanziale – in Germania uno è formalmente e sostanzialmente presidenziale mentre l9altro e formalmente
presidenziale ma sostanzialmente governativo, caso della IV repubblica, disciplina nel Regno Unito + legge del 2011).
Limiti previsti in Costituzione (vedi in quella di Weimar). Autoscioglimento (è il Parlamento che dice al Capo dello
Stato di sciogliere le Camere)

5. Il bicameralismo nel diritto comparato

Fare inquadramento storico del bicameralismo (nato come rappresentazione dei ceti, parla del bicameralismo inglese
come modello) per individuare le motivazioni che portano alla scelta del bicameralismo. Il modello bicamerale non è

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prevalente nel mondo perché rappresenta il 40 %. Legame con la struttura federale in quanto rappresentanza delle
istanze territoriali (fare esempi come la Germania o Stati Uniti evidenziando le differenze). Seconda camera come
camera di riflessione/di raffreddamento. Fare distinzione tra bicameralismo paritario (Stati Uniti e Germania solo in
alcuni casi) o non paritario in base alle funzioni che spettano al parlamento (funzioni legislative, dare la fiducia al
governo nel caso delle forme parlamentari ma ricordare il caso particolare della Germania).

6. Il controllo di costituzionalità

Dare la definizione di giustizia costituzionale (punto di arrivo della parabola che porta alla formazione dello stato
moderno, dello stato di diritto e dello stato democratico sociale) e perché si sente l9esigenza di avere un controllo di
costituzionalità (nascita delle Costituzioni in senso moderno e delle Costituzioni rigide). Modelli di controllo: diffuso
(quello che permette il controllo di costituzionalità a tutti i giudici) e accentrato (esiste una sola corte che ha questa
competenza) + differenza degli effetti della sentenza di incostituzionalità in questi due modelli (annullamento e
disapplicazione). Esistenza di modelli misti (come in Italia dove esiste una Corte ma i giudici possono nel corso del
processo rinviare la legge sospetta di incostituzionalità alla Corte costituzionale). Fare i diversi esempi, prototipo del
modello accentrato deriva dalla costituzione austriaca del 1920 (Hans Kelsen) mentre il prototipo del modello diffuso
sono gli USA (sentenza Marbury vs Madison). Distinzione tra controllo preventivo (Francia) e successivo e cioè se il
controllo viene esercitato prima o dopo la promulgazione della legge. Composizione delle Corti costituzionali legata
all9indipendenza della magistratura (le garanzie a questa indipendenza sono: i requisiti per la nomina dei membri,
incompatibilità, lunga durata del mandato).

7. L9evoluzione delle forme di governo

Come cambia la forma di governo rispetto al modello teorico di riferimento originario.

SPAGNA

La Spagna ha una lunga storia costituzionale molto complessa che può per questo ricordare quella francese e che inizia
nel 1812 a Cadice e si è conclusa dopo l9esperimento della seconda repubblica con l9entrata in vigore della Costituzione
spagnola nel 878. Noi studiamo quella del 1978. Alla morte di Franco si avvia la trasformazione alla democrazia e che si
compie in solo 3 anni (1975-1978).

L9art.1 definisce: <1. La Spagna si costituisce come Stato sociale e democratico di Diritto che propugna come valori
superiori del suo ordinamento giuridico la libertà, la giustizia, l9uguaglianza e il pluralismo politico. 2. La sovranità
nazionale risiede nel popolo spagnolo da cui emanano i poteri dello Stato. 3. La forma politica dello Stato spagnolo è la
Monarchia parlamentare=, vi è quindi l9indicazione della forma di stato e della forma di governo.

La costituzione ha inaugurato lo stato di diritto democratico e sociale.

Fasi della transizione alla democrazia:

1. Muore Francisco Franco, Juan Carlos sale al trono, è un moderato


2. Juan Carlos non compie una rottura totale con il passato ed elegge a capo del governo
3. Approvazione di una legge per le associazioni politiche che permise la liberalizzazione del sistema politico
4. 3 luglio 976 viene chiamato Adolfo Suarez che presenta un progetto di legge che prevede l9elezione di un
parlamento bicamerale eletto a suffragio universale con funzioni costituenti. Progetto approvato a larga
maggioranza dalle cortes franchiste e poi ratificato mediante referendum
5. 29 dicembre 878 entra in vigore la Costituzione

FORMA DI STATO

La costituzione individua le coordinate dell9ordinamento: la Spagna viene definita come uno stato di diritto democratico
e sociale. Si cerca di fondere l9esperienza liberale con quella sociale. Gli elementi da cui si desumono queste caratteristiche
sono:

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- Centralità delle camere e dei partiti politici nell9ordinamento


- Ampio catalogo di diritti riconosciuti
- Strumenti a tutela della (amparo)
- Pluralità di fonti del diritto
- Natura decentrata delle funzioni assegnate alle comunità autonome

TIPO DI STATO

Modello atipico definito 8autonomico9 che non risulta inquadrabile né nello stato federale né dello stato regionale.
L9articolo di riferimento è il 2:

La Costituzione si basa sulla indissolubile unità della Nazione spagnola, patria comune e indivisibile di tutti gli spagnoli, e
riconosce e garantisce il diritto alla autonomia delle nazionalità e regioni che la compongono e la solidarietà fra tutte le
medesime

C9è anche una distinzione tra nazionalità (pre-autonomie costituite prima del 978) e regioni (comunità autonome costituite
successivamente all9entrata in vigore della costituzione). È una distinzione importante dal punto di vista politico perché
alcune di queste autonomie rivendicano l9indipendenza.

FORMA DI GOVERNO

Si tratta di una forma monarchica parlamentare che ricorda quella britannica per il ruolo del capo dello stato/del monarca
mentre ricorda la Legge fondamentale è il modello del funzionamento della forma di governo. Dal 2015 la forma di
governo è mutata proprio perché è cambiato il sistema partitico. C9è dunque un monarca privo di responsabilità politiche,
un parlamento bicamerale sbilanciato a favore del Congresso dei deputati, razionalizzazione del rapporto fiduciario tra una
camera e il governo e rafforzamento della figura del presidente del governo.

Prassi della forma di governo (evoluzione in senso maggioritario):

1. Dal 978 all982: forma di governo parlamentare a multipartitismo temperato fondato sulla centralità del parlamento
nella determinazione dell9indirizzo politico statale. Instabilità governativa: si costituiscono governi minoritari
dell9union de centro democratica che cercano appoggio in parlamento. Sistema partitico non ancora ben
strutturato.
2. Dall982 al 2015: forma parlamentare maggioritaria e in alcune legislature ipermaggioritaria o presidenziale.
Presenza di governi monopartitici maggioritari o minoritari. Bipartitismo imperfetto. Preminenza del Presidente
del governo
3. Dal 2015 ad oggi: multipartitismo moderato. Governi minoritari con minore stabilità governativa o governi di
coalizione.

IL MONARCA

Attualmente è Felipe VI. Ruolo del tutto rappresentativo, non ha responsabilità politiche però ha dei compiti quali la
nomina del governo, la rappresentanza dello stato e della nazione, scioglimento del Parlamento (funzioni simboliche,
potere formalmente del Capo dello Stato ma sostanzialmente appartenente ad altri organi). Dunque, il re non partecipa alla
definizione dell9indirizzo polito pur non rimanendo estraneo al processo di formazione dell9esecutivo (designando il
candidato che poi si presenterà in Parlamento a chiedere la fiducia e poi eleggendolo). Negli ultimi anni la monarchia è
entrata in crisi perché la famiglia reale è stata coinvolta in scandali finanziari.

IL PARLAMENTO

È bicamerale con un bicameralismo imperfetto sbilanciato a favore del Congresso. Composto dal Congresso dei deputati
(camera con pochi rappresentanti, 350 membri) e dal Senato (definito nell9art.69 ma non è una camera territoriale). Perché
è un bicameralismo imperfetto?

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- Procedimento legislativo: il Congresso prevale sul Senato. Se il Congresso approva una legge il Senato può
esprimersi contro questa legge ma se il Congresso la riapprova a maggioranza assoluta o dopo due mesi a
maggioranza relativa la legge è approvata (perfetto esempio di Senato come camera di raffreddamento). Il Senato
ha quindi solo il potere veto sospensivo che può essere superato con una nuova votazione del Congresso a
maggioranza assoluta o dopo due mesi a maggioranza relativa.
- Rapporto fiduciario: lega il Governo solo al Congresso dei deputati. Il Senato non esprime la fiducia nei confronti
del governo.

Sistema elettorale:

- Membri del Congresso eletti in circoscrizioni provinciali con minimo 2 deputati per ogni circoscrizione. Sistema
con effetti maggioritari.
- Membri del senato

IL GOVERNO

Forte sul modello tedesco con una forte razionalizzazione del rapporto fiduciario. Composto dal Presidente, viceministri
e dai ministri. Il Presidente ha un ruolo preminente rispetto a tutti gli altri. Questa preminenza ci ricorda ciò che succede
in Germania con il Cancelliere.

Formazione del governo (art.99):

- Fiducia in entrata: dopo le elezioni del Congresso o nelle circostanze in cui è necessario, il re, sentiti i
rappresentanti, propone un candidato alla presidenza del governo. Il Presidente si presenta dinnanzi al Congresso,
espone il programma politico e chiede la fiducia che si ottiene se votata a maggioranza assoluta (come nella legge
del 949). Nella seconda parte c9è invece un discostamento dalla Legge fondamentale: se il candidato non ottiene
la fiducia si procede con una nuova elezione in cui è necessaria solo la maggioranza relativa. Nel caso in cui
nessun candidato riesce a ottenere neanche la maggioranza semplice dopo due mesi si scioglie il Congresso e si
procede con nuove elezioni.
- Sfiducia costruttiva: un decimo dei deputati può presentare una sfiducia costruttiva contro il presidente.
L9approvazione comporta la destituzione del governo nella sua interezza. Istituto utilizzato solo 5 volte e solo nel
2018 ha avuto esito positivo. Nella prassi è stato utilizzato dai partiti all9opposizione per dare visibilità al proprio
candidato politico quindi per propaganda
- Questione di fiducia: decide il presidente previa decisione del consiglio. Utilizzato con grande discrezionalità.

Il Presidente ha anche un ruolo rilevante per quanto riguarda il rapporto fiduciario perché il Congresso può votare la
sfiducia costruttiva solo eleggendo a maggioranza assoluta un nuovo candidato presidente. Il Presidente può porre la
questione di fiducia e questa viene ritenuta accordata con la maggioranza semplice.

SCIOGLIMENTO ANTICIPATO

La prima ipotesi è quella legata alla mancata formazione del governo (art.99, V comma). L9altro caso è un potere
formalmente del Presidente ma sostanzialmente del governo: il Presidente propone lo scioglimento o del Congresso o del
Senato e il sovrano formalmente scioglie. Limiti al potere di scioglimento: non può avvenire nel primo anno della
legislatura (ricorda Assemblea nazionale) e se è stata presentata una mozione di censura/sfiducia costruttiva (così che il
Presidente non possa sottrarsi al voto).

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