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19 settembre 2022

Diritto dell’Unione Europea

indicato in un regolamento le condizioni alle quali i soldi verranno dati dagli stati. poiché i
soldi sono in bilancio dell’ue x spenderli, questa pone come condizione rispetto dei propri
valori (sembrare ovvio, ma unione non può fare quello che vuole, ma solo quello che i trattati
le consentono, niente di più; non riesce mai a fare qualcosa che è contraria al volere dello
Stato). non c’è una vera e propria norma che assegna a UE il compito di tutelare i suoi
valori, quindi stato di diritto, politiche femministe e sociali ecc: perché regolamento è stato
adottato? adottato con piccola forzatura. UE ha proprio budget (bilancio dell’unione, che
destinava soldi per spese a funzionamento istituzioni, agricoltura eccetera); con pnrr il
bilancio UE si è gonfiato molto perché ha preso in prestito soldi dal mercato nazionali. ha
competenze in tema di bilancio, per esempio norma: “può adottare norme per esecuzione
del bilancio”; con passaggio logico ardito, ue ha stabilito che non dà i soldi a chi viola i
principi dell’ue stessa → sarebbe stata affermazione molto ardita. x es orban scioglie
parlamento, unione ha potere di non dare i soldi? espressamente no, allora si è aggiunto
all’art 4 regolamento una norma che dice: “Le misure adottate contro stato che biola stato di
diritto e democrazia possono essere prese sulla base… allorché le violazioni
compromettano seriamente in modo sufficientemente diretto la sana gestione finanziaria del
bilancio” (= passaggio logico con cui ieri commissione ha detto, visto che orban fa questo, io
voglio non dare all’ungheria il 65% del pnrr, quindi ungheria non avrà risorse sufficienti per
rilanciare sua economia; se lo facessero all’Italia sarebbe un disastro).
questo non significa che il consiglio lo approverà, è solo una proposta. il criterio del
“sufficiently directly” (collegamento sufficientemente diretto tra violazione dello stato di diritto
e bilancio dell’UE).
la commissione dice che è un rischio (?) → sforzo dell’unione per contrastare una evidente
involuzione democratica nell’europa dell’est. è un paradosso: prima di entrare nell’ue gli stati
devono essere democratici, una volta entrati non ci sono mezzi per contrastare la loro
involuzione democratica
caso pratico a cui facciamo riferimento è proprio questo dell’UE per tutte le lezioni
sentenza:
http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:61962CJ0026&from=IT

Lo stato parla con una sola voce rispetto agli altri stati. in italia chi parla nel diritto
internazionale non è presidente repubblica eccetera. alternativa viene meno con diritto
europeo: in questa sentenza vanghenellos(?) (Van Gend en Loos) → è una persona
giuridica, ma ha nome tipico persona fisica, è una società. è una persona di diritto olandese
che non voleva pagare delle tasse, un dazio doganale in particolare (= sono imposizioni
fiscali esclusivamente a causa del passaggio della frontiera di una determinata merce, non
per le sue qualità eccetera; non c’è un motivo logico o giuridico, semplicemente essendo gli
stati indipendenti l’uno dall’altro sui propri territori possono fare quello che vogliono →
esportatori devono pagare un dazio perché la merce estera entra nel mio mercato. ad
esempio guetre dei dazi tra cina e usa, sono frutto di una decisione unilaterale e possono
essere modificati sulla base dei rapporti del diritto internazionale → discrezionalità assoluta
degli stati).
norma dell’UE del 1963, ancora in vigore ma modificata, prevedeva che stati dovessero
gradualmente abbassare i dazi doganali e sopprimerli a una certa data; unione necessita di
un luogo dove non si pagano dazi del commercio interno: unione è composta da stati
membri ma risponde alle medesime regole a cui rispondono le regioni dell'italia → unione ha
imposto di ridurre i dazi e poi di abolirli: LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE MERCI; però
l’olanda non lo aveva fatto, o meglio, aveva ritoccato i propri dazi doganali e li aveva
leggermente aumentati nell'ambito della van gend en loss. avrebbero dovuto abbassarli o
comunque non alzarli. la van gend en loss si rivolge a una commissione tributaria, facendo
riferimento all’art 12 del trattato CEE; olanda ammette di aver preso impegno di non dover
aumentare i dazi doganali, ma si chiede chi è il titolare del rapporto giuridico e chi sia van
gend en loss ( → diritto privato), “io mi sono impegnato verso gli altri stati gnegne” (erano 6
allora), se me lo chiede una persona giuridica non lo faccio perché non è parte del rapporto
giuridico. inoltre, trattato crea obblighi e diritti tra stati membri e lo faccio a modo mio, nelle
modalità che voglio io; il modo di fare di uno stato x eseguire il trattato è di regola l’atto
interno.

il rapporto tra i sei stati membri dell’art 12 sta sopra o sotto la linea che abbiamo tracciato?
fra le sfere; olanda avrebbe dovuto fare una legge interna per impedire l’applicazione
dell’aumento dei dazi doganali da parte delle autorità doganali. incorro quindi in
responsabilità nei confronti di van gend en loss, ma non nei confronti degli altri stati.

Il governo olandese e belga contestano che la controversia non abbia ad oggetto


l’interpretazione del trattato, ma la sua applicazione nell’ambito del diritto costituzionale
olandese; si discute se l'Olanda ha applicato al suo interno il trattato.
per risolvere la questione la corte parte da molto lontano. la prima questione è stabilire se
l'art 12 trattato abbia efficacia immediata negli ordinamenti interni attribuendo ai singoli dei
diritti soggettivi che il giudice deve tutelare (= se si applica anche per le piramidi). per
accertarlo occorre interpretare il trattato → la controversia è relativa al vedere se il trattato
crea non solo rapporti giuridici tra stati ma anche nell’ordinamento interno; la risolvo avendo
riguardo a spirito, struttura e tenore di esso.
• il tenore è relativo all’interpretazione testuale: è al terzo posto
• spirito e struttura ai primi posti per valutare la particolarità del trattato → si tratta di
trattati differenti
lo scopo del trattato è l’instaurazione di un mercato comune (oggi chiamato mercato interno)
il cui funzionamento incide in modo diretto sulla comunità → il trattato vuole creare un
mercato comune che è fatto beneficio dei soggetti della comunità e implica che esso deve
andare al di là dell’accordo. non vuole creare solo obblighi tra stati ma vuole anche creare
posizioni giuridiche all’interno degli ordinamenti statali.
“è un diritto che va al di là degli obblighi reciproci tra stati” → si vede nel preambolo che fa
anche richiamo al popolo: la sfera è una persona giuridica che semplifica tutto pluralismo
istituzionale, invece il trattato parla del popolo e instaura organi investiti di poteri sovrani da
esercitarsi sia nei confronti di stati membri che dei cittadini. il trattato crea istituzioni proprie
dirette a cittadini degli stati (dentro la piramide). trattato ha creato un sistema istituzionale
“viene fatta valere davanti ai giudici” → trattati spezzano l’idea che siano conclusi tra stati-
persone giuridiche, dentro il pluralismo normativo. è un trattato che istituisce istituzione che
conferisce loro potere di fare norme e c’è una corte di giustizia che le interpreta anche nei
confronti dei cittadini: sono le tre funzioni essenziali del coordinamento statale (sistema
istituzionale, normativo e giudiziario, si chiamano elementi di statalità, MA poiché UE non
è uno stato prendono nome di elementi di sovranazionalità).
corte conclude che “si deve confluire che la comunità costituisce un ordinamento giuridico di
nuovo genere nel campo del diritto internazionale” → scopo del trattato è istituire un nuovo
ordinamento che prima non c’era: si allarga schemetto, c’è anche comunità come
ordinamento di nuovo genere nel diritto internazionale. gli stati hanno rinunciato in settori
limitati a poteri sovrani e tali ordinamenti riconosce come soggetti non solo gli stati ma anche
i loro cittadini → affermazione molto impegnativa.
La corte dice che ancorché art 12 dovrebbe limitarsi a rapporti interstatali, questo accordo
invece distrugge questa barriera ed entra direttamente negli ordinamenti nazionali. La corte
dice che non sono le singole norme ad entrare, ma un intero ordinamento, si tratta di una
“super-piramide” che include tutte le piramidi piccoline. L'ordinamento ha istituzioni che
producono norme ma i soggetti sono i cittadini oltre gli statim ha una composizione
complessa, ha sia soggetti statali che individuali.
van gend en loss → la finiamo domani

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