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SISTEMA POLITICO

la costituzione è paragonabile alla colonna vertebrale dei vertebrati senza di quella il corpo
di tali soggetti non può essere retto vale lo stesso per la costituzione senza la quale il sistema
politico di una nazione non può essere completo. non si può comprendere quello che accade
in un sistema politico senza la conoscenza della sua costituzione.
la costituzione come manifesto politico - valori politici e implicazioni rivoluzionarie
sommovimenti politici nel tempo hanno imposto ai vari popoli di riformare le regole della
convivenza sociale. ogni accadimento storico negativo si chiude con l’apertura del processo
costituente i problemi che hanno portato a questi eventi cercano una risposta nella nuova
costituzione.
la costituzione è un documento fondamentale che afferma una visione politica
dell’organizzazione sociale, contiene le soluzioni istituzionali per la realizzazione degli
obbiettivi.
prima costituzione alla quale si fa riferimento è quella americana che ha un preambolo dove
va a presentare l’importanza della costituzione in Italia non c’è un preambolo ma c’è l’art. 1
la costituzione è un testo normativo, una fonte del diritto da cui derivano:
 Diritti
 Doveri
 Obblighi
 Divieti
 attribuzione di poteri e regole per il loro esercizio
USI DEL TERMINE COSTITUZIONE
Descrittivo  utilizzato da sociologi e politologi, interessati a come un sistema giuridico
vive. essi all'utilizzo della costituzione come testo normativo assumono un atteggiamento
esterno pensano che crea aspettative sul funzionamento delle istituzioni anche se fanno delle
proposte di riforma delle regole costituzionali quindi esercitano un contro senso.
Manifesto politico  storici e filosofi interessati a capire l'origine di un documento
importante per la storia e il pensiero politico. Ad essi interessa ricostruire gli eventi politici
che hanno ispirato i padri fondatori del testo costituzionale ambientarli nel loro contesto
eseguire i cambiamenti intervenuti.
testo normativo giuristi serve loro per decidere se un determinato atto sia conforme o
difforme rispetto alla costituzione quindi classificabile come legittimo o meno. è importante
interpretare un testo per adeguare il comportamento che si deve giudicare alle formulazioni
scritte. il problema che ricorre e ciò che in realtà volevano dire i padri costituenti e ciò che il
testo costituzionale è capace di esprimere oggettivamente oggi.
non tutti i sistemi politici hanno un testo normativo chiamato costituzione anche se hanno
una costituzione descrittiva. Grazie al costituzionalismo la costituzione. non tutti le nazioni
moderne hanno una costituzione scritta un esempio è il Regno Unito che non ha mai sentito
la necessità di emanare un atto appunto i testi costituzionali furono emanati in Inghilterra in
ogni momento di crisi che richiedeva una nuova regola costituzionale. (magna carta
Giovanni senza terra ecc..).
costituzione come documento frutto di un atto di volontà attraverso la costituzione il potere
politico tende a consolidarsi dotarsi di un insieme di regole fondamentali a cui dovrà
soggiacere.
ordinamento costituito vuole uscire da una situazione precaria con l'emanazione della
costituzione.
Il potere costituente è il momento fondativo di un pubblico potere su una comunità
nazionale; segna il passaggio tra due fasi storico-giuridiche e politiche diverse. Con la
Costituzione, infatti, si esaurisce il potere costituente (prima del quale vi è il caos) ed inizia
il potere costituito.
Potere costituente primo di esso non vi è nulla alla base di questo si forma il potere
costituito ovvero la costituzione
Post fascismo in Italia assemblea costituente – elezioni- capo dello stato de Gasperi dopo
l’emanazione della repubblica.

Con la cost si esaurisce il potere costituente ed inizia il potere costituito. il potere costituente
e il potere libero l'unico potere libero appunto prima di esso c'è il caos non c’è nessuna
regola preesistente che lo vincola. solitamente il potere costituente si basa su una guerra la
caduta di un regime politico la presa del potere da parte dei suoi oppositori e una
rivoluzione.

Con il referendum istituzionale del 1946 si poneva comunque qualche limite riguardo
all'assemblea costituente e si vieta di modificare la forma repubblicana con gli stessi
strumenti con cui avveniva la revisione costituzionale. La decisione presa dal popolo
attraverso il referendum non può essere rinnegata senza andare a ledere la legalità
costituzionale.

Nuovo regime deve ottenere il consenso interno perché nessun regime può durare a lungo
con solo la violenza e coercizione. Le regole che vengono introdotte nella costituzione
devono essere approvate dalla maggioranza di forze politiche e dalla maggioranza della
società.
Il consenso esterno ovvero quello degli altri stati, si esprime attraverso la pratica del
riconoscimento internazionale. Con il riconoscimento lo stato ottiene l'approvazione degli
altri Stati o almeno la constatazione che esso esista com'è Stato sovrano
Il nuovo regime politico per affermarsi deve fornire delle garanzie che sono scritte
all'interno della costituzione. Le regole a cui si sottopone regime politico devono servire da
garanzia:
 Nei confronti delle forze politiche
 nei confronti dei cittadini
 nei confronti degli altri Stati
Le costituzioni sono dei fenomeni storici e si basano su come rimediare alle problematiche
del vecchio regime per questo viene distinzione tra costituzioni rigide e flessibili.

FLESSIBILI le costituzioni che non prevedono un procedimento particolare per la loro


modificazione la quale avviene con l’attività legislativa. non è prevedibile una forma di
controllo giudiziario della corrispondenza delle leggi alla costituzione. (sovrano assoluto,
800, brevi)
RIGIDE dispongono per la modifica del testo costituzionale di un procedimento
particolare rispetto a quello delle leggi ordinarie. in questo caso il giudice che deve
controllare che non vengano applicate le leggi contrarie alla costituzione. (900, lunghe
disciplina regole generali dell'esercizio del potere pubblico e della produzione delle leggi
contengono principi e disposizioni).

DIFFERENZA FRA QUESTI DUE TIPI DI COSTITUZIONE è LO SCOPO


Le costituzioni flessibili segnavano la fine del potere assoluto il sovrano giurava di
rinunciare ad esercitare il potere e di sottoporsi alla legge. E che la legge non sarebbe più
stato prodotto della sua volontà ma di un procedimento legislativo con la quale si realizzava
la convergenza tra re e Parlamento.
SCOPO DELLA COSTITUZIONE FLESSIBILE - passaggio del potere del re al
Parlamento procedimento di codecisione.

Il procedimento legislativo era una norma contenuta all'interno delle costituzioni


dell'Ottocento forma giuridica con cui si esprimeva l'accordo tra re e Parlamento in merito
alla decisione da prendere. La disciplina delle libertà fondamentali erano affidate alla legge
la fonte legittima dell'autorità era la legge e il suo procedimento di formazione. la
costituzione esaurito la sua funzione normativa.
Un esempio di costituzione flessibile lo statuto albertino concesso da Carlo Alberto nel
1848 con la concessione di queste costituzioni il re rinuncia ad essere un sovrano assoluto.
Grazie alla flessibilità delle costituzioni si garantiva la stabilità dell'ordinamento, Perché una
generazione non può assoggettare le proprie leggi una generazione futura. il potere di
revisione della costituzione che affidato al Re In Parlamento.

Prevaleva l'aspetto della costituzione come manifesto politico pertanto si proclamava li


della concessione. La costituzione poteva essere modificata attraverso la legge cioè
l'accordo fra i due soggetti, Parlamento e re, se quest'ultimi avessero esercitato il potere da
soli la norma costituzionale sarebbe stata considerata violata.
Per quanto riguarda lo statuto albertino si poteva modificare tutto eccetto il principio per
cui ci voleva l'accordo del re delle camere per legiferare. Venne poi posta in seguito La
necessità che il governo può essere un decreto legge con il quale egli legiferava in caso
d'urgenza senza la partecipazione nel Parlamento che aveva il compito di approvarlo. Mi
sono state delle situazioni in cui il Parlamento era contrario al decreto legge del governo
considerato come appropriazione del potere legislativo.
LA COSTITUZIONE DELL’800- Flessibile nella parte in cui non si sostituisce alla legge,
rigida nella parte in cui attribuisce la sovranità la legge.

COSTITUZIONE RIGIDA

Le costituzioni rigide pretendono che le loro disposizioni abbiano forze regolativa e siano
trattate come inderogabili. Quando parliamo della prima costituzione moderna parliamo
della costituzione americana nel 1787 ed era una costituzione considerata rigida si forma
attraverso un patto fra Stati sovrani che decidono di trasferire la propria sovranità allo stato
federale. Una serie di regole che disciplinano i poteri attribuiti allo stato centrale i rapporti
degli Stati membri tra loro e lo stato federale; queste regole non possono mutare se non con
il consenso degli Stati membri.
All'interno della costituzione rigida è presente una componente pattizia nella quale si vuole
garantire che la maggioranza che ottiene il potere alle elezioni non minacci la minoranza.

La costituzione rigida è frutto di un compromesso è considerata lunga perché ogni


componente accetta l'accordo a condizioni che i propri interessi siano garantiti da regole
costituzionali e un giudice deve assicurarsi il rispetto del compromesso.

La costituzione rigida contiene due tipi di garanzie:


 procedimento di revisione costituzionale
 il controllo di legittimità della legge

Procedimento di revisione costituzionale: per ottenere la modifica della costituzione


bisogna raggiungere consensi più ampi bisogna adeguarsi alle stesse condizioni che hanno
portato al compromesso iniziale. Ogni costituzione vuole raggiungere un punto di equilibrio
tra due esigenze:
 stabilità delle regole costituzionali e della sottrazione di esse alla volontà delle
maggioranze politiche
 adeguamento delle regole ai problemi

il controllo di legittimità della legge: È necessario in questo caso che vi sia un'autorità
capace di verificare che quelle procedure siano rispettate. È necessario che questo giudice si
estraneo sia alla maggioranza che ha il carattere rappresentativo infatti essere chiamata
garantire i limiti posti dalla costituzione ai poteri della maggioranza e all'applicazione del
principio rappresentativo e maggioritario.

COSTITUZIONE SCRITTA E DIRITTO COSTITUZIONALE


Ognuno dei milioni di articoli delle leggi in vigore può essere un giorno impugnato ossia
portato davanti alla Corte costituzionale affinché né venga verificata la compatibilità con
gli articoli della costituzione. entrambi gli articoli contengono norme giuridiche differenti.
tutte le leggi devono rispettare la norma costituzionale e possono essere giudicate in
rapporto quest'ultima.
Oltre 139 articoli della costituzione vi sono altre componenti che vanno a formare il diritto
costituzionale:
- le leggi costituzionali alcune manate per modificare disposizione della costituzione
altre previste dalla costituzione stessa
- tradizioni costituzionali di cui siamo eredi.
- La giurisprudenza della Corte costituzionale (giudice) rappresenta un lavoro
dispiace specificazione del significato delle disposizioni costituzionali in relazione a
tutti i casi che le vengono prospettati. La Corte deve riportare le sue affermazioni mi
guardo il significato delle disposizioni costituzionali in un sistema omogeneo.
- la legislazione ordinaria: esiste una legislazione di completamento della materia
costituzionale-La legislazione elettorale da cui dipende la funzione della forma di
governo, I regolamenti parlamentari da cui dipendono le regole i rapporti tra
maggioranza e minoranza e il procedimento di formazione delle leggi. La
costituzione la riserva di legge impone alla legge ordinaria dei compiti.
La costituzione emana nozioni che sono elaborate dalla legislazione di settore. La
norma costituzionale è un limite per la legge di settore ma può capitare che il suo
significato non possa intendersi se non facendo riferimento a quest'ultima e si evolva
con essa.

DISPOSIZIONI NORME REGOLE PRINCIPI VALORI E INTERESSI

Quelli sopra scritti sono termini che si intrecciano tra di loro.


1- Valori e interessi, stanno fuori dal diritto e sono obiettivi che muovono il legislatore.
ogni norma cerca di proteggere qualche valore o qualche interesse e cerca di fissare
un punto di equilibrio fra questi contrastanti.
2- Principi, i valori nel diritto entrano come principi, cioè norme dal contenuto generale
e non circostanziato.
3- Regole, i principi sì distinguono dalle regole per il fatto di essere dotati di un elevato
grado di genericità. il principio è reso concreto dalle regole poste dallo stesso articolo
che disciplina i modi in cui si può legittimamente restringere la libertà fisica delle
persone.
4- Disposizioni, principi e regole sono norme giuridiche ovvero costruzioni che gli
interpreti fanno per dare un senso coerente a quello che è il costituente ha scritto
nelle disposizioni. le disposizioni sono parte del testo, enunciati scritti dal legislatore.
5- Norme giuridiche, si possono dividere in sono il significato che ha tali disposizioni
attribuiscono gli interpreti.

LA COSTITUZIONE ITALIANA
La costituzione italiana repubblicana entrò in vigore il 1 gennaio 1948, fu approvata
dall'assemblea costituente eletta col referendum istituzionale.
- costituzione lunga perché un consenso del 90% si è potuto realizzare sommando le
istanze gli interessi e i valori dei componenti.
- costituzione aperta, non pretende di individuare l'equilibrio tra gli interessi ma si
limita ad elencarle lasciando la legislazione successiva il potere di individuare il
punto di equilibrio. Questo carattere sta ad indicare anche la naturale pluralista della
costituzione, ci dice quali valori non devono prevalere, notevole dinamica ad
adattarsi ai tempi.
A volte i critici però definiscono la costituzione italiana invecchiata perché troppo legata
alle sue origini, paralizzata dagli eventi storici negativi del passato, quindi preoccupata
maggiormente di immettere meccanismi di controllo e di garanzia più che assicurare
l’efficienza della macchina decisionale pubblica. Sono delle critiche ingiuste, le costituzioni
sono nate anche per porre dei limiti al potere.

CONTENUTI
La costituzione italiana si compone di diverse parti:
 i principi fondamentali- 12 articoli che contengono norme di principio non collegati
fra di loro, che rappresentano delle promesse ideologiche politiche che costituenti
hanno trascritto traendoli dai loro manifesti politici con la consapevolezza
dell'uguaglianza tra i diversi ideali. All'interno di questi principi sono contenute nelle
disposizioni Di grande rilievo operativo e altre che hanno un significato politico e
non bastano fondare situazioni giuridiche soggettive cioè pretese che un giudice
possa soddisfare direttamente senza rifarsi a strumenti del legislatore.
Le costituzioni prescrivono obiettivi nel legislatore i giudici possono impugnare le leggi che
vanno in direzione opposta agli obiettivi. norme programmatiche sono quelle che si
oppongono hai obiettivi sopraccitati.

DISTINZIONE TRA NORME PRECETTUCE E NORME PROGRAMMATICHE


Una Costituzione può contenere: norme precettive o obbligatorie che racchiudono comandi
giuridici o regolano dei rapporti; e norme programmatiche o direttive che, non contengono
un comando giuridico, ma una enunciazione di principio o una direttiva per il legislatore
chiamato ad emanare le leggi per dare attuazione a tali principi.

Le altre disposizioni vanno lette come compromesso tra principi opposti come l’art.1-2-3.
Nella prima parte della costituzione sono introdotti dei contenuti regolati i rapporti che
l’ordinamento statale ha con le comunità religiose e l’ordinamento internazionale. Mentre
nella seconda parte della costituzione vi sono le garanzie delle libertà individuali e delle
libertà economiche, i modi in cui il popolo esercita la sua sovranità.
CAPITOLO IV
LE FORME DI GOVERNO

FORME DI GOVERNO DELLO STATO LIBERALE


La monarchia costituzionale

Le forme di governo conosciuta dallo stato liberale sono:


- la monarchia costituzionale
- il governo parlamentare
- la forma di governo presidenziale

La monarchia costituzionale si forma nel passaggio tra stato assoluto e stato liberale,
nasce prima in Inghilterra quando il parlamento vede riconosciuti i suoi poteri, dopo le due
rivoluzioni (1649 1688) che sono state determinate dalla reazione alla pretesa assolutistica
del re.
In Europa continentale si forma dopo la rivoluzione francese (1789) trova espresse
disciplina nelle prime costituzioni liberali (statuto albertino ecc..).

essa si caratterizza per la separazione dei poteri tra il Re (esecutivo) e il Parlamento


(legislativo). tra questi due centri di autorità non esisteva alcun raccordo anche se al re
spettavano delle prerogative perché si trovava al vertice dello Stato che gli consentivano di
esercitare la funzione legislativa e giurisdizionale. Il monarca aveva il potere di;
- nominare i ministri (sui collaboratori)
- sciogliere anticipatamente la camera elettiva del Parlamento.
SANZIONE REGIA—> Le leggi non potevano entrare in vigore senza il consenso del Re.
Il parlamento:
- approvava le norme che regolavano i poteri dell'amministrazione (i tributi), dai quali
il potere esecutivo prendeva le risorse.

Questa forma di governo si incentrava sull’equilibrio tra Re e Parlamento. Essi si basavano


in questo modo:
 Re sul principio monarchico-ereditario circoscritto dalla nobiltà.
 Parlamento sul principio elettivo circoscritto dai cittadini abbienti e istruiti
Essi riflettevano anche un equilibrio sociale, tale dualismo era destinato a mutare a seconda
che cambiava l’equilibrio. Per questo motivo si è visto un’evoluzione della monarchia
costituzionale in governo parlamentare.

Il governo parlamentare, tra il re e il parlamento si è inserito il Governo, ha acquisito


autonomia dal Re e cercato consenso nel parlamento. Il governo è nominato dal Re ma può
reggere solo gode della fiducia del parlamento perché è quest’ultimo che deve dare
l’approvazione sulla legge del bilancio annuale sui tributi e sulle norme che servono per il
programma del governo.
RAPPORTO DI FIDUCIA- su questo si basa la forma di governo parlamentare, se viene
meno si hanno le dimissioni del governo.

PARLAMENTO DUALISTA E MONISTA


La forma di governo parlamentare si è formato dopo una serie di passaggi la prima forma
era dualista con le seguenti caratteristiche:
a) Potere esecutivo ripartito tra Capo dello stato e governo.
b) Governo doveva avere una doppia fiducia, del re e del parlamento.
c) Al capo dello stato riconosciuto il potere di scioglimento anticipato del parlamento
che era il contrapposto della responsabilità politica del governo
Il dualismo rispecchiava la monarchia costituzionale per quanto riguarda il punto di
riferimento:
- Monarca – aristocrazia
- Parlamento – borghesia
Questo però ha visto uno sviluppo notevole della società della classe Borghese e ha visto la
circoscrizione del potere del Re a favore di quello del parlamento. Questa fase ha visto
l’affermazione del parlamento monista.

La forma di governo monista in cui il governo ha un rapporto di fiducia con il parlamento


ed il capo dello stato ha un ruolo di garanzia, estraneo al circuito di decisione politica.
Strumento per la trasformazione del ruolo del capo dello stato fu la controfirma  con la
quale si trasferisce al governo la responsabilità per gli atti del capo e l’assunzione da parte
del governo del potere di determinare il contenuto che è stato solo formalmente imputato al
capo.

Monista perché potere nelle mani del PARLAMENTO-GOVERNO (rapporto di fiducia).

FORME DI GOVERNO NELLA DEMOCRAZIA PLURALISTA ED IL SISTEMA DEI


PARTITI

DEMOCRAZIA PLURALISTA si basa sul suffragio universale, libertà di voto e la


segretezza, pluripartitismo e elezioni periodiche.
La cosa che influenza maggiormente questa forma di stato è la presenza di partiti e gruppi
organizzati.
La presenza dei partiti va ad influenzare notevolmente la forma di governo e le norme
costituzionali.

SISTEMA DEI PARTITI numero di partiti e il rapporto tra di essi. Vi sono partiti che
formano coalizioni e partiti che hanno aree ideologiche completamente diverse distanti, in
questo caso parliamo di sistema politico ideologicamente polarizzato (sistema
multipolare- più poli). vi sono dei partiti che non possono essere aggregati a nessuna
coalizione in quanto percepiti per la loro ideologia come partiti nemici dell’ordinamento
democratico (partiti antisistema).
Per questo non può operare il concetto di maggioranza per l’elezione del parlamento e del
governo.
Vi sono sistemi politici invece dove le distanze ideologiche sono minori e si formano delle
COALIZIONI. Sistema pluripartitico ma che si impegna su due poli sistema bipolare.
Alle elezioni emerge con chiarezza la coalizione che ottiene la maggioranza ed esprimerà il
governo.
Sistema bipolare ha le funzioni di un sistema bipartitico due forze alternative che
aspirano alla maggioranza in parlamento e far si che il proprio leader ottenga la funzione di
capo del governo.
L’assenza di contrapposizioni ideologiche permette che il partito vincitore non voglia
eliminare l’altro partito. L’assetto dei partiti condizione il funzionamento della forma di
governo. Tra forma di governo e sistema politico vi è un rapporto di condizionamento
reciproco.

Forme di governo nelle democrazie pluraliste:


 Sistema parlamentare
 Sistema presidenziale (stati uniti d’America)
 Sistema semipresidenziale (Francia)
Si differenziano per il sistema politico.

IL SISTEMA PARLAMENTARE

Esistenza di un rapporto di fiducia tra Governo e Parlamento, il primo costituisce


emanazione permanente del secondo il quale lo costringe alle dimissioni votandogli contro
la sfiducia.
Se il parlamento è bicamerale la fiducia deve essere votata da entrambe le camere
(Italia).
“camera politica” rapporto di fiducia di una sola camera (Germania).
Le crisi e le problematiche relative a questi sistemi di governo sono state causate dal
rapporto di fiducia durante le guerre, creando instabilità dei governi.
Dall’esistenza di contrastare questi pericoli ha preso corpo la razionalizzazione del
parlamentarismo obbiettivo quello di garantire la stabilità del governo e la sua capacità
di realizzare l’indirizzo politico prescelto, sistema che tutela le minoranze.
Le regole del funzionamento del sistema parlamentare vennero tradotte in disposizioni
costituzionali.
La costituzione italiana prevede una forma di governo parlamentare a debole
razionalizzazione.

GOVERNO TEDESCO
Costituzione tedesca 1949 ha previsto una specie di parlamentarismo che attribuisce
maggiore ruolo al capo del governo, il cancelliere federale (cancellierato- forma di
governo).
Cancelliere eletto senza dibattito della camera politica su proposta del presidente federale
(capo dello stato) a maggioranza. Se non si ottiene la maggioranza, nei 14 giorni dopo la
camera può eleggere un altro cancelliere. Decorso il termine è eletto colui che ottiene la
maggioranza assoluta e se ciò non avviene il presidente federale deve decidere se nominarlo
o sciogliere la Camera.
OBBIETTIVI:
- governo in cui viene assicurata la preminenza del Cancelliere dotato di legittimazione
- consentire la formazione del governo senza maggioranza assoluta, rimettendo al capo
dello stato la scelta se mantenere in carica o sciogliere il parlamento.

La sfiducia costruttiva la camera può votare la sfiducia al cancelliere solo se elegge un
successore a maggioranza assoluta (evita crisi al buio, crisi di governo che si aprono senza
che le forze politiche abbiano scelto la soluzione da dare alla crisi, senza la scelta del
governo che andrà a sostituire quello colpito dalla crisi). governo può essere rimosso solo se
c’è un altro pronto.

PARLAMENTARISMO MAGGIORITARIO E PARLAMENTARISMO COMMISORIO

La distinzione fondamentale tra i due:


a) parlamentarismo maggioritario (a prevalenza del governo), presenza di un sistema
bipolare. Le elezioni permettono di dare vita ad una maggioranza politica il cui
leader è il primo ministro (cancelliere o presidente del consiglio=capo del governo).
Gode della legittimazione derivante dal volere popolare e il governo ha il sostegno di
una maggioranza (governo di legislatura – sostenuto dalla maggioranza per la
durata della sua magistratura).
In questo sistema l’elettore vota per i candidati del parlamento nel suo collegio
elettorale.
L’elettore sa che votando per quel candidato al parlamento vota per colui che
assumerà la carica di Primo ministro. La preferenza del leader del partito sia
prevalente rispetto a quella del candidato al parlamento. Il governo dispone
dell’appoggio dalla maggioranza la quale dirigi per ottenere l’approvazione da parte
del parlamento dei propri disegni di legge.
OPPOSIZIONE PARLAMENTARE Alla maggioranza si contrappone il partito o
la coalizione di minoranza. Esercita un controllo politico sulla maggioranza per
poterne pretendere il posto alle successive elezioni.
Il sistema si contraddistingue per le pratica politica dell’alleanza ciclica dei partiti
nei ruoli di maggioranza e opposizione. La funzione di opposizione trova un
fondamento normativo in regole consuetudinarie e nei regolamenti parlamentari

Questo sistema può funzionare in una cultura politica omogenea e può consentire una
democrazia maggioritaria. Diversa è la situazione nelle società divise da fratture
profonde deve essere ricercato l’accordo tra le parti politiche sull’indirizzo politico,
per evitare i conflitti. In queste democrazie si è adottata una forma di governo: il
parlamentarismo a prevalenza del parlamento e arriva ad essere un parlamentarismo
commissorio:
b) il parlamentarismo a prevalenza del parlamento caratterizzato da un sistema
politico che opera seguendo un modulo multipolare, numerosi partiti, con differenze
ideologie e reciproca sfiducia. Sono i partiti dopo le elezioni a concludere accordi
attraverso cui si forma la maggioranza e si individuano la composizione del governo
e chi lo guida.
GOVERNO DI COALIZIONE  il governo può contenere esponenti di tutti i
partiti che fanno parte della maggioranza. Oppure può avere l’appoggio esterno dei
partiti che votano la fiducia (i ministri provengono da un solo partito).
La stabilità del governo dipende dal mantenimento degli accordi tra i partiti di
maggioranza. Se questi vengono meno vi è una crisi di governo.
Debolezza del governo che porta all’accrescimento del ruolo del parlamento e il
governo deve contrattare il contenuto delle leggi con i gruppi presenti al interno del
P. procedura parlamentare ha l’obbiettivo di cercare il compromesso tra minoranza e
maggioranza. Attraverso il COMPROMESSO parlamentare i partiti con ideologie
diverse posso coesistere e creare una fiducia che prima non esisteva – per questo
parlamento commissorio. Questo comporta la garanzia del pluripartitismo e la
competizione fra due partiti durante la campagna elettorale. Elezioni necessarie per
conoscere la forza politica. Dopo di esse i partiti tendono all’accordo commissorio
sull’indirizzo politico e le leggi, perché manca una vera opposizione. Il parlamento è
la sede del compromesso.

PRESIDENZIALISMO
La forma di governo presidenziale in cui il Capo dello stato (presidente):
a. è eletto dell’intero corpo elettorale nazionale
b. non può essere sfiduciato dal voto parlamentare durante il suo mandato, con durata
prestabilita.
c. Presiede e dirige i governi da lui nominati.
STATI UNITI D’AMERICA- il presidente e il vice-presidente sono eletti per un mandato di
4 anni, attraverso una procedura formalmente di doppio grado:
in ogni stato sono eletti gli “elettori presidenziali”, che sono successivamente riuniti in un
collegio ad hoc che procede alla scelta del presidente e del vice presidente. I grandi partiti
(repubblicano e democratico) hanno già individuato i candidati alle due cariche, attraverso
convenzioni nazionali. Quando gli elettori votano per gli elettori presidenziali sanno che
quest’ultimi voteranno per i candidati scelti dai rispettivi partiti e quindi l’elettore va
indirettamente ad esprimere la sua preferenza alla presidenza.
Il presidente:
 è capo dell’esecutivo ha alle sue dipendenze l’amministrazione dello stato federale
 nomina i suoi collaboratori, non sono membri del parlamento. I collabori riuniti
formano il Gabinetto, prive di ogni rapporto con il governo.
 Direzione della politica estera
 Comando delle forze armate
Difronte al presidente c’è il parlamento denominato CONCRESSO, ha struttura
bicamerale. Le due camere sono il Senato (due rappresentati per ogni stato membro-2 anni)
e la camera dei rappresentanti (su base nazionale da deputati con mandato biennale).
Il congresso:
 È titolare del potere legislativo
 Approva il bilancio annuale come autorizzazione per l’amministrazione a spendere.
 Impeachment – in stato di accusa il presidente per gravi reati come corruzione e
tradimento, ma il giudizio finale spetta al senato presieduto dal presidente della corte
suprema.
Presidente e congresso sono indipendenti l’uno dall’altro eccetto alcuni poteri:
 il presidente ha diritto di veto sospensivo delle leggi approvate dal congresso, il
quale può superare quest’opposizione solamente tramite una deliberazione approvata
dalla maggioranza dei due terzi.
 Il congresso ha il potere di approvare le nomine presidenziali ed alcune cariche
pubbliche e la facoltà di convocare funzionari dell’amministrazione per porre
controllo sul presidente.
Vi è pari legittimazione politica perché entrambi la traggono dalla collettività nazionale.
Ma vi è una separazione fra i due poteri:
il presidente è separato dal sostegno parlamentare non esiste il voto di sfiducia, ma non
dispone del potere di scioglimento anticipato e di conseguenza non può contrastare l’ostilità
del parlamento. Vi è quindi un dualismo paritario tra Pres. e Parl.

SEMIPRESIDENZIALISMO

la forma di governo semipresidenziale, si caratterizza dai seguenti elementi:


a. Il capo dello stato è eletto direttamente dal corpo elettorale della nazione- carica
prestabilita
b. Presidente indipendente dal parlamento non c’è la fiducia ma si fornisce di un
governo da lui nominato
c. Il governo deve avere la fiducia del parlamento
d.
Tale struttura del potere del governo ha due teste:
- Il presidente della repubblica, legittimazione del popolo direttamente, no fiducia
- Il primo ministro, fa parte del governo si fiducia dal parlamento.

Sistemi costituzionali riconducibili a questo sistema hanno le seguenti conseguenze tra loro:
1) Forme di governo semipresidenziali a presidente forte (V rep. In Francia)
2) Forme di governo semipresidenziali a prevalenza del governo (Austria, Irlanda,
Islanda).
Differenze sul piano del funzionamento del sistema politico.

Quando parliamo della prima forma di governo il presidente ha forti poteri e molte volte non
richiede della controfirma del governo. Egli:
 Nomina il primo ministro e su proposte di questo nomina e revoca i ministri
 Sottopone a referendum ogni progetto di legge concernente l’organizzazione dei
pubblici poteri
 Può sciogliere l’assemblea nazionale
 Può inviare messaggi al parlamento
 Può deferire al consiglio costituzionale una legge prima della sua promulgazione e
questo organo controlli la legittimità costituzionale
 Nomina tre membri del consiglio costituzionale
 Presiede le riunioni del consiglio dei ministri
 Può adottare le misure necessarie, l’integrità del territorio o l’esecuzione degli
impegni internazionali siano minacciati e quando il regolare funzionamento dei
poteri pubblici costituzionali sia interrotto.
Il presidente in quanto leader della maggioranza parlamentare può indirizzare sia il governo
che il parlamento. Il ruolo di garanzia del presidente è dovuto alle caratteristiche del sistema
politico e alle regole convenzionali che esso ha prodotto:
- Alla bipolarizzazione del sistema politico ed alla connessa competizione elettorale
che vede i leader delle due coalizioni sono i candidati alla carica di primo ministro.
- Alla coincidenza nella medesima persona della carica di primo ministro e del ruolo di
leader della maggioranza.
- Alla regola convenzionale per cui i partiti candidano alla presidenza personalità
politiche di secondo piano.

ALTRE FORME DI GOVERNO CONTEMPORANEE


Esse sono:
A. La forma di governo neoparlamentare che si caratterizza per:
- Il rapporto di fiducia tra governo e parlamento
- L’elezione popolare diretta del primo ministro
- L’elezione contestuale di primo ministro e parlamento
- Il “governo di legislatura” (le dimissioni del governo comportano lo scioglimento del
parlamento nuove elezioni dell’assemblea e il primo ministro)

B. La forma di governo direttoriale, adottata dalla svizzera che vede accanto al


parlamento (assemblea federale) un direttorio (consiglio federale) questo è formato
da 7 membri è eletto dall’assemblea federale ma non lo può revocare, svolge la
funzione di governo e di capo dello stato. Governo e capo dello stato abbiano una
struttura collegiale rappresentano le diverse componenti etniche e linguistiche.

I SISTEMI ELETTORALI E LA LEGISLAZIONE DI CONTORNO

LA LEGISLAZIONE ELETTORALE
Confluiscono 3 diverse componenti:
a) Le norme che definiscono l’area della cittadinanza politica, l’insieme delle norme
che stabiliscono quali soggetti godono dell’elettorato attivo.
b) Le regole sul sistema elettorale, che stabiliscono i meccanismi attraverso cui i voti
espressi dagli elettori si trasformano in seggi parlamentari
c) La legislazione elettorale di contorno, formata da quelle regole che stabiliscono le
modalità di svolgimento delle campagne elettorali, i modi di finanziamento della
politica, il regime delle ineleggibilità e delle incompatibilità parlamentari. Con le
finalità di garantire la lealtà della competizione elettorale e la parità tra i concorrenti
e di impedire il conflitti di interessi tra la carica di parlamentare altri ruoli occupati
dallo sesso soggetto.

L’ELETTORATO ATTIVO E PASSIVO

Introduzione del suffragio elettorale, (art. 48 cost.) sono elettori tutti i cittadini uomini e
donne che hanno raggiunto la maggiore età  elettorato attivo, la capacità di votare.
Subordinato al possesso di due requisiti:
 Maggiore età, compimento di 18 anni (elezione dei senatori – 25 anni, elezione
deputati – 18 anni) tutti possono votare anche detenuti e malati in ospedali.
 Cittadinanza italiana

l’art. 42 cost. stabilisce principi che caratterizzano il diritto di voto:


1. Il voto è personale, escluso il voto per procura
2. Il voto è uguale escludere che a certi soggetti vi sia un voto plurimo
3. Il voto è libero, la legge vieta le coartazioni derivanti da determinate funzioni, reato
l’elargizione.
4. Il voto è segreto, la saggezza serve a garantire l’effettiva libertà dello steso
5. Il voto è dovere civico, non ci sono sanzioni per chi non vota, l’astensionismo può
considerarsi ammissibile

Elettorato passivo capacità di essere eletto. Eleggibilità di tutti gli elettori salvo
restrizioni della costituzioni. Restrizione relativa all’età – per esser eletti nella Camera dei
deputati occorre avere 25 anni e per il senato 40 anni. Se si perde l’elettorato attivo si perde
di conseguenza quello passivo.

Ineleggibilità, incompatibilità e incandidabilità


L’ineleggibilità parlamentare consiste in un impedimento giuridico, prima dell’elezione,
non consente a chi si trova in una delle cause ostative previste dalla legge di essere
validamente eletto.
L’incompatibilità situazione giuridica in cui il soggetto non può cumulare la funzione di
parlamentare con un'altra.

Differenza sta nel fondamento giuridico alla base delle due figure:
 L’ineleggibilità mira a garantire la libertà di voto e la parità di chances tra i
candidati
 L’incompatibilità è volta ad assicurare che l’imparziale esercizio delle funzioni
elettive non venga minacciato da conflitti di interessi o da motivi di ordine
funzionale.
Effetti  differenze:
- Le cause di ineleggibilità hanno natura invalidante e determinano la nullità
dell’elezione.
- Le cause di incompatibilità sono “caducanti” e producono la decadenza del titolare
della carica elettiva qualora questi non faccia venire meno la causa di incompatibilità.
Possono essere rimosse, attraverso l’opzione da parte dell’interessato fra le due
cariche.

L’incapacità elettorale passiva va distinta dall’ineleggibilità, l’incapacità elettorale


impedisce l’iscrizione nelle liste elettorali e la partecipazione alla competizione, rilevabile
dagli uffici elettorali può essere rimossa per volontà dell’interessato.

La norma costituzionale (art. 65) sull’ineleggibilità e l’incompatibilità si rifà alla legge


ordinaria la determinazione delle cause riserva di legge assoluta.
La corte costituzionale ha affermato che l’eleggibilità è la regola e l’ineleggibilità
l’eccezione.
Le cause di ineleggibilità sono di interpretazione e devono contenersi entro i limiti di quanto
sia indispensabile per il rispetto di valori costituzionali.

Le ineleggibilità sopravvenute  le cause di ineleggibilità che sopraggiungono nel corso


del mandato elettivo. Se la causa che determina l’ineleggibilità sopravvenuta è costituita
dalla titolarità sopraggiunta di una nuova carica, si trasforma in causa di incompatibilità,
che impedisce di mantenere entrambe le cariche, costringendo l’interessato ad optare pena la
decadenza dall’ufficio parlamentare. GIUDICA CIASCUNA CAMERA PER I SUOI
COMPONENTI.

Cause dell’incompatibilità parlamentare sono previste:


- dalla costituzione (articoli) (incompatibilità tra deputato e senatore, tra PDR e altre
cariche, tra parlamentare e membro del consiglio superiore della magistratura, tra
parlamentare e consigliere regionale, tra parlamentare e giudice della corte
costituzionale). La stessa camera cui il parlamentare appartiene a decidere se si trovi
in una situazione di ineleggibilità o incompatibilità.
- dalla legislazione ordinaria (legge 60/1953) prevede l’incompatibilità con la
titolarità di uffici pubblici o privati derivanti da nomina o designazione governativa
con cariche in enti e associazioni che garantiscono servizi per conto dello stato e
incompatibilità per le cariche direttive ricoperte negli istituti bancari o in società.

In caso di elezioni regionali provinciali e comunali l’ineleggibilità e l’incompatibilità


possono essere fatte valere nei confronti del giudice ordinario.

Istituto diverso incandidabilità, è stata introdotta con riguarda alle cariche elettive di
livello locale e regionale (legge 16/1992)e poi è stata estesa a tutte le figure politiche, prima
con i decreti legislativi sul feudalismo fiscale che ha previsto che il presidente di regione, se
rimosso a seguito di dissenso finanziario con riferimento al disavanzo sanitario è
incandidabile alle cariche di Deputato, senatore e elettive a livello locale, regionale ed
europeo per 10 anni.
L’istituto dell’incandidabilità ha avuto la sua applicazione a seguito dell’approvazione della
legge anticorruzione. Vieta di ricoprire cariche elettive e di governo per chi è colpito da
sentenze definitive di condanna alla reclusione al di sopra a 2 anni riferite a reati non
colposi. Se l’incandidabilità sopraggiunge dopo l’assunzione della carica si verifica la
decadenza della stessa. Quando un soggetto riveste la carica ed è condannato con sentenza
non definitiva, vi è la sospensione in attesa di quella definitiva. Se si tratta di parlamentare
sarà la camera di appartenenza del parlamentare la mancata convalida o la decadenza.
Questa si basa sull’indegnità morale del soggetto privo della qualità personali per mantenere
il prestigio delle cariche pubbliche alle quali intende concorrere. Il soggetto ineleggibile può
rimuovere la causa di ineleggibilità e partecipare alla competizione elettorale, determina
l’invalidità dell’investitura. L’incandidabilità non è rimovibile con atto di volontà del
soggetto interessato.

CAMPAGNE ELETTORALI
Legge 28/2000 disciplina la diffusione dei sondaggi elettorali e politici e vieta di pubblicare
i risultati nell’imminenza delle elezioni. Un cattivo uso di essi può recare danno alla fase
preparatoria all’atto di votazione. Sondaggi al di fuori del periodo elettorale accompagnato
da scheda tecnica.
Oggi le campagne elettorali si svolgono online.

IL FINANZAMENTO DELLA POLITICA


Da un lato i partiti richiedono ingenti risorse dall’altro lato le campagne elettorali richiedono
ingenti spese a chi intende di avere effettive possibilità di essere eletto. In una democrazia
dove tutti i cittadini vengono ritenuti sullo stesso piano occorre evitare che solo chi ha il
controllo delle risorse può ottenere la titolarità del potere pubblico. introduzione di forme
di finanziamento pubblico, in modo da assicurare pari opportunità e si ricava dai partiti dai
candidati e dal bilancio pubblico. Porta il rischio di trasformare i partiti in apparati autonomi
e insensibili delle esigenze della società. Per questo finanziamento pubblico strettamente
collegato alle volontà dei cittadini.
Dopo una campagna contraria al finanziamento pubblico si è arrivati alla legge 149/2013 
ha abolito il finanziamento pubblico sostituendolo con il finanziamento privato, con:
- la possibilità di devolvere il 2 per 1000 al partito della propria imposta (IRPEF)
- promuovendo con detrazioni fiscali le erogazioni liberali a favore dei partiti.
Introdotti limiti quantitativi ai finanziamenti privati (100000). Divieto per gli organi della
pubblica amministrazione, enti e società con partecipazione pubblica >20%, di finanziare i
titolari di cariche elettive i partiti o gruppi parlamentari.
Questo finanziamento privato non ha portato chissà quante risorse e manca di trasparenza
bisogna ispirarsi all’UE.

SISTEMI ELETTORALI
cos’è un collegio elettorale?  Il collegio elettorale, altrimenti chiamato circoscrizione
elettorale o anche distretto elettorale è, chiamiamola così, l’unità di misura che indica le
parti in cui l’Italia viene suddivisa per l’elezione di un organo rappresentativo, come può
esserlo una delle due Camere del Parlamento. In base al numero di collegi vengono eletti tot
numero di rappresentanti.

Il sistema elettorale meccanismo attraverso cui i voti espressi dagli elettori si


trasformano in seggi.si compone di 3 parti:
1. il tipo di scelta, che spetta all’elettore. L’elettore può scegliere solo una scelta secca
(collegio uninominale, 1 candidato), oppure un ordine di preferenze (voto
trasferibile, voto principale per un candidato e poi voti ausiliari per gli altri, se il
primo ottiene il numero di voti necessario non si tiene conto degli altri altrimenti si
prende in considerazione la seconda preferenza).
2. La dimensione del collegio, nell’ambito della ripartizione dei seggi in base ai voti
(circoscrizione elettorale se è territoriale l’ambito). Si distingue:
- Il collegio unico, quando esiste un collegio che serve a ripartire tra i candidati tutti i
seggi in palio (Israele).
- Più collegi, ciascuno dei quali eleggerà un certo numero di partiti. Bisogna distingue
a seconda del numero di parlamentari che viene eletto al suo interno. Sotto questo
profilo possiamo distinguere tra:
 Il collegio uninominale
 Il collegio plurinominale (due o più candidati) in questo ambito corre una differenza
tra i collegi in cui si elegge un numero elevato di parlamentari (20) e un numero
piccolo (da 3 a 5) di essi. Nel secondo caso solo i partiti più grandi avranno
possibilità di accesso in parl. Perché i seggi sono pochi da attribuire, nel secondo
caso al contrario. Collegio grande carattere proiettivo.
3. La formula elettorale meccanismo in base al quale si procede alla ripartizione dei
seggi tra i soggetti che hanno partecipato alla competizione elettorale. Tendo conto
di questa formula i sistemi elettorali si distinguono in:
 Maggioritario, seggio in palio attribuito a chi ottiene la maggioranza dei voti.
Ai fini dell’attribuzione dei seggi contano solo i voti confluiti sul candidato
che ottiene la maggioranza dei suffragi e gli altri voti non contano nulla. Vi
sono due ipotesi:
 Maggioranza assoluta, per essere letti occorre ottenere la metà più
uno dei voti. Se nessun candidato la raggiunge si ha un secondo turno
di votazione, al quale accedono i due candidati che al primo hanno
ottenuto più voti, oppure tutti quei candidati che hanno ottenuto una
percentuale minima di voti. Al secondo turno eletto il candidato che
ottiene più voti.
 Maggioranza relativa, è eletto chi ottiene più voti.
 Proporzionale i seggi in palio sono distribuiti a seconda della quota di voti
ottenuti da ciascuna lista in competizione. Si tiene in considerazione tutte
quelle liste elettorali che hanno ottenuto una percentuale minima di voti
(quoziente elettorale). Tutte le liste che raggiungono questo livello
partecipano alla ripartizione dei seggi in base ai voti ottenuti. Si passa a
vedere, dopo l’attribuzione dei seggi, quali candidati di ciascuna lista che
sono stati eletti; eseguiti due metodi per tale scopo:
o Se l’elettore può esprimere oltre al voto per la lista anche una o più
preferenze per i candidati della lista sono eletti quelli con numero di
preferenze maggiore.
o Se manca la possibilità di esprime la propria preferenza sono attribuiti
seguendo l’ordine dei candidati nella lista. (lista bloccatapotere ai
dirigenti del partiti che scegliendo l’ordine scelgono chi viene scelto).

Un sistema maggioritario ha un effetto selettivo, l’accesso alle aule parlamentari viene


consentito a chi ottiene più voti nei collegi, alle forze politiche maggiori. Quelle minori che
non ottengono maggioranza non avranno rappresentanza in parlamento.

Un sistema proporzionale ha un effetto proiettivo, garantisce l’accesso anche alle minoranze


politiche avendo come OBB: di fotografare la realtà politica del paese.

In alcuni sistemi elettorali pur essendo proporzionali un certo grado selettivo è dato da:
- una clausola di sbarramento  possono accedere alla ripartizioni dei seggi solo le
liste che a livello nazionale abbiano ottenuto una percentuale significativa di voti
escludendo i partiti più piccoli
- un premio di maggioranza le coalizioni che superino una certa percentuale di voti
hanno attribuiti in premio un certo numero di seggi.

L’equilibrio della forma di governo dipende a volte dal sistema elettorale. Il sistema
elettorale influenza il numero di partiti che compongono questo sistema politico, (selettivi
riduzione, proiettivi moltiplicazione) e il rapporto tra i partiti. Ingegneria istituzionale
ordinamento politico- culturale cui è possibile cambiare le caratteristiche del sistema
politico.

IL SISTEMA DI ELEZIONE DEL PARLAMENTO IN ITALIA

Sino al 1993 in Italia le 2 camere del parlamento sono elette con sistema proporzionale:
 assicurava alle forza politiche garanzie di sopravvivenza
 evitava la concentrazione di potere nelle forze maggioritarie
 incentivava la carica dell’accordo e della mediazione.
Sistema elettorale maggioritario è stato un elemento molto importante nel parlamentarismo
commissorio che ha caratterizzato l’Italia. Le trasformazioni della società italiana hanno
prodotto una democrazia maggioritaria, questo ha avuto il momento di più alta tensione con
il referendum del 1993, 80% si. Esso riguardava l’abrogazione di alcune norme di legge
elettorale del senato. La legislazione consentì che per l’elezione del senato il sistema si
trasformasse in maggioritario uninominale.
Si preferì fotografare il risultato del referendum con due leggi:
- sistema misto per l’elezione delle due camere, 75% del totale dei seggi viene
attribuito in collegi uninominali con il maggioritario a turno unico, il 25% è ripartito
con metodo proporzionale.

Nel 2005 in Italia sistema maggioritario abbandonato e introdotta la legge elettorale


proporzionale con:
 liste bloccate
 preventiva indicazione del capo della coalizione
 clausola di sbarramento
 premio di maggioranza
prima applicazione nelle elezioni politiche del 2006, vittoria centro sinistra, maggioranza
solo nella camera
nel 2008 invece maggioranza in entrambe le camere
elezioni del 2013 ha dato vita a maggioranze diverse nei due rami del parlamento rendendo
difficile la formazione del governo.

Le critiche di incostituzionalità relative al sistema elettorale hanno trovato accesso alla


corte costituzionale. La corte di cassazione ha sollevato la questione di legittimità
costituzionale di alcune parti della legge elettorale e la corte le ha accolte.
Il sistema elettorale che risulta della decisione della corte è un sistema proporzionale con
voto di preferenza. La corte inoltre ha reso ammissibile:
- sistemi caratterizzati da liste bloccate per una parte dei seggi
- sistemi caratterizzati da circoscrizioni elettorali di dimensioni territorialmente ridotte
nelle quali il numero dei candidati sia talmente esiguo da garantire l’effettiva
conoscibilità degli stessi e con essa l’affettività della scelta e la libertà del voto.

2015 nuova legge elettorale ITALICUM  obbiettivo era favorire un sistema politico
bilaterale con pochi grandi partititi. Ma non è andata bene perché nel corso della legislatura
il PD ha perso molti consensi e le tensioni interne hanno portato alla scissione a sinistra e
l’affermazione del M5S nessuna coalizione con i due poli, il centro destra frammentato.
Oggetto nel 2017 di una sentenza della corte costituzionale che ha:
- rigettato la questione di costituzionalità relativa alla previsione di un premio di
maggioranza al primo turno
- accolto le questioni relative al turno di ballottaggio dichiarando l’illegittimità
costituzionale delle disposizioni che lo prevedevano
- accolto la questione relativa alla disposizione che consentiva al capolista eletto in più
collegi di scegliere a sua discrezione il proprio collegio d’elezione (sorteggio).
A seguito della sentenza della corte cost. la disciplina per l’elezione della camera dei
deputati risultava citata legge 52/2015 (Italicum). Rimasto l’Italicum senza ballottaggio con
un premio di maggioranza attribuito solo nell’eventualità che una lista ottenesse a livello
nazionale il 40% dei voti validi (impossibilità dovuta alla frammentazione). Se questo non si
verificava avrebbe operato un sistema proporzionale con ripartizione dei seggi a livello
nazionale con clausola di sbarramento del 3%, con la presenza di circoscrizioni con regioni
suddivise in collegi.
Sentenza corte cost. 1/2014, si applicava all’elezione diretta del senato (consultellum).
Rosatellum  legge elettorale approvata nel 2018, sistema misto dove prevale la logica
proporzionale ed è perciò poco selettivo.

Le elezioni del 2014 hanno superato la logica bipolare facendo emergere tre poli:
- M5S
- PD
- La coalizione di centro destra
Governo sostenuto da maggioranza M5S e dalla lega.

ELEZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO

Le elezioni del parlamento europeo svolte a partire dal 1979 sulla base di leggi elettorali
diverse per ciascuno stato. In Italia legge 18/1978, unico esempio di sistema proporzionale
ancora operante in Italia. La legge 10/2009 introduce soglia di sbarramento del 4%. Seggi
attribuiti all’Italia sono 72 ripartiti in 5 circoscrizioni in cui è diviso il territorio nazionale.
Ai fini della loro ripartizione fra le liste concorrenti che abbiano superato la soglia di
sbarramento si opera nel modo seguente:
a) Il totale dei voti validi ottenuto nelle liste annesse alla ripartizione è diviso per il
numero dei seggi da attribuire- ottenendo il quoziente elettorale nominale
b) Si divide la cifra elettorale di ciascuna lista ammessa per il quoziente elettorale
c) Il risultato indica il numero dei seggi che spettano a ciascuna lista
d) I seggi che rimangono sono rispettivamente assegnati alle liste le quali alle ultime
divisioni hanno dato maggiori resti e a quelle liste che abbiano ottenuto la maggiore
cifra elettorale nazionale. Sono resti anche le cifre elettorali delle liste che non
abbiano raggiunto il quoziente.

Si passa alla fase successiva consiste nell’attribuzione dei seggi già attribuiti alle liste e alle
circoscrizioni. Si opera nel seguente modo:
A) Si calcola il quoziente elettorale della lista (dividendo la cifra elettorale nazionale per
il numero dei seggi ad essa assegnati)
B) Si calcola la cifra circoscrizionale di lista (uguale al numero dei voti validi ottenuti
da ciascuna lista nelle singole circoscrizioni elettorali)
C) Si divide la cifra circoscrizionale di lista per il quoziente elettorale di lista
D) Il risultato indica il numero dei seggi attribuiti a quella lista nella singola
circoscrizione
E) Ove alcuni seggi non risultino assegnati, si applica il metodo dei più alti resti.
Nelle elezioni europee si esprime il voto di preferenza plurimo per i candidati della lista
indicando il proprio gradimento fino a tre candidati.

LA VERIFICA DEI POTERI E IL CONTENZIOSO ELETTORALE


La verifica dei poteri è il procedimento che le camere svolgono per controllare la regolarità
delle operazioni elettorali. A decidere se convalidare o meno l’elezione è la giunta per le
elezioni che fa la proposta all’assemblea cui spetta la decisione definitiva. L’assemblea
opera a maggioranza e contro alla sua decisione non è ammesso ricorso al giudice.
Garantisce l’indipendenza dell’organo parlamentare.
L’elezione del parlamento europeo, per questa la legge affida le controversie relative ad
operazioni elettorali al TAR del Lazio, quelle di ineleggibilità e incompatibilità alla corte
d’appello competente della regione

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