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In conclusione
questo accordo di codificazione prevede:
-Inviolabilità della persona, sede, dimora, corrispondenza …
-esenzioni fiscali
-Immunità dalla giurisdizione dei tribunali dello Stato accreditatario
- giurisdiz. penale: assoluta
- giurisdiz. civile: relativa (art. 31)
IMMUNITà diplomatiche di altri organi :
-agenti consolari: sono organi attraverso i quali lo Stato svolge atti amministrativi di diritto interno
in territorio straniero, a seguito di una convenzione consolare godono di immunità funzionali per gli
atti che attengono all'esercizio delle funzioni
- Es. . Conv. Vienna 1963 sulle relazioni consolari
-Funzionari di OI: godono di immunità in base ad un accordo fra l’Organizzazione e gli Stati membri
Es. Accordo sui privilegi e sulle immunità della Corte penale internazionale,
adottata dall'Assemblea degli stati partiti il 9 settembre 2002
Affare relativo al personale diplomatico e consolare degli Stati Uniti a Teheran 1980
Nel corso della rivoluzione islamica di Teheran, il 4 novembre 1979 alcuni militanti fanno irruzione
all'ambasciata statunitense prendendo in ostaggio 52 persone del corpo diplomatico americano.
-Articolo 86 Obbligo generale di cooperare: Secondo le disposizioni del presente Statuto gli Stati parti
cooperano pienamente con la Corte nelle inchieste ed azioni giudiziarie che la stessa svolge per reati
di sua competenza.
Conv. di New York del 17 gennaio 2004 sull’immunità dalla giurisdizione degli StatI e dei loro beni
(CDI) (l’Italia vi ha aderito con L. 14 gennaio 2013, n. 5)
la conv. adotta il metodo della lista:
-come regola generale vale l’immunità ma con varie eccezioni nei casi espressamente indicati (artt.
10-17), tra cui: controversie in materia di transazioni commerciali, contratti di lavoro, risarcimento
danni per lesioni, proprietà e possesso di beni, partecipazioni in società
Nb: Diritto di accesso alla giustizia per i singoliart. 24 Cost.; art. 6 CEDU
Regola consuet. Sull’esenzione giurisdizionale Stato estero (art. 10 Cost.)
International Cort of Justice Case “Jurisdictional Immunities of the State (Germany v. Italy)
judgment 3 feb. 2012
La CIG nel 2012 ha riconosciuto le ragioni tedesche:
- l’esenzione dalla giurisdizione deve essere garantita ad uno Stato per tutti gli acta iure imperii,
senza la possibilità che si configurino delle eccezioni
- i beni di uno Stato siti sul territorio di un Paese straniero possono essere oggetto di misure
coercitive da parte di quest’ultimo solo qualora abbiano impressa una destinazione commerciale
Per la CIG l’Italia ha violato la norma consuetudinaria sull’immunità giurisdizionale degli Stati
stranieri, poiché nessuna delle argomentazioni fornite ha dimostrato l’avvenuta modificazione del
regime tradizionale delle immunità statali
-Per conformarsi alla sentenza di condanna l’Italia ha adottato la legge 14 gennaio 2013 n. 5, con cui
ha recepito la Convenzione delle Nazioni Unite sulle immunità giurisdizionali degli Stati e dei loro
beni (2004), introducendo nell’ordinamento interno specifiche norme per adeguarsi al rispetto delle
immunità degli Stati, come stabilito nella conv.
-Art. 3 della legge n. 5/2013 di ratifica ed esecuzione Conv. NY :
1 «quando la CIG con sentenza ..ha escluso l'assoggettamento di specifiche condotte di altro Stato
alla giurisdizione civile, il giudice davanti al quale pende controversia relativa alle stesse condotte
rileva, d'ufficio e anche quando ha già …riconosciuto la sussistenza della giurisdizione, il difetto di
giurisdizione in qualunque stato e grado del processo
2. Le sentenze passate in giudicato in contrasto con la sentenza della CIG, anche se
successivamente emessa, possono essere impugnate per revocazione
2 quesito:
2) dell’art. 1, legge 17 agosto 1957, n. 848 (Esecuzione dello Statuto delle Nazioni Unite, firmato a
San Francisco il 26 giugno 1945),
nella parte in cui, recependo l’art. 94 dello Statuto dell’ONU, obbliga il giudice nazionale ad adeguarsi
alla pronuncia della CIG quando essa ha stabilito l’obbligo del giudice italiano di negare la propria
giurisdizione nella cognizione della causa civile di risarcimento del danno per crimini contro
l’umanità, commessi iure imperii dal Terzo Reich, almeno in parte nel territorio italiano;
3 quesito:
3) ) dell’art. 3 legge14 gennaio 2013 n. 5 (Adesione della Repubblica italiana alla Convenzione delle
Nazioni Unite sulle immunità giurisdizionali degli Stati e dei loro beni, firmata a New York il 2
dicembre 2004, nonché norme di adeguamento dell’ordinamento interno),
nella parte in cui obbliga il giudice nazionale ad adeguarsi alla pronuncia della CIG anche quando essa
ha stabilito l’obbligo del giudice italiano di negare la propria giurisdizione nella cognizione della causa
civile di risarcimento del danno per crimini contro l’umanità, commessi iure imperii dal Terzo Reich
nel territorio italiano, in riferimento agli artt. 2 e 24 della Costituzione.
-La Consulta ha asserito di dover seguire, in base al principio di conformità, l’interpretazione fornita
dalla CIG della norma consuetudinaria sull’immunità dalla giurisdizione di cognizione, ma che la
norma così come interpretata dalla CIG, non potesse fare ingresso nel nostro ordinamento tramite il
meccanismo di cui all’art. 10, c. 1, Cost., a fronte del contrasto con gli artt. 2 e 24 Cost., in virtù
dell’operatività dei controlimiti.“
- sempre sulla base del contrasto con gli artt. 2 e 24 Cost., la Consulta ha dichiarato illegittimità
costituzionale dell’art. 3 della L. 14 gennaio 2013 n. 5, attraverso il quale l’Italia aveva dato attuazione
alla sentenza della CIG, e dell’art. 1 della L. n. 848 del 1957, nella parte in cui, tramite il recepimento
dell’art. 94 dello Statuto ONU, obbligava i giudici italiani a conformarsi alla decisione della CIG
impedendo l’accertamento giurisdizionale e l’eventuale condanna delle gravi violazioni dei diritti
fondamentali subìte dalle vittime dei crimini di guerra e contro l’umanità, perpetrati sul territorio
dello Stato italiano, investito dall’obbligo di tutela giurisdizionale, ma commessi da altro Stato, anche
se nell’esercizio dei poteri sovrani (iure imperii),
contrasterebbero con il principio di insopprimibile garanzia della tutela giurisdizionale dei diritti,
consacrato nell’art. 24 Cost., il quale è principio supremo dell’ordinamento costituzionale italiano ed
in quanto tale costituisce limite all’ingresso sia delle norme internazionali generalmente riconosciute,
ex art. 10, primo comma, Cost., che delle norme contenute in trattati istitutivi di organizzazioni
internazionali aventi gli scopi indicati dall’art. 11 Cost. o derivanti da tali organizzazioni.