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Nilde Iotti
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Le 21 donne alla
Costituzione
Il 2 giugno 1946 il suffragio universale e l’esercizio
dell’elettorato passivo portarono per la prima volta in
Parlamento anche le donne.
• 1 dell’Uomo qualunque.
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La storia di Nilde Iotti
Fu la prima donna nella storia dell'Italia
repubblicana a ricoprire la terza carica
dello Stato, la presidenza della
Camera dei deputati, incarico che
detenne per quasi 13 anni durante tre
legislature, dal 20 giugno 1979 al 22
aprile 1992, diventando il presidente
della Camera rimasto in carica più a
lungo in assoluto dall'istituzione della
Repubblica.
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Nilde e la Resistenza
Dal 1943 si segnalò dapprima come porta-ordini, uno dei
ruoli più significativi e pericolosi assunti dalle donne,
durante la Resistenza, attraverso il quale i partigiani
tessevano la fitta rete di intrecci politici, che portarono
l’Italia alla liberazione dall’occupazione nazi-fascista. Il suo
impegno fra i partigiani della città natale, le consentì poco
più che ventenne di essere designata responsabile dei
Gruppi di Difesa della Donna, struttura attivissima nella
guerra di Liberazione.
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L’inizio della sua
vita politica
Ancora sotto l'occupazione tedesca, Nilde festeggia I'8
marzo 1945 organizzando una manifestazione di donne
davanti alla questura di Reggio per richiedere la distribuzione
di viveri e il rilascio dei detenuti politici. Nel luglio, in
occasione delle prime elezioni libere, viene eletta al Consiglio
Comunale di Reggio, come indipendente nelle liste del PCI.
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“Robusta, alta, i capelli sciolti sulle spalle, il
manifesto desiderio di imparare a fare il deputato",
secondo la descrizione del suo portavoce alla Camera
G. Frasca Polara.
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Le tappe
Nel 1948 viene eletta in Parlamento,
dove si occupa dei temi legati alla
famiglia.
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Una visone anche per
l’Europa
Nilde Iotti è diventata membro del Parlamento europeo
nel 1969. La sua priorità in quanto deputata al
Parlamento europeo è stata quella di arrivare a elezioni
aperte in cui i cittadini europei potessero eleggere
direttamente i loro rappresentanti. Iotti riteneva che ciò
avrebbe dato al Parlamento un mandato indiscutibile e la
credibilità di agire in nome del popolo.
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Tocca spesso a lei che, pur non essendo credente,
per la sua formazione ha molto rispetto per il mondo
cattolico, cercare i punti di mediazione con il partito
della Democrazia Cristiana, più vicino a un’idea
radizionale di famiglia.
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