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25/02/2022

Le fonti del diritto

Quando ci sono 2 persone o più, deve esistere una necessità delle regole.
L’ordinamento giuridico è un complesso di norme. Un singolo ordinamento, vuol dire
le regole di ogni paese (Nazionale), e l’ordinamento grande/plurale sono le regole
sovranazionali (Per esempio, l’Unione Europea). L’ordinamento giuridico ha due
elementi del cui si distinguono le norme:

● Elemento oggettivo: Cioè, il rispetto degli ordini; o altrimenti una


conseguenza. Indipendentemente dalla norma che voi conoscete o non
conoscete, se la violate, dovete affrontare la conseguenza di quella
norma.

● La norma dell’ordinamento giuridico è una norma generale e astratta.


Generale perché è rivolta la pluralità di quelli consociati (Tutti noi, e tutti i
cittadini di quel determinato stato); e è astratta perché regola no un caso
concreto, ma un caso astratto in cui a secondo di quelli che possono
essere gli elementi di fatto di una situazione concreta, comunque la norma
propria por la sua portata astratta e applicabile a ogni caso concreto che
rientra nel proprio perimetro. E quindi la conseguenza diretta è che
l'eventuale durazione di quella norma comporta una risposta
dell’ordinamento, che può essere una sanzione, o l’imposizione di un
diritto. La sanzione è quell'elemento che se attribuisce a una norma al
fatto di portare il rispetto di quella determinata norma.
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Quello che poi è la funzione ultima delle regole che compongono l’ordinamento sociale
e il regolamento degli interessi. Pertanto le norme giuridiche che vengono applicate
nell'ambito del contesto socio-territoriale. Sono norme che regolano le interessi, in
termini di priorità (Dissoluzioni di conflitti, di integrazione degli interessi stessi, ecc).

L’ordinamento giuridico è primo, perché deve essere rivolto a una socialità di quelli
consociati. Questo sulla base di uno degli elementi che caratterizzano uno stato, la sua
sovranità e la sua territorialità. Uno stato ha il potere di imporre le proprie norme, ma nel
rapporto tra ordinamenti non sempre è così semplice; noi in Italia abbiamo due casi, per
esempio: Città del Vaticano, che comunque è uno stato autonomo, hanno suo piccolo
territorio con una sovranità, e nel enti confini nella Città del Vaticano, se aplica il diritto
canonico, cioè il diritto eclesiastico; non sono vigenti dell’ordinamento italiano. Altro
esempio è l'ordinamento Sammarinese, al interno della Repubblica di San Marino si
applica l’ordinamento giuridico Sammarinese e le sue norme. Tra questi due e lo stato
italiano è necessario una certa convivenza e collaborazione tra stati. Per esempio per le
normative della pandemia è stato necessario un confronto di un dialogo quasi
quotidiano.

Come vengono regolate le norme nel nostro ordinamento?

Da dove arrivano le norme?

Le norme possono essere collegate a due tipe di fonti:

● Fonti di produzione: Il procedimento attraverso il quale se giunge


all’emanazione di una norma. Procedimento legislativo al quale se arriva
una norma.

● Fonti di cognizione: Riguarda il risultato di questo procedimento


produttivo. Sono organizzate secondo quello che hanno ordine gerarchico
nel codice civile.
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Dove troviamo l’ordine gerarchico delle fonti di cognizione? Nel codice civile!

Com'è fatto il codice civile?

-Il codice civile ha un corpo centrale di norme (2.969 articoli)

-Composto da 6 libri; ogni libro è dedicato a regolamentare interessi particolari dalla vita
di tutti consociati. (Libro delle persone e della famiglia, successioni, proprietà,
obbligazioni, lavoro, tutela dei diritti)

-Anche è accompagnato da disposizioni preliminari (Pre-legge) e dalle disposizioni di


attuazione.

Il primo articolo della pre-legge è l'ordine gerarchico delle fonti di cognizione. Sono le
leggi che regolamenti le norme corporative e gli usi.

Le norme corporative erano tutte quelle norme di derivazione fascista che erano state
mantenute, e che comunque servivano. Sono adeguate, ma non modificate nel loro
testo dall’emanazione dalla carta costituzionale (Pubblicata nel 1.948, successivamente
dal codice, e riporta quelli che sono i principi fondamentali del nostro ordinamento). In
quella costituzione quindi viene definito l’ordine gerarchico delle fonti del diritto.
L’attuale ordine gerarchico delle fonti del diritto e:

1. La costituzione: La prima legge dello stato e la nostra legge più


importante. La troviamo anche nel codice civile. È composta da norme
dirette e vincolanti. Sono precetti e impositivi che si applicano
direttamente.

Come devono essere lette e interpretate? Di modo che abbiamo un’applicazione


diretta (Non tutte le costituzioni hanno una applicazione diretta). La nostra è composta
sostanzialmente sulle norme precettive (Immediatamente vincolanti).
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Com'è composta la nostra costituzione?

-È composta da 139 articoli.

-Ha due parti:

● Articoli che riportano quelli che sono i diritti fondamentali, di tutti i


cittadini. Questa prima parte è anche detta “supercostituzione” perché non
potrai mai più mai essere modificata con nessun tipo di procedimento di
revisione. Troverete tutti i principi fondamentali del nostro ordinamento.

● Norme della costituzione, volte a regolamentare il funzionamento del


nostro ordinamento giuridico, per cui troverete una sezione di norme che
disciplinano il parlamento, una sezione di norme che disciplinano il
governo, il presidente della Repubblica e la magistratura. Nella
costituzione troverete tutte le norme per disciplinare i poteri dello stato (Il
potere esecutivo, il potere giudicante e il potere legislativo).

2. Norme statali: Le norme di rango ordinario. La legge ordinaria è la legge


che viene emanata dal tutelare del potere legislativo, quindi le norme che
vengono promulgate dal nostro parlamento attraverso il normale
procedimento di produzione normativa (Le consultazioni, discussione, la
votazione, la pubblicazione in gazzetta ufficiale); e dei decreti-legge.

Esistono decreti-legge e decreti legislativi:

I decreti-legge sono un atto del governo che è portata da norma ordinaria e che viene
utilizzata tra il governo nel momento in cui è necessario andare a regolamentare una
determinata situazione in un particolare caso in vigenzia e di necessità (Per esempio le
norme del Covid). Ha una durata limitata, pertanto deve essere rinnovato o deve essere
trasformato in legge ordinaria attraverso una promulgazione parlamentaria.

Il decreto legislativo è una norma di grado ordinario che viene emanata dal governo
ma subdelega, vuol dire che altrimenti il parlamento si trova dovere andare a una
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determinata situazione che chiude la disciplina di elementi particolarmenti tecnici e per


cui non è materia dal parlamento. Promulgano vuol dire che viene pubblicata in
gazzetta ufficiale, quello e il tempo zero in cui la norma viene all'esistenza, da questo
punto zero, devono ricorrere 15 giorni; al sedicesimo giorno la norma diventa vincolante
per tutti quelli consociati. Questi 15 giorni sono i giorni vacatio legis (La norma esistente
sta prendendo efficace ma non ha raggiunto ancora la sua vincolatività). Ci sono i casi
in cui il parlamento, che è l'organo titolare del potere legislativo nel nostro stato,
consente al governo di esercitare il potere legislativo.

Come può esercitare il governo il potere legislativo? Attraverso l'emanazione di due


tipi: Il decreto-legge e il decreto legislativo.

La differenza è che il decreto-legge è un atto autonomo del governo. Nei momenti di


estrema necessità. Ci sono invece le casi in cui non c'è l'urgenza richiesto dal decreto-
legge, ma è necessario un intervento particolarmente tecnico, e il parlamento fa una
legge di delegazione e dice al governo che se bisogna fare una norma in questa
materia, e costituiscono una commissione governativa, studiate la necessità di questa
cosa e disciplinate con quelle legislativo. Il governo lo può fare perché rimangono nel
limite della delega.

Le norme ordinarie le troverete anche nel codice civile.

3. Legge regionale: Nella costituzione troverete una serie di norme che nel
tempo sono state definite il titolo quinto, que regola quello che è stato un
rapporto tra stato e regione, e quindi sostanzialmente le materie in cui, le
regioni possono legiferare in maniera autonoma in cui lo stato non deve
registrare.

Ovviamente le norme regionali sono tenute a rispetto tanto dalla norma ordinaria tanto
dalla norma costituzionale.
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4. Gli usi: Gli usi sono norme non scritte. Quindi ad esempio non
provengono da un organo dell'ordinamento. Provengono da un
comportamento di quelli consociati. Affinché un uso passa a essere
considerato è necessario che si tratti di un comportamento ripetuto nel
tempo tra la generalità di quelli associati di rispettare un tracciato
normativo. Indipendentemente dal fatto che questo tracciato normativo
esista o no. Gli usi fondamentalmente possono essere di 3 tipi:

● Praeter Legem: Sono quelli preliminari alla formazione di una legge.


Un uso è stato totalmente tanto ripetuto nel tempo che poi diventa
norma.

● Secundum: Sono quelli usi che si formano sulla base di una


disposizione normativa vigente.

● Contra: Quelli che contrastano con una normativa vigente. Non sono
ammissibile.

Gli usi normativi sono quelli che stanno nell’ordine della gerarchica delle fonti. E gli
usi negoziali sono diverse.

Questo ordine gerarchico non può essere modificato. Nel nostro ordinamento nessuno
è libero nell'esercizio del proprio potere o nell'esercizio delle proprie funzioni. Qualsiasi
organo è tenuto al rispetto delle norme. Esistono norme nel nostro ordinamento che non
possono essere in alcun modo modificate.

Qui e qui valuta il rispetto della costituzione? La corte costituzionale! È un organo


giudicante che c'è nel nostro stato; non può essere adito ai singoli cittadini, ma può
essere interpellato solo e esclusivamente da giudici, che si pongono nella necessità di
valutare la violazione di una norma costituzionale o si pongono nella necessità di
individuare o meno un contrasto con una norma costituzionale.
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La corte costituzionale è composta dal presidente della Repubblica, parlamentari e da


componenti del C.S.M. (Consiglio Superiore della Magistratura).

Come si pronuncia la corte costituzionale? Come fa a valutare l’incostituzionalità


di una legge?

La può valutare tramite sentenze interpretative o tramite sentenze additive.

Le sentenze interpretative interpretano una determinata norma affinché l'applicazione


di quella norma non sia anticostituzionale. È vincolante, non si può fare nulla di diverso
da quello che c'è scritto in quella sentenza.

La sentenza additiva statuisce l'incostituzionalità. È finita.

L’Unione Europea è un ordinamento assistente, definito sovranazionale perché di fatto


metaforicamente sta sopra tutti gli ordinamenti di vari stati che compongono l’unione.
L’Unione Europea ovviamente ha il proprio organismo di funzionamento e ha la sua
produzione autonoma di norme. Ovviamente la formazione delle norme di rango
comunitario (Di matrice Europea) deve andare a reclinarsi nell'ambito degli nostri
ordinamenti. È evidente che alcuni principi che possono essere tranquillamente recepiti
e comunque ai principi che sono vigenti nel nostro stato, magari non sono pertanto
conformi o direttamenti applicabili in altri stati che hanno principi diversi. L’Unione
Europea oggi è formata da moltitudine di stati con trattazione giuridiche tra loro
differenti; per cui bisogna arrivare in un punto per cui si interseca la produzione
normativa Europea all’interno del nostro stato.

Come si fa a intersecare la produzione normativa Europea nel nostro stato?

Innanzitutto il nostro ordine gerarchico non può essere modificato o per lo meno non
può essere rivisitato fino a che la norma di rango Europeo non contraste con la nostra
costituzione. L’Europa che cosa fa? Mette le normative che possono essere definite o di
regolamenti o delle direttive. I regolamenti Europei sono normative che hanno bisogno
di una norma di ricevimento in uno stato, per cui non possono essere applicate
direttamente ai cittadini, ma devono essere in parte propria da ciascun singolo stato; in
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genere hanno fatte proprie con una norma di rango ordinario che si acepisce con il
regolamento comunitario.

Diversamente invece ci sono le direttive che sono immediatamente applicabili; e quindi


non hanno bisogno di alcuna forma di ricevimento da parte del comune stato.

Le fonti del nostro diritto sono fonti interne (Non possiamo integrare all’Unione
Europea). Le norme di produzione Europea, stando provenienti da un stato
sovranazionale, devono andare a declinarsi nell'ambito del nostro ordinamento interno,
per cui non è corretto cercare di attribuire un posto nella nostra scala gerarchica.

Come si può applicare una legge? Ci sono tutte una serie di criteri che determinano
quella che è l'applicazione della legge:

● Il criterio principale per ogni norma nel nostro ordinamento è


l'obbligatorietà, tutti sono tenuti al rispetto delle norme che sono state
pubblicate nell'ambito di quello determinato ordinamento,
indipendentemente dalla conoscenza o meno di quella normativa.

● Le regole in genere vengono definite ultrattive, vuol dire che le leggi


disciplinano dal momento in cui diventano obbligatorie in avanti. Non
possono disciplinare il passato, quindi non possono essere così
retroattive (Con eccezioni di alcuni singoli casi). Questo è trovato nel art.
11 delle preleggi. Non è possibile pubblicare una legge oggi per andare a
regolare una cosa successa ieri.

Una legge non deve innanzitutto contraddire il principio costituzionale. Non può
contraddire la convenzione Europea. Deve avere una portata, un'entità c’è espressa o
quando meno desumibile, che vuol dire che io posso comprendere l'efficacia di quella
leggendo; può però intervenire sui diritti quesiti, vuol dire che può incidere sull'efficacia
del atto ma non sulla validità dell'atto stesso (Es. La legge sul divorzio)

Un'altra materia in cui non può esserci una norma retroattiva e il diritto penale. Non è
possibile emanare una norma penale che vada a sanzionare, applicando quella norma
ai atti che possono essere prima dell'atto in vigore della norma penale. Il principio e che
"nullum crimen sine lege".
25/02/2022

CASO:

Sentenza della corte costituzionale.

Norme in materia di procreazione medicalmente assistita.

È proposto da una corte di coniugi del Tribunale di Milano.

Una coppia è rivolta ante un giudice alla fine di sentire di emettere una ordinanza, che
impone al medico a cui loro sono rivolti di porre in essere il loro favore una tecnica di
procreazione assistita di tipo eterologo.

Tecnica di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo, se intende per


qualsiasi tecnica per sostenere nel momento in cui una coppia prattica a procreare per
avere figli, e non possono con la sua modalità.

In Italia la legge del 2.004 vietava queste tecniche nel momento in cui possono essere
legalmente chiamate di tipo eterologo, ossia quando per portare in termine la
procreazione medicalmente assistita era necessario la coppia per richiedere uno dei
ordinamenti (ovulo o espermatozoide da un terzo donatore).

La coppia si è rivolta al tribunale di milano per fare dire che questa è una ordinanza che
obbliga se invece al medico a porre questo tipo di tecnica.

Il tribunale ha riguardo il diritto di legittimità costituzionale. Aveva presentato alla corte


lamentando con un contrasto con vari articoli della nostra costituzione, in particolare l'art
3 (Uguaglianza), art 29, art 21. Coppie con problemi di fertilità devono essere trattate
con una diversa patologia.

È una norma gerarchicamente sovraordinata. L’intervento di legittimità che può essere


sollecitato solo e esclusivamente da un tribunale ordinario o da una corte d’appello, da
un organo con funzione giurisdizionale, è la modalità in cui la corte emana il proprio
provvedimento, in questo caso è dato una sentenza additiva, che vuol dire che tutte le
parte dalla norma ordinaria che poneva in divieto della fecondazione eterologa sono
state abrogate, che da quel momento in poi hanno perso la loro efficacia di legge, per
cui l'efficacia della legge ha un momento iniziale, ma può avere anche un momento
finale.

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