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PRIVATO E PROCESSUALE
Con lespressione diritto internazionale privato ci si riferisce in senso lato allinsieme delle norme che
ciascuno Stato si d per disciplinare situazioni e rapporti che, in ogni settore del proprio ordinamento,
non sono totalmente interni allordinamento medesimo, nel senso che presentano qualche carattere di
estraneit allordinamento statale in questione ovvero presentano connotati di internazionalit o transnazionalit.
Le norme di d.i.pr. fanno dunque parte dellordinamento giuridico del singolo Stato e attengono ai vari
rami del diritto, tra cui naturalmente il diritto privato; cos si parla di diritto internazionale privato con
riferimento ai profili sia processuali che sostanziali dei rapporti privatistici, ed a questi ultimi che
lespressione si riferisce nella sua accezione pi propria a ristretta.
Il problema centrale della materia la coesistenza di distinti e diversi sistemi normativi che aspirano o
tacitamente si candidano a regolare ciascuno a modo suo un medesimo rapporto o situazione giuridica.
Per designare le norma destinate a guidare il giudice nella individuazione del diritto applicabile si parla
di norme di scelta, di norma di conflitto o di collisione; la norma di conflitto richiama un ordinamento
nel suo complesso e la individuazione, allinterno dellordinamento richiamato, della norma di legge in
concreto applicabile non direttamente operata dalla norma di conflitto ma ha luogo sulla base delle
norme dello stesso ordinamento richiamato che definiscono la gerarchia delle fonti normative, i canoni
ermeneutica e le regole circa la successione delle norme nel tempo.
Art. 1 Legge 218/1995 Oggetto della legge: La presente legge determina l'ambito della giurisdizione
italiana, pone i criteri per l'individuazione del diritto applicabile e disciplina l'efficacia delle sentenze
e degli atti stranieri
Quindi lespressione d.i.pr. allude a un complesso di norma giuridiche statali; tuttavia la consapevolezza dellopportunit che situazioni non totalmente interne ai singoli stati vengano disciplinate in maniera
uniforme, ho indotto gli stessi stati a dotarsi di regole uniformi attraverso la stipulazione di un crescente
numero di trattati internazionali:
alcuno pongono norme di diritto materiale uniforme rivolte a sostituire una parte del diritto materiale
di cui ciascuno stato contraente si era unilateralmente dotato (Convezione di Ginevra 1931 sulla legge
uniforme sugli assegni) ovvero ad affiancare al diritto materiale degli stati contraenti norme materiali
uniformi da applicare alle sole fattispecie che presentano elementi di internazionalit (Convenzione di
Vienna 1980 sui contratti di vendita internazionale di merci)
altri pongono norme uniformi di d.i.pr sia processuale (Convenzione di Bruxelles 1968 sulla competenza giurisdizionale e lesecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale) che privato (Convenzione di Roma 1980 sulla legge applicabile alle obbligazioni contrattuali):
- stabiliscono quale fra gli stati contraenti abbia il compito, attraverso decisioni rese dai propri giudici, di regolare determinati rapporti giuridici o di risolvere determinate controversie
- pongono norme di conflitto uniformi (stabiliscono regole di d.i.pr. per mezzo delle quali i giudici
degli stato contraenti dovranno giungere a identificare il sistema giuridico da cui desumere la norma idonea a regolare la situazione o il rapporto loro sottoposto)
- regolano le procedura da seguire e determinano le condizioni in presenza delle quali le sentenze
rese dai giudici di uno stato contraente sono suscettibili di essere riconosciute e di produrre effetti
negli altri stati contraenti
Strettamente correlato il fenomeno della produzione di norme di d.i.pr. ad opera delle organizzazioni
internazionali che affiancano gli stati: Conferenza della Aja di diritto internazionale privato, Istituti per
lunificazione del diritto privato (UNIDROIT), La Comunit Europea che, dopo la modifica del trattato
di Amsterdam, pu adottare misure nel settore della cooperazione giudiziaria in materia civile, che includono tra laltro il miglioramento e la semplificazione del riconoscimento e dellesecuzione delle decisioni on materia civile e commerciale e la promozione delle compatibilit delle regole applicabili negli Stati membri ai conflitti di leggi e di competenza giurisdizionale; tutto ci attraverso lo strumento
del regolamento ( 2201/2003 44/2001).
Art. 2 Legge 218/1995 Convenzioni internazionali: Le disposizioni della presente legge non pregiudicano l'applicazione delle convenzioni internazionali in vigore per l'Italia.
Nell'interpretazione di tali convenzioni si terr conto del loro carattere internazionale e dell'esigenza
della loro applicazione uniforme
La disposizione ricorda al giudice che, per prima cosa, deve accertare se esistano disposizioni convenzionali applicabili nel caso di specie.
Modalit di introduzione delle norme internazionali nellordinamento italiano
La stipulazione di trattati che importano modificazioni di legge deve essere autorizzata dalle Camere,
con legge; quanto alladattamento per le norme convenzionali il procedimento regolarmente seguito e
un procedimento speciale, che si realizza mediante un ordine de esecuzione relativo ad ogni singolo
trattato (c.d. ordine di esecuzione).
Questo procedimento speciale pu per essere seguito solo quando le norme del trattato sono formulate
in maniera tale da essere direttamente applicabili dagli operatori giuridici interni o quando, pur avendo
bisogno di integrazione e completamento, allinterno del nostro ordinamento gia esistono norme idonee
a svolgere tale funzione.
Altrimenti il legislatore deve intervenire con il procedimento normativo ordinario per produrre norme
corrispondenti a determinate norme convenzionali, o suscettibili di completarle.
Il giudice dovr quindi di volta in volta controllare lentrata in vigore dei trattati
Quanto alle norme di d.i.pr. contenute in atti comunitari, occorre distinguere:
- i regolamenti sono direttamente applicabili nellordinamento statale e le loro norme prevalgono
sia su quelle poste mediante convenzionali internazionali sia su quelle della legge 218/1995
- le direttive necessitano di provvedimenti statali di attuazione sicch le norme di d.i.pr. da esse
previste saranno applicabili da parte dei nostri giudici solo in virt del relativo provvedimento
di attuazione
Prevalenza delle convezioni internazionali e del diritto comunitario sul diritto nazionale
Il rango della norma che contiene lordine di esecuzione il rango della legge ordinaria, ma il procedimento dellordine di esecuzione attribuisce carattere speciale alle norme del trattato, escludendo che
possano essere modificate da successive norme di legge e giustificando cosi la prevalenza rispetto al diritto nazionale, essenzialmente rappresentato dalla legge 218/1995.
Prevalenza rispetto al diritto nazionale deve essere data anche al diritto comunitario
Interpretazione delle convezioni internazionali
Lo scopo dei trattati quello di consentire, attraverso lapplicazione di norme di conflitto o di diritto
processuale civile uniformi, il superamento delle posizioni particolaristiche e il raggiungimento della
armonia e uniformit delle soluzioni. Si registra per una divaricazione dei processi interpretativi a causa della tendenza dei giudici nazionali ad utilizzare le categorie giuridiche pi familiari, della diversit
delle versioni linguistiche, delle tecniche di trasposizione delle convenzioni negli ordinamenti nazionali.
Per quanto riguarda la Convenzione di Bruxelles e quella di Roma, gli Stati contraenti che sono membri
della UE si sono assoggettati allinterpretazione delle Corte di Giustizia; rispetto alle altre convenzioni
di d.i.pr. il giudice italiano deve farsi guidare dai canoni ermeneutica che si rinvengono nellordinamento internazionale con riferimento ai trattati (da quelli codificati nella Convenzione di Vienna 1969
la quale sancisce fra laltro che i termini giuridici e le espressioni di un trattato abbiano lo stesso significato nei vari testi autentici)
Per quanto riguarda il diritto comunitario, affidata alla Corte di Giustizia la competenza a pronunciarsi in via pregiudiziale.
LA GIURISDIZIONE INTERNAZIONALE
Lautorit giudiziaria italiana pu esercitare il proprio compito di ius dicere solo in ordine ad una serie
di situazioni che presentino un significativo attacco con il nostro ordinamento, attacco che si configura
come titolo di giurisdizione, facendo s che il giudice italiano abbia il potere di giudicare.
Con lespressione autorit giudiziaria italiana si ci riferisce a tutti quanti gli organi che hanno il compito di amministrare la giustizia in materia civile sul territorio del nostro stato; questo compito ripartito
tra una pluralit di giudici, la cui competenza determinata in ragione della materia e del territorio.
I regolamento comunitari non si limitano ad individuare le rispettive sfere di giurisdizione degli Stati
contraenti, bens talvolta determinano anche il singolo giudice nazionale competente.
REGOLAMENTO 44/2001 CONCERNENTE LA COMPETENZA GIURISDIZIONALE E IL
RICONOSCIMENTO DELLE DECISIONI IN MATERIA CIVILE E COMMERCIALE
Questo regolamento disciplina in maniera uniforme rispetto a tutti gli Stati membri dellUE (tranne la
Danimarca) la determinazione della giurisdizione e il reciproco riconoscimento delle sentenze.
Ambito di
applicazione
Articolo 1
1. Il presente regolamento si applica in materia civile e commerciale, indipendente
mente dalla natura dell'organo giurisdizionale. Esso non concerne, in particolare, la materia fiscale, doganale ed amministrativa.
2. Sono esclusi dal campo di applicazione del presente regolamento:
a) lo stato e la capacit delle persone fisiche, il regime patrimoniale fra coniugi,
i testamenti e le successioni;
b) i fallimenti, i concordati e la procedure affini;
c) la sicurezza sociale;
d) l'arbitrato.
3. Nel presente regolamento per "Stato membro" si intendono tutti gli Stati membri
ad eccezione della Danimarca.
La corte di giustizia ha esplicitamente negato che per interpretare la nozione di materia civile e commerciale si debba avere riguardo al diritto delluno o dellaltro degli Stati interessati.
Si devono quindi ricondurre al campo di applicazione del regolamento tutte le controversie e le sentenze aventi ad oggetto obbligazioni contrattuali o extracontrattuali che non riguardino le materie esplicitamente escluse (lesclusione per non vale quando le materie sono sottoposte al giudice in via incidentale).
Quindi larticolo 1 delimita lambito di applicazione ratione materiae di tutte quante le disposizioni del
regolamento stesso; ma per il primo gruppo di disposizioni che dettano norme in tema di esercizio della
competenza giurisdizionale, stabilita una ulteriore e importantissima limitazione ratione personae: le
norme del Capo II si applicano sempre e soltanto quando il convenuto abbia il proprio domicilio in uno
degli stati membri (lart. 2 dichiara irrilevante il rapporto di cittadinanza).
Per le persone che hanno domicilio in territorio comunitario lo stesso regolamento a ripartire la competenza giurisdizionale fra gli Stati comunitari, individuando i contatti,i collegamenti con luno e con
laltro di detti Stati che appaiono idonei a giustificare lesercizio della giurisdizione.
FORO GENERALE DEL DOMICILIO DEL CONVENUTO: le persone domiciliate nel territorio di un determinato Stato membro sono convenute, a prescindere dalla loro nazionalit,
davanti ai giudici di tale Stato membro.
Articolo 2
1. Salve le disposizioni del presente regolamento, le persone domiciliate nel territorio di un determinato
Stato membro sono convenute, a prescindere dalla loro nazionalit, davanti ai giudici di tale Stato membro.
2. Alle persone che non sono in possesso della cittadinanza dello Stato membro nel quale esse sono domiciliate si applicano le norme sulla competenza vigenti per i cittadini.
Per quanti viceversa non hanno domicilio nel territorio comunitario restano applicabili le norme sulla
competenza giurisdizionale dei singoli Stato membri, ma con due importanti eccezioni (art 22 e 23).
Articolo 4
1. Se il convenuto non domiciliato nel territorio di uno Stato membro, la competenza disciplinata, in ciascuno
Stato membro, dalla legge di tale Stato, salva l'applicazione degli articoli 22 e 23.
2. Chiunque sia domiciliato nel territorio di un determinato Stato membro pu, indipendentemente dalla propria
nazionalit ed al pari dei cittadini di questo Stato, addurre nei confronti di tale convenuto le norme sulla competenza in vigore nello Stato medesimo, in particolare quelle indicate nell'allegato I.
- ove lart 22 attribuisca competenza esclusiva allautorit giudiziaria di uno stato membro contraente, tale attribuzione produce effetto anche qualora il convenuto non sia domiciliato in territorio comunitario
- la clausola con le quale le parti abbiano attribuito competenza al giudice di uno stato membro
pienamente operante anche quando il solo attore abbia domicilio in territorio comunitario e produce alcuni effetti anche quando nessuna delle parti sia ivi domiciliata (art. 23).
Determinazione del domicilio
Persone fisiche e enti
senza personalit giuridica
Persone giuridiche
Nel caso in cui per una singola controversia si configurino pi fori generali (ex pi stato membri, cia scuno in base al proprio diritto interno, ritiene quella persona domiciliata entro il rispettivo territorio),
sar lattore a scegliere in quale foro agire.
Infine, il momento in cui si deve verificare lesistenza del domicilio del convenuto, il momento in cui
si instaura la controversia, da determinare a sua volta sulla base della legge processuale dello Stato
membro in questione.
I FORI SPECIALI ALTERNATIVI (eccezioni alla regola generale del foro del domicilio del convenuto)
Articolo 3: 1. Le persone domiciliate nel territorio di uno Stato membro possono essere convenute davanti ai giudici di un altro Stato membro solo in base alle norme enunciate nelle sezioni da
2 a 7 del presente capo.
2. Nei loro confronti non possono essere addotte le norme nazionali sulla competenza riportate nell'allegato I
Il regolamento configura anche una serie di competenza giurisdizionali speciali, cio dei fori alternativi rispetto a quello generale del domicilio; la scelta tra il foro generale e quello speciale una facolt
lasciata allattore: per questo le competenze speciali sono anche dette competenze facoltative.
Art 5.5: nelle controversie concernenti lesercizio di una succursale, di una agenzia o di qualsiasi altra
sede di attivit viene attribuita competenza anche al giudice del luogo in cui situata la succursale,
lagenzia o la sede di attivit in questione, in alternativa al foro del domicilio della casa madre.
Requisiti affinch si possa individuare la presenza in un certo luogo di un centro operativo:
- deve possedere unorganizzazione dotata di autonomia e idonea a trattare con i terzi per contro
dellimpresa
- deve esserci subordinazione alla direzione e al sindacato della casa madre
- lattivit in ordine alla quale sorta la controversia dedotta in giudizio deve riguardare lesercizio del centro operativo
Art 5.6: nelle azioni promosse nei confronti di un soggetto interessato ad un trust, il soggetto in questione pu essere convenuto in giudizio anche nello Stato membro nel quale localizzato il domicilio
del trust.
Art 5.7: se si tratta di una controversia relativa al pagamento della somma richiesta per lassistenza o il
salvataggio di una nave in mare, competente il giudice del luogo nel quale si verifica il sequestro del
carico o del nolo
LA CONCENTRAZIONE DELLE AZIONI IN PRESENZA DI PI FORI COMPETENTI
Nozione di connessione = sono connesse le cause aventi tra di loro un legame cos stretto da rendere
opportune una trattazione e decisione uniche per evitare soluzioni tra di loro
incompatibili ove le cause fossero trattate separatamente (art 28.3).
Larticolo 6 prevede quattro eventualit nelle quali una persona (fisica o giuridica) domiciliata in uno
Stato membro pu essere convenuta in giudizio in uno Stato non configurabile n come foro generale
n come foro speciale:
La persona di cui all'articolo precedente pu inoltre essere convenuta:
1) in caso di pluralit di convenuti, davanti al giudice del luogo in cui uno qualsiasi di essi domiciliato, sempre che tra le domande esista un nesso cos stretto da rendere opportuna una trattazione unica
ed una decisione unica onde evitare il rischio, sussistente in caso di trattazione separata, di giungere
a decisioni incompatibili;
2) qualora si tratti di chiamata in garanzia o altra chiamata di terzo, davanti al giudice presso il quale
stata proposta la domanda principale, sempre che quest'ultima non sia stata proposta solo per distogliere colui che stato chiamato in causa dal suo giudice naturale;
3) qualora si tratti di una domanda riconvenzionale nascente dal contratto o dal fatto su cui si fonda la
domanda principale, davanti al giudice presso il quale stata proposta la domanda principale (cio
consentito al convenuto di agire nei confronti dellattore di fronte allo stesso giudice davanti al quale
stato chiamato in giudizio, per far valere una propria pretesa avente origine dal medesimo contratto
o dal medesimo fatto posto alla base dellazione inizialmente promossa contro di lui)
4) in materia contrattuale, qualora l'azione (contrattuale) possa essere riunita con un'azione in materia
di diritti reali immobiliari proposta contro il medesimo convenuto, davanti al giudice dello Stato
membro in cui l'immobile situato.
Quando la facolt di sottoporre al medesimo giudice azioni tra loro connesse non sia stata utilizzata e
quindi due o pi azioni connesse pendano davanti ai giudici di Stati membri differenti, il giudice suc cessivamente adito pu sospendere il proprio giudizio in attesa che si concluda il procedimento che era
stato iniziato per primo in un latro Stato membro (art 28.1).
Solo se entrambi i procedimenti sono ancora in primo grado e solo se almeno uno dei due litiganti lo richiede, il secondo giudice pu dimettere il processo: il giudice successivamente adito pu dichiarare la
propria incompetenza a condizione che il giudice precedentemente adito sia competente a conoscere
delle domande proposte e la sua legge consenta la riunione dei procedimenti (art 28.2).
Alla disciplina della competenza fin qui delineata il regolamento sottrae alcune controversie:
- controversie originate da contratti di assicurazione
- controversie originate da contratti conclusi da consumatori
- controversie originate da contratti individuali di lavoro
Il regolamento si propone di tutelare quella che ritenuta la parte debole:
viene ridotta drasticamente la possibilit che siano le stesse parti a designare il giudice competente
si aumenta il numero dei fori nei quali la parte debole pu convenire il giudizio la controparte
si riduce il numero dei fori nei quali la parte debole potrebbe a sua volta venire convenuta
I FORI ESCLUSIVI E INDEROGABILI DELLART 22
Lart 22 determina una serie di competenze esclusive, cio di titoli di giurisdizione che valgono indipendentemente dalla localizzazione del domicilio del convenuto; in relazione a queste criteri di competenza da un lato le parti non hanno nessuna facolt di deroga convenzionale, dallaltro qualsiasi giudice
operante in uno stato membro che non sia quello individuato dallarticolo 22 dovr se adito in via principale, dichiarare anche dufficio la propria incompetenza.
1. In materia di diritti reali su beni immobili e di contratti daffitto su beni immobili hanno com petenza esclusiva i giudici dello Stato membro nel quale si trova limmobile
La competenza esclusiva ingloba delle azioni che si riferiscono ai diritti reali immobiliari solo quelle
che rientrano nel campo si applicazione del regolamento e tendono a determinare lestensione, la
consistenza, la propriet, il possesso di beni immobili o lesistenza di altri diritti reali su tali beni e
ad assicurare ai titolari di questi diritti la protezione delle prerogative derivanti dal loro titolo.
Per quanto riguarda i contratti di locazione di beni immobili, la disposizione affianca come foro alternativo al foro di situazione dellimmobile, quello del domicilio del convenuto: in materia di contratti d'affitto di immobili ad uso privato temporaneo stipulati per un periodo massimo di sei mesi
consecutivi, hanno competenza anche i giudici dello Stato membro in cui il convenuto domiciliato,
purch l'affittuario sia una persona fisica e il proprietario e l'affittuario siano domiciliati nel medesimo Stato membro.
2. in materia di validit, nullit o scioglimento delle societ o persone giuridiche, aventi la sede
nel territorio di uno Stato membro, o riguardo alla validit delle decisioni dei rispettivi organi,
hanno competenza esclusiva i giudici di detto Stato membro.
Per determinare la sede il giudice di ciascuno Stato membro applica le norme del proprio diritto internazionale privato; c quindi il rischio che si pervenga alla identificazione di diversi giudici competenti: il conflitto pu essere risolto in base allart. 29 che prescrive al giudice successivamente
adito di rimettere la causa a quello che per primo era stato investito della controversia.
3. in materia di validit delle trascrizioni ed iscrizioni nei pubblici registri hanno competenza
esclusiva i giudici dello Stato membro nel cui territorio i registri sono tenuti;
4. in materia di registrazione o di validit di brevetti, marchi, disegni e modelli e di altri diritti
analoghi per i quali prescritto il deposito ovvero la registrazione, hanno competenza esclusiva i giudici dello Stato membro nel cui territorio il deposito o la registrazione sono stati richiesti, sono stati effettuati o sono da considerarsi effettuati a norma di un atto normativo comunitario o di una convenzione internazionale.
Salva la competenza dell'ufficio europeo dei brevetti in base alla convenzione sul rilascio di
brevetti europei, firmata a Monaco di Baviera il 5 ottobre 1973, i giudici di ciascuno Stato
membro hanno competenza esclusiva, a prescindere dal domicilio, in materia di registrazione
o di validit di un brevetto europeo rilasciato per tale Stato;
5. in materia di esecuzione delle decisioni, i giudici dello Stato membro nel cui territorio ha luogo l'esecuzione.
IL FORO DESIGNATO DALLE PARTI
Il regolamento consente che siano le stesse parti litiganti a scegliersi il giudice; si parla di proroga di
competenza alludendo al fatto che il potere dovere di decidere del giudice adito viene esteso a comprendere una controversia rispetto alla quale in principio non avrebbe competenza giurisdizionale.
La scelta pu essere espressa o tacita.
Articolo 23
1. Qualora le parti, di cui almeno una domiciliata nel territorio di uno Stato membro, abbiano attribuito la competenza di un giudice o dei giudici di uno Stato membro a conoscere delle controversie,
presenti o future, nate da un determinato rapporto giuridico, la competenza esclusiva spetta a questo giudice o ai giudici di questo Stato membro. Detta competenza esclusiva salvo diverso accordo
tra le parti. La clausola attributiva di competenza deve essere conclusa:
a)
per iscritto o oralmente con conferma scritta, o
b)
in una forma ammessa dalle pratiche che le parti hanno stabilito tra di loro, o
c)
nel commercio internazionale, in una forma ammessa da un uso che le parti conoscevano o avrebbero dovuto conoscere e che, in tale campo, ampiamente conosciuto e regolarmente
rispettato dalle parti di contratti dello stesso tipo nel ramo commerciale considerato.
2. La forma scritta comprende qualsiasi comunicazione con mezzi elettronici che permetta una registrazione durevole della clausola attributiva di competenza.
3. Quando nessuna delle parti che stipulano tale clausola domiciliata nel territorio di uno Stato
membro, i giudici degli altri Stati membri non possono conoscere della controversia fintantoch il
giudice o i giudici la cui competenza stata convenuta non abbiano declinato la competenza
4. Il giudice o i giudici di uno Stato membro ai quali l'atto costitutivo di un trust ha attribuito competenza a giudicare, hanno competenza esclusiva per le azioni contro un fondatore, un trustee o un beneficiario di un trust, ove si tratti di relazioni tra tali persone o di loro diritti od obblighi nell'ambito
del trust.
5. Le clausole attributive di competenza e le clausole simili di atti costitutivi di trust non sono valide se
in contrasto con le disposizioni degli articoli 13, 17 o 21 o se derogano alle norme sulla competenza
esclusiva attribuita ai giudici ai sensi dell'articolo 22.
Nella scelta espressa il consenso delle parti in ordina alla identificazione del giudice cui rivolgersi
manifestato mediante una clausola compromissoria o accordo di proroga della competenza; esso
deve rispettare dei requisiti formali.
Quello indicato diventa il solo foro al quale le parto possono poi rivolgersi, mettendo fuori gioco il foro
generale del domicilio e quelli speciali dellart 5; laccordo inoltre pu anche prescindere da qualsiasi
legame oggettivo tra il rapporto giuridico controverso e il giudice designato.
Le parti tuttavia possono prevedere (necessariamente in modo espresso) che il loro accordo sia volto
semplicemente a permettere che la controversia sia portata davanti a un giudice diverso da quello o da
quelli che sarebbero competenti secondo il regolamento, ma non a privare di competenza questi ultimi:
le parti conservano la facolt di adire al giudice o ai giudici che sarebbero competenti secondo il regolamento in alternativa a quello da esse stesse designato.
Tutto ci quando almeno una delle due parti domiciliata in territorio comunitario; nellipotesi in cui
nessuna delle parti domiciliata in uno Stato membro leffetto dellaccordo di proroga che il primo a
pronunciarsi deve essere il giudice dello Stato designato dalle parti: i giudici degli altri Stati membri,
che sarebbero competenti in base alla legge nazionale, possono conoscere della controversia solo dopo
che il giudice scelto dalle parti abbia rifiutato di esercitare la sua competenza.
Lart 23 non applicabile alle controversie in materia di assicurazioni, di contratti conclusi da consumatori e di contratti individuali di lavoro; e neanche quando la clausola deroga alle norme sulla competenza esclusiva.
Articolo 24
Oltre che nei casi in cui la sua competenza risulta da altre disposizioni del presente regolamento, il
giudice di uno Stato membro davanti al quale il convenuto comparso competente. Tale norma non
applicabile se la comparizione avviene per eccepire l'incompetenza o se esiste un altro giudice esclusivamente competente ai sensi dell'articolo 22
La proroga tacita si realizza quando la parte convenuta compera e si difende nel merito davanti al giudice di fronte al quale stata chiamata in giudizio senza preventivamente contestarne la competenza.
Questo comportamento si configura come adesione alla scelta del foro operata dallattore ed idoneo a
prevalere anche rispetto a clausole compromissorie o accordi di proroga in precedenza raggiunti a favore di un giudice diverso.
Inoltre la Corte ha stabilito che, di fronte ad una eventuale azione riconvenzionale, lattore non pu poi
a sua volta eccepire il difetto di giurisdizione del giudice al quale egli stesso si era rivolto.
Spetta al diritto processuale nazionale del giudice adito la determinazione del momento e delle modalit della comparizione in giudizio del convenuto, ossia del momento entro il quale il convenuto pu utilmente far valere il difetto di competenza.
LITISPENDENZA E CONNESSIONE
Articolo 25
Il giudice di uno Stato membro, investito a titolo principale di una controversia per la quale l'articolo
22 stabilisce la competenza esclusiva di un giudice di un altro Stato membro, dichiara d'ufficio la propria incompetenza
Articolo 26
1. Se il convenuto domiciliato nel territorio di uno Stato membro citato davanti ad un giudice di un
altro Stato membro e non compare, il giudice, se non competente in base al presente regolamento,
dichiara d'ufficio la propria incompetenza.
2. Il giudice tenuto a sospendere il processo fin quando non si sar accertato che al convenuto stata data la possibilit di ricevere la domanda giudiziale o un atto equivalente in tempo utile per poter
presentare le proprie difese, ovvero che stato fatto tutto il possibile in tal senso
(ci sono altri due commi).
Articolo 27
1. Qualora davanti a giudici di Stati membri differenti e tra le stesse parti siano state proposte domande aventi il medesimo oggetto e il medesimo titolo, il giudice successivamente adito sospende
d'ufficio il procedimento finch sia stata accertata la competenza del giudice adito in precedenza.
2. Se la competenza del giudice precedentemente adito stata accertata, il giudice successivamente
adito dichiara la propria incompetenza a favore del primo
Questa norma deve essere oggetto di interpretazione ampia e quindi
- la norma deve operare indipendentemente dal fondamento della competenza del giudice successivamente adito, cio la disposizione si deve applicare senza tener conto del domicilio delle parti
nelle due cause.
- il giudice adito per secondo deve sospendere il procedimento anche se la sua competenza si basa
su un accordo di proroga intercorso tra le parti
La nozione di litispendenza accolta dal regolamento autonoma rispetto a quella accolta dai sistemi
giuridici nazionali e comporta, sul piano oggettivo identit del titolo e di oggetto in senso ampio.
Il regolamento provvede in via autonoma a definire anche il momento in cui una causa si considera
pendente (art 30), stabilendo che un giudice deve considerarsi adito.
1) quando la domanda giudiziale o un atto equivalente depositato presso il giudice, purch successivamente l'attore non abbia omesso di prendere tutte le misure che era tenuto a prendere affinch fosse effettuata la notificazione o comunicazione al convenuto, o
2) se l'atto deve essere notificato o comunicato prima di essere depositato presso il giudice, quando
l'autorit competente per la notificazione o comunicazione lo riceve, purch successivamente l'attore
non abbia omesso di prendere tutte le misure che era tenuto a prendere affinch l'atto fosse depositato presso il giudice
La priorit cronologica opera anche nel caso in cui siano promosse davanti a giudici di Stati comunitari
diversi cause fra loro connesse.
La priorit cronologica opera anche quando una medesima causa sia stata avviata davanti a giudici di
Stati diversi a cui favore operano distinti titoli di giurisdizione esclusiva.
Articolo 29: Qualora la competenza esclusiva a conoscere delle domande spetti a pi giudici, quello
successivamente adito deve rimettere la causa al giudice adito in precedenza
Invece se a favore del giudice adito per primo gioca un titolo non esclusivo di giurisdizione, spetta a lui
declinare la giurisdizione a favore del secondo giudice dotato di competenza esclusiva.
PROVVEDIMENTI CAUTELARI
Per provvedimenti cautelari o provvisori devono intendersi i provvedimenti volti alla conservazione
di una situazione di fatto o di diritto onde preservare diritti dei quali spetter poi al giudice del
merito accertarne lesistenza.
Anche se il regolamento non lo precisa, il giudice al quale affidata la competenza di decidere nel merito una controversia anche competente ad adottare quei provvedimenti che il suo diritto nazionale
prevede possano venire adottai ove si presenti il pericolo che la decisione di merito, quando alla fine
sar emessa, risulti in pratica inutile.
Il regolamento lascia per anche in vigore le normative dei singoli Stati comunitari, stabilendo che i
provvedimenti provvisori o cautelari previsti dalla legge di uno Stato membro possono venire richiesti
allautorit giudiziaria di uno Stato membro anche se la competenza sulla giurisdizione di merito affidata ai giudici di un altro Stato membro (deve ovviamente esistere un effettivo nesso di collegamento
fra loggetto del provvedimento richiesto e la competenza territoriale dello Stato membro del giudice
dito).
Articolo 31: I provvedimenti provvisori o cautelari previsti dalla legge di uno Stato membro possono
essere richiesti al giudice di detto Stato anche se, in forza del presente regolamento, la competenza a
conoscere nel merito riconosciuta al giudice di un altro Stato membro
Si rimette quindi in gioco la previsione dellart. 10 legge 218/1995 secondo cui il giudice italiano
competente ad adottare provvedimenti di natura cautelare quando:
- ha giurisdizione sul merito della controversia
- il provvedimento richiesto deve essere eseguito in Italia
IL REGOLAMENTO 2201/2003 RELATIVO ALLA COMPETENZA, AL RICONOSCIMENTO E ALLESECUZIONE DELLE DECISIONI IN MATERIA MATRIMONIALE E
IN MATERIA DI RESPONSABILIT GENITORIALE
Articolo 1: Ambito d'applicazione (ratione materiae)
1. Il presente regolamento si applica, indipendentemente dal tipo di autorit giurisdizionale, alle materie civili relative:
a) al divorzio, alla separazione personale e all'annullamento del matrimonio;
b) all'attribuzione, all'esercizio, alla delega, alla revoca totale o parziale della responsabilit genitoriale.
2. Le materie di cui al paragrafo 1, lettera b), riguardano in particolare:
a) il diritto di affidamento e il diritto di visita;
b) la tutela, la curatela ed altri istituti analoghi;
c) la designazione e le funzioni di qualsiasi persona o ente aventi la responsabilit della persona o
dei beni del minore o che lo rappresentino o assistano;
d) la collocazione del minore in una famiglia affidataria o in un istituto;
e) le misure di protezione del minore legate all'amministrazione, alla conservazione o all'alienazione
dei beni del minore.
3. Il presente regolamento non si applica:
a) alla determinazione o all'impugnazione della filiazione;
b) alla decisione relativa all'adozione, alle misure che la preparano o all'annullamento o alla revoca
dell'adozione;
c) ai nomi e ai cognomi del minore;
d) all'emancipazione;
e) alle obbligazioni alimentari;
f) ai trust e alle successioni;
g) ai provvedimenti derivanti da illeciti penali commessi da minori.
Dei procedimenti rientranti nel suo ambito di applicazione, il regolamento considera esclusivamente gli
effetti sul vincolo matrimoniale e non gli eventuali e frequenti altri effetti, di natura patrimoniale e di
carattere personale (ex diritto al nome).
Di conseguenza, per le azioni relative alle obbligazioni alimentari e per il riconoscimento delle relative
decisioni valgono per tutti gli Stati membri le disposizioni del regolamento 44/2001 e delle Convenzione dellAja del 1973 sul riconoscimento e sullesecuzione delle decisioni relative alle obbligazioni alimentari.
LA DISCIPLINA IN MATERIA MATRIMONIALE
Ambito di applicazione ratione personae (art 6): le norme del regolamento si applicano se il coniuge
convenuto:
risiede abitualmente nel territorio di uno Stato membro o
ha la cittadinanza di uno Stato membro o, nel caso del Regno Unito e dell'Irlanda, ha il proprio "domicile" nel territorio di uno di questi Stati membri
Articolo 7: Competenza residua
1. Qualora nessun giudice di uno Stato membro sia competente ai sensi degli articoli 3, 4 e 5, la competenza, in ciascuno Stato membro, determinata dalla legge di tale Stato.
2. Il cittadino di uno Stato membro che ha la residenza abituale nel territorio di un altro Stato membro pu, al pari dei cittadini di quest'ultimo, invocare le norme sulla competenza qui in vigore contro un convenuto che non ha la residenza abituale nel territorio di uno Stato membro n ha la cittadinanza di uno Stato membro o che, nel caso del Regno Unito e dell'Irlanda, non ha il proprio "domicile" nel territorio di uno di questi Stati membri.
Titoli di giurisdizione
Anche questo regolamento si basa sul principio che lautorit giudiziaria di uno Stato comunitario pu
esercitare il proprio compito di ius dicere solo in ordine ad una serie di situazione che presentino un significativo attacco con il rispettivo ordinamento: tra linteressato e lo stato membro che esercita la
competenza giurisdizionale deve sussistere un reale collegamento.
Lart 3 stabilisce una serie di titoli di giurisdizione tutti quanti esclusivi, nel senso che rendono inoperante, entro lambito di applicazione del regolamento, lattribuzione di giurisdizione alle autorit italiane effettuata dagli articoli 3, 4, 32, 37 della legge 218/1995.
Differenza con il regolamento 44/2001:
- il regolamento 2201/2003 non riconosce alla volont delle parti che uno spazio assolutamente
marginale (art 3.1 lettera a quarto trattino), cosicch la comparizione in giudizio del convenuto
non atta a sanare il difetto di giurisdizione del giudice adito
- tra i titoli di giurisdizione non affatto contemplato il domicilio (esso contemplato solo nella
particolare accezione anglosassone)
Articolo 3: Competenza generale
1. Sono competenti a decidere sulle questioni inerenti al divorzio, alla separazione personale dei coniugi e all'annullamento del matrimonio le autorit giurisdizionali dello Stato membro:
a)
nel cui territorio si trova:
la residenza abituale dei coniugi, o
l'ultima residenza abituale dei coniugi se uno di essi vi risiede ancora, o
la residenza abituale del convenuto, o
in caso di domanda congiunta, la residenza abituale di uno dei coniugi, o
la residenza abituale dell'attore se questi vi ha risieduto almeno per un anno immediatamente
prima della domanda, o
la residenza abituale dell'attore se questi vi ha risieduto almeno per sei mesi immediatamente
prima della domanda ed cittadino dello Stato membro stesso o, nel caso del Regno Unito e
dell'Irlanda, ha ivi il proprio "domicile";
b) di cui i due coniugi sono cittadini o, nel caso del Regno Unito e dell'Irlanda, del "domicile" di
entrambi i coniugi.
2. Ai fini del presente regolamento la nozione di "domicile" cui fatto riferimento quella utilizzata
negli ordinamenti giuridici del Regno Unito e dell'Irlanda.
I titoli di giurisdizione alternativamente operanti sono:
la residenza abituale di uno o di entrambi i coniugi (a seconda della situazione concreta)
la cittadinanza comune ovvero il domicile comune per il Regno unito e lIrlanda
Il regolamento ha accolto una definizione autonoma della nozione di residenza abituale, intesa come
luogo in cui linteressato ha fissato, con voluto carattere si stabilit, il centro permanente o abituale dei
propri interessi, fermo restando che occorre tener conto di tutti gli elementi di fatto che contribuiscono
alla su costituzione.
Per quanto riguarda la cittadinanza ciascuno stato pu conferire o negare la propria cittadinanza; se il
giudice chiamato ad applicare il regolamento si trova di fronte persone in possesso di pi di una cittadinanza, alle diverse cittadinanze si attribuisce pari rilevanza: nellipotesi di due coniugi con pi cittadinanze comuni hanno competenza sia i giudici delluno che dellaltro stato di cittadinanza.
Il regolamento non incide sulla competenza territoriale e funzionale allinterno degli Stati, a differenza
di quanto accade con le competenze speciale del 44/2001; uneccezione si trova per nellart. 4 dove la
competenza del giudice individuato secondo lart 3 si estende alla domanda riconvenzionale proposta
dal convenuto, sempre se anche tale domanda rientri nel campo di applicazione del regolamento.
Esame della propria competenza giurisdizionale e della procedibilit da parte del giudice adito
Il regolamento non fa spazio alla volont delle parti come titolo di giurisdizione, n alla volont espressa n a quella tacita.
Articolo 17: Verifica della competenza
L'autorit giurisdizionale di uno Stato membro, investita di una controversia per la quale il presente
regolamento non prevede la sua competenza e per la quale, in base al presente regolamento, competente un'autorit giurisdizionale di un altro Stato membro, dichiara d'ufficio la propria incompetenza
Articolo 18: Esame della procedibilit
1. Se la persona che ha la residenza abituale in uno Stato diverso dallo Stato membro in cui l'azione
stata proposta non compare, l'autorit giurisdizionale competente tenuta a sospendere il procedimento fin quando non si sar accertato che al convenuto stata data la possibilit di ricevere la
domanda giudiziale o un atto equivalente in tempo utile perch questi possa presentare le proprie
difese, ovvero che stato fatto tutto il possibile a tal fine.
2. In luogo delle disposizioni del paragrafo 1 del presente articolo, si applica l'articolo 19 del regolamento (CE) n. 1348/2000 qualora sia stato necessario trasmettere la domanda giudiziale o un atto
equivalente da uno Stato membro a un altro a norma di tale regolamento.
3. Ove non si applichino le disposizioni del regolamento (CE) n. 1348/2000, si applica l'articolo 15
della convenzione dell'Aia del 15 novembre 1965 relativa alla notificazione e alla comunicazione
all'estero di atti giudiziari ed extragiudiziari in materia civile o commerciale, qualora sia stato necessario trasmettere la domanda giudiziale o un atto equivalente all'estero a norma di tale convenzione.
Lart. 18.1 trova riscontro nellart. 22 lettera b) relativa alle decisioni rese in contumacia
Litispendenza e connessione
Articolo 19: Litispendenza e connessione
1. Qualora dinanzi a autorit giurisdizionali di Stati membri diverse e tra le stesse parti siano state
proposte domande di divorzio, separazione personale dei coniugi e annullamento del matrimonio,
l'autorit giurisdizionale successivamente adita sospende d'ufficio il procedimento finch non sia
stata accertata la competenza dall'autorit giurisdizionale preventivamente adita.
2. Qualora dinanzi a autorit giurisdizionali di Stati membri diversi siano state proposte domande
sulla responsabilit genitoriale su uno stesso minore, aventi il medesimo oggetto e il medesimo titolo, l'autorit giurisdizionale successivamente adita sospende d'ufficio il procedimento finch non
sia stata accertata la competenza dell'autorit giurisdizionale preventivamente adita.
3. Quando la competenza dell'autorit giurisdizionale preventivamente adita stata accertata, l'autorit giurisdizionale successivamente adita dichiara la propria incompetenza a favore dell'autorit
giurisdizionale preventivamente adita. In tal caso la parte che ha proposto la domanda davanti
all'autorit giurisdizionale successivamente adita pu promuovere l'azione dinanzi all'autorit giurisdizionale preventivamente adita.
Lart. 19.1 esprime la regole base e disciplina sia i casi di vera e propria litispendenza (identit soggettiva e oggettiva della domanda) sia i casi di falsa litispendenza ( es. azione di divorzio intentata in Francia e azione di separazione intentata in Italia)
Lincompetenza del secondo giudice a favore di quello preventivamente adito dichiarata dopo che
questi, in base agli articoli 17 e 18 ha accertato di avere giurisdizione e di poter procedere; la parte che
ha promosso il processo sospeso pu proporre la propria domanda al primo giudice (19.3)
Il regolamento si preoccupa di determinare esso stesso quello che deve essere considerato come momento iniziale dei procedimenti da confrontare.
Titoli di giurisdizione
Hanno competenza generale le autorit giurisdizionali dello Stato membro in cui il minore risiede abitualmente alla data di presentazione della domanda.
Lindividuazione della residenza abituale rimane una questione di fatto che il giudice deve valutare
caso per caso; qualora la residenza abituale del minore non possa essere stabilita automaticamente
competente il giudice dello Stato membro in cui il minore si trova (la regola vale anche in presenza di
minori rifugiati o sfollati)(art 13).
E prevista la possibilit di prorogare la giurisdizione (art. 12); i titolari della responsabilit genitoriale possono prorogare la competenza:
al giudice che si pronunciato sul loro matrimonio (divorzio, separazione personale, annullamento)
in modo che provveda anche in ordine alla responsabilit nei confronti dei figli comuni, solo se ci
risponde ad un interesse superiore dei minori stessi
a favore dei giudici di uno Stato membro con cui il minore abbia un legame sostanziale, in particolare perch uno dei titolari della responsabilit genitoriale vi risiede abitualmente o perch egli
stesso cittadino di quello Stato, semprech la proroga risponda ad un interesse superiore del minore
Competenza residua: quando non sussiste la competenza di alcuna autorit di uno stato membro ai
sensi degli articoli 8-13, previsto che ciascuno Stato membro possa affermare o declinare la giurisdizione alla luce del proprio diritto nazionale (art 14)
E prevista infine la possibilit di trasferimento del procedimento da uno Stato membro ad un altro
qualora lautorit giurisdizionale del secondo Stato membro sia pi adatta a trattare il caso o un suo
aspetto specifico, ossia qualora il trasferimento risponda allinteresse superiore del minore.
Il trasferimento opera solo in casi eccezionali e a fronte di un particolare legame tra il minore (o uno
dei titolari della responsabilit genitoriale) o il secondo Stato membro; tale legame rappresentato:
la residenza abituale del minore (precedente o posteriore allinizio del procedimento)
la cittadinanza del minore
la residenza abituale di uno dei titolari della responsabilit genitoriale
la situazione del beni del minore della cui amministrazione, conservazione e alienazione si discute
Ai fini del trasferimento necessaria la specifica richiesta di uno dei soggetti interessati (di una parte) o
laccettazione di almeno uno delle parte se il trasferimento disposto dufficio o su richiesta del giudice di un altro Stato membro.
In tema di sottrazione dei minori il regolamento riconosce alle autorit dello Stato in cui il minore
trattenuto (solo) la facolt di adottare un provvedimento meramente provvisorio contro il ritorno del
bambino, al quale deve seguire una decisione sullaffidamento resa dai giudici dello Stato membro in
cui il minore aveva la residenza abituale immediatamente prima del trasferimento o del mancato ritorno.
LA LEGGE ITALIANA
Titoli di giurisdizione
Art. 3: Ambito della giurisdizione
1. La giurisdizione italiana sussiste quando il convenuto domiciliato o residente in Italia o vi ha un
rappresentante che sia autorizzato a stare in giudizio a norma dell'art. 77 Cod. Proc. Civ. e negli
altri casi in cui prevista dalla legge.
2. La giurisdizione sussiste inoltre in base ai criteri stabiliti dalle Sezioni 2, 3 e 4 del Titolo II della
Convenzione concernente la competenza giurisdizionale e l'esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale e protocollo, firmati a Bruxelles il 27 settembre 1968, resi esecutivi con la L. 21
giugno 1971, n. 804, e successive modificazioni in vigore per l'Italia, anche allorch il convenuto
non sia domiciliato nel territorio di uno Stato contraente, quando si tratti di una delle materie comprese nel campo di applicazione della Convenzione. Rispetto alle altre materie la giurisdizione sussiste anche in base ai criteri stabiliti per la competenza per territorio.
Titoli generali di giurisdizione sono nellordine:
Domicilio del convenuto
Residenza in Italia del convenuto
Il fatto che il convenuto abbia in Italia un rappresentante autorizzato a stare in giudizio a norma
dellart. 77 cod. proc. civ.
Quando il convenuto non domiciliato in uno Stato comunitario, la giurisdizione italiana sussiste:
in base ai criteri del Regolamento 44/2001 racchiusi nelle sezioni 2, 3, 4 del Capo II (quelli relativi
alle competenze speciali, quelli concernenti la competenza in materia di assicurazioni e quelli concernenti la competenza in materia di contratti conclusi dai consumatori) quando la controversia riguarda la materia civile e commerciale
in base ai criteri stabiliti dalla legge per la competenza per territorio, quando la controversia riguarda
una materia che esclusa dal campo di applicazione del regolamento.
Nel nostro sistema processuale operano come criteri di competenza per territorio il domicilio e la residenza: si
determina quindi una sovrapposizione parziale con lart 3.1. Inoltre questa norma comporta lutilizzo dellart
18.2 cod. proc. civ. per cui nel caso in cui il convenuto non abbia n residenza n domicilio n dimora in Ita lia, competente il giudice del luogo in cui risiede lattore.
Connessione e pregiudizialit
Nel caso di connessione:
se si tratta di una materia civile e commerciale si applicano gli art. 6 e 7 del regolamento 44/2001
se si tratta di altre materie (che non rientrano neanche nellapplicazione del regolamento 2201/2003)
a fondare lattrazione sotto la giurisdizione italiana il ricorrere di unipotesi che implica attrazione
nella competenza per territorio di un giudice italiano di una domanda che in principio non vi rientrerebbe
Art. 6: Questioni preliminari
Il giudice italiano conosce, incidentalmente, le questioni che non rientrano nella giurisdizione italiana
e la cui soluzione necessaria per decidere sulla domanda proposta.
Incidentalmente = le decisioni del giudice italiano non hanno valore di giudicato ma hanno effetto circoscritto alla definizione della domanda principale
Litispendenza
Art. 7 : Pendenza di un processo straniero
1. Quando, nel corso del giudizio, sia eccepita la previa pendenza tra le stesse parti di domanda avente il medesimo oggetto e il medesimo titolo dinanzi a un giudice straniero, il giudice italiano, se ritiene che il provvedimento straniero possa produrre effetto per l'ordinamento italiano, sospende il
giudizio. Se il giudice straniero declina la propria giurisdizione o se il provvedimento straniero non
riconosciuto nell'ordinamento italiano, il giudizio in Italia prosegue, previa riassunzione ad istanza della parte interessata.
2. La pendenza della causa innanzi al giudice straniero si determina secondo la legge dello Stato in
cui il processo si svolge.
3. Nel caso di pregiudizialit di una causa straniera, il giudice italiano pu sospendere il processo se
ritiene che il provvedimento straniero possa produrre effetti per l'ordinamento italiano.
Art. 8: Momento determinante della giurisdizione
Per la determinazione della giurisdizione italiana si applica l'art. 5 Cod. Proc. Civ. Tuttavia la giurisdizione sussiste se i fatti e le norme che la determinano sopravvengono nel corso del processo.
Poich limpedimento alla procedibilit dellazione in Italia deriva dal fatto che il giudice straniero
stato preventivamente adito, determinante stabilire la prevenzione, cio accertare il momento iniziale
dei due processi:
il giudice italiano dovr attenersi al proprio diritto (art 8)
la pendenza della causa innanzi al giudice straniero si determina secondo la legge dello Stato in cui
il processo si svolge (art 7.2)
Quindi con riferimento al momento nel quale la domanda stata proposta che si devono valutare i
dati di fatto e quelli normativi idonei a fondare o escludere la giurisdizione italiana, mentre i mutamenti
successivi sono, in principio, privi di effetti (perpetuatio iurisdictionis). Questo significa che:
il convenuto non pu sottrarsi alla giurisdizione italiana nemmeno facendo venir meno lattacco con
lordinamento italiano assunto come titolo di giurisdizione (trasferendo allestero la residenza)
la pattuizione con cui la giurisdizione italiana viene derogata a favore del giudice straniero produttiva di effetti solo se precede linizio del procedimento in Italia
Ma lart. 8 precisa che si tenga conto di fatti e norme sopravvenuti nel corso del processo se e solo se
idonei a fondare la giurisdizione
IL RICONOSCIMENTO E LESECUZIONE
DELLE DECISIONI GIUDIZIARIE STRANIERE
REGOLAMENTO 44/2001 CONCERNENTE LA COMPETENZA GIURISDIZIONALE E IL
RICONOSCIMENTO DELLE DECISIONI IN MATERIA CIVILE E COMMERCIALE
Il legislatore comunitario assume lesistenza di una reciproca (piena) fiducia tra gli ordinamenti e i giudici dei diversi stati membri e da tale assunto fa derivare limpostazione e la soluzione dei problemi re lativi alla circolazione delle sentenza. Nel preambolo del regolamento si legge:
(16) La reciproca fiducia nella giustizia in seno alla Comunit implica che le decisioni emesse in un altro Stato
membro siano riconosciute di pieno diritto, ossia senza che sia necessario esperire alcun procedimento, salvo che
vi siano contestazioni
(17) La reciproca fiducia implica altres che il procedimento inteso a rendere esecutiva, in un determinato Stato
membro, una decisione emessa in un altro Stato membro si svolga in modo efficace e rapido. A tal fine la dichia razione di esecutivit di una decisione dovrebbe essere rilasciata in modo pressoch automatico, a seguito di un
controllo meramente formale dei documenti prodotti e senza che il giudice possa rilevare d'ufficio i motivi di di niego dell'esecuzione indicati nel presente regolamento.
Articolo 33
1. Le decisioni emesse in uno Stato membro sono riconosciute negli altri Stati membri senza che sia
necessario il ricorso ad alcun procedimento.
2. In caso di contestazione, ogni parte interessata che chieda il riconoscimento in via principale pu
far constatare, secondo il procedimento di cui alle sezioni 2 e 3 del presente capo, che la decisione
deve essere riconosciuta.
3. Se il riconoscimento richiesto in via incidentale davanti ad un giudice di uno Stato membro, tale
giudice competente al riguardo.
A fruire del regime privilegiato, quasi automatico, di riconoscimento ed esecuzione sono tutte e soltanto le decisioni rese da autorit giudiziarie degli Stato membri, incluse quindi le decisioni rese in procedimenti intentati a persone non domiciliate nella Comunit in virt di una competenza nazionale residua ai sensi dellart. 4.1, cio sulla base di titoli di competenza giurisdizionale previsti non dal regolamento ma dalla legge del singolo stato.
Perch operi il regime privilegiato occorre naturalmente che si tratti di decisioni pertinenti a materie
comprese nel campo di applicazione del regolamento stesso; su tale pertinenza esiste un certo margine
di controllo in capo al giudice del riconoscimento.
Egli competente anche a verificare che il provvedimento rientri nella nozione di decisione data dal regolamento, allart. 32: Ai sensi del presente regolamento, per decisione si intende, a prescindere dalla
denominazione usata, qualsiasi decisione emessa da un giudice di uno Stato membro, quale ad esempio decreto, sentenza, ordinanza o mandato di esecuzione, nonch la determinazione delle spese giudiziali da parte del cancelliere
Questa comprende, oltre alle decisioni di merito che concludono un procedimento contenzioso con autorit di giudicato, anche le decisioni prive di autorit di giudicato perch ancora soggette ad impugnazione ordinaria, le decisioni interlocutorie (quella con cui il giudice straniero abbia affermato la propria
competenza in caso di litispendenza internazionale) e quelle rese nei procedimenti di volontaria giurisdizione; la Corte ha ritenuto poi che vi rientrassero anche i provvedimenti cautelari, escludendo invece
le transazioni anche se avvenute davanti ad un giudice.
Il regime di circolazione delle decisioni giudiziarie configurato dal regolamento ha carattere assoluto:
chi intende chiedere il riconoscimento o lesecuzione di una sentenza straniera non pu scegliere se avvalersi della procedura prevista dal diritto comune piuttosto che di quella del regolamento.
Lintervento dellautorit giudiziaria locale escluso per il riconoscimento ed previsto solo ai fini
dellesecuzione; qui i poteri di controllo, assai ridotti, possono essere esercitati solo dopo la dichiarazione di esecutivit e solo se il debitore si opposto.
La parte che si rivolge al giudice per ottenere il riconoscimento o il rilascio della dichiarazione di esecutivit della decisione straniera deve presentare copia autentica della sentenza straniera nella lingua
originale (art. 53)(la presentazione della traduzione potr eventualmente essere richiesta dal giudice).
Se listanza volta ad ottenere la dichiarazione di esecutivit, deve essere prodotto un attestato rilasciato dal giudice che ha emesso la sentenza in base ad un formulario stabilito dal regolamento (art. 53), nel
quale il giudice deve dare atto che la decisione esecutiva nello Stato membro in cui stata pronunciata (il giudice pu dispensare listante dalla presentazione di questo attestato se reputa di essere informato a sufficienza).
Listanza deve essere presentata al giudice indicato, Stato per Stato, dallallegato II: per lItalia si tratta
della Corte dAppello; riguardo allindividuazione delle Corte dAppello competente per territorio, essa
determinata dal domicilio della parte cui viene richiesta lesecuzione, oppure dal luogo di esecuzione.
I due criteri non sono posti in successione ma in concorso alternativo, quindi la parte richiedente pu
scegliere.
I fase: essa costruita come unilaterale, nel senso che esclusa la parte che subisce liniziativa.
Il giudice in questa fase pu soltanto verificare lespletamento delle formalit di cui allart. 53,
senza poter controllare n la sussistenza dei motivi di diniego del riconoscimento dellart. 34, n
il rispetto delle prescrizioni relative alle competenze esclusive e alle materie speciali delle assicurazioni e dei contratti dei consumatori dellart 35: la verifica attiene solo alla regolarit formale della documentazione relativa alla decisione straniera.
Sempre per plausibile che il giudice possa comunque verificare se la decisione da riconoscere
sia pertinente a materia comprese nel regolamento, senza essere in ci vincolato dalle valutazioni operate dal giudice a quo
II fase: essa deve svolgersi in contraddittorio; infatti il provvedimento del primo giudice pu essere impugnato (sempre davanti alla Corte dAppello)
Termine per la presentazione dellopposizione:
se il ricorrente la parte che contrasta la circolazione della decisione straniera, il ricorso
deve essere presentato entro un mese dalla notifica della decisione sulla riconoscibilit, ovvero entro due mesi se la parte che si oppone domiciliata in uno Stato membro diverso dallo Stato richiesto. Il ricorrente pu far valere i motivi di diniego e il giudice non pu rilevare
dufficio motivi di diniego che non siano fatti valere dalla parte interessata
se il ricorrente la parte interessata alla circolazione della decisione, nessun termine previsto per lopposizione (alla decisione che ha negato la riconoscibilit o esecutivit)
Sospensione del procedimento
Articolo 37
1. Il giudice di uno Stato membro, davanti al quale chiesto il riconoscimento di una decisione emessa
in un altro Stato membro, pu sospendere il procedimento se la decisione in questione stata impugnata.
Articolo 46 (in sede di opposizione alla dichiarazione di esecutivit)
1. Il giudice davanti al quale proposto un ricorso ai sensi dell'articolo 43 o dell'articolo 44 pu, su
istanza della parte contro la quale chiesta l'esecuzione, sospendere il procedimento se la decisione
straniera stata impugnata, nello Stato membro d'origine, con un mezzo ordinario o se il termine per
proporre l'impugnazione non scaduto; in quest'ultimo caso il giudice pu fissare un termine per proporre tale impugnazione.
Poich sono suscettibili di riconoscimento anche sentenza non passate in giudicato, al fine di evitare gli
inconvenienti derivanti dalla precariet di una tale sentenza (riconoscere una sentenza straniera quando
ancora esiste la possibilit che essa venga annullata o modificata nello Stato dorigine), possibile sospendere il procedimento finch la sentenza stessa sia passata in giudicato nello Stato dorigine; in altre
parole si riserva al giudice dello Stato richiesto la facolt di sospendere il procedimento quando, nello
Stato di origine, la sentenza stata impugnata o pu esserlo entro un preciso termine.
Nel procedimenti di riconoscimento la sospensione una mera facolt, sulla quale il giudice dovrebbe
decidere dufficio; mente in sede di opposizione allesecuzione, il giudice si pronuncia su istanza di
parte.
Il procedimento di sospensione regolato dal diritto processuale del foro: la sospensione cessa nel momento in cui si pervenga allestero alla pronuncia sullimpugnazione
I motivi di rifiuto del riconoscimento
Articolo 34
Le decisioni non sono riconosciute:
1) se il riconoscimento manifestamente contrario all'ordine pubblico dello Stato membro richiesto;
2) se la domanda giudiziale od un atto equivalente non stato notificato o comunicato al convenuto
contumace in tempo utile e in modo tale da poter presentare le proprie difese eccetto qualora, pur
avendone avuto la possibilit, egli non abbia impugnato la decisione;
3) se sono in contrasto con una decisione emessa tra le medesime parti nello Stato membro richiesto;
4) se sono in contrasto con una decisione emessa precedentemente tra le medesime parti in un altro
Stato membro o in un paese terzo, in una controversia avente il medesimo oggetto e il medesimo titolo, allorch tale decisione presenta le condizioni necessarie per essere riconosciuta nello Stato
membro richiesto.
Articolo 35
1. Parimenti, le decisioni non sono riconosciute se le disposizioni delle sezioni 3, 4, e 6 del capo II
sono state violate, oltrech nel caso contemplato dall'articolo 72.
2. Nell'accertamento delle competenze di cui al paragrafo 1, l'autorit richiesta vincolata dalle constatazioni di fatto sulle quali il giudice dello Stato membro d'origine ha fondato la propria compe tenza.
3. Salva l'applicazione delle disposizioni del paragrafo 1, non si pu procedere al controllo della competenza dei giudici dello Stato membro d'origine. Le norme sulla competenza non riguardano l'ordine pubblico contemplato dall'articolo 34, punto 1.
I motivi per i quali il riconoscimento e lesecuzione di una sentenza resa in un altro Stato comunitario
possono venire rifiutati sono stabiliti dagli articoli 34 e 35.
Lelencazione tassativa ma ovviamente il riconoscimento va anche e in primis negato se la decisione
esula dallambito di applicazione del regolamento, per la materia trattata.
1. La contrariet allordine pubblico dello Stato richiesto
Si tratta di una condizione di regolarit internazionale della decisione straniera; sicuramente in ambito comunitario il limite dellordine pubblico va interpretato restrittivamente e si pu ricorrere ad esso
soltanto in casi eccezionali, dato che le sentenza suscettibili di usufruire del regime privilegiato di riconoscimento riguardano rapporti di natura prevalentemente economica la cui disciplina si fonda in tutti
gli Stati membri su medesimi principi di diritto comunitario.
La nozione di ordina pubblico una nozione prettamente nazionale, nel senso che da ricercare nel
singolo ordinamento statale, arricchito per dei principi che derivano dalladattamento al diritto internazionale in generale e al diritto comunitario.
In questo senso utile lapporto della Corte di Giustizia; essa ha infatti affermato la propria competenza ad orientare i giudici nazionali al fine di prevenire il rischio di abusi: sebbene non spetti alla Corte
definire il contenuto dellordine pubblico di uno Stato contraente, essa per tenuta a controllare i limiti entro i quali il giudice di uno Stato contraente pu ricorrere a tale nozione per non riconoscere una
decisione emanata da un giudice di un altro Stato contraente
Circa il momento da cui decorre il tempo utile ai fini della difesa, se la notifica pervenuta e nota al
convenuto, il tempo decorre dal momento della notifica; quando il diritto dello stato dorigine considera
la notifica allestero perfetta con il compimento di formalit interne, disinteressandosi invece delleffettiva consegna dellatto al destinatario, la Corte sostiene che il giudice richiesto pu in generale ritenere
che, in presenza di una regolare notifica, il convenuto possa cominciare a operare per la difesa dei propri interessi dal momento in cui latto stato notificato o comunicato al suo domicilio o altrove.
Se la sentenza straniera stata impugnata nello Stato dorigine dal convenuto contumace, il giudice
dello Stato richiesto pu sospendere il procedimento (art 37). Se invece il convenuto contumace non ha
utilizzato la via formale per far valere il proprio diritto, cio non ha presentato ricorso nello Stato dorigine, allo scopo di trarre vantaggio dalla non riconoscibilit della decisione emanata in contumacia negli altri Stati membri, si sanziona questo comportamento non rendendo applicabile lart. 34.2
Ovviamente la sentenza emanata in contumacia deve essere stata comunicata regolarmente e in tempo
utile affinch il convenuto potesse presentare ricorso nello stato dorigine.
La Corte cmq sostiene lapplicabilit dellart. 34.2 nellipotesi in cui la domanda introduttiva del giudizio non stata regolarmente notificata al convenuto contumace, anche se questi ha in seguito avuto cognizione della decisione pronunciata e non ha esperito i rimedi giurisdizionali predisposti dal diritto
dello Stato dorigine.
3. Il contrasto tra sentenze
Il riconoscimento della decisione straniera viene infine negato quando essa in contrasto:
con una decisione emessa tra le medesime parti nello Stato membro richiesto
Lesistenza in concreto della contraddizione tra le due sentenze lasciata allapprezzamento del giudice (infatti non necessariamente due sentenze emanate tra le medesime parti sul medesimo oggetto
sono in conflitto; inoltre il regolamento non richiede che le sentenze in contrasto riguardino la medesima controversia, fondata sulla medesima causa pretendi ); per stabilire se vi inconciliabilit occorre ricercare se le decisioni, pur essendo relative ad oggetti differenti, producano effetti giuridici
che si escludono reciprocamente o si fondano su opposte valutazioni relative allesistenza o agli effetti di un determinato rapporto.
Non richiesto che la sentenza nazionale abbia autorit di cosa giudicata; ma non sembra costituire
ostacolo al riconoscimento il contrasto con:
- una sentenza nazionale di primo grado sottoposta ad impugnazione e nemmeno munita di provvisoria esecuzione (gli effetti delle sentenza sono infatti suscettibili di modifica in sede di appello)
- con una sentenza nazionale di mero rito
- con una transazione suscettibile di esecuzione conclusa dinanzi a un giudice dello Stato richiesto
con la funzione di definire una lite pendente (xch le transazioni giudiziarie hanno carattere essenzialmente contrattuale, nel senso che il loro contenuto dipende anzitutto dalla volont delle parti)
La norma non esige che il processo nazionale sia iniziato prima di quello straniero (la regola prior
tempore prior iure, fondamentale nella litispendenza, qui non opera): lanteriorit di una decisione
rispetto allaltra ininfluente e quindi il riconoscimento va negato tanto se la sentenza nazionale sia
stata emanata prima di quella straniera, quanto se sia stata emanata dopo.
Non disciplinata lipotesi di conflitto tra una decisione straniera e una causa pendente nello Stato
richiesto e quindi in questo caso il riconoscimento pu sempre avvenire, anche quando il giudice
straniero ha violato le regola sulla litispendenze e sulla connessione.
In questo modo si prevengono tecniche dilatoria miranti a ritardare il riconoscimento della sentenza
straniera (chi ha perso, instaura un procedimento nello Stato richiesto per paralizzare gli effetti della
sentenza straniera); la legge italiana a questo fine, pone come requisito per il riconoscimento di una
sentenza straniera la non pendenza di un processo davanti al giudice italiano per il medesimo oggetto tra le stesse parti che abbia avuto inizio prima del processo straniero.
con una decisione emessa precedentemente tra le medesime parti in un altro Stato membro o
in un paese terzo, in una controversia avente medesimo oggetto e il medesimo titolo, quando
tale decisione presenta le condizioni necessarie per essere riconosciuta nello Stato membro richiesto
La portata di questa norma pi ristretta perch deve trattarsi della medesima controversia: occorre
identit di parti, di oggetto e di titolo.
Inoltre, poich si tratta di contrasto tra decisioni entrambe estranee allo Stato richiesto, vale la regola
prior tempore prio iure: per costituire ostacolo al riconoscimento la decisione resa nellaltro Stato
membro e nello Stato terzo deve essere anteriore a quella di cui si chiede il riconoscimento (non si
confrontano le date di inizio, ma quelle delle due contrastanti sentenze)
Il giudice dello Stato richiesto dovr valutare la riconoscibilit della sentenza precedentemente alla
luce del regolamento se essa proviene da uno Stato comunitario, se invece proviene da uno Stato che
non fa parte della comunit dovr operare tale valutazione alla luce degli accordi in vigore con quello Stato o, in mancanza, alla luce del proprio diritto nazionale.
Il divieto di controllare la competenza del giudice dorigine
Articolo 35
1. Parimenti, le decisioni non sono riconosciute se le disposizioni delle sezioni 3, 4, e 6 del capo II
sono state violate, oltrech nel caso contemplato dall'articolo 72.
2. Nell'accertamento delle competenze di cui al paragrafo 1, l'autorit richiesta vincolata dalle constatazioni di fatto sulle quali il giudice dello Stato membro d'origine ha fondato la propria compe tenza.
3. Salva l'applicazione delle disposizioni del paragrafo 1, non si pu procedere al controllo della competenza dei giudici dello Stato membro d'origine. Le norme sulla competenza non riguardano l'ordine pubblico contemplato dall'articolo 34, punto 1.
Poich il regolamento da un lato doppio (pone sia regola sul riconoscimento delle sentenze sia regole
di competenza diretta aventi carattere imperativo e soggette al controllo delle corti supreme nazionali) e
dallaltro vieta il riesame del merito, il mantenimento di un controllo della competenza risulta superfluo.
La fiducia circa il rispetto delle norme sulla competenza si giustifica ala luce degli obblighi che il regolamento addossa al giudice dorigine, il quale deve:
- applicare dufficio il regolamento stesso
- dichiararsi dufficio incompetente nei casi di competenza esclusiva di un altro Stato membro
(art. 25)
- in caso di contumacia del convenuto domiciliato in un altro Stato membro, dichiararsi dufficio
incompetente se la sua competenza non fondata a norma del regolamento e sospendere il processo fin quando non sia accertato che al convenuto stata data la possibilit di ricevere la domanda in tempo utile per difendersi (art. 26)
- in caso di litispendenza, dichiarare anche dufficio la propria incompetenza a favore del giudice
preventivamente adito (art. 27)
- in caso di litispendenza tra giurisdizioni competenti in via esclusiva, spogliarsi a favore della
giurisdizione preventivamente adita (art. 29)
- seguire rigide regole in caso di connessione (art. 28)
Ma la fiducia reciproca non riguarda solo il rispetto delle prescrizioni del regolamento in tema di giurisdizione; essa spinta fino a comprendere il divieto di controllo della competenza a che allorch il giudice straniero si sia riconosciuto competente non gi in base al regolamento, ma al diritto comune ovvero a una convenzione internazionale.
Specificatamente allipotesi in cui il giudice si sia pronunciato nei confronti di un convenuto domiciliato fuori dalla comunit, ritenendosi competente in base al proprio diritto nazionale, il divieto di controllo vale anche quando si tratta di regole di competenza c.d. esorbitante (elencate nellallegato I del regolamento e richiamate dagli articoli 3.2 e 4.2 del regolamento stesso).
La domanda va presentata dal creditore al giudice dorigine, il quale tenuto a verificare la sussistenza
di alcuni requisiti (art 6)
- la decisione deve essere esecutiva nello Stato membro in cui stata pronunciata
- la decisione non deve essere in contrasto con le norme del regolamento 44/2001 sulla competenza
giurisdizionale in materia di assicurazioni e sulle competenze esclusive
- devono essere rispettate alcune norme minime a garanzia dei diritti di difesa del debitore: in pratica
il debitore deve essere stato in qualche modo posto in grado di conoscere la natura e la consistenza
delle pretese del creditore, e dunque di difendersi
A questo procedimento si pu ricorrere solo quando il credito non contestato, cio quando il debitore:
lo ha espressamente riconosciuto con una dichiarazione o una transazione approvata dal giudice
o in una atto pubblico
non lo ha mai contestato nel corso del procedimento giudiziario, in accordo con le procedure
previste dalla normativa dello Stato dorigine
non comparso non si fatto rappresentare nel corso di una udienza relativa a un determinato
credito che pure era stato inizialmente contestato
Se certificata come titolo esecutivo europeo nello Stato dorigine, la decisione riconosciuta ed
eseguita negli altri Stati membri senza che sia necessaria una dichiarazione di esecutivit e senza
che sia possibile opporsi al suo riconoscimento (art 5).
Il procedimento di esecuzione disciplinato dalle norme nazionali dello Stato membro dellesecuzione;
il creditore deve fornire alle autorit competenti una copia della decisione e una copia del certificato di
titolo esecutivo europeo che presentino le condizioni di autenticit prescritte.
Opposizione allesecuzione
Sono suscettibili di essere certificati come titolo esecutivo europeo anche le transazioni giudiziarie e gli
atti pubblici aventi ad oggetto crediti non contestati.
IL REGOLAMENTO 2201/2003 RELATIVO ALLA COMPETENZA, AL RICONOSCIMENTO E ALLESECUZIONE DELLE DECISIONI IN MATERIA MATRIMONIALE E
IN MATERIA DI RESPONSABILIT GENITORIALE
LA DISCIPLINA IN MATERIA MATRIMONIALE
Disciplina del riconoscimento
Il regime privilegiato di circolazione non riguarda tutte le decisioni in materia matrimoniale, ma soltanto quelle che, accogliendo la domanda proposta da uno dei coniugi o congiuntamente da entrambi, incidono negativamente sul vincolo, annullandolo o sciogliendolo ovvero pronunciando la separazione personale (restano comunque escluse le determinazioni concernenti questioni patrimoniali).
Art 2, punto 4: "decisione": una decisione di divorzio, separazione personale dei coniugi o annullamento del matrimonio emessa dal giudice di uno Stato membro, nonch una decisione relativa alla responsabilit genitoriale, a prescindere dalla denominazione usata per la decisione, quale ad esempio
decreto, sentenza o ordinanza.
Il regime di circolazione prescinde dalla circostanza che la competenza giurisdizionale del giudice che
ha emesso la decisione fosse o non fosse fondata sui titoli previsti dal regolamento medesimo, ed assicurato anche alle decisioni assunte sulla base delle competenze nazionali residue.
Articolo 21: Riconoscimento delle decisioni
1. Le decisioni pronunciate in uno Stato membro sono riconosciute negli altri Stati membri senza che
sia necessario il ricorso ad alcun procedimento.
2. In particolare, e fatto salvo il paragrafo 3, non necessario alcun procedimento per l'aggiornamento delle iscrizioni nello stato civile di uno Stato membro a seguito di una decisione di divorzio,
separazione personale dei coniugi o annullamento del matrimonio pronunciata in un altro Stato
membro, contro la quale non sia pi possibile proporre impugnazione secondo la legge di detto
Stato membro.
3. Fatta salva la sezione 4 del presente capo, ogni parte interessata pu far dichiarare, secondo il
procedimento di cui alla sezione 2, che la decisione deve essere o non pu essere riconosciuta.La
competenza territoriale degli organi giurisdizionali indicati nell'elenco, comunicato da ciascuno
Stato membro alla Commissione conformemente all'articolo 68, determinata dal diritto interno
dello Stato membro nel quale proposta l'istanza di riconoscimento o di non riconoscimento.
4. Se il riconoscimento di una decisione richiesto in via incidentale dinanzi ad una autorit giurisdizionale di uno Stato membro, questa pu decidere al riguardo.
Secondo lart. 21.2 spetta allufficiale di stato civile al quale la sentenza di annullamento o scioglimento del matrimonio presentata, accertare che ricorre o meno uno dei motivi di diniego del riconoscimento stabiliti dallart. 22.
Ovviamente la decisione dellufficiale di stato civile non insindacabile: lart. 21.3 stabilisce infatti
che ogni parte interessata pu far dichiarare, secondo il procedimento di cui alla sezione 2 (che disciplina lesecuzione delle decisioni in materia di responsabilit genitoriale) che la decisione deve essere o
non pu essere riconosciuta
quindi per le decisioni che riguardano il vincolo matrimoniale la
necessit di intervento del giudice sorge solo quando il riconoscimento
oggetto di contestazione. Linteressato pu chiedere sia un accertamento positivo (lufficiale sar obbligato ad iscrivere la decisione che
ha rifiutato di iscrivere) sia un accertamento negativo (lufficiale sar
obbligato a ripristinare il registro)
Lespressione fatto salvo il paragrafo 3 comporta anche la possibilit che prima ancora che la decisione straniera sia sottoposta allufficiale di stato civile, uno degli interessati chieda al giudice di dichiarare che essa deve essere ovvero non pu essere riconosciuta.
Articolo 22: Motivi di non riconoscimento delle decisioni di divorzio, separazione personale o annullamento del matrimonio
La decisione di divorzio, separazione personale o annullamento del matrimonio non riconosciuta nei
casi seguenti:
a) se il riconoscimento manifestamente contrario all'ordine pubblico dello Stato membro richiesto;
b) quando resa in contumacia, ovvero la domanda giudiziale o un atto equivalente non stato notificato o comunicato al convenuto contumace in tempo utile e in modo tale da poter presentare le
proprie difese, salvo che sia stato accertato che il convenuto ha accettato inequivocabilmente la
decisione;
c) se la decisione incompatibile con una decisione resa in un procedimento tra le medesime parti
nello Stato membro richiesto; o
d) se la decisione incompatibile con una decisione anteriore avente le stesse parti, resa in un altro
Stato membro o in un paese terzo, purch la decisione anteriore soddisfi le condizioni prescritte
per il riconoscimento nello Stato membro richiesto.
Riguardi al limite dellordine pubblico, la valutazione riguarda non la decisione straniera in s e tanto
meno il diritto materiale su cui si fonda, ma il suo riconoscimento; lavverbio manifestamente viole indicare che il ricorso al limite dellordine pubblico deve essere eccezionale e venire adeguatamente motivato
Non si pu invocare leccezione di ordine pubblico:
- per il fatto di un difetto della competenza del giudice dorigine; infatti al giudice del riconoscimento
vietato di sottoporre a controllo la competenza giurisdizionale dello Stato membro dorigine (art
24 Divieto di riesame della competenza giurisdizionale dell'autorit giurisdizionale d'origine: Non
si pu procedere al riesame della competenza giurisdizionale del giudice dello Stato membro d'origine. Il criterio dell'ordine pubblico di cui agli articoli 22, lettera a), e 23, lettera a), non pu essere
applicato alle norme sulla competenza di cui agli articoli da 3 a 14)
per il solo fatto che la legge dello Stato membro richiesto sia diversa (art 25 Divergenze fra le
leggi: Il riconoscimento di una decisione non pu essere negato perch la legge dello Stato membro richiesto non prevede per i medesimi fatti il divorzio, la separazione personale o l'annullamento
del matrimonio)
per il fatto che la sentenza straniera sia stata emessa sulla base di un diritto materiale diverso da
quello che avrebbe applicato il giudice dello Stato richiesto se la domanda fosse stata a lui sottoposta; infatti lart 26 pone il divieto del riesame del merito
Per quanto concerne il secondo punto, che riguarda le decisione prese in contumacia, lonere di provare il mancato rispetto del proprio diritto a difendersi in giudizio grava sulla parte che contesta la riconoscibilit della decisione emessa nel procedimento in cui rimasta contumace. Si potr tuttavia riconoscere la decisione se laltra parte riesce a provare che, nonostante la irregolarit del procedimento, il
convenuto ha accettato inequivocabilmente la decisione (ex il contumace ha contratto un nuovo matrimonio dopo la sentenza estera che ha annullato o sciolto quello precedente).
Il riconoscimento pu poi essere negato se la decisione estera risulta incompatibile con una decisione resa in un procedimento tra le medesime parti nello Stato membro richiesto.
Il regolamento quindi rispetta la coerenza dellordinamento dello Stato richiesto, senza dare rilievo alla
priorit nel tempo delluna o dellaltra decisione.
Il riconoscimento pu infine essere negato se la decisione resa in uno Stato membro risulta incompatibile con una decisione anteriore tra le medesime parti, resa in un altro Stato membro o in un
paese terzo, purch la decisone anteriore soddisfi le condizioni prescritte per il riconoscimento nello
Stato membro richiesto (a differenza che nel regolamento 44/2001 non richiesta identit di titolo e di
oggetto).
Qui entra in gioco il fattore tempo: non si pu procedere al riconoscimento solo se la sentenza resa in
un altro Stato, comunitario o non comunitario, anteriore a quella del cui riconoscimento si discute.
a differenza del procedimento di riconoscimento delle decisioni in materia matrimoniale, la determinazione della competenza territoriale non
rimessa alla lex fori, ma:
- fatta dipendere dalla residenza abituale della parte contro cui richiesta lesecuzione oppure dalla residenza abituale del minore cui
listanza si riferisce
- determinata dal luogo di esecuzione nel caso in cui n il genitore
contro il quale chiesta lesecuzione n il minore abbiano residenza
abituale nello Stato membro in cui occorre provvedere allesecuzione
Il procedimento inizia con listanza dellinteressato (al giudice indicato nellelenco fornito alla Commissione da ciascuno Stato membro in base allart 68) a cui vanno allegati:
- un certificato contenente indicazioni sintetiche, rilasciato dalle autorit dello Stato in cui la decisione
stata resa
- una copia della decisione che presenti tutte le condizioni di autenticit
Per talune decisioni in materia di diritto della difesa e talune decisioni che prescrivono il ritorno del minore (art. 40-45) viene abolito lexequatur nello Stato membro dellesecuzione quando la decisione
stata oggetto di certificazione, su istanza di un titolare del diritto di visita. Tale certificato per pu essere rilasciato solo se la decisione stata resa nel pieno rispetto del diritto di difesa del convenuto contumace e del diritto di tutte le parti di essere ascoltate.
I motivi del rifiuto del riconoscimento e dellesecuzione
Articolo 23: Motivi di non riconoscimento delle decisioni relative alla responsabilit genitoriale
Le decisioni relative alla responsabilit genitoriale non sono riconosciute nei casi seguenti:
a) se, tenuto conto dell'interesse superiore del minore, il riconoscimento manifestamente contrario
all'ordine pubblico dello Stato membro richiesto;
b) se, salvo i casi d'urgenza, la decisione stata resa senza che il minore abbia avuto la possibilit di
essere ascoltato, in violazione dei principi fondamentali di procedura dello Stato membro richiesto;
c) quando resa in contumacia, ovvero la domanda giudiziale o un atto equivalente non stato notificato o comunicato al convenuto contumace in tempo utile e in modo tale da poter presentare le
proprie difese, salvo che sia stato accertato che il convenuto ha accettato inequivocabilmente la
decisione;
d) su richiesta di colui che ritiene che la decisione sia lesiva della propria responsabilit genitoriale,
se stata emessa senza dargli la possibilit di essere ascoltato;
e) se la decisione incompatibile con una decisione successiva sulla responsabilit genitoriale emessa nello Stato membro richiesto;
f) se la decisione incompatibile con una decisione successiva sulla responsabilit genitoriale emessa in un altro Stato membro o nel paese terzo in cui il minore risieda, la quale soddisfi le condizioni prescritte per il riconoscimento nello Stato membro richiesto; o
g) se la procedura prevista dall'articolo 56 non stata rispettata.
Ai fini del rifiuto in base al limite dellordine pubblico non sufficiente che il riconoscimento comporti
effetti manifestamente contrari ai principi fondamentali dello Stato richiesto, in quanto il giudice dello
Stato richiesto deve anche operare una valutazione che tenga conto dellinteresse superiore del figlio.
Si consente allo Stato membro richiesto di negare il riconoscimento quando la decisione stata adottata
senza che il minore abbia avuto la possibilit di essere ascoltato, ma solo quando lo Stato richiesto a
sua volta questa esigenza e n ha fatto uno dei principi fondamentali di procedura.
Quello contemplato nella lettera d) lunico motivo di diniego per il quale si indica come necessaria la
richiesta dellinteressato; esso potr quindi essere fatto valere solo nella fase di opposizione alla decisione di esecuzione disciplinata dallart 33.
Se il giudice ritiene che avvero non sia stata data alla parte in questione la possibilit di venire ascoltata, egli tenuto a dichiarare non riconoscibile o non eseguibile la decisone estera, ma senza poter in alcun modo verificare se essa sia davvero lesiva della responsabilit genitoriale della parte in questione (
infatti esclusa in modo assoluto ogni possibilit di riesame del merito della decisione straniera art. 31.3)
LA LEGGE ITALIANA
Distinte disposizioni della nostra legge riguardano le sentenza e i provvedimenti di volontaria giurisdizione stranieri, nonch gli atti pubblici ricevuti allestero
Provvedimenti stranieri = provvedimento che proviene da una autorit giudiziaria non italiana o da un
organo comune a due o pi Stati stranieri, pronunciato fuori dal territorio della repubblica, oppure nel territorio italiano se emanato da autorit straniere in
materia loro riservate o consentite dalle convenzioni o consuetudini internazionali (essenzialmente sono quelli emanati da autorit consolari in materia
di giurisdizione volontaria)
Sentenza = atto che ha deciso un processo, il quale, per il suo contenuto, se si fose svolto in Italia, si sarebbe concluso appunto con una sentenza. Pi in generale si considera sentenza il provvedimento straniero che ha per effetto laccertamento, la costituzione, la modificazione o
lestinzione di un diritto soggettivo, di una capacit o di una situazione personale.
Si devono inoltre assoggettare alle norme che disciplinano il riconoscimento e lattuazione
in Italia delle sentenze straniere anche le decisioni amministrative o comunque rese da una
pubblica autorit, non identificabile con quella giudiziaria, in materie che in Italia sono
trattate dal giudice e decise con sentenza.
Sul modello della Convenzione di Bruxelles, presente la distinzione tra riconoscimento ed esecuzione
coattiva delle sentenze straniere: solo per questultima sempre richiesto lintervento dellautorit giudiziaria italiana, mentre ai fini del riconoscimento esso non necessario se non in caso di contestazione.
Condizioni di riconoscimento e dellesecuzione
Art. 64: Riconoscimento di sentenze straniere
La sentenza straniera riconosciuta in Italia senza che sia necessario il ricorso ad alcun procedimento quando:
a) il giudice che l'ha pronunciata poteva conoscere della causa secondo i principi sulla competenza
giurisdizionale propri dell'ordinamento italiano;
b) l'atto introduttivo del giudizio stato portato a conoscenza del convenuto in conformit a quanto
previsto dalla legge del luogo dove si svolto il processo e non sono stati violati i diritti essenziali
della difesa;
c) le parti si sono costituite in giudizio secondo la legge del luogo dove si svolto il processo o la
contumacia stata dichiarata in conformit a tale legge;
d) essa passata in giudicato secondo la legge del luogo in cui stata pronunziata;
e) essa non contraria ad altra sentenza pronunziata da un giudice italiano passata in giudicato;
f) non pende un processo davanti a un giudice italiano per il medesimo oggetto e fra le stesse parti,
che abbia avuto inizio prima del processo straniero;
g) le sue disposizioni non producono effetti contrari all'ordine pubblico.
La lettera a) si riferisce alle ipotesi di foro esorbitatane, cio alle ipotesi in cui lordinamento italiano
considera il criterio di collegamento usato per affermare la competenza del giudice straniero blando,
leggero, insufficiente e quindi non riconosciuto dal nostro sistema (la sentenza non sar quindi riconoscibile in questi casi).
Poich la limitazione ai diritti disponibili per la deroga alla giurisdizione italiana (art 4.2) non prevista
per laccettazione della stessa (art. 4.1), la circostanza che il convenuto compaia nel processo senza eccepire il difetto di giurisdizione nel primo atto difensivo di per se e senza limitazione ai diritti disponibili fonda la giurisdizione del giudice italiano e anche quella del giudice straniero, ai sensi del 64 lett a)
Art. 67: Attuazione di sentenze e provvedimenti stranieri di giurisdizione volontaria e contestazione del riconoscimento
1. In caso di mancata ottemperanza o di contestazione del riconoscimento della sentenza straniera o
del provvedimento straniero di volontaria giurisdizione, ovvero quando sia necessario procedere ad
esecuzione forzata, chiunque vi abbia interesse pu chiedere alla Corte d'Appello del luogo di attuazione l'accertamento dei requisiti del riconoscimento.
2. La sentenza straniera o il provvedimento straniero di volontaria giurisdizione, unitamente al provvedimento che accoglie la domanda di cui al comma 1, costituiscono titolo per l'attuazione e l'esecuzione forzata.
3. Se la contestazione ha luogo nel corso di un processo, il giudice adito pronuncia con efficacia limitata al giudizio.
Le modalit del procedimento che viene avviato con la domanda prevista dallart. 67.1 non sono disciplinate e quindi si ritiene che per essere ci si debba rifare al codice di procedura civile:
alle norme che disciplinano il procedimento di cognizione se si tratta di una sentenza straniera
alle norme che disciplinano i procedimenti speciali in materia di famiglia e di stato delle persone se si tratta di un provvedimento di volontaria giurisdizione in questa materia
Quanto al rito, la giurisprudenza ritiene che debba essere seguito il rito ordinario
Lespressione chiunque vi abbia interesse comprende:
la persona per la quale deriverebbero effetti favorevoli
le persona per la quale deriverebbero effetti sfavorevoli
i successori dei soggetti che hanno partecipato al giudizio estero
Se occorre dare seguito alla decisione straniera mediante trascrizione o iscrizione in pubblici uffici
necessario o no utilizzare il meccanismo dellart 67 e quindi ricorrere allautorit giudiziaria?
Il provvedimento straniero viene direttamente presentato, per essere trascritto, iscritto o annotato nei registri, allufficiale di stato civile il quale:
se ritiene che sussistono i requisito degli art. 64, 65 e 66 provvede di conseguenza
se ritiene che il provvedimento manca dei requisiti ai fini del riconoscimento ovvero nutre ragionevolmente dei dubbi in ordine alla sussistenza degli stessi, rimette la questione al Prefetto al
quale compete la vigilanza sulla tenuta dei registri di stato civile
Il prefetto a sua volta:
se ritiene che sussistono le condizioni invita lufficiale di stato civile a procedere alla trascrizione, iscrizione o annotazione richiesta
se ritiene che non sussistono i requisiti invita lufficiale di stato civile a comunicare al richiedente che mancano i requisiti necessari ai fini del riconoscimento
Ed a questo punto che il richiedente pu e deve rivolgersi alla Corte dAppello affinch sia lautorit
giudiziaria a pronunciarsi in ordine alla riconoscibilit
Contestazione in un giudizio pendente (art. 67.3)
Se la riconoscibilit di un provvedimento straniero contestata in un processo nel quale quel provvedimento sia fatto valere in vista delle conseguenza che ne derivano sulla questione oggetto della domanda
principale, in deroga allart. 67.1 competente il giudice davanti al quale in corso il processo, al cui
ambito tralaltro restano circoscritte le conseguenze della decisione sulla contestazione.
Essendo il riconoscimento delle decisioni straniere in principio automatico, a sollevare la questione circa la riconoscibilit, ponendola come questione preliminare rispetto alla domanda principale, non potr
essere che aperte che tende a escludere la riconoscibilit stessa.