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I contatti tra Giorgia Meloni e Mattarella dietro la scelta su Berlusconi: «Non

tratto più»

20 Ottobre 2022 La nuova premier: «Non posso chiudere accordi e poi accettare
che vengano rimessi in discussione il giorno dopo»
Giorgia Meloni riceverà da Sergio Mattarella l’incarico per formare il
nuovo governo tra venerdì e sabato. Lo accetterà “con riserva”, come da
consuetudini, per poi tornare al Quirinale con la lista dei ministri forse già
nella giornata di sabato. Poi il giuramento, il primo consiglio dei ministri e
la fiducia in Parlamento. Le tappe per la formazione del suo esecutivo sono
già segnate. Anche se Silvio Berlusconi sta tentando in extremis un
sabotaggio, secondo le accuse di chi lo conosce bene. Ma la leader di
Fratelli d’Italia è tranquilla. Perché intanto proprio i contatti continui con
il Colle la mettono al sicuro da qualsiasi cattiva sorpresa. Per questo,
spiega oggi un retroscena di Repubblica, ha deciso di non trattare più con il
Cavaliere. E di avere un unico interlocutore: il Quirinale. Incontri segreti e
liti palesi

Incontri segreti e liti palesi

«Non tratto più. Non posso chiudere accordi e poi accettare che vengano rimessi in
discussione il giorno dopo», è la frase che spiega tutta la sua delusione per
l’atteggiamento del leader di Forza Italia. Piuttosto, è il ragionamento, meglio
aiutare i centristi a costituire un gruppo che potrebbe accogliere i transfughi azzurri in
caso di rottura definitiva. Il quotidiano scrive che tra Mattarella e Meloni ci sono stati
almeno due contatti in questi giorni. E qualcuno racconta anche di un incontro
segreto, che però non riceve conferme ufficiali. Di certo c’è che Mattarella è
preoccupato per la deriva putiniana di Berlusconi. E ancora di più per quel nuovo
audio su Zelensky che pare riciclare tutti i temi della propaganda dello Zar. Proprio
per questo, racconta il retroscena, ieri è arrivato il comunicato della nuova premier in
pectore sull’Alleanza Atlantica e l’Unione Europea.

Una posizione che risponde perfettamente alla sensibilità del presidente della
Repubblica. E che può essere un buon viatico per le consultazioni in partenza oggi. Il
centrodestra salirà al Colle domani mattina. Unito. Per quel che vale. Intanto lei
nelle ultime ore ha anche consultato l’ambasciata americana a Roma. Subito dopo
un portavoce del Dipartimento di Stato Usa ha fatto sapere all’Ansa che gli Stati
Uniti rispettano «la scelta democratica del popolo italiano. Siamo pronti e
impazienti di lavorare col governo italiano che si forma attraverso il processo
costituzionale, per far avanzare il nostri numerosi obiettivi condivisi e i nostri
reciproci interessi, compreso il nostro impegno verso l’alleanza transatlantica».

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