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Diritto internazionale

Prof. Marco Gestri, Donato Greco

I principi generali di diritto


Art. 38 dello Statuto della Corte internazionale di giustizia
La Corte, la cui funzione è quella di decidere in conformità al diritto
internazionale le controversie che le sono sottoposte, applica:
a. le convenzioni internazionali, generali o particolari, che stabiliscono
regole espressamente riconosciute dagli Stati contendenti;
b. la consuetudine internazionale che attesta una pratica generale accettata
come diritto;
c. i principi generali del diritto riconosciuti dalle nazioni civili;
d. fatte salve le disposizioni dell’articolo 59, le decisioni giudiziarie e gli
insegnamenti dei pubblicisti più qualificati delle varie nazioni, come mezzi
sussidiari per la determinazione delle norme di diritto.
Principi generali di diritto riconosciuti dalle nazioni civili

Precisazioni terminologiche: Nazioni civili: anacronistico > i principi generali del diritto
riconosciuti dalla comunità delle nazioni
Articolo 15 ICCPR
1. Nessuno può essere condannato per azioni od omissioni che, al momento in cui
venivano commesse, non costituivano reato secondo il diritto interno o il diritto
internazionale. Così pure, non può essere inflitta una pena superiore a quella applicabile al
momento in cui il reato sia stato commesso. Se, posteriormente alla commissione del
reato, la legge prevede l’applicazione di una pena più lieve, il colpevole deve beneficiarne.
2. Nulla, nel presente articolo, preclude il deferimento a giudizio e la condanna di
qualsiasi individuo per atti od omissioni che, al momento in cui furono commessi,
costituivano reati secondo i principi generali del diritto riconosciuti dalla comunità delle
nazioni.
Principi generali di diritto
Presupposti: riconoscimento
Funzione: colmare le lacune ed evitare il non liquet + funzione ermeneutica.
Per questa parte l’art. 38, par. 1, lett. c), dello Statuto della Corte internazionale di giustizia svolge
una funzione identica a quella esercitata, nell’ordinamento italiano, dall’art. 12, 2° co., disp. prel.
cod. civ., laddove quest’ultimo autorizza l’interprete a ricorrere ai principi generali dell’ordinamento
giuridico, «se una controversia non può essere decisa con una precisa disposizione
Natura e rapporto con le altre fonti. I principi fanno sì parte, assieme alle consuetudini, del diritto
internazionale generale, come tali capaci di produrre effetti erga omnes, ma la loro applicazione – è
bene ripeterlo – risulta condizionata alla mancanza di altre fonti giuridiche
Rapporto con le altre fonti. Le consuetudini prevalgono sui principi come lex specialis ratione
materiae, mentre i trattati prevalgono su entrambe le fonti a titolo di specialità ratione personarum
Principi generali di diritto

Due categorie:
Principi comuni agli ordinamenti interni
Principi sorti nell’ordinamento internazionale
Principi generali di diritto: principi comuni agli ordinamenti
interni
Esempi: il principio di buona fede, in claris non fit interpretatio, il favor
debitoris, nemo venire contra factum proprium (o estoppel) e qui tacet
consentire videtur, si loqui debuisset ac potuisset (o acquiescenza). In
materia processuale, ancora, si è soliti richiamare nemo iudex in re sua,
Kompetenz-Kompetenz (ossia il principio per cui un tribunale è
competente a decidere della propria competenza), res iudicata, mentre
nell’ambito del diritto internazionale penale vanno menzionati i criteri di
esonero dalla responsabilità personale, la presunzione di innocenza, in
dubio pro reo e il principio di legalità (nullum crimen, nulla poena sine
praevia lege poenali).
Principi generali di diritto: principi comuni agli ordinamenti
interni

Analisi comparata (famiglie giuridiche) e test di trasposizione


Momento oggettivo e momento soggettivo-valutativo
Principi generali di diritto: principi sorti nell’ordinamento
Induzione e deduzione internazionale
1. Principi sottesi a norme di diritto internazionale convenzionale o consuetudinario
Corte internazionale di giustizia nel Caso relativo allo stretto di Corfù [Regno Unito c.
Albania, sent. 9 aprile 1949, in «ICJ Reports», 1949, p. 4 ss., p. 22.
In questo caso, per affermare l’obbligo delle autorità albanesi di notificare l’esistenza di un
campo minato all’interno delle proprie acque territoriali e di ammonire le navi in transito
circa l’esistenza di un pericolo imminente, la Corte: ha preso le mosse da una convenzione
applicabile solo in tempo di guerra [la Convenzione dell’Aia del 1907, n. VIII]; ha
individuato i principi generali dell’ordinamento sottesi a questa norma (vale a dire il
principio del rispetto della dignità umana, il principio della libertà delle comunicazioni
marittime e l’obbligo di ogni Stato di non consentire l’utilizzazione del proprio territorio in
maniera da arrecare danno ad altri Stati); e da questi principi ha poi ricavato la regola
applicabile alla fattispecie concreta dedotta in giudizio: l’obbligo di notifica.
Principi generali di diritto: principi sorti nell’ordinamento
internazionale

2. Principi ampiamente riconosciuti in trattati internazionali e in atti


di soft law.
Es.: il principio «chi inquina paga» così come riconosciuto nell’art. 16
della Dichiarazione di Rio su ambiente e sviluppo del 1992.
Principi generali di diritto: principi sorti nell’ordinamento
internazionale

3. Principi inerenti alle caratteristiche e alle esigenze fondamentali


dell’ordinamento giuridico internazionale
Oro monetario asportato da Roma nel 1943 [Italia c. Regno Unito,
Francia e Stati Uniti, eccezioni preliminari, sent. 15 giugno 1954, in
«ICJ Reports», 1954, pp. 19 sgg., p. 32], laddove ha affermato che
«giudicare sulla responsabilità internazionale [di uno Stato] senza il
suo consenso sarebbe contrario a un principio consolidato di diritto
internazionale incorporato nello Statuto della Corte».

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