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LE ORIGINI
La letteratura latina per alcuni nacque nel 240 a. C, anno in cui Livio Andronico fece
rappresentare un suo testo scenico, presumibilmente una tragedia.
Per i Romani lo sviluppo della letteratura latina non coincide con lo sviluppo delle forme
comunicative in cui una cultura trova espressione.
La storia di queste forme, daltronde, complessa non si esaurisce nella comunicazione
scritta, e non si limita ad anticipare e preparare lo sviluppo della letteratura.
Tuttavia per lorigine della letteratura bisogna considerare alcune questioni indispensabili:

Cronologia e diffusione della scrittura

Le forme comunicative non letterarie

Forme pre -letterarie : i carmina

1.

CRONOLOGIA E DIFFUSIONE DELLA SCRITTURA

Dal VII secolo si conosce la scrittura. Da questo momento gli abitanti del Lazio, gente che
parlava latino, affidano alla scrittura la registrazione di semplicissimi messaggi. Luso della
scrittura quindi legato a momenti della vita pratica.

Luso della scrittura indispensabile per una serie di funzioni pubbliche:


Conservazione di oracoli
Formule e prescrizioni religiosi
Lista di magistrati e di sacerdoti, statuti, leggi, trattati
ed certamente importante per la nobilt.

E caratteristico, inoltre, che i pi antichi libri di cui abbiamo qualche notizia- i famosi
Sibyllini siano testi religiosi, e fossero, a quanto se ne sa, scritti in greco.
Gi, poi, nella Roma medio- repubblicana il quadro dellalfabetizzazione di presenta assai pi
ampio e articolato con i:

Commentarii: documentazione dei cittadini della propria attivit

Gli scribae: scrivani la cui considerazione sociale, allinizio, non era molto alta.

2.

LE FORME COMUNICATIVE NON LETTERARIE

Le forme comunicative non letterarie almeno nella coscienza e nellintenzione non


costituiscono letteratura, anche se bisogna considerare che innegabile che ognuna di queste
forme comunicative gioc un ruolo nel preparare il campo ad una vera e propria cultura
letteraria in lingua latina.

LEGGI E TRATTATI
Luso della scrittura fu legato alla necessit di avere precise registrazioni ufficiali: di trattati
e patti internazionali e di leggi.

Di trattati della Roma pi arcaica abbiamo solo testimonianze indirette, nessun frammento.
Diversa fu invece limportanza storica, sociale e culturale delle prime leggi di Roma. Abbiamo
innanzitutto tracce di:
Leggi regie che dovrebbero risalire alla fase monarchica dei primi secoli. Essere, per
quanto ne sappiano, erano dominate da unimpostazione rigidamente sacrale.
Leggi delle XII Tavole, cos dette perch erano affidate a 12-tavole di bronzo esposte
nel Foro romano.
In particolar modo per Livio le leggi sono la forza del diritto pubblico e privato.

I FASTI E GLI ANNALES


Un altro antichissimo uso della scrittura riguardava i Calendari.
La comunit romana aveva sviluppato un suo calendario ufficiale, regolato e sancito dalle
autorit religiose. I giorni dell anno erano divisi in:
Fasti
Nefasti
a seconda che vi fosse permesso, o vietato, il disbrigo degli affari pubblici. Garanti pubblici
di questo ordinamento erano i pontefici.
Ben presto il termine fasti cominci a designare non solamente il calendario annuale, ma
anche le liste dei magistrati nominati anno per anno e anche la registrazione dei trionfi militari
riportati dai magistrati in carica.

La quantit di informazioni depositate nei fasti si arricch progressivamente. I magistrati li


usavano per registrare i loro atti ufficiali.
Un altro passo importante fu uso della cosiddetta tabula dealbata:

il

pontefice

massimo usava esporre pubblicamente una tavola bianca che dichiarava, oltre ai nomi dei
magistrati dellanno in corso, anche avvenimenti di pubblica rilevanza, come date di trattai,
dichiarazione di guerra, fatti prodigiosi.
Queste registrazioni ufficiali, depositandosi anno per anno, presero il nome di Annales e
cominciarono a formare una vera e propria memoria collettiva dello stato romano.

I COMMENTARII
Il termine Commentari di per s, pu indicare, niente pi che appunti, memorie
osservazioni a carattere privato.
Il termine, sar, poi, usato da Giulio Cesare per indicare le sue narrazioni, rispettivamente
della Guerra Gallica e della guerra contro Pompeo.
I commentari si presentano dunque come:opere non professionali caratterizzate da un
apporto di informazioni e memorie personali.
Tali commentari potevano assumere un carattere di documentazione ufficiale, venendo
depositati presso i collegi sacerdotali.

GLI ARBORI DELLORATORIA:


APPIO CLAUDIO CIECO

Prima della grecizzazione e linvasione della Grecia lo scrivere era considerato una tecnica,
senzaltro, assai utile, ma il saper parlare era ben pi importante.
I romani consideravano labilit oratoria una forma di potere e una fonte di successo,
lunica attivit intellettuale veramente degna di un cittadino di elevata condizione.
Loratoria, si pu dire, fu sin dallorigine affare di nobili cittadini.
La capacit di convincere era base necessaria di una carriera politica.
APPIO CLAUDIO CIECO, console nel 307 e nel 296, censore, dittatore, uomo di
nobilissima stirpe, ci appare per certi versi come un: predecessore di Catone.
Viene ricordato per la sua efficacia e abilit oratoria:con un famoso discorso si oppose alle
proposte di pace di Pirro ,e Cicerone vi allude come al primo discorso ufficiale mai pubblicato
a Roma.
Inoltre Appio Claudio Cieco ebbe interessi di diritto, e, sembra anche di questioni erudite. A
suo nome circolava una raccolta di massime a carattere morale e filosofeggiante.
significativo anche il fatto che di Appio-considerato il progenitore della prosa- Cicerone
citi lesistenza di un carmen.

[.]

CATONE
INIZIATORE DELLA STORIOGRAFIA LATINA E
PERSONAGGIO SI DEL PERIOSO ARCAICO. (234-148)
Marco Porcio Catone nacque nel 234 a.C. a Tusculum (vicino Frascati) da una famiglia plebea
di agricoltori benestanti; combatt nella guerra contro Annibale, e nel 214 fu tribuno militare
in Sicilia. Lucio Valerio Flacco lo aiut nella carriera politica.
Nel 195 Lhomo novus Catone fu console insieme a Valerio Flacco: nel 184 censore insieme
a Valerio Flacco; esercit la carica presentandosi come campione delle antiche virt romane
contro la degenerazione dei costumi e il dilagare di tendenze individualistic he influenzate
dalla cultura ellenistica.
Parallelamente alla polemica contro il lusso dei privati, Catone esaltava la ricchezza e la
potenza dello stato, che doveva risaltare agli occhi di tutti: promosse, perci, un programma
di edilizia pubblica. La censura di Catone rimase celebre per lintransigenza con la quale egli
esercit la carica, dando sfogo al suo rigore moralistico. Si fece promotore della III guerra
punica.

OPERE
Orazioni: Cicerone conosceva pi di 150 orazioni di Catone. Possediamo diversi frammenti.
Origines: unopera storica in 7 libri composta in vecchiaia.
Un trattato De agri cultura (conservato), il testo in prosa latina pi antico che ci sia giunto
intero.

GLI INIZI DELLA STORIOGRAFIA SENATORIA


Catone scrisse le Origines in vecchiaia, dando inizio alla storiografia in latino; per
lannalistica romana in lingua greca, come quella di Aulo Postumio Albino, ostentava
disprezzo. Il caso di Catone, cio di un uomo politico di primo piano che scrive storia era
destinato a restare un caso isolato nella cultura latina.
Lelaborazione ad opera di membri della classe dirigente conferisce alla nascente storiografia
romana soprattutto un vigoroso impegno politico: nellepoca di Catone avevamo largo spazio

le preoccupazione per la dilagante corruzione dei costumi, e la rievocazione di battaglie


personalmente condotte, in nome della saldezza dello stato, contro lemergere di singoli
personaggi con marcate tendenze al culto della personalit. Perci Catone accoglieva nel
suo libro le proprie polemiche politiche, e vi riportava proprie orazioni, come quella contro
Sulpicio Galba.

Il I libro era dedicato alla fondazione di Roma,

il II e III alla origini delle citt italiche,

il IV narrava la prima guerra punica,

il V la seconda,

il VI e il VII gli avvenimenti fino alla pretura di Servio Sulpicio Galba, nel 152 a. C.

[.]
CICERONE
LA FIGURA DI SPICCO DELLET DI CESARE,
LUOMO POLITICO ECCEZIONALE
E DEFINITO IL 2 FONDATORE DI ROMA E PADRE DELLA PATRIA
(106-43)

La vita
Marco Tullio Cicerone nasce ad Arpino nel 106 a. C. da agiata famiglia equestre; compie
ottimi studi di retorica e filosofia a Roma. Nell89 presta servizio militare nella guerra sociale,
agli ordini di Pompeo Strabone, padre del Grande. Nel 81 debutta come avvocato. Nel 69
edile; nel 66 pretore; nel 70 18 sostiene trionfalmente laccusa dei siciliani contro lex
governatore Verre, e si conquista la fama di oratore principe.Nel 63 console, e reprime la
congiura di Catilina. Dopo la formazione del I triumvirato, il suo astro inizia a declinare; nel
58 deve recarsi in esilio, con laccusa di avere mandato a morte senza processo i complici di

Catilina. Allo scoppio della guerra civile, nel 49, aderisce con lentezza alla causa di Pompeo;
dopo la sua sconfitta , ottiene il perdono di Cesare. Nel 44, dopo luccisione di Cesare, torna
alla vita politica; inizia la lotta contro Antonio (Filippiche). Dopo il voltafaccia di Ottaviano,
che, abbandona la causa del senato, e stringe in triumvirato Antonio e Lepido, il nome di
Cicerone finisce nella liste di proscrizione. Viene ucciso dai sicari di Antonio nel dicembre
del 43.

TRADIZIONE E INNOVAZIONE NELLA CULTURA ROMANA


Cicerone protagonista e testimone della crisi che porta al tramonto della repubblica; egli
elabora un progetto nel vano tentativo di porvi rimedio. La sua rimane unottica di parte,
legata la progetto di egemonia di un blocco sociale (sostanzialmente i ceti possidenti):
unottica che, per rendersi accetta, deve saper profittare anche degli artifici che possono
offrire le tecniche di comunicazione. Cicerone riteneva che bisognava usare la retorica e
la filosofia per salvare la repubblica.
Procedendo negli anni ha progressivamente sentito sempre pi forte la necessit di riflettere,
rifacendosi al pensiero ellenistico sui fondamenti della politica e della morale.

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OVIDIO (43- 17 D. C)
IL PI GRANDE DEGLI ELEGIACI OVIDIO.
Publio Ovidio Nasone nasce a Sulmona, nel marzo del 43 a. C. Frequenta a Roma le migliori
scuole di retorica, completa gli studi in Grecia. Entra nel circolo letteraria di Messala Corvino
e stringe i rapporti con i maggiori poeti di Roma. Allapice del successo lo coglie, nell8 a.
C., limprovviso provvedimento punitivo di Augusto che relega il poeta nel mar Nero, a Tomi.
Le cause: dietro laccusa ufficiale di immoralit, si voleva colpire un suo coinvolgimento
nello scandalo delladulterio di Giulia Minore, la nipote di Augusto, con Silano. Muore nel

17 d C.
GLI AMORES comprendono 49 elegie: il metro quello tipico del genere, cio il distico
elegiaco. Allo stesso periodo risale la composizione delle Heroides, almeno la i serie di
epistole: il metro il distico elegiaco.
Tra l1 a. C. e l1 d. C. si colloca la pubblicazione dellARS AMATORIA E DEI REMEDIA
AMORIS: per ambedue il metro il distico elegiaco.
Tra il 2 e l8 risale la composizione delle METAMORFOSI, poema epico in 15 libri, per un
totale di 12000 esametri.
Delle cosiddette opere dellesilio, tutte in distici elegiaci, I TRISTIA comprendono 5 libri.

UNA POESIA MODERNA


Nellaccostarsi ad Ovidio si resta colpiti dalla vastit della sua produzione e dalla variet dei
generi poetici trattati. E un indizio di un diverso atteggiamento di fronte a scelte letterarie
che riflettono anche scelte esistenziali. Ladesione a un genere come lelegia erotica non
significa per Ovidio, al contrario che per i suoi predecessori, una scelta di vita assoluta,
incentrata sullamore; e soprattutto non vuole delimitare un orizzonte poetico.
Il tratto pi significativo della sua poesia, soprattutto giovanile, LACCETTAZIONE
CONVINTA , SPESSO ENTUSIASTICA, DELLE NUOVE FORME DI VITA NELLA
ROMA DEI SUOI TEMPI.
Ultimo dei grandi poeti Augustei, Ovidio resta sostanzialmente estraneo alla sanguinosa
stagione delle guerre civili: quando entra nella scena letteraria quello spettro ormai lontano,
la pace consolidata e cresce laspirazi one a forme di vita pi rilassate, agli agi e alle
raffinatezze del mondo orientale. Di queste aspirazioni Ovidio si fa interprete ed elabora un
tipo di poesia che corrisponde in maniera sensibile al gusto, allo stile di vita dominato dal
cultus.

Ci avviene non solo sul piano dei contenuti ma anche, e non di meno, su quello formale.
Anzitutto la concezione che Ovidio ripetutamente manifesta si caratterizza come
essenzialmente antimimetica, antinaturalistica, fortemente innovatrice rispetto alla tradizione
classica, alla linea aristotelico-oraziana (la poesia ovidiana si dice autonoma dalla realt e
dichiara piuttosto la sua natura letteraria, allude ai suoi modelli).

Il compiaciuto estetismo, la scettica eleganza dei questa poesia sono anche lespressione di
un gusto che fa della letteratura un ornamento della vita.

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