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Crisi di governo 2021

Secondo l’ordinamento italiano esistono due tipi di crisi di governo: quelle parlamentari e
quelle extraparlamentari.
La crisi di governo parlamentare,è quella che si consuma all’interno del Parlamento. Invece
le crisi di Governo extraparlamentari si aprono quando si verificano contrasti all’interno del
Governo stesso, Sono infatti diverse le soluzioni applicabili, tutte loro però hanno un fattore
in comune: il Presidente della Repubblica. È proprio lui a scegliere come agire:
Rinvio alle Camere:il Presidente della Repubblica può chiedere al Presidente del Consiglio
dei Ministri di presentarsi in Parlamento per verificare se il Governo detiene ancora la fiducia
delle Camere.
● Governo-bis: il Presidente della Repubblica affida nuovamente al Presidente del
Consiglio uscente l’incarico di formare un nuovo Governo
● Nuovo Governo: il Presidente della Repubblica può anche individuare un nuovo
candidato
● Governo tecnico: il Presidente della Repubblica può decidere,, di affidare l’incarico a
una persona all’infuori del Parlamento(giurista o economista)
● Elezioni anticipate: il Presidente della Repubblica reputa non percorribile nessun’altra
strada sopra elencata, sciogliendo quindi le Camere in vista di nuove elezioni.

Tra il dicembre 2020 e il gennaio 2021, all'interno della coalizione di governo, sono sorte
discussioni tra Conte e Matteo Renzi, leader di Italia Viva. Renzi ha chiesto cambiamenti
radicali ai piani di ripresa economica del governo dopo la pandemia COVID-19,Durante la
conferenza stampa di fine anno, Conte ha declinato le richieste di Renzi, affermando di
avere ancora la maggioranza in Parlamento.
Durante un Consiglio dei Ministri a tarda notte, Conte ha pesantemente attaccato Renzi,
affermando che "Italia Viva si è assunta la grave responsabilità di aprire una crisi di
governo”. Il presidente del Consiglio è stato presto sostenuto dal segretario del Pd,
Zingaretti, che ha etichettato la crisi come un "gravissimo errore contro l'Italia” Di Maio, ha
definito la decisione di Renzi una "mossa spericolata”.
Il 18 gennaio 2021, il governo ha ottenuto il voto di fiducia alla Camera dei Deputati con 321
voti favorevoli, 259 contrari e 27 astensioni. Il giorno successivo il governo ottenne il voto di
fiducia al Senato con 156 voti favorevoli, 140 contrari e 16 astensioni; tuttavia il governo non
riuscì a raggiungere la maggioranza assoluta in camera.
Il 27 gennaio sono iniziate al Quirinale le consultazioni con il presidente Sergio Mattarella
per la formazione di un nuovo governo incontrando i presidenti delle due Camere, la
senatrice Elisabetta Casellati e l'onorevole Roberto Fico.
Il 29 gennaio la coalizione di centrodestra, composta da Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia (e
altri partiti minori conservatori, è stata ricevuta dal presidente Mattarella. Al termine delle
consultazioni, Mattarella ha affidato al Presidente della Camera, Roberto Fico, il compito di
verificare la possibilità di un nuovo governo In seguito alla fallita formazione del governo,
Mattarella invitò Mario Draghi per il giorno successivo al Quirinale con l'intenzione di offrirgli
l'incarico di formare un governo. Il 3 febbraio Draghi ha accettato ufficialmente con riserva
l'incarico di formare un nuovo governo Il 10 febbraio Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, dopo
un incontro, hanno annunciato congiuntamente il loro sostegno a Draghi. Lo stesso giorno,
Giorgia Meloni, leader della FdI, ha condannato l'incontro dei suoi due alleati e ha ribadito la
sua opposizione al governo di Draghi.

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