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Diritto intnz= diritto della comunità degli stati , regola i loro rapporti mediante un sistema di diritti e
obblighi
Con i suoi sogg si intendono stati come organizzazioni , ovvero un insieme di organi che esercitano poteri di
governo
Affinché uno stato possa acquisire personalità giuridica occorrono due fondamentali requisiti
Indipendenza—> L’ordinamento dello stato deve trovare un fondamento nella sua costituzione e non in
quella di un altro stato
PRINCIPIO DI AUTODETERMINAZIONE
Principio che trova fondamento nelle norme convenzionali e in norme consuetudinarie, consiste nel diritto
dei popoli sottoposti a dominazione straniera a diventare indipendenti ( Iraq occupato dagli Stati Uniti)
Tale principio però trova applicazione soltanto per quei territori in cui la dominazione straniera non risalga a
prima della seconda guerra mondale
Trova però applicazione anche per quanto riguarda il governo straniero presente con le proprie forze armate
in quel territorio su richiesta d’aiuto de governo locale
2 tipi di autodeterminazione:
1. Esterna = consiste nella libertà di essere liberi dalla dominazione coloniale di un altro stato
2. Interna = consiste nel poter scegliere liberamente il proprio sistema di governo
Elementi fondamentali
a) diuturnitas (prassi):
È la ripetizione costante di un determinato comportamento nel tempo da parte di una
generalità di soggetti. Insieme all'opinio juris ac necessitas è uno dei due elementi che
concorrono alla formazione di una consuetudine.
Governo può volare il diritto consuetudinario (<=> tale affermazione sorretta dal
convincimento della sua doverosità sociale provando l’esistenza dell’opinio juris sive
necessitas)
Potere estero quindi atti interni ma anche altri organi con atti interni
Ruolo importante = la giurisprudenza che può contribuire all’ evoluzione del diritto
consuetudinario
Queste norme non scritte derivanti dall’ordinamento interno degli stati che x essere ritenute
valide devono essere rispettate dalla maggioranza degli stati
Poste al di sopra delle norme consuetudinarie, i c.d. Principi costituzionali vigenti nei
singoli stati che si impongono come comuni alla comunità internazionale
Altro principio importante = equità ovvero il comune senso del giusto e dell’ingiusto che
pur non essendo una fonte di per sé si può inquadrare nel procedimento di formazione del
diritto intnz
CODIFICAZIONE
Nascita ONU = codificazione delle norme di diritto intnz che si è tramutata in una serie di
trattati multilaterali
Questo spiega perché bisogna essere molto cauti nel considerare gli accordi di codificazione
come corrispondente al diritto consuetudinario generale
Ma a questo punto qual è Il valore di una norma codificata che non trova alcuna
corrispondenza nel diritto internazionale generale?
Essa non troverà sicuramente applicazione riguardo agli Stati non contraenti
Per quanto riguarda quelli contraenti nulla vieta che il diritto consuetudinario di nuova
formazione abroghi quello pattizio anteriore.
ACCORDI
1. Fase di negoziazione
Vengono conferiti i poteri necessari per negoziare (plenipotenziari) dall’organo
legittimato a farlo (es Italia governo)
Che richiede 4 fasi (preparazione, svolgimento, conclusione e realizzazione
dell’accordo)
3. La ratifica
La ratifica è una delle fasi che portano alla formalizzazione di un trattato
internazionale fra Stati;
nel diritto internazionale, è un istituto giuridico mediante il quale uno Stato fa propri
gli effetti di un accordo, di una convenzione o di un trattato concluso dal proprio
rappresentante.
4. Lo scambio di ratifiche
Comporta lo scambio o il deposito delle ratifiche
A) In caso di scambio il trattato si perfeziona istantaneamente
B) In caso di deposito dove vengono depositati presso lo stato incaricato di
raccoglierli e di notificarli
5. Registrazione
ogni trattato va sottoposto a registrazione presso il segretario dell’onu secondo la
carta dell’onu e la convenzione di Vienna
Per i primi regolano fattispecie generica di rapporto e vincolano gli istanti contraenti
Sia nel caso in cui il trattato sia stipulato in forma normale o semplificata ci si
domanda cosa accade se l’organo che ha stipulato il trattato non ha la competenza
Questo problema oggi si pone principalmente con gli accordi in forma semplificata
In Italia ad esempio si verifica nei rapporti che intercorrono tra governo e Parlamento
Nel momento in cui l’esecutivo abbia impegnato lo stato con un accordo in forma
semplificata senza tener conto del Parlamento
Rispetto a questa ipotesi in cui l’esecutivo viola i limiti imposti dalla legge nella
stipulazione dei trattati si sono distinte due scuole di pensiero:
C) Soluzione data dalla convenzione di Vienna del 1969 che all’articolo 46 dispone:
-) Consenso espresso in violazione delle norme del diritto interno sulla competenza
non può essere invocato dallo stato come vizio del suo consenso
-) Una violazione è manifestata sia obiettivamente evidente per qualsiasi stato che si
comporti in materia secondo la prassi abituale in buona fede
Quindi I trattati per essere ritenuti validi devono essere sottoposti all’accettazione
implicita da parte di tutti i contraenti
Sorta questione sul diritto delle regioni sull’esistenza o meno del diritto delle regioni
a concludere accordi internazionali
«Nelle materie di sua competenza la Regione può concludere accordi con Stati e
intese con enti territoriali interni ad altro Stato, nei casi e con le forme disciplinati da
leggi dello Stato».
Il conforti sottolinea che le “ forme previste dalla legge” impongono che il governo
attribuisca pieni poteri alle regioni pro che queste possano procedere alla stipulazione
di accordi con altri stati
Ne consegue che: negli accordi intnz le regioni vanno considerate come organi che
procedono a stipulare i trattati per conto dello stato che assumerà la responsabilità
delle loro iniziative
RISERVA
La dichiarazione interpretativa di non accettare una o più norme di un trattato , rende non
opponibile allo stato dichiarante altre interpretazioni della norma
L’ammissione delle riserve allo scopo di consentire la più larga partecipazione possibile nei
trattati multilaterali, poiché queste non hanno senso nei trattati bilaterali in quanto la parte
che non vuole assumere certi impegni può proporre direttamente la cancellazione del testo.
Le riserve possono essere sempre formulate perché esse non siano escluse espressamente
dal trattato siano incompatibili con l’oggetto e lo scopo dello stesso:
- Art 20= Quando la riserva non è prevista nel testo del trattato, essa può essere
contestata da un altro contraente, ma, se la contestazione non viene
manifestata entro 12 mesi dalla notifica della riserva ai contraenti, la riserva si
ritiene accettata
- Art 21= L’obiezione ad una riserva non impedisce che essa esplichi i suoi
effetti nei rapporti tra lo stato formulano e lo stato obiettano, a meno che
quest’ultimo non abbia espresso la chiara e manifesta intenzione di impedire
che il trattato entri in vigore nei rapporti tra i due Stati.
Quindi lo stato che obietta se vuole impedire che la riserva abbia effetto
deve specificarlo.
Sono ritenuti legittimi poteri impliciti richiesti al fine di raggiungere uno degli scopi
prefissati dall’accordo
Per la convenzione di Vienna sono rifiutate le interpretazioni laterali delle norme del diritto
internazionale a meno che un’interpretazione del genere non sia autorizzata dall’accordo.
2. Metodo obiettivistico
Per il quale si deve attribuire al trattato il senso che appare palese nel testo
Visione di Vienna del 1969 si è pronunciata a favore del metodo obiettivistico
Ribandendo gli articoli 31-33
“ un trattato deve essere interpretato in buona fede in base al senso comune da attribuire ai
termini del trattato nel loro contesto ed alla luce del suo oggetto e del suo scopo”
La successione nel diritto internazionale avviene quando uno stato, che si sostituisce ad un
altro nel governo effettivo di una comunità , assume vincoli derivanti dai trattati stipulati
dal precedente regime
va sottolineato che gli accordi essendo degli atti ad efficacia obbligatoria non
realizza il loro effetti finché non vengono attuati
all’argomento è dedicata alla convenzione di Vienna 1978, entrata in vigore nel 96 sulla
successione degli Stati nei trattati, predisposta dalla commissione di diritto dell’ONU.
Bisogna però chiarire quando la regola della tabula rasa trova applicazione
In questo caso gli accordi vigenti nello stato che subisce il distacco non hanno più
vigore nel territorio distaccato
Anche in questo caso gli accordi vigenti nello stato che subisce il distacco non
troveranno un’applicazione negli Stati successionisti, applicandosi il principio della
tabula rasa
C) Lo smembramento
Ipotesi affine alla secessione, ma, causa la nascita di due o più stati nuovi, nessuno
dei quali conserva, la stessa organizzazione di governo, lo stesso regime, la stessa
costituzione materiale dello Stato preesistente
D) Fusione e incorporazione fra Stati
La fusione si realizza quando uno stato, estinguendosi, passa a far parte di un altro
stato
L’incorporazione, invece, si ha quando due o più stati si estinguono per dare vita ad
uno stato nuovo
Le cause di invalidità o di estinzione dei trattati sono analoghe a quelle dei contratti e
virgola in generale, dei negozi giuridici di diritto interno
Tra le cause di invalidità generali, trattate anche dalla convenzione di Vienna del 1969, si
ricordano i vizi di volontà cioè:
E causa di invalidità anche la violenza esercitata sullo stato virgola che si manifesta
nella minaccia o nell’uso della forza, tale principio infatti trova fondamento nella
carta dell’onu che rispecchia il diritto consuetudinario affermatosi dopo il secondo
conflitto mondiale
Per uso della forza si intende esclusivamente quella bellica e militare mentre sono
escluse da questa definizione:
- L’uso della forza interna, ossia il potere di governo, esercitato sui cittadini di
un altro stato, che giustificherebbe, come autotutela, misure simili da parte
dello Stato colpito, ma non renderebbe nullo l’eventuale trattato, stipulato
unicamente per porre fine alle illecite azioni di governo
CAUSE DI ESTINZIONE
Tra le cause di estinzione generale, valide come si è detto anche per i negozi conclusi
secondo il diritto interno, occorre ricordare:
C) Il recesso del trattato: cioè quell’atto solenne con cui lo stato dichiara di volersi
sciogliere dai vincoli derivanti dal trattato
E si verifica quando:
- Il mutamento non derivi dal fatto illecito dell’ente che lui invoca
Lo stato che invoca causa di estinzione o di invalidità deve notificare per iscritto la
denuncia agli Stati contraenti, e se per tre mesi non ho obiezioni da parte di altri contraenti
Stato sarà Dichiarato come invalido o estinto
La differenza tra le cause di invalidità e le cause di estinzione sta nella retroattività, infatti
le cause di invalidità una volta denunciate comportano la retroattività cioè l’annullamento
degli effetti che ha prodotto l’accordo e il ristabilimento della situazione di fatto
Mentre le cause di estinzione fanno cessare l’accordo ma non ne annullano gli effetti
ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI
Sono istituzioni formate da più stati per realizzare un interesse comune attraverso interventi
e norme che trovano applicazioni a livello globale
1. L’assemblea generale
Una sorta di parlamento delle nazioni unite in cui ogni stato dispone di un voto in
virtù del principio di uguaglianza sovrana
Essa discute delle questioni mondiali più urgenti , ed elabora raccomandazioni non
vincolanti
2. Consiglio di sicurezza
Organo dotato di maggiori poteri, si compone di 10 membri non permanenti e di 5
permanenti (Cina, Francia , Russia, Cina, Regno Unito e USA)
3. Segretario generale
Più alto funzionario dell’ONU e viene eletto dall’assemblea generale.
Ha compiti esecutivi e di rappresentanza e la funzione di mediatore di pace
L’ONU opera attraverso agenzie specializzate quali :
- UNICEF (Diritti dei bambini)
- UNESCU (Promuove la pace e la tolleranza attraverso la cultura e
l’istruzione)
- Genocidio
- Crimini contro l’umanità
- Crimini di guerra
Consiglio d’Europa
Istituito 1949
Per garantire L’osservanza è stata istituita a Strasburgo la corte europea ei diritti dell’uomo
WTO
FMI
Nato per promuovere la cooperazione monetaria internazionale e per sostenere la crescita
economica
BM
Organizza finanziamenti per gli stati in difficoltà di bilancio
1. la consuetudine
Fonte di primo grado costituita anche dai principi generali comuni agli ordinamenti
interni, unica fonte di norme generali che vincolano tutti gli Stati
2. Il trattato
Fonti di secondo grado che trova la sua obbligatorietà nella norma consuetudinaria
pacta sunt servanda.
Q esistono però una serie di norme di diritto internazionale generale accettate e considerate
inderogabili dalla comunità internazionale
IUS COGENS
Dell’argomento si è occupata la convenzione di Vienna del 69 nei seguenti articoli:
- Articolo 66= in caso di controversia, tra gli Stati aderenti alla convenzione
sull’invalidità di un accordo per contrarietà allo ius cogens , la questione può
essere risolta dalla corte internazionale di giustizia mediante ricorso anche
unilaterale di una delle parti ( norma sinora mai applicata)
Per una definizione dello ius cognes bisogna rifarsi alla carta dell’ONU ( art 103)
La norma afferma che in caso di contrasto tra gli obblighi della carta contratti dai membri
delL’ONU e gli obblighi da essere assunti in base ad un altro accordo internazionale
prevarranno i primi.
Lo Ius cogens contenuto nella carta dall’Onu è formato dai principi generali che sono alla
base dei grandi settori di competenza delle Nazioni unite:
ADATTAMENTO
- Nel procedimento ordinario invece, l’interprete non può che applicare la legge
interna, ricorrendo al testo originale solo se vi sono dubbi sull’ esatta
interpretazione della legge stessa
2. Quando pur imponendo obblighi virgola non possa ricevere esecuzione in quanto
non esistano gli organi o le procedure interne indispensabili per essere applicata
- Se l’adattamento procede per via del legislatore allora la norma avrà rango
ordinario
RANGO CONSUETUDINARIO
Per quanto riguarda l’identificazione il rango assunto dal diritto internazionale generale si
ritiene che la norma di diritto internazionale generale >legge ordinaria
RANGO CONVENZIONALE
Il regime dei rapporti tra norme convenzionali e altre leggi ordinarie mutato dalla legge
costituzionale 3/2001 che ha modificato il titolo V della parte II della costituzione
Per far prevalere una legge posteriore occorre che questa esprima la volontà di ripudiare i
futuri impegni internazionali presi
Le decisioni non si traducono nella previsione di nuovi reati a meno che non espressamente
configurati come tali non prevedendo pene relative
ILLECITO INTERNAZIONALE
Occorre però ricordare che la disciplina qui trattata non riguarda solo gli Stati ma anche i
soggetti internazionali
Gli atti illeciti possono essere suddivisi in:
1. Istantanei
2. Continui= l’obbligo da cui scaturisce l’illecito deve durare per tutta la durata
dell’illecito
3. Complessi= l’obbligo da cui scaturisce l’illecito deve durare per tutta la durata delle
varie azioni o omissioni che compongono l’illecito
ELEMENTI DELL’ILLECITO
In caso un organo vada oltre la sua competenza per quanto riguarda la responsabilità dello
Stato la dottrina si divide in due scuole di pensiero:
1. Il progetto è parte della dottrina affermano che la responsabilità ricada comunque sullo stato
2. Altra parte della dottrina sostiene che l’illecito dello Stato consisterebbe nel non aver preso misure
idonee a prevenirlo
L’articolo 5 del progetto prevede varie ipotesi di comportamenti tenuti dai soggetti che non sono organi
dello Stato ma che agiscono come tali
Lo stato non può considerarsi responsabile per gli atti compiuti da privati che arrecano danni ad altri
individui organi o stati stranieri e risponde dell’azione solo in caso non abbia adottato misure idonee a
prevenirne e a punirne l’autore
Q l’elemento oggettivo è costituito dalla violazione di una norma internazionale importante identificare il
momento dell’illecito in quanto il tempo è ciò su cui si basano i seguenti articoli riguardanti l’elemento
oggettivo:
- Articolo 13 introduce la regola del tempus regit actum perché sussista l’elemento oggettivo
l’obbligo deve esistere nel momento in cui lo stato tiene il comportamento fonte di illecito
internazionale
- Articolo 44 introduce la regola dell’esaurimento dei ricorsi interni configura i casi in cui
uno stato può presentare ricorso per estinguere l’illecito i casi sono:
1. Consenso dello Stato leso= ovvero consenso volutamente dato da parte dello Stato leso all’altro
stato
2. Autotutela per cui non costituiscono illecito le azioni dirette a a reprimere l’altro illecito
3. Forza maggiore in caso di un evento inarrestabile e non controllabile dallo stato prevenga
l’adempimento di un obbligo l’inadempimento non costituisce l’illecito
4. Stato di necessità in questo caso l’ipotesi di illecito esclusa in quanto il fatto è stato commesso per
evitare pericolo grave
Vi sono alcuni criteri generali per identificare le varie gradazioni di colpa. Distinguiamo:
• Responsabilità oggettiva relativa: Si ha per il compimento dell’illecito ma si può invocare una causa esterna
che ha reso impossibile il rispetto della norma.
• Responsabilità oggettiva assoluta: Si ha per comportamento contrario ad una norma giuridica e non
ammette alcuna giustificazione.
Questa classificazione della colpa è di recente introduzione nel diritto internazionale, infatti prima, seguendo
la tesi di Grozio, si sosteneva che uno stato fosse internazionalmente responsabile solo nel primo caso che
abbiamo descritto sopra; le categorie successive sono state introdotte progressivamente.
La commissione di diritto internazionale ha proclamato che la semplice inosservanza di una norma genera di
per sé illecito, irrilevantemente dalla tipologia di danno (Morale o materiale) che esso ha generato.
Conseguenze dell’illecito
L’opinione più diffusa oggi vuole che in seguito ad un illecito vi sia un’instaurazione di una nuova relazione
giuridica fra gli stati. Si hanno quattro scuole di pensiero riguardo le conseguenze:
• Anzillotti: Secondo Anzillotti le conseguenze del fatto illecito consisterebbero unicamente nel diritto dello
stato offeso di pretendere adeguata riparazione e nello stato offensore di fornirla.
• Ago: Secondo Ago dall’illecito deriva, per lo stato offeso, sia il diritto alla riparazione sia la facoltà di
adottare misure coercitive con lo scopo di infliggere una punizione allo stato
offensore.
• Conforti: L’ideologia di Conforti riprende quella di Kelsen ma designa le misure di autotutela non come un
mezzo per punire l’altro stato ma bensì come un mezzo per far cessare l’illecito.
Per quanto riguarda l’obbligo di riparazione, quest’ultimo è normalizzato (Non si segue quindi la tesi di
Kelsen) e l’unico oggetto di accordo o della discrezionalità del giudice è l’entità del risarcimento.
Autotutela
La reazione normale all’illecito internazionale è l’autotutela, cioè il “farsi giustizia da sé”. L’autotutela, a
partire dalla fine della seconda guerra mondiale, esclude l’uso della forza (Jus Cogens, Art.2 Carta delle
Nazioni Unite).
Ci sono delle eccezioni in cui l’uso della forza è concesso:
• Legittima difesa: È consentito l’uso della forza in risposta ad un attacco armato. La legittima difesa è
invocabile anche in caso l’attacco sia sferrato mediante mercenari. È consentito l’uso di armi nucleari purché
sia rispettato il principio di proporzionalità della risposta all’attacco e le norme del diritto umanitario di
guerra (Art.51 della Carta).
• Scopi umanitari: L’intervento armato è ammesso per proteggere la vita dei propri cittadini all’estero o per
colpire stati che compiano gravi violazioni dei diritti umani nei confronti dei propri cittadini.
• In via preventiva: È concessa nei casi che riguardano stati che fomentano il terrorismo e altre occasioni.
Molti paesi e gran parte della dottrina hanno criticato le su citate ipotesi e l’incapacità dell’UN di opporsi
all’uso indiscriminato della forza, bisogna però ricordare l’esistenza del diritto umanitario di guerra, cioè una
serie di norme consuetudinarie e pattizie che vanno a limitare il più possibile i danni derivanti dal conflitto
(Includendo anche la tutela di paesi terzi e la punizione dei crimini di guerra).
Una volta che si scatena la guerra si passa da Jus ad bellum a Jus in bellum, cioè si passa dall’ adottare le
norme consuetudinarie e pattizie normali ad adottare quelle consuetudinarie e pattizie del diritto umanitario
di guerra.
Per il diritto internazionale si considera come uso di forza interna tutte quelle operazioni che vengono
effettuate all’interno dei confini dello stato, anche quando questa viene esercitata contro gruppi o comunità
straniere (Es: Diplomatici stranieri sequestrati presso l’ambasciata di Teheran). Si considera invece come uso
della forza internazionale quando l’azione si esplica fuori dal proprio territorio.
AUTOTUTELA
l'autotutela designa la prerogativa riconosciuta ad uno Stato di reagire dinanzi ad un illecito intnz
commesso da un altro Stato, mediante sanzioni o contromisure dirette allo Stato offensore e
finalizzate ad ottenere la cessazione e la riparazione dell'illecito.
Eccezioni :
Legittima difesa = La legittima difesa non deve essere confusa con la vendetta, una reazione che
avviene dopo che la lesione è stata provocata,mentre si ha legittima difesa quando si reagisce a
un’aggressione e la reazione rappresenta l’unico rimedio possibile nell’immediato per evitare una offesa
ingiusta.
L’istituto è disciplinato all’articolo 52 del codice penale, rubricato “difesa legittima” che recita:
Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto
proprio od altrui contro il pericolo attuale di un’offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata
all’offesa.
Scopi umanitari =
Intervento ammesso per proteggere la vita dei propri cittadini all’estero o per colpire che compiano gravi
violazioni dei diritti umani nei confronti dei propri cittadini
In vie preventive =
E’ concessa nei casi che riguardano stati che fomentano il terrorismo e altre occasioni
Molti paesi e gran parte della dottrina hanno criticato le su citate ipotesi e l’incapacità dell’UN di opporsi
all’uso indiscriminato della forza, bisogna però ricordare l’esistenza del diritto umanitario di guerra, cioè una
serie di norme consuetudinarie e pattizie che vanno a limitare il più possibile i danni derivanti dal conflitto
(Includendo anche la tutela di paesi terzi e la punizione dei crimini di guerra).
Una volta che si scatena la guerra si passa da Jus ad bellum a Jus in bellum, cioè si passa dall’ adottare le
norme consuetudinarie e pattizie normali ad adottare quelle consuetudinarie e pattizie del diritto umanitario
di guerra.
Per il diritto internazionale si considera come uso di forza interna tutte quelle operazioni che vengono
effettuate all’interno dei confini dello stato, anche quando questa viene esercitata contro gruppi o comunità
straniere (Es: Diplomatici stranieri sequestrati presso l’ambasciata di Teheran). Si considera invece come uso
della forza internazionale quando l’azione si esplica fuori dal proprio territorio.
L'autotutela collettiva differisce da quella individuale in quanto pone un altro ordine di problemi
RAPPRESAGLIA O CONTROMISURA
È la specie più importante di autotutela e, per l’Art.49, è definita come “Il comportamento dello stato leso,
che in sé sarebbe illecito, ma diviene lecito in quanto reazione all’illecito altrui”. Affinché si
abbia il diritto alla contromisura è necessario che siano stati esauriti tutti i mezzi di soluzione pacifica delle
controversie. La contromisura incontra vari limiti nel diritto generale, in particolare:
• Vi deve essere proporzionalità fra violazione subita e contromisura.
• Deve vigere il rispetto dello Jus Cogens.
• Devono essere rispettati i principi umanitari.
Altra tipologia di autotutela è la ritorsione, la quale a differenza della rappresaglia non consiste in una
violazione di norme internazionale in risposta ad un illecito ma bensì in un comportamento non amichevole
che si esplica attraverso l’interruzione di rapporti diplomatici, economici e commerciali.
Vi sono casi di autotutela collettiva in cui è previsto l’intervento di stati terzi che sono previsti da alcune
norme consuetudinarie. I casi più importanti che ricordiamo sono:
• Negazione degli effetti extraterritoriali che non hanno contro del principio di
autodeterminazione dei popoli.
L’ordinamento interno può predisporre alcuni meccanismi automatici che consentono la violazione di norme
internazionali a titolo di contromisura.
Tra le conseguenze dell’illecito internazionale vi è l’obbligo per lo stato colpevole di riparare il torto causato.
La riparazione può essere effettuata in varie forme, in particolare:
• Restituzione in forma specifica: Ristabilimento della situazione di fatto e di diritto preesistente all’illecito
cessando quest’ultimo e, se possibile, cancellandone gli effetti. In caso la restituzione in forma specifica sia
impossibile nasce al suo posto il diritto al risarcimento.
• Soddisfazione: È una forma di riparazione morale. Si manifesta nella presentazione di scuse, pagamento di
una somma simbolica, e così via
. È uno strumento usato in caso di illeciti non gravi.
• In caso di azione violenta o danneggiamento a organi, persone, mezzi e beni dello stato. Mentre non vi è il
diritto al risarcimento in caso di:
• Violazione di norme pattizie che non costituiscono oggetto di pretese risarcitorie per il diritto
consuetudinario (Accordi commerciali).
• Guerre di aggressione.
Allo stato attuale non sembra che il diritto internazionale conosca forme così sofisticate di responsabilità
ispirate ai principi di solidarietà
q esempio convenzione sui danni causati da oggetti spaziali, lo stato di lancio risponde dei danni causati da
aeromobili in volo anche se si verificano senza sua colpa
Carta dell'onu assegna al consiglio di sicurezza la competenza a compiere le azioni necessarie per il
mantenimento dell'ordine della pace tra gli Stati
questo sistema di sicurezza a malfunzionamento fino alla caduta del muro di Berlino
contrapposizione paesi occidentali e blocco sovietico impedito sicurezza a intervenire a garanzia della pace
analizzando questo organo notiamo che le funzioni vengono disciplinate al capitolo 7 della carta dell'ONU,
che sancisce:
- il consiglio può avviare qualsiasi accertamento per accertare violazioni della pace aggressionI
- il consiglio può esortare gli Stati interessati a prendere misure provvisorie necessarie affinché la situazione
non si aggravi, prima di adottare misure idonee
- il consiglio può decretare contro uno stato misure sanzionatorie ma non implicanti l'uso della forza
- il consiglio può infine decidere di avviare azioni armate con riferimento al primo punto
l'azione del consiglio di sicurezza a tutela della pace si esplica in tre fasi
questa misura è un'azione di pulizia internazionale che può essere intrapresa con ogni mezzo militare che
consenta di mantenere o ristabilire la pace
per quanto riguarda la formazione della forza militare che sarà utilizzata per garantire la pace di cui parla la
carta dell'onu
ARBITRATO
- arbitrato isolato
questa forma di arbitrato prevedeva un accordo ovvero il compromesso arbitrale col quale si nominava un
arbitrio o un collegio arbitrale
si tratta di una forma approssimativa di arbitrato perché la procedura seguita era sommaria e perché
l'assunzione dell'impegno arbitrale seguiva la nascita della controversia facendo sì che questo strumento
fosse usato solamente per risolvere questioni minori
- arbitrato basato sulla clausola compromissoria incompleta e sul trattato generale di arbitrato non completo
Nel primo caso per l'aula crea un obbligo generico per gli Stati di ricorrere all'arbitrato per tutte le
controversie future in merito all'applicazione e all'interpretazione della convenzione stessa
Nel secondo caso genera l'obbligo di rincorrere ad un arbitrio per risolvere tutte le controversie future che
possono insorgere fra le parti ad eccezione di alcune controversie che toccano l'onore e l'indipendenza delle
parti
Entrambe vengono definite come non complete in quanto generano solo un obbligo di stipulare un
compromesso arbitrale attraverso la costituzione di un organo giudicante
- Arbitrato basato sulla clausola compromissoria e trattato generale completo delle funzioni della CIG
Con la fine della prima guerra mondiale= creazione Corte permanente di giustizia internazionale
CIG = organo permanente formato da un corpo di giudice eletti dall'assemblea generale dal consiglio di
sicurezza che giudica in base a precise norme procedurali inderogabili delle parti
La Corte può essere adita solo dagli Stati e non dagli altri soggetti internazionali
In questa fase compaiono le figure della clausola compromissoria completa e del trattato generale di
arbitrato completo
MEZZI DIPLOMATICI
Tali mezzi, a differenza di quelli giurisdizionali, tendono esclusivamente a facilitare la soluzione delle
controversie. Essi, quindi, non hanno carattere vincolante per le parti e loro oggetto non è tanto la
determinazione degli aspetti giuridici della questione, del torto e della ragione, quanto il compromesso tra le
opposte pretese.
Tra i mezzi di soluzione diplomatica delle controversie citiamo:
a)negoziato: mezzo più semplice e immediato, prevede che siano le parti
coinvolte nel conflitto a raggiungere un accordo attraverso il dialogo
.
b)buoni uffici e mediazione: intervento nella controversia di uno Stato terzo,
di un organo di uno Stato, di un’organizzazione internazionale, con l’intento di convincere le parti a
negoziare (buoni uffici) o con la partecipazione attiva del terzo alle trattative (mediazione);
c)conciliazione: è la forma diplomatica di soluzione delle controversie più evoluta, che più si avvicina
all’arbitrato. Per raggiungere lo scopo viene generalmente istituita una Commissione che, come i tribunali
arbitrali, può essere costituita su base permanente o occasionale. Le Commissioni sono composte da
individui e non da Stati, esaminano la controversia e formulano una proposta di soluzione che le parti sono
libere di accettare o meno.
d)commissione d’inchiesta: a differenza delle precedenti, ha solo il compito di accertare, in modo non
vincolante, i fatti.
e)conciliazione obbligatoria: di solito prevista come alternativa al ricorso all’arbitrato soprattutto nelle
convenzioni multilaterali aperte. Sempre più spesso il ricorso alla conciliazione è obbligatorio, con la
possibilità per uno degli Stati contraenti di dare avvio unilateralmente alla procedura conciliativa. Esempi
sono forniti dalla Convenzione di Vienna del 1969 e dalla Convenzione di Montego Bay, entrambe
prevedono procedure obbligatorie di conciliazione, se le parti non scelgono un altro mezzo di soluzione della
controversia.
- gli artt. 33 e 36 attribuiscono al Consiglio una facoltà di sollecito alle parti, affinché facciano ricorso a
mezzi, procedimenti e mezzi elencati (inchiesta, mediazione, conciliazione, arbitrato, ecc.). L’art. 33 prevede
un generico invito del Consiglio, mentre l’art. 36 prevede che l’organo indichi quale specifico procedimento
sia più appropriato nella fattispecie in esame. Il Consiglio può anche, con una risoluzione, predisporre il
procedimento stesso, dando vita a Commissioni di conciliazione o mediazione, che operano sotto il diretto
controllo del Consiglio. Il tutto, comunque, si risolve in un mero potere di raccomandazione.
- L’art. 37, poi, inserisce nella funzione conciliativa del Consiglio il potere di raccomandare termini di
regolamento, ossia di suggerire alle parti come risolvere la controversia nel merito. Questo potere
presuppone che le parti stesse, o una di esse, portino la questione all’esame del Consiglio e presuppone anche
l’accertata impossibilità di raggiungere un’intesa attraverso i mezzi elencati dall’art. 33 e 36. Tuttavia, nella
prassi la materia è orientata alla più ampia libertà esercitata dal Consiglio, chepuò intervenire senza
incontrare alcuna opposizione da parte degli Stati interessati, senza sollecito esterno e senza preoccuparsi se
siano state esperite altre procedure di conciliazione fissate dall’art. 33 e anche in fasi iniziali della
controversia.
In ambito Onu (art. 14 della Carta) è anche prevista una funzione conciliativa dell’Assemblea Generale, che
può raccomandare misure per il regolamento pacifico di ogni situazione ritenuta a rischio per il benessere
generale e per le relazioni amichevoli tra le Nazioni.
Per quest’intervento non sono previste particolari norme procedurali, con l’unico limite, in base al quale
l’Assemblea non può intervenire in questioni di cui si stia occupando già il Consiglio.
Nell’Onu, vi sono poi le iniziative di mediazione del Segretario Generale, per la soluzione diplomatica di
crisi internazionali.
A quella dell’Onu si affianca la funzione conciliativa delle organizzazioni regionali (Nato, Oua, ecc.). L’art.
52 della Carta prevede che esse compiano ogni sforzo per giungere ad una soluzione pacifica delle
controversie locali, prima di deferirle al Consiglio di Sicurezza. La norma trova conferma nell’ambito dei
vari Statuti.
UNIONE EUROPEA
Metodo intergovernativo = viene utilizzato normalmente nei rapporti intnz, le organizzazioni che nascono
all’interno del diritto intnz sono caratterizzate dall’ avere organi che vengono definiti organi di stati , cioè i
membri di questi organi operano in quanto rappresentanti dello stato di appartenenza
Altra caratteristica = manca autorità in grado di adottare degli atti immediatamente vincolanti
all’organizzazione stessa
Metodo comunitario= caratterizzato dalla prevalenza di organi definiti , organi di individui , sonno formati
di da sogg che operano in maniera autonoma e indipendente rispetto alla posizione degli stati di appartenenza
17 marzo 1948 nasce UEO ( Unione europea occidentale) = Organizzazione militare Alla quale aderiscono
10 paesi Europei in materia di cooperazione militare Finalizzata ad ottenere la difesa collettiva in caso di
attacco
4 aprile 1949 NATO = Organizzazione militare che ha adottato il metodo intergovernativo , che non è
considerabile europea perché vi aderiscono stati extra europei
5 maggio 1949 CONSIGLIO D’EUROPA = con loro scivolo di garantire e vigilare sul rispetto dei diritti
dell’uomo e delle libertà fondamentali, l’atto principale è stata la convenzione europea per la salvaguardia
dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali , stipulata nel 1950
Insieme alla convenzione viene istituito un meccanismo , di cui fa parte in primo luogo la corte europea dei
diritti dell’uomo , di carattere giurisdizionale che vigila sul rispetto dei diritti umani e delle libertà
fondamentali
9 maggio 1950, data dichiarazione ministro degli Esteri francese shcuman , nota come discorso
dell’orologio , che si pone alla base dell’idea dell’Europa comunitaria
Che porta alla firma del trattato di Parigi che da vita alla comunità europea del carbone e dell’acciaio
Materia carbone acciaio era particolarmente calda perché si trattava di due materie prima che causarono
conflitto di interesse, tra la Francia e la Germania poiché utili per la costruzione di armamenti
Schuman voleva porre le basi per un futuro pacifico tra i paesi europei
Nel 1952 l’esperienza della CECA spinge a replicare una struttura organizzativa simile anche in ambito di
difesa
Viene negoziato a Parigi il trattato istitutivo della CED (Comunità europea di difesa)
Avevamo parlato di Schuman e la sua idea di Europa unità, considerato il padre fondatore dell’unità europea
- mantenere la pace tra i sui membri , ed è il presupposto di una collaborazione tra i paesi europei, e porre la
pace alla base di ogni iniziativa futura
L’IDEA di Schuman si concretizza con il trattato di Parigi del 18 aprile del 1951
Il trattato che istituisce la Comunità europea del carbone e dell'acciaio (CECA) è stato firmato a Parigi da
Belgio, Francia, Italia, Repubblica Federale Tedesca, Lussemburgo e Paesi Bassi, per una durata di 50 anni. I
membri dell'Assemblea parlamentare europea erano selezionati dai rispettivi parlamenti nazionali.
L'Assemblea aveva il diritto di licenziare l'Alta autorità (antesignana dell'odierna Commissione).
Successivamente:
Storicamente nel 1989 cade il muro di Berlino che apre delle prospettive di ingresso a una serie di paesi
europei la cui adesione avverrà nel 2004
Con dei criteri di Copenaghen che sono in rispetto delle istituzioni democratiche e dei diritti dell’uomo
1 maggio 2004 entrano 10 paesi , tutti nella zona dell’ex influenza sovietica (Polonia, Ungheria , Repubblica
Ceca, Slovacchia , Romania, Lettonia, Estonia , Lituania , Slovenia , Cipro e Malta )
Questo per consentire una maggiore facilità di adesione e realizzazione di delibere che in caso di unanimità
sarebbe stata bloccata dal veto di uno solo dei paesi membri
2. Trattato di Maastricht
Trattato istitutivo dell’UE e modifica la denominazione delle comunità europee in Unione Europea
Apporta novità , pone le basi ed la creazione futura per le unione monetaria = unica moneta comune i paesi
membri
Fattore fondamentale
Struttura dei 3 pilastri
Cittadinanza che conferisce lo status di cittadino europeo ai cittadini dei paesi membri dell’Unione
Libertà di circolazione
Di soggiorno
Di lavoro
Riforma le istituzioni europee e il processo decisionale ampliando il ricorso alla procedura legislativa
ordinaria ovvero la procedura di coodecisione
Inoltre concretizza la nascita di cooperazione in materia di polizia giudiziaria per gli affari penali Ed è una
base per la cooperazione delle polizie dei paesi
Viene introdotto nel 3 pilastro il trattato di schengen ovvero un trattato che prevede l’abbattimento delle
frontiere tra gli stati
Viene presa una figura istituzionale che possiede le funzioni di alto rappresentante della politica estera di
sicurezza comune
Tale trattato ha anche un ruolo organizzativo e sistematico e consolida i trattati dell’UE e i trattati delle
comunità
Riforma alcuni aspetti del funzionamento delle istituzioni europee per adeguare questo funzionamento
all’allargamento del numero dei paesi che erano diventati 25
Modifica la composizione della commissione
Introduce le cooperazioni rafforzate dell’UE
E proclama la carta dei diritti fondamentali dell’UE anche se non viene inserita nel trattato
Negli anni 2000 assistiamo a una costituzionalizzazione del diritto dell’UE che viene introdotta tramite la
stipula del 29 ottobre del 2004 del trattato che adotta una costituzione europea
Questo trattato non entrerà mai in vigore perché nel momento in cui viene sottoposto alla ratifica all’interno
dei paesi membri che l’avevano stipulato
alcuni di questi paesi hanno sottoposto a referendum la decisione di ratificare al trattato stesso e alcuni paesi
hanno visto bocciare da parte del popolo l’adesione a questo trattato
Il trattato di Lisbona
Trattato attualmente in vigore e importate perché ha apportato modifiche rilevanti al diritto dell’UE
In vigore dal 1 dic 2009 Per il procedimento delle ratifiche del 2009
Il trattato arriva dopo un tentativo di dotare l’UE di una costituzione che è fallito poiché non è stato ratificato
da qualcuno di essi (Francia)
Non ha inserito la carta dei diritti fondamentali dell’UE all’interno del trattato stesso ma ne ha conferito
valore giuridico di trattato
Altro fattore fondamentale è stato il conferimento della personalità giuridica all’unione e quindi
l’attribuzione di una soggettività completamente autonoma rispetto agli stati membri
Inoltre è stato introdotto un meccanismo unilaterale e volontario di recesso di un paese dall’unione stessa che
ha consentito la breaksit successivamente a un referendum nel 2016 ma che si è concretizzata nel gennaio del
2020
Il contenuto:
2. Valori di libertà
3. Valori di democrazia
4. Valori di uguaglianza
Inoltre nel punto 3 dell’art 1 dell’UE vengono individuati a carattere generale gli obbiettivi che l’unione si
prefigge :
1. Promuovere la pace
Dal punto di vista della competenza in materia europea il trattato la ridefinisce indicando nell’at 5 Che questa
competenza si ispira ai principi di attribuzione di sussidiarietà e di proporzionalità
L’attribuzione individua la competenza solo in quelle materie esplicitamene attribuite all’unione dai trattati
Il principio di sussidiarietà rende la competenza dell’unione subordinata alla circostanza che uno stato o gli
stati membri non riescano o non possano agire in un determinato ambito
Il principio di proporzionalità individua i mezzi che devono essere utilizzati dall’UE e che devono essere
proporzionali agli obbiettivi da perseguire
Principio di prossimità = sia lo stato che l’Unione devono agire in totale trasparenza
Principio di leale collaborazione = uno stato non deve assolutamente interferire in attività posta in atto
dall’Unione
Inoltre c’è da dire che avendo introdotto cn il trattato di Maastricht il principio dei tre pilastri
1. Comunità Europa
Questa competenza nel trattato d Lisbona viene scardinata dai 3 pilastri e viene consolidata e inserita
all’interno del trattato, individuando come procedura decisionale normale all’interno del primo e del terzo
pilastro la procedura di codecisione e quella di legislazione ordinaria
E restando in una modalità un po’ più complessa a livello decisionale per quanto riguarda le materie
introdotte nel 2 pilastro
Il trattato di Lisbona è molto importante perché ha apportato diverse modifiche alle istituzioni dell’UE
Tra le istituzioni che vengono elencate e che vengono rese istituzionalizzate dal trattato stesso troviamo
anche il consiglio europeo che prima era operativo ma non era stato introdotto all’interno delle istituzioni da
un nessun trattato
Successivamente bisogna dire che il trattato di Lisbona istituisce la figura del presidente del consiglio
europeo come la figura più stabile rispetto alla presidenza precedente
Perché il presidente europeo viene introdotto come un organo che viene eletto dai capi di stato e di governo
e che dura 2 anni e mezzo
Inoltre viene individuata una diversa modalità di nomina del presidente della commissione e viene attribuito
dal parlamento il potere di elezione del presidente della commissione su proposta del consiglio europeo
Viene individuata un’altra composizione de parlamento europeo che dovrà esser adeguata anche alla fuori
uscita della UK
Viene anche toccato il sistema dei meccanismi decisionali del consiglio e vengono aumentate le materie per
le quali il consiglio possa decidere a maggioranza qualificata
Altro aspetto quadro istituzionale = attribuzione all’Altro rappresentante dell’unione per gli affari esteri di
una duplice carica , presidente del consiglio degli esteri e vice presidente ella commissione
L’obbiettivo del trattato di Lisbona = rafforzare la democraticità del funzionamento dell’istituzione dell’UE
Viene tra l’altro dato maggior peso al ruolo dei parlamenti nazionali perché rafforzato il principio di
sussidiarietà
E i cittadini potranno farsi parte attiva di un’iniziativa legislativa perché introdotto il potere di iniziativa
popolare
Che consente a 1 mln di cittadini di invitare la commissione a presentare una proposta di legge al parlamento
I compiti sono :
-funzione di bilancio = stabilisce ogni anno il bilancio dell’anno successivo , presentato dalla commissione e
successivamente esaminato dal consiglio e dal parlamento
-controllo politico dell’operato della commissione = il parlamento può sfiduciare la commissione e se viene
approvata , la commissione si dimette
Le istituzioni sono :
- parlamento
- consiglio europeo
- la commissione europea
Ciascuna istituzione agisce per raggiungere gli obbiettivi che vengono attribuiti dai trattati e abbiamo visto
che uno dei principi che caratterizza la competenze dell’unione europea è quello di attribuzione
E qui c’è la specificazione che ogni istituzione opera nell’ambito delle attribuzioni che i trattati conferiscono
a ciascuna di esse
Organo di legislazione accanto al consiglio e questo è stato il frutto che ha portato l’assemblea parlamentare
da un semplice ruolo consultivo ad un ruolo sempre più importante
A maggio del 2019 il parlamento si compone di 705 deputati + il presidente ROBERTA METSOLA
All’interno della struttura parlamentare i parlamentari siedono per appartenenza a gruppi parlamentari che
hanno la caratteristica di essere formati a seconda delle affinità politiche
Attualmente sono 7 i gruppi politici presenti al parlamento europeo , ogni gruppo politico formato da min 25
deputati
Funzioni parlamento :
Oltre a emanare le leggi dell’unione decide in merito agli accordi internazionali e decide in merito agli
allargamento dell’unione stessa
Può rivolgere interrogazioni alla commissione e può presentare anche la mozione di censura alla
commissione
Funzione di bilancio
CONSIGLIO EUROPEO
Organo di indirizzo della politica dell’unione europea , formato dai capi di stato e di governo dei paesi
membri
Si tratta di un organismo introdotto ufficialmente come istituzione dal trattato di Lisbona, la cui presenza
aveva peso ruolo di forum informale
Sede Bruxelles
Competenze :
Ruolo di indirizzo quindi definisce gli orientamenti generali e le priorità politiche che devono essere trattate
all’interno dell’unione europea
Ma non è un organo legislativo perché bisogna distinguerlo dal consiglio dell’unione europea
Da quindi un indirizzo alla politica dell’unione ma contribuisce anche a risolvere questioni che non posso
essere risolte a livello inferiore dando un grosso impulso per quanto riguarda la politica dell’UE
Definisce le linee fondamentali della politica estera di sicurezza comune dell’unione europea Che verrà
adottata dal consiglio dell’unione
Su qualsiasi questione di cui il consiglio si occupa può chiedere alla commissione di presentare una proposta
di legge al parlamento e può chiedere al consiglio dell’unione europea di occuparsene direttamente
Il termine consiglio è indicato sia come consiglio europeo che è l’organo di indirizzo dell’unione europea
composto dai capi di stato e di governo dei paesi membri
Facciamo riferimento all’organo legislativo che opera insieme al parlamento europeo che è compito dai
ministri dei governi dei paesi membri
Quindi organo molto diverso dal consiglio europeo che ha competenze differenti
Quindi il consiglio dell’unione europea è l’organo legislativo che rappresenta insieme a parlamento europeo
l’organo decisionale sugli atti normativi del diritto dell’unione europea
E si riunisce per materia a seconda della quale i paesi inviano al consiglio i ministri competenti per la materia
stessa
Il presidente ruota ogni sei mesi e che ha rotazione ricopre ciascun paese
Lavora a Bruxelles
Il consiglio dei ministri non ha un numero di membri permanenti ma ogni qual volta si riunisce per materia ,
i governi dei paesi membri inviano i loro ministri competenti per materia
Di questi settori il più conosciuto è quello di economia e finanze o quello del ministro degli esteri che
rappresenta il settore competente per le deliberazioni in materia dii politica. Estera
In particolare di cosa si occupa :
Negoziare e adottare le leggi dell’unione europea
Di elaborare la politica estera di sicurezza comune sotto impulso del consiglio europeo
Approvare insieme al parlamento il bilancio dell’unione che viene presentato dalla commissione europea
La presidenza è in capo a Ursula Wanderlier, presidente della commissione eletta dal parlamento sotto
consiglio europeo
La competenze:
Organo esecutivo quindi si occupa dei vari rami dell’amministrazione relative all’Unione
Composta da :
11 avvocati generali
Corte di giustizia in senso stretto e dal tribunale composto a sua volta da 47 giudici
Interpretare il diritto
FUNZIONI
ART 16 TUE p 1
Tale norma esprime però in modo sintetico i compiti e i poteri del consiglio, senza far trasparire veramente la
posizione decisiva e di centralità che occupa all’interno dell’unione europea.
Il ruolo del consiglio dell’UE si configura come paritario rispetto a quello del consiglio e del parlamento per
quanto riguarda l’autorità legislativa e di bilancio. Per quanto riguarda la seconda parte dell’Art.16
menzionata sopra, esso fa riferimento alle funzioni di definizione delle politiche e di coordinamento.
L’espressione è alquanto generica e può specificarsi solo in rapporto alle singole disposizioni. Sul piano
generale può dirsi infatti che, nell’esercizio di tali funzioni, il consiglio non emana solo atti legislativi, ma
bensì anche atti di indirizzo, di assistenza e di consulenza, i quali non sono atti giuridicamente vincolanti.
Per quanto riguarda la politica economica invece il consiglio dell’UE ha poteri più specifici e incisivi, come
per esempio il potere di effettuare l’adozione di una raccomandazione contenente gli indirizzi di massima per
le politiche economiche degli stati membri e dell’unione, un compito di sorveglianza, di assistenza
finanziaria, poteri sanzionatori e poteri normativi.
Il consiglio detiene un potere decisionale nella politica estera e di sicurezza, anche se questo non è di natura
legislativa visto che in tale materia è esclusa l’adozione di atti legislativi.
Il consiglio opera sulla base degli orientamenti generali definiti dal consiglio europeo e adotta le decisioni
per un intervento operativo che ne vanno a stabilire gli obiettivi, la portata, le condizioni di attuazione, la
durata e i mezzi di cui deve disporre l’unione affinché si realizzi.
Altre decisioni vincolanti sono quelle tramite le quali il consiglio definisce la posizione dell’unione su una
questione particolare di natura giuridica.
Il consiglio può inoltre adottare le decisioni relative alla politica di sicurezza e di difesa comune (Comprese
quelle inerenti all’avvio di una missione operativa avente anche implicazioni militari) su proposta dell’Alto
rappresentante dell’unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza o su iniziativa di uno Stato membro.
Il consiglio dell’UE può chiedere alla commissione di procedere a tutti gli studi che esso ritiene opportuni al
fine del raggiungimento degli obiettivi comuni e di sottoporgli tutte le proposte del caso. Il consiglio può
inoltre intervenire con varie modalità nella nomina di altre istituzioni o organi come per esempio la
commissione, il comitato esecutivo della banca centrale europeo, la corte dei conti, il comitato economico e
sociale e il comitato delle regioni.
Esso fissa anche gli stipendi, le indennità e le pensioni di coloro che rivestono le cariche principali nelle
istituzioni europee. Infine il consiglio può anche intervenire nella definizione di atti normativi concernenti
l’azione di altre istituzioni.
C’è la possibilità che il Consiglio riceva un potere di esecuzione di qualsiasi atto obbligatorio dell’unione,
tale attribuzione è però subordinata alla necessità di condizioni che inducano a preferire l’intervento del
consiglio in luogo della generale competenza della commissione.
I COREPER
Svolge ruolo cardine nel processo decisionale dell’UE , coordina e prepara i loro di tutte le riunioni del
consiglio e tenta di trovare un accordo che sarà presentato per l’adozione da parte di consiglio
Esso garantisce inoltre la coerenza delle politiche e delle azioni dell’Unione e vigila sul
rispetto dei principi e delle norme seguenti:
Gli ordini del giorno delle riunioni del Consiglio rispecchiano l’avanzamento dei lavori del
Coreper. L’ordine del giorno del Coreper è diviso in due parti:
Tuttavia, qualora il Coreper raggiunga un accordo su un punto della parte II presente sul
proprio ordine del giorno, tale punto figurerà in genere tra i punti «A» dell’ordine del giorno
del Consiglio, che consiste di:
Di norma, il Coreper si riunisce ogni settimana. I preparativi per i suoi lavori sono effettuati
il giorno precedente dai collaboratori più stretti dei membri del Coreper che si riuniscono
sotto i nomi:
Tali gruppi si occupano rispettivamente della revisione dell’ordine del giorno del Coreper I
e II e ne stabiliscono i dettagli tecnici e organizzativi. Questa fase preparatoria permette
altresì la formazione di una prima idea delle posizioni che le diverse delegazioni
adotteranno durante la riunione del Coreper.
Il Coreper può adottare decisioni procedurali elencate nell’articolo 19, paragrafo 7, del
regolamento interno del Consiglio, ad esempio, la decisione di tenere una riunione del
Consiglio in un luogo diverso da Bruxelles o Lussemburgo, o la decisione di adoperare
una procedura scritta.
ATTI DELL’UE
Quelli che derivano dai trattative fanno parte del diritto primario
ATTI GIURIDICI UE
Per realizzare gli obbiettivi che sono individuati nei trattati l’unione un’opera si può avvalere di diversi atti
normativi
L’art 288 ci dice che per realizzare gli obbiettivi l’unione ha una serie di atti a disposizioni e questi atti
possono essere sintetizzati in :
Direttive
Decisioni = atti vincolanti che non hanno un carattere di generalità perché dirette a situazioni specifiche
come ad uno stato o un’impresa , per cui non hanno bisogno di atti di ricezione interni degli stati ma
vincolano i sogg destinatari
Raccomandazioni = delle posizioni ufficiali dell’Ue su questioni determinate ma non vincolanti possono
servire come stimolo ma non impongono
Pareri= espressioni di natura consultiva che il parlamento può effettuare e che l’unione in generale può
adottare senza carattere vincolante
I REGOLAMENTI EUROPEI
Noi sappiamo che l’organizzazione dell’Ue è un’organizzazione sovranazionale e quindi esiste la possibilità
da parte di organi dell’unione che entrano direttamente in vigore nei diritti Terni dei paesi membri
Questi tipi di atti sono proprio i regolamenti europei e in base all’articolo 288 del trattato sul funzionamento
dell’unione europea possiamo dire che i regolamenti sono atti normativi di portata generale
E disciplinano delle situazioni che rappresentano delle fattispecie alle quali possono essere fatte riferire delle
situazioni concrete
Il regolamento europeo è un atto obbligatorio in tutti suoi elementi e una volta adottato diventa atto
vincolante nei confronti dei quali è diretto
Perché non dimentichiamo che L’Ue recepisce il principio dello stato di diritto
E no stato membro non può unilateralmente adottare dei provvedimenti interni che modifichino la corretta
applicazione delle norme previste nel regolamento
Il fatto che il regolamento sia obbligatorio lo distingue da altre tipologie di atti normativi
In particolare viene distinto dalle direttive che devono essere recepite
Dall’ punto di vista del regolamento dell’UE dobbiamo fare un richiamo a quello che è il suo posto
all’interno delle fonti interne del nostro paese
Ci dobbiamo ricordare che il regolamento europeo fa parte delle fonti primarie e che quindi è necessario che
rispetti i principi costituzionali
Ma si tratta di una fonte primaria che possiamo qualificare esterna all’ordinamento e che rispetto alle altre
fonti primarie la sua prevalenza fa riferimento al principio di competenza e non al principio gerarchico
Questo è un regolamento dell’unione europea che consente di disapplicare una legge intern che a un
contenuto contrario ma non consente di abrogarla
Sono un altro degli strumenti giuridici che le istituzioni europee hanno a disposizione per raggiungere gli
obbiettivi previsti dal trattato ed è uno strumento utilizzato prevalentemente per armonizzare le legislazioni
nazionali a quelli che sono gli obbiettivi previsti dall’UE
La direttiva vincola lo stato a cui è diretta nel fine da raggiungere ma poi lascia libero lo stato di trovare gli
strumenti interni al proprio ordinamento per raggiungere questi obbiettivi
Le direttive cosi come i regolamenti fanno parte del diritto secondario dell’UE cioè di quel diritto che è
espressione, emanazione delle istituzioni ma non fa parte dei trattati
E quindi deve essere adottata in conformità con i principi previsti dai trattati
L’art 288 stabilisce che una direttiva è vincolante per gli stati in quanto appunto essi devono adottare tutte le
misure interne necessarie per adeguare il loro ordinamento ai contenuti della direttiva stessa
LEGGE DI DELEGAZIONE EUROPEA = serve per recepire le direttive che l’unione europea adotta
attraverso le quali impone allo stato dii adeguarsi ai principi in esse contenuti
Si tratta di uno strumento che vede la necessità di presentare da parte del governo un disegno di legge di
delegazione europea per chiedere al parlamento lo strumento della legge delega che consenta di recepire le
direttive
LEGGE EUROPEA = dove il governo può adottare tutti quei provvedimenti necessari a far fronte a delle
indicazioni dell’Ue che no riguardano delle direttive.
LE PROCEDURE LEGISLATIVE
Il procedimento di legislazione che viene seguito dalle istituzioni dell’UE per adottare gli atti giuridici
dell’art 288 del trattato sul funzionamento dell’Ue
1. Procedura legislativa ordinaria = relativa alla codecisione che pone sullo stesso piano parlamento e
consiglio è stata definita dal trattato di Lisbona come tale, naturalmente questa posizione fa si che venga
rafforzata la democraticità dell’unione stessa in quanto il parlamento è l’organo eletto a suffragio universale
dai cittadini dell’unione
La modalità decisionale adottata nel percorso di legislazione ordinaria è una modalità a maggioranza
qualificata, ed è previsto un meccanismo che consideri sia la maggioranza del numero degli stati
rappresentati , ma anche la maggioranza della popolazione
Normalmente viene chiesta rappresentatività al 55% degli stati e però questi stati dovranno rappresentare il
65% della popolazione
Parte dall’iniziativa della commissione europea che presenta una proposta al parlamento e al consiglio
Il parlamento la esamina e la invia al consiglio e se dovesse andar bene la proposta andrebbe avanti
Altrimenti verrà prevista una seconda lettura che potrebbe trovare la capacità degli organi di trovare un
accordo
A quel punto entra in gioco il comitato di conciliazione che fa una proposta su un testo che potrebbe andare
bene ad entrambi gli organi