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5/2/2021 Enzo Bianco - Wikipedia

Enzo Bianco
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Vincenzo Bianco, detto Enzo (Aidone, 24 febbraio


Enzo Bianco
1951), è un avvocato e politico italiano, sindaco di Catania
per quattro mandati non consecutivi e sindaco
metropolitano della sua città dal 2016 al 2018. Dapprima
deputato e in seguito senatore, è stato anche ministro
dell'Interno nei governi D'Alema II e Amato II.

Indice
Biografia
Sindaco di Catania
Ministro dell'Interno
In Parlamento
Scandalo Margherita
Ancora sindaco
Note
Altri progetti Sindaco di Catania
Collegamenti esterni Durata mandato 29 luglio 1988 –
1º novembre 1989
Predecessore Giuseppe Azzaro
Biografia
Successore Guido Ziccone
Nato ad Aidone, si trasferisce a Catania all'età di 9 anni,
dove ha studiato al Liceo Classico "Mario Cutelli". Nel 1974 Durata mandato 20 giugno 1993 –
si è laureato in giurisprudenza con il massimo dei voti e la 22 gennaio 2000
lode con una tesi in scienze dell'amministrazione sulla Predecessore Angelo Lopresti
soppressione degli enti pubblici inutili. Ha frequentato a
Bologna la Scuola di perfezionamento in scienze Successore Umberto Scapagnini
dell'amministrazione. È iscritto all'Albo degli Avvocati dal
1976. Durata mandato 15 giugno 2013 –
18 giugno 2018
Dal 1976 al 1979 guida la "Federazione Nazionale dei
Giovani Repubblicani", associazione giovanile del PRI. Predecessore Raffaele Stancanelli
Cresciuto alla scuola di Ugo La Malfa, Bruno Visentini e Successore Salvo Pogliese
Giovanni Spadolini, dal 1980 è stato responsabile della
politica esterna del PRI fino al 1984.
Sindaco metropolitano di Catania
È membro dell'"European Liberal-Democratic Bureau" dal Durata mandato 8 giugno 2016 –
1984 al 1990. 18 ottobre 2017[1][2]

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Esperto di finanza internazionale, ha lavorato dal 1977 al Predecessore carica istituita


1983 presso il Servizio Studio del Crediop; dal 1983 al 1988
Successore Salvatore Cocina
è stato amministratore delegato di una engineering
(commissario
company che ha costruito impianti agroindustriali operante
in Cina, Algeria, America Latina. straordinario)

Nel 1987 è stato Capo della Segreteria tecnica e del Servizio Durata mandato 26 novembre 2017[3] –
Studi del Ministero dell'Industria. 18 giugno 2018
Predecessore Salvatore Cocina
Sindaco di Catania (commissario
straordinario)
Nel 1988 viene eletto nel Consiglio Comunale di Catania,
Successore Salvo Pogliese
città di cui diventa sindaco nel luglio dello stesso anno per
pochi mesi fino al 1989, una breve esperienza, ma che lo
porterà a farsi una prima notorietà nazionale, grazie a una Ministro dell'interno
gestione della città che i media chiameranno "primavera Durata mandato 22 dicembre 1999 –
catanese". 11 giugno 2001

Nel 1992 alla Camera lavora alla legge sull'elezione diretta Capo del Massimo D'Alema
del Sindaco, in collaborazione con il Movimento governo Giuliano Amato
referendario di Mario Segni di cui è vice Presidente. Predecessore Rosa Russo Iervolino

Nel 1991 viene eletto deputato all'Assemblea Regionale Successore Claudio Scajola
Siciliana. Nel 1992 approda alla Camera dei deputati. Nel
1993 partecipa e vince le primarie organizzate dal Presidente dell'Associazione Nazionale
movimento civico Patto per Catania promosso dallo storico Comuni Italiani
movimento di società civile "CittàInsieme", diventando
Durata mandato 25 ottobre 1995 –
pochi mesi dopo nuovamente sindaco di Catania, seconda
città siciliana per numero di abitanti, con una vittoria su 18 gennaio 2000
Claudio Fava, anche lui candidato del centrosinistra per La Predecessore Pietro Padula
Rete. Poco dopo entra nella segreteria nazionale del PRI, Successore Leonardo Domenici
ruolo che ricoprirà fino al 1993. Il 29 settembre 1993 lascia
il PRI per fondare, con altri repubblicani dissidenti,
Alleanza Democratica, che si presenta alle elezioni politiche Presidente del COPACO
del 1994 con una lista all'interno dell'Alleanza dei Durata mandato 6 giugno 2001 –
Progressisti, raccogliendo poco più dell'1% dei voti. 16 maggio 2006

Nel 1995 rilancia con Rutelli, Bassolino, Cacciari, Predecessore Franco Frattini
Castellani, Formentini, Vitali, Orlando l'ANCI Successore Claudio Scajola
(Associazione Nazionale Comuni Italiani) di cui diventa
presidente sino al gennaio del 2000. Dal 1997 guida la
Senatore della Repubblica Italiana
delegazione italiana al Comitato delle Regioni dell'Unione
europea. Nel novembre del 1997 gli viene confermata col Durata mandato 28 aprile 2006 –
63.16% dei voti la carica di Sindaco di Catania. Nel 14 marzo 2013
novembre del 1998, forte della sua esperienza di Sindaco, Legislature XV, XVI
fonda con altri primi cittadini d'Italia e l'associazione verde
Gruppo XV:
Legambiente, il movimento Centocittà, che confluirà nel
febbraio 1999 ne I Democratici. parlamentare L'Ulivo

XVI:
Ministro dell'Interno Partito Democratico

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Nel dicembre 1999 è nominato dal Presidente Ciampi Circoscrizione Sicilia


Ministro dell'Interno nel governo D'Alema II; sarà
confermato più tardi nel Amato II. Sotto il suo ministero Incarichi parlamentari
avvengono i fatti violenti del Global Forum di Napoli. Membro della I Commissione permanente
Particolari critiche, fino alla richiesta di dimissioni, (Affari Costituzionali)
vengono rivolte a Bianco sull'arresto di Alessandro Geri,
Membro della Delegazione parlamentare
presunto telefonista delle Br nell'ambito dell'omicidio di
italiana presso l'Assemblea parlamentare
Massimo D'Antona. Geri si rivelerà dopo pochi giorni
innocente, mentre il ministero dell'interno viene accusato della NATO
di aver fatto pressione alla magistratura per trovare al più Sito istituzionale (http://www.senato.it/leg/16/BG
presto soluzione al caso.[4] T/Schede/Attsen/00000262.htm)

Sottoscrive decine di trattati internazionali sul fenomeno


dei migranti e per la sicurezza. Vara il progetto di “polizia Deputato della Repubblica Italiana
di prossimità”. Firma il Testo Unico degli Enti Locali. Vara, Legislature XI, XIV
con il Ministro della Difesa Sergio Mattarella, il nuovo Gruppo XI:
ordinamento dell'Arma dei Carabinieri. Nomina Capo della
parlamentare Partito Repubblicano
Polizia Gianni De Gennaro e con lui i prefetti Alessandro
Manganelli e Alessandro Pansa. Gestisce la sicurezza nel Italiano
Giubileo del 2000.
XIV:
La Margherita
In Parlamento
Circoscrizione XIV:
Alle elezioni del 2001 non riesce ad essere eletto nel Sicilia 2
collegio maggioritario, quindi viene "ripescato" nella quota Incarichi parlamentari
proporzionale nella circoscrizione XXV (Sicilia 2) e torna
Presidente del Comitato parlamentare per i
ad occupare un seggio nel Parlamento italiano. Il 3 agosto
2001 viene eletto presidente del Comitato parlamentare di servizi di informazione e sicurezza per il segreto
controllo sui servizi segreti (Copaco), ricevendo sei voti su di stato
sette votanti. Sito istituzionale (http://legxiv.camera.it/organipa
rlamentari/assemblea/contenitore_dati.asp?tipo
Nel 2008 è rieletto al Senato in Sicilia ed in Calabria.
pagina=&deputato=d32340&source=%2Fdeputa
Nel 2013 non si ricandida scegliendo di tornare all'impegno tism%2F240%2Fdocumentoxml%2Easp&positio
amministrativo ed è eletto, al primo turno, sindaco di n=Deputati\La%20Scheda%20Personale&Pagin
Catania nel giugno dello stesso anno. a=Deputati/Composizione/01.camera/nuovacom
posizione/datpersonali2.asp%3Fdeputato=d323
Al Congresso di Milano del 2014 viene eletto all'unanimità 40)
Presidente del Consiglio Nazionale dell'ANCI; nel 2015 a
Bruxelles è eletto Capo della delegazione Italiana al
Comitato delle Regioni. Dati generali
Partito politico Partito Democratico (dal
Dal 2002, a seguito dello scioglimento de "I Democratici", 2007)
confluisce nella Margherita. Si candida il 13 maggio
nuovamente come sindaco di Catania alle elezioni In precedenza:
amministrative italiane del 2005, ma riceve il 45,7% dei Partito Repubblicano
voti e viene sconfitto dal candidato del centrodestra Italiano (1976-1994)
sindaco uscente Umberto Scapagnini. Quest'ultimo verrà Alleanza Democratica
poi condannato in via definitiva per reati elettorali proprio (1994-1996)
riguardo a quelle elezioni[5]. Alle elezioni del 2006, Unione Democratica
candidatosi in Sicilia, viene eletto senatore. Aderisce al
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gruppo dell'Ulivo, e diviene presidente della Commissione (1996-1998)


Affari Costituzionali. Centocittà (1998-1999)
Alle elezioni del 2008 è rieletto al Senato della Repubblica I Democratici (1999-
per il Partito Democratico, sempre in Sicilia. Il 9 febbraio 2002)
2008 gli viene conferita la cittadinanza onoraria presso il Democrazia è Libertà -
Comune di Fasano.[6] Porta il suo nome la "bozza Bianco" La Margherita (2002-
che costituisce il principale terreno di confronto delle forze 2007)
politiche principali per la costituzione della nuova legge
elettorale. Titolo di studio Laurea in
giurisprudenza
Università Università degli studi di
Scandalo Margherita
Catania
Nel 2012, viene coinvolto nello scandalo dei finanziamenti Professione Avvocato
pubblici dell'ex partito la Margherita da Luigi Lusi,
tesoriere della Margherita. Lusi sostiene di aver versato a
Enzo Bianco una somma mensile di 3.000 euro, poi passata a 5.500 euro[7], in qualità di presidente della
defunta assemblea della Margherita. Sebbene l'operazione fosse formalmente legale, Enzo Bianco
inizialmente nega tutto tentando di non essere coinvolto nello scandalo. Successivamente ammette di
aver ricevuto quel denaro giustificandosi dicendo che lo aveva usato per fare politica.[8][9][10]

Infatti, tanto Bianco[11] quanto Rutelli e Bocci (coinvolti anch'essi dall'accusa di Lusi) hanno smentito il
loro coinvolgimento nelle attività illecite del Lusi che aveva sottratto milioni di euro dalle casse del
partito[12] e alle accuse già avanzate nei riguardi di Lusi si è aggiunto il reato di calunnia[13].

Il caso torna agli onori della cronaca a seguito della querela che ha sporto lo stesso Bianco ad un utente
non registrato[14] di Wikipedia. Peraltro il paragrafo contestato, era stato tratto da un precedente articolo
di Gad Lerner.[15] La querela di Bianco viene archiviata per infondatezza della notizia di reato, in quanto
l'utente in questione, secondo il PM, aveva esercitato il diritto di cronaca senza dolo alcuno.[16][17][18]

Ancora sindaco

Il 9 e 10 giugno 2013, alla guida di una coalizione composta da sette liste di centro-sinistra, batte al
primo turno il candidato di centro-destra e sindaco uscente Raffaele Stancanelli e viene rieletto per la
quarta volta primo cittadino di Catania con il 50,62% dei voti.

Nel 2014 è stato confermato presidente del Teatro Bellini[19].

Viene posto a capo della città metropolitana di Catania dall'8 giugno 2016. Il 10 ottobre 2017 decade da
sindaco della città metropolitana a seguito del provvedimento di revoca firmato dal presidente della
Regione Crocetta, in recepimento della legge votata dall'ARS che prevede l'elezione diretta dei sindaci
metropolitani; a segutio di questa decisione presenta ricorso al TAR.[20][21] Il 26 novembre il TAR
sospende il decreto regionale: di conseguenza, Bianco diviene nuovamente sindaco metropolitano.

Nel 2018 si ricandida ancora a sindaco, sostenuto da 5 liste civiche[22], ma si ferma al 26,41% dei voti
venendo sconfitto al primo turno dal candidato di centro-destra Salvo Pogliese.

Il 15 Settembre 2020, la Sezione giurisdizionale della Corte dei conti della Sicilia lo ha condannato al
risarcimento del Comune di Catania per 48 mila euro e l’interdittiva legale per anni 10 “per avere
contribuito al verificarsi del dissesto finanziario” dell’Ente[23].

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Note
1. ^ Ex-provincie, Crocetta revoca i tre sindaci metropolitani "Applico la legge, non è una ritorsione
contro Orlando, su meridionews.it, 10 Ottobre 2017. URL consultato il 27 Gennaio 2021.
2. ^ ricorso Vincenzo Bianco (PDF), su cittametropolitana.ct.it, 3 Novembre 2017. URL consultato il 28
Gennaio 2021.
3. ^ Il Tar rimette Orlando e Bianco sulla poltrona di sindaco metropolitano, su blogsicilia.it, 27
Novembre 2017. URL consultato il 28 Gennaio 2021.
4. ^ Repubblica.it "Geri, dopo la scarcerazione il Polo va all'attacco", su repubblica.it. URL consultato il 6
aprile 2013.
5. ^ Cenere, Scapagnini condannato pure in appello, su lasiciliaweb.it. URL consultato il 2 maggio 2013
(archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
6. ^ Cittadinanza onoraria al sen. Enzo Bianco, sabato 9 febbraio 2008, su radiodiaconia.it.
7. ^ Politica: scandalo Margherita. Nuove accuse di Lusi. Soldi a Renzi e varie Fondazioni. Le repliche
(http://www.finanzautile.org/politica-scandalo-margherita-nuove-accuse-di-lusi-soldi-a-renzi-e-varie-fo
ndazioni-le-repliche.htm)
8. ^ Lusi alla Giunta: "Tutelavo Rutelli Ho dato 70mila euro anche a Renzi" (http://www.repubblica.it/polit
ica/2012/05/17/news/lusi_soldi_renzi-35294650/)'
9. ^ Gad Lerner, Enzo Bianco e la paghetta: una verità in ritardo (http://www.gadlerner.it/2012/05/19/en
zo-bianco-e-la-paghetta-una-verita-in-ritardo).
10. ^ Lusi e gli amici bisognosi: Renzi, Rutelli, Bianco (http://www.investireoggi.it/finanza-borsa/lusi-e-gli-
amici-bisognosi-renzi-rutelli-bianco/) Archiviato (https://web.archive.org/web/20141221095647/http://
www.investireoggi.it/finanza-borsa/lusi-e-gli-amici-bisognosi-renzi-rutelli-bianco/) il 21 dicembre 2014
in Internet Archive.
11. ^ Caso Lusi, Bianco si tira fuori: «Non c'entro nulla» (http://www.lettera43.it/politica/caso-lusi-bianco-
si-tira-fuori-non-c-entro-nulla_4367555586.htm) Archiviato (https://web.archive.org/web/20160304211
310/http://www.lettera43.it/politica/caso-lusi-bianco-si-tira-fuori-non-c-entro-nulla_4367555586.htm) il
4 marzo 2016 in Internet Archive.
12. ^ «In merito al "tutti sapevano" detto da Lusi riferendosi alla Margherita, Rutelli, Bianco e Bocci
sottolineano che il caso è stato chiuso "con il sigillo della Procura: Lusi non ha potuto che mettere a
verbale la propria incapacità di indicare il nome di un solo dirigente che fosse a conoscenza" delle
sue "attività predatorie"»; Caso Lusi, Rutelli: 'Tutti sapevano? Smentito dalla Procura' (http://www.ans
a.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/03/27/visualizza_new.html_157734281.html)
13. ^ Lusi indagato per calunnia per dichiarazioni su Rutelli e Bianco (http://www.repubblica.it/politica/20
12/07/14/news/lusi_indagato_per_calunnia-39046035/)
14. ^ Vedi la modifica
15. ^ Voce cambiata su Wikipedia, Bianco querela l'utente Il denunciato: «Bastava premere il tasto
modifica» (http://catania.meridionews.it/articolo/29968/voce-cambiata-su-wikipedia-bianco-querela-lut
ente-il-denunciato-bastava-premere-il-tasto-modifica/).
16. ^ Per Bianco nessuna diffamazione via Wikipedia; Archiviata la querela del sindaco a un cittadino, su
catania.meridionews.it.
17. ^ Atti Giudiziari: Decreto di archiviazione, su drive.google.com.
18. ^ Bianco su Wikipedia, non fu diffamazione, su lurlo.info (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2015).
19. ^ Nuovosud.it, Nominato il nuovo Cda del Teatro Massimo Bellini di Catania (http://www.nuovosud.it/
catania-politica/nominato-il-nuovo-cda-del-teatro-massimo-bellini-di-catania-12407) Archiviato (http
s://web.archive.org/web/20141209143011/http://www.nuovosud.it/catania-politica/nominato-il-nuovo-c
da-del-teatro-massimo-bellini-di-catania-12407) il 9 dicembre 2014 in Internet Archive.
20. ^ Ex-provincie, Crocetta revoca i tre sindaci metropolitani "Applico la legge, non è una ritorsione
contro Orlando, su meridionews.it, 10 Ottobre 2017. URL consultato il 27 Gennaio 2021.
https://it.wikipedia.org/wiki/Enzo_Bianco 5/6
5/2/2021 Enzo Bianco - Wikipedia

21. ^ ricorso Vincenzo Bianco (PDF), su cittametropolitana.ct.it, 3 Novembre 2017. URL consultato il 28
Gennaio 2021.
22. ^ meridionews.it (http://catania.meridionews.it/articolo/65543/elezioni-amministrative-2018-nella-citta-
di-catania-tutti-i-candidati-al-consiglio-comunale-per-bianco/)
23. ^ Salvo Fallica, Catania, l’ex sindaco Bianco condannato dalla Corte dei Conti, su Corriere della
Sera, 15 settembre 2020. URL consultato il 15 settembre 2020.

Altri progetti
Wikimedia Commons (https://commons.wikimedia.org/wiki/?uselang=it) contiene immagini o altri
file su Enzo Bianco (https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Enzo_Bianco?uselang=it)

Collegamenti esterni

Enzo Bianco, su storia.camera.it, Camera dei deputati.


Enzo Bianco / Enzo Bianco (altra versione), su senato.it, Senato della Repubblica.
Enzo Bianco, su Openpolis, Associazione Openpolis.
Registrazioni di Enzo Bianco, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.

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