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EDUCAZIONE CIVICA

La carica di senatore a vita, nell'ordinamento giuridico italiano, è prevista dall'articolo 59


della Costituzione che designa i soggetti facenti parte con mandato vitalizio del Senato
della Repubblica.

Essi si distinguono in "senatori di diritto e a vita", ovvero gli ex presidenti della Repubblica,
che accedono automaticamente alla carica una volta ultimato il loro mandato, e "senatori a
vita di nomina presidenziale", ovvero coloro che sono stati nominati - nel numero massimo
di cinque - dal Capo dello Stato tra i cittadini italiani che abbiano «illustrato la Patria per
altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario».

Oggi i Senatori a vita sono sei e sono rispettivamente:


● LILIANA SEGRE:
Liliana Segre, nata i 10 settembre 1930 a Milano, è un'attivista e politica italiana,
superstite dell'Olocausto e testimone della Shoah italiana, dal 15 aprile 2021
presidente della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di
intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza.
Il 19 gennaio 2018 è stata nominata senatrice a vita dal
Presidente della Repubblica Sergio Mattarella «per avere
illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale».
Liliana Segre è dunque una senatrice a vita di nomina
presidenziale da parte del Presidente della Repubblica
Mattarella.

● ELENA CATTANEO:
Elena Cattaneo, nata a Milano il 22 ottobre 1962, è una farmacologa, biologa,
accademica e senatrice italiana. È conosciuta per i suoi studi sulla malattia di
Huntington e per le sue ricerche sulle cellule staminali. È stata nominata senatrice a
vita il 30 agosto 2013.
Elena Cattaneo è pertanto una senatrice a vita di nomina presidenziale.
● MARIO MONTI:
Mario Monti, nato a Varese il 19 marzo 1943, è un politico, economista e accademico
italiano. È senatore a vita dal 9 novembre 2011, e dal 16 novembre 2011 fino al 28
aprile 2013 è stato Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana a
capo dell'omonimo governo Monti, conservando inizialmente l'incarico anche di
Ministro dell'economia e delle finanze dello stesso governo.
Il 21 dicembre dello stesso anno rassegna le sue dimissioni da
capo del Governo, rimanendo in carica per il disbrigo degli
affari correnti; a seguito delle dimissioni di Giulio Terzi di
Sant'Agata, assume ad interim l'incarico di Ministro degli affari
esteri dal 26 marzo al 28 aprile 2013.
Oggi è uno dei sei senatori a vita ed è considerato un senatore
a vita di nomina presidenziale da parte di Giorgio Napolitano.

● GIORGIO NAPOLITANO:
Giorgio Napolitano, nato a Napoli il 29 giugno 1925, è un politico italiano, presidente
emerito della Repubblica Italiana.
È stato l'11º Presidente della Repubblica Italiana dal 15 maggio 2006 al 14 gennaio
2015, il primo a essere eletto per un secondo mandato.
In precedenza era stato presidente della Camera nell'XI Legislatura (subentrando nel
1992 a Oscar Luigi Scalfaro, salito al Quirinale) e
ministro dell'Interno nel governo Prodi I, nonché
deputato pressoché stabilmente dal 1953 al 1996,
europarlamentare dal 1989 al 1992 e poi di nuovo dal
1999 al 2004.
Fu nominato senatore a vita dal 2005, nominato da
Carlo Azeglio Ciampi, fino alla sua elezione alla prima
carica della Repubblica.Oggi è dunque un senatore di
diritto e a vita.

● RENZO PIANO:
Renzo Piano, nato a Genova il 14 settembre 1937, è un
architetto e senatore italiano. Residente a Parigi, è considerato
uno degli architetti più influenti, prolifici e attivi a livello
internazionale del XX e XXI secolo, vincitore di numerosi premi.
Nel 2006 diventa il primo italiano inserito dal TIME nella Time
100, l'elenco delle 100 personalità più influenti del mondo,
nonché nell'elenco delle dieci persone più importanti nel settore
Arte e intrattenimenti. Dal 30 agosto 2013 è senatore a vita
della Repubblica Italiana, su nomina del presidente Giorgio
Napolitano. (Nomina presidenziale).
● CARLO RUBBIA:
Carlo Rubbia, nato a Gorizia il 31 marzo 1934, è un fisico e
accademico italiano, vincitore del premio Nobel per la fisica nel
1984.
Fu nominato senatore a vita della Repubblica italiana nel 2013,
«per il suo contributo decisivo al grande progetto, che ha portato
alla scoperta delle particelle W e Z, comunicatori di interazione
debole».
Dal 30 agosto 2013 è senatore a vita della Repubblica Italiana,
su nomina del presidente Giorgio Napolitano. (Nomina
presidenziale).

MODALITà DI ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA


Secondo l’articolo 83 della Costituzione: «Il Presidente della Repubblica italiana è eletto dal
Parlamento in seduta comune dei suoi membri. All'elezione partecipano tre delegati per ogni
Regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle
minoranze. La Valle d'Aosta ha un solo delegato.
L'elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di
due terzi dell'assemblea, MAGGIORANZA QUALIFICATA, 673 VOTI. Dopo il terzo scrutinio è
sufficiente la MAGGIORANZA ASSOLUTA, 505 VOTI.
Il numero totale degli elettori sarebbe 1009: 58 persone che sono i rappresentanti delle
regioni, 315 senatori, 630 deputati e 6 senatori a vita.
I requisiti di eleggibilità, contenuti nel primo comma dell'art. 84 della Costituzione, sono:
- l'avere cittadinanza italiana;
- aver compiuto i 50 anni d'età;
- godere dei diritti civili e politici.
La Costituzione prevede inoltre l'incompatibilità con qualsiasi altra carica.
L'elezione del Presidente della Repubblica avviene su iniziativa del Presidente della Camera
dei deputati (Roberto Fico) e la Camera dei deputati è la sede per la votazione. Il Presidente
della Camera convoca la seduta comune trenta giorni prima della scadenza naturale del
mandato in corso. Nel caso di impedimento permanente, di morte o di dimissioni del
presidente in carica, il Presidente della Camera convoca la seduta comune entro quindici
giorni. Nel caso le camere siano sciolte o manchino meno di tre mesi alla loro cessazione,
l'elezione del presidente della Repubblica avrà luogo entro il quindicesimo giorno a partire
dalla riunione delle nuove camere. Nel frattempo sono prorogati i poteri del presidente in
carica. Quest'ultima previsione serve a svincolare l'elezione del nuovo presidente della
Repubblica dalla conflittualità tipica del periodo pre-elettorale e a fare in modo che il nuovo
presidente risulti eletto da un Parlamento completamente legittimato.
La previsione di una maggioranza qualificata per i primi tre scrutini e di una maggioranza
assoluta per gli scrutini successivi serve a evitare che la carica sia ostaggio della
maggioranza politica. Il presidente assume l'esercizio delle proprie funzioni solo dopo aver
prestato giuramento dinanzi al Parlamento in seduta comune (ma senza i delegati
regionali), al quale si rivolge, per prassi, tramite un messaggio presidenziale.
FASI ELEZIONI PRESIDENTE REPUBBLICA
PRIMA CHIAMA:
- Giorno: 24 gennaio 2022
- Ore: 15.00
- Quorum: 672 ovvero i ⅔ degli elettori
- Elettori partecipanti: 1008
- Esito: 668 schede bianche e 15 voti per Mattarella
-
SECONDA CHIAMA:
- Giorno: 25 gennaio 2022
- Ore: 15.00
- Quorum: 672 ovvero i ⅔ degli elettori
- Elettori partecipanti: 1008
- Esito: 527 schede bianche, 39 per Paolo Maddalena, 39 anche per Sergio Mattarella,
38 nulle

TERZA CHIAMA:
- Giorno: 26 gennaio 2022
- Ore: 11.00
- Quorum: 672 ovvero i ⅔ degli elettori
- Elettori partecipanti: 1008
- Esito: Le schede bianche sono 412. Il più votato è Mattarella con 125 voti, segue
Crosetto con 114 voti

QUARTA CHIAMA:
- Giorno: 27 gennaio 2022
- Ore:
- Quorum: 505 voti
- Elettori partecipanti: 1008
- Esito: gli astenuti sono stati 441 (tutti del centrodestra) mentre le schede bianche
261. L'attuale Capo dello Stato, Sergio Mattarella, sale a quota 166 preferenze.

QUINTA CHIMA:
- Giorno: 28 gennaio 2022
- Ore: 11.00
- Quorum: 505 voti
- Elettori partecipanti: 1008
- Esito: Altra fumata nera. Si conclude con 406 astenuti, 382 voti per Casellati, 47 per
Mattarella, 38 per Di Matteo e 10 schede bianche. La Casellati per ora ha solo i voti
del centrodestra, Il centrosinistra si è astenuto.

SESTA CHIAMA:
- Giorno: 28 gennaio 2022
- Ore: 17.00
- Quorum: 505 voti
- Elettori partecipanti: 1008
- Esito: Il risultato finale è sempre un nulla di fatto, ma il consenso di Mattarella
raddoppia, con 336 voti. Cresce anche il numero delle schede lasciate in bianco
(106), frutto della scelta operata dai leader della coalizione di centrodestra.
SETTIMA CHIAMA:
- Giorno: 29 gennaio 2022
- Quorum: 505 voti
- Elettori partecipanti: 1008
- Esito: Ennesima fumata nera al settimo scrutinio, Mattarella ha ottenuto solo 387
voti. Molte sono state le schede bianche

OTTAVA CHIAMA:
- Giorno: 29 gennaio 2022
- Ore: 16.30
- Quorum: 505 voti
- Elettori partecipanti: 1008
- Esito: Sergio Mattarella rieletto al Quirinale con 759 voti, superando il quorum di 505
voti.

QUANTI SENATORI VOTERANNO


I senatori che potranno votare sono 315.

QUANTI DEPUTATI VOTERANNO


I deputati che potranno votare sono 630.

QUANTI GRANDI ELETTORI VOTERANNO


I grandi elettori che potranno votare sono 58: 3 da ogni regione eccetto la Valle
d’Aosta che ne ha uno per motivi di estensione territoriale.

CHI SONO E COSA RAPPRESENTANO


ROBERTO FICO:
Roberto Fico è un politico italiano, dal 24 marzo 2018
presidente della Camera dei deputati nella XVIII
legislatura.
- Anno di nascita e luogo: Napoli, 10 ottobre
1974.
- Titolo di studio: Laurea in scienze della
comunicazione.
- Partito: Movimento 5 Stelle.
- Istruzione: Università degli Studi di Trieste.
- Carica: Presidente della Camera dei deputati dal 2018
- Carica precedente: Membro della Camera dei deputati dell'Italia (2013–2018)
- Funzioni durante l’elezione del presidente della Repubblica: ha il compito di
controllare le estrazione delle schede elettorali, è una sorta di vigile.

ELISABETTA CASELLATI:

Maria Elisabetta Alberti, coniugata Casellati, è una politica italiana, dal 24 marzo 2018
presidente del Senato della Repubblica nella XVIII legislatura. Ha aderito a Forza Italia sin
dalla fondazione ed è stata eletta al Senato della
Repubblica nella XII legislatura e nuovamente dalla XIV
legislatura alla XVIII.

- Nascita: 12 agosto 1946 (età 75 anni), Rovigo


- Coniuge: Giambattista Casellati
- Partito: Forza Italia
- Carica: Presidente del Senato della Repubblica
dal 2018

DOVE è AVVENUTA L’ELEZIONE DEL PRESIDENTE


L’elezione del Presidente della Repubblica si è tenuta a Montecitorio, nella stanza
dell’anfiteatro dove si sono riuniti gli esponenti della Camera, del Senato e i grandi elettori.

QUORUM PREVISTO
Il termine quorum indica il numero di partecipanti o elettori necessario affinché una
votazione sia valida.
Il termine è mutuato dal latino quorum (dei quali), è necessaria la presenza o il voto.
L'elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di
due terzi dell'assemblea, MAGGIORANZA QUALIFICATA, 673 VOTI. Dopo il terzo scrutinio è
sufficiente la MAGGIORANZA ASSOLUTA, 505 VOTI.
Il numero totale degli elettori sarebbe 1009: 58 persone che sono i rappresentanti delle
regioni, 315 senatori, 630 deputati e 6 senatori a vita.

PALAZZO DEL QUIRINALE


Il Palazzo del Quirinale sorge in un luogo che, per la posizione elevata e la particolare
salubrità, ospitò fin dall’antichità nuclei residenziali, edifici pubblici e di culto.
Nell’area del colle del Quirinale sorsero nel IV secolo a.C. il tempio del Dio Quirino che
impose nome al colle.
Nel Medioevo il colle venne a popolarsi di chiese, di palazzetti gentilizi e di torri, mentre gli
edifici antichi andavano in rovina ed i loro marmi cominciavano ad essere utilizzati per
costruire nuove fabbriche.

Nel '400 e all'inizio del '500 intorno alla piazza e lungo l'antica via Alta Semita (oggi via del
Quirinale) si disposero palazzi e ville di nobili e prelati.
L'architettura del Palazzo nell'aspetto che ancora oggi mantiene fu portata a compimento
nel corso del pontificato di Paolo V Borghese (1605-21).
Completata sotto Paolo V l'architettura del Palazzo, nel corso del '600 si procedette alla
definizione dei confini e alla fortificazione dell'intero complesso del Quirinale.
Gli ultimi importanti interventi sull'architettura del complesso del Quirinale e sulle sue
adiacenze furono portati a termine entro la prima metà del '700.
All'inizio dell'800 la storia del Quirinale
subisce una svolta. Nel 1809 le truppe
dell'esercito napoleonico occupano Roma,
catturano papa Pio VII (1800-1823) e lo
deportano in Francia; il Quirinale viene scelto
dal governo napoleonico come residenza
dell'Imperatore. In previsione di un soggiorno
a Roma di Napoleone, il Palazzo viene
adattato alle nuove esigenze e alla moda del
gusto neoclassico.
Nel maggio 1814 Pio VII rientra a Roma e
torna in possesso del Quirinale, adoperandosi
subito per cancellare il più possibile le tracce
dell'occupazione napoleonica. Nel 1870, dopo la breccia di Porta Pia e
l'annessione di Roma al Regno d'Italia, il Quirinale divenne residenza della famiglia reale.
Per trasformare in una reggia l'antico palazzo papale, alcune sale vennero completamente
ristrutturate. Dopo il 1946 le strutture
architettoniche del complesso del Quirinale e gli arredi interni del Palazzo sono rimasti
sostanzialmente inalterati; sotto l'amministrazione del Segretariato Generale della
Presidenza della Repubblica sono prevalsi infatti criteri conservativi e di valorizzazione.

SIMBOLI DELLA REPUBBLICA

TRICOLORE
Il tricolore italiano quale bandiera nazionale nasce a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797,
quando il Parlamento della Repubblica Cispadana, su proposta del deputato Giuseppe
Compagnoni, decreta "che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre
Colori Verde, Bianco, e Rosso". Nell'Italia del 1796, attraversata dalle vittoriose armate
napoleoniche, le numerose repubbliche di ispirazione giacobina che avevano soppiantato gli
antichi Stati assoluti adottarono quasi tutte bandiere caratterizzate da tre fasce di uguali
dimensioni. I vessilli reggimentali della Legione Lombarda presentavano i colori bianco,
rosso e verde, fortemente radicati nel patrimonio collettivo di quella regione. Gli stessi colori,
poi, furono adottati anche negli stendardi della Legione Italiana, che raccoglieva i soldati
delle terre dell'Emilia e della Romagna, e fu probabilmente questo il motivo che spinse la
Repubblica Cispadana a confermarli nella propria bandiera.

L'epoca napoleonica
La Repubblica Ligure, la Repubblica Romana, la Repubblica
Partenopea, la Repubblica Anconitana createsi tra il 1796 e il
1799, anche se destinate a decadere rappresentano la prima
espressione di quegli ideali di indipendenza che alimentarono il
nostro Risorgimento. E fu proprio in quegli anni che la bandiera
venne avvertita come simbolo del popolo, delle libertà
conquistate e della nazione stessa.
Il Risorgimento

Nei tre decenni che seguirono avvenimenti liberazionisti, in Italia,


il bianco, il rosso e il verde esprimono una comune speranza,
che accende gli entusiasmi e ispira i poeti.
Il 23 marzo 1848 Carlo Alberto rivolge alle popolazioni del
Lombardo Veneto il famoso proclama che annuncia la prima
guerra d'indipendenza. Allo stemma dinastico fu aggiunta
successivamente una bordatura di azzurro.

Dall'unità ai nostri giorni


Il 17 marzo 1861 venne proclamato il Regno d'Italia e la sua
bandiera continuò ad essere, quella della prima guerra
d'indipendenza. Per evitare vessilli non originali nel 1925 si
definirono, per legge, i modelli della bandiera nazionale e della
bandiera di Stato.
Dopo la nascita della Repubblica, un decreto legislativo
presidenziale del 19 giugno 1946 stabilì la foggia provvisoria
della nuova bandiera, confermata dall'Assemblea Costituente
nella seduta del 24 marzo 1947 e inserita all'articolo 12 della nostra Carta Costituzionale.

STENDARDO
Lo stendardo presidenziale costituisce il segno distintivo della
presenza del Capo dello Stato e segue perciò il Presidente della
Repubblica in tutti i suoi spostamenti. Viene innalzato sulle
automobili, sulle navi e sugli aeroplani che hanno a bordo il
Presidente; all'esterno delle Prefetture, quando il Capo dello Stato
visita una città; all'interno delle sale dove egli interviene ufficialmente.
Il nuovo stendardo presidenziale, che si ispira alla bandiera della
Repubblica Italiana del 1802-1805, vuole legare maggiormente
l'insegna del Capo dello Stato al tricolore, come simbolo dell'unità
nazionale. La sua forma quadrata e la bordatura d'azzurro
simboleggiano le Forze Armate, di cui il Presidente della Repubblica è Capo. L'esemplare
originale dello stendardo, qui riprodotto, è conservato nell'ufficio del Comandante del
Reggimento Corazzieri.

ALTARE DELLA PATRIA


Il Vittoriano
Il nome deriva da Vittorio Emanuele II, il primo
re d'Italia. Alla sua morte, nel 1878, fu deciso di
innalzare un monumento che celebrasse il
Padre della Patria e con lui l'intera stagione
risorgimentale. Il Vittoriano doveva essere uno
spazio aperto ai cittadini. Il complesso
monumentale venne inaugurato da Vittorio
Emanuele III il 4 giugno 1911.
Fu il momento culminante dell'Esposizione
Internazionale che celebrava i cinquanta anni
dell'Italia unita. Nel complesso monumentale,
sotto la statua della Dea Roma, è stata
tumulata, il 4 novembre del 1921, la salma del
Milite Ignoto in memoria dei tanti militari caduti in guerra e di cui non si conosce il nome o il
luogo di sepoltura.

L'Altare della Patria

L'altare della Patria è solo una porzione del complesso, nata da un'idea del 1906.
Il concorso venne vinto dallo scultore bresciano Angelo Zanelli.
L’edicola al centro dell’Altare della Patria con la statua della dea Roma e la Tomba del Milite
Ignoto.

INNO NAZIONALE
Fratelli d'Italia
Dobbiamo alla città di Genova Il Canto degli Italiani, meglio conosciuto come Inno di Mameli.
Scritto nell'autunno del 1847 dall'allora ventenne studente e patriota Goffredo Mameli,
musicato poco dopo a Torino da un altro genovese, Michele Novaro, il Canto degli Italiani
nacque in quel clima di fervore patriottico prima della guerra contro l’Austria.
L'immediatezza dei versi e l'impeto della melodia ne fecero il più amato canto dell'unificazione,
anche nei decenni successivi ebbe succeso. Non a caso Giuseppe Verdi, nel suo Inno delle
Nazioni del 1862, affidò proprio al Canto degli Italiani il compito di simboleggiare la nostra
Patria. Fu quasi naturale, dunque, che il 12 ottobre 1946 l'Inno di Mameli divenisse l'inno
nazionale della Repubblica Italiana.

Testo dell’Inno
PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA DAL 1948 AL 2022
1) ENRICO DE NICOLA (1877-1959), dall'1 gennaio 1948 all’11 maggio 1948
● Senatore a vita fino al 1 ottobre 1959;
● Il suo primo impegno è stato nel settore giornalistico: nel
1895 è redattore per la rubrica quotidiana di vita giudiziaria
del "Don Marzio".
● Laureato in giurisprudenza nel 1896, divenne nel corso
degli anni uno dei maggiori avvocati penalisti italiani.
● Scuole frequentate: liceo classico Antonio Genovesi,
Università degli studi di Napoli Federico II;
● Partito politico di appartenenza: Partito Liberale Italiano
● Garantì il passaggio dalla Monarchia alla Repubblica;
firmò il trattato di pace del 1945; promulgò la Costituzione
della Repubblica Italiana che entrò in vigore il 1 gennaio 1948.

2) LUIGI EINAUDI: (1874-1961) dal 11 maggio 1948 - 11 maggio 1955


● Senatore a vita fino al 30 ottobre 1961;
● Laureato in giurisprudenza a 21 anni;
● E' stato redattore de "La Stampa" di Torino e del "Corriere
della Sera" di Milano fino al 1926.
● Scuole frequentate : Liceo Classico Cavour di Torino,
Università degli studi di Torino;
● Partito politico di appartenenza: Partito Liberale Italiano.

3) GIOVANNI GRONCHI (1887-1978), dal 11 maggio 1955 - 11 maggio 1962 ● Senatore a vita fino
ottobre 1978; ● Laureato in lettere;
● Scuole frequentate: Liceo classico Galilei di Pisa, Università degli Studi di Pisa quale
allievo della Scuola normale superiore;
● Partito politico di appartenenza: Democrazia Cristiana;
● Azioni importanti durante la sua carica: politica estera
personale, scivolamenti verso il presidenzialismo.

4) ANTONIO SEGNI (1891-1972), dal 11 maggio 1962 – 6 dicembre


1964 ● Senatore a vita fino al 1
dicembre 1972;
● Laureato in Giurisprudenza nel 1913;
● Scuole frequentate: Liceo Classico Azuni di Sassari;
● Partito politico di appartenenza: Democrazia Cristiana.

5) GIUSEPPE SARAGAT (1898-1988), dal 29 dicembre 1964 – 29 dicembre 1971


● Senatore a vita fino al 11 giugno 1988;
● Laureato in Scienze economiche e commerciali nel 1920;
● Scuole frequentate: Istituto Sommeiller di ragioneria;
● Partito politico di appartenenza: Partito Socialista
Democratico Italiano.

6) GIOVANNI LEONE (1908-2001), dal 29 dicembre 1971 – 15 giugno 1978


● Senatore a vita fino al 9 novembre 2001;
● Laureato in giurisprudenza nel 1929 e in scienze politiche
sociali nel 1930;
● Scuole frequentate: Liceo classico Vescovile di Nola;
● Partito politico di appartenenza: Democrazia Cristiana;

7) SANDRO PERTINI (1896-1990), dal 9 luglio 1978 – 29 giugno


1985
● Senatore a vita fino al 24 febbraio 1990;
● Laureato in giurisprudenza a Modena e in scienze sociali a Firenze;
● Scuole frequentate: Liceo Ginnasio Gabriello Chiabrera di Savona poi dopo la guerra nel
1919 consegue la maturità classica presso il Liceo Gian Domenico Cassini di Sanremo;
● Partito politico di appartenenza: Partito Socialista Italiano;

8) FRANCESCO COSSIGA (1928-2010), dal 3 luglio 1985 – 28 aprile 1992


● Senatore a vita fino al 17 agosto 2010;
● Laureato in giurisprudenza;
● Scuole frequentate: Liceo classico Domenico Alberto Azuni di
Sassari, diploma a 16 anni, laurea in giurisprudenza all'Università
di Sassari a 19 anni e mezzo.
● Partito politico di appartenenza: Democrazia Cristiana;

9) OSCAR LUIGI SCALFARO (1918-2012) dal 28 maggio 1992 – 15 maggio 1999


● Senatore a vita fino al 29 gennaio 2012;
● Laureato in giurisprudenza nel 1941 all’Università Cattolica
del Sacro Cuore di Milano;
● Partito politico di appartenenza: Democrazia Cristiana;

10) CARLO AZEGLIO CIAMPI (1920-2016), dal 18 maggio 1999 – 15 maggio 2006
● Senatore a vita fino al 16 settembre 2016;
● Laureato in Lettere e diploma della Scuola Normale di Pisa
nel 1941 e laurea in Giurisprudenza all’Università di Pisa nel
1946;
● Scuole frequentate: Istituto San Francesco Saverio di
Cuneo;
● Partito politico di appartenenza: Indipendente.

11) GIORGIO NAPOLITANO (1925-), dal 15 maggio 2006 – 22 aprile


2013; 22 aprile 2013 – 14 gennaio 2015
● Senatore a vita in carica;
● Laureato in giurisprudenza nel 1947 presso l’università di Napoli;
● Scuole frequentate: Liceo Classico Umberto I di Napoli poi Liceo Classico Tito Livio di
Padova;
● Partito politico di appartenenza: Indipendente.

12) SERGIO MATTARELLA (1941-), dal 3 febbraio 2015 – 15 in carica BIOGRAFIA Sergio
Mattarella ➔ E' nato a Palermo il 23 luglio 1941; Laureato in
giurisprudenza nel 1964 all’Università La Sapienza di Roma. Ha
insegnato diritto parlamentare presso la Facoltà di giurisprudenza
dell’Università di Palermo fino al 1983, anno in cui è entrato a far
parte della camera dei deputati; Eletto deputato per la Democrazia
Cristiana nel 1983, ha fatto parte della Camera dei Deputati sino al
2008. Dall’ottobre 1998 è stato Vice Presidente del Consiglio dei
Ministri sino al dicembre 1999 quando è stato nominato Ministro
della Difesa, incarico tenuto fino alle elezioni del giugno del
2001.Nelle elezioni politiche del 2008 non si è ricandidato e ha
concluso la sua attività politica. Il 5 ottobre 2011 è stato eletto Giudice Costituzionale dal
Parlamento ed è entrato a far parte della Corte Costituzionale con il giuramento dell’11
ottobre 2011. Il 31 gennaio 2015 è stato eletto dodicesimo Presidente della Repubblica. Il 29
gennaio 2022 è stato rieletto Presidente della Repubblica.
Partito politico di appartenenza: Indipendente.

PIETRE D’INCIAMPO
ROGO DEI LIBRI DI GOEBBELS
CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI TEREZIN

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