Sei sulla pagina 1di 2

Lezione4

Sovranità dello stato.

Non solo su base territoriale ma anche su confini politici, rispetto a individui e persone fisiche e giuridiche di
altri stati. I diritti umani è un corpus normativo che limita l’esercizio del potere sovrano anche all’interno
del territorio. Concetto di sovranità si intende la podestà del governo di uno stato: si possono avere
manifestazioni interne, libertà dello stato nell’esercizio della sua podestà di governo esercitata nei
confronti della collettività umana (non solo cittadini ma anche cittadini stranieri), ius vitae acnecis. Si
possono avere manifestazioni anche verso l’esterno: divieto di esercitare attività coercitive nell’ambito
della sfera di potere di un altro stato. Queste due sfere indicano una relazione tra stato e collettività umana
e lo stato e gli altri consociati. Pertanto implica la libertà dello stato nell’esercizio della podestà di governo e
il divieto di interferenza nei confronti di altri stati; importanza della norma consuetudinaria della sovranità
territoriale: giurisdizione esclusiva, insieme di competenze sovrane nell’ambito del suo territorio 
contenuto del principio di esclusività della sovranità.

Già abbiamo incontrato -il principio di non ingerenza negli affari interni; - principio della sovranità
territoriale; - principio di esclusività della sovranità

Quanto al principio di esclusività stabilisce che gli stati godono di una libertà d’azione pressoché assoluta ed
illimitata nell’ambito della propria sfera territoriale. Il potere di governo è libero nelle forme e nei modi del
suo esercizio e nei suoi contenuti: ciascuno Stato segue i criteri che ritiene più opportuni
nell’organizzazione interna e nell’esercizio del potere di governo sulla propria comunità territoriale
(autonomia costituzionale).

Lo stato è libero di esercitare i propri potere come crede e nel rispetto di limiti e obblighi imposti dal DI, un
grosso limite del principio dell’esclusività: diritto internazionale dei diritti umani e nel diritto internazionale
dell’ambiente. Queste due branche avendo ad oggetto la tutela, la protezione degli individui e ambiente
come bene comune, rispetto a queste due categorie lo stato deve limitare i suoi comportamenti anche
perché non sono corpus normativi convenzionali, non nello svolgimento di condotte ma nella previsione
all’interno del proprio ordinamento di norme. Dal 45 questi principi antichi del DI, cominciano a subire una
lenta evidente contrazione, soprattutto quello dell’esclusività. Nei giuristi del 18 secolo, questi principi non
del tutto sviluppati avessero una portata assoluta, non avevano deroghe e contrazione. La violazione di
questi limiti consentono la violazione degli altri due principi da parte della corte internazionale. (come
peacekeeping).

Il concetto di irrilevanza e grandezza del territorio statale, è un concetto presente da sempre nel DI
nonostante una grande parte della dottrina anglosassone, il territorio sia parte della soggettività
internazionale. la grandezza non incide in nessuna maniera sulla sua autonomia e sovranità, non c’è motivo
per il quale uno stato piccolo deve sottostare ad un altro stato per la sua dimensione.

Dominio riservato ha un rilievo politico e giuridico, indica ambito del dominio statale in cui funzioni e
competenze dello Stato non sono vincolate dal diritto internazionale.

Tutto quello che accade all’interno lo decide lo Stato, i rapporti giuridici che hanno luogo all’interno sono
regolati secondo le norme nazionali. La scelta della politica ambientale interna, economia interna, difesa
interna. Tutto quello che ha a che fare con la gestione, il DI individua il concetto del dominio riservato, la
sfera secondo cui il DI non può entrare perché rientra nell’esercizio del potere statale. In inglese rende
meglio, domestic jurisdiction è quello che noi intendiamo “tutto quello che rientra in questa sfera”. Anche
se i confini sono stabiliti dal diritto internazionale, protegge la domestic jurisdiction stabilendo che nessuno
ha diritto di interferire negli affari interni di un altro principio di non ingerenza negli affari interni: si
estende anche agli affari esterni della sovranità esterna. (inglese)
Il contenuto normativo del principio di non ingerenza è dato nel DI da alcuni atti di soft law, dichiarativi del
diritto consuetudinario e dalla giurisprudenza internazionale, in particolare dalla CIG, che ha chiarito bene
in cosa consiste l’ingerenza degli affari interni, quando è violato dai comportamenti di un altro stato. Cosa
protegge questa norma? Secondo la CIG il divieto in esame consiste nell’obbligo di non ricorrere all’uso di
mezzi coercitivi per indurre uno stato ad agire in un modo diverso da quanto in origine esso aveva stabilito,
in maniera diversa. Quindi imponendo allo stato una condotta di forme da quella stabilita. CIG limita
l’ingerenza coercitiva si intende l’ingerenza mediante la violenza.

Sovranità assoluta, per le questioni che non rientrano in relazione con gli altri stati.

Vincolo sostanziale e non formale, bisogna vedere il cittadino dove ha i suoi interessi. Proprio onde evitare
la cittadinanza di comodo. La seconda cittadinanza è una cittadinanza dove non scaturiscono obblighi: es
leva obbligatoria. Dipende da dove dipende il genuin link, cioè dove vive, lavora ecc i suoi obblighi
dipendono dallo stato di cittadinanza effettiva.

Nazionalità persone giuridiche, abbiamo il criterio della sede legale, luogo di incorporazione e controllo.

Apolidia  privo di qualsiasi protezione da parte di uno Stato.

Straniero, perseguitato per alcuni motivi precisi, legati a razza, religione o credo politico. Dedicata la
convenzione di New York, ratificata da un grande numero di stati (150 stati). Mentre circa 45 stati africani
sono vincolati da una convenzione, piaga dei profughi africani di conflitti interni.

Convenzione Ginevra: solo colui che si trova al di fuori del paese temendo a ragione di essere perseguitato,
e che non può o vuole avvalersi della protezione dello stato di cui è cittadino. Il perno della condizione di
rifugiato diritto asilo, cercare rifugio in un altro stato. Diritto di uno stato nei confronti di un altro stato.
Viene limitato il potere discrezionale dello stato nei confronti dell’accesso allo straniero.

Esempio concreto: alcune categorie vulnerabili, come donne che subiscono mutilazioni genitali. Si ritiene ad
una semplificazione alla mutilazione, ossia quella religiosa, ma qua si tratta di una pratica culturale. L’Italia
ad esempio riceve molte richieste da donne che scappano perché non volendosi sottoporre a questa pratica
vengono precluse una serie di diritti, come per esempio il matrimonio. Non c’è motivazione di razza, credo
politico o religiosa, ma l’Europa ha deciso di esaminare le domande di queste donne in quanto la pratica è
una pratica che seppur al di fuori della convenzione, può essere considerata motivo di timore. Il vero
problema è quando usano questa scusa per migrare e per ragioni economiche.

Potrebbero piacerti anche