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 Premessa

CONTROVERSIA INTERNAZIONALE = Definizione: «un disaccordo su un punto di fatto


o di diritto, un contrasto, un’opposizione di tesi giuridiche o di interessi fra due soggetti»
quando vi è uno stato A che ha una pretesa ma lo stato B ha un comportamento in contrasto con la
pretesa di A
Art 2 punto 3 carta ONU” I Membri devono risolvere le loro controversie internazionali con mezzi
pacifici, in maniera che la pace e la sicurezza internazionale, e la giustizia, non siano messe in
pericolo” vi è:
à libertà delle parti di scegliere i metodi e i mezzi di soluzione
à alla base c’è comunque l’accordo fra le parti in lite

NB
Estinzione = è fatto storico. La controversia finisce per desistenza/ adempimento/ acquiescenza di
uno dei due Stati
Soluzione = è nozione giuridica. Valutazione giuridicamente vincolante delle pretese delle parti.
la Controversia si risolve con accordo delle parti o con sentenza.

 MEZZI DI SOLUZIONE DELLE CONTROVERSIE INTERNAZIONALI:


- soluzione giudiziale delle controversie internazionali: essendoci Assenza di un organo che
assicuri la realizzazione coercitiva del diritto nel DI
- le parti trovano un accordo per deferire la controversia ad un arbitro ad hoc oppure ad un
tribunale internazionale precostituito
- la soluzione è su base volontaria = serve comunque il consenso delle parti
- l’accordo fra le parti è necessario, ma non è di per sé risolutivo della controversia. Serve ad
attribuire alla (futura) sentenza /lodo l’effetto di dare soluzione alla controversia

Es caso MARò
 I due fucilieri di marina italiani erano accusati di aver ucciso il 15 febbraio 2012 due
pescatori imbarcati su un peschereccio indiano al largo della costa del Kerala, stato
dell'India sud occidentale.
india e Italia si mettono d’accordo per costituire il tribunale arbitrale presso la Corte permanente di
arbitrato  Il 26 giugno 2015 l'Italia si rivolge al Tribunale internazionale del diritto del mare (ITLOS).
Chiede immediate misure cautelari (ex art. 290 UNCLOS) per consentire ai due Marò di stare in
Italia (permanenza di Latorre malato e rientro di Girone) in attesa che si concluda la procedura
arbitrale. 2020 – Il 2 luglio i giudici della Corte dell’Aja hanno riconosciuto l'immunità
funzionale ai marò, rilevando che fossero impegnati in una missione per conto dello
Stato italiano: i due dovranno essere processati in Italia. L'Italia è stata
anche condannata a risarcire lo Stato indiano per la morte dei due pescatori e per i
danni morali subiti dai marittimi del peschereccio

• -Mezzi diplomatici di soluzione : Facilitano il raggiungimento dell’accordo fra le parti, agevolando i


negoziati diretti non sono né obbligatori, né vincolanti L’intervento di un terzo favorisce il
raggiungimento dell’accordo fra le parti attraverso 1) un negoziato e buoni uffici (Consistono
nell'interposizione tra due parti in controversia, di uno Stato terzo super partes o di un organo
supremo di uno Stato o di una organizzazione internazionale per raggiungere un negoziato cioe una
trattativa ) 2)mediazione (il terzo concilia opposte pretese e appiana contrasti) 3)conciliazione (la
commissione redige un rapporto con raccomandazioni per la soluzione) 4) Inchiesta (la
commissione esamina i fatti, fact finding, per l’accertamento imparziale)

1) Es buoni uffici = il ruolo del Sovrano dell’Arabia Saudita nella controversia fra Qatar e Bahrain
2) Affare del Canale Beagle:Controversia fra cile e argentina risalente al XIX sec. per la sovranità
su alcuni territori a sud del Continente Sudamericano. Prima una sentenza arbitrale (il
22.4.1977) grazie all’intervento della Regina d’Inghilterra, ma che fu contestata dall’Argentina
Poi con la mediazione del Papa e la stipula del Trattato di Pace e amicizia fra Cile e Argentina
nel 1984 si è avuta la soluzione
3) Caso degli ostaggi americani in Iran: occupazione dell‘Ambasciata USA a Teheran da parte di
studenti iraniani, poi approvata dal governo dell'Iran. Il personale è tenuto in ostaggio per 444
giorni ,24 maggio 1980: la sentenza CIG che ordina l’immediato rilascio del personale non è
eseguita , 19 gennaio 1981: Mediazione dell’Algeria. Dichiarazioni di Algeri: rilascio ostaggi,
restituzione dei beni dello Scià e dei fondi iraniani congelati, istituzione dell’ Iran-United States
Claims Tribunal (Trib. dei reclami).

 Corte internazionale di Giustizia- funzione contenziosa cioè può intervenire anche essa a risolvere
le controversie

-Art. 36
2.“lo Stato parte a una controversia può adire la CIG se ha depositato una dichiarazione
unilaterale di accettazione della giurisdizione e se una dichiarazione unilaterale coincidente è
stata depositata pure dall’altro Stato parte della stessa controversia”

- Serve il consenso delle parti per l’attribuzione di competenza alla CIG


- Solo gli Stati possono essere parti della procedura contenziosa (art. 34)
- ll consenso può essere dato prima o dopo il sorgere della controversia
-diventa la sua sentenza vincolante per le parti

Il 25 novembre 2014 l’Italia ha depositato presso il Segretario generale dell’Organizzazione delle Nazioni
Unite la dichiarazione di accettazione della giurisdizione obbligatoria della Corte internazionale di giustizia
prevista dall’art. 36, par. 2, dello Statuto della stessa Corte.

La combinazione delle varie dichiarazioni istituisce il c.d. sistema di giurisdizione obbligatoria o della
clausola opzionale (quest’ultima definizione è generalmente considerata più corretta in ragione
dell’accento posto sulla discrezionalità comunque lasciata agli Stati quanto alla possibilità di formulare o
meno la dichiarazione).
Mancano i Membri permanenti: Francia e Stati Uniti, che avevano inizialmente accettato la clausola
facoltativa, hanno successivamente proceduto al ritiro delle loro dichiarazioni, rispettivamente nel 1974 e
nel 1985, in reazione alle decisioni ad essi sfavorevoli emesse dalla CIG nei casi degli Esperimenti nucleari
(Australia c. Francia e Nuova Zelanda c. Francia) e delle Attività militari e paramilitari in Nicaragua e contro
il Nicaragua (Nicaragua c. Stati Uniti). La Russia ha sempre mantenuto ferma l’opposizione al sistema della
clausola opzionale già manifestata dall’Unione Sovietica; mentre la Cina, una volta ottenuto il seggio
all’ONU che era stato per una certa fase conservato dal governo nazionalista di Taiwan, rifiutò di
riconoscere la dichiarazione che era stata depositata da quest’ultimo il 26 ottobre 1946.

Ai sensi dell’art. 36, par. 3, dello Statuto, la dichiarazione può essere incondizionata o subordinata alla
condizione di reciprocità, intesa come condizione che determinati Stati o un certo numero di Stati accettino
anch’essi la competenza obbligatoria della Corte, può avere una durata illimitata o coprire solo un periodo
di tempo definito.

 I poteri del Consiglio di Sicurezza nella soluzione delle controversie


-Articolo 33: carta ONU
1. «Le parti di una controversia, la cui continuazione sia suscettibile di mettere in pericolo il
mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, devono, anzitutto, perseguirne una
soluzione mediante negoziati, inchiesta, mediazione, conciliazione, arbitrato, regolamento
giudiziale, ricorso ad organizzazioni od accordi regionali,
o altri mezzi pacifici di loro scelta.»
-Articolo 34 : “Il Consiglio di Sicurezza può fare indagini su qualsiasi controversia o su qualsiasi
situazione che possa portare ad un attrito internazionale o dar luogo ad una controversia, allo
scopo di determinare se la continuazione della controversia o della situazione sia suscettibile di
mettere in pericolo il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale”.
-Articolo 35: 1. “Ogni Membro delle Nazioni Unite può sottoporre qualsiasi controversia o
situazione della natura indicata nell’articolo 34 all’attenzione del Consiglio di Sicurezza o
dell’Assemblea Generale”. (…)
- Articolo 36 Carta ONU:
«1. Il Consiglio di Sicurezza può, in qualsiasi fase di una controversia della natura indicata
nell’articolo 33, o di una situazione di natura analoga, raccomandare procedimenti o metodi di
sistemazione adeguati.
2. Il Consiglio di Sicurezza deve prendere in considerazione le procedura per la soluzione della
controversia che siano già state adottate dalle parti.
3. Nel fare raccomandazioni a norma di questo articolo il Consiglio di Sicurezza deve inoltre tenere
presente che le controversie giuridiche dovrebbero, di regola generale, essere deferite dalle parti
alla Corte Internazionale di Giustizia in conformità alle disposizioni dello
Statuto della Corte.»

Conclusione Ai sensi del Capitolo VI CARTA ONU il Consiglio di Sicurezza può:


- Invitare le parti a soluzione pacifica (art.33)
- Disporre un’inchiesta (art.34)
- Suggerire un metodo specifico per la soluzione (art.36)
- Ma non ha poteri vincolanti…

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