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IL REFERENDUM
Il referendum è la richiesta fatta al corpo elettorale di esprimersi direttamente su una determinata
questione.
La disciplina operativa del referendum è affidata ad una legge ordinaria: legge n. 352 del 1970.
La Costituzione italiana prevede quattro tipologie di referendum:
➢ referendum costituzionale, esperibile in via eventuale nell’ambito del procedimento di
revisione costituzionale (art. 138);
➢ referendum abrogativo di leggi e atti aventi forza di legge (art. 75);
➢ referendum consultivi per la modificazione territoriale delle Regioni (art. 132 Cost.):
o fusione di Regioni e creazione di nuove Regioni (primo comma);
o passaggio di Province e Comuni da una Regione ad un’altra (secondo comma);
➢ referendum a livello regionale (art. 123 Cost.):
o referendum disciplinati dagli Statuti delle Regioni aventi ad oggetto leggi e
provvedimenti amministrativi della Regione (comma 1);
o referendum confermativo eventuale per l’approvazione degli Statuti delle Regioni
ordinarie (comma 3).
LA PETIZIONE
Art. 50 Cost.
Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre
comuni necessità.
✓ Scarsa incidenza di questo istituto sull’attività parlamentare; è difficile che le petizioni abbiano
seguito.
✓ Il procedimento relativo all’iniziativa del popolo nella formazione delle leggi è disciplinato dalla
legge sui referendum (legge n. 352 del 1970, artt. 48-49).
✓ La Camera cui la proposta è presentata verifica le firme e accerta la regolarità della richiesta.
✓ Le Camere non hanno l’obbligo di tradurre in legge le proposte di iniziativa popolare, ma hanno
l’obbligo di prenderle in considerazione, cioè di deliberare su di esse.
✓ I Regolamenti parlamentari prevedono che, diversamente dagli altri progetti di legge, quelli di
iniziativa popolare non decadono a fine legislatura e non devono pertanto essere ripresentati.
✓ L’influenza di tali progetti è piuttosto limitata.