24/03/2011 anno XIII - ITALIA - ARABIA SAUDITA - ARGENTINA - BOLIVIA - FRANCIA - GERMANIA - GIORDANIA - GRECIA - INGHILTERRA - KUWAIT - NUOVA ZELANDA - POLONIA - PORTOGALLO - SPAGNA - SVEZIA - SVIZZERA - STATI UNITI - REPUBBLICA CECA
arissimi lettori, con la bella stagione arriva anche il fatti nostri di primavera, un appuntamento al quale anche per questo 2011 non intendiamo farvi rinunciare. Vi abbiamo abituato che a ogni inizio anno apportiamo qualche modifica sia grafica sia nei contenuti delle nostre rubriche e anche in questa occasione lo abbiamo fatto, speriamo di non avervi deluso. Come anticipato ai presenti alla riunione di fine anno della nostra associazione, i programmi per il progetto, oramai ultra decennale :fatti nostri, prevede luscita dei tre numeri dellinforma, un numero speciale dedicato alla festa delluva e se ci riusciamo almeno un numero, meglio due, del rescue il fatti nostri dedicato ad un argomento specifico che in questo anno il primo potrebbe essere il restauro di un vecchio ciclostilato dedicato alla chiesetta della Madonna delle Nevi di Cinigiano. Colgo loccasione per ringraziare tutti i soci e i sostenitori del nostro progetto che gi in questi primi mesi dellanno sono molti e invito, come al solito, tutti voi a significare il nostro lavoro sia economicamente sia con suggerimenti per realizzare nuovi articoli. Lidea di suggerire alla nostra redazione idee per scrivere un articolo decisamente importante anche se avremmo piacere che foste anche voi a prendere la penna e intrufolarvi nelle varie rubriche, ma anche suggerire uno spunto per parlare di argomenti di interesse comune non cosa da poco e attendiamo fiduciosi e ringraziamo coloro che gi sistematicamente collaborano, certo non sempre possiamo rispondere, specialmente in tempi brevi, pertanto vi preghiamo caso mai di pazientare se non riusciamo a soddisfarvi in breve tempo. In questo numero lo spazio alle vostre lettere piuttosto ampio tiene ancora banco il caso Valdi prata ma crediamo che dopo quanto troverete le idee saranno decisamente pi chiare a tutti, la rubrica dalla storia riporta uninteressante scoperta del Blogger Zamboni quella di due nostri compaesani, caduti nel periodo bellico, in terra straniera dei quali non sapevamo dove fosse la tomba. Cristina, ha avuto il compito, sicuramente gradevole, quello di andare per profeta in patria da Ferro al Rintocco, fin dal primo numero nostro sostenitore. Giulia ci racconta di un personaggio un po scomparso dalla nostra quotidianit: la tartaruga. Irene ci narra di un vecchio gioco che fino agli anni settanta era motivo di spensierato passatempo: il Toti o Toto a Monticello. Franco vola, si fa per dire, insieme allaquila del monumento ai caduti, bronzo ritornato alcuni anni fa dopo essere stato rubato. Articolo decisamente interessante lo spazio di Profili Cinigianesi dedicato a Amedeo Massari nostro personaggio illustre scomparso alcuni anni fa e sepolto nel cimitero dei Poggi suo paese natio. E tanto altro ancora fra le pagine di un fatti nostri da sempre eretto a baluardo della nostra identit.
informa
DIMENTICATI DI STATO
MONTICELLEREDDU PRIMA CHE L AQUILA VOLASSE CHI VA PIANO...
CROSS IN ROSA
SCORZA TOSCANA
Lettera dal presidente ........................pag Bacheca .............................................pag Numeri utili .........................................pag La nostra posta ..................................pag Cinigiano in libreria ............................pag Cinigiano in edicola ...........................pag Dalla storia .........................................pag Conoscere le nostre opere ................pag Fiori darancio ....................................pag Profili Cinigianesi................................pag Gente di classe ..................................pag Gingillando .........................................pag Comune Cinigiano informa ................pag Gingillando .........................................pag Dalle associazioni ..............................pag Notiziando ..........................................pag Profeta in Patria ..................................pag Dalle associazioni ..............................pag Gioie e Sapori ....................................pag Il sommo poeta ..................................pag Dalle Tradizioni ...................................pag Papaveri e Papere ..............................pag Dalle associazioni ..............................pag Girellando ...........................................pag
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PRO-LOCO CINIGIANO Ricordati di rinnovare la tessera per il 2011: Socio Ordinario 5,00. Socio Sostenitore da 6,00 a 9,99 Socio Benemerito da 10,00 in su. Le iscrizioni si ricevono presso i punti tessera dislocati negli esercizi di Cinigiano e nella sede o attraverso il c/c postale n. 12127585 intestato a: Ass.ne ProLoco Cinigiano indicando nella causale rinnovo tessera e/o contributo. Con la tessera di socio benemerito si pu far richiesta della UNPLI CARD ulteriori informazioni: (www.unplitoscana.it) Il rinnovo e annuale. Si ricorda che la tessera personale. Sono disponibili a 3,00 gli arretrati di...fatti nostri,: INFORMA, SPECIALE, RESCUE il pagamento potr essere effettuato dopo la consegna, tramite bollettino postale.
ASSOCIAZIONE PRO - LOCO CINIGIANO TESSERA N 5177 UNIONE NAZIONALE PRO - LOCO ITALIA CONSIGLIO PRO -LOCO CINIGIANO Presidente: Massimo Fabiani; Vicepresidente: Tassi Danilo Segretario: Dari Irene, Tesoriere: Stivaletti Andrea, Consiglieri: Spacca Federica, Fantacci Francesco, Fantacci Gabriele, Fabiani Giulia, Bianchini Maria Grazia, Fabiani Sergio, Ventre Ilaria, Lanzini Giulia, Guido Anselmi, Guglielmo Bertini. ... fatti nostri, informa supplemento a Amiata Storia e Territorio registrazione del Tribunale di Grosseto n19/88 V. G. dell11/1/88. Informazioni a cura della Pro -Loco Cinigiano riservate ai soci. Redazione: Pro-Loco Cinigiano -Piazzale Cap. Bruchi, 5 -58044 Cinigiano GR (Italy) Tel / Fax 0564994187 - e -mail: aplc@interfree. it -www. prolococinigiano. org Direttore: Massimo Fabiani - Redazione: Giulia Fabiani, Irene Dari, Cristina Bartalucci, Mario Rossi, Giuseppe DAmato - Foto e Cartoline depoca: Massimo Fabiani, Marco Mariotti. Le informazioni custodite nellarchivio delleditore verranno utilizzate solo a scopo di inviare agli abbonati la testata e gli allegati, anche pubblicitari, di interesse pubblico (L. 675/96). Per la nostra pubblicit: 337/714700
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Indice
Bacheca
bacheca
APRILE 2011
DOMENICA 17
CROSSODROMO SANTA RITA - Campionato Interregionale Motocross M.S.P .
CINIGIANO, BIBLIOTECA COMUNALE - PRESENTAZIONE DEL LIBRO: COME FOGLIA AL VENTO di Gina Ceroni
MAGGIO 2011
VENERDI 06 CINIGIANO - al campino BRISCOLATA SABATO 07 CINIGIANO - S. MESSA E PROCESSIONE SABATO 07 CINIGIANO - ritrovo ore 14,00 palazzo Bruchi TREKKING decitti.
Sulle orme del fantasma. Passeggiata a piedi con degustazioni riservata ai bambini. Info e prenotazioni www.prolococinigiano.org aplc@interfree.it, Tel/fax 0564.994187
DOMENICA 08 CINIGIANO - ritrovo ore 9,00 palazzo Bruchi TREKKING - Voler bene allItalia: festa dei piccoli comuni. Passeggiata a piedi attraverso paesaggi e sapori Cinigianesi, degustazioni, pranzo tipico. Info e prenotazioni www.prolococinigiano.org aplc@interfree.it. Tel/fax 0564.994187 DOMENICA 08
CINIGIANO - FESTA DELLA MADONNA DELLE GRAZIE
LUNEDI 09 CINIGIANO - ore 18,00 piazza Marconi TRADIZIONALE BOTTE IN PIAZZA DOMENICA 29 CINIGIANO - ritrovo ore 9,00 palazzo Bruchi WINE & BIKE. Passeggiata in bici attraverso paesaggi e sapori Cinigianesi, degustazioni, pranzo tipico. Info e prenotazioni www.prolococinigiano.org aplc@interfree.it. Tel/fax 0564.994187 DOMENICA 29
CROSSODROMO SANTA RITA - Womens Gold Day Off Road (evento nazionale U.I.S.P dedicato a tutto il mondo femminile con Motoraduno e Gare fuoristrada). .
GIUGNO 2011
SABATO 4 / DOMENICA 5 DOMENICA 5 ore 15,00 DOMENICA 26
MONTICELLO AMIATA - FESTA DELLA MADONNA DI VALDIPRATA, anniversario della sua incoronazione avvenuta in quei giorni del 1747. INAUGURAZIONE OPERE DI RIQUALIFICAZIONE URBANA NELLA ZONA DEL SANTUARIO E DEL PARCO DELLA RIMEMBRANZA CROSSODROMO SANTA RITA - Campionato Toscano Motocross e Minicross U.I.S.P ..
APERTURA BIBLIOTECA:
DAL LUNEDI AL VENERDI 8,30 - 12,30 SABATO 10,00 - 12,30
Meoni Elido
commerciale s.r.l.
Utensileria
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Numeri di utilit nazionale 112 Carabinieri 113 Soccorso pubblico 115 Vigili del fuoco 116 Soccorso ACI 117 Guardia di finanza 118 Emergenza sanitaria FARMACIE Tasso Dr. Giovanni, Monticello Amiata, Via della Stazione, 13 -Tel. 0564/992961 Ugurgieri Dr. Lucia - Cinigiano, Largo Italia -Tel. 0564/993415 SCUOLE materne Cinigiano - piazzale Cap. Bruchi - Tel. 0564/994048 Monticello Amiata - via Empoli n. 7 - Tel. 0564/992782 Sasso dOmbrone - via Traversa n. 23 - Tel. 0564/990493 elementari Monticello Amiata -via Empoli n. 7-Tel. 0564/990493 Cinigiano - via Ombrone - Tel. 0564/993297 medie Cinigiano - piazzale Cap. Bruchi -Tel. 0564/993409 CARABINIERI Cinigiano - via Roma tel. 0564/993399 CO. SE. CA. 0566 919946 www.coseca.it
ACQUEDOTTO DEL FIORA - NUMERO VERDE 800 887 755 da telefono mobile 199 114 407 MISERICORDIA CINIGIANO - 338/4396799 FRATRES CINIGIANO 335.481440 MEDICI Dott. Giovannini A. 0564/990709 (amb. Sasso dOmbrone) Dott. ssa Bargagli D. 0564/99344 (amb. Cinigiano) Dott. ssa Naldini L. 0564. 992752 (amb. Monticello Amiata) GUARDIA MEDICA Emergenza Sanitaria 118 U. s. l. 9 zona 3 0564/993311 INFORMAZIONI TURISTICHE Pro - loco Cinigiano 0564/994187 Pro - loco Monticello Amiata 0564/992777 Strada del vino Montecucco e dei sapori dAmiata 0564/994630 UFFICI POSTALI Cinigiano - 0564/994134 Castiglioncello Bandini -0564/993344 Monticello Amiata - 0564/992781 Sasso dOmbrone - 0564/990705 COMUNE DI CINIGIANO centralino 0564/993407 ORARIO APERTURA AL PUBBLICO UFFICI COMUNALI dal luned al venerd 10.00-13,30 marted 8,30-13,30 Pomeriggio marted gioved 16,00-18,00
PANIFICIO BATANI
di Gianluca Batani & C. snc Loc. La Concia -Monticello Amiata Tel. 0564 992730 -Fax 0564 992750
di
Silvana Machetti
338 8300232 0564 994662 58044 CINIGIANO - GR Via Roma 13
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Numeri utili
NUMERI UTILI
La nostra posta
La nostra posta
di Massimo Fabiani
CHIARIMENTI
redo che sia necessario un chiarimento relativo alla rubrica La nostra posta . Lo spazio autogestito da chiunque lo desideri, viene messo a disposizione per argomenti che possono risultare di interesse comune. Il dibattito che si aperto intorno alla Madonna di Valdiprata e che da tempo tiene banco sia fra queste pagine sia a Monticello Amiata, se da un lato ci fa piacere aver aperto un argomento sicuramente interessante e costruttivo, dallaltra siamo dispiaciuti e ce ne assumiamo la piena responsabilit di non aver ben controllato lesattezza di alcuni dati storici riportati in alcune lettere e ce ne scusiamo con tutti voi, anche se largomento sotto laspetto storico lo avevamo gi affrontato. Comunque per portare chiarezza ci ritorniamo sopra sperando di offrire un sano contributo al dibattito in corso. Oltre 1000 anni di storia documentano lesistenza di una chiesa dedicata alla Madonna in Valdiprata , diversi sono i documenti papali che parlano dellesistenza di una chiesa dedicata a Maria in quella contrada, ultimo atto quello di SS. Papa Pio IX che il 9 luglio nel 1862 concede indulgenza plenaria a chi si confessa e si comunica in Valdiprata il 4 , 5 e 6 giugno anniversario dellincoronazione dell immagine della vergine ad opera del sacro capitolo di San Pietro avvenuta nel 1747. la Madonna gi allepoca era dipinta a sedere con il bambino in braccio su unantica tavola, da studi effettuati, negli anni 70 del 1900, ad opera della sovrintendenza ai beni culturali di Siena e Grosseto si evince che limmagine attuale era stata dipinta molto tempo prima su una pittura precedente probabilmente rovinata dal tempo. Tutto questo per dire che storicamente limmagine venerata in Valdiprata risale a tempi antichissimi, quindi chi ha scritto in precedenti interventi non conosceva approfonditamente la storia di questo Santuario e sicuramente non pensava neppure di suscitare la sensibilit di alcuni fedeli che riconoscono da sempre in quella sacra tavola la Madonna di Valdiprata. Pur tenendo conto delle affermazioni, anche condivisibili, che, per un credente, la Madonna una indipendentemente dallabito che veste credo che proprio questa leggerezza nel valutare la realt storica abbia suscitato perplessit e disagio in chi ha profonde radici legate ai ricordi ed alla devozione che il popolo di Monticello, e non solo, riversava su quella sacra immagine della vergine. Al momento di andare in stampa ci giunge anche il gradito contributo sullargomento dellassociazione Casa Museo che pubblichiamo nella rubrica riservata alle associazioni.
AllEgregio Direttore dellapprezzata vetrina di notizie del nostro territorio e non solo, Molto cordialmente Rio
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la nostra posta
l rilievo, pi che laffermazione, m venuto di farlo il 2 ottobre u.s., in margine alla vostra Festa dellUva 2010, quando, nella sala comunale, questa risorsa economica del vostro territorio schiccava dal suo grappolo acini di memoria, di legami, di poesiaquindi di cultura. Nel pieno senso antropologico in cui oggi questa parola oramai sintende. della natura della vite allungarsi, distendersi, intrecciarsi. Come quella del suo frutto dessere molteplice. Qualcuno tra voi senzaltro ha colto,e felicemente,questa molteplicit non solo naturale, ma anche simbolica ed ha spremuto dalluva anche vino di FESTA. E siccome la festa,come ben dice la consapevolezza di ciascuno, uno dei momenti pi felici nella vita delluomo (nonch della donna), se essa si chiama delluvanon pu che spremere qualcosa che va delibato: buon vino, anzitutto e,da esso o con esso, gioia di stare insieme. In questo caso, poi, con un tocco di qualificazione. Ed ecco che luva, divenendo festa, suggerisce anche a noi dessere grappolo: gruppo umano che indaga con la memoria la sua identit, la custodisce, la consegna, facendo attenzione a ricordare che, accanto alla sua, ne esistono altre,conoscendo le quali si fa come la vite: si allungano le braccia e si stringono le mani..dimostrando alla vite che anche noi sappiamo fare un pergolato (umano) e produrre grappoli di opportunit, vino generoso di scambi. E tutto questo non teoricamente, ma davvero. Come testimonia il gemellaggio Cinigiano Montcuq, per rimanere nel territorio e nellaFESTA DELLUVA. La mattina del 2 ottobre u.s. tutto questo ho avuto il sentore che accadesse nella vostra sala comunale, dove i gradi raccontavano ai piccoli; dove i piccoli, oltre ad ascoltare, a loro volta dicevano ai grandi; dove le autorit, accantonato il sussiego del ruolo, si ponevano chicco nel grappolo, e non certo a scapito della loro funzione di tralcio; dove accanto alla lingua locale, ha risuonato almeno unaltra lingua e perfino quella poetica ha trovato un suo spazio. Il grappolo duva cos divenuto GRAPPOLO DORO. Anchesso,per, finalizzanto a divenire mostonellunico tinodi un intento culturale teso a spremere, in clima di festa, vino DOC di comune umanit.
MONTICELLEREDDU
Grazie a tutti
onticello come Ittireddu, io sono Lucia. Vengo dalla Sardegna, da un paesino che si chiama Ittireddu. Sono emigrata nel 1998 in cerca di lavoro. Sono venuta qua in Toscana, prima a Montepulciano: lavoravo a Pienza in un caseificio, ma non era quel che volevo. Poi sono andata a Cinigiano, e lavoravo a SantAngelo Scalo in un ristorante, ma per vari motivi me ne sono andata via. Alla fine sono approdata a Monticello Amiata. Ora lavoro a Montenero dOrcia, in un frantoio. Sono contenta di essere qua; non facile per la gente che emigra essere accolti nei paesi in cui si approda, ma io, o perch sono abbastanza espansiva, o perch ho trovato un paese come Monticello, posso dire con orgoglio che veramente la gente qua brava ed accogliente. Mi sono inserita bene, infatti canto nel coro La Monticellese e sono consigliere della Pro-loco. Ora anche io, quando vengono questi stranieri, cerco di farli inserire nella nostra societ. A gennaio di questanno, mentre rientravo dalle ferie dalla mia cara Sardegna, mi sono sentita male. Mi hanno ricoverata qua a Grosseto, diagnosticandomi unembolia polmonare. La gente di Monticello, appena saputo cosa mi era successo, si prodigata per darmi conforto, sostenendomi allora ed ora nella mia malattia. Cos anche nel mio paese, ad Ittireddu, la gente ha fatto allo stesso modo. Non sapendo come ringraziare tutti, mi arrovellavo in casa perch non trovavo la soluzione. Ma un bel giorno, aprendo la cassetta delle lettere, ho trovato una lettera indirizzata alle associazioni in cui si sollecitava la gente a mandare degli articoli sul territorio. Allora mi venuto in mente di scrivere questo articolo. Ringrazio in primo luogo questo giornale, che mi da la possibilit di esprimere ci che sento. Ringrazio tutti i cittadini del territorio del Comune di Cinigiano, in particolare quelli di Monticello Amiata, gli stranieri che vi abitano e la gente dei paesi limitrofi. Un grazie di cuore. Lucia Sechi
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La nostra posta
La nostra posta
CI FU UN TEMPO
Un saluto da Marcello Nieri
eggo con piacere che Ado e Anna Maria hanno festeggiato le nozze doro e mi unisco a tutti coloro che hanno fatto gli auguri . Non solo questo per voglio dire Voglio,tramite questo straordinario giornaletto, salutare tutti i miei compaesani perch,anche se ci ho vissuto solo fino a 12 anni, Cinigiano resta il mio paese. E ci tengo a dire che ho nel cuore ancora il Botroncupo, nome strano che mi ha sempre affascinato, e la chiesa di S.Michele, e il forno cui tutti mandavano a cuocere il pane e i chicchi (nei giorni di festa) e il frantoio, la bottega di Giovannino Dari, Sandrino,Ciriaco, la bottega di Renzo e Tono, quella di Gilberto, lappalto di Telene, come la bottega di Solimano, i funerali di Alfierino Grazi , Don Francesco, la maestra Campetti, la Frignani ,la maestra Vita, la bottega di tessuti di Romualdo, il Palazzo Ginanneschi e mille altre cose che restano e resteranno sempre nei miei ricordi . Cos come nei miei ricordi restano le feste religiose e le infiorate fatte da tutto il paese unito e concorde, il primo lutto con la morte di Corradino, compagno di scuola e poi la morte di Giampiero, i racconti di chi tornava dalla guerra e le prime esperienze politiche come laffissione dei manifesti con Bibi Ginanneschi che facevo senza sapere cosa volesse dire LUomo qualunque e il referendum per la Repubblica, le prime elezioni che furono una festa di popolo e per la mia famiglia in particolare perch, come diceva Renzo con un sorriso a tutta bocca: La Lillera va bene e in famiglia eravamo Repubblicani e ci onorava della sua amicizia quelleroe puro dellantifascismo che fu Luigi Delfini. Riallaciandomi ora alle Nozze doro di Ado vorrei ricordare unaltra ricorrenza, meno intima e personale ma che tutti dovrebbe coinvolgerci: I CENTOCINQUANTA ANNI dellUnit Nazionale. Festeggiatela compaesani, se possibile nello spirito dei primi anni del dopoguerra. Rivolgendomi ai pi giovani vorrei ricordare loro che ci fu un tempo in cui tutti eravamo pi poveri materialmente, ma tanto pi ricchi nellanima. A presto Marcello Nieri
uesta bella e vecchia preghiera la faceva recitare la mia bis nonna, Maria Spampani tutte le sere ai suoi quattro figli Mario, Gianfranco, Alfonso e Luciano Magini prima di andare a dormire. Sono sicura che tanti altri, ormai non pi giovani, s la ricorderanno.. Dopo una dura giornata di lavoro, a fare il carbone con nonno Artemio, rientravano a casa, o quando erano lontano a lavoro dovevano dormire nella capanna fatta di fango e legno, la cena non era allaltezza di soddisfare le dure fatiche della giornata e spesso si trattava di polenta e ogni tanto del formaggio,se qualche pastore di grazia n cedeva una forma. Non stiamo neanche a dire che il bagno era un bel problema si dovevano accontentare del fosso vicino per qualsiasi necessit,ma nonostante tutte le difficolt e tutte le cose a cui pensare la sera si doveva sempre ringraziare il Signore per quello che si aveva e di non far mai mancare la cosa pi importante:la salute. La riporto tale e quale a come me lha insegnata mio nonno Mario.
A letto a letto me n vo lanima mia a Ges la do che la dia a San Giovanni me la segni e me la guardi che la dia a San Michele me la segni e me la guardi bene. Tre candele accese quattro angeli di Dio che ritorni a letto mio due da capo due da piedi la Madonna in ogni lato. Cor del mio Ges mi riposo e mi addormento Signorino date la salute al mi babbino, alla mi mammina, a tutti i mi parenti. Buonanotte. Francesca Guidoni
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40 ANNI...
E oltre
vevamo gi parlato dei quaranta anni della ditta Monticellese Ciacci e Fazzi ma dopo qualche anno ci arriva la richiesta di riformulare da parte di Luca Rossi, genero di Ciacci Seriano, gli auguri meritati attraverso questi versi: 40 anni. E non sentirli Non ricordo il mese e lora
Della sua costituzione, ma pur sempre con passione molti anni son che lavora. una ditta di montagna sana, forte e sempre pronta e poi quello che pi conta pi lavora pi guadagna!!! Era lanno sessantotto molti anni son passati tristi, spesso sfortunati ma comunque.. sempre sotto! Son partiti con nessuno solo forza, sangue e braccia, ma a guardarli ora in faccia. Solo due Seriano e Bruno Ci pensate a quanta strada hanno fatto tutti uniti,
hanno preso e sono partiti e poi vada come vada! Quante case e quante ville hanno fatto insieme piano. Sempre Bruno con Seriano Forse sono pi di mille!! Non fanfare, non bandiere hanno messo solo il cuore tanti anni di sudore .solo camion e bitoniere! E mattone su cemento con laiuto di nessuno eran sempre. Lui con Bruno senza mai neanche un lamento. Son partiti da lontano con fatica e con speranza pur sapendo che in sostanza eran due. Bruno e Seriano
Oggi siamo a festeggiare 40 anni di successi loro son sempre gli stessi sempre pronti a tribolare!!! Fra bestemmie e incazzature loperai son testimoni che ormai i tempi sono buoni per sfruttar lattrezzature! Chiss mai quanta intenzione hanno poi di continuare perch dopo il lavorare .Ci sarebbe la pensione!! Chiss mai quanti palazzi cercheranno di innalzare fra 10 anni noi a gridare. ..viva viva CIACCI e FAZZI!!!!!!!!
asce un altro libro Come foglie al vento di Gina Ceroni, nostra concittadina che ha gi dato alle stampe nel 2007 la sua biografia Una vita da raccontare. Come per il libro precedente, ho avuto il privilegio di leggere in anteprima questi racconti, quando erano semplicemente abbozzati ed ancora una volta ho avuto modo di apprezzare la capacit riflessiva ed espositiva dellautrice, qualit che caratterizzano tutti i suoi elaborati. Qui si tratta di 10 racconti, redatti in una lingua scorrevole ed accessibile a tutti, ricchi di spunti di riflessioni personali, di considerazioni pi generali, immersi nel paesaggio maremmano che viene presentato attraverso personaggi immaginari. Due soltanto risultano veri : la fede che tratta del pellegrinaggio al Santuario della Madonna delle Grazie e la carit, tratto da una storia reale che ha come protago-
nista Nunziatina, cara ai Cinigianesi, donna che ha dedicato lintera esistenza agli altri. Tutti i racconti esprimono lamore di Gina per la sua terra ed il desiderio di penetrare nei meandri dellanimo umano, alla ricerca dei Vizi capitali, osservati con lo sguardo mite di chi non condanna n assolve, ma si sforza di comprendere la vita nelle sue innumerevoli rappresentazioni. Accanto al male alberga nellanimo umano anche il bene ed ecco le tre virt teologali ed ecco le tre storie narrate con vivo realismo dallautrice, che ci fa osservare s le pi terribili deviazioni dellanimo, ma anche le pi nobili virt.
PRESENTAZIONE DEL LIBRO A CINIGIANO BIBLIOTECA COMUNALE - SABATO 30 APRILE ORE 16.00
rtmontenero@libero.it
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Cinigiano in libreria
Cinigiano in edicola
n questa occasione, la nostra attenzione torna su una rivista, sicuramente fra le pi interessanti del settore, Il Sommelier, rivista di enologia gastronomia e turismo, organo ufficiale della FISAR. Testata giunta al suo ventinovesimo anno di vita. Oltre che inviata a tutti gli associati FISAR pu essere richiesta al proprio ufficio abbonamenti di Asciano Pisa telefono 050 857105. Gi altre volte avevamo carpito qualche trafiletto che ci riguardava ma in questa occasione essendo uscita con lo speciale Toscana, dedica uno spazio alla nostra zona DOC. larticolo a cura di Stefano Alessi che ben presenta il nostro territorio, in particolare condivido :dorati campi di grano, verdi pascoli, boschi vigneti e oliveti si alternano in un caleidoscopio di colori che ricorda da vicino lopera dei Macchiaioli. Larticolo si sviluppa in unanalisi decisamente tecnica sulle caratteristiche dei terreni della zona sulle sue mitigate situazioni climatiche affrontando la storia con la quale si arrivati a
quello che oggi il fratello minore del Brunello. Quattro pagine, decisamente interessanti che riassumono a pieno il passato,il presente e tracciano linee future per il nostro Montecucco.
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Oggi si pu sapere in quale cimitero, se in quello di Monaco o di Berlino o di Amburgo oppure di Francoforte o di Byelani o quello della cittadina tristemente conosciuta di Mauthausen c una tomba su cui piangere, riflettere o portare un fiore. Chi intendesse recarsi in uno di questi cimiteri deve prendere contatto con il Ministero della difesa e avr conferma del luogo dove si trova il proprio caro e anche le coordinate per raggiungere la tomba e altre notizie utili per la visita. Questo lindirizzo utile: Ministero della difesa Commissariato Generale Onoranze Caduti in Guerra Direzione situazione e Statistica Ufficio Estero via XX settembre 123/a 0187 Roma tel. 06 47355138/5/7 mail: dss.direttoreaonorcaduti.difesa.it. Tramite questo indirizzo si possono avviare anche le autorizzazioni necessarie per il rimpatrio delle spoglie dei caduti di guerra. La notizia stata ripresa da molte testate e non potevamo non farlo anche noi visto che fra i caduti che non hanno ancora ricevuto un fiore ci sono anche due nostri compaesani, dei quali andiamo a riportare i dati contenuti sul documento oramai ufficiale stilato dal signor Zamboni: ROSINI RICCARDO nato il 9 ottobre 1922 a Cinigiano (Grosseto) deceduto il 3 giugno 1944 attualmente sepolto ad Amburgo (Germania) Cimitero Militare Italiano donore posizione Tombale: Riquadro 5 Fila A Tomba 16. FERI ATTILIO nato il 1 gennaio 1919 a Cinigiano (Grosseto) soldato-internato nello Stammlager II B Matricola 40073 deceduto a Sandbostel (Bassa Sassonia) l11 luglio 1944 alle ore 09,30- inumato in prima sepoltura nel cimitero di Sandbostel-posizione tombale: Tomba N 261 Riesumato e attualmente sepolto a Amburgo (Germania) Cimitero Italiano donore-posizione tombale: riquadro 2 fila N tomba 18. Lo Stammlager II B Accampamento del prigioniero di guerra (Stalag o Stammlager il nome con il quale erano indicati i campi di prigionia tedeschi riservati ai militari specialmente non graduati) si trova in Polonia allora in Prussia Orientale, nei pressi della cittadina di Hammerstein oggi Czarne citt principale della Pomerian Voivodeschip , dove si trova il vecchio campo di prigionia oggi la zona porta il nome di Smalto. Gi nel 1933 era campo di prigionia per comunisti tedeschi, negli anni 39 e 40 acquis la sua denominazione di Accampamento del prigioniero di guerra i suoi alloggi erano prevalentemente tende e proprio nel duro inverno a cavallo fra il 39 e il 40 vi persero la vita molti prigionieri. Solo nel 1941 furono costruite delle baracche
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Dalla storia
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Dalla storia
che andarono ad accogliere molti prigionieri sovietici che in gran numero trovarono la morte nello stesso anno per un epidemia di tifo, avendo come ultima dimora una fossa comune. Le notizie reperite riferiscono che lesercito tedesco non intervenne con nessun accorgimento per placare lepidemia delle febbri tifoidee fino a che le stesse non colpirono anche i soldati del Reich. I prigionieri furono liberati dalle forze sovietiche nellaprile del 45. Fu proprio negli ultimi mesi della sua esistenza che il campo raccolse il massimo dei prigionieri 7200, in realt ne era solo responsabile, in quanto oltre cinquemila di questi erano dislocati in nove Kommandos lavoro, altri campi dislocati sul territorio circostante nei pressi di fabbriche e di fattorie dove i prigionieri vivevano per poi recarsi nei luoghi di lavoro. Il campo principale si estendeva per circa 20 ettari recintato con filo spinato, tre baracche di 15 metri per 55 con alcuni bagni esterni e interni, brande con materasso in trucioli e una coperta fornita dai tedeschi e due dalla Croce Rossa. Il riscaldamento era affidato a solo tre stufe sempre sotto alimentate, 12 kilogrammi di carbone a stufa al giorno. Molti sono stati gli episodi di violenza perpetrati dalle forze tedesche, per ogni occasione reputata di disobbedienza, facendo ogni volta passare lepisodio per tentata fuga come indicato nei verbali, ovviamente i testimoni hanno smentito quanto dichiarato dalle forze tedesche. Una giornata tipo iniziava alle 6 con la colazione, un po di pane e acqua calda o una minestra a base di patate, lavaggio stoviglie usate, pulizia baracche e al lavoro molti nelle fattorie limitrofe. Solito pasto a base
di patate prima del mezzogiorno ancora lavoro fino alle 16,30 poi il ritorno in baracca per la cena con la solita minestra e qualche volta integrata con bocconi di carne, possibilit per una passeggiata in uno spazio delimitato di 2 metri per 20 e poi tutti in branda. La domenica veniva offerta la possibilit di dedicarsi alle pulizie proprie e dei propri vestiti e un pranzo un tantino pi ricco con un pezzo di formaggio o della carne. Una volta al mese il pacco della Croce Rossa, che aveva in non facile compito di controllare che si rispettassero gli accordi internazionali riguardanti la detenzione dei prigionieri di guerra. Il pacco conteneva alimenti o anche indumenti o suppellettili. Buona parte di queste notizie sono tratte dalla relazione ufficiale dellesercito degli Stati Uniti pubblicata il 1 novembre del 1945. Lultimo luogo che ha visto ancora in vita Attilio stato sicuramente Sandbostel (Stalag X B) uno dei campi di prigionia satelliti del centrale Stammlager II B, il luogo non lontano da Brema, circa quaranta chilometri, e una sessantina di chilometri da Amburgo, in Germania. Dal 1939 al 1945 vi furono internati circa un milione di prigionieri di 46 nazioni, 50.000 dei quali morirono di fame, malattia o uccisi. Il luogo si trova in una zona paludosa, attualmente ancora visibile nelle sue baracche anche se essendo in unarea privata non consentito lacceso e anche chiedendo autorizzazioni preventive i titolari del luogo non sono disponibili a farlo visitare, in molti siti si trova la cacciata in malo modo anche per la nostra televisione di Stato. Fu luogo di prigionia di importanti tecnici e famosi filosofi e scrittori compreso il Giovannino Guareschi ben conosciuto per aver creato i personaggi di Don Camillo e Peppone che ben document anche attraverso vignette le condizioni di vita di quel triste luogo dove, pur essendo solamenteun campo di prigionia, furono anche realizzati esperimenti medici e le condizioni di vita, in particolare il lato occupato dai prigionieri Russi, erano veramente dure. Approfittando della consueta disponibilit del fido Azelio dellufficio anagrafe del nostro comune abbiamo trovato che il Feri Attilio si trasferito con la famiglia in quel di Gavorrano e che il Rosini invece ha semplicemente passato lOrcia per trasferitisi nel vicino Comune di Montalcino. Trovando la gradita collaborazione dellufficio Anagrafe del comune Elcinese siamo riusciti a trovare la scheda Anagrafica del Rosini: figlio di Pasquino e Annina Bindocci, celibe di professione mezzadro coadiuvante, morto in guerra il 3 giugno 1944 data di morte confermata sicu-
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ramente allanagrafe nel 1950. La sua residenza, al censimento del 1931 risultava abitare al podere Campogiovanni, sulla strada fra Santangelo Scalo e Santangelo in Colle, trasferitosi poi a Castelnuovo nel podere Casalta. Cercando notizie pi precise, sono stato consigliato di rivolgermi allalimentari di Castelnuovo dellAbate dove la gestione del signor Rosini, che contattato dapprima telefonicamente, mi ha gentilmente informato che avrebbe sentito i familiari se erano a conoscenza della storia da me raccontata. E proprio alcuni giorni fa sono andato, con Giulia, a Castelnuovo e soffermandomi al circolino ho iniziato a chiedere notizie ai simpatici avventori che stavano giocando a carte: tre signore improntite di tutto punto e un signore il quale ricordava che certi Rosini venivano da pi gi di Castelnuovo, forse da Porrona. Purtroppo, dopo aver rintracciato il signor Rosini Marino, ci confermava che suo padre Alizzardo del 1913 proveniva dalla vicina Fattoria di Argiano e non era a conoscenza del nostro Riccardo. Per quanto riguarda il Feri, figlio di Gino e di Montanti Consiglia, famiglia numerosa della quale siamo riusciti a rintracciare alcuni parenti nelle zone di Massa Marittima, Gavorrano, Follonica e Grosseto. Grazie alla gentilezza dellUfficio anagrafe di Massa Marittima siamo risaliti al signor Feri Gino che gentilmente ci ha indirizzato alla signora Nada Maccherini Banchi reputata come la pi informata sullargomento. In effetti, con grande piacere, la signora si resa disponibile alle mie domande e cos mi ha raccontato che aveva letto sul Tirreno della notizia e che solo dopo una seconda lettura aveva trovato con sorpresa il nome dello zio guardando non solo fra i dimenticati di stato di Massa Marittima ma anche fra quelli di altri paesi compreso Cinigiano. Seguendo le indicazioni esposte dal quotidiano livornese ha provveduto a inoltrare la documentazione occorrente alle autorit di competenza per poter riportare Attilio nella nostra terra. Non potevo non approfittare della disponibilit della signora Nada chiedendo ulteriori lumi. La notizia ufficiale che Attilio era nella lista dei dispersi di guerra arriv quasi due anni dopo il termine del conflitto bellico, ma delle sue spoglie nessuna traccia. E cosi con voce sul filo della commozione abbiamo continuato la conversazione. Nei suoi racconti, la vita contadina di nonna Consiglia che oltre al lavoro nellaccudire la numerosa famiglia e gli animali si permetteva il lusso di fare la calza che molte volte iniziava alla sera e al mattino, come notato dai figli, era terminata. Notti insonni senza sapere dove potevano essere le spoglie figlio Attilio, notti che avevano preoccupato anche i familiari fino al punto di suggerire alla stessa Nada di dormire insieme alla nonna e di tenere la luce spenta, in modo che non lavorasse e riposasse. Apprezzabile e pienamente condivisibile il desiderio da parte della famiglia di riportare Attilio in patria, per il quale non mancher la collaborazione del paese che lo ha visto nascere. Come da nostra sana abitudine nostra intenzione continuare nelle ricerche e coinvolgere anche voi, pertanto chi fosse a conoscenza di ulteriori notizie in merito allargomento ci avvisi. Il Cimitero
militare italiano donore di Amburgo, dove sono sepolti i nostri compaesani, si trova allinterno della citt nel quartiere Ojendorf, una grande croce, un altare ed il Tricolore italiano sono al centro di quarantamila metri quadri e custodisce le spoglie di 5839 nostri connazionali sia prigionieri di guerra che internati o lavoratori civili, deceduti dallinizio della seconda guerra mondiale fino alla data del 15 aprile del 1946, traslati dai territori dello Schelewig,Holstein, Niedesachsen,Brema, Hannover, Amburgo e della regione della Wesfalia. Il cimitero fu costruito in due anni che vanno dal 1957 al 1959, larea concessa dal governo Tedesco attraverso un reciproco accordo riguardante le sepolture di guerra sancito il 22 dicembre del 1955. Il grado none e cognome sono incisi sui cippi per 5668 caduti e la dicitura Ignoto per i rimanenti 171 non identificati. Cinque riquadri a forma trapezoidale e disposti a stella guardano il centro del cimitero dove spicca una grande croce alta dieci metri. Credo sia nostro dovere, non solo perch Cinigianesi , ma perch, come molte volte abbiamo significato da queste pagine, riteniamo importante tener vivo il ricordo di chi ha perso la vita nei campi di guerra, lasciando a noi una libert che deve essere meritata in ogni momento affinch questa storia non si ripeta : per questo che non mancher un nostro fiore sulle tombe dei due ragazzi: Attilio e Riccardo.
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Dalla storia
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UN SEGRETO IN BOTTIGLIA
Monumento ai Caduti
di Franco Cherubini
CMXV MCMXVIII II-IX MCMXXIII Due date maestosamente scolpite in numeri romani sulla pietra trachitica del monumento posto al centro del parco della rimembranza di Monticello indicano: da un lato i tristi anni della grande guerra e dallaltro la data della solenne inaugurazione di quel luogo. I parchi della rimembranza furono istituiti per legge affinch ogni localit ricordasse e rendesse omaggio ai suoi figli caduti sui campi di battaglia della prima guerra mondiale. A Monticello fu scelto il luogo pi adatto allo scopo, il terreno antistante la secolare chiesa della Madonna di Val di Prata, quella Madonna invocata a loro protezione dai numerosi monticellesi presenti al fronte e che ora veglia su coloro che hanno lasciato la vita nelle lontane regioni dellItalia nord orientale per combattere una guerra che sicuramente non gli apparteneva, in quanto contadini, braccianti ,artigiani strappati alle loro famiglie e mandati al fronte contro nemici che non conoscevano e che fondamentalmente avevano le loro stesse origini sociali. Il monumento attorniato da rigogliosi cipressi, ogni cipresso un cippo con scolpito il nome, la data di nascita e di morte di quei giovani, un modo per riavvicinarli alle loro famiglie, un luogo dove poter deporre un fiore , pregare,accendere un lume. La struttura a base quadrata delimitata ai lati da quattro bombe daereo unite da solide catene si sviluppa in altezza con un parallelepipedo sormontato da una cornice dalla quale si innalza un tronco di piramide con allapice una stella in bronzo. Sui lati due lapidi con i nomi dei 33 caduti della grande guerra, sul retro i nomi dei 10 caduti della seconda guerra mondiale. In origine troneggiava sul monumento posizionata, alla base della piramide, una
maestosa aquila in bronzo che stringeva con i piedi un asta di bandiera e un fucile, questa fu trafugata nel 1944 dalle truppe tedesche durante la loro ritirata verso la linea Gotica. Nel 1989 soprattutto per volont di Fosco Batani, con la partecipazione attiva della locale associazione combattenti e reduci, della pro-loco e dellamministrazione comunale , fu nuovamente posizionata sulla struttura un aquila in bronzo che,anche se diversa dalla precedente,ha nuovamente arricchito il monumento della simbolica effige . Il posizionamento della nuova aquila avvenne in forma solenne con la partecipazione della fanfara dei bersaglieri in congedo di Siena. In origine i nomi dei caduti della grande guerra erano scolpiti su un elegante pietra di marmo posizionata sul fronte del monumento ; nella seconda met degli anni 80 del 1900 un atto vandalico, ad opera di chi non ha conoscenza e rispetto della storia e vive nella perpetua ignoranza, spezz la pietra, lallora amministrazione comunale colloc al suo posto un effige in bronzo ed ai lati due pietre con i nomi dei caduti. Molti anni fa parlando con un anziano del paese, Nazzareno Canuti, questo oltre a raccontarmi interessanti spezzoni di storia locale legata alle famiglie e al territorio mi disse di aver lavorato alla costruzione del monumento ai caduti e tra i vari particolari mi parl di una bottiglia sigillata contenente un foglio scritto posizionata all interno della struttura da, Francesco Terni di Monticello, amministratore comunale dellepoca . Non sappiamo il contenuto di quel documento e vista la solidit e la stabilit della struttura credo che questo rester un segreto da lasciare ai posteri.
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dopo larrivo della sposacaso curioso e notevole rispetto, in scuro pure lei per il lutto. Dopo la cerimonia la coppia, accompagnati da parenti e da testimoni, tutti a casa della sposa per il pranzo di nozze! E come tradizione vuole subito dopo, pronti per la partenza per il viaggio di nozze. Sempre Renzino, nel ruolo di autista, e il piccolo Ugo che aveva soli 8 anni, accompagnarono Rina e Arnaldo alla stazione e i due sposini partirono alla volta di San Remo proseguendo poi per Cannes. Dopo 10 giorni romanticissimi i due tornarono al loro paesino e pi precisamente al Podere Centauro dove un anno dopo nacque la primogenita Simona e nel 1966 Carlo. Racconta Rina: Siamo tuttoggi felici dopo 50 anni insieme, nonostante discussioni e qualche screzio, siamo uniti pi che mai nellaffrontare la nostra vecchiaia . Se ci sentiamo bene Arnaldino a Ottobre andiamo in crociera per festeggiare i 50 anni?scherza nonna Rina a tavola e Arnaldo, sempre di poche parole ma efficaci risponde..: Ma non ti sembrano un po troppi 50????..
Mattia Caffaz, di Andrea e Beatrice Baragatti, Firenze il 2/09/2010 via G. Boccaccio 73, Firenze. Mahnoor Fatima Di Iqbal/Mehvish Batool Grosseto 06/12/10 Via degli orti n. 1 Sasso dOmbrone Del Regno Christopher Di Vincenzo/Cherubini Beatrice Grosseto 18/12/2010 Pod. La Lepre Cinigiano
Yildiz Muhammed Ilyas/Yildiz Yildiz Grosseto 02/01/2011 Via Firenze n. 4 Cinigiano Giannetti Violet Medha Massimo/Anggreini Ivonne Grosseto 18/01/2011 Via della Fiera n. 4 Porrona
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Fiori darancio
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AMEDEO MASSARI
e con il ricordo. Dopo gli studi ginnasiali e liceali, Amedeo si trasferisce prima a Grosseto dove si sposa con Giovanna e dove nasce Lucia e poi a Pisa, per la prima fase della sua vita professionale, incentrata sulla promozione e sulla distribuzione dei quotidiani. Successivamente il suo impegno nella carta stampata lo conduce a Chiavari dove nasce Guido come ispettore del Secolo XIX, di cui presto, trasferendosi a Genova, diventa Direttore amministrativo. Poi, nellambito del gruppo Caracciolo, fu uno dei fondatori di La Repubblica conferendo un apporto di rilievo per laffermazione del nuovo quotidiano, di cui era il responsabile amministrativo. Ma non amava la routine. Interessato da nuove tecnologie informatiche di composizione e stampa, collabora alla messa a punto del piano di fondazione e sviluppo di nuovi giornali, innovativi in quanto impaginati via computer dai giornalisti stessi. Si era a cavallo degli anni 70 e 80, e a lui si deve la nascita di nuove testate (ad esempio il Mattino di Padova e la Tribuna di Treviso) e il rinnovamento e il rilancio di molte altre gi esistenti in tutta Italia, dal Trentino alla Sicilia, dalla Venezia Giulia alla Sardegna, passando per la Lombardia, il Veneto, la Toscana, il Lazio (ricordiamo, a titolo di esempio, lAlto Adige, il Tirreno, la Nuova Sarde-
gna, la Provincia Pavese, il Giornale di Sicilia). Favor anche lo sviluppo e lulteriore diffusione della Gazzetta dello Sport. Contribu a portare il settimanale TV Sorrisi e Canzoni, di cui era Presidente e Amministratore Delegato, a Milano, ad una tiratura record di oltre tre milioni di copie settimanali e a diffondere maggiormente altri periodici dello stesso gruppo, fra cui Ciack, Noi, Tutto musica e spettacolo. Grande amicizia
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Profili cinigianesi
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Profili cinigianesi
della Repubblica Italiana. Il lavoro stato certamente centrae stima lo legarono a Indro Montanelli, come lui toscano e le nella sua vita, ma riuscito costantemente ad integrarlo con il quale ebbe anche qualche disputa linguistica. Di ricon attivit sociali e ricreative che nel tempo hanno assunto lievo quella sul termine strullo, precedentemente ignorato una loro specifica fisionomia e valenda Montanelli e introdotto da Massaza per le persone e il territorio. Coinri in qualche contesto del Giornale, volgendo sempre autorit e comunit di cui, verso la fine degli anni 80 aslocali, organizz numerose manifestasunse la funzione di Presidente e di zioni di successo, fra cui una delle priAmministratore Delegato. E proprio al me marce non competitive del nostro Giornale, cui dedic grandi energie Paese e Artegiro, sigla con cui riun e passione, ha lavorato fino agli ultinumerosi artisti di tutta Italia che per mi giorni della sua vita, conclusasi nel quasi ventanni portarono nelle nostre gennaio del 1998. Il suo instancabile Regioni e in molti contesti esteri le loro impegno lo port anche ad importanti opere e il loro spirito di gruppo. Proinnovazioni nellindustria delleditoprio per queste attivit gli fu conferiria, permettendo grazie allattenta ta la cittadinanza onoraria di Calvari, progettazione del ciclo produttivo, nellentroterra ligure, e, a dieci anni alla scelta delle macchine pi avandalla scomparsa, gli stato dedicazate e dei metodi pi efficaci per la to, in Valfontanabuona, dallomonima salvaguardia dellambiente dai sottoComunit Montana, un premio di pitprodotti inquinanti della stampa la tura. Oggi si parla molto di fare squanascita dello stabilimento di Melzo, a dra, spesso in modo retorico o a torsuo tempo il pi grande, moderno ed Amedeo Massari con Eugenio Scalfari to. Chi ha conosciuto Amedeo Masecologico dEuropa. Tale stabilimensari sa che questa idea stata realizzata davvero, perch to stato a lui intitolato, per onorarne la memoria, con una lha sempre perseguita e messa in pratica, sul lavoro con i importante e sentita cerimonia. Per meriti professionali, nel colleghi e con i suoi ragazzi in famiglia, con i tanti amici. 1996 gli era stata conferita lonorificenza di Grande Ufficiale
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Gente di classe
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CINIGIANESI INCROCIATI
P C E L F E T T O B A E
Cancellate nello schema tutti i nomi elencati, PIMPI - - PUPI scritti Cancellate nello schema tutti i nomi elencati, e PUPI in orizzontale, verticale, diagonale, - SANTOSANINO anche scritti in orizzontale, verticale, diagonale, e Le SANTOSANINO da destra a sinistra o dal basso in alto. lettereanche da destra a sinistra o dal basso in disse Le la SGRUGNANTE restanti daranno lidentit di chi alto. la - - SGRUGNANTE disse lettere restanti daranno lidentit di chi storicastorica frase : PORA GENTE. frase : PORA GENTE. - SPARAPALLE - SPARAPALLE
- BRUCINO P E N N E L L O L F - CIABINO C I C I A A N P I O - CICIA CINIGIANESI INCROCIATI E E M I L I O L O N - DANTE - ELFETTO L T L P B N O E A I P - BRUCINO CINIGIANESI - BRUC E N N E L L O L F E N N E L L N AL I F R T T N - EMILIO - CIABI F A O N C - CIABINO -INCROCIATI I C I A FILONI P I O A N E A C I C I A A N IP A I I O AE NE TM AI L- di ICarlo e Beppino Pistolesi - CICIA GAZZETTAO N O L - DANT CINIGIANESI INCROCIATI U -ACICIA T O N C NN C L O L E S - GNAINO A I - ELFET E M I L I L - DANTE B N O E T L P - GUATEMALA T G U A I G R D Z O - EMILI ELFETTO N R BRUCINO TP L N N E NL O S NAO I I - F -OA ZN TA I - LAILA T T N E P B O R O L F L E - FILON U - E - EMILIO I - MONACA T A CIABINO A A I C A N - GAZZ C I A N T A N C I I A NA R O OT L N - CICIAA N - NATALINO B R P I O A P R T- C N C N L U A E S - GNAIN FILONI E O L A L N O N ADANTE A G AE I M I I L CI A A MT E AT - T -UGAZZETTAPELO D Z O - GUAT A G U G R L T L P B E L L A P A - ELFETTO A I - PENNELLO N O E A I R A P S - LAILA CF N N A I LN U A T NS - O- R S N O- PIMPI O Z T EMILIO GNAINO I U A C N R T E - MONA Cancellate nello schema tuttiFILONI elencati, - PUPI - Bi-nomi O O L A P R A N R GUATEMALA - NATAL G U A AI I GC R orizzontale,O - GAZZETTA e - SANTOSANINO Z scritti A D T A verticale, diagonale, in N E A I anche da destra a sinistra o dal basso in alto. Le - PELO L A M C N O I L U A E ST - A - LAILA E T A U G A GNAINO restanti Z RT S N C N lettereU O daranno lidentit di chi disse la - SGRUGNANTE - PENN L L A - E - MONACA A R A P T G U A I storicaR D PORA GENTE.GUATEMALA P- SPARAPALLE S G frase : Z O R O O L A P R A N -Cancellate nello schema tutti i nomi elencati, - PIMPI LAILA - NATALINO - PUPI O R S N O I U O Z T - MONACA scritti PELO in orizzontale, verticale, diagonale, e LB A O O L TA A U A NA anche da destra a sinistra o dal basso in alto. Le - SANT R M E P R G - NATALINO - restanti daranno PELO LA L A M E AT R U G AS -letterePENNELLOlidentit di chi disse la - SGRU L A P A A P storica frase : PORA GENTE. - SPAR - PIMPI - PENNELLO E L L A P A R A P S
Gingillando
Le dueLe due copertineDomenica del Corriere differiscono piccoli particolari, particolari, sapete sapete trovarli? copertine della della Domenica deldifferiscono per 12 per 12 per 12 piccoli trovarli? Corriere differiscono piccoli sapete particolari, trovarli?
DIFFERENZE
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COMUNE
DI
CINIGIANO
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Silvana Totti
1 Cinigiano informa
ari concittadini e care concittadine, in unItalia in cui si sono moltiplicate le date del calendario nazionale della memoria, la festa del 17 marzo, data fondante del nostro paese, pare che per molti sia stata una festa controvoglia. Non lo stata per noi: come amministrazione a suo tempo decidemmo di dedicare lanno dal 4 novembre 2010 al 4 novembre 2011 a questa celebrazione , coinvolgendo le scuole con il concorso per la creazione del nostro logo ufficiale. E vi abbiamo collegato tutte le iniziative seguenti, la festa della toscana, il riconoscimento dei nostri gruppi vocali e bandistici quale patrimonio culturale comunale, la giornata della memoria, la fantastica notte tricolore, continueremo con altre iniziative, spero supportati sempre dalla entusiastica adesione della nostra gente, giovani e meno giovani, a dimostrazione che, nella nostra gente, lidea di Italia, di patria una ed indivisibile di cui andare fieri, c, esiste ed radicata. Ci non vuol dire che non si sia consapevoli che nellItalia di oggi il tema stesso dellunit del paese oggetto di discussione (riflesso anche della crisi profonda che sembra attraversare tutte le istituzioni) e che molte ambiguit accompagnarono il processo dellunificazione, ma dovremmo ricordarci che non buona idea buttare via il bambino con lacqua sporca. Specchiarci in noi stessi e ripercorrere le tappe che ci hanno portato fin qui pu essere a tratti difficile e non sempre gratificante, ma una lettura disincantata ( e non necessariamente priva di orgoglio) della nostra breve storia ditaliani , ci pu aiutare a meglio comprendere. Certo un peccato che i programmi di storia penalizzino lo studio del Risorgimento, una volta gi alla scuole elementare si conoscevano gli eroi che lo avevano animato, oggi i nostri ragazzi ignorano chi fossero Garibaldi Mazzini Cavour, per non parlare dei fratelli Bandiera e di Carlo Pisacane. Ignorano la grandezza del sacrificio dei fanti della prima guerra mondiale, dei caduti della seconda e della Resistenza ,non hanno la percezione che il processo che ha condotto alla costituzione della nazione italiana stato voluto da uomini e donne che hanno donato la loro vita per un ideale di patria, che oggi pare retorico, ma che loro hanno reso grande e significativo bagnandolo con il proprio sangue. In noi italiani alberga una buona dose di indifferenza verso tutto ci che pubblico, in noi sembra che convivano il voler essere diversi e divisi e uno scetticismo verso ogni valore collettivo. Ma io non voglio rassegnarmi ad una visione cos negativa
, non voglio pensare, come molti ,che tutto ci che di straordinario rappresenta lItalia oggi nel mondo sia dovuto solo al caso o a situazioni favorevoli: io sostengo che gli uomini e le donne che combatterono per lunit dItalia furono in larga parte coraggiosi e lungimiranti, ebbero fin da allora unidea attualissima, seppure non omogenea, del nuovo paese che andavano disegnando. Sacrificarono generosamente la loro esistenza, e in molti casi la vita, a un ideale di stato democratico che nella sua compiuta realizzazione colloc centocinquantanni fa lItalia a pieno titolo nel novero delle moderne nazioni europee. Il Risorgimento non fu solo cospirazione e battaglie,come ha scritto Nadia Maria Filippini fu prima di tutto processo di consapevolezza e di identit nazionale, mobilitazione delle coscienze,rinascita morale e civile. .. E non fu la grande guerra, pur dichiarata alloscuro del parlamento e condotta dalla casta militare con sprezzo per la vita dei soldati , per gli italiani la prima vera esperienza collettiva, il banco di prova di una nazione ancora giovane che pure seppe combattere con coraggio e assurgere al ruolo di grande potenza? Cos come il paese seppe successivamente ritrovare e ricostruire se stesso dopo la catastrofe fascista e la seconda guerra mondiale per affrontare a testa alta le nuove prospettive che si aprivano a met del secolo scorso. Anche le donne, mi sia permessa questa sottolineatura, nei momenti di lotta e sacrificio personale sono state molto presenti: la storia restituisce soprattutto i nomi delle aristocratiche ma furono migliaia le borghesi e le popolane mandate sotto processo, talvolta in carcere e anche sul patibolo. Alcune furono al fianco dei loro uomini e dei loro figli. Stilarono proclami raccolsero fondi, portarono messaggi nascosti sotto le vesti e presero le armi. Tutte queste considerazioni oggi purtroppo da molte parti non trovano condivisione, lItalia si vorrebbe divisa o ridotta al Belpaese: non un paese ma un posto in cui non si vive poi cos male. Invece lItalia una cosa seria,credo che sia molto pi antica di 150 anni: era in nuce gi nei versi di Dante e di Petrarca, nella pittura di Piero della Francesca e di Tiziano, ed diventata una nazione grazie a eroi spesso dimenticati. Dalla partecipazione entusiasta della gente del nostro comune alle iniziative organizzate, ho per dedotto che questa interpretazione non solo mia, ma condivisa da tanti che forse hanno remore nel manifestarlo apertamente, ma nel proprio intimo sono attaccati alla patria comune, pur nel difendere la propria identit, anzi proprio nella diversit si sente pi forte lunit, possiamo a buon diritto proclamarci orgogliosi cinigianesi, come buoni toscani, italiani, europei e cittadini del mondo. Colgo loccasione per augurare a tutti buone festivit pasquali
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e lo stoccaggio di cibo, per la produzione di tegole di copertura, per attivit agricole stagionali- riferisce la Dott.ssa Mariaelena Ghisleni- e lo studio condotto sulle rocce utilizzate per costruire le loro strutture rivela che questi contadini percorrevano lunghe distanze per raccogliere i materiali che gli erano necessari. I dati a disposizione relativi alle pratiche di allevamento rivelano un range diversificato di animali, che potrebbero aver abitato differenti ambienti, una strategia probabilmente sviluppata per ridurre il rischio, ma che potrebbe aver necessitato laccesso a pascoli anche distanti. I contadini romani di questa zona erano dunque dediti anche a lunghi spostamenti, erano occupati in un ampio spettro di attivit e non ad unagricoltura di sussistenza. Le ceramiche rinvenute anche nei siti pi piccoli e pi poveri erano di buona qualit, ed in alcuni casi, importate dal Nord Africa e la parte orientale dellImpero, evidenziando laccesso ai maggiori mercati. Due dei siti scavati hanno restituito monete, indicando che tali contadini erano impegnati in scambi monetari. Tutti questi elementi suggeriscono che la classe contadina romana era molto pi integrate nei maggiori sistemi di scambio rispetto a quanto si potesse supporre in precedenza.
Gli archeologi parlano con la famiglia Machetti, proprietaria del sito di San Martino.
3 Cinigiano informa
Il Roman Peasant Project si configura come un progetto differente dai tradizionali progetti archeologici. Infatti in atto il tentativo di collaborare e coinvolgere i proprietari locali, mostrando loro il rispetto che il progetto nutre nei confronti delle attivit agricole che essi svolgono, cercando infatti soluzioni creative che permettano di procedere con le attivit archeologiche di scoperta del passato preservando allo stesso tempo il territorio agricolo attuale.
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Europa, o con il Concerto di S.Cecilia del Corpo filarmonico R. Francisci, che torner il 17 aprile con un concerto dedicato alla celebrazione dellUnit dItalia. Novit stata la trasformazione in via sperimentale del teatro in Cinema, con proiezioni di film in prima visione che hanno visto un numeroso pubblico; dato il riscontro stiamo valutando la possibilit di impiantare una macchina fissa per le proiezioni cinematografiche. Parallelamente a tutto questo in preparazione Lo Spettacolone su alcune novelle del Boccaccio che verr realizzato da dilettanti locali, circa 80 saranno le comparse sulla scena,con la regia di Alessandro Gatto.
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AMBIENTE
boratori Bovini, e Magi dellUfficio Tecnico settore Ambiente e Rossi e Ciacci per la distribuzione del materiale divulgativo, ha voluto approfittare della nutrita platea per ritornare al vecchio messaggio dimmi come lo butti che suggeriva piccole regolette da rispettare per realizzare una corretta raccolta differenziata, concetti semplici che se presentati nel modo dovuto possono diventare sicuro modo naturale di come operare quotidianamente nel gettare i rifiuti dal cassonetto. Dopo di ch la parola passata a Sergio Gatteschi presidente regionale Amici della terra associazione coordinatrice del progetto che ha ben relazionato sullimportanza del compostaggio domestico. Dopo la parola alle scuole: Ambiente in scena mini spettacolo con canti scritti e interpretati dalla scuola primaria di Cinigiano e Monticello Amiata e Scenette teatrali con la Scuola secondaria di primo grado di Cinigiano. Al termine, la consegna della compostiera e del manuale per lutilizzo della stessa.
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AT T I V I T E C O N O MICHE
A seguito degli incontri avvenuti da questa Amministrazione con i cittadini emerso la mancata chiarezza su quali possono essere gli orari dei pubblici esercizi. La materia, se pur apparentemente semplice, piuttosto ricca di molteplici aspetti e non potevamo non affidarci alla competenza del nostro ufficio di Polizia Municipale, che ringraziamo per la consueta e professionale collaborazione.
Le disposizioni di cui sopra non si applicano ad una serie di tipologia di attivit se svolte in maniera esclusiva o prevalente che si possono sintetizzare in : Rivendite di generi di monopolio, mobili, fiori e piante e articoli da giardinaggio ecc La chiusura per ferie deve essere resa nota al pubblico attraverso cartelli ben visibili e pu essere comunicata agli Uffici Comunali.. ESERCIZI DELLA SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE E CIRCOLI PRIVATI Gli esercizi per la somministrazione di alimenti e bevande ( ex bar- Ristoranti tavola calda ecc ) sono liberi di determinare lorario di apertura al pubblico in una fascia oraria compresa dalle ore 5,00 alle ore 02,00, con un orario minimo di cinque ore. Nei giorni di Gioved, Venerd e Sabato, nonch nei giorni prefestivi, consentito di posticipare la chiusura fino alle ore 3,00.( tale disposizione si pu applicare tutti i giorni della settimana nel periodo 1 Luglio-31 agosto), cos come in particolari giornate 24-25 e 31 Dicembre, Marted e Gioved grasso, 14 febbraio 8 San Valentino ) 8 marzo ( Festa della donna ) e 31 Ottobre ( Hallowen) in cui potranno stare aperti fino alle ore 3,30. Lorario e leventuale giorno di chiusura settimanale deve essere reso noto al pubblico mediante cartelli o altri mezzi idonei ( il giorno di chiusura settimanale sar comunicato al Comune) Per quanto attiene alle ferie si dividono in ferie estive nel periodo 1 Giugno -31 agosto e ferie invernali nel restante periodi dellanno. Entro il 31 marzo di ogni anno dovranno comunicare al Comune il periodo di ferie estive al fine di una programmazione, tale domanda si intender accolta qualora non venga comunicato il diniego entro 7 giorni per le ferie ed entro 15 giorni per le ferie estive.
DISCIPLINA DEGLI ORARI DI ESERCIZIO DELLE PRINCIPALI ATTIVITA ECONOMICHE PRESENTI SUL TERRITORIO COMUNALE
Ordinanza n. 10 del 10 Aprile 2010 Ufficio Attivit Produttive ESERCIZI COMMERCIO AL DETTAGLIO IN SEDE FISSA Possono restare aperti dalle ore 7,00 alle ore 22,00, ma comunque lesercente non dovr superare il limite delle tredici ore giornaliere. Lesercente deve rendere noto al pubblico lorario prescelto mediante cartelli o altri mezzi idonei. E evidente che tale orario debba essere rispettato, salvo variazioni dellorario che comunque dovranno essere rese note al pubblico. In occasione di manifestazioni ed eventi di particolare rilevanza, nei periodi di maggiore afflusso turistico, pu essere consentito lapertura fino alle ore 24,00 e anticipare lapertura di due ore. La chiusura infrasettimanale dellesercizio facoltativa e pu essere esercitata nella misura massima di una mezza giornata. La chiusura Domenicale e festiva facoltativa ad eccezione di alcuni giorni in cui obbligatoria la chiusura : 1 Gennaio Pasqua e 25 Dicembre oltre alle seguenti tre Domeniche: a) Ultima Domenica del Mese di Gennaio; b) Penultima e Ultima Domenica del mese di Febbraio.
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AT T I V I T E C O N O MICHE
Comunque dovranno rimanere aperti per ogni zona almeno 1 pubblico esercizio, salvo il caso di unicit di zona. Le disposizioni di cui sopra non si applicano per una serie di attivit che si possono sintetizzare: a) Negli esercizi annessi ad alberghi, pensioni e altri complessi ricettivi limitatamente alle persone alloggiate e ai loro ospiti, ed a coloro che sono ospitati nella struttura ricettiva in occasione di manifestazioni o convegni organizzati; b) Nelle mense aziendali e circoli privati; ACCONCIATORI, ESTETISTI ED ATTIVITA ASSIMILATE Tali attivit possono rimanere aperte dalle ore 7,00 alle ore 20,00 non superando il limite massimo di tredici ore giornaliere. In tale fascia di orario lesercente determina il proprio orario di apertura e chiusura garantendo un minimo di 36 ore settimanali. Tale orario sar reso noto mediante cartelli o altri mezzi idonei. E facoltativa la chiusura infrasettimanale, mentre obbligatoria la chiusura Domenicale ad esclusione del mese di Dicembre, eccetto il 25. IMPIANTI STRADALI DI DISTRIBUZIONE CARBURANTI Orario minimo settimanale fissato in 52 ore che deve essere compreso fra le ore 06.00 e le ore 21.00, e comunque deve essere garantita lapertura dalle ore 08.00 alle ore 12.00 e dalle ore 16.00 e le ore 19.00. Il monte ore settimanale (orario massimo) fissato in 39 ore che il gestore pu aumentare fino al 50 per cento, calcolato tenendo conto delle possibili turnazioni. Lorario prescelto comunicato al Comune almeno 30 giorni prima dallinizio del periodo di applicazione dello stesso e dovr
essere reso noto al pubblico mediante apposito cartello. Nel nostro Comune nei giorni domenicali e festivi deve essere aperto un distributore facente parte dellintera rete esistente che consta di n. 3 impianti (Cinigiano Capoluogo, Monticello Amiata, Borgo Santa Rita). Lapertura festiva pu essere garantita anche mediante erogazione carburante con apparecchiature Self - Service pre-pagamento con impianto funzionante con o senza la presenza del gestore, tale scelta comunicata al Comune almeno 30 giorni prima. Il turno di riposo infrasettimanale obbligatorio ed effettuato il sabato pomeriggio o in altro pomeriggio della settimana. Se il turno di riposo coincide con un giorno diverso dal sabato, deve essere data comunicazione al Comune e reso pubblico dal gestore. Il gestore durante la chiusura dellimpianto, dovr rendere noto al pubblico, mediante cartello, gli impianti aperti sul territorio compresa la dotazione di apparecchiatura Self Service. In occasione di scioperi, sul territorio comunale, dovr rimanere aperto almeno un impianto di distribuzione Sono esonerati dal rispetto dellorario e dai turni di riposo festivo e infrasettimanale gli impianti Self Service a condizione che non vi sia la presenza del gestore, nonch lattivit di erogazione, mediante gestore, di metano e/o GPL a condizione che ne sia data comunicazione al Comune. Le ferie sono consentite per un periodo non superiore a due settimane per ogni anno previa comunicazione al Comune.
Per informazioni, nuovi allacciamenti, contratti e altri servizi commerciali: da telefono fisso NUMERO VERDE 800 887 755 da telefono mobile 199 114 407
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DI
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COMMEMORAZIONE
nierina che molte volte avevo visto aprire da tata per offrirmi ulteriori certezze dei suoi racconti attraverso lettere, cartoline, atti del processo, corrispondenza con i parenti delle altre vittime, foto e cose personali di Alfiero come le tesserine della Croce Rossa, della societ Dante Alighieri e il ricordo, sicuramente il pi significativo: lottavino. Lo strumento da lui tanto amato, che Alfierino suonava nella nostra storica Banda. Alla cerimonia hanno partecipato il sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi il vicesindaco di Magliano Eva Bonini , il consiglere Aldo Capecchi del Comune di Scansano e il presidente provinciale ANPI Nello Bracalari oltre alle rappresentanze delle associazioni dei combattenti grossetane. E stato sicuramente un momento emozionante ricordare Alfiero, la Famiglia e le altre vittime delleccidio affinch questa Storia non si ripeta.
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INDOVINALA GRILLO
Continua la nostra rubrica nata per far emergere quei particolari architettonici di cui per un motivo o per un altro non conosciamo la storia o che per pura distrazione non abbiamo mai notato. Cos anche nellultimo numero avevamo sottoposto alla vostra attenzione uno stemma araldico che gli appassionati di storia locale avranno certo individuato nelleffige della storica famiglia Bruchi e sicuramente questo gi un buon risultato. Per la collocazione del leone rampante era abbastanza scontata anche se, diciamolo piano, neppure qualche nostro collaboratore aveva realizzato dove si trovasse, eppure ci sar passato sotto migliaia di volte, infatti lo stucco in gesso raffigurante lo stemma di famiglia dei Bruchi posizionato sopra la porta del palazzo che porta il loro nome a Cinigiano, dove allinterno c la sede della Strada del vino Montecucco e dei Sapori dAmiata e la nostra redazione. Ancora alla ricerca di particolari interessanti per il vostro sapere eccovi unaltra immagine da individuare.
uesto episodio risale a una trentina di anni fa, i protagonisti come ci capita spesso rimarranno anonimi ma per comodit almeno uno lo chiamer con un nome di fantasia.. Laneddoto tornato alla memoria durante i primi giorni di Gennaio quando una folta coltre di neve si adagiata sulla parte montana del nostro territorio.
Mimosa Maglieria
di Mariotti Daniela & C.
di Sani Fausto Imbiancature Interni ed esterni Trattamento soffitti-Travi-Correnti e Mezzane Finiture di interni - Rasature Armate Rivestimenti a cappotto
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E come disse...
Mi si racconta, ma ben ricordavo, che in quel 1985 unabbondante nevicata si era posata sullintero nostro territorio, lasciando isolati per alcuni giorni diversi poderi, tanto che non riuscendo a liberare tutte le strade si decise di dare un primo soccorso a quelle famiglie abitanti in luoghi di difficile accesso, portando loro viveri di prima necessit come pane, latte e bombole di gas per alimentare le stufe, molto in uso in quegli anni. E cos la task force locale, guidata da un certo Maso, armata di mezzo idoneo raggiunse un agglomerato di case nei dintorni di Poggi del Sasso, isolato da alcuni giorni. Passata la bufera due signori tedeschi, che da poco avevano preso possesso della loro casa nel nostro territorio, si presentarono in comune con una bottiglia di spumante per ringraziare del soccorso offerto dallamministrazione, in particolare per la bombola. Sempre nello stesso marted si present anche un altro dei residenti dello stesso luogo, che non venne per dire proprio grazie, anzi sentenzi: la prossima volta ricordatevi il companatico.
Gingillando
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Dalle associazioni
NUOVO CONSIGLIO
al 15 gennaio, per 2 sabati al mese, iniziata una nuova avventura per la misericordia di Cinigiano. Circa 30 volontari si sono resi disponibili per effettuare un servizio ulteriore rispetto allordinario che ovviamente continua ad essere svolto regolarmente. Si tratta del cos detto servizio Sierra, cio 9 volontari si alternano a gruppi di 3 per 24 ore, dalle 7 del sabato mattina fino alle 7 della mattina seguente, pronti ad intervenire su chiamate da parte del 118. Ovviamente non avendo il medico a bordo possiamo operare solo su certi tipi di codici, ma in attesa di un soccorso pi avanzato, possiamo essere chiamati anche su casi pi difficili. Un impegno importante per la nostra associazione e un servizio sempre pi allavanguardia che speriamo possa essere daiuto per la nostra comunit. Ringraziamo ovviamente i volontari della disponibilit e sensibilit dimostrata senza le quali non sarebbe stato possibile realizzare questo ulteriore servizio. Nella foto il coordinatore del servizio Sierra Magrassi Antonio e 3 volontari, da sinistra Landi Sergio, Mariottini Susanna e Sani Gustavo Cristina Bartalucci
nche lanno 2010 per il nostro GRUPPO stato un anno positivo. Le donazioni hanno avuto un incremento rispetto allanno 2009 attestandosi a 316 unit (tra sacche di sangue intero, plasma e multicomponenti), portandoci sempre ad essere il primo gruppo FRATRES della provincia di Grosseto. Il merito di questo risultato tutto dei DONATORI che con altruismo e spirito di carit rispondono sempre solleciti alle consuete chiamate. Il nostro ringraziamento v anche a tutte le famiglie che ci sostengono economicamente, permettendoci di svolgere nel migliore dei modi la nostra finalit di aiutare chi ha bisogno. Nel corso dellanno 2010 si modificato lassetto del nostro consiglio direttivo, ora cos composto: Balocchi Marco (Presidente) Tassi Danilo (Vice-Presidente) Anselmi Guido (Segretario) Sachetti Silvana (Cassiere) Galassi Natale (Consigliere) Bartalucci Federico (Consigliere) Petricci Sara (Consigliere) Sacchetti Fabrizio (Consigliere)
Nelle varie riunioni sia regionali che nazionali il nostro GRUPPO tenuto in considerazione per lindice di donazione SUPERIORE A 2 (uno dei pi alti in regione), cogliamo loccasione per ringraziare il lavoro egregiamente svolto negli scorsi anni da RAFFAELLI SERGIO, CORTI ADO e CICIA GIOVANNI che per motivi personali hanno lasciato il consiglio direttivo. Se qualcuno fosse interessato a diventare donatore si ricorda di contattarci al n 335/481440, oppure al nostro indirizzo e-mail: gruppocinigiano@fratres.eu Porgiamo fraterni saluti. Il Presidente Balocchi Marco
SALETTI GIULIANO
fornitura inerti da fiume
Via G. Brodolini, 13
58040 MONTENERO (GR) TEL./FAx 0564-954068 CELL. 340-5532144
(CANTIERE Ponte Ombrone sulla strada provinciale del Cipressino)
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Domenica 18 settembre, durante la Sagra del Capitone, il Comitato Pro Sasso ripropone la manifestazione delle CARRETTELLE. Ecco le regole di costruzione fondamentali da seguire per partecipare alla gara: Art. 1 - La CARRETTELLA deve essere costruita in legno e metallo, con cuscinetti o rulli in metallo max. cm. 18 (+1%), larghezza max. cm. 5 (+2%),comando con sterzo, leve o corda, idoneo sistema di frenatura, peso max. KG.55. Obbligatoria idonea struttura in ferro come protezione laterale. LE CARRETTELLE DEBBONO ESSERE COSTRUITE IN MODO TALE CHE VOLANTE, LEVE ED APPIGLI VARI NON SIANO PERICOLOSI. SI RICHIAMA PERTANTO IL BUONSENSO E LO SPIRITO AGONISTICO DEI PARTECIPANTI. Art. 2 - Liscrizione deve avvenire IMPROROGALBILMENTE entro il giorno 30 agosto 2011 presso il Comitato Pro Sasso, a cui possibile rivolgersi per eventuali chiarimenti tecnici. Agli iscritti verr consegnato il relativo regolamento che discipliner la gara.
alle elezioni effettuate il 19 dicembre 2010 sono stati chiamati a costituire il nuovo Comitato Festeggiamenti di Sasso dOmbrone le seguenti persone: Simone Trilli, Leonardo Rubegni, Antonino Camerlengo, Martina Scheggi, Diego Rosi, Elisa Camerlengo e Claudia Pieraccini Il Consiglio, di comune accordo, ha nominato Presidente Simone Trilli, Vicepresidente Leonardo Rubegni, Tesoriere Antonino Camerlengo e Segretaria Martina Scheggi. In accordo con il Comune, il Consiglio ha in programma la sistemazione dellarea del Parco Bellacosta, togliendo piante malate o seccate dal gelo, pericolanti; sistemazione di tubi di scarico rotti, ma soprattutto, dopo un inverno di pioggia e gelo, ha deciso di effettuare, risorse economiche permettendo, il rifacimento del manto della pista da ballo, un nuovo impianto elettrico e la messa a norma dei bagni sempre di detta pista. Sono stati delineati, anche se sommariamente, i programmi della XLI Sagra del Capitone. Ancora Carrettelle con un percorso pi lungo,una sicurezza pi efficiente con strutture di protezione adeguate ed un impianto audio con speaker per rendere gli spettatori pi partecipi e la manifestazione stessa pi entusiasmante; ancora fuochi dartificio. Il Presidente ringrazia coloro che lo hanno preceduto e hanno affrontato prima di lui questimpresa sperando di averli ancora accanto con suggerimenti, consigli eopere. Un ringraziamento a Patrizia Mancianti e al suo staff per le interessanti e originali sfilate che contribuiscono a rinnovare la memoria, la coscienza superando i confini della Sagra. Spera, a livello personale, che nulla cambi nellassetto dellorganizzazione perch ogni tassello arricchisce chi lavora e chi fruisce. Sperando di realizzare i programmi stabiliti, il Presidente, anche a nome del Consiglio, porge cordiali saluti allAmministrazione Comunale, alle organizzazioni locali ed ai paesani. Il Presidente Simone Trilli
SANREMO
ellarea ospitalit di Casa Sanremo il nostro vino il Vecchioni della situazione sempre protagonista degli eventi enogastronomici. Nella foto il critico musicale Dario Salvadori mostra una bottiglia con letichetta del Consorzio di tutela del Montecucco Ufficio Stampa
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Dalle associazioni
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Dalle associazioni
ti sono: 13 marzo Trofeo Inverno Interregionale Motocross 17 aprile Campionato Interregionale Motocross M.S.P 29 maggio . Womens Gold Day Off Road(evento nazionale U.I.S.P dedicato . a tutto il mondo femminile con Motoraduno e Gare fuoristrada) 26 giugno Campionato Toscano Motocross e Minicross U.I.S.P . 18 settembre Campionato Italiano Quad Cross F.M.I. Oltre agli eventi sportivi nel motociclismo, obbiettivo del sodalizio quello di non fossilizzarsi inatorno alle due ruote, ma cercare di dare una polivalenza alla struttura, mettendo a disposizione larea ristorante e tutti gli spazi disponibili nel centro sportivo a tutti coloro che vorranno incrementare o usufruire della funzionalit del luogo. Ricordando che tutti i mercoled, sabato e domenica il Crossodromo aperto per allenamenti invitiamo tutti a visitarci. Laddetto stampa Giampiero Brunelli
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mazione dei tempi, sempre fervido e acceso, sempre costante e sincero.E questa la ragione per cui la taumaturga sacra immagine di Val di Prata, la piu antica dopo quella di Lamulas, di queste contrade, ebbesi anche la venerazione di popoli lontani, e si sa che, qualche secolo addietro, torme di devoti fedeli si recavano processionalmente ai suoi piedi e ne imploravano col devoto fervore delle loro anime pie e credenti la valida protezione.E piu avanti:Per la verit storica debbo confessare aperto che, anche al presente, la Dio merce, la devozione dei Monticellesi alla vergine benedetta di Valdiprata e singolare ed esima. Di cio fa prova luminosa, oltre alle feste straordinarie, che ad onore di lei si celebrano ogni 25 anni, laffluenza numerosa e devota al suo tempio ogniqualvolta vi hanno luogo religiose funzioni. La relazione delle feste venticinquennali fatte nel settembre 1889 trovasi in questo Archivio Parrocchiale al libro : Feste straordinarie di Maria SS. Di Valdiprata, fatte, ecc... Con il passare del tempo si e probabilmente perso molto di quel fervore di cui parlava Don Luigi Martini, ma come custodi delle tradizioni popolari del nostro paese non possiamo non sottolineare come, fino a pochi anni fa in ogni abitazione di Monticello fosse appesa una foto dellimmagine della Madonna di Valdiprata a protezione della casa e dei suoi abitanti e di come continui anche ai giorni nostri la celebrazione del Festone ogni 25 anni. LAssociazione Culturale Casa Museo di Monticello Amiata
er dirlo alla paesana tanto tuono che piovve, lespressione calza a pieno almeno per quelle orecchie che conoscono la storia. Da molti anni avevo bussato alla porta della Croce Rossa sotto richiesta prima dei soci della Pro Loco e poi di altri cittadini del comune, avevo anche ricevuto sane promesse, ma sempre rimanendo in gergo popolare, le chiacchiere un fanno farina e cos chiedere un cassonetto per la raccolta di indumenti sembrava chiedere la luna. Eravamo arrivati anche a vagliare la possibilit di acquistarne almeno uno, circa 650 uro, ma un solo cassonetto diventava un problema anche svuotarlo in tutti i sensi. Allora sono ritornato a percorre la vecchia strada Coseca e, dopo diverso tempo di interessamento, un bel giorno con mia incredulit Marco mi chiedeva consiglio su dove posizionare tre cassonetti per indumenti. Finalmente
anche il nostro territorio avr a disposizione dei contenitore dove porre indumenti usati, per il momento sono due, con la speranza diventino a breve tre. I primi due sono gi arrivati uno a Cinigiano e uno a Monticello Amiata. Nel capoluogo posizionato in via Ombrone sul lato scuola elementare accanto alla palestra, a Monticello in via Empoli nei pressi dellingresso alla scuola. I cassonetti sono facilmente individuabili, bianchi con il simbolo storico della Croce Rossa Italiana. Si possono conferire nel cassonetto: abiti, coperte, tendaggi, cappelli, borse, scarpe e materiale tessile in genere, il tutto pulito e in buono stato possibilmente piegato e riposto in un sacchetto di carta o nylon. Per ulteriori chiarimenti, sono indicati sul cassonetto dei numeri sempre a vostra disposizione 335 8167399-335 8256302. Chi vi risponder non la Croce Rossa, come potreste aspettarvi, ma come per tutto il territorio nazionale, unazienda privata che per la nostra zona l Emmeti di Cortona in provincia di Arezzo, che provvede allintera gestione del cassonetto: manutenzione, svuotamento e gestione della merce in esso recuperata. Il materiale raccolto viene venduto dalla stessa ditta raccoglitrice, in parte come materiale destinato al mercato dellusato, principalmente nei paesi del terzo mondo e nellest europeo. Una parte, la maggiore, di materiale tessile viene venduto a aziende che ritrattano tessuti che li macinano per realizzare nuove stoffe, altri tessuti spesso di cotone vengono prima suddivisi fra bianchi e colorati poi sterilizzati e immessi sul mercato come stracci per usi generici a carrozzerie officine ecc. da queste operazioni lazienda riesce a dare un compenso (congruo mi si dice) alla Croce Rossa Italiana. Questo genere di sistema utilizzato da molte altre associazioni di volontariato in tutto il territorio nazionale dunque decisamente da sfatare lidea che i nostri vestiti possano essere raccolti direttamente dalla Croce Rossa e donati in altri luoghi del mondo. Questo pu accadere quando si verificano richieste urgenti come per esempio durante le emergenze per le calamit naturali, dove occorre intervenire in breve tempo, allora lassociazione si fa carico della raccolta e della distribuzione, generalmente di materiale nuovo o donato o comprato al momento. E facile intuire che lintera filiera di raccolta di materiale recuperato dai cassonetti comporterebbe un incredibile onere, difficilmente sopportabile dalle associazioni, che invece, affidando il proprio logo a unazienda specificatamente organizzata, fanno s che la stessa riesca a sviluppare un lavoro tale da potersi permettere di pagare laffitto del marchio consentendo a chi lo vorr, spinto anche da motivi umanitari, di poter offrire una donazione, nel nostro caso alla Croce Rossa Italiana.
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Notiziando
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Profeta in patria
lavori di ristrutturazione! Eh s, infatti al Rintocco, dove ora c quel graziosissimo angolino chiamato grotta, prima cera solo terra, cos hanno dovuto scavare per ricavare questo ulteriore spazio. I lavori vennero fatti dalla ditta Alessandri Paolo sostituita poi dalla ditta Tassi Ado alias Tesone e figli, supervisionati da Savina del bar. Naturalmente mancava tuttopersino la luce e il Jose subito si offr in soccorso allamico per illuminarlo. Per dimostrare quanto Ferro sia stato veramente accolto a braccia aperte dai nostri concittadini, basta pensare a quante persone si sono date da fare per aiutarlo durante i lavori. I numerosi amici infatti, appena liberi dal proprio lavoro si riversavano al non ancora nato Rintocco per dare il loro apporto lavorativostessa cosa hanno continuato a farla anche dopo che il ristorante ha iniziato la sua attivit, in quanto stato da sempre il punto di ritrovo dei (allora!!!) giovani cinigianesi nonch luogo in cui sbocciato lamore con Monica! Spesso, quando vado dagli imprenditori della nostra zona a farmi raccontare la loro storia per scrivere poi un articolo su questo giornalino, fatichiamo a trovare degli aneddoti simpatici e interessanti da potervi raccontarein questo caso Ferro me ne ha trovati 1000 e faccio fatica a sceglierne alcuni per poterveli trasmettere! Una delle cose pi simpatiche che mi ha raccontato , secondo me, quella sulle leggende che inventavano lui e Memmo su questa grotta che veniva scavata. La pi clamorosa, fu quella di dire alla supervisora ai lavori (Savina del bar), che durante l escavazione avevano trovato uno ziro antico pieno dolio! Savina corse a dire a Gilberto (proprietario del fondo) laccaduto, cos questultimo and subito a reclamarne la propriet. Memmo, per continuare questa storia, disse che lo ziro gli era stato confiscato dal Comune in quanto riconosciuto come bene appartenente alle belle arti e mandarono cos il malcapitato proprietario a chiedere informazioni al Comune! Vi lascio immaginare quando venne fuori che era stata tutta una burla! Ovviamente se tutto questo fosse successo in un altro posto sarebbe finito a botte tra i vari soggettima a Cinigiano, dopo larrabbiatura iniziale, tutto fin a tarallucci e vino e rimasero pi amici di prima! Tra varie peripezie e scherzi i lavori andarono avanti anche se per motivi burocratici lapertura del ristorante tard di qualche mese arrivando finalmente al tanto agognato giorno: domenica 27 luglio 1991 nel quale Ferro e Memmo organizzarono un rinfresco per tutti i convenuti. Il marted successivo fu per il primo giorno di lavoro vero, inaugurato dai primi clienti che furono Chechi Aldo e Bartalucci Mario (per essere pi chiari lAvvocato e il Montagnolo che portava la frutta) che degustarono i tortelli burro e sal-
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via cucinati dallallora cuoca Domenica (il pizzaiolo invece era Michele Alberizzi). Fu linizio dellinarrestabile successo che ha poi raggiunto con gli anni il Rintocco, anche se i primi tempi, come per tutte le attivit, le spese erano tante e le cambiali sembrava arrivassero alla stessa velocit dei clienti! A tal proposito Ferro ricorda con estremo affetto i commercianti Marziano, Manicco e Galassi Marcello che lhanno aiutato facendogli una vera e propria dilazione del credito pluriennale senza stargli con il fiato sul collo e aspettando con pazienza che si assestasse! Dopo circa un anno Memmo lasci a malincuore la societ, in quanto gi troppo impegnato nel suo lavoro, e fu sostituito da Massimiliano Vannelli che, tornato dal militare, poteva finalmente condividere con Fabio un sogno in comune. Grande apporto in quel periodo stato dato dalla presenza dellallora cuoca Carla Anselmi, che ha insegnato loro i trucchi del mestiere, soprattutto riguardanti il modo di cucinare il pesce, grazie ai quali si sono poi migliorati nel tempo. Collaboratrici erano Savina Spampani e lattuale cuoca Patrizia Dettori, che ha iniziato pulendo la verdura fino a diventare la raffinata cuoca che noi tutti apprezziamo adesso. Poi anche Massimiliano dovette lasciare la societ e si costitu cos lattuale Panfi F. e c. snc.. Ferro mi racconta che una delle cose contro cui ha dovuto combattere allinizio stato lo scetticismo delle persone, in quanto venivano s a mangiare la pizza al Rintocco (ora preparata dalle abili mani del pizzaiolo Francisco), ma il pesce a Cinigiano sembrava troppo strano! Invece piano piano ce lha fatta! Adesso il Rintocco apprezzato soprattutto per il pesce! Mica ci vuole per forza il mare vicino! Arriva fresco 3 volte a settimana in inverno, e 4 volte in estate e Fabio si pu fregiare di aver contribuito a far apprezzare Cinigiano anche dal punto di vista enogastronomico. Oltre al pesce ed alla pizza, al Rintocco possiamo gustare anche piatti tipici di terra, tant che il suo nome apparso anche in una famosa rivista enogastronomica nazionale A tavola dove stato citato per lottima preparazione della scottiglia. Destate poi Fabio, pu servirsi della piazza antistante per poter alloggiare i tavoli, creando cos unatmosfera carina e romantica ai piedi della torre dellorologio (da qui il nome Rintocco). Da un anno troviamo il ristorante anche su internet allindirizzo www.ilrintocco.it dove possiamo scoprire le iniziative organizzate da questo locale e tante altre curiosit. Di cose simpatiche ne sono capitate in questi anni mi dice Ferro ricordo quando un signore distinto accompagnato
dalla fidanzata, quando gli fu portata dellacqua calda con limone insieme al pesce, che sarebbe servita per pulirsi le mani dopo aver mangiato, con fare saputello disse alla ragazza: vedi, questo va bevuto dopo il pesce! peccato che non era il sorbetto!!!. A dire il vero ne ha combinate anche Fabio eh! Una volta, a corto di tovaglioli e pane, corse a chiedere aiuto ad Anna di Celso, affinch gliene prestasse un po per gli avventori che avrebbe avuto a cena. Anna cortesemente gli dette quanto richiesto, ma poi, quando la sera stessa una delle persone che avevano prenotato per la cena si rivel essere lo stesso Celso, Fabio con disinvoltura gli fece pagare antipasto, primo, secondo dolce e COPERTO! E Celso giustamente si risent dicendo Ma come, mi fai pagare il coperto che ti ha dato mia moglie? Certo rispose prontamente Fabio Me lha prestato! Quindi ora me lo paghi poi domani vi rendo tovaglioli e pane! Fabio ora contento e soddisfatto del lavoro che ha svolto questi 20 anni e mi dice con orgoglio sai, in tanti anni non mi sono mai fatto un nemico, certo non star simpatico a tutti, ma credo di essermi impegnato e, a parte qualche piccolo diverbio, non ho mai litigato con nessuno e spero che questo sia apprezzato dagli altri, vedendo la mia attivit non solo in modo venale ma anche per il servizio che sono riuscito a dare al MIO PAESE!.
Certo! Convinti di tutto ci i pi cari auguri per i suoi 20 anni di attivit anche da tutta la redazione di fatti nostri e un grazie sentito per la continua e costante collaborazione.
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oco oL Pr
no ia ig
vallo e a piedi. Il consueto appuntamento In punta di rebbi , levento dedicato alla promozione della gastronomia, vede come novit tre eventi, organizzati con la collaborazione delle contrade, la gastronomia legata a vecchi rituali della tradizione contadina come: la sistemazione del maiale, la trebbiatura il lavoro nelle carbonaie a corollario di questi eventi verranno anche organizzate corsi di cucina massaie in cattedra. Conferma anche per lo spazio di agosto dedicato ai ragazzi Caccia al tesoro con la classica caccia ispirata alle tradizioni del paese. Calici di stelle del 10 di agosto che oltre il consueto appuntamento enologico con la Doc Montecucco e loramai immancabile cena per le vie del paese vedr i FaberNoster, la pi famosa delle cover Band che ricordano il grande musicista genovese Fabrizio De Andr, fare da cornice musicale alla serata. Per il 14 agosto Cinigiano rock che dovrebbe vedere sul palco oltre che una band locale gli emergenti e istrionici Train de vie, immancabile la tradizionale cena alla bona. La festa delluva sar come sempre levento dellanno e questanno la quarantaduesima edizione sar dedicata al centocinquantesimo dellunit dItalia. C lintenzione di apportare una serie di ritocchi se pur non sconvolgenti sicuramente innovativi sui quali ci riserviamo il segreto. Per Dicembre dopo il ritorno, un po in sordina, del 2010 torna in programma Babbo natale in piazza. Si gi consumata la sera del 9 marzo La notte dei rivolti la vecchia tradizione che si svolge il primo giorno di quaresima con il classico battesimo del maiale a baccal e con la realizzazione dei rivolti, una specialit gastronomica locale andata in disuso che grazie a questa rievocazione non solo si ripresa gli spazi nelle cucine cinigianesi ma ha suscitato anche linteresse dei media. Serata fredda, ma i cinigianesi non hanno voluto mancare allappuntamento pi paesano dellanno polenta , baccala e crogetti e il solito buon vino e da questa edizione polenta dolce e rivolto con cipolla in ricordo di vecchie feste fatte fra Cinigianesi e Monticellesi. Un grazie alla Pro loco di Monticello per aver fatto la polenda dolce e agli Strillozzi per il sottofondo musicale.Ricco anche lo spazio culturale con il prosieguo del progetto fatti nostri, che porta lo stesso titolo della nostra ultra decennale rivista che trimestralmente raggiunge tutte le case del comune di Cinigiano. In programma, luscita di due numeri rescue (salvataggio) uno sulla paglia stanno gli animali no li poveri un numero dedicato alla chiesa della Madonna delle Nevi tratto da un recuperato ciclostilato e integrato con foto e nuove notizie che vedr la sua uscita il 5 di agosto giorno della ricorrenza della titolarit della chiesa. Il secondo numero sar una raccolta di foto dedica ai volti dei protagonisti della festa delluva che uscir nei giorni della festa . E intenzione offrire un rimborso spese e la pubblicazione del lavoro a chi collaborer alle nostre ricerche dedicate al territorio alle sue tradizioni ai suoi personaggi e alla sua gastronomia. Per il mese di luglio con molte integrazioni e novit e con la consueta docenza affidata alle contrade non poteva non essere riconfermata Cartaphesta, corso propedeutico alla costruzione dei carri, riservato ai ragazzi fino a quattordici anni. Mostre e presentazione di libri faranno da cornice durante tutto lanno allattivit culturale dellassociazione. Per lufficio informazioni, e per la Biblioteca anche per il 2011 prevista lapertura annuale, importanti accordi sono stati presi con associazioni pro loco provinciali
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Gioie e sapori
e operatori stranieri per realizzare uno scambio di collaborazioni attraverso micro pacchetti turistici. Importanti novit sulla promozione, fermamente convinti di avere fra le mani un territorio fra il mare e la montagna da far conoscere nella sua spontaneit sia delle sue ricchezze paesaggistiche che delle sue tradizioni e della propria gastronomia che occorre solo farsi conoscere, pertanto daremo particolare attenzione a ogni evento acquistando spazi promozionali e ricercando collaborazioni con enti e associazioni che perseguono gli stessi nostri fini oltre che rinnovare completamente il sito cercando di sfruttare al massimo quello che offre la Rete. Confermata ladesione allUnione Nazionale delle pro loco e al progetto UNPLICARD e piena disponibilit a collaborare con le associazioni del territorio. Un programma sicuramente ambizioso e qui presentato solo nelle sue fasi salienti, che come per gli altri anni la pro loco Cinigiano intende rispettare confidando nella consueta collaborazione delle istituzioni e dei propri paesani. Informazioni allo 0564 994187 e sul sito www.prolococinigiano.org Il Consiglio
coltivato. Tutti quelli che avevano una vigna, anche solo per uso familiare, coltivavano questo vitigno tipico toscano. Tecnicamente si definisce di pronta beva, cio semplice e facile da bere. Questo vino si abbina bene con il pesce e con primi piatti semplici e non troppo strutturati. Il secondo bianco il Montecucco Doc Vermentino: l85%, minimo deve essere Vermentino, il 15% altri vitigni a bacca bianca. Questultimo sicuramente il bianco pi pregiato. Ha una maggiore complessit sia al naso che al palato. Il Vino Vermentino sta dando parecchie soddisfazioni ai produttori locali: infatti viene apprezzato da un sempre maggior numero di consumatori, che, soprattutto nella stagione estiva, fanno esaurire velocemente il prodotto disponibile sul mercato, per la felicit di chi lo produce. Si abbina perfettamente al pesce, in particolar modo ai crostacei ed ai primi con frutti di mare. Qualcuno lo abbina volentieri anche ad un formaggio fresco e morbido.
DOC MONTECUCCO
Partiamo in bianco
di Giovan Battista Basile
utti, ormai conoscono la DOC Montecucco che nata nel 1998. Allepoca erano pochissime le aziende locali che imbottigliavano il vino prodotto, ma proprio grazie all arrivo del riconoscimento del nostro territorio come zona a Denominazione di Origine Controllata, molte delle aziende agricole hanno deciso di costruirsi una cantina ed a produrre vini sfusi ed imbottigliati. Due anni dopo, ben venti produttori costituivano il Consorzio di Tutela della Doc. Oggi sono molte le aziende vitivinicole nei sette comuni che sono compresi nel territorio del Montecucco. Allincirca 700 ettari di vigna sono iscritti a questa denominazione ed ogni anno vengono prodotte 1.000.000 di bottiglie Doc. Molti non sanno che, nel disciplinare del Montecucco, previsto che i vini debbano essere prodotti, in tutte le loro fasi, nelle cantine allinterno dei confini della Doc stessa. Regola che ha permesso di legare tutta la produzione, non solo la coltivazione, al nostro territorio. I benefici sono stati enormi, visto che tutti gli investimenti, inclusa la costruzione di nuove cantine, sono ricaduti direttamente nei nostri comuni. Questo anche in termini di occupazione e di lavoro. Il disciplinare prevede 6 tipologie di vini: 2 bianchi e 4 rossi. In questo appuntamento vi parler dei due bianchi. Il primo dei bianchi il Montecucco Doc Bianco: questo vino, deve essere costituito almeno da 60% di Trebbiano Toscano ed il 40% di altri vitigni a bacca bianca. La scelta di includere questa tipologia fra quelle a Doc, dovuta, ovviamente, al fatto che, nel nostro territorio, il trebbiano sempre stato
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partecipanti riporteranno allesterno della busta grande la dicitura scuola. Le opere verranno esaminate da una commissione giudicatrice, composta di insegnanti, giornalisti e scrittori, che segnaler le prime tre classificate di ogni sezione. Alla prima poesia segnalata della prima sezione saranno assegnati il Grappolo doro ed una somma di 100; alla seconda ed alla terza una targa ricordo. Alla prima classificata della seconda sezione saranno assegnati il Grappolo doro ed una somma di 200, alla seconda ed alla terza classificata una targa ricordo. I lavori dovranno pervenire entro il termine improrogabile di sabato 17 settembre 2011 presso Associazione Pro-Loco p.zle Cap.Bruchi, 58044 Cinigiano GR I vincitori saranno tempestivamente avvisati ed invitati alla cerimonia della premiazione che avr luogo il giorno 2 ottobre , c.a. alle h 18 presso la sede municipale Lassociazione promotrice del concorso si riserva il diritto di pubblicare le opere pervenute. Il Presidente Fabiani Massimo
Di seguito due poesie: la prima partecipante allultimo concorso il grappolo doro scritta da Anna Maria Bindi di Sasso dOmbrone e laltra scritta dal nostro sommo poeta Pierangelo Lanzini dedicata al Corpo Filarmonico Cinigianese Ruggiero Francisci
GRAZIE MUSICANTE
Grazie musicante perch porti lallegria Quando suoni per le strade, nelle piazze, in ogni via Grazie musicante che allontani la tristezza E la musica che espandi per noi dolce carezza Grazie musicante per ogni nota che ci doni E fai si che al tuo passaggio ci sentiamo un po pi buoni Grazie musicante te lo dico a cuore aperto Per ogni piccola emozione che regali al tuo concerto Ed il grazie che qui esprimo sia per te preziosa seta Perch il grazie genuino dellamico tuo poeta Ma se provi a aprire il cuore come sai aprir la mano Sentirai che questo il grazie di tutto Cinigiano
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Il sommo poeta
La distanza tra una buca e laltra di 3 5 cm era chiamata mancare le biglie (sfere spesso ricavate da sassi rotondeggi Gioco abbastanza semplice e abbastanza datato: siamo lanciavano da una distanza di il 10 metri rispetto alle buche negli anni 50. Il TOTI era 5 gioco che adulti. tirava essere al grido maniera 38 andava per la maggiore sia tra i bambini che tra gli giocatorePoteva la bigliasvolto in di TOTI DI SCHIANTO O individuale (almeno 2 giocatori) o a squadre di tre o cinque componenti. Lo schema difaceva TOTI e vinceva tutto, se i buca centrale al primo colpo gioco poteva essere ad ununica buca, a cinque o a nove buche ricavatebuche circostanti, le PAGHE, il giocatore doveva pagare o co nella terra del luogo scelto come campo di sfida. A Cinigiano la competizione si svolgeva poteva aiutare, piazzette oppureultimo tiro, conentrava in nessuna si nelle varie perrimaneva in ed nei terreni la pianta invece la biglia un secondo terra, cio non del piede gettonati erano il piano (dove oggi pianeggianti non distanti dal centro abitato; i punti di gioco pi verso unsospirata vincita. tiro, con la pianta del piede ve aiutare, per la secondo ed ultimo Questo la terrazza dellappartamento che babbi e nonni, Giochi di altri di Marica) e in Piazza dellOrologio sotto gioco, passatempo festivo dei nostri oggibabbi e nonni, era c la Tabaccheria tempi Questo gioco, passatempo festivo dei nostri era di moda anche a Monticello, ma a soli 10 Km di distanza di Gianni diIrene Dari Canuti, dove si dice vi fosse una buchetta naturale. La buca centrale era il TOTI (ossialo stesso schema, m soli manteneva lo stesso schema, ma differiva il gioco, 10 Km di distanza il gioco, manteneva nel nome: il canestro da centrare con la biglia) attorno al quale venivanobiglia la biglia lanciatala bucalavincente. scavate le altre. era che ioco abbastanza sem- il TOTOla era lanciata e non e non buca vincente. Regole del gioco: si scavavano nella terra delle buchette di solito in maniera regolare ed plice e abbastanza daequidistante a formare un quadrato osiamo negli anni la buca al centro era appunto il TOTI, riempita tato: un rettangolo; con i premi in palio: monete, figurine (di solito dei calciatori), tappini della birra e dellaranciata, 50. Il TOTI era il gioco che andava per la pagava sia tra bamuna posta che ogni giocatoremaggiore prima idi iniziare; le buche circostanti, invece, erano vuote. bini e tra gli di 3 Poteva era La distanza tra una buca chelaltra adulti. 5 cmes- chiamata PETI. Ovviamente non dovevano sere svolto maniera mancare le biglie (sfere spessoin ricavate individuale rotondeggianti o di metallo) che i giocatori da sassi (almeno 2 giocatori) o a squadre Paghe TOT lanciavano da una distanza o cinque componenti. Lo alle buche. Stabilita la posizione di lancio il di 5 10 metri rispetto di tre I giocatore tirava la biglia al grido di TOTI DI SCHIANTO OK, e se riusciva a mandarla nella schema di gioco poteva essere buca centrale al primoad ununica buca, a cinque o a tutto, se invece la biglia entrava in una delle colpo faceva TOTI e vinceva buche circostanti, le PAGHE, il giocatorenella terrapagare o con monete, o figurine, o tappini; se nove buche ricavate doveva del in terra, cio non campo invece la biglia rimaneva luogo scelto come entrava in nessuna buca, nella zona PETI, ci si poteva diaiutare,A Cinigiano la competizione si svolgeva nelle va-del piede verso la sospirata vincita. sfida. per un secondo ed ultimo tiro, con la pianta rie piazzette oppure nei terreni pianeggianti non distanti dal Questo gioco, passatempo festivo dei nostri babbi e nonni, era di moda anche a Monticello, ma a Peti centro abitato; i punti di gioco pi gettonati erano il piano soli 10 Km di distanza il gioco, manteneva lo stesso schema, ma differiva nel nome: il TOTO che (dove oggi c la Tabaccheria di Marica) e in Piazza dellOroera la biglia lanciata e non la buca vincente. Schema di gioco del TOTI a nove e cinque buche. logio sotto la terrazza dellappartamento che oggi di Gianni
Dalle tradizioni
TOTI O TOTO
Canuti, dove si dice vi fosse una buchetta naturale. La buca centrale era il TOTI (ossia il canestro da centrare con la biIn un era cos hi-tech (Playstation, I-phone, touch screen) fa sor glia) attorno al quale venivano scavate le altre. nostri babbi e nonni si divertissero con 5 buche scavate in terra e Regole del gioco: si scavavano nella terra delle buchette di cogliere linventiva, la voglia di stare insieme allaria aperta, il g solito in maniera regolare ed equidistante a formare un quadrato o un rettangolo; la buca al centro era appunto il TOTI, purtroppo oggi abbiamo un po perduto. Paghe TOT riempita con i premi in palio: monete, figurine (di solito dei I calciatori), tappini della birra e dellaranciata, una posta che ogni giocatore pagava prima di iniziare; le buche circostanti, invece, erano vuote. La distanza tra una buca e laltra di 3 5 cm era chiamata PETI. Ovviamente non dovevano mancare le biglie (sfere spesso ricavate da sassi rotondeggianti o di metallo) che i giocatori lanciavano da una distanza di 5 10 metri rispetto alle buche. Stabilita la posizione di lancio il gioPeti catore tirava la biglia al grido di TOTI DI SCHIANTO OK, e se In un era cos hi-tech (Playstation, I-phone, touch screen) fa riusciva a mandarla nella buca centrale al primo colpo faceva sorridere e stupisce pensare che i nostri babbi e nonni si diSchema di tutto, del TOTI biglia entrava in una delle TOTI e vincevagioco se invece laa nove e cinque buche. vertissero con 5 buche scavate in terra e una bigliama inbuche circostanti, le PAGHE, il giocatore doveva pagare o vece da cogliere linventiva, la voglia di stare insieme allaria In un era cos hi-tech (Playstation, I-phone, touch screen) fa il gusto per le cose semplici che purtroppo oggi abcon monete, o figurine, o tappini; se invece la biglia rimaneva aperta, sorridere e stupisce pensare che i innostricio non entrava si nessuna buca, nella zona PETI, ci biamo un e una bigliama invece da terra, babbi e nonni in divertissero con 5 buche scavate in terra po perduto.
cogliere linventiva, la voglia di stare insieme allaria aperta, il gusto per le cose semplici che purtroppo oggi abbiamo un po perduto.
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BEFANA PORRONESE
di Romina Sani
..per la vostra simpatia molto calda e assai cortese vi saluta e poi va via la befana porronese
cos, interpretando il testo rivisto da Giuseppe Fantacci nel 1993, e accompagnata dalle voci e dalle fisarmoniche del gruppo folklorico Gli Strillozzi, che tornata a Porrona la tanto attesa Befana e che Befana! Ormai la tradizione popolare continua ad essere viva nella frazione, orgogliosa di poter vantare della presenza di questo gruppo che puntuale, lungo una consuetudine lontana nel tempo, entra nelle nostre case con la Befana e poi ritorna per dare il benvenuto al mese di maggio. Nella sera del 5 gennaio la Befana ed il suo seguito girano per le abitazioni della campagna, mentre il 6 gennaio una festa, organizzata dal gruppo alla Scuola De Rham, coinvolge i bambini di Porrona che incontrano la befana che consegna loro la deliziosa calza e intrattiene con canti, balli e giochi. E una tradizione importante nel nostro territorio che vede bambini ed anziani attenderla con lo stesso entusiasmo. Perch gli occhi dei pi piccoli brillano di fronte al suo arrivo, simpatica vecchia bruttina, ma con tanti chicchi, brillano come gli occhi di Silverio Panfi, che aspetta con ansia il suono del campanello per accogliere nella sua casa allegria, serenit e gioia, ingredienti vitali per i nonnini che vedono trascorrere ogni giorno uguale allaltro. E proprio guardando gli occhi lucidi di Silverio o degli anziani come lui che Gli Strillozzi trovano motivo e stimolo a mantenere la tradizione, nonostante i comprensibili sacrifici che possa comportare, ma che vengono ripagati dalle espressioni commosse degli an-
ziani e da quelle sorprese e curiose dei piccirilli. Tutti i componenti del gruppo mettono impegno e tempo per continuare con entusiasmo, ma anche vero che si divertono da matti!! Racconti di tutti i colori..veramente...circostanze comiche e bizzarre possono verificarsi prima, durante o dopo le loro esibizionima che non posso trascrivere! Ricordo benissimo da bambina quanto ero felice di vedere la befana proprio a casa mia; adesso nell assessorato alla cultura, in linea con le scelte dellAmministrazione, sto mettendo impegno per mantenere e motivare ancora di pi questo gruppo e tutti gli altri( La Monticellese, Corpo Filarmonico R.Francisci e Fanfara dei Bersaglieri) che rappresentano una ricchezza culturale e sociale importante e devono essere valorizzati, perch operano sul nostro territorio,promuovendo una meritoria attivit culturale oltre alla partecipazione continua e garantita con esecuzioni musicali, in occasione di manifestazioni e avvenimenti che si svolgono durante lanno, promuovendo cos anche una sorta di attivit di tutela e custodia del patrimonio socio-culturale locale. Ecco perch lAmministrazione Comunale ha aderito alla proposta del Ministero per i Beni e le Attivit Culturali, in occasione delle celebrazioni del
150^, di riconoscere Gruppo di Interesse Comunale i gruppi di musica popolare e amatoriale presenti nel nostro territorio (delib. Cons. Com.le n 1 del 18/01/2011), che verranno premiati ufficialmente durante la manifestazione della Notte Tricolore del 16 marzo, riceveranno inoltre un Attestato di Riconoscimento Nazionale dal Ministero per esibirsi durante le celebrazioni, e avranno la possibilit di allestire uno spazio presso il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma (periodo da stabilire), dove si potranno apprezzare le nostre ricchezze territoriali,offrendo una visibilit a tutto tondo di quanto appartiene ad un patrimonio culturale da promuovere e valorizzare. Tanti complimenti a tutti e grazie di cuore!
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Dalle tradizioni
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CHI VA PIANO
La tartaruga comune
di Giulia Fabiani
e tartarughe derivano da una delle prime linee di anapsidi, sottoclasse nellordine dei rettili, privi di aperture e per questo considerati i rettili pi antichi. Le tartarughe vere e proprie, la nostra tartaruga comune, fanno la loro comparsa nei resti fossili circa 200 milioni di anni fa. Anche noi possiamo confermare un ritrovamento della autoctona Testudo amiatae, testuggine amiatina, ritrovata nelle nostre campagne, della quale ci siamo occupati anche in queste pagine. Comparvero nel Carbonifero e derivano dallevoluzione di alcuni anfibi. Sono racchiuse in una corazza che consiste in un carapace dorsale (dallo spagnolo carapacho, copertura) e di un piastrone ventrale. Goffe e strane come appaiono, racchiuse in queste corazze protettive, sono tuttavia un gruppo ecologicamente diversificato, che sembra essere in grado di adattarsi alla presenza delluomo. La corazza fa intimamente parte del corpo dellanimale tanto da essere fusa con le vertebre toraciche e con le costole. Come unarmatura medievale, la corazza offre protezione anche per il capo e gli arti che, nella maggior parte delle tartarughe, possono essere retratti al suo interno. La colorazione di base del carapace giallo-aranciato con diffuse macchie nere, molto estese sul piastrone. Dal momento che hanno le vertebre fuse alla corazza non possono espandere la cassa toracica per respirare, ma utilizzano un diaframma. Le tartarughe non hanno i denti, ma le loro mascelle sono dotate di spesse piastre cornee per afferrare il cibo. La percezione dei suoni debole e molte sono mute, in compenso, per hanno un buonissimo olfatto, cos come la capacit di percepire i colori. Gli adulti con temperature superiori ai 27 C diventano apatiche e cercano refrigerio scavando piccole buche al riparo della vegetazione o riparandosi in piccoli anfratti. Una caratteristica di questi rettili la capacit di cadere in letargo, al calare delle temperature, i rettili smettono di alimentarsi, anche per pi di 20 giorni, per poter svuotare completamente lintestino da residui di cibo. Diventano sem-
pre pi apatici e, verso novembre o dicembre a seconda della latitudine, iniziano ad interrarsi o a ripararsi in luoghi protetti e cadono in letargo. Subito dopo il risveglio dal letargo inizia il corteggiamento da parte del maschio, con un rituale che prevede inseguimenti, morsi e colpi di carapace alla femmina. Tutte le tartarughe seppelliscono le loro uova in buche nel terreno. In molte famiglie di tartarughe, come anche nei coccodrilli, la temperatura dei nidi determina il sesso dei nascituri, temperature di incubazione pi basse inducono la nascita di maschi, le femmine si sviluppano a temperature pi alte. Le tartarughe verdi, cos chiamate per il loro grasso corporeo verdastro, possono superare i 360 Kg, ma la maggior parte degli esemplari di questa specie, raramente, vive a lungo da raggiungere tali dimensioni. Alcune tartarughe terrestri, come per esempio le tartarughe giganti delle Galapagos, che tanto incuriosirono Darwin, possono pesare anche centinaia di chili. La maggior parte delle specie terrestri si muove piuttosto lentamente, inoltre hanno un basso tasso del metabolismo che pu far, in par-
te, spiegare la longevit di questi esemplari; si ritiene che alcune specie possano vivere pi di 150 anni!! Le specie che ritroviamo nelle nostre zone e in tutta la Toscana, hanno un tipico carapace oblungo, con fondo giallo-aranciato; la femmina pu raggiungere un peso di 1000g. In Italia gli habitat in cui sono ancora possibili dei ritrovamenti e sono presenti dei gruppi vitali sono le dune sabbiose costiere ricche di vegetazione, le pinete costiere di pini mediterranei con sottobosco di arbusti mediterranei, le leccete e le sugherete. Le tartarughe, sia quelle marine, che quelle palustri e quelle terrestri, sono in forte diminuzione e continuano a regredire, anche se dagli anni ottanta ci sono varie leggi e direttive CEE che le proteggono. In Italia le testuggini hanno bisogno di un documento di accompagnamento chiamato CITES, questo perch una specie protetta dalla Conven-
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Papaveri e papere
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Dalle associazioni
zione di Washington per la tutela del commercio internazionale e dalle leggi italiane. Quello che viene riportato sulla loro probabilit di estinzione ben constatabile, purtroppo, anche nelle nostre campagne, dove fino a pochi anni fa era consuetudine trovare questi simpatici animali, e molti le avevano anche nellorto. Andando a chiedere in giro per il paese, diverse sono le curiosit ritrovate sulla loro presenza domestica. Cera, e
forse c ancora, chi colorava il carapace delle sue bestiole per riconoscerle; e qualcuno racconta che da bambini era un buono e sano passatempo (tanto tempo!!) fare la corsa delle tartarughe, per dispetto quella che perdeva veniva messa zampe allaria come per penitenza!! Ma vince in assoluto, chi mi ha raccontato che veniva forato il guscio sopra alla coda e vi veniva legato un cordino, perch?? Perch cos al momento in cui andava ad interrarsi per il letargo con molta probabilit quello rimaneva fuori e la tartaruga non veniva persa!! Nella superstizione pagana la tartaruga considerato un animale di buono auspicio e allora con qualche notizia scientifica e qualche curiosit in pi non mi rimane altro che augurare ai nostri lettoribuona fortuna! E come ci insegna la vecchia favola, attuale pi che mai, della corsa fra la lepre e la tartaruga chi va piano va sano e va lontano!
T
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empo di bilanci per la Strada del Vino Montecucco e dei Sapori dAmiata, che in previsione della prossima assemblea dei soci dove verr presentato il consuntivo dellanno 2010, presenter un riepilogo delle attivit svolte nellanno precedente.
Nel 2010 la Strada del Vino Montecucco e dei Sapori dAmiata ha collaborato con i Consorzi e le Associazioni di prodotti presenti sul territorio ponendosi come punto di riferimento sia per quanto riguarda laspetto promozionale sia come supporto alle varie attivit. Ha cercato, come negli anni precedenti, di lavorare per allargare la propria base sociale impegnandosi nelle zone che per ultime sono entrate a far parte del territorio di competenza della Strada. La gestione del punto A.P di Castel del Piano .T. si sviluppata notevolmente durante lanno 2010 attraverso iniziative quali la commercializzazione delle strutture ricettive, la mappatura delle presenze durante il periodo invernale, i rapporti con le associazioni presenti sul territorio e con gli uffici informazioni gestiti localmente, oltre alla organizzazione di pacchetti turistici da offrire, che sono stati presentati in collaborazione con lAPT Maremma a varie fiere di settore, inoltre, si notevolmente sviluppato il progetto di Agricoltura sociale Amiata Responsabile. Si rafforzato il rapporto con la Camera di Commercio grazie alla partecipazione a iniziative come Maremma Wine Shire a Braccagni e a Milano, iniziative delle quali lente promotore. Con la manifestazione Note di Montecucco , giunta alla VI edizione, si ripetuto il coinvolgimento dei ristoranti associati assieme alle varie associazioni di prodotti tipici e ai singoli produttori. Sono state inoltre programmate fiere di settore specifiche, sia per i prodotti agro-alimentari , sia per il settore turistico. La Strada ha inoltre attuato una fattiva collaborazione con lAssociazione della Castagna, per la realizzazione del Concorso nazionale Dolce di Castagna unitamente al convegno Castagno Ora. Per quanto riguarda lanimazione sul territorio lattivit della Strada si espletata non solo nellorganizzazione di manifestazioni e degustazioni, ma anche collaborando con gli enti locali e le associazioni, inserendosi nelle attivit da loro programmate. Ha garantito la presenza del proprio personale in tutte le manifestazioni locali dove ne fosse stata fatta richiesta sia insieme allAmministrazione Provinciale di Grosseto, che alla Camera di Commercio. Ha collaborato al progetto di filiera corta, Il mercato dei Produttori e al progetto Terragir che prevede la ricognizione e mappatura dei prodotti e dei servizi del mondo rurale e il potenziamento degli itinerari esistenti. Per il 2011, la Strada sta cercando di ampliare i propri contatti per un maggiore sviluppo turistico dellarea, e ha partecipato anche con una degustazione alla Bit di Milano, degustazione che ha visto coinvolti diversi operatori del settore. Continuer lesperienza di Note di Montecucco, cercando di dare crescente importanza agli altri prodotti del paniere quali lolio, il fungo, il tartufo, lo zafferano, il miele e la castagna. Importante sar il ruolo delle Strade del Vino nella riorganizzazione della promozione turistica del territorio, resasi necessaria dopo lo scioglimento da parte della Regione Toscana delle APT; in questo periodo sono in programma una serie di incontri a livello provinciale volti ad individuare una strategia comune tra tutti gli attori, enti locali, associazioni, consorzi ecc. che hanno un ruolo nellaccoglienza e nella promozione turistica della nostra provincia. Silvia Coppetti
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Chianciano. Senza entrare in Chianciano si rimane sulla destra e infondo alla ripida discesa si gira a sinistra per Sarteano da li a pochi minuti la nostra meta.
CETONA
nnuncia la sortita avvenuta il 17 marzo 2011 di Iasmine San Martin e di Rachele Tarsi
on una gita fuori porta come tante altre. Raggiungere Cetona come fare un salto nel tempo. Sia che ci arrivi uscendo dal casello autostradale di Chiusi-Chianciano Terme che percorrendo la Cassia avendo come riferimento la croce in ferro che svetta sul monte omonimo (m.s.m. 1148). Osservare la montagna percorrendo lautostrada significa attraversare la Valdichiana nel punto pi depresso gi bonificato dal Granducato di Toscana. Se la osservi transitando dalla Cassia significa che stai percorrendo la Valdorcia, una terra brulla rispetto allaltro versante verdeggiante. Sono questi i requisiti per una montagna che fa da spartiacque racchiudendo nelle sue pendici la Storia di questo territorio. Un ripercorrere le strade dei viandanti nei molti rivoli dellantica via Francigena, un salire e scendere lungo i selciati della storia per visitare i luoghi dove i pellegrini di un tempo ne fecero motivo di conoscenza e fusione di culture diverse. A partire da quelle vicende preistoriche che nel territorio iniziarono nel Paleolitico medio: da queste parti luomo di Neanderthal ha abitato alcune grotte situate sul fianco
Come molto spesso accade i nostri articoli, come del resto le nostre rubriche, nascono dalle vostre richieste. Alcune domeniche fa tornando da una mia gita sul versante senese Amiatino raggiunsi casualmente Cetona e tornando al solito tavolo dellaperitivo del bar sentii che nessuno dei partecipanti al banchetto aveva mai visitato il paese che sorge alle falde del Monte omonimo. Allora come non suggerire una giornata per una visita al paese di Cetona e come non chiedere aiuto a chi come noi vive nellassociazione pro loco. Preso contatti trovo aiuto dal mio omonimo di nome e di carica Massimo Mercanti, che colgo loccasione per ringraziare anche attraverso queste pagine. Come al solito litinerario per raggiungere la nostra meta da la sua preferenza al paesaggio, anche se in questo caso sicuramente anche il pi breve. Bisogna raggiungere Montalcino e alla rotatoria davanti al mitico Stadio Saloni, luogo che vide, negli anni che furono, i colori Bianco-Azzurri dellallora SS Cinigiano conquistare uno dei tornei pi prestigiosi del tempo, occorre girare verso la Valdorcia per San Quirico verso
orientale della montagna di Cetona, lasciando come traccia del suo passaggio strumenti di pietra scheggiata e resti degli animali cacciati. Di questa fase ci resta una ricca documentazione archeologica che costituisce il nucleo principale del Museo e del Parco Archeologico Naturalistico di Belverde. L vicino, ai piedi di una imponente rupe in travertino, sommerso
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da piante di leccio e cipressi centenari sorge il Romitorio di Belverde, un complesso, che non ti aspetteresti mai di vedere in simile luogo, costituito da tre Chiese sovrapposte, la cui fondazione risale probabilmente intorno allanno 1000. Un membro di una famiglia orvietana, tale Niccol, viene comunemente indicato come il fondatore del convento che in quellanno sorse accanto alle Chiese. Nel 1375 il possesso di Cetona e delle sue terre ritorn nelle mani della famiglia Montemarte con Ugolino, conte di Corbara ed alcuni anni pi tardi, Francesco Montemarte commission gli affreschi delle Chiese ad artisti di scuola orvietana che li eseguirono tra il 1390 ed il 1391. Fra i maestri che ornarono le pareti e le volte delle Chiese di Belverde, sono riconoscibili Cola Petruccioli nellOratorio Inferiore e Piero di Puccio ed Andrea di Giovanni in quelli delle Chiese Superiori. Poco pi gi, il Convento di San Francesco. Il Waddingo, antico storico, nei suoi annali riporta Seraphicus Pater venit Scytonium non longe a Clusio anno 1212, attribuendo la fondazione del Convento in detto anno ad opera dello stesso San Francesco che lo lasci in cura al fedele Beato Egidio. Sorsero dapprima semplici ripari di frasche, poi i cetonesi vollero che avessero pi degno luogo dove riposare e fu edificata una Chiesetta ed un conventino dotto celle. Oggi la struttura religiosa sede della Comunit di Mondo X il cui fondatore Padre Eligio. Ma sono anche le vie degli aromi quelle che conducono in questo luogo appartato della campagna toscana. E se ai loro limiti ci arrivi dopo esser sceso da un treno od oltrepassa-
to un casello autostradale, hai subito la sensazione che quello che hai pagato per un biglietto non il costo di un viaggio ma il pedaggio per un ingresso in un territorio tutto da scoprire. Con la meraviglia negli occhi lo percorri nei suoi saliscendi collinari. Sono le antiche vie per salire tra le antiche mura medievali alla ricerca dei tanti misteri. E subito intravedi antiche Pievi, Rocche e Castelli, dove la vita dei borghi sembra quasi senza tempo. Eccola Cetona, incastonata nella collina ai piedi della sua montagna, a significare il sublime che identifica il magnifico. La prima menzione di Cetona come Castello si ha tra il 1207 ed il 1214, signoria del Conte Ildebrandino ma soggetta a sovranit del Comune di Orvieto. Intorno al Castello, oggi per gli abitanti la rocca, si svilupp poi il borgo, tipico agglomerato medievale di case e casupole, abbarbicate a spirale sulle ripidi pareti della collina turrita. Nel 1418 conquistata dal condottiero perugino Braccio da Montone, Cetona fu ceduta alla Repubblica Senese. Comunit dunque di antichissime origini e, nello stesso tempo, vivacissimo centro di vita contemporanea, essendo stata eletta fin dagli anni 60 la residenza dei Vip che vi hanno acquistato e ristrutturato casolari e poderi. E non un caso che ci sia avvenuto. Da queste parti vieni accolto con stupore e con le mani della fragranza, ti siedi in una delle poche trattorie ed subito accoglienza per una tavola capace di provocare intense e diverse emozioni. Sono i Sapori del Cetona ad esaltarti per gli aromi ritrovati. Un tesoro di cose semplici, genuine e autentiche. Tra un pizzico di miele e una fetta di cacio pecorino ti accorgi di essere a tavola come un ambasciatore del gusto. E lamore per le tradizioni a testimonianza di un antico detto: buono da mangiare quello che buono da pensare. Cos guardando intorno si presentano con i colori degli affreschi i tanti Santi e Madonne in onore a una terra consacrata al gusto universale. Sul finale alzando lo sguardo con il calice di vino non puoi che fare un brindisi a questo luogo che tra la Storia, lArte e la Gastronomia ti ha incantato con una tavolozza di sapori e di colori in perfetta armonia. Associazione Pro Loco Cetona Ufficio Turistico - P .zza Garibaldi 53040 CETONA (SI) Tel/fax 0578/239143 sito www.cetona.org
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