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STATO LIBERALE:
- Riconoscimento di una Costituzione come
Legge fondamentale dello Stato
- Divisione parziale dei poteri.
- Elezioni (Suffragio Limitato).
- Stato non interventista.
STATO TOTALITARIO:
- Partito unico
- Tutti i poteri concentrati nelle mani del capo del partito.
- No uguaglianza dei cittadini.
- No diritti e libertà personali.
- No Principio di legalità.
- Stato interventista.
STATO SOCIALISTA:
- Uguaglianza economica e sociale dei cittadini.
- No proprietà privata
- Diritti e libertà personali limitate.
- Pianificazione economica: lo Stato è proprietario dei
mezzi di produzione e, pertanto, decide come, dove e
quanto produrre.
STATO DEMOCRATICO
- Suffragio Universale (diritto di voto esteso a tutti).
- Principio di Legalità (uguaglianza di tutti i cittadini di
fronte alla legge).
- Diritti e libertà personali estese (fino al divieto di
lesione dei diritti e libertà altrui).
- Laicità: separazione tra Stato e Chiesa. Indipendenza
PRINCIPIO DELLA SEPARAZIONE DEI POTERI: Il potere va suddiviso tra i diversi organi che
compongono uno Stato (Governo – Parlamento – Magistratura), in modo che ciascuno eserciti in
modo indipendente una particolare funzione, senza prevalere su gli altri e secondo un
meccanismo di bilanciamento reciproco. Questo principio è tipico di tutte le forme di stato liberali
e democratiche. Questo principio è stato teorizzato da Montesquieu all’inizio del Settecento.
FORME DI GOVERNO
FORME MODERNE DI GOVERNO
- MONARCHIA ASSOLUTA: tutti i poteri sono concentrati nella mani di un solo individuo,
il Sovrano che non ha limiti nel poter condizionare diritti e libertà di qualunque altro
soggetto o istituzione. Es.: ARABIA SAUDITA
- MONARCHIA PARLAMENTARE: una forma di monarchia in cui il potere del Parlamento
prevale su quello del sovrano che di solito ha più che altro un ruolo cerimoniale “il
Sovrano regna, ma non governa”. Es.: REGNO UNITO. Il potere esecutivo è affidato al
Governo guidato dal Primo ministro. La nomina del “premier” è affidata al monarca che
nomina anche i ministri. Il Parlamento ha di solito due camere (nel Regno Unito, la
Camera dei Lord e la Camera dei Comuni).
- MONARCHIA COSTITUZIONALE: il sovrano regna, ma ha poteri limitati e stabiliti da una
costituzione. C’è una divisione parziale dei poteri, per cui il Re è sia Capo dello Stato che
Capo del Governo, anche se il potere esecutivo è normalmente delegato ad un Primo
Ministro. Mentre il potere legislativo è esercitato insieme al Parlamento. Es.: REGNO
D’ITALIA, IMPERO TEDESCO. Il potere giurisdizionale è infine amministrato dai giudici.
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SCHEMA DI
RIPARTIZIONE DEI
POTERI DURANTE IL
REGNO DI SARDEGNA
(Monarchia
Costituzionale)
Nel 1861, con la nascita del Regno d'Italia, lo Statuto venne applicato in tutto il Regno. La
natura flessibile dello Statuto garantì, sino agli anni venti, un'evoluzione parlamentare del
sistema politico senza richiedere modifiche effettive al testo originale: gradualmente i Governi
cessarono di dipendere dalla fiducia del Re, mentre divenne necessaria quella del Parlamento.
Lo Statuto Albertino rimase in vigore fino al termine del 1947, prima di venire sostituito
dall’attuale Costituzione della Repubblica. Tuttavia, già nel periodo fascista esso subì diverse
modifiche e compressioni, a causa dell’approvazione durante il “Ventennio” Fascista (1922-
1945) delle Leggi Razziali e Fascistissime che limitarono diritti e libertà fondamentali dei
cittadini, come la Libertà d’espressione e manifestazione del pensiero.
L’attuale costituzione italiana venne “partorita” da parte dell’Assemblea Costituente,
composta da 556 membri di vari partiti (Democratici Cristiani, Comunisti, Liberali,
Repubblicani, Socialisti). Ai lavori di scrittura della carta costituzionale partecipò in realtà un
numero più ridotto di componenti, quantificati in 75 “padri costituenti”.
I passaggi fondamentali che portarono all’approvazione ed all’entrata in vigore dell’attuale
Costituzione della Repubblica italiana si possono sintetizzare in alcune date storiche:
- 25 aprile 1945 – Liberazione dell’Italia dalla dittatura nazi-fascista.
- 2 giugno 1946 – Referendum Monarchia-Repubblica: gli italiani scelgono la Repubblica
anche se con un margine di voto molto ridotto.
- 28 giugno 1946 – L’Assemblea Costituente elegge il primo Presidente della Repubblica
italiana, Enrico De Nicola.
- 1 gennaio 1948 – Entra in vigore la Costituzione italiana (approvata dal Parlamento il 22
dicembre del 1947, con 453 voti favorevoli).
A differenza dello Statuto Albertino, la Costituzione era VOTATA (dal Parlamento), RIGIDA
(modificabile solo mediante una procedura “aggravata” di modifica costituzionale),
DEMOCRATICA (espressione del potere del popolo) e LUNGA (riconosceva molti diritti ai
cittadini).
La Costituzione si compone di 139 articoli + 18 Disposizioni Transitorie e Finali (che hanno
disciplinato proprio il passaggio dalla Monarchia alla Repubblica).
Il primo fra i diritti del cittadino è quello di CITTADINANZA che in Italia si acquista “IURE
SANGUINIS” (per via di sangue), ovvero se si nasce o si viene adottati da entrambi o anche un
solo cittadino italiano. A differenza della cittadinanza “IURE SOLI” che si acquista per la
semplice nascita in un determinato Paese.
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