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CAPITOLO V

Forma di governo parlamentare a debole razionalizzazione. La razionalizzazione del


parlamentarismo si manifestò nella previsione di un presidente della repubblica dotato di
poteri di garanzia e di intermediazione politica, e nella presenza della corte costituzionale
garantisce la costituzione.
La razionalizzazione costituzionale del rapporto di fiducia è diretta a garantire la stabilità
del governo (art.94), cioè la sua durata in carica attraverso vincoli che dovrebbero rendere
più difficoltosa una mozione di sfiducia.
La mozione di sfiducia  l’atto con cui il Parlamento interrompe il rapporto di fiducia con
il governo, obbligandolo alle dimissioni.
- Deve essere motivata e votata per appello nominale. (parlamentari chiamati uno alla
volta per esprimere il loro voto). Assunzione di responsabilità politica per chi fa
cadere il governo, impedendo il fenomeno dei FRANCHI TIRATORI, deputati che si
nascondono dietro al voto segreto per far cadere la maggioranza.
- Deve essere firmata da almeno 1/10 dei componenti della camera
- non può essere messa in discussione prima di 3 giorni della sua presentazione. (si
scoraggiano gli assalti alla dirigenza
un rifiuto della proposta del governo da parte di una camera non comporta la caduta della
fiducia.
Il governo entro 10 giorni dalla sua formazioni si presenti alle camere per ottenere la fiducia
che viene accordata e respinta con una mozione di fiducia e votata per appello nominale. Il
procedimento di formazione del governo termina se entrambe le camere votano la fiducia.
Fiducia negativa vi era con lo statuto albertino, il governo si reggeva semplicemente
sull’assenza di manifestazioni di sfiducia espresse.
Il governo deve avere una maggioranza politica prima della sua formazione che accetti di
sostenerlo e fargli ottenere la fiducia. Maggioranza che si aggrega attorno ad un indirizzo
politico e si impegna a realizzarlo, stabile.
Imponendo la mozione di fiducia fa sì che il governo un accordo con la parte di governo che
si impegni a realizzare quell’indirizzo politico definito.
In un parlamento di partiti come quello in Italia si crea una divisione tra
 la maggioranza politica
 la minoranza
nella sostanza il rapporto di fiducia lega il governo alla maggioranza piuttosto che all’intero
governo.

La questione di fiducia può essere posta dal Governo su sua iniziativa e chiede
l’approvazione del parlamento (disegno di legge). In questo caso il governo, se la sua
proposta non dovesse essere accettata riterrà venuta meno la fiducia del parlamento e
rassegnerà la dimissioni, in quanto una proposta fondamentale per la realizzazione
dell’indirizzo politico. Con questo strumento il governo rivendica la sua responsabilità per
l’attuazione dell’indirizzo politico e pone pressione maggioranza ponendo la crisi in modo
tale che resti coerente e compatta con l’indirizzo. Alla questione di fiducia si applicano
regole analoghe quelle previste per la mozione di sfiducia.
La presenza della maggioranza di governo costituisce una necessità istituzionale.

I CARATTERI DELLA Società E DEL SISTEMA POLITICO


All’inizio della repubblica la democrazia italiana si basava su un conflitto ideologico tra due
contrapposizioni: marxista e cattolica e sono andati a concorrere per la formazione di due
partiti importanti per la democrazia italiana:
- il partito comunista
- la democrazia cristiana
questo sistema ha dato origine ad un multipartitismo esasperato  un sistema
caratterizzato dalla presenza di un elevato numero di partiti, contraddistinto da una distanza
ideologica degli stessi.
Le due principali forza politiche traevano legittimazione all’esterno della società nazionale
con:
- il partito socialista (URSS)
- la destra neofascista (MSI)
per ideologie contro sistema sia destra che sinistra non potevano essere utilizzate per la
formazione di un governo.
FORMA DI GOVERNO
Queste cose appena dette non si proiettavano su una democrazia maggioritaria ma bensì
consociativa. Questo portava a delle conseguenze sulla forma di governo:
 impraticabili sia dinamica bipolare del sistema con la contrapposizione
maggioranza-opposizione sia l’investitura popolare diretta del governo. Questo a
causa delle ideologie politiche. La forma di governo ha funzionato sulla base di
maggioranze formate in seguito alle elezioni e dopo importi accordi fra i partiti.
 Le maggioranze formate sull’esclusione di due poli estremi: sinistra e destra e si sono
impregnate sulla democrazia cristiana.
 La formazione post-elettorale della maggioranza ha consentito l’attrazione dei poli
estremi del sistema verso l’area di coalizione di governo per essere integrati nella
democrazia pluralista.
Ha portato alla formazione di un governo di solidarietà nazionale. Il sistema politico va ad
influenzare la forma di governi orientandola verso un parlamentarismo commissorio. Il
sistema elettorale proporzionale per l’elezione del parlamento in Italia fino al 1993, la
disciplina dei regolamenti parlamentari, l’assenza di strumenti di rafforzamento del governo
costituivano uno dei principali supporti istituzionali.
Grazie a diversi eventi successi nel corso degli anni come l’intervento dell’UE l’equilibrio
all’interno della società e maggiori interessi da soddisfare ha portato ad una spinta verso
l’abbandono della democrazia consociativa a favore di una democrazia maggioritaria.
Manifestazione di questa spinta referendum nel 1993.
l’elettorato dopo i diversi eventi successi che hanno portato all’equilibrio all’interno della
società, hanno iniziato ad orientare il proprio pensiero o il proprio voto verso i partiti ma
non più seguendo le ideologie ma seguendo quello che i partiti si propongono di fare o
quello che hanno effettivamente attuato. Quindi le forza politiche hanno avviato una
competizione politica per ottenere il consenso degli elettori mobili.

Anni 90 nascita di nuovi partiti e scomparsa di quelli vecchi. Il sistema politico è rimasto
frammentato, dall’elevato numero di gruppi parlamentari, rispetto al passato è venuta mano
la centralità di un partito che costituisce la maggioranza.
In seguito tutte le forze politiche hanno accettato i principi della democrazia pluralista e
sono diventate parti potenziali di una maggioranza di governo. In questo modo viene meno
la contrapposizione ideologica del pluripartitismo esasperato e nessuna forza politica viene
esclusa dal governo.
In questo caso si può consentire il funzionamento bipolare del sistema politico, premessa
del parlamentarismo maggioritario.
Si è formata cosi una competizione politica bipolare e la pratica dell’alternanza. Le lezioni
politiche del 1994-6-2001-2006-2008 hanno visto la contrapposizione di due coalizioni di
partiti tra loro alternative, l’alleanza favorita dal sistema maggioritario.

PD- partito democratico la sua fondazione nel 2008 ha portati ad una tendenza alla
semplificazione e alla bipolarizzazione del sistema politico. Elezione del 2008 hanno
segnato l’eliminazione dal parlamento della sinistra post- comunista e quella dei partiti che
fanno riferimento alle ideologie del 900.
2011 con l’aggravarsi della crisi finanziaria pubblica e con le gravi tensioni sui paesi più
deboli dell’Eurozona, per affrontare la crisi il Governo Berlusconi si è dimesso per formare
un Governo tecnico, guidato da Mario Monti, sostenuto da una maggioranza importante
dove sono confluite le forze politiche contrapposte.

Il bipolarismo entrava in crisi. Nel 2013 elezioni hanno accentuato frammentazione e reso
impossibile il bipolarismo. Il processo di formazione di governo fu lungo e finì con la
formazione di una coalizione in cui confluivano i due partiti delle coalizioni alternative e la
nomina di un governo con presidente del consiglio Enrico Letta.

LA FORMAZIONE DELLA COALIZIONE


La formazione di una maggioranza politica (art.94) costituisce una necessità. In un sistema
pluripartitico come quello italiano nessuna forza politica ha la maggioranza assoluta dei
seggi parlamentari. Maggioranza formata dall’accordo tra più partiti e prende il nome
di COALIZIONE. Governo che si basa sulla fiducia ottenuta con l’accordo di più forze
politiche si chiama governo di coalizione. Governi monocolore hanno un unico partito e
sono tipici del parlamentarismo maggioritario.
Le modalità seguite per la formulazione della coalizione possono essere diverse vanno
distinte le coalizioni annunciate davanti al corpo elettorale (1) delle coalizioni formate
in sede parlamentare dopo le elezioni (2).
1. Il corpo elettorale può scegliere tra coalizioni alternative, quella che vince le
elezioni diventa la maggioranza ed esprime il governo. Il leader che guida la
coalizione diventa candidato alla carica di primo ministro. I partiti si impegnano ha
realizzare il programma contenuto negli accordi di coalizione. Sistema politico
funziona in modo bipolare. Con due poli politici, ciascuno formato da più partiti in
competizione per la conquista della maggioranza dei seggi parlamentari del governo.
Parlamentarismo maggioritario con distinzione tra maggioranza e opposizione.
2. nascono da accordi tra i partiti conclusi dopo le elezioni. Ciascun partito si
presenta davanti al corpo elettorale con programmi propri e lotta per la conquista
del maggior numero di seggi in parlamento. Solo dopo le elezioni inizia la scelta
della maggioranza in governo e del suo programma. L’elettore non sceglie né la
maggioranza né il candidato alla carica di primo ministro. Le maggioranze si
cambiano e si fanno in parlamento quindi non chiedono un altro riscontro elettorale.
Il corpo elettorale attribuisce ai partiti e al parlamento una forte legittimazione
politica.
In Italia le coalizioni sono sempre state formate dopo le elezioni fino al 1994 poi in seguito
si è usato il primo metodo. Dopo la crisi.
Nel 2013 i processi di crisi del governo sono stati evidenziati ancora di più mettendo in
crisi la logica bipolare e la coincidenza tra coalizioni annunciate e coalizioni formate dopo
le elezioni. Con il governo Monti si è formato un governo basato su una coalizione alla
quale confluivano i partiti maggiori (PD e PDL). Grande coalizione formata dopo le
elezioni. Dopo l’uscita dalla maggioranza del PDL questa si è ristretta al PD e a un partito
nato dalla scissione del PDL che ha sorretto i governi Renzi e Gentiloni.
Nel 2018 base proporzionale, queste elezioni posero fine alle coalizioni, ma solo alcune
forze politiche si sono presentate come una coalizione davanti al corpo elettorale (centro
destra) mentre le altre forze principali si sono presentate da sole.

Crisi del governo Conte II 2021 e la formazione del governo presieduto dall’ex presidente
della BCE Draghi, sostenuto da una coalizione alla quale sono confluiti i partiti che si
trovavano nei differenti ruoli di maggioranza e opposizione.

CRISI DI GOVERNO

La crisi di governo consiste nella presentazione delle dimissioni del governo causate dalla
rottura di una fiducia con il parlamento. Si distinguono due tipi di crisi:
 parlamentare, approvazione di una mozione di sfiducia o voto contrario alla
questione di fiducia posta dal Governo.
 Extraparlamentare, a seguito delle dimissioni volontarie del governo causate da
una crisi politica all'interno della sua maggioranza. sono assimilabili le crisi causate
dalle dimissioni del solo presidente del consiglio determina la cessazione della carica
dell'intero governo.
Non si è mai vista una crisi di governo parlamentare dovuta all’approvazione di una
mozione di sfiducia solamente 5 casi in dimissioni del governo dovute alla mancata
concessione della fiducia iniziale. In due casi la crisi è stata causata da un voto negativo la
questione di fiducia posta dal governo. Se le coalizioni ed il governo sono stati formati a
seguito di accordi conclusi tra partiti dopo le lezioni in venir meno degli accordi che usava
che il governo si trovava privo del necessario sostegno parlamentare.
Rimpasto ministeriale  dimissioni di più ministri senza crisi di governo.
I presidenti della Repubblica hanno tentato la parlamentarizzazione della crisi nate fuori
dal Parlamento. Consiste nell'invito dal presidente della Repubblica al governo
dimissionario a presentarsi in una camera per esporre i motivi della crisi e aprire un dibattito
parlamentare questo dibattito serve a rendere pubbliche le ragioni della crisi in modo tale da
poterle mettere a conoscenza del corpo elettorale.

Le crisi di governo moderne sono state extraparlamentari.

Le mancate convenzioni che assicurano un certo grado di durata delle coalizioni portano
all'instabilità del governo.

IL GOVERNO
Il governo è un organo costituzionale formato dal presidente del Consiglio dei ministri e
dell'organo collegiale Consiglio dei ministri. il governo esercita:
- l'attività di indirizzo politico
- potestà pubbliche proprie della funzione esecutiva
- importanti poteri normativi
ci sono stati diversi fattori che hanno condizionato mi funzionamento del governo tra questi
giorni troviamo:
- la tipologia della forma di governo
- decentramento politico
- riduzione della presenza pubblica nell'economia
- integrazione europea

REGOLE CHE DISCIPLINANO IL GOVERNO

a) articolo 92, 93 e 94  formazione, consacrano le seguenti regole:


 il presidente della Repubblica nomina il presidente del consiglio
 i ministri sono nominati dal presidente della Repubblica su proposta del
presidente del consiglio
 i membri del governo devono giurare nelle mani dello capo dello Stato prima
di assumere le loro funzioni
 entro 10 giorni dalla sua formazione il governo deve presentarsi alle camere
per ottenere la fiducia
 la fiducia è accordata e revocata mediante mozione motivata votata per
appello nominale
l'intero procedimento di formazione del governo all'obiettivo di ottenere la fiducia del
Parlamento.

b) la struttura articolo 92.1, cita quali sono gli organi governativi necessari:
 presidente del consiglio
 i ministri
 il Consiglio dei ministri
vi sono anche organi governativi non necessari che sono stabiliti dalla legge
c) Funzionamento Articolo 95, rinvia alla legge sull'ordinamento della Presidenza
del Consiglio dei ministri per una disciplina dell'organizzazione del funzionamento
del governo. in attuazione di essa sono state adottate il regolamento interno del
Consiglio dei ministri e ordini di servizio di organizzazione delle strutture della
Presidenza del consiglio. di recente sono stati mandati i due decreti legislativi di
riordinamento uno del presidente del consiglio e l'altro dell'amministrazione centrale.
d) Rapporti con la pubblica amministrazione  Articolo 95 97 98, All'interno del
quale sono fissate le regole costituzionali.

UNITÀ ED OMOGENEITÀ DEL GOVERNO

L'articolo 95 per la tutela dell'unita e dell'omogeneità del governo ha scartato le proposte


che sono state avanzate in assemblea costituente dove ritenevano di incentrare il potere o
solamente nel presidente del consiglio o nelle mani del presidente del Consiglio dei ministri.

Il governo si conforma come un soggetto politicamente unitario, responsabile


politicamente della sua unità per l'indirizzo politico che segue e capace di dare l'attuazione
coerente a tale indirizzo, sia nella sua attività che nei rapporti con gli altri organi
costituzionali.
Per perseguire questo obiettivo di unità si fa leva sul ruolo del Consiglio dei ministri e sulla
prevalenza del primo ministro che ha il potere di garantire un indirizzo politico unitario, Il
quale è rivestito da un ruolo di legittimazione politica.

L'articolo 95 si è limitato a prevedere che:


1. il presidente del Consiglio dei ministri dirige la politica generale del governo e ne è
responsabile
2. il presidente del consiglio mantiene l'unità dell'indirizzo politico ed amministrativo
del governo promuovendo e coordinando l'attività dei ministri
3. i ministri rispondono collegialmente per gli atti del consiglio dei ministri e
individualmente per gli atti dei loro ministeri
A determinare la politica generale e il Consiglio dei ministri.

l'articolo 95 ha consacrato tre principi di organizzazione del governo:

1) Il principio della responsabilità politica di ciascun ministro, il riconoscimento


dell'autonomia di ciascun ministro nella direzione del suo ministero
2) il principio della responsabilità politica collegiale, incentrata sul Consiglio dei
ministri
3) il principio della direzione politica monocratica, poteri del presidente del consiglio
L'equilibrio tra i principi organizzativi non è stabilito all'interno del documento
costituzionale ma è di volta in volta realizzato.

LA FORMAZIONE DEL GOVERNO

la formazione del governo nelle democrazie pluralistiche secondo modalità di due tipi:
A) le democrazie mediate, sono i partiti dopo le lezioni i detentori del potere di
decidere struttura programma del governo
B) le democrazie immediate investitura popolare diretta del capo del governo.
si differenziano a seconda del ruolo riconosciuto ai partiti politici

La forma di governo parlamentare previste dalla costituzione italiana esclude che il corpo
elettorale possa scegliere il presidente del consiglio.

La costituzione si limita a prevedere che il capo dello Stato nomina il presidente del
consiglio e sua proposta i ministri, tale norma avrebbe consentito che il capo dello Stato
procedesse alla nomina del presidente del consiglio il quale avrebbe esercitato il potere di
proporre il capo dello Stato la lista dei ministri da nominare. Presupponeva un presidente del
consiglio autorevole perché avrebbe dovuto formare la lista dei ministri. Ma la presenza di
coalizioni formate dopo le elezioni ha impedito per lungo tempo che si formasse questa
attuazione dell'articolo 92.
Gli accordi di coalizione tendevano limitare i poteri effettivi del presidente del consiglio.
Perciò si è vista l'affermazione in una figura non contemplata dalla costituzione 
L’INCARICO per la formazione del governo, il cui conferimento precede la nomina del
presidente del consiglio e dei ministri.

Nel caso in cui le coalizioni formate insieme elettorali sono precedute da una indicazione
del candidato alla carica del presidente del consiglio il capo dello Stato si limita a nominare
il leader della coalizione che ha vinto le elezioni (Italia funzionamento bipolare). nel caso
contrario la discrezionalità del capo dello Stato aumenta. Inoltre la discrezionalità del
presidente della Repubblica si allarga nelle fasi di crisi del sistema politico Il quale deve
andare individuare la figura che possa coalizzare intorno a sé una maggioranza andando a
formare i governi tecnici che sono costantemente appoggiati dal capo dello Stato.

CONSULTAZIONI E INCARICO PER LA FORMAZIONE DEL GOVERNO

dopo l'apertura della crisi di governo (dopo le elezioni) il presidente della Repubblica
procede le consultazioni con cui si apre il processo di formazione del governo.

Nell'ambito delle consultazioni incontra i presidenti dei gruppi parlamentari che si fanno
accompagnare dai segretari dei partiti politici. Egli Consulta anche i presidenti delle due
camere e gli ex presidenti della Repubblica per venire a conoscenza delle posizioni dei
partiti in ordine alla formazione del governo e dei negoziati che si tengono e nel frattempo
tra i partiti.
accordi di coalizione  Risultato della contrattazione politica svolta dai partiti.

L'incarico conferito oralmente dal presidente della Repubblica e viene accettato con
riserva che viene sciolta solo dopo che l'incaricato ha svolto con successo la sua attività.
Consiste nel:
- Individuazione della lista dei ministri da proporre
- individuazione del programma di governo i cui contenuti devono avere il consenso
dei partiti della coalizione e quindi la fiducia del Parlamento.
le elezioni del 2018 assegnato un evento che ha messo in crisi il bipolarismo nessuno forza
aveva la maggioranza necessaria ai fini della formazione del governo e della fiducia del
Parlamento. il procedimento di formazione del governo si è intrecciato con quello di
formazione della collezione.

LISTA DEI MINISTRI NOMINA E GIURAMENTO

Esaurita l'attività dell'incaricato è formata la lista dei ministri il presidente della Repubblica
nomina con proprio decreto il presidente del consiglio e quindi su proposta di quest'ultime
ministri dopo la nomina il presidente del consiglio ed i ministri (art 93) Prestano giuramento
nelle mani del presidente della Repubblica.
Con il giuramento il governo è immesso nell'esercizio delle sue funzioni e termina il
procedimento di formazione.

La formazione del governo costituisce un procedimento autonomo rispetto alla votazione


della fiducia ma è finalizzato ad ottenere tale fiducia.
il governo ottiene i poteri solamente dopo aver ottenuto da entrambe le camere voto di
fiducia. Entro 10 giorni dal giuramento il governo deve presentarsi alle camere: il
presidente del Consiglio dei ministri espone il programma di governo approvato dal
Consiglio dei ministri. In ciascuna camera i parlamentari di maggioranza presentano una
mozione di fiducia, e si intende accordata solo se approvata da entrambe le camere.

I RAPPORTI TRA GLI ORGANI DEL GOVERNO

Principio collegiale: per mantenere l'unità del governo, la costituzione fa leva sulla
competenza collegiale del Consiglio dei ministri a terminare la politica generale
Principio monocratico: competenze del presidente del consiglio a dirigere questa politica e
a mantenere l'unità dell'indirizzo politico amministrativo promuovendo l'attività dei ministri

Il pericolo da evitare è che i ministri operano indipendentemente gli uni dagli altri per
l'interesse del proprio ministero. Tra le motivo vengono posti in essere tali principi.
Coordinamento Diretta mantenere l'unità del governo e assicurando che le iniziative dei
singoli ministri siano volte all'attuazione degli indirizzi generali del governo. Serve che ci
siano gli strumenti giuridici che rendono possibili applicazioni dei due principi. gli
strumenti giuridici sono:
 il potere del presidente del consiglio di proporre al capo dello Stato la lista dei
ministri da nominare
 il potere di indirizzare direttive politiche e amministrative i ministri In attuazione
della politica generale del governo.
 la competenza del Consiglio dei ministri a deliberare sulle questioni che riguardano
la politica generale del governo cioè l'indirizzo generale che intende seguire.

Governi di coalizione il potere di formare la lista dei ministri è condizionato le decisioni dei
partiti perciò i ministri si sono comportati come delegati dei rispettivi partiti all'interno del
governo. In questa circostanza è consistita la radice principale degli eccessi autonomia dei
ministri e la scarsa capacità unificante del presidente del consiglio.
Il potere di inviare direttive politiche ai ministri ha avuto efficacia ridotta perché la loro
attuazioni era rimessa alla volontà dei ministri.
La direzione della politica generale del governo si è risolta in un'attività di mediazione tra i
ministri e i partiti. Le condizioni politiche sono mutate a partire dalla XII legislatura con le
esperienze delle coalizioni elettorali con un comune candidato alla Presidenza del consiglio.
in presenza degli stringenti vincoli in una situazione in cui si è indebolita la capacità di
sintesi politica dei partiti sul governo si sono concentrate le esigenze di una gestione degli
interessi generali del sistema paese. il che ha favorito l'acquisizione di 1 ° di autonomia
rispetto alle dinamiche della coalizione e alle conflittualità, valorizzando la distinzione
costituzionalità la politica nazionale e politiche generale del governo.

Ove un ministro assuma comportamenti lesivi dell’unità dell’indirizzo politico, il presidente


del consiglio non dispone di efficaci strumenti con cui porre fine a tali comportamenti
perché non vi sono poteri di revoca il ministro da parte del presidente del consiglio.

In assenza di una legge che ha previsto un'unità dell'indirizzo politico ed amministrativo si


faceva riferimento al decreto Zanardelli. Le divisioni tra le forze politiche e l'esigenza
(presidenza commissoria) di mantenere un governo debole a fronte di un Parlamento forte
hanno impedito di approvare la legge sull'ordinamento della Presidenza del consiglio
(ar.95). Nel 1988 è stata approvata la legge 400 che ha razionalizzato gli strumenti di
garanzia dell'unità politica e amministrativa del governo:

a) Concentrazione delle decisioni relative alla politica generale del governo nel
Consiglio dei ministri
b) attribuzione presidente del Consiglio dei ministri dei poteri relativi al funzionamento
del Consiglio dei ministri
c) attribuzione al presidente del consiglio di poteri strumentali rispetto al
coordinamento delle attività dei ministri.

Il presidente del consiglio dei ministri:


- Buon sospendere l'adozione di atti da parte dei ministri competenti sottoponendo le
questioni al Consiglio dei ministri
- adotta le direttive politiche ed amministrative in attuazione delle deliberazioni del
Consiglio dei ministri
- adotta le direttive per assicurare l'imparzialità, il buon andamento e l'efficienza della
pubblica amministrazione
- concorda coi ministri interessati le pubbliche dichiarazioni che si intendono rendere e
che impegnano la politica generale del governo
- può istituire particolari comitati di ministri con il compito di esaminare in via
preliminare questioni di comune competenza o esprimere pareri su questioni da
sottoporre al Consiglio dei ministri

Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)  Al centro via l'unità dell'indirizzo


politico e amministrativo e la sua attuazione amministrativa. il governo italiano adottato il
PNRR, Comunicandolo alle camere che lo hanno approvato con due risoluzioni. il testo è
stato trasmesso ufficialmente alla commissione, svolto rapidamente impedendo il
Parlamento di incidere sui contenuti. Il piano contiene un pacchetto di riforme investimenti
necessario per accedere alle risorse stanziate dall'unione europea.

Il numero di misure legislative previste per del PNRR è alto e per ognuno sono individuati:
- la tempistica prevista per l'intervento
- la tipologia di intervento
- la presenza di progetti di legge per i quali già iniziato l'iter parlamentare

LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI


Il presidente del consiglio dispone di una struttura amministrativa di supporto 
Presidenza del Consiglio dei ministri. gli uffici di collaborazione del presidente del
consiglio siano organizzati nel segretario generale della Presidenza del Consiglio dei
ministri.

GLI ORGANI GOVERNATIVI NON NECESSARI (libro per la spiegazione)

a) Il vicepresidente del Consiglio dei ministri


b) il consiglio di gabinetto
c) i comitati interministeriali
d) i ministri senza portafoglio
e) il sottosegretario dello Stato
f) i viceministri
g) i commissari straordinari del governo

GLI STRUMENTI PER L'ATTUAZIONE DELL'INDIRIZZO POLITICO

Il governo nell'esercizio del suo potere di indirizzo si presenta come soggetto unitario
davanti gli altri organi costituzionali. la rappresentanza dell'intero governo è assunta dal
presidente del consiglio che:
 controfirma me leggi
 tiene i contratti con il presidente Della Repubblica
 Assume decisioni proprie del governo nei procedimenti legislativi
 Pone la questione di fiducia
 manifesta la volontà del governo
le linee generali dell'indirizzo politico sono espresse nel programma di governo,
predisposto dal presidente del consiglio ed approvato dal Consiglio dei ministri. esso sta alla
base nella mozione di fiducia del Parlamento iniziale.
gli strumenti giuridici messi a disposizione del governo per attuare il suo indirizzo
politico:
 La direzione dell'amministrazione statale
 i poteri di condizionamento della funzione legislativa del Parlamento, riguardanti la
fase della programmazione dei lavori parlamentari il procedimento legislativo
 i poteri normativi di cui è direttamente isolare il governo e che consistono
nell'adozione degli atti aventi forza di legge
 i poteri sostitutivi che fanno capo al presidente del Consiglio dei ministri e sono
finalizzati a superare blocchi imputabile al mancato esercizio di competenze degli
organi degli enti.

SETTORI DELLA POLITICA GOVERNATIVA


a) La politica di bilancio finanziaria, Il governo al compito di elaborare diversi
documenti che definiscono il quadro finanziario di riferimento dell'attività dello
Stato. dopo che tali documenti sono presentati al Parlamento per l'approvazione il
governo si vede riconosciuto un ruolo di direzione del processo decisionale;
Successivamente l'approvazione del bilancio esso esercita potere di controllo sulla
spesa pubblica, Controllando la legittimità dei singoli atti di spesa delle
amministrazioni statali e verificando l'andamento della spesa ai fini del rispetto dei
vincoli derivanti dall'appartenenza all’UEM. l'insieme di questi poteri fa capo al
ministero dell'economia delle finanze Insieme alla Presidenza del consiglio i ministri
degli interni e degli affari esteri costituisce il principale centro di elaborazione
dell'indirizzo politico amministrativo del governo.
b) la politica estera, Stipula di trattati internazionali e delle relative attività
preparatorie, cura dei rapporti con gli altri Stati nelle organizzazioni internazionali.
Su alcuni trattati il Parlamento esercita il controllo attraverso la legge di
autorizzazione della rettifica.
c) la politica europea, concerne i rapporti con le istituzioni dell'unione europea il
governo partecipa alle decisioni comunitarie più importanti in sede di Consiglio dei
ministri. l'azione in questo campo è coordinata dal presidente del Consiglio dei
ministri che si avvale di un dipartimento della Presidenza del consiglio.
d) la politica militare, è uno dei settori dell'indirizzo politico amministrativo rimesso al
governo il cui intervento del Parlamento è limitato. regime di emergenza bellica
articolo 78 e 87. Secondo i quali:
 Le camere deliberano lo stato di guerra e conferiscono il governo i poteri
necessari
 il capo dello Stato dichiara lo stato di guerra deliberato dalle camere
 il capo dello Stato ha il comando delle forze armate presiede il consiglio
supremo di difesa
Le operazioni belliche iniziano prima di qualsiasi intervento del capo dello Stato del
consiglio supremo di difesa e del Parlamento che hai chiamato successivamente
convalidare il comportamento del governo. In regime di emergenza bellica si
instaurano con il ricorso da parte del governo ad un decreto legge che prevede
l'intervento militare e provvedere a copertura dei costi. Dopo l'avvio dell'operazione
militari Parlamento esprime indirizzi al governo ricorrendo all'approvazione di una
mozione. la trasformazione del concetto di guerra negli anni in questo caso dobbiamo
andare a parlare dell'articolo 11 della costituzione.

e) la politica informativa di sicurezza, riguarda la difesa dello Stato democratico e


delle istituzioni poste dalla costituzione. ricade sotto la responsabilità del presidente
del Consiglio dei ministri, a lui ricondotta la materia del segreto di Stato, Anche se
in democrazia la regola è la pubblicità ma ci sono delle eccezioni. le finalità della
tutela del segreto di Stato è l'integrità della Repubblica.
Questo vincolo è apposto su disposizione del presidente del Consiglio dei
ministri su atti che nessun oggetto. Tali oggetti sono stabiliti dal dpcm 7/2009 che
stabilisce diversi livelli di segretezza. L'opposizione del segreto di Stato operata dal
presidente in bici l'autorità giudiziaria all'acquisizione delle informazioni relative
all'oggetto del segreto il giudice può sollevare conflitto davanti alla Corte
costituzionale.

IL GOVERNO E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Ciascun ministro è preposto ad uno dei grandi rami dell'amministrazione statale 


ministero. il ministro ha doppia veste istituzionale:
- partecipa alla formazione dell'indirizzo politico in quanto membro del Consiglio dei
ministri
- costituisce il vertice amministrativo di un ministero
In passato il ministero doveva comunicare attraverso il ministro all'esterno.
Il ministro si serviva di una molteplicità di uffici a lui legati da un rapporto di gerarchia:
gli consentiva di evocare se la trattazione di ogni affare di loro competenza E di impartire
ordini. questo modello è stato abbandonato in Italia a partire dal 1993.
l'organizzazione dei ministeri è basata sul principio della separazione tra politica e
amministrazione oggi:
- Agli organi di governo spetta l'esercizio della funzione di indirizzo politico
amministrativo e la verifica della rispondenza dei risultati dell'attività amministrativa
agli indirizzi impartiti
- ai dirigenti amministrativi spetta l'adozione degli atti e dei provvedimenti
amministrativi che impegnano l'amministrazione verso l'esterno
Il ministro non oltre 10 giorni dall'entrata in vigore della legge di bilancio definisce
obiettivi priorità piani e Programmi Da attuare ed emana le conseguenti direttive
generali cui dovranno uniformarsi i dirigenti. Il ministro assegna agli uffici le risorse per
realizzare gli obiettivi assegnati.
responsabilità dirigenziale in caso di risultati negativi l'incarico può essere revocato

In passato i ministeri erano numerosi per tale motivo si sono causate delle problematiche
relative alla funzionalità dell'organo.
Un'altra conseguenza è la frammentazione di competenze riguardanti la medesima materia
tra più strutture ministeriali.
decreto legislativo 300/1999 –> Ridotto il numero di ministeri, accanto ai ministeri aprono
le agenzie, strutture amministrative che svolgono attività a carattere tecnico operativo di
interesse nazionale dotati di piena autonomia e sottoposte al potere di indirizzo e di
vigilanza di un ministro.

I PRINCIPI COSTITUZIONALI SULL'AMMINISTRAZIONE (guardare libro)


Le amministrazioni pubbliche non sono riconducibili all'amministrazione statale ma bensì
sono enti soggetti differenti esistono però dei principi costituzionali comuni a tutte e due le
amministrazioni. i principi costituzionali sull'amministrazione sono i seguenti:

a) la legalità della pubblica amministrazione


b) l'imparzialità della pubblica amministrazione
c) il buon andamento della pubblica amministrazione
d) il principio del concorso pubblico
e) il dovere di fedeltà
f) il principio della separazione tra politica e amministrazione
g) la responsabilità personale dei pubblici dipendenti

GLI ORGANI AUSILIARI (libro)

gli organi ausiliari sono gli organi a cui sono attribuite funzioni da ausilio nei confronti di
altri organi sono compiti di iniziativa controllo e consultivi. Gli organi ausiliari sono:
A) il consiglio nazionale dell'economia del lavoro
B) il Consiglio di Stato
C) La Corte dei conti, esercita:
 Il controllo Preventivo di legittimità sugli atti delle amministrazioni statali,
il controllo sulla gestione delle amministrazioni statali regionali e degli enti
locali.
 il controllo successivo sulla gestione del bilancio dello Stato, Termina nel
giudizio di parificazione del rendiconto consuntivo dello Stato e delle gestioni
annessi con cui la Corte controlla la rispondenza delle previsioni finanziarie
contenute nel bilancio preventivo con i risultati della gestione finanziaria
esposti dal rendiconto consuntivo e riferisce il Parlamento con relazione.
 Controllo sulla gestione finanziaria degli enti cui lo stato contribuisce in via
ordinaria. Questo controllo si realizza con la partecipazione di consiglieri alla
Corte, ai consigli amministrazione o ai collegi dei revisori di tali enti,
all’obbligo degli enti di far conoscere tutta la loro gestione finanziaria alla
Corte e di adeguarsi alle direttive che sono emanate.
 La funzione giurisdizionale
 In materia di giudizi di responsabilità dei pubblici funzionari per il danno
recato alle amministrazioni pubbliche regionali, statali e locali.
 di giudizi di conto resi, cioè sui conti presentati da coloro che hanno una
funzione di maneggio di denaro, beni o valori di amministrazione pubbliche.
 di giudizi in materia di pensioni (civili e militari)

La funzione di controllo è esercitata da apposite sezioni della Corte, quella giurisdizione è


svolta dalle sezioni regionali e dalle sezioni centrali in funzione di giudice di appello.
La costituzione prevede che la legge deve assicurare l’indipendenza del Consiglio di Stato e
della Corte dei conti, dei loro componenti nei confronti del Governo.

Sebbene non goda della copertura costituzionale, tra gli organi ausiliari può comprendersi
anche l’avvocatura dello stato  assicurare e difendere le amministrazioni statali nei
giudizi in cui sono parte. Tra tali giudizi rientrano quelli davanti la Corte costituzionale.
L’Avvocatura fornisce dei pareri non vincolanti. Essa si articola in un’Avvocatura
generale con sede a Roma, e nelle Avvocature distrettuali. Le cui circoscrizioni
corrispondono a quelle delle Corti di Appello.

IL PARLAMENTO
La struttura del Parlamento

la struttura dei parlamenti moderni può essere:


- bicamerale (2 camere)
- monocamerale
la costituzione italiana ha diviso il Parlamento in due camere: la Camera dei deputati e il
Senato della Repubblica.

Il bicameralismo caratterizza gli Stati federali e hanno una camera in cui ci sono i
rappresentanti degli Stati membri.

negli ordinamenti non federali il bicameralismo è giustificato in quanto la seconda camera


deve consentire di ponderare meglio le decisioni che Parlamento assume.
In questi ordinamenti c'è un bicameralismo imperfetto: le due camere hanno una diversa
composizione e hanno poteri diversi.
In alcuni ordinamenti la seconda camera non può votare la sfiducia al governo, nella materia
finanziaria è prevista una preminenza della prima camera, sono presenti meccanismi per
superare l'eventuale contrasto tra i due rami del Parlamento facendo prevalere la prima
camera.

il monocameralismo Si collega l'esigenza di rafforzare il Parlamento in quei sistemi


costituzionali che vedono nell'assemblea l'organo in cui si esprime la sovranità popolare.
La costituzione ha optato per un bicameralismo perfetto o paritario con due camere dotate
delle medesime funzioni aventi differenziazioni strutturali, Senato eletto su base regionale.
ciascuna camera può deliberare la concessione o il ritiro della fiducia de al governo, la
formazione di una legge richiede che ciascuno dei due rami del Parlamento adotti una
deliberazione avente ad oggetto il medesimo testo legislativo.

differenze tra le camere:


- consistenza numerica
- Per il Senato è previsto che il presidente della Repubblica nomini 5 senatori a vita
- età diverse per le elezioni a deputati e a senatori (rispettivamente 25 e 40)
- età diverse per eleggere i deputati e i senatori (18 e 25 anni)

durata (legislatura) analoga per entrambi i rami del Parlamento = 5 anni


Le leggi elettorali per le due camere presentano qualche differenza nel meccanismo di
riparto dei seggi ma non le stesse regole di fondo con comunque la possibilità di un rischio
che vi siano maggioranze diverse.

Prima che la legge si perfezioni necessario che le due camere approvino il medesimo testo e
se una via porta qualche modifica dopo l'approvazione dell'altra quest'ultima dovrebbe
mangiarsi una seconda volta.
Elezioni politiche del 2013 si sono formate due maggioranze diverse nelle camere
rendendo difficile la formazione del governo. Nessun problema viene risolto con la
riduzione dei parlamentari come avvenuto nel 2020.

IL PARLAMENTO IN SEDUTA COMUNE

la costituzione ha previsto il Parlamento in seduta comune, un organo collegiale composto


da tutti i parlamentari (deputati e senatori) per lo svolgimento di alcune funzioni.
è considerato un collegio imperfetto viene riunito solo per specifiche funzioni elencate
nella costituzione che consistono in compiti elettorali e nella funzione accusatoria:
a) L'elezione del presidente della Repubblica
b) L’elezione di 5 giudici costituzionali
c) l'elezione di 1/3 dei componenti del consiglio superiore della magistratura
d) la votazione dell'elenco dei cittadini dal quale si sorteggiano i membri aggregati alla
Corte costituzionale per giudicare sulle accuse costituzionali.
e) la messa in stato d'accusa del presidente della Repubblica

esso è presieduto dal presidente della Camera dei deputati e per il suo funzionamento si
applicano le disposizioni del regolamento della Camera dei deputati

IL REGOLAMENTO IL RUOLO DEL PARLAMENTO


Ai Regolamenti parlamentari la costituzione demanda la disciplina del funzionamento
interno di ciascuna camera e del procedimento legislativo ordinario di quello decentrato e
delle procedure d'urgenza. Ciascuna camera adotta il proprio regolamento maggioranza
assoluta, che stabilisce la stabilità delle regole di funzionamento Che devono essere
condivise anche dalle forze di minoranza.
articolo 64 cost. regolamenti minori regolamenti che singoli organi parlamentari si
danno per disciplinare la propria organizzazione interna.
I regolamenti parlamentari hanno definito diversi tipi di rapporto tra maggioranza e
minoranza.

L'ORGANIZZAZIONE INTERNA DELLE CAMERE PRESIDENTI E UFFICI DI


PRESIDENZA

ciascun ramo del Parlamento ha un'organizzazione interna complessa 2000 agiscono diversi
organi:
I due presidenti dell'assemblea rappresentano rispettivamente la Camera dei deputati e il
Senato e hanno il compito di regolare l'attività di tutti i loro organi facendo osservare il
regolamento.
Le differenze fra presidente della Camera dei deputati e presidente del Senato sono:
- il primo presiede il Parlamento in seduta comune
- il secondo supplisce il capo dello Stato nelle ipotesi di impedimento ai sensi
dell'articolo 86 della costituzione
entrambi devono essere sentiti dal presidente della Repubblica prima di sciogliere
anticipatamente le camere (art.88 cost).
I presidenti d'assemblea hanno una posizione di imparzialità: Per la loro elezione i
regolamenti prevedono una maggioranza qualificata, per favorire una convergenza delle
forze politiche.
il regolamento della Camera dei deputati dispone che l'elezione del presidente avvenga con
scrutinio segreto (quorum), che nella prima votazione e dei 2/3 dei componenti, dopo la
terza votazione esso richiede solo la maggioranza assoluta dei voti.
Per il Senato eletto presidente colui che ottenga la maggioranza assoluta dei voti, se per due
scrutini non si raggiunge è sufficiente la maggioranza dei presenti computando tra i voti
anche le schede bianche.
se dopo il terzo scrutinio nessuno ha raggiunto la maggioranza si procede al ballottaggio fra
i due senatori che abbiano riportato il maggior numero di voti, risulterà eletto colui che
otterrà la maggioranza relativa.
I presidenti di entrambi i rami del Parlamento sono stati scelti tra personalità appartenenti
alle forze di maggioranza abbandonando la precedente convinzione che attribuiva una
Presidenza alla maggioranza e l'altra il gruppo d'opposizione.

Successivamente l'elezione dei presidenti, le camere provvedono all’elezione dei


vicepresidenti, dei deputati o senatori questori e dei segretari Che costituiscono l'ufficio di
Presidenza. i regolamenti parlamentari stabiliscono che nell'ufficio di Presidenza siano
rappresentati tutti i gruppi parlamentari, a tal fine il presidente prima delle elezioni dei
membri promuove le opportune intese fra i gruppi parlamentari. Invece presidenti e i
segretari che entrano a far parte di un gruppo parlamentare diverso da quello al quale
appartenevano al momento dell'elezione decadono dall'incarico.

I GRUPPI PARLAMENTARI

un ruolo fondamentale nell'organizzazione di ciascuna camera è svolto dai gruppi


parlamentari. con questa espressione si indicano le unioni dei membri di una camera che si
costituiscono con organizzazione stabile e disciplina di gruppo. la costituzione si limita a
stabilire che ne commissioni devono essere formate in modo da rispecchiare la consistenza
dei gruppi parlamentari (art.82-72).
Gli statuti dei partiti incaricano i gruppi parlamentari di tradurre indecisioni parlamentari la
linea politica approvata dai vertici del partito. Entro pochi giorni dalla prima riunione i
parlamentari devono dichiarare a quale gruppo appartengono, i parlamentari che non
effettuano tale dichiarazione confluiscono in un unico gruppo denominato gruppo misto.
Il Parlamento è un'istituzione che si basa per il suo funzionamento sulla dimensione
collettiva rappresentata dai gruppi parlamentari.
In questo modo regolamenti parlamentari perseguono due obiettivi:
- rafforzare il collegamento tra il Parlamento e la società organizzata nei partiti
- salvaguardare l'efficienza decisionale del Parlamento messa a dura prova se
dipendesse dal singolo parlamentare.

le previsioni regolamentari che attribuiscono poteri significativi presidenti dei gruppi


parlamentari:
 I presidenti dei gruppi danno vita alla conferenza dei presidenti dei gruppi
parlamentari, chiama poteri determinanti sull'organizzazione dei lavori
dell'assemblea. la conferenza dei presidenti approva il programma dei lavori d'aula e
il relativo calendario
 alla camera i presidenti dei gruppi possono azionare una serie di poteri procedurali.
 Al gruppo è attribuito il potere di disegnare i membri che fanno parte delle
commissioni parlamentari

i presidenti ciascun gruppo hanno rilievo esterno: essi vengono sentiti dal presidente
della Repubblica nel corso delle consultazioni per le crisi di governo. i partiti politici sono
delle associazioni private non riconosciute, Non possono essere formalmente consultati da
un'istituzione nel procedimento di formazione di un'altra. e i gruppi parlamentari
rappresentano perciò la proiezione dei partiti sul piano delle istituzioni.

COMMISSIONI PARLAMENTARI E GIUNTE

Commissioni parlamentari sono organi collegiali che possono essere:


 permanenti o temporanei
 monocamerali o bicamerali
La costituzione delle giunte e delle commissioni deve avvenire in modo da rispecchiare la
proporzione dei gruppi parlamentari.
1. le commissioni parlamentari temporanee assolvono compiti specifici e durano in
carica il tempo stabilito per l'adempimento delle loro funzioni.
2. le commissioni permanenti sono organi stabiliti e necessari di ciascuna camera
titolari di poteri nell'ambito del procedimento legislativo, si riuniscono per ascoltare
comunicazioni del governo e per esercitare la funzione di indirizzo di controllo e di
informazione. Si riuniscono in sede consultiva per esprimere pareri.

La funzione consultiva del Parlamento assunto un grande rilievo, rispetto ai decreti


legislativi ai regolamenti governativi intervento parlamentare è collocato a Monte e si trova
a valle tutte le volte in cui è previsto che le commissioni parlamentari debbano esprimere il
loro parere nel procedimento di formazione del decreto legislativo.
Commissioni di filtro quelle che esprimono il loro parere, Il loro parere vincola la
commissione di merito quando opera insieme deliberante.

3. Le commissioni bicamerali sono formati da rappresentanti delle due camere. Anche


la loro formazione deve rispecchiare la proporzione dei vari gruppi parlamentari. ai
loro lavori si applica il regolamento della camera nella quale ha sede. la costituzione
prevede la commissione in bicamerale per le questioni regionali.
le commissioni bicamerali con poteri di controllo di indirizzo e di vigilanza:
- il comitato per i servizi di sicurezza, hai il compito di verificare che l'attività
dei servizi di informazioni di sicurezza si svolga nel rispetto delle finalità
indicate dalla legge istitutiva riferendo le camere; ha una funzione di controllo
politico istituzionale sul segreto di Stato.
- la commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei
servizi radio televisivi, esercita poteri di vigilanza e di indirizzo finalizzati
che l'informazione da parte del servizio pubblico si svolga in modo tale da
garantire il corretto funzionamento del sistema democratico

Le giunte, sono organi collegiali previsti dai regolamenti parlamentari per l'esercizio di
funzioni diverse da quelle legislative di controllo:
 Per l'esercizio dei compiti di garanzia della corretta osservanza del regolamento e di
elaborazione di proposte di modifica dello stesso
 per la verifica dell'assenza di cause di ineleggibilità e di incompatibilità e per la
garanzia delle prerogative parlamentari

LA FUNZIONE DEL PARLAMENTO

le funzioni della Camera dei deputati del Senato possono essere esercitati anche al di là del
termine di scadenza nel caso della prorogatio e della proroga con legge disposta solo nel
caso di guerra. la prima è un istituto in virtù del quale l'organo è scaduto non cessa di
esercitare le sue funzioni fino al suo rinnovo. i poteri delle camere scadute sono prorogati
finché non siano riunite le nuove camere. I neoeletti acquistano lo status di parlamentare al
momento della proclamazione.
Per la validità della seduta, la costituzione richiede la maggioranza dei componenti, cioè il
numero legale (quorum strutturale) della seduta si raggiunge con la partecipazione alla
stessa della metà più uno dei deputati o dei senatori. Il numero legale si presuppone
esistente fino ad accertamento contrario - seduta rinviata o tolta. per la validità delle
deliberazioni richiesta la maggioranza dei presenti (quorum funzionale).

I regolamenti di Camera e Senato dettano disposizioni analoghe circa le astensioni. astenuto


ecco è lui che non esprime il proprio parere. i parlamentari astenuti sono computati al fine di
determinare il numero legale ma sono considerati non presenti nel computo della
maggioranza richiesta. chi è intenzionato non essere computato ai fini della determinazione
della maggioranza si deve allontanare fisicamente dall'aula o dalla commissione.

si procede con voto palese, l'eccezione è il voto segreto. Al voto segreto si fa ricorso tutte
le volte nelle quali le deliberazioni riguardano persone e per le leggi che riguardino principi
diritti di libertà i diritti della famiglia i diritti della persona umana. il voto può essere
espresso per:
- alzata di mano
- appello nominale
- procedimento elettronico
- schede
le sedute delle camere sono pubbliche: il principio della pubblicità dei lavori parlamentari
si concretizza attraverso i resoconti delle discussioni che si svolgono all'interno del
Parlamento. tramite Internet.

COME LAVORA IL PARLAMENTO

Più di un unanimità che caratterizzava la programmazione parlamentare si spiega su un


concetto di indirizzo consensuale consociativo.
Le modifiche portate i regolamenti parlamentari tra il 97 99 sono ispirate dalle esigenze del
curare i tempi certi all'esame dei progetti inseriti nei programmi.
Corsia preferenziale per la manovra di bilancio e per le leggi comunitarie.
il metodo della programmazione serve a bilanciare le esigenze della maggioranza che ha
diritto a realizzare l'indirizzo su questa è accordata la fiducia e la garanzia del ruolo delle
opposizioni.
L'ordine dei lavori si basa sulla predisposizione:

il programma contiene l'elenco degli argomenti che la camera intende esaminare sulla base
dell’indicazione del governo.
Il calendario specifica il programma indica quali materie saranno trattate nelle sedute
previste.
L'ordine del giorno organizza i lavori di ogni singola seduta.
Il programma il calendario sono approvati con il consenso dei presidenti dei gruppi che
rappresentano i tre quarti della camera dei deputati. se tale maggioranza non viene
raggiunta il programma il calendario sono predisposti dal presidente e diventano esecutivi
dopo la comunicazione all'assemblea.
Per il Senato programma e il calendario sono approvati dalla conferenza dei presidenti dei
gruppi all'unanimità, è l'assemblea che delibera per eventuali modifiche.

Il tempo nel Senato viene stabilito dalla conferenza dei presidenti, per la discussione degli
argomenti iscritti nel calendario. mentre per la Camera dei deputati in regolamento stabilisce
che a tutti i gruppi spetta una quota uguale di tempo a cui se ne aggiunge un'altra stabilita in
proporzione della consistenza del gruppo.
Il governo deve avere uno spazio procedurale per attuare il programma sul quale le camere
hanno accordato la fiducia.

LE PREROGATIVE PARLAMENTARI
prerogative parlamentari fanno riferimento gli istituti che mirano a salvaguardare il libero e
ordinato esercizio delle funzioni parlamentari. sono garanzie dell'indipendenza del
Parlamento, sono irrinunciabili e indisponibili da parte del parlamentare. Dovrebbero servire
a tutelare la libertà di opinione dei parlamentari e a porli al riparo delle azioni della
magistratura penale.

articolo 68 costituzione prevede due distinti istituti:


 l'insindacabilità, Per le opinioni espresse nell'esercizio delle funzioni parlamentari
 l'immunità penale, il parlamentare non può essere sottoposto a misure restrittive
della libertà personale domiciliare né a limitazioni della libertà di corrispondenza e
comunicazioni senza l'autorizzazione delle camere di appartenenza.

la prima prerogativa copre l'attività parlamentare anche dopo la scadenza del mandato la
seconda no.

La Corte costituzionale Prevede che sta al giudice definire se l'imputato sia meno
insindacabile, chiedendo il procedimento penale o rigettando l'eccezione sollevata
dall'imputato con ordinanza non imputabile che verrà trasmessa alla camera di
appartenenza.
Se vi è una deliberazione da parte della camera il giudice procede ad adeguarsi alla
valutazione compiuta dalla stessa, a meno che egli non ritenga che la camera con la
dichiarazione di insindacabilità abbia illegittimamente esercitato il proprio potere.
Viene lasciata all'autorità giudiziaria la possibilità di sollevare conflitto di attribuzione dove
ritenga che il potere parlamentare sia esercitato illegittimamente.

Non è richiesta l'autorizzazione per sottoporre a procedimento penale il parlamentare mai


richiesto l'autorizzazione della camera di appartenenza per sottoporre i parlamentari a
misure restrittive della libertà personale o domiciliare limitazione della libertà di
corrispondenza e comunicazione. In attesa dell'autorizzazione l'esecuzione del
provvedimento resta sospesa l'autorizzazione non deve essere richiesta solo se il membro
del Parlamento è colto nell'atto di commettere un delitto dove l'arresto obbligatorio.
anche per tali autorizzazioni i l procedimento penale si articola in un esame della questione
da parte della giunta che termina con una proposta a cui segue la deliberazione della camera
cui il parlamentare appartiene. Stando alle deliberazioni della giunta e a quelle che si
desumo dal dibattito, l’autorizzazione viene negata in presenza del fumus persecutionis.

GLI INTERNA CORPORIS

Le prerogative dei parlamentari si fondano sulle esigenze di garantire l'autonomia


l'indipendenza costituzionale delle camere. ogni camera è dotata di:
- autonomia normativa, per la disciplina delle proprie attività e della propria
organizzazione
- autonomia contabile per la gestione del proprio bilancio
- autodichia Giurisdizione esclusiva per i ricorsi relativi ai rapporti lavoro con i
dipendenti
Un'altra esigenza Stanley sindacabilità degli interna corporis acta, consiste nella
sottrazione qualsiasi controllo esterno degli atti dei procedimenti che si svolgono all'interno
delle assemblee parlamentari.

Interna corporis  indipendenza del Parlamento rispetto agli altri poteri.


la situazione cambia in presenza di costituzione rigida Che delimita l'ambito di azione del
potere dello Stato. dopo l'entrata in vigore della costituzione gli interna corporis formano
oggetto del controllo della Corte costituzionale:
a) Sindacare l'osservanza delle norme costituzionali sul procedimento legislativo
b) controllare l'osservanza delle norme contenute nei regolamenti parlamentari
c) verificare la conformità costituzione dei regolamenti parlamentari medesimi

LA FUNZIONE DEL PARLAMENTO

la funzione legislativa
articolo 70 cost. afferma che la funzione legislativa esercitata collettivamente dalle due
camere. 71 74 modo in cui è esercitata. Nel parlamentarismo commissorio il Parlamento si
afferma come il luogo nel quale decisioni devono essere il prodotto dal compromesso tra
maggioranza e minoranza.
Nel 1993 modificazione degli assetti basati sul principio maggioritario, e quindi cambia
maggioranza. Il governo può porre questione di fiducia quando le camere discutono di
questioni di fondamentale importanza per il perseguimento dei suoi obiettivi programmatici
- se la camera esprime un voto contrario il governo presenta le dimissioni.

LA FUNZIONE PARLAMENTARE DI CONTROLLO


La funzione parlamentare di controllo si concretizza in istituti di diritto parlamentare il
cui comune denominatore è quello di far valere la responsabilità politica di governo nei
confronti del Parlamento.
Nel parlamentarismo maggioritario l'opposizione sottopone a critica l'operato del governo,
degli strumenti di controllo Per creare le condizioni in modo che si realizzi l'alternanza nelle
successive elezioni. Si mancano vera propria distinzione tra maggioranza e minoranze come
avviene parlamentarismo commissorio gli atti ispettivi non saranno connessi all'attivazione
della responsabilità politica del governo.
gli istituti sono:
A) L'interrogazione domanda che il parlamentare rivolge per iscritto il governo avente
per oggetto la veridicità o meno di un fatto
B) interpellanza L'interpellante chiede per iscritto di conoscere quale sia l'intenzione
politica del governo riferimento una determinata situazione.

I regolamenti prevedono anche il governo possa non dare risposta al primo istituto ma
differirla in un successivo momento, indicando data e motivazione.
Si svolgono in aula o in commissione e si può chiedere di ricevere risposta scritta. nelle due
camere sono state introdotte successivamente le interrogazioni a risposta immediata
interrogazione avente ad oggetto una sola domanda che fa riferimento ad argomento avente
rilevanza d'urgenza. Avviene ogni mercoledì pomeriggio con trasmissione televisiva.

i regolamenti delle camere prevedono le interpellanze urgenti alle quali affiancano quelle
tradizionali. Possono essere presentate dal presidente del gruppo o dal numero di deputati
non inferiore a 30.

ATTI PARLAMENTARI DI INDIRIZZO

I regolamenti parlamentari prevedono atti che mirano indirizzare l'attività del governo:
 la mozione, può essere presentata da un presidente di un gruppo o da 10 parlamentari
della camera e da 8 parlamentari del Senato. Lo scopo è quello di determinare una
discussione della camera su questioni che incidono sull'attività del governo.
 la risoluzione, può essere proposta in commissione. Lo scopo è quello di manifestare
un orientale sento definire un indirizzo.
 L'ordine del giorno, è un atto di indirizzo rivolto al governo accessorio, si inserisce
nella discussione in un altro atto serve dettare direttive su come una legge deve
essere applicata. Non produce effetti al di fuori dei rapporti tra governo e camera.

LE INCHIESTE PARLAMENTARI

La costituzione attribuisce a ciascuna camera la facoltà di istituire commissione


d'inchiesta, su materie di pubblico interesse mi potevi limiti dell'autorità giudiziaria. Potere
monocamerale. l'oggetto dell'inchiesta deve riguardare una materia di pubblico interesse
quindi esclude inchieste su singole persone e eventi determinati. le camere però potrebbero
porre il nievo anche a fattispecie singolari. Il problema delle inchieste parlamentari che si
svolgono parallelamente alle indagini giudiziarie. l'inchiesta parlamentari può far valere la
responsabilità politica. Delle due commissioni si intrecciano fra di loro.
gli obiettivi dell'inchiesta e la verità dei mezzi di azione postulano che la commissione abbia
il potere di apporre il segreto sulle risultanze acquisite nel corso delle indagini potendovi
derogare dove non ne derivi danno per l'assorbimento del suo compito. Compare così il
segreto funzionale espressione dell'autonomia costituzionale delle camere.
Nella XII legislatura è stato rimosso il segreto funzionale posto da precedenti commissioni a
beneficio della nuova commissione e dell'autorità giudiziaria la commissione non può
negare degli elementi acquisiti.

La commissione di inchiesta è formata in modo da rispecchiare la proporzione dei gruppi


parlamentari, tutti i gruppi sono rappresentati in seno alla commissione. Questo può portare
delle problematiche di organizzazione.

PARLAMENTO E UNIONE EUROPEA

l'appartenenza dell'Italia all’UE porta il Parlamento di fronte a due esigenze:


- recepire le direttive UE in tempi ragionevoli evitando che si accumulino
determinando la responsabilità dello Stato per la loro mancata immissione
nell'ordinamento interno
- avere cognizione degli indirizzi comunitari e dei progetti di atto normativo
prima che essi siano approvati dagli organi competenti dell'unione europea.

Legge 86/1989, (legge La pergola) Ha introdotto la legge comunitaria recentemente


sostituita dalla legge di delegazione europea e dalla legge europea. Vengono disciplinate
sia la fase che precede l'adozione formale di atti normativi dell'unione europea dai suoi
organi in modo tale da consentire al parlamento la partecipazione nei contenuti, sia la fase in
cui si tratta di dare attuazione nell'ordinamento italiano agli atti europei.

Alla prima fase partecipa il Parlamento con le Regioni e gli enti locali. Viene affidata alla
potestà legislativa concorrente la materia dei rapporti internazionali e con l'unione europea
delle regioni con la conseguenza che potranno formare oggetto di leggi regionali vincolate
ad osservare i principi stabiliti dalle leggi dello Stato.

La seconda fase detta fase discendente riguarda l'andamento dell'ordinamento italiano agli
obblighi comunitari, le leggi comunitarie vengono approvate si iniziative del governo.

PROCESSO DI BILANCIO TRA GOVERNO E PARLAMENTO

La finanza pubblica nella costituzione


l'esercizio dei compiti dello Stato richiede l'uso di risorse finanziarie. hanno costi elevati i
servizi forniti dallo stato ai cittadini e altrettanto elevati sono i costi che lo stato deve
sopportare per pagare gli stipendi della burocrazia e per procurarsi i mezzi con cui erogare i
servizi. Lo stato deve:
- imporre tributi con cui ottenere risorse finanziarie
- erogare la spesa pubblica grazie alla quale i servizi possono essere offerti.
la disciplina delle entrate e della spesa pubblica costituiscono i due aspetti della finanza
pubblica.

Entrate: tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità
contributiva. il sistema tributario è informato a criteri di progressività (art.53).
L'imposizione fiscale è ispirata al principio di progressività  La percentuale di reddito
prelevata dal fisco cresce col crescere del livello di reddito.
nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge.
L'imposizione tributario oggetto di una riserva di legge relativa.

ENTRATE E SPESE PUBBLICHE


articolo 81 cost. = entrate e spese
Il testo originario di questo articolo costituzionale stabiliva:
 Le camere approvano ogni anno il bilancio e rendiconto consuntivo presentati dal
governo
 l'esercizio provvisorio del bilancio non può essere connesso se non per legge e per
periodi non superiori a quattro mesi
 con la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e
nuove spese
 ogni altra legge che importi nuove o maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi
fronte
principio della tendenza al pareggio di bilancio  modello Dello Stato liberale
Imposto l'obbligo di copertura delle leggi di spesa cioè ogni spesa nuova deve essere coperta
con una nuova entrata tributaria o con una riduzione delle spese. o con l'accensione di un
prestito in relazione al quale la medesima legge dovrebbe aver predisposto le nuove entrate
tributarie necessarie per il pagamento degli interessi maturati.

La legge di bilancio preventivo avrebbe dovuto limitarsi a fotografare la legislazione di


spesa già adottata con la relativa copertura.

A partire dagli anni 60 la gestione della spesa cambiò: affermando teorie economiche che
secondo cui un bilancio in disavanzo può servire a rilanciare l'economia ed a creare nuovi
posti di lavoro.
inoltre aumentava pressione degli interessi settoriali che rivendicavano benefici e ha indotto
la classe politica a concedere tali benefici per conquistare il loro consenso finanziandoli con
l'indebitamento.
Inoltre si richiedeva che in sede di approvazione di bilancio si potesse operare un riesame
delle decisioni di spesa e una programmazione della spesa pubblica.

Gli anni 70 hanno visto la crescita della spesa pubblica, del disavanzo di bilancio e del
debito pubblico. Le spese venivano finanziate con l’emissione da parte della Banca d'Italia
di nuovo moneta e con l'acquisto dei titoli di debito pubblico dalla banca centrale.
Il risultato di tali tendenze è stato un alto tasso di inflazione con penalizzazione dei risparmi
e dei redditi fissi.
1978 primo tentativo di mettere in ordine i conti pubblici - si è introdotto l'istituto della
legge finanziaria, la manovra di bilancio avrebbe dovuto servire a programmare la politica
finanziaria dello Stato. per evitare una gestione disordinata della finanza pubblica e la
crescita incontrollata del debito nella sede di decisione del bilancio si sarebbe dovuto fissare
il tetto del ricorso al mercato per finanziare il debito pubblico.

vi è un problema l'articolo 81.3 che definisce il divieto di stabilire nuovi tributi nuove spese.
soluzione introduzione della legge finanziaria, legge elaborata in parallelo alla legge di
bilancio è approvato ogni anno. sostituita dalla legge di stabilità, preceduta da un
documento di programmazione economica finanziaria doveva:
 fissare l'entità del disavanzo voluto e il tetto del ricorso al debito
 riassestare la legislazione tributaria di spesa preesistenti e fissare l'ammontare dei
fondi da utilizzare per la copertura di leggi di spesa.
 doveva essere votata prima della legge di bilancio

tra gli obiettivi di questa riforma cioè quello di contenere il disavanzo e il debito pubblico
con la preventiva predeterminazione del livello. le cose andarono diversamente: in sede di
approvazione della legge finanziaria venivano inserite le più disparate disposizioni di spesa,
attraverso emendamenti parlamentari e l'entità del disavanzo e del ricorso all'indebitamento
vennero stabiliti solo alla fine di questo processo decisionale. La conseguenza è stata la
crescita del disavanzo del debito pubblico.
Creazione dell’UEM ah ristabilito tra le situazione.

nell'ambito di decisioni interne di attuazione degli obblighi europei nei confronti dei
soggetti pubblici dotati di poteri di spesa si è provveduto al patto di stabilità interno 
regioni province concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica
impegnandosi a ridurre il disavanzo e a ridurre il rapporto tra il proprio debito del PIL.
il patto prevede sanzioni a carico di enti che non raggiungono gli obiettivi fissati.
questi interventi hanno paura di te la riduzione del disavanzo è consentito all'Italia di entrare
nell'eurozona.

ma il debito pubblico è rimasto elevato. le crisi delle finanze pubbliche non dopo esplose nel
2001 colpito anche l'Italia. invito pubblico è troppo elevato cresce la preoccupazione che lo
stato possa non essere in grado di rimborsarlo e quindi il rischio assunto da chi compra i
titoli di debito pubblico. cresce anche il prezzo che lo stato deve pagare per ottenere il
prestito.
CIRCOLO VIRTUOSO il debito elevato fa aumentare i tassi di interesse e di
conseguenza aumentano i costi che lo stato deve sostenere e quindi il debito aumenta.
LA RIFORMA COSTITUZIONALE DEL 2012 È L'INTRODUZIONE DEL PRINCIPIO
DI EQUILIBRIO DEL BILANCIO

fiscal compact  impone il principio del pareggio di bilancio da sancire a livello


costituzionale.
il nuovo testo dell'articolo 81 prevede che lo stato assicura l'equilibrio tra le entrate e le
spese del proprio bilancio tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo
economico, si è parlato di equilibrio di bilancio e non di pareggio. il principio si applica a
tutte le pubbliche amministrazioni.

il nuovo testo dell'articolo 97 cost.  stabilisce che le pubbliche amministrazioni assicuro


l'equilibrio dei bilanci la sostenibilità del debito pubblico.

il nuovo articolo 81.2  stabilisce che ricorso all'indebitamento è consentito solo al fine di
considerare gli effetti del ciclo economico e al verificarsi di eventi eccezionali.

la fondamentale garanzia dell'equilibrio è data dal divieto di ricorso all'indebitamento. le


nuove regole di bilancio sono estese alle regioni e agli enti locali. modificato anche
l'articolo 119 cost. hanno autonomia finanziaria nel rispetto dell'equilibrio dei relativi
bilanci e concorrono ad assicurare l'osservanza dei vincoli economici finanziari derivanti
dall'unione europea.
la legge per arrivare a ciò, deve essere approvata a maggioranza assoluta dei componenti
delle camere rispetto ai principi definiti dalla legge costituzionale
scostamento temporaneo degli obiettivi stabiliti dei documenti di programmazione
finanziaria al fine di raggiungere l'equilibrio sono dati solamente in eventi eccezionali quali:
- periodi di grave recessione economica
- eventi straordinari
la legge istituito l'ufficio parlamentare di bilancio organismo indipendente per l'analisi
e la verifica degli andamenti di finanza pubblica e per la valutazione dell'osservanza delle
regole di bilancio.

esercizio finanziario chiude il 31 dicembre i risultati della gestione sono esposti nel
rendiconto generale dello Stato, che il governo deve presentare entro il 30 giugno
dell'anno successivo previo giudizio di parificazione Della Corte dei conti. esso deve essere
approvato dal Parlamento.
il rendiconto consente di verificare la modalità con cui ciascuna amministrazione ha dato
attuazione alle previsioni del bilancio. esso comprende:
 il conto del bilancio, illustre risultati della gestione finanziaria rispetto alle
previsioni dando evidenza la gestione di competenza di cassa.
 il conto generale del patrimonio, descritte le variazioni intervenute nel patrimonio
dello Stato e la situazione patrimoniale finale accordando la gestione del bilancio.

IL CICLO DI BILANCIO TRA VINCOLI EUROPEI AUTONOMIE TERRITORIALI


Modificata la disciplina legislativa del processo di bilancio con due obiettivi:
a) contenere il disavanzo dell'indebitamento trasportando sul piano interno i vincoli
derivanti dal patto di stabilità
b) evitando che in un sistema con diversi livelli territoriali di governo la moltiplicazione
dei centri di spesa portasse a comportamenti contrastanti con i vincoli europei.
La riforma del processo di bilancio si qualifica come i principi fondamentali di
coordinamento della finanza pubblica, che si stendono nell'ambito della pubblica
amministrazione e alle amministrazioni statali. il raccordo tra le autonomie territoriali e
stato assicurato dal patto di stabilità interno e dal patto di convergenza.

Non è tenuto ad inviare entro il 10 luglio linee guida per la realizzazione della finanza
pubblica alla conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica. che deve
esprimere il suo parere entro il 15 settembre e il governo definisce il contenuto del patto di
stabilità interno.
il patto di convergenza compito di assicurare la convergenza dei costi e dei fabbisogni
standard nei livelli di governo. confronto con autonomie locali in sede di conferenza
unificata.
il contenuto viene fissato dal documento di economia e finanza. la legge di bilancio potrei
introdurre le norme necessarie a garantire l'attuazione del patto di stabilità e a realizzare il
patto di convergenza.

strumenti della programmazione:


- documento di economia e finanza (Def):
- La nota di aggiornamento del Def
- il disegno di legge di bilancio
- il disegno di legge di assestamento
- gli eventuali disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica

DAL LIBRO PAG. 269-270-271-272

PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA


capo dello Stato in forma di governo

nei sistemi parlamentari il capo dello Stato è un organo che può assumere ruoli politico
costituzionale differenti oscillano tra organo di garanzia costituzionale e organo
governante. nel primo caso il presidente della Repubblica dovrebbe restare estraneo alle
scelte che riguardano l'indirizzo politico e dovrebbe servire a garantire il corretto
funzionamento del sistema costituzionale. e secondo caso tutte le volte in cui la politica dei
partiti non sa trovare una soluzione dovrebbero assumere il ruolo di decisore politico di
ultima istanza.

Presidente della Repubblica distinto e autonomo dal governo e il capo dello Stato e
rappresenta l'unità nazionale, la costituzione si limita a:
- fissare alcune caratteristiche dell'organo
- attribuirgli alcuni poteri
- porre alcuni sicuri limiti all'esercizio degli stessi poteri, Tra i quali troviamo la
controfirma da parte del governo dei suoi atti e non può nominare il governo.
- Sancire e garantire la sua irresponsabilità politica

Se la collezione si forma dopo le elezioni e di rapporti tra i partiti sono instabili il ruolo del
presidente della Repubblica si espande e in capo a lui misero delle decisioni politiche come
quelle nella scelta le presidente del consiglio o quella se sciogliere o meno le camere.
Sei rapporti tra i partiti sono stabili il capo dello Stato si limita ad esercitare i suoi poteri per
garantire il rispetto dei valori costituzionali.

I poteri del capo dello Stato sono a fisarmonica, In certe fasi politiche si contraggono in
altre.

L'ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA


il presidente della Repubblica eletto dal Parlamento in seduta comune integrato dai delegati
regionali eletti dai consigli, rappresentanza delle minoranze.
articolo 84, segnala i requisiti per essere eletto PDR:
- la cittadinanza italiana
- avere cinquant'anni
- godere dei diritti civili e politici

incompatibilità del presidente della Repubblica con qualsiasi altra camera.


alle elezioni si procede:
1. per iniziativa del presidente della Camera, 30 giorni della fine del mandato prima
convoca il Parlamento in seduta comune e i delegati regionali.
Se le camere siano sciolte o se mancano meno di tre mesi dalla loro cessazione
l'elezione del PDR avverrà ad opera delle nuove camere entro 15 giorni dalla loro
riunione.
Si vuole evitare che l'elezione del PDR avvenga durante un periodo elettivo per evitare che
le lezioni del capo risulti condizionata dalla conflittualità tra i partiti e che il nuovo
presidente sia eletto da un Parlamento legittimo.
2. Elezione avviene a scrutinio segreto e con la maggioranza dei 2/3 dell'assemblea,
dopo il terzo oscurino richiesta sulla maggioranza assoluta.
3. Una volta eletto il presidente della Repubblica presente giuramento di fedeltà di
fronte al Parlamento in seduta comune Dove fa un discorso nel quale illustra quali
sono i principi come intende ispirare le proprie funzioni

il mandato presidenziale decorre dalla data del giuramento e dura 7 anni. durante il mandato
disporre di un assegno personale e di una dotazione a dipendenze del presidente disposta
una struttura amministrativa: segretariato generale della Presidenza della Repubblica.

La cessazione della carica può avvenire:


 conclusione del mandato
 morte
 impedimento permanenti
 dimissioni
 decadenze perfetto già di uno dei requisiti di eleggibilità
 sentenza di condanna nella Corte costituzionale per reati di alto tradimento della
costituzione
In caso di dimissioni il presidente divenne senatore a vita

LA CONTROFIRMA MINISTERIALE

La costituzione stabilisce che nessun altro il presidente della Repubblica è valido se non è
controfirmato dai ministri che nessuno nella responsabilità e gli altri che hanno valore
legislativo e altri indicati dalla legge sono controfirmati anche dal presidente del Consiglio
dei ministri. la controfirma la firma apposta da un membro del governo sull'atto
sottoscritto dal PDR, era requisito di validità e la sua approvazione rende il responsabile del
presidente dell'atto trasferendo la responsabilità al capo del governo.

Tra gli atti che sono emanati dal PDR bisogna distinguere tre categorie che differenziano a
seconda del soggetto che decide del contenuto dell'atto:
a) Gli atti che sono adottati dal PDR contenuto deciso dal governo (formalmente
presidenziali e sostanzialmente governativi)
b) Gli atti adottati dal PDR I cui contenuti sono decisi dallo stesso presidente
(formalmente sostanzialmente presidenziali)
c) gli atti adottati dal PDR il cui contenuto decise dall'accordo tra presidente è il
governo (atti complessi Eguali)
LIBRO

LA RESPONSABILITÀ DEL PRESIDENTE


Il principio fissato dalla Costituzione e le responsabilità del presidente della Repubblica.
Egli non può essere chiamato a rispondere della responsabilità politica, la costituzione non
ha previsto la rimozione anticipata della carica del presidente della Repubblica.

la responsabilità giuridica del presidente della Repubblica occorre distinguere gli atti posti
in essere nell'esercizio delle sue funzioni da quelli che adotta come cittadino.
Per i primi la costituzione prevede una responsabilità penale per i reati di alto tradimento e
attentato alla costituzione, al di fuori di queste ipotesi il presidente giuridicamente
irresponsabile.
Per gli altri atti la costituzione ritiene che il capo dello Stato sia penalmente responsabile per
i fatti connessi come reati e de nell'esercizio delle sue funzioni Ed è civilmente responsabile
al pari di qualsiasi altro cittadino l'azione penale sarebbe improcedibile per tutta la durata
del mandato.

LA SOLUZIONE DELLA CRISI DEL GOVERNO NOMINA DEL PRESIDENTE DEL


CONSIGLIO
Per la soluzione della crisi di governo il capo dello Stato dispone di due poteri:
- potere di nomina del presidente del consiglio
- potere di sciogliere anticipatamente il Parlamento senza aspettare la fine della
legislatura
nel parlamentarismo maggioritario tali atti costituiscono le rettifiche di decisioni sostanziali
prese da altri. nella prima e il corpo elettorale che scegli la maggioranza, nella seconda è il
governo che propone lo scioglimento.

nei sistemi in cui le maggioranze e governi si formano dopo le lezioni attraverso l'accordo
tra i partiti i poteri di nomina del presidente del consiglio di scioglimento anticipato assume
una funzione politico costituzionale diversa Perché l'esercizio dei suoi poteri può
influenzare la soluzione della crisi.
La funzione di intermediazione politica si basa su due pilastri
1. la costituzione attribuisce al presidente della Repubblica la nomina del presidente del
consiglio e precisa che il governo entro 10 giorni dalla sua formazione deve
presentarsi alle camere per ottenere la fiducia, evitando che il PDR nomini i suoi
governi contro il Parlamento non ottenendo la fiducia e costringendolo alle
dimissioni.
2. Il sistema politico partitico con collezioni post elettorali Il presidente della
Repubblica utilizza strumenti che servono al potere di nomina: consultazioni
mandato esplorativo

La SOLUZIONE DELLA CRISI LO SCIOGLIMENTO ANTICIPATO DEL


PARLAMENTO

Disposizione costituzionale sullo scioglimento anticipato:


- Il capo dello Stato può sciogliere entrambe le camere o anche una sola di esse
- prima di sciogliere le camere deve sentire i loro presidenti, non vincolante
- il potere di scioglimento anticipato non può essere esercitato negli ultimi sei
mesi del mandato presidenziale salvo che essi coincidono con negli ultimi sei
mesi della legislatura semestre bianco

L'altro discioglimento potrebbe essere configurato come:


- potere presidenziale se il divieto di scioglimento nell'ultimo periodo del
mandato serve ad evitare che il presidente sciolga le camere nella speranza che
il nuovo Parlamento sia favorevole alla sua rielezione
- Potere governativo, con la controfirma si esclude che il presidente possa
decidere da solo ma potrebbe giustificare un'interpretazione che presupponga
l'esistenza di una proposta del governo.
- decisione demandata ad entrambi ci troviamo di fronte atti complessi.
Per decidere chi sceglie di sciogliere anticipatamente il Parlamento occorre porre attenzione
sull'equilibrio complessivo della forma di governo.
- nel parlamentarismo maggioritario la decisione sostanziale si è esposta al capo
del governo
L'ESPERIENZA ITALIANA

Il fatto che l'Italia abbia operato con il parlamentarismo maggioritario spiega perché lo
scioglimento è stato considerato come atto complesso il capo dello Stato svolgeva la
funzione di intermediazione politica cercando di fare coagulare una coalizione capace di
esprimere il governo se ogni tanto al team si procedeva allo scioglimento.
Le elezioni con sistema elettorale proporzionale consentono di misurare il consenso di cui
ciascun partito gode. Voi ciascun partito può far valere la propria forza politica che deriva
dal consenso delle elezioni perciò lo scioglimento anticipato viene deciso insieme dal capo
dello Stato e dal governo.

voi scioglimento anticipato= extrema ratio, solo se il presidente non è in grado di


esprimere nessuna maggioranza e governo si procede allo scioglimento.
Scioglimento funzionaleil decreto di scioglimento da parte del presidente certifica la
volontà delle forze politiche di porre fine alla legislatura, autoscioglimento.

Nel 1994 successe che non ci fu nessuna crisi di governo, il governo conservava il segno
parlamentari eppure Il capo dello Stato indice lo scioglimento anticipato, Dicendo alle
camere che il motivo dello scioglimento poi il risultato del referendum dove vedeva
l'esigenza del popolo di avere un nuovo Parlamento.

Per la ricostruzione dello scioglimento come atto complesso l'individuazione che sia
presupposti non li possibilità del Parlamento di esprimere una maggioranza presupponevano
un assetto della forma di governo sistema elettorale proporzionale una riforma post
elettorale

DOPO LO SCIOGLIMENTO L'ORDINARIA AMMINISTRAZIONE

Una volta deciso lo scioglimento delle camere a seguito di una crisi di governo, è il governo
dimissionario che controfirma il decreto di scioglimento e resta in carica per l'ordinaria
amministrazione.

ATTI FORMALMENTE E SOSTANZIALMENTE PRESIDENZIALI

A) Gli atti di nomina, gli altri con il quale il PDR nomina:


- 5 senatori a vita
- 1/3 dei giudici costituzionali, tale decreto controfirmato dal presidente del
Consiglio dei ministri, la controfirma certifica la sulla regolarità del
procedimento seguito
B) il rinvio delle leggi, come messaggio motivato può rinviare una legge alle camere
per una nuova deliberazione deve contenere i motivi del rinvio.
C) i messaggi presidenziali, il presidente della Repubblica può inviare messaggi liberi
alle camere, di solito si devono trattare di atti con i quali presidente della Repubblica
intende stimolare l'attività parlamentare di suo problemi da lui ritenuti cruciali per la
vita del paese
D) Esternazioni atipiche, Manifestazioni del pensiero presidenziale i cui destinatari
sono la pubblica opinione o il popolo. manifestazioni dai presidenti della Repubblica
che non assumono le forme previste dalla costituzione per i messaggi. sono
riconducibili a queste i messaggi alla nazione il discorsi pubblici ecc.. Si sottraggono
alla controfirma e hanno come destinatari cittadini, si instaura un circuito politico
alternativo nel quale il PDR, Si pone il rapporto diretto con il corpo elettorale. Si
amplia questo fenomeno eventi di crisi del sistema.
E) la convocazione straordinaria delle camere diretta garantire il funzionamento delle
istituzioni costituzionali contro prevaricazione della maggioranza

ATTI FORMALMENTE PRESIDENZIALI SOSTANZIALMENTE GOVERNATIVI

Sono i seguenti:
a) Emanazione degli atti governativi eventi valori di legge, i decreti legislativi,
decreti legge, regolamenti del governo. è il governo che determina il contenuto
dell'atto e poi il presidente emana. si ritiene che il capo può entrare nel procedimento
esercitando un controllo di legittimità e di merito costituzionale sull'atto con la
conseguenza per ciò che il presidente della Repubblica e tenuto ad emanare l'atto
b) L'adozione con la forma del decreto presidenziale degli atti del governo, Della
nomina dei funzionari dello Stato. La legge ha individuato quali atti devono essere
emanati con DPR riducendo il numero, alcune leggi di settore hanno previsto per atti
governativi la forma del decreto del presidente del Consiglio dei ministri
(D.P.C.M.) O dai ministri (d.m.).
c) La promulgazione della legge, è attribuita al capo dello Stato deve provvedervi
entro un mese dall'approvazione parlamentare:
La formula di promulgazione:
o accerta che la legge è stata approvata dal medesimo testo di entrambi i
rami del Parlamento
o manifesta la volontà di promulgare la legge
o ne ordina la pubblicazione nella raccolta ufficiale degli atti normativi
della Repubblica italiana
o obbliga chiunque ad osservarle a farla osservare come legge dello Stato
d) la rettifica dei trattati internazionali, Predisposti al governo e autorizzati dal
Parlamento aggregamento dei rappresentanti diplomatici esteri la dichiarazione dello
Stato di guerra previa deliberazione delle camere. al capo dello Stato sono affidati il
comando delle forze armate in la Presidenza del consiglio supremo di difesa. il capo
dello Stato non può assumere decisioni aventi carattere tecnico militare ne disporre
delle forze armate o assumerne il comando sostanziale. il capo dello Stato ha il potere
di essere informato dal governo sui contenuti della politica estera e della difesa ed
esercita i poteri connessi al consiglio supremo di difesa.
e) la concessione della grazia e la commutazione delle pene, si riferiscono a persone
singole e consistono nel condono totale della pena irrogata. Per lungo tempo siete
indecisi si affilare la garanzia al PDR o al governo, e sia definita la garanzia come
atto complesso. recentemente la Corte costituzionale ha ribaltato la situazione
configurandola grazie come un atto formalmente sostanzialmente presidenziale. il
presidente della Repubblica e il titolare del potere di grazia escludendo che il
ministro possa esercitare un potere di veto. la controfirma per la validità del decreto
di grazia si limita ad attestare la completezza e la regolarità del procedimento.
f) la costituzione affida al capo dello Stato i poteri:
 autorizzare la presentazione alle camere dei disegni di legge governativi
 indire le elezioni delle nuove camere fissando nella prima riunione
 indire il referendum popolare
 conferire le onorificenze della Repubblica
 emanare il decreto di scioglimento dei consigli regionali e la rimozione del
presidente della giunta abbiano contrari alla costituzione.

GLI ATTI COMPIUTI NELLA QUALITÀ DI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO


SUPREMO DI DIFESA E CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA

il capo dello Stato opera come presidente di un organo collegiale e gli atti posti in essere si
fondono con la volontà del collegio. è attribuita la Presidenza del consiglio supremo di
difesa, di questo organo forno parte il presidente del Consiglio dei ministri che svolge la
funzione di vicepresidente alcuni ministri il capo di Stato maggiore della difesa. le
competenze si stendono in materia di difesa e alla determinazione dei criteri per lo
svolgimento di tale attività.
la titolarità dei poteri militari di difesa del governo risponderà dinanzi al Parlamento
nell'esercizio dei suoi poteri e il PDR, di convocazione formazione dell'ordine del giorno
nomina e revoca del segretario del consiglio.
consiglio superiore della magistratura, l'attività presidenziale si fonde con quella del
collegio e quindi non vi sono atti del presidente della Repubblica ma solamente del
presidente del consiglio della magistratura il capo dello Stato ha un potere di rinvio generico
emana provvedimenti sullo status giuridico dei magistrati ordinari.

LA SUPPLENZA DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

è il presidente del Senato che supplisce al presidente della Repubblica. la supplenza è un


istituto che consente la continuità della funzione presidenziali anche se il capo dello Stato
non può adempierle. gli impedimenti si distinguono in:
- impedimenti temporanei, il presidente del Senato svolgere funzioni
presidenziali assumendo la funzione di supplente, cassa l'impedimento
cessa la supplenza e il PDR riacquista le sue funzioni.
- impedimenti permanenti, morte o dimissioni, scatta la supplenza del
presidente del Senato, mentre il presidente della Camera deputati avvia
le elezioni del nuovo presidente della Repubblica.

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