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ATTI IURE IMPERII: cioè quegli atti attraverso i quali si esplica l’esercizio delle funzioni pubbliche
statali, vietando apprezzamenti, indagini o statuizioni che possano incidere o interferire sugli atti o
comportamenti dello Stato estero che siano espressione dei suoi poteri sovrani.
ATTI IURE GESTIONIS: sono atti dal contenuto/scopo privatistico, dove lo Stato ad esempio opera
come un normale operatore economico; dunque, non coperti da immunità. C’è da dire che tale
distinzione non sempre è facilmente applicabile e molte tipologie di attività creano dubbi sulla
collocazione in una o l’altra categoria (ad esempio in materia di rapporti di lavoro pubblici)
LAVORO:
Gli stati stranieri che hanno uffici in altri stati assumono del personale; quindi, in uno stato (IT) ci
sono vari uffici di stati stranieri che assumono nuovo personale dove il datore di lavoro è lo stato
straniero -> Ambasciate: il personale che lavora nelle ambasciate è dello stato nel quale si trova
l’ambasciata e non estero. Ci sono dei rapporti di lavoro e il titolare è lo stato titolare
dell’ambasciata.
Controversie di lavoro -> cosa succede?
Queste sono un settore delicato della regolamentazione italiana ma anche europea ed esistono una
serie di norme dove il lavoratore è considerato “debole”. Esistono norme che rendono rinunciabili
alcuni diritti, procedimenti rapidi per le cause di lavoro… è necessario che ogni problema che
riguarda l’ambiente di lavoro possa risolversi rapidamente e sono necessarie le varie tutele.
Il lavoratore che viene ingiustamente licenziato può essere reintegrato nel posto di lavoro per
ordine del giudice (legge italiana).
I licenziamenti devono essere motivati e decisi in conformità alla legge. Se questi non ricorrono il
giudice può decidere che il lavoratore possa essere reintegrato
Cosa può fare un lavoratore (italiano) che è assunto da un datore di lavoro straniero?
Se il datore di lavoro è uno stato straniero viene applicata la regola di immunità e il lavoratore non
dovrebbe avere accesso alla giustizia, ai tribunali, per ottenere tutti quei provvedimenti che
consistano nell’ottenere la regolare applicazione della legge in suo favore come prevista dalla
normativa attuale.
Come si gestisce questa situazione?
L’immunità deve trovare una limitazione. Le soluzioni trovate dalla giurisprudenza italiana nel corso
del tempo sono uno di quei settori dove l’immunità dello stato straniero non può essere fatta
valere per escludere la giurisdizione della giustizia italiana. Così dispone anche la convenzione delle
NU, di cui fa parte l’Italia, che regole le immunità giurisdizionali degli stati.
Quando il lavoratore può fare causa al datore di lavoro (stato straniero)?
Quando si tratta di un contratto di lavoro tra lo stato straniero che debba essere eseguito in tutto in
parte del territorio dello stato in cui si vuole fare causa. Questa possibilità che la giurisprudenza
italiana già conosceva ora ci deriva dall’art. 11 della convenzione di New York sull’immunità
giurisdizionale. Il contratto di lavoro può essere posto a giurisdizione dello stato straniero SE il
lavoro si svolge nel territorio dello stato dove si vuole far causa, dove si vuole ottenere il
provvedimento.
Esempio:
Se in Italia uno stato straniero vuole assumere dei lavoratori e il lavoro dovesse essere fatto in Italia
presso l’ambasciata straniera, è possibile che il lavoratore possa rivolgersi al giudice italiano e che
questo ammetta di avere giurisdizione senza riconoscere l’immunità allo stato straniero. Tuttavia, ci
sono dei limiti -> situazioni in cui è troppo grave il coinvolgimento dello stato straniero in quanto
stato sovrano.
L’immunità dalla giurisdizione potrebbe dover restare se il lavoratore è adibito ad azioni pubbliche
(potestà pubbliche) di quello stato straniero. È più facile se le mansioni del lavoratore sono di
carattere pratico-esecutivo.
Il giudice italiano può emanare solo determinate sentenze, come il risarcimento dei danni in
denaro. Non può ordinare allo stato straniero, invece, perché si tratta di ente sovrano, è di
reintegrare il lavoratore che sia stato indebitamente licenziato -> si tratterebbe di un
provvedimento troppo invasivo della sovranità dello stato straniero.
Il licenziamento illegittimo potrà vedere un risarcimento del danno ma non una reintegrazione.
Cessa l’immunità dello stato straniero anche quando a questo stato vengano ricondotte la
responsabilità per danni/morte, perdita di beni materiali per azioni riconducibili a lui e che siano
avvenute nel territorio straniero. Cade l’immunità dello stato straniero che causa un illecito di
questo tipo e fosse presente l’autore del fatto.
Su tutto questo si inserisce dal 2004 un nuovo filone di problemi: la giurisprudenza greca e italiana
inaugurano una nuova prassi che vorrebbe condurre a una nuova eccezione alle immunità degli
stati stranieri. Tribunale italiano ad Arezzo -> in violazione del D.I. questa persona viene deportata
in Germania e inizia i lavori forzati (contro la convenzione dell’Aia) -> crimine di guerra
Il signor Ferrini fa ricorso in quanto vittima di crimini di guerra e chiede il risarcimento del danno e
tuttavia si pone un problema -> immunità dello stato straniero, che viene chiamato in giudizio per
risarcire i danni dati dall’esercito occupante (atto iure imperii).
Il giudice di primo grado dice che non può conoscere la domanda perché la Germania non può
essere convenuta in giudizio in base alle regole sull’immunità degli stati da giurisdizione trattandosi
di atti iure imperii. La corte d’appello conferma la cassazione prende una strada opposta -> ritiene
che debba prevalere il diritto al risarcimento del danno sul diritto all’immunità perché si tratta di
danno derivato da crimini di guerra
La corte di cassazione tira in mezzo lo ius cogens ("diritto cogente"): indica le norme
consuetudinarie che sono poste a tutela di valori considerati fondamentali e a cui non si può in
nessun modo derogare. Quest norma vuole punire il crimine di guerra, questa norma vuole che sia
immune dalla giurisdizione lo stato che ha compiuto i crimini di guerra e visto che prevale lo ius
cogens io non applico la norma di immunità della giurisdizione.
Altri fanno causa allo stesso modo (sopravvissuti o discendenti) alla Germania per ottenere il
risarcimento dei danni causati durante l’occupazione. La Germania protesta perché sta venendo
pignorata l’immunità alla giurisdizione e non era previsto che un individuo potesse fare causa ad
uno stato. La Germania, dunque, dice che tutto quello che doveva essere fatto era stato fatto
(trattati) e per il resto doveva essere rispettata la sua immunità alla giurisdizione come stato
straniero.
La corte internazionale di giustizia decide di applicare il diritto consuetudinario -> non esiste una
consuetudine internazionale, nel senso di immunità operati negli imperi sia caduta in casi come
quelli di cui si sono occupati i giudici italiani. La prassi dà il riscontro di tutto quello che la corte
esamina. Gli altri stati continuano a riconoscere l’immunità della Germania e non trattano di
questioni di questo tipo. L’Italia ha violato il diritto internazionale nei confronti della Germania
Il D.I. dice cose diverse rispetto a quello che la corte di cassazione ritiene corretto.
In sintesi, se la Germania dovesse veramente risarcire tutte le persone direttamente interessate, o
discendenti, dei crimini di guerra compiuti durante le occupazioni naziste, andrebbe in bancarotta
all’istante e si rifiuterebbe di mantenere gli accordi stabiliti con i trattati.
Condanna della Serbia nei confronti dell’Italia per una questione analoga (abbattimento di
elicottero italiano in missione di pace) i parenti hanno condannato l’Italia e questa la Serbia per il
risarcimento dei danni.
Incidente del Cermis: L'incidente della funivia del Cermis, spesso definito dagli organi di
informazione come la strage del Cermis, si riferisce ai fatti avvenuti il 3 febbraio 1998 quando un
aereo militare statunitense Grumman EA-6B Prowler della United States Marine Corps, volando a
una quota inferiore a quanto concesso e in violazione dei regolamenti, tranciò il cavo della funivia
del Cermis, facendo precipitare la cabina e provocando la morte dei venti occupanti.
Caso di condotta colposa -> in Italia si è fatto causa dei piloti? No, perché di stato straniero. Quando
ci sono le basi americani in IT c’è sempre sotto un accordo e prevedono quasi sempre che i militari
siano sottoposti solo alla giurisdizione dello stato di appartenenza. Il processo negli USA è stato
blando e non è successo niente.