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Lezioni di Diritto

Commerciale
Anno Accademico 2009-2010
Prof. Luigi Farenga

Introduzione
Cosa il Diritto Commerciale
Significato del termine diritto commerciale

La storia del diritto commerciale


Ius mercatorum
Corporazioni
Codificazione napoleonica (1804)
Codice di commercio italiano del 1882
Atto di commercio
Codice civile del 1942
Unificazione dei codici
Dallatto di commercio allimpresa commerciale

Introduzione
Cosa il Diritto Commerciale
Diritto e mercato
Il d.c. come disciplina dei soggetti che operano nel
mercato

I caratteri del Diritto Commerciale: specialit


e universalit
Specialit: rispetto al diritto privato
Diritto incentrato sul fenomeno della circolazione e
non del godimento dei beni

Universalit: necessit
transnazionali

di

regole

comuni

Argomenti del corso


PRIMA PARTE
Limpresa
Lazienda
Gli atti
La crisi dellimpresa

Argomenti del corso

SECONDA PARTE
I soggetti
Limpresa collettiva
Le societ
Le societ di persone
le societ di capitali
Le societ cooperative

Limprenditore
Lart. 2082 c.c.: definizione di imprenditore o di
impresa?
I caratteri dellimpresa:
lattivit;
Il carattere economico dellattivit;
Il carattere professionale dellattivit;
lorganizzazione;
il fine della produzione o dello scambio di beni o
servizi

Analisi della definizione di imprenditore


lattivit
sequenza di atti finalizzati ad uno scopo giuridicamente
rilevante;

Il carattere economico dellattivit


contrapposizione alle attivit di lavoro autonomo e di
godimento di beni;

Il carattere professionale dellattivit;


come attivit non saltuaria e
come destinazione alla produzione di un risultato
economicamente positivo (c.d. finalit lucrativa);
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Analisi della definizione di imprenditore


lorganizzazione
dei fattori della produzione: capitale
(produzione di nuova ricchezza); manca

lavoro

Nelle professioni intellettuali (art. 2229 c.c.; v. per art. 2238


c.c.);
Nella piccola impresa;

il problema dellinizio e della fine dellimpresa;


Gli atti di organizzazione
(dellimpresa)

(propedeutici) e gli atti dellorganizzazione

il fine della produzione o dello scambio di beni o


servizi;
la loro destinazione al mercato (esiste limpresa per
conto proprio?):
la tutela degli imprenditori;
la tutela dei consumatori.

Limputazione dellattivit di impresa


lequazione potere-responsabilit
Potere di gestione: art. 2086 c.c.;
Direzione e gerarchia nellimpresa;

Responsabilit per gli atti dimpresa: art. 2740 c.c.;


Il debitore risponde delle obbligazioni con tutti i suoi beni
presenti e futuri;

Le eccezioni al principio:
Le societ a capitale diffuso (c.d. societ aperte);
I gruppi;
Il caso del c.d. imprenditore occulto (art. 1705 c.c.)

Le categorie di imprese
Limpresa commerciale (artt. 2195 ss. c.c.)
rinvio

Limpresa agricola (artt. 2135 ss. c.c. d.lgs.


18.5.2001 n. 228 art. 1);
Limpresa agricola vera impresa?

La piccola impresa (art. 2083);

Limpresa agricola
Attivit agricole in senso stretto (art. 2135 commi 1 e 2)
Coltivazione del fondo
Selvicoltura
Allevamento di animali

Attivit connesse
Manipolazione
Conservazione
Trasformazione
Commercializzazione
Valorizzazione
Agriturismo

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Limpresa agricola
D.L. 18.5.2001 n. 228 art. 1, comma 2
Imprenditore agricolo
2. Si considerano imprenditori agricoli le cooperative di
imprenditori agricoli ed i loro consorzi quando
utilizzano per lo svolgimento delle attivit di cui
all'articolo 2135 del codice civile, (come sostituito dal
comma 1 del presente articolo,) prevalente-mente
prodotti dei soci, ovvero forniscono preva-lentemente
ai soci beni e servizi diretti alla cura ed allo sviluppo del
ciclo biologico
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Limpresa agricola
La disciplina
Esclusione dalliscrizione nel registro delle imprese (art.
2136 c.c.);
Sono soggette alliscrizione nel registro speciale art. 2 d.p.r.
558/99 (ma per le societ v. art. 2200 c.c.);
Tuttavia liscrizione ha le medesima efficacia prevista per le
imprese commerciali (art. 2 d.lgs. 228/2001)

Esclusione dallobbligo della tenuta delle scritture contabili


(v. art. 2214 comma 1 c.c.);
Esclusione dallapplicazione delle procedure concorsuali (v.
art. 2221 c.c.)

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La piccola impresa
Il criterio di individuazione della piccola impresa;
(art. 2083 c.c.);
(art. 1, comma 2 l. fall. non assume pi come parametro della soglia
di fallibilit la categoria del piccolo imprenditore);

le categorie (art. 2083);


Coltivatori diretti del fondo;
Artigiani (v. art. 4 L. 8.8.1985 n. 443);
Societ artigiana (v. artt. 3, comma 3 L. 8.8.1985 n. 443)

Piccoli commercianti;
Coloro che esercitano lattivit prevalentemente con lavoro
proprio e della propria famiglia.
Limpresa familiare? (art. 230-bis c.c.)
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La piccola impresa
La disciplina
Esclusione dalliscrizione nel registro delle imprese (art.
2202)(sono soggetti alliscrizione in un registro speciale
art. 2 d.p.r.14.12.99 n. 558)
Tuttavia per i coltivatori diretti liscrizione ha le medesima efficacia
prevista per le imprese commerciali (art. 2 d.lgs. 228/2001);

Esclusione dallobbligo della tenuta delle scritture contabili


(art. 2214 comma 3);
Esclusione dallapplicazione delle procedure concorsuali
(art. 2221)

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Limpresa commerciale
Le categorie di imprese commerciali (art. 2195
c.c.);
Limpresa industriale;
Limpresa di intermediazione o commerciale in senso
stretto;
Le imprese di trasporto;
Le imprese bancarie ed assicurative;
Le imprese ausiliarie.

Lo statuto dellimprenditore commerciale


Liscrizione nel registro delle imprese
(artt. 2188 ss. c.c.; l. 29 dicembre 1993 n. 580; d.p.r. 7
dicembre 1995 n. 581; d.p.r. 14 dicembre 1999 n.
558);
Efficacia delliscrizione (art. 2193 c.c.);
Efficacia dichiarativa (anche per le imprese agricole: art. 2
d.lgs. 228/2001) e talvolta
costitutiva (societ che con liscrizione acquistano la
personalit giuridica);

Le sezioni speciali;
Sono iscritti: imprenditori artigiani sia persone fisiche che
societ, piccoli imprenditori, imprese agricole e societ
semplici (art. 2 d.p.r. 558/99)
Efficacia di certificazione anagrafica e di pubblicit
notizia (art. 8, 5 comma l. 580/93).

Lo statuto dellimprenditore commerciale


La rappresentanza
merciale

dellimprenditore

com-

Linstitore (artt. 2203-2208)


al vertice della gerarchia nellimpresa ed subordinato
solo allimprenditore (art. 2204-2205);
Il problema del falsus procurator: artt. 2206;

Pu essere preposto allimpresa o ad un suo ramo (art.


2203);
legato da un rapporto di lavoro subordinato
caratterizzato da una procura ad agire per conto
dellimprenditore (artt. 2206-2208);

Lo statuto dellimprenditore commerciale

La rappresentanza dellimprenditore commer-ciale


Il procuratore (art.2209)
Ha il potere di compiere per limprenditore, in base ad un
rapporto continuativo, gli atti pertinenti allesercizio
dellimpresa, pur non essendo preposto ad essa;
Pubblicit della procura (artt. 2206-2207);
anchesso legato da un contratto di lavoro subordinato;

Il commesso (artt. 2210-2213)


legato da un contratto di lavoro subordinato;
privo di funzioni direttive;
munito di limitati poteri rappresentativi (art. 2210)

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Lo statuto dellimprenditore commerciale


Le scritture contabili obbligatorie (artt. 2214 ss.
c.c.);
Sanzioni: bancarotta semplice (art. 217 l. fall.) e
fraudolenta (art. 216 l. fall.);
Il libro giornale (art. 2216);
Analiticit e cronologia;

Il libro degli inventari (art. 2217);


Sinteticit e periodicit;

Modalit di tenuta delle s.c.


Formalit estrinseche (art.2215 c.c.)
Formalit intrinseche (art.2219 c.c.)
Efficacia probatoria (artt. 2709-2710)

Lo statuto dellimprenditore commerciale


I segni distintivi
Ditta e insegna (artt. 2563 ss.; 2568);
Marchio (artt.2569 ss.; artt. 7ss. d.lgs.10 febbraio 2005, n. 30:
Codice della Propriet Industriale)
Di fabbrica o di commercio (art. 2572);
Trasferimento e licenza (art. 2573);
i contratti di merchandising e di sponsorizzazione;

Le privative industriali
Brevetti (artt. 2584 ss.; artt. 45ss. d.lgs.10 febbraio 2005, n.
30: Codice della Propriet Industriale);
Diritto di autore (artt. 2575 ss.; L. 22.4.1941 n. 633);

La disciplina della concorrenza


Limiti legali e convenzionali alla concorrenza (artt.2595-2597);
La concorrenza sleale (artt. 2598-2601);
La disciplina antitrust (L. 10.10.1990 n. 287)
Abuso di posizione dominante e concentrazioni di imprese.

Lazienda
Definizione giuridica di azienda (art. 2555 c.c.)
Universitas
Rerum (art. 816 c.c.)
Iurium
Iuris

Lavviamento (cfr. art. 2426 n. 6 c.c.)

Il trasferimento dellazienda (art. 2556 c.c.; v. anche art.


2112, 5 comma c.c.)
Il divieto di concorrenza (art. 2557 c.c.)
La successione nei contratti (art. 2558 c.c.)
La sorte dei crediti (art. 2559 c.c.)
La sorte dei debiti (art. 2560 c.c.)
Lusufrutto e laffitto (artt. 2561-2562 c.c.)

Lo statuto dellimprenditore commerciale


Le procedure concorsuali (art. 2221; r.d.l.
16 marzo 1942 n. 267)
Procedura liquidatorie
Fallimento;
Liquidazione coatta amministrativa;

Procedure di risanamento
Concordato preventivo;
Amministrazione straordinaria delle grandi
imprese in stato di insolvenza (d.lgs. 8.7.99 n. 270
e L. 18.2.2004 n. 39).
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Le procedure concorsuali natura e classificazione


Procedure concorsuali

Procedure giudiziarie
Disposte con provvedimento giudiziario
Si svolgono sotto il controllo e di un organo giudiziario
Funzione estintiva del debito dellimprenditore

Fallimento
Concordato preventivo

Procedure amministrative
Disposte con provvedimento amministrativo
Si svolgono sotto il controllo e di un organo amministrativo
Funzione estintiva o di risanamento finalizzata a non turbare un
settore economico e sociale particolarmente rilevante

Liquidazione coatta amministrativa


Amministrazione straordinaria

Le procedure concorsuali natura e classificazione


Procedure concorsuali

Procedure coattive
Possono essere avviate su iniziativa di terzi

Fallimento
Liquidazione coatta amministrativa
Amministrazione straordinaria

Procedure volontarie
Possono essere iniziate solo su
iniziativa dellimprenditore

Concordato preventivo

Le procedure concorsuali natura e classificazione


Procedure concorsuali

Procedure estintivo-satisfattive
Mirano alla soddisfazione dei creditori
attraverso la liquidazione e tendenzialmente
la disgregazione dellimpresa

Fallimento
Concordato preventivo con cessione dei beni
Liquidazione coatta amministrativa

Procedure recuperatorie
Mirano alla soddisfazione dei creditori
attraverso il recupero della funzionalit dellimpresa

Concordato preventivo con


ristrutturazione
Amministrazione straordinaria

Il fallimento Il presupposto soggettivo


Qualit di imprenditore commerciale (R.D. 16
marzo 1942 n. 267, art. 1)
Sono compresi
Imprenditore individuale
Imprenditore collettivo
Ente pubblico economico
Ente non profit

Sono esclusi
Le imprese (individuali e collettive) di dimensioni minori
(soglia di fallibilit)
Enti pubblici non economici

Il fallimento (R.d. 16 marzo 1942 n. 267) - i presupposti della


dichiarazione di fallimento il presupposto soggettivo (art. 1 co. 2)

Le soglie di fallibilit (art. 1 co. 2) (non vi coincidenza


con la definizione di piccolo imprenditore lart. 2083
c.c.)
basata su tre elementi:
Attivo patrimoniale annuo nei tre esercizi precedenti non
superiore ad 300.000,00
Valgono i dati di bilancio? Se non c bilancio?

Ricavi lordi realizzati nei tre esercizi precedenti non


superiori ad 200.000,00 per esercizio
In qualunque modo risultino; quindi anche non dalle scritture
contabili (ad es. accertamenti della G.d.F.)

Ammontare di debiti anche non scaduti superiore ad


500.000,00

I parametri si applicano sia alle persone fisiche che


alle societ
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Il fallimento Il presupposto oggettivo


Lo stato di insolvenza (R.D. 16 marzo 1942 n. 267,
art. 5;)
Incapacit del debitore di fare fronte alle obbligazioni
correnti con mezzi normali (art. 5 co. 2 l.fall.)
Nella liquidazione coatta amministrativa solo eventuale
(art. 195 l.fall.)

Il fallimento Lavvio della procedura


Liniziativa
Ricorso al tribunale ove limpresa ha la sede
principale (artt. 6, 9 l.fall.)
presentato da:
Qualunque creditore
Imprenditore stesso (art. 217 n. 4)
Pubblico ministero

Dinanzi al tribunale ove limprenditore ha la


sede principale
Sede effettiva e non solamente nominale

Il fallimento Lavvio della procedura


Imprenditore che ha
dellimpresa (art. 10)

cessato

lesercizio

Pu fallire entro lanno dalla cancellazione dal


registro delle imprese o dalla cessazione di fatto
se linsolvenza anteriore o nellanno successivo

Imprenditore defunto
Pu fallire entro lanno dalla morte (art. 11)
Se muore dopo la dichiarazione di fallimento la
procedura prosegue nei confronti dellerede (art.
12)
31

La procedura e la sentenza di fallimento


Procedimento in camera di consiglio
Natura non contenziosa ma di volontaria giurisdizione vengono convocati limprenditore ed il
creditore istante
Sentenza di fallimento (art. 16)
Nomina gli organi e fissa ludienza per la verifica dei
crediti (verifica dello stato passivo)
esecutiva
Decreto in caso di rigetto (art. 22)

Gli organi del fallimento


Tribunale
Funzione giurisdizionale

Giudice delegato
Funzione giurisdizionale ed amministrativa

Curatore
Organo esterno

Comitato dei creditori


Organo di controllo con funzioni autorizzative

33

Gli organi del fallimento il tribunale (artt.


23-24)

Nomina, revoca e sostituisce gli organi della


procedura: giudice delegato e curatore (per il
comitato dei creditori solo revoca);
Pu sentire in camera di consiglio il curatore, il
fallito e il comitato dei creditori;
Decide le controversie relative alla procedura
che non sono di competenza del g.d. e sui
reclami contro i provvedimenti del g.d.;
34

Gli organi del fallimento il giudice delegato


(art. 25)
Riferisce al tribunale sugli argomenti che richiedono una
decisione collegiale
Emette e provoca i provvedimenti urgenti per la
conservazione del patrimonio
Convoca curatore e comitato dei creditori
Liquida il compenso e dispone la revoca dei difensori
nominati dal curatore
Provvede sui reclami contro i provvedimenti del curatore
e del comitato dei creditori
Autorizza il curatore a stare in giudizio
Nomina gli arbitri
Procede allaccertamento dei crediti e dei diritti reali
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Gli organi del fallimento il curatore (artt. 27-39)

nominato dal tribunale (art. 27)


Nellesercizio delle sue funzioni pubblico
ufficiale (art. 30)
Possono essere nominati curatore (art. 28):
Gli avvocati
I dottori commercialisti e i ragionieri
Gli studi professionali associati e le societ tra
professionisti (in tal caso deve essere nominato il
professionista responsabile della procedura)
Coloro che hanno svolto funzioni di amministrazione,
direzione e controllo in societ per azioni
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Gli organi del fallimento il curatore (artt. 27-39)

Funzioni:
Ha lamministrazione del patrimonio fallimentare
sotto la vigilanza del g.d. e del c.d.c. (art. 31)
Pu stare in giudizio senza autorizzazione solo ove
non necessaria la costituzione mediante avvocato
Ad es. nella procedura di dichiarazione tardiva di credito

Pu delegare ad altri solo specifiche operazioni con


lautorizzazione del c.d.c. (art. 32)
Pu farsi coadiuvare da tecnici o altre persone
retribuite con lautorizzazione del c.d.c.
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Gli organi del fallimento il curatore (artt. 27-39)


Il curatore pu compiere gli atti di straordinaria
amministrazione solo previa autorizzazione del c.d.c., in
particolare occorre lautorizzazione per (art. 35):
Riduzione di crediti
Transazioni e compromessi
Rinunzie alle liti e ricognizione di diritti di terzi
Cancellazione di ipoteche e restituzione di pegni
Svincolo di cauzioni
Accettazione di eredit e donazioni
Se il valore degli atti supera gli 50.000,00, e in ogni caso per le
transazioni, deve essere preventivamente informato il g.d.
(salvo che non rientrino nel programma di liquidazione)
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Gli organi del fallimento il comitato dei creditori (artt.


40-41)
nominato dal g.d. entro 30 giorni dalla dichiarazione di
fallimento (art. 40)
Sono nominati i creditori che si siano dichiarati disponibili
Oppure coloro che sono stati indicati dai creditori

formato da 3 a 5 membri che rappresentino le varie categorie


dei creditori, la tipologia dei crediti e le possibilit di
soddisfacimento
Possono essere sostituiti dal g.d. in ogni momento con
provvedimento motivato
Chi si trova in conflitto di interessi si deve astenere dalla
votazione
Ogni componente pu delegare le funzioni, previa
comunicazione al g.d.
39

Gli organi del fallimento il comitato dei creditori (artt. 4041)


Funzioni (art. 41)
Da organo consultivo ad organo di vigilanza
Vigila sulloperato del curatore
Ne autorizza gli atti o esprime pareri
nei casi previsti dalla legge
Su richiesta del tribunale o del g.d.

Le decisioni sono adottate con deliberazione a maggioranza


succintamente motivata
Non necessariamente in riunioni collegiali

In caso di inerzia (deve esprimersi entro 15 giorni) provvede in


sua vece il g.d.
convocato dal presidente (nominato entro 10 giorni su
convocazione del curatore)
40

Gli organi del fallimento il comitato dei creditori (artt.


40-41)

Funzioni
I membri del comitato possono in qualunque
momento ispezionare i documenti e le scritture
contabili e possono chiedere notizie e chiarimenti al
curatore e al fallito
Hanno diritto al rimborso delle spese e ad un
compenso se riconosciuto
Assumono la responsabilit prevista per i sindaci di
s.p.a.

41

Gli effetti del fallimento Gli effetti del fallimento per il


fallito (artt. 42-50)
Spossessamento dei beni del fallito (art. 42)
Disponibilit ed amministrazione passano al curatore sotto la vigilanza del
giudice delegato e del comitato dei creditori (art. 31)
I rapporti processuali attivi e passivi passano al curatore (art. 43)

Inefficacia degli atti compiuti ed i pagamenti eseguiti o ricevuti dal


fallito dopo la dichiarazione di fallimento (art. 44)
Beni non compresi nel fallimento (art. 46)
Beni personalissimi
Assegni alimentari, stipendi, pensioni
Frutti derivanti dallusufrutto sui beni dei figli i beni costituiti in fondo
patrimoniale e i loro frutti
Le cose impignorabili

Corrispondenza
quella relativa allimpresa va consegnata al curatore (art. 48)

Obbligo di presentarsi agli organi del fallimento e di comunicare i


cambi di residenza o domicilio(art. 49)

Gli effetti del fallimento Gli effetti del fallimento per i


creditori (artt. 51-63)
Divieto di azioni esecutive o cautelari individuali (art. 51)
Fa eccezione lesecuzione immobiliare promossa da istituti di credito
fondata su mutuo fondiario

Apertura del concorso (art. 52)


Laccertamento dei crediti e dei diritti reali va effettuato secondo le norme
di cui agli artt. 92 ss.
I crediti muniti di pegno o di taluni privilegi su mobili (art. 53)
Diritto dei creditori privilegiati nella ripartizione dellattivo (privilegio speciale)
(art. 54)

Effetti sui crediti pecuniari (art. 55)


Sospensione del corso degli interessi
Si considerano scaduti alla data di dichiarazione di fallimento

Compensazione (art. 56)


Obbligazioni e titoli di debito di societ (art. 57)

Gli effetti del fallimento Gli effetti del fallimento sugli atti
pregiudizievoli per i creditori (artt. 64-71)
Atti a titolo gratuito (art. 64)
Sono senza effetto se compiuti nei due anni precedenti la data
di fallimento

Pagamenti (art. 65)


Sono senza effetto se compiuti nei due anni precedenti la data
di fallimento e si riferiscono a debiti scadenti il giorno del
fallimento o successivamente

Azione revocatoria ordinaria (art. 66)


Sono inefficaci gli atti di disposizione del patrimonio del
debitore in pregiudizio del creditore (art. 2901 c.c.) se viene
dimostrata:
Consapevolezza, da parte del debitore e del terzo, del pregiudizio al
creditore;
Consilium fraudis (se latto anteriore al credito).

Gli effetti del fallimento Gli effetti del fallimento sugli


atti pregiudizievoli per i creditori (artt. 64-70)

Azione revocatoria fallimentare (art. 67)


Natura dellazione
La revocazione non comporta inefficacia assoluta
dellatto (nullit) ma inefficacia nei soli confronti
della massa dei creditori

Effetti della revocazione


diritto allammissione al passivo per eventuali crediti
derivanti dal prezzo pagato o dalla restituzione delle
somme (art. 70)

Atti tra coniugi e beni acquistati dal coniuge (art.


69)
45

Lazione revocatoria fallimentare (art. 67)


Atti anomali (comma 1)

Presupposti dellazione:

conoscenza dello stato di insolvenza da parte del terzo (onere della


prova contraria a carico del terzo);
atto compiuto nellanno anteriore la dichiarazione di fallimento
(eccettuato il n. 4 il termine di 6 mesi); c.d. periodo sospetto

Atti soggetti a revocatoria:


1.

2.
3.
4.

Atti a titolo oneroso in cui le prestazioni eseguite o le obbligazioni


assunte sorpassano di oltre ci che stato al fallito dato o promesso;
Atti estintivi di debiti pecuniari scaduti ed esigibili non effettuati con
denaro o con altri mezzi normali di pagamento;
Pegni, anticresi e ipoteche volontarie per debiti preesistenti non
scaduti
Pegni, anticresi e ipoteche giudiziarie o volontarie per debiti scaduti

46

Lazione revocatoria fallimentare (art. 67)


Atti normali (comma 2)

Presupposti:
conoscenza dello stato di insolvenza da parte del terzo
(onere della prova a carico del curatore);
atto compiuto nei sei mesi precedenti la dichiarazione di
fallimento;

Atti soggetti a revocatoria:


1. Pagamenti di debiti liquidi ed esigibili;
2. Gli atti a titolo oneroso
3. Gli atti costitutivi di un diritto di prelazione per debiti,
anche di terzi, contestualmente creati.
47

Lazione revocatoria fallimentare (art. 67)

Atti esclusi (comma 3):


a) i pagamenti di beni e servizi effettuati nellesercizio
dellattivit dimpresa nei termini duso;
b) le rimesse effettuate su un conto corrente bancario,
purch non abbiano ridotto in maniera consistente e
durevole lesposizione debitoria del fallito nei
confronti della banca;
c) le vendite a giusto prezzo dimmobili ad uso
abitativo, destinati a costituire labitazione principale
dellacquirente o di suoi parenti e affini entro il terzo
grado;
48

Lazione revocatoria fallimentare (art. 67)


d) gli atti, i pagamenti e le garanzie concesse su beni del debitore
purch posti in essere in esecuzione di un piano che appaia idoneo
a consentire il risanamento della esposizione debitoria
dellimpresa e ad assicurare il riequilibrio della sua situazione
finanziaria e la cui ragionevolezza sia attestata da un revisore ai
sensi dellarticolo 2501 bis, quarto comma, del codice civile;
e) gli atti, i pagamenti e le garanzie posti in essere in esecuzione del
concordato preventivo, (dellamministrazione controllata), nonch
dellaccordo omologato ai sensi dellarticolo 182 bis;
f) i pagamenti dei corrispettivi per prestazioni di lavoro effettuate da
dipendenti ed altri collaboratori, anche non subordinati, del fallito;
g) i pagamenti di debiti liquidi ed esigibili eseguiti alla scadenza per
ottenere la prestazione di servizi strumentali allaccesso alle
procedure concorsuali di (amministrazione controllata) e di
concordato preventivo.

49

Gli effetti del fallimento Gli effetti del fallimento sui


rapporti giuridici preesistenti (artt. 7283-bis)

Rapporti pendenti (art. 72)


Lesecuzione del contratto sospesa sino a quando il curatore,
previa autorizzazione del c.d.c., non dichiara se vuole
subentrare o sciogliersi dal contratto
Il contraente pu mettere in mora il curatore facendo assegnare dal g.d.
termine max di 60 giorni decorso il quale il contratto sciolto
In caso di scioglimento il terzo pu far valere il credito conseguente il
mancato adempimento nel passivo del fallimento
Lazione di risoluzione proposta prima del fallimento ha effetto nei
confronti del curatore ed eventuali crediti vantati dal contraente
devono essere ammessi al passivo

Sono inefficaci le clausole che prevedono


come causa di
risoluzione il fallimento
Se era stato stipulato e registrato preliminare di vendita di
immobile, in caso di scioglimento, lacquirente ammesso al
passivo e gode del privilegio speciale (art. 2775-bis)

Gli effetti del fallimento Gli effetti del fallimento sui


rapporti giuridici preesistenti (artt. 7283-bis)

Fallimento del venditore


Se la cosa gi passata in propriet del compratore, il
contratto non si scioglie
Se era stato stipulato e registrato preliminare di vendita di
immobile, in caso di scioglimento, lacquirente ammesso al
passivo e gode del privilegio speciale (art. 2775-bis)

In caso di vendita di immobile in costruzione (L. 2.8.2004


n. 210) il contratto si scioglie se lacquirente ha escusso
la fideiussione a garanzia della restituzione di quanto
versato al costruttore
Dopo il fallimento, se il curatore subentra nel contratto, la
fideiussione non pu essere pi escussa
51

Gli effetti del fallimento Gli effetti del fallimento sui


rapporti giuridici preesistenti (artt. 72-83)
Contratto di leasing (72-quater)
In caso di fallimento dellutilizzatore il curatore pu scegliere se
proseguire o sciogliere il contratto
In caso di scioglimento il concedente ha diritto alla restituzione del bene ma
deve la differenza sul maggior valore delle rate pagate, in caso di minor
valore ha diritto di insinuarsi al passivo

In caso di fallimento del concedente il contratto prosegue

Contratti ad esecuzione continuata o periodica (art. 74)


Se il curatore non scioglie il contratto deve pagare il prezzo per intero in
prededuzione

Associazione in partecipazione (art. 77)


Si scioglie per il fallimento dellassociante
Lassociato ha diritto di far valere il suo credito da restituzione al passivo
del fallimento dedotte le perdite a suo carico

Conto corrente, mandato e commissione (art. 78)


Scioglimento del contratto
52

Gli effetti del fallimento Gli effetti del fallimento sui


rapporti giuridici preesistenti (artt. 72-83)
Contratto di locazione di immobili (art. 80)
Fallimento del locatore
Il curatore subentra nel contratto

Fallimento del conduttore


Diritto di recesso del curatore con corresponsione al locatore di un
giusto compenso determinato dal g.d. privilegiato e in
prededuzione

Contratto di appalto (art. 81)


Si scioglie salvo che il curatore, previa autorizzazione del
c.d.c., non dichiara di subentrare

Contratto di assicurazione (contro i danni) (art. 82)


Non si scioglie salvo patto contrario e lassicuratore ha diritto
al pagamento in prededuzione dei premi anche se scaduti
prima del fallimento
53

Custodia ed amministrazione delle attivit fallimentari


(artt. 84-90)

Apposizione dei sigilli (art. 84)


Inventario (art. 8787-bis)
Presa in consegna dei beni (art. 88) e del denaro,
titoli e scritture contabili (art. 86) da parte del
curatore
Formazione degli elenchi dei creditori e dei
titolari di diritti reali mobiliari e redazione del
bilancio da parte del curatore (art. 89)

Accertamento del passivo (artt. 92-103)


Avviso ai creditori (art. 92)
A cura del curatore a mezzo posta anche elettronica o fax
Che possono presentare domanda comunicando il giorno della verifica
ed il termine entro il quale devono presentare la domanda

Domanda di ammissione al passivo (art. 93)


Deve essere presentata 30 giorni prima delludienza con
ricorso contente il titolo da cui deriva la pretesa ed allegati i
documenti giustificativi

Progetto di stato passivo (art. 95)


formato dal curatore che deve depositarlo 15 giorni prima
delludienza dandone avviso ai creditori

Formazione ed esecutivit dello stato passivo (art. 96)


formato dal giudice con decreto emesso in udienza
Per le domande accolte stabilisce anche leventuale
collocazione in privilegio ed il relativo grado

Accertamento del passivo (artt. 92-103)


Opposizione, impugnazione e revocazione (art. 98)
Opposizione dei creditori esclusi o ammessi solo in
parte
Impugnazione dei crediti ammessi
Pu essere proposta anche dal curatore

Revocazione di crediti ammessi


Scaduti i termini per opposizione e impugnazione se
lammissione stata determinata da falsit, dolo o errore
essenziale o documenti successivamente trovati

Trattazione e decisione delle impugnazioni (art. 99)


Sono presentate con ricorso entro 30 giorni dalla
comunicazione o (per la revocazione) dalla scoperta del fatto
o dellatto
Si tratta di giudizio a cognizione piena in contraddittorio delle
parti
56

Accertamento del passivo (artt. 92-103)


Domande tardive di crediti (art. 101)
Vanno presentate non oltre 12 mesi dallesecutivit dello stato
passivo

Domande di rivendicazione, restituzione e separazione di


cose mobili (art. 103)
Se il bene non stato acquisito il titolare pu chiedere di
modificare la domanda in ammissione al passivo per il
controvalore del bene

Previsione di insufficiente realizzo


Su relazione del curatore, sentito il c.d.c. e il fallito, il tribunale
dispone non farsi luogo allaccertamento dei crediti se non vi
sono previsioni di attivo per pagare alcuno dei creditori
57

Esercizio provvisorio e liquidazione dellattivo


Esercizio provvisorio dellimpresa (art. 104)
Pu essere disposto con la sentenza di fallimento purch
non arrechi pregiudizio ai creditori
Pu essere disposto anche successivamente dal g.d. previo
parere favorevole del c.d.c.
Se il c.d.c. non ravvisa lopportunit dellesercizio provvisorio il
g.d. ne ordina la cessazione
La cessazione pu essere disposta in qualunque momento
anche dal tribunale
Il curatore ogni 6 mesi ed alla fine dellesercizio provvisorio
deve presentare un rendiconto dellattivit
Tutti i contratti proseguono salvo che il curatore non voglia
sospenderli o scioglierli
I crediti sorti durante lesercizio provvisorio sono pagati in
58
prededuzione

Esercizio provvisorio e liquidazione dellattivo


Affitto dellazienda (art. 104-bis)
Il g.d. pu autorizzare il curatore ad affittare lazienda o
suoi rami a terzi con le modalit dellart. 107
La scelta deve tenere conto, oltre che del prezzo, del
piano di prosecuzione dellattivit con riguardo al
mantenimento delloccupazione
Il diritto di prelazione a favore dellaffittuario pu essere
concesso convenzionalmente
La procedura non risponde dei debiti contratti
dallaffittuario
59

Esercizio provvisorio e liquidazione dellattivo


Programma di liquidazione (art. 104-ter)
Va presentato dal curatore entro 60 giorni dallinventario
allapprovazione del c.d.c.
Il programma approvato comunicato al g.d. che autorizza
lesecuzione dei singoli atti
Deve indicare modalit e termini delle operazioni di liquidazione
ed in particolare

Lopportunit dellesercizio provvisorio


La sussistenza di proposte di concordato
Le azioni risarcitorie, recuperatorie e revocatorie
La possibilit di vendere in blocco lazienda o suoi rami, ovvero beni o
rapporti giuridici
Le condizioni di vendita dei singoli cespiti

Prima dellapprovazione del programma il curatore pu vendere


singoli beni solo con lautorizzazione del g.d. previo parere
favorevole del c.d.c. se dal ritardo pu derivare pregiudizio
60

Esercizio provvisorio e liquidazione dellattivo

Vendita di aziende, beni e rapporti in blocco


(art. 105)
La liquidazione di singoli beni possibile solo se
la vendita in blocco dellazienda non appare pi
proficua
La vendita in blocco effettuata con le modalit
dellart. 107
Pu
essere
attuata
anche
mediante
conferimento in societ
Lacquirente non risponde dei debiti pregressi
61

Esercizio provvisorio e liquidazione dellattivo


Modalit delle vendite (art. 107)
Devono essere effettuate dal curatore tramite
procedure competitive, anche avvalendosi di soggetti
specializzati sulla base di stime effettuate da esperti
(salvo per i beni di modesto valore) con adeguate
forme di pubblicit che assicurino la massima
partecipazione degli interessati
Il curatore sospende la vendita se perviene offerta
migliorativa non inferiore al 10% in pi rispetto alla
migliore offerta
Il curatore nel programma di liquidazione pu
prevedere che le vendite vengano effettuate secondo le
procedure previste dal codice di rito
62

Esercizio provvisorio e liquidazione dellattivo

La ripartizione dellattivo (artt. 110-117)


Ogni 4 mesi il curatore deve presentare al g.d. un
prospetto delle somme disponibili ed un progetto di
ripartizione
Il g.d., sentito il c.d.c., dispone che il progetto sia
depositato in cancelleria e che sia data comunicazione a
tutti i creditori
I creditori possono proporre reclamo entro 15 giorni
Decorso il termine il g.d. dichiara esecutivo il progetto
di riparto eventualmente ordinando laccantonando
delle somme oggetto di reclamo

Esercizio provvisorio e liquidazione dellattivo


Ordine di distribuzione delle somme ricavate (art. 111)
Crediti prededucibili
Crediti con diritto di prelazione
Crediti chirografari
Creditori ammessi tardivamente partecipano solo alle
ripartizioni successive alla loro ammissione (salve le cause di
prelazione) (art. 112)

I crediti prededucibili devono essere accertati con le


medesime modalit degli altri crediti e se sono liquidi
ed esigibili e non contestati possono essere pagati
immediatamente se lattivo sufficiente a pagare tutti i
prededucibili previa autorizzazione del g.d. o del c.d.c.
Prima del riparto finale il curatore deve presentare il
rendiconto
64

Cessazione della procedura


Casi di chiusura (art. 118)
Mancanza di passivo (mancanza di domande di ammissione al passivo)
Estinzione del passivo (pagamento di tutti i creditori iscritti e dei crediti in
prededuzione prima della ripartizione finale)
Liquidazione dellattivo a seguito della ripartizione finale (estinzione
dellattivo per pagamento dei creditori iscritti e delle spese di procedura)
Mancanza di attivo (non c attivo da distribuire)

Effetti della chiusura (art. 120)


Riacquisto del possesso degli eventuali beni residui da parte del fallito
Cessazione degli organi della procedura
Riacquisto della legittimazione dei creditori alle azioni individuali

Riapertura del fallimento (art. 121)


Entro 5 anni se vengono scoperte attivit nel patrimonio del fallito

Il concordato fallimentare
Domanda di concordato (art. 124)
proposta da uno o pi creditori o dal fallito solo dopo un
anno e non oltre due dalla chiusura dello stato passivo
Suddivisione dei creditori in classi
Trattamenti differenziati tra creditori appartenenti a classi
diverse
Ristrutturazione del debito e pagamento dei crediti in qualsiasi
forma (cessione di beni, accollo, trasformazione del debito in
capitale)
I privilegiati possono anche essere pagati parzialmente

Se lofferta conveniente:
su parere del curatore e del comitato dei creditori, viene
inviata a tutti i creditori i quali devono far pervenire eventuali
dichiarazioni di dissenso (art. 125) (i privilegiati, se pagati
integralmente, non hanno diritto di voto salvo che rinuncino al
privilegio) (art. 127)

Il concordato fallimentare
Approvazione del concordato (art. 128)
maggioranza dei crediti
Se ci sono pi classi la maggioranza deve essere presente
nel maggior numero di classi

Omologazione del concordato (art. 129)


Le opposizioni si devono proporre nel termine fissato dal
g.d. (tra 15 e 30 giorni) dalla comunicazione dellesito della
votazione.
Il tribunale provvede con decreto reclamabile in corte di
appello

Esecuzione del concordato (art. 136)


secondo le disposizioni del decreto di omologazione
67

Lesdebitazione (art. 142-144)


Consiste nella liberazione dei debiti residui alla chiusura
del fallimento
consentito a condizione che il fallito
Abbia cooperato con gli organi della procedura e non labbia
ritardata
Non abbia violato le norme sulla corrispondenza
Non ne abbia goduto nei 10 anni precedenti
Non abbia distratto lattivo o aggravato il dissesto
Non sia stato condannato per bancarotta fraudolenta o altri
reati contro leconomia pubblica
Non pu essere concessa se non sono sati soddisfatti almeno il
parte i creditori
68

Le c.d. procedure minori e le procedure concorsuali


speciali
Il concordato preventivo (artt. 160-186)
La liquidazione coatta amministrativa (artt. 194215)
Lamministrazione straordinaria delle grandi
imprese in stato di insolvenza (d.lgs. 8 luglio 1999
n. 270; d.l. 23 dicembre 2003 n. 347, convertito
in l. 18 febbraio 2004 n. 39 e successive
modificazioni)

Il concordato preventivo le condizioni per


lammissione alla procedura (art. 160)
Presentazione ai creditori di un piano che preveda:
Ristrutturazione del debito e pagamento dei crediti in
qualsiasi forma (cessione di beni, accollo, trasformazione del
debito in capitale) (lett. a)
Concordato con assuntore (possono costituirsi assuntore
anche i creditori o societ da questi costituite) (lett. b)
Suddivisione dei creditori in classi omogenee (lett. c)
Trattamenti differenziati tra creditori appartenenti a classi
diverse
I creditori privilegiati possono essere pagati anche in parte

70

Il concordato preventivo lammissione alla


procedura (artt. 163)
La domanda di concordato presentata dallimprenditore che si trova in stato di crisi, al tribunale con
allegati i documenti elencati nellart. 161;
Se il tribunale verifica la completezza e regolarit della
documentazione e la correttezza dei criteri usati per
leventuale formazione di diverse classi di creditori,
dichiara aperta la procedura con de-creto (art. 163)
Stabilisce altres
Il giudice delegato
La convocazione dei creditori
Il commissario giudiziale
La cauzione

71

Il concordato preventivo effetti e deliberazione (artt.


167-178)
Durante la procedura il debitore conserva lamministrazio-ne dei
propri beni e lesercizio dellimpresa sotto la vigilan-za del
commissario giudiziale e la direzione del giudice delegato (art.
167);
Il commissario giudiziale procede alla verifica dei crediti sulla
base delle scritture contabili e provvede ad informare tutti i
creditori delladunanza (art. 171);
Alladunanza dei creditori ogni creditore pu esprimere le
proprie osservazioni o il proprio dissenso sulla proposta del
debitore (art. 175);
Il concordato approvato se riporta il voto favorevole della
maggioranza dei crediti ammessi (art. 177);
Se ci sono pi classi di creditori il concordato approvato se riporta la
maggioranza nel maggior numero di classi;
I creditori privilegiati possono votare solo se rinunciano al privilegio
72

Il concordato preventivo omologazione, esecuzione e


risoluzione (artt. 179-186)
Se non si raggiungono le maggioranze richieste viene dichiarato
il fallimento (se sussistono i presupposti)(art. 179);
Se sono raggiunte le maggioranze richieste il tribunale fissa
ludienza per la convocazione del debitore, del commissario e
degli eventuali creditori dissenzienti (art. 180);
A seguito delludienza il tribunale approva il concordato con
decreto motivato (art. 180);
Con lomologazione del concordato la procedura chiusa (art.
181)
Salvo che la proposta di concordato non preveda la cessione dei beni ai
creditori, in questo caso il tribunale con il decreto di omologazione
nomina (art. 182):
Uno o pi liquidatori
Un comitato di 3 o 5 creditori

73

Il concordato preventivo accordi per la


ristrutturazione del debito (art. 182-bis)
Limprenditore in stato di crisi pu presentare al
tribunale un accordo di ristrutturazione dei debiti
stipulato con creditori che rappresentino almeno
60% dei crediti
Laccordo deve essere accompagnato da una
relazione di un esperto sullattuabilit dellaccordo
stesso
Il tribunale, decise eventuali opposizioni, omologa il
concordato con decreto
74

La liquidazione coatta amministrativa


(artt. 194-215)
La procedura avviata con provvedimento dellautorit
amministrativa di controllo o per dichiarazione dello stato di
insolvenza da parte del tribunale (art. 195);
Il commissario liquidatore e il comitato di sorveglianza sono
nominati dallorgano amministrativo (art. 198);
Il provvedimento di liquidazione dellimpresa determina lo
spossessamento dei beni dellimprenditore ed il passaggio
dellamministrazione al commissario l. (art. 200);
Si applicano le norme della l.fall. in ordine ai rapporti giuridici
preesistenti (art. 201)
Lo stato di insolvenza pu essere dichiarato anche
successivamente allingresso dellimpresa in procedura su
domanda del commissario l. o del P.M. (art. 202)
75

La liquidazione coatta amministrativa


(artt. 194-215)
Il commissario l. comunica a tutti i creditori lammontare del
credito risultante dalle scritture contabili (art. 207);
Lo stato passivo formato dal commissario l. sulla base delle
domande pervenute (art. 209);
I creditori esclusi in tutto o in parte possono fare opposizione,
cos come i creditori ammessi possono fare opposizione
allammissione di altri creditori, possono essere presentate
domande tardive (art. 209);
Tutte queste domande sono decise dal tribunale;

Il commissario l. procede alla liquidazione dellattivo (art. 210)


ed alla ripartizione dellattivo secondo le norme previste dalla l.
fall. (art. 212);
Dopo il deposito dellelenco dei creditori, lautorit di vigilanza
pu autorizzare limpresa a presentare una proposta di
concordato (art. 214).
76

Lamministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di


insolvenza (d.lgs. 8 luglio 1999 n. 270 ; d.l. 23 dicembre 2003 n.
347, convertito in l. 18 febbraio 2004 n. 39 e successive
modificazioni)

Lamministrazione straordinaria delle grandi


imprese in stato di insolvenza (c.d. Prodi-bis)
d.lgs. 8 luglio 1999 n. 270
Riguarda le imprese con almeno 200 dipendenti
da almeno un anno;
Che abbiano debiti non inferiori a 2/3 sia
dellattivo dello stato patrimoniale che dei ricavi
delle vendite

77

Lamministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di


insolvenza (d.lgs. 8 luglio 1999 n. 270 ; d.l. 23 dicembre 2003 n.
347, convertito in l. 18 febbraio 2004 n. 39 e successive
modificazioni)

Lamministrazione straordinaria c.d. accelerata


per le grandissime imprese in stato di
insolvenza (c.d. decreto Marzano)
d.l. 23 dicembre 2003 n. 347, convertito in l. 18
febbraio 2004 n. 39 e successive modificazioni
Riguarda le imprese con almeno 500 dipendenti
da almeno un anno;
Che abbiano debiti non inferiori ad 300.000,00

78

Lamministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di


insolvenza (d.lgs. 8 luglio 1999 n. 270)

Presupposti
Requisiti dimensionali;
Sussistenza dello stato di insolvenza
accertato dal tribunale il quale con la sentenza:
dichiara aperta la fase c.d. di osservazione (o di commissariamento
giudiziale);
Nomina i commissari giudiziali (1 o 3) su indicazione del Ministero dello
Sviluppo Economico
Fissa ludienza per la verifica del passivo
Stabilisce se la gestione dellimpresa rimane allimprenditore o deve
essere affidata ai commissari

Entro 30 giorni i commissari devono depositare una relazione


nella quale devono accertare se esistono le condizioni per
lammissione alla procedura
79

Lamministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di


insolvenza (d.lgs. 8 luglio 1999 n. 270)

Condizioni per
straordinaria

lammissione

allamministrazione

Limpresa deve possedere concrete prospettive di recupero


dellequilibrio economico attraverso:
La cessione dei complessi aziendali (programma di cessione da
eseguire entro 1 anno)
La ristrutturazione economica e finanziaria dellimpresa (programma
di ristrutturazione da eseguire entro 2 anni)

Il tribunale, se verifica lesistenza delle condizioni dichiara


aperta la procedura di amministrazione straordinaria
Il MSE diviene lorgano di direzione e controllo della
procedura e nomina 1 o 3 commissari straordinari ed un
comitato di vigilanza di 5 membri
In corso di procedura possono essere ammesse anche le
imprese del gruppo anche se non presentano i requisiti
80

Lamministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di


insolvenza (d.lgs. 8 luglio 1999 n. 270)

Limprenditore viene spossessato dei suoi beni i quali


passano in amministrazione ai commissari che pertanto
hanno la gestione dellimpresa;
I commissari devono redigere entro 60 giorni il
programma secondo uno dei due indirizzi previsti
dallart. 27;
La verifica del passivo e la distribuzione dellattivo
realizzato avvengono con le stesse modalit del
fallimento;
In corso di procedura pu essere presentata una
proposta di concordato;
Se il programma non viene realizzato nei termini di
legge il tribunale dichiara il fallimento.
81

Lamministrazione straordinaria c.d. accelerata per le grandissime imprese in


stato di insolvenza d.l. 23 dicembre 2003 n. 347, convertito in l. 18 febbraio
2004 n. 39 e successive modificazioni)

A differenza della Prodi-bis non prevede la fase di


osservazione;
Lammissione alla procedura diretta e dichiarata con
decreto del MSE;
Il quale nomina 1 o 3 commissari straordinari;
Che assumono la gestione dellimpresa;
Limprenditore spossessato dei propri beni;

Il programma (da presentare entro 180 giorni) pu


essere costituito esclusivamente dalla ristrutturazione
dellimpresa;
82

Lamministrazione straordinaria c.d. accelerata per le grandissime imprese in


stato di insolvenza d.l. 23 dicembre 2003 n. 347, convertito in l. 18 febbraio
2004 n. 39 e successive modificazioni)

Laccertamento del passivo avviene per opera del


commissario (come nella l.c.a.);
I creditori possono fare opposizione ma le opposizioni non
sospendono le fasi ulteriori;

Il commissario pu presentare ai creditori un


concordato che preveda la trasformazione del debito in
capitale;
I creditori possono essere suddivisi in classi omogenee
e trattamenti differenziati;
Il concordato approvato se riporta il voto della
maggioranza dei crediti.
83

I titoli di credito concetti generali


Cessione di credito (art. 1260 ss.)
Acquisto a titolo derivativo
efficace solo se sussiste effettivamente un rapporto di
credito;
La cessione ha effetto verso il debitore ceduto solo se questi
lha accettata o gli stata notificata (art. 1264);
Se il medesimo credito ceduto a pi soggetti prevale quella
notificata per prima al debitore o per prima accettata dal
debitore (art. 1265);
Il cedente non risponde della solvenza del debitore ceduto
salvo garanzia espressa (art. 1267);
Il debitore pu opporre al cessionario le stesse eccezioni che
poteva opporre al cedente.

I titoli di credito concetti generali


Titoli di credito (art. 1992 ss.)
Acquisto a titolo originario attraverso lincorporazione del credito in un documento (bene mobile)
Effetti del possesso di buona fede (art. 1153)
Propriet del titolo di credito del possessore di buona fede cui sia
pervenuto in conformit delle norme sulla circolazione (art. 1994)

Diritto alla prestazione indicata nel titolo in capo al


possessore del titolo di credito (art. 1992 co. 1) (principio
della letteralit)
Liberazione del debitore di buona fede (art. 1992 co. 2)
Opponibilit delle sole eccezioni personali (art. 1993 co. 1)
(principio dellautonomia)

85

I titoli di credito concetti generali

Titoli di credito

Rapporto causale

Rapporto cartolare

(o rapporto fondamentale)
Rapporto fondato sulla causa che ha dato
origine allemissione del documento
(ad es. vendita, mutuo) o al suo
trasferimento

Rapporto fondato unicamente sulle


dichiarazioni poste nel titolo = letteralit
ed autonome rispetto ai rapporti sottostanti
la causa dellemissione o del
trasferimento = autonomia

I titoli di credito concetti generali

Titoli di credito

Titolarit =
propriet del titolo e
titolarit del diritto
(art. 1994)

Legittimazione =
Diritto di ottenere la
prestazione indicata
nel titolo (previa verifica della
osservanza delle norme sulla
circolazione art. 1992 co.1)

I titoli di credito concetti generali


Legittimazione

Legittimazione passiva

Legittimazione attiva
(art. 1992 comma 1)

Titoli a legittimazione reale


sufficiente il possesso del
documento = titoli al portatore

(art. 1992 comma 2)


Obbligo del debitore di
adempiere la prestazione
con liberazione se non
in dolo o colpa grave

Titoli a legittimazione nominale


Occorre il possesso del documento
accompagnato dalla intestazione
del titolo = titoli allordine e
titoli nominativi

I titoli di credito concetti generali

Titoli di credito

Documenti di legittimazione
Servono ad agevolare lidentificazione del soggetto titolare di una
prestazione (art. 2002)

Titoli di legittimazione
Sono emessi in funzione
di una operazione di massa

Titoli impropri
Servono a trasferire un diritto con le
modalit dei titoli di credito
allordine o al portatore per
con gli effetti della cessione
(art. 2002)

Contrassegni di legittimazione
Sono emessi in funzione
di una operazione individuale

I titoli di credito concetti generali

Modalit di
circolazione
dei titoli di credito

Titoli al portatore
La circolazione avviene
con la sola consegna del
titolo (artt. 2003 ss.)

Titoli allordine
la circolazione avviene
con la consegna del titolo
accompagnata dalla girata
(artt. 2008 ss.)

Titoli nominativi
La circolazione avviene
con la consegna del titolo
accompagnata dalla
doppia intestazione (sul
titolo e sul registro dellemittente)
(artt. 2021 ss.)

I titoli di credito concetti generali


Regime delle eccezioni nei titoli di credito
Eccezioni reali (o assolute) (art. 1993 co. 1)
opponibili a qualunque portatore
Forma
Fondate sul contesto letterale del titolo
Falsit di firma
Difetto di capacit
Difetto di rappresentanza
Mancanza delle condizioni per lesercizio dellazione
91

I titoli di credito concetti generali


Regime delle eccezioni nei titoli di credito
Eccezioni personali (art. 1993 co. 1) opponi-bili
solo ad un determinato portatore
Difetto di titolarit
Difetto di legittimazione
Eccezioni basate sul rapporto causale
Eccezione di dolo generale (art. 1993 co. 2)

92

I titoli di credito concetti generali


Smarrimento,
sottrazione
o distruzione del
titolo di credito

Titoli al portatore
Denuncia al debitore e
prova = diritto alla
prestazione decorso il
termine prescrizionale
(artt. 2006-2007)

Titoli allordine
Procedura di
ammortamento
(artt. 2016-2019)

Titoli nominativi
Procedura di
ammortamento
(art. 2027)

I titoli di credito la cambiale (r.d. 14.12.1933 n. 1669)

cambiale

Cambiale tratta
Traente-trattario-prenditore
Ordine di pagamento=delegazione
cumulativa (art. 1268)

Vaglia cambiario
(pagher)
Emittente-prenditore
Promessa di pagamento

I titoli di credito la cambiale tratta (r.d. 14.12.1933 n. 1669)

TRAENTE (emittente debitore del beneficiario nel rapporto


causale delegante)

TRATTARIO (delegato al pagamento [1268 c.c.]


debitore del traente nel rapporto causale debitore del
prenditore nel rapporto cartolare a seguito di
accettazione)

PRENDITORE O BENEFICIARIO (creditore del traente nel


rapporto causale creditore del trattario nel rapporto
cartolare)
95

I titoli di credito la cambiale (r.d. 14.12.1933 n. 1669)

96

I titoli di credito la cambiale (r.d. 14.12.1933 n. 1669)


Titolo formale
Indicazioni necessarie (art. 1)
Elementi sostituibili ex lege (art. 2)

Cambiale in bianco (art. 14)

Titolo allordine
trasferimento attraverso girata
(artt. 15 ss.) e legittimazione del giratario (art. 20)
Girata - incondizionata e per lintera somma (art. 16)
Girata in bianco (art. 17-18)
Responsabilit del girante in via di regresso (art. 19)
Girata con clausola senza garanzia

Girate ad effetti limitati


Girata allincasso o per procura (art. 22)
Girata in garanzia (art. 23)

I titoli di credito la cambiale (r.d. 14.12.1933 n. 1669)

Dichiarazioni cambiarie
Accettazione del trattario
Sulla faccia anteriore della cambiale (art. 30)
Incondizionata ma anche parziale (art. 31)
Effetto
assunzione dellobbligazione diretta (o
principale) di pagamento (art. 33)

Avallo = garanzia cambiaria assunta per qualsiasi


obbligato cambiario
valida anche se lobbligazione garantita invalida salvo
vizio di forma (art. 37, cfr. art. 1939)

I titoli di credito la cambiale (r.d. 14.12.1933 n. 1669)

La scadenza (artt. 38 ss.)


A vista
pagabile alla presentazione nel termine massimo di un
anno (art. 39)
A certo tempo vista
ad un certo periodo di tempo dalla data dellaccettazione
A certo tempo data
ad un certo periodo di tempo da una data prestabilita
A giorno fisso
Alla data stabilita nel titolo

Pagamento (artt. 43 ss.) (la cambiale titolo


esecutivo artt. 63 ss.)
Effetto liberatorio (art. 46 co. 3, cfr. art. 1992 co. 2)

I titoli di credito la cambiale (r.d. 14.12.1933 n. 1669)

Regresso per mancato pagamento (artt. 49 ss.)


Obbligati in via di regresso (obbligazione solidale
art. 54; diritto di regresso art. 56)
Traente ed eventuale avallante
Giranti (salvo clausola contraria) ed eventuali avallanti
Linterveniente e laccettante per intervento in favore dei
precedenti (artt. 74 ss.)

100

I titoli di credito la cambiale (r.d. 14.12.1933 n. 1669)

Regresso alla scadenza (art. 50)


In caso di mancato pagamento da parte del trattario

Regresso prima della scadenza (art. 50)


In caso di mancata accettazione
Fallimento del trattario
Cessazione dei pagamenti od esecuzione infruttuosa
sui beni del trattario
Fallimento del traente nella cambiale non accettabile

Presupposto per esercitare il regresso


Levata del protesto (art. 51)
101

I titoli di credito la cambiale (r.d. 14.12.1933 n. 1669)

Lintervento
Pu essere prestato sia per laccettazione che per il
pagamento e serve ad evitare lesperimento
dellazione cambiaria contro gli obbligati in via di
regresso (art. 74)
Pu essere spontanea (art. 74 comma 2) o con
indicazione nel titolo (c.d. indicato al bisogno) da
parte del traente, girante o avallante (art. 74 comma
1)
Linterveniente pu essere un terzo o altro obbligato
in via di regresso (art. 74 comma 3)

I titoli di credito la cambiale (r.d. 14.12.1933 n. 1669)

Ammortamento (artt. 89 ss.)


Procedimento giudiziario in caso di smarrimento, sottrazione o
distruzione del titolo

Prescrizione delle azioni cambiarie (art. 94)


Contro il trattario accettante (o lemittente nel pagher) = 3
anni dalla scadenza
Contro gli obbligati in via di regresso = 1 anno dal protesto
Da parte di un girante che abbia pagato contro altro obbligato
in via di regresso = 6 mesi dal pagamento o dallazione contro
di lui

103

I titoli di credito lassegno (r.d. 21.12.1933 n. 1736)

assegno

Assegno bancario
Traente-trattario-prenditore
Trattario=banca
Ordine di pagamento=delegazione
cumulativa (art. 1268)

Assegno circolare
Emittente-prenditore
Emittente=banca
Promessa di pagamento

I titoli di credito lassegno bancario


.

105

I titoli di credito lassegno (r.d. 21.12.1933 n. 1736)


Assegno = strumento di pagamento e non di credito
Assegno bancario
Il trattario deve essere necessariamente una banca
vietata laccettazione dellassegno
Pu essere emesso al portatore
Deve essere presentato al pagamento nel termine di 8 giorni
dallemissione (15 se fuori piazza)

Assegno circolare
Deve essere necessariamente emesso da una banca
autorizzata

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