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Lo Stato

A cura di Prof.ssa Sara Casarin


IL CONCETTO DI STATO

Lo Stato è un’organizzazione politica della società, ovvero un


popolo organizzato con le proprie leggi, stanziato su un
territorio e soggetto ad potere sovrano esercitato da una
autorità che persegue superiori fini giuridici e giuridici.

LO STATO, LA COSTITUZIONE E LE FORME DI GOVERNO


GLI ELEMENTI CHE CARATTERIZZANO UNO STATO

•- IL POPOLO, cioè l’insieme dei cittadini – elemento personale;

•- IL TERRITORIO, inteso come spazio;


•- LA SOVRANITÀ, intesa come potere di fissare le regole, attuarle
e farle rispettare – elemento organizzativo.

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IL POPOLO E LA CITTADINANZA

Il POPOLO è rappresentato dall’insieme degli individui cui


l’ordinamento giuridico statale attribuisce lo status di cittadino.
Il CITTADINO è colui che ha un ruolo attivo nella vita dello
Stato- colui che ha la cittadinanza.
La CITTADINANZA è un insieme di diritti e doveri che lega
l’individuo alla comunità e allo Stato– è un vincolo giuridico che
unisce il soggetto allo Stato.

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ACQUISTO DELLA CITTADINANZA

Modalità previste per l’acquisto della cittadinanza sono : per


nascita, per estensione, per naturalizzazione e per
beneficio di legge.
L’acquisizione della cittadinanza PER NASCITA può avvenire:

•- per diritto di sangue (ius sanguinis);


•- per legame con il suolo (ius soli).

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Secondo lo ius sanguinis,
sono cittadini i figli
di cittadini.
Secondo lo ius soli, sono
cittadini coloro che nascono
sul territorio dello Stato, da
genitori apolidi o ignoti.
L’ordinamento giuridico italiano
si ispira principalmente allo ius
sanguinis: è cittadino italiano
il figlio di genitori italiani,
anche se nato all’estero.

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Secondo l’art. 10, c. 2, Cost.: «La condizione giuridica dello
straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei
trattati internazionali».
Inoltre, all’art. 2, la Costituzione tutela la persona umana e
garantisce i diritti inviolabili dell’uomo. È chiaro che questa
tutela e questa garanzia valgono per tutti, cittadini e stranieri.

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L’acquisizione della cittadinanza PER ESTENSIONE può avvenire:
- per adozione;
- per matrimonio;

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L’acquisizione della cittadinanza PER NATURALIZZAZIONE
avviene:
con decreto del Presidente della Repubblica a seguito di particolari
servizi resi dallo straniero al nostro paese con la sua attività sportiva
e culturale o altro

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L’acquisizione della cittadinanza PER BENEFICIO DI LEGGE si
acquisisce:
- i cittadini dell'Unione Europea possono richiedere la
cittadinanza italiana dopo quattro anni di residenza nel nostro
Stato;
- i cittadini extracomunitari dopo dieci anni di regolare
residenza nello Stato.

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POPOLO

è formato dai
stranieri
sono esclusi
cittadini
apolidi
che acquistano la

cittadinanza

per

Estensione Estensione
nascita concessione (ai minori naturalizzazione e
matrimonio (dopo 2 per beneficio di legge
(ius sanguinis e ius soli) anni di residenza o dopo stranieri adottati da
cittadini italiani) (con decreto Presidente
3 anni se si resiede della Repubblica e
all’estero) straniero
extracomunitario che
risiede da 10 anni o da 5
anni per l’apolide o da 4
anni per cittadino UE)
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POPOLO è concetto diverso da
POPOLAZIONE: insieme di persone che risiedono sul territorio dello
Stato. Insieme dei CITTADINI, degli STRANIERI e degli APOLIDI.
CITTADINI = coloro che hanno la cittadinanza dello stato.
STRANIERI = coloro che hanno la cittadinanza di un altro stato. si
distinguono gli stranieri comunitari e gli stranieri extracomunitari.
APOLIDI = coloro che sono privi di cittadinanza.

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IL TERRITORIO

Il territorio è un elemento definito,


delimitato dai confini con gli altri
Stati.
Il territorio è l’area geografica
all’interno della quale vivono
i cittadini e in cui lo Stato esercita la
sua sovranità.

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IL TERRITORIO è formato da:
- la terraferma, la porzione di terra emersa, delimitata dai confini, su cui lo Stato
esercita la sovranità;

- lo spazio aereo, sopra la terraferma e il mare territoriale, fino al limite


dell’atmosfera;

- il sottosuolo sino a dove può essere utilizzato;

- le acque territoriali: la fascia di mare adiacente alla costa. Di solito si applica la


regola delle 12 miglia marine (22 km). La zona economica esclusiva comprende
la parte di mare adiacente alla costa, ampia 200 miglia marine, tale zona può
essere sfruttata economicamente (pesca, attività estrattive ecc.);

- il territorio flottante: le navi e gli aerei militari, dovunque essi siano, sono
territorio dello Stato; per le navi e gli aerei civili, bisogna distinguere: nel
momento in cui una nave civile entra nel mare territoriale di un altro Stato (o un
aereo civile nello spazio aereo), diventa competente lo Stato estero, che è
autorizzato ad intervenire..
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LA SOVRANITA’

Perché sia riconosciuta l’esistenza di uno Stato, occorre


che il popolo stanziato su un territorio sia organizzato
politicamente, che esista cioè un’autorità riconosciuta
per definire le regole e le istituzioni che sono alla base
delle funzioni dello Stato: adottare leggi, giudicare
chi le viola, amministrare le risorse comuni.

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“Sovrano” è colui il quale non
riconosce altro potere sopra
di sé. Lo Stato sovrano è, dunque,
la massima autorità, che non ha
di fronte a sé nessuno che gli si possa
opporre.
Lo Stato è titolare di poteri
e di doveri nei confronti,
innanzitutto, dei suoi cittadini,
e poi anche verso gli altri Stati.

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Per esercitare questo ruolo lo Stato si avvale di alcuni organi, a cui
vengono affidati i tre poteri tradizionali
che contraddistinguono la sovranità:
- il potere legislativo, affidato, in genere, al Parlamento consiste
nel fare le leggi;
- il potere esecutivo, affidato al Governo, consiste nel mettere in
pratica le leggi, cioè tradurre con atti concreti le decisioni prese a
livello legislativo;
- il potere giudiziario, affidato alla Magistratura, consiste nel
garantire che le leggi vengano rispettate e nel risolvere eventuali liti
tra i cittadini in merito alla loro applicazione.
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LE FORME DI STATO

L’espressione “forma di Stato” indica il rapporto che si


stabilisce tra governanti e governati, quindi fra lo Stato e i
cittadini.

Una prima distinzione riguarda il rapporto tra la sovranità ed il


popolo e può essere fatta tra Stato assoluto, Stato liberale,
Stato democratico e Stato totalitario.

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Lo STATO ASSOLUTO è un modello di organizzazione dei poteri
pubblici tipico del periodo del Medioevo, in cui il potere era attribuito
a un sovrano e non conosceva limitazioni, in quanto si riteneva
derivato direttamente da Dio.

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Lo STATO LIBERALE è il modello di Stato che si è affermato in
Europa dopo la Rivoluzione francese: esso prevedeva il
riconoscimento delle libertà fondamentali dei cittadini, stabilite
all’interno della legge principale dello Stato chiamata Costituzione,
di solito scritta, e prevedeva la ripartizione dei poteri tra soggetti
diversi.

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GLI SVILUPPI DELLO STATO DI DIRITTO

Lo Stato di diritto (o Stato liberale) si è realizzato nel corso


dell’Ottocento per opera dei movimenti liberali.
Il liberalismo era l’ideologia della borghesia, che allora era la classe
dominante. Grazie alle sue lotte si affermò il principio di legalità.

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Lo Stato liberale ha come principali caratteri:
- riconoscimento libertà individuali di fronte allo Stato;
- soggezione dei pubblici poteri alla supremazia della legge
(Stato di diritto);
- separazione dei poteri (un organo controlla l’altro).

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LO STATO TOTALITARIO
Italia (con Mussolini) e Germania (con Hitler) fino alla fine della
seconda guerra mondiale.
In Spagna e Portogallo fino agli anni ’70, poi divenuti stati
democratici:
- limitazioni alle liberta’ fondamentali (voto, opinione ecc.)
- apparato statale centralizzato e autoritario

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Nello STATO DEMOCRATICO la sovranità appartiene al popolo,
cioè ai cittadini, a cui spetta il diritto di votare liberamente per
scegliere i propri rappresentanti (democrazia rappresentativa) o
per deliberare attraverso il referendum (democrazia diretta).

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CARATTERI DELLO STATO DEMOCRATICO
Suffragio universale diretto: diritto di voto riconosciuto a tutti i cittadini.

Pluralismo politico: diritto di costituire partiti politici e di aderire.

Tutela dei diritti fondamentali, sia per il singolo cittadini, sia per le
organizzazioni (come i sindacati dei lavoratori, le altre associazioni, ecc.).

Interventismo statale nel settore sociale e nel settore economico


(servizi pubblici per tutti, riduzione delle disuguaglianze ecc.).

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La differenza tra i tre tipi di Stato consiste
nel diverso modo di concepire la sovranità
e nel rapporto tra sovranità e territorio.
• Nello STATO UNITARIO, la sovranità è
unica.
• Nello STATO FEDERALE la sovranità
è suddivisa tra lo Stato centrale
e gli Stati federati – insieme di Stati
membri.
• Nello STATO REGIONALE il territorio è
diviso in Regioni, enti con autonomia
seppur limitata in ambito locale.

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Negli STATI UNITARI (come la Francia, la Cina e il Giappone)
esiste un’unica autorità di governo, con un’organizzazione articolata
a livello centrale e a livello periferico, e un unico ordinamento
giuridico statale.
Lo STATO REGIONALE è uno Stato nel quale gli enti locali hanno
un’ampia autonomia, non soltanto amministrativa ma anche
legislativa o normativa. In uno Stato di tipo regionale (come l’Italia
e la Spagna) gli enti territoriali nei quali è articolato lo Stato centrale
non sono enti sovrani, in quanto il loro potere di comando è derivato
da quello dello Stato centrale.

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Lo STATO FEDERALE è uno Stato formato da un insieme di Stati
federati, ciascuno con un proprio popolo, un proprio territorio e un
proprio governo.
Può essere il risultato dell’unione di più Stati indipendenti, come è
accaduto nel caso degli Stati Uniti d’America e della Germania,
oppure della scomposizione di uno Stato unitario, come è accaduto
invece nel caso dell’Austria e del Canada.

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Altra distinzione riguarda l’intervento dello Stato nell’attività socio-
economica e può essere fatta tra Stato socialista e Stato sociale.

Lo STATO SOCIALISTA si ispira alla dottrina marxista- leninista ed ha


come caratteristiche la concentrazione nelle mani dello Stato dei beni di
produzione e l’abolizione della proprietà e dell’iniziativa economica privata.
Oggi Cuba, Corea Del Nord, Cina

Lo STATO SOCIALE O WELFARE STATE si caratterizza per l’adozione da


parte dello Stato di una forte politica di intervento economico e sociale, al
fine di garantire a tutti un certo benessere (welfare), ridurre le
disuguaglianze e garantire le tutele alle categorie di cittadini piu’ deboli,
servizi pubblici per tutti (sanita’, istruzione, pensioni, ecc.).

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PROBLEMI DELLO STATO SOCIALE
AUMENTO DEI TRIBUTI

AUMENTO DEL DEBITO DELLO STATO (DEBITO PUBBLICO)

COSTO ECCESSIVO DEI SERVIZI

QUALITA’ DEI SERVIZI PUBBLICI NON SEMPRE ADEGUATA

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LE FORME DI GOVERNO

La forma di governo è la modalità con cui sono regolati


i rapporti tra gli organi costituzionali dello Stato, è il modo in cui
le funzioni dello Stato sono distribuite e organizzate tra i diversi
organi costituzionali.

Le forme di governo sono la MONARCHIA e la REPUBBLICA.

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Nelle monarchie la sovranità appartiene al re, mentre nelle repubbliche
appartiene al popolo, che la esercita attraverso i suoi rappresentanti.
La MONARCHIA (dal greco mónos, “uno” e arché, “governo”, cioè
governo di uno solo) è quella forma di governo che prevede la presenza
di un sovrano.
Il principio ispiratore della REPUBBLICA (dal latino res, “cosa” e publica,
“pubblica”) è, invece, che il potere statale spetta al popolo, il quale lo
esercita attraverso i suoi rappresentanti.

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FORME DELLA MONARCHIA
La MONARCHIA ASSOLUTA è una forma di governo caratterizzata
dall’accentramento della sovranità, cioè del potere, nelle mani del
re.
La MONARCHIA COSTITUZIONALE è una forma di governo in cui
la sovranità viene ripartita, in base alla costituzione, tra il re e gli
altri organi costituzionali.
Nella MONARCHIA PARLAMENTARE i poteri del re vengono
limitati e il Parlamento svolge un ruolo molto importante.

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FORME DI REPUBBLICA
La REPUBBLICA PARLAMENTARE è una forma di governo che si basa sul
rapporto di fiducia tra Governo e Parlamento.
Nella REPUBBLICA PRESIDENZIALE il Presidente riunisce in sé le cariche di
Capo dello Stato e di Capo del Governo.
La REPUBBLICA SEMIPRESIDENZIALE è una Repubblica nella quale il Capo
dello Stato (Presidente della Repubblica) nomina il Capo del Governo (primo
ministro), che deve avere la fiducia da parte del Parlamento, ed è contitolare con il
Capo del Governo del potere esecutivo.
La FORMA DIRETTORIALE è caratterizzata dal fatto che il Governo è nominato
dal Parlamento, ma non può essere successivamente da quest’ultimo revocato.

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REPUBBLICA PARLAMENTARE
Il Capo dello Stato è un Presidente della Repubblica, eletto dal Parlamento. La sua
carica è temporanea. Il Capo dello Stato non partecipa al Governo e non esercita
la funzione esecutiva.
Il ruolo di maggior rilievo è affidato al Parlamento, eletto direttamente dal popolo.
Il Parlamento, oltre ad esercitare la funzione legislativa, ha il compito di esprimere
la fiducia bei confronti del Governo e di controllarlo, fino a costringerlo alle
dimissioni.
Il Governo, che esercita la funzione esecutiva, deve avere in ogni momento la
“fiducia” del Parlamento: questo significa che la maggioranza dei membri del
Parlamento deve votare a favore del Governo.

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REPUBBLICA PRESIDENZIALE
Netta separazione tra potere esecutivo e potere legislativo.
Il Presidente della Repubblica è eletto dai cittadini ed è anche Capo del
Governo, e quindi esercita la funzione esecutiva. Il Presidente, in quanto
Capo del Governo, nomina e revoca i ministri.
Il Parlamento esercita la funzione legislativa.
Salvo casi particolari, il Parlamento non può costringere alle dimissioni il
Presidente e il Governo.
Tale forma di Governo è tipica degli Stati Uniti. In Francia è presente una
repubblica semipresidenziale.

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REPUBBLICA PARLAMENTARE

il corpo elettorale

elegge
dà il voto
di fiducia elegge il Presidente
al Governo il Parlamento
della Repubblica

REPUBBLICA PRESIDENZIALE

il corpo elettorale

elegge

è Capo
il Presidente
al Governo il Parlamento
della Repubblica

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BUONO STUDIO !

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