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Art 117 cost. la potestà legislativa dello stato regione, le norme di diritto comunitario incide sul
diritto amministrativo.
Le leggi del diritto amministrativo ( Legge 241/1990) è regolate dai principi dell’ordinamento
comunitario.
Il diritto amministrativo hanno un’importanza le decisioni dei giudici, la legge lascia dei margini di
scelta all’amministrazione, i giudici amministrativi hanno un margine di controllo sulle modalità
che l’amministrazione applica le leggi.
Lezione 1
- Generalità: non avere dei destinatari precisi, rivolgersi anche a singoli gruppi
- Astrattezza: individuando ipotesi astratte ed individuare ipoteticamente, è più stabile nel
tempo e capace di produrre effetti più a lungo perché è adattabile a molti casi.
- Coattività:
Norma giuridica: generale e astratta, è necessario imporre un comportamento che vengono decise
dallo stato.
Provvedimento amministrativo: è un atto dell’amministrazione che applica la norma giuridica in
caso concreto.
Esempio: testo unico dell’edilizia, un soggetto che vuole farsi una villa deve chiedere un permesso
per costruire all’amministrazione. Per l’applicazione della norma ci deve essere un apparato
amministrativo. L’atto è il provvedimento amministrativo è un’autorizzazione puntuale e concreto,
applica la norma nel caso concreto.
Il diritto amministrativo
Amministrazione: è un insieme di persone strutturate che perseguono scopi del gruppo sociali,
che singolarmente questi non possono raggiungere.
Es. l’ARPA una parte dell’amministrazione che svolge il lavoro per le polveri sottili
L’amministrazione statale: è di tipo generale per l’amministrazione dello stato . ci sono tante
amministrazioni che sono autonome.
Diritto amministrativo è un diritto recente a seguito dell’Unità d’Italia, i compiti che gravano oggi
siano il frutto di un aumento progressivo che evolve con l’allargamento del suffragio che porta
all’attenzione degli organi statali (istruzione, e la tutela della salute)
Nel 1984 lo stato eroga delle prestazioni: provvidenza sociale, tutela della salute
Lezione 2
Un valore deve essere contenuto in costituzione ma non basta perché occorre degli apparati che
svolgano attività che in concreto danno attuazione a quella norma costituzionale
La norma cost. art 32 diritto alla salute, non basta questo art. ma è necessario che ci sia un
apparato che abbia quel compito lì, ad esempio ASL.
Ci sono delle situazione che l’amministrazione agisce con strumenti di diritto privato, es. contratti
di compravendita.
Ci sono degli istituti, dove l’amministrazione fa degli accordi con dei privati per rispondere a una
certa istanza del privato, sono regolati dalla legge 241/1990. Questi accordi sono regolati dal
diritto civile, in questo lo strumento è ibrido: deve perseguire l’interesse pubblico (diritto
amministrativo) ma si innestano dei principi del diritto civile.
Ci sono delle situazione che l’amministrazione agisce con strumenti di diritto privato, es. contratti
di compravendita.
Ci sono degli istituti, dove l’amministrazione fa degli accordi con dei privati per rispondere a una
certa istanza del privato, sono regolati dalla legge 241/1990. Questi accordi sono regolati dal
diritto civile, in questo lo strumento è ibrido: deve perseguire l’interesse pubblico (diritto
amministrativo) ma si innestano dei principi del diritto civile.
Art 117 cost. serve a ripartire le competenze amministrative tra lo Stato e le Regioni, il (1) afferma
che la potestà legislativa dello stato deve essere esercitato nel rispetto dei vincoli comunitarioArt
Attività amministrativa
1. L’attività amm persegue i fini determinati dalla legge ed è retta da criteri di economicità…
secondo le modalità dei principi dell’ordinamento comunitario.
- Organizzazione amministrativa
- Finanza pubblica
- Tutela giurisdizionale
Il diritto amministrativo è una branca del diritto pubblico che ha per oggetto
- L’organizzazione
- L’attività
Es, siamo proprietari di un terreno per costruire una casa, amministrazione di rende conto che c’è
l’esigenza di ampliare la scuola; il comune va vedere i suoi terreni, per collocare la scuola
elementare, però l’unico terreno è il nostro.
Però nel diritto privato è regolato dal contratto di compravendita però in base a questo noi
possiamo dire di no al comune. Il nostro interesse di singolo bloccherebbe l’interesse pubblico,
tuttavia l’ordinamento ha attribuito all’amministrazione ha dato la capacità di utilizzare degli
strumenti (provvedimento di espropriazione) che gli consentono di perseguire il fine pubblico
indipendentemente della volontà del destinatario del provvedimento.
L’amministrazione non può dare un colpo di spugna ai privati, il provvedimento l’atto con cui si
espropria è una procedura lunga ( procedimento amministrativo consiste in una sequenza di atti);
prende in considerazione tutti gli interessi del caso specifico.
Il principio di legalità:
esprime l’esigenza che l’amministrazione sia soggettata alla legge, che fa solo quello che la legge
gli dice, diretta espressione della volontà popolare attraverso la mediazione del parlamento;
- Come non contraddizione: l’amministrazione può fare solo quello che non è impedito dalla
legge
- In senso formale: l’azione dell’amministrazione deve avere un specifico fondamento
legislativo. L’amministrazione può agire un potere soltanto dai limiti imposti dalla legge
- In senso sostanziale: l’amministrazione deve anche agire in conformità alla disciplina
sostanziale della legge stessa. La legge può dire all’amministrazione con la stessa
normativa può indicare all’amministrazione come esercitare il potere. Non vuole dire
vincolare l’amministrazione in tutti gli aspetti della decisione, ma lasciarle uno spazio più o
meno ampio a seconda del potere deve esercitare, lo spazio viene cosi scelto dalla legge.
Art 97, c. 2 Cost “ i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge in modo che
siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione”
Art 98 cost. gli amministratori fanno l’interesse della nazione e non devono essere influenzati
da interessi partigiani.
Legge 241/1990 tratta il problema del conflitto d’interesse, devono astenersi per il conflitto
d’interesse.
Lezione 3
L’amministrazione per scegliere deve acquisire tutte le nozioni, atto finale è il provvedimento
amministrativo, questa concatenazione di atti si chiama procedimento amministrativo. La
legge fondamentale del procedimento amministrativo è la legge 241/1990.
Questa legge formulò quei principi generali che stabiliscono le scelte dell’amministrazione, e
garanzie minime per i privati, sono principi trasversali che si applicano a tutta l’azione
amministrativa.
Art 1 c. 1 troviamo la ramificazione dei principi di imparzialità e buon andamento, esse sono il:
- Criterio di economicità : l’amministrazione ha bisogno di soldi che gli arrivano dalle tasse
dei cittadini, queste risorse devono essere spese senza sprechi; non si tratta di utilizzare
meno risorse ma quelle strettamente necessarie
- Criterio di efficacia: misura il rapporto tra risorse e fini affettivamente raggiunti
- Criterio d’imparzialità: al modo in cui l’amministrazione agisce
- Criterio di pubblicità: l’attività dell’amministrazione deve essere conosciuta ai cittadini
- Criterio di trasparenza : approfondimento del criterio precedente, il cittadino può
conoscere l’azione amministrativa nel momento in cui si sta svolgendo, deve conoscere le
ragioni di quel caso concreto con cui l’amministrazione agisce
- Principio della motivazione: l’attività amministrativa deve essere sempre motivata art 3
del 241/1990 , la motivazione è una parte del provvedimento finale( atto scritto) deve
indicare le ragioni giuridiche che hanno determinato le scelte dell’amministrazioni che
devono tenere conto di tutto quello che risulterà dall’istruttoria del procedimento
Ogni ordinamento stabilisce delle regole che lo regolano, esso deve identificare degli atti con una
forma che producono il diritto cioè norme giuridiche, queste ottengono normalmente una
formulazione scritta:
1. Leggi
2. Regolamenti
3. Usi
Art 117 c. 1 cost la potestà legislative è esercitata dallo stato e dalle regioni rispetto alla
Costituzione e dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali
Il diritto internazionali è un diritto in cui norme regolano i rapporti con gli stati. L’efficacia dagli
accordi si ha nell’art 117 ma ci sono altre due norme: art 10 c. 1 cost e l’art 11 cost.
Nell’unione europea esiste un organismo sovranazionale, l’italia infatti cede una fetta della sua
sovranità.
- Trattati
- Regolamenti: è una norma giuridica, che ha un efficacia diretta e immediata, senza la
consultazione della corte costituzionale infatti essi prevalgono sulla norma italiana
- Direttive: vincola tutti gli stati membri soltanto relativamente al risultato che si impone di
raggiungere. È un atto normativo dell’unione europea lascia gli stati membri liberi di
utilizzare gli strumenti per la direttiva
- Decisioni
Legge che viene approvata dal Parlamento, la legge è la fonte primaria perché il procedimento
avviene con la discussione di forze politiche
Procedimento:
1) INIZIATIVA
- Governo
- Ciascun membro delle camere
- Popolo
2) ESAME DA PARTE DELLA COMMISSIONE DEL PARLAMENTO COMPETENTE: ha una funzione
referente analizza la proposta e riferisce al parlamento
3) DISCUSSIONE IN AULA : le due camere agiscono separate; se una delle camere approva una
modifica al testo deve passare di nuovo all’altra camera fino a che le entrambe le camera
approvino lo stesso testo
4) VOTAZIONE E APPROVAZIONE
5) PROMULGAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: controllo formale e sostanziale ma
non sul merito politico. Solo dopo l’entrata in vigore della legge la corte costituzionale
potrà effettuare la verifica di incostituzionalità
6) PUBBLICAZIONE GAZZETTA UFFICIALE : fonte di cognizione che fa conoscere ai cittadini le
norme
Art 117 cost, competenze legislative fra stato e regioni ha competenza cioè può legiferare cioè
approvare atti normativi di rango primario ossia leggi. La legge regionale è sullo stesso piano di
quella statale. Ripartisce la competenza legislativa solo fra Stato e Regioni;
Comuni, province e città metropolitane non hanno potestà legislativa cioè adottare atti
normativi di rango primario.
Decreto legislativo:
Parlamento : LEGGE DELEGA è una legge ordinari a tutti gli effetti, il parlamento mette dei
paletti al governo :
1) Determina di principi e criteri e direttivi: sono molto specifici, il parlamento può indicare
delle norme specifiche il governo deve attuare nella legge delega…
2) Tempo entro il quale deve essere emanato il decreto legislativo del Governo
3) Determinazione dell’oggetto
Governo, il consiglio dei ministri delibera il decreto legislativo nei limiti previsti dalla legge
delega. Se il governo non sta con la legge delega viola l’art 76 cost.
Presidente della repubblica emana il decreto legislativo, il meccanismo è analogo a quello
previsto per la promulgazione della legge ordinaria.
Pubblicazione gazzetta ufficiale
DECRETO LEGGE
Il Governo può adottare il decreto legge sotto la sua responsabilità, nei soli casi straordinari di
necessità e urgenza.
Il giorno stesso all’adozione il Governo deve presentarli per la conversione ( per la trasformazione
in “legge”) alle camere
Il d.l è comunque emanato dal Presidente della Repubblica e pubblicarlo in Gazzetta, entra così in
vigore subito.
Il Parlamento può modificare il decreto ma può anche non convertirlo è perde efficacia fin
dall’inizio come se non fosse mai esistito.
REGOLAMENTI
La potestà regolamentare spetta allo stato nelle materie di legislazione esclusiva, salva delega
delle regioni. ( art 117, c2) : il legislatore ha escluso un potere regolamentare da parte delle regioni
I comuni, province e le città metropolitane hanno potestà regolamentare in ordine alla disciplina
dell’organizzazione e dello svolgimento delle funzioni a loro attribuite.
REGOLAMENTI GOVERNATIVI
Di competenza del governo, sono emanati con un decreto del presidente del presidente della
repubblica previa una deliberazione del consiglio dei ministri sentito il parere del consiglio di stato.
- DI DELEGIFICAZIONE: non va confuso con il decreto legislativo, richiede una legge autorizzativa dal
parlamento. Questo rimane un regolamento non diventa un decreto legislativo. il Parlamento disciplina una
legge di rango primario. il regolamento di delegificazione come può sostituire una legge di rango primario,
la legge del parlamento che emana un regolamento di delegiferazione nel momento in qui entra in vigore
questo verrà abrogata. La disciplina dettata dal governo è regolamentare . esso non assume un livello di
rango primario resta un regolamento. Spostare a livello secondario una disciplina contenuta in una legge
di rango primario.
Ci sono dei casi in cui la costituzione pretende che ci sono delle leggi che non possono essere disciplinate
come an esempio gli atti aventi fora di legge.
Qui non troviamo un confronto democratico a differenza di altre materie che incidono sui diritti
fondamentali devono essere regolati da leggi.
LA RISERVA DI LEGGE
Nel caso dei regolamenti il governo non è libero di decide in quali materie intervenire, non c'è una norma
come il 117 le competenza di materie tra parlamento e governo. I padri costituenti hanno deciso che
materie devono essere regolati da LEGGE. Il regolamento non garantisce il confronto democratico.
Riserva relativa: la materia sia regolata da legge per quanto riguarda ai principi fondamentali. (ART 97
COST)
Leggi speciali
La norma giuridica si caratterizza per generalità e astrattezza. Sono casi che violano questo, ad esempio le
LEGGI SPECIALI, "legge che vuole dare vantaggi economici" qui però non si applica a tutti i cittadini va contr
al principio di generalità però può essere riferite a categoria speciali.
sono sotto le fonti secondari, sono atti amministrativi possono essere adottati da singoli ministri, da tutti i
ministri o dal presidenti del consiglio. Questi regolamenti in ogni caso hanno bisogno di un'autorizzazione
da parte della legge. E' contenuta in una legge ordinaria.
La legge quando viene emanata hanno una vita indefinita, fanno eccezione alcune legge che producono
effetti in tempi delimitati. Ad esempio la legge del bilancio dello Stato che dura un anno e poi perdono
d'efficacia.
Nei casi di contrasti tra leggi e leggi aventi forza di legge non posso andare in conflitto con la costituzione,
quindi interviene la corte costituzionale.
La regola generare in caso tra le fonti dello stesso rango, prevale sempre quella successiva, quella più
recente nel tempo perchè l'ordinamento deve rinnovarsi.
Decreti legislativi e decreti legge hanno FORA DI LEGGE significa che se c'è un contrasto tra decreto legge e
decreto legislativo prevale quella più recente, si applica la regola della successione nel tempo.
Il nostro ordimento non è ordinato, ci sono degli art che vengono contenuti in certe materie e leggi che
riguardano qualcosa altro.
ABROCAZIONE ESPLICITA E ESPRESSA: il legislatore qui applica la regole della successione nel tempo, decide
che quella precedente è abrogata
ABROCAZIONE IMPILICITA: il legislatore che preve leggi compatibili con quelle precenti, oppure singole
norme di certe legge in contrasto con altre norme, qui toccherà all'interprete se ci sarà incopatibilità.
Il contrasto tra norma interna e la fonte d'origine dell' UE, qui prevale il regolamento europeo.
REFERENDUM ABROGATIVO
Art 75 cost. fonte particolare perchè non introduce nell'ordinamento norme nuove ma elimina fonti di
rango primario.
L'iniziativa spetta ai cittadini o ai consigli regionali. Qui ci deve essere un raggiungimento di un quorum.
Non su tutte le materie si possa fare un referendum abrogativo , ad esempio leggi che impongono delle
tasse.
Lezione 9
Interpretazione
L’interprete è quello che preso la norma giuridica deve interpretarla, cioè quella attività attraverso la quale
attribuisce un significato alla disposizione scritta.
Art 12 interpretazione della legge (predisposizioni preliminari del codice civile 1942): il primo criterio è
quello dell’interpretazione letterale la norma che deve applicare, non sempre però i significato della norma
è del tutto chiaro. Es la norma che punisce l’omicidio nel cod. penale, qui intende “uomo” come essere
umano non come maschio.
L’interpretazione analoga: riguarda il caso in cui non esita una norma che si può applicare a un caso
concreto, il ricorso analogia comporta che l’interprete vada alla ricerca di norma che regolano casi simili
oppure in seconda battuta vada ad esaminare i principi generali dell’ordinamento.
A seconda della categoria di soggetti che interpretano la norma nel caso concreto ha un effetto diverso
Se ne distinguono 4 tipi:
1) AUTENTICA: è la forma più autorevole perché è compiuto dallo stesso legislatore che interviene con
una successiva legge interpretativa qualora si siano posti particolari problemi di interpretazione di
una norma. Ha efficacia vincolante erga onnes.
3) GIURISPRUDENZIALE Quella fatta dai giudici, Ha un efficacia vincolante solamente nel caso del
giudizio in corso cioè rispetto alle solo parti contendenti, la giurisprudenza non è una fonte del
diritto.
Lezione 10
IL TESTO UNICO : indicare un complesso di norme, che riguardano una certa materia; che vanno anche a
organizzare delle norme già vigente; è un modo di indicare dei testi ricognitivi o dei decreti legislativi.
Sono la cura concreta di interessi pubblici. Hanno una pluralità di destinatari, e sono anche atti astratti.
- Direttive : abbiamo visto quelle europee che sono delle fonti vere e proprie. Invece queste non
sono fonti del diritto. La direttiva non è vincolante in modo assoluto ma limitato a delle indicazione
per dei fini da raggiungere, danno degli spazi di decisone. Hanno un? applicazione importante nei
rapporti interorganici cioè un ramo dell’amministrazione che si occupa di qualcosa, sono rapporti
tra uffici che sono collocati nello stato ramo dell’amministrazione che hanno delle competenze
specifiche. Fissa degli obiettivi.
- Circolari: deriva dall’organizzazione militare i porta ordini davano dei comandi alle unità militari, è
una lettera che circola. Adesso è un atto che trova applicazione nell’amministrazione anche quando
l’organizzazione dell’amministrazione non è più necessariamente gerarchica. Oggi si indicano gli atti
di un’autorità superiore dell’ente pubblico che stabilisce delle regole di condotta che vengono
imposta da autorità a soggetti collocati in posizione inferiori. Ad esempio affari di ufficio. Vincola
l’amministrazione devono applicare il contenuto della circolare se il provvedimento non applicare la
circolare può essere annullato dal giudice amministrativo
- Piani: la legge prevede che l’amministrazione prima una pianificazione o programmazione che
presiedono gli esercizi dell’amministrazione e dei pubblici uffici.
Es. il permesso di costruire: per fare una villa abbiamo bisogno di un permesso
dall’amministrazione, sviluppo del territorio che non sono tutti uguali deve dare un’autorizzazione
per costruire. L’uso del territorio deve essere esercitato in modo ordinato, scelte
dell’amministrazione che esercita una scelta per questo territorio attraverso un piano ( piano
regolatore) stabilisce le coordinate di sviluppo del territorio. Se la mia domanda non è conforme
perché nel piano regolatore ci sarà scritto che quel territorio non è edificabile.
Tra la legge e il provvedimento puntuale e concreto.
- Bandi: privi di carattere di astrattezza e generalità.
Di concorso per assunzione di dipendenti della p.a: Costituisco l’atto di avvio per
l‘assunzione di personale delle p.a . Specificano i requisiti di partecipazione, i termini per la
presentazione di domande, come si svolge la prova e i punteggi. Esauriscono i loro effetti
alla chiusura della procedura d’assunzione.
Avvisi di gara per la scelta del contraente nei contratti p.a : per fare dei lavori
l’amministrazione deve avviare una gara cioè un avviso di gara. Vincola le parti alla
procedura di gare cioè l’amministrazione e i privati. Il giudice amministrativo può annullare
la procedura se non viene rispettato il bando di gara.
Organizzazione amministrativa
FUNZIONE AMMINISTRATIVA:
Esercizio, attraverso moduli procedimenti: Norma giuridica: è una regola di comportamento generale
estratta
- Dei poteri amministrativi attribuiti dalla legge: l’amministrazione può esercitare solo quelli
attribuiti dalla legge, l’amministrazione produce effetti a capo dei destinatari senza che ci sia
l’assenso del destinatario.
- Ad un apparato pubblico
- Al fine di curare, in concreto l’interesse pubblico : il termine concreto cura l’interesse pubblico,
l’amministrazione esiste per la cura concreta di interessi pubblici
Il fine pubblico definisce la missione di un fine pubblico, tutelare ad esempio l’ambiente più
affermarsi piano piano nella coscienza sociale, si fa cosi portavoce il legislatore che vede
l’interesse pubblico e prevede l’istituzione di un soggetto pubblico che ha come missione di
perseguire quel l’interesse.
Per funzione amministrativa in senso tecnico si intendono quei compiti di un certo apparato
amministrativo in coerenza in finalità che sono affidate a questo apparato. La legge conferisce agli
apparati amministrativi le risorse per quell’interesse pubblico e attribuisce quella titolarità dei
poteri ai vari organi che compongo l’apparato.
Mentre l’atto amministrativo definisce un SINGOLO episodio posto da un apparato, sotto il profilo
della legittimità.
L’amministrazione non è riconducibile tutta allo Stato, perché ci sono altri organismi come altri
enti territoriali (art 114cost) la Repubblica è costituita dai comuni, province, città metropolitane
che sono stati autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo principi fissati dalla
costituzione.
Il principio autonomistico: art 5 cost. la repubblica riconosce e promuove le autonomie locali
attua nei servizi che dipendo dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo. Alcune
competenze si sovrappongono e questo principio trova una forma di bilanciamento nel principio di
alle collaborazione, tra diversi livelli di governo, ad esempio doveri di coordinamento.
Le regioni possono produrre delle norme giuridiche che stanno nel piani della gerarchia
ha delle fonti. Come si fa a capire chi può legiferare in una determinata materia?
Art 117 cost del 2001 che ripartisce le competenze legislative tra stato e regioni a statuto ordinario
su materia oggetto di formazione
Regolamenti governativi:
Sia lo stato e le regioni hanno potestà regolamentare, come si fa a capire se oggetto di regolazione
di un regolamento regionale o territoriale
Visto che gli apparati amministrativi sono tanti, CHI ESERCITA LE FUNZIONI AMMINISTRATIVE?
Si ha un sistema e fare un passo indietro prima della riforma del 2001, art 118 cost e 118 nel suo
testo originale che dice che aspetta alla regioni esercitava anche le funzioni amministrative (regola
del parallelismo) a meno che non ci fossero funzioni a queste materie che avevano un interesse
locale e il legislatore statale avrebbe attribuito a province, comuni. Es. la materia dell’assistenza
ospedaliera rientrava tra le materia tra stato-regioni , anche le funzioni amministrative dovevano
essere delle regioni, quando il legislatore istituì il servizio sanitario nazionale anche le ASL nel 1978
all’atto delle vecchie USL la legge statale ritenne che quelle funzioni sarebbero state da
considerate d’interesse esclusivamente locale, e ne attribuì all’esercizio ai comuni.
Dopo la riforma il sistema è cambiato, art 118 cost è stato riscritto : le funzioni amm. Sono
attribuite ai comuni salvo che per assicurare l’esercizio unitario, siano conferite a Province, città
metropolitane, Regioni e Stato alla base del principio di sussidiarietà, differenziazione e
adeguatezza. Notiamo che non esiste per il legislatore costituzione non si ha un criterio di
distribuzione analogo qui non c’è un elenco di materie ma solo un indicazione di preferenza. A chi
è destinata questa norma?
Questo principio ha come destinatario il legislatore a seconda della materia di competenza art da
un indicazione da seguire nel momento in cui deve scegliere quale sarà il livello amministrativo che
dovrà esercitare certe funzioni amministrative e per fare questa scelta l’art gli da un indicazione di
carattere generale basato sul principio di sussidiarietà. Vuol dire che il legislatore deve decidere le
singole materie quale livello territoriali deve esercitare le singole funzioni amministrative delle
varie materie dovrà prediligere il Comune perché è il più vicino al cittadino. Il livello comunale è
molto ottimale per esercizio delle funzioni amministrative però non sono attribuite tutte a loro con
il principio di sussidiarietà, il legislatore deve vedere che tutte le funzioni possono essere
esercitata dai comuni, solo nelle funzioni che devono garantire un esercizio unitario che superi la
dimensione territoriale dei comuni, potranno essere attribuiti a livelli territoriali più elevati, non
c’è però un principio gerarchico dipende dal livello di omogeneità dall’esercizio dei territori e
sulla differenziazione e adeguatezza.
Differenziazione: mira a tenere conto le diverse caratteristiche dei territori che fanno capo dei vari
enti territoriali.
Art 118 cost c.2 Comuni, province e città metropolitane sono titolari di funzioni amministrative
proprie e di quelle conferite dalla legge statale e regionale secondo le rispettive competenze.
Sono enti pubblici ossia persone giuridiche pubbliche caratterizzate dalla presenza di un
territorio che non rappresenta solamente l’area fisica sulla quale gli atti dell’ente possono
- Stato
- Regioni
- Province
- Città metropolitane
- Comuni
Le Regioni
art. 121 Cost «Sono organi della Regione: il Consiglio regionale, la Giunta e il suo Presidente.
Il Consiglio regionale esercita le potestà legislative attribuite alla Regione e le altre funzioni conferitegli
dalla Costituzione e dalle leggi».
l’organizzazione delle Regioni e i loro apparati è disciplinata dagli statuti e dalle leggi regionali
Art. 123 Cost: «Ciascuna Regione ha [=DEVE AVERE] uno statuto che, in armonia con la Costituzione,
Lo statuto regola l'esercizio del diritto di iniziativa e del referendum su leggi e provvedimenti
amministrativi della Regione e la pubblicazione delle leggi e dei regolamenti regionali.
La cost. dice che ciascuna regione deve avere uno statuto, questo deve contenere tutti i contenuti
dell’art 123 cost, questo è il contenuto obbligatorio delle singole regioni. Il contenuto di questi aspetti
è deciso dalle singole regioni.
Lo statuto è approvato e modificato dal Consiglio regionale con legge approvata a maggioranza assoluta
(…)»
Che quindi è fonte primaria il cui contenuto è riservato dalla Costituzione alle singole regioni. Riserva
alla regione i contenuti del 123 cost.
Comuni - Province
Art. 117 c. 2 «Lo Stato (=la legge) ha legislazione esclusiva in materia di (…)
In attuazione delle leggi statali spetta agli statuti stabilire le norme fondamentali dell’ente
specificando le attribuzioni degli organi. Significa che anche gli enti locali hanno uno statuto che non è
una fonte equivalente alla legge primaria, è subordinata a una legge a cui riservato stabilire i contenuti
del art 117 lettera p).
La legge di riferimento è oggi il d.lgs n. 267/2000, TESTO UNICO DELLE LEGGI SULL’ORDINAMENTO
DEGLI ENTI LOCALI , è un’espressione generale che fa riferimento a un testo su una disciplina specifica
Art. 6. Statuti comunali e provinciali, ci dice gli ambiti dei contenuti degli statuti comunali e
provinciali.
(…) 2. Lo statuto, nell'ambito dei princìpi fissati dal presente testo unico, stabilisce le norme
fondamentali dell'organizzazione
dell'ente e, in particolare,
del decentramento,
4. Gli statuti sono deliberati dai rispettivi consigli con il voto favorevole dei due terzi dei consiglieri
assegnati.
Le città metropolitane:
Vengono create quando si ampliano le grandi città quasi a includere le città vicine. Si creano delle
esigenze di funzioni di un area territoriale. Esse sostituiscono la Provincia ma non i Comuni. Hanno
organi specifici c’è il sindaco metropolitano, il consiglio metropolitano, c’è una conferenza
metropolitana composta dai sindaci dei comuni delle città.
Enti pubblici territoriali: assenza del territorio l’ente non esiste , il territorio come ente costitutivo.
Esigenze della comunità stanziata in quel territorio, ha tanti interessi che sono esponenziali che
sono riferiti a persone che è stanziata in un certo terriotorio che perseguono un fine pubblico. Art
cost criterio di locazione, il legislatore deve decidere quale ente territoriale deve svolgere questa
funzione.
Enti pubblici non territoriali: questi sono tutti gli altri enti non hanno il territorio come ente
costitutivo. Vengono istituiti per interessi specifici, la cost. non attribuisce la stessa importanze
degli enti territoriali. Ad esempio hanno funzioni fondamentali, per l’importanza che hanno
incidono sull’economia dello stato (INPS,Università) non hanno un modello di statuto imposto
dalla costistuzione. Questo ente viene creato dallo stato o da una regione da una legge o da un
provvedimento amministrativo, connota l’ente pubblico rispetto agli enti privati; i privati la
costituzione avviene attraverso un contratto, registro delle persone giuridiche nelle prefetture è
sufficiente che l’ente privato che vuole l’acquisizione di queste e vare dei requisiti di legge.
Ente: significa “qualcosa che c’è” che c’è per l’ordinamento giuridico, esso lo riconosce come
soggetto rilevante al suo interno, che è destinatario di norme giuridiche. All’interno
dell’ordinamento giuridico si ha il problema di individuare dei soggetti rilevanti al suo interno, i
primi destinatari delle norme sono le persone fisiche (tutti noi) acquistiamo la capacità di essere
titolari dei diritti e doveri (capacità giuridica) al momento della nascita, l’ordinamento considera
come destinatari anche delle persone che sono diversi dalle persone fisiche. Sono dette persone
giuridiche come un organizzazione formale che considerata dall’ordinamento come soggetto di
diritto ( la società che è destinataria di norme) che è un soggetto separato dalle persone fisiche
che lo compongono che ha una propria capacità giuridica.
La pubblicità dell’ente qualora non sia scontata si deve vedere da alcuni indici che sono stati
cognati dalla giurisprudenza , che ha elaborato una serie di criteri dove un ente può essere definito
pubblico oppure no. Ad esempio che si usino soldi pubblici, l’approvazione dello statuto avvene
con atto pubblico….
Dalla pubblicità dell’ente derivano delle conseguenze, l’applicazione di determinati istituti quando
si applicano quando sono pubblici e non si applicano quando sono di natura privata.
Sogli e.p possono emanare provvedimenti che hanno efficacia sul piano dell’ordinamento generale
pari a quella di provvedimenti dello Stato.
agli. E.p la potestà di autotutela: È riconosciuto agli enti pubblici da andare a controllare i propri
provvedimenti quando un certo atto è stato emanato e sono stati fatti degli errori talmente gravi
da inficiarne la validità cioè renderli annullabili da parte del giudice amministrativo. Quando si
rendono conto che un certo provvedimento è data la possibilità degli enti pubblici di eliminarlo
dall’ordinamento. L’ente pubblico può sostituirsi alla verifica giurisdizionale.
Ente si possono configurare come ente pubblico quando l’attività costituisce esercizi di potere
amministrativi è impartita da quella legge 241.
Enti pubblici non territoriali: l’organizzazione è stabilita da uno statuto contenuti non sono stabilit
né dalla cost. né dalle leggi., sono stabiliti dell’atto che li costituisce e che poi una volta stabilite
l’organizzazione lasci all’ente stesso la potestà di modificare.
UFFICI: unità organizzative a cui sono preposte persone fisiche all’interno dell’ente pubblico. La
differenza tra ufficio e organo sta nel fatto che: gli atti adottati agli organi impegnano ente ai
rapporti esterni, mentre gli uffici svolgono delle funzioni interne e hanno una natura strumentale.
Organi monocratici e collegiali: il primo da una solo persona (sindaco) che viene scelto in via
elettiva o dall’rogano collegiale che designa un suo presidente. E altro da un insieme di persone,
che decidono collegialmente la volontà dell’organo, la nomina dei componenti vengono scelti o
designati sulla base di competenze specifiche.
Organi straordinari: istituito per svolgere delle funzioni specifiche per un periodo di tempo
circoscritto.
- La gerarchia: apparteneva nella chiesa cattolica e agli apparati militari; è caratterizzato dal
rapporto di gerarchia presuppone che le competenze dell’organo sotto ordinato siano
tutte incluse in quell’ordine sovraordinato.
Potere dell’organo sovraordinato di emanare gli ordini puntuali all’organo sotto
ordinato che sarà dovuto ad eseguire.
Avocazione: l’rogano sovra ordinare può richiamare a sé il compimento di un
singolo affare che normalmente è rimesso alla competenza dell’organo o
dell’ufficio sotto ordinato. Ogni organo è titolare di competenze specifiche.
Sostituzione : il superiore gerarchico compie un’attività al posto dell’organo sotto
ordinato, qui il compimento organo sovraordinato presuppone l’inerzia dell’organo
sotto ordinato. Questa gerarchia è tutto di quelle competenze dell’ufficio sotto
ordinato siano incluse nell’organo sovra ordinato
Risoluzione dei conflitti: l’organo sovra ordinato può intervenire su questo per gli
uffici sotto ordinati
Ricorsi gerarchici : che possono essere stati emani da soggetti terzi nei confronti
degli atti che sono stati emanati dall’organo subordinato. I soggetti terzi il cui
provvedimento adottato dall’organo sotto ordinato è destinato ad avere effetti,
possono contestare questi provvedimento di fronte al superiore gerarchico. Il
provvedimento può essere contestato davanti a un giudice amministrativo ( 1
grado tribunale amm. Regionale e in 2 grado il Consiglio di Stato) si anche al
superiore gerarchico rispetto all’organo che ha emanato l’atto. In questo ambito il
superiore gerarchico funziona come una sorta di giudice interno.
Annullamento e revoca d’ufficio: provvedimenti che hanno prodotto effetti su terzi,
si ha l’annullamento d’ufficio quando l’amministrazione si renda conto che quel
provvedimento presenta dei vizi di illegittimità; oppure un potere di revoca quando
l’atto diventa inopportuno. Questi due poteri possono essere esercitati tanto dallo
stesso organo che ha adottato l’atto quanto appunto in certi casi dal superiore
gerarchico. La decisione sul ricorso gerarchico avviene su richiesta da parte del
soggetto interessato che è colpito dagli effetti del provvedimento amministrativo,
mentre nell’annullamento e nella revoca non c’è un ricorso da parte di terzi , qui
non esiste un ricorso da parte del terzo ma c’è un iniziativa che parte
dall’amministrazione che si rende conto della non conformità del provvedimento
che ha adottato rispetto a certi principi dell’ordinamento giuridico.
- La direzione: nel rapporto di direttiva c’è una maggiore autonomia del soggetto sotto
ordinato rispetto al sovraordinato perché non può dare ordini puntuale che il sotto
ordinato è tenuto ad eseguire ma può solo indicare gli obiettivi da raggiungere e lasciare
l’organo libero di determinarsi sull’attività concreta su un determinato obiettivo
- Azioni di controllo : tra organi dello stesso ente sono i controlli interni e controlli esterni da
origine a un rapporto tra organo titolare del potere di controllo e il destinatario del
controllo stesso. Il titolare del potere di controllo è collocato in una posizione di
indipendenza rispetto all’organizzazione in ci si colloca. Nel caso di controllo sella
legittimità degli atti, l’organo di controllo non può ponderare interessi ma solo valutare la
conformità di un atto ad un certo standard pre ordinato cioè l’organo di controllo non può
rifare le valutazioni di confronti d’interesse che ha fatto l’organo che in concreto ha
adottato l’atto facendoli fare una scelta contenuto nel provvedimento stesso.
Esigenza di cooperazione è fondamentale, anche nei rapporti di sotto ordinazione esiste questa
esigenza nel modello gerarchico è assicurato da un vertice unitario che ha tutte le competenze e
che tutto si svolga in modo ordinato. Nel rapporto di direzione, la direttiva non si espirme in un
potere di ordini è una fissazione di obiettivi, l’idea di direttiva promuove la coerenza dell’attività
amministrativa.
Manca però una sorta di vertice unitario nell’amministrazione, nel coordinamento si deve
distingure il coordinamento politico amministrativo da un coordinamento amministrativo in senso
stretto. Nel primo può essere un coordinamento interno al governo es la funzione di consigli dei
ministri e le funzione del presidente del consiglio dei ministri quella di dirigere la politica generale
e l’unità di indirizzo polito amministrativo, coordinando l’attività dei ministri. Il secondo avviene
tra lo stato, le regioni, enti locali, qui si parla di un coordinamento garantito da strutture di
raccordo dalle amministrazione pubbliche; la conferenza stato-regioni e un organismo di raccordo
tra le politiche dello stato e quelle regionali ed è composta dal ministro degli affari regioni e il
ministro delle regioni, province di Trento e Bolazano; questo ha lo scopo di istituire una
collaborazione permanente tra lo stato-regioni e arrivando a ridurre quella conflittualità stato
-regioni.
Invece il coordinamento amministrativo in senso stretto, come siano numerosi gli strumenti che
mirano a coordinare uno o più procedimenti, es. il sistema dell’intese quando dei provvedimenti
devono essere adottati accordo da autorità differenti, i pareri, gli accordi dell’amministrazione; ci
sono organi di tipo collegiale, trovano la loro ragione di esistenza devono costituirsi una sede
istituzionale stabile che rappresenti una pluralità di amministrazioni.
Da non confondere con il coordinamento, sono gli istituti particolari tipo la delega o l’avvalimento
che attengono a situazioni particolari, un ente si mette a disposizione per lo svolgimento di compiti
dell’altro ente. Nel caso della delega di funzioni da parte di un ente nei confronti di un altro, sono
funzioni amministrative per servizi di competenza statale, possono essere affidati in determinati
casi per leggi in comuni. L’avvalimento è una figura amministrativa in base alla quale un ente
mette a disposizione la propria organizzazione a supporto all’esercizio di funzione, attiene a
rapporti non necessariamente stabili tra enti pubblici e poi l’utilizzo degli uffici che svolgono
attività di tipo ausiliare, utilizzo degli uffici di un ente per un altro ente senza che questo comporti
trasferimento di funzioni o deroghe al sistema del reparto tra organi e enti.
Modello liberale: i sussidi sono verificati nello stato di bisogno Regno UNITO
Nel 800’ i soggetti privati sono i detentori dell’assistenza sociale, c’è una prima attenzione sui
servizi sociali dopo la creazione della classe operaia.
Nel 1890 “legge Crispi” che pubblicizzava dei compiti affidati a enti privati.
Con il fascismo: assistenza sociale è affidata a categorie come gli enti comuni di assistenza e opere
essenziali sopravvivono al regime perché acquistano assistenza profughi.
Con l’avvento della costituzione c’è un approccio concentrato sulla persona, nonostante la cost
che affermi i diritti del singolo però di fatto l’attuazione dei diritto non è contemporanea alla
costituzione.
Il welfare rimane selettivo, negli anni 60’-70 c’è un ripensamento delle riforme in questa fase è
importante il progetto “ottanta” programma economico e nazionale. Si passa da assistenza sociale
a servizi sociali, questi ultimi sono una presa incarico degli enti pubblici per il bisogno del cittadino
si pasa sul principio dell’eguaglianza sostanziale.
Anni 80’ ai 2000 dpr 616/1977 competenze a livello regionale e all’erogazione di servizi a
pagamento e le prestazioni previdenziali sono escluse. E poi il ruolo dei comuni vengono coinvolti
nell’attuazione della materia dei servizi sociali. I SS sono un concetto molto ampio contiene la
beneficenza pubblica.
Con il d.lgs 112/98 i servizi sociali vengono circoscritti per situazioni di bisogno e affermato il
principio universalistico, tutela concentrata sulla persona
Legge quadro 238/2000 pone l’obiettivo di razionalizzare il sistema e la concezione dei servizi
sociali come oggi. Le competenze fra stato-regioni-comuni, lo stato dopo la riforma del Titolo V ha
un potere vincolante su livelli essenziali e art 117 cost, comma 2 (p) le funzioni essenziali fra le
competenze stato-regioni-comuni.
La regione emana attraverso il piano regionale, legifera sul funzionamento dei servizi, indirizzo e
pianificazione, verifica l’attività sociale e gestisce la materia in modo diretto.
Viene data la priorità a chi ha bisogno si basa sul Principio Universalistico selettivo.
Amministrazioni di sostegno
I servizi socio sanitari hanno delle competenze in vari settori, infatti un ruolo nuovo è quello
nell’amministrazione di sostegno, un istituto che nasce con la legge 6 del 2004 è stato introdotto
per tutela la persona, riguardo l’interdizione e inabilitazione.
Inabilitazione: è uno strumento residuale di tutela ,si occupa di dare tutela a soggetti che hanno
problemi legati a alcolismo, droghe…
Interdizione: istituto più forte che si rivolge a soggetti che non possono provvedere
autonomamente alle proprie esigenze e non hanno la capacità d’agire. Viene assegnato un tutore
che si occupa non solo delle necessità economiche ma anche della cura della persona. È di natura
residuale, il tribunale di Torino ricorre a questo strumento e ne valorizza l’approccio di tutela nei
casi in cui non sia capace di provvedere ai propri interessi.
I servizi socio-sanitari hanno un ruolo importante perché hanno compiti di segnalazione e aiuto al
fine di garantire la presa di questa misura per i beneficiario.
Art 406 cod.civ gli AS impegnati alla cura della persona, fatti tali che possono avviare il
procedimento di amministrazione, rivolgendosi al giudice tutelare e rendere noto al PM.
Gli AS sociali e socio sanitari hanno questo potere di segnalare il soggetto che ha bisogno
protettivo, nell’arco del procedimento hanno il ruolo di collaborazione con il giudice tutelare per
predisporre un piano d’intervento, possono indicare il curatore che viene scelto tra le persone
vicino al beneficiario. I servizi socio -sanitari è il compito delle informative, relazioni periodiche che
danno contezza al giudice tutelare sull’andamento dell’amministrazione di sostegno e la modifica
della misura chiudendo l’amministrazione di sostegno perché il beneficiario può muoversi
autonomamente, oppure quando si deve ricorre all’interdizione.
All’interno del procedimento gli AS partecipano alle udienze per rendere dotto al giudice tutelare il
lavoro, e per relazionare di persona i soggetti che sono vicini al beneficiario. Se la situazione è
circoscritta a un periodo di tempo la misura potrebbe essere rimossa, l’interdizione è soggetta a
revoca.
L’amministrazione di sostegno è stata pensata per tutelare gli interessi economi dell’interessato, il
tutore ha un ruolo di cura il curatore si occupa delle questioni economica del soggetto.
Il ruolo dei servizi socio sanitari: monitoraggio della situazione, attuare i provvedimenti del giudice
tutelare con la famiglia, nel dar conto dell’evoluzione della situazione e si tiene presente la
situazione del beneficiario.
Il vecchio progetto di legge era orientato sul prevede una responsabilità nel caso in cui ci fossero
dei ritardi, poi nella legge gli operatori socio sanitari hanno una responsabilità a “cascata” la razio
è di tutelare la persone con una situazione con pari opportunità, c’è una responsabilità quando si
individua un soggetto a causa delle negligenza del servizio, per la tutela della persona ecco qui è
responsabile l’AS.
Beni pubblici
La cost. art 42
La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato ad enti o a privati.
La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge che ne determina i modi di acquisto, di
godimento e i limiti allo scopo di assicurare la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti.
La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per
motivi d’interesse generale.
Esiste anche la proprietà pubblica e che stato e altri enti pubblici possono essere proprietari come
altri enti, e che il resto della norma si preoccupa della proprietà privata, riconoscere la possibilità
che questa proprietà possono essere ridotte i poteri che il privato proprietario può esercitare su
una cosa di sua proprietà. La norma si preoccupa che in casi particolari che deve non essere
prevista dalla legge da un indennizzo, la stessa proprietà privata può essere spropriata, quindi ci
sono dei limiti che possono essere esposti alla proprietà privata.
Il 1c. la norma è stata interpretata che la cost garantisca un regime pubblicistico peculiare della
proprietà di cose quando queste appartengo allo stato a altri enti pubblici.
Perché il regime della proprietà pubblica deve essere diverso da quello dei privati?
Gli enti pubblici per poter svolgere le loro attività devono avere dei beni che devono consentire
delle attività che enti pubblici sono chiamati a svolgere nel perseguimento del bene pubblico.
Questo tipo di regime proprietario ha dei vincoli che caratterizzano questo rispetto al regime pieno
della proprietà privata, e le amministrazioni a differenza die privati gestiscono dei beni non tanto
per necessità di funzioni proprie ma per metterli alla collettività, es. le strade, musei.
Lo stato e le amministrazioni hanno a differenza dei privati oltre al diritto di proprietà che
caratterizza la proprietà dei privati, un regime di tipologia pubblicistica.
La proprietà piena di tipo privatistico, ognuno di nome persona fisica ha sugli oggetti di proprietà,
bisogna riferirsi art 832 del cod. civ “ il proprietario ha diritto di godere e disporre delle cose in
modo pieno ed esclusivo, entro i limiti con l’osservanza degli obblighi stabiliti dall’ordinamento”
L’idea di pienezza e esclusività fa riferimento al diritto che ogni proprietario privato ha di escludere
gli altri dal proprio diritto di godimento.
Questo regime che non hanno i privati ricomprende una categoria non omogeni di modelli di
proprietà, con varietà di regimi.
I beni demaniali
Il regime è disciplinato dall’art 823 del cod.civ “i beni che fanno parte del demanio pubblico sono
inalienabili e non possono formare oggetto di diritti a favore di terzi, se non nei modi e nei limiti
stabiliti dalla legge che li riguardano.
Spetta all’autorità amministrativa la tutela dei beni che fanno parte del demonio pubblico. Essa ha
la facoltà sia di procedere in via amministrativa, sia di valersi dei mezzi ordinarsi a difesa della
proprietà e del possesso regolati dal presente codice civile”
I beni che fanno parte del demanio pubblico sono inalienabili: sono sottratti al commercio e alla
spropiazione e non possono essere oggetto di usocapione , non possono formare oggetto di diritti
a favore di terzi per esempio che non possono essere dati in affitto. Possono essere dati in uso
esclusivo a singoli utilizzatori tramite un provvedimento amministrativo, la concezione
amministrativa che ha carattere temporaneo e costosa.
Questa può cessare per la distruzione del bene o cessazione della destinazione, fortezza che non
viene più adibita in uso militare. Deve essere attestata da un atto amministrativo, comporta la
cessazione delle limitazioni alla proprietà pubblica derivanti dal regime di demanialità.
Beni patrimoniali: art 826 cod. civ tutti gli altri beni appartenenti allo Stato, province, comuni che
non siano beni demaniali.
Beni del patrimonio indisponibili: comprende dei beni che sono destinati direttamente ad un fine
pubblico hanno una condizione simile a quella dei beni demaniali hanno dei limiti, questi non sono
cosi stringenti.
Beni del patrimonio disponibile: è caratterizzata ad avere un’attività strumentale, servono alla
produzione di altri beni, a garantire entrate patrimoniali degli enti a cui appartengono per tale
ragione sono oggetto di applicazione del diritto privato.
La norma individua i beni indisponibili foresta, beni archeologici…. Sono indicati dall’art 826 nel
primo caso beni appartenenti allo Stato oppure appartenenti a province e comuni.
Beni del pubblico servizio possono appartenere a enti pubblici non necessariamente territoriale, il
regime di margine di questi beni, questi beni di tipo indisponibili non possono essere sottratti alla
loro destinazione a meno che questo non segua le modalità che la legge gli imponga, tutto questo
con un atto amministrativo. Possono essere venduti ma a differenza dei beni demaniali che non
possono essere venduti a meno che non vengano sdemanializzati, il bene indisponibile può essere
venduto solamente viene mantenuto il vincolo di destinazione.
Sono tutti gli altri che non hanno una destinazione specifica, non vengono elencati neppure in
modo specifico, es. un edificio pubblico non più adibito a un ospedale, di questi beni gli enti
pubblici possono vendendolo a terzi medianti contratti di affitto. Questi hanno un utilità
strumentale perché servono alla produzione di altri beni e garantire entrate patrimoniale all’ente a
cui appartengono, qui non c’è una destinazione specifica rivolta alla collettività ma sono destinati
ad avere un utilità strumentale per l’ente pubblico che ne è proprietario.
Le situazioni giuridiche soggettive cap 3 parte 1
Lo scopo del diritto è quello di garantire la sopravvivenza del gruppo sociale. I vari soggetti però
hanno degli interessi diversi, cioè aspirazioni dei vari soggetti verso determinate attività ritenute
idonee per soddisfare i propri bisogni.
Di questi interessi l’ordinamento si preoccupa delle aspirazioni dei vari soggetti, il problema sorge
quando questi bene della vita sono in numero limitato, succede che entrano in conflitto le
aspirazioni di diversi gruppi sociali.
L’ordinamento interviene quando l’ordine viene turbato quando per esempio viene sottratto un
bene a un altro.
La norma serve a fare capire ai consociati quello che possono o non devono fare, esse fanno
prevalere l’interesse rispetto a un altro.
Diritto soggettivo: la situazione giuridica più ampia riconosciuta dal ordinamento su un soggetto;
posizione giuridica soggettiva che l’ordinamento giuridico attribuisce a un soggetto riconoscendoli
determinate utilità in relazione di un certo bene e accordandoli tutela a esso in modo pieno e
immediato senza intermediazione della pubblica amministrazione.
Es. il diritto di proprietà è un diritto soggettivo, godere su un bene; mette in relazione il soggetto a
una cosa e gli riconosce il diritto di tutela di questa bene in modo pieno e immediato.
Le norme riconoscono la posizione di vantaggio al proprietario se ritiene violato andrà dal giudice,
il giudice deciderà il proprietario di quel bene.
L’amministrazione può comprime questo diritto ma non può riconoscerlo perché lo fanno le
norme, e definisce il diritto soggettivo.
Diritti assoluti: es la proprietà, un interesse per il proprietario per un obbligo dell’interesse stesso.
Nel diritto amministrativo il potere si fa riferimento a quei poteri che sono attribuite dalla legge
alle amministrazioni, esse sono in grado di produrre unilateralmente( senza che sia necessaria
accordo con i privati) vicende giuridiche, sono vicende che impattano nella sfera giuridica del
destinatario.
- Indiretta
- Giudice amministrativo
l’esercizio del potere sfocia di un procedimento sequenza di atti che sono tutti deputati a garantire
la migliore scelta dell’amministrazione nel caso concreto.
Il concorso pubblico, c’è una persona che vince, gli altri hanno un interesse legittimo, l’unica
forma di tutela del privato è la pretesa della legalità dell’amministrazione.
Principio di motivazione degli atti: l’amministrazione che fa la scelta, in una parte di questo atto ci
deve essere le ragioni perché l’amministrazione ha fatto quella scelta.
Interessi diffusi e collettivi: un sistema che è stato introdotto dalla giurisprudenza per ampliare le
maglie dell’interesse legittimi fino a includere situazione in cui il soggetto agisce il giudizio
nell’interesse del suo gruppo determintato. Questo emerge perché è stato attribuito
all’ordinamento interessi che si configurano a capo di collettività generali. Es. l’interesse a un
ambinete pulito ecco l’interesse apparteine a una collettività generale, come fa chiedere
all’ordinamento una tutela? Sono stati sforzati i confini dell’interesse legittimo, è riconosciuta a
soggetti a giudicare in giudizio per i propri interessi, interessi riferibili a scpecifiche categorie o
gruppi organizzati , ad esempio associazioni che hanno dei porta voci; è riconosciuta una
legittimitazione processuali per la tutela di tutto il gruppo oppure a un interesse individuali. Per
consentire una tutela processuali qualcuno possa farsi porta voce davanti al giudice.
Il provvedimento- nozione
Come questo potere viene esercitato dall’amministrazione?
non dà una definizione del provvedimento, esso è atto tipico e nominato che esprime la volontà
dell’amministrazione con il quale essa produce unilateralmente effetti giuridici nei confronti di
terzi e essa costituisce modifica o estingue situazioni giuridiche del destinatari dell’atto stesso:
Tipicità : sono collegate a questo principio di legalità, sono applicazione pratiche del
provvedimento collegate a quel principio, che i provvedimenti amm sono solo quelli previsti dalla
legge, l’esercizio di un potere deve produrre gli effetti della legge, si distingue il provvedimento
dalla negoziazione dei privati possono stipulare contratti senza attenersi alla legge.
La nominatività fa riferimento che l’amm può avere solo degli schemi provvedimentali che sono
dati dalla legge, le tipologie di provvedimenti non sono definite e plasmabili dall’amministrazione
non può inventarsi lo schema provvedimentale perché deve attenersi alla legge che conferisce il
potere.
Autoritatività: consiste nella capacità del provvedimento di produrre unilateralmente ( senza che
il destinatario del provvedimento non sia d’accordo) delle modifiche nella sfera giuridica dei terzi.
il provvedimento produce gli effetti in modo unilaterale, l’amministrazione adotta provvedimenti
che non restringe la sfera del destinatario.
Se un certo provvedimento amministrativo è stato adottato per un interesse privato o non per un
interesse pubblico può essere annullato dal giudice amministrativo.
Quando il provvedimento ricettizio, il destinatario non deve dire si sono d’accordo oppure no,
deve esserne solo a conoscenza.
L’atto amministrativo è produttivo nei confronti di terzi, indipendentemente dalla sua conformità
dalla legge, una volta che il provvedimento è efficace ha degli effetti perché si presume che sia
legittimo. Anche se il provvedimento ha delle non conformità rispetto alla legge è comunque
produttivo fino a che non ci sia una pronuncia che dice che sia illegittimo.
I limiti non sono gli stessi che sceglie la legge per attribuirli all’amministrazione. Ci sono diversi
limiti di potere:
vincolato: le legge che attribuisce il potere vincola l’amministrazione dell’uso di questo potere,
l’amministrazione pre determina l’esercizio di potere da parte dell’amministrazione. Nel caso in
cui il capo di bestiame ha un patologia e deve essere abbattuto, la legge vincola l’amministrazione
nel l’uso del potere.
discrezionalità: che si ricollega a un margine di scelta che la norma attributiva del potere lascia
all’amministrazione, nel l’ambito dell’attribuzione del potere lascia dei margini di scelta
all’amministrazione, cioè libertà di scelta dell’amministrazione sempre per il perseguimento
dell’interesse pubblico e nei limiti di scelta. È il margine di scelta che la norma lascia
all’amministrazione affinchè essa possa individuare la soluzione migliore per curare l’interesse
pubblico nel caso concreto. La scelta avviene attraverso una valutazione comparativa con interessi
pubblici e con interessi dei privati, perchè l’interesse pubblico non vive isolato. Es le pale eoliche
sono un perseguimento dell’interesse ambientale però sono si pongono in conflitto con l’estetica
del paesaggio.
Es. un caso di cronaca alle scelte sulla TAV troviamo diversi interessi: il perseguimento d’interesse
pubblico per avere uno strumento di comunicazione più veloce, poi c’è i paesaggio,
presuppongono il bilanciamento d’interessi diversi.
La discrezionalità tecnica: qui non c’è un bilanciamento degli interessi, significa che il tipo di
valutazione che va condotta sulla base di conoscenze tecniche scientifiche che dà però risultati
non certi e opinabili. È una valutazione opinabile relativa alla sussistenza dei presupposti di leggi.
Qui manca il connotato della discrezionalità non c’è il bilanciamento degli interessi in gioco, è solo
una valutazione dell’amministrazione utilizzando scienze extra giuridiche la cui applicazione da
luogo a risultati opinabili. Questo è un momento a monte per i presupposti della scelta.
La discrezionalità mista: combinazione tra le due precedenti, es. i capo di bestiame ci sia il rischio
di una epidemia se ci sia un modo per controllarla, qui bisogna valutare se ci sia un rischio quando
c’è esso allora parte la discrezionalità cioè la scelta sullo strumento migliore per la base
dell’attribuzione del potere cioè il contenimento della epidemia stessa.
La modalità dell’esercizio del potere a carico dell’amministrazione , la modalità il cui il potere può
venire esercitato non è sempre la stessa distinguiamo:
Sono elementi che deve avere perché se non li ha il provvedimento è nullo, nella legge 241/1990
art 21 è nullo il provvedimento che non ha determinati elementi.
L’identificazione di questi elementi viene fatta su base interpretativa, ci sono una serie di elementi
essenziali:
1. soggetto: chi emana l’atto (provvedimento), deve avere l’attribuzione di competenza che
deve essere fatta dalla legge. Gli organi di uffici vuole dire riferisti a figure organizzative
negli enti pubblici, ma hanno bisogno di persone fisiche che agiscono, nel caso
dell’organizzazione pubbliche l’assegnazione di queste ci deve essere un atto formale,
instaura un rapporto di immedesimazione organica, un rapporto interno organizzato , la
persona fisica è legata all’ente dal rapporto di impiego che ha come contenuto il compenso
di diritti e gli obblighi che il singolo ha con il datore di lavoro. Così gli atti vengono attribuiti
all’ente, il problema che si pone che il rapporto di servizio della persone fisica all’ente, per
quei atti che sono stati posti in essere della persona fisica con un rapporto inesistente, da
una parte manca un legame formale all’ente pubblico e questa persona ha compiuto però
degli atti, ci saranno dei cittadini che hanno fato affidamento a quella persona fosse
competente. I privati non possono verificare se quella persone fisica ha un atto di
investitura è valido oppure no. Gli atti di questi soggetti possono essere invalidati per
evitare questo è stata elaborata la figura del funzionario di fatto , un soggetto esercita
delle funzioni pubbliche, in base al principio di effettività che venga punito a gli occhi della
società, si instaura un rapporto organico di fatto , che rende legittimi i provvedimenti
adottati.
2. contenuto o dichiarazione di volontà: si deve produrre una certa vicenda giuridica, la
dichiarazione è elemento essenziali che l’amministrazione esplicita la sua volontà.
3. Oggetto : è il termine passivo ciò che subisce gli effetti del provvedimento, determinabile e
lecito possibili. Es l’espropriazione l’oggetto è il bene espropriato.
4. finalità o causa: scopo tipico costante che è rivolto alla realizzazione del pubblico interesse
stabilito dalla legge. I motivi sono variabili, la causa è il trasferimento dalla proprietà dal
privato all’ministrazione, l’oggetto è il bene espropriati, i motivi invece possono essere vari.
5. Forma: il provvedimento deve avere una forma che assume la dichiarazione di volontà, la
veste giuridica che assume la veste di volontà, atto ha una forma scritta, però per certi atti
amministrativi possono essere orali o in forma simbolica ( indicazioni stradali).
Motivazione: questa è un’idea forviante, questa è fondamentale del provvedimento, quella parte
in cui l’amministrazione deve dare conto i presupposti di fatto e la ragione di diritto. Tutto vero
però parlare di elemento essenziale , però la mancanza di motivazione non determina la nullità
del provvedimento.
sono elementi che possono essere apposti al provvedimento dall'amministrazione , essa goda di un potere
discrezionale. I limiti dell'amministrazione per questi elementi sono che questi devono essere coerenti con
il fine pubblico della legge, e leciti quando non lo sono non rendono invalido tutti il provvedimento.
1. Condizione : consiste nella previsione di un fatto che è futuro e incerto, il cui verificarsi dipende la
produzione degli effetti del provvedimento. Questa può essere sospensiva quando sospende gli effetti fino
a quando non si ha il fatto , oppure risolutiva nel verificarsi smettano di verificarsi gli effetti
(l'amministrazione concede un contributo fino a quando non ci sarà un altro provvedimento c he determina
la cessazione del vecchio provvedimento )
2. Termine: evento futuro ma certo, una certa data a partire dalla quale decorrono o cessano gli effetti del
provvedimento. Ci sono dei provvedimenti che hanno una durata limitata, per esempio l'occupazione
d'urgenza hanno una durata nel tempo.
3. Modo: può essere apposto solamente se lo prevede la legge, è una sorta di limite della produzione degli
effetti, per esempio della patente che è un provvedimento amministrativo che provvede un limitazione
della portata degli occhiali del guidatore.
Tipologie di provvedimenti:
AMPLIATIVI: apliano la sfera giuridica al destinatario, gli consentano qualcosa che prima non gli era
consentito.
1. Autorizzazione: è un provvedimento ampliativi che permette di fare qualcosa, con cui l'amministrazione
in funzione prevendita ( deve essere fatta prima di qualsiasi attività) di provvedere alla rimozione di un
limite legale all'esercizio di un diritto che il privato già aveva. Es. il permesso a costruire, il terreno è
deficabile ma questo non significa che uno può costruire quello che vuole, per poter costruire si deve avere
un permesso dall'amministrazione essa chiederà il progetto e valuterà sia compatibile con l'interesse
pubblico e all'assetto del territorio , così se approva toglierà il limite di costruire e questa rimozione
avviane previa valutazione sulla conformità all'interesse pubblico all'attività che si vuole svolgere.
2. Concessione: un provvedimento discrezionale con cui viene attribuito al destinatario del provvedimento
delle situazione giuridiche che era estranee alla sua sfera giuridica. es la concessione della cittadinanza, qui
il provvedimento aplia la sfera giuridica e gli si dà qualcosa di nuovo . può essere costututiva tutto nuovoa.
oppure traslativo qui viene attribuito al destinatario vengono trasferite delle potestà che aspettano
all'amministrazione es. al caso della concessione dell'esercizio dell'attività ricerca archeologica queste sono
riservate alla Stato ma con un provvedimento di concessione può trasferire l'esercizio anche a privati.
Concessioni traslativo costitutivo: i beni demaniali non viene trasferito al privato il diritto di proprietà ma
viene trasferito il godimento di questi. Questa è svincolata da un legame preesiste tra il destinatario e la il
diritto su qualcosa.
4. Abilitazione: atto ampliativo, lascio è dato dalla idoneità tecnica a soggetti a svolgere delle attività, per
es. il superamento di un esame per svolgere delle professioni.
5. Nulla - osta: atto edoprocedimentale ( si innesta in un procedimento più ampio) necessario, che viene
emanato da un amministrazione diversa da quella che deve adottare il provvedimento, essa dichiara con un
nulla osta che non ci siano ostacoli per il provvedimento finale.
2. Sanzionatori : conseguenze sfavorevoli al compimento di una fatto illecito, es. multa. la confisca e il
sequestro la differenza che entrambi consistono nella sottrazione di qualcosa, la cosa confiscata può essere
distrutta o per altri interessi, il sequestro è una cosa provvisoria.
Procedimento amministrativo
Procedimento amministrativo: è dato da una serie coordinata di atti che si svolgono su una certa
sequenza e che costituiscono il percorso dell'amministrazione per adottare un certo provvedimento per
un interesse pubblico
il testo è l.n 241\1990
- procedimento istanza di parte: l'atto d'impulso che fa partire il procedimento, che parte da un soggetto
privato, che è diverso dall'amministrazione che deve adottare il provvedimento finale; l'esercizio concreto
del potere che si esprime nel provvedimento sarà stimolato dal soggetto che è interessato. La domanda
dell'interessato da avvio al procedimento.
- d'ufficio : non tutti i provvedimenti che ampliano la sfera giuridici dei destinatari ma che la comprimano,
determinati procedimenti possono essere avviato d'ufficio, la stessa amministrazione per il perseguimento
di un interesse pubblico che ha il compito di avviare d'ufficio il procedimento che ritenga che si verifica un
caso che gli è stato attribuito. Es la espropriazione, che ritiene di costruire qualcosa è lei che avvia un
procedimento amministrativo d'ufficio per la circonvalazione da far passare nel paese. Non fanno sorgere
all'ministrazione di avviare il procedimento, spetta sempre all'amministrazione di avviarlo.
è comunicato:
- soggetti confronti dei quali il provvedimento finale è destinato a produrre effetti diretti, che devono essere
messi a conoscenza di un procedimento sia stato avviato
- a quelli che per legge debbono intervenirvi, sono altre leggi di settori che stabiliscono che ci siano dei
soggetti che devono intervenire nel procedimento, l'amministrazione deve comunicare l'avvio.
la comunicazione d'avvio del procedimento: serve a mettere i destinatari nella condizione di sapere che ci
sia un procedimento che può sfociare in un provvedimento e devono sapere che i destinatari possano
partecipare e intervenire nel procedimento.
- amministrazione competente
- termine di conclusione del procedimento, la data dell'istanza, modalità, l'ufficio fino a dove si può
prendere visione ad atti non accessibili in via telematica.
se non c'è l'avvio del procedimento: non è detto che infici il provvedimento stesso, e produca un invalidità
dello stesso, quando si contesta questo può essere fatta solo dal soggetto
2. ISTRUTTORIA
l.n 241/1990 Art 7 Comunicazione di avvio del procedimento
In cui si ricostruisce la situazione concreta con cui l’amministrazione deve decidere, per applicare la
norma al caso concreto deve ricostruire la situazione reale in cui deve decidere.
Il cuore è dato dalla partecipazione, la possibilità che viene data a una serie di soggetti di
intervenire all’interno del procedimento delle memorie o dei documenti.
Es. espropriazione il terreno è posto in un area di un territorio franoso, sarebbe difficile costruire
una scuola, il soggetto coinvolto nel provvedimento porta a conoscenza l’amministrazione su
queste cose.
La comunicazione per avvio del procedimento ci sono tre soggetti:
soggetti che devono intervenite
controinteressati: diversi dai diretti interessati, la comunicazione del procedimento sia individuati e
ci sia un provvedimento del procedimento finale.
La legge 241 distingue una serie di soggetti a cui deve essere comunicato l’avvio del procedimento,
cosi questi soggetti possono partecipare la procedimento amministrativo .
Ci sono altri soggetti che non sono destinatari al comunicato dell’avvio del procedimento, che
comunque possono partecipare, questi verranno a sapere del procedimento secondo altre vie
questi sono indicati dal art 9 .
Art 10 l’amministrazione ha l’obbligo di valutar queste memorie che devono essere presentate
nelle motivazioni del provvedimento ( art 3 motivazione del provvedimento) ( elementi essenziali
del provvedimento sul libro) non è qualifica come elemento essenziale non determina nullità del
provvedimento. Sia i soggetti dell’art 7 e 9 hanno gli stessi diritti, possono presentare memorie
scritte che l’amministrazione dovrà tenere conto.
Art 10 bis nel procedimenti in stanza di parte, solo i procedimenti che iniziano a istanza di parte e
non ufficio, prima dell’adozione di un provvedimento negativo deve comunicare ai soggetti che
hanno fatto l’istanza, le ragioni per le quali l’amministrazione non vuole accogliere la domanda, gli
istanti si vedono comunicare questo atto e hanno 10 giorni per presentare per iscritto le loro
presentazioni. Questo non è da confondere con la comunicazione dell’avvio del procedimento!
I soggetti istanti possono partecipare, è una fase post istruttoria.
Non c’è un obbligo di partecipazione i soggetti che non partecipano in questa fase partecipativa e non
intervenire questo non impatta la possibilità di contestare il provvedimento davanti a un giudice.
3. DECISORIA:
l’organo competente deve decide, valutazione complessiva avvenuto nel procedimento, soggetto
adotta il provvedimento finale sarà l’organo. La discrezionalità, il bilanciamento dell’interesse
pubblico avviene in questa fase, la regola generale sia che il procedimento consegue un’istanza sia
apliato d’ufficio la regola generale che il procedimento deve concludersi con l’adozione di un
provvedimento espresso.
Art 2 previsione di un termine
Devono farlo questo procedimento entro un cero termine, se non sono previsti termini allora è la
stessa 241 che i procedimenti amministrativi devono concludersi entro 30 gg.
Comma 3 lascia un margine di scelta con decreti ministeriali ma il termine non superiore ai 90 gg.
Comma 4 eccezionalmente possono prevedere termini superiore ai 90 gg, non superiore ai 180 gg,
solo quando ci sono procedimenti complessi e ci sono problemi organizzativi dell’amministrazione.
La decisione finale deve essere assunto prendendo in riferimenti alle regole vigenti, vige il principio
del tempus regit actum, le modifiche legislative che intervengono a procedimento avviato trovano
subito applicazione.
È importante il termine perché un’azione efficace è efficace perché si svolge in un certo termine.
Amministrazione esiste e vive perché c’è un interesse pubblico da perseguire e questo fa parte da
una buona cura dell’interesse.
La scanzione procedimentali ha vari termini: endo procedimentali che vengo assegnati a soggetti
vari per il perseguimento di diversi atti
Termini per gli interessati , nel memento dei procedimenti a istanza di parte, quando
l’amministrazione vuole adottare un provvedimento relativo deve comunicare all’interessato i
motivi che ostacolano i motivi dell’istanza e da questa comunicazione decorrono 10 gg,
l’interessato può presentare dell’osservazione dove l’amministrazione deve tenere conto.
I terimni possono essere sospesi (aprono una parentesi del procedimento) solo una sola volta
entro i 30 gg, documenti che non sono già impossesso dell’amministrazione; non si facciano
sospensione troppo lunghe e ripetute.
Ci sono delle disposizioni penali per chi non rispetta il reato, omissioni di atti d’ufficio.
l’’nerzia dell’amministrazione agli interessati, a essi interessa vedere una decisione da parte
dell’amministrazione.
Art 2 9 bis : venga individuato un soggetto a cui attribuire un potere sostitutivo in caso d’inerzia, se
termina il termine, il privato potrà rivolgersi al responsabile titolare di un potere sostitutivo dovrà
concludere il procedimento al posto dell’altro soggetto rimasto inerme.
L.N 241/1990
Art 4 Unità organizzativa responsabile del procedimento. Le amministrazioni sono tenute a determinare
per ciascun tipi di procedimenti devono individuale l’unità organizzativa responsabile dell’istruttoria e del
provvedimento finale.
Poi si insidua all’interno dell’unità organizzativa il funzionario responsabile, come persona fisica sarà
competente come responsabile.
Art 5 scelta del dirigente che decide se tenerla per sé o assegnarla a un altro dipendente la responsabilità
dell’istruttoria. Se il dirigente non lo fa è considerato sarà il funzionario preposto a essere responsabile del
procedimento.
Il provvedimento finale deve contenere la motivazione e l’amministrazione deve tenere conto di questo. Il
responsabile rappresenta l’interfaccia dell’amministrazione.