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DIRITTO PUBBLICO

L’ORDINAMENTO GIURIDICO

Può essere definito come un insieme di regole di condotta che disciplinano i comportamenti dei
componenti di una certa collettività in un determinato ambito territoriale.

Si definisce giuridico quando le regole di condotta assumono rilevanza giuridica, dunque, sono in
grado di stabilire ciò che è lecito o illecito, doveroso, obbligatorio, permesso o vietato.

Queste regole prendono il nome di NORME GIURIDICHE.

NORMA GIURIDICA→ quindi è una regola destinata a disciplinare la condotta dei consociati,
garantendo la stabilità della comunità.

E’ composta principalmente da due elementi:

• il precetto, ovvero il comando che determina se un comportamento è lecito o meno;


• la sanzione, cioè la pena prevista in caso di violazione del precetto.

I principali caratteri delle norme giuridiche sono:

- Positività: Cioè che sono effettivamente vigenti;

- Astrattezza: perché le norme giuridiche prevedono una situazione ipotetica e non un caso concreto;

- Obbligatorietà: le norme giuridiche vincolano tutti i soggetti appartenenti a una comunità sociale
(consociati) e destinatari pertanto devono essere necessariamente osservate;

- Coercibilità: esse possono essere applicate anche contro la volontà dei destinatari;

- Coattività: perché è prevista una sanzione nell’ipotesi di violazione delle norme giuridiche;

- Generalità: poiché abbracciano una generalità di casi e si rivolgono alla generalità dei consociati;

Essa, in ogni caso, non riguarda il singolo individuo o il singolo rapporto.

Esempio: vi sono norme giuridiche che riguardano solamente gli imprenditori. Esse prevedono alcuni
comportamenti che devono essere tenuti da una categoria di soggetti, ma non dal singolo
imprenditore.

- Novità: attitudine ad innovare l’ordinamento giuridico, introducendo o modificando la disciplina


giuridica delle situazioni considerate;

- Esteriorità: tengono conto dei comportamenti esteriori dell’individuo e non delle sue intenzioni;

Esempio: il signor Rossi ha più volte pensato che vorrebbe tirare un pugno al suo vicino, ma non lo ha
mai fatto. La norma non può condannare il suo desiderio dato che il signor Rossi quel pugno al vicino
non lo ha tirato realmente.
LO STATO

L'espressione Stato, in ambito giuridico, indica un'entità giuridica.

Lo Stato può essere definito come l'organizzazione giuridica di un popolo, su un determinato


territorio, sotto un potere sovrano. Questa organizzazione ha come scopo il raggiungimento dei fini
generali della collettività in essa organizzata.

Le caratteristiche più importanti quindi devono essere:

- POLITICITA’ → poter sottoporre alle proprie regole chiunque si trovi nel suo territorio e
garantire diritti e servizi;
- SOVRANITA’→ ovvero la sua autonomia in quanto detiene una forma di potere supremo in
grado di imporsi all’interno del territorio nei confronti di tutti i consociati.

Lo STATO per esistere deve essere composto da 3 elementi:

- POPOLO
- TERRITORIO
- SOVRANITA’

POPOLO
È l’insieme di tutti i cittadini che sono in possesso dello status di
Elemento
personale cittadinanza

Dal concetto di POPOLO vanno distinti:

- POPOLAZIONE→ che comprende tutti i soggetti stabilmente residenti sul territorio ma che non
hanno la cittadinanza: stranieri e apolidi
- NAZIONE→ entità individuata sotto il profilo etnico-sociale. La nazione preesiste allo stato e si
caratterizza per la condivisione, tra i soggetti che ne fanno parte, degli elementi di razza-lingua-
costumi-tradizioni-religione.

TERRITORIO
Per territorio si intende quella parte di terra, sulla quale è
Elemento spaziale
stanziato il popolo e sul quale lo Stato esercita la sua sovranità.
Gli elementi che lo compongono sono:

- TERRAFERMA→ delimitata da confini naturali o artificiali stabiliti da trattati o da consuetudini


internazionali.
- ACQUEE TERRITORIALI→ sono una striscia di mare che bagna le coste dello Stato. In Italia, il limite
delle acque territoriali è di 12 miglia che corrispondono a circa 22.000 metri dalla costa.
- SOTTOSUOLO (lo spazio che si trova al di sotto della terraferma o delle acque continentali), SPAZIO
AEREO (si estende fin dove esiste l’atmosfera→ lo spazio extraatmosferico è quindi libero dalla
sovranità degli stati) E ACQUE INTERNE comprese entro i confini (laghi-fiumi-mari interni)

NB: I confini di uno Stato separano lo Stato stesso da quelli limitrofi.


Essi possono essere di due tipi:
• confini naturali;
• confini convenzionali.

I confini naturali sono rappresentati da elementi geografici, come un fiume,


una catena montuosa.
I confini convenzionali sono quelli fissati tramite accordi tra gli Stati
confinanti.

- PIATTAFORMA CONTINENTALE→ comprende parte del fondale marino contigua al territorio dello
Stato rivierasco con estensione fissata dalla Convenzione di Montego Bay del 1982

Le ECCEZIONI al PRINCIPIO DI TERRITORIALITA’ sono rappresentate


dall‘EXTRATERRITORIALITA’(ambasciate e consolati) → SONO PORZIONI DI STATO ALL’INTERNO DI ALTRI
STATI PROTETTE DALLA COSIDDETTA IMMUNITA’ TERRITORIALE

Questo significa che, pur trovandosi nel territorio di uno Stato, appartengono ad un altro Stato.

Esempio: l'ambasciata italiana in USA fa parte del territorio italiano e non di quello statunitense.

SOVRANITA’
È il potere supremo dello Stato all’ interno del proprio territorio
Elemento
organizzativo (SOVRANITA’ INTERNA) e indipendenza di esso rispetto a qualsiasi

è altro Stato (SOVRANITA’ ESTERNA).

SUPREMA ED ESCLUSIVA ORIGINARIA

in quanto non viene attribuita allo Stato da ALCUNA AUTORITA’ ma spetta ad


Perché non riconosce altri ogni Stato, PER SUA FORZA, dal momento stesso della sua nascita
poteri a sé superiori
SUPERIORE, ma
spetta ad ogni Stato, PER SUA FORZA, dal momento stesso
della sua nascita
NB: La sovranità dello Stato si concretizza nelle tre funzioni che spettano ad esso e che sono dette
anche poteri:

• il potere legislativo, cioè il potere di emanare le leggi→ PARLAMENTO

• il potere esecutivo o amministrativo, cioè il potere di applicare le leggi→ GOVERNO

• il potere giudiziario, cioè il potere di giudicare e punire chi non applica le leggi→ MAGISTRATURA

LA CITTADINANZA

LA CITTADINANZA ITALIANA è l'APPARTENENZA DI UN INDIVIDUO AD UNO STATO.

ESSA COSTITUISCE UNO STATUS CUI LA COSTITUZIONE RICONOSCE UNA SERIE DI DIRITTI E
DOVERI.

DIRITTI: quando si parla di diritti si fa riferimento a quelli POLITICI

• ARTICOLO 48 → ELETTORATO ATTIVO: ovvero il diritto di voto


• ARTICOLO 49→ libertà di ASSOCIAZIONE POLITICA AI PARTITI
• ARTICOLO 51→ accesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza

DOVERI si fa riferimento

• ARTICOLO 52 →DIFESA DELLA PATRIA


• ARTICOLO 54→ FEDELTA’ alla Repubblica

INOLTRE SI PARLA DI:

APOLIDE PER DEFINIRE UN SOGGETTO CHE HA PERSO LA CITTADINANZA DEL PROPRIO STATO(mancanza di
qualsiasi cittadinanza)

DIPOLIDE PER DEFINIRE UN SOGGETTO CHE HA LA CITTADINANZA IN DUE DIVERSI STATI


LE CONDIZIONI PER L'ACQUISTO-PERDITA E RIACQUISTO DELLA CITTADINANZA ITALIANA SONO DETTATE
DALLA LEGGE 91/1992

ACQUISTO

PERDITA
RIACQUISTO

LA CITTADINANZA EUROPEA
FORME DI STATO E FORME DI GOVERNO

FORME DI STATO: si intende

Da un lato dall’altro

Il RAPPORTO TRA GOVERNANTI E GOVERNATI si considera il modo in cui LA SOVRANITA’


ossia tra SOVRANITA’ E POPOLO si organizza sul TERRITORIO

Le forme di Stato possono essere classificate:

- Nel RAPPORTO SOVRANITA’- POPOLO possiamo distinguere:

STATO A REGIME Si afferma in seguito alla caduta dell’Impero Romano e


PATRIMONIALE caratterizza tutto il periodo storico dell’Alto Medioevo.

Si fonda su:

- su un accordo privatistico tra sovrano e feudatari


- che ha per oggetto la tutela del diritto di proprietà, ha quindi un unico fine:
difendere il diritto di proprietà dei feudatari dalle minacce interne/esterne. Lo
Stato non ha una pluralità di fini, ma soltanto la difesa del diritto di proprietà che
costituisce la fonte di legittimazione del potere. Il sovrano può disporre del
patrimonio come meglio crede, non c’è una separazione tra patrimonio
personale e patrimonio statale.

Si afferma nelle monarchie dell’Europa


STATO ASSOLUTO continentale, tra il XV e il XVII secolo
in esso:

il potere è concentrato esclusivamente nelle mani del Re, che detiene sia il
potere legislativo sia quello esecutivo e la cui volontà ha valore di legge. Il
patrimonio dello Stato coincide con quello del sovrano che non concede ai
sudditi alcuna garanzia
Da polis: citta→ quindi vuol dire gestione
STATO DI POLIZIA
della cosa pubblica

Si afferma nella seconda metà del 700 in


Austria/Prussia

è:

una forma evolutiva dello Stato assoluto, per cui il Sovrano, pur
esercitando sempre il potere assoluto, nel contempo deve
assicurare un certo benessere ai sudditi e il soddisfacimento dei
loro interessi.

STATO LIBERALE Si afferma a seguito dei grandi processi


Rivoluzionari del 700. In particolare con il Bill of
Si caratterizza come uno Stato di
Rights del 1689 in Inghilterra e a seguito della
diritto, nel quale cioè sia lo Stato sia
Rivoluzione Francese del 1789.
i singoli individui sono sottoposti alle
norme giuridiche

Lo stato liberale non è uno


Stato democratico, cioè uno
Il binomio essenziale dello Stato di diritto è:
stato nel quale il potere
spetta al popolo. Infatti, la - Limitazione del potere del sovrano
maggior parte dei cittadini - Riconoscimento di diritti fondamentali dell’individuo cui
non ha diritto di voto che conseguono applicazioni specifiche:
spetta, esclusivamente ai • Principio di legalità e soggezione dei pubblici poteri alla
nobili, al clero e ai ricchi. legge
• Separazione dei poteri
• Riconoscimento costituzionale dei diritti di libertà
• Eguaglianza dei cittadini davanti la legge

Dopo la Prima Guerra Mondiale, lo Stato liberale entrò in crisi soprattutto in seguito alle rivendicazioni della
classe operaia che si era formata in seguito alla Rivoluzione Industriale.
Se da una parte lo Stato liberale difendeva la libertà di tutti i cittadini, dall’altra sosteneva la proprietà che
era un privilegio riservato alla classe borghese.

Dalla crisi dello Stato liberale nacquero:

STATO SOCIALISTA STATO TOTALITARIO/AUTORITARIO

STATO Italia-Germania-Spagna.
TOTALITARIO/AUTORITARIO
si afferma dal 1920 al 1940 circa, dopo la crisi dello
Stato liberale.

È uno stato di
REGRESSIONE in quanto
Rifiuta i caratteri del modello precedente e ripristina alcuni aspetti dello Stato
vengono meno quei diritti
assoluto, attraverso:
Il singolo torna ad essere
- l’abolizione delle principali libertà dei cittadini (es. libertà di pensiero, libertà di
assoggettato alle autorità
riunione e di associazione);

- la soppressione del pluralismo politico, ossia il potere è esercitato da un partito


unico che si identifica con lo Stato (es. partito fascista-Stato fascista);

- concentrazione di parte del potere legislativo e di quello esecutivo nelle mani di


chi esercita il potere politico, ossia il Capo del Governo;

- l’eliminazione del principio di legalità e con ciò dello Stato di diritto.

STATO SOCIALISTA Questa forma di Stato si basa sull'ideologia marxista.

si afferma con la Rivoluzione russa (1917) nell’Unione


delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS) e poi nei
Paesi dell’Est europeo, come la Polonia, la Germania
Questo orientale, la Cecoslovacchia, l’Ungheria, la Romania, la
modello di Bulgaria, l’Albania.
Stato entra in
crisi negli anni
ottanta e
simbolicamen si caratterizza per:
te si considera
finito con il - la presenza di un unico partito (comunista) che organizza e gestisce tutte le
crollo del strutture e gli organi statali;
Muro che - la soppressione della proprietà privata;
divideva
Berlino in due - l’abolizione dell’economia di mercato, con l’introduzione di un’economia
settori (1989). collettivista, in cui lo Stato è l’unico proprietario dei mezzi di produzione, effettua
le scelte economiche e le impone alle famiglie e alle imprese.
I MODELLI DI FORME DI STATO: STATO DEMOCRATICO E STATO SOCIALE

Dopo la seconda guerra mondiale→ I modelli di forma di Stato che caratterizzano maggiormente gli Stati
moderni sono:

STATO si diffonde dopo la seconda guerra mondiale


DEMOCRATICO (1945) in Italia e nella maggior parte degli Stati
Europei.

I principali elementi che caratterizzano lo Stato democratico sono:

- sovranità popolare, ossia il potere del popolo, che la esercita attraverso l’elezione dei
suoi rappresentanti;

- Costituzione, che detta i principi giuridici e politici su cui si fonda lo Stato (es,
democrazia, cioè potere del popolo);

- diritto di voto come strumento principale di espressione democratica, riconosciuto a


tutti i cittadini (suffragio universale);

- pluralismo politico, che prevede che i cittadini possano costituire a aderire a partiti
politici;

- riconoscimento e tutela delle libertà fondamentali e dei diritti umani.

STATO SOCIALE è il modello di Stato che si afferma nei primi anni del
novecento, dapprima in Inghilterra e nelle
socialdemocrazie scandinave e più tardi negli altri Stati
europei, compresa l'Italia.

La concezione di uno Stato sociale (cosiddetto “Welfare State” o “Stato del Benessere”)
nasce con l’obiettivo di eliminare le disuguaglianze sociali e di garantire a tutti i cittadini un
minimo indispensabile per vivere dignitosamente. Esso si realizza con:

→ il riconoscimento e l’affermazione di diritti sociali (salute, istruzione, lavoro assistenza


e previdenza sociale).

Lo Stato del benessere si fonda sul principio di uguaglianza sostanziale e sulla creazione di
un sistema di sicurezza sociale capace di salvaguardare il diritto a una vita civile e
decorosa anche quando si è ammalati, disoccupati, vecchi, o comunque in difficoltà. Esso
comprende i settori dell’assistenza sociale, della previdenza sociale e dell’assistenza
sanitaria.
- NEL RAPPORTO SOVRANITA’-TERRITORIO possiamo distinguere, in base al principio dell’autonomia
territoriale:

STATO UNITARIO Stato in cui la SOVRANITA’ è ACCENTRATA → sussiste in un unico governo


sovrano che opera sia a livello centrale sia a livello periferico.

STATO COMPOSTO

A cui fa capo:

STATO FEDERALE STATO REGIONALE


Stati Uniti-Svizzera-Germania Italia-Spagna

i poteri sovrani sono ripartiti con un Quando l’ente centrale ripartisce la sua
sistema di divisione che permette agli sovranità sul territorio creando veri e
Stati membri di conservare una parte propri enti territoriali autonomi (le regioni)
della propria sovranità e prendere con compiti e funzioni variamente definite
alcune decisioni in autonomia. entro i limiti dettati dall’ordinamento
statale.

FORMA DI STATO ITALIANA

➔ REPUBBLICANA: in quanto a capo dello stato vi è un presidente della repubblica e non un monarca
➔ DEMOCRATICA: in quanto è un ordinamento governato dal popolo a cui sono attribuiti diritti e
libertà
➔ REGIONALE: in quanto oltre allo stato vi sono 20 regioni →viene affermato il principio
autonomistico degli enti territoriali e locali
➔ PLURALISTA: art 2→ non sono solo tutelati gli individui ma anche i gruppi e le formazioni sociali

FORME DI GOVERNO: delinea i rapporti che intercorrono tra gli organi fondamentali dello Stato (es.
Governo, Parlamento) e le modalità con cui tali organi esercitano il potere politico.

Nel corso della storia, le principali forme di governo che si sono succedute sono:
• MONARCHIA→ nella quale a capo dello Stato c’è un sovrano che, per ereditarietà o per elezione,
ricopre tale carica per tutta la durata della vita;

• REPUBBLICA → viceversa, ha come capo dello Stato un Presidente che riveste tale carica per
elezione e per una durata limitata prevista dalla Costituzione.

LA MONARCHIA

nella quale tutti i poteri sono concentrati nelle mani del


ASSOLUTA Re, come accadeva nelle forme di Stato assoluto, che in
Europa, si sono dissolte con la Rivoluzione francese
(1789). Oggi, raramente si trova una forma di governo
simile.--> l’Arabia Saudita

COSTITUZIONALE PURA si caratterizza per la presenza di una Costituzione e di organi


costituzionali controllati dal sovrano. Più precisamente il re
esercita il potere legislativo in collaborazione con il
Parlamento, governa il paese con i ministri da lui nominati e
controlla i giudici.

Esempi di tale forma di governo sono il principato di Monaco e


il Marocco

COSTITUZIONALE il sovrano ha un ruolo rappresentativo, si dice infatti che egli regna


PARLAMENTARE ma non governa. Il Parlamento ha il potere legislativo mentre il
Governo detiene la funzione esecutiva.

Il Regno Unito, Belgio e Spagna sono esempi di monarchia


costituzionale parlamentare
LA REPUBBLICA

PARLAMENTARE nella quale l’organo più importante è il Parlamento. --> eletto


dal popolo.

La specificità di questa forma di governo consiste nel rapporto


di “fiducia” che deve necessariamente esistere tra Parlamento
e Governo. Il capo dello Stato è il Presidente della Repubblica
che rappresenta l’unità nazionale, non è titolare di alcun potere
fondamentale, nomina il Governo e resta in carica per un
tempo limitato previsto dalla Costituzione. La Repubblica
parlamentare si è affermata in Europa dopo la seconda guerra
mondiale (es. in Italia nel 1948, in Francia nel 1946 e nella
Repubblica Federale Tedesca nel 1949)

Gli Stati Uniti d’America sono espressione tipica di questa forma di


PRESIDENZIALE governo.

Si caratterizza per la particolare posizione di rilevanza attribuita al


presidente, il quale:

- È eletto direttamente dal popolo


- Assume il ruolo di capo dello stato e dell’esecutivo
- non ha il potere di sciogliere il parlamento
- elegge il governo.

Inoltre Il potere legislativo è esercitato dal Congresso, eletto dal popolo e


formato dalla Camera dei Rappresentanti e dal Senato, presieduto dal
Presidente della Repubblica. Il Congresso (potere legislativo) e il
Presidente (potere esecutivo), essendo entrambi organi eletti dal popolo,
non possono sfiduciarsi a vicenda. Il primo può solo mettere sotto accusa
il secondo, attraverso la procedura di “impeachment”, per comportamenti
illeciti

SEMIPRESIDENZIALE . Essa caratterizza la Francia, dal 1958.

Rappresenta una forma di governo intermedia tra la Repubblica


presidenziale e quella parlamentare.

L’esecutivo fa capo al presidente e al primo ministro tanto che si parla di


struttura BICEFALA o diarchica.

Il popolo elegge

- Capo eleggono il GOVERNO il quale deve


- Parlamento avere la DOPPIA FIDUCIA
DIRETTORIALE
E’ attualmente prevista solo nell’ordinamento svizzero.

Si caratterizza per la presenza di sue soli ORGANI


COSTITUZIONALMENTE NECESSARI (non essendoci la figura
del capo dello stato) e sono:

- PARLAMENTO O ASSEMBLEA FEDERALE


- DIRETTORIO O CONSIGLIO FEDERALE→ svolge
contemporaneamente le funzioni del governo e di
capo dello stato. La sua peculiarità è l’assenza
dell’istituto della sfiducia, per cui il Direttorio dura in
carica per tutto il periodo della legislatura
parlamentare. Allo stesso modo, il Direttorio non può
sciogliere il Parlamento, il cui rinnovo avviene solo
con nuove elezioni a fine legislatura.

LA COSTITUZIONE

ORIGINI E REVISIONE COSTITUZIONALE

Cenni storici: DALLO STATUTO ALBERTINO ALLA COSTITUZIONE

STATUTO ALBERTINO: entrato in vigore il 4 marzo del 1848 su concessione di Re Carlo Alberto e diviene
Costituzione del Regno di Italia nel 1861 fino al 1° gennaio del 1948, anno in cui è entrata in vigore la
Costituzione Repubblicana.

È una Costituzione:

OTTRIATA Cioè concessa dal Re Carlo ai suoi sudditi→ non votata quindi

PATTIZIA Ossia costituisce un patto tra il SOVRANO (titolare dei poteri assoluti) e
CETO LIBERALE (titolare dei poteri economici)

In quanto formata da 84 articoli (139 la costituzione) di cui solo 9


BREVE
dedicati alla libertà individuali tralasciando le libertà collettive-diritti
politici e diritti sociali

FLESSIBILE Cioè modificabile mediante un semplice procedimento legislativo


ordinario.
QUESTE CARATTERISTICHE SI GIUSTIFICANO IN QUANTO LA FORMA DI GOVERNO ERA ALLORA UNA
MONARCHIA COSTITUZIONALE DUALISTA in cui il potere si divideva tra SOVRANO E PARLAMENTO

AL SOVRANO spettavano: Al PARLAMENTO

• Nomina e revoca ministri • Era attribuito il POTERE


• Capo del potere esecutivo LEGISLATIVO
• Nomina dei componenti del
Era composto da una CAMERA
senato
ELETTIVA e un SENATO DI NOMINA
• Condivide con il parlamento il
REGIA.
potere legislativo mediante il
potere di sanzionare le leggi LA CAMERA ERA ELETTIVA sulla base
• Titolare del potere di di un suffragio universale tanto
scioglimento anticipato della ristretto che si basava su 4 parametri:
Camera elettiva
- SESSO= diritto di voto riservato ai
• È a capo delle forze armate
soli uomini
• Esercita i poteri di politica
- CENSO= votavano solo coloro che
estera
avevano un determinato reddito
• È irresponsabile degli atti che
- LIVELLO DI ISTRUIZIONE= COLTO
adotta → in quanto la
- Aver ADEMPIUTO agli OBBLIGHI
responsabilità ricade sui
DI LEVA
ministri che sono chiamati a
controfirmare gli atti del re

AVVENTO DEL FASCISMO: con l’avvento del fascismo si assiste all’approvazione di una serie di leggi tutte
finalizzate a smontare la struttura dello Stato Liberale determinando il progressivo radicamento di un
REGIME AUTORITARIO.

L’inizio del Regime Fascista coincide con la c.d. MARCIA SU ROMA da parte delle squadre fasciste e al
successivo incarico di formare un nuovo governo affidato dal RE VITTORIO EMANUELE III a BENITO
MUSSOLINI.

1925: venne introdotta una LEGGE che andava ad incidere sul rapporto tra PARLAMENTO E GOVERNO.

CON QUESTA LEGGE(n2263) VIENE:

• RAFFORZATO IL RUOLO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO→il quale riunisce in sé la figura del primo
ministro-capo del governo e segretario di stato.
• SOPPRESSO L’ISTITUTO DELLA FIDUCIA→ il Governo nasce con la nomina da parte del Re e opera a
prescindere dal sostegno di una maggioranza parlamentare ed è responsabile SOLO dinanzi al RE

1926: venne introdotta una nuova legge (n.100) che rafforza la centralità del Governo e per la prima volta
definisce i poteri normativi dell’esecutivo rafforzandone la POTESTA’ REGOLAMENTARE e prevedendo UNA
DISCIPLINA DEI DECRETI-LEGGE ( i quali dovevano essere convertiti in legge dalle camere entro 2 anni
successivi dalla loro adozione ma gli effetti non venivano travolti in caso di mancata conversione).
Infine 1939: con le LEGGE 129 si sostituisce la CAMERA DEI DEPUTATI con LA CAMERA DEI FASCI e delle
CORPORAZIONI→ non è elettiva (composta da rappresentanti delle corporazioni) ed è in tutto dipendente
dalla volontà del Capo del Governo

LUGLIO 1943: IL REGIME FASCISTA CADDE

Con la conseguente revoca di Mussolini e la nomina di un nuovo PRIMO MINISTRO → MARESCIALLO


BADOGLIO

Il nuovo Governo che nasce è un Governo composto da militari e tecnici e nell’esercizio delle proprie
funzioni procede ad una prima “DEFASCISTIZZAZIONE dello STATO” mediante la soppressione delle
istituzioni che avevano caratterizzato il regime.

Il RE E I PARTITI ANTIFASCISTI stipularono un ACCORDO POLITICO-ISTITUZIONALE noto come:

PATTO DI SALERNO ( in forza del quale il Re Vittorio Emanuele non abdica ma si ritira
irrevocabilmente a vita privata per evitare che il figlio Umberto diventi automaticamente il nuovo sovrano e
nominandolo luogotenente del Regno )

IL PATTO DI SALERNO= trova attuazione con la formazione del GOVERNO BONOMI e l’adozione del
DECRETO LUOGOTENENZIALE N 151/44 con il quale si stabilisce il rinvio della scelta istituzionale tra
MONARCHIA E REPUBBLICA alle determinazioni della futura ASSEMBLEA COSTITUENTE garantendo intanto
una tregua istituzionale

IL DECRETO N 151/44 venne aggiornato e rivisto nel 1946 decidendo di spostare la scelta tra MONARCHIA E
REPUBBLICA DALL’ASSEMBLEA COSTITUENTE→ AL CORPO ELETTORALE mediante apposito REFERENDUM
ISTITUZIONALE

IL 2 GIUGNO 1946→ la consultazione popolare dà esito favorevole alla forma di GOVERNO REPUBBLICANA e
la neo eletta ASSEMBLEA COSTITUENTE procede all’elezione del provvisorio PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
eleggendo ENRICO DE NICOLA.

VENNE poi istituita una COMMISSIONE INCARICATA DI REDIGERE IL TESTO DELLA COSTITUZIONE

C.D. COMMISSIONE DEI 75 scelti fra i componenti dell'Assemblea Costituente → la


quale dopo intensi dibattiti definirà un progetto che porterà all’entrata in vigore della COSTITUZIONE il 1°
gennaio 1948

LA COSTITUZIONE

SI INTENDE QUEL COMPLESSO DI REGOLE CHE ESPRIMONO I PRINCIPI E GLI ISTITUTI FONDAMENTALI
DELL’ASSETTO DI UNO STATO.

La Costituzione italiana si compone di 139 articoli ed è così ripartita:

- Principi fondamentali (art. 1-12);

- Parte I “Diritti e doveri dei cittadini” (art. 13-54);


- Parte II “Ordinamento della Repubblica Italiana” (art. 55-139);

- XVII Disposizioni transitorie e finali.

L’intero impianto costituzionale si fonda sulla tutela della persona umana e del pluralismo

Sociale

LA COSTITUZIONE ITALIANA È:

In quanto le sue deliberazioni sono fissate nel testo costituzionale e


SCRITTA perché l’articolo 138 prevede espressamente la forma scritta per le
leggi che regolano la materia costituzionale.

In quanto l’articolo 138 prevede, per l’approvazione di leggi volte a


RIGIDA
modificare il testo costituzionale, un procedimento legislativo
aggravato rispetto a quello ordinario. Inoltre si parla di Rigidità forte
perché prevede anche un controllo di legittimità costituzionale che,
nel nostro ordinamento, è posto a capo della Corte costituzionale

VOTATA In quanto è stata redatta e approvata dall’ASSEMBLEA COSTITUENTE in


cui i componenti erano stati votati ed eletti dal popolo nel 1946

LUNGA E Poiché disciplina i diritti dei cittadini in modo analitico e dettagliato


GARANTISTICA

PROGRAMMATICA In quanto individua gli obiettivi da raggiungere

CONVENZIONALE In quanto il testo adottato in Assemblea Costituente costituisce


un compromesso tra le diverse forze politiche che l’hanno redatta
e approvata
REVISIONE COSTITUZIONALE

Sono previste delle FORME DI REVISIONE regolate dall’articolo 138→ il quale disciplina il PARTICOLARE
PROCEDIMENTO DI FORMAZIONE DELLE C.D. LEGGI DI REVISIONE COSTITUZIONALE E DELLE C.D. ALTRE
LEGGI COSTITUZIONALI

Entrambe hanno il medesimo procedimento di formazione ma si differenziano per il contenuto

hanno come oggetto la modifica (mediante Intervengon


LEGGI DI REVISIONE emendamento), aggiunta o soppressione di parti o sul testo
COSTITUZIONALE del testo della Costituzione della
Costituzione

Si collocano al di fuori del testo della Costituzione. Si


ALTRE LEGGI tratta:
COSTITUZIONALI
- Sia di quelle espressamente richiamate da
singole disposizioni della Costituzione per
integrare la disciplina di determinate materie
- Sia di quelle che il Parlamento decide di
deliberare nelle forme dell’articolo 138

IL PROCEDIMENTO= il procedimento di formazione delle leggi di RANGO COSTITUZIONALE è DIVERSO


RISPETTO A QUELLO DI APPROVAZIONE DELLE LEGGI ORDINARIE -→ Si chiama PROCEDIMENTO
AGGRAVATO

PRIMA DELIBERAZIONE

Sia la Camera che il Senato devono approvare a MAGGIORANZA SEMPLICE il PROGETTO DI LEGGE nello
stesso identico testo→ se una delle 2 Camere apporta delle modifiche, l’altra Camera dovrà riapprovarle

PAUSA DI RIFLESSIONE

Dopo la prima deliberazione deve trascorrere un intervallo di tempo di almeno 3 mesi (c.d. pausa di
riflessione) prima che si possa procedere alla seconda deliberazione

SECONDA DELIBERAZIONE
Sia la Camera che il Senato devono approvare nuovamente il disegno di legge già approvato ma questa volta
con una MAGGIORANZA ASSOLUTA dei voti (metà+1) per ciascuna Camera

Se non si raggiunge (anche Se si raggiunge per Se si raggiunge (per ogni


in una sola Camera) la ciascuna Camera la Camera) la maggioranza
maggioranza assoluta maggioranza assoluta dei 2/3 dei membri

La proposta può essere sottoposta a


REFERENDUM su richiesta di:

- 500mila elettori
- 5 consigli regionali
- O 1/5 dei membri di una camera

Se la Se la maggioranza Se non c’è


maggioranza dei voti validi è nessuna richiesta
dei voti validi è favorevole di referendum
contraria
ENTRO 3 MESI

Il progetto di legge è Il progetto di legge


bocciato viene promulgato dal
Pdr

LIMITI ALLA REVISIONE

Esistono dei LIMITI alla REVISIONE COSTITUZIONALE cioè esiste un NUCLEO IRRIVEDIBILE DI PRINCIPI su cui
né le leggi di revisione né le altre leggi costituzionali possono incidere.

Si tratta dei c.d.= PRINCIPI FONDAMENTALI O SUPREMI DELL’ORDINAMENTO E DIRITTI INVIOLABILI


DELL’UOMO

VI SONO POI ULTERIORI LIMITI ALLA REVISIONE COSTITUZIONALE, I QUALI POSSONO ESSERE CLASSIFICATI
IN:
Cioè quelli espressamente previsti dal testo costituzionale
LIMITI ESPLICITI
come quello previsto dall’articolo 139 secondo cui la forma
repubblicana non può essere oggetto di revisione
costituzionale

Cioè quelli non espressamente previsti dalla carta costituzionale ma


LIMITI IMPLICITI ricavabili dai principi generali in essa contenuti.

Non possono essere cancellati quindi tutti quegli ISTITUTI FONDAMENTALI


che caratterizzano ogni Repubblica DEMOCRATICA E PLURALISTA, quali =

• Libertà personale (art 13) * libertà di pensiero (art 21)


• Diritto di voto (art 48)
• Diritto di riunione e associazione (art 18-17)
LE FONTI DEL DIRITTO

INTERPRETAZIONE DELLE FONTI E CRITERI DI RISOLUZIONE DELLE ANTINOMIE

FONTI DEL DIRITTO:

ATTI O FATTI CHE SONO ABILITATI DALL’ORDINAMENTO GIURIDICO A PRODURRE NORME GIURIDICHE

SI DISTINGUONO IN:

FONTI DI PRODUZIONE FONTI SULLA FONTI DI COGNIZIONE


PRODUZIONE

Quegli strumenti che Ossia norme che indicano Strumenti che permettono
l’ordinamento giuridico quali sono gli organi, i di conoscere il diritto ossia
riconosce come idonei soggetti e quali sono le le fonti di produzione
a creare- modificare- forme, il procedimento per
annullare- le norme produrre appunto diritto
giuridiche Esempio:

- la Gazzetta Ufficiale della Repubblica


Italiana

- il Bollettino Ufficiale della Regione


FONTI ATTO FONTI FATTO - i Codici

- i Testi Unici

Sono atti normativi Sono fonti non scritte e


posti in essere da sono determinate da fatti
organi o enti sociali o naturali
nell’esercizio di considerati idonei a
poteri ad essi produrre diritto
attribuiti
dall’ordinamento

Es: legge del


Esempio: LA CONSUETUDINE
Parlamento o,
decreto legge o
decreto legislativo Norma non scritta composta da 2
del governo, legge elementi:
regionale di una
regione
Il fatto che un Che quel comportamento
comportamento venga ripetuto sia giuridicamente
ripetuto nel tempo riconosciuto
- Nel nostro ordinamento: LA PLURALITA’ DI FONTI perché sono diversi i centri di produzione del
diritto

Questa PLURALITA’ DI FONTI fa si che le fonti si pongano a diversi livelli, infatti si parla di GERARCHIA
DELLE FONTI → quando appunto parliamo di GERARCHIA delle FONTI possiamo immaginare una vera
e propria piramide che ci consente di concretizzare l’idea di classificazione delle fonti in ordine
gerarchico.
FONTI COSTITUZIONALI

• Costituzione
• Leggi costituzionali (leggi di revisione
costituzionale e altre leggi costituzionali)

FONTI SUB-COSTITUZIONALI

• Fonti internazionali
• Fonti unione europea

FONTI PRIMARIE

• Leggi ordinarie
• Atti aventi forza di legge
• Leggi regionali
• Regolamenti degli organi costituzionali
• Referendum abrogativo

FONTI SECONDARIE

• Regolamenti governativi
• Statuti provinciali e comunali
• Regolamenti enti locali

USI O CONSUETUDINE

INTERPRETAZIONE DELLE FONTI E CRITERI DI RISOLUZIONE DELLE


ANTINOMIE

INTERPRETAZIONE DELLE FONTI

È quell’attività giuridica attraverso cui si estrae LA NORMA GIURIDICA dalle


DISPOSIZIONI

In assenza di disposizione per colmare una lacuna


normativa si applica un’ANALOGIA
L’ANALOGIA è un meccanismo previsto dall’articolo 12 disp. prel. al c.c.
che individua due forme:

- Analogia legis→ in assenza di disposizione, l’interprete deve


applicare le norme che regolano casi simili o materie
analoghe;
- Analogie iuris→laddove manchino anche norme regolatrici di
casi simili, l’interprete deve ricorrere ai principi generali
dell’ordinamento.

INTERPRETAZIONE AUTENTICA: che spetta al


CLASSIFICAZIONE: In base al Parlamento e serve per chiarire una norma
soggetto che appena emanata
interpreta:

INTERPRETAZIONE GIUDIZIALE: compiuta


dai giudici nell’ambito di un giudizio, ed è
vincolante solo per le parti in causa.

INTERPRETAZIONE DOTTRINALE: effettuata


da studiosi cd. Esperti del diritto non è
vincolante o risolutiva ma costituisce un
orientamento per i pratici del diritto

INTERPRETAZIONE BUROCRATICA: compiuta


dal Ministro competente attraverso atti di
In base ai criteri con il natura amministrativa, adottati al fine di
quale viene applicata: chiarire la corretta operatività delle norme
all’interno degli uffici pubblici relativo al
Ministero

INTERPRETAZIONE LETTERALE: INTERPRETAZIONE STORICA: INTERPRETAZIONE LOGICO-SISTEMATICA: la


secondo cui alle disposizioni è che cerca l’intenzione del disposizione viene interpretata in connessione
attribuito il significato proprio legislatore in relazione al con altre disposizioni della normativa di
delle parole, secondo la momento storico in cui è riferimento e con i principi generali
connessione di esse. stata emanata. dell’ordinamento.

In questo ambito assume particolare rilievo


l’INTERPRETAZIONE COSTITUZIONALE: la
disposizione viene interpretata in correlazione e
in armonia con le norme enucleabili dalla
Costituzione.

Si distingue in

Adeguatrice: se è Conforme: se compiuta


effettuata dalla Corte da altri giudici
Costituzionale
CRITERI DI RISOLUZIONE DELLE ANTINOMIE

Con il termine ANTINOMIE si fa riferimento a dei contrasti tra norme che disciplinano in maniera
differente una stessa materia→ SITUAZIONE DI INCOMPATIBILITA’ TRA DUE NORME NON SUPERABILE CON
L’INTERPRETAZIONE.

Questi contrasti possono essere risolti attraverso l’applicazione di una serie di CRITERI (cd CRITERI DI
RISOLUZIONE DELLA ANTINOMIE) che consentono di individuare l’unica norma da applicare al singolo caso
concreto.

* CRITERIO CRONOLOGICO

Criteri → * CRITERIO GERARCHICO

* CRITERIO DELLA SPECIALITA’

* CRITERIO DELLA COMPETENZA

CRITERIO Lex posterior derogat Secondo il quale, tra due norme in


CRONOLOGICO priori contrasto, si deve preferire quella più
recente

NB: per abrogazione si intende la L’applicazione della legge più recente


cessazione di efficacia di un atto produce L’ABROGAZIONE di quella
normativo precedente

L’abrogazione agisce sul piano dell’EFFICACIA, cioè, sull’idoneità di un atto a produrre effetti giuridici. Di
regola, a seguito dell’abrogazione, la norma precedente perde efficacia a decorrere dal giorno dell’entrata
in vigore di quella nuova (ex nunc) ma non si estingue sul piano della validità, continuando a regolare i
rapporti sorti nel periodo della loro vigenza in forza del principio tempus regit actum.

ESPRESSA Quando avviene per dichiarazione


Ai sensi dell’art 15 disp. prel. c.c espressa del legislatore

L’ABROGRAZIONE può essere:


TACITA Quando le nuove disposizioni sono
incompatibili con le precedenti

IMPLICITA Quando la nuova normativa ri-


disciplina l’intera materia già regolata
dalla legge anteriore
Secondo il quale, tra due norme in contrasto, si
CRITERIO GERARCHICO Lex superior derogat legi
inferiori deve preferire quella gerarchicamente
superiore. Es: costituzione prevale sulle leggi e
atti aventi forza di legge, le leggi prevalgono sui
regolamenti e i regolamenti sulle consuetudini.
Effetto di questo criterio è :

L’ANNULLAMENTO della norma gerarchicamente inferiore. Esso incide sulla


VALIDITA’DELL’ATTO.

La norma gerarchicamente inferiore invalida viene dichiarata illegittima e annullata.

L’annullamento produce un giudizio di Invalidità sull’atto erga omnes e ex tunc-->


non opera solo per il futuro ma anche per il passato.

CRITERIO DELLA Secondo il quale, tra due norme in


Lex specialis derogat generali
SPECIALITA’ contrasto, si deve preferire quella speciale.

Per cui, nel caso in cui la stessa materia sia


disciplinata da 2 norme, la norma speciale
prevale su quella generale.

In questo meccanismo non vengono in rilievo né l’efficacia (come


Entrambe le norme
per l’abrogazione) né la validità (come per l’annullamento);
rimangono però
la norma generale non viene applicata dall’interprete che effettua valide ed efficaci
una DEROGA in base alla quale si dà prevalenza alla norma speciale

CRITERIO DELLA Criterio in base al quale, tra due norme poste da fonti l’UNA
COMPETENZA INCOMPETENTE e l’ALTRA COMPETENTE, si preferisce la norma che
proviene dalla fonte munita di competenza, ovvero la fonte
abilitata dall’ordinamento (nel nostro, dalla Costituzione)

L’applicazione di tale criterio comporta la rilevazione del vizio di


incompetenza che comporta l’invalidità dell’atto emanato dalla
fonte ritenuta incompetente

L’atto potrà essere annullato con efficacia ex tunc


ed effetto erga omnes o soltanto disapplicato nel
CORPO ELETTORALE E LEGGI ELETTORALI
Gli istituti di democrazia diretta

CORPO ELETTORALE: è uno degli organi costituzionali dello Stato e si riferisce a quella parte dei
cittadini a cui è riconosciuto il diritto di voto.

L’art. 1 Cost. stabilisce che: La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti
della Costituzione.

La trasmissione rappresentativa del potere si attua mediante l’ELETTORATO ATTIVO E PASSIVO.

L’ELETTORATO ATTIVO→ individua la capacità dei cittadini di eleggere i propri rappresentanti

L’ELETTORATO PASSIVO→esprime la capacità dei rappresentanti di essere eletti.

IL DIRITTO DI VOTO

Del diritto di voto o diritto di elettorato attivo si occupa principalmente l’art 48 Cost. il quale
stabilisce che: SONO ELETTORI TUTTI I CITTADINI, UOMINI E DONNE, CHE SONO IN POSSESSO DELLA
CITTADINANZA E CHE ABBIANO RAGGIUNTO LA MAGGIORE ETA’.

Oltre al requisito anagrafico e di cittadinanza (requisiti positivi della capacità elettorale) vi sono
cause di impossibilità di votazione (requisiti negativi della capacità elettorale), che sono:

• INCAPACITA’ CIVILE→ per la nostra legislazione gli incapaci sono i minori, gli interdetti e
parzialmente e parzialmente gli inabilitati.
Tuttavia, il legislatore ordinario ha riconosciuto ai ricoverati in ospedali psichiatrici, agli interdetti e
agli inabilitati la capacità elettorale (art 11 l. n 180/1978).
• SENTENZE PENALI IRREVOCABILI DI CONDANNA→dalle quali può derivare l’effetto della perdita
definitiva o temporanea del diritto di voto.
• INDEGNITA’ MORALE→ è, infine, una fattispecie ambigua, la cui ratio originaria si riferiva a coloro
che non avessero onorato i loro impegni e, in quanto tali, non fossero da considerare degni di
svolgere la funzione elettiva. Sino al 2006 tale previsione fu attuata nel senso dell’esclusione dei
falliti dal corpo elettorale ma, anche in seguito all’intervento della Corte europea per i diritti
dell’uomo, è stata soppressa. Ad oggi risultano esclusi dal corpo elettorale per indegnità morale
esclusivamente coloro che sono sottoposti alle misure di prevenzione di sorveglianza speciale della
pubblica sicurezza, per tutta la durata dei provvedimenti (art. 6 del d.lgs. n. 159 del 2011).

CARATTERI DEL VOTO→ il VOTO È:

Il diritto di voto deve essere esercitato personalmente; non è ammesso il


voto per procura.

PERSONALE Gli impediti (ciechi, malattie gravi ecc..) esercitano il diritto elettorale con
l’aiuto di un elettore della propria famiglia o, in mancanza, di un altro
elettore che sia stato volontariamente scelto come accompagnatore.
Ciascun voto ha lo stesso valore di tutti gli altri. Non sono pertanto
EGUALE ammessi né il voto plurimo (che si avrebbe quando al voto dell’elettore
viene attribuito un valore superiore all’unità) né il voto multiplo (che si ha
quando un elettore è ammesso a votare in più collegi)

In quanto ciascun elettore ha il diritto di esprimere il proprio voto in libertà


LIBERO e senza condizionamento.

SEGRETO Il voto va espresso nel più totale segreto (proprio per assicurarne la libertà),
senza che si possa risalire all’identità dell’elettore.

Inoltre il VOTO si configura non solo come DIRITTO ma anche come DOVERE CIVICO (non è giuridicamente
obbligatorio)

I SISTEMI ELETTORALI

La disciplina dei sistemi elettorali per la formazione delle 2 camere non trova sufficiente menzione nella
Costituzione, la quale si limita a dettare i caratteri necessari del voto, ma lascia le scelte di sistema al
Parlamento.

La locuzione Sistemi Elettorali sta ad indicare il complesso di norme che regola e determina la ripartizione
dei seggi per la rappresentanza di un determinato corpo elettorale.

Essi si possono suddividere:

SISTEMA ELETTORALE è un collegio UNINOMINALE cioè viene eletto un solo


MAGGIORITARIO candidato per ogni collegio e vince il seggio chi ottiene il
maggior numero di voti.

Si divide in due categorie:

MAJORITY o A DOPPIO TURNO PLURALITY o A TURNO UNICO


MAJORITY o A DOPPIO TURNO

NEL SISTEMA MAGGIORITARIO MAJORITY SI CONSIDERA LA


MAGGIORANZA ASSOLUTA OSSIA IL 50% + 1 DEI VOTI TOTALI

SE QUESTA NON VIENE RAGGIUNTA AL PRIMO TURNO, SI


PASSA AL BALLOTTAGGIO

Tra i primi 2 candidati con Tra coloro che hanno raggiunto


più voti la soglia minima

IN CUI VINCE CHI HA OTTENUTO IL MAGGIOR NUMERO DI MAGGIORANZA


VOTI INDIPENDENTEMENTE DALLA PERCENTUALE RELATIVA

PLURALITY o A TURNO UNICO

NEL SISTEMA MAGGIORITARIO PLURALITY SI UTILIZZA SIN


DALL’INIZIO LA MAGGIORANZA RELATIVA E VINCE DIRETTAMENTE
IL CANDIDATO CHE OTTINE E Più VOTI

IL SISTEMA MAGGIORITARIO HA:

IL VANTAGGIO LO SVANTAGGIO
• Di suddividere il territorio in circoscrizioni • Non vengono rappresentate
relativamente piccole garantendo quindi adeguatamente le minoranze
un rapporto più diretto tra candidato ed
elettore.

È UN COLLEGIO PLURINOMINALE cioè IN OGNI


SISTEMA ELETTORALE COLLEGIO VENGONO ELETTI Più CANDIDATI. Si vota la
PROPORZIONALE lista del partito (che contiene l’elenco dei propri
candidati) e non il singolo candidato.

I sistemi proporzionali si distinguono a seconda del metodo matematico utilizzato.

I metodi maggiormente utilizzati sono:

METODO DEL DIVISORE (la formula di calcolo più utilizzata è METODO DEL QUOZIENTE (la formula di calcolo più utilizzata è quella di
quella D’Hondt) → Questo sistema prevede che si divida il HARE) →Attraverso una formula matematica si determina il coefficiente Q
totale dei voti di ogni lista per 1, 2, 3, 4, 5... fino al numero di che servirà a stabilire il numero di voti necessari per ottenere un seggio.
Quindi se un partito ottiene un certo numero voti, tramite la formula si potrà
seggi da assegnare nel collegio, e che si assegnino i seggi
calcolare il numero di seggi da assegnare.
disponibili in base ai risultati in ordine decrescente
IL SISTEMA PROPORZIONALE HA:

IL VANTAGGIO LO SVANTAGGIO
• Rappresentare adeguatamente l’elettorato • Rende necessarie ampie coalizioni per la
creazione di una maggioranza e quindi
pregiudica la governabilità

Introdotto con un referendum nel 1993, il sistema


SISTEMA ELETTORALE MISTO elettorale misto è un sistema elettorale nel quale
l'assegnazione dei seggi funziona tramite
meccanismi misti sia dei sistemi maggioritari, sia di
quelli proporzionali.
Il quale mette insieme

RAPPRESENTANZA DEI PARTITI RAPPORTO DIRETTO TRA CANDIDATO ED


ELETTORI
Tipico dei sistemi PROPORZIONALI +
Tipico dei sistemi MAGGIORITARI

EVOLUZIONE DEI SISTEMI ELETTORALI IN ITALIA:

• DALLE PRIME ELEZIONI REPUBBLICANE FINO AL 1993 → i sistemi elettorali per le elezioni di
Camera e Senato sono stati sostanzialmente proporzionali
• Con Approvazione leggi elettorali n 276 e n 277 del 1993 cd legge MATTARELLUM→ venne a
delinearsi un cd SISTEMA MISTO caratterizzato dalla fusione di elementi del sistema maggioritario
(3/4 dei deputati e dei senatori erano eletti in collegi uninominali secondo la regola plurality che
assegna il seggio al candidato che ottiene più voti rispetto agli altri) e del sistema proporzionale (1/4
dei deputati e senatori era eletto secondo il metodo D’Hondt).
• Legge n 270/ 2005 cd legge PORCELLUM →reintrodussero il sistema proporzionale con:
1) Seggi assegnati in proporzione ai voti validi ottenuti dalle liste indipendenti o collegate tra
loro (seggi a liste bloccate)
2) Con la previsione di soglie minime di accesso (cd. Soglie di sbarramento)
3) E l’attribuzione di premi di maggioranza da assegnarsi con metodi diversi per la Camera dei
deputati e per il Senato (n.b un premio di maggioranza che consisteva nell’assegnazione di
seggi aggiuntivi)
• La sentenza della corte costituzionale n 1/ 2014 dichiarava l’illegittimità costituzionale nella parte
in cui prevedeva l’assegnazione del premio di maggioranza e il sistema delle cd liste bloccate.
• La legge n 52 del 6 maggio 2015 cd ITALICUM →introduce un nuovo sistema elettorale con
riferimento alla sola Camera dei deputati prevedendo:
1) Un sistema proporzionale a doppio turno
2) Con correzione maggioritaria
3) Premio di maggioranza
4) Soglia di sbarramento
5) Collegi plurinominali con capilista bloccati
• La sentenza della corte costituzionale n 35/2017 ha dichiarato nuovamente una parziale
illegittimità costituzionale della legge n 52/2015 con particolare riferimento alle previsioni del
turno di ballottaggio ed alla possibilità per il capolista eletto in più collegi di scegliere a sua
discrezione il proprio collegio d’elezione.
• La legge n 165 de 3 novembre 2017 cd ROSATELLUM → introduce ancora nuove modifiche al
sistema elettorale creando un sistema misto, a base proporzionale con correttivi di tipo
maggioritario da applicarsi sia alla Camera che al Senato.
Per la Camera dei deputati i seggi vengono ripartiti a livello nazionale, mentre per il Senato vengono
Sistema
ripartiti a livello regionale
elettorale
vigente 61% dei seggi viene ripartito proporzionalmente tra le coalizioni e le liste che superano le soglie di
sbarramento
37% viene assegnato con un sistema maggioritario a turno unico
2% dei seggi viene assegnato con un sistema di tipo proporzionale nel bacino dei voti degli italiani
residenti all’estero.

GLI ISTITUTI DI DEMOCRAZIA DIRETTA

ELEZIONI: sono la prima forma di espressione diretta del popolo. In esse il popolo
conferisce la delega per l’esercizio della sovranità. In Italia, il popolo è chiamato ad
eleggere i propri rappresentanti in diverse occasioni, esse sono:

- L’elezione dei rappresentanti del Parlamento nazionale cioè deputati e


senatori. Esse sono dette ELEZIONI POLITICHE
- L’elezione dei consigli regionali, provinciali e comunali. ELEZIONI
AMMINISTRATIVE
- L’elezione dei rappresentanti nel parlamento europeo. ELEZIONI EUROPEE

Resta fuori dal circuito democratico la magistratura in quanto i suoi membri non
vengono eletti ma assumono la qualifica dopo aver partecipato a un concorso
pubblico.

LA PARTECIPAZIONE DIRETTA DEI CITTADINI VIENE ESERCITATA ATTRAVERSO:

- INIZIATIVA LEGISLATIVA art. 99, co. 2 → è lo strumento che permette ai cittadini di presentare una
proposta di legge al Parlamento. REDATTO IN ARTICOLI E SOTTOSCRITTO DA ALMENO 50.000
ELETTORI

- REFERENDUM→ è uno strumento di DEMOCRAZIA DIRETTA attraverso il quale i cittadini possono


esprimere il loro parere senza la mediazione del Parlamento, nel rispetto e in esecuzione
dell’articolo 1 della Costituzione, il quale attribuisce sovranità al popolo.
REFERENDUM ABROGATIVO Disciplinato dall’art 75 In cui il corpo elettorale è
chiamato ad una consultazione al
fine di deliberare l’abrogazione,
totale o parziale, di una legge o
di un atto avente valore di legge
PROCEDIMENTO:

INIZIATIVA REFERENDARIA Le firme devono essere autenticate La richiesta deve essere


Che può nascere dall’impulso di: da un notaio o da un funzionario depositata entro il 30 settembre
- 500.000 elettori abilitato a conferire pubblica fede di ogni anno all’Ufficio Centrale
- O da almeno 5 consigli regionali ai documenti entro 3 mesi dalla per il Referendum presso la Corte
presentazione dell’iniziativa di cassazione

GIUDIZIO DI AMMISSIBILITA’ da GIUDIZIO DI LEGITTIMITA’ ossia controllo


Referendum Superata la parte della Corte costituzionale. Tale In caso di legittimità dell’ufficio centrale per il
INDETTO con d.P.R fase del controllo consiste nella verifica del di esito referendum presso la corte di cassazione
controllo positivo che esamina le richieste onde giudicarne la
su deliberazione rispetto dei limiti. La corte decide
del consiglio dei con sentenza da pubblicarsi entro il loro conformità alle norme di legge→
ministri 10 febbraio sulla Gazzetta ufficiale. decide entro il 15 dicembre

VOTAZIONE MANCATO IL REFERENDUM NON è


Da tenersi tra il 15 RAGGIUNGIMENTO DEL VALIDO
aprile e il 15 giugno QUORUM
STRUTTURALE

RAGGIUNGIMENTO DEL Doppio quorum


QUORUM STRUTTURALE

50+ 1 degli aventi diritto


LA MAGGIORANZA DEI VOTI
VALIDI è NO
LA MAGGIORANZA DEI
VOTI VALIDI è SI (quindi
raggiungimento del Il Ministro della Giustizia ne dà
quorum deliberativo o notizia sulla Gazzetta Ufficiale.
funzionale)
In tal caso lo stesso quesito non può
essere riproposto prima che siano
trascorsi 5 anni.
Il P.d.R dichiara con decreto l’abrogazione.

Il decreto viene immediatamente pubblicato sulla Gazzetta


Ufficiale e l’abrogazione opera dal giorno successivo a
quello della pubblicazione del P.d.R
Il QUESITO REFERENDARIO deve presentare 3 specifiche caratteristiche, dovendo essere:

OMOGENEO COERENTE INTELLIGIBILE

Il quesito deve Il quesito deve presentarsi Il quesito deve essere


avere ad oggetto attraverso una domanda che comprensibile nella sua
specifiche risulti conforme alla formulazione e nel risultato che
disposizioni o parti possibilità per il votante di intende raggiungere
di esse. esprimersi con una risposta
precisa e alternativa (si o no)

Sono escluse dal referendum leggi tributarie e di bilancio, amnistia e indulto, autorizzazione alla ratifica
dei trattati internazionali (art 75 cost)

Il nostro ordinamento conosce altri tipi di REFERENDUM

In questo caso l'elettorato si esprime sulla modifica della


costituzione italiana. Prevista infatti dall'art. 138 della
Costituzione la possibilità di richiedere il referendum
costituzionale dopo la seconda votazione da parte delle
camere di una legge di revisione costituzionale o di una
legge costituzionale.
Le camere in seconda deliberazione devono raggiungere
la maggioranza assoluta, con il voto favorevole del 50%
più 1 dei componenti la Camera. Qualora si raggiunga, in
REFERENDUM COSTITUZIONALE L'art. 138 CO 2 entrambe le Camere, la maggioranza qualificata dei 2/3
della Costituzione dei componenti di ogni Camera non sarà possibile
richiedere il referendum.
La richiesta viene presentata da:
- un 1/5 dei membri di una Camera
- da 500 000 elettori
- o da 5 Consigli regionali
entro tre mesi dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale
della legge.
Dopo 60 giorni il Presidente della Repubblica fissa la data
della consultazione.
A differenza del referendum abrogativo, la tipologia di
referendum costituzionale non prevede il
raggiungimento del quorum strutturale pari ad almeno il
50%+1 degli aventi diritto al voto, per cui è sufficiente che
la legge sia approvata dalla maggioranza dei voti validi

REFERENDUM CONSULTIVO TERRITORIALE art 132 Previsto per le modifiche territoriali di Regioni, Comuni
cost e Province.

Referendum di tipo abrogativo o consultivo avente ad


oggetto leggi e provvedimenti amministrativi in materie
REFERENDUM REGIONALE art 123 Cost. di competenza regionale
L’articolo 8 del Testo Unico Enti Locali ha demandato agli
Statuti dei comuni e delle province la competenza a
REFERENDUM A LIVELLO LOCALE prevedere e disciplinare referendum consultivi su
richiesta di un adeguato numero di cittadini
relativamente a materie di esclusivo interesse locale.

REFERENDUM DI INDIRIZZO Introdotto con la L. costituzionale n 1/1989 al fine di


chiamare il corpo elettorale ad esprimersi, non su un atto
legislativo o amministrativo, bensì su un progetto politico
da realizzare.

- PETIZIONE→ il diritto di petizione è sancito dall’articolo 50 Cost. secondo cui tutti i cittadini
possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni
necessità.
Il diritto è esercitabile anche individualmente ma il presentatore deve farsi portatore di un
interesse generale
La petizione non richiede particolari formalità e viene trasmessa alla commissione competenze
per materia → quest’ultima non è comunque obbligata ad esaminarla nel merito.
Pertanto, l’esame può concludersi:
• Con un’archiviazione
• O con una presa di considerazione che a volte si limita ad una risoluzione diretta ad interessare il
Governo della problematica emersa
• O ad una decisione di abbinamento con un disegno di legge in discussione.
DIRITTO INTERNAZIONALE

ORDINAMENTO DELLA COMUNITA’ INTERNAZIONALE

La comunità internazionale è l’insieme dei soggetti autonomi ed indipendenti collocati in posizione


paritaria, con l’obiettivo di creare una rete di coesistenza pacifica e di cooperazione, in assenza di enti
gerarchicamente sovrani

I soggetti della Comunità Internazionale:

STATI ORGANIZZAZIONI INDIVIDUI


INTERNAZIONALI

Il diritto internazionale nasce come diritto


Entità sovrane e indipendenti, attorno alle Associazione tra Stati che degli Stati.
quali ha origine l’idea del diritto intendono perseguire obiettivi
comuni Però, lo sviluppo delle dottrine solidaristiche
internazionale.
legate al concetto di dignità dell’uomo ha
La struttura internazionale li vede come attribuito all’individuo anche la soggettività
principali attori di diritto internazionale e dunque il
riconoscimento e la tutela dei propri diritti
Tra le organizzazioni internazionali si anche al di fuori dei confini statali
possono distinguere (ONU) e (UE).

Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU)

È la più importante istituzione mondiale, composta, attualmente, da 193 Stati membri. È stata istituita il 24 ottobre
del 1945, mediante l’adozione, alla Conferenza di San Francisco, della relativa Carta (o Statuto) che i 50 Stati
partecipanti approvarono all’unanimità. Le principali competenze sono dirette a favorire: il mantenimento della
pace e della sicurezza tra le nazioni; il rispetto e l’uguaglianza dei diritti umani; la cooperazione tra gli Stati nella
soluzione dei problemi di carattere economico, sociale e culturale.

Tra i vari organi dell’ONU troviamo:

- l’Assemblea generale: -Consiglio economico e


-Consiglio di sicurezza: sociale: -il Segretariato:
una sorte di riunione plenaria
che viene convocata organo che coordina l’attività organismo che si occupa
organo esecutivo, in cui siedono solo
regolarmente per discutere le economica e sociale dell’ONU, quotidianamente del
15 Stati membri, di cui cinque (Cina,
linee generali di indirizzo (non composto da 54 stati membri funzionamento della macchina
Francia, Russia, Gran Bretagna e
avendo l’ONU potere legislativo, eletti dall’Assemblea con mandato dell’ONU. Al suo vertice vi è il
Stati Uniti) a titolo permanente e
si ricorre alla mera approvazione triennale Segretario generale, che
con diritto di veto, mentre gli altri
di varie raccomandazioni) rappresenta l’intera
dieci vengono eletti dall’Assemblea
organizzazione
con mandato biennale

-Corte internazionale di giustizia:


organo arbitrale dell’ONU. I quindici giudici che vi siedono, eletti dall’Assemblea e dal Consiglio di Sicurezza,
deliberano sulle controversie fra Stati in base alla volontaria sottoesposizione delle parti al loro giudizio.
IL DIRITTO INTERNAZIONALE

Il diritto internazionale è il complesso di norme e principi che disciplinano i rapporti tra i soggetti della
Comunità Internazionale.

Si tratta di FONTI prodotte da soggetti esterni all’ordinamento statale ed operanti solo a seguito del cd.
ADATTAMENTO DEL DIRITTO INTERNO AL DIRITTO INTERNAZIONALE.

È possibile classificare le fonti internazionali in:

Norme non scritte (cd a formazione spontanea) cioè determinate


dalla ripetizione nel tempo di comportamenti ritenuti
CONSUETUDINI INTERNAZIONALI giuridicamente necessari e vincolanti nel contesto internazionale.

Trovano ingresso automatico nel nostro ordinamento in forza


dell’art 10, co. 1, Cost.

Rappresentano il cd. Diritto internazionale convenzionale o


TRATTATI (accordi o convenzioni) pattizio. Cioè il complesso delle norme che vengono espresse ed
INTERNAZIONALI accettate mediante la sottoscrizione di accordi tra Stati.

I trattati vincolano soltanto gli Stati che partecipano all’accordo

Fonti di cd. Diritto internazionale derivato cioè norme rese da


ATTI VINCOLANTI DELLE soggetti (organizzazioni internazionali) legittimati in forza di
ORGANIZZAZIONI regole formali contenute in trattati istitutivi (ad esempio le
INTERNAZIONALI decisioni obbligatorie del Consiglio di sicurezza ONU)

ATTI DI cd. SOFT LAW Fonti di diritto internazionale non vincolante nel quale
confluiscono dichiarazioni-intese-raccomandazioni-codici di
condotta ecc la cui violazione non determina conseguenze
giuridiche.

CEDU

• Come si colloca la CEDU?


La Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali costituisce
un accordo internazionale firmato nel 1950, entrato in vigore il 3 Settembre 1953 e ratificato dall’Italia con
la LEGGE 4 AGOSTO 1955 n 848.

La convenzione riconosce una serie di diritti fondamentali

- Diritto alla vita


- Dignità della persona, sicurezza e libertà ecc.

e prevede l’istituzione di un organo giurisprudenziale (Corte Europea dei diritti dell’uomo) a garanzia degli
stessi.

Sebbene agisca tra Stati dell’area europea, esso è fonte di diritto internazionale convenzionale.

La sua efficacia, oggi, nell’ordinamento italiano è assicurata dall’articolo 117, co.1, Cost.

Tale disposizione sancisce l’obbligo di uniformarsi alle norme contenute nei trattati internazionali (ivi
compresa la CEDU) sia nell’attività di formazione delle leggi sia nell’attività di interpretazione ed
applicazione delle stesse.

Ne deriva che, in caso di contrasto tra una NORMA INTERNA ed una NORMA CEDU, il giudice comune (pur
non avendo il potere di disapplicare la norma interna contrastante, come invece accade nel contrasto con il
diritto UE) deve operare su due livelli:

1. Deve cercare di evitare il contrasto, attraverso l’interpretazione della norma interna in senso
conforme alle disposizioni CEDU;
2. Laddove non riesca in questa attività interpretativa deve sollevare questione di legittimità
costituzionale della norma interna per violazione dell’articolo 117 co 1 cost nella parte in cui
l’attività legislativa interna si ritiene esercitata in violazione dell’obbligo di conformità al diritto
internazionale, nello specifico, alle norme CEDU.

UNIONE EUROPEA

Ordinamento sovranazionale nel quale gli Stati membri rinunciano a parte della loro sovranità in favore di
istituzioni che agiscono nell’interesse generale della Comunità

Come nacque?

1951→ nasce un primo embrione dell’Unione, cioè la CECA, la Comunità Europea del Carbone e
dell’Acciaio. Italia, Francia, Germania dell’ovest, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo creano infatti un mercato
unico per quanto riguarda le due materie prime.

Grazie alla nascita della CECA, il cuore dell’Europa aveva cominciato a legarsi economicamente.

1957→ con i Trattati di Roma, gli stessi 6 Stati che avevano dato vita alla CECA vanno oltre e danno vita alla
CEE, la Comunità Economica Europea, finalizzata all’unione economica dei suoi membri e volta alla
progressiva cancellazione dei dazi doganali, cioè delle tasse di passaggio nei commerci tra un Paese e l’altro.

L’obiettivo dichiarato della CEE era quello di dare vita sul lungo periodo a un mercato europeo comune. Tra i
vari Stati membri, cioè, si sarebbe dovuta verificare progressivamente la libera circolazione delle persone,
delle merci, dei servizi e dei capitali. Questo obiettivo ha poi ricevuto un grande impulso nel 1986 con la
firma dell'Atto Unico Europeo e grazie ad altri accordi più o meno paralleli, come la Convenzione di
Schengen.

Nel frattempo, a partire dal 1973, la CEE e poi la successiva Unione Europea ha attratto e accolto altri Stati,
oltre ai 6 fondatori. Il primo ad aggiungersi, ironia della sorte, è stato proprio il Regno Unito che invece
adesso, come sappiamo, è uscito dall'organizzazione. Nel 1973 hanno aderito anche Irlanda e Danimarca.

Dopo questi Paesi si sono aggiunti altri 19 Stati.

1992→ viene firmato il famoso Trattato di Maastricht. In cui si pongono le principali linee programmatiche
per l’introduzione di un’unione economica e monetaria e alla comunità europea viene affiancata la
nozione di Unione Europea, venendo a crearsi la struttura tripolare dell’Europa unita fondata su 3 pilastri:

• Primo= è la già esistente Comunità economica europea che diviene più semplicemente Comunità
europea
• Secondo= promuove la dimensione europea nel settore della politica estera e sicurezza comune
(PESC)
• Terzo= è dato dall’integrazione nei settori della giustizia e degli affari interni (GAI)

1997→viene sottoscritto il Trattato di Amsterdam in cui viene rafforzato il pilastro relativo alla PESC
(vengono attribuite nuove materie di competenza comunitaria: tutela occupazionale, politiche di soggiorno)
e il pilastro GAI si evolve nella cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale.

2001→ viene firmato il Trattato di Nizza ed è entrato in vigore il 1° febbraio 2003 in cui vengono apportate
ulteriori modifiche ai trattati istitutivi.

2000→ venne proclamata per la prima volta, a Nizza, la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea
cd. Carta di Nizza. Successivamente è stata nuovamente proclamata nel 2007 a Strasburgo. Vengono
enucleate le categorie di principi in riferimento a dignità- libertà- solidarietà-uguaglianza-cittadinanza-
giustizia e si formalizza il superamento della connotazione meramente economica dell’EU.

2004→ firmato un progetto di Costituzione europea che non è mai entrata in vigore perché nel 2005 la
Francia e i paesi Bassi, bocciando l’approvazione con referendum popolari, hanno bloccato il processo di
ratifica.

Dopo il tentativo fallito della Costituzione europea

2009→ entra in vigore il Trattato di Lisbona il quale introduce importanti novità:

• Nuovo assetto normativo: prevedendo il TRATTATO SULL’UNIONE EUROPEA (TUE)→ che stabilisce
principi e norme fondamentali ed il TRATTATO SUL FUNZIONAMENTO DELL’UNIONE(TFUE) → che
contiene le regole di funzionamento dei vari organi, la disciplina del mercato interno
• ABOLIZIONE DELLA STRUTTURA DEI TRE PILASTRI
• Più CHIARA E SPECIFICA CLASSIFICAZIONE DELLE COMPETENZE DELL’UE
• Espresso riconoscimento della POSSIBILITA’ DI RECEDERE DALL’UNIONE
• Riconoscimento della PERSONALITA’ GIURIDICA IN CAPO ALL’UNIONE
Approfondimento
• LA CARTA DI NIZZA viene inserita tra il diritto primario ed assume lo stesso valore giuridico dei
trattati rendendo giuridicamente vincolanti i diritti in essa sanciti
• Formale adesione dell’UE alla CEDU.
• Espresso riconoscimento del primato del diritto dell’Unione sul diritto interno di ciascuno stato
membro
ORGANI DELL’UNIONE EUROPEA

PARLAMENTO EUROPEO L’unica istituzione direttamente rappresentativa. Il suo


ruolo principale è di adottare il bilancio
751 deputati eletti con sistema proporzionale
a suffragio universale diretto in ciascuno stato congiuntamente al Consiglio dell’UE e di esercitare
e restano in carica per 5 anni funzioni di controllo sulle altre istituzioni europee.

COMMISSIONE EUROPEA
Istituzione di carattere esecutivo con funzioni di
28 commissari nominati dal Parlamento iniziativa legislativa, normativa delegata, di
Europeo + il suo Presidente rappresentanza

CONSIGLIO EUROPEO
Riunisce i capi di Stato o di governo per decidere le linee
Capi di stato o di governo+ presidente
di indirizzo delle politiche europee e di direzione delle
commissione europea+ alto
rappresentante per gli affari esteri
controverse interne

CONSIGLIO dell’UE attua settore per settore gli indirizzi approvati dal Consiglio
attraverso riunioni dei ministri di competenza. Il Consiglio
Presidenza assunta a turno dagli Stati dell’UE approva la legislazione europea insieme con il
membri ogni 6 mesi+ rappresentanti di
Parlamento, firma accordi, approva il bilancio, elabora la
ciascuno stato membro a livello ministeriale
+ sezioni specializzate politica estera.

CORTE DI GIUSTIZIA è l’organo incaricato di interpretare il diritto dell’Unione in


maniera tale che la sua interpretazione nei paesi membri sia
giudice per ciascuno Stato membro + 8 avvocati
generali che preparano le cause sottoposte poi al uniforme e ha anche funzioni di risoluzione delle
giudizio della Corte. Sia gli avvocati sia i giudici controversie tra i governi degli Stati dell’Unione e le sue
restano in carica per sei anni, con mandato istituzioni.
rinnovabile.

BANCA CENTRALE EUROPEA È l’istituzione competente a garantire, attraverso la politica


monetaria europea, la stabilità dei prezzi e del valore
Consiglio direttivo+ comitato esecutivo
dell’euro. La Corte dei conti verifica la regolarità dei bilanci
dell’unione.

Altri organi sono:

Comitato economico e sociale europeo, Comitato delle Regioni, Comitati settoriali e Banca Europea
Investimenti
LE FONTI DI DIRITTO DELL’UE

Fonti DIRITTO PRIMARIO DELL’UNIONE EUROPEA

Il diritto primario o originario comprende:

• TRATTATI • PRINCIPI GENERALI

- Trattato sull’unione Europea - Principio di attribuzione


- Trattato sul funzionamento - Principio di sussidiarietà
dell’Unione Europea - Principio di leale
- Carta dei diritti fondamentali collaborazione
dell’UE - Principio di proporzionalità

Fonti di DIRITTO DERIVATO DELL’UNIONE EUROPEA

Indica il complesso di atti che gli organi dell’unione sono abilitati ad


emanare per attuare e rendere concretamente operative le previsioni
contenute nel Trattato istitutivo.

In particolare gli atti previsi dall’articolo 288 TFUE sono:

REGOLAMENTI DIRETTIVE DECISIONE

costituiscono le fonti più rilevanti Non hanno diretta applicabilità, È vincolante in tutti i suoi
nell’ordinamento dell’UE. La loro ma sono comunque fonti di diritto elementi.
principale caratteristica è la diretta derivato vincolanti, come i
applicabilità nei confronti di tutti i Non hanno portata generale ed
regolamenti. Si riferiscono
soggetti all’interno degli Stati membri. astratta bensì individuale
esclusivamente ai singoli Stati,
dovendo essere notificati ai
imponendo obblighi di risultato e
destinatari i quali possono
un tot. di tempo per adempierli;
impugnarle.
L’ adempimento comunque
avviene attraverso atti interni (in
Italia: leggi del parlamento,
regionali o decreti legislativi)

Alcune direttive, tuttavia, possono essere self-


executing, che si connotano per imporre
obblighi chiari, precisi ed incondizionati.
Dunque, alla scadenza del temine previsto per
il recepimento, sono suscettibili di produrre RACCOMANDAZIONE
comunque effetti diretti

PARERI
È un atto non vincolante proveniente dell’UE e
rivolto agli Stati membri. Contiene un invito a
È atto non vincolante richiesto alla UE con lo tenere un preciso comportamento, senza porre
scopo di conoscere il punto di vista europeo alcun obbligo di risultato.
riguardo a determinate questioni.
L’Italia gestisce gli obblighi comunitari attraverso due distinti provvedimenti legislativi.

• Il primo è la legge di delegazione europea, con cadenza annuale che contiene:


a) le deleghe al governo per approvare decreti legislativi
b) le autorizzazioni al governo per il recepimento delle direttive attraverso regolamenti
c) i principi fondamentali a cui si debbono attenere le regioni nell’esercizio delle loro competenze
legislative.
Tale legge, dunque, è il mezzo con cui il Parlamento interviene in tutti quei casi in cui
l’adempimento degli obblighi europei richieda, oltre a quello parlamentare, un ulteriore intervento
normativo da parte di un altro soggetto (governo o regioni).
• Il secondo provvedimento è invece la legge europea con cui il Parlamento realizza direttamente gli
interventi normativi necessari all’adempimento degli obblighi europei. [In generale, tuttavia, se i
tempi sono stretti parlamento e governo possono ottemperare agli adempimenti attraverso i loro
ordinari atti normativi]
ORGANI COSTITUZIONALI
-Parlamento
-PdR
-Governo
-Magistratura
-Corte Costituzionale

IL PARLAMENTO art 55 a 82

È l’organo costituzionale al quale è attribuito il POTERE LEGISLATIVO.

A norma dell’art 55 co 1, il Parlamento ha una struttura BICAMERALE in quanto si compone di 2 camere:

- CAMERA DEI DEPUTATI


- SENATO DELLA REPUBBLICA

Le quali svolgono le stesse funzioni:

- Funzione legislativa (art 70 Cost→ approvano entrambe il medesimo testo di legge)


- Relazione fiduciaria con il Governo (ai sensi dell’art 94 cost il Governo deve avere la fiducia da
entrambe le Camere)
- Le prerogative tra senatori e deputati sono essenzialmente identiche

Nel nostro ordinamento tale sistema è definito BICAMERALISMO PERFETTO

Nonostante il principio del Bicameralismo perfetto sussistono alcune differenze tra le due camere:

CAMERA DEI DEPUTATI la Camera eletta Il senato eletto SENATO DELLA REPUBBLICA
su base nazionale su base
MONTECITORIO regionale PALAZZO MADAMA

-per essere eletti occorre aver -per essere eletti occorre aver compiuto
compiuto 25 ANNI di età 40 ANNI di età (elettorato passivo)
(elettorato passivo) -la legge cost 18 ottobre 2021 ha
-eleggere invece, occorre aver eliminato il requisito dei 25 anni di età
compiuto 18 anni (elettorato per eleggere i componenti del Senato,
attivo) uniformando per Camera e Senato il
suffragio universale a 18 anni

La legge cost 19 ottobre 2020 ha


Nel Senato vi è una limitata componente NON elettiva
ridotto il numero dei parlamentari
costituita da:
da 630 a 400
SENATORI DI DIRITTO SENATORI A VITA
Mentre la Camera dei
deputati è Interamente
5 cittadini (nominati dal PdR) che hanno
elettiva Ex Presidenti della Repubblica dato lustro alla patria per meriti in
ex art 59 co.1 Cost ambito sociale-scientifico-artistico e
letterario
ORGANIZZAZIONE DELLE CAMERE

- Organo superpartes, collocandosi in una posizione di imparzialità


PRESIDENTE
- Ha una posizione costituzionale di garante dei diritti delle minoranze
Organo che rappresenta ciascuna e del corretto svolgimento delle attività parlamentari (dirigere e
Camera moderare le discussioni- mantenere l’ordine- porre le questioni-
arginare il fenomeno del cd ostruzionismo parlamentare (il sistema
impiegato dalle minoranze parlamentari per impedire o ostacolare le
deliberazioni della maggioranza)
AL PRESIDENTE DEL SENATO AL PRESIDENTE DELLA CAMERA
Art 88 Cost: entrambi i
Presidenti debbano essere
sentiti dal PdR prima di
-art 86 Cost: sono attribuite anche -ex art 63 co 2 Cost: è attribuita la procedere allo scioglimento
le funzioni di supplente del Capo Presidenza del Parlamento in delle Camere
dello Stato seduta comune

ELEZIONI A SCRUTINIO SEGRETO

A maggioranza assoluta dei voti dei a maggioranza dei 2/3 dei propri componenti; ove
componenti; in caso di esito negativo, a non si raggiunga tale quorum in sede di prima
partire dalla terza votazione il quorum votazione, a partire dalla seconda la maggioranza
richiesto si abbassa alla maggioranza dei necessaria per l’elezione si riduce ai 2/3 dei votanti;
presenti. dal terzo scrutinio in poi si passa alla maggioranza
dei voti.
Laddove neppure la terza votazione vada
a buon fine si va al ballottaggio fra i due
candidati che abbiano conseguito +
voti→risulterà eletto colui che otterrà la
maggioranza.

UFFICIO DI PRESIDENZA è un organo con compiti amministrativi di


Al Senato prende il nome di CONSIGLIO disciplina interna e di natura politico-
DI PRESIDENZA. organizzativa.

L’ufficio è composto, oltre che dal PRESIDENTE, da:

4 VICEPRESIDENTI 8 SEGRETARI
3 QUESTORI

Sostituiscono il Cui compete la cura del buon A cui compete la compilazione


Presidente in caso di andamento dell’amministrazione dei verbali e collaborano con il
assenza o impedimento delle Camere. Controllano le spese Presidente nelle operazioni di
e redigono il progetto di bilancio e voto.
del conto consuntivo
Tutti i Deputati o Senatori devono essere iscritti a un gruppo
GRUPPI PARLAMENTARI secondo il partito di appartenenza e secondo le tendenze
politiche.

Ogni gruppo deve avere:


L’appartenenza ad un gruppo deve
essere dichiarata dai deputati entro 2 - 20 Parlamentari alla Camera
giorni dalla prima seduta e i senatori - 10 al Senato.
entro 3 giorni dalla prima seduta

I Parlamentari che non fanno parte di nessun gruppo


vengono iscritti al GRUPPO MISTO.

GIUNTE
Organi collegiali permanenti i cui membri sono nominati
direttamente dal Presidente di ciascuna camera.

Hanno funzioni di carattere tecnico-giuridico attinenti al


corretto funzionamento delle Camere stesse

Per la Camera: Per il Senato:

- Giunta per il Regolamento - Giunta per il Regolamento


- Giunta delle elezioni - Giunta delle elezioni e delle
- Giunta per le autorizzazioni immunità parlamentari

LE COMMISSIONI PARLAMENTARI Sono organi interni alle Camere composti da un numero di


parlamentari incaricati di esaminare una determinata materia o
una singola questione, attribuita alla sua competenza dal
regolamento, da una delibera o, in alcuni casi dalla legge.

COMMISSIONI Sono organi necessari delle Camere e restano in carica per l’intera
PERMANENTI legislatura. Danno vita ad un complesso di organi collegiali, ciascuno con
una specifica competenza per materia.

COMMISSIONI Sono invece costituite ad hoc per l’esame di questioni particolari ed


TEMPORANEE hanno una durata commisurata all’esecuzione delle proprie funzioni

Monocamerale: composte da soli deputati alla Camera e da soli senatori al


Senato.
COMMISSIONI
MONOCAMERALE E Bicamerale: ossia costituite congiuntamente da Camera e Senato, delle quali
BICAMERALE fanno parte deputati e senatori in egual misura.
FUNZIONI DELLE COMMISSIONI:

Funzioni di controllo Funzioni di indirizzo consistono Funzioni consultive relative


sull’attività del Governo nell’approvazione di apposite risoluzioni, alla necessità di acquisire
volte a manifestare orientamenti ed indirizzi pareri su questioni di specifica
su specifici argomenti competenza

Svolgono funzioni attinenti al procedimento


legislativo. Funzioni conoscitive che consistono
nella promozione di specifiche
Si riuniscono in sede referente per l’esame delle
indagini
questioni sulle quali devono riferire
all’assemblea;

in sede legislativa per l’esame e l’approvazione


dei progetti di legge;

in sede redigente per la formulazione degli


articoli di un progetto di legge.

Un organo straordinario creato ogniqualvolta si presenti la necessità di disporre inchieste su materie di


pubblico interesse è rappresentato dalle:
Possono essere nominate da
COMMISSIONI DI INCHIESTA ciascuna o da entrambe le
Camere e devono essere
composte in modo da
rispecchiare la proporzione dei
vari gruppi parlamentari

Esse sono espressamente previste dall’articolo 82 Cost. → l’articolo stabilisce che tali
commissioni procedono alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse
limitazioni dell’autorità giudiziaria.

L’art 82 Cost si riferisce a:

- Inchieste legislative finalizzate ad acquisire informazioni in vista di un eventuale


intervento legislativo;
- Inchieste politiche connesse all’esercizio della funzione di controllo nei confronti
del potere esecutivo e della pubblica amministrazione

A termine dei propri lavori la commissione approva una redazione conclusiva in cui si dà
conto dei risultati delle indagini, valutazioni e interventi da adottare.
PARLAMENTO IN SEDUTA COMUNE

Organo a sé stante

L’art. 55 comma 2 Cost. parla del Parlamento in seduta comune, un organo collegiale composto da tutti i
parlamentari per lo svolgimento di funzioni tassativamente individuate nella Costituzione. Esso è presieduto
dal Presidente della Camera.

I casi in cui il Parlamento si riunisce in seduta comune sono:

• ART 83: ELEZIONE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

• ART 91: GIURAMENTO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

• ART 90: MESSA IN STATO DI ACCUSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

• ART 104: ELEZIONE DI 1/3 DEI COMPONENTI DEL CSM

• ART 135 COMMA 1: ELEZIONE DEI 5 GIUDICI COSTITUZIONALI

• ART 135 COMMA 7: provvede alla compilazione ogni 9 anni di un elenco di persone FRA LE QUALI
SONO SORTEGGIATI, in caso di necessità, i 16 GIUDICI AGGREGATI ALLA CORTE COSTITUZIONALE IN
SEDE DI GIUDIZIO SUI REATI DEL PDR.

LA DURATA DELLE CAMERE

Il periodo di lavoro è definito LEGISLATURA E LE CAMERE DURANO ORDINARIAMENTE 5 ANNI

LA DURATA ORDINARIA Può ESSERE ABBREVIATA IN CASO DI SCIOGLIMENTO ANTICIPATO AD OPERA DEL
PDR (ex art 88 Cost)

Con la fine della legislatura decadono tutti i progetti di legge che non siano ancora stati approvati da
entrambe le Camere. Essi dovranno essere ripresentati alle nuove Camere, sempre se ne ravvisi
l’opportunità politica di riproposizione. Fanno eccezione:

- Progetti di iniziativa popolare


- Progetti approvati dalle Camere, ma rinviati al PdR ex art 74 Cost
- Progetti di conversione dei decreti legge.

È un’ipotesi prevista dall’art 61 co. 2, Cost laddove


PROROGATIO è sancito che fino a quando non siano riunite le
Camere neoelette, i poteri delle precedenti sono
prorogati; (poteri, tuttavia, limitati alla ordinaria
amministrazione)
La funzione è quella di assicurare la
continuità di funzionamento dell’organo
costituzionale
PROROGA Si ha quando le Camere stesse prolunghino il proprio mandato oltre
il limite temporale massimo dei 5 anni.

Ai sensi dell’art 60 co.2, Cost è previsto a 2 condizioni:

- Per legge
- Soltanto in caso di guerra

Durante il periodo di proroga le Camere mantengono i poteri


istituzionali, senza alcuna limitazione.

LE PREROGATIVE DELLE CAMERE

AUTONOMIA ogni Camera redige e approva autonomamente un


REGOLAMENTARE regolamento che sovrintende ai propri lavori.

AUTONOMIA FINANZIARIA Le Camere godono dell’autonomia contabile e gestiscono i


fondi somministrati dal Tesoro dello Stato senza essere
sottoposte ad alcun controllo esterno

AUTODICHIA (cd Potestà assegnata a ciascuna Camera di decidere sulle


GIURISDIZIONE DOMESTICA) controversie relative allo stato giuridico ed economico dei
propri dipendenti.

INVIOLABILITA’ DEGLI Immunità della sede come divieto fatto alla forza pubblica
EDIFICI di entrare nelle sedi in cui le Camere svolgono i loro lavori,
se non per ordine del Presidente dell’Assemblea e dopo che
sia stata sospesa o tolta la seduta.

LO SVOLGIMENTO DEI LAVORI DELLE CAMERE

FUNZIONAMENTO
INTERNO

Le Camere sono convocate di diritto: Ciascuna Camera può essere convocata


in via straordinaria:
- Non oltre il 20° giorno dalle
CONVOCAZIONI: elezioni in una data fissata nel - Per iniziativa del suo
decreto del PdR Presidente o del PDR o di 1/3
dei suoi componenti
- Il primo giorno non festivo di - Su mozione di aggiornamento
febbraio e di ottobre quando l’assemblea,
- Quando una Camera può sospendendo i lavori, indica la
essere convocata in via data della loro ripresa
straordinaria è convocata di
diritto anche l’altra per
permettere il contemporaneo
svolgersi dei lavori delle due
Camere

PALESI SEGRETE
VOTAZIONI Che può avvenire: Sono obbligatorie nel caso di elezioni e
- Per alzata di mano di votazioni sulle persone
- Per divisione (favorevoli e Ed è vietato per le approvazioni di leggi
contrari) finanziarie e di bilancio.
- Con procedimento elettronico
(con registrazione dei nomi)
- Per appello nominale (si-no o
mi astengo)

Le sedute delle camere sono pubbliche ma ciascuna delle camere e il parlamento in seduta comune
possono deliberare di riunirsi in seduta segreta (art 64 Cost). Le pubblicità delle sedute delle Camera si
attua sia ammettendo il pubblico ad assistere, sia con la pubblicazione degli atti parlamentari.

Alle sedute partecipano anche i membri del Governo i quali hanno il diritto (e se richiesti, l’obbligo) di
assistere e devono essere sentiti ogni volta che lo richiedono

Le decisioni sono assunte con la maggioranza dei presenti, ossia quorum funzionale, dato dalla metà più
uno di coloro che votano purché sia presente la maggioranza dei componenti di ciascuna assemblea, ossia
quorum strutturale o numero legale, dato dalla metà più uno dei componenti salvo congedi autorizzati, la
Cost. può richiedere una maggioranza qualificata, la cui forma più semplice è la maggioranza assoluta, ossia
la metà più uno di coloro che compongono il collegio.

STATUS DEL PARLAMENTARE

Prerogative e garanzie che la Costituzione consente ai deputati e senatori in quanto ricoprono tale carica e
non come privilegio personale.

L’acquisto di tale status avviene al momento della proclamazione dell’eletto da parte dell’ufficio elettorale
competente.

DIVIETO DI APPARTENERE AD ENTRAMBE LE CAMERE

ART
DIVIETO DI MANDATO 67
Ogni parlamentare rappresenta l’intera Nazione ed
IMPERATIVO esercita le sue funzioni senza rispondere ad altri se
non alla propria coscienza
INSINDACABILITA’ ART 68 CO.1: i membri del
Parlamento non possono essere
OGNI PARLAMENTARE GODE
chiamati a rispondere delle
DI ALCUNE IMMUNITA’
opinioni espresse o dei voti dati
Tale immunità è sancita al fine di nell’esercizio delle loro funzioni.
consentire loro la più ampia libertà di
Tale norma esenta i parlamentari
valutazione e decisione nell’esercizio del
Permane anche alla da ogni responsabilità civile-
mandato
scadenza del mandato penale-amministrativa e
disciplinare che potrebbe sorgere
da un’opinione espressa o da un
voto dato.
INVIOLABILITA’

ART 68 CO 2e3, Cost: nessun membro del Parlamento può


Si applica solo nel
essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né
periodo in cui il
può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale
parlamentare è in carica
senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene.

Sono comunque esclusi dall’immunità i casi di sentenza


irrevocabile di condanna e arresto in flagranza.

I parlamentari sono titolari di un’INDENNITA’ prevista dalla legge cui


vanno ad aggiungersi una serie di altri benefici volti ad agevolarne il
lavoro (diaria-rimborso spese-assegno di fine mandato-pensione)

NB: CAUSE DI INELEGGIBILITA’ E INCOMPATIBILITA’

INELEGGIBILITA’: è dovuta alla particolare carica del soggetto, che può porlo in una posizione di vantaggio rispetto ad
altri candidati (esempio→persone legate allo Stato da particolari rapporti economici- persone appartenenti al corpo
diplomatico ecc.). Se in presenza di una causa di ineleggibilità un soggetto sia comunque eletto, la sua elezione viene
dichiarata nulla dall’organo competente.

Le ineleggibilità mirano a garantire la parità di chances tra i candidati.

INCOMPATIBILITA’: impossibilità materiale di ricoprire contemporaneamente due cariche: quindi si deve optare per
l’una o per l’altra (giudice della corte costituzionale e deputato): in caso contrario è lo stesso ordinamento che lo fa
decadere da una delle due cariche.

Le incompatibilità sono volte ad assicurare che esercizio delle funzioni elettive non sia minacciato da conflitti di
interessi.
IL PARLAMENTO: FUNZIONI

• Funzione di indirizzo e controllo


• Altre funzioni
• Funzione legislativa

FUNZIONE DI INDIRIZZO E
Nei confronti del Governo derivante dal rapporto di fiducia che
CONTROLLO
lega i 2 organi e lo fanno attraverso specifici istituti:

Dalla funzione di INDIRIZZO


fanno parte:

È un atto di impulso di un dibattito destinato a concludersi con una presa di


posizione dell’organo parlamentare. Consiste in un documento concernente
MOZIONE
tutti o determinati aspetti dell’azione del Governo, che l’Assemblea è
chiamate a delibare.

Può essere presentata:

-alla camera→ da un presidente di gruppo o da 10 deputati

-al senato→ da almeno 8 senatori

È un atto che può essere utilizzato anche dal singolo parlamentare per
RISOLUZIONE
formulare, in relazione ad un determinato problema, una direttiva di
comportamento rivolta al Governo

Atto scritto, proposto da ciascun parlamentare, teso ad esprimere una


ORDINE DEL GIORNO direttiva politica al Governo.

Interviene su di un aspetto o argomento accessorio rispetto a quello in


discussione.

Dalla funzione di CONTROLLO


fanno parte:

INTERROGAZIONI Consiste nella semplice domanda, rivolta da un parlamentare per


iscritto al Governo, a scopo conoscitivo con lo scopo di avere info o
notizie su un determinato fatto.
Consiste nella domanda rivolta per iscritto al Governo circa i motivi o gli
INTERPELLANZE intendimenti della condotta del Governo in questioni che riguardano
determinati aspetti della sua politica.

Lo scopo non è quello di conoscere ed acquisire informazioni su di un fatto,


ma costringere il Governo ad esporre la propria posizione e il proprio
indirizzo in merito all’oggetto dell’interpellanza.

ART 82 Cost. ciascuna Camera può disporre inchieste su materie di


INCHIESTE
pubblico interesse, attraverso la creazione di un’apposita commissione di
inchiesta.

Oltre alle commissioni d’inchiesta - che sono commissioni ad hoc - le commissioni


permanenti possono assumere informazioni mediante audizioni di membri del Governo
o di dirigenti pubblici responsabili di settori delle amministrazioni su determinati temi;
infine esse hanno il potere di disporre indagini conoscitive.

ART 78 Cost: DELIBERA LO STATO DI GUERRA E


CONFERISCE AL GOVERNO I POTERI NECESSARI

ALTRE FUNZIONI SONO: ART 79 Cost: LEGGE DI CONCESSIONE Dell’:

- INDULTO (estinzione della pena)


- AMNISTIA (estinzione del reato)

L'amnistia e l'indulto sono concessi con legge deliberata a


maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna
Camera, in ogni suo articolo e nella votazione finale

ART 80 Cost: LE CAMERE AUTORIZZANO CON LEGGE LA


RATIFICA DEI TRATTATI INTERNAZIONALI

Nb: è una legge puramente formale e approvata


necessariamente in Assemblea secondo il procedimento
ordinario (art 74 co 4 Cost) e non può essere oggetto di
referendum abrogativo (art 75 co 2 Cost)

CICLO DI BILANCIO: la sessione di bilancio è uno dei momenti essenziali e connaturali all’attività parlamentari.
Attualmente la manovra di finanza pubblica è disciplinata dalla legge n. 196/2009 (legge di contabilità e finanza
pubblica). I principali provvedimenti della manovra sono la legge di stabilità e la legge di bilancio. La prima
contiene scelte e previsioni di carattere macroeconomico. Il bilancio invece è l’atto legislativo nel quale si trovano
iscritte le risorse e le spese delle pubbliche amministrazioni. Legge di stabilità e legge di bilancio sono redatte
sulla base degli obiettivi programmatici che, precedentemente, entro il 10 aprile di ogni anno, vengono stabiliti
nel Documento di economia e finanza (DEF).
FUNZIONE LEGISLATIVA

La più importante

LEGGI ORDINARIE: sono atti normativi primari deliberati dal


Parlamento secondo il procedimento disciplinato dagli
articoli 70 e seguenti della costituzione e dai regolamenti Nb: REGOLAMENTI PARLAMENTARI
parlamentari.
Ai sensi dell’art 64 Cost: i regolamenti parlamentari
possono definirsi come un complesso di disposizioni
che ciascuna Camera adotta a maggioranza assoluta
dei suoi componenti. I regolamenti recano le norme
relative all’organizzazione interna e allo svolgimento
delle funzioni delle Camere.
La legge:
La materia dei Reg Parl è coperta da una riserva di
A) è idonea a modificare o abrogare, nell’ambito della sua competenza in favore dell’autonomia normativa
competenza, qualsiasi disposizione vigente, fatta eccezione riconosciuta alle camere
per quella di rango costituzionale;
Essi sono fonti del diritto→si tratta di fonti separate
a competenza costituzionalmente riservata a
B) è in grado di resistere all’abrogazione e alla modificazione
ciascuna Camera
da parte di fonti ad essa subordinate;
Quanto alla loro efficacia, non possono ritenersi
C) può essere soggetta al controllo di conformità alla subordinate alla legge, giacché nel campo loro
Costituzione e alle altre disposizioni di rango costituzionale riservato si pongono come fonte esclusiva, di primo
soltanto da parte della Corte costituzionale; grado, subordinata soltanto alle norme
costituzionali.
D) può essere sottoposta a referendum abrogativo ex articolo
75 Cost

PROGEDIMENTO LEGISLATIVO (ITER LEGIS)

Il procedimento di formazione delle leggi ORDINARIE si articola in quattro fasi


essenziali:

1) FASE DELL’INIZIATIVA

PRESENTAZIONE PROGETTO DI LEGGE AD UNA O ALL’ALTRA CAMERA AD OPERA DI DIVERSI SOGGETTI.

Di solito si parla di “DISEGNI DI LEGGE” se presentati dal Governo e di “PROPOSTE DI LEGGE” in tutti
gli altri casi.

I soggetti cui è attribuita l’iniziativa legislativa sono:

Il quale presenta disegni di legge redatti in articoli deliberati dal


GOVERNO
Consiglio dei Ministri e autorizzati dal PDR con decreto controfirmato

PARLAMENTARI I membri delle camere presentano una proposta di legge alla


Camera alla quale appartengono

POPOLO Su proposta di 50.000 elettori


CNEL Nelle materie di sua competenza (campo economico-sociale)

CONSIGLI Di regola ha per oggetto materie che interessano la regione o i rapporti con lo Stato
REGIONALI

3) FASE ISTRUTTORIA

AFFIDATA ALLE COMMISSIONI

Alla presentazione del progetto ad una delle Camere consegue la sua assegnazione ad una o più
Commissioni competenti in materie specifiche. --> spesso anche le altre Commissioni sono chiamate a
dare un parere

L’atto di assegnazione ha una duplice funzione:

- Individuare la Commissione competente per materia


- Decidere in quale sede (legislativa-redigente o referente) la commissione discuterà il progetto

2) FASE DELIBERATIVA

CONSISTE NELL’APPROVAZIONE DEL PROGETTO DI LEGGE DA PARTE DI CIASCUNA CAMERA.

L’APPROVAZIONE AVVIENE MEDIANTE UNO DEI 3 DISTINTI PROCEDIMENTI:

ORDINARIO- DECENTRATO-MISTO

PROCEDIMENTO ORDINARIO Il progetto di legge viene preliminarmente esaminato


e discusso dalla commissione in SEDE REFERENTE
Art 72 co 1

La commissione:

- Esamina il progetto
- Discute il progetto nel suo complesso
- Lo approva articolo per articolo

Dopo di che

Trasmette il testo del disegno di legge all’ASSEMBLEA


accompagnato dalla relazione di maggioranza

L’assemblea procede alla DISCUSSIONE. Il testo risulta approvato


se ha ottenuto il voto
Si passa poi alla VOTAZIONE ARTICOLO PER ARTICOLO e poi ALLA VOTAZIONE
favorevole della
FINALE SULL’INTERO TESTO DEL PROGETTO (avviene a scrutinio palese)
maggioranza richiesta
Il Progetto approvato viene trasmesso all’altra Camera

Se anche essa lo approva


senza modificazioni il testo Introduce delle modifiche, il TESTO
SE INVECE
sarà trasmesso al Pdr per la dovrà essere RITRASMESSO alla prima
PROMULGAZIONE Camera (c.d navette)

Ciò fino a quando entrambe le Camere non


abbiano approvato il medesimo testo.
Art 72 co 2 Cost: stabilisce anche dei
PROCEDIMENTI ABBREVIATI PER DEI PROGETTI DI
LEGGE DEI QUALI è DICHIARATA L’URGENZA.
NON SI TRATTA DI UN PROCEDIMENTO DISTINTO DA QUELLO
ORDINARIO MA SOLTANTO DI UNA RIDUZIONE DEI SUOI
TERMINI INTERNI.

PROCEDIMENTO DECENTRATO La commissione opera in SEDE


ART 72 co 3 Cost DELIBERANTE (o LEGISLATIVA).

La commissione non si limita ad La commissione svolge i suoi lavori in sede


esaminare e discutere il progetto, ma lo deliberante in quanto procede
APPROVA. all’approvazione senza che essa si svolga
davanti all’Assemblea

Inoltre l’art 72 comma 3 prevede anche la richiesta di rimessione dell’assemblea→ cioè fino al
momento della sua approvazione definitiva, il progetto può essere trasferito dalla procedura speciale a
quella normale. Ciò se lo richiedono:

- il governo

- 1/10 dei componenti della Camera

- 1/5 della commissione

PROCEDIMENTO MISTO
La commissione opera in SEDE REDIGENTE
È previsto indirettamente dall’art 72 co 3
Cost

La Commissione cura la redazione dei singoli articoli


mentre all’Assemblea è affidata l’approvazione del
TESTO FINALE.
4) FASE INTEGRATIVA DELL’EFFICACIA

PROMULGAZIONE

È la dichiarazione solenne, da parte del PDR, che una legge è


stata approvata dal Parlamento ed è giuridicamente perfetta

Ai sensi dell’art 73 La promulgazione delle leggi deve avvenire entro un mese dall’approvazione e
consiste in un decreto del Presidente della Repubblica

Il capo dello stato non può giudicare in merito alla legge proposta ma deve
effettuare un controllo della regolarità della procedura seguita e del rispetto della
Costituzione.

Se la LEGGE è ritenuta ILLEGITTIMA o INOPPORTUNA → il PDR Può esercitare il


VETO SOSPENSIVO → con il quale sospende la promulgazione e rinvia la legge al
Parlamento con una motivazione

Non è possibile Tuttavia, se in seguito al rinvio, le Camere


un secondo rinvio approvano nuovamente la legge senza
modifiche→ IL PDR è OBBLIGATO A
PROMUOVERLA (art 74, co 2 Cost)

PUBBLICAZIONE

La legge è pubblicata subito dopo la promulgazione.


Ai sensi dell’art 73 co
3 Cost La pubblicazione (con d.P.R n 1092/1985) non deve avvenire comunque
oltre 30 giorni dalla promulgazione.

I testi originali sono trasmessi al Ministro della Giustizia che appone:

- Il visto (attestazione regolarità formale del documento)


- Il sigillo dello Stato (autenticazione in forma solenne)

Il nostro sistema prevede la doppia pubblicazione:

- Nella Raccolta Ufficiale degli Atti Normativi in funzione della


certezza del diritto
- Nella Gazzetta Ufficiale in quanto deve essere portata
ufficialmente a conoscenza dei suoi legittimari.

La legge entra in vigore dal 15° giorno successivo a quello della


pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale (cd VACATIO LEGIS).
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

ART 87 CO 1: è IL CAPO DELLO STATO(posizione al di sopra delle parti e degli altri poteri)E
RAPPRESENTA L'UNITA' NAZIONALE(poiché è garante dell'organizzazione costituzionale)

Riveste un RUOLO AUTONOMO ED INDIPENDENTE E RAPPRESENTA UNA POSIZIONE DI


ORGANO SUPER PARTES

NON E' TITOLARE DI ALCUNO DEI POTERI DELLO STATO MA ALLO STESSO TEMPO PARTECIPA
ALL'AZIONE DI QUESTI:
nell'azione del potere esecutivo, del potere legislativo, del potere giudiziario

NON interviene MAI DIRETTAMENTE A DELINEARE L'INDIRIZZO POLITICO GENERALE: sul


quale può influire eventualmente in via mediata con un'azione sia di freno e controllo sia di stimolo e
propulsione.

ELEZIONE

REQUISITI: ART 84→ può essere eletto PDR ogni cittadino italiano che gode dei
diritti civili e politici e che abbia un’età minima di 50 anni
● l ’ufficio di PDR è
incompatibile con
qualsiasi altra carica
- eletto dal PARLAMENTO in SEDUTA COMUNE a cui partecipano anche 3
DELEGATI PER OGNI REGIONE (eletti dai consigli regionali)

- la CONVOCAZIONE del Parlamento in seduta comune e dei delegati per


l’elezione del PDR è fatta dal PRESIDENTE DELLA CAMERA:
● 30 GIORNI PRIMA della scadenza del mandato del Presidente in
carica
● se le CAMERE SONO SCIOLTE, o manca meno di tre mesi alla loro
cessazione, l’elezione ha luogo entro 15 giorni dalla riunione delle
camere nuove → nel frattempo sono prorogati i poteri del
Presidente in carica.
- l’elezione:
● ha luogo a SCRUTINIO SEGRETO
● richiesta la MAGGIORANZA DI ⅔ dell’assemblea —> se al terzo
scrutinio non si è raggiunta tale maggioranza è sufficiente (dai
successivi scrutini) la MAGGIORANZA ASSOLUTA.

MANDATO

ART 85: Il mandato dura 7 anni che decorrono dal giorno in cui presta giuramento di
FEDELTA’ alla Repubblica e di OSSERVANZA ALLA COSTITUZIONE davanti al
Parlamento in seduta comune.

CESSAZIONE
La carica può CESSARE:
● SCADENZA DEI 7 ANNI
● IMPEDIMENTO PERMANENTE (impossibilitato ad esercitare le proprie funzioni)
● MORTE o DIMISSIONI
● DECADENZA DELLA CARICA (es perdita cittadinanza o dei diritti civili e politici)
● DESTITUZIONE ( sanzione penale)
In caso di CESSAZIONE
ANTICIPATA il
PRESIDENTE DELLA
CAMERA indice l’elezione
del nuovo PDR entro 15
giorni.

Inoltre il PDR può essere


RIELETTO, in caso contrario
diviene automaticamente
SENATORE A VITA (art 59 co 1)
RESPONSABILITA’ DEL PDR
ART 90: prevede l’IRRESPONSABILITA’ del PDR nell’esercizio delle sue funzioni

In presenza di questi COMPORTAMENTI spetta al


PARLAMENTO in SEDUTA COMUNE (a maggioranza assoluta) mettere il Pdr in STATO DI
ACCUSA → in tal caso il Pdr è sottoposto al GIUDIZIO DELLA CORTE
COSTITUZIONALE( art 134 )

POTERI DEL PDR


● rispetto al potere LEGISLATIVO (parlamento)
a) art 87 co 2: INVIA MESSAGGI e) promuove le LEGGI entro 30
ALLE CAMERE giorni dall’approvazione
- messaggi a contenuto vincolante: parlamentare del testo
messaggi che accompagnano l’atto
mediante il quale il Pdr rinvia le f ) sospende la PROMULGAZIONE E
LEGGI ALLE CAMERE. RINVIA LA LEGGE ALLE
- messaggi a contenuto non vincolante: CAMERE
messaggi il cui contenuto è
liberamente scelto dal Pdr g) Autorizza la presentazione alle
camere dei disegni di legge di
b) CONVOCA in VIA iniziativa del governo
STRAORDINARIA LE CAMERE
h) indice le elezioni delle nuove
c) Nomina i 5 senatori a vita
camere e ne fissa la prima riunione.
d) Scioglie anticipatamente le Camere
oppure una sola

● rispetto al potere ESECUTIVO (governo)

a) nomina il PRESIDENTE DEL d) conferisce onorificenze


CONSIGLIO e su proposta di questo
I MINISTRI e) accredita e riceve i
rappresentanti diplomatici e
b) nomina i funzionari dello Stato ratifica i trattati internazionali

c) emana i decreti aventi valore di legge f ) ha il comando delle forze


armate e presiede il consiglio
supremo di difesa

● rispetto al potere GIUDIZIARIO (magistratura)

a) presiede il consiglio superiore della magistratura

b) può concedere la grazia e commutare le pene


c) nomina i 5 dei 15 giudici della Corte costituzionale

Gli ATTI DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

ATTI: sono espressione del potere del Pdr e quindi quelli da lui emanati.

LA CONTROFIRMA

ART 89: tutti gli atti presidenziali richiedono la CONTROFIRMA MINISTERIALE al fine
di attribuire validità agli stessi.
Esistono poi degli ATTI cd PERSONALISSIMI sottratti alla CONTROFIRMA
(dimissioni-messaggi non formali )
<<<
IL GOVERNO
La disciplina del Governo si trova nel TITOLO III della Parte II
della Costituzione

ORGANO COSTITUZIONALE TITOLARE DEL POTERE ESECUTIVO

Il ruolo del Governo è quello di definire e tradurre in concreto quell’indirizzo politico che gli elettori affidano
al Parlamento

È UN ORGANO COMPLESSO IN QUANTO è FORMATO DA UNA PLURALITA’ DI ORGANI INDIVIDUALI, CIASCUNO


CON COMPETENZE SPECIFICHE.

LA STRUTTURA del GOVERNO

Essenzialmente disciplinata dalla L n 400/1988 (disciplina


dell’attività di Governo e ordinamento della presidenza del
Consiglio dei Ministri)

ORGANI NECESSARI ORGANI NON NECESSARI

• PRESIDENTE DEL CONSIGLIO • CONSIGLIO DI GABINETTO (comitato di ausilio al


• MINISTRI Presidente)
• CONSIGLIO DEI MINISTRI • COMITATI INTERMINISTERIALI (con il compito di
preparare e coordinare l’attività del Consiglio dei
Ministri in determinati settori. Esempio CIPE)
• COMITATI DI MINISTRI (con il compito di
esaminare, in via preliminare, questioni di comune
competenza e di esprimere parere su
• VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
(funzioni di supplenza del Presidente in caso di
assenza o impedimento temporaneo)
• MINISTRI SENZA PORTAFOGLIO (svolgono funzioni
loro delegate dal Presidente del Consiglio dei
Ministri, hanno attribuzioni di collaborazione
politico, di indirizzo)
• SOTTOSEGRETARI DI STATO (organi di ausilio dei
Ministri o del Presidenti del Consiglio)
• VICEMINISTRO (figura introdotta con l n 81/2001
per essere destinatari di deleghe relative ad aree o
progetti di competenza di più direzioni generali)
• COMMISSARI STRAORDINARI
ART 95, co 1. Cost: è L’ORGANO CHE DIRIGE LA POLITICA GENERALE
DEL GOVERNO E NE è RESPONSABILE. MANTIENE L’UNITA’ DI
INDIRIZZO POLITICO ED AMMINISTRATIVO, PROMUOVENDO E
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
COORDINANDO L’ATTIVITA’ DEI MINISTRI.

• ha la direzione della politica generale del Governo E ha il compito di


mantenere l’unità di indirizzo politico
• promuove e coordina l’attività dei ministri
• propone al Presidente della Repubblica la nomina dei singoli ministri
• Richiesta alle Camere della fiducia o opposizione della questione di fiducia
• Richiesta al PDR dell’autorizzazione alla presentazione di un disegno di legge
o all’emanazione di un atto normativo di governo
• Controfirma le leggi e degli atti aventi valore di legge
• Presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa governativa
• Presiede il Consiglio dei ministri
• Presiede il consiglio di Gabinetto, i comitati di ministri ed interministeriali
• può porre il segreto di Stato ed ha l’alta direzione dei servizi di sicurezza
• promuove e coordina i rapporti del Governo con le autonomie locali e con le
istituzioni europee.

In base al d.lgs. n 303/1999 si avvale dell’UFFICIO DI PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI (struttura
amministrativa) per l’esercizio delle sue funzioni attribuitegli dalla Costituzione e dalle leggi.

In particolare se ne avvale per l’esercizio di funzioni riguardanti:

- Rapporto con Parlamento


- Istituzioni Europee
- Autonomie locali
-
Ai sensi dell’art 95: il Presidente è responsabile
POLITICA della politica generale del governo che egli
dirige. Tale responsabilità viene sanzionata
attraverso la MOZIONE DI SFIDUCIA
RESPONSABILITA’ DEL
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO e
dei MINISTRI CIVILE: per violazione di diritti soggettivi e
danni a terzi
GIURIDICA

PENALE:

1) per i reati propri ministeriali→ cioè


Tutti questi atti sono giudicati
commessi nell’esercizio delle proprie funzioni
dalla Magistratura ordinaria in
quanto non gode, al contrario Es: peculato
dei parlamentari, di alcuna
forma di immunità. 2) per tutti i REATI COMUNI che potrebbero
essere commessi da privati cittadini.

In quanto sono responsabili davanti alla


AMMINISTRATIVA Corte dei Conti per danni arrecati alla P.A
MINISTRI ORGANO DI GOVERNO PREPOSTO ALLA DIREZIONE DI UN MINISTERO (vi
sono anche ministri, ossia i ministri senza portafoglio, non titolari di
alcun dicastero, ma delegati dal presidente del Consiglio a svolgere
funzioni sue proprie delle quali resta titolare):

- SONO NOMINATI CON DECRETO DEL PDR, SU PROPOSTA DEL


PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
- HANNO LO STATUS DI FUNZIONARI ONORARI DELLO STATO.

Il D.L 1° MARZO 2021 N 22 (convertito con modificazioni dalla l. 22 Aprile 2021 n 55): ha
introdotto disposizioni di riordino delle attribuzioni dei Ministeri, fissando il numero dei
Ministeri in 15 unità con l’istituzione: del Ministero della transizione ecologica, del
Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, del ministero della cultura, del
Ministero del turismo

POLITICHE Collegialmente collaborano


all’attuazione dell’indirizzo politico
FUNZIONI:
del Governo

AMMINISTRATIVE In quanto esercitano funzioni


esecutive come responsabili di un
determinato ministero.

In quanto sono responsabili


Cd COLLEGIALE collegialmente degli atti del
Consiglio dei Ministri

Ai sensi dell’art 95 co 2 alle funzioni si


collegano 2 tipi di responsabilità
In quanto sono responsabili
Cd INDIVIDUALE individualmente degli atti dei
loro dicasteri.

CONSIGLIO DEI MINISTRI ESSO DETERMINA LA POLITICA GENERALE DEL GOVERNO,


REGOLA EVENTUALI CONFLITTI TRA MINISTRI E REGOLA
PRESIDENTE+MINISTRI QUALSIASI DELIBERAZIONE SU ATTIVITA’ POLITICHE.

• Pone la questione di FIDUCIA AL PARLAMENTO


• Sugli indirizzi di politica internazionale ed europea
ATTIVITA’:
• Sulla presentazione Dei decreti legislativi e decreti legge
• Sull’annullamento straordinario sugli atti amministrativi illegittimi
• Crea ricorsi su leggi: ad esempio regionali, che vanno contro la
legge dello Stato.
FORMAZIONE DEL GOVERNO
Disciplinato dall’art 92

O in seguito alle ELEZIONI POLITICHE

Si forma:

O in seguito a una CRISI DI


GOVERNO

PARLAMENTARE EXTRAPARLAMENTARE

Quando il Governo non GODE Più Quando il Governo SI DIMETTE (senza che vi
DELLA FIDUCIA DA PARTE DEL sia un voto di sfiducia da parte del
PARLAMENTO Parlamento.

ITER FORMATIVO: 1) FASE PREPARATORIA caratterizzata


dalle CONSULTAZIONI

Costituiscono gli incontri e i colloqui per mezzo dei quali il PDR individua il Presidente del Consiglio.

Egli si rivolge e consulta:

- Presidenti gruppi parlamentari


- Ex presidenti del consiglio
- Ex presidenti delle camere

È proprio dalla loro consultazione che emerge la possibilità di una maggioranza nell’individuare il
potenziale Presidente del Consiglio in grado di costruire un governo che riesca ad ottenere la fiducia
delle Camere.

Nel caso in cui le CONSULTAZIONI non abbiano dato indicazioni significative, il PDR può affidarsi a un
MANDATO ESPLORATIVO ovvero far svolgere ad un’altra carica un’ulteriore indagine per verificare se
esiste una maggioranza alternativa.

2) FASE COSTITUTIVA caratterizzata dall’


INCARICO

Al termine delle Consultazioni, il PDR procede al conferimento dell’incarico in forma orale


all’esponente politico individuato che di regola ACCETTA CON RISERVA (cd preincarico).

A questo punto: il Presidente del consiglio preincaricato scioglie la riserva:

- O in SENSO POSITIVO→ accettando l’incarico


- O in SENSO NEGATIVO→rinunciando all’incarico
3) FASE PERCETTIVA caratterizzata dalle
NOMINA

Il PDR nomina mediante proprio decreto:

- IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO


- E su proposta di quest’ultimo i MINISTRI

I DUE DECRETI DI NOMINA, insieme a quello di ACCETTAZIONE delle DIMISSIONI DEL


GOVERNO USCENTE, sono emanati dal PDR e devono essere controfirmati dal nuovo
Presidente del Consiglio.

FORMATO IL NUOVO GOVERNO avviene la:

4) FASE INTEGRATIVA DI EFFICACIA caratterizzata


dal GIURAMENTO (art 93 Cost)

In cui il Presidente del Consiglio e poi i Ministri, in forma separata, prestano


giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica.

Con il Giuramento il nuovo Governo entra in carica ed entra nella pienezza


delle sue funzioni.

Entro 10 giorni dal Giuramento, il Governo entrato in carica dovrà presentarsi


alle Camere per ottenere la Fiducia (art 94 Cost) esponendo, a mezzo del
Presidente del Consiglio, il programma che intende realizzare.

Art 94 co 3 Cost: la MOZIONE DI FIDUCIA è l’atto di Art 94 co 5: la MOZIONE DI SFIDUCIA è l’atto


conferimento della fiducia al Governo. interruttivo della relazione fiduciaria.
Permette al Governo la permanenza in carica per tutta la La Mozione deve essere:
durata della legislatura (salvo revoca).
- PRESENTATA DA ALMENO 1/10 dei membri
La Mozione deve essere: di una camera
- NON Può ESSERE MESSA IN DISCUSSIONE
- MOTIVATA: cioè indicare le ragioni del consenso
PRIMA DI 3 GIORNI DALLA SUA
parlamentare all’incarico politico del Governo
PRESENTAZIONE
- VOTATA PER APPELLO NOMINALE: e quindi a
- MOTIVATA E VOTATA per appello nominale
scrutino palese
- APPROVATA A MAGGIORANZA SEMPLICE: Nb: CRISI DI GOVERNO→ avviene con la dimissione
metà+1 dei presenti del Presidente del Consiglio
Qualora il Governo non dovesse ottenere la Fiducia da C’è anche il RIMPASTO che non è una chiusura
entrambe le Camere è obbligato a dimettersi dell’azione del Governo ma si sostituiscono più
Ministri e se un Ministro si dimette si chiama Ad
interim l’incarico di reggere un Ministero

Se però viene approvata una mozione di sfiducia il


governo deve dimettersi
FUNZIONI DEL GOVERNO

POLITICA • Politica economica e finanziaria: (bilancio)


• Politica estera: esercita la sua azione nell’ambito delle
Attraverso il quale esercita il relazioni internazionali e nei rapporti con l’unione
ruolo di guida della politica europea
generale dello Stato • Politica militare e di difesa
• Politica informativa e di sicurezza pubblica: la cui
disciplina è contenuta nella l. n. 801/1977 che ne affida
l’alta direzione, respons. politica generale e
coordinamento al Pres. del Consiglio dei Ministri

• Consiste nella concreta attuazione e realizzazione dei fini


individuati a livello di indirizzo politico espresse dal
AMMINISTRATIVA
Parlamento e dal Corpo elettorale
• Spetta la gestione degli uffici della pubblica
amministrazione e l’emanazione di tutti gli atti necessari al
suo funzionamento

NORMATIVA Ha il potere normativo, nei limiti stabiliti dalla Costituzione,


emanando:

• Atti aventi forza di legge: cioè decreti legge e decreti


legislativi
• Atti normativi di fonte secondaria: cioè i regolamenti, i
quali hanno un’efficacia inferiore e subordinata alla legge.
ATTI AVENTI FORZA DI LEGGE: DECRETI LEGISLATIVI E DECRETI
LEGGE

DECRETO LEGISLATIVO Ai sensi dell’articolo 76 Cost: il Governo può emanare atti con forza di legge sulla
base di una LEGGE DELEGA precedentemente APPROVATA DAL PARLAMENTO.

LA LEGGE DELEGA: può essere adottata soltanto con una RISERVA DI LEGGE
FORMALE, quindi solo con la procedura ordinaria.

I limiti della delega sono:

- OGGETTO DEFINITO→ovvero la precisa materia da disciplinare


- TEMPO LIMITATO→ il Parlamento deve dare un termine per adottare la sua
delega.
- PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI → il Parlamento deve fissare dei criteri che
orientino il Governo nell’esercizio della delega

Di regola le Camere ricorrono alla delega nei casi in cui la materia da disciplinare
legislativamente sia molto complessa per cui è richiesto un alto grado di competenza
tecnica (e il Governo appare come l’organo più qualificato anche perché può
avvalersi di organi consultivi tecnici)

Atto con forza di legge adottato dal Governo ed emanato al PDR sulla base
della legge delega. Nell’ipotesi in cui il decreto legislativo sia stato adottato in Il decreto legislativo
violazione della legge delega, esso sarebbe costituzionalmente illegittimo, in viene applicato
quando violerebbe(indirettamente) l’art 76 Cost→ cd vizio di eccesso di soprattutto nel caso dei
delega. Infatti, la legge delega è ritenuta norma interposta tra la previsione testi unici e dei codici.
costituzionale dell’art 76 e il singolo decreto legislativo adottato.

DECRETO LEGGE L’art 77 attribuisce al Governo la possibilità di adottare provvedimenti


provvisori aventi forza di legge in casi straordinari di necessità e di urgenza.

Si tratta di situazioni singolari e non prevedibili che rendono necessario


intervenire tempestivamente (es calamità naturale)

Il governo adotta i decreti legge sotto la sua responsabilità quindi esso


risponde innanzi alle Camere dell’eventuale insussistenza dei presupposti.

Il decreto legge predisposto dal Governo viene emanato


dal PDR ai sensi dell’art 87 co 5.

PROCEDIMENTO
Viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ed entra
immediatamente in vigore
Il giorno stesso della sua pubblicazione in GU, il governo
deve presentare alle Camere un disegno attraverso il
quale si chiede la conversione in legge del decreto legge

Le Camere sono appositamente convocate e si


riuniscono entro 5 giorni

I decreti legge hanno un’efficacia limitata a 60 giorni


dalla loro pubblicazione nella GU della Repubblica;
pertanto le Camere entro 60 giorni potranno:

Prenderlo in esame ma non esaurire il Prenderlo in esame e NON Prenderlo in esame ed


procedimento di formazione della legge approvarlo approvarlo, convertendo in
legge formale il decreto
legge

Il decreto legge NON convertito in legge Anche in tal caso il decreto legge Il decreto legge convertito
perde efficacia sin dall’inizio (cioè non convertito in legge decade viene sostituito dalla legge
retroattivamente, dal momento della sua retroattivamente di conversione.
entrata in vigore) e va considerato come
IN CASO DI CONVERSIONE IN
mai esistito quale fonte a livello legislativo.
LEGGE VENGONO CONSOLIDATI
GLI EFFETTI NORMATIVI FINO A
QUEL MOMENTO PRODOTTI

Nell’ipotesi in cui il decreto non sia convertito le Camere


possono ricorrere ad una LEGGE SANATORIA per poter
ripristinare la situazione in seguito appunto alla decadenza
di un decreto legge. Essa è libera e non obbligatoria.

A seguito della mancata conversione può verificarsi il


fenomeno della cd REITERAZIONE DEL DECRETO LEGGE.

La reiterazione è un fenomeno di rinnovazione delle disposizioni di un decreto


legge non convertito, attraverso la presentazione di un nuovo decreto legge con
identico testo.

La prassi della reiterazione consentiva impropriamente di procrastinare la


provvisorietà dei 60 giorni di vigenza.

Si è fatto un utilizzo spropositato per evitare così i lunghi tempi dei


procedimenti legislativi

Così la Corte Costituzionale, con la sentenza n 360/1996, ha dichiarato


illegittima la reiterazione per violazione del principio di provvisorietà sotteso
all’art 77 Cost e quindi ha messo fine alla prassi dei decreti legge reiterati.

Inoltre la Corte Costituzionale, nella sentenza, ha indicato 2 condizioni che


rendono legittima la reiterazione:

- Diversità sostanziale dei contenuti normativi


- Presupposti giustificativi nuovi di natura straordinaria
REGOLAMENTI

Rappresentano l’attività normativa secondaria del Governo, diretta a produrre norme subordinate a quelle
primarie.

I regolamenti sono adottati dal Governo ed emanati al PDR ai sensi dell’art 87 co 5 Cost.

I regolamenti sono fonti secondarie e come tali non possono derogare né alla Costituzione (come d'altra
parte avviene per le fonti primarie) né tanto meno alle leggi ordinarie. Inoltre non possono regolare
materie coperte da riserva di legge sia essa assoluta o relativa. Infine le sanzioni penali non possono essere
previste con un regolamento.

La principale norma attributiva del potere regolamentare è costituita dall’art 17 della legge n 400/1988
che indica i diversi tipi di regolamento:

REGOLAMENTI DEL GOVERNO:

• Adottati dall’organo collegiale nel suo complesso


• Adottati con decreto del PDR previa deliberazione del
Pres Cons dei Ministri
• Sottoposti al visto e alla registrazione della Corte dei
conti
• Pubblicati in GU

A seconda del soggetto che REGOLAMENTI MINISTERIALI:


li emana si distinguono in: • emanati da singoli ministri nell'ambito delle
competenze del Dicastero o Ministero che presiedono
• emanati in base a una legge che autorizzi l’esercizio
del potere regolamentare
• non sono emanati dal PDR ma sono adottati con
decreti ministeriali

REGOLAMENTI INTERMINISTERIALI:

• quando le materie interessate dall’emanazione di un


regolamento riguardano settori di competenza di più
ministeri.

REGOLAMENTI DI ESECUZIONE:

• adottati per regolare le modalità di esecuzione


di una legge senza introdurre novità giuridiche
sostanziali e senza creare nuovi diritti, obblighi o
doveri a carico dei cittadini

REGOLAMENTI DI ATTUAZIONE ED INTEGAZIONE:


A seconda del contenuto e
dell'oggetto i regolamenti si • adottati per integrare o attuare i principî
distinguono in: contenuti all'interno di una legge o di un decreto
legislativo, colmando eventuali incompletezze
REGOLAMENTI INDIPENDENTI:

• Intervengono in materie in cui manchi la


disciplina da parte di leggi o atti aventi forza di
legge, sempre che non si tratti di materie
riservate alla legge.

REGOLAMENTI DI ORGANIZZAZIONE:

• Adottati per il funzionamento e organizzazione


delle amministrazioni pubbliche secondo le
disposizioni dettate dalla legge

REGOLAMENTI DELEGATI:

• finalizzati a permettere un processo di


delegificazione; ovvero l’istituto mediante il
quale il Governo può regolare una certa materia
già coperta da legge attraverso regolamenti,
modificando o semplicemente abrogando la
disciplina legislativa che si occupava di quella
materia.

RAPPORTI DEL GOVERNO CON GLI ALTRI ORGANI

GOVERNO → PARLAMENTO Caratterizzato dal rapporto di fiducia

GOVERNO → PDR Il governo è nominato dal Pdr e con esso trattiene continue e importanti relazioni giuridico-
formali e politico-istituzionali

GOVERNO→ POTERE non ha potere sulla carriera dei magistrati, salva la facoltà, prevista in Costituzione, del
GIUDIZIARIO Ministro di Grazia e Giustizia di proporre un procedimento disciplinare nei confronti di un
singolo magistrato innanzi al CSM

il presidente solleva innanzi alla Corte eventuali conflitti di attribuzione, solleva la questione
GOVERNO → CORTE
di legittimità, diretta nei confronti di una legge regionale e resiste avverso le questioni
COSTITUZIONALE
sollevate dalle regioni

GOVERNO → UNIONE Concorre alla partecipazione di tutto il processo decisionale europeo


EUROPEA

GOVERNO → REGIONI- la loro voce è affidata alla recente introduzione di istituti quali la conferenza
PROV AUTONOME E ENTI permanente Stato-regioni e province e la conferenza Stato-città e autonomie locali.
LOCALI
LA MAGISTRATURA

È L’ORGANO AL QUALE è AFFIDATA LA FUNZIONE GIURISDIZIONALE cioè la FUNZIONE


DI AMMINISTRARE LA GIUSTIZIA.

AI SENSI DELL’ARTICOLO 104 DELLA COST: è UN ORGANO AUTONOMO E


INDIPENDENTE DA OGNI ALTRO POTERE.

• INDIPENDENZA ESTERNA: da qualsiasi condizionamento esterno (da parte di


altri poteri dello Stato)
• INDIPENDENZA INTERNA: assenza di interferenze interne fra gli stessi
magistrati

Il meccanismo principale di garanzia di tale forma di indipendenza è il Consiglio superiore della magistratura (art. 104
a 107 Cost).

Il CSM: è l’ORGANO DI AUTOGOVERNO DELLA MAGISTRATURA ED è COMPOSTO:

• 3 MEMBRI DI DIRITTO:
- PDR che presiede il CSM
- IL primo presidente della corte di cassazione
- Il procuratore generale presso la corte di cassazione
• 24 MEMBRI ELETTIVI (indicati non dalla Costituzione ma dalla legge n 44/2002) tra cui:
- 2/3 dai magistrati ordinari
- 1/3 dal Parlamento in seduta comune fra professori ordinari in materi giuridiche ed avvocati dopo 15
anni di esercizio
- Il vicepresidente del CSM I membri elettivi del CSM durano in carica 4 anni e non sono
immediatamente rieleggibili

ATTRIBUZIONI - Spetta in via esclusiva di deliberare tutti i provvedimenti relativi allo


CSM status giuridico dei magistrati
- Provvede su assunzioni, assegnazioni, trasferimenti, promozioni e
provvedimenti disciplinari nei riguardi dei magistrati
- Nomina e revoca dei giudici di pace
- Nomina commissioni per le assunzioni in magistratura
IL SISTEMA GIURISDIZIONALE

La funzione giurisdizionale è esercitata da MAGISTRATI ORDINARI istituiti e regolati dalle norme


sull’ordinamento giudiziario; nello stesso tempo però introduce alcune deroghe, prevedendo che la
funzione giurisdizionale possa essere esercitata, in ipotesi tassative, da MAGISTRATI SPECIALI.

GIURISDIZIONE ORDINARIA Si ripartisce in 2 SETTORI:


Esercitata da magistrati ordinari

GIURISDIZIONE
GIURISDIZIONE
CIVILE
PENALE

Persegue l’interesse della collettività alla tutela di È diretta alla tutela giuridica dei diritti inerenti a rapporti
determinati valori o istituti e provvede tra privati o tra questi e la pubblica amministrazione.
all’irrogazione delle sanzioni penali in caso di Il giudizio civile può essere promosso da qualunque
violazione.
soggetto pubblico o privato definito attore→ nei
L’azione penale è promossa dal PUBBLICO confronti di un altro soggetto definito convenuto
MINISTERO nei confronti di un determinato
soggetto.

Il pubblico ministero è un magistrato ordinario che


esercita funzioni requirenti (svolgono e dirigono le
indagini) e si distingue dagli altri magistrati ordinari
che esercitano funzioni giudicanti

Tra l’altro l’art 112 Cost pone a carico del Pubblico


Ministero l’obbligo di attivare l’azione penale
dinanzi a tutte le notizie di reato, senza che egli
possa esercitare alcuna discrezionalità.

GIURISDIZIONE SPECIALE

Tutela gli interessi legittimi e dei diritti soggettivi dei cittadini che siano stati lesi da
un atto della pubblica amministrazione.

La giurisdizione amministrativa è attribuita:


AMMINISTRATIVA
- Tribunali amministrativi regionali quali giudici di primo grado
- Consiglio di Stato quale giudice di secondo grado

L’organo di governo autonomo dei giudici amministrativi è il CONSIGLIO DI


PRESIDENZA DELLA GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA
Ha competenza in materia di contabilità pubblica, pensionistica e di
responsabilità degli impiegati e funzionari dello Stato o di altri enti
CONTABILE
pubblici.

Il suo organo è la Corte dei conti, il quale ha anche competenza in


materia di controllo preventivo di legittimità su alcuni atti del Governo e
di altri organi pubblici e di controllo successivo sulla gestione del bilancio
e del patrimonio delle amministrazioni pubbliche

I giudici militari costituiscono un organo distinto dalla magistratura


MILITARE ordinaria e amministrato da un organo di governo autonomo→ IL CSM
MILITARE.

Competenze:

In tempo di guerra ha la giurisdizione attribuita dalla legge

In tempo di pace ha la competenza di giudicare dei reati militari


commessi dagli appartenenti alle forze armate.

AFFINCHE’ I GIUDICI POSSANO EFFETTIVAMENTE GIUDICARE SECONDO GIUSTIZIA E IMPARZIALITA’, OCCORRE CHE
SIANO DATE AD ESSI DELLE GARANZIE IDONEE A SOTTRARLI AGLI INTERVENTI DEGLI ALTRI ORGANI.

LA LEGGE MIRA A CONFERIRE QUESTE GARANZIE DISPONENDO CHE I MAGISTRATI SONO INAMOVIBILI→ non
possono essere dispensati, sospesi dal servizio, trasferiti se non in seguito a decisione del CSM

RESPONSABILITA’ DEI GIUDICI

è disciplinata dalla Legge 117/1998 che prevede l’applicazione delle sanzioni


CIVILE
civilistiche nell’ipotesi di un “danno ingiusto conseguente ad un comportamento,
ad un atto o provvedimento posto in essere con dolo o colpa grave da un
magistrato nell’esercizio delle sue funzioni, con conseguente risarcimento del danno
a carico dello Stato”, ma questa ricorre solo in caso di rilevante gravità

PENALE sono penalmente responsabili di ogni reato commesso nell’esercizio delle proprie
funzioni

derivante dal rapporto di pubblico impiego con lo Stato e relativo alla propria
condotta professionale, sollevata quando un magistrato “manchi ai suoi doveri, o
DISCIPLINARE
tenga in ufficio o fuori una condotta tale da renderlo immeritevole della fiducia e
della considerazione di cui deve godere, o che comprometta il prestigio dell’ordine
giudiziario”.
Nb: la giurisdizione si attua mediante IL GIUSTO PROCESSO regolato dalla legge.

Principi importanti:

• IMPARZIALITA’ DEL GIUDICE → privo di pregiudizi nella sua azione


• DI RAGIONEVOLE DURATA DEL PROCESSO
• CONTRADDITORIO→ prevede che le singole parti si presentino davanti il giudice in posizione di
eguaglianza
• OBBLIGO DI MOTIVAZIONE→ tutti i provvedimenti giudiziari devono essere motivati

LA CORTE COSTITUZIONALE
Art 134 e ss Cost

ORGANO DI CONTROLLO DELLA COSTITUZIONALITA’ DELLE LEGGI ATTRAVERSO IL MODELLO DEL


SINDACATO ACCENTRATO E SUCCESSIVO

• ACCENTRATO: nei quali il sindacato di costituzionalità è affidato ad un opposito organo


• SUCCESSIVO: il controllo interviene dopo l’entrata in vigore della legge.

15 GIUDICI 5 GIUDICI sono nominati:


COMPOSIZIONE:
- PDR
ai sensi dell’art 135
5 GIUDICI:

- PARLAMENTO IN SEDUTA COMUNE

5 GIUDICI:

- SUPREME MAGISTRATURE ORDINARIA E


AMMINISTRATIVE

Nei giudizi sulle accuse contro il PDR, la


composizione ordinaria della corte viene
INTEGRATA con l’aggiunta di altri 16 GIUDICI
AGGREGATI, i quali vengono sorteggiati da un
elenco di 45 cittadini

La durata in carica dei giudici costituzionali è di 9 anni e decorsi


questi 9 anni vi è il DIVIETO DI PROROGATIO (senza che sia possibile
DURATA una nuova nomina)

La Corte elegge tra i suoi componenti il PRESIDENTE il quale rimane


in carica 3 anni ed è rieleggibile.
FUNZIONI: - Giudica sulle controversie relative alla legittimità
costituzionale delle leggi e degli atti aventi forza di legge dello
Stato e delle Regioni

INDICATE DALL’ART 134


- Giudica sui conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato e su
quelli tra lo Stato e le regioni e tra le Regioni

- Giudica sulle accuse promosse contro il PDR

Discende dalla legge cost n1 /1953 - Giudica sulle richieste di referendum abrogativo

Tale funzione è esercitabile solo in presenza di un contrasto con l’art 75 Cost


che non ammette la proponibilità del referendum per le leggi tributarie-di
bilancio-di amnistia e indulto-di autorizzazione alla ratifica dei trattati
internazionali

Il controllo della Corte è orientato alla VALUTAZIONE DI CONFORMITA’ DELLA LEGGE O ATTO AVENTE FORZA
DI LEGGE (cd Oggetto del giudizio di Costituzionalità) alla COSTITUZIONE e ALLE LEGGI COSTITUZIONALI (cd
PARAMENTRO DEL GIUDIZIO DI COSTITUZIONALITA’).

• Leggi costituzionali e di revisione costituzionale:


OGGETTO DEL GIUDIZIO di
sindacabili in quanto subordinate alla Cost. tenute
LEGITTIMITA’
a rispettare il particolare procedimento di
COSTITUZIONALE, possono
formazione, e non essere in contrasto con i
essere:
“principi supremi dell’ordinamento costituzionale”

• Leggi ordinarie: impugnabili per ragioni di forma e


di procedimento e per ragioni di contenuto

• Atti dello Stato aventi forza di legge: decreto


legislativo- decreto legge- decreto PDR che
proclama l’abrogazione di una legge a seguito di
referendum abrogativo)

PARAMETRO RISTRETTO: il sindacato è effettuato solo rispetto a parti


della Costituzione. Ad esempio, è il caso delle leggi di revisione
costituzionale che, pur essendo abilitate a modificare la Costituzione,
Trattasi di un giudizio di legittimità devono comunque rispettare il procedimento fissato dall’art 138 ed i
costituzionale il PARAMETRO è LA limiti generali della revisione
COSTITUZIONE

PARAMETRO AMPLIATO: la violazione di una norma costituzionale


può avvenire anche in modo indiretto come nel caso delle cd norme
interposte (laddove ad ampliare il parametro di costituzionalità
concorrono norme indirettamente richiamate da norme
costituzionali.
VIZI FORMALI: attinente al procedimento di formazione
I VIZI DI della legge→ ricorre quando non rispettano le norme
COSTITUZIONALITA’ che costituzionali che disciplinano il procedimento
possono affliggere le leggi o legislativo.
gli atti avente forza di legge
sono: VIZI MATERIALI o SOSTANZIALI: relativo al contenuto
della legge o dell’atto→ si verifica nel caso di violazione
diretta di una regola o di un principio costituzionale

VIZI DI COMPETENZA: riferito al mancato rispetto della


distribuzione delle competenze legislative fra i diversi
organi costituzionali.

La presenza di tali vizi può essere:

ORIGINARIA SOPRAVVENUTA

L’ Illegittimità della legge o L’ Illegittimità della legge o dell’atto


dell’atto avente forza di legge avente forza di legge che sorge in un
deriva da una causa che esiste momento successivo alla sua entrata
già al momento dell’entrata in in vigore a causa della
vigore di questa sopravvenienza o modifica di un
parametro di costituzionalità.

Ad esempio: entrata in vigore di una legge


costituzionale o di revisione costituzionale che
rendono illegittime le precedenti leggi ad esse
non conformi

In via incidentale

MODALITA’ DI ATTIVAZIONE Il giudizio della corte può essere


DEL PROCEDIMENTO richiesto:
In via principale
Il GIUDIZIO DI La questione di legittimità nasce nel corso di un giudizio pendente
LEGITTIMITA’COST. IN VIA dinanzi a un giudice comune.
INCIDENTALE o D’ECCEZIONE
Il giudice del processo (cd GIUDEICE A QUO), nella fattispecie giuridica a
ACCESSO INDIRETTO lui sottoposta, ravvisa la necessità di applicare una determinata norma ai
fini della sua decisione (cd RILEVANZA DELLA QUESTIONE);

con riferimento a tale norma il giudice o le parti sollevano un fondato


Oggetto del giudizio di costituzionalità
dubbio circa la sua legittimità costituzionale (cd NON MANIFESTA
in via incidentale ogni altro tipo di atto
INFONDATEZZA DELLA QUESTIONE);
quindi non legislativo
il giudice sospende il processo e rimette la questione alla Corte.
Es: atto amministrativo

Si tratta di un giudizio di costituzionalità riguardante specificatamente il


Il GIUDIZIO DI
rapporto TRA STATO E REGIONI in ordine alla violazione dei criteri
LEGITTIMITA’COST. IN VIA
costituzionali di competenza legislativa che intercorrono tra i due
PRINCIPALE O D’AZIONE
soggetti.

ACCESSO DIRETTO In particolare, il giudizio è applicabile:

- Dalle Regioni rispetto a leggi statali (o di altre Regioni) ritenute


lesive delle proprie competenze;
Oggetto del giudizio di - Dallo Stato rispetto a leggi regionali ritenute eccedenti le loro
costituzionalità in via principale attribuzioni.
sono soltanto gli atti legislativi

ART 18 LEGGE N 87/ 1953 INDICA DUE MODALITA’ CON LE QUALI LA CORTE GIUNGE ALLE PROPRIE DECISIONI

SENTENZE ORDINANZE

Quando giudica in via definitiva In tutti gli altri casi

Le decisioni hanno una struttura tipica:

- motivazioni di fatto: esposizione dei fatti di causa

- motivazioni in diritto: ragioni che giustificano la decisione,

- dispositivo: soluzione della controversia.

Esse circa il contenuto possono distinguersi in decisioni:

- processuali: lasciando impregiudicata la questione di costituzionalità,

- di merito: la Corte entra nel merito della questione risolvendola


SENTENZE
Quando la Corte accoglie la questione, dichiara la illegittimità
costituzionale delle norme oggetto del controllo.

La norma cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla


di ACCOGLIMENTO pubblicazione della decisione→ si intende che dal giorno successivo
alla pubblicazione della sentenza, la legge non può più trovare
applicazione.

In tal senso, la decisione di illegittimità costituzionale si configura


come una sentenza di annullamento retroattivo e con efficacia erga
omnes che elimina una volta per tutte la norma dichiarata
incostituzionale dall’ordinamento, nel passato e nel futuro

Sono le sentenze con cui la Corte dichiara infondata la questione di


legittimità nei termini e sotto i profili in cui è stata sollevata

In questo caso le decisioni di rigetto sono dotate di efficacia inter


partes: hanno effetti soltanto nei confronti del giudice a quo (cioè
Di RIGETTO preclude al giudice che ha sollevato la questione dichiarata infondata
di riproporre la stessa questione nell’ambito del medesimo giudizio),
ma non esclude che la stessa identica questione non possa essere
sollevata in altri giudizi o da altri giudici.

La corte non si pronuncia sulla illegittimità della norma ma sulla


fondatezza della questione

Sono sentenze in cui la Corte ritiene di dover reinterpretare il testo


legislativo senza essere vincolata dall’interpretazione data dal giudice
a quo o dal ricorrente.
INTERPRETATIVE
A conclusione del giudizio non si avrà propriamente né una sentenza
di accoglimento né una sentenza di rigetto, bensì una sentenza
interpretativa di rigetto o di accoglimento.

SENTENZE INTERPRETATIVE DI RIGETTO SENTENZE INTERPRETATIVE DI ACCOGLIMENTO

La Corte dichiara che non sussistono vizi di La Corte dichiara l’illegittimità costituzionale
legittimità costituzionale facendo in tal modo di una disposizione se e in quanto si ricavi da
salvo il testo legislativo. essa una determinata norma.

La Corte fornisce una interpretazione della È dichiarato illegittimo un certo significato del
disposizione impugnata idonea a salvarla testo, che viene espunto, in quanto norma in
dall’incostituzionalità. Tale interpretazione viene contrasto con la Costituzione.
precisata in motivazione
Sono sentenze attraverso cui la Corte interviene a cambiare la
disposizione censurata eliminando, sostituendo o aggiungendo
Cd MANIPOLATIVE parti del testo

Comprende:

Che eliminano dal testo normativo impugnato un inciso,


SENT. DI ACCOGLIMENTO
una frase, una congiunzione;
PARZIALE O RIDUTTIVE

Con le quali la Corte dichiara la illegittimità di un testo


SENT. ADDITIVE nella parte in cui non contiene una previsione normativa

In cui si dichiara l’illegittimità costituzionale di un


SENT. SOSTITUTIVE frammento del testo della disposizione, nella parte in
cui dice qualcosa anziché qualcos’altro

Attraverso cui la Corte, rilevata la mancanza di


disposizioni che dovrebbero esserci perché ritenute
SENT. INDIRIZZO o SENTENZE- essenziali al fine di assicurare il rispetto della
MONITO Costituzione, si indirizza al legislatore e detta i criteri ai
quali dovrà uniformarsi per adeguare la disciplina
della materia ai precetti costituzionali

ORDINANZE

Sono pronunce che non decidono nel merito della questione di


costituzionalità ma:

A CARATTERE INTERLOCUTORIO - Restituiscono gli atti al giudice a quo al fine di compiere


ulteriori attività e quindi, eventualmente, risollevare la
questione
- Dispongono incombenti probatori per acquisire una migliore
conoscenza dei fatti che hanno portato al giudizio

Si tratta di pronunce che rilevano la sussistenza di una causa


Di INAMMISSIBILITA’ d’ordine processuale che impedisce la decisione della questione nel
merito.

Sono decisioni di merito che risolvono in via definitiva il giudizio, ma


Di MANIFESTA INFONDATEZZA senza il bisogno di verifiche approfondite
CONFLITTI DI ATTRIBUZIONE

I conflitti di attribuzione sono delle controversie per rivendicare e tutelare le competenze istituzionali, lese
da atti o da comportamenti di altri organi.

A norma dell’art 134 co 3 Cost la Corte Costituzionale giudica sui:

• Conflitti fra i poteri dello Stato → cd CONFLITTI INTERORGANICI


• E sui Conflitti fra Stato e Regioni→ cd CONFLITTI INTERSOGGETTIVI O TRA ENTI.

Per vindicatio potestatis → cioè per rivendicare il proprio


potere.
CAUSE DEI
CONFLITTI
Per menomazione per contestare l’illegittimo esercizio
del potere altrui→l’organo denuncia che il
comportamento attivo od omissivo di un altro organo
abbia menomato la sua competenza o ne abbia impedito
l’esercizio.

CONFLITTI TRA POTERI DELLO


STATO

Il procedimento contenzioso insorge tra organi competenti a dichiarare definitivamente la volontà del
potere cui appartengono e per la delimitazione della sfera di attribuzioni determinata per i vari poteri da
norme costituzionali e si conclude con la pronuncia della Corte, che dichiara a quale potere spettano le
attribuzioni in contestazione e, ove sia stato emanato un atto viziato da incompetenza, lo annulla.

Può essere impugnato ogni tipo di atto o fatto e non esistono termini entro cui impugnare l’atto o il
comportamento censurato.

Il procedimento è suddiviso in 2 fasi distinte:

- Una volta depositato il ricorso in cancelleria, la Corte delibera in camera di consiglio, con ordinanza,
sulla sua AMMISSIBILITA’→ valutando i requisiti soggettivi e oggettivi.
Se ritiene sussistente il conflitto la Corte ammette il ricorso e dispone le notifiche agli interessati.
- Nella seconda fase, la Corte RISOLVE IL CONFLITTO dichiarando il potere al quale spettano le
attribuzioni in contestazione e ove sia stato emanato un atto viziato di competenza, lo annulla.
CONFLITTO TRA STATO E
REGIONI

Il conflitto può sorgere:

• Quando una Regione invade con un suo atto la sfera di competenza assegnata dalla Costituzione
allo Stato o ad altra Regione.
• Quando lo Stato invade con un suo atto la sfera di competenza costituzionale di una Regione.

Il ricorso è proposto entro 60 giorni dall’avvenuta conoscenza dell’atto presunto lesivo dal:

• Presidente del Consiglio o da un Ministro da lui delegato→ (PER LO STATO)


• Presidente della Giunta → (PER LA REGIONE)

indicando l’ambito di competenza invasa e le disposizioni costituzionali e delle leggi costituzionali che si
assumono violate.

Nella sentenza con la quale risolve il conflitto, la Corte dichiara a quale dei due enti in conflitto spetti la
competenza e, se è stato emanato un atto viziato da incompetenza, lo annulla.

A tale decisione può precedere, in pendenza del giudizio, una sospensione dell’atto che possa comportare
un pregiudizio grave o irreparabile.
ORGANI AUSILIARI

Gli organi ausiliari non svolgono una funzione di amministrazione attiva, bensì una funzione di iniziativa, di
controllo o consultiva. E sono:

PREVISTI ESPRESSAMENTE DALLA COSTITUZIONE

CNEL Il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro ha teoricamente la


funzione di istituire, accanto alla rappresentanza politica, una sorta di
Art 99 cost. rappresentanza di interessi specialmente nel campo economico, che
possa essere di ausilio al Parlamento e al Governo.

64 consiglieri e di
un presidente
Quanto alle ATTRIBUZIONI, il CNEL:

• È organo di consulenza delle Camere e del Governo per le materie e secondo


Il mandato del le funzioni che gli sono attribuite dalla legge
Presidente e di tutti
• Ha l’iniziativa legislativa e contribuisce all’elaborazione della legislazione
i componenti del
economica e sociale
CNEL è di 5 anni ed
è rinnovabile • Ha diverse funzioni consultive in materia di politica economica e sociale,
mercato del lavoro ecc…

CONSIGLIO DI STATO organo di consulenza giuridico amministrativa e di tutela di


giustizia nell'amministrazione.
Art 100 e 103 Cost

svolge funzioni:

• consultive (ART 100 COST)→ che si sostanziano nella formulazione di pareri di legittimità sugli
schemi di atti normativi e amministrativi predisposti dal Governo. Questi pareri possono essere
obbligatori, quando l'assunzione del potere è richiesto dalla legge come presupposto per l'adozione
dell'atto, oppure possono essere facoltativi su richiesta dell'amministrazione interessata.

• giurisdizionali di secondo grado e in particolare materie indicate dalla legge, anche dei diritti
soggettivi" (art 103 Cost). In pratica il Consiglio di Stato svolge funzioni di giudice di appello nei
confronti delle sentenze dei tribunali amministrativi regionali.
La Corte dei Conti svolge sia funzioni giurisdizionali in
CORTE DEI CONTI materia di giurisdizione contabile, sia funzioni di controllo
Art 100 e 103 Cost sulle amministrazioni pubbliche. Mentre il Consiglio di Stato
esprime pareri che normalmente non sono vincolanti, la
Corte dei Conti esercita le sue funzioni attraverso strumenti
di controllo

Queste funzioni si estrinsecano nel controllo preventivo di legittimità sugli atti del Governo, ed assume la
forma del visto e registrazione. Gli atti del Governo devono infatti essere "visitati" prima della loro entrata in
vigore dalla Corte dei Conti, che ne deve verificare la legittimità. Nel caso che il controllo abbia esito negativo,
la Corte dei Conti può rifiutarsi di visitare l'atto, e in questo caso il Governo può richiedere la cosiddetta
registrazione con riserva, cioè l'entrata comunque in vigore dell'atto.

Il controllo successivo più rilevante svolto dalla Corte dei Conti è quello sul bilancio dello Stato. Esso si
concretizza nel raffronto tra il rendiconto consuntivo, predisposto dal Governo, e le previsioni di bilancio, e si
conclude con il cosiddetto giudizio di parificazione del rendiconto generale dello Stato. È stato conferito alla
Corte dei Conti anche un potere di controllo successivo nei confronti delle amministrazioni non solo statali, ma
anche regionali e degli enti locali.

CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA è un organo di rilevanza costituzionale preposto all’esame


dei problemi generali politici e tecnici attinenti alla
Art 87 co 9 Cost sicurezza e alla difesa nazionale.

È presieduto dal Presidente della Repubblica ai sensi dell’art.


87, co. 9, Cost. Quanto alla composizione→ i componenti di
diritto sono, oltre al Capo dello Stato:

- il Presidente del Consiglio dei ministri;

- i Ministri per gli affari esteri, dell’interno, dell’economia e


delle finanze, della difesa e dello sviluppo economico;

- il Capo di Stato maggiore della difesa.

LE AUTORITA’ INDIPENDENTI

Le autorità indipendenti sono state definite come: enti o organi pubblici dotati di sostanziale indipendenza
dal Governo, caratterizzati da autonomia organizzativa, finanziaria e contabile e dalla mancanza di
controlli e di soggezione al potere di direttiva dell’Esecutivo.

Sono forniti di autonomia:

- nella nomina,

- nei requisiti soggettivi

- e nella durata delle cariche dei vertici.


Hanno funzione tutoria di interessi costituzionali in campi socialmente rilevanti.

CLASSIFICAZIONE

Sono le Autorità indipendenti preposte, in via esclusiva, ad


uno specifico settore economico
Esempio:
Banca d’Italia: deve assicurare la correttezza delle
AUTORITA’ DI SETTORE operazioni bancarie
CONSOB: deve assicurare la correttezza delle operazioni nel
mercato mobiliare
Autorità per l’energia elettrica e il gas (AEEG): devono
assicurare il rispetto delle regole rispettivamente nel
mercato della fornitura di gas e energia elettrica

Sono le Autorità Indipendenti dotate di competenze non


limitate a singoli comparti ma riconosciute a tutela di
interessi pubblici di portata generale.
Esempio:
AUTORITA’ TRASVERSALI Garante della Privacy: deve assicurare la correttezza del
trattamento dei dati personali, che nell’attuale società
dell’informazione e dell’informatica ha acquisito il carattere
di diritto individuale
Antitrust: deve assicurare il rispetto delle regole della
concorrenza nel libero mercato dei beni e servizi, salvo che
tale concorrenza per alcuni settori specifici non sia già
assegnata ad altra autorità

FUNZIONI

Rilascio di autorizzazioni, adozione di


POTERI AMMINISTRATIVI IN SENSO PROPRIO provvedimenti di tipo ordinatorio

F. ARBITRALI E CONTENZIOSE Di controversie sui servizi pubblici

F. NORMATIVE Di regolazione nei settori da alto tecnicismo

F. AUSILIARIE Di adozione di pareri, segnalazioni, relazioni.


LE REGIONI

LE REGIONI E GLI ENTI LOCALI NELLA STORIA ISTITUZIONALE ITALIANA

L’articolo 114 della costituzione sancisce che: La regione, così come i comuni, province e
città metropolitane, sono definiti “enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni”

L’Italia è composta da 20 regioni:

15 a STATUTO ORDINARIO→ in cui gli statuti sono leggi delle regioni approvate dai consigli
regionali a maggioranza assoluta (approvate dal Parlamento con legge ordinaria) e
adottate in armonia con la Costituzione.

5 a STATUTO SPECIALE→ queste ultime per ragioni sociali e storiche godono di maggiore
autonomia e i loro statuti sono statuti speciali approvati con legge costituzionale dal Parlamento
(Sicilia, Sardegna, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta)

Non è inteso soltanto dal punto di vista geografico


all’interno del quale le Regioni esercitano i loro poteri,
TERRITORIO bensì come centro di riferimento degli interessi legati
ad una determinata comunità la cui attuazione è
attribuita agli organi regionali.
ELEMENTI
COSTITUTIVI DELLE
REGIONI Comunità locale residente nel territorio della Regione,
POPOLO
destinataria degli interessi che gli organi regionali
devono attuare

Le Regioni hanno personalità giuridica e mediante i


APPARATO propri organi esercitano le funzioni amministrative e
AUTORITARIO legislative

IL CONSIGLIO REGIONALE

SISTEMA DI GOVERNO DELLE REGIONI


LA GIUNTA REGIONALE
È la costituzione che individua gli organi
necessari di ogni regione definendone le
attribuzioni (art 121 Cost)
PRESIDENTE DELLA REGIONE
IL CONSIGLIO REGIONALE È l’organo deliberativo-rappresentativo della Regione ed è
eletto a suffragio universale dal corpo elettorale regionale

Dura in carica 5 anni.

Esercita le funzioni legislative riconducibili alla Regione,


Status di consigliere regionale
nonché le altre funzioni a questa conferite dalla Costituzione e
Disciplinato sia dalla Cost sia nei singoli Statuti. dalle leggi statali.

Può presentare proposte di legge alle Camere in materie di


interesse regionale.
Non possono essere chiamati a
rispondere delle opinioni espresse e dei Esercita anche i poteri di controllo politico sull’operato della
voti dati nell’esercizio delle loro funzioni. Giunta e del Presidente della Regione

Approva il bilancio preventivo


Non godono di immunità penali
Esprimere, ai sensi dell’art.132 Cost., parere sulla fusione di
Regioni già esistenti o sulla creazione di nuove Regioni e sulle
modificazioni territoriali delle Regioni;

Designare i 3 delegati (uno per la Valle d’Aosta) che vengono ad


integrare il Parlamento in seduta comune per l’elezione del
Presidente della Repubblica (art. 83 Cost.).

È l’organo esecutivo della Regione assieme al suo Presidente


che “dirige la politica della Giunta e ne è responsabile” (art. 122
Cost.)
LA GIUNTA REGIONALE
È composta dal Presidente e da un numero variabile di assessori

La giunta:

provvede alla predisposizione e presentazione del bilancio e del


Il nuovo testo del co.5 dell’art. 122 Cost. conto consuntivo regionale,
pone come regola che il Presidente della ha potere di iniziativa legislativa
Regione sia eletto a suffragio universale e
diretto e che lo stesso nomini e revochi i provvede all’ esecuzione delle delibere adottate dal Consiglio
componenti della Giunta. Gli Statuti regionali regionale.
potranno tuttavia delineare un diverso
sistema di elezione sia del Presidente che dei
componenti la Giunta.

è l’organo rappresentativo della Regione (e al tempo stesso capo della


giunta). In questa sua qualità, egli rappresenta:

- la Regione all’esterno
PRESIDENTE DELLA REGIONE - dirige la politica della Giunta e ne è responsabile,

- promulga le leggi ed emana i regolamenti regionali


PER LE REGIONI A PER LE REGIONI A
STATUTO ORDINARIO LA STATUTO SPECIALE è - indice i referendum previsti dagli Statuti dalle leggi regionali
FIGURA DEL PRESIDENTE è INVECE DISCIPLINATA
DISCIPLINATA DALL'ART DALLO STATUTO CHE HA - rappresenta l’ente in giudizio ed esercita i diritti patrimoniali e
121- 122-126 DELLA FORZA DI LEGGE non patrimoniali attribuiti alla Regione.
COSTITUZIONE E DALLO COSTITUZIONALE
STATUTO REGIONALE I Presidenti delle Regioni a Statuto speciale partecipano, inoltre, per
espressa disposizione degli Statuti stessi, al Consiglio dei ministri, con
voto consultivo, quando il Consiglio tratti questioni che riguardano
particolarmente la loro Regione.
I rapporti tra Presidente della Giunta e Consiglio regionale sono invece regolati su base
fiduciaria. In particolare:

• il co. 2 dell’art.126 Cost attribuisce al Consiglio regionale la potestà di


esprimere la sfiducia nei confronti del Presidente della Giunta, mediante
mozione motivata sottoscritta da almeno dei ⅕ suoi componenti e
approvata per appello nominale a maggioranza assoluta dei componenti
stessi.

• L’approvazione di una mozione di sfiducia nei confronti del Presidente


della Giunta così come la morte o le dimissioni dello stesso, comportano
lo scioglimento del Consiglio regionale, così come le dimissioni
contestuali della maggioranza dei componenti del Consiglio provocano la
caduta dell’esecutivo regionale e del suo Presidente (art.126 Cost.).

RIFORMA DEL TITOLO V

Le regioni ordinarie sono state istituite infatti solo nel 1970, e tra il 1972 e il 1977 è stato disposto il primo
(parziale) trasferimento di funzioni dall’amministrazione centrale a quelle territoriali.

A partire dalla metà degli anni Novanta, poi, si sono susseguiti tre passaggi che hanno cambiato in modo
sostanziale i rapporti tra stato e Regioni.

• Il primo è l’approvazione della legge 59 del 1997 (la cosiddetta legge


Bassanini) che ha capovolto la logica delle ripartizioni di competenze. Se
prima infatti alle Regioni era consentito legiferare unicamente nelle materie
in cui essere erano deputate a farlo, dopo l’approvazione si è potuto
attribuire funzioni amministrative anche su temi per i quali la titolarità era
appannaggio dello stato.

• Due anni più tardi è stata approvata la legge costituzionale numero 1 (che
nella gerarchia delle fonti è assimilabile al dettato della Carta): essa ha
introdotto l’elezione popolare diretta del presidente della giunta regionale.

• Un ulteriore cambiamento epocale è arrivato poi con la legge


costituzionale 3 del 2001, che ha modificato profondamente il Titolo V
parte II della Cost e in cui si è assistito ad un progressivo ampliamento
dell’autonomia regionale.

L’autonomia regionale, a seguito della riforma del 2001, si articola essenzialmente in:

- esercizio della potestà normativa (autonomia legislativa) e di quella regolamentare (autonomia


regolamentare);

- esercizio delle funzioni amministrative (autonomia amministrativa); → nuova formulazione art 118 Cost

- autonomia finanziaria

A monte si colloca ovviamente l’autonomia statutaria, già contemplata dalla Carta costituzionale, che
consente alle Regioni di organizzarsi sulla base dei propri Statuti.

Un altro punto fondamentale della riforma è:

- Abolizione del sistema dei controlli statali sugli atti normativi di pertinenza regionale.
AUTONOMIA LEGISLATIVA

Prima del 2001 le Regioni avevano competenza nelle sole materie indicate dalla Costituzione, mentre la
competenza legislativa in via residuale era attribuita allo Stato. Con la RIFORMA costituzionale il meccanismo è
stato capovolto, cosicché oggi il criterio di competenza si articola, ai sensi dell’articolo 117 Cost, in:

• competenza legislativa statale (esclusiva);

• competenza legislativa statale e regionale (concorrente);

• mentre tutte le altre materie, non indicate, cioè quelle residue, sono di competenza regionale.

Potestà legislativa Art 117 co 2 Cost elenca espressamente le materie in cui Lo Stato
esclusiva dello Stato: ha una potestà legislativa esclusiva, come:

- Politica estera e rapporti internazionali dello Stato

- L’ordine e la sicurezza esterna ed interna

- Il sistema della giustizia

- Cittadinanza e diritti fondamentali

- Immigrazione

- E così via

Potestà legislativa Art 117 co 3 Cost individua alcuni settori nei quali si determina una
concorrente: suddivisione della funzione legislativa che viene così ripartita fra lo
Stato e le Regioni.

Nell’ambito della potestà concorrente, le Regioni legiferano nel


rispetto dei principi fondamentali posti dalle leggi statali. Lo stato
stabilisce i principi fondamentali attraverso leggi quadro o leggi
cornice.

In forza dell’art 117 co 4 sono rimesse alla potestà legislativa


Potestà piena o residuale delle Regioni tutte le altre materie non espressamente
residuale delle Regioni menzionate.
AUTONOMIA REGOLAMENTARE

Art 117 co 6 individua il riparto della potestà regolamentare che spetta allo Stato- Regioni e Enti
locali.

La potestà regolamentare viene distribuita a:

- Stato: che può delegarla alle regioni,

- Regioni: in relazione a materie di esclusiva competenza regionale,

- Province e Comuni: per l’organizzazione e svolgimento delle funzioni ad esse attribuite

AUTONOMIA FINANZIARIA

La riforma del 2001 ha posto le basi anche per l’attuazione di un federalismo fiscale, ossia di un sistema
in cui ogni centro di governo dispone di proprie entrate per poter far fronte alle proprie spese.

L’art 119 Cost sancisce, infatti, l’autonomia finanziaria di entrata e di spesa degli enti territoriali. A tal
fine dispone che essi debbano avere risorse autonome, derivanti da tributi ed entrate proprie nonché
alla partecipazione al gettito tributario erariale riferibile al loro territorio.

La l. cost 20 Aprile 2012 n.1 ha introdotto due vincoli all’autonomia finanziaria degli enti territoriali:

• l’osservanza dei vincoli economici e finanziari derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea.

• Il rispetto dell’equilibrio dei relativi bilanci

Un ulteriore limite è posto dall’art 119 co 6 Cost, secondo cui il ricorso all’indebitamento è consentito
solo per finanziare spese di investimento.

È previsto poi un fondo perequativo, quale misura di sostegno a favore dei territori con minore capacità
fiscale per abitante, al fine di compensare eventuali squilibri tra le entrate tributarie delle diverse
Regioni e dei diversi enti locali.

L’art 119 co 6 prevede tuttavia anche risorse di carattere straordinario che lo Stato può erogare alle
Regioni e agli enti locali in presenza di situazioni di emergenza economica.

AUTONOMIA AMMINISTRATIVA

Prima della riforma il sistema era basato sul criterio del parallelismo delle funzioni (ossia sull’attribuzione
alle regioni della gestione amministrativa) in forza del quale il soggetto che detta la disciplina di un
determinato ambito oggettivo provvede anche a garantire l’attuazione anche a livello amministrativo.

Con la Riforma del 2001 si ha una nuova formulazione dell’art 118 Cost. → risulta infatti superato il
principio del parallelismo e si stabilisce che le funzioni amministrative sono attribuite ai comuni, salvo che,
per assicurarne l’esercizio unitario, siano conferite a Provincie, città metropolitane, Regioni e Stato, sulla
base dei principi di SUSSIDIARIETA’- DIFFERENZIAZIONE E ADEGUATEZZA.
Più vicino al cittadino
Per cui:

le funzioni amministrative devono essere allocate a livello istituzionale più decentrato possibile (Comuni) e
soltanto qualora non sia possibile attribuirle ai Comuni per assicurarne l’esercizio unitario, saranno attribuite
ai livelli via via superiori (Provincie-Città metropolitane- Regioni e Stato) → principio di sussidiarietà verticale

considerando le diverse caratteristiche degli enti (strutturali-demografiche-territoriali)→ principio di


differenziazione

e tenendo conto dell’idoneità organizzativa delle amministrazioni a garantire il concreto esercizio delle
funzioni → principio di adeguatezza

FONTI REGIONALI:

- STATUTI

- LE LEGGI REGIONALI
AUTONOMIA STATUARIA
- REGOLAMENTI REGIONALI

- LE FONTI LOCALI

LO STATUTO: è la principale fonte dell’ordinamento regionale, attraverso cui l’ente disciplina la propria
organizzazione e proprio funzionamento per tutte le attività non regolate direttamente dalla Costituzione.

Gli Statuti delle Regioni ad autonomia speciale sono adottati


Gli STATUTI delle Regioni con legge costituzionale e che possono essere modificati solo
ad AUTONOMIA con la procedura di revisione costituzionale prevista nell’art
SPECIALE 138 Cost.

Tuttavia per la modificazione delle disposizioni statutarie, la l.Cost


2/2001 prevede:

- La consultazione delle Regione interessata


Queste regioni hanno, rispetto - E il non utilizzo del referendum costituzionale nazionale.
alle regioni a statuto ordinario,
competenza legislativa su un
La l. cost n 2/2001 inoltre ha attribuito alle Regioni a Statuto speciale la
numero più ampio di materie e
per alcune di queste è possibilità di modificare la propria forma di governo con leggi regionali
approvate secondo una procedura aggravata operando in tal modo una
addirittura esclusiva.
“decostituzionalizzazione”

Nb: Gli statuti delle Regioni speciali hanno carattere formalmente e materialmente
costituzionale→ prevalgono dunque sulle leggi statali ordinarie e su quelle regionali
Gli STATUTI delle Regioni Ai sensi dell’art 123 Cost, lo statuto delle Regioni di diritto
Ordinarie comune è deliberato:

• dal Consiglio regionale a maggioranza assoluta dei suoi


componenti, con 2 deliberazioni successive adottate ad
intervallo non minore di 2 mesi

Le regioni a statuto ordinario hanno una • lo Statuto può essere sottoposto a referendum
potestà legislativa derivata, perché esse popolare qualora entro 3 mesi dalla sua pubblicazione
agiscono nei limiti della Costituzione, dello ne faccia richiesta 1/50 degli elettori della regione o
statuto, degli interessi delle altre regioni e 1/5 dei componenti del consiglio regionale.
della nazione, e delle leggi quadro. Il governo • Lo Statuto sottoposto a referendum non è promulgato
può impugnare la legge davanti alla Corte se non è approvato dalla maggioranza dei voti validi.
Costituzionale, se è contraria alla
Costituzione, e davanti al Parlamento se è
contraria all'interesse nazionale

Lo Statuto costituisce una fonte regionale “a competenza riservata e


specializzata”:

- Rispetto alla legge regionale: si sostiene la superiorità dello


Statuto almeno per ciò che riguarda i contenuti necessari fissati
dall’art 123 Cost.

In altri termini: Le norme prodotte dagli Statuti regionali


ordinari sono norme interposte fra la Costituzione e le leggi
regionali.

- Rispetto alla legislazione statale: va rilevato che gli Statuti


debbono essere in armonia con la Costituzione e non più con le
leggi della Repubblica.

- Rispetto della Costituzione: gli statuti non solo devono


rispettare puntualmente ogni disposizione della Costituzione
ma devono anche rispettarne lo spirito e i principi ricavabili
dalla Stessa
LEGGE REGIONALE

La funzione legislativa regionale è esercitata esclusivamente dal Consiglio


regionale.

INIZIATIVA

Spetta alla Giunta, ai singoli consiglieri e agli elettori della


Regione (in numero variabile, a seconda della regione)

Gli statuti ordinari le attribuiscono anche ai Consigli comunali


e provinciali

COSTITUTIVA

FASI DEL PROCEDIMENTO DI Ogni progetto di legge, previo esame della commissione
FORMAZIONE DELLA LEGGE legislativa competente per materia, è discusso e votato dal
REGIONALE: Consiglio articolo per articolo e con votazione finale.

Il procedimento adottato è quello ordinario (con le commissioni


in sede referente)

INTEGRATIVA DELL’EFFICACIA

Una volta approvata, la legge regionale viene promulgata dal


presidente della Giunta, pubblicata del Bollettino Ufficiale
della Regione e riprodotta, a fine di conoscenza, nella GU della
Repubblica.

Il termine di vacatio per l’entrata in vigore è di 15 giorni che


decorrono dalla pubblicazione nel BU.

La legge regionale si configura come fonte a competenza


CARATTERISTICHE DELLA specializzata
LEGGE REGIONALE

È delimitata sia territorialmente sia in relazione alle materie


(secondo il nuovo riparto stabilito dall’art 117 Cost)

Le eventuali antinomie tra legge statale e legge regionale


devono essere risolte applicando il criterio di competenza.
Rispetto della Costituzione e dei vincoli derivanti
dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali

Il riparto delle competenze per materie

LIMITI ALLA POTESTA’ La natura territoriale dell’ente: la legge regionale deve


LEGISLATIVA REGIONALE esaurire la sua efficacia entro l’ambito del territorio regionale

Art 120 Cost:

• la regione non può istituire dazi d’importazione o


transito o esportazione fra le regioni

• Non può adottare provvedimenti che ostacolino la


libera circolazione delle persone e delle cose

• Non può limitare l’esercizio del diritto al lavoro in


qualunque parte del territorio nazionale

REGOLAMENTI REGIONALI

RIENTRANO TRA LE FONTI DI LIVELLO CD SECONDARIO

• Lo Stato emana i regolamenti nelle materie di competenza esclusiva, salva


possibilità di delega alle Regioni.

• Le Regioni hanno la competenza regolamentare in ogni altra materia e quindi anche


in quelle di competenza concorrente.

• Nella nuova formulazione dell’art 121 Cost la potestà regolamentare non è più
attribuita esplicitamente al Consiglio regionale ciò consente alla Regione una
diversa scelta organizzativa da adottarsi con disposizione dello Statuto regionale

IL CONTROLLO STATALE SUGLI ENTI LOCALI

È Stata soppressa la figura del Commissario di Governo così sono


stati eliminati i controlli preventivi sugli amministrativi della Regione
ed è stato abolito il ricorso preventivo alla Corte Costituzionale
CONTROLLO SUGLI
avverso le leggi regionali.
ATTI

• Ai sensi dell’art 138 TUEL il Governo, ha facoltà, in


qualunque tempo, di annullare, d'ufficio o su denunzia,
sentito il Consiglio di Stato, gli atti degli enti locali viziati da
illegittimità.
• CON RIGUARDO ALLE REGIONI:

art 126 Cost prevede con decreto motivato del PDR sono disposti
lo scioglimento del Consiglio regionale e la rimozione del
Presidente della giunta. Quando:

- Abbiano compiuto atti contrari alla costituzione o gravi


violazioni di legge

- Per ragioni di sicurezza nazionale

CONTROLLO SUGLI

ORGANI • RIGUARDO ENTI LOCALI

L’ART 141 TUEL dispone che i consigli comunali e provinciali sono


sciolti con decreto del PDR in caso di:

- atti contrari alla costituzione o gravi e persistenti


violazioni di legge o gravi motivi di ordine pubblico

- in caso di impossibilità di funzionamento degli organi e


dei servizi

- in caso di mancata approvazione nei termini del bilancio

- nel caso in cui Enti locali con + di 1000 abitanti siano privi
di strumenti urbanistici generali e gli organi elettivi non
provvedono alla loro adozione entro 18 mesi dall’entrata
in carica.

- Ai sensi dell’art 143 Tuel emergono elementi su


collegamenti diretti e indiretti degli amministratori con la
criminalità organizzata

• POTERE SOSTITUTIVO DELLO STATO

ART 117 CO 5 COST riserva allo Stato la possibilità di svolgere


l’attività legislativa di attuazione e di esecuzione degli accordi
internazionali e degli atti dell’Unione Europea nelle materie di
competenza delle Regioni e delle Provincie autonome, allorché
queste ultime non abbiano adempiuto agli obblighi sulle stesse

L n 234/2012 stabilisce che in caso di inerzia delle regioni e delle


provincie autonome, lo Stato, previa intimazione, possa esercitare
il potere sostitutivo mediante disposizioni legislative e
regolamentari. Le disposizioni sostitutive sono dette norme
cedevoli (perdono efficacia dalla data di entrata in vigore della
(tardiva) normativa regionale di attuazione.

ART 120 Cost dispone che il Governo può sostituirsi a organi delle
Regioni, delle Città metropolitane, delle Province e dei Comuni nel
caso:
Nb: il potere sostitutivo del
- di mancato rispetto di norme e trattati internazionali o
Governo riguarda in principio
della normativa comunitaria
l’esercizio di poteri non legislativi
- di pericolo grave per l'incolumità e la sicurezza pubblica

- Per la tutela dell'unità giuridica o dell'unità economica e


per la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni
concernenti i diritti civili e sociali
STRUMENTI DI RACCORDO TRA STATO-REGIONI E ENTI LOCALI

I RAPPORTI TRA STATO-REGIONI ED ENTI LOCALI sono improntati al PRINCIPIO DI LEALE COLLABORAZIONE
(art 5,120 co 2, 116 co 3, 117 co 5,118 co 3 Cost)

Tale principio ha trovato concreta attuazione in alcune


specifiche misure di raccordo e di coordinamento.
GLI ENTI LOCALI
LA COSTITUZIONE RICONOSCE AGLI ENTI LOCALI COME ELEMENTI FONDAMENTALI DELL’ORGANIZZAZIONE
DELLO STATO, TANTO DA INCLUDERE LA LORO TUTELA TRA I PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA REPUBBLICA (ART 5
Cost)

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