Sei sulla pagina 1di 45

DIRITTO INTERNAZIONALE

PRIVATO E PROCESSUALE
Con lespressione diritto internazionale privato ci si riferisce in senso lato allinsieme delle norme che
ciascuno Stato si d per disciplinare situazioni e rapporti che, in ogni settore del proprio ordinamento,
non sono totalmente interni allordinamento medesimo, nel senso che presentano qualche carattere di
estraneit allordinamento statale in questione ovvero presentano connotati di internazionalit o transnazionalit.
Le norme di d.i.pr. fanno dunque parte dellordinamento giuridico del singolo Stato e attengono ai vari
rami del diritto, tra cui naturalmente il diritto privato; cos si parla di diritto internazionale privato con
riferimento ai profili sia processuali che sostanziali dei rapporti privatistici, ed a questi ultimi che
lespressione si riferisce nella sua accezione pi propria a ristretta.
Il problema centrale della materia la coesistenza di distinti e diversi sistemi normativi che aspirano o
tacitamente si candidano a regolare ciascuno a modo suo un medesimo rapporto o situazione giuridica.
Per designare le norma destinate a guidare il giudice nella individuazione del diritto applicabile si parla
di norme di scelta, di norma di conflitto o di collisione; la norma di conflitto richiama un ordinamento
nel suo complesso e la individuazione, allinterno dellordinamento richiamato, della norma di legge in
concreto applicabile non direttamente operata dalla norma di conflitto ma ha luogo sulla base delle
norme dello stesso ordinamento richiamato che definiscono la gerarchia delle fonti normative, i canoni
ermeneutica e le regole circa la successione delle norme nel tempo.
Art. 1 Legge 218/1995 Oggetto della legge: La presente legge determina l'ambito della giurisdizione
italiana, pone i criteri per l'individuazione del diritto applicabile e disciplina l'efficacia delle sentenze
e degli atti stranieri
Quindi lespressione d.i.pr. allude a un complesso di norma giuridiche statali; tuttavia la consapevolezza dellopportunit che situazioni non totalmente interne ai singoli stati vengano disciplinate in maniera
uniforme, ho indotto gli stessi stati a dotarsi di regole uniformi attraverso la stipulazione di un crescente
numero di trattati internazionali:
alcuno pongono norme di diritto materiale uniforme rivolte a sostituire una parte del diritto materiale
di cui ciascuno stato contraente si era unilateralmente dotato (Convezione di Ginevra 1931 sulla legge
uniforme sugli assegni) ovvero ad affiancare al diritto materiale degli stati contraenti norme materiali
uniformi da applicare alle sole fattispecie che presentano elementi di internazionalit (Convenzione di
Vienna 1980 sui contratti di vendita internazionale di merci)
altri pongono norme uniformi di d.i.pr sia processuale (Convenzione di Bruxelles 1968 sulla competenza giurisdizionale e lesecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale) che privato (Convenzione di Roma 1980 sulla legge applicabile alle obbligazioni contrattuali):
- stabiliscono quale fra gli stati contraenti abbia il compito, attraverso decisioni rese dai propri giudici, di regolare determinati rapporti giuridici o di risolvere determinate controversie
- pongono norme di conflitto uniformi (stabiliscono regole di d.i.pr. per mezzo delle quali i giudici
degli stato contraenti dovranno giungere a identificare il sistema giuridico da cui desumere la norma idonea a regolare la situazione o il rapporto loro sottoposto)
- regolano le procedura da seguire e determinano le condizioni in presenza delle quali le sentenze
rese dai giudici di uno stato contraente sono suscettibili di essere riconosciute e di produrre effetti
negli altri stati contraenti
Strettamente correlato il fenomeno della produzione di norme di d.i.pr. ad opera delle organizzazioni
internazionali che affiancano gli stati: Conferenza della Aja di diritto internazionale privato, Istituti per
lunificazione del diritto privato (UNIDROIT), La Comunit Europea che, dopo la modifica del trattato
di Amsterdam, pu adottare misure nel settore della cooperazione giudiziaria in materia civile, che includono tra laltro il miglioramento e la semplificazione del riconoscimento e dellesecuzione delle decisioni on materia civile e commerciale e la promozione delle compatibilit delle regole applicabili negli Stati membri ai conflitti di leggi e di competenza giurisdizionale; tutto ci attraverso lo strumento
del regolamento ( 2201/2003 44/2001).

Art. 2 Legge 218/1995 Convenzioni internazionali: Le disposizioni della presente legge non pregiudicano l'applicazione delle convenzioni internazionali in vigore per l'Italia.
Nell'interpretazione di tali convenzioni si terr conto del loro carattere internazionale e dell'esigenza
della loro applicazione uniforme
La disposizione ricorda al giudice che, per prima cosa, deve accertare se esistano disposizioni convenzionali applicabili nel caso di specie.
Modalit di introduzione delle norme internazionali nellordinamento italiano
La stipulazione di trattati che importano modificazioni di legge deve essere autorizzata dalle Camere,
con legge; quanto alladattamento per le norme convenzionali il procedimento regolarmente seguito e
un procedimento speciale, che si realizza mediante un ordine de esecuzione relativo ad ogni singolo
trattato (c.d. ordine di esecuzione).
Questo procedimento speciale pu per essere seguito solo quando le norme del trattato sono formulate
in maniera tale da essere direttamente applicabili dagli operatori giuridici interni o quando, pur avendo
bisogno di integrazione e completamento, allinterno del nostro ordinamento gia esistono norme idonee
a svolgere tale funzione.
Altrimenti il legislatore deve intervenire con il procedimento normativo ordinario per produrre norme
corrispondenti a determinate norme convenzionali, o suscettibili di completarle.
Il giudice dovr quindi di volta in volta controllare lentrata in vigore dei trattati
Quanto alle norme di d.i.pr. contenute in atti comunitari, occorre distinguere:
- i regolamenti sono direttamente applicabili nellordinamento statale e le loro norme prevalgono
sia su quelle poste mediante convenzionali internazionali sia su quelle della legge 218/1995
- le direttive necessitano di provvedimenti statali di attuazione sicch le norme di d.i.pr. da esse
previste saranno applicabili da parte dei nostri giudici solo in virt del relativo provvedimento
di attuazione
Prevalenza delle convezioni internazionali e del diritto comunitario sul diritto nazionale
Il rango della norma che contiene lordine di esecuzione il rango della legge ordinaria, ma il procedimento dellordine di esecuzione attribuisce carattere speciale alle norme del trattato, escludendo che
possano essere modificate da successive norme di legge e giustificando cosi la prevalenza rispetto al diritto nazionale, essenzialmente rappresentato dalla legge 218/1995.
Prevalenza rispetto al diritto nazionale deve essere data anche al diritto comunitario
Interpretazione delle convezioni internazionali
Lo scopo dei trattati quello di consentire, attraverso lapplicazione di norme di conflitto o di diritto
processuale civile uniformi, il superamento delle posizioni particolaristiche e il raggiungimento della
armonia e uniformit delle soluzioni. Si registra per una divaricazione dei processi interpretativi a causa della tendenza dei giudici nazionali ad utilizzare le categorie giuridiche pi familiari, della diversit
delle versioni linguistiche, delle tecniche di trasposizione delle convenzioni negli ordinamenti nazionali.
Per quanto riguarda la Convenzione di Bruxelles e quella di Roma, gli Stati contraenti che sono membri
della UE si sono assoggettati allinterpretazione delle Corte di Giustizia; rispetto alle altre convenzioni
di d.i.pr. il giudice italiano deve farsi guidare dai canoni ermeneutica che si rinvengono nellordinamento internazionale con riferimento ai trattati (da quelli codificati nella Convenzione di Vienna 1969
la quale sancisce fra laltro che i termini giuridici e le espressioni di un trattato abbiano lo stesso significato nei vari testi autentici)
Per quanto riguarda il diritto comunitario, affidata alla Corte di Giustizia la competenza a pronunciarsi in via pregiudiziale.

Coordinamento tra convezioni di d.i.pr.

LA GIURISDIZIONE INTERNAZIONALE
Lautorit giudiziaria italiana pu esercitare il proprio compito di ius dicere solo in ordine ad una serie
di situazioni che presentino un significativo attacco con il nostro ordinamento, attacco che si configura
come titolo di giurisdizione, facendo s che il giudice italiano abbia il potere di giudicare.
Con lespressione autorit giudiziaria italiana si ci riferisce a tutti quanti gli organi che hanno il compito di amministrare la giustizia in materia civile sul territorio del nostro stato; questo compito ripartito
tra una pluralit di giudici, la cui competenza determinata in ragione della materia e del territorio.
I regolamento comunitari non si limitano ad individuare le rispettive sfere di giurisdizione degli Stati
contraenti, bens talvolta determinano anche il singolo giudice nazionale competente.
REGOLAMENTO 44/2001 CONCERNENTE LA COMPETENZA GIURISDIZIONALE E IL
RICONOSCIMENTO DELLE DECISIONI IN MATERIA CIVILE E COMMERCIALE
Questo regolamento disciplina in maniera uniforme rispetto a tutti gli Stati membri dellUE (tranne la
Danimarca) la determinazione della giurisdizione e il reciproco riconoscimento delle sentenze.
Ambito di
applicazione

Articolo 1
1. Il presente regolamento si applica in materia civile e commerciale, indipendente
mente dalla natura dell'organo giurisdizionale. Esso non concerne, in particolare, la materia fiscale, doganale ed amministrativa.
2. Sono esclusi dal campo di applicazione del presente regolamento:
a) lo stato e la capacit delle persone fisiche, il regime patrimoniale fra coniugi,
i testamenti e le successioni;
b) i fallimenti, i concordati e la procedure affini;
c) la sicurezza sociale;
d) l'arbitrato.
3. Nel presente regolamento per "Stato membro" si intendono tutti gli Stati membri
ad eccezione della Danimarca.

La corte di giustizia ha esplicitamente negato che per interpretare la nozione di materia civile e commerciale si debba avere riguardo al diritto delluno o dellaltro degli Stati interessati.
Si devono quindi ricondurre al campo di applicazione del regolamento tutte le controversie e le sentenze aventi ad oggetto obbligazioni contrattuali o extracontrattuali che non riguardino le materie esplicitamente escluse (lesclusione per non vale quando le materie sono sottoposte al giudice in via incidentale).
Quindi larticolo 1 delimita lambito di applicazione ratione materiae di tutte quante le disposizioni del
regolamento stesso; ma per il primo gruppo di disposizioni che dettano norme in tema di esercizio della
competenza giurisdizionale, stabilita una ulteriore e importantissima limitazione ratione personae: le
norme del Capo II si applicano sempre e soltanto quando il convenuto abbia il proprio domicilio in uno
degli stati membri (lart. 2 dichiara irrilevante il rapporto di cittadinanza).
Per le persone che hanno domicilio in territorio comunitario lo stesso regolamento a ripartire la competenza giurisdizionale fra gli Stati comunitari, individuando i contatti,i collegamenti con luno e con
laltro di detti Stati che appaiono idonei a giustificare lesercizio della giurisdizione.
FORO GENERALE DEL DOMICILIO DEL CONVENUTO: le persone domiciliate nel territorio di un determinato Stato membro sono convenute, a prescindere dalla loro nazionalit,
davanti ai giudici di tale Stato membro.
Articolo 2
1. Salve le disposizioni del presente regolamento, le persone domiciliate nel territorio di un determinato
Stato membro sono convenute, a prescindere dalla loro nazionalit, davanti ai giudici di tale Stato membro.
2. Alle persone che non sono in possesso della cittadinanza dello Stato membro nel quale esse sono domiciliate si applicano le norme sulla competenza vigenti per i cittadini.

Per quanti viceversa non hanno domicilio nel territorio comunitario restano applicabili le norme sulla
competenza giurisdizionale dei singoli Stato membri, ma con due importanti eccezioni (art 22 e 23).
Articolo 4
1. Se il convenuto non domiciliato nel territorio di uno Stato membro, la competenza disciplinata, in ciascuno
Stato membro, dalla legge di tale Stato, salva l'applicazione degli articoli 22 e 23.
2. Chiunque sia domiciliato nel territorio di un determinato Stato membro pu, indipendentemente dalla propria
nazionalit ed al pari dei cittadini di questo Stato, addurre nei confronti di tale convenuto le norme sulla competenza in vigore nello Stato medesimo, in particolare quelle indicate nell'allegato I.

- ove lart 22 attribuisca competenza esclusiva allautorit giudiziaria di uno stato membro contraente, tale attribuzione produce effetto anche qualora il convenuto non sia domiciliato in territorio comunitario
- la clausola con le quale le parti abbiano attribuito competenza al giudice di uno stato membro
pienamente operante anche quando il solo attore abbia domicilio in territorio comunitario e produce alcuni effetti anche quando nessuna delle parti sia ivi domiciliata (art. 23).
Determinazione del domicilio
Persone fisiche e enti
senza personalit giuridica

Persone giuridiche

il regolamento rinuncia a una qualificazione autonoma e si richiama


al diritto degli Stati membri.
Articolo 59
1. Per determinare se una parte ha il domicilio nel territorio dello
Stato membro in cui pendente il procedimento, il giudice applica la
legge nazionale.
2. Qualora una parte non sia domiciliata nello Stato membro i cui
giudici sono aditi, il giudice, per stabilire se essa ha il domicilio in un
altro Stato membro, applica la legge di quest'ultimo Stato.

il regolamento provvede in via autonoma


Articolo 60
1. Ai fini dell'applicazione del presente regolamento una societ o altra persona giuridica domiciliata nel luogo in cui si trova:
a) la sua sede statutaria, o
b) la sua amministrazione centrale, oppure
c) il suo centro d'attivit principale

Nel caso in cui per una singola controversia si configurino pi fori generali (ex pi stato membri, cia scuno in base al proprio diritto interno, ritiene quella persona domiciliata entro il rispettivo territorio),
sar lattore a scegliere in quale foro agire.
Infine, il momento in cui si deve verificare lesistenza del domicilio del convenuto, il momento in cui
si instaura la controversia, da determinare a sua volta sulla base della legge processuale dello Stato
membro in questione.
I FORI SPECIALI ALTERNATIVI (eccezioni alla regola generale del foro del domicilio del convenuto)
Articolo 3: 1. Le persone domiciliate nel territorio di uno Stato membro possono essere convenute davanti ai giudici di un altro Stato membro solo in base alle norme enunciate nelle sezioni da
2 a 7 del presente capo.
2. Nei loro confronti non possono essere addotte le norme nazionali sulla competenza riportate nell'allegato I
Il regolamento configura anche una serie di competenza giurisdizionali speciali, cio dei fori alternativi rispetto a quello generale del domicilio; la scelta tra il foro generale e quello speciale una facolt
lasciata allattore: per questo le competenze speciali sono anche dette competenze facoltative.

Il foro in materia contrattale: il luogo di esecuzione


Articolo 5.1: La persona domiciliata nel territorio di uno Stato membro pu essere convenuta in un
altro Stato membro:
a) in materia contrattuale, davanti al giudice del luogo in cui l'obbligazione dedotta in giudizio stata
o deve essere eseguita;
b) i fini dell'applicazione della presente disposizione e salvo diversa convenzione, il luogo di esecuzione dell'obbligazione dedotta in giudizio :
- nel caso della compravendita di beni, il luogo, situato in uno Stato membro, in cui i beni sono
stati o avrebbero dovuto essere consegnati in base al contratto,
- nel caso della prestazione di servizi, il luogo, situato in uno Stato membro, in cui i servizi sono
stati o avrebbero dovuto essere prestati in base al contratto;
c) la lettera a) si applica nei casi in cui non applicabile la lettera b)
Per quanto riguarda il concetto di materia contrattuale, la Corte di Giustizia ritiene che la nozione di
materia contrattuale non implica un rinvio alla qualificazione fornita dal diritto nazionale, ma deve essere considerata come una nozione autonoma, riferendosi principalmente al sistema e agli scopi della
Convezione (di Bruxelles) stessa al fine di garantire lapplicazione uniforme in tutti gli Stato contraenti.
In concreto la Corte ha escluso che possano ricondursi alla nozione in esame fattispecie in cui non esista alcun obbligo liberamente assunto da una parte nei confronti di unaltra.
Per determinare il foro speciale, deve aversi riguardo esclusivamente alla specifica obbligazione che si
assume inadempiuta e non una qualsiasi obbligazione pur relativa al rapporto contrattuale controverso;
se poi lattore fa valere pi obbligazioni derivanti dallo stesso contratto, il giudice adito deve decidere
della propria competenza sulla base della localizzazione dellobbligazione principale tra quelle in causa
(in base al principio per cui laccessorio segue il principale).
La competenza del giudice adito dipende quindi dalla determinazione del luogo di esecuzione
dellobbligazione oggetto della controversia; riguardo al modo in cui tale determinazione debba essere
operata, la Corte di Giustizia dice che il giudice adito deve applicare il diritto materiale che disciplina
lobbligazione controversa secondo il diritto internazionale privato applicabile (cio secondo la Conv.
di Roma del 1980; quella dellAja del 1955 per la vendita internazionale di beni mobili corporali).
La Corte stabilisce anche che se la legge applicabile consente ai contraenti, senza requisiti formali, di
designare il luogo in cui lobbligazione deve essere adempiuta, laccordo circa il luogo di adempimento
sufficiente a radicare nello stesso luogo la competenza giurisdizionale, semprech questo luogo presenti un collegamento effettivo con la materia del contratto; altrimenti tale accordo avrebbe il valore di
una determinazione di un foro competente e rimarrebbe soggetto alla disciplina e ai requisiti formali
dellart. 23 in tema di proroga della competenza.
La regola generale in materia contrattuale del luogo di esecuzione enunciata dallart. 5.1 lettera a) ha
per carattere residuale, in quanto essa si applica solo se non sono applicabili le due disposizioni della
lettera b): infatti il regolamento ha esso stesso direttamente indicato quello che si deve considerare
luogo di esecuzione per due tipi di contratto:
- contratti di compravendita di beni: il luogo di esecuzione il luogo, situato in uno Stato membro, in
cui i beni sono stati o avrebbero dovuto essere consegnati in base al contratto
- contratti di prestazione di servizi: il luogo di esecuzione il luogo, situato in uno Stato membro, in
cui i servizi sono stati o avrebbero dovuto essere prestati in base al contratto.
Per questi due tipi contrattuali quindi si ha una concentrazione della competenza: il foro speciale non
riguarda solo la specifica obbligazione fatta valere in giudizio, ma ogni azione originata dalla difettosa
o mancata esecuzione del contratto, anche le azioni volte allaccertamento della validit o invalidit del
contratto medesimo. Perch avvenga tale concentrazione devono sussistere due requisiti:
- la designazione del luogo (di consegna o di esecuzione) deve risultare dal contratto
- tale luogo deve trovarsi nel territorio comunitario
In assenza di questi due requisiti si torna ad applicare la lettera a).

Il foro in materia di obbligazioni alimentari


Articolo 5.2: La persona domiciliata nel territorio di uno Stato membro pu essere convenuta in un
altro Stato membro in materia di obbligazioni alimentari, davanti al giudice del luogo in cui il creditore di alimenti ha il domicilio o la residenza abituale o, qualora si tratti di una domanda accessoria ad
un'azione relativa allo stato delle persone, davanti al giudice competente a conoscere quest'ultima secondo la legge nazionale, salvo che tale competenza si fondi unicamente sulla cittadinanza di una delle
parti
Alla parte che si presume pi debole, cio quella che vanta il credito alimentare, consentito di agire:
- davanti al giudice del luogo in cui essa ha il proprio domicilio
- davanti al giudice del luogo in cui essa ha la propria residenza abituale
Questa norma stabilisce giurisdizione e anche competenza (per territorio); inoltre il giudice italiano adito per affermare o negare la propria competenza, non potr basarsi sulla definizione di domicilio o residenza del nostro codice civile, ma dovr ricostruire tali nozioni alla luce del diritto comunitario e della
giurisprudenza della Corte di Giustizia.
Se il credito alimentare viene fatto valere come domanda accessoria nellambito di una azione relativa
allo stato personale, competente il giudice dellazione principale (al fine di evitare decisioni contraddittorie).
Il foro in materia di illeciti civili
Articolo 5.3: La persona domiciliata nel territorio di uno Stato membro pu essere convenuta in un
altro Stato membro in materia di illeciti civili dolosi o colposi, davanti al giudice del luogo in cui
l'evento dannoso avvenuto o pu avvenire
Questa norma ha carattere residuale: i fori alternativi da essa previsti sono utilizzabili per qualsiasi domanda che miri a coinvolgere la responsabilit di un convenuto e che non si ricolleghi alla materia contrattuale, di cui allart. 5.1.
Luogo dellevento dannoso = la Corte di Giustizia considera tale
-sia il luogo di compimento dellazione
-sia il luogo in cui il danno si prodotto (in esso non sono per compresi i luoghi dove si verificano i danni indiretti o consequenziali o i
luoghi in cui la parte lesa sostiene di aver patito un pregiudizio patrimoniale in conseguenza di un danno iniziale verificatosi e da essa subito in un altro Stato contraente)
Si riconosce quindi allattore unulteriore facolt di scelta.
Inoltre con le parole pu avvenire il regolamento ammette la possibilit di ricondurre alla disposizione in esame le domande fondate sul pericolo che levento dannoso si realizzi e in particolare quelle volte a ottenere un provvedimento cautelare del giudice idoneo a prevenirne la realizzazione.
Gli altri fori
Art 5.4: si riconosce competenza speciale per lazione di risarcimento dei danni o di restituzione, nascente da reato, al giudice dellazione penale al quale la propria legge consenta di conoscere anche
dellazione civile conseguente ai comportamenti penalmente rilevanti.
Ma la decisione emessa dal giudice penale nellazione civile senza che la persona in causa abbia avuto
la possibilit di difendersi potr non essere riconosciuta n eseguita negli altri Stati membri (art 61).

Art 5.5: nelle controversie concernenti lesercizio di una succursale, di una agenzia o di qualsiasi altra
sede di attivit viene attribuita competenza anche al giudice del luogo in cui situata la succursale,
lagenzia o la sede di attivit in questione, in alternativa al foro del domicilio della casa madre.
Requisiti affinch si possa individuare la presenza in un certo luogo di un centro operativo:
- deve possedere unorganizzazione dotata di autonomia e idonea a trattare con i terzi per contro
dellimpresa
- deve esserci subordinazione alla direzione e al sindacato della casa madre
- lattivit in ordine alla quale sorta la controversia dedotta in giudizio deve riguardare lesercizio del centro operativo
Art 5.6: nelle azioni promosse nei confronti di un soggetto interessato ad un trust, il soggetto in questione pu essere convenuto in giudizio anche nello Stato membro nel quale localizzato il domicilio
del trust.
Art 5.7: se si tratta di una controversia relativa al pagamento della somma richiesta per lassistenza o il
salvataggio di una nave in mare, competente il giudice del luogo nel quale si verifica il sequestro del
carico o del nolo
LA CONCENTRAZIONE DELLE AZIONI IN PRESENZA DI PI FORI COMPETENTI
Nozione di connessione = sono connesse le cause aventi tra di loro un legame cos stretto da rendere
opportune una trattazione e decisione uniche per evitare soluzioni tra di loro
incompatibili ove le cause fossero trattate separatamente (art 28.3).
Larticolo 6 prevede quattro eventualit nelle quali una persona (fisica o giuridica) domiciliata in uno
Stato membro pu essere convenuta in giudizio in uno Stato non configurabile n come foro generale
n come foro speciale:
La persona di cui all'articolo precedente pu inoltre essere convenuta:
1) in caso di pluralit di convenuti, davanti al giudice del luogo in cui uno qualsiasi di essi domiciliato, sempre che tra le domande esista un nesso cos stretto da rendere opportuna una trattazione unica
ed una decisione unica onde evitare il rischio, sussistente in caso di trattazione separata, di giungere
a decisioni incompatibili;
2) qualora si tratti di chiamata in garanzia o altra chiamata di terzo, davanti al giudice presso il quale
stata proposta la domanda principale, sempre che quest'ultima non sia stata proposta solo per distogliere colui che stato chiamato in causa dal suo giudice naturale;
3) qualora si tratti di una domanda riconvenzionale nascente dal contratto o dal fatto su cui si fonda la
domanda principale, davanti al giudice presso il quale stata proposta la domanda principale (cio
consentito al convenuto di agire nei confronti dellattore di fronte allo stesso giudice davanti al quale
stato chiamato in giudizio, per far valere una propria pretesa avente origine dal medesimo contratto
o dal medesimo fatto posto alla base dellazione inizialmente promossa contro di lui)
4) in materia contrattuale, qualora l'azione (contrattuale) possa essere riunita con un'azione in materia
di diritti reali immobiliari proposta contro il medesimo convenuto, davanti al giudice dello Stato
membro in cui l'immobile situato.
Quando la facolt di sottoporre al medesimo giudice azioni tra loro connesse non sia stata utilizzata e
quindi due o pi azioni connesse pendano davanti ai giudici di Stati membri differenti, il giudice suc cessivamente adito pu sospendere il proprio giudizio in attesa che si concluda il procedimento che era
stato iniziato per primo in un latro Stato membro (art 28.1).
Solo se entrambi i procedimenti sono ancora in primo grado e solo se almeno uno dei due litiganti lo richiede, il secondo giudice pu dimettere il processo: il giudice successivamente adito pu dichiarare la
propria incompetenza a condizione che il giudice precedentemente adito sia competente a conoscere
delle domande proposte e la sua legge consenta la riunione dei procedimenti (art 28.2).

Alla disciplina della competenza fin qui delineata il regolamento sottrae alcune controversie:
- controversie originate da contratti di assicurazione
- controversie originate da contratti conclusi da consumatori
- controversie originate da contratti individuali di lavoro
Il regolamento si propone di tutelare quella che ritenuta la parte debole:
viene ridotta drasticamente la possibilit che siano le stesse parti a designare il giudice competente
si aumenta il numero dei fori nei quali la parte debole pu convenire il giudizio la controparte
si riduce il numero dei fori nei quali la parte debole potrebbe a sua volta venire convenuta
I FORI ESCLUSIVI E INDEROGABILI DELLART 22
Lart 22 determina una serie di competenze esclusive, cio di titoli di giurisdizione che valgono indipendentemente dalla localizzazione del domicilio del convenuto; in relazione a queste criteri di competenza da un lato le parti non hanno nessuna facolt di deroga convenzionale, dallaltro qualsiasi giudice
operante in uno stato membro che non sia quello individuato dallarticolo 22 dovr se adito in via principale, dichiarare anche dufficio la propria incompetenza.
1. In materia di diritti reali su beni immobili e di contratti daffitto su beni immobili hanno com petenza esclusiva i giudici dello Stato membro nel quale si trova limmobile
La competenza esclusiva ingloba delle azioni che si riferiscono ai diritti reali immobiliari solo quelle
che rientrano nel campo si applicazione del regolamento e tendono a determinare lestensione, la
consistenza, la propriet, il possesso di beni immobili o lesistenza di altri diritti reali su tali beni e
ad assicurare ai titolari di questi diritti la protezione delle prerogative derivanti dal loro titolo.
Per quanto riguarda i contratti di locazione di beni immobili, la disposizione affianca come foro alternativo al foro di situazione dellimmobile, quello del domicilio del convenuto: in materia di contratti d'affitto di immobili ad uso privato temporaneo stipulati per un periodo massimo di sei mesi
consecutivi, hanno competenza anche i giudici dello Stato membro in cui il convenuto domiciliato,
purch l'affittuario sia una persona fisica e il proprietario e l'affittuario siano domiciliati nel medesimo Stato membro.
2. in materia di validit, nullit o scioglimento delle societ o persone giuridiche, aventi la sede
nel territorio di uno Stato membro, o riguardo alla validit delle decisioni dei rispettivi organi,
hanno competenza esclusiva i giudici di detto Stato membro.
Per determinare la sede il giudice di ciascuno Stato membro applica le norme del proprio diritto internazionale privato; c quindi il rischio che si pervenga alla identificazione di diversi giudici competenti: il conflitto pu essere risolto in base allart. 29 che prescrive al giudice successivamente
adito di rimettere la causa a quello che per primo era stato investito della controversia.
3. in materia di validit delle trascrizioni ed iscrizioni nei pubblici registri hanno competenza
esclusiva i giudici dello Stato membro nel cui territorio i registri sono tenuti;
4. in materia di registrazione o di validit di brevetti, marchi, disegni e modelli e di altri diritti
analoghi per i quali prescritto il deposito ovvero la registrazione, hanno competenza esclusiva i giudici dello Stato membro nel cui territorio il deposito o la registrazione sono stati richiesti, sono stati effettuati o sono da considerarsi effettuati a norma di un atto normativo comunitario o di una convenzione internazionale.
Salva la competenza dell'ufficio europeo dei brevetti in base alla convenzione sul rilascio di
brevetti europei, firmata a Monaco di Baviera il 5 ottobre 1973, i giudici di ciascuno Stato
membro hanno competenza esclusiva, a prescindere dal domicilio, in materia di registrazione
o di validit di un brevetto europeo rilasciato per tale Stato;
5. in materia di esecuzione delle decisioni, i giudici dello Stato membro nel cui territorio ha luogo l'esecuzione.
IL FORO DESIGNATO DALLE PARTI

Il regolamento consente che siano le stesse parti litiganti a scegliersi il giudice; si parla di proroga di
competenza alludendo al fatto che il potere dovere di decidere del giudice adito viene esteso a comprendere una controversia rispetto alla quale in principio non avrebbe competenza giurisdizionale.
La scelta pu essere espressa o tacita.
Articolo 23
1. Qualora le parti, di cui almeno una domiciliata nel territorio di uno Stato membro, abbiano attribuito la competenza di un giudice o dei giudici di uno Stato membro a conoscere delle controversie,
presenti o future, nate da un determinato rapporto giuridico, la competenza esclusiva spetta a questo giudice o ai giudici di questo Stato membro. Detta competenza esclusiva salvo diverso accordo
tra le parti. La clausola attributiva di competenza deve essere conclusa:
a)
per iscritto o oralmente con conferma scritta, o
b)
in una forma ammessa dalle pratiche che le parti hanno stabilito tra di loro, o
c)
nel commercio internazionale, in una forma ammessa da un uso che le parti conoscevano o avrebbero dovuto conoscere e che, in tale campo, ampiamente conosciuto e regolarmente
rispettato dalle parti di contratti dello stesso tipo nel ramo commerciale considerato.
2. La forma scritta comprende qualsiasi comunicazione con mezzi elettronici che permetta una registrazione durevole della clausola attributiva di competenza.
3. Quando nessuna delle parti che stipulano tale clausola domiciliata nel territorio di uno Stato
membro, i giudici degli altri Stati membri non possono conoscere della controversia fintantoch il
giudice o i giudici la cui competenza stata convenuta non abbiano declinato la competenza
4. Il giudice o i giudici di uno Stato membro ai quali l'atto costitutivo di un trust ha attribuito competenza a giudicare, hanno competenza esclusiva per le azioni contro un fondatore, un trustee o un beneficiario di un trust, ove si tratti di relazioni tra tali persone o di loro diritti od obblighi nell'ambito
del trust.
5. Le clausole attributive di competenza e le clausole simili di atti costitutivi di trust non sono valide se
in contrasto con le disposizioni degli articoli 13, 17 o 21 o se derogano alle norme sulla competenza
esclusiva attribuita ai giudici ai sensi dell'articolo 22.
Nella scelta espressa il consenso delle parti in ordina alla identificazione del giudice cui rivolgersi
manifestato mediante una clausola compromissoria o accordo di proroga della competenza; esso
deve rispettare dei requisiti formali.
Quello indicato diventa il solo foro al quale le parto possono poi rivolgersi, mettendo fuori gioco il foro
generale del domicilio e quelli speciali dellart 5; laccordo inoltre pu anche prescindere da qualsiasi
legame oggettivo tra il rapporto giuridico controverso e il giudice designato.
Le parti tuttavia possono prevedere (necessariamente in modo espresso) che il loro accordo sia volto
semplicemente a permettere che la controversia sia portata davanti a un giudice diverso da quello o da
quelli che sarebbero competenti secondo il regolamento, ma non a privare di competenza questi ultimi:
le parti conservano la facolt di adire al giudice o ai giudici che sarebbero competenti secondo il regolamento in alternativa a quello da esse stesse designato.
Tutto ci quando almeno una delle due parti domiciliata in territorio comunitario; nellipotesi in cui
nessuna delle parti domiciliata in uno Stato membro leffetto dellaccordo di proroga che il primo a
pronunciarsi deve essere il giudice dello Stato designato dalle parti: i giudici degli altri Stati membri,
che sarebbero competenti in base alla legge nazionale, possono conoscere della controversia solo dopo
che il giudice scelto dalle parti abbia rifiutato di esercitare la sua competenza.
Lart 23 non applicabile alle controversie in materia di assicurazioni, di contratti conclusi da consumatori e di contratti individuali di lavoro; e neanche quando la clausola deroga alle norme sulla competenza esclusiva.

Articolo 24
Oltre che nei casi in cui la sua competenza risulta da altre disposizioni del presente regolamento, il
giudice di uno Stato membro davanti al quale il convenuto comparso competente. Tale norma non
applicabile se la comparizione avviene per eccepire l'incompetenza o se esiste un altro giudice esclusivamente competente ai sensi dell'articolo 22
La proroga tacita si realizza quando la parte convenuta compera e si difende nel merito davanti al giudice di fronte al quale stata chiamata in giudizio senza preventivamente contestarne la competenza.
Questo comportamento si configura come adesione alla scelta del foro operata dallattore ed idoneo a
prevalere anche rispetto a clausole compromissorie o accordi di proroga in precedenza raggiunti a favore di un giudice diverso.
Inoltre la Corte ha stabilito che, di fronte ad una eventuale azione riconvenzionale, lattore non pu poi
a sua volta eccepire il difetto di giurisdizione del giudice al quale egli stesso si era rivolto.
Spetta al diritto processuale nazionale del giudice adito la determinazione del momento e delle modalit della comparizione in giudizio del convenuto, ossia del momento entro il quale il convenuto pu utilmente far valere il difetto di competenza.
LITISPENDENZA E CONNESSIONE
Articolo 25
Il giudice di uno Stato membro, investito a titolo principale di una controversia per la quale l'articolo
22 stabilisce la competenza esclusiva di un giudice di un altro Stato membro, dichiara d'ufficio la propria incompetenza
Articolo 26
1. Se il convenuto domiciliato nel territorio di uno Stato membro citato davanti ad un giudice di un
altro Stato membro e non compare, il giudice, se non competente in base al presente regolamento,
dichiara d'ufficio la propria incompetenza.
2. Il giudice tenuto a sospendere il processo fin quando non si sar accertato che al convenuto stata data la possibilit di ricevere la domanda giudiziale o un atto equivalente in tempo utile per poter
presentare le proprie difese, ovvero che stato fatto tutto il possibile in tal senso
(ci sono altri due commi).
Articolo 27
1. Qualora davanti a giudici di Stati membri differenti e tra le stesse parti siano state proposte domande aventi il medesimo oggetto e il medesimo titolo, il giudice successivamente adito sospende
d'ufficio il procedimento finch sia stata accertata la competenza del giudice adito in precedenza.
2. Se la competenza del giudice precedentemente adito stata accertata, il giudice successivamente
adito dichiara la propria incompetenza a favore del primo
Questa norma deve essere oggetto di interpretazione ampia e quindi
- la norma deve operare indipendentemente dal fondamento della competenza del giudice successivamente adito, cio la disposizione si deve applicare senza tener conto del domicilio delle parti
nelle due cause.
- il giudice adito per secondo deve sospendere il procedimento anche se la sua competenza si basa
su un accordo di proroga intercorso tra le parti
La nozione di litispendenza accolta dal regolamento autonoma rispetto a quella accolta dai sistemi
giuridici nazionali e comporta, sul piano oggettivo identit del titolo e di oggetto in senso ampio.
Il regolamento provvede in via autonoma a definire anche il momento in cui una causa si considera
pendente (art 30), stabilendo che un giudice deve considerarsi adito.

1) quando la domanda giudiziale o un atto equivalente depositato presso il giudice, purch successivamente l'attore non abbia omesso di prendere tutte le misure che era tenuto a prendere affinch fosse effettuata la notificazione o comunicazione al convenuto, o
2) se l'atto deve essere notificato o comunicato prima di essere depositato presso il giudice, quando
l'autorit competente per la notificazione o comunicazione lo riceve, purch successivamente l'attore
non abbia omesso di prendere tutte le misure che era tenuto a prendere affinch l'atto fosse depositato presso il giudice
La priorit cronologica opera anche nel caso in cui siano promosse davanti a giudici di Stati comunitari
diversi cause fra loro connesse.
La priorit cronologica opera anche quando una medesima causa sia stata avviata davanti a giudici di
Stati diversi a cui favore operano distinti titoli di giurisdizione esclusiva.
Articolo 29: Qualora la competenza esclusiva a conoscere delle domande spetti a pi giudici, quello
successivamente adito deve rimettere la causa al giudice adito in precedenza
Invece se a favore del giudice adito per primo gioca un titolo non esclusivo di giurisdizione, spetta a lui
declinare la giurisdizione a favore del secondo giudice dotato di competenza esclusiva.
PROVVEDIMENTI CAUTELARI
Per provvedimenti cautelari o provvisori devono intendersi i provvedimenti volti alla conservazione
di una situazione di fatto o di diritto onde preservare diritti dei quali spetter poi al giudice del
merito accertarne lesistenza.
Anche se il regolamento non lo precisa, il giudice al quale affidata la competenza di decidere nel merito una controversia anche competente ad adottare quei provvedimenti che il suo diritto nazionale
prevede possano venire adottai ove si presenti il pericolo che la decisione di merito, quando alla fine
sar emessa, risulti in pratica inutile.
Il regolamento lascia per anche in vigore le normative dei singoli Stati comunitari, stabilendo che i
provvedimenti provvisori o cautelari previsti dalla legge di uno Stato membro possono venire richiesti
allautorit giudiziaria di uno Stato membro anche se la competenza sulla giurisdizione di merito affidata ai giudici di un altro Stato membro (deve ovviamente esistere un effettivo nesso di collegamento
fra loggetto del provvedimento richiesto e la competenza territoriale dello Stato membro del giudice
dito).
Articolo 31: I provvedimenti provvisori o cautelari previsti dalla legge di uno Stato membro possono
essere richiesti al giudice di detto Stato anche se, in forza del presente regolamento, la competenza a
conoscere nel merito riconosciuta al giudice di un altro Stato membro
Si rimette quindi in gioco la previsione dellart. 10 legge 218/1995 secondo cui il giudice italiano
competente ad adottare provvedimenti di natura cautelare quando:
- ha giurisdizione sul merito della controversia
- il provvedimento richiesto deve essere eseguito in Italia

IL REGOLAMENTO 2201/2003 RELATIVO ALLA COMPETENZA, AL RICONOSCIMENTO E ALLESECUZIONE DELLE DECISIONI IN MATERIA MATRIMONIALE E
IN MATERIA DI RESPONSABILIT GENITORIALE
Articolo 1: Ambito d'applicazione (ratione materiae)
1. Il presente regolamento si applica, indipendentemente dal tipo di autorit giurisdizionale, alle materie civili relative:
a) al divorzio, alla separazione personale e all'annullamento del matrimonio;
b) all'attribuzione, all'esercizio, alla delega, alla revoca totale o parziale della responsabilit genitoriale.
2. Le materie di cui al paragrafo 1, lettera b), riguardano in particolare:
a) il diritto di affidamento e il diritto di visita;
b) la tutela, la curatela ed altri istituti analoghi;
c) la designazione e le funzioni di qualsiasi persona o ente aventi la responsabilit della persona o
dei beni del minore o che lo rappresentino o assistano;
d) la collocazione del minore in una famiglia affidataria o in un istituto;
e) le misure di protezione del minore legate all'amministrazione, alla conservazione o all'alienazione
dei beni del minore.
3. Il presente regolamento non si applica:
a) alla determinazione o all'impugnazione della filiazione;
b) alla decisione relativa all'adozione, alle misure che la preparano o all'annullamento o alla revoca
dell'adozione;
c) ai nomi e ai cognomi del minore;
d) all'emancipazione;
e) alle obbligazioni alimentari;
f) ai trust e alle successioni;
g) ai provvedimenti derivanti da illeciti penali commessi da minori.
Dei procedimenti rientranti nel suo ambito di applicazione, il regolamento considera esclusivamente gli
effetti sul vincolo matrimoniale e non gli eventuali e frequenti altri effetti, di natura patrimoniale e di
carattere personale (ex diritto al nome).
Di conseguenza, per le azioni relative alle obbligazioni alimentari e per il riconoscimento delle relative
decisioni valgono per tutti gli Stati membri le disposizioni del regolamento 44/2001 e delle Convenzione dellAja del 1973 sul riconoscimento e sullesecuzione delle decisioni relative alle obbligazioni alimentari.
LA DISCIPLINA IN MATERIA MATRIMONIALE
Ambito di applicazione ratione personae (art 6): le norme del regolamento si applicano se il coniuge
convenuto:
risiede abitualmente nel territorio di uno Stato membro o
ha la cittadinanza di uno Stato membro o, nel caso del Regno Unito e dell'Irlanda, ha il proprio "domicile" nel territorio di uno di questi Stati membri
Articolo 7: Competenza residua
1. Qualora nessun giudice di uno Stato membro sia competente ai sensi degli articoli 3, 4 e 5, la competenza, in ciascuno Stato membro, determinata dalla legge di tale Stato.
2. Il cittadino di uno Stato membro che ha la residenza abituale nel territorio di un altro Stato membro pu, al pari dei cittadini di quest'ultimo, invocare le norme sulla competenza qui in vigore contro un convenuto che non ha la residenza abituale nel territorio di uno Stato membro n ha la cittadinanza di uno Stato membro o che, nel caso del Regno Unito e dell'Irlanda, non ha il proprio "domicile" nel territorio di uno di questi Stati membri.

Titoli di giurisdizione
Anche questo regolamento si basa sul principio che lautorit giudiziaria di uno Stato comunitario pu
esercitare il proprio compito di ius dicere solo in ordine ad una serie di situazione che presentino un significativo attacco con il rispettivo ordinamento: tra linteressato e lo stato membro che esercita la
competenza giurisdizionale deve sussistere un reale collegamento.
Lart 3 stabilisce una serie di titoli di giurisdizione tutti quanti esclusivi, nel senso che rendono inoperante, entro lambito di applicazione del regolamento, lattribuzione di giurisdizione alle autorit italiane effettuata dagli articoli 3, 4, 32, 37 della legge 218/1995.
Differenza con il regolamento 44/2001:
- il regolamento 2201/2003 non riconosce alla volont delle parti che uno spazio assolutamente
marginale (art 3.1 lettera a quarto trattino), cosicch la comparizione in giudizio del convenuto
non atta a sanare il difetto di giurisdizione del giudice adito
- tra i titoli di giurisdizione non affatto contemplato il domicilio (esso contemplato solo nella
particolare accezione anglosassone)
Articolo 3: Competenza generale
1. Sono competenti a decidere sulle questioni inerenti al divorzio, alla separazione personale dei coniugi e all'annullamento del matrimonio le autorit giurisdizionali dello Stato membro:
a)
nel cui territorio si trova:
la residenza abituale dei coniugi, o
l'ultima residenza abituale dei coniugi se uno di essi vi risiede ancora, o
la residenza abituale del convenuto, o
in caso di domanda congiunta, la residenza abituale di uno dei coniugi, o
la residenza abituale dell'attore se questi vi ha risieduto almeno per un anno immediatamente
prima della domanda, o
la residenza abituale dell'attore se questi vi ha risieduto almeno per sei mesi immediatamente
prima della domanda ed cittadino dello Stato membro stesso o, nel caso del Regno Unito e
dell'Irlanda, ha ivi il proprio "domicile";
b) di cui i due coniugi sono cittadini o, nel caso del Regno Unito e dell'Irlanda, del "domicile" di
entrambi i coniugi.
2. Ai fini del presente regolamento la nozione di "domicile" cui fatto riferimento quella utilizzata
negli ordinamenti giuridici del Regno Unito e dell'Irlanda.
I titoli di giurisdizione alternativamente operanti sono:
la residenza abituale di uno o di entrambi i coniugi (a seconda della situazione concreta)
la cittadinanza comune ovvero il domicile comune per il Regno unito e lIrlanda
Il regolamento ha accolto una definizione autonoma della nozione di residenza abituale, intesa come
luogo in cui linteressato ha fissato, con voluto carattere si stabilit, il centro permanente o abituale dei
propri interessi, fermo restando che occorre tener conto di tutti gli elementi di fatto che contribuiscono
alla su costituzione.
Per quanto riguarda la cittadinanza ciascuno stato pu conferire o negare la propria cittadinanza; se il
giudice chiamato ad applicare il regolamento si trova di fronte persone in possesso di pi di una cittadinanza, alle diverse cittadinanze si attribuisce pari rilevanza: nellipotesi di due coniugi con pi cittadinanze comuni hanno competenza sia i giudici delluno che dellaltro stato di cittadinanza.
Il regolamento non incide sulla competenza territoriale e funzionale allinterno degli Stati, a differenza
di quanto accade con le competenze speciale del 44/2001; uneccezione si trova per nellart. 4 dove la
competenza del giudice individuato secondo lart 3 si estende alla domanda riconvenzionale proposta
dal convenuto, sempre se anche tale domanda rientri nel campo di applicazione del regolamento.

Esame della propria competenza giurisdizionale e della procedibilit da parte del giudice adito
Il regolamento non fa spazio alla volont delle parti come titolo di giurisdizione, n alla volont espressa n a quella tacita.
Articolo 17: Verifica della competenza
L'autorit giurisdizionale di uno Stato membro, investita di una controversia per la quale il presente
regolamento non prevede la sua competenza e per la quale, in base al presente regolamento, competente un'autorit giurisdizionale di un altro Stato membro, dichiara d'ufficio la propria incompetenza
Articolo 18: Esame della procedibilit
1. Se la persona che ha la residenza abituale in uno Stato diverso dallo Stato membro in cui l'azione
stata proposta non compare, l'autorit giurisdizionale competente tenuta a sospendere il procedimento fin quando non si sar accertato che al convenuto stata data la possibilit di ricevere la
domanda giudiziale o un atto equivalente in tempo utile perch questi possa presentare le proprie
difese, ovvero che stato fatto tutto il possibile a tal fine.
2. In luogo delle disposizioni del paragrafo 1 del presente articolo, si applica l'articolo 19 del regolamento (CE) n. 1348/2000 qualora sia stato necessario trasmettere la domanda giudiziale o un atto
equivalente da uno Stato membro a un altro a norma di tale regolamento.
3. Ove non si applichino le disposizioni del regolamento (CE) n. 1348/2000, si applica l'articolo 15
della convenzione dell'Aia del 15 novembre 1965 relativa alla notificazione e alla comunicazione
all'estero di atti giudiziari ed extragiudiziari in materia civile o commerciale, qualora sia stato necessario trasmettere la domanda giudiziale o un atto equivalente all'estero a norma di tale convenzione.
Lart. 18.1 trova riscontro nellart. 22 lettera b) relativa alle decisioni rese in contumacia
Litispendenza e connessione
Articolo 19: Litispendenza e connessione
1. Qualora dinanzi a autorit giurisdizionali di Stati membri diverse e tra le stesse parti siano state
proposte domande di divorzio, separazione personale dei coniugi e annullamento del matrimonio,
l'autorit giurisdizionale successivamente adita sospende d'ufficio il procedimento finch non sia
stata accertata la competenza dall'autorit giurisdizionale preventivamente adita.
2. Qualora dinanzi a autorit giurisdizionali di Stati membri diversi siano state proposte domande
sulla responsabilit genitoriale su uno stesso minore, aventi il medesimo oggetto e il medesimo titolo, l'autorit giurisdizionale successivamente adita sospende d'ufficio il procedimento finch non
sia stata accertata la competenza dell'autorit giurisdizionale preventivamente adita.
3. Quando la competenza dell'autorit giurisdizionale preventivamente adita stata accertata, l'autorit giurisdizionale successivamente adita dichiara la propria incompetenza a favore dell'autorit
giurisdizionale preventivamente adita. In tal caso la parte che ha proposto la domanda davanti
all'autorit giurisdizionale successivamente adita pu promuovere l'azione dinanzi all'autorit giurisdizionale preventivamente adita.
Lart. 19.1 esprime la regole base e disciplina sia i casi di vera e propria litispendenza (identit soggettiva e oggettiva della domanda) sia i casi di falsa litispendenza ( es. azione di divorzio intentata in Francia e azione di separazione intentata in Italia)
Lincompetenza del secondo giudice a favore di quello preventivamente adito dichiarata dopo che
questi, in base agli articoli 17 e 18 ha accertato di avere giurisdizione e di poter procedere; la parte che
ha promosso il processo sospeso pu proporre la propria domanda al primo giudice (19.3)
Il regolamento si preoccupa di determinare esso stesso quello che deve essere considerato come momento iniziale dei procedimenti da confrontare.

Articolo 16: Adizione di un'autorit giurisdizionale


1. L'autorit giurisdizionale si considera adita:
a) alla data in cui la domanda giudiziale o un atto equivalente depositato presso l'autorit giurisdizionale, purch successivamente l'attore non abbia omesso di prendere tutte le misure cui
era tenuto affinch fosse effettuata la notificazione al convenuto; o
b) se l'atto deve essere notificato prima di essere depositato presso l'autorit giurisdizionale, alla
data in cui l'autorit competente ai fini della notificazione lo riceve, purch successivamente
l'attore non abbia omesso di prendere tutte le misure cui era tenuto affinch l'atto fosse depositato presso l'autorit giurisdizionale.
Provvedimenti provvisori e cautelari
Una competenza residuale riconosciuta agli Stato membri in ordina allassunzione di provvedimenti
provvisori e cautelari (20.1); detti provvedimenti, che ciascuno Stato comunitario conserva il potere di
adottare secondo il proprio diritto, possono riguardare anche questioni (in particolare quelle patrimoniali) che esulano dallambito di applicazione del regolamento.
Gli effetti delle misure provvisorie adottate dai giudici nazionali in virt della propria legge sono destinati a cessare solo quando sia stata adottata una decisione dal giudice dello Stato membro a cui il regolamento attribuisce competenza giurisdizionale per il merito (20.2)
Articolo 20: Provvedimenti provvisori e cautelari
1. In casi d'urgenza, le disposizioni del presente regolamento non ostano a che le autorit giurisdizionali di uno Stato membro adottino i provvedimenti provvisori o cautelari previsti dalla legge interna, relativamente alle persone presenti in quello Stato o ai beni in esso situati, anche se, a norma
del presente regolamento, competente a conoscere nel merito l'autorit giurisdizionale di un altro
Stato membro.
2. I provvedimenti adottati in esecuzione del paragrafo 1 cessano di essere applicabili quando l'autorit giurisdizionale dello Stato membro competente in virt del presente regolamento a conoscere
del merito abbia adottato i provvedimenti ritenuti appropriati.
DISCIPLINA IN MATERIA DI RESPONSABILIT GENITORIALE
Ambito di applicazione ratione materiae
Lambito di applicazione delle nome del regolamento circoscritto all'attribuzione, all'esercizio,
alla delega, alla revoca totale o parziale della responsabilit genitoriale e precisamente alle seguenti
materie:
a) il diritto di affidamento e il diritto di visita;
b) la tutela, la curatela ed altri istituti analoghi;
c) la designazione e le funzioni di qualsiasi persona o ente aventi la responsabilit della persona o dei
beni del minore o che lo rappresentino o assistano;
d) la collocazione del minore in una famiglia affidataria o in un istituto;
e) le misure di protezione del minore legate all'amministrazione, alla conservazione o all'alienazione
dei beni del minore.
Lart. 2 precisa che ai fini del regolamento per responsabilit genitoriale si intendono i diritti e doveri
di cui investita una persona fisica o giuridica in virt di una decisione giudiziaria, della legge o di un
accordo in vigore riguardanti la persona o i beni di un minore. Il termine comprende, in particolare:
il diritto di affidamento inteso come linsieme dei diritto e doveri concernenti la cura della persona
di un minore, in particolare il diritto di intervenire nella decisione riguardo al suo luogo di residenza
il diritto di visita inteso come in particolare il diritto di condurre il minore in un luogo diverso dalla
sua residenza abituale per un periodo limitato di tempo.

Titoli di giurisdizione
Hanno competenza generale le autorit giurisdizionali dello Stato membro in cui il minore risiede abitualmente alla data di presentazione della domanda.
Lindividuazione della residenza abituale rimane una questione di fatto che il giudice deve valutare
caso per caso; qualora la residenza abituale del minore non possa essere stabilita automaticamente
competente il giudice dello Stato membro in cui il minore si trova (la regola vale anche in presenza di
minori rifugiati o sfollati)(art 13).
E prevista la possibilit di prorogare la giurisdizione (art. 12); i titolari della responsabilit genitoriale possono prorogare la competenza:
al giudice che si pronunciato sul loro matrimonio (divorzio, separazione personale, annullamento)
in modo che provveda anche in ordine alla responsabilit nei confronti dei figli comuni, solo se ci
risponde ad un interesse superiore dei minori stessi
a favore dei giudici di uno Stato membro con cui il minore abbia un legame sostanziale, in particolare perch uno dei titolari della responsabilit genitoriale vi risiede abitualmente o perch egli
stesso cittadino di quello Stato, semprech la proroga risponda ad un interesse superiore del minore
Competenza residua: quando non sussiste la competenza di alcuna autorit di uno stato membro ai
sensi degli articoli 8-13, previsto che ciascuno Stato membro possa affermare o declinare la giurisdizione alla luce del proprio diritto nazionale (art 14)
E prevista infine la possibilit di trasferimento del procedimento da uno Stato membro ad un altro
qualora lautorit giurisdizionale del secondo Stato membro sia pi adatta a trattare il caso o un suo
aspetto specifico, ossia qualora il trasferimento risponda allinteresse superiore del minore.
Il trasferimento opera solo in casi eccezionali e a fronte di un particolare legame tra il minore (o uno
dei titolari della responsabilit genitoriale) o il secondo Stato membro; tale legame rappresentato:
la residenza abituale del minore (precedente o posteriore allinizio del procedimento)
la cittadinanza del minore
la residenza abituale di uno dei titolari della responsabilit genitoriale
la situazione del beni del minore della cui amministrazione, conservazione e alienazione si discute
Ai fini del trasferimento necessaria la specifica richiesta di uno dei soggetti interessati (di una parte) o
laccettazione di almeno uno delle parte se il trasferimento disposto dufficio o su richiesta del giudice di un altro Stato membro.
In tema di sottrazione dei minori il regolamento riconosce alle autorit dello Stato in cui il minore
trattenuto (solo) la facolt di adottare un provvedimento meramente provvisorio contro il ritorno del
bambino, al quale deve seguire una decisione sullaffidamento resa dai giudici dello Stato membro in
cui il minore aveva la residenza abituale immediatamente prima del trasferimento o del mancato ritorno.

LA LEGGE ITALIANA
Titoli di giurisdizione
Art. 3: Ambito della giurisdizione
1. La giurisdizione italiana sussiste quando il convenuto domiciliato o residente in Italia o vi ha un
rappresentante che sia autorizzato a stare in giudizio a norma dell'art. 77 Cod. Proc. Civ. e negli
altri casi in cui prevista dalla legge.
2. La giurisdizione sussiste inoltre in base ai criteri stabiliti dalle Sezioni 2, 3 e 4 del Titolo II della
Convenzione concernente la competenza giurisdizionale e l'esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale e protocollo, firmati a Bruxelles il 27 settembre 1968, resi esecutivi con la L. 21
giugno 1971, n. 804, e successive modificazioni in vigore per l'Italia, anche allorch il convenuto
non sia domiciliato nel territorio di uno Stato contraente, quando si tratti di una delle materie comprese nel campo di applicazione della Convenzione. Rispetto alle altre materie la giurisdizione sussiste anche in base ai criteri stabiliti per la competenza per territorio.
Titoli generali di giurisdizione sono nellordine:
Domicilio del convenuto
Residenza in Italia del convenuto
Il fatto che il convenuto abbia in Italia un rappresentante autorizzato a stare in giudizio a norma
dellart. 77 cod. proc. civ.
Quando il convenuto non domiciliato in uno Stato comunitario, la giurisdizione italiana sussiste:
in base ai criteri del Regolamento 44/2001 racchiusi nelle sezioni 2, 3, 4 del Capo II (quelli relativi
alle competenze speciali, quelli concernenti la competenza in materia di assicurazioni e quelli concernenti la competenza in materia di contratti conclusi dai consumatori) quando la controversia riguarda la materia civile e commerciale
in base ai criteri stabiliti dalla legge per la competenza per territorio, quando la controversia riguarda
una materia che esclusa dal campo di applicazione del regolamento.
Nel nostro sistema processuale operano come criteri di competenza per territorio il domicilio e la residenza: si
determina quindi una sovrapposizione parziale con lart 3.1. Inoltre questa norma comporta lutilizzo dellart
18.2 cod. proc. civ. per cui nel caso in cui il convenuto non abbia n residenza n domicilio n dimora in Ita lia, competente il giudice del luogo in cui risiede lattore.

Proroga o Deroga convenzionale della giurisdizione


Art. 4: Accettazione e deroga della giurisdizione
1. Quando non vi sia giurisdizione in base all'art. 3, essa nondimeno sussiste se le parti l'abbiano convenzionalmente accettata e tale accettazione sia provata per iscritto, ovvero il convenuto compaia
nel processo senza eccepire il difetto di giurisdizione nel primo atto difensivo.
2. La giurisdizione italiana pu essere convenzionalmente derogata a favore di un giudice straniero o
di un arbitrato estero se la deroga e provata per iscritto e la causa verte su diritti disponibili.
3. La deroga inefficace se il giudice o gli arbitri indicati declinano la giurisdizione o comunque non
possono conoscere della causa.
Laccordo delle parti idoneo sia ad attribuire allautorit giudiziaria italiana il potere di conoscere una
controversia in principio non soggetta alla sua giurisdizione (accordo che pu essere espresso o tacito),
sia ad escludere la giurisdizione italiana (accordo che pu essere solo espresso, nel senso che laccettazione tacita della giurisdizione straniera non vale accordo di deroga)
Requisiti dellaccordo di proroga e dellaccordo di deroga:
capacit della parti
prova scritta ( quindi sufficiente un documento ricognitivo dellaccordo)
la causa deve riguardare diritti disponibili (solo per laccordo di deroga)

Azioni reali relative ad immobili siti all'estero


Art. 5 : Azioni reali relative ad immobili siti all'estero
La giurisdizione italiana non sussiste rispetto ad azioni reali aventi ad oggetto beni immobili situati
all'estero.
In base a questo articolo tutti i titoli di giurisdizione fin ora esaminati (domicilio in Italia, proroga convenzionale espressa o tacita) sono inoperanti rispetto alle azioni reali aventi ad oggetto beni immobili
situati allestero.
Ratio: rilevante probabilit che il giudicato risulti ineseguibile.
Altre ipotesi di esclusione della giurisdizione: il trattamento degli Stati esteri
Art. 11: Rilevabilit del difetto di giurisdizione
Il difetto di giurisdizione pu essere rilevato, in qualunque stato e grado del processo, soltanto dal
convenuto costituito che non abbia espressamente o tacitamente accettato la giurisdizione italiana. E'
rilevato dal giudice d'ufficio, sempre in qualunque stato e grado del processo, se il convenuto e contumace, se ricorre l'ipotesi di cui all'art. 5, ovvero se la giurisdizione italiana esclusa per effetto di una
norma internazionale.
Queste ipotesi riguardano particolari categorie di convenuti: Stati stranieri, i loro agenti diplomatici e
altri loro organi, le Organizzazioni internazionali. Ci sono infatti norme di diritto internazionale che
sottraggono questi enti e queste persone allesercizio della giurisdizione civile da parte degli Stati.
La motivazione tradizionale dellesenzione degli Stati stranieri dalla giurisdizione consiste nellaffermare limmunit in base al principio del rispetto della loro sovranit (par in rem non habet iurisdictionem); parte della dottrina e della giurisprudenza tende a ridurre la portata del principio distinguendo
due tipi di atti dello Stato straniero:
Atti iure imperi: atti posti in essere nel compimento di una pubblica funzione, cio nellesercizio del
potere sovrano
Atti iure gestionis: atti posti in essere nellesercizio di attivit privatistiche
Limmunit sussiste solo relativamente agli atti del primo tipo
Ma la giustificazione di questa prassi pi che nel principio sopra enunciato, trova fondamento nel principio generale per cui i membri della Comunit internazionale non sono autorizzati ad intervenire, luno
nei confronti dellaltro, in tutto ci che riguarda la loro organizzazione interna; nellambito invece delle
attivit dello Stato estero non attinenti alla propria organizzazione (compravendite, affitti) la giurisdizione sussiste.
Quanto alle organizzazioni internazionali, la misura di esenzione della giurisdizione italiana di cui esse
godono determinata da appositi accordi in materia, venuti a fare parte del nostro ordinamento a seguito dellordine di esecuzione. Ove le Convenzioni non provvedano, vale il principio del limite della giurisdizione dei giudici in connessione a ci che riguarda lorganizzazione in rena degli enti, che in quanto forniti di personalit giuridica internazionale, appaiono assimilabili agli Stati.
Gli agenti diplomatici non rispondono personalmente degli atti posti in essere nellesercizio delle loro
funzioni, in quanto si tratta di atti del loro Stato; per gli altri atti essi sono esentati dalla giurisdizione
civile e penale dello Stato presso il quale sono accreditati (godono quindi di immunit).
Gli organo degli Stati esteri (Capo dello Stato, capi di Governo, ministri degli affari esteri) godono di
immunit dalla giurisdizione civile in modo analogo agli agenti diplomatici; mentre pi limitate immunit sono concesse agli agenti e funzionari di Organizzazioni internazionali.

Connessione e pregiudizialit
Nel caso di connessione:
se si tratta di una materia civile e commerciale si applicano gli art. 6 e 7 del regolamento 44/2001
se si tratta di altre materie (che non rientrano neanche nellapplicazione del regolamento 2201/2003)
a fondare lattrazione sotto la giurisdizione italiana il ricorrere di unipotesi che implica attrazione
nella competenza per territorio di un giudice italiano di una domanda che in principio non vi rientrerebbe
Art. 6: Questioni preliminari
Il giudice italiano conosce, incidentalmente, le questioni che non rientrano nella giurisdizione italiana
e la cui soluzione necessaria per decidere sulla domanda proposta.
Incidentalmente = le decisioni del giudice italiano non hanno valore di giudicato ma hanno effetto circoscritto alla definizione della domanda principale
Litispendenza
Art. 7 : Pendenza di un processo straniero
1. Quando, nel corso del giudizio, sia eccepita la previa pendenza tra le stesse parti di domanda avente il medesimo oggetto e il medesimo titolo dinanzi a un giudice straniero, il giudice italiano, se ritiene che il provvedimento straniero possa produrre effetto per l'ordinamento italiano, sospende il
giudizio. Se il giudice straniero declina la propria giurisdizione o se il provvedimento straniero non
riconosciuto nell'ordinamento italiano, il giudizio in Italia prosegue, previa riassunzione ad istanza della parte interessata.
2. La pendenza della causa innanzi al giudice straniero si determina secondo la legge dello Stato in
cui il processo si svolge.
3. Nel caso di pregiudizialit di una causa straniera, il giudice italiano pu sospendere il processo se
ritiene che il provvedimento straniero possa produrre effetti per l'ordinamento italiano.
Art. 8: Momento determinante della giurisdizione
Per la determinazione della giurisdizione italiana si applica l'art. 5 Cod. Proc. Civ. Tuttavia la giurisdizione sussiste se i fatti e le norme che la determinano sopravvengono nel corso del processo.
Poich limpedimento alla procedibilit dellazione in Italia deriva dal fatto che il giudice straniero
stato preventivamente adito, determinante stabilire la prevenzione, cio accertare il momento iniziale
dei due processi:
il giudice italiano dovr attenersi al proprio diritto (art 8)
la pendenza della causa innanzi al giudice straniero si determina secondo la legge dello Stato in cui
il processo si svolge (art 7.2)
Quindi con riferimento al momento nel quale la domanda stata proposta che si devono valutare i
dati di fatto e quelli normativi idonei a fondare o escludere la giurisdizione italiana, mentre i mutamenti
successivi sono, in principio, privi di effetti (perpetuatio iurisdictionis). Questo significa che:
il convenuto non pu sottrarsi alla giurisdizione italiana nemmeno facendo venir meno lattacco con
lordinamento italiano assunto come titolo di giurisdizione (trasferendo allestero la residenza)
la pattuizione con cui la giurisdizione italiana viene derogata a favore del giudice straniero produttiva di effetti solo se precede linizio del procedimento in Italia
Ma lart. 8 precisa che si tenga conto di fatti e norme sopravvenuti nel corso del processo se e solo se
idonei a fondare la giurisdizione

Giurisdizione in materia volontaria


Art. 9: Giurisdizione volontaria
In materia di giurisdizione volontaria, la giurisdizione sussiste, oltre che nei casi specificamente contemplati dalla presente legge e in quelli in cui prevista la competenza per territorio di un giudice ita liano quando il provvedimento richiesto concerne un cittadino italiano o una persona residente in Italia o quando esso riguarda situazioni o rapporti ai quali applicabile la legge italiana.
Riguardo la giurisdizione nei procedimenti non contenziosi, cio nei quali lintervento del giudice richiesto al di fuori della dialettica processuale che contrappone attore e convenuto, essa sussiste:
in base alle norme di competenza per territorio
se la persona cui il provvedimento si riferisce cittadina italiana o residente in Italia
se i provvedimenti riguardano situazioni o rapporti ai quali sia applicabile la legge italiana
Giurisdizione in materia cautelare e nei procedimenti esecutivi
Art. 10: Materia cautelare
In materia cautelare, la giurisdizione italiana sussiste quando il provvedimento deve essere eseguito in
Italia o quando il giudice italiano ha giurisdizione nel merito.
Nessuna disposizione invece dettata riguardo ai procedimenti esecutivi, ma ovvio che il potere di
esecuzione su di un bene presuppone la presenza del bene nellambito dellordinamento del giudice:
quindi possibile lesercizio da parte dellautorit italiana del potere coercitivo in cui consiste lesecuzione forzata solo sui beni che sono situati allinterno del nostro ordinamento giuridico.
Rilevabilit del difetto di giurisdizione
Art. 11: Rilevabilit del difetto di giurisdizione
Il difetto di giurisdizione pu essere rilevato, in qualunque stato e grado del processo, soltanto dal
convenuto costituito che non abbia espressamente o tacitamente accettato la giurisdizione italiana. E'
rilevato dal giudice d'ufficio, sempre in qualunque stato e grado del processo, se il convenuto e contumace, se ricorre l'ipotesi di cui all'art. 5, ovvero se la giurisdizione italiana esclusa per effetto di una
norma internazionale.
Nei casi in cui ammessa la proroga della giurisdizione, il difetto di giurisdizione non rilevabile
dufficio e a farlo valere deve essere il convenuto, bench ovviamente si sia costituito in giudizio e non
abbia espressamente o tacitamente (cio difendendosi nel merito senza eccepire il difetto di giurisdizione) accettato di sottoporsi alla giurisdizione italiana.
Solo in tre ipotesi spetta al giudice verificare dufficio la propria giurisdizione:
contumacia del convenuto: egli in quanto assente dal processo impossibilitato a eccepire il difetto
di giurisdizione n pu dirsi che con il proprio comportamento labbia tacitamente accettata
azioni reali su beni immobili situati allestero
il difetto di giurisdizione dipende da una norma di diritto internazionale pubblico

IL RICONOSCIMENTO E LESECUZIONE
DELLE DECISIONI GIUDIZIARIE STRANIERE
REGOLAMENTO 44/2001 CONCERNENTE LA COMPETENZA GIURISDIZIONALE E IL
RICONOSCIMENTO DELLE DECISIONI IN MATERIA CIVILE E COMMERCIALE
Il legislatore comunitario assume lesistenza di una reciproca (piena) fiducia tra gli ordinamenti e i giudici dei diversi stati membri e da tale assunto fa derivare limpostazione e la soluzione dei problemi re lativi alla circolazione delle sentenza. Nel preambolo del regolamento si legge:
(16) La reciproca fiducia nella giustizia in seno alla Comunit implica che le decisioni emesse in un altro Stato
membro siano riconosciute di pieno diritto, ossia senza che sia necessario esperire alcun procedimento, salvo che
vi siano contestazioni
(17) La reciproca fiducia implica altres che il procedimento inteso a rendere esecutiva, in un determinato Stato
membro, una decisione emessa in un altro Stato membro si svolga in modo efficace e rapido. A tal fine la dichia razione di esecutivit di una decisione dovrebbe essere rilasciata in modo pressoch automatico, a seguito di un
controllo meramente formale dei documenti prodotti e senza che il giudice possa rilevare d'ufficio i motivi di di niego dell'esecuzione indicati nel presente regolamento.

Articolo 33
1. Le decisioni emesse in uno Stato membro sono riconosciute negli altri Stati membri senza che sia
necessario il ricorso ad alcun procedimento.
2. In caso di contestazione, ogni parte interessata che chieda il riconoscimento in via principale pu
far constatare, secondo il procedimento di cui alle sezioni 2 e 3 del presente capo, che la decisione
deve essere riconosciuta.
3. Se il riconoscimento richiesto in via incidentale davanti ad un giudice di uno Stato membro, tale
giudice competente al riguardo.
A fruire del regime privilegiato, quasi automatico, di riconoscimento ed esecuzione sono tutte e soltanto le decisioni rese da autorit giudiziarie degli Stato membri, incluse quindi le decisioni rese in procedimenti intentati a persone non domiciliate nella Comunit in virt di una competenza nazionale residua ai sensi dellart. 4.1, cio sulla base di titoli di competenza giurisdizionale previsti non dal regolamento ma dalla legge del singolo stato.
Perch operi il regime privilegiato occorre naturalmente che si tratti di decisioni pertinenti a materie
comprese nel campo di applicazione del regolamento stesso; su tale pertinenza esiste un certo margine
di controllo in capo al giudice del riconoscimento.
Egli competente anche a verificare che il provvedimento rientri nella nozione di decisione data dal regolamento, allart. 32: Ai sensi del presente regolamento, per decisione si intende, a prescindere dalla
denominazione usata, qualsiasi decisione emessa da un giudice di uno Stato membro, quale ad esempio decreto, sentenza, ordinanza o mandato di esecuzione, nonch la determinazione delle spese giudiziali da parte del cancelliere
Questa comprende, oltre alle decisioni di merito che concludono un procedimento contenzioso con autorit di giudicato, anche le decisioni prive di autorit di giudicato perch ancora soggette ad impugnazione ordinaria, le decisioni interlocutorie (quella con cui il giudice straniero abbia affermato la propria
competenza in caso di litispendenza internazionale) e quelle rese nei procedimenti di volontaria giurisdizione; la Corte ha ritenuto poi che vi rientrassero anche i provvedimenti cautelari, escludendo invece
le transazioni anche se avvenute davanti ad un giudice.
Il regime di circolazione delle decisioni giudiziarie configurato dal regolamento ha carattere assoluto:
chi intende chiedere il riconoscimento o lesecuzione di una sentenza straniera non pu scegliere se avvalersi della procedura prevista dal diritto comune piuttosto che di quella del regolamento.
Lintervento dellautorit giudiziaria locale escluso per il riconoscimento ed previsto solo ai fini
dellesecuzione; qui i poteri di controllo, assai ridotti, possono essere esercitati solo dopo la dichiarazione di esecutivit e solo se il debitore si opposto.

Effetti del riconoscimento


Il regolamento non fornisce modelli utili per lidentificazione di un modello teorico di riferimento; in
materia e esistono due modelli:
assimilazione di effetti: si conferiscono alla decisione straniera gli stessi effetti di cui gode una decisione nazionale analoga
estensione di effetti: la decisione straniera viene accettata con gli effetti di cui gode nello stato di origine
La Corte di giustizia si mostra favorevole alla estensione di effetti, ma cmq sul piano pratico non ci
sono differenza significative.
Infatti gli effetti che la decisione idonea a produrre nello Stato dorigine non possono di fatto prodursi
nellordinamento richiesto qualora siano ulteriori o addirittura sconosciuti rispetto a quelli che sono attribuiti ai provvedimenti dei giudici locali: la decisione straniera non pu avere in Italia effetti maggiori
che nello Stato dorigine, n effetti maggiori di una corrispondente pronuncia italiana.
Lautorit e lefficacia delle sentenze straniere non sono limitate agli effetti conseguenti allautorit di
giudicato, ma riguardano tutti gli effetti che lordinamento dorigine riconnette a tali sentenze e risalgono alla data in cui hanno iniziato ad esplicarsi nello Stato di origine. Il regolamento specifica che soltanto in relazione alle sentenze che siano esecutive nello Stato membro dorigine possibile domandare
che siano rese esecutive anche in un diverso Stato comunitario.
Comunque la nozione di res judicata non desumibile dal regolamento e va ricostruita sulla base del
diritto dello Stato richiesto: la nostra Corte di Cassazione ha precisato che necessario che nello Stato
dorigine la sentenza sia esecutiva in via di principio, non essendo invece necessario che essa sia stata
concretamente resa esecutiva e neppure che essa sia passata in giudicato.
Nella nozione di riconoscimento inclusa quindi anche la nozione di autorit di cosa giudicata, sia in
positivo che in negativo. In positivo lautorit di cosa giudicata si traduce nella forza obbligatoria, negli
effetti sostanziali, nellefficacia di quanto deciso allestero; in negativo lautorit di cosa giudicata rappresenta un ostacolo alla riproposizione di una contestazione su cui il giudice si gia pronunciato (la
decisione straniera pu essere messa alla base delleccezione di cosa giudicata)
Poich per risultano suscettibili di riconoscimento sentenza non passate in giudicato, potrebbe verificarsi il caso che la sentenza straniera, gia riconosciuta, cessi di essere efficace nellordinamento dorigine a seguito dellemanazione di una successiva sentenza.
E da ritenere che essa cessi automaticamente di avere effetto anche nello Stato del riconoscimento, posto che nello Stato richiesto gli effetti sono soltanto quelli attribuiti alla sentenza nellordinamento
dorigine; la sentenza straniera di riforma deve invece a sua volta essere riconosciuta allorch si voglia
farle spiegare gli effetti.
Il riconoscimento pu essere parziale, qualora la decisione straniera verta anche su pretese non rientranti nellambito di applicazione del regolamento, ma anche nel caso in cui taluni suoi capi non rispondano
i requisiti necessari per il riconoscimento
Il regolamento tace circa la forza probatoria e gli effetti di fatto delle sentenze straniere, poich questi
effetti esulano dal campo di applicazione del regolamento e discendono invece dal diritto nazionale comune del singolo Stato; una decisione potr quindi servire a provare ci che stato constatato anche
qualora non soddisfi i requisiti previsti per la sua riconoscibilit.
Nel caso in cui il riconoscimento della decisione straniera venga negato (perch sussiste almeno uno
dei motivi di diniego previsti) e che in base alle norme sulla competenza giurisdizionale il caso non
possa essere portato in via diretta davanti al giudice dello Stato richiesto, n davanti a giudici di altri
stati membri, la dottrina per evitare un diniego di giustizia prospetta la possibilit che lazione sia comunque proponibile al giudice dello Stato richiesto, cio al giudice che ha negato la riconoscibilit.

Riconoscimento in via principale e in via incidentale


Ex art. 33.1 il riconoscimento ha luogo automaticamente, senza necessit di alcun intervento dellautorit giudiziaria locale.
In caso di contestazione, cio nel caso in cui in ordine al riconoscimento insorge una controversia, si
deve distinguere:
riconoscimento richiesto a titolo principale: si fa ricorso alla procedura che il regolamento disciplina primariamente ai fini dellesecuzione negli artt. 38-58. Infatti il regolamento da alla parte che
ha interesse a che una decisione straniera venga dichiarata riconoscibile (o esecutiva), la possibilit
di avvalersi di questo procedimento semplificato; viceversa alla parte che contesta la riconoscibilit
e ad altri soggetti eventualmente interessati a un chiarimento della situazione resta soltanto la possibilit di utilizzare il procedimento ordinario configurato dal diritto locale.
Il procedimento abbreviato inoltre non pu essere utilizzato in via puramente preventiva, cio dal
parte del creditore interessato, prima ancora che allesecuzione, ad ottenere una certificazione immediata della situazione giuridica nello Stato locale; esso praticabile soltanto in caso di contestazione.
Lazione di riconoscimento in via principale prevista per qualsiasi sentenza, quali che siano gli effetti e quindi tanto per le sentenza dichiarative quanto per quelle suscettibili di esecuzione; di regola
comunque, si ricorrer a questa procedura proprio per le decisioni non suscettibili di esecuzione.
riconoscimento richiesto in via incidentale: la parte che vuole avvalersi della sentano straniera pu
avere interesse ad invocare semplicemente la sentenza in via incidentale, come eccezione di cosa
giudicata nel corso di un altro procedimento ovvero a fondamento di un rapporto pregiudiziale di cui
giovarsi come elemento costitutivo, impeditivi, modificativo o estintivo di un ulteriore e diverso rapporto nel cui ambito grava il diritto che si intende far valere; in questo caso lart. 33.3 ammette che
la verifica della regolarit della sentenza straniera sia compiuta dal giudice cui stata proposta la
domanda sulla questione principale (ovviamente gli effetti della sentenza straniera riconosciuta in
via incidentale si esauriscono allinterno del procedimento in cui sono invocati)
Poich la eventuale successiva richiesta di esecuzione pu essere respinta solo per i motivi per i quali pu essere rifiutato il riconoscimento, la decisione del giudice competente per lesecuzione non
dovrebbe in principio discostarsi dalla decisione del giudice che ha controllato la regolarit internazionale della decisione in via incidentale.
Il procedimento delineato dal regolamento ha natura meramente dichiarativa: se lefficacia delle sentenza straniera in via di principio automatica, quando chiamato a intervenire il giudice non pu che
constatare e dichiarare che la sentenza efficace.
Procedimento da seguire:
in caso di contestazione circa la riconoscibilit della sentenza straniera
per ottenere la dichiarazione di esecutivit
Il legislatore comunitario si sforzato di rendere il pi semplice e spedita possibili lesecuzione, o meglio, lattribuzione alla sentenza straniera dellidoneit a dare luogo ad esecuzione forzata.
Il regolamento disciplina infatti, anche nei dettagli in modo da renderla uniforme, la procedura volta a
consentire lesecuzione forzata in ciascuna stato membro delle decisioni emesse negli altri Stati comunitari ed esecutive nello Stato dorigine.
Tale procedura deve essere utilizzata da ogni parte interessata ad ottenere
il riconoscimento, nel caso in cui la riconoscibilit formi oggetto di contestazione
la dichiarazione di esecutivit della sentenza straniera

La parte che si rivolge al giudice per ottenere il riconoscimento o il rilascio della dichiarazione di esecutivit della decisione straniera deve presentare copia autentica della sentenza straniera nella lingua
originale (art. 53)(la presentazione della traduzione potr eventualmente essere richiesta dal giudice).
Se listanza volta ad ottenere la dichiarazione di esecutivit, deve essere prodotto un attestato rilasciato dal giudice che ha emesso la sentenza in base ad un formulario stabilito dal regolamento (art. 53), nel
quale il giudice deve dare atto che la decisione esecutiva nello Stato membro in cui stata pronunciata (il giudice pu dispensare listante dalla presentazione di questo attestato se reputa di essere informato a sufficienza).
Listanza deve essere presentata al giudice indicato, Stato per Stato, dallallegato II: per lItalia si tratta
della Corte dAppello; riguardo allindividuazione delle Corte dAppello competente per territorio, essa
determinata dal domicilio della parte cui viene richiesta lesecuzione, oppure dal luogo di esecuzione.
I due criteri non sono posti in successione ma in concorso alternativo, quindi la parte richiedente pu
scegliere.
I fase: essa costruita come unilaterale, nel senso che esclusa la parte che subisce liniziativa.
Il giudice in questa fase pu soltanto verificare lespletamento delle formalit di cui allart. 53,
senza poter controllare n la sussistenza dei motivi di diniego del riconoscimento dellart. 34, n
il rispetto delle prescrizioni relative alle competenze esclusive e alle materie speciali delle assicurazioni e dei contratti dei consumatori dellart 35: la verifica attiene solo alla regolarit formale della documentazione relativa alla decisione straniera.
Sempre per plausibile che il giudice possa comunque verificare se la decisione da riconoscere
sia pertinente a materia comprese nel regolamento, senza essere in ci vincolato dalle valutazioni operate dal giudice a quo
II fase: essa deve svolgersi in contraddittorio; infatti il provvedimento del primo giudice pu essere impugnato (sempre davanti alla Corte dAppello)
Termine per la presentazione dellopposizione:
se il ricorrente la parte che contrasta la circolazione della decisione straniera, il ricorso
deve essere presentato entro un mese dalla notifica della decisione sulla riconoscibilit, ovvero entro due mesi se la parte che si oppone domiciliata in uno Stato membro diverso dallo Stato richiesto. Il ricorrente pu far valere i motivi di diniego e il giudice non pu rilevare
dufficio motivi di diniego che non siano fatti valere dalla parte interessata
se il ricorrente la parte interessata alla circolazione della decisione, nessun termine previsto per lopposizione (alla decisione che ha negato la riconoscibilit o esecutivit)
Sospensione del procedimento
Articolo 37
1. Il giudice di uno Stato membro, davanti al quale chiesto il riconoscimento di una decisione emessa
in un altro Stato membro, pu sospendere il procedimento se la decisione in questione stata impugnata.
Articolo 46 (in sede di opposizione alla dichiarazione di esecutivit)
1. Il giudice davanti al quale proposto un ricorso ai sensi dell'articolo 43 o dell'articolo 44 pu, su
istanza della parte contro la quale chiesta l'esecuzione, sospendere il procedimento se la decisione
straniera stata impugnata, nello Stato membro d'origine, con un mezzo ordinario o se il termine per
proporre l'impugnazione non scaduto; in quest'ultimo caso il giudice pu fissare un termine per proporre tale impugnazione.
Poich sono suscettibili di riconoscimento anche sentenza non passate in giudicato, al fine di evitare gli
inconvenienti derivanti dalla precariet di una tale sentenza (riconoscere una sentenza straniera quando
ancora esiste la possibilit che essa venga annullata o modificata nello Stato dorigine), possibile sospendere il procedimento finch la sentenza stessa sia passata in giudicato nello Stato dorigine; in altre
parole si riserva al giudice dello Stato richiesto la facolt di sospendere il procedimento quando, nello
Stato di origine, la sentenza stata impugnata o pu esserlo entro un preciso termine.

Nel procedimenti di riconoscimento la sospensione una mera facolt, sulla quale il giudice dovrebbe
decidere dufficio; mente in sede di opposizione allesecuzione, il giudice si pronuncia su istanza di
parte.
Il procedimento di sospensione regolato dal diritto processuale del foro: la sospensione cessa nel momento in cui si pervenga allestero alla pronuncia sullimpugnazione
I motivi di rifiuto del riconoscimento
Articolo 34
Le decisioni non sono riconosciute:
1) se il riconoscimento manifestamente contrario all'ordine pubblico dello Stato membro richiesto;
2) se la domanda giudiziale od un atto equivalente non stato notificato o comunicato al convenuto
contumace in tempo utile e in modo tale da poter presentare le proprie difese eccetto qualora, pur
avendone avuto la possibilit, egli non abbia impugnato la decisione;
3) se sono in contrasto con una decisione emessa tra le medesime parti nello Stato membro richiesto;
4) se sono in contrasto con una decisione emessa precedentemente tra le medesime parti in un altro
Stato membro o in un paese terzo, in una controversia avente il medesimo oggetto e il medesimo titolo, allorch tale decisione presenta le condizioni necessarie per essere riconosciuta nello Stato
membro richiesto.
Articolo 35
1. Parimenti, le decisioni non sono riconosciute se le disposizioni delle sezioni 3, 4, e 6 del capo II
sono state violate, oltrech nel caso contemplato dall'articolo 72.
2. Nell'accertamento delle competenze di cui al paragrafo 1, l'autorit richiesta vincolata dalle constatazioni di fatto sulle quali il giudice dello Stato membro d'origine ha fondato la propria compe tenza.
3. Salva l'applicazione delle disposizioni del paragrafo 1, non si pu procedere al controllo della competenza dei giudici dello Stato membro d'origine. Le norme sulla competenza non riguardano l'ordine pubblico contemplato dall'articolo 34, punto 1.
I motivi per i quali il riconoscimento e lesecuzione di una sentenza resa in un altro Stato comunitario
possono venire rifiutati sono stabiliti dagli articoli 34 e 35.
Lelencazione tassativa ma ovviamente il riconoscimento va anche e in primis negato se la decisione
esula dallambito di applicazione del regolamento, per la materia trattata.
1. La contrariet allordine pubblico dello Stato richiesto
Si tratta di una condizione di regolarit internazionale della decisione straniera; sicuramente in ambito comunitario il limite dellordine pubblico va interpretato restrittivamente e si pu ricorrere ad esso
soltanto in casi eccezionali, dato che le sentenza suscettibili di usufruire del regime privilegiato di riconoscimento riguardano rapporti di natura prevalentemente economica la cui disciplina si fonda in tutti
gli Stati membri su medesimi principi di diritto comunitario.
La nozione di ordina pubblico una nozione prettamente nazionale, nel senso che da ricercare nel
singolo ordinamento statale, arricchito per dei principi che derivano dalladattamento al diritto internazionale in generale e al diritto comunitario.
In questo senso utile lapporto della Corte di Giustizia; essa ha infatti affermato la propria competenza ad orientare i giudici nazionali al fine di prevenire il rischio di abusi: sebbene non spetti alla Corte
definire il contenuto dellordine pubblico di uno Stato contraente, essa per tenuta a controllare i limiti entro i quali il giudice di uno Stato contraente pu ricorrere a tale nozione per non riconoscere una
decisione emanata da un giudice di un altro Stato contraente

Il limite dellordine pubblico non pu essere invocato:


per sanzionare la divergenza tra la legge straniera applicata allestero e la legge locale
per il fatto che la legge applicata dal giudice straniero per rendere la propria decisione si diversa da
quella che sarebbe stata applicata dal giudice dello stato richiesto, in base alle proprie norme di conflitto, se lazione fosse stata promossa davanti a lui
per un errore del giudice dello Stato di origine nellinterpretare e applicare il suo proprio diritto nazionale o anche il diritto comunitario; infatti in queste ipotesi secondo la Corte il sistema dei rimedi
giurisdizionali istituito in ciascuno Stato membro, integrato dal meccanismo del rinvio pregiudiziale
ex art. 234 del Trattato fornisce sufficienti garanzia.
Il limite dellordine pubblico pu invece essere invocato per negare il riconoscimento della sentenza
emanata dal giudice straniero che, dopo aver adito in via pregiudicale la Corte di Giustizia, non si sia
attenuto alla decisione di questultima.
per incompetenza del giudice straniero alla luce delle norme del regolamento; questa ipotesi infatti
contemplata dallart. 35
La nozione di ordine pubblico sembra ricomprendere anche il c.d. ordine pubblico processuale.
Sicuramente non si pu ricorrere allordine pubblico processuale nelle ipotesi di decisioni straniere
emesse in contumacia, in quanto tale ipotesi coperta dal punto 2 dellarticolo 34. Ma al di fuori di
questa ipotesi, possibile invocare il limite dellordine pubblico processuale per bloccare il riconoscimento delle sentenza che siano state emanate allestero a seguito di un procedimento in cui non siano
state rispettate alcune fondamentali garanzie relative allo svolgimento del procedimento stesso e che
non presentino i contenuti che devono caratterizzare le decisioni giudiziarie.
La Corte ha infatti affermato che: il ricorso alla clausola dellordine pubblico deve essere considerato
possibile nei casi eccezionali in cui le garanzie previste dallordinamento dello Stato dorigine e del Regolamento stesso non sono bastate a proteggere il convenuto da una violazione manifesta del suo diritto
a difendersi dinanzi al giudice dorigine, come sancito dalla Convenzione europea dei diritti umani (del
1950). Si esige quindi un ampio rispetto dei diritti della difesa, integrando la previsione del punto 2
dellarticolo 34; in particolare, i principi del contraddittorio e dellimparzialit del giudice, rientranti
nel pi generale principio dellequo processo, dovrebbero essere sempre rispettati e alla decisione
emessa a seguito di un procedimento non equo non potrebbe riconoscersi natura giurisdizionale.
La corte di Cassazione invece afferma che il limite dellordine pubblico non si riferisce solo al contenuto della decisione, ma anche al suo procedimento formativo; infatti lart. 35.3 esclude che possano essere fatte rientrare nellordine pubblico unicamente le norme sulla competenza, con la conseguenza che
pu rientrarvi ogni altro aspetto della normativa processuale.
Bisogna per precisare che il limite dellordine pubblico processuale, anche se suscettibile di scattare in
presenza di vizi procedurali particolarmente gravi (tali da rendere il processo non equo), si disattiva se
il convenuto, pur potendolo fare, non si sia premurato di impugnare la sentenza nello Stato dorigine,
contando sulla possibilit di far valere eventualmente detti vizi in sede di contestazione del riconoscimento della sentenza in un altro Stato comunitario.
In altre parole, se il debitore con la sua inerzia ha contribuito a rendere irrevocabile nellordinamento
dorigine una sentenza viziata dal punto di vista procedurale, costretto a subirne tutte le conseguenze
anche in tutti gli Stati membri.
Nonostante il regolamento non precisi che la decisione straniera non deve essere il risultato di una frode, le nozioni di frode in senso lato e di dolo, della parte o del giudice, possono ritenersi comprese in
quella di ordine pubblico.
Qualora il riconoscimento sia negato per contrariet allordine pubblico, il giudice dello Stato richiesto
competente a conoscere del merito della controversia, anche laddove non sussistano i titoli di giurisdizione previsti dal regolamento, in modo da non lasciare il caso irrisolto.

2. La violazione dei diritti di difesa


La sentenza straniera non pu essere riconosciuta se se la domanda giudiziale od un atto equivalente
non stato notificato o comunicato al convenuto contumace in tempo utile e in modo tale da poter presentare le proprie difese eccetto qualora, pur avendone avuto la possibilit, egli non abbia impugnato
la decisione
Lart. 34.2 riguarda quindi leventualit che la decisione straniera sia stata resa in contumacia; la Corte
ha fornito uninterpretazione estensiva della norma, ritenendola applicabile anche nellipotesi in cui il
procedimento davanti al giudice dorigine si sia svolto apparentemente in contraddittorio: il convenuto
che ignora il giudizio instaurato nei suoi confronti e per il quale compaia davanti al giudice dorigine
un avvocato cui egli non ha conferito mandato, si trova infatti nellimpossibilit assoluta di difendersi,
e deve essere quindi considerato di fatto contumace.
Ovviamente la norma non si applica in relazione alle decisioni che, ai sensi del diritto nazionale di uno
Stato membro, debbano essere rese inaudita altera parte ed eseguite a prescindere da qualsiasi comunicazione allinteressato (procedimenti di tipo monitorio).
Nozione di domanda giudiziale: atto la cui notifica consente allattore, secondo il diritto del giudice
dorigine, di ottenere, in caso di contumacia del convenuto, un provvedimento suscettibile di essere riconosciuto ed eseguito secondo il procedimento semplificato; la Corte ha precisato che deve considerarsi domanda giudiziale anche il decreto ingiuntivo.
La norma non parla di regolarit della notifica o della comunicazione della domanda, a differenza
della Convenzione di Bruxelles; leliminazione del controllo di regolarit probabilmente dovuta al timore che tale controllo potesse estendersi al modo in cui il giudice straniero ha condotto il processo e
quindi potesse apparire come potere di revisione. In base alla norma attuale il giudice deve svolgere
una attivit conoscitiva circa le modalit di notifica, modalit che devono essere tali da poter permettere al convenuto di difendersi.
Quindi non pi richiesta la verifica della regolarit della notifica o comunicazione, sul presupposto
che il convenuto-debitore si dovrebbe attivare nello Stato dorigine della sentenza per eccepire una
qualsivoglia irregolarit; se il convenuto contumace stato messo in grado di difendersi, leventuale
violazione di regole procedurali (formale o sostanziale) non ha rilevanza alcuna.
Cmq la sostituzione dellavverbio regolarmente con lespressione in modo tale non preclude il controllo
sulla sussistenza di vizi formali essenziali della notifica o comunicazione (vizi relativi a requisiti indispensabili per il raggiungimento dello scopo dellatto, ovvero vizi espressamente previsti dalla legge
dello Stato dorigine come causa di nullit).
Oltre alle modalit di notifica o comunicazione, il giudice dello Stato richiesto deve anche valutare la
congruit del tempo lasciato al convenuto per provvedere ad una difesa adeguata.
Vige la presunzione che debitore abbia ricevuto la domanda e linvito a comparire in tempo utile per
una adeguata difesa, ma tale presunzione confutabile dal debitore, dimostrando il contrario.
La nozione di tempo utile determinata nel singolo caso dal giudice dello Stato richiesto e la valutazione circa la congruit del tempo deve essere operata dal giudice in concreto, con ampia discrezionalit
ed autonomia di giudizio rispetto alle determinazioni che risultano dal provvedimento straniero (in particolare non occorre riferirsi ai termini di legge n dellordinamento dello Stato dorigine n di quello
dello Stato richiesto). La Corte ha ritenuto che il giudice dello Stato richiesto possa tenere conto di diversi fattori, includi anche fatti o circostanze eccezionali intervenuti dopo la regolare notifica, tali da far
ritenere insufficiente il termine decorrente delle notifica stessa; i fattori da considerare sono:
- la distanza tra il domicilio del convenuto e il luogo del processo
- la facolt di comparire personalmente
- lattivit svolta dal convenuto
- la frequenza dei rapporti con lo Stato del giudice adito
- la disponibilit di tecniche che facilitano i contatti tra le persone

Circa il momento da cui decorre il tempo utile ai fini della difesa, se la notifica pervenuta e nota al
convenuto, il tempo decorre dal momento della notifica; quando il diritto dello stato dorigine considera
la notifica allestero perfetta con il compimento di formalit interne, disinteressandosi invece delleffettiva consegna dellatto al destinatario, la Corte sostiene che il giudice richiesto pu in generale ritenere
che, in presenza di una regolare notifica, il convenuto possa cominciare a operare per la difesa dei propri interessi dal momento in cui latto stato notificato o comunicato al suo domicilio o altrove.
Se la sentenza straniera stata impugnata nello Stato dorigine dal convenuto contumace, il giudice
dello Stato richiesto pu sospendere il procedimento (art 37). Se invece il convenuto contumace non ha
utilizzato la via formale per far valere il proprio diritto, cio non ha presentato ricorso nello Stato dorigine, allo scopo di trarre vantaggio dalla non riconoscibilit della decisione emanata in contumacia negli altri Stati membri, si sanziona questo comportamento non rendendo applicabile lart. 34.2
Ovviamente la sentenza emanata in contumacia deve essere stata comunicata regolarmente e in tempo
utile affinch il convenuto potesse presentare ricorso nello stato dorigine.
La Corte cmq sostiene lapplicabilit dellart. 34.2 nellipotesi in cui la domanda introduttiva del giudizio non stata regolarmente notificata al convenuto contumace, anche se questi ha in seguito avuto cognizione della decisione pronunciata e non ha esperito i rimedi giurisdizionali predisposti dal diritto
dello Stato dorigine.
3. Il contrasto tra sentenze
Il riconoscimento della decisione straniera viene infine negato quando essa in contrasto:
con una decisione emessa tra le medesime parti nello Stato membro richiesto
Lesistenza in concreto della contraddizione tra le due sentenze lasciata allapprezzamento del giudice (infatti non necessariamente due sentenze emanate tra le medesime parti sul medesimo oggetto
sono in conflitto; inoltre il regolamento non richiede che le sentenze in contrasto riguardino la medesima controversia, fondata sulla medesima causa pretendi ); per stabilire se vi inconciliabilit occorre ricercare se le decisioni, pur essendo relative ad oggetti differenti, producano effetti giuridici
che si escludono reciprocamente o si fondano su opposte valutazioni relative allesistenza o agli effetti di un determinato rapporto.
Non richiesto che la sentenza nazionale abbia autorit di cosa giudicata; ma non sembra costituire
ostacolo al riconoscimento il contrasto con:
- una sentenza nazionale di primo grado sottoposta ad impugnazione e nemmeno munita di provvisoria esecuzione (gli effetti delle sentenza sono infatti suscettibili di modifica in sede di appello)
- con una sentenza nazionale di mero rito
- con una transazione suscettibile di esecuzione conclusa dinanzi a un giudice dello Stato richiesto
con la funzione di definire una lite pendente (xch le transazioni giudiziarie hanno carattere essenzialmente contrattuale, nel senso che il loro contenuto dipende anzitutto dalla volont delle parti)
La norma non esige che il processo nazionale sia iniziato prima di quello straniero (la regola prior
tempore prior iure, fondamentale nella litispendenza, qui non opera): lanteriorit di una decisione
rispetto allaltra ininfluente e quindi il riconoscimento va negato tanto se la sentenza nazionale sia
stata emanata prima di quella straniera, quanto se sia stata emanata dopo.
Non disciplinata lipotesi di conflitto tra una decisione straniera e una causa pendente nello Stato
richiesto e quindi in questo caso il riconoscimento pu sempre avvenire, anche quando il giudice
straniero ha violato le regola sulla litispendenze e sulla connessione.
In questo modo si prevengono tecniche dilatoria miranti a ritardare il riconoscimento della sentenza
straniera (chi ha perso, instaura un procedimento nello Stato richiesto per paralizzare gli effetti della
sentenza straniera); la legge italiana a questo fine, pone come requisito per il riconoscimento di una
sentenza straniera la non pendenza di un processo davanti al giudice italiano per il medesimo oggetto tra le stesse parti che abbia avuto inizio prima del processo straniero.

con una decisione emessa precedentemente tra le medesime parti in un altro Stato membro o
in un paese terzo, in una controversia avente medesimo oggetto e il medesimo titolo, quando
tale decisione presenta le condizioni necessarie per essere riconosciuta nello Stato membro richiesto
La portata di questa norma pi ristretta perch deve trattarsi della medesima controversia: occorre
identit di parti, di oggetto e di titolo.
Inoltre, poich si tratta di contrasto tra decisioni entrambe estranee allo Stato richiesto, vale la regola
prior tempore prio iure: per costituire ostacolo al riconoscimento la decisione resa nellaltro Stato
membro e nello Stato terzo deve essere anteriore a quella di cui si chiede il riconoscimento (non si
confrontano le date di inizio, ma quelle delle due contrastanti sentenze)
Il giudice dello Stato richiesto dovr valutare la riconoscibilit della sentenza precedentemente alla
luce del regolamento se essa proviene da uno Stato comunitario, se invece proviene da uno Stato che
non fa parte della comunit dovr operare tale valutazione alla luce degli accordi in vigore con quello Stato o, in mancanza, alla luce del proprio diritto nazionale.
Il divieto di controllare la competenza del giudice dorigine
Articolo 35
1. Parimenti, le decisioni non sono riconosciute se le disposizioni delle sezioni 3, 4, e 6 del capo II
sono state violate, oltrech nel caso contemplato dall'articolo 72.
2. Nell'accertamento delle competenze di cui al paragrafo 1, l'autorit richiesta vincolata dalle constatazioni di fatto sulle quali il giudice dello Stato membro d'origine ha fondato la propria compe tenza.
3. Salva l'applicazione delle disposizioni del paragrafo 1, non si pu procedere al controllo della competenza dei giudici dello Stato membro d'origine. Le norme sulla competenza non riguardano l'ordine pubblico contemplato dall'articolo 34, punto 1.
Poich il regolamento da un lato doppio (pone sia regola sul riconoscimento delle sentenze sia regole
di competenza diretta aventi carattere imperativo e soggette al controllo delle corti supreme nazionali) e
dallaltro vieta il riesame del merito, il mantenimento di un controllo della competenza risulta superfluo.
La fiducia circa il rispetto delle norme sulla competenza si giustifica ala luce degli obblighi che il regolamento addossa al giudice dorigine, il quale deve:
- applicare dufficio il regolamento stesso
- dichiararsi dufficio incompetente nei casi di competenza esclusiva di un altro Stato membro
(art. 25)
- in caso di contumacia del convenuto domiciliato in un altro Stato membro, dichiararsi dufficio
incompetente se la sua competenza non fondata a norma del regolamento e sospendere il processo fin quando non sia accertato che al convenuto stata data la possibilit di ricevere la domanda in tempo utile per difendersi (art. 26)
- in caso di litispendenza, dichiarare anche dufficio la propria incompetenza a favore del giudice
preventivamente adito (art. 27)
- in caso di litispendenza tra giurisdizioni competenti in via esclusiva, spogliarsi a favore della
giurisdizione preventivamente adita (art. 29)
- seguire rigide regole in caso di connessione (art. 28)
Ma la fiducia reciproca non riguarda solo il rispetto delle prescrizioni del regolamento in tema di giurisdizione; essa spinta fino a comprendere il divieto di controllo della competenza a che allorch il giudice straniero si sia riconosciuto competente non gi in base al regolamento, ma al diritto comune ovvero a una convenzione internazionale.
Specificatamente allipotesi in cui il giudice si sia pronunciato nei confronti di un convenuto domiciliato fuori dalla comunit, ritenendosi competente in base al proprio diritto nazionale, il divieto di controllo vale anche quando si tratta di regole di competenza c.d. esorbitante (elencate nellallegato I del regolamento e richiamate dagli articoli 3.2 e 4.2 del regolamento stesso).

Eccezioni al divieto di controllare la competenza del giudice dorigine


Quando al giudice di uno Stato membro sia richiesto di riconoscere una sentenza straniera resa nelle
materie contemplate dalle sezioni 3, 4 o 6 del regolamento (materia di assicurazioni, materia di contratti
conclusi dai consumatori, materia per la quali lart. 22 stabilisce delle competenza esclusive), la competenza del giudice straniero suscettibile di controllo alla luce delle norme del regolamento; anche in
questo caso comunque il giudice dello Stato richiesto pu pronunciarsi unicamente su espressa richiesta
della parte e nella sola fase dellopposizione.
Tali sezioni del regolamento vanno rispettate anche in relazione al riconoscimento ed eseguibilit di
sentenze emesse in Stati che non fanno parte della comunit; pertanto lart. 35.1 incide anche sul diritto
nazionale comune del singoli Stati membri.
In pratica il giudice italiano non potr dichiarare riconoscibile ed eseguibile in forza dellart. 64 della
nostra legge una sentenza peruviana resa in una controversia rispetto alla quale, secondo le sezioni 3, 4,
6 del regolamento, avrebbero avuto competenza esclusiva giudici di uno Stato membro.
E fatto salvo infine lart 72, relativo ai trattati stipulati prima del 1 Marzo 2002 con cui gli Stati membri si siano impegnati verso uno Stato non comunitario a riconoscere le sentenze emesse, sulla base di
una competenza esorbitante, contro un convenuto col domiciliato o abitualmente residente.
Se lo Stato richiesto ha concluso un trattato con uno Stato terzo, pu rifiutarsi di riconoscere una sentenza di un altro Stato membro se la competenza del giudice straniero sia fondata, in relazione al convenuto domiciliato nello Stato terzo, su una regola nazionale inclusa nellelenco dellAllegato I.
Vincolativit degli accertamenti di fatto compiuti dal giudice dorigine
In occasione del controllo circa la competenza del giudice a quo, il giudice dello Stato richiesto dovr
attenersi agli accertamenti di fatto compiuti allestero e dovr quindi limitarsi a verificare lapplicazione delle norme del regolamento ai fatti accertati (dovr verificare se la fattispecie rientri nelle nozioni
comunitarie di assicurazione, di contratto concluso da un consumatore ovvero nelle ipotesi di competenza esclusiva). Questo al fine di evitare il rischio che i giudici dello Stato richiesto si spingano fino a
riesaminare il merito, in violazione dellart. 36.
Al contrario le considerazioni di diritto del giudice straniero non sono vincolanti.
Il divieto del riesame del merito
Articolo 36: In nessun caso la decisione straniera pu formare oggetto di un riesame del merito
Il giudice dello Stato richiesto non pu valutare la fondatezza della sentenza estera e quindi sostituire la
propria volont a quella del collega straniero, neppure ove ritenga che un elemento di fatto o di diritto
sia stato mal giudicato. In altre parole vietato negare il riconoscimento a motivo di una divergenza
qualunque, di diritto o di fatto, tra le valutazioni sul merito della controversia compiute dal giudice
dorigine e le valutazioni che della medesima fattispecie avrebbe compiuto il giudice dello Stato richiesto, nellipotesi in cui fosse spettato al lui decidere il caso.
Irrilevante anche la eventuale difformit tra le norme di conflitto dello Stato dorigine e quelle dello
Stato richiesto e quindi che il giudice dorigine sia pervenuto alla propria decisione in base ad un diritto
materiale diverso da quello che avrebbe applicato il giudice richiesti se la causa avesse potute essere
davanti a lui.
Ci non significa che sia puramente formale il controllo delle condizioni di regolarit della sentenza
previste dagli art. 34 e 35; il giudice richiesto, limitatamente ai fini del controllo, ha un certo potere di
riesame del merito: in ordine allapplicabilit ratione materiae del regolamento e in ordine al controllo
sulla competenza dove deve verificare i criteri di competenza applicati e la qualificazione delloggetto
della controversia.
Il divieto ovviamente non opera in ordina allaccoglimento di istanze relative a circostanze successive
alla sentenza straniera e di domande nuove, addizionali a quella di riconoscimento o esecuzione.

Gli atti pubblici stranieri


Anche gli atti pubblici e le transazioni giudiziarie sono ammessi a godere del medesimo sistema agevolato di circolazione previsto per le decisioni giudiziarie.
Gli atti pubblici stranieri sono dichiarati esecutivi, su istanza di parte, secondo la procedura di esecuzione prevista dagli artt. 38 ss., sempre che abbiano efficacia esecutiva nello Stato membro dorigine e
presentino le condizioni di autenticit in esso previste.
Lautenticit deve essere attestata da una autorit pubblica o da qualsiasi altra autorit a ci autorizzata dallo Stato in cui si formato
latto; inoltre detto attestato attiene non solo alla autenticit della firma
ma anche alla effettiva consapevolezza delle parti circa il contenuto
dellatto, e alle altre circostanze in cui latto si formato.
La dichiarazione di esecutivit pu essere rifiutata o revocata solo se lesecuzione dellatto pubblico
manifestamente contraria allordine pubblico dello Stato membro richiesto; ovviamente anche qui necessarie verificare la regolarit e la completezza della documentazione allegata allistanza e lattinenza
delloggetto dellatto pubblico alla materia civile e commerciale.
Agli atti pubblici sono equiparate le convenzioni in materia di obbligazioni alimentari se conclude di
fronte ad autorit amministrative o da queste autenticate.
Alle condizioni appena illustrate sono dichiarate esecutive nello Stato richiesto anche le transazioni
concluse davanti ad un giudice straniero in corso di giudizio e d aventi efficacia esecutiva nello Stato
dorigine.
Il titolo esecutivo europeo per i crediti non contestati
Il regolamento 805/2004 che istituisce il titolo esecutivo europeo per i crediti non contestati fornisce al
creditore una alternativa alla richiesta di esecuzione secondo il procedimento previsto dal reg. 44/2001,
rappresentata dalla presentazione della domanda per ottenere la certificazione della decisione come titolo esecutivo europeo, operante in tutti gli Stati membri.
Articolo 1: Oggetto
Il presente regolamento istituisce un titolo esecutivo europeo per i crediti non contestati al fine di
consentire, grazie alla definizione di norme minime, la libera circolazione delle decisioni giudiziarie,
delle transazioni giudiziarie e degli atti pubblici in tutti gli Stati membri senza che siano necessari,
nello Stato membro dell'esecuzione, procedimenti intermedi per il riconoscimento e l'esecuzione
Il regolamento riguarda la materia civile e commerciale, con le stesse esclusioni previste dal regolamento 44/2001
Articolo 2: Campo d'applicazione
1. Il presente regolamento si applica in materia civile e commerciale, indipendentemente dalla natura
dell'organo giurisdizionale. Esso non concerne, in particolare, la materia fiscale, doganale o amministrativa o la responsabilit dello Stato per atti od omissioni nell'esercizio di pubblici poteri
(acta jure imperii).
2. Sono esclusi dal campo di applicazione del presente regolamento:
a) lo stato o la capacit delle persone fisiche, il regime patrimoniale fra coniugi, i testamenti e le
successioni;
b) i fallimenti, i concordati e le procedure affini;
c) la sicurezza sociale;
d) l'arbitrato.

La domanda va presentata dal creditore al giudice dorigine, il quale tenuto a verificare la sussistenza
di alcuni requisiti (art 6)
- la decisione deve essere esecutiva nello Stato membro in cui stata pronunciata
- la decisione non deve essere in contrasto con le norme del regolamento 44/2001 sulla competenza
giurisdizionale in materia di assicurazioni e sulle competenze esclusive
- devono essere rispettate alcune norme minime a garanzia dei diritti di difesa del debitore: in pratica
il debitore deve essere stato in qualche modo posto in grado di conoscere la natura e la consistenza
delle pretese del creditore, e dunque di difendersi
A questo procedimento si pu ricorrere solo quando il credito non contestato, cio quando il debitore:
lo ha espressamente riconosciuto con una dichiarazione o una transazione approvata dal giudice
o in una atto pubblico
non lo ha mai contestato nel corso del procedimento giudiziario, in accordo con le procedure
previste dalla normativa dello Stato dorigine
non comparso non si fatto rappresentare nel corso di una udienza relativa a un determinato
credito che pure era stato inizialmente contestato
Se certificata come titolo esecutivo europeo nello Stato dorigine, la decisione riconosciuta ed
eseguita negli altri Stati membri senza che sia necessaria una dichiarazione di esecutivit e senza
che sia possibile opporsi al suo riconoscimento (art 5).
Il procedimento di esecuzione disciplinato dalle norme nazionali dello Stato membro dellesecuzione;
il creditore deve fornire alle autorit competenti una copia della decisione e una copia del certificato di
titolo esecutivo europeo che presentino le condizioni di autenticit prescritte.
Opposizione allesecuzione

il debitore pu opporsi allesecuzione, la quale rifiutata solo se la


decisione straniera certificata come titolo esecutivo incompatibile
con una decisione anteriore pronunciata in uno Stato membro o in
Paese terzo, a condizione che:
- il debitore non abbia potuto far valere lincompatibilit nel procedimento svoltosi nello Stato dorigine
- la decisione anteriore riguardi lo stesso oggetto e le medesime parti
e sia stata pronunciata nello Stato membro dellesecuzione o soddisfi i requisiti previsti per il suo riconoscimento nello Stato stesso

Sono suscettibili di essere certificati come titolo esecutivo europeo anche le transazioni giudiziarie e gli
atti pubblici aventi ad oggetto crediti non contestati.

IL REGOLAMENTO 2201/2003 RELATIVO ALLA COMPETENZA, AL RICONOSCIMENTO E ALLESECUZIONE DELLE DECISIONI IN MATERIA MATRIMONIALE E
IN MATERIA DI RESPONSABILIT GENITORIALE
LA DISCIPLINA IN MATERIA MATRIMONIALE
Disciplina del riconoscimento
Il regime privilegiato di circolazione non riguarda tutte le decisioni in materia matrimoniale, ma soltanto quelle che, accogliendo la domanda proposta da uno dei coniugi o congiuntamente da entrambi, incidono negativamente sul vincolo, annullandolo o sciogliendolo ovvero pronunciando la separazione personale (restano comunque escluse le determinazioni concernenti questioni patrimoniali).
Art 2, punto 4: "decisione": una decisione di divorzio, separazione personale dei coniugi o annullamento del matrimonio emessa dal giudice di uno Stato membro, nonch una decisione relativa alla responsabilit genitoriale, a prescindere dalla denominazione usata per la decisione, quale ad esempio
decreto, sentenza o ordinanza.
Il regime di circolazione prescinde dalla circostanza che la competenza giurisdizionale del giudice che
ha emesso la decisione fosse o non fosse fondata sui titoli previsti dal regolamento medesimo, ed assicurato anche alle decisioni assunte sulla base delle competenze nazionali residue.
Articolo 21: Riconoscimento delle decisioni
1. Le decisioni pronunciate in uno Stato membro sono riconosciute negli altri Stati membri senza che
sia necessario il ricorso ad alcun procedimento.
2. In particolare, e fatto salvo il paragrafo 3, non necessario alcun procedimento per l'aggiornamento delle iscrizioni nello stato civile di uno Stato membro a seguito di una decisione di divorzio,
separazione personale dei coniugi o annullamento del matrimonio pronunciata in un altro Stato
membro, contro la quale non sia pi possibile proporre impugnazione secondo la legge di detto
Stato membro.
3. Fatta salva la sezione 4 del presente capo, ogni parte interessata pu far dichiarare, secondo il
procedimento di cui alla sezione 2, che la decisione deve essere o non pu essere riconosciuta.La
competenza territoriale degli organi giurisdizionali indicati nell'elenco, comunicato da ciascuno
Stato membro alla Commissione conformemente all'articolo 68, determinata dal diritto interno
dello Stato membro nel quale proposta l'istanza di riconoscimento o di non riconoscimento.
4. Se il riconoscimento di una decisione richiesto in via incidentale dinanzi ad una autorit giurisdizionale di uno Stato membro, questa pu decidere al riguardo.
Secondo lart. 21.2 spetta allufficiale di stato civile al quale la sentenza di annullamento o scioglimento del matrimonio presentata, accertare che ricorre o meno uno dei motivi di diniego del riconoscimento stabiliti dallart. 22.
Ovviamente la decisione dellufficiale di stato civile non insindacabile: lart. 21.3 stabilisce infatti
che ogni parte interessata pu far dichiarare, secondo il procedimento di cui alla sezione 2 (che disciplina lesecuzione delle decisioni in materia di responsabilit genitoriale) che la decisione deve essere o
non pu essere riconosciuta
quindi per le decisioni che riguardano il vincolo matrimoniale la
necessit di intervento del giudice sorge solo quando il riconoscimento
oggetto di contestazione. Linteressato pu chiedere sia un accertamento positivo (lufficiale sar obbligato ad iscrivere la decisione che
ha rifiutato di iscrivere) sia un accertamento negativo (lufficiale sar
obbligato a ripristinare il registro)
Lespressione fatto salvo il paragrafo 3 comporta anche la possibilit che prima ancora che la decisione straniera sia sottoposta allufficiale di stato civile, uno degli interessati chieda al giudice di dichiarare che essa deve essere ovvero non pu essere riconosciuta.

Procedura che ogni parte interessata pu attivare in caso di contestazione


Lart. 21.3 rimanda alle regole che riguardano le modalit da seguire ai fini dellesecuzione delle decisioni relative alla responsabilit genitoriale.
Competenza territoriale: per le contestazioni riguardanti il riconoscimento di decisioni matrimoniale la
competenza territoriale degli organi giurisdizionali determinata dal diritto interno dello Stato membro nel quale proposta listanza di riconoscimento o di
non riconoscimento.
Assume quindi rilevo lart. 67.1 della legge 218/1995 che per lattuazione delle
decisioni di separazione, divorzio e annullamento del matrimonio conferisce
competenza alla Corte dAppello nel cui distretto si trova lufficio di Stato civile dei cui registri la decisione straniera comporta laggiornamento.
Significato dellespressione ogni parte interessata:
essa va riferita ai portatori di entrambi i contrapposti interessi, cio tanto al coniuge che vuole il
riconoscimenti, quando al coniuge che contesta il riconoscimento
deve essere letta alla luce della lex fori, nel senso che la legittimazione ad attivare il procedimento va riconosciuta anche al P.M. o a una autorit analoga se cosi prevede il diritto dello Stato
nel cui ambito si pone il problema del riconoscimento
essa va intesa in senso lato, in modo da ricomprendervi anche gli eredi; infatti lart 21. 4 stabili sce che se il riconoscimento richiesto in via incidentale, competente il giudice principale; poste
che le cause nel corso delle quali pi frequentemente si discute al titolo pregiudiziale e in via inci dentale della validit o dello scioglimento di un matrimonio sono indubbiamente appunto quelle
ereditaria, nelle quali proprio gli eredi sono interessati al riconoscimento o al mancato riconoscimento di una sentenza stranieri, una lettura restrittiva dellespressione sembra illogica.
I motivi del rifiuto del riconoscimento
I motivi del rifiuto del riconoscimento sono elencati negli articoli 22 e 23 distintamente per le decisioni
matrimoniali e per le decisioni concernenti la responsabilit genitoriale.
Si tratta di elenchi tassativi, nel senso che:
oltre ai motivi indicati in dette norme non possibile farne valere altri
non possibile prescinderne: il regime privilegiato di circolazione delle decisioni ha carattere
assoluto, cio agli interessati non consentito optare per il regime previsto da trattati internazionali
o dal diritto comune
La presenza di uno dei motivi di diniego del riconoscimento rende legittimo che ci si rifiuti di conformare il proprio comportamento ad una decisione assunta in un altro Stato membro; la sussistenza di
esso deve poi essere verificata dufficio dal giudice qualora adito da chi ha interesse a fare accertare la
riconoscibilit o la non riconoscibilit della decisione ovvero da chi ha interesse alla sua esecuzione se
si tratta di una decisione relativa alla responsabilit genitoriale (occorre una richiesta di parte solo per
uno dei motivi per i quali pu essere negato il riconoscimento delle decisioni relative alla responsabilit
genitoriale art. 23, lett. d).
Usando una formulazione al negativo, piuttosto che porre delle condizioni che la decisione straniera
deve soddisfare ai fini del riconoscimento, il regolamento vuole indicare che la presunzione appunto
nel senso de riconoscimento.
Anche la Corte di Giustizia sostiene che larticolo deve essere interpretato restrittivamente in quanto
costituisce un ostacolo alla realizzazione di uno degli obbiettivi fondamentali della Convezione di Bruxelles (ora regolamento)

Articolo 22: Motivi di non riconoscimento delle decisioni di divorzio, separazione personale o annullamento del matrimonio
La decisione di divorzio, separazione personale o annullamento del matrimonio non riconosciuta nei
casi seguenti:
a) se il riconoscimento manifestamente contrario all'ordine pubblico dello Stato membro richiesto;
b) quando resa in contumacia, ovvero la domanda giudiziale o un atto equivalente non stato notificato o comunicato al convenuto contumace in tempo utile e in modo tale da poter presentare le
proprie difese, salvo che sia stato accertato che il convenuto ha accettato inequivocabilmente la
decisione;
c) se la decisione incompatibile con una decisione resa in un procedimento tra le medesime parti
nello Stato membro richiesto; o
d) se la decisione incompatibile con una decisione anteriore avente le stesse parti, resa in un altro
Stato membro o in un paese terzo, purch la decisione anteriore soddisfi le condizioni prescritte
per il riconoscimento nello Stato membro richiesto.
Riguardi al limite dellordine pubblico, la valutazione riguarda non la decisione straniera in s e tanto
meno il diritto materiale su cui si fonda, ma il suo riconoscimento; lavverbio manifestamente viole indicare che il ricorso al limite dellordine pubblico deve essere eccezionale e venire adeguatamente motivato
Non si pu invocare leccezione di ordine pubblico:
- per il fatto di un difetto della competenza del giudice dorigine; infatti al giudice del riconoscimento
vietato di sottoporre a controllo la competenza giurisdizionale dello Stato membro dorigine (art
24 Divieto di riesame della competenza giurisdizionale dell'autorit giurisdizionale d'origine: Non
si pu procedere al riesame della competenza giurisdizionale del giudice dello Stato membro d'origine. Il criterio dell'ordine pubblico di cui agli articoli 22, lettera a), e 23, lettera a), non pu essere
applicato alle norme sulla competenza di cui agli articoli da 3 a 14)
per il solo fatto che la legge dello Stato membro richiesto sia diversa (art 25 Divergenze fra le
leggi: Il riconoscimento di una decisione non pu essere negato perch la legge dello Stato membro richiesto non prevede per i medesimi fatti il divorzio, la separazione personale o l'annullamento
del matrimonio)
per il fatto che la sentenza straniera sia stata emessa sulla base di un diritto materiale diverso da
quello che avrebbe applicato il giudice dello Stato richiesto se la domanda fosse stata a lui sottoposta; infatti lart 26 pone il divieto del riesame del merito
Per quanto concerne il secondo punto, che riguarda le decisione prese in contumacia, lonere di provare il mancato rispetto del proprio diritto a difendersi in giudizio grava sulla parte che contesta la riconoscibilit della decisione emessa nel procedimento in cui rimasta contumace. Si potr tuttavia riconoscere la decisione se laltra parte riesce a provare che, nonostante la irregolarit del procedimento, il
convenuto ha accettato inequivocabilmente la decisione (ex il contumace ha contratto un nuovo matrimonio dopo la sentenza estera che ha annullato o sciolto quello precedente).
Il riconoscimento pu poi essere negato se la decisione estera risulta incompatibile con una decisione resa in un procedimento tra le medesime parti nello Stato membro richiesto.
Il regolamento quindi rispetta la coerenza dellordinamento dello Stato richiesto, senza dare rilievo alla
priorit nel tempo delluna o dellaltra decisione.
Il riconoscimento pu infine essere negato se la decisione resa in uno Stato membro risulta incompatibile con una decisione anteriore tra le medesime parti, resa in un altro Stato membro o in un
paese terzo, purch la decisone anteriore soddisfi le condizioni prescritte per il riconoscimento nello
Stato membro richiesto (a differenza che nel regolamento 44/2001 non richiesta identit di titolo e di
oggetto).
Qui entra in gioco il fattore tempo: non si pu procedere al riconoscimento solo se la sentenza resa in
un altro Stato, comunitario o non comunitario, anteriore a quella del cui riconoscimento si discute.

Tempi e modi dellintervento del giudice


Lintervento del giudice sollecitato dallinteressato con unistanza alla quale devono essere allegati:
- un certificato contenente indicazioni sintetiche, rilasciato dalle autorit dello Stato in cui la decisione
stata resa
- una copia della decisione che presenti tutte le condizioni di autenticit
Se si tratta di decisione contumaciale, la parte che ne chiede il riconoscimento o l'esecuzione deve inoltre produrre:
- l'originale o una copia autenticata del documento comprovante che la domanda giudiziale o l'atto
equivalente stato notificato o comunicato al contumace; o
- un documento comprovante che il convenuto ha inequivocabilmente accettato la decisione.
Se i documenti non vengono prodotti il giudice pu fissare un termine per la loro presentazione o accettare documenti equivalenti e pu anche, qualora ritenga di essere informato a sufficienza, dispensare
dalla produzione.
Quanto alla traduzione della decisione e degli altri documenti, essa necessaria solo se il giudice la richiede.
Il giudice decide sullistanza sena indugi e senza che la parte controinteressata possa presentare
osservazioni; se contro il provvedimento straniero pende unimpugnazione ordinaria, il giudice ha il
potere di ritardare la propria decisone sospendendo il procedimento.
Se la decisione articolata in pi capi (in quanto riguarda distinte domande e distinte materie), il provvedimento che ne dichiara o rifiuta il riconoscimento pu essere anche parziale, cio riguardare
solo uno o alcuni capi; la limitazione pu essere stabilita di propria iniziativa dal giudice del riconoscimento, ma pu anche riflettere una corrispondente limitazione presente nellistanza che ha avviato il
procedimento, come pure pu essere la conseguenza della dialettica processuale della fase di opposizione.
La pronuncia del giudice sullistanza di riconoscimento senza indugio comunicata alla parte che si era
rivolta al giudice, a cura del cancelliere, secondo le modalit previste dalla legge dello Stato membro
richiesto.
La fase in contraddittorio dellopposizione (art. 33)
Dopo che la decisione del giudice stata comunicata alla parte che ne aveva sollecitato lintervento pu
aprirsi la fase in contraddittorio del procedimento: ciascuna della parti pu proporre opposizione
contro la decisione resa sullistanza intesa ad ottenere una dichiarazione secondo cui un provvedimento straniero di divorzio, separazione personale o annullamento deve essere ovvero non pu
essere riconosciuto. Il ricorso esaminato secondo le norme sul procedimento in contraddittorio, quindi gli Stati devono utilizzare una delle procedura previste dal proprio diritto che sia atta ad assicurare
che ogni interessato possa dialetticamente fare valere dinanzi al giudice la propria posizione
Tempi dellopposizione:
- se il giudice ha accolto anche solo parzialmente listanza e lopposizione proposta dal controinteressato, questi deve presentare il ricorso entro un mese dalla notificazione del provvedimento oggetto
dellopposizione (entro due mesi se ha la residenza abituale in uno Stato membro diverso)
- se il giudice ha respinto anche solo parzialmente listanza e ad attivarsi la parte che aveva dato avvio alla prima fase del procedimento, non previsto nessuno termine
La pronuncia con la quale si conclude la fase eventuale di opposizione soggetta unicamente ai mezzi
di impugnazione previsti nellelenco comunicato da ciascuno Stato alla Commissione in base al art. 68.
Il giudice dellopposizione pu, su istanza di, sospendere il procedimento se la decisione stata impugnata nello Stato membro d'origine con un mezzo ordinario o se il termine per proporre l'impugnazione
non ancora scaduto. In quest'ultimo caso l'autorit giurisdizionale pu fissare un termine per proporre
tale impugnazione (art 35).

DISCIPLINA IN MATERIA DI RESPONSABILIT GENITORIALE


Riconoscimento ed esecuzione delle decisioni
Anche per le decisioni relative allesercizio della responsabilit genitoriale vale il principio che essere
devono essere riconosciute senza che sia necessario il ricorso ad alcun procedimento; sussiste inoltre
anche qui la possibilit per ogni parte interessata di richiedere al giudice di uno Stato membro di dichiarare che una decisione adottata in un altro Stato membro deve o non pu essere riconosciuta; la
procedura da seguire a tal fine quella che il regolamento stesso prevede in relazione alla dichiarazione
di esecutivit delle decisioni medesime.
Competenza territoriale

a differenza del procedimento di riconoscimento delle decisioni in materia matrimoniale, la determinazione della competenza territoriale non
rimessa alla lex fori, ma:
- fatta dipendere dalla residenza abituale della parte contro cui richiesta lesecuzione oppure dalla residenza abituale del minore cui
listanza si riferisce
- determinata dal luogo di esecuzione nel caso in cui n il genitore
contro il quale chiesta lesecuzione n il minore abbiano residenza
abituale nello Stato membro in cui occorre provvedere allesecuzione

Il procedimento inizia con listanza dellinteressato (al giudice indicato nellelenco fornito alla Commissione da ciascuno Stato membro in base allart 68) a cui vanno allegati:
- un certificato contenente indicazioni sintetiche, rilasciato dalle autorit dello Stato in cui la decisione
stata resa
- una copia della decisione che presenti tutte le condizioni di autenticit
Per talune decisioni in materia di diritto della difesa e talune decisioni che prescrivono il ritorno del minore (art. 40-45) viene abolito lexequatur nello Stato membro dellesecuzione quando la decisione
stata oggetto di certificazione, su istanza di un titolare del diritto di visita. Tale certificato per pu essere rilasciato solo se la decisione stata resa nel pieno rispetto del diritto di difesa del convenuto contumace e del diritto di tutte le parti di essere ascoltate.
I motivi del rifiuto del riconoscimento e dellesecuzione
Articolo 23: Motivi di non riconoscimento delle decisioni relative alla responsabilit genitoriale
Le decisioni relative alla responsabilit genitoriale non sono riconosciute nei casi seguenti:
a) se, tenuto conto dell'interesse superiore del minore, il riconoscimento manifestamente contrario
all'ordine pubblico dello Stato membro richiesto;
b) se, salvo i casi d'urgenza, la decisione stata resa senza che il minore abbia avuto la possibilit di
essere ascoltato, in violazione dei principi fondamentali di procedura dello Stato membro richiesto;
c) quando resa in contumacia, ovvero la domanda giudiziale o un atto equivalente non stato notificato o comunicato al convenuto contumace in tempo utile e in modo tale da poter presentare le
proprie difese, salvo che sia stato accertato che il convenuto ha accettato inequivocabilmente la
decisione;
d) su richiesta di colui che ritiene che la decisione sia lesiva della propria responsabilit genitoriale,
se stata emessa senza dargli la possibilit di essere ascoltato;
e) se la decisione incompatibile con una decisione successiva sulla responsabilit genitoriale emessa nello Stato membro richiesto;
f) se la decisione incompatibile con una decisione successiva sulla responsabilit genitoriale emessa in un altro Stato membro o nel paese terzo in cui il minore risieda, la quale soddisfi le condizioni prescritte per il riconoscimento nello Stato membro richiesto; o
g) se la procedura prevista dall'articolo 56 non stata rispettata.

Ai fini del rifiuto in base al limite dellordine pubblico non sufficiente che il riconoscimento comporti
effetti manifestamente contrari ai principi fondamentali dello Stato richiesto, in quanto il giudice dello
Stato richiesto deve anche operare una valutazione che tenga conto dellinteresse superiore del figlio.
Si consente allo Stato membro richiesto di negare il riconoscimento quando la decisione stata adottata
senza che il minore abbia avuto la possibilit di essere ascoltato, ma solo quando lo Stato richiesto a
sua volta questa esigenza e n ha fatto uno dei principi fondamentali di procedura.
Quello contemplato nella lettera d) lunico motivo di diniego per il quale si indica come necessaria la
richiesta dellinteressato; esso potr quindi essere fatto valere solo nella fase di opposizione alla decisione di esecuzione disciplinata dallart 33.
Se il giudice ritiene che avvero non sia stata data alla parte in questione la possibilit di venire ascoltata, egli tenuto a dichiarare non riconoscibile o non eseguibile la decisone estera, ma senza poter in alcun modo verificare se essa sia davvero lesiva della responsabilit genitoriale della parte in questione (
infatti esclusa in modo assoluto ogni possibilit di riesame del merito della decisione straniera art. 31.3)

LA LEGGE ITALIANA
Distinte disposizioni della nostra legge riguardano le sentenza e i provvedimenti di volontaria giurisdizione stranieri, nonch gli atti pubblici ricevuti allestero
Provvedimenti stranieri = provvedimento che proviene da una autorit giudiziaria non italiana o da un
organo comune a due o pi Stati stranieri, pronunciato fuori dal territorio della repubblica, oppure nel territorio italiano se emanato da autorit straniere in
materia loro riservate o consentite dalle convenzioni o consuetudini internazionali (essenzialmente sono quelli emanati da autorit consolari in materia
di giurisdizione volontaria)
Sentenza = atto che ha deciso un processo, il quale, per il suo contenuto, se si fose svolto in Italia, si sarebbe concluso appunto con una sentenza. Pi in generale si considera sentenza il provvedimento straniero che ha per effetto laccertamento, la costituzione, la modificazione o
lestinzione di un diritto soggettivo, di una capacit o di una situazione personale.
Si devono inoltre assoggettare alle norme che disciplinano il riconoscimento e lattuazione
in Italia delle sentenze straniere anche le decisioni amministrative o comunque rese da una
pubblica autorit, non identificabile con quella giudiziaria, in materie che in Italia sono
trattate dal giudice e decise con sentenza.
Sul modello della Convenzione di Bruxelles, presente la distinzione tra riconoscimento ed esecuzione
coattiva delle sentenze straniere: solo per questultima sempre richiesto lintervento dellautorit giudiziaria italiana, mentre ai fini del riconoscimento esso non necessario se non in caso di contestazione.
Condizioni di riconoscimento e dellesecuzione
Art. 64: Riconoscimento di sentenze straniere
La sentenza straniera riconosciuta in Italia senza che sia necessario il ricorso ad alcun procedimento quando:
a) il giudice che l'ha pronunciata poteva conoscere della causa secondo i principi sulla competenza
giurisdizionale propri dell'ordinamento italiano;
b) l'atto introduttivo del giudizio stato portato a conoscenza del convenuto in conformit a quanto
previsto dalla legge del luogo dove si svolto il processo e non sono stati violati i diritti essenziali
della difesa;
c) le parti si sono costituite in giudizio secondo la legge del luogo dove si svolto il processo o la
contumacia stata dichiarata in conformit a tale legge;
d) essa passata in giudicato secondo la legge del luogo in cui stata pronunziata;
e) essa non contraria ad altra sentenza pronunziata da un giudice italiano passata in giudicato;
f) non pende un processo davanti a un giudice italiano per il medesimo oggetto e fra le stesse parti,
che abbia avuto inizio prima del processo straniero;
g) le sue disposizioni non producono effetti contrari all'ordine pubblico.
La lettera a) si riferisce alle ipotesi di foro esorbitatane, cio alle ipotesi in cui lordinamento italiano
considera il criterio di collegamento usato per affermare la competenza del giudice straniero blando,
leggero, insufficiente e quindi non riconosciuto dal nostro sistema (la sentenza non sar quindi riconoscibile in questi casi).
Poich la limitazione ai diritti disponibili per la deroga alla giurisdizione italiana (art 4.2) non prevista
per laccettazione della stessa (art. 4.1), la circostanza che il convenuto compaia nel processo senza eccepire il difetto di giurisdizione nel primo atto difensivo di per se e senza limitazione ai diritti disponibili fonda la giurisdizione del giudice italiano e anche quella del giudice straniero, ai sensi del 64 lett a)

Il riconoscimento di sentenze e atti stranieri sulla base delle norme di conflitto


Art. 65: Riconoscimento di provvedimenti stranieri
Hanno effetto in Italia i provvedimenti stranieri relativi alla capacit delle persone nonch all'esistenza di rapporti di famiglia o di diritti della personalit quando essi sono stati pronunciati dalle autorit
dello Stato la cui legge richiamata dalle norme della presente legge o producono effetti nell'ordinamento di quello Stato, anche se pronunciati da autorit di altro Stato, purch non siano contrari
all'ordine pubblico e siano stati rispettati i diritti essenziali della difesa.
Questo articolo stabilisce che le sentenze in materia di capacit delle persone, di rapporti di famiglia e
di diritti della personalit sono riconosciute automaticamente, in virt del richiamo operato dalle nostre
norme di conflitto allordinamento nel quale dette sentenze sono di per s produttive di effetti:
per essere state emanate dai giudici di quellordinamento o
per essere ivi riconosciute ove emanate dai giudici di uno Stato terzo
Il riconoscimento subordinato a sole due condizioni: nel procedimento straniero devono essere stati
rispettati i diritti essenziali della difesa e dalla sentenza straniera non devono conseguire nel nostro ordinamento effetti contrastanti con i suoi principi fondamentali (limite dellordine pubblico)
La corte dAppello di Milano ha erroneamente affermato che la disciplina prevista da questo articolo configura
una deroga ratione materiae rispetto a quella dellarticolo precedente; non si potrebbe quindi ricorrere allarticolo
64 nelle materia contemplate dallart, 65. Di conseguenza, poich loperativit dellart. 65 p circoscritta ai provvedimento adottati nello Stato la cui legge richiamata dalle norme della legge 218/1995, si dovrebbe e escludere la riconoscibilit dei divorzi esteri fra italiani.
In realt lart. 65 mira a configurare un percorso ulteriormente semplificato rispetto allart 64 prevalentemente
con riferimento a situazioni quasi totalmente interne ad un ordinamento straniero (ex divorzio tra due cittadini
svizzeri pronunciato in Svizzera, anche se il loro matrimonio fosse stato celebrato in Italia)

Art. 66: Riconoscimento di provvedimenti stranieri di giurisdizione volontaria


I provvedimenti stranieri di volontaria giurisdizione sono riconosciuti senza che sia necessario il ricorso ad alcun procedimento, sempre che siano rispettate le condizioni di cui all'art. 65, in quanto applicabili, quando sono pronunziati dalle autorit dello Stato la cui legge richiamata dalle disposizioni della presente legge, o producono effetti nell'ordinamento di quello Stato ancorch emanati da autorit di altro Stato, ovvero sono pronunciati da un'autorit che sia competente in base a criteri corrispondenti a quelli propri dell'ordinamento italiano.
Lo stesso percorso ulteriormente semplificato opera nei confronti dei provvedimenti di volontaria giurisdizione emanati dalle autorit della Stato il cui diritto richiamato dalle nostre norme di conflitto o comunque produttivi di effetti in tale Stato, nonch per i provvedimenti adottati dalle autorit di uno Stato
che si attribuisca giurisdizione sulla base di titoli corrispondenti a quelli utilizzati dal nostro ordinamento (cio il giudice che ha adottato il provvedimento di giurisdizione volontaria ha competenza internazionale)
Procedimento da seguire in caso di contestazione circa la riconoscibilit della sentenza straniera e
per ottenere lapposizione della formula esecutiva
Il riconoscimento di sentenza e provvedimenti di volontaria giurisdizione ha luogo senza che sia necessario il ricorso al alcun procedimento; solo per il caso di mancata ottemperanza o di contestazione del
riconoscimento della sentenza straniera o del provvedimento straniero di volontaria giurisdizione lart.
67 configura unazione di accertamento che pu essere tanto positiva quanto negativa.
Lintervento della autorit giudiziaria invece sempre necessario quando si tratta di procedere allesecuzione forzata della sentenza o del provvedimento di volontaria giurisdizione straniero

Art. 67: Attuazione di sentenze e provvedimenti stranieri di giurisdizione volontaria e contestazione del riconoscimento
1. In caso di mancata ottemperanza o di contestazione del riconoscimento della sentenza straniera o
del provvedimento straniero di volontaria giurisdizione, ovvero quando sia necessario procedere ad
esecuzione forzata, chiunque vi abbia interesse pu chiedere alla Corte d'Appello del luogo di attuazione l'accertamento dei requisiti del riconoscimento.
2. La sentenza straniera o il provvedimento straniero di volontaria giurisdizione, unitamente al provvedimento che accoglie la domanda di cui al comma 1, costituiscono titolo per l'attuazione e l'esecuzione forzata.
3. Se la contestazione ha luogo nel corso di un processo, il giudice adito pronuncia con efficacia limitata al giudizio.
Le modalit del procedimento che viene avviato con la domanda prevista dallart. 67.1 non sono disciplinate e quindi si ritiene che per essere ci si debba rifare al codice di procedura civile:
alle norme che disciplinano il procedimento di cognizione se si tratta di una sentenza straniera
alle norme che disciplinano i procedimenti speciali in materia di famiglia e di stato delle persone se si tratta di un provvedimento di volontaria giurisdizione in questa materia
Quanto al rito, la giurisprudenza ritiene che debba essere seguito il rito ordinario
Lespressione chiunque vi abbia interesse comprende:
la persona per la quale deriverebbero effetti favorevoli
le persona per la quale deriverebbero effetti sfavorevoli
i successori dei soggetti che hanno partecipato al giudizio estero
Se occorre dare seguito alla decisione straniera mediante trascrizione o iscrizione in pubblici uffici
necessario o no utilizzare il meccanismo dellart 67 e quindi ricorrere allautorit giudiziaria?
Il provvedimento straniero viene direttamente presentato, per essere trascritto, iscritto o annotato nei registri, allufficiale di stato civile il quale:
se ritiene che sussistono i requisito degli art. 64, 65 e 66 provvede di conseguenza
se ritiene che il provvedimento manca dei requisiti ai fini del riconoscimento ovvero nutre ragionevolmente dei dubbi in ordine alla sussistenza degli stessi, rimette la questione al Prefetto al
quale compete la vigilanza sulla tenuta dei registri di stato civile
Il prefetto a sua volta:
se ritiene che sussistono le condizioni invita lufficiale di stato civile a procedere alla trascrizione, iscrizione o annotazione richiesta
se ritiene che non sussistono i requisiti invita lufficiale di stato civile a comunicare al richiedente che mancano i requisiti necessari ai fini del riconoscimento
Ed a questo punto che il richiedente pu e deve rivolgersi alla Corte dAppello affinch sia lautorit
giudiziaria a pronunciarsi in ordine alla riconoscibilit
Contestazione in un giudizio pendente (art. 67.3)
Se la riconoscibilit di un provvedimento straniero contestata in un processo nel quale quel provvedimento sia fatto valere in vista delle conseguenza che ne derivano sulla questione oggetto della domanda
principale, in deroga allart. 67.1 competente il giudice davanti al quale in corso il processo, al cui
ambito tralaltro restano circoscritte le conseguenze della decisione sulla contestazione.
Essendo il riconoscimento delle decisioni straniere in principio automatico, a sollevare la questione circa la riconoscibilit, ponendola come questione preliminare rispetto alla domanda principale, non potr
essere che aperte che tende a escludere la riconoscibilit stessa.

Atti pubblici stranieri


Art. 68: Attuazione ed esecuzione di atti pubblici ricevuti all'estero
Le norme di cui all'art. 67 si applicano anche rispetto all'attuazione e all'esecuzione forzata in Italia di
atti pubblici ricevuti in uno Stato estero e ivi muniti di forza esecutiva.
Questo articolo disciplina lattuazione e lefficacia esecutiva in Italia degli atti pubblici ricevuti da pubblici ufficiali di uno Stato estero.
La nozione di atto pubblica si qualifica in base alla lex fori, e quindi in generale da considerarsi atto
pubblico latto che risponde ai requisiti previsti dallart. 2699 cod. civ., ovvero il documento redatto,
con le formalit richieste, da un notaio o d un altro pubblico ufficiale autorizzato ad attribuirgli pubblica fede nel luogo in cui si formato.
Sar invece sulla base della legge dello Stato in cui latto ricevuto che si dovr valutare la qualit di
pubblico ufficiale del soggetto che ha ricevuto detto atto.
Anche per questi atti la regola base quella del riconoscimento automatico, mentre solo in caso di
mancata ottemperanza o di contestazione la parte interessata deve seguire la procedura dellart. 67, che
altres necessaria ai fini dellesecuzione forzata.
In questa sede dei requisiti previsti dallart. 64 vale solo quello relativo al limite dellordine pubblico
(ex non trascrivibile il matrimonio calibrato allestero tra omosessuali, di cui uno italiano).

LE NORME DI DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO


Coordinamento, armonia delle soluzioni e armonia interna
Le norme di diritto processuale civile internazionale hanno diverse funzioni:
delimitare la giurisdizione
definire i casi nei quali e le procedura secondo cui sentenze e atti stranieri sono suscettibili di
produrre effetti nel nostro ordinamento
porre i criteri per lindividuazione del diritto applicabile da parte del giudice italiano
Riguardo allultima funzione, ci possono essere due soluzione estreme:
a) porre direttamente apposite norme di diritto materiale idonee a regolare le fattispecie con elementi di internazionalit in modo diverso dalle fattispecie esclusivamente interne
b) ignorare la transnazionalit e prevedere che il giudice applichi sempre e soltanto il diritto materiale del foro
Ma queste due soluzioni estreme non sono integralmente seguite e vengono solo raramente utilizzate:
di regola gli ordinamenti statali fanno spazio a valori giuridici stranieri.
Per operare questa apertura e il necessario coordinamento con il proprio ordinamento, il legislatore impiega una pluralit di metodi:
localizzazione della fattispecie da regolare allinterno di un dato stato, in base a connessioni di
tipo spaziale: questo metodo avviene per mezzo di norme che, con riguardo a date categorie di situazioni giuridiche, di diritti soggettivi, di rapporti, di fatti o di atti si servono di un criterio di collegamento per designare la legge applicabile, cio si servono di una circostanza inerente alla fattispecie da regolare idonea a dimostrare una connessione con lordinamento giuridico di un dato stato,
verso il quale il giudice italiano viene indirizzato perch ne desuma la norma idonea a regolare il
caso sottopostogli (vedi ad esempio lart. 29.1 e lart. 51.1)
principio di prossimit, per arrivare a riferire allordinamento richiamato dalla norma di conflitto la disciplina di situazioni giuridiche di carattere permanente, al fine di evitare la creazione di situazioni giuridiche esistenti in un ordinamento e non invece in un altro, nel quale pure sono destinate a svolgersi e localizzarsi (vedi art. 65 legge 218/1995)
metodo delle considerazioni materiali: per la regolazione delle singole fattispecie si valutano gli
interessi in causa in vista di considerazioni e finalit di indole concreta, materiale appunto, in modo
che risulti applicabile quel diritto che assicura il risultato preferito dal legislatore (vedi norme di applicazione necessaria e norme che usano pi criteri di collegamento in concorso alternativo tra loro)
La scelta del metodo e delle soluzioni specifiche ai fini del coordinamento risente non solo della prospettiva particolare del singolo ordinamento ma anche della particolare ottica, delle conoscenze, della
formazione e delle convinzioni scientifiche di chi opera modo legislatoris. Per contro anche vero che
lelevato numero di convenzioni internazionali di d.i.pr., leffetto trascinante che hanno sulle legislazioni nazionali e il fatto che la tendenza alluniformit internazionale delle soluzioni sia propugnata dalla
dottrina finiscono per riflettersi nel modo di essere delle singole legislazioni positive.
Ma anche se la ricerca delluniformit internazionale delle soluzioni uno dei valori in gioco, non
corretta la sua mitizzazione, lassolutizzazione, fino a vedere in essa lunico fine delle norme di d.i.pr. e
quindi lobbiettivo del legislatore e del giudice nazionale; ci sono altri valori specifici di d.i.pr. che si
collocano con almeno pari dignit:
coerenza e armonia interna del proprio ordinamento: accanto a regole che tendono a realizzare
lapertura dellordinamento verso lesterno ve ne sono altre che dirette invece per ostacolare il coordinamento e lapertura verso lesterno (eccezione di ordine pubblico)
prevedibilit delle soluzioni e quindi certezza del diritto
linearit e quindi semplicit delle soluzioni

Oggetto e funzione delle norme di conflitto


Ci sono diverse opinioni riguardo alla funzione delle norme di conflitto:
funzione unilaterale introversa: la funzione delle norme di conflitto solo quella di delimitare
lambito di applicazione della lex fori, cio di indicare al giudice se pu o non pu applicare il diritto materiale de foro, senza direttamente orientarlo verso lapplicazione delluno piuttosto che
dellaltro diritto straniero
funzione unilaterale estroversa: la funzione delle norme di conflitto solo quella di rendere applicabile il diritto straniero quando il collegamento assunto come rilevante dalla norma di conflitto
non conduce verso il nostro ordinamento
funzione bilaterale: le norme di conflitto rendono applicabile di volta in volta il diritto materiale
italiano, cio la lex fori, o il diritto straniero. Questa soluzione quella preferibile anche perch trova riscontro nella formulazione delle nostre norme di conflitto (non mancano comunque eccezioni,
cio norme formulate in modo da disporre unicamente lapplicazione del diritto italiano
Per quanto riguarda loggetto, le norme di conflitto intervengono solo in ordine a situazioni e rapporti
che presentano connotati di internazionalit. Esse guidano il giudice nella scelta del diritto da applicare
per decidere di situazioni e rapporti che hanno contatti sia con il nostro ordinamento sia con uno o pi
ordinamenti stranieri, cio sono collegati con un ordinamenti straniero da almeno uno degli elementi
assunti come criterio di collegamento da una qualsiasi delle nostre norme di conflitto.
Applicabilit dufficio delle norme di conflitto

Potrebbero piacerti anche