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L’ORDINAMENTO GIURIDICO
Può essere definito come un insieme di regole di condotta che disciplinano i comportamenti dei
componenti di una certa collettività in un determinato ambito territoriale.
Si definisce giuridico quando le regole di condotta assumono rilevanza giuridica, dunque, sono in
grado di stabilire ciò che è lecito o illecito, doveroso, obbligatorio, permesso o vietato.
NORMA GIURIDICA→ quindi è una regola destinata a disciplinare la condotta dei consociati,
garantendo la stabilità della comunità.
- Astrattezza: perché le norme giuridiche prevedono una situazione ipotetica e non un caso concreto;
- Obbligatorietà: le norme giuridiche vincolano tutti i soggetti appartenenti a una comunità sociale
(consociati) e destinatari pertanto devono essere necessariamente osservate;
- Coercibilità: esse possono essere applicate anche contro la volontà dei destinatari;
- Coattività: perché è prevista una sanzione nell’ipotesi di violazione delle norme giuridiche;
- Generalità: poiché abbracciano una generalità di casi e si rivolgono alla generalità dei consociati;
Esempio: vi sono norme giuridiche che riguardano solamente gli imprenditori. Esse prevedono alcuni
comportamenti che devono essere tenuti da una categoria di soggetti, ma non dal singolo
imprenditore.
- Esteriorità: tengono conto dei comportamenti esteriori dell’individuo e non delle sue intenzioni;
Esempio: il signor Rossi ha più volte pensato che vorrebbe tirare un pugno al suo vicino, ma non lo ha
mai fatto. La norma non può condannare il suo desiderio dato che il signor Rossi quel pugno al vicino
non lo ha tirato realmente.
LO STATO
- POLITICITA’ → poter sottoporre alle proprie regole chiunque si trovi nel suo territorio e
garantire diritti e servizi;
- SOVRANITA’→ ovvero la sua autonomia in quanto detiene una forma di potere supremo in
grado di imporsi all’interno del territorio nei confronti di tutti i consociati.
- POPOLO
- TERRITORIO
- SOVRANITA’
POPOLO
È l’insieme di tutti i cittadini che sono in possesso dello status di
Elemento
personale cittadinanza
- POPOLAZIONE→ che comprende tutti i soggetti stabilmente residenti sul territorio ma che non
hanno la cittadinanza: stranieri e apolidi
- NAZIONE→ entità individuata sotto il profilo etnico-sociale. La nazione preesiste allo stato e si
caratterizza per la condivisione, tra i soggetti che ne fanno parte, degli elementi di razza-lingua-
costumi-tradizioni-religione.
TERRITORIO
Per territorio si intende quella parte di terra, sulla quale è
Elemento spaziale
stanziato il popolo e sul quale lo Stato esercita la sua sovranità.
Gli elementi che lo compongono sono:
- PIATTAFORMA CONTINENTALE→ comprende parte del fondale marino contigua al territorio dello
Stato rivierasco con estensione fissata dalla Convenzione di Montego Bay del 1982
Questo significa che, pur trovandosi nel territorio di uno Stato, appartengono ad un altro Stato.
Esempio: l'ambasciata italiana in USA fa parte del territorio italiano e non di quello statunitense.
SOVRANITA’
È il potere supremo dello Stato all’ interno del proprio territorio
Elemento
organizzativo (SOVRANITA’ INTERNA) e indipendenza di esso rispetto a qualsiasi
• il potere giudiziario, cioè il potere di giudicare e punire chi non applica le leggi→ MAGISTRATURA
LA CITTADINANZA
ESSA COSTITUISCE UNO STATUS CUI LA COSTITUZIONE RICONOSCE UNA SERIE DI DIRITTI E
DOVERI.
DOVERI si fa riferimento
APOLIDE PER DEFINIRE UN SOGGETTO CHE HA PERSO LA CITTADINANZA DEL PROPRIO STATO(mancanza di
qualsiasi cittadinanza)
ACQUISTO
PERDITA
RIACQUISTO
LA CITTADINANZA EUROPEA
FORME DI STATO E FORME DI GOVERNO
Da un lato dall’altro
Si fonda su:
il potere è concentrato esclusivamente nelle mani del Re, che detiene sia il
potere legislativo sia quello esecutivo e la cui volontà ha valore di legge. Il
patrimonio dello Stato coincide con quello del sovrano che non concede ai
sudditi alcuna garanzia
Da polis: citta→ quindi vuol dire gestione
STATO DI POLIZIA
della cosa pubblica
è:
una forma evolutiva dello Stato assoluto, per cui il Sovrano, pur
esercitando sempre il potere assoluto, nel contempo deve
assicurare un certo benessere ai sudditi e il soddisfacimento dei
loro interessi.
Dopo la Prima Guerra Mondiale, lo Stato liberale entrò in crisi soprattutto in seguito alle rivendicazioni della
classe operaia che si era formata in seguito alla Rivoluzione Industriale.
Se da una parte lo Stato liberale difendeva la libertà di tutti i cittadini, dall’altra sosteneva la proprietà che
era un privilegio riservato alla classe borghese.
STATO Italia-Germania-Spagna.
TOTALITARIO/AUTORITARIO
si afferma dal 1920 al 1940 circa, dopo la crisi dello
Stato liberale.
È uno stato di
REGRESSIONE in quanto
Rifiuta i caratteri del modello precedente e ripristina alcuni aspetti dello Stato
vengono meno quei diritti
assoluto, attraverso:
Il singolo torna ad essere
- l’abolizione delle principali libertà dei cittadini (es. libertà di pensiero, libertà di
assoggettato alle autorità
riunione e di associazione);
Dopo la seconda guerra mondiale→ I modelli di forma di Stato che caratterizzano maggiormente gli Stati
moderni sono:
- sovranità popolare, ossia il potere del popolo, che la esercita attraverso l’elezione dei
suoi rappresentanti;
- Costituzione, che detta i principi giuridici e politici su cui si fonda lo Stato (es,
democrazia, cioè potere del popolo);
- pluralismo politico, che prevede che i cittadini possano costituire a aderire a partiti
politici;
STATO SOCIALE è il modello di Stato che si afferma nei primi anni del
novecento, dapprima in Inghilterra e nelle
socialdemocrazie scandinave e più tardi negli altri Stati
europei, compresa l'Italia.
La concezione di uno Stato sociale (cosiddetto “Welfare State” o “Stato del Benessere”)
nasce con l’obiettivo di eliminare le disuguaglianze sociali e di garantire a tutti i cittadini un
minimo indispensabile per vivere dignitosamente. Esso si realizza con:
Lo Stato del benessere si fonda sul principio di uguaglianza sostanziale e sulla creazione di
un sistema di sicurezza sociale capace di salvaguardare il diritto a una vita civile e
decorosa anche quando si è ammalati, disoccupati, vecchi, o comunque in difficoltà. Esso
comprende i settori dell’assistenza sociale, della previdenza sociale e dell’assistenza
sanitaria.
- NEL RAPPORTO SOVRANITA’-TERRITORIO possiamo distinguere, in base al principio dell’autonomia
territoriale:
STATO COMPOSTO
A cui fa capo:
i poteri sovrani sono ripartiti con un Quando l’ente centrale ripartisce la sua
sistema di divisione che permette agli sovranità sul territorio creando veri e
Stati membri di conservare una parte propri enti territoriali autonomi (le regioni)
della propria sovranità e prendere con compiti e funzioni variamente definite
alcune decisioni in autonomia. entro i limiti dettati dall’ordinamento
statale.
➔ REPUBBLICANA: in quanto a capo dello stato vi è un presidente della repubblica e non un monarca
➔ DEMOCRATICA: in quanto è un ordinamento governato dal popolo a cui sono attribuiti diritti e
libertà
➔ REGIONALE: in quanto oltre allo stato vi sono 20 regioni →viene affermato il principio
autonomistico degli enti territoriali e locali
➔ PLURALISTA: art 2→ non sono solo tutelati gli individui ma anche i gruppi e le formazioni sociali
FORME DI GOVERNO: delinea i rapporti che intercorrono tra gli organi fondamentali dello Stato (es.
Governo, Parlamento) e le modalità con cui tali organi esercitano il potere politico.
Nel corso della storia, le principali forme di governo che si sono succedute sono:
• MONARCHIA→ nella quale a capo dello Stato c’è un sovrano che, per ereditarietà o per elezione,
ricopre tale carica per tutta la durata della vita;
• REPUBBLICA → viceversa, ha come capo dello Stato un Presidente che riveste tale carica per
elezione e per una durata limitata prevista dalla Costituzione.
LA MONARCHIA
Il popolo elegge
LA COSTITUZIONE
STATUTO ALBERTINO: entrato in vigore il 4 marzo del 1848 su concessione di Re Carlo Alberto e diviene
Costituzione del Regno di Italia nel 1861 fino al 1° gennaio del 1948, anno in cui è entrata in vigore la
Costituzione Repubblicana.
È una Costituzione:
OTTRIATA Cioè concessa dal Re Carlo ai suoi sudditi→ non votata quindi
PATTIZIA Ossia costituisce un patto tra il SOVRANO (titolare dei poteri assoluti) e
CETO LIBERALE (titolare dei poteri economici)
AVVENTO DEL FASCISMO: con l’avvento del fascismo si assiste all’approvazione di una serie di leggi tutte
finalizzate a smontare la struttura dello Stato Liberale determinando il progressivo radicamento di un
REGIME AUTORITARIO.
L’inizio del Regime Fascista coincide con la c.d. MARCIA SU ROMA da parte delle squadre fasciste e al
successivo incarico di formare un nuovo governo affidato dal RE VITTORIO EMANUELE III a BENITO
MUSSOLINI.
1925: venne introdotta una LEGGE che andava ad incidere sul rapporto tra PARLAMENTO E GOVERNO.
• RAFFORZATO IL RUOLO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO→il quale riunisce in sé la figura del primo
ministro-capo del governo e segretario di stato.
• SOPPRESSO L’ISTITUTO DELLA FIDUCIA→ il Governo nasce con la nomina da parte del Re e opera a
prescindere dal sostegno di una maggioranza parlamentare ed è responsabile SOLO dinanzi al RE
1926: venne introdotta una nuova legge (n.100) che rafforza la centralità del Governo e per la prima volta
definisce i poteri normativi dell’esecutivo rafforzandone la POTESTA’ REGOLAMENTARE e prevedendo UNA
DISCIPLINA DEI DECRETI-LEGGE ( i quali dovevano essere convertiti in legge dalle camere entro 2 anni
successivi dalla loro adozione ma gli effetti non venivano travolti in caso di mancata conversione).
Infine 1939: con le LEGGE 129 si sostituisce la CAMERA DEI DEPUTATI con LA CAMERA DEI FASCI e delle
CORPORAZIONI→ non è elettiva (composta da rappresentanti delle corporazioni) ed è in tutto dipendente
dalla volontà del Capo del Governo
Il nuovo Governo che nasce è un Governo composto da militari e tecnici e nell’esercizio delle proprie
funzioni procede ad una prima “DEFASCISTIZZAZIONE dello STATO” mediante la soppressione delle
istituzioni che avevano caratterizzato il regime.
PATTO DI SALERNO ( in forza del quale il Re Vittorio Emanuele non abdica ma si ritira
irrevocabilmente a vita privata per evitare che il figlio Umberto diventi automaticamente il nuovo sovrano e
nominandolo luogotenente del Regno )
IL PATTO DI SALERNO= trova attuazione con la formazione del GOVERNO BONOMI e l’adozione del
DECRETO LUOGOTENENZIALE N 151/44 con il quale si stabilisce il rinvio della scelta istituzionale tra
MONARCHIA E REPUBBLICA alle determinazioni della futura ASSEMBLEA COSTITUENTE garantendo intanto
una tregua istituzionale
IL DECRETO N 151/44 venne aggiornato e rivisto nel 1946 decidendo di spostare la scelta tra MONARCHIA E
REPUBBLICA DALL’ASSEMBLEA COSTITUENTE→ AL CORPO ELETTORALE mediante apposito REFERENDUM
ISTITUZIONALE
IL 2 GIUGNO 1946→ la consultazione popolare dà esito favorevole alla forma di GOVERNO REPUBBLICANA e
la neo eletta ASSEMBLEA COSTITUENTE procede all’elezione del provvisorio PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
eleggendo ENRICO DE NICOLA.
VENNE poi istituita una COMMISSIONE INCARICATA DI REDIGERE IL TESTO DELLA COSTITUZIONE
LA COSTITUZIONE
SI INTENDE QUEL COMPLESSO DI REGOLE CHE ESPRIMONO I PRINCIPI E GLI ISTITUTI FONDAMENTALI
DELL’ASSETTO DI UNO STATO.
L’intero impianto costituzionale si fonda sulla tutela della persona umana e del pluralismo
Sociale
LA COSTITUZIONE ITALIANA È:
Sono previste delle FORME DI REVISIONE regolate dall’articolo 138→ il quale disciplina il PARTICOLARE
PROCEDIMENTO DI FORMAZIONE DELLE C.D. LEGGI DI REVISIONE COSTITUZIONALE E DELLE C.D. ALTRE
LEGGI COSTITUZIONALI
PRIMA DELIBERAZIONE
Sia la Camera che il Senato devono approvare a MAGGIORANZA SEMPLICE il PROGETTO DI LEGGE nello
stesso identico testo→ se una delle 2 Camere apporta delle modifiche, l’altra Camera dovrà riapprovarle
PAUSA DI RIFLESSIONE
Dopo la prima deliberazione deve trascorrere un intervallo di tempo di almeno 3 mesi (c.d. pausa di
riflessione) prima che si possa procedere alla seconda deliberazione
SECONDA DELIBERAZIONE
Sia la Camera che il Senato devono approvare nuovamente il disegno di legge già approvato ma questa volta
con una MAGGIORANZA ASSOLUTA dei voti (metà+1) per ciascuna Camera
- 500mila elettori
- 5 consigli regionali
- O 1/5 dei membri di una camera
Esistono dei LIMITI alla REVISIONE COSTITUZIONALE cioè esiste un NUCLEO IRRIVEDIBILE DI PRINCIPI su cui
né le leggi di revisione né le altre leggi costituzionali possono incidere.
VI SONO POI ULTERIORI LIMITI ALLA REVISIONE COSTITUZIONALE, I QUALI POSSONO ESSERE CLASSIFICATI
IN:
Cioè quelli espressamente previsti dal testo costituzionale
LIMITI ESPLICITI
come quello previsto dall’articolo 139 secondo cui la forma
repubblicana non può essere oggetto di revisione
costituzionale
ATTI O FATTI CHE SONO ABILITATI DALL’ORDINAMENTO GIURIDICO A PRODURRE NORME GIURIDICHE
SI DISTINGUONO IN:
Quegli strumenti che Ossia norme che indicano Strumenti che permettono
l’ordinamento giuridico quali sono gli organi, i di conoscere il diritto ossia
riconosce come idonei soggetti e quali sono le le fonti di produzione
a creare- modificare- forme, il procedimento per
annullare- le norme produrre appunto diritto
giuridiche Esempio:
- i Testi Unici
Questa PLURALITA’ DI FONTI fa si che le fonti si pongano a diversi livelli, infatti si parla di GERARCHIA
DELLE FONTI → quando appunto parliamo di GERARCHIA delle FONTI possiamo immaginare una vera
e propria piramide che ci consente di concretizzare l’idea di classificazione delle fonti in ordine
gerarchico.
FONTI COSTITUZIONALI
• Costituzione
• Leggi costituzionali (leggi di revisione
costituzionale e altre leggi costituzionali)
FONTI SUB-COSTITUZIONALI
• Fonti internazionali
• Fonti unione europea
FONTI PRIMARIE
• Leggi ordinarie
• Atti aventi forza di legge
• Leggi regionali
• Regolamenti degli organi costituzionali
• Referendum abrogativo
FONTI SECONDARIE
• Regolamenti governativi
• Statuti provinciali e comunali
• Regolamenti enti locali
USI O CONSUETUDINE
Si distingue in
Con il termine ANTINOMIE si fa riferimento a dei contrasti tra norme che disciplinano in maniera
differente una stessa materia→ SITUAZIONE DI INCOMPATIBILITA’ TRA DUE NORME NON SUPERABILE CON
L’INTERPRETAZIONE.
Questi contrasti possono essere risolti attraverso l’applicazione di una serie di CRITERI (cd CRITERI DI
RISOLUZIONE DELLA ANTINOMIE) che consentono di individuare l’unica norma da applicare al singolo caso
concreto.
* CRITERIO CRONOLOGICO
L’abrogazione agisce sul piano dell’EFFICACIA, cioè, sull’idoneità di un atto a produrre effetti giuridici. Di
regola, a seguito dell’abrogazione, la norma precedente perde efficacia a decorrere dal giorno dell’entrata
in vigore di quella nuova (ex nunc) ma non si estingue sul piano della validità, continuando a regolare i
rapporti sorti nel periodo della loro vigenza in forza del principio tempus regit actum.
CRITERIO DELLA Criterio in base al quale, tra due norme poste da fonti l’UNA
COMPETENZA INCOMPETENTE e l’ALTRA COMPETENTE, si preferisce la norma che
proviene dalla fonte munita di competenza, ovvero la fonte
abilitata dall’ordinamento (nel nostro, dalla Costituzione)
CORPO ELETTORALE: è uno degli organi costituzionali dello Stato e si riferisce a quella parte dei
cittadini a cui è riconosciuto il diritto di voto.
L’art. 1 Cost. stabilisce che: La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti
della Costituzione.
IL DIRITTO DI VOTO
Del diritto di voto o diritto di elettorato attivo si occupa principalmente l’art 48 Cost. il quale
stabilisce che: SONO ELETTORI TUTTI I CITTADINI, UOMINI E DONNE, CHE SONO IN POSSESSO DELLA
CITTADINANZA E CHE ABBIANO RAGGIUNTO LA MAGGIORE ETA’.
Oltre al requisito anagrafico e di cittadinanza (requisiti positivi della capacità elettorale) vi sono
cause di impossibilità di votazione (requisiti negativi della capacità elettorale), che sono:
• INCAPACITA’ CIVILE→ per la nostra legislazione gli incapaci sono i minori, gli interdetti e
parzialmente e parzialmente gli inabilitati.
Tuttavia, il legislatore ordinario ha riconosciuto ai ricoverati in ospedali psichiatrici, agli interdetti e
agli inabilitati la capacità elettorale (art 11 l. n 180/1978).
• SENTENZE PENALI IRREVOCABILI DI CONDANNA→dalle quali può derivare l’effetto della perdita
definitiva o temporanea del diritto di voto.
• INDEGNITA’ MORALE→ è, infine, una fattispecie ambigua, la cui ratio originaria si riferiva a coloro
che non avessero onorato i loro impegni e, in quanto tali, non fossero da considerare degni di
svolgere la funzione elettiva. Sino al 2006 tale previsione fu attuata nel senso dell’esclusione dei
falliti dal corpo elettorale ma, anche in seguito all’intervento della Corte europea per i diritti
dell’uomo, è stata soppressa. Ad oggi risultano esclusi dal corpo elettorale per indegnità morale
esclusivamente coloro che sono sottoposti alle misure di prevenzione di sorveglianza speciale della
pubblica sicurezza, per tutta la durata dei provvedimenti (art. 6 del d.lgs. n. 159 del 2011).
PERSONALE Gli impediti (ciechi, malattie gravi ecc..) esercitano il diritto elettorale con
l’aiuto di un elettore della propria famiglia o, in mancanza, di un altro
elettore che sia stato volontariamente scelto come accompagnatore.
Ciascun voto ha lo stesso valore di tutti gli altri. Non sono pertanto
EGUALE ammessi né il voto plurimo (che si avrebbe quando al voto dell’elettore
viene attribuito un valore superiore all’unità) né il voto multiplo (che si ha
quando un elettore è ammesso a votare in più collegi)
SEGRETO Il voto va espresso nel più totale segreto (proprio per assicurarne la libertà),
senza che si possa risalire all’identità dell’elettore.
Inoltre il VOTO si configura non solo come DIRITTO ma anche come DOVERE CIVICO (non è giuridicamente
obbligatorio)
I SISTEMI ELETTORALI
La disciplina dei sistemi elettorali per la formazione delle 2 camere non trova sufficiente menzione nella
Costituzione, la quale si limita a dettare i caratteri necessari del voto, ma lascia le scelte di sistema al
Parlamento.
La locuzione Sistemi Elettorali sta ad indicare il complesso di norme che regola e determina la ripartizione
dei seggi per la rappresentanza di un determinato corpo elettorale.
IL VANTAGGIO LO SVANTAGGIO
• Di suddividere il territorio in circoscrizioni • Non vengono rappresentate
relativamente piccole garantendo quindi adeguatamente le minoranze
un rapporto più diretto tra candidato ed
elettore.
METODO DEL DIVISORE (la formula di calcolo più utilizzata è METODO DEL QUOZIENTE (la formula di calcolo più utilizzata è quella di
quella D’Hondt) → Questo sistema prevede che si divida il HARE) →Attraverso una formula matematica si determina il coefficiente Q
totale dei voti di ogni lista per 1, 2, 3, 4, 5... fino al numero di che servirà a stabilire il numero di voti necessari per ottenere un seggio.
Quindi se un partito ottiene un certo numero voti, tramite la formula si potrà
seggi da assegnare nel collegio, e che si assegnino i seggi
calcolare il numero di seggi da assegnare.
disponibili in base ai risultati in ordine decrescente
IL SISTEMA PROPORZIONALE HA:
IL VANTAGGIO LO SVANTAGGIO
• Rappresentare adeguatamente l’elettorato • Rende necessarie ampie coalizioni per la
creazione di una maggioranza e quindi
pregiudica la governabilità
• DALLE PRIME ELEZIONI REPUBBLICANE FINO AL 1993 → i sistemi elettorali per le elezioni di
Camera e Senato sono stati sostanzialmente proporzionali
• Con Approvazione leggi elettorali n 276 e n 277 del 1993 cd legge MATTARELLUM→ venne a
delinearsi un cd SISTEMA MISTO caratterizzato dalla fusione di elementi del sistema maggioritario
(3/4 dei deputati e dei senatori erano eletti in collegi uninominali secondo la regola plurality che
assegna il seggio al candidato che ottiene più voti rispetto agli altri) e del sistema proporzionale (1/4
dei deputati e senatori era eletto secondo il metodo D’Hondt).
• Legge n 270/ 2005 cd legge PORCELLUM →reintrodussero il sistema proporzionale con:
1) Seggi assegnati in proporzione ai voti validi ottenuti dalle liste indipendenti o collegate tra
loro (seggi a liste bloccate)
2) Con la previsione di soglie minime di accesso (cd. Soglie di sbarramento)
3) E l’attribuzione di premi di maggioranza da assegnarsi con metodi diversi per la Camera dei
deputati e per il Senato (n.b un premio di maggioranza che consisteva nell’assegnazione di
seggi aggiuntivi)
• La sentenza della corte costituzionale n 1/ 2014 dichiarava l’illegittimità costituzionale nella parte
in cui prevedeva l’assegnazione del premio di maggioranza e il sistema delle cd liste bloccate.
• La legge n 52 del 6 maggio 2015 cd ITALICUM →introduce un nuovo sistema elettorale con
riferimento alla sola Camera dei deputati prevedendo:
1) Un sistema proporzionale a doppio turno
2) Con correzione maggioritaria
3) Premio di maggioranza
4) Soglia di sbarramento
5) Collegi plurinominali con capilista bloccati
• La sentenza della corte costituzionale n 35/2017 ha dichiarato nuovamente una parziale
illegittimità costituzionale della legge n 52/2015 con particolare riferimento alle previsioni del
turno di ballottaggio ed alla possibilità per il capolista eletto in più collegi di scegliere a sua
discrezione il proprio collegio d’elezione.
• La legge n 165 de 3 novembre 2017 cd ROSATELLUM → introduce ancora nuove modifiche al
sistema elettorale creando un sistema misto, a base proporzionale con correttivi di tipo
maggioritario da applicarsi sia alla Camera che al Senato.
Per la Camera dei deputati i seggi vengono ripartiti a livello nazionale, mentre per il Senato vengono
Sistema
ripartiti a livello regionale
elettorale
vigente 61% dei seggi viene ripartito proporzionalmente tra le coalizioni e le liste che superano le soglie di
sbarramento
37% viene assegnato con un sistema maggioritario a turno unico
2% dei seggi viene assegnato con un sistema di tipo proporzionale nel bacino dei voti degli italiani
residenti all’estero.
ELEZIONI: sono la prima forma di espressione diretta del popolo. In esse il popolo
conferisce la delega per l’esercizio della sovranità. In Italia, il popolo è chiamato ad
eleggere i propri rappresentanti in diverse occasioni, esse sono:
Resta fuori dal circuito democratico la magistratura in quanto i suoi membri non
vengono eletti ma assumono la qualifica dopo aver partecipato a un concorso
pubblico.
- INIZIATIVA LEGISLATIVA art. 99, co. 2 → è lo strumento che permette ai cittadini di presentare una
proposta di legge al Parlamento. REDATTO IN ARTICOLI E SOTTOSCRITTO DA ALMENO 50.000
ELETTORI
Sono escluse dal referendum leggi tributarie e di bilancio, amnistia e indulto, autorizzazione alla ratifica
dei trattati internazionali (art 75 cost)
REFERENDUM CONSULTIVO TERRITORIALE art 132 Previsto per le modifiche territoriali di Regioni, Comuni
cost e Province.
- PETIZIONE→ il diritto di petizione è sancito dall’articolo 50 Cost. secondo cui tutti i cittadini
possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni
necessità.
Il diritto è esercitabile anche individualmente ma il presentatore deve farsi portatore di un
interesse generale
La petizione non richiede particolari formalità e viene trasmessa alla commissione competenze
per materia → quest’ultima non è comunque obbligata ad esaminarla nel merito.
Pertanto, l’esame può concludersi:
• Con un’archiviazione
• O con una presa di considerazione che a volte si limita ad una risoluzione diretta ad interessare il
Governo della problematica emersa
• O ad una decisione di abbinamento con un disegno di legge in discussione.
DIRITTO INTERNAZIONALE
È la più importante istituzione mondiale, composta, attualmente, da 193 Stati membri. È stata istituita il 24 ottobre
del 1945, mediante l’adozione, alla Conferenza di San Francisco, della relativa Carta (o Statuto) che i 50 Stati
partecipanti approvarono all’unanimità. Le principali competenze sono dirette a favorire: il mantenimento della
pace e della sicurezza tra le nazioni; il rispetto e l’uguaglianza dei diritti umani; la cooperazione tra gli Stati nella
soluzione dei problemi di carattere economico, sociale e culturale.
Il diritto internazionale è il complesso di norme e principi che disciplinano i rapporti tra i soggetti della
Comunità Internazionale.
Si tratta di FONTI prodotte da soggetti esterni all’ordinamento statale ed operanti solo a seguito del cd.
ADATTAMENTO DEL DIRITTO INTERNO AL DIRITTO INTERNAZIONALE.
ATTI DI cd. SOFT LAW Fonti di diritto internazionale non vincolante nel quale
confluiscono dichiarazioni-intese-raccomandazioni-codici di
condotta ecc la cui violazione non determina conseguenze
giuridiche.
CEDU
e prevede l’istituzione di un organo giurisprudenziale (Corte Europea dei diritti dell’uomo) a garanzia degli
stessi.
Sebbene agisca tra Stati dell’area europea, esso è fonte di diritto internazionale convenzionale.
La sua efficacia, oggi, nell’ordinamento italiano è assicurata dall’articolo 117, co.1, Cost.
Tale disposizione sancisce l’obbligo di uniformarsi alle norme contenute nei trattati internazionali (ivi
compresa la CEDU) sia nell’attività di formazione delle leggi sia nell’attività di interpretazione ed
applicazione delle stesse.
Ne deriva che, in caso di contrasto tra una NORMA INTERNA ed una NORMA CEDU, il giudice comune (pur
non avendo il potere di disapplicare la norma interna contrastante, come invece accade nel contrasto con il
diritto UE) deve operare su due livelli:
1. Deve cercare di evitare il contrasto, attraverso l’interpretazione della norma interna in senso
conforme alle disposizioni CEDU;
2. Laddove non riesca in questa attività interpretativa deve sollevare questione di legittimità
costituzionale della norma interna per violazione dell’articolo 117 co 1 cost nella parte in cui
l’attività legislativa interna si ritiene esercitata in violazione dell’obbligo di conformità al diritto
internazionale, nello specifico, alle norme CEDU.
UNIONE EUROPEA
Ordinamento sovranazionale nel quale gli Stati membri rinunciano a parte della loro sovranità in favore di
istituzioni che agiscono nell’interesse generale della Comunità
Come nacque?
1951→ nasce un primo embrione dell’Unione, cioè la CECA, la Comunità Europea del Carbone e
dell’Acciaio. Italia, Francia, Germania dell’ovest, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo creano infatti un mercato
unico per quanto riguarda le due materie prime.
Grazie alla nascita della CECA, il cuore dell’Europa aveva cominciato a legarsi economicamente.
1957→ con i Trattati di Roma, gli stessi 6 Stati che avevano dato vita alla CECA vanno oltre e danno vita alla
CEE, la Comunità Economica Europea, finalizzata all’unione economica dei suoi membri e volta alla
progressiva cancellazione dei dazi doganali, cioè delle tasse di passaggio nei commerci tra un Paese e l’altro.
L’obiettivo dichiarato della CEE era quello di dare vita sul lungo periodo a un mercato europeo comune. Tra i
vari Stati membri, cioè, si sarebbe dovuta verificare progressivamente la libera circolazione delle persone,
delle merci, dei servizi e dei capitali. Questo obiettivo ha poi ricevuto un grande impulso nel 1986 con la
firma dell'Atto Unico Europeo e grazie ad altri accordi più o meno paralleli, come la Convenzione di
Schengen.
Nel frattempo, a partire dal 1973, la CEE e poi la successiva Unione Europea ha attratto e accolto altri Stati,
oltre ai 6 fondatori. Il primo ad aggiungersi, ironia della sorte, è stato proprio il Regno Unito che invece
adesso, come sappiamo, è uscito dall'organizzazione. Nel 1973 hanno aderito anche Irlanda e Danimarca.
1992→ viene firmato il famoso Trattato di Maastricht. In cui si pongono le principali linee programmatiche
per l’introduzione di un’unione economica e monetaria e alla comunità europea viene affiancata la
nozione di Unione Europea, venendo a crearsi la struttura tripolare dell’Europa unita fondata su 3 pilastri:
• Primo= è la già esistente Comunità economica europea che diviene più semplicemente Comunità
europea
• Secondo= promuove la dimensione europea nel settore della politica estera e sicurezza comune
(PESC)
• Terzo= è dato dall’integrazione nei settori della giustizia e degli affari interni (GAI)
1997→viene sottoscritto il Trattato di Amsterdam in cui viene rafforzato il pilastro relativo alla PESC
(vengono attribuite nuove materie di competenza comunitaria: tutela occupazionale, politiche di soggiorno)
e il pilastro GAI si evolve nella cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale.
2001→ viene firmato il Trattato di Nizza ed è entrato in vigore il 1° febbraio 2003 in cui vengono apportate
ulteriori modifiche ai trattati istitutivi.
2000→ venne proclamata per la prima volta, a Nizza, la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea
cd. Carta di Nizza. Successivamente è stata nuovamente proclamata nel 2007 a Strasburgo. Vengono
enucleate le categorie di principi in riferimento a dignità- libertà- solidarietà-uguaglianza-cittadinanza-
giustizia e si formalizza il superamento della connotazione meramente economica dell’EU.
2004→ firmato un progetto di Costituzione europea che non è mai entrata in vigore perché nel 2005 la
Francia e i paesi Bassi, bocciando l’approvazione con referendum popolari, hanno bloccato il processo di
ratifica.
• Nuovo assetto normativo: prevedendo il TRATTATO SULL’UNIONE EUROPEA (TUE)→ che stabilisce
principi e norme fondamentali ed il TRATTATO SUL FUNZIONAMENTO DELL’UNIONE(TFUE) → che
contiene le regole di funzionamento dei vari organi, la disciplina del mercato interno
• ABOLIZIONE DELLA STRUTTURA DEI TRE PILASTRI
• Più CHIARA E SPECIFICA CLASSIFICAZIONE DELLE COMPETENZE DELL’UE
• Espresso riconoscimento della POSSIBILITA’ DI RECEDERE DALL’UNIONE
• Riconoscimento della PERSONALITA’ GIURIDICA IN CAPO ALL’UNIONE
Approfondimento
• LA CARTA DI NIZZA viene inserita tra il diritto primario ed assume lo stesso valore giuridico dei
trattati rendendo giuridicamente vincolanti i diritti in essa sanciti
• Formale adesione dell’UE alla CEDU.
• Espresso riconoscimento del primato del diritto dell’Unione sul diritto interno di ciascuno stato
membro
ORGANI DELL’UNIONE EUROPEA
COMMISSIONE EUROPEA
Istituzione di carattere esecutivo con funzioni di
28 commissari nominati dal Parlamento iniziativa legislativa, normativa delegata, di
Europeo + il suo Presidente rappresentanza
CONSIGLIO EUROPEO
Riunisce i capi di Stato o di governo per decidere le linee
Capi di stato o di governo+ presidente
di indirizzo delle politiche europee e di direzione delle
commissione europea+ alto
rappresentante per gli affari esteri
controverse interne
CONSIGLIO dell’UE attua settore per settore gli indirizzi approvati dal Consiglio
attraverso riunioni dei ministri di competenza. Il Consiglio
Presidenza assunta a turno dagli Stati dell’UE approva la legislazione europea insieme con il
membri ogni 6 mesi+ rappresentanti di
Parlamento, firma accordi, approva il bilancio, elabora la
ciascuno stato membro a livello ministeriale
+ sezioni specializzate politica estera.
Comitato economico e sociale europeo, Comitato delle Regioni, Comitati settoriali e Banca Europea
Investimenti
LE FONTI DI DIRITTO DELL’UE
costituiscono le fonti più rilevanti Non hanno diretta applicabilità, È vincolante in tutti i suoi
nell’ordinamento dell’UE. La loro ma sono comunque fonti di diritto elementi.
principale caratteristica è la diretta derivato vincolanti, come i
applicabilità nei confronti di tutti i Non hanno portata generale ed
regolamenti. Si riferiscono
soggetti all’interno degli Stati membri. astratta bensì individuale
esclusivamente ai singoli Stati,
dovendo essere notificati ai
imponendo obblighi di risultato e
destinatari i quali possono
un tot. di tempo per adempierli;
impugnarle.
L’ adempimento comunque
avviene attraverso atti interni (in
Italia: leggi del parlamento,
regionali o decreti legislativi)
PARERI
È un atto non vincolante proveniente dell’UE e
rivolto agli Stati membri. Contiene un invito a
È atto non vincolante richiesto alla UE con lo tenere un preciso comportamento, senza porre
scopo di conoscere il punto di vista europeo alcun obbligo di risultato.
riguardo a determinate questioni.
L’Italia gestisce gli obblighi comunitari attraverso due distinti provvedimenti legislativi.
IL PARLAMENTO art 55 a 82
Nonostante il principio del Bicameralismo perfetto sussistono alcune differenze tra le due camere:
CAMERA DEI DEPUTATI la Camera eletta Il senato eletto SENATO DELLA REPUBBLICA
su base nazionale su base
MONTECITORIO regionale PALAZZO MADAMA
-per essere eletti occorre aver -per essere eletti occorre aver compiuto
compiuto 25 ANNI di età 40 ANNI di età (elettorato passivo)
(elettorato passivo) -la legge cost 18 ottobre 2021 ha
-eleggere invece, occorre aver eliminato il requisito dei 25 anni di età
compiuto 18 anni (elettorato per eleggere i componenti del Senato,
attivo) uniformando per Camera e Senato il
suffragio universale a 18 anni
A maggioranza assoluta dei voti dei a maggioranza dei 2/3 dei propri componenti; ove
componenti; in caso di esito negativo, a non si raggiunga tale quorum in sede di prima
partire dalla terza votazione il quorum votazione, a partire dalla seconda la maggioranza
richiesto si abbassa alla maggioranza dei necessaria per l’elezione si riduce ai 2/3 dei votanti;
presenti. dal terzo scrutinio in poi si passa alla maggioranza
dei voti.
Laddove neppure la terza votazione vada
a buon fine si va al ballottaggio fra i due
candidati che abbiano conseguito +
voti→risulterà eletto colui che otterrà la
maggioranza.
4 VICEPRESIDENTI 8 SEGRETARI
3 QUESTORI
GIUNTE
Organi collegiali permanenti i cui membri sono nominati
direttamente dal Presidente di ciascuna camera.
COMMISSIONI Sono organi necessari delle Camere e restano in carica per l’intera
PERMANENTI legislatura. Danno vita ad un complesso di organi collegiali, ciascuno con
una specifica competenza per materia.
Esse sono espressamente previste dall’articolo 82 Cost. → l’articolo stabilisce che tali
commissioni procedono alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse
limitazioni dell’autorità giudiziaria.
A termine dei propri lavori la commissione approva una redazione conclusiva in cui si dà
conto dei risultati delle indagini, valutazioni e interventi da adottare.
PARLAMENTO IN SEDUTA COMUNE
Organo a sé stante
L’art. 55 comma 2 Cost. parla del Parlamento in seduta comune, un organo collegiale composto da tutti i
parlamentari per lo svolgimento di funzioni tassativamente individuate nella Costituzione. Esso è presieduto
dal Presidente della Camera.
• ART 135 COMMA 7: provvede alla compilazione ogni 9 anni di un elenco di persone FRA LE QUALI
SONO SORTEGGIATI, in caso di necessità, i 16 GIUDICI AGGREGATI ALLA CORTE COSTITUZIONALE IN
SEDE DI GIUDIZIO SUI REATI DEL PDR.
LA DURATA ORDINARIA Può ESSERE ABBREVIATA IN CASO DI SCIOGLIMENTO ANTICIPATO AD OPERA DEL
PDR (ex art 88 Cost)
Con la fine della legislatura decadono tutti i progetti di legge che non siano ancora stati approvati da
entrambe le Camere. Essi dovranno essere ripresentati alle nuove Camere, sempre se ne ravvisi
l’opportunità politica di riproposizione. Fanno eccezione:
- Per legge
- Soltanto in caso di guerra
INVIOLABILITA’ DEGLI Immunità della sede come divieto fatto alla forza pubblica
EDIFICI di entrare nelle sedi in cui le Camere svolgono i loro lavori,
se non per ordine del Presidente dell’Assemblea e dopo che
sia stata sospesa o tolta la seduta.
FUNZIONAMENTO
INTERNO
PALESI SEGRETE
VOTAZIONI Che può avvenire: Sono obbligatorie nel caso di elezioni e
- Per alzata di mano di votazioni sulle persone
- Per divisione (favorevoli e Ed è vietato per le approvazioni di leggi
contrari) finanziarie e di bilancio.
- Con procedimento elettronico
(con registrazione dei nomi)
- Per appello nominale (si-no o
mi astengo)
Le sedute delle camere sono pubbliche ma ciascuna delle camere e il parlamento in seduta comune
possono deliberare di riunirsi in seduta segreta (art 64 Cost). Le pubblicità delle sedute delle Camera si
attua sia ammettendo il pubblico ad assistere, sia con la pubblicazione degli atti parlamentari.
Alle sedute partecipano anche i membri del Governo i quali hanno il diritto (e se richiesti, l’obbligo) di
assistere e devono essere sentiti ogni volta che lo richiedono
Le decisioni sono assunte con la maggioranza dei presenti, ossia quorum funzionale, dato dalla metà più
uno di coloro che votano purché sia presente la maggioranza dei componenti di ciascuna assemblea, ossia
quorum strutturale o numero legale, dato dalla metà più uno dei componenti salvo congedi autorizzati, la
Cost. può richiedere una maggioranza qualificata, la cui forma più semplice è la maggioranza assoluta, ossia
la metà più uno di coloro che compongono il collegio.
Prerogative e garanzie che la Costituzione consente ai deputati e senatori in quanto ricoprono tale carica e
non come privilegio personale.
L’acquisto di tale status avviene al momento della proclamazione dell’eletto da parte dell’ufficio elettorale
competente.
ART
DIVIETO DI MANDATO 67
Ogni parlamentare rappresenta l’intera Nazione ed
IMPERATIVO esercita le sue funzioni senza rispondere ad altri se
non alla propria coscienza
INSINDACABILITA’ ART 68 CO.1: i membri del
Parlamento non possono essere
OGNI PARLAMENTARE GODE
chiamati a rispondere delle
DI ALCUNE IMMUNITA’
opinioni espresse o dei voti dati
Tale immunità è sancita al fine di nell’esercizio delle loro funzioni.
consentire loro la più ampia libertà di
Tale norma esenta i parlamentari
valutazione e decisione nell’esercizio del
Permane anche alla da ogni responsabilità civile-
mandato
scadenza del mandato penale-amministrativa e
disciplinare che potrebbe sorgere
da un’opinione espressa o da un
voto dato.
INVIOLABILITA’
INELEGGIBILITA’: è dovuta alla particolare carica del soggetto, che può porlo in una posizione di vantaggio rispetto ad
altri candidati (esempio→persone legate allo Stato da particolari rapporti economici- persone appartenenti al corpo
diplomatico ecc.). Se in presenza di una causa di ineleggibilità un soggetto sia comunque eletto, la sua elezione viene
dichiarata nulla dall’organo competente.
INCOMPATIBILITA’: impossibilità materiale di ricoprire contemporaneamente due cariche: quindi si deve optare per
l’una o per l’altra (giudice della corte costituzionale e deputato): in caso contrario è lo stesso ordinamento che lo fa
decadere da una delle due cariche.
Le incompatibilità sono volte ad assicurare che esercizio delle funzioni elettive non sia minacciato da conflitti di
interessi.
IL PARLAMENTO: FUNZIONI
FUNZIONE DI INDIRIZZO E
Nei confronti del Governo derivante dal rapporto di fiducia che
CONTROLLO
lega i 2 organi e lo fanno attraverso specifici istituti:
È un atto che può essere utilizzato anche dal singolo parlamentare per
RISOLUZIONE
formulare, in relazione ad un determinato problema, una direttiva di
comportamento rivolta al Governo
CICLO DI BILANCIO: la sessione di bilancio è uno dei momenti essenziali e connaturali all’attività parlamentari.
Attualmente la manovra di finanza pubblica è disciplinata dalla legge n. 196/2009 (legge di contabilità e finanza
pubblica). I principali provvedimenti della manovra sono la legge di stabilità e la legge di bilancio. La prima
contiene scelte e previsioni di carattere macroeconomico. Il bilancio invece è l’atto legislativo nel quale si trovano
iscritte le risorse e le spese delle pubbliche amministrazioni. Legge di stabilità e legge di bilancio sono redatte
sulla base degli obiettivi programmatici che, precedentemente, entro il 10 aprile di ogni anno, vengono stabiliti
nel Documento di economia e finanza (DEF).
FUNZIONE LEGISLATIVA
La più importante
1) FASE DELL’INIZIATIVA
Di solito si parla di “DISEGNI DI LEGGE” se presentati dal Governo e di “PROPOSTE DI LEGGE” in tutti
gli altri casi.
CONSIGLI Di regola ha per oggetto materie che interessano la regione o i rapporti con lo Stato
REGIONALI
3) FASE ISTRUTTORIA
Alla presentazione del progetto ad una delle Camere consegue la sua assegnazione ad una o più
Commissioni competenti in materie specifiche. --> spesso anche le altre Commissioni sono chiamate a
dare un parere
2) FASE DELIBERATIVA
ORDINARIO- DECENTRATO-MISTO
La commissione:
- Esamina il progetto
- Discute il progetto nel suo complesso
- Lo approva articolo per articolo
Dopo di che
Inoltre l’art 72 comma 3 prevede anche la richiesta di rimessione dell’assemblea→ cioè fino al
momento della sua approvazione definitiva, il progetto può essere trasferito dalla procedura speciale a
quella normale. Ciò se lo richiedono:
- il governo
PROCEDIMENTO MISTO
La commissione opera in SEDE REDIGENTE
È previsto indirettamente dall’art 72 co 3
Cost
PROMULGAZIONE
Ai sensi dell’art 73 La promulgazione delle leggi deve avvenire entro un mese dall’approvazione e
consiste in un decreto del Presidente della Repubblica
Il capo dello stato non può giudicare in merito alla legge proposta ma deve
effettuare un controllo della regolarità della procedura seguita e del rispetto della
Costituzione.
PUBBLICAZIONE
ART 87 CO 1: è IL CAPO DELLO STATO(posizione al di sopra delle parti e degli altri poteri)E
RAPPRESENTA L'UNITA' NAZIONALE(poiché è garante dell'organizzazione costituzionale)
NON E' TITOLARE DI ALCUNO DEI POTERI DELLO STATO MA ALLO STESSO TEMPO PARTECIPA
ALL'AZIONE DI QUESTI:
nell'azione del potere esecutivo, del potere legislativo, del potere giudiziario
ELEZIONE
REQUISITI: ART 84→ può essere eletto PDR ogni cittadino italiano che gode dei
diritti civili e politici e che abbia un’età minima di 50 anni
● l ’ufficio di PDR è
incompatibile con
qualsiasi altra carica
- eletto dal PARLAMENTO in SEDUTA COMUNE a cui partecipano anche 3
DELEGATI PER OGNI REGIONE (eletti dai consigli regionali)
MANDATO
ART 85: Il mandato dura 7 anni che decorrono dal giorno in cui presta giuramento di
FEDELTA’ alla Repubblica e di OSSERVANZA ALLA COSTITUZIONE davanti al
Parlamento in seduta comune.
CESSAZIONE
La carica può CESSARE:
● SCADENZA DEI 7 ANNI
● IMPEDIMENTO PERMANENTE (impossibilitato ad esercitare le proprie funzioni)
● MORTE o DIMISSIONI
● DECADENZA DELLA CARICA (es perdita cittadinanza o dei diritti civili e politici)
● DESTITUZIONE ( sanzione penale)
In caso di CESSAZIONE
ANTICIPATA il
PRESIDENTE DELLA
CAMERA indice l’elezione
del nuovo PDR entro 15
giorni.
ATTI: sono espressione del potere del Pdr e quindi quelli da lui emanati.
LA CONTROFIRMA
ART 89: tutti gli atti presidenziali richiedono la CONTROFIRMA MINISTERIALE al fine
di attribuire validità agli stessi.
Esistono poi degli ATTI cd PERSONALISSIMI sottratti alla CONTROFIRMA
(dimissioni-messaggi non formali )
<<<
IL GOVERNO
La disciplina del Governo si trova nel TITOLO III della Parte II
della Costituzione
Il ruolo del Governo è quello di definire e tradurre in concreto quell’indirizzo politico che gli elettori affidano
al Parlamento
In base al d.lgs. n 303/1999 si avvale dell’UFFICIO DI PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI (struttura
amministrativa) per l’esercizio delle sue funzioni attribuitegli dalla Costituzione e dalle leggi.
PENALE:
Il D.L 1° MARZO 2021 N 22 (convertito con modificazioni dalla l. 22 Aprile 2021 n 55): ha
introdotto disposizioni di riordino delle attribuzioni dei Ministeri, fissando il numero dei
Ministeri in 15 unità con l’istituzione: del Ministero della transizione ecologica, del
Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, del ministero della cultura, del
Ministero del turismo
Si forma:
PARLAMENTARE EXTRAPARLAMENTARE
Quando il Governo non GODE Più Quando il Governo SI DIMETTE (senza che vi
DELLA FIDUCIA DA PARTE DEL sia un voto di sfiducia da parte del
PARLAMENTO Parlamento.
Costituiscono gli incontri e i colloqui per mezzo dei quali il PDR individua il Presidente del Consiglio.
È proprio dalla loro consultazione che emerge la possibilità di una maggioranza nell’individuare il
potenziale Presidente del Consiglio in grado di costruire un governo che riesca ad ottenere la fiducia
delle Camere.
Nel caso in cui le CONSULTAZIONI non abbiano dato indicazioni significative, il PDR può affidarsi a un
MANDATO ESPLORATIVO ovvero far svolgere ad un’altra carica un’ulteriore indagine per verificare se
esiste una maggioranza alternativa.
DECRETO LEGISLATIVO Ai sensi dell’articolo 76 Cost: il Governo può emanare atti con forza di legge sulla
base di una LEGGE DELEGA precedentemente APPROVATA DAL PARLAMENTO.
LA LEGGE DELEGA: può essere adottata soltanto con una RISERVA DI LEGGE
FORMALE, quindi solo con la procedura ordinaria.
Di regola le Camere ricorrono alla delega nei casi in cui la materia da disciplinare
legislativamente sia molto complessa per cui è richiesto un alto grado di competenza
tecnica (e il Governo appare come l’organo più qualificato anche perché può
avvalersi di organi consultivi tecnici)
Atto con forza di legge adottato dal Governo ed emanato al PDR sulla base
della legge delega. Nell’ipotesi in cui il decreto legislativo sia stato adottato in Il decreto legislativo
violazione della legge delega, esso sarebbe costituzionalmente illegittimo, in viene applicato
quando violerebbe(indirettamente) l’art 76 Cost→ cd vizio di eccesso di soprattutto nel caso dei
delega. Infatti, la legge delega è ritenuta norma interposta tra la previsione testi unici e dei codici.
costituzionale dell’art 76 e il singolo decreto legislativo adottato.
PROCEDIMENTO
Viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ed entra
immediatamente in vigore
Il giorno stesso della sua pubblicazione in GU, il governo
deve presentare alle Camere un disegno attraverso il
quale si chiede la conversione in legge del decreto legge
Il decreto legge NON convertito in legge Anche in tal caso il decreto legge Il decreto legge convertito
perde efficacia sin dall’inizio (cioè non convertito in legge decade viene sostituito dalla legge
retroattivamente, dal momento della sua retroattivamente di conversione.
entrata in vigore) e va considerato come
IN CASO DI CONVERSIONE IN
mai esistito quale fonte a livello legislativo.
LEGGE VENGONO CONSOLIDATI
GLI EFFETTI NORMATIVI FINO A
QUEL MOMENTO PRODOTTI
Rappresentano l’attività normativa secondaria del Governo, diretta a produrre norme subordinate a quelle
primarie.
I regolamenti sono adottati dal Governo ed emanati al PDR ai sensi dell’art 87 co 5 Cost.
I regolamenti sono fonti secondarie e come tali non possono derogare né alla Costituzione (come d'altra
parte avviene per le fonti primarie) né tanto meno alle leggi ordinarie. Inoltre non possono regolare
materie coperte da riserva di legge sia essa assoluta o relativa. Infine le sanzioni penali non possono essere
previste con un regolamento.
La principale norma attributiva del potere regolamentare è costituita dall’art 17 della legge n 400/1988
che indica i diversi tipi di regolamento:
REGOLAMENTI INTERMINISTERIALI:
REGOLAMENTI DI ESECUZIONE:
REGOLAMENTI DI ORGANIZZAZIONE:
REGOLAMENTI DELEGATI:
GOVERNO → PDR Il governo è nominato dal Pdr e con esso trattiene continue e importanti relazioni giuridico-
formali e politico-istituzionali
GOVERNO→ POTERE non ha potere sulla carriera dei magistrati, salva la facoltà, prevista in Costituzione, del
GIUDIZIARIO Ministro di Grazia e Giustizia di proporre un procedimento disciplinare nei confronti di un
singolo magistrato innanzi al CSM
il presidente solleva innanzi alla Corte eventuali conflitti di attribuzione, solleva la questione
GOVERNO → CORTE
di legittimità, diretta nei confronti di una legge regionale e resiste avverso le questioni
COSTITUZIONALE
sollevate dalle regioni
GOVERNO → REGIONI- la loro voce è affidata alla recente introduzione di istituti quali la conferenza
PROV AUTONOME E ENTI permanente Stato-regioni e province e la conferenza Stato-città e autonomie locali.
LOCALI
LA MAGISTRATURA
Il meccanismo principale di garanzia di tale forma di indipendenza è il Consiglio superiore della magistratura (art. 104
a 107 Cost).
• 3 MEMBRI DI DIRITTO:
- PDR che presiede il CSM
- IL primo presidente della corte di cassazione
- Il procuratore generale presso la corte di cassazione
• 24 MEMBRI ELETTIVI (indicati non dalla Costituzione ma dalla legge n 44/2002) tra cui:
- 2/3 dai magistrati ordinari
- 1/3 dal Parlamento in seduta comune fra professori ordinari in materi giuridiche ed avvocati dopo 15
anni di esercizio
- Il vicepresidente del CSM I membri elettivi del CSM durano in carica 4 anni e non sono
immediatamente rieleggibili
GIURISDIZIONE
GIURISDIZIONE
CIVILE
PENALE
Persegue l’interesse della collettività alla tutela di È diretta alla tutela giuridica dei diritti inerenti a rapporti
determinati valori o istituti e provvede tra privati o tra questi e la pubblica amministrazione.
all’irrogazione delle sanzioni penali in caso di Il giudizio civile può essere promosso da qualunque
violazione.
soggetto pubblico o privato definito attore→ nei
L’azione penale è promossa dal PUBBLICO confronti di un altro soggetto definito convenuto
MINISTERO nei confronti di un determinato
soggetto.
GIURISDIZIONE SPECIALE
Tutela gli interessi legittimi e dei diritti soggettivi dei cittadini che siano stati lesi da
un atto della pubblica amministrazione.
Competenze:
AFFINCHE’ I GIUDICI POSSANO EFFETTIVAMENTE GIUDICARE SECONDO GIUSTIZIA E IMPARZIALITA’, OCCORRE CHE
SIANO DATE AD ESSI DELLE GARANZIE IDONEE A SOTTRARLI AGLI INTERVENTI DEGLI ALTRI ORGANI.
LA LEGGE MIRA A CONFERIRE QUESTE GARANZIE DISPONENDO CHE I MAGISTRATI SONO INAMOVIBILI→ non
possono essere dispensati, sospesi dal servizio, trasferiti se non in seguito a decisione del CSM
PENALE sono penalmente responsabili di ogni reato commesso nell’esercizio delle proprie
funzioni
derivante dal rapporto di pubblico impiego con lo Stato e relativo alla propria
condotta professionale, sollevata quando un magistrato “manchi ai suoi doveri, o
DISCIPLINARE
tenga in ufficio o fuori una condotta tale da renderlo immeritevole della fiducia e
della considerazione di cui deve godere, o che comprometta il prestigio dell’ordine
giudiziario”.
Nb: la giurisdizione si attua mediante IL GIUSTO PROCESSO regolato dalla legge.
Principi importanti:
LA CORTE COSTITUZIONALE
Art 134 e ss Cost
5 GIUDICI:
Discende dalla legge cost n1 /1953 - Giudica sulle richieste di referendum abrogativo
Il controllo della Corte è orientato alla VALUTAZIONE DI CONFORMITA’ DELLA LEGGE O ATTO AVENTE FORZA
DI LEGGE (cd Oggetto del giudizio di Costituzionalità) alla COSTITUZIONE e ALLE LEGGI COSTITUZIONALI (cd
PARAMENTRO DEL GIUDIZIO DI COSTITUZIONALITA’).
ORIGINARIA SOPRAVVENUTA
In via incidentale
ART 18 LEGGE N 87/ 1953 INDICA DUE MODALITA’ CON LE QUALI LA CORTE GIUNGE ALLE PROPRIE DECISIONI
SENTENZE ORDINANZE
La Corte dichiara che non sussistono vizi di La Corte dichiara l’illegittimità costituzionale
legittimità costituzionale facendo in tal modo di una disposizione se e in quanto si ricavi da
salvo il testo legislativo. essa una determinata norma.
La Corte fornisce una interpretazione della È dichiarato illegittimo un certo significato del
disposizione impugnata idonea a salvarla testo, che viene espunto, in quanto norma in
dall’incostituzionalità. Tale interpretazione viene contrasto con la Costituzione.
precisata in motivazione
Sono sentenze attraverso cui la Corte interviene a cambiare la
disposizione censurata eliminando, sostituendo o aggiungendo
Cd MANIPOLATIVE parti del testo
Comprende:
ORDINANZE
I conflitti di attribuzione sono delle controversie per rivendicare e tutelare le competenze istituzionali, lese
da atti o da comportamenti di altri organi.
Il procedimento contenzioso insorge tra organi competenti a dichiarare definitivamente la volontà del
potere cui appartengono e per la delimitazione della sfera di attribuzioni determinata per i vari poteri da
norme costituzionali e si conclude con la pronuncia della Corte, che dichiara a quale potere spettano le
attribuzioni in contestazione e, ove sia stato emanato un atto viziato da incompetenza, lo annulla.
Può essere impugnato ogni tipo di atto o fatto e non esistono termini entro cui impugnare l’atto o il
comportamento censurato.
- Una volta depositato il ricorso in cancelleria, la Corte delibera in camera di consiglio, con ordinanza,
sulla sua AMMISSIBILITA’→ valutando i requisiti soggettivi e oggettivi.
Se ritiene sussistente il conflitto la Corte ammette il ricorso e dispone le notifiche agli interessati.
- Nella seconda fase, la Corte RISOLVE IL CONFLITTO dichiarando il potere al quale spettano le
attribuzioni in contestazione e ove sia stato emanato un atto viziato di competenza, lo annulla.
CONFLITTO TRA STATO E
REGIONI
• Quando una Regione invade con un suo atto la sfera di competenza assegnata dalla Costituzione
allo Stato o ad altra Regione.
• Quando lo Stato invade con un suo atto la sfera di competenza costituzionale di una Regione.
Il ricorso è proposto entro 60 giorni dall’avvenuta conoscenza dell’atto presunto lesivo dal:
indicando l’ambito di competenza invasa e le disposizioni costituzionali e delle leggi costituzionali che si
assumono violate.
Nella sentenza con la quale risolve il conflitto, la Corte dichiara a quale dei due enti in conflitto spetti la
competenza e, se è stato emanato un atto viziato da incompetenza, lo annulla.
A tale decisione può precedere, in pendenza del giudizio, una sospensione dell’atto che possa comportare
un pregiudizio grave o irreparabile.
ORGANI AUSILIARI
Gli organi ausiliari non svolgono una funzione di amministrazione attiva, bensì una funzione di iniziativa, di
controllo o consultiva. E sono:
64 consiglieri e di
un presidente
Quanto alle ATTRIBUZIONI, il CNEL:
svolge funzioni:
• consultive (ART 100 COST)→ che si sostanziano nella formulazione di pareri di legittimità sugli
schemi di atti normativi e amministrativi predisposti dal Governo. Questi pareri possono essere
obbligatori, quando l'assunzione del potere è richiesto dalla legge come presupposto per l'adozione
dell'atto, oppure possono essere facoltativi su richiesta dell'amministrazione interessata.
• giurisdizionali di secondo grado e in particolare materie indicate dalla legge, anche dei diritti
soggettivi" (art 103 Cost). In pratica il Consiglio di Stato svolge funzioni di giudice di appello nei
confronti delle sentenze dei tribunali amministrativi regionali.
La Corte dei Conti svolge sia funzioni giurisdizionali in
CORTE DEI CONTI materia di giurisdizione contabile, sia funzioni di controllo
Art 100 e 103 Cost sulle amministrazioni pubbliche. Mentre il Consiglio di Stato
esprime pareri che normalmente non sono vincolanti, la
Corte dei Conti esercita le sue funzioni attraverso strumenti
di controllo
Queste funzioni si estrinsecano nel controllo preventivo di legittimità sugli atti del Governo, ed assume la
forma del visto e registrazione. Gli atti del Governo devono infatti essere "visitati" prima della loro entrata in
vigore dalla Corte dei Conti, che ne deve verificare la legittimità. Nel caso che il controllo abbia esito negativo,
la Corte dei Conti può rifiutarsi di visitare l'atto, e in questo caso il Governo può richiedere la cosiddetta
registrazione con riserva, cioè l'entrata comunque in vigore dell'atto.
Il controllo successivo più rilevante svolto dalla Corte dei Conti è quello sul bilancio dello Stato. Esso si
concretizza nel raffronto tra il rendiconto consuntivo, predisposto dal Governo, e le previsioni di bilancio, e si
conclude con il cosiddetto giudizio di parificazione del rendiconto generale dello Stato. È stato conferito alla
Corte dei Conti anche un potere di controllo successivo nei confronti delle amministrazioni non solo statali, ma
anche regionali e degli enti locali.
LE AUTORITA’ INDIPENDENTI
Le autorità indipendenti sono state definite come: enti o organi pubblici dotati di sostanziale indipendenza
dal Governo, caratterizzati da autonomia organizzativa, finanziaria e contabile e dalla mancanza di
controlli e di soggezione al potere di direttiva dell’Esecutivo.
- nella nomina,
CLASSIFICAZIONE
FUNZIONI
L’articolo 114 della costituzione sancisce che: La regione, così come i comuni, province e
città metropolitane, sono definiti “enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni”
15 a STATUTO ORDINARIO→ in cui gli statuti sono leggi delle regioni approvate dai consigli
regionali a maggioranza assoluta (approvate dal Parlamento con legge ordinaria) e
adottate in armonia con la Costituzione.
5 a STATUTO SPECIALE→ queste ultime per ragioni sociali e storiche godono di maggiore
autonomia e i loro statuti sono statuti speciali approvati con legge costituzionale dal Parlamento
(Sicilia, Sardegna, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta)
IL CONSIGLIO REGIONALE
La giunta:
- la Regione all’esterno
PRESIDENTE DELLA REGIONE - dirige la politica della Giunta e ne è responsabile,
Le regioni ordinarie sono state istituite infatti solo nel 1970, e tra il 1972 e il 1977 è stato disposto il primo
(parziale) trasferimento di funzioni dall’amministrazione centrale a quelle territoriali.
A partire dalla metà degli anni Novanta, poi, si sono susseguiti tre passaggi che hanno cambiato in modo
sostanziale i rapporti tra stato e Regioni.
• Due anni più tardi è stata approvata la legge costituzionale numero 1 (che
nella gerarchia delle fonti è assimilabile al dettato della Carta): essa ha
introdotto l’elezione popolare diretta del presidente della giunta regionale.
L’autonomia regionale, a seguito della riforma del 2001, si articola essenzialmente in:
- esercizio delle funzioni amministrative (autonomia amministrativa); → nuova formulazione art 118 Cost
- autonomia finanziaria
A monte si colloca ovviamente l’autonomia statutaria, già contemplata dalla Carta costituzionale, che
consente alle Regioni di organizzarsi sulla base dei propri Statuti.
- Abolizione del sistema dei controlli statali sugli atti normativi di pertinenza regionale.
AUTONOMIA LEGISLATIVA
Prima del 2001 le Regioni avevano competenza nelle sole materie indicate dalla Costituzione, mentre la
competenza legislativa in via residuale era attribuita allo Stato. Con la RIFORMA costituzionale il meccanismo è
stato capovolto, cosicché oggi il criterio di competenza si articola, ai sensi dell’articolo 117 Cost, in:
• mentre tutte le altre materie, non indicate, cioè quelle residue, sono di competenza regionale.
Potestà legislativa Art 117 co 2 Cost elenca espressamente le materie in cui Lo Stato
esclusiva dello Stato: ha una potestà legislativa esclusiva, come:
- Immigrazione
- E così via
Potestà legislativa Art 117 co 3 Cost individua alcuni settori nei quali si determina una
concorrente: suddivisione della funzione legislativa che viene così ripartita fra lo
Stato e le Regioni.
Art 117 co 6 individua il riparto della potestà regolamentare che spetta allo Stato- Regioni e Enti
locali.
AUTONOMIA FINANZIARIA
La riforma del 2001 ha posto le basi anche per l’attuazione di un federalismo fiscale, ossia di un sistema
in cui ogni centro di governo dispone di proprie entrate per poter far fronte alle proprie spese.
L’art 119 Cost sancisce, infatti, l’autonomia finanziaria di entrata e di spesa degli enti territoriali. A tal
fine dispone che essi debbano avere risorse autonome, derivanti da tributi ed entrate proprie nonché
alla partecipazione al gettito tributario erariale riferibile al loro territorio.
La l. cost 20 Aprile 2012 n.1 ha introdotto due vincoli all’autonomia finanziaria degli enti territoriali:
Un ulteriore limite è posto dall’art 119 co 6 Cost, secondo cui il ricorso all’indebitamento è consentito
solo per finanziare spese di investimento.
È previsto poi un fondo perequativo, quale misura di sostegno a favore dei territori con minore capacità
fiscale per abitante, al fine di compensare eventuali squilibri tra le entrate tributarie delle diverse
Regioni e dei diversi enti locali.
L’art 119 co 6 prevede tuttavia anche risorse di carattere straordinario che lo Stato può erogare alle
Regioni e agli enti locali in presenza di situazioni di emergenza economica.
AUTONOMIA AMMINISTRATIVA
Prima della riforma il sistema era basato sul criterio del parallelismo delle funzioni (ossia sull’attribuzione
alle regioni della gestione amministrativa) in forza del quale il soggetto che detta la disciplina di un
determinato ambito oggettivo provvede anche a garantire l’attuazione anche a livello amministrativo.
Con la Riforma del 2001 si ha una nuova formulazione dell’art 118 Cost. → risulta infatti superato il
principio del parallelismo e si stabilisce che le funzioni amministrative sono attribuite ai comuni, salvo che,
per assicurarne l’esercizio unitario, siano conferite a Provincie, città metropolitane, Regioni e Stato, sulla
base dei principi di SUSSIDIARIETA’- DIFFERENZIAZIONE E ADEGUATEZZA.
Più vicino al cittadino
Per cui:
le funzioni amministrative devono essere allocate a livello istituzionale più decentrato possibile (Comuni) e
soltanto qualora non sia possibile attribuirle ai Comuni per assicurarne l’esercizio unitario, saranno attribuite
ai livelli via via superiori (Provincie-Città metropolitane- Regioni e Stato) → principio di sussidiarietà verticale
e tenendo conto dell’idoneità organizzativa delle amministrazioni a garantire il concreto esercizio delle
funzioni → principio di adeguatezza
FONTI REGIONALI:
- STATUTI
- LE LEGGI REGIONALI
AUTONOMIA STATUARIA
- REGOLAMENTI REGIONALI
- LE FONTI LOCALI
LO STATUTO: è la principale fonte dell’ordinamento regionale, attraverso cui l’ente disciplina la propria
organizzazione e proprio funzionamento per tutte le attività non regolate direttamente dalla Costituzione.
Nb: Gli statuti delle Regioni speciali hanno carattere formalmente e materialmente
costituzionale→ prevalgono dunque sulle leggi statali ordinarie e su quelle regionali
Gli STATUTI delle Regioni Ai sensi dell’art 123 Cost, lo statuto delle Regioni di diritto
Ordinarie comune è deliberato:
Le regioni a statuto ordinario hanno una • lo Statuto può essere sottoposto a referendum
potestà legislativa derivata, perché esse popolare qualora entro 3 mesi dalla sua pubblicazione
agiscono nei limiti della Costituzione, dello ne faccia richiesta 1/50 degli elettori della regione o
statuto, degli interessi delle altre regioni e 1/5 dei componenti del consiglio regionale.
della nazione, e delle leggi quadro. Il governo • Lo Statuto sottoposto a referendum non è promulgato
può impugnare la legge davanti alla Corte se non è approvato dalla maggioranza dei voti validi.
Costituzionale, se è contraria alla
Costituzione, e davanti al Parlamento se è
contraria all'interesse nazionale
INIZIATIVA
COSTITUTIVA
FASI DEL PROCEDIMENTO DI Ogni progetto di legge, previo esame della commissione
FORMAZIONE DELLA LEGGE legislativa competente per materia, è discusso e votato dal
REGIONALE: Consiglio articolo per articolo e con votazione finale.
INTEGRATIVA DELL’EFFICACIA
REGOLAMENTI REGIONALI
• Nella nuova formulazione dell’art 121 Cost la potestà regolamentare non è più
attribuita esplicitamente al Consiglio regionale ciò consente alla Regione una
diversa scelta organizzativa da adottarsi con disposizione dello Statuto regionale
art 126 Cost prevede con decreto motivato del PDR sono disposti
lo scioglimento del Consiglio regionale e la rimozione del
Presidente della giunta. Quando:
CONTROLLO SUGLI
- nel caso in cui Enti locali con + di 1000 abitanti siano privi
di strumenti urbanistici generali e gli organi elettivi non
provvedono alla loro adozione entro 18 mesi dall’entrata
in carica.
ART 120 Cost dispone che il Governo può sostituirsi a organi delle
Regioni, delle Città metropolitane, delle Province e dei Comuni nel
caso:
Nb: il potere sostitutivo del
- di mancato rispetto di norme e trattati internazionali o
Governo riguarda in principio
della normativa comunitaria
l’esercizio di poteri non legislativi
- di pericolo grave per l'incolumità e la sicurezza pubblica
I RAPPORTI TRA STATO-REGIONI ED ENTI LOCALI sono improntati al PRINCIPIO DI LEALE COLLABORAZIONE
(art 5,120 co 2, 116 co 3, 117 co 5,118 co 3 Cost)