Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
[Capitolo 2 Lo Stato]
Autonomia trovata tra Papato ed Impero con laccordo di Westfalia del 1648.
Definizione di Stato: si parla di Stato quando una popolazione, sottomettendosi ad un
potere politico, d vita ad un ordinamento in grado di soddisfare i suoi interessi
generali. In questo modo una popolazione diviene popolo, ovvero un insieme di
persone legate dal fatto di condividere unuguale cittadinanza, vale a dire
unuguaglianza di doveri e diritti davanti al governo.
1. Quali sono gli elementi che caratterizzano lordine statale?
Perch sussista lo stato, devono essere presenti 3 elementi: un popolo (anche
plurietnico es. Francia, Germania ma uno, cio sotto un unico ordinamento
costituzionale), un territorio (non necessariamente congiunto es. Alaska vs. USA),
un governo sovrano. Non c stato senza territorio proprio (rom) o senza governo
(curdi). Non si pu parlare di stato neanche per i protettorati o per le vecchie colonie.
2. Cosa sintende per sovranit? E perch la si considera limitata?
Collegato con la politicit (altro elemento essenziale per un ordinamento statale), non
si possono perseguire fini generali se non si sovrani, se non si ha il potere. Collegata
al concetto di costituzione, poich la sovranit un potere non costituito, ma
costituente: solo gli stati sovrani possono darsi una costituzione. La sovranit
parte dei casi, tutti gli stati membri in vista di un risultato che devono raggiungere,
entro un certo termine), le decisioni (i destinatari possono essere persone fisiche o
giuridiche o anche stati membri), le raccomandazioni ed i pareri (hanno valenza
dindirizzo politico e non fanno sorgere obblighi).
Poi si distinguono ulteriormente in atti legislativi (atti adottati mediante procedura
legislativa), gli atti delegati (atti di portata generale che un atto legislativo pu
delegare alla Commissione ad adottare per integrare o modificare propri elementi non
essenziali) e gli atti di esecuzione (devono essere previsti da un atto legislativo
quando la necessit di condizioni esecutive uniformi suggerisce che non siano gli stati
ad adottare tutte le misure necessarie, ma sia la Commissione a farlo).
13. Quali caratteristiche fanno dellUE qualcosa di difficilmente definibile con le
categorie tradizionali del diritto pubblico?
LUE non sembra proprio unentit che, con determinate caratteristiche (si fonda su
trattati, cio su atti di durata illimitata; esiste una cittadinanza europea integrata a
quella nazionale; va lentamente sviluppandosi un sistema partitico europeo; gli
organi come il Consiglio rappresentano gli stati membri, ma dallaltra c il Parlamento
Europeo, che rappresenta i cittadini dellUE; lUE gode di autonomia finanziaria, con un
bilancio integrato da risorse proprie e non da contributi degli stati membri), possa
essere classificata fra le organizzazioni di stati fin qui conosciute. Infatti, sin dai primi
anni di vita delle comunit europee, si era parlato di comunit sovranazionali; di
fronte allintegrazione europea, si poi preferito parlare di ordine pre-federativo, non
ancora federale, ma in procinto di diventarlo. Pi di recente, si parlato di
federazione di stati-nazione: formula con la quale si cerca di conciliare sia gli sviluppi
in senso federale sia la difesa delle identit nazionali.
La Costituzione oltre ad essere essa stessa una fonte del diritto la massima fonte
sulle fonti, nel senso che essa legittima tutti i processi di produzione del diritto;
tuttavia non stabilisce tutti i processi di produzione del diritto, ma si limita a
determinare solo quelli pi importanti: quelli che permettono di produrre norme di
rango costituzionale (le leggi di revisione costituzionale e le altre leggi costituzionali) e
quelli che permettono di produrre norme di rango primario (le leggi ordinarie dello
Stato, i decreti legislativi, i decreti legge, i regolamenti parlamentari, gli statuti delle
regioni ordinarie e le leggi regionali).
Con riferimento agli atti primari, il sistema delle fonti del diritto deve considerarsi un
sistema chiuso ci significa che non sono configurabili atti fonte primari al di l di
quelli previsti dalla Costituzione stessa (la creazione di ulteriori atti fonte primari
richiederebbe una revisione costituzionale); il carattere chiuso degli atti primari
significa che ogni atto normativo non pu disporre di una forza maggiore di quella che
la Costituzione ad esso attribuisce (nel senso che un atto legislativo non potrebbe
attribuire ad altri atti fonte una capacit pari alla propria di innovare al diritto
oggettivo o di resistere allabrogazione). Agli atti primari va quindi riconosciuta forza
di legge.
Per tutto il resto, ossia per gli atti fonte subordinati a quelli primari, il sistema
costituzionale delle fonti secondarie invece aperto.
5. Cosa significa interpretare il Diritto? Di quali criteri dinterpretazione si
parla?
Lapplicazione del diritto, che comporta la risoluzione di antinomie eventuali,
presuppone unattivit interpretativa, intesa come quella attivit che, partendo dal
testo degli atti normativi, mira alla ricostruzione del loro significato. I criteri che
indicano la ricostruzione sono quelli indicati in particolari dallart. 12 delle preleggi; si
parla di: interpretazione letterale o testuale, ossia secondo il senso fatto palese dal
significato proprio delle parole secondo la connessione di esse; interpretazione
teleologica, ossia secondo il fine o lintenzione del legislatore, nel doppio significato di
scopo soggettivo perseguito dal legislatore o scopo oggettivo ricavato dal tenore
dellatto normativo; interpretazione logico-sistematica, ossia secondo la connessione
tra le diverse disposizioni allinterno dellatto normativo considerato.
Si pu anche fare ricorso allanalogia per riempire lacune interpretative, strumento
che consiste nellapplicare a un caso non previsto una disciplina prevista per casi
simili.
6. Quali sono le fonti di rango costituzionale? / 7. Descrivere il procedimento
di revisione costituzionale.
La Costituzione latto supremo perch posto dal potere costituente: di fronte alla
Costituzione, tutti gli altri atti fonte sono subordinati poich generati da poteri
costituiti, cio previsti dalla stessa Costituzione; la sua caratteristica la rigidit,
ovvero che pu essere modificata solo attraverso un procedimento molto complesso.
Lart. 138 Cost. prevede tra le fonti del diritto costituzionale le leggi di revisione
costituzionale e le leggi costituzionali, differenti per contenuto (le prime preludono ad
una modifica della Costituzione, le seconde integrano la disciplina di alcune parti
della Costituzione stessa).
Il procedimento di formazione delle leggi di rango costituzionale diverso da quello di
approvazione per le leggi ordinarie; si chiama procedimento aggravato, prevede
duplice lettura da parte di ciascuna camera: la prima lettura si svolge secondo le
regole previste per qualunque procedimento legislativo, ma con divieto di
approvazione in commissione in sede legislativa; la seconda lettura, a distanza non
inferiore ai tre mesi, richiede maggioranze qualificate. In questa seconda lettura, se il
progetto di legge viene approvato a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna
camera, esso viene pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale senza essere ancora
promulgato; dal giorno della pubblicazione devono decorrere tre mesi, in cui 1/5 dei
componenti di una camera, cinque consigli regionali o 500.000 elettori possono
richiedere che la legge sia sottoposta a referendum costituzionale. Richiesto il
referendum, la legge viene pubblicata solo se, nella consultazione popolare, stata
approvata dalla maggioranza dei voti, senza quorum strutturale. Se invece il progetto
di legge viene sottoscritto dai due terzi dei componenti di ciascuna camera, non c
bisogno di referendum confermativo e la legge viene immediatamente promulgata.
Tuttavia esistono dei limiti alla revisione costituzionale, stabiliti dallart. 139 limiti
espliciti (la forma repubblicana non pu essere soggetta a cambiamento) e limiti
impliciti (i principi supremi dellordine costituzionale).
8. Come sono definiti i rapporti fra fonti dellUnione Europea e fonti interne?
C il primato del diritto comunitario su quello nazionale, ma il rapporto tra le due
tipologie di fonti ha avuto una lunga discussione, arrivata a concludersi con la Corte
Costituzionale a dichiarare il primato della Corte di Giustizia europea e, quindi, del
diritto comunitario.
9. Cosa sintende per riserva di legge? E quali tipi di riserva di legge ci sono?
Alla legge la Costituzione affida importante materie mediante la riserva di legge: tale
istituto designa i casi in cui disposizioni costituzionali attribuiscono la disciplina di una
determinata materia alla sola legge (nonch agli atti equiparati alla legge),
sottraendola cos alla disponibilit di atti fonte ad essa subordinati, tra cui soprattutto i
regolamenti dellesecutivo. E contraddistinta dallaspetto positivo (cio lobbligo per la
legge di intervenire nella materia riservata) e dallaspetto negativo cio il divieto di
interventi da parte di atti diversi dalla legge).
Ci sono vari tipi di riserve di legge: si distinguono tra riserve assolute (quando lintera
disciplina della materia affidata alla legge, salvo regolamenti di stretta esecuzione) e
riserve relative (quando alla legge spetta la disciplina essenziale ma non esclusiva di
una determinata materia, in modo da indirizzare il percorso dellesecutivo). Le riserve
di legge si dicono rinforzate invece quando al Costituzione stabilisce che lintervento
legislativo debba avvenire secondo determinate procedure.
10. Descrivere il procedimento di delegazione legislativa.
Procedimento duale di produzione del diritto che vede protagonisti sia il Parlamento
che il governo la legge di delegazione ha funzione di conferire solo al governo il
potere di adottare atti aventi forza di legge (i decreti legislativi, ovvero gli atti che il
governo adotta in attuazione della legge di delegazione, deliberati dal Consiglio dei
Ministri ed emanato dal Presidente della Repubblica). La legge di delegazione deve
indicare loggetto di delega, i criteri stabiliti e quando la delega scadr.
11. Descrivere il procedimento di formazione del decreto legge.
I decreti legge sono provvedimenti provvisori con forza equiparata alla legge ordinaria,
deliberati dal Consiglio dei Ministri ed emanati dal presidente della Repubblica. Sono
provvedimenti, contengono norme non astratte, ma concrete e gi applicabili.
La decretazione durgenza circondata da una serie di condizioni e limiti, in base
allart. 77 Cost.: pu essere adottato solo in casi straordinari di necessit ed urgenza,
devessere presentato alle Camere per la conversione e le Camere, se sciolte, si
riuniscono comunque nei successivi 5 giorni; dura solo 60 giorni e quindi ha efficacia
provvisoria. Pu essere anche convertito in legge, altrimenti perde la sua efficacia
dopo la scadenza dei 60 giorni.
12. Possono essere considerate fonti del diritto i contratti collettivi di
lavoro?
Sarebbero da annoverare come tali, visto che sono destinati a disciplinati dallart. 39
Cost., che prevede che i sindacati registrati e dotati di personalit giuridica possono
stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti
alle categorie cui il contratto si riferisce. Tuttavia allart. 39 non mai stata data una
vera attuazione.
13. Cos una consuetudine? E qual limportanza delle consuetudini
costituzionali?
E per eccellenza una fonte fatto, la quale consta di due elementi necessari: un
comportamento ripetuto nel tempo (elemento materiale) e la convinzione, da parte del
corpo sociale, che ripetere quel comportamento sia giuridicamente dovuto (elemento
soggettivo); ove mancassero questi due elementi ci troveremmo di fronte alla prassi.
Le fonti fatto in materia costituzionale integrano le norme costituzionali scritte,
definendo la posizione e regolando lattivit degli organi costituzionali.
Per quanto riguarda le situazioni giuridiche non favorevoli: gli obblighi sono
comportamenti che un soggetto deve tenere per rispetto ad un diritto altrui; i doveri
sono comportamenti dovuti indipendentemente dallesistenza di un corrispettivo
diritto altrui; le soggezioni sono le situazioni di chi soggetto ad un potere giuridico
(es. la posizione di un imputato in un processo).
3. Cosa prevede la legislazione italiana sulla cittadinanza?
Una volta chiarite le situazioni giuridiche soggettive, vediamo chi ne sono i titolari:
occorre fare ricorso al concetto di cittadinanza. Fu con la rivoluzione francese che il
concetto di cittadino acquist una nuova valenza: non cittadino solo chi appartiene
alla comunit in contrapposizione a chi non vi appartiene (lo straniero), bens colui che
, diversamente dal suddito, titolare di diritti civili e politici, nonch di doveri.
E cittadino italiano il figlio di un cittadino italiano, madre o padre, ed anche chi nasce
nel territorio della Repubblica da genitori ignoti, apolidi o che non possano trasmettere
la propria cittadinanza (cittadinanza acquisita per nascita); cittadino italiano chi
adottato da un cittadino italiano (cittadinanza acquisita per trasmissione); pu
diventare cittadino italiano, sempre per trasmissione, il coniuge di cittadino che risiede
legalmente in Italia, dopo due anni di matrimonio; pu diventare cittadino italiano, se
lo richiede, lo straniero che dispone di determinati requisiti (legalmente residente da
almeno 10 anni; cittadino dellUE da almeno 4 anni; apolide e residente in Italia da
almeno 5 anni; discendente straniero di chi stato cittadino italiano e risiede in Italia
da almeno 3 anni) in questi casi la cittadinanza pu essere richiesta tramite
domanda e giuramento alla Repubblica (cittadinanza acquisita per concessione).
Dalla legge del 1992, si desume anche che si possa avere la doppia cittadinanza
(italiana + quella di un altro stato), si possa perdere la cittadinanza per espressa
rinuncia (se si acquisita quella di un altro paese) o per diritto (se alle dipendenze di
un altro stato e non smetta di farlo, seppur intimato dallo stato italiano). Inoltre, il
cittadino non pu essere privato della propria cittadinanza per motivi politici; pu
essere estradato, cio consegnato ad uno stato straniero dove abbia compiuto un
reato per esser giudicato da loro, solo nelle ipotesi poste nelle convenzioni
internazionali in materia.
4. Cosa prevede la legislazione italiana sulla condizione dello straniero?
Lo straniero colui che non cittadino italiano e non apolide (ovvero privo di
cittadinanza); extracomunitario colui che non cittadino italiano o di altro stato
appartenente allUE. Lart. 10.2 Cost. stabilisce che la condizione giuridica dello
straniero regolata dalla legge in conformit delle norme e dei trattati internazionali
la disciplina dellingresso, del soggiorno e dellespulsione dello straniero si conforma
alla politica dellUE, sulla base degli accordi di Schengen del 1990. Il disegno
legislativo del luglio 1998 (modificato dalla legge Bossi-Fini del 2002) riconosce allo
straniero, comunque presente nel territorio, i diritti fondamentali della persona umana
generalmente riconosciuti (ma lingresso ed il soggiorno illegale costituiscono il reato
di immigrazione clandestina); agli stranieri regolarmente soggiornanti (in possesso
del permesso di soggiorno per determinato periodo o della carta di soggiorno per
permanenza illimitata) i diritti civili riconosciuti al cittadino italiano, nonch il diritto di
partecipare alla vita pubblica locale; a tutti i lavoratori stranieri regolarmente
soggiornanti parit di trattamento e piena uguaglianza di diritti rispetto ai lavoratori
italiani.
Ci sono anche la possibilit di diritto di asilo (allo straniero che non lascia il proprio
paese per motivi lavorativi o di studio, bens perch non pu esercitare in modo
effettivo le libert democratiche garantite dalla Costituzione italiana) e di rifugio
politico (a coloro i quali abbandonano il proprio paese perch personalmente
perseguitato o discriminato, in base alla convenzione di Ginevra del 1951 es. alcuni
libici); lestradizione dello straniero si applica se il reato politico stato di genocidio.
5. Quali sono i caratteri dei diritti inviolabili riconosciuti e garantiti dallart.2?
Secondo questarticolo, la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili
delluomo a tali diritti inviolabili sono riconosciute queste caratteristiche:
libert personale non include altres la libert morale, ossia la libert dellindividuo di
determinare autonomamente i propri comportamenti.
La Costituzione prevede anche restrizioni della libert personale, ma solo nei modi e
nei casi previsti dalla legge, delimitando anche la penalizzazione: principio di
tassativit o determinatezza del precetto penale (la condotta vietata va determinata in
modo chiaro, in modo che sia chiaro lillecito da non commettere e limputato abbia la
possibilit di difendersi); principio della personalit della responsabilit penale (la
legge non pu ascrivere al soggetto il fatto daltri); principio di colpevolezza (in base al
quale sono punibili solo le condotte materiali collegate ad un atteggiamento
soggettivo di consapevolezza nelle forme del dolo quando levento voluto o della
colpa quando levento dovuto a negligenza, imprudenza o imperizia); principio di
offensivit e lesivit del reato (per costituire reato il fatto deve pregiudicare un bene o
un interesse costituzionalmente tutelato o connesso ad altri beni costituzionali).
La Costituzione consente anche restrizioni alla libert personale giustificata da
esigenze di prevenzione lart. 25 contempla, accanto alle pene, le misure di
sicurezza, sottoponendo anchesse al principio di legalit. Le misure di sicurezza
detentiva servono alla funzione di difesa sociale; le misure di prevenzione, previste
dalla polizia, sono tese ad impedire la commissione di reati da parte di soggetti ritenuti
socialmente pericolosi. Unulteriore forma di restrizione la custodia cautelare, con la
quale la carcerazione non prevista solo dopo la condanna, ma anche prima che la
responsabilit penale sia definitivamente acclarata questa per deve accordarsi con
il principio della presunzione di non colpevolezza dellimputato.
Infine, riguardo al trattamento del detenuto e le funzioni della pena, la Costituzione
vieta ogni violenza fisica o morale verso i detenuti.
10. Quali sono le differenze tra libert personale e libert di circolazione e soggiorno?
Ogni cittadino pu muoversi liberamente sul proprio territorio ed libero di fissare a
suo piacimento la propria dimora (luogo di soggiorno temporaneo) o residenza (luogo
di soggiorno abituale, risultante dal registro anagrafico del comune di residenza).
Tuttavia, lart. 16 prevede la garanzia della riserva di legge rinforzata: essa, infatti, pu
essere soggetta solo alle limitazioni che la legge sancisce per motivi di sanit o di
sicurezza es. i cordoni sanitari, istituiti per prevenire la salute pubblica.
Non sempre chiara la distinzione fra libert personale e libert di circolazione,
sebbene le due libert siano tutelate da due articoli diversi: la diversit delle garanzie
delle rispettive libert richiedono una precisa definizione del campo di applicazione
delle due libert es. un provvedimento di coprifuoco verso una collettivit incide
sulla libert di circolazione, mentre un provvedimento adottato nei confronti di un
sorvegliato da ritenersi restrittivo della libert personale il primo pu essere
adottato da unautorit amministrativa, il secondo da unautorit giudiziaria.
11. La libert di domicilio: qual il contenuto e quali sono le garanzie?
Lart. 14 tutela la libert di domicilio quale prolungamento della libert personale,
come proiezione spaziale della persona, indipendentemente dal titolo giuridico che
lega il domicilio al soggetto ha un legame molto stretto con la libert personale
es. le perquisizioni domiciliari vengono disposte solo con decreto motivato dallautorit
giudiziaria, quando vi fondato motivo di ritenere che il corpo del reato o cose
pertinenti al reato si trovino in un determinato luogo o l possa essere portato a
termine larresto dellimputato. La definizione di domicilio, secondo la nozione penale,
un qualunque luogo, isolato dallambiente esterno, in cui la persona abbia il diritto di
rinchiudersi per coltivare i propri interessi, affetti o anche la propria attivit
professionale.
12. Quali sono le garanzie della libert e segretezza della corrispondenza?
Lart. 15 garantisce a tutti la libert di comunicare con una o pi persona determinate:
chi infatti comunica con una collettivit, senza la volont di escludere terzi, non
tutelato dallart. 15, bens da quello 21, che riconosce la libert di manifestazione del
pensiero.
Questo tipo di libert non era tutelata dallo Statuto Albertino; nella Costituzione invece
viene introdotta accanto alla garanzia della segretezza anche laffermazione delle
libert di ogni comunicazione. Questa libert prevede la duplice garanzia della riserva
di legge e della riserva di giurisdizione, con esclusione di qualsiasi intervento
dellautorit di pubblica sicurezza.
Le intercettazioni (tanto contestate dal governo Berlusconi IV) sono consentite solo per
determinati reati, qualora ricorrano gravi indizi di reato e siano assolutamente
indispensabili ai fini della prosecuzione delle indagini, per una durata di 15 giorni,
prorogabili per successivi periodi della stessa durata fino alla fine delle indagini
preliminari. Diverso il caso dei tabulati, per lacquisizione dei quali basta un decreto
motivato del pubblico ministero.
13. La libert di manifestazione del pensiero: quali sono i limiti?
Lart. 21 riconosce il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la
parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione; ha coinciso con laffermarsi dello
stato liberale e comprende anche la libert del mezzo con cui comunicare. Oltre a
questo, va citato anche il diritto al silenzio, cio il diritto a non esprimere il proprio
pensiero.
La libert di manifestazione del proprio pensiero incontra due limiti: un unico limite
esplicito (il buon costume, ovvero tratto dal codice penale il comune senso del
pudore e della pubblica decenza secondo il sentimento medio della comunit) ed una
serie di limiti impliciti (derivanti dallesigenza di tutelare altre libert o beni
costituzionali tale libert deve bilanciarsi con il rispetto dei diritti della personalit, il
diritto dautore, il divieto di pubblica apologia di reato, il divieto di vilipendio alla
Repubblica).
14. Qualche cenno sulla disciplina della stampa e della radiotelevisione.
La libert dinformazione implicita nella libert di manifestazione del pensiero,
poich la Dichiarazione universale dei diritti delluomo riconosce sia il diritto ad
informare sia il diritto ad informarsi sia il diritto ad essere informati. Presupposto
indispensabili della libert dinformazione che la vita istituzionale e politica
dellordinamento sia improntata ad un regime di pubblicit nel quale le notizie che non
sono divulgate sono leccezione, per protezione di vari segreti (segreto professionale,
aziendale, industriale, investigativo, ma soprattutto di Stato la cui rivelazione
potrebbe provocare danni alla Repubblica).
Lart. 21 troppo antico sui modi di diffusione del pensiero, poich lunico mezzo di
circolazione espressamente evocato la stampa; non garantisce, insieme alla libert
di stampa, anche il pluralismo e la libert dalla stampa. Privo di esplicita disciplina
costituzionale invece il sistema radiotelevisivo, anche se esso ha subito delle
evoluzioni normative, poich nel 1936 era un monopolio di stato; nel 1976 si arriv
alla liberalizzazione delle trasmissioni private in ambito locale, poi nel 1988 in ambito
nazionale, anche se di fatto gi prima radio e tv private si erano imposte; la
regolamentazione della radiotelevisione avvenne solo nellagosto del 1990 con la
famosa Legge Mamm, ispirata al principio del pluralismo delle voi quale valore
costituzionale fondante prevedendo un sistema radiotelevisivo a carattere misto
pubblico-privato; limiti alle concentrazioni nel settore televisivo con tetto pari al 25%
delle reti nazionali previste; limiti alla concentrazione tra imprese radiotelevisive ed
editoriali, nonch alla concentrazione tra imprese radiotelevisive e concessionarie di
raccolta della pubblicit; obblighi sia per le reti pubbliche che anche se di meno per
quelle private; costituzione di unautorit garante, ovvero lAgcom.
15. Come viene garantita dalla Costituzione la libert religiosa?
Essa si colloca nellalveo della libert di pensiero, la Costituzione la tutela attraverso
lart. 19: esso garantisce la libert religiosa come libert di fede e come libert di
pratica religiosa; invece lo Statuto Albertino riconosceva la religione cattolica come la
religione di stato e solo una tolleranza verso le altre confessioni religiose. Con la
Costituzione invece viene garantita anche la pratica degli altri culti (sempre
rispettando il buon costume) e anche la libert del non credere.
16. Quali problemi etici e giuridici sono legati alla libert della ricerca scientifica?
La Costituzione afferma la libert della scienza (art. 33) ed affida alla repubblica il
compito di promuovere lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnica (art. 9).
Quali sono per i confini della scienza? Problemi nuovi pone la diffusione delle
biotecnologie, ossia quel complesso di tecniche scientifiche multidisciplinari che
mirano ad incidere sui processi biologici della materia vivente in campo umano,
animale e vegetale, intervenendo sul patrimonio genetico tra questi tentativi, c
anche quello della procreazione assistita. La materia stata disciplinata nel febbraio
2004, introducendo vincoli stringenti, con divieto di tecniche di tipo eterologo (usando
cio gameti di soggetti estranei alla coppia); accesso limitato di coppie maggiorenni di
sesso diverso, coniugate o conviventi, in et potenzialmente fertile.
La clonazione stata interamente vietata dalla legge n 40 del 2004, anche se solleva
limiti di costituzionalit se vero che la libert della scienza va pareggiata con la
tutela di valori costituzionali di pari livello, anche vero che lembrione non
considerato, dallordinamento italiano, una persona.
17. In cosa si distingue la libert della scuola dalla libert nella scuola?
Lart. 33 garantisce, oltre alla libert dellarte e della scienza, anche il suo libero
insegnamento.
La libert nella scuola la libert dinsegnamento, come attivit finalizzata
alleducazione ed alla diffusione della cultura; separata dallart. 21 perch tutela ben
pi che il buon costume, ma anche la pari dignit della persona umana ed imprime di
importanza grandissima la figura del docente.
Accanto a questa libert nella scuola, c la libert della scuola, nel senso che non solo
possono coesistere scuole pubbliche e private, ma anche che lalunno libero di
scegliere tra di esse inoltre, secondo lart. 33, c la libert di istituire scuole private
che per non siano ad onere dello Stato. La scuola pubblica per tutti aperta e
obbligatoria per almeno 8 anni.
18. Qual il contenuto della libert di riunione? E in quali casi pu essere limitata?
La libert di riunione garantita dalla Costituzione ai soli cittadini per riunione
sintende il radunarsi volontario in luogo e tempo predeterminati da una pluralit di
persone che perseguono uno scopo comune prestabilito, in modo pacifico e senza
persona armate. Non sono quindi tutelati gli assembramenti (cio le confluenze
casuali), mentre lo sono i cortei e le processioni (da considerarsi come riunioni in
movimento).
Si attua la distinzione tra riunioni in luogo privato (definite riunioni private), riunioni in
luogo aperto al pubblico e riunioni in luogo pubblico (per luogo aperto al pubblico
sintende un qualsiasi luogo, separato dallesterno, laccesso al quale sia regolabile
secondo disponibilit giuridica). Per i primi due tipi di riunioni non sono richieste
autorizzazione dallautorit di pubblica sicurezza; mentre alcune riunioni possono
essere vietate solo per comprovati motivi di sicurezza ed incolumit pubblica.
19. Qual il contenuto della libert di associazione? E in quali casi pu essere
limitata?
Per associazione, ai fini dellart. 18, sintende unorganizzazione di individui, legati dal
perseguimento di un fine comune e, soprattutto, da un vincolo che presenta natura
giuridica; proprio lesistenza, tra gli associati, di un vincolo giuridicamente rilevante
lelemento pi caratteristico dellassociazione rispetto alla riunione (stabile la prima,
temporanea la seconda). In base allart. 18, ai cittadini riconosciuta la libert di
associazione (ossia la possibilit per pi cittadini di costituire associazioni senza la
necessit di permessi o autorizzazioni), la libert delle associazioni (ossia la possibilit
di formare un numero indefinito di associazioni) e la libert negativa dellassociazione
(per cui nessuno pu costretto ad aderire ad unassociazione). Quanto ai limiti, lart.
18 vieta lesercizio della libert dassociazione per il perseguimento di fini vietati ai
singoli dalla legge penale, garantendo che non possono esistere per le associazioni
limiti di scopo non previsti anche per lindividuo: sono quindi ammesse tutte le
associazioni, purch non aventi fini vietati ai singoli dalla legge penale. Sono vietate
anche le associazioni segrete (es. P2) e quella militare.
20. Come viene tutelata la famiglia nella Costituzione?
La Costituzione considera la famiglia quale societ naturale fondata sul matrimonio
(art. 29) nonostante ci siano state molte interpretazioni, la Costituzione mostra un
favore per la famiglia legittima, fondata cio sul matrimonio, e non per le convivenze
di fatto. Per matrimonio sintende sia quello civile che quello concordatario; per la
Costituzione prende in considerazione anche le famiglie di fatto, con lart. 30 che
stabilisce il diritto-dovere dei genitori di mantenere, istruire ed educare i figli anche se
nati fuori dal matrimonio. Inoltre, vige leguaglianza dei coniugi.
21. Come sono disciplinati i rapporti fra Stato e Chiesa cattolica? Ed i rapporti con le
altre confessioni religiose?
Per quanto riguarda la Chiesa Cattolica, lart. 7 disciplina il rapporto tra essa e lo Stato,
affermando che la Chiesa riconosciuta come ordinamento giuridico originario, nato
per forza propria, e con ci la Costituzione pone Stato e Chiesa sullo stesso piano (Lo
Stato e la Chiesa sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani); i rapporti
istituzionali tra i due ordinamenti sono regolati dai Patti Lateranensi, stipulati nel 1929
e modificabili solo attraverso un procedimento pi gravoso di quello ordinario. Con il
Concordato poi del 1984, si ulteriormente dettagliato il rapporto fra i due
ordinamenti.
Lart. 8 invece prevede per le altre confessioni religiose la loro autonomia
organizzativa nel rispetto dellordinamento giuridico italiano e la definizione dei loro
rapporti istituzionali con lo Stato mediante intese, recepite in leggi che, essendo
modificabili solo a seguito di nuovi accordi con le confessioni, sono anchesse iscrivibili
alla categoria delle leggi rinforzate.
Vige inoltre il principio di laicit dello Stato, inteso non come indifferenza verso il
fenomeno religioso, bens come equidistanza nei confronti di tutte le confessioni
religiose.
22. Cosa afferma la Costituzione sul diritto di propriet?
Lart. 42 costituisce una delle fondamentali norme della costituzione economica, ossia
di quellinsieme di norme del titolo III nella parte I della carta costituzione che regolano
i rapporti economici, concernenti il lavoro, lorganizzazione sindacale, lo sciopero,
limpresa e la propriet.
Lart. 42 afferma che la propriet pubblica o privata e che la propriet privata
riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi dacquisto di godimento
ed i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti.
C anche la possibilit che la propriet privata, nei modi e nei casi previsti dalla
legge, possa essere espropriata, attraverso lespropriazione, ovvero quel
provvedimento amministrativo mediante il quale il titolare di un diritto di propriet su
di un bene viene privato delle facolt che gli competono a favore di un diverso
soggetto, solitamente (ma non solo) pubblico.
23. Il diritto di sciopero: con quali finalit e con quali limiti?
In linea con lart. 18 (che disciplina i sindacati e le loro possibilit), lart. 39 prevede
che ai sindacati non pu essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione
presso uffici locali o centrali, secondo norme di legge. Lart. 40 tutela invece il diritto
di sciopero, ovvero lastensione programmatica dallattivit lavorativa, di uno o pi
lavoratori esso non solo unattivit lecita, ma un vero e proprio diritto, sia pure
da esercitare negli ambiti delle leggi che lo regolano. Diversa invece la serrata, cio
la chiusura totale o parziale da parte del datore di lavoro manifestazione lecita non
perseguibile penalmente, ma non vero e proprio diritto.
Dello sciopero possono avvalersi i lavoratori subordinati (pubblici e privati) e anche
quelli autonomi (ma non gli imprenditori); ci sono scioperi di tipo economico, ovvero
per ottenere rivendicazioni di tipo economico sul salario, oppure di tipo politico,
dichiarato legittimo a condizione che non sia diretto a sovvertire lordinamento
presidenziale: per non viene eletto dal corpo elettorale, a differenza del presidente,
bens dal parlamento. Il modello di riferimento quello svizzero, la cui Assemblea
Federale nomina il Consiglio Federale, formato da sette componenti: la dinamica
quella della democrazia consociativa, con uomini di partiti ed idee diverse.
11. Cosa sintende per governo a direzione monocratica, a direzione duale e a
direzione collegiale?
Gi visto quello a direzione monocratica e collegiale, un governo a direzione duale
quando di nomina presidenziale, ma dotato di attribuzioni costituzionali proprie.
12. Qual stata levoluzione storica della forma di governo italiana dallUnit alla
Costituzione?
Lordinamento originario era quello ereditato dal Regno di Sardegna, con la monarchia
costituzionale del 1848, che per inizi immediatamente a svilupparsi verso un
governo di tipo parlamentare, seppur spesso interrotto dalle interferenze regie, che
avrebbe tenuto a bada le frange pi esagitate del parlamento.
Nei periodi di crisi, la corona non fece mai mancare il proprio intervento in prima
persona, scegliendo a volte essa stessa il Presidente del Consiglio; fino allavvento del
fascismo, in Italia cera un governo parlamentare dualista, che doveva rispondere al re
ed allassemblea legislativa.
13. Qual stata questa evoluzione nel sessantennio repubblicano?
Con la nuova Costituzione del 1948, il re non esisteva pi (avanti con la Repubblica
dopo il referendum del 2 Giugno del 1946) e al capo dello stato vennero attribuiti
poteri importanti, ma che non ostacolassero del tutto lattivit di governo (nomina il
Presidente del Consiglio). Il governo necessita della fiducia di entrambe le camere e
ciascuna di queste pu approvare una mozione di sfiducia, alla condizione che sia
presentata da almeno un decimo dei componenti e che non sia votata allimprovviso.
Il governo parlamentare a direzione monocratica si ebbe unicamente con Alcide De
Gasperi (1948-1953); successivamente, avendo la Dc la maggioranza, ma non
schiacciante, ogni ministro, pi che rispondere al presidente del consiglio, rispondeva
al suo partito, dando vita a dei governi a direzione plurima dissociata, rendendo cos
molti governi instabili.
14. Quali sono state le trasformazioni pi recenti della forma di governo in Italia?
Il funzionamento dei governi parlamentari cominci ad avere una crisi negli anni 70:
furono tentate delle strade alternative negli anni 80, con degli aggiustamenti che si
rivelarono tardivi ed inefficaci. Si riformato il titolo V della Costituzione, si us lo
strumento popolare del referendum per costringere qualcuno a qualche cambiamento,
si trasform il sistema proporzionale in maggioritario (vedi elezioni 2008, con premio
di maggioranza legge Calderoli). Con lentrata in campo anche di Silvio Berlusconi,
si assistito a dei governi a direzione monocratica.
Per popolo sintende, in senso giuridico, linsieme di tutti coloro che sono legati
allordinamento giuridico da un vincola particolare che si chiama cittadinanza;
linsieme di tutti i cittadini compone il popolo. Invece la popolazione linsieme dei
residenti sul territorio perci il popolo parte della popolazione.
Diverso ancora il concetto di nazione: quello che unifica ed accomuna per tradizione,
storia, lingua, origine etniche un insieme di persone fisiche. Infine, con la cittadinanza,
si ha un vero proprio status, una serie di doveri e diritti inalienabili.
2. Quali sono le norme fondamentali in materia di diritto di voto?
Lart. 48 stabilisce che: sono elettori o parte del corpo elettorale tutti i cittadini al di
sopra dei 18 anni; ci sono specifiche limitazioni al diritto di voto per indegnit
morale, ovvero per chi non pi la capacit di agire; il voto definito dovere civico;
lesercizio del diritto di voto per chi risiede allestero disciplinato in forme speciali.
Il primo punto riprende lidentificazione tra cittadino ed elettore: spesso per ci si
chiede se persone che non hanno la cittadinanza, ma vivono stabilmente nel nostro
territorio, adempiendo ai propri doveri e condividendo le decisioni delle autorit e le
loro conseguenze, non dovrebbero vedersi riconosciuto il diritto di voto; gi adesso per
le comunali, si estende lelettorato attivo (votare) e lelettorato passivo (essere votati)
a tutti i cittadini non italiani dellUE.
Il secondo punto evidenzia che non godano dellelettorato attivo (e neanche di quello
passivo, conseguenza del primo): coloro che sono sottoposti a misure di prevenzione,
coloro che sono sottoposti a misure detentive o comunque previste dal codice penale,
colo che sono stati condannati allinterdizione dai pubblici uffici.
N.B. Il voto personale (espresso da ogni cittadino secondo le sue convinzioni, no al
voto per delega), uguale (nel senso che non legittimo il voto plurimo o multiplo),
libero (nel senso che esso esente da qualunque forma di costrizione), segreto
(protetto dalla anonimia e per questo libero).
Il terzo punto riferisce il voto come dovere civico e non pi come obbligo dal 1993.
Il quarto punto afferma il rientro del voto degli italiani allestero dal 2000: questa
particolare legge aiuta chi molto lontano (non per forza Europa, bens Sud America,
Nord America o Asia) a poter votare per il proprio paese, senza tornare
obbligatoriamente nella sezione del proprio comune.
Si vota per eleggere: 630 deputati, 315 senatori, presidenti delle regioni e consiglieri
regionali, sindaci e consiglieri comunali, presidenti delle province e consiglieri
provinciali, consiglieri circoscrizionali e municipali., oltre che coloro che dovranno
andare a rappresentare lItalia al Parlamento Europeo ben 125.000 cariche elettive.
3. Cosa sintende in complesso per legislazione elettorale?
Il fenomeno elettorale quantitativamente imponente, oltre ad essere importante per
esercitare la sovranit del popolo. Per questo esiste un complesso di norme che
costituisce nel suo insieme la legislazione elettorale, della quale il sistema elettorale
solo una parte.
4. Come si distinguono le formule elettorali?
Le formule elettorali (o sistemi elettorali) consistono in un meccanismo per
trasformare in seggi i voti che il corpo elettorale esprime. Occorre distinguere per:
quando si tratta di eleggere un organo monocratico (una sola persona es. sindaco),
piuttosto semplice, basandosi su quale candidato ha ricevuto maggiori voti, con la
maggioranza relativa senza raggiungere un quorum (per i comuni sotto i 15.000
abitanti); se si ha a che fare con comuni con pi di 15.000 abitanti, al primo turno
devessere raggiunto la maggioranza della met degli elettori + uno, con il sistema
della maggioranza assoluta. Se nessuno raggiunge almeno il 50% di questa
maggioranza, si va al ballottaggio, spesso tra i primi due candidati arrivati davanti al
primo turno. Se si ha a che fare con il 2 caso, quello dellelezione di un organo
collegiale, si fanno spesso votare liste di candidati e quella che ottiene pi voti, elegge
lintero organo. Ma ci andrebbe contro il pluralismo dei principali sistemi democratici:
al contrario, ci si aspetta che lorgano elettivo sia rappresentativo della collettivit:
questo risultato si pu ottenere sia con le formule maggioritarie che con quelle
proporzionali.
Le formule maggioritarie sono quelle in base alle quali chi prende pi voti, conquista
lintera posta in palio, che si tratti di un seggio o di pi seggi (es. se per eleggere un
collegio formato da 100 componenti, si fanno votare gli elettori in altrettanti collegi
uninominali, che eleggono ciascuno un candidato, si pu garantire il pluralismo
politico; ci pu avvenire con il sistema di plurality in base al quale il seggio lo vince
chi ottiene pi voti in ciascun collegio uninominale o con quello di majority chi
ottiene il 50% + 1 dei voti, vince. Se nessuno arriva a questo risultato, si pu solo fare
un ballottaggio tra i due pi votati al primo turno).
Le formule proporzionali sono quelle che invece ripartiscono i seggi da assegnare in
misura tendenzialmente percentuale rispetto ai voti degli elettori a ciascun partito (es.
se i seggi sono 100 ed i votanti sono 10 milioni, se ottengo 2 milioni di voti
ottengo 20 seggi). Inoltre, se si vuole ridurre il numero dei partiti rappresentati, si pu
introdurre una soglia di sbarramento (presente in Italia nel 2008 per le elezioni
politiche). C anche la variante del premio di maggioranza, in base al quale, se ottieni
la maggioranza dei voti, ottieni un surplus di seggi.
5. Come funzionano le formule elettorali di Camera e Senato?
Nel nostro paese, su una base rigorosamente proporzionale, si ha un premio di
maggioranza, dando un minimo numero di seggi in pi a chi ha vinto le elezioni, frutto
delle modifiche introdotte nel 2005. Per Senato e Camera le formule elettorali sono
identiche. Alla Camera i deputati da eleggere vengono suddivisi in 26 circoscrizioni
regionali o sub-regionali, mentre al Senato 309 posti sono suddivisi in 20 basi
regionali, assegnando almeno 7 senatori per regione (tranne Molise 2 e Valle dAosta
1).
Allelezione alla Camera e al Senato partecipano liste di candidati presentate dai
partiti politici, che possono decidere se collocarsi in una coalizione con altre forze; se
si presentano insieme, esso devono presentare anche un unico programma ed un
unico capo della coalizione colui che probabilmente sar in seguito nominato
presidente del consiglio. Le liste hanno un numero massimo e minimo di candidati
possibili (Camera: 3-44, Senato: 2-47) ed possibile essere candidati alternativamente
alla Camera o al Senato. Le liste sono bloccate, ovvero la proclamazione degli eletti
avviene nellordine in cui essi sono collocati nella lista (prima il primo, poi il secondo,
etc.)
Alla Camera si tiene conto dei voti ottenuti in totale dai partiti e dalle coalizioni,
vedendo poi se questi sono riusciti o meno a superare lo sbarramento (10% per le
coalizioni, 2% per le liste coalizzate, 4% per quelle non coalizzate differenza voluta
per incentivare le alleanze); quindi si va alla ripartizione proporzionale dei seggi tra le
coalizioni e le liste che hanno superato le soglie; se una singola coalizione o lista ha
ottenuto 340 seggi, finisce l, altrimenti alla lista o coalizione che ha ottenuto pi voti
si attribuiscono comunque 340 seggi, sottraendoli alle liste o alle coalizioni perdenti.
Al Senato si applica la stessa formula della Camera, ma a base regionale e con soglie
di sbarramento diverse (20% per le coalizioni, 8% per le liste non coalizzate, 3% per
quelle coalizzate sempre su base regionale); se qualche lista o coalizione raggiunge
il 55% dei voti regionali, i seggi sono assegnati; se non cos, si danno comunque il
55% dei seggi a chi ottenuto pi voti regionalmente.
6. Qual la principale differenza fra le leggi elettorali per la Camera e per il
Senato?
La principale differenza che non c alcuna garanzia che chi vince alla Camera, vinca
anche al Senato (anche se molto probabile); inoltre mentre alla Camera vince per
forza chi ha avuto pi voti, potrebbe vincere al Senato anche qualcuno che non ha
avuto per poco la maggioranza dei voti regionali.
7. Come si pu sintetizzare la legge elettorale per le regioni? E perch si
parla di legislazione transitoria?
[Capitolo 9 Il Parlamento]
1. Quali sono le origini storiche dei parlamenti moderni?
I primi parlamenti erano per lo pi riunioni di baroni e nobili, allora unici possibili
interlocutori del re, il quale chiamava questi per consultarli; si trattava di incontri
occasionali; la nascita del Parlamento pu essere datata nel 1701, quando il
parlamento inglese con lAct Settlement (con il quale prendevano potere sulla
successione al trono) divent sovrano e bicamerale (House of Lords e House of
Commons).
Corte Costituzionale. E presieduto dal presidente della Camera, che indice tra laltro le
elezioni del nuovo presidente della Repubblica.
10. Quali sono le fonti del diritto parlamentare?
Lorganizzazione ed il funzionamento del Parlamento sono disciplinati da fonti
costituzionali e fonti di autonomia parlamentari: questo complesso di fonti costituisce
il diritto parlamentare.
11. Quali sono le principali norme costituzionali sullorganizzazione ed il
funzionamento delle Camere?
Sono stabilite dalla Costituzione. Ciascuna camera elegge fra i suoi componenti
presidente ed ufficio di presidenza; ciascuna camera adotta il proprio regolamento e lo
fa a maggioranza assoluta dei propri componenti, garantendo cos lautonomia di una
camera sullaltra e viceversa; le sedute sono sempre pubbliche, per ognuna di queste
viene deliberato un verbale in forma sintetica ed integrale; le decisioni sono assunte di
norma con il voto favorevole della maggioranza dei presenti (quorum funzionale)
purch sia presente la maggioranza dei componenti di ciascuna assemblea (quorum
strutturale) quando manca questo numero, le deliberazioni non sono valide.
12. Quali sono le norme costituzionali sullo status giuridico dei
parlamentari?
E il complesso dei loro diritti e doveri: non si pu appartenere ad entrambe le camere;
la verifica dei poteri (es. cause dineleggibilit) vengono giudicati dalle Camere stesse
ci ha sollevato polemiche; ogni parlamentare rappresenta lintera nazione e non
risponde a nessunaltro nellesercizio delle sue funzioni (esclusione dei vincoli di
mandato); ogni parlamentare riceve unindennit stabilit per legge, pi svariati
benefici.
13. Di quali immunit godono i membri del Parlamento?
Ogni parlamentare gode di una serie dimmunit, che si distinguono in insindacabilit
(per come votano, non devono essere mai chiamati a rispondere a qualcuno) e
inviolabilit (non possono subire alcuna limitazione delle libert personali, a meno che
la camera dappartenenza non lautorizzi).
14. Qual il ruolo del presidente dassemblea?
Ha il compito di rappresentare allesterno la camera e ha il compito di assicurare il
corretto svolgimento dei lavori; fa osservare il regolamento e dirige le sedute; eletto
a maggioranza qualificata e, in epoca repubblicana (dal 1972 al 1994), si sono avuti
presidenti di una camera eletti nella forza dopposizione, prassi interrotta dal 1994 in
poi.
15. Qual il ruolo della conferenza dei presidenti dei gruppi?
La conferenza dei capigruppo assiste il presidente in relazione a tutto ci che
riguarda lo svolgimento dei lavori dellaula e delle commissioni. E composta dai
presidenti di tutti i gruppi parlamentari ed il governo pu sempre inviarvi un proprio
rappresentante; in particolare, decide il programma dei lavori, il calendario e lordine
del giorno delle singole sedute.
16. Quali funzioni svolgono le commissioni parlamentari?
Vi sono 14 commissioni permanenti, divise in base allargomento su cui devono
dibattere, svolgono funzioni necessarie e costituzionalmente essenziali. La formazione
di queste commissioni rispecchia la proporzione dei gruppi: per cui ogni gruppo avr in
commissione un peso commisurato alla percentuale di parlamentari che ad esso
aderiscono: perci la maggioranza in grado di nominare i presidenti di tutte le
commissioni permanenti. Vi sono anche quelli speciali o dinchiesta per casi particolari.
17. Cosa sono le commissioni bicamerali?
Costituite da un numero uguale di senatori e deputati, per svolgere funzioni che
spettano ad entrambi i rami del Parlamento. Due sole sono previste dalla Costituzione:
quella per gli affari regionali e quella per i procedimenti daccusa (alcune sono invece
nate di sana pianta, come quella per il federalismo fiscale, istituita nel 2009).
18. Qual il ruolo dei gruppi parlamentari?
del governo; in ordine alla funzione esecutiva, nomina il presidente del Consiglio e, su
consiglio di questi, nomina i Ministri, accoglie il giuramento del governo, conferisce le
onorificenze della Repubblica, ha il comando delle forze armate e preside il Consiglio
supremo della difesa; in ordine allesercizio della giurisdizione costituzionale, ordinaria
ed amministrativa, nomina un terzo dei giudici della Corte Costituzionale, presiede il
CSM e pu concedere grazie;
9. In che misura il presidente risponde degli atti compiuti nellesercizio della
funzione?
Lart. 90 prevede una forma di irresponsabilit per il presidente della Repubblica per
tutti gli atti compiuti nellesercizio delle sue funzioni, tranne che per due: lalto
tradimento e lattentato alla Costituzione. La prima ipotesi vede una collusione con
potenze straniere; la seconda parla di violazioni costituzionali che possano mettere a
repentaglio caratteri essenziali dellordinamento.
10. Descrivere il procedimento di accusa nei confronti del presidente
Si articola in due fasi: la prima, intrinsecamente politica, la messa in stato daccusa
da parte del Parlamento in seduta comune con voto a maggioranza assoluta; la
seconda, di carattere giurisdizionale, il giudizio della Corte Costituzionale. La prima
fase si articola a sua volta in due fasi ulteriori: listruttoria (condotta dalla
commissione parlamentare per i procedimenti daccusa, che pu concludersi con
unarchiviazione o con una relazione finale, contenente le conclusioni favorevoli o
contrarie allaccusa) e la decisione (votata dal Parlamento). La seconda fase vede
listruttoria (si acquiscono tutti gli elementi e sinterroga limputato), il dibattimento
(tra le parti) e la decisione.
11. Perch si sostiene che la figura presidenziale abbia caratteri di
ambiguit?
Perch eredita alcuni poteri quasi regi, per li esercita solo per mantenere lequilibrio
politico e garantirlo.
12. Il potere di scioglimento delle Camere: cosa prevede la Costituzione e
cosa cambiato al riguardo?
Per farlo, il presidente della Repubblica deve prima consultare i presidenti delle
Camere (il cui parere non comunque vincolante) e non pu esercitare questo potere
negli ultimi 6 mesi del suo mandato (semestre bianco). Recentemente stato usato
sul governo Prodi II, incapace di mantenere una maggioranza in Camera e Senato.
[Capitolo 11 Il Governo]
1. In che senso si posto un problema di debolezza del governo in Italia?
Alla Costituente del 1948 non si era posto il problema di un rafforzamento
dellesecutivo: questo ha portato ad una grossa fiducia nei partiti politici, che per si
sono scontrati nel rapporto inadeguato che c tuttora tra governo e Parlamento,
risultando il tendine dAchille di molti esecutivi succedutisi negli ultimi anni.
2. Cosa sintende quando si dice che il governo un organo complesso?
E un organo composto a sua volta da ulteriori organi presidente del Consiglio dei
Ministri, i Ministri, Consiglio dei Ministri (il primo presiede, i secondi lo formano).
3. In quali articoli della Costituzione ed in quali leggi si trova la disciplina del
governo?
La disciplina del governo si trova nel titolo III della II parte della Costituzione,
dedicandogli solo 5 articoli e risultando molto povera come casistica, non dando grossi
poteri o indicazioni ai governi che si sono succeduti dopo la Costituente.
4. Quali sono le attribuzioni del presidente del Consiglio?
Ha il compito di direzione della politica generale del governo, a lui spetta mantenere
lunit dellindirizzo politico ed amministrativo e, per tale fine, pu promuovere e
coordinare lattivit dei ministri, pu proporre dei candidati al posto di Ministro, solo su
sua iniziativa pu essere posta la questione di fiducia alle Camere, promuove e
coordina lazione del governo nei rapporti con lUE. La presidenza del Consiglio ha
sede a Palazzo Chigi dal 1961, con diversi lavoratori al suo interno.
5. Quali sono le attribuzioni del Consiglio dei Ministri?
Anche qui la Costituzione latita: assume tutte le deliberazioni relative alla funzione
dindirizzo politico, determina la politica generale del governo, su proposta del
presidente del Consiglio pone la questione della fiducia in Parlamento, decide sugli
indirizzi di politica internazionale ed europea, sulla presentazione dei disegni di legge
e degli atti normativi, etc.
6. Che differenza c tra ministri senza portafoglio e con portafoglio?
I ministri senza portafoglio sono quelli per le cui attivit, nel bilancio dello Stato, non
segnata alcuna spesa.
7. Quali sono gli organi del governo costituzionalmente non necessari?
Uno o pi vicepresidenti del Consiglio dei Ministri, ovvero ministri ai quali, su proposta
del presidente, il Consiglio attribuisce la funzione di supplenza in caso di mancanza del
presidente stesso; i sottosegretari di Stato alla presidenza del Consiglio e a ciascun
ministero, i quali hanno il compito di coaudivare il presidente o un ministro nel suo
compito uno di questi viene nominato segretario del Consiglio dei Ministri ed
responsabile del verbale.
8. Chi sono i viceministri ed in cosa si distinguono dai sottosegretari?
I non pi di dieci sottosegretari che vengono nominati viceministri hanno un delega
dazione quando il ministro non pu svolgere il suo compito.
9. La formazione del governo: come si addiviene alla nomina del presidente
del Consiglio e dei Ministri?
Questorgano non a durata fissa. Il governo si costituisce per nomina del presidente
della Repubblica e nomina, su indicazione del presidente del Consiglio, i Ministri.
10. La formazione del governo: come si addiviene alla fiducia parlamentare?
Perch vada avanti, il governo deve godere della fiducia di entrambe le camere e
questa fiducia non presunta, ma devessere ottenuta dal governo nominato che si
deve presentare alle Camere entro 10 giorni dal giuramento.
11. Quando entra in carica il governo?
Una volta esaurite le sue consultazioni, il presidente della Repubblica non nomina
subito il presidente del Consiglio, ma affidi il compito di formare il governo alla
persona prescelta e che questa accetti lincarico con riserva questultima risulta poi
essere il candidato per la presidenza; in questa fase, il detentore del potere rimane il
presidente della Repubblica. Il Parlamento dovr poi giudicare nel suo insieme il
governo, il presidente del Consiglio ed i Ministri, insieme al loro programma; con il
giuramento sul Colle, davanti al presidente del Consiglio, il governo prende possesso
del potere esecutivo ed i Ministri del loro ufficio. Dopo la presentazione alle Camere ed
il voto di fiducia, il governo si pu considerare in carica.
12. Come rispondono i componenti del governo per i reati commessi
nellesercizio delle funzioni?
Sotto il profilo della responsabilit civile ed amministrativa, i componenti del governo
rispondono alla stregua di coloro che sono preposti ai pubblici uffici; per quel che
riguarda la responsabilit penale, invece, occorre distinguere tra i reati commessi dal
presidente del Consiglio e dai Ministri nellesercizio delle funzioni (avvalendosi cio del
proprio ufficio) e tutti gli altri reati: per i primi, prevista una disciplina speciale,
altrimenti per gli altri vengono trattati alla stregua di tutti gli altri cittadini.
13. Quando cessa delle funzioni il governo?
Esso cessa delle funzioni quando un nuovo governo giura nelle mani del presidente
della Repubblica; tuttavia quando esso entra in crisi esistono norme di correttezza
costituzionale che impongono che ci si attenga allordinaria amministrazione, ovvero
agli affari correnti. La crisi di governo causa di questa situazione, pu portare alle
dimissioni del presidente del Consiglio e, pi in generale, del governo in carica; per le
dimissioni non c bisogno di alcuna deliberazione si chiama invece rimpasto la
semplice sostituzione di pi ministri senza crisi di governo.
Si dovette aspettare ben 42 anni perch venisse approvato il nuovo ordinamento degli
enti locali. Un esempio clamoroso del ritardo di queste leggi e della loro attuazione fu
listituzione delle regioni ordinarie solo nel 1970; del resto, le stesse regioni, pi che
attuare programmi, pesavano solo economicamente dal punto amministrativo.
Dagli anni 90 furono introdotte grandi trasformazioni sulla autonomie regionali e
locali: lordinamento delle autonomie locali (1990), in base al quale comuni e province
potevano darsi propri statuti, fino al testo unico sullordinamento degli enti locali
(2000); le leggi di conferimento di funzioni statali a regioni, province e comuni; ma
soprattutto la legge che modific profondamente il titolo V della Costituzione relativa
alle competenze dello Stato, regioni ed enti locali, operando per alcuni una scelta
federalista.
4. Perch si usa lespressione stato regionale?
Era il modello di riferimento, intermedio fra lo stato accentrato e lo stato federale.
5. Lo statuto regionale: quali sono contenuto, procedimento e vincoli?
Lo statuto disciplina la forma di governo ed i principi fondamentali di organizzazione e
funzionamento della regione, nonch lesercizio del diritto di iniziativa popolare, i
referendum, le modalit di pubblicazione di leggi e regolamenti il contenuto
necessario dello Statuto.
Lart. 123 della Costituzione prevede che lo Statuto sia approvato dal consiglio
regionale con voto a maggioranza assoluta (met pi uno dei componenti del
consiglio), in due successive deliberazioni, una a distanza dallaltra di due mesi.
I vincoli che lo statuto deve rispettare sono quelli dellarmonia con la Costituzione,
facendo riferimento a quei valori costituzionali di cui la Corte dovr farsi carico.
6. Cosa dice la Costituzione sulla forma di governo regionale? E sulla legge
elettorale?
Lorganizzazione ed il funzionamento della regione avviene attraverso lo statuto, il
quale afferma che gli organi regionali che non possono mancare sono il consiglio
regionale, la giunta, il presidente della giunta ed il consiglio delle autonomie locali.
Lelezione del presidente della giunta regionale avviene per suffragio universale
diretto, corredata dallimportante potere di nomina e revoca di membri della giunta. La
giunta regionale , dunque, un organo collegiale, con vertice espresso dal suo
presidente, eletto direttamente dai cittadini regionali. La regione competente anche
in materia elettorale, seppur con le limitazioni della legge di Stato: essa impone alla
regione di dotarsi di un sistema elettorale, che agevoli la formazione di maggioranze
assicurando anche la rappresentativit delle minoranze (tre regioni ancora senza
Basilicata, Molise, Veneto).
7. Come ripartita in base allart. 117 la potest legislativa fra lo Stato e le
regioni? Con quali limiti?
Lart. 117 disciplina la potest legislativa non pi solo delle regioni, ma anche dello
Stato. Ma se precedentemente per lart. 117 indicava solo le materie di competenza
regionale, partendo dal presupposto che le altre erano esclusivamente dello Stato, ora
sono previste materie di competenza statale esclusiva, materie di competenza
regionale nelle quali lo Stato pu intervenire e materie di competenza regionale
esclusive. La Costituzione prevede che la regione possa guadagnare autonomia di
legislazione su altre materie.
8. Cosa sintende per competenza legislativa esclusiva?
Si parla di materie di competenza legislativa esclusiva dello Stato, in cui pu legiferare
esclusivamente questultimo: sono molte queste materie (es. amministrazione,
forze armate, difesa dellambiente)
9. Cosa sintende per competenza legislativa concorrente?
Si parla di materie nelle quali la potest legislativa regionale deve esercitarsi nel
rispetto dei principi fondamentali della materia stabiliti dallo Stato (principi fissati da
leggi cornice).
10. Cosa sintende per competenza legislativa residuale?
Si parla di tutte le materie (secondo lart. 117) non espressamente attribuite alla
legislazione dello Stato e che, quindi, appartengono alla competenza residuale delle
regioni.
11. Com ripartita dalla Costituzione la potest regolamentare?
Secondo lart. 117, la potest regolamentare spetta allo Stato nelle materie di
legislazione statale esclusiva, salva la possibilit di delegarla comunque alle regioni
e alle regioni in ogni altra materia, tranne lo svolgimento delle funzioni attribuite a
comuni e province.
12. Quali organi di raccordo fra Stato e regioni e fra regioni ed enti locali
sono previsti?
Con la riforma del titolo V lordinamento dei comuni e delle province ottiene una
garanzia diretta da parte della Costituzione; con il testo del 1948, la loro esistenza era
garantita, ma il loro ordinamento affidato alle leggi della Repubblica, ma con la riforma
esse possono darsi un proprio statuto e viene pure garantita unautonomia impositiva
e finanziaria nellentrata e nella spesa, entro la cornice dellautonomia organizzativa
ed amministrativa.
13. Come sono organizzati comuni e province? E come funziona la forma di
governo locale?
Lorganizzazione di comuni e province praticamente identica. I loro organi necessari
sono il sindaco o presidente, consiglio e giunta; sindaco e presidente della provincia
sono eletti a suffragio universale diretto e con maggioranza assoluta dei voti validi
(altrimenti ballottaggio tra i due pi votati al 1 turno), durano in carica 5 anni e non
possono esercitare pi di due mandati. Egli revoca e nomina gli assessori che con lui
compongono la giunta.
Il consiglio lorgano di indirizzo e di controllo politico-amministrativo: con ci
sintende che ha la competenza di approvare una serie di atti fondamentali dellente
(statuto, regolamenti, programmi, bilanci, etc.) e dettare un indirizzo su come giunta e
sindaco debbano operare, verificando come adempiono alle funzioni esecutive.
La giunta, dal canto suo, collabora con il sindaco in quanto organo collegiale e ha
competenza generale.
14. A chi spettano le funzioni amministrative? E qual il significato del
principio di sussidiariet?
Tali funzioni sono disciplinate dallart.118 del 2001: il parallelismo delle funzioni (in
base al quale alla regione spettava lesercizio di potest legislativo alla pari degli enti
locali, salvo per le funzioni di interesse estremamente locale) stato sostituito con la
sussidiariet verticale, in base al quale le funzioni spettano di regola allente pi vicino
al cittadino, mentre lintervento degli enti superiori successivo e sussidiario. Accanto
a questo principio, sono affiancati quello delladeguatezza (il livello di governo
individuato devessere capace di gestire quella funzione) e quello di differenziazione
(in modo che il conferimento delle funzioni amministrative avvenga in modo
ragionevole).
15. Come definita dalla Costituzione lautonomia finanziaria delle regioni e
degli enti locali?
Le regioni, i comuni e le province hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa,
disponendo di propri patrimoni e possono indebitarsi, ma solo per spese di
investimento (es. costruzione di un ponte). Le risorse ordinarie delle regioni e degli
enti locali sono di diversa origine: tributi ed entrate proprie, compartecipazione al
gettito di tributi erariali (cio statali) riferibili al loro territorio, etc.
16. Quali sono i poteri di controllo dello Stato sulle regioni e sugli enti locali?
Con la riforma del titolo V, sono state abrogate le disposizioni che prevedevano il
controllo dello Stato sugli atti amministrativi delle regioni ed il controllo regionale sugli
atti degli enti locali; ma la Costituzione non pu privarsi di un organo di controllo.
Perci esistono il potere sostitutivo sullattivit delle regioni e degli enti locali
(attribuito al governo in caso di mancato rispetto di norme e trattati internazionali,
pericolo grave per lincolumit e la sicurezza pubblica, tutela dellunit giuridica o
economica della Repubblica es. tutela di diritti civili) ed il controllo statale sugli
organi regionali e degli enti locali (che consiste nello scioglimento del consiglio
regionale e nella rimozione del presidente della regione nel caso in cui il consiglio
regionale o il presidente abbiano compiuto gravi violazioni della legge o atti contrari
alla Costituzione o quando lo impongano ragioni di sicurezza nazionale nel caso degli
enti locali, vale anche linfiltrazione del fenomeno di tipo mafioso).
17. Quali sono le regioni speciali? E in cosa consiste questa specialit dal
punto di vista giuridico?
Per queste regioni ci sono forme particolari di autonomie, statuti speciali che vengono
adottati attraverso una legge costituzionale ed esse hanno sempre avuto una potest
legislativa in un numero di materie pi ampio di quello delle regioni ordinarie, una
competenza legislativa esclusiva in alcune materie, unampia autonomia finanziaria.
Ministero della Giustizia (si occupa, attraverso le forze armate, della difesa e della
sicurezza militare dello Stato), Ministero dellEconomia e delle Finanze (ad esso spetta
il controllo dellentrata e della spesa politica economica, finanziaria e di bilancio e
politiche fiscali nonch la gestione come azionista delle partecipazioni dello Stato),
Ministero dello Sviluppo Energetico (ad esso sono attribuite le funzioni in materia di
industria, artigianato, economia, comunicazioni e commercio), Ministero delle Politiche
Agricole, Alimentari e Forestali (svolge funzioni di coordinamento e di rappresentanza
in sede europea delle politiche in materia di agricoltura, alimentazione e foreste),
Ministero dellAmbiente e della tutela del Territorio e del Mare (svolge compiti diretti
alla tutela dellequilibrio ecologico del territorio), Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti (ad esso sono attribuite le funzioni relative alla realizzazione delle reti
infrastrutturali e opere pubbliche di competenza statale), Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali (funzioni in materia di politiche del lavoro e delloccupazione),
Ministero dellIstruzione, dellUniversit e della Ricerca (si occupa dellistruzione
scolastica e di quella universitaria, della ricerca scientifica e tecnologica), Ministero
per i Beni e le Attivit Culturali (funzioni di tutela e gestione del patrimonio storico,
artistico e paesaggistico), Ministero della Salute (esercita le funzioni in materia della
salute umana, coordina il Servizio Sanitario nazionale).
5. Cos unautorit indipendente? / 6. Alcuni esempi di autorit
indipendenti? Quali sono le rispettive funzioni?
Sono quelle autorit collocate in posizione autonoma rispetto al governo e scelte per
garantire lautonomia dei ministeri; lo scopo quello di assicurare nei settori delicati
da esse curati per lo pi riguardanti leconomia e linformazione la necessaria
imparzialit di tutti i soggetti coinvolti Consob, Isvap, Autorit garante della
concorrenza e del mercato, Commissione di garanzia dellattuazione, ma soprattutto
lAgcom (lAutorit per le garanzie nelle comunicazioni, istituita nel 1997, con compiti
di regolazione delle radio telecomunicazioni a tutela del pluralismo informativo,
dellobiettivit e della completezza dellinformazione).
In pi c anche la Banca dItalia, una forma antesignana di autorit indipendente, il
cui governatore, nominato per 6 anni con mandato rinnovabile una sola volta, gode di
numerose garanzie dautonomia; la banca svolge il servizio di tesoreria dello Stato, ha
compiti di regolazione e vigilanza e di tutela della concorrenza nei confronti delle
aziende bancarie, dei gruppi bancari e degli intermediari economici.
7. Qual il significato del principio di legalit dellazione amministrativa?
Riguarda lattivit delle pubbliche amministrazioni, ovvero che lattivit di questi enti
deve mantenersi nei binari stabiliti dalla legge o da altri binari stabiliti da altre fonti
normative (anche europee).
N.B. Principio di riserva di legge per lorganizzazione delle pubbliche
amministrazioni: i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge.
8. Cosa sintende per principio del buon andamento per principio di
imparzialit?
Esso impone efficacia, efficienza ed economicit dellintervento delle pubbliche
amministrazioni. Per efficacia sintende il grado di corrispondenza tra gli obiettivi
proposti ed i risultati conseguiti; per efficienza sintende il rapporto tra i risultati
ottenuti e la quantit di risorse da impiegare per ottenere quei risultati; per
economicit sintende il minimo impiego possibile di risorse per conseguire tali fini
esiste la conferenza dei servizi, che consiste in ununica sede alla quale
unamministrazione pu convocare le altre amministrazioni interessate per acquisirne
rapidamente il necessario concorso in un dato procedimento.
9. In cosa consiste la distinzione fra attivit di governo e attivit di gestione
amministrativa?
Non espresso pienamente dalla Costituzione, ma si collega ai principi di buon
andamento e parzialit; mentre lattivit di governo affidata agli organi di governo
politicamente responsabili a cui spetta gli atti di direzione politica ed attuazione del
Gli uffici dei magistrati requirenti (che non sono giudici) appartengono nel nostro
ordinamento allo stesso corpo dei magistrati giudicanti, dal momento che non
prevista una separazione delle carriere (di cui si parla con il governo Berlusconi IV) a
differenza degli altri paesi. Per passare da un tipo allaltro, il magistrato deve seguire
dei passi obbligati; tale passaggio pu avvenire solo quattro volte a carriera e dopo
aver svolto tale funzione per almeno cinque anni, inoltre il magistrato deve cambiare
sede. Il compito dei magistrati requirenti non quello di giudicare, bens di perseguire
linteresse generale della giustizia; perci i p.m. devono esercitare lazione penale e
svolgono le indagini sulle notizie di reato attraverso la polizia giudiziaria. Nel processo
non sono laccusa, bens una parte e quindi non partecipano della terziet del giudice.
6. Quali sono le giurisdizioni speciali?
Sono la giurisdizione amministrativa, quella contabile e quella militare.
7. Com organizzata la giurisdizione amministrativa?
I giudici amministrativi hanno competenze sulle controversie che coinvolgono la
pubblica amministrazione; hanno giurisdizione per la tutela nei confronti della pubblica
amministrazione degli interessi legittimi e anche dei diritti soggettivi. Sono previsti i
Tribunali Amministrativi Regionali (Tar), le cui sentenze sono appellabili presso il
Consiglio di stato, lorgano centrale della giustizia amministrativa.
8. Quali sono le funzioni della Corte dei Conti?
I giudici contabili hanno giurisdizione in materia di contabilit pubblica e nelle altre
specificate dalla legge attualmente giudicano sulla responsabilit amministrativa e
contabile di amministratori, impiegati e tesorieri delle pubbliche amministrazioni
(Stato, enti locali, regioni), oltre che sulle pensioni.
A loro collegata la Corte dei Conti, che si articola in giurisdizioni regionali.
9. Come viene garantita dalla Costituzione lautonomia e lindipendenza
della magistratura?
La magistratura costituisce un ordine autonomo ed indipendente da qualsiasi altro
potere (art. 104) questo principio rafforzato dallulteriore garanzia secondo il
quale i giudici sono soggetti soltanto alla legge (art. 101). Con tali affermazioni si
ribadisce il principio della separazione dei poteri e della necessaria indipendenza
dellautorit giudiziaria dagli altri poteri dello Stato; ad ulteriore conferma di evitare
ogni possibile condizionamento politico, previsto che i magistrati siano nominati solo
dopo il superamento di un pubblico concorso.
Lautonomia dei magistrati poi rafforzata anche dalla garanzia della loro
inamovibilit: essi non possono essere sospesi dal servizio, n destinati ad altre sedi
se non in seguito ad una decisione del Csm (art. 107).
10. Quali competenze ha il ministero della Giustizia?
Il ministero della Giustizia ha competenze ridotte, poich ha la facolt di promuovere
lazione disciplinare (cui sono legati alcuni poteri ispettivi negli uffici) contro un
determinato magistrato, ma nulla pi.
11. Qual la posizione del pubblico ministero nellordinamento italiano?
La posizione dei magistrati appartenenti agli uffici del pubblico ministero particolare:
la Costituzione prevede che siano stabilite apposite garanzie dindipendenza, delle
quali la fondamentale lobbligatoriet dellazione penale, che significa eguale
persecuzione di tutti i reati, da chiunque commessi, di cui il pubblico ministero si
venuto a conoscenza.
12. Come composto il Csm? E quali sono le sue attribuzioni?
Il Consiglio superiore della magistratura (Csm) lorgano cui lart. 105 affida il compito
di occuparsi delle assunzioni, delle assegnazioni, delle promozioni e dei provvedimenti
disciplinari nei confronti dei magistrati ordinari: lorgano dal quale dipende tutta la
carriera del magistrato.
Ha una composizione mista: tre componenti di diritto (presidente della Repubblica,
primo presidente della Corte di Cassazione ed il procuratore generale presso
questultima); componenti elettivi - 2/3 sono eletti dai magistrati ordinari (membri
togati); componenti elettivi 1/3 eletti dal Parlamento in seduta comune tra professori
secondo grado e, infine, il ricorso alla Corte di Cassazione, ma solo per motivi di
legittimit.
14. A quali forme di responsabilit sono sottoposti i magistrati?
Il problema della responsabilit dei magistrati assai antico: per garantire la loro
indipendenza, devono essere ridotte al minimo le interferenze dello Stato, che per
non deve portare alla formazione di un corpo di magistrati totalmente indipendente ed
immune da tutto.
Va chiarito che la responsabilit , in generale, la situazione nella quale un soggetto
pu essere chiamato a rispondere della violazione di un obbligo: il tipo di obbligo
chiarisce anche il tipo di responsabilit essendo legati allo Stato, se violano un
obbligo hanno innanzitutto sulle spalle una responsabilit di tipo disciplinare per
quanto attiene con la loro condotta professionale e le eventuali violazioni dei doveri
derivanti dal loro ufficio. Pu giocare un ruolo importante (anche se non una vera e
propria sanzione disciplinare) lincompatibilit ambientale per un magistrato: un
provvedimento del genere previsto per i magistrati che, per qualsiasi motivo
indipendente dalle loro colpe, non possono svolgere le loro funzioni autonomamente.
Ci si posta qualche domanda anche se vi possano essere forme di responsabilit
politica, ma lunica responsabilit di questo tipo la responsabilit politica diffusa,
cio il potere di critica riconosciuto allopinione pubblica in relazione alla condotta di
chi ricopre funzioni pubbliche, non essendo prevista, per ovvi motivi di indipendenza,
una sede istituzionale di controllo dellopportunit politica di decisioni dei singoli
magistrati.
15. In particolare come stata regolata la responsabilit civile dei
magistrati?
La responsabilit civile dei magistrati inerisce ad una violazione nei doveri da loro da
svolgere e si pone la questione delle loro responsabilit in relaziona a danni ingiusti
eventualmente provocati in violazione di diritti dei singoli si pone in termini pi
complessi. Questa disciplina si applica a tutti magistrati, non solo a quelli ordinari;
essere prevede che chiunque abbia subito un danno ingiusto per effetto di un
comportamento, di un atto o di un provvedimento giudiziario posto in essere dal
magistrato con dolo o colpa grave nellesercizio delle sue funzioni, ovvero per diniego
di giustizia, pu agire contro lo Stato per ottenere il risarcimento dei danni.
16. Com stato recentemente riformato lordinamento giudiziario?
Nel luglio 2005, il governo Berlusconi III (con ministro della Giustizia Roberto Castelli)
con laiuto del Parlamento approva unampia riforma dellordinamento giudiziario, con
ampie deleghe per il governo di turno.. subito dopo, nel Prodi II, il Parlamento approv
una legge proposta dal governo in grado di annullare quella riforma, poi modificarla
parzialmente, ad attuarne i punti maggiormente criticati dal Csm e dalla magistratura.
Ora si discute molto della riforma della giustizia promossa dal governo Berlusconi IV,
che vedrebbe una separazione delle funzioni con istituzione presso il Csm di una
sezione disciplinare per i magistrati requirenti oppure di una vera e propria
separazione delle carriere (in entrambi i casi risolvendola con una revisione
costituzionale).
giurisprudenza del giudice inglese Sir Edward Coke il quale, nel caso Bonham,
sostenne che quando un atto del parlamento contrario al diritto e alla ragione
comunque, o di impossibile attuazione o ripugnante, la common law lo controller e lo
potr giudicare nullo.
Ci fu grande polemica nel tempo su di chi dovesse essere il custode della costituzione
tra i due grandi costituzionalisti Kelsen e Schmitt, per il primo il custode doveva
coincidere con la figura della corte costituzionale, produttrice di diritto e perci
collegata a questo ruolo; per il secondo, era giusto che coincidesse con una figura che
rappresentasse il popolo, ovvero il capo dello stato (come nella Repubblica di Weimar
del 1919).
2. Quali sono i modelli del controllo di costituzionalit? E com quello
italiano?
Fra i sistemi di controllo giurisdizionale di costituzionalit, si divisi tra il sistema
diffuso (il controllo di costituzionalit affidato a tutti gli organi giudiziari, i quali in
caso di contrasto con la costituzione disapplicano la legge, con efficacia legata al
caso in esame) ed il sistema accentrato (il controllo di costituzionalit affidato ad un
unico tribunale costituzionale, istituito ad hoc). Per quanto riguarda i modi
dellattivazione della giurisdizione costituzionale, si ripartiscono invece tra controllo
preventivo e controllo successivo (a seconda che la pronuncia avvenga prima
dellentrata in vigore dellatto la cui legittimit costituzionale in discussione o che
avvenga dopo la sua entrata in vigore es. Italia) o controllo in via diretta o indiretta
(dazione o incidentale; a seconda che sia consentito, ai soggetti legittimati di farlo,
dimpugnare direttamente oppure indirettamente gli atti che si assumono contrastanti
con la costituzione). In Italia c un modello da una parte accentrato (la Corte
Costituzionale), dallaltra diffuso (perch tutti i giudici possono attivarne lo scrutinio di
costituzionalit) si arriva ad un modello misto.
3. Com composta la Corte Costituzionale?
Lorganizzazione ed il funzionamento della Corte Costituzionale sono disciplinati dagli
art. 134-137: composta da 15 giudici, nominati per 1/3 dal presidente della
Repubblica, per 1/3 dal Parlamento in seduta comune e per 1/3 dalle supreme
magistrature ordinarie ed amministrative.
Il mandato di questi giudici dura per 9 anni dalla data del giuramento e cessa senza
prorogatio; essi non sono rieleggibili ed il presidente della Corte eletto dai suoi
componenti per 3 anni ed invece rieleggibile.
Quanto allo status di questi giudici, la Costituzione stabilisce che questa carica
incompatibile con quella di parlamentare, di consigliere regionale e con qualunque
professione forense, oltre che con qualsiasi altra carica o ufficio indicati dalla legge le
garanzie sono simili a quelle dei parlamentari, cos come le immunit. I giudici della
Corte Costituzionale sono idonei a giudicare sulle controversie relative alla legittimit
costituzionale delle leggi e degli atti aventi forza di legge di Stato e delle leggi sulle
regioni; sui conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato e sui conflitti tra lo Stato e le
regioni; sulle accuse promosse dal Parlamento in seduta comune contro il presidente
della Repubblica in caso di alto tradimento ed attentato alla Costituzione.
4. Gli atti normativi sono oggetto del controllo di costituzionalit? / 5. Che
sintende per parametro di controllo?
Oggetto di controllo sono le leggi ordinarie dello Stato, gli atti aventi forza di legge
dello Stato, le leggi regionali e le leggi delle province autonome di Trento e Bolzano. Il
termine di raffronto ai fini del giudizio della Corte, il parametro, dato dalle norme
costituzionali e, in secondo luogo, da quelle norme diverse dalla Costituzione cui la
Costituzione fa rinvio obbligando il legislatore a rispettarle (norme interposte leggi di
delegazione, norme interposte tra la Costituzione e latto legislativo oggetto di
controllo).
Nel nostro sistema sono sottoposti al controllo della Corte Costituzionale
esclusivamente gli atti normativi primari (statali e regionali); escludendo sia le fonti
fatto (consuetudini), sia gli atti normativi secondari (regolamenti).
Era prevista leguaglianza davanti alla legge, tassazione proporzionale per tutti, libert
di stampa ed individuale e divieto darresto se non nei casi previsti dalla legge,
inviolabilit del domicilio, libert di stampa, ma facolt di reprimerne gli abusi (art. 2432); al principio cavouriano di libera chiesa in libero Stato, venne sostituito invece
quello dellart. 1, secondo cui il cattolicesimo romano era proclamato dal re come
religione di stato e garantiva agli altri culti solo la tolleranza. La costituzione albertina
per lo pi considerata flessibile perch non era previsto un meccanismo di
modificazione aggravato n alcuna forma esplicita di controllo della conformit della
legge rispetto ad esso.
3. Come si svilupp lordinamento statuario fino allavvento del fascismo?
Ben presto si pass dalla monarchia costituzionale alla monarchia parlamentare, con
la rappresentanza che rimase a lungo ristretta (nel 1909 a votare per la Camera era
l8,3% della popolazione, con il suffragio universale maschile applicato totalemente
solo nel 1919) e con le tendenze dualiste nellindirizzo politico del paese (il re continu
a prendere il potere in mano in alcune occasioni, avendo un ruolo dindirizzo politico
accanto al Parlamento); inoltre, il Senato del Regno non giustific mai il suo ruolo di
equilibro tra re e Camera, oppure di contraltare alla Camera per la consuetudine
secondo cui il Senato non fa crisi; il governo si rafforz in maniera relativa, ma non
potendo contare su una maggioranza politica salda, fece largo uso dei suoi poteri
amministrativi per condizionare le elezioni e consolidare cos il proprio consenso (es.
pratiche trasformiste: tendenza del parlamentare a passare da uno schieramento
allaltro in cambio di benefici per s o per il suo collegio elettorale De Pretis); la
magistratura godette di unindipendenza relativa; le libert dei cittadini conobbero una
certa tutela ma furono sotto serio rischio quando ci furono gli stati dassedio.
4. Come il fascismo trasform lordinamento statuario? Con quali provvedimenti ed
istituti?
La 1 guerra mondiale aveva messo in crisi le non-robuste democrazie europee ed in
Italia ne approfitt il Fascismo; come in altri paesi europei, per dare una risposta alle
agitazioni e ai malumori, si ricorse a risposte autoritarie e a metodi statalisti. Il disegno
autoritario del Fascismo fu quello esposto con la marcia su Roma dellOttobre 1922,
alla quale il re non pose opposizione, anzi consegn a Mussolini la presidenza del
Consiglio, anche se forte solamente di 35 deputati e nonostante Facta gli avesse
chiesto la firma dello stato dassedio. Le forze politiche videro di buon occhio larrivo
alla Camera del futuro Duce (306 voti a favore) e non furono in grado di dare risposte
ai problemi arrivati alla fine della 1 guerra mondiale. Segu una fase pseudo
parlamentare (Ottobre 1922 Gennaio 1925) nella quale il governo Mussolini non
govern in maniera diversa da quelli precedenti, anche se i segnali dellevoluzione
verso la dittatura furono innegabili; fu istituita la milizia volontaria per la sicurezza
nazionale (milizia fascista), in effetti fu un tentativo di regolamentare gli squadristi, e
fu limitata la libert di stampa nel 1923.
Dopo il delitto Matteotti (giugno 1924) e dopo labbandono della Camera da parte di
deputati dellopposizione (secessione dellAventino), Mussolini sfid tutti con un
discorso nel gennaio 1925, nel quale si assunse la responsabilit politica dellomicidio
Matteotti e fece intende che sarebbe andato avanti, con la costruzione di un vero e
proprio regime del resto gli era permesso dalla legge elettorale del 1923 (legge
Acerbo), con la quale, pur avendo ottenuto una maggioranza risicata, aveva ottenuto il
70% dei seggi alla Camera. Seguirono una legge che rafforzava il ruolo del presidente
del Consiglio (trasformandolo in un vero e proprio capo del governo) e sopprimeva il
rapporto fiduciario governo-parlamento; la creazione per gli enti locali dei podest;
listituzione del Tribunale Speciale per la difesa dello Stato (1926); lo scioglimento dei
partiti politici avversari e di molte associazioni (1926); la carta del lavoro e le leggi
corporative che vietavano lo sciopero e la serrata (1926-1927); la
costituzionalizzazione del Gran Consiglio del Fascismo, vertice collegiale del Pnf, con
lattribuzione di funzione statale ad un organo del partito, che sostituiva la Camera dei
deputati; una nuova legge elettorale, con la scelta dei membri delle liste della Camera
al Gran Consiglio del Fascismo (1928); i Patti Lateranensi con la Chiesa Cattolica su
base concordataria (1929); nuovi codici di pubblica sicurezza tra cui il Codice Rocco,
che si basava sui reati contro la personalit dello Stato (1930); le leggi razziali che
discriminarono pesantemente i cittadini di origini ebraica (in contraddizione con lart.
24 dello Statuto, 1938); la soppressione della Camera dei Deputati e listituzione della
Camera dei Fasci e delle Corporazioni (1939).
5. Quali furono i passaggi istituzionali pi importanti dalla transizione del Luglio 1943
al Giugno 1946?
Il 25 Luglio del 1943 il Gran Consiglio del Fascismo sfiduci Benito Mussolini, facendo
appello al re perch riassumesse il comando. A quel punto Mussolini venne arrestato e
fu nominato presidente del Consiglio un generale, Pietro Badoglio; a seguire, ci fu la
firma dellarmistizio di Cassibile (3 Settembre 1943 fu reso pubblico solo 5 giorni
dopo); il lungo armistizio che indicava cosa avrebbe dovuto fare il governo italiano per
ripulirsi dal Fascismo (29 Settembre 1943); la fuga del re e del governo da Roma a
Brindisi; la nascita della Repubblica sociale italiana (Rsi), con la quale i tedeschi
appoggiavano Mussolini, liberatosi dalla prigionia. Furono soppressi gli istituti del
regime fascista, soppresso il Pnf e istituito il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN
9 Settembre 1943).
6. In particolare cosa stabilirono le costituzioni provvisorie?
Un contrasto nel futuro tra monarchia e repubblica trov parziale compromesso a
seguito del quale Vittorio Emanuele III rinunci allesercizio dei suoi poteri, affidandoli
al principe ereditario Umberto e fu decisa e la convocazione di unassemblea
costituente. Circa un anno dopo, fu istituita una Consulta nazionale, col compito di
fornire pareri al governo (304 membri) e fu allargato il suffragio universale alle donne
(1945). La seconda costituzione provvisoria si ebbe con la decisione di far scegliere al
corpo elettorale tra monarchia e repubblica nel giugno del 1946, con la vittoria dei s,
eleggendo la Costituente con una formula simile a quella per le elezioni della Camera
del 1919 (legge elettorale proporzionale); il re cos fu costretto allesilio ed il 25 Giugno
Enrico De Nicola divenne il primo presidente della Repubblica italiana.
7. Come si arriv allapprovazione della Costituzione Repubblicana?
La Costituente affid ad unapposita Commissione per la Costituzione (composta da 75
membri) la redazione di un testo base, con presidente Meuccio Ruini e diviso in 3
sottocommissioni (doveri e diritti dei cittadini, ordinamento costituzionale della
Repubblica, diritti e dovere economico-sociali). Il testo base fu presentato in
Assemblea nel gennaio del 1947 e discusso nel corso di nove mesi per 170 sedute,
con lapprovazione finale avvenuta il 22 Dicembre 1947, con l88% dei presenti e, di
questi, l81% voto s).
Ci fu la rinuncia allepurazione di coloro che avevano appoggiato il fascismo, con
numerosi provvedimenti di clemenza, poich i partiti andavano in cerca di consensi; si
puntava ad unintesa tra i partiti non tanto su riforme da fare subito, bens su quanto
fare domani.
8. Quali furono i contenuti principali della Costituzione del 1948? E quali quelli pi
innovativi?
La Carta Costituzionale entr in vigore nel 1948, risultando particolarmente innovativa
per la forma di governo, poich conteneva non solo norme organizzative e procedurali,
ma anche una tavola di principi fondamentali (art. 1-12); conteneva una
formulazione articolata dei diritti e doveri dei cittadini (art. 13-54); prevedeva istituti
che il popolo poteva utilizzare per esercitare direttamente la sovranit popolare, come
il referendum; prevedeva il controllo di costituzionalit delle leggi attraverso la Corte
Costituzionale (art. 134-137); prevedeva listituzione delle regioni a statuto ordinario e
speciale; garantiva lindipendenza della magistratura grazie ad un apposito organo, il
Consiglio Superiore della Magistratura.
Risult invece piuttosto deludente per quanto riguardava il governo parlamentare prefascista (non in grado di tenere le redini del paese), il presidente della Repubblica (di
formule a maggioranza per Senato e Camera), formando cos la logica bipolare; furono
riviste anche le norme sul finanziamento della politica e sulle campagne elettorali.
Parallelamente si avvi il risanamento della finanza pubblica, che consent allItalia
lingresso nellUE.
10. Come vennero attuati gli istituti previsti dalla Costituzione? / 11. Quali
modificazioni ha conosciuto la Costituzione?
La Costituzione del 1948 venne riformata parzialmente, con la modifica di 32 dei 139
articoli del testo e 5 sono stati abrogati, mentre altri riformati pi volte in pratica,
una serie di revisioni e non mutamenti costituzionali.
Ormai la Costituzione pressoch attuata integralmente, con il prestigio della Corte
Costituzionale (appare come un organo forte, al di l di polemiche contingenti), con
lesecutivo e la figura del presidente del Consiglio rinforzati, con il presidente della
Repubblica che ha svolto bene le funzioni assegnategli dalla Costituzione (anche se a
volte si trovato a gestire situazioni difficili, con funzione di bilanciamento), con la
Magistratura da garante, ma anche segnata dalla lentezza della sua burocrazia, che ne
ha ridotto il credito presso i cittadini, con i diritti dei cittadini abbastanza tutelati.
12. Quali sono stati i tentativi di riforma della Costituzione degli ultimi
decenni? / 13. Cosa prevedeva la riforma della parte II della Costituzione
approvata nel 2005 e poi respinta nel referendum?
Il Pci negli anni 70 respinse qualunque tentativo di riforma della Costituzione; sono
nella seconda met di questi anni, di fronte alla crisi del sistema politico-istituzionale
(simboleggiate dal rapimento e dallassassinio di Moro nel 1979), si parl per la prima
volta di grande riforma della Costituzione anche se si stati sempre dellopinione
che, per riformare la Costituzione, ci volessero dei consensi larghissimi, che non
tagliassero fuori nessuna delle forze politiche fondamentali, facendo cos per molte
delle forze politiche hanno posto un veto alla riforma di alcuni titoli o articoli.
Negli ultimi decenni, va ricordata la modifica del titolo V della Costituzione (regioni,
province, comuni) che fu approvata con solo quattro voti oltre il quorum funzionale,
dalla sola maggioranza di centro-sinistra; ci provoc la richiesta di un referendum
costituzionale per la prima volta, che per riconferm la modifica. Lo stesso centrodestra si ripromise di fare la stessa cosa, soprattutto per quanto riguarda il titolo II
della Costituzione: proprio la maggioranza riusc autonomamente ad applicare queste
riforme, per al referendum costituzionale fu bocciata. Questa riforma toccava quasi
80 articoli della Costituzione su quattro punto: forma di governo, bicameralismo,
rapporti Stato-autonomie, correzioni al titolo sulle garanzie costituzionali avrebbe
rafforzato il ruolo del presidente del Consiglio e ridefinito quello del presidente della
Repubblica (definito garante della Costituzione), con una riduzione del ruolo dei
parlamentari (175 in meno) e una netta differenziazione delle Camere (la Camera dei
deputati come sola titolare del rapporto fiduciario del governo, mentre il Senato
federale avrebbe partecipato in maniera pi limitata). Ma il progetto suscit forti
reazioni sia dallopposizione che in ambito dottrinario, quindi arriv la bocciatura con il
61,3% di no.
14. Quali sono le proposte di riforma di cui si discute nella XVI legislatura (governo
Berlusconi IV)?
Con un sistema partitico meno frammentato che in passato dopo le elezioni del 2008,
si era auspicato una riforma del titolo II, poi sfociata in un fallimento a causa dei brutti
rapporti sussistenti tra maggioranza ed opposizione.