Sei sulla pagina 1di 4

DIRITTO INTERNAZIONALE 15/02/2022

 Le fonti del diritto internazionale:


 È un codice, è una raccolta di testi, non è una costituzione, è una raccolta di accordi internazionali, di
atti di soft law
 L’interprete si ritrova a fare lui questa ricostruzione
 Interprete rapporto-sistema internazionale più forte
 L’interprete sono gli stati, il ministero degli esteri, il parlamento quando valuta se ratificare o meno un
trattato, se dargli esecuzione o meno;
 Un altro grande interprete sono gli organi internazionali: inventarsi dei modi per risolvere le
controversie in modo più imparziale possibile
 È sempre necessario il consenso dello stato dato volta per volta
 Patto della società delle nazioni: 1919 corte internazionale di giustizia, organo delle nazioni unite
 Art 38, 1920: corte a cui gli stati possono rivolgersi per risolvere le controversie; da alla corte i
parametri per risolvere le controversie in base al diritto internazionale
 1945 lievemente modificato: la cui funzione di decidere in base al diritto internazionale
 Applica le convenzioni internazionali
 La consuetudine internazionale
 I principi generali di diritto riconosciuti dalle nazioni
 Mezzi sussidiari decisioni giudiziarie e dottrina autori più autoritari
 Gerarchia tra le diverse fonti internazionali non c’è, questione di ordine logico
 Diritto internazionale generale: art 10 cost, generale perché la sua portata è generale, la consuetudine
vincola tutti gli stati nel sistema internazionale
 Consuetudine: nel diritto internazionale ruolo fondamentale perché consuetudine e accordi sono
procedure normative completamente controllati dagli stati
 Oggi c’è una fonte che non risulta nell’art 38: principi generali di diritto internazionale, ci sono i principi
generali di diritto riconosciuti dalle nazioni civili
 Ordine logico perché essendo la consuetudine a portata generale, usano gli accordi per derogare
norme del diritto consuetudinario o che specifica norme consuetudinarie
 Prima cosa vedo se c’è una norma pattizia
 Queste fonti sono reciprocamente derogabili, gli stati con un accordo possono derogare una
consuetudine e con una successiva derogare l’accordo
 Decidono gli stati cosa fare
 Norme consuetudinarie: immunità agenti diplomatici
 Diritto della coesistenza perché è il più vecchio, perché regola i confini, la sovranità degli stati, il
trattamento degli stranieri. Materie che sono individuate per permettere agli stati di coesistere
 Accordo internazionale visto come strumento per la coesistenza degli stati
 Questa distinzione oggi desueta, ci sono diverse norme consuetudinarie che hanno qualcosa di diverso
dal semplice rispetto della coesistenza
 Un grosso problema è che la consuetudine con portata generale, al momento che si creano nuovi stati,
immediatamente si trova soggetto a tutte le norme del diritto internazionale consuetudinario
 Questi nuovi stati non hanno partecipato alla formazione delle norme consuetudinarie
 Questa portata generale è il punto di forza del diritto consuetudinario, sfondo su cui vengono applicati
tutti i sistemi convenzionali
 Oggi c’è molto più sistema nell’ordinamento internazionale, forza legare insieme tutti questi rapporti
convenzionali
 Dal punto di vista quantitativo il diritto pattizio è più rilevante, ma sistema consuetudinario è la
principale perché tramite quello si valutano tutte le norme pattizie
 Consuetudine: prassi seguita da una generalità di persone che ritengono di comportarsi in quel modo
perché giuridicamente dovuto
 Ruolo residuale nel nostro sistema statale, fondamentale nel diritto internazionale
 In anni recenti abbiamo avuto un tentativo di codificazione della materia
 Abbiamo un organo, commissione del diritto internazionale, che creano testi da sottoporre agli stati
che poi decidono cosa farne, diventano accordi o rimangono testi (soft law)
 Perché fare codificazione, perché avevano bisogno di aiuto i giudici interni, perché si trovano ad
applicare delle norme senza sapere bene dove si trovano
 Commissione fornire un ausilio agli operatori giuridici interni
 Questo esercizio si è rivelato una gabbia perché la codificazione dopo viene presentata agli stati, gli
stati hanno voluto escludere che le organizzazioni internazionali potessero dire qualcosa riguardo le
consuetudini internazionali
 Riaffermazione monopolio stati sui mezzi normativi internazionali
 Altri soggetti: se giudice interno trova sentenza corte internazionale di giustizia che dice che esiste una
consuetudine, il giudice interno si adegua
 I giudici internazionali non fanno la consuetudine, ma hanno un ruolo fondamentale per farla accettare
 Natura giuridica della consuetudine: è un fatto accompagnato necessarimente da un elemento
soggettivo
 Nozione di consuetudine cambia a seconda dell’approccio teorico: i primi internazionalisti ius gentium,
diritto tra sovrani diversi, diversi enti politici, consuetudine composta da due elementi; fine 900
positivismo riconduce allo stato il monopolio esclusivo di generazione delle norme e questo si
contrappone all’idea di diritto naturale
 Nel diritto internazionale si può tradurre: volontà stato che determina le norme internazionali, questo
è chiarissimo nel trattato, nella consuetudine è più difficile trovare una volontà e quindi costruiscono la
consuetudine con una volontà tacita, un accordo non scritto
 Allora non si può usare la consuetudine a portata generale, problema gli stati che non hanno espresso
la loro volontà non sono soggetti, viene superato anche dalla dottrina positivista dicendo che c’è
sempre la volontà, volontà di uno stato di partecipare ad una certa prassi con la convinzione che si
tratti di norme giuridiche
 Contrastata nel secondo dopoguerra: momento di crisi diritto internazionale, processo di norimberga,
problema fondamentale, non ci sono norme internazionali al di fuori dei conflitti armati, che
prevedessero la responsabilità personali
 Giudice ritiene che i fatti fossero di una gravità tale da andare ad incidere sulla coscienza
internazionale, anche se non c’è una norma, si rifà molto al diritto naturale
 Giuliano, Barile, Ago: non c’è un procedimento di norme consuetudinarie, esistono nelle coscienze
degli stati
 Volontà nella consuetudine c’è, lo stato partecipa con la sua volontà
 Problema obiettore persistente: uno stato che dal momento che viene in essere dice che non vuole
essere vincolato dalla norma
 Momenti distinti: stato successivo alla norma, obiezione concerne applicabilità norma. Se mentre viene
formata, si dissocia dalla formazione della norma, ma ne fa comunque parte in senso negativo
 Se permettiamo l’obiezione, la consuetudine non ha portata generale. Dal punto di vista teorico che
fondamento ha? Eccezione che la volontà dello stato riesce a porre alla portata generale
 Parere corte internazionale di giustizia: formata da 15 giudici che provengono da diversi stati
 Commissione del diritto internazionale: ha ammesso tale ipotesi con l’appoggio degli stati
 Non è detto che tutte le norme consuetudinarie si applicano a tutti gli stati: es. zone di identificazione
aerea. Mentre ti avvicini alla costa ti devi identificare altrimenti sono autorizzato a prendere misure di
difesa
 Elementi della consuetudine: prassi e opinio iuris
 Consuetudine dualistica non è chiara nell’art 38, dovuta a lavori preparatori confusi, perché c’era chi
aveva una concezione di diritto naturale e chi era positivista
 Occorre una condotta ripetuta dagli stati e la convinzione che sia giuridicamente dovuta
 Art 38: prova di una pratica generale accettata come diritto
 Piattaforma continentale del mare del Nord (1969): prolungamento della terra emersa, diventata
interessante per gli stati costieri perché aveva risorse di vario genere. Prima il diritto del mare era
limitato a 3 miglia, dal secondo dopoguerra gli stati hanno voluto ampliare il loro potere, attraverso le
consuetudini che permettesse lo sfruttamento esclusivo. Germania non ratifica questa convenzione, la
germania si trova in mezzo e a seguito della divisione viene praticamente chiusa. Problema corte di
giustizia, vedere se c’è una norma consuetudinaria da applicare alla gemania
 Nicaragua (1986): concerne aiuti che gli stati uniti hanno dato ad un movimento contro il governo
dell’epoca, comunista. Il caso va davanti la corte internazionale di giustizia, ma il nicaragua non può far
valere la violazione del
 Immunità giurisdizionali degli stati (2012): dei nostri militari italiani imprigionati dalle forze tedesce. La
repubblica federale di germania aveva detto che avrebbe chiuso il trattato di pace quando si sarebbe
riunita, ma non lo chiude. Nel 91 dice che è passato troppo tempo e quindi dice che non si fa. La
germania conclude con l’italia un trattato in cui sembra che l’italia avesse rinunciato alle pretese nei
confronti della germania. Queste categorie non vengono però risarcite. A quel punto qualcuno va
davanti al giudice italiano di arezzo, che dice che non si può accogliere la richiesta perché c’è la regola
di immunità dello stato, arrivano in cassazione e la cassazione gli da ragione, ci sono altre regole
consuetudinarie con uno status particolare che prevalgono. Si arriva alla corte internazionale di
giustizia che dice che si deve applicare la regola sull’immunità
 Elemento soggettivo: opinio iuris.
 Critica Bobbio: opinio iuris precede la formazione della norma giuridica, seguo la norma perché è
dovuta ma non c’è ancora la norma. La consuetudine dovrebbe essere un comportamento uniforme
ripetuto nel tempo (prassi), accompagnato dalla convinzione che sia giuridicamente dovuto (opinione
iuris)
 Controcritica: solo logico
 Gli stati sono molto attenti a distinguere una prassi e una consuetudine, lo facciamo non perché ci sia
una norma, ma perché mi voglio comportare in un determinato modo con te (cortesia internazionale)
 Es. allargare esenzione tasse agli agenti internazionali
 Gli stati oggi pesano le parole
 Conforti: opinio iuris può essere letta come necessità
 Cannizzaro: distinzione tra elemento soggettivo e condotte è molto difficile
 Oggi è troppo generico parlare di norme consuetudinarie, ci sono diverse norme:
 Norme consolidate da lungo tempo, alcune codificate, altre no, ma tutti le accettano
 Norme che derivano da comportamenti antagonisti: alcuni stati che pretendono e altri che si
oppongono, ad un certo punto si arriva ad un sistema. Es diritto del mare
 Mancano del tutto prassi e opinio iuris, perché abbiamo un processo di formazione molto veloce:
instant customary law
 Torrey Canyon, è una petroliera che inizia a perdere petrolio, la gb fa scendere tutto l’equipaggio e poi
l’affonda in modo tale che il carico non fuoriesca, non chiede nulla a panama che ha la giurisdizione
sulla nave, ma nessuno protesta, alla luce del fatto che era una misura di salvataggio dell’ambiente
 Alcuni ritengono sia uno stato di necessità, l’illecito sarebbe scusabile, ma non è un'altra norma
 Diritto dello spazio: Usa e Urss chi arriva prima sulla luna, tutti gli altri stati all’assemblea generale
dicono che i corpi celesti non sono appropriabili. Manca qualsiasi prassi, addirittura prima che si
arrivasse sulla luna

Potrebbero piacerti anche