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Aut.ne Tribunale Livorno n 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: postatarget creative - CENTRO 1/02524/11.

2014 - Posteitaliane
Ottobre 2015
Anno XV - n 159

LEditoriale
di Enrico Dello Sbarba
enricodellosbarba@virgilio.it

Tornare
alla
politica
Non vero la logica secondo cui la politica, in fondo,
non serve pi e deve considerarsi assolutamente fuori luogo.
Era finita in Europa la stagione dello scontro ideologico tra lOccidente democratico e lOriente comunista e quindi poteva finire
anche il tempo della politica. Ma era solo un miraggio! Pensare che della politica seria ne avremmo potuto fare a meno stata una
grande, effimera illusione.
Purtroppo dopo il lungo periodo di disimpegno, quando ci riempivamo la bocca che era giunto il tempo
della societ civile quello in cui doveva guidare la
cosa pubblica, ci stiamo
accorgendo della esistenza
di un vuoto che si fa sempre
pi pericoloso, un vuoto difficilmente colmabile perch,
nel frattempo abbiamo di
segue a pag. 2

Un articolo dell'On. Ivo Butini

Dimenticanze
Gregorius Hanzel un giovane indonesiano. Nellultimo agosto partecip a
Roma, con il Movimento Eucaristico
Giovanile, allincontro con Papa Francesco. Gregorius pose al Papa il tema
dei conflitti. Il Papa, nella sua (sempre
amata) risposta a braccia, articol
unampia analisi delle tensioni, dei conflitti e della loro variet, perch i conflitti fanno capire le differenze e la variet
delle cose. Fanno capire che la mancanza di convergenze risolutive provoca una
vita di guerre. Un conflitto si pu risolvere ricercando lunit nel rispetto delle
identit differenti. In Italia lidentit dei
cattolici si presenta con unampia diversit di posizioni. Da qui la domanda: possono i cattolici italiani politicamente divisi concorrere efficacemente ad unire
il Paese?
Lunit si fonda su temi istituzionali forti: la funzione dello Stato e la rappresentanza politica; la funzione delle Regioni
in una storia e in una realt pluraliste;
listituto della propriet; le relazioni internazionali. E nel quadro istituzionale
che si fonda e si garantisce la libert. Il
bene comune un sistema di relazioni
culturali, sociali, economiche. Il governo la gestione della dinamica dei conflitti nel quadro delle garanzie istituzionali.
Nel settembre 2013 Vittorio Messori
comment la lunga intervista di Papa
Francesco a La Civilt Cattolica. Richiam S. Ignazio di Loyola, per il quale
il mondo va salvato cos com. Luto
segue a pag. 2

Circolo Culturale Il Centro


Via Trieste - Livorno
Luned 12 0ttobre, h. 18
Un'ora di domande e risposte con la
Prof.ssa Elisa Amato
Capogruppo Forza Italia - Comune Livorno
Marted 20 ottobre, h. 18
incontro con il
Dott. Fabio Del Nista
Presidente ASA
sul tema:
"Acqua pubblica ma come?
Luned 26 ottobre, h 18
Un'ora di domande e risposte
con il
Dott. Sergio Costalli
Presidente della Camera di Commercio

Sabato 31 Ottobre, h 10,30


c/o sala conferenze Seminario Vescovile
Via Mineo - Fiesole (FI)
Mostra su
Alcide De Gasperi
Dalla ricostruzione dellItalia
alla costruzione dellEuropa
Relatori:
Dott. Gianluca Della Maggiore
Ricercatore Universit Tor Vergata di Roma
On. Giuseppe Matulli
On. Ivo Butini
Testimonianza della
Sig.a Maria Francesca De Gasperi
Moderatore:
Prof. Pier Luigi Ballini

Politica

dalla prima pagina

Tornare
alla politica
simparato che cosa voglia dire
fare politica e siamo ricorsi agli
improvvisatori la cui superficialit ed incompetenza hanno assunto dimensioni endemiche.
Lo ha dimostrato, per esempio,
lEuropa che ha scelto la via della
depoliticizzazione avendo fatto prevalere lassolutismo ed il dispotismo delle fredde tecniche burocratiche.
Se questo giudizio cos critico vale
per lEuropa, analoghe conclusioni dobbiamo fare per lItalia.
Si ormai consolidata la convinzione che, per gli italiani, la politica sia unattivit inutile ma anche
dannosa, fonte unicamente di sprechi, corruzione e privilegi. Sale il
concetto che la politica possa essere fatta da chiunque (imprenditori-tecnocrati-magistrati-cittadini
Periodico mensile
del Circolo Culturale

Aut.ne Tribunale Livorno n 683 del 2/3/2005


Redazione ed Amministrazione:
Via Trieste 7, tel. 0586/427137 - Livorno
e.mail: ilcentro.livorno@gmail.com
www.circoloilcentro-livorno.it

DIRETTORE RESPONSABILE:
Enrico Dello Sbarba
COMITATO DI REDAZIONE:
Massimo Cappelli,
Laura Conforti Benvenuti,
Sergio Cini, Valeria Grillo,
Luca Lischi,
Mario Lorenzini, Marisa Speranza,
Franco Spugnesi.
Hanno collaborato a questo numero:
Paolo Arzilli, Marcello Battini, Ivo Butini, Massimo Cappelli, Sandro Cerri, Dino Dini, Nicola Graziani, Luca Lischi, Mario Lorenzini, Antonio Melani, Angelo Roma, Marisa Speranza, Franco Spugnesi, Cristiano Toncelli.
STAMPA: Editrice Il Quadrifoglio,
Via Pisacane 7, tel. 0586/814033 - Livorno

Giornale chiuso in tipografia il 5/10/2015

e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com

qualunque o giovanotti alle prime


armi) non tenendo conto assolutamente che fare politica seria
richiede delle specifiche capacit
ed una preparazione di base da
anni ormai completamente mancante. Anzi si fatto ormai strada,
una logica assurda, per cui chi ha
fatto unesperienza politica, anche
esemplare, debba essere forzatamente emarginato perch sa di
vecchio.
Insomma si formato il convincimento che la politica non sia altro che un fuoco fatuo, un inutile
trastullo, unesperienza da abbattere senza piet.
Purtroppo gli esempi che abbiamo
davanti a noi, non solo in Italia,
dimostrano, in maniera sempre pi
chiara che la politica non affatto finita, che esistono ancora
delle regole ben precise a cui bisogna uniformarsi e che fare politica quella vera, fatta con abnegazione, con spirito costruttivo
ed onestamente, non una scelta
fatua o un gioco di meri interessi ma
unattivit importante, anche tragica, perch pu decidere, nel bene o
nel male, le sorti di un paese.
E quando un paese, come lItalia,
che ha vissuto un ventennio di alta
democrazia (dal 1948 al 1980) periodo nel quale la politica aveva
una sua dignit, ha raggiunto
straordinari traguardi fino ad essere inserita tra le prime sei grandi potenze economiche del mondo.
Dobbiamo convincersi che per il
nostro paese, lalternativa alla
sparizione della politica, come sollecitata da molti commentatori,
specialmente negli stanchi e ripetitivi talk-show ed obiettivo verso il quale tendono alcuni dei movimenti che stanno conquistando
pericolosamente i consensi degli
elettori, sempre in costante a graduale contrazione, ed esaltando
inquietanti fenomeni di becero populismo e di pericoloso qualunquismo possono aprire varchi impensabili e sciagurati al default del
nostro paese.
Ci sia consentita unultima consi-

derazione: non dobbiamo mai dimenticare che lItalia , ormai, un


anello indissolubile dellEuropa
Comunitaria la quale, con tutte le
sue carenze ed imperfezioni, resta
un punto di riferimento essenziale:
lalternativa, lo ricordino bene
quelle componenti pseudo politiche, che predicano luscita del nostro paese dal sistema monetaria o
addirittura dallEuropa, alla scomparsa della politica solo ed esclusivamente la troika, cio il commissariamento europeo dellItalia.
La Grecia, malgrado i profeti di
sventura nostrani che ne auspicavano luscita, ha detto no anche
nellultima tornata elettorale a
quella miseranda prospettiva.

Dimenticanze
pia cristiana deve sempre confrontarsi
con la realt concreta. I grandi principi
cristiani devono essere incarnati secondo le varie circostanze di luogo, di tempi, di persone. Messori rifiutava lo scandalo per Machiavelli che vedeva gli uomini per quello che sono e non per quello
che noi vorremmo che fossero (ciascuno a modo suo). Da qui, il grande principio della misericordia e la sua difficilissima attuazione.
La democrazia non si esaurisce nellesercizio del diritto di voto. Si usa dire
che la partecipazione del popolo allesercizio del potere. Ci vuole attenzione perch il potere realt complessa.
E anche il popolo realt complessa e
identit confusa. I numeri non esprimono le intenzioni o le riserve.
Ma non esiste governo senza amministrazione. La burocrazia la forma operativa della funzione di governo, il compimento di atti che regolano i rapporti
tra le persone e tra le persone e i beni,
pubblici e privati.
Si ricordino i sofisti che dicevano tante teste, tante opinioni. Non la dottrina della democrazia, ma alla pratica
della democrazia si avvicina. Leducazione civile la capacit di governare i
propri comportamenti e motivare le proprie scelte.
Ci siamo dimenticati di qualcosa? S.
Larticolo 49 della Costituzione.

Politica

periodico online www.circoloilcentro-livorno.it

Il momento delle scelte


di Nicola Graziani

Ora che il cammino delle riforme ulteriormente segnato, ed anche i pi smagati commentatori politici vedono davvero l'inizio di un nuovo ventennio sotto il sole mediceo di Matteo Renzi, appare pi che mai interrogarsi sul come
mai qualcuno ancora si intestardisca a
immaginare un'Italia diversa. Diversa e
migliore. Noi, ad esempio, non siamo
soddisfatti di molte cose.
Non siamo soddisfatti di un Parlamento
umiliato, e che accetta supinamente
l'umiliazione da parte dell'esecutivo.
Non siamo soddisfatti di un'economia
che si ostina a cercare la ripresa senza
creare posti di lavoro, negando opportunit e dignit a decine di migliaia di
nostri connazionali.
Non siamo soddisfatti della strisciante
cultura radicaloide che impregna tanta
parte dell'azione di un governo in cui
alcuni politici, che si professano cattolici, hanno un ruolo piu' che centrale.
Non siamo soddisfatti di una tassazione
che continua a punire le famiglie ed il
ceto medio, asse portante della stabilit
sociale e democratica.
Qualcuno dir che siamo illusi, retrivi e
con lo sguardo volto al passato. Se il
passato quello di una crisi che continua a fagocitare il ceto medio, con costi sociali sempre pi forti, allora non
siamo noi a combattere una battaglia di
retroguardia. Noi vogliamo guardare al
futuro. Se il futuro restare pervica-

cemente attaccati all'idea di un esecutivo pi forte, ma senza idee, sappiamo bene quali sono i rischi per il Paese. Se il presente accettare questo
stato di cose, siamo felici di lasciarci
andare all'immaginazione per costruire
un'Italia migliore.
E' il momento di mettere a frutto le

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nostre esperienze, le nostre conoscenze, le nostre risorse per costruire un'Italia diversa e migliore, essere altro e andare oltre. Nuove idee sono in elaborazione, nuove proposte stanno per essere presentate. Per non accettare il
presente, ed operare, finalmente, dopo
decenni di letargo, delle scelte.

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ai lavoratori, ai giovani,
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Politica

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Una fonte comune


di Marcello Battini

I fatti politici di cui maggiormente si


parla, pi a torto che a ragione, sono
due: quelli riguardanti la riforma costituzionale del Senato e la riunione sindacale, in orario di lavoro, dei
dipendenti dei musei, in un periodo
di forte presenza turistica, senza avvertire adeguatamente i possibili fruitori di questo servizio.
Esaminiamoli uno per volta.
1) Interventi legislativi sul Senato
della Repubblica
Si deciso di eliminare il regime
parlamentare esistente, caratterizzato da due Camere con uguali poteri (bicameralismo perfetto), allo
scopo di semplificare lattivit parlamentare e per ridurne i costi. Se
questi obbiettivi dichiarati fossero
reali, allora la road - map pi ovvia
avrebbe dovuto consigliare labolizione secca del Senato. Sarebbe
stata una decisione di facile comprensione, di facile realizzazione
(articolo unico), di sicuro effetto positivo per la riduzione dei costi della
politica, con probabili conseguenze
favorevoli anche per la crescita qualitativa dei parlamentari eletti. La
condizione meno parlamentari da
eleggere, infatti, potrebbe consentire una migliore selezione del personale politico.
Lobbiettivo della semplificazione
dellattivit parlamentare dipende anche da altri fattori, ma, in ogni caso,
un provvedimento, cos configurato,
avrebbe agevolato anche il conseguimento di questo secondo risultato.
Non si voluto seguire questo percorso. Si preferito creare un caso
politico, aprendo un dibattito, durante il quale, le molte argomentazioni
utilizzate, sono, in buona parte,
poco serie e documentate ( questo, in sintesi, il giudizio espresso
dal Prof. Ainis, esperto in materia).
Il perch di questo modo di procedere pu essere addebitato, o alle
modeste capacit dei protagonisti di
questa campagna di revisione costi-

tuzionale, o allintenzione degli


stessi, di perseguire, come avviene frequentemente, invece degli obbiettivi dichiarati, altri meno facilmente spendibili davanti allopinione pubblica, ad esempio, trasferire, a livello nazionale, le discutibili
performance della classe politica
regionale.
2) Assemblee sindacali in orario
di lavoro
Il Colosseo, i siti archeologici del
Foro romano e altre aree museali in
tutto il Paese hanno chiuso di nuovo, per tre ore, per assemblee sindacali, lasciando sgomenti i turisti,
privi di adeguate e tempestive informazioni, in lunga attesa davanti alle
biglietterie sbarrate. Non la prima volta. Speriamo sia lultima.
La tutela e la valorizzazione dei
beni culturali sono di primaria importanza per leconomia ed il buon
nome del paese. Il buonsenso nellapplicare regole e nellesercitare
diritti dovrebbe essere sufficiente per
evitare danni al Paese. Invece labuso evidente che ne viene fatto, da
parte del sindacato, con la complicit dellAmministrazione, obblighe-

Susanna Camusso

r, nel futuro, a regolamentare in maniera pi stringente queste attivit.


Il giudizio espresso, su questo episodio di cronaca, dalla Sig.ra Camusso, segretaria della CGIL, ricalca pedissequamente il pensiero dominante di questo sindacato che
trov la massima esplicazione nel
concetto di: salario dei lavoratori
= variabile indipendente del sistema economico. In questo caso abbiamo: libert dassemblea in orario di servizio = variabile indipendente del sistema democratico.
Due evidenti grosse stupidit, non
meritevoli di ulteriori spiegazioni.
Evidentemente, per la sig.ra Susanna Camusso, come nella famosa fattoria di Orwel, non tutti i maiali sono
uguali (questo, a quanto pare, il
suo concetto di democrazia). Lidea
che i dipendenti pubblici costituiscono una sola categoria ( a parte le
forze armate e la diplomazia) e dovrebbero essere assoggettati ad un
unico contratto nazionale, in attesa
che questo comprenda anche i dipendenti del settore privato, per la
sig.ra Camusso, presumo debba essere considerata come laborto, per
un prete cattolico.
I due fatti sopra descritti sembrano
molto diversi, ma, a mio avviso, hanno una origine comune. In entrambi
i casi, si pu rilevare la presenza,
nei comportamenti dei protagonisti,
di una forte componente corporativa autoreferenziale, che in spregio
ad ogni logica di buon senso, prima
che in assenza di una struttura concettuale scientifica, senza curarsi
del giudizio popolare (tanto quello
si pu sempre manipolare), manifesta apertamente la propria volont
di tutelare gli interessi individuali e
di gruppo delle corporazioni, fino
alla spremitura totale delle tasche
dei cittadini.
Per concludere, parodiando una simpatica canzonetta moderna, consentitemi di affermare (anzi di cantare): Ci vorrebbe uno Stato.

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Politica

Con parecchio disappunto dobbiamo dare ragione alla terribile frase di Papa Francesco

Siamo alla terza Guerra Mondiale


di Antonio Melani

Con parecchio disappunto, avendo fino


allultimo cercato di trovare motivazioni e
idee che mi confortassero, sono costretto
a dare ragione ad una terribile frase di Papa
Francesco. C una guerra mondiale in atto,
per quanto a macchia di leopardo. Almeno
per ora! E i sintomi si vedono: persecuzioni di cristiani. Persecuzioni di interi popoli
che sono costretti a scappare dalle proprie terre, riproponendo ai nostri occhi occidentali scene che ormai i pi avevano
visto solo in filmati depoca o in ricostruzioni cinematografiche.
E come in ogni guerra ci si interroga sullindividuazione di NOI e LORO. Qual il
nostro campo e i nostri alleati, e quali sono
i nostri nemici e coloro che dobbiamo combattere, perch ci attaccano.
Questi scenari, questi fatti archiviano una
buona volta una delle interpretazioni che
il marxismo ad interpretazione dogmatica,
un po binaria, diciamo, ci ha proposto, e
cio le guerre si fanno per motivi economici. Senza completamente escludere, oggi
bisogna includere anche questa altra verit, le guerre si fanno, e si sono fatte nella
storia, anche per motivi religiosi. E per
questi motivi LORO stanno conducendo
una guerra spietata a tutti coloro che gli si
oppongono, o che semplicemente sono diversi. Alle persone ed alle culture che rappresentano, in questo si decifra la distruzione continua di opere e templi che LORO
fanno oltre alle uccisioni e alle stragi.
Bisogna tralasciare per un secondo il nostro ormai tradizionale metodo consolatorio e capire che quanto sta accadendo, i

Papa Francesco

flussi migratori di profughi disperati che


scappano da quadranti dove non c una
semplice guerra ma delle vere e proprie
cancellazioni di popoli, una vicenda che
totalmente paragonabile al nazismo: il
male assoluto, e questo va combattuto.
Allora LORO capiamo che sono i nazisti
islamici, gente che non ha la dignit culturale e spirituale e che va combattuta e annientata prima che annientino i portatori di
civilt ovunque collocati, estremo oriente,
Islam, Cristianesimo. E diventata no una
lotta fra Civilt, ma lo lotta della sopravvivenza della Civilt, comunque declinata.
Loccidente ha fatto gi troppi errori, rimase inascoltato Giovanni Paolo II, mentre
Bush e Blair, con informazioni imprecise e
false, scatenarono la guerra allIraq facendo un colossale errore. Sarkozy ha ripetuto lerrore in Libia e nel frattempo si pas-

sati da un fenomeno terrorista ma non statuale come Al Qaeda, alle declinazione del
terrorismo nazista dello Stato Islamico con
lISIS che deve essere combattuto fino alla
sua completa sparizione con la necessaria partecipazione di tutte le forze in campo.
Questa riflessione doverosa per scendere poi nella trattazione del fenomeno dei
migranti, ed in particolare dei profughi.
E di tutta evidenza che non possiamo che
mobilitarci per queste persone, ma di
tutta evidenza che il fenomeno oggi non
pi risolvibile solo in Europa. La Merkel
ha dimostrato un grande coraggio ed una
dirittura spirituale eccezionale con le aperture che ha fatto, ma il suo compagno di
partito Orban (sono entrambi del PPE),
seppur con una metodica inaccettabile,
diventato un punto di riferimento per coloro che in Europa si rendono conto che il
problema di dimensioni tali che non si
risolve solo nel nostro continente.
Si coglie con favore ed interesse anche
lapertura allaccoglienza degli Stati Uniti
e di altre, pi timide in verit, aperture di
altre grandi nazioni occidentali.
Credo che per comprendere questo fenomeno dobbiamo pensare a cosa fa lacqua
quando entra in un ambiente, lo occupa
tutto se non viene fisicamente fermata e
smaltita da altra parte.
Noi siamo a questo bivio o andiamo a vincere la guerra l con tutta la forza che loccidente pu impiegare o ci troveremo presto, e con pi difficolt, a difenderci qui.
E allobiezione similpacifista di chi dice
che lItalia ripudia la guerra, rispondiamo
che proprio per difendere i valori repubblicani, democratici ed antifascisti della
costituzione della repubblica dItalia che
necessario, con ogni mezzo, fermare la
barbarie. Ha ragione il Papa e bisogna che
la Civilt prevalga.

Ricordiamo che il Centro


sempre aperto a commenti, contributi e collaborazioni dei lettori che possono
inviare i loro testi a:

ilcentro.livorno@gmail.com

Attualit

e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com

L'Eni nel lontano 1954 con Enrico Mattei allacci i primi contatti col presidente Nasser

EGITTO: il Texas
del bacino mediterraneo
di Massimo Cappelli

I legami tra il nostro Paese e lEgitto sono


pi stretti di quanto si possa pensare.
Fu lENI (allora industria di stato), che
nel lontano 1954 avvi i primi contatti per
instaurare un proficuo reciproco rapporto di collaborazione in campo minerario.
Da una parte Enrico Mattei, dallaltra
Gamal Abdel Nasser. Tra i due si instaur
un rapporto di amicizia che favor un intenso interscambio tra Italia ed Egitto che
dura ancor oggi.
La politica di Mattei era volta a favorire
lo sviluppo industriale dei Paesi che si
affacciano sul Mediterraneo e, pi in generale, di quelli che si definivano appartenere al terzo mondo.
In quegli anni furono stabiliti stretti rapporti anche con lAlgeria, la Tunisia, la
Libia. Rapporti basati sulla stima e fiducia, oltre che sul reciproco interesse, che
hanno poi consentito allItalia di instaurare solidi legami mantenutisi anche nei
vari cambiamenti politici, religiosi, sociali avvenuti nel tempo in questi Paesi.
La stessa politica di rispetto e amicizia
port lENI ad avere stretti legami con
lURSS, allora separata dalloccidente
dalla cortina di ferro, con lIran e lIraq e
con vari paesi dellAfrica centrale. Tutti
rapporti poi consolidati e allargati ad al-

tre industrie italiane.


Recentemente in Egitto lENI ha effettuato una scoperta di gas di rilevanza mondiale. La zona operativa (con ENI operatore al 100%) al largo delle coste egiziane,
nelle loro acque territoriali. Il campo ,denominato Zohr, presenta un potenziale di
risorse fino a 850 miliardi di metri cubi di
gas in posto (equivalenti a 5,5 miliardi di
barili di olio) e unestensione di circa 100
chilometri quadrati(da comunicato ENI
del 30/8/2015), tale da essere considerata
la pi grande scoperta dellintero Mediterraneo.
Poich lEgitto ha gi infrastrutture petrolifere esistenti a mare e in terra, quali il porto di Damietta, attrezzato per caricare navi
di LNG (gas naturale liquefatto), prevedibile che entro il 2017 il gas venga estratto e possa giungere sui mercati.
LEgitto, con questa scoperta, potr soddisfare la domanda interna di gas per decenni, cosa che rappresenter un elemento per il forte sviluppo del Paese. Anche
lItalia ne beneficer poich lENI ,compagnia partecipata al 30% dallo stato, loperatore unico.
Ad aumentare ancora il valore della scoperta vi sono altri due elementi, annunciati dallAmministratore Delegato di ENI, ing.
Descalzi, in una recente audizione al Senato. Il primo che la cifra di 850 miliardi

Gamal Abdel
Nasser, presidetnte della
repubblica
egiziana dal
1956 al 1970:
sotto: Enrico
Mattei. Presidente dell'Eni
dal 1952 al
1962 (anno
della
sua
morte).

di metri cubi definita conservativa,


quindi potr essere superiore; il secondo
che sotto il giacimento di gas naturale
potrebbe essercene un altro di condensati di olio.
E indubbio che, anche con la scoperta
gi accertata, lEgitto acquisir lindipendenza energetica, divenendo ancor pi di
importanza strategica tra i Paesi della
sponda sud del Mediterraneo.
Queste scoperte, per la loro importanza e
per le conseguenze che ne derivano, sono
destinate spesso a rafforzare o cambiare
gli assetti geopolitici delle aree in cui avvengono.
Ecco allora che lattenzione verso questi
Paesi non deve mai venir meno e semmai
crescere, perch indubbio che lo sviluppo economico di questi sempre pi si
intreccia con quello dellItalia e di una Europa che, ricordiamo, dipendente al 90%
da paesi esteri per il proprio fabbisogno
energetico.

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Molte sono le belle notizie che purtroppo


non fanno notizia! E iniziato un anno scolastico con buoni propositi con una riforma della
buona scuola fatta non di annunci ma di concretezza, che coinvolge studenti, genitori, nonni, intere famiglie ed insegnanti e personale della scuola che ogni giorni operano per educare,
istruire e formare le giovani generazioni. In gran
parte si parlato di problemi (che certamente
esistono) ma si sorvolato sulle eccellenze che
massicciamente sono presenti e sarebbero degne di essere raccontate e diffuse con pi vigore ed orgoglio. Impariamo a saper vedere non
solo gli alberi che cadono ma anche le foreste
che crescono e portano frutti. I mezzi di informazione diano spazio alle foreste che silenziosamente danno ossigeno alla collettivit e concentrino lattenzione pi sui ragazzi, sul loro
diritto a poter contare su insegnanti capaci e
competenti, attenti alla loro crescita, meno fragili e piagnucolosi di fronte al cambiamento e
ad assunzioni a tempo indeterminato.
Una scuola rinnovata a Cutigliano. Siamo
stati allinaugurazione della scuola da poco ristrutturata dedicata ad Alcide De Gasperi. Siamo fortunati - ha detto il Sindaco dei Ragazzi,
Lorenzo - ad avere una scuola cos bella ed
accogliente. E il Sindaco Tommaso Braccesi ha
ricordato, citando Don Bosco, quanto leducazione, la scuola stessa sia una questione di cuore. E lamministrazione ha a cuore la scuola!
Incisivo il saluto dellassessore allistruzione
della Regione Toscana, Cristina Grieco, che ha
citato De Gasperi: Nella vita pubblica non
importer tanto quello che voi direte, ma quello che voi sarete e soprattutto che voi dimostrerete manifestando sempre una grande coerenza tra le idee e il vostro comportamento,
non solo nelle cerimonie ma anche nella vita
privata e nelle scelte di carattere culturale. Ecco
un esempio di buona scuola accolta con gioia
dai ragazzi di Cutigliano e dalle loro famiglie!
Livorno ha il campione mondiale di dama
inglese. Parliamo di Michele Borghetti, un maradona della dama ma anche un vero campione
nella vita di tutti i giorni per il suo modo affabile e semplice di rapportarsi e di mettersi a disposizione della collettivit per contribuire a
diffondere il gioco della dama anche come luogo educativo. Uno sport capace di affascinare
i ragazzi e le ragazze per la sua caratteristica di
concentrazione, di stimolo alla riflessione, al
ragionamento, alla sana sfida che sviluppa la
motivazione, la partecipazione, il trovare la
soluzione. Bravo Michele campione nella vita
e per la vita!
Expo con i suoi numeri stratosferici di visitatori ha distrutto i gufi pi agguerriti che
sparavano contro tutto e tutti. Il piccolo mondo di Expo sul cibo, energia per il pianeta dimostra come il cibo costituisca un volano economico eccezionale. Esempio significativo: la
presenza dei ristoranti regionali dediti a valo-

Cinguettare

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preparato predicatore e oratore, ascoltato dal


popolo per la sua capacit di infondere gioia
come testimone umile del Vangelo. Auspichiamo che questa santit infonda nei livornesi la
capacit di dare un nuovo cammino di speranza
ad una citt in affanno e quasi priva di grandi
obiettivi.

Cinguettare
di Luca Lischi

rizzare le biodiversit dentro Eataly. Un successo inaspettato con migliaia di piatti serviti.
La Toscana con la provincia di Livorno ha rappresentato la cucina di mare. Per lintero mese
di agosto con la presenza di Michelangelo Rongo dellAragosta di Livorno e a settembre con
Roberto Filippeschi del Garibaldi Innamorato
di Piombino: un successo dei due chef da primato in numeri di piatti fatti degustare e in
riconoscimenti ricevuti. Michelangelo ha avuto anche lonore di poter cucinare il cacciucco
dentro Eataly a Milano. Tanto di cappello agli
chef e ai loro staff che hanno promosso con il
cibo il nostro meraviglioso territorio toscano
di mare dentro Expo!
A proposito di cibo. Da non perdersi il nuovo ristorante La Rondinaia della Tenuta Bellavista Insuese della famiglia Vitarelli a Guasticce. Un locale caratteristico ricavato da un vecchio rudere, molto ben ristrutturato e valorizzato, nel quale Sabina Vitarelli e il suo staff
hanno scommesso affidando la cucina a Silvia
Volpe, chef che in questi ultimi anni si contraddistinta per essere riuscita a valorizzare la
qualit e genuinit dei prodotti del territorio in
modo unico e minuzioso. Lo dimostra il fatto
che il ristorante aderisce a Alleanza tra i cuochi e Presidi Slow Food e in esso si potranno trovare oltre ai prodotti della tenuta tra cui
i grani antichi con i quali si ottiene un pane da
favola, quelli delle aziende del territorio: il vino
dellazienda La Tana, lo zafferano di Guasticce, i prodotti agricoli della famiglia Meazzini
di Crespina, i formaggi della famiglia Busti, le
marmellate Chiaverini di Firenze, le birre del
Piccolo Birrificio Clandestino. Insomma tutti
prodotti a filiera corta, anzi cortissima. Un
modo per scegliere bene e cos volersi bene,
come recita lo slogan del ristorante.
Livorno ha il primo beato: Pio Alberto del
Corona, nato nella Venezia, quartiere storico di
Livorno, con le due pi belle e affascinanti
Chiese di San Ferdinando e di Santa Caterina,
da lui frequentate. Una persona semplice e di
una cultura teologica profonda, un pungente e

Il dottor Giovanni Silvi ha lasciato questa


vita terrena provocando un profondo vuoto
nella citt. Un dottore di altri tempi che sapeva ben operare nei complessi tempi di oggi.
Stimato da chiunque per la sua alta vocazione
di medico, di medico di famiglia! Sempre impegnato nellassociazionismo per portare frutti
di bene per la citt e per le persone in difficolt,
anche una volta in pensione, accanto alla gente
con uno spirito gioviale e frizzante per la sua
capacit di accoglienza e le sue parole sempre
attente e calorose. Si sempre caratterizzato
per la velocit nelloperare e nel camminare
ed anche nel parlare. Un medico capace di essere sbrigativo nella gestione degli appuntamenti
ma comunque incisivo e competente nel fornire
diagnosi e cure. Lo ricorder sempre con gioia e
gratitudine: fin dalla mia tenera et ho frequentato il suo mitico ambulatorio di via Roma, dove
allora era presente anche suo padre, una fotocopia del bravo medico con pi anni sulle spalle. Nella sua minutezza il mio dottore sapeva
portare il peso di tanti pazienti che, come me,
lo ringrazieranno sempre anche nel per-sempre in cui ora certamente si trova.
Un pensiero per Stefano Simm, un collega
dirigente della Provincia di Livorno, che ha lasciato prematuramente questa terra. Molto fiero della sua Livorno, di cui non mancava mai di
sottolineare con battute sempre pronte e incisive il sarcasmo e lumorismo che la caratterizzano. Ma ancora di pi era legato e affascinato
dalla montagna, dai luoghi alpini, in particolare
della Val di Fassa, che aveva sempre nel suo
cuore pi profondo. Quanti bei momenti trascorsi a raccontarci le nostre montagne affacciate su Canazei nella loro imponenza, invadenza e prepotenza, il Sassolungo, il Sassopiatto, la Marmolada, il Catinaccio! A Lui piaceva andare per boschi e per funghi e da ottimo
buongustaio rendeva onore ad una cucina di
montagna dai sapori forti e da piatti abbondanti e ricchi di profumi. Non riusciva a staccarsi
dai dolci, che ogni volta, al termine della vacanza, portava con s in ufficio per condividere
quei meravigliosi gusti con i colleghi. Mi piace
salutarti, caro Stefano, con un canto che avrai
sentito miriadi di volte frequentando quei luoghi e che potr accompagnarti in questo nuovo
cammino: Signore delle cime, un nostro amico
hai chiesto alla montagna, ma ti preghiamo, ti
preghiamo su nel paradiso per le tue montagne
lascialo andare, anchesse, siamo certi, ti saranno care e ti permetteranno di trovare ancora il profumo di vita e di bellezza che sempre
hai colto nei monti, che tanto amavi, della Val di
Fassa.

Spigolature

e
r
u
t
lo a
g
i
Sp
Renzi a New York
alla finale del torneo .....
Nessuno ebbe nulla da obiettare (ma in
quei tempi Il Fatto Quotidiano, Il Giornale e Libero non erano ancora nelle edicole) allorch Sandro Pertini, all'epoca
Presidente della Repubblica, si rec, con
un volo di stato, a Madrid ad assistere nel
1982 alla finale del campionato del mondo
di calcio tra Italia e Germania.
Fu proprio l'areo di stato, pagato da tutti
noi anche a quei tempi, ad ospitare la squadra italiana per il trionfale ritorno in Italia.
Nel 2012 il contestatissimo Mario Monti,
sempre con un volo di stato, si rec a Kiev
per assistere alla finale del campionato
europeo tra l'Italia e la Germania: purtroppo non torn vincitore.
Nel passato altri leader politici si sono recati ad assistere a manifestazioni sportive
o no, sempre con voli di stato.
E' bastato che Matteo Renzi facesse, giu-

FRATELLI NERI
S.P.A.
LIVORNO - ITALY

e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com

stamente, la stessa cosa e cio andare a


New York per assistere alla finale del pi
prestigioso torneo di tennis, dove erano
presenti due tenniste italiane, perch si
scatenasse il finimondo: secondo i suoi
critici doveva andare a tagliare il nastro
alla inaugurazione alla Fiera del Levante a
Bari!!

Una vergogna siderale.


Non ci sono pi parole per deplorare la
chiusura del Colosseo e dei Fori Romani
dovuta, in una normale giornata di sabato, per un'assemblea proclamata dai sindacati del settore impedendo e costringendo migliaia di turisti a code ed attese interminabili.
E' una ulteriore conferma della decadenza
morale di un paese che non vuole capire,
come non si possa oscurare "la stagione
dei doveri" a favore della stagione "dei
diritti".

Ma la minipasionaria
voleva un laureato
Ormai non c i sorprendono pi "le sciocchezze" che la nostra minipasionaria -Serena Mancini - consigliere autonoma del
gruppo del M5stelle del comune di Rosignano - solita illustrare sulla stampa.
Ma l'ultima veramente sconcertante e denuncia "le bambinerie" di un rappresentante del popolo rosignanese alla ricerca
spasmodica di visibilit, in particolare, utilizzando le ospitali pagine dei quotidiani
locali.
A proposito della nomina di Alessandro
Giari al RIT non sapendo come metterla in
discussione, ha criticato la scelta del Sindaco Franchi perch,"incredibile dictu"
Alessandro Giari non laureato.
C' da essere veramente sgomenti al solo
pensare di quanto siano cadute in basso
le istituzioni e nella fattispecie il consiglio
comunale di Rosignano quando si annoverano rappresentanti del genere.
Alle bambinesche e risibili critiche della
consigliera del M5stelle per l'ottima scelta
del Sindaco di Rosignano, vogliamo ricordare che Enrico Mattei - il grande presidente dell'ENI - uno dei protagonisti del
miracolo italiano, era un modesto "perito

chimico".
Non pensavamo che nella "miscellanea
delle proposte dei grillini che ambiscono a
gestire il paese, vi fosse anche questo stupida forma di razzismo culturale.

Pu accadere
Ore 9 del 19 settembre su RAI NEW 24
viene pubblicata questa notizia.
Alla vigilia "della viaggio" di papa Francesco a Cuba telefonata tra Raul Castro
ed Obama.

Uno strano connubio


La visita di Silvio Berlusconi in Russia dal
suo amico Putin ha avuto una conclusione piuttosto "imprevedibile".
E' andato, insieme all'amico di merende
(sic!) a deporre una corona sul cippo che
ricorda i soldati italiani, facenti parte del
corpo di spedizione inviato dal collega
Camillo Benso di Cavour, all'epoca presidente del consiglio, nel 1853-54 per la guerra in Crimea.
Al suo trionfale rientro a Roma stato accolto da Brunetta e Gasparri.
Nell'agosto del 1943, Benito Mussolini
venne liberato dal Gran Sasso dove era
stato carcerato dopo la sua destituzione
del 25 aprile da un reparto di paracadutisti
tedeschi diretti dal col. Skorzeny. Al suo
arrivo a Monaco di Baviera ad accoglierlo, oltre ad Adolfo Hitler, c'erano anche i
gerarchi fascisti Federzoni e Pavolini.
La prima vicenda si risolta in modo tragico; la seconda, quella del Cavaliere, come
si conviene, a tarallucci e vino.

Don Ciotti
abbandona i grillini
di Ostia
A seguito del pericolo di infiltrazioni mafiose in quel di Ostia, comune che stato
recentemene sciolto dal Prefetto di Roma,
Don Ciotti - il coordinatore dell'associazione Libera - ha ritenuto opportuno interrompere ogni rapporto di collaborazionre
con il Movimento5stelle di quella localit.
Che strano! Cosa pensare?

Livorno

periodico online www.circoloilcentro-livorno.it

36 GIOVANI UNIVERSITARI STUDIANO COME RECUPERARLO

Silos: potrebbe diventare


la porta di accesso alla Toscana
Da venerd 9 a sabato 17 Ottobre, 36 studenti provenienti da 6 Facolt di Architettura
(Firenze-Italia; Brno-Repubblica Ceca: Saarbrqcken-Germania; Siviglia-Spagna; Nancy-Francia; New York-USA)
daranno vita ad un confronto internazionale sul tema dellarcheologia industriale, applicandosi al caso studio dei
Silos Granari Calata Punto Franco a Livorno.
Liniziativa, promossa da Autorit Portuale, Camera di Commercio, Porto Immobiliare s.r.l. e Porto di Livorno
2000, con il patrocinio del Comune di Livorno e il contributo scientifico dellUniversit di Pisa, si inserisce in una serie di
esperienze pluriennali, che hanno avuto
inizio nel 2006, con la stessa tematica del
recupero funzionale di questi fabbricati nel
contesto pi ampio della rigenerazione
urbana.
Con lesperienza di Livorno le Universit
vogliono iniziare un nuovo percorso, che
si intitoler Re-FACT, per strutturare le
esperienze fatte in passato e quelle future
in un progetto di ricerca organico e in continua evoluzione. Non si tratter di un
confronto solo teorico, ma di un esempio
di didattica operativa messa a contatto
diretto con la realt, un brainstorming dal
quale emergeranno spunti di analisi e concept sul recupero funzionale dellex Silos
Granai
Sar questa la sfida che gli studenti affronteranno nel Workshop ha detto il
presidente della Porto Immobilare Srl, Guido Asti, a margine della conferenza stampa
di presentazione dellevento - auspichiamo possa esserci un confronto tra culture
diverse, e una tempesta di idee fresche e
franche sul futuro urbanistico della citt.
Credo che il convegno possa essere unoccasione importante per il waterfront cittadino e per leconomia territoriale.
Non la prima volta che lAutorit Portuale promuove iniziative a sostegno della riqualificazione del waterfront ha dichiarato il numero uno dello scalo labronico, Giuliano Gallanti , come porto ade-

rente allassociazione internazionale Villes et Ports (AIVP) riteniamo che oggi non
esista innovazione valida che non si accompagni ad un percorso di valorizzazione della tradizione storica di una realt
cittadina e il Silos pu diventare davvero
un nuovo punto di contatto tra la citt e il
suo porto.
Della stessa idea anche il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, per il quale la riqualificazione ed il recupero dei Silos Granari un intervento altamente strategico
per la citt di Livorno, sia dal punto di
vista architettonico/urbanistico che da
quello turistico/economico. La citt - ha
detto - ha bisogno di unarchitettura di
altissima qualit, soprattutto in contesti
urbani delicati e molto qualificati come
quelli rappresentati dallintero ambito della Fortezza Vecchia, un vero gioiello dellarchitettura militare a livello europeo. La
localizzazione del Silos e la strettissima
relazione con il terminal delle crociere pu
avere significative implicazioni e ricadute
in termini di attrattivit turistica.
Per questo motivo ha proseguito Nogarin - uniniziativa di questo tipo pu
rappresentare un momento di grande crescita per la cultura architettonica della citt, stimolando il dibattito con un respiro
di livello internazionale e, soprattutto,
portando idee innovative e proposte di
riqualificazione che auspico concrete ed
attuabili. Il momento quanto mai propizio per dare questo nuovo slancio alla citt di Livorno, anche in considerazione dei
recenti sviluppi urbanistico-normativi che
hanno interessato quelle aree con lap-

provazione del Piano Regolatore Portuale


e con la prossima redazione del nuovo.
A seguire gli studenti in questo percorso
di ri-generazione urbanistica della citt dei
Quattro Mori ci saranno, oltre ai professori delle Universit, anche i curatori dellevento: Andrea Cecconi, dello Studio di
Ingegneria delle Strutture; Olimpia Vaccari, del Centro Studi Storici Mediterranei
UNIPI; rappresentanti della Cooperativa
Itinera e dellAssociazione Ideali. Coordiner levento larchitetto Jennifer Schaub.
Particolarmente attesa sar la partecipazione allevento del Renzo Piano Building
Workshop: lo studio fondato nel 1981 dallarchistar genovese mander per loccasione uno dei suoi architetti associati, responsabile dellufficio di Genova, Giorgio
Grandi, che il 13 ottobre terr una lectio
magistralis sulla sostenibilit nellambito della ri-generazione urbana e il recupero funzionale del patrimonio edilizio esistente.

Andrea Palumbo
neo Presidente
della Confcommercio
Il cav. del lavoro Andrea Palumbo, noto imprenditore nel settore della logistica e dei
trasporti, stato ufficialmente investito dal
presidente nazionale Carlo Sangalli alla
presidenza della Confcommercio di Livorno.
La decisione avviene dopo che il Comitato
Promotore per la nuova Confcommercio di
Livorno aveva espresso tale designazione
indubbiamente di grande prestigio.
Il consiglio direttivo sar composto da Enrico Bonistalli - Gianni Cuccuini - Giuseppe Mancini - Luca Nigiotti - Aldo Passerotti
- Giacomo Rina - Franca Rosso e Samuel
Zarrugh.
Il neopresidente, dopo esserdi dichiarato orgoglioso del riconoscimento concesso dal
Presidente Sangalli ha assicurato che operer per garantire una presenza pi incisiva sul territorio di Livorno e provincia.
Da parte nostra, inviamo al neopresidente
gli auguri di buon lavoro nell'interesse di
un settore fondamentale dell'economia del
nostro hinterland.

10 Livorno

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GLI ARGOMENTI DELLA PIATTAFORMA EUROPA

Tra finanziamenti, teus


pescaggio e profondit
di Angelo Roma

Per la prima fase attuativa della Piattaforma Europa, si prevede un costo complessivo
di opere civili che ammonta a circa 606,62 milioni di euro.
una somma coperta in questo modo dal finanziamento: 228,44 milioni a carico
dell'Authority; 200 a carico della Regione; 50 a carico dello Stato; 128,18 a carico del
promotore privato. Aggiungendo 198,52 milioni di euro per costi della progettazione,
delle attrezzature e degli impianti di piazzale e di banchina, arriviamo nel complesso ad
un totale di 805,14 milioni di euro.
Il nuovo terminal potr accogliere navi con un pescaggio fino a 15 metri e portata
indicativa fino a 18.000 teus, ma questo significa altres che la profondit dovr essere
intorno ai 16-17 metri. Il pescaggio di una nave pu essere definito come la distanza tra
la linea di galleggiamento, e la parte pi inferiore dello scafo nave (la chiglia), da non
confondere, quindi, con la profondit dell'acqua in quel dato tratto. In altre parole, la
quantit di acqua necessaria per una nave al fine di navigare in modo sicuro.
Gli studi per l'estensione/dragaggio di un canale, in generale, richiedono un'analisi approfondita del progetto nave. Vi una distinzione importante tra il pescaggio progettato
e il suo pescaggio operativo. Il pescaggio progettato di una nave, quello di massima,
essenzialmente quello a pieno carico; mentre il pescaggio operativo (quello usato per la
maggior parte degli studi) esamina il progetto tipico, quello che usato in realt, poich
raro che navighino
con il loro pescaggio
massimo di progettazione.
Se teniamo conto, poi,
che la capacit totale
della flotta container
nel mondo ha raggiunto i venti milioni di
teus, e che la crescita
dimensionale della flotta mondiale stata in
grado di crescere di un
milione di teus in solo
sette mesi e mezzo, in
concreto: 152 nuove
navi, evidente che la
capacit totale destinata ad aumentare ulteriormente nei prossimi anni, dato che le
varie compagnie di navigazione hanno in ordine navi da 19.000 e
20.000 teus. A quel
punto, solo il promoter che si aggiudicher la gara di project finance, a mio parere,
potr decidere se portare la profondit a 20
metri.

Nuovo Consiglio della Camera di


Commercio della Maremma e del Tirreno

Il lavoro
entra
nel vivo
Entra nel vivo il procedimento che porter, nel giro di pochi mesi, alla costituzione del Consiglio della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno. Il
nuovo Ente, che nascer dalla fusione
tra la Cciaa di Livorno e quella di Grosseto, gi stato riconosciuto con Decreto ministeriale ma deve ora dotarsi
dellorgano generale di indirizzo strategico, che esprime gli interessi generali
dellintera comunit economica.
Gioved 1 ottobre alle 14,30 le organizzazioni imprenditoriali della provincia di
Livorno, unitamente alle associazioni
che rappresentano i consumatori ed alle
organizzazioni sindacali, sono state invitate a partecipare ad una riunione informativa, necessaria per comprendere
a fondo la procedura e tutti gli adempimenti necessari per entrare a far parte
del Consiglio camerale.
Ad illustrare il tutto sar il Dott. Pierluigi Giuntoli, Segretario Generale della
Camera di Livorno, nominato Commissario ad acta, responsabile del procedimento di costituzione del Consiglio della nuova Camera di commercio. Saranno presenti anche i tecnici di InfoCamere, i quali forniranno le spiegazioni indispensabili per la presentazione su supporto informatico delle istanze di partecipazione.
Il giorno successivo, 2 ottobre alle ore
10, il Commissario ad acta sar a Grosseto per svolgere una analoga riunione
dedicata al mondo delle associazioni di
quel territorio.
Gi dalla prossima settimana, con propria determinazione, il Commissario
adotter la norma statutaria che sancisce la composizione del nuovo Consiglio camerale, sulla base dei dati economici delle due province pubblicati dal Ministero; avvier quindi le procedure per
la sua costituzione, e da quella data le
organizzazioni avranno 40 giorni di tempo per presentare la loro candidatura.

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Livorno

11

Autorizzata la prima classe primaria a Guasticce - Premiati i "centisti"

Due buone notizie nella scuola


di Mario Lorenzini
A Guasticce la prima classe primaria stata autorizzata anche con un numero ridotto di alunni e per i genitori - che avevano
manifestato la loro giusta preoccupazione - una preoccazione in meno.
La scuola nella frazione quindi continua.
Chi scrive ha vissuto nel passato questo
problema e ricorda ancora i pericoli incorsi a Montenero, Guasticce, Nugola nel lontano 1999.
Nessun taglio titol allora il quotidiano
locale, oggi la prima classe a Guasticce ha
meritato poche righe.
Lautorit scolastica locale ha applicato le
disposizioni dellart.2 del DM 18.2.1988
che autorizza la prima classe anche anche con cinque alunni se non possibile
assicurare il servizio alla scuola viciniore.
La seconda notizia la premiazione da
parte del Comune di Livorno degli studenti
che hanno conseguito la maturit con il
massimo dei voti e anche la lode.
Sono 72 studenti di cui 30 maschi e 42 femmine e 15 di loro hanno conseguito anche
la lode.
Liceo Enriques 15
Ist.Vespucci
4
ITI
21

Liceo Cecioni 22
Liceo Classico 6
Ist. Orlando
1

Dopo queste due notizie, il resto, lovvero, lapplicazione della BUONA SCUOLA
piuttosto lenta specialmente a livello di
istituti secondari
Lalgoritmo non ha scelto Livorno e provincia (molta provincia) e le scuole attendono ancora la copertura organica.
E infine facciamo nostra la lettera che un
genitore ha scritto ad un giornale NON
RUBATECI LA MAGIADEL PRIMO GIORNO DI SCUOLA.
Non stata una bella iniziativa quella dei
Sindacati della scuola di iniziare lanno con
una assemblea nelle prime ore di lezione
del primo giorno.

Quando muore
una cara amica
(Enrico Dello Sbarba) - A Liana Marini, scomparsa nei giorni scorsi ed accompagnata nella Sua chiesa dei Cappuccini da tantissimi amici, tutti profondamente addolorati, mi legano antichi ed incallebili ricordi.
L'amicizia con Liana risale ai tempi belli della nostra giovent: addirittura agli anni 50'
quando in estate si trasferiva con l'intera famiglia (genitori e la sorella Annalisa) a
Rosignano M.mo nella loro casa in piazza San Nicola o meglio, dietro la chiesa. Qui
Liana si era aggiunta ad un gruppetto di amiche ed amici e, tutti insieme, andavamo
al mare ai mitici bagni Salvadori, di Porto Vecchio a Castiglioncello. Poi, ogni tanto,
organizzavamo delle "pudiche festicciole" da Mila o da Emma, o ci sorbivamo igieniche e salubri passeggiate sulle colline rosignanesi. Come non ricordare la simpatica
ed esaltante consuetudine della partecipazione al "Settembre rosignanese" che, a
quei tempi, si caratterizzava nella sfilata dei carri allegorici, con soggetto l'uva ed il
vino: noi avevamo il nostro, quello degli studenti, che costruivamo su di un piazzale
della Villa Zolli.
Poi siamo cresciuti, ci siamo sposati e ci siamo dispersi.
Ma Liana con il marito Athos Rinaldi, un dottore in chimica e grande esperto di storia
del cinema, torn ad abitare a Livorno dove abitavamo anche noi (io e mia moglie
Marcella) ed allora, ogni tanto, ci incontravamo seguendo la famiglia Rinaldi che, ad
ogni pi sospinto, cambiava casa.
Negli anni, Liana, cominci a mettere in rilievo la Sua spiccata personalit con una
peculiarit sempre pi emergente: il senso del dovere verso quella che considerava
un'autentica missione, l'insegnamento, mentre cresceva la Sua intensa religiosit.
Una specificit, quest'ultima, che poi si sviluppata negli anni a seguire acquisendo
stima e benemerenza nella Sua parrocchia e non solo.
Ma il Suo impegno ed il Suo fervore non avevano confini ed eccola iscriversi all'Universit di Firenze e laurearsi, con il massimo dei voti, in pedagogia. Insomma, in ogni
momento della Sua intensa vita, sapeva mettere sempre in evidenza le Sue capacit di
moglie, di madre, di nonna e di educatrice.
Ma Liana era "una incontenibile", non finiremmo mai di fare l'elenco dei Suoi viaggi
in Italia ed all'Estero: stata anche nello Zanzibar e non finiamo di sorprendervi
perch non poteva non scrivere qualcosa di serio sulla Sua vita cos variegata ed
intensa. E quale parte della Sua vit decide di raccontare? Quella della fanciullezza,
sicuramente la pi drammatica: il passaggio del fronte nel corso dell'ultima guerra nel
senese, pi esattamente a Poggibonsi: il titolo del libro presentato nel gennaio di
quest'anno nella sala conferenze del circolo dei Cappuccini lo ha intitolato "La bambina e la storia", dove racconta, con uno stile semplice ed asciutto, tutte le vicende,
per molti aspetti drammatiche di quel periodo cos tragico della nostra vita.
Scrive nella prefazione, il prof. Fabio Del Zanna che "questa terrificante guerra colpisce duramente anche la "bambina" Liana che, in quella dura ed intensa esperienza,
riesce a mettere in luce i presupposti della Sua prorompente personalit.
Ed infine la Sua presenza continua e preziosa nella comunit parrocchiale che, in
occasione delle esequie, si stretta intorno a Liana per rivolgere a Lei, una missionaria di bont e di disponibilit nei confronti di tutti, ha voluto ringraziare una grande
donna.
Ed anche lo scrivente si unisce al coro unanime rivolgendoLe un grazie per quello
che, anche a me, ha insegnato.

12 Livorno

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SULLE COLONNE DE IL TIRRENO ALLA RUBRICA "LETTERE"

Botta e risposta (entrambe pepate)


tra due ex amici democristiani
Quanto al riferimento a chi non riesce a rinunciare al proscenio, pensi a quanti ex
DC,suoi e miei sodali, continuano ad imperversare sulla stampa e alla TV. Mentre, prima
di scagliare per primo la pietra, ci risparmi il
vittimismo retorico, tuttaltro che eroico, di
chi per, per coerenza, si adattato con mirabile entusiasmo a sostenere la validit e la dignit di una scelta politica fatta in giovent,
pensando piuttosto ad auto rottamarsi.
Ignorando che tanti suoi ex commilitoni ,dopo
la scomparsa della DC, (anche per demerito
loro), si sono guardati bene dal continuare a
fare opera di mera testimonianza. Andando,
il pi delle volte, a inquinare tutti i partiti ove
sono confluiti. Perch, secondo la maledizione
profetica di Aldo Moro, in punto di morte
(Aprile del 1978): con o senza di voi, la D.C.
non far molta strada. I pochi seri e onesti che
ci sono non serviranno a molto finch ci sarete
voi. Ovviamente ogni riferimento ai politici
cittadini non puramente casuale.

A seguito di una discutibile e superflua nota di Andrea Jardella apparsa sulla pagina delle Lettere de Il
Tirreno di mercoled 30 settembre - a proposito di un
precedente intervento sul
passaggio di Sergio Landi,
ultimo segretario del Partito Comunista di Livorno,
alla Lega Nord - nella quale ha tacciato il sottoscritto di "voltagabbana", pubblichiamo, in replica, la risposta trasmessa anche a
Il Tirreno.

La lettera
di Andrea Jardella

Andrea Jardella

Anchio, fui fra i cittadini meravigliati per la


scelta politica fatta da Sergio Landi. Per, non
dimenticando i suoi meriti passati, ho trovato
severo e immeritato lintervento fatto, il 22 u.s,
da Enrico dello Sbarba. Nel quale ha definito
labbandono del PD. come strabiliante e incredibile voltafaccia dellultimo segretario del PCI.
Perch, quanto a voltafaccia, lepigono della
D.C. farebbe bene a pensare anche a chi, come
in casa sua, hanno fatto i cilipotiani Pomicino,
Casini e non solo.

La risposta
di Enrico Dello Sbarba
Se Andrea Jardella, a cui mi lega un'amicizia lontanissima, prima di scrivere, per correttezza non dico cosa, pensasse e riflettesse, probabilmente eviterebbe inutili ed
oziose polemiche.
La sua endemica "tuttologia" lo porta, pa-

recchie volte, a sostenere posizioni completamente fuori luogo ed a scrivere sciocchezze come quella apparsa su Il Tirreno
di mercoled 30 settembre a proposito del
mio intervento sulla scelta politica effettuata recentemente da Sergio Landi. A
parte questa difesa di ufficio, ad Andrea
Iardella non posso permettere di scrivere
cose completamente inventate e quindi
"arbitrarie". Se magari mi avesse consultato avrebbe evitato di attribuirmi appartenenze inesistenti come quella all'UDC
che si concluse immediatamente dopo la
scelta berlusconiana di Casini, salvo un
brevissimo rientro, dopo il suo passaggio all'opposizione del Cavaliere.
Ma la lettera di Iardella contiene una serie di sproloqui a proposito dei quali mi
veramente difficile replicare.
Cosa c'entra la mia libera e severa critica
a Sergio Landi per il suo "amplesso" con
la Lega razzista di Matteo Renzi con tutte
le "smancerie" sulla D.C, sul sacrifico di
Aldo Moro e compagnia bella.
Avrei tanti altri argomenti pe replicare a
questa ennesima "sciocchezza iardelliana" ma anche per l'antica, comune
militanza,voglio portargli rispetto: si tratta sempre di un amico, pi vecchio di me,
a cui consiglio per di scrivere meno e, se
in condizione, di pensare e riflettere di
pi.
Enrico Dello Sbarba

C. S. Laboratori associati
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Livorno

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13

LA SITUAZIONE DELL'AAMPS MOLTO PREOCCUPANTE

BILANCI, CHE PASSIONE!


di Franco Spugnesi

Niente pi noioso nella vita dei


consiglieri comunali della votazione dei bilanci. Di solito i consiglieri a malapena li leggono, raramente
ci si orizzontano, anche perch la
burocrazia esprime il meglio di se
proprio nei bilanci, normalmente si
fidano della propria giunta e delle
dichiarazioni che accompagnano il
bilancio.
E sostanzialmente un voto di fiducia. Pi che legittima la domanda su
quale sia il significato che la quasi
totalit della maggioranza ha voluto
dare alla bocciatura di questatto, cio
il bilancio consolidato del comune
2014, che comprende anche quello
delle aziende municipalizzate.
Il motivo esplicitato: la mancanza del
bilancio della maggior azienda
lAAMPS, nota da mesi, che non
coinvolge alcuna conseguenza legale
(ma molte politiche) non regge. Non
pare esserci dubbi che si tratti di un
avvertimento, bisogna appurare a chi
e perch. Le occasioni e i motivi per
mandare segnali non mancano nellamministrazione penta stellata.
Sicuramente la situazione AAMPS
preoccupa non solo i sostenitori di
cinque stelle ma tutti i cittadini. Non
il caso di riportare le notizie sullazienda fornite quasi quotidianamente dalla stampa, ma con certezza si evince che il caos totale.
Il Comune di Livorno, unico proprietario, non riesce a risolvere il problema della gestione e dei ventuno
milioni di deficit AAMPS. Il problema del trattamento dei rifiuti fonte di molti conflitti in casa Cinquestelle per lo scontro tra lispirazione Grillina e la dura realt amministrativa che sincontra governando una citt.
Esemplare il caso Parma, Pizzarotti, che sa fare il sindaco mentre il
nostro Nogarin deve ancora dimostrarlo, scomunicato dal movimento perch non ha saputo fare a meno
del termovalorizzatore.
LAAMPS ha un debito terrificante

Uno slogam dell'AAMPS.

e nonostante che i cittadini paghino tariffe da record toscano. Questi


ventuno milioni di deficit dovranno
comunque, con la spalmatura della
Tia insoluta sulle tariffe TARI, essere trovati, attraverso la fiscalit
comunale, per evitare che lazienda rischi di fallire.
Tra laltro il
sindaco si
ritirato dallATO (Ambito
Territoriale Ottimale) che
riunendo le
aziende
di
trattamento rifiuti della costa, socializzerebbe le
spese di gestione e le perdite, a causa
dellintenzione
dellATO di utilizzare, raddoppiandolo, il
termovalorizzatore presente nel nostro
territorio mentre Nogarin vorrebbe spengere lattuale.
Il no pur non
avendo conseguenze amministrative n
(dicono) politi-

che, potrebbe sembrare anche un avvertimento allassessore Lemmetti il


quale dovrebbe estendere la sua fantasia. ora circoscritta alle scelte delle
variopinte magliette da indossare in
Consiglio comunale, anche alla ricerca di nuove soluzioni finanziarie.
Probabilmente un avvertimento anche
al sindaco Nogarin a cui molti dei
suoi rimproverano di preferire le occasioni di presenza istituzionale o
mondana alloscuro lavoro dufficio.
Rimprovero che sembra avvalorato
dal ritrovarsi al voto lultimo giorno
quando, da mesi, aveva i disastrosi
dati presenti e passati dellazienda
di cui lui aveva nominato gli amministratori.
Insomma, con lamministrazione comunale a cinque stelle non ci si annoia, talvolta anzi ci si diverte. Speriamo di non dover piangere poi.

14 Rosignano

e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com

4-DOMANDE-4
allAssessore Veronica Moretti con le deleghe a progetti per linnovazione
e finanziamenti comunitari, attivit produttive, politiche giovanili
1) Deleghe allinnovazione, finanziamenti
europei, politiche giovanili e attivit produttive, un assessorato nuovo, potremmo
dire sperimentale per Rosignano, dopo
poco pi di anno di attivit quali sono gli
obiettivi strategici che lassessorato intende sviluppare in questa legislatura?
Un assessorato nuovo, ma soprattutto un
mix di deleghe che definisce gi di per s
gli obiettivi strategici del mio assessorato. Portare innovazione in tutti i campi,
soprattutto un nuovo modo di pensare e
trovare soluzioni alle criticit, dare risposte ai problemi che caratterizzano la nostra societ attuale e farlo dando spazio ai
giovani, alle nuove idee, alla programmazione.
Un mix di deleghe che fa capo ad unidea
di sviluppo che fissa dei punti fermi su cui
far leva, appunto, pensare in modo innovativo, valorizzare i giovani talenti, rendere il territorio attrattivo per nuove imprese, ma anche per i c.d portatori di conoscenza, intendo centri di ricerca, poli di
innovazione, universit, dare spazio alle
eccellenze produttive del territorio, cercando sempre di diffondere limportanza della collaborazione, la forza che ognuno
di noi acquisisce facendo rete.
Sottolineerei quindi limportanza di fissare visioni strategiche di lungo periodo, che
non perdano mai di vista limportanza del
fare rete, in tutti settori, per rispondere alle
sfide che il mondo attuale ci pone, dal
punto di vista economico, sociale ed ambientale.
2) Andiamo quindi nello specifico sulle
deleghe, innovazione, cosa stato fatto
finora?
Premetto che innovazione non significa
esclusivamente tecnologia, per me innovazione significa nuovi approcci, ma
chiaro che linnovazione tecnologica la
base, il fondamento su cui si riesce ad innestare una serie di attivit c.d innovative.
Per cui, come primo punto, la risoluzione
del digital divide che caratterizza il nostro
territorio e diciamolo un po tutta lItalia,
digital divide che stiamo affrontando a
partire dallinfrastruttura. Abbiamo avviato un percorso con le imprese della zona
industriale delle Morelline per risolvere

Veronica Moretti

lannoso problema della connettivit che


anche motivo di svantaggio competitivo per le nostre imprese e scarsa attrattivit della nostra industriale; in questo caso,
grazie proprio alla capacit delle imprese
di convergere su una soluzione comune,
entro lanno la zona verr infrastrutturata
con fibra ottica dallazienda Infracom. Un
percorso in cui lamministrazione ha lavorato come facilitatore, coinvolgendo le imprese della zona e i possibili fornitori di
fibra.
Abbiamo poi aderito alla conferenza dei
servizi regionale, indicando gli altri punti
critici, in particolare Nibbiaia, Chioma e
Mazzanta. Su questo la Regione Toscana

ha avviato un percorso con Telecom, stanziando finanziamenti, che porteranno la


fibra in queste zone con due tempistiche
differenti, ottobre 2015 e marzo 2016.
Come secondo punto, lincubatore di impresa, utilizzando gli spazi vuoti della palazzina REA localizzata alle Morelline e
con il supporto del Polo tecnologico di
Navacchio, abbiamo portato un altro strumento essenziale per veicolare innovazione sul territorio. Nellincubatore, infatti,
auspichiamo che si insedino start up innovative con la funzione di portare soluzioni e tecnologie nuove di cui potranno
beneficiare le imprese tradizionali del territorio. chiaro che il percorso necessita
di tempo perch la cultura innovativa sedimenti anche sul nostro territorio, con
attivit dedicate nelle scuole, ma anche
verso i nostri giovani universitari per far
conoscere le opportunit e potenzialit di
questo nuovo modo di fare impresa.
3) Finanziamenti europei, su cosa sta lavorando in particolare?
Premetto anche qui che finanziamenti europei non significa essenzialmente portare soldi, significa prima di tutto avere
una capacit di programmazione di lungo
periodo che spesso le amministrazioni non
hanno, significa saper definire una strategia e successivamente individuare le
fonti di finanziamento.
Su questo punto un altro elemento che
mi preme sottolineare la collaborazione
con i territori vicini, saper costruire una
segue a pag. 15

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da pag. 14
strategia di area imprescindibile per poter partecipare ai bandi di finanziamento.
Per questo, nello specifico, stiamo lavorando ad un coordinamento di area anche
attraverso le strutture dedicate della provincia, con un primo banco di prova sui
bandi del Programma Interreg Marittimo
che scadono a dicembre 2015.
Inoltre, ci tengo a sottolineare che i finanziamenti non sono esclusivamente quelli
che riuscir ad accaparrarsi lamministrazione, bens, sono soprattutto quelli che
riusciremo ad attrarre sul territorio, in favore delle nostre imprese, associazioni,
scuole etc Per questo lamministrazione sta svolgendo e dovr svolgere un
ruolo di facilitatore.
4) Politiche giovanili, quali sono i progetti che lassessorato ha messo in campo in un ambito in cui la parola disoccu-

pazione la fa ormai da padrona?


La difficolt dei giovani di entrare nel
mondo del lavoro il problema dei nostri
giorni, perch non solo priva i giovani dellindipendenza economica dalle proprie
famiglie, ma comporta una difficolt ad
entrare a far parte legittimamente della
societ, di costruirsi un futuro. chiaro
che un problema cos, non lo risolve lamministrazione comunale di Rosignano,
per qualcosa lo possiamo fare.
Sono convinta che i giovani debbano puntare su due strumenti: la capacit di inventarselo un lavoro e la capacit di fare
rete. Ecco, sto cercando di diffondere tra
i giovani questo. A giugno lamministrazione comunale risultata vincitrice di un
bando nazionale finanziato da ANCI, IFEL

Rosignano

15

e Agenzia nazionale giovani con un progetto finalizzato a far partecipare i giovani


alla co-progettazione e co-gestione di tre
spazi. Il senso del progetto per non finisce qui, la mia idea quella di supportare
i nostri giovani ad acquisire capacit nel
campo dellimprenditoria, dar loro voce
valorizzando le loro idee, dar loro opportunit di rimanere sul territorio. Il territorio
ha bisogno di giovani capaci e competenti per crescere, lobiettivo di farli rimanere, di dar loro lopportunit di rimanere. A
tal proposito stiamo lavorando anche con
la scuola, avviando percorsi di alternanza
scuola-lavoro e coinvolgendo le imprese,
perch un altro dei problemi da affrontare
quello della distanza che c tra mondo
della scuola e mondo del lavoro.

ALESSANDRO GIARI
nuovo Amministratore
Rosignano Impianti
e Tecnologie
La societ RIT che gestice l'impianto di
Scapigliato ha un nuovo amministratore
unico: Il sindaco Alessandro Franchi ha
infatti nominato Alessandro Giari - gi
direttore generale e procuratore di Polo
Navacchio s.p.a.
Concordiamo con la scelta perch
trattasi,senza discussione, di un menager di alto livello che ha dato prove inconfutabili di grandi capacit manageriali
concorrendo, in maniera esemplare, al
grande sviluppo del Polo di Navacchio
ormai un punto essenziale di riferimento
nel campo della innovazione tecnologica,
divenuto una delle eccellenze della nostra
regione.
E' prevista nei prossimi giorni la presentazione delle linee strategiche e programmatiche di sviluppo futuro di RIT.
Nelle sue prime dichiarazioni il neoamministratore ha assicurato il massimo
impegno sul fronte dell'impiantistica ambientale e sociale.
All'amico Alessandro Giari che abbiamo
avuto di apprezzare anche durante la sua
esperienza di Sindaco del Comune di Castellina M. dal 1985 al 1990, le pi vivfe
congratulazioni personali ed i migliori
auguri di buon lavoro.

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16

Cultura

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Dopo la cancellazione del progetto della maggioranza a M5S del nuovo nosocomio a Montenero

OSPEDALE DA CAMPO
di Cristiano Toncelli

Come annunciato in campagna elettorale, la maggioranza a cinque stelle ha


cancellato il progetto del nuovo ospedale in zona Montenero. O meglio, dopo
che per molto tempo si era limitata solo
alle parole, a settembre, dopo oltre un
anno dall'insediamento, il sindaco ha verbalizzato tale volont in un protocollo
firmato con Regione e ASL. Da notare
che queste ultime hanno semplicemente "preso atto" della volont del Comune, facendo cos in modo che per eventuali conseguenze legali il cerino rimanga in mano solo e soltanto al Comune
di Livorno.
La questione, poi, capire quale alternativa ci sia ora al progetto Montenero.
Nel protocollo infatti si rimanda genericamente a successivi incontri.
Per capire cosa accadr, ripercorriamo
allora le dichiarazioni della maggioranza. Nel settembre del 2014 l'allora neosindaco Nogarin diceva che si doveva
ripartire dal vecchio "Piano Mariotti",
cio dalla realizzazione di un monoblocco ad alta intensit di cura al posto degli attuali padiglioni 4, 5, 6. Una idea
ribadita ad agosto 2015.
Ma ecco che nello scorso settembre,
dopo la firma del protocollo, arriva il
dietrofront: "No a nuove aree, meglio
ristrutturare", dicono i grillini. Il che
per crea un problema ancora maggiore. Il modello per intensit di cura scelto dalla Regione prevede che gli spazi
siano compatti per poter erogare al paziente le cure necessarie nel pi breve
tempo possibile.
La semplice degenza dovrebbe infatti diventare principalmente domiciliare, attraverso il supporto di strutture distribuite sul territorio quali le Case della
Salute, mentre gli Ospedali, in progressiva riduzione di numero e posti letto,
saranno dedicati solo ai casi acuti e alle
diagnostiche avanzate. Ma una struttura sparsa su un'area molto vasta, quale
oggi quella di Viale Alfieri, evidentemente incompatibile con questo modello.
Ecco allora che, sempre dopo la firma
del recente accordo, i pentastellati di-

chiarano la loro opposizione al modello


di intensit di cura. Ma quella che sembra essere coerenza in realt incapacit di riconoscere il proprio ruolo.
Pu infatti Livorno volere un modello
di sanit diverso da quello di tutte le altre citt della regione, quando la sanit
per l'appunto una competenza regionale? Senza contare che la riforma che
sar operativa da inizio 2016 prevede
tre sole ASL toscane. Come pu
un'azienda avere due modelli di gestione diversi al suo interno e garantire comunque economicit?
Ecco allora il dubbio. Non sar che i
grillini, abituati a gridare allo scempio e

scagliarsi con veemenza contro ogni


operazione edilizia (a torto o a ragione
che sia), finiscono poi per avere il terrore di subire la stessa gogna una volta
giunti al governo, da cui finisce per derivare una sostanziale paralisi e l'impossibilit di produrre una vera proposta
ragionata?
Per uscire dall'impasse mentale, ecco
allora che si arriva a magnificare lo stato
attuale, quale che sia, elevandolo a modello eterno di incomparabile efficienza. Poco importa che le strutture di quelli
che furono gli "Spedali Riuniti" continuano a degradarsi sotto gli implacabili
colpi del tempo.

Si tenuta all'Hotel Miramare di Castiglioncello su iniziativa


del Club UNESCO di Livorno e il Circolo Culturale "Il Centro"

La luce dellintelletto illumina


la mente e lo spirito
linteressante conferenza del Prof. Franco Cardini

Da sin. Rossella Chelini, Margherita Mazzelli, Franco Cardini ed Enrico Dello Sbarba.
Nello scorso mese presso lHotel Miramare in Castiglioncello, invitato dal Club UNESCO
di Livorno in collaborazione con IL CENTRO , lo storico medievale , docente dellIstituto di Scienze umane di Firenze e direttore del Centro di Studi sulle Arti e le Culture
dellOriente dellUniversit Internazionale dellarte di Firenze, Prof. Franco CARDINI
ha trattato il tema La luce dellintelletto illumina la mente e lo spirito. Oltre alle sue
disquisizioni piacevolmente colte e gradevoli la numerosa platea ha goduto di una giornata meravigliosa colma di strida di gabbiani, sciacquio di onde sulla spiaggia e un lieve
olezzo di fiori che hanno reso tutta latmosfera speciale ed incantata.
Lincontro stato preceduto dai saluti della Presidente Margherita Mazzelli e della Vice
Presidente del Club UNESCO Livorno e dallintroduzione alla Conferenza del Presidente de Il CENTRO, Enrico Dello Sbarba.

Cultura

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17

Tutti d'accordo sulla buona riuscita deIL SENSO DEL RIDICOLO

Gran successo al Festival dellUmorismo


di Marisa

Speranza

Un successo strepitoso, al di l di ogni


aspettativa. Il senso del ridicolo, primo
festival italiano sullumorismo, promosso
dalla Fondazione Livorno e dal Comune,
ha letteralmente sbancato il botteghino.
Lunghe code per accedere, biglietto alla
mano, alla grande tensostruttura da 500
posti, in piazza del Luogo Pio, dove si
svolto gran parte dellevento.
Unidea geniale, lha definita Maurizio
Bettini (Universit di Siena), che ritiene
straordinario lumorismo livornese, nato
da una stratificazione di culture. Al professore il compito di inaugurare la serie di
incontri (ben quindici, oltre ai saluti istituzionali e alla proiezione del film di Maccio
Capatonda). La sua lectio magistralis su
Ridere degli dei ha preso le mosse dal
tragico evento parigino di Charlie Hebdo:
nove giornalisti uccisi dallIsis per avere
deriso la religione con una serie di vignette ritenute blasfeme.
Le reazioni al fatto furono di condanna,
ma larga parte del mondo cattolico (anche
laico) osserv che bene non ridere della
divinit (scherza coi fanti e lascia stare i
santi). Ben diversa la situazione nelle
antiche culture . In Grecia e a Roma ridere
degli dei era una pratica comune. Bettini
fornisce una serie di esempi gustosi. Nel
405 a.C. Aristofane mette in scena Le
rane, una delle sue commedie pi celebri.
Qui Eracle deride Dionisio, il dio del vino,
per il suo travestimento troppo femminile.
Ma gi nellOdissea si andava gi pesantemente: Afrodite ama Ares con cui tradisce il marito Efesto, ma il fabbro divino
imprigiona i due in una rete infrangibile
esponendoli al ludibrio delle altre divinit. Del resto, per Talete tutto pieno di
dei : essi sono vicini agli uomini, stanno

Un momento della presentazione del Festival "Il senso del ridicolo".


nelle case, gli si offrono cibi e animali, le
loro immagini sono ovunque e di ogni forma. Gli dei sono dei nostri concittadini
diceva persino Cicerone. Con essi si possono stabilire praticamente tutte le relazioni che sono attive anche tra gli uomini
(e quindi anche la pratica amorosa tra un
dio e una donna terrena). Ecco perch si
pu ridere di loro. Perch ridere non diverso da tutto il resto : prendersi gioco di
qualcuno fa parte dellintero bouquet di
relazioni che gli uomini stabiliscono tra
loro .
E un fatto, osserva Bettini, che il politeismo antico accetta una pratica - ridere della divinit - che stupisce (quando non indigna) noi uomini di oggi, islamici, cristiani, o anche laici che della divinit, anche
se le siamo estranei, abbiamo comunque
ereditato limmagine che per secoli e secoli ne hanno dato le religioni monoteiste.
Il cristianesimo ha scelto il tragico. Si
infatti costruito sul racconto di un Dio che
si fatto uomo per essere ucciso e cos

redimere i peccati del mondo. Una religione come questa, che si fonda sulla passione e la morte del figlio di Dio, si oppone costituzionalmente alla possibilit di ridere. In quanto al Dio ebraico e islamico,
che costituisce lorigine di tutto ci che
esiste ed egli stesso il Tutto - increato
ed eterno, infinito, assoluto - per lo stesso motivo anche remoto e inafferrabile.
Di lui non esistono immagini : La sua
una presenza tanto totale quanto astratta,
anzi , astratta proprio perch totale. Quale relazione si pu avere con un simile dio?
Solo di totale sottomissione, di piena accettazione dei suoi voleri, osserva Bettini e conclude: Come si potrebbe ridere di
una divinit come questa? Lumorismo
colto e intelligente, che ha accompagnato
la prima lectio del festival, ha segnato
linizio di una serie ininterrotta (dal venerd alla domenica) di interventi irresistibili
per gli argomenti proposti e leccellenza
dei relatori.
E a gran voce partita la richiesta di un bis:
che si replichi il tutto lanno prossimo.

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La provincia casa tua


di Paolo Arzilli
Quali sono i turbamenti che scuotono
lanimo del giovane cittadino di provincia e di mare, di colui che abita quello
che effettivamente il o meglio: un paese reale, ossia quello che, unito alla
miriade di altri pi o meno minuscoli paesi reali, d vita a questo amatissimo e
odiatissimo Paese?
La sua vita , seppur la sua flemma e lindolenza si impegnino a nascondere la
verit, durissima: non sarebbe ingeneroso definirla amara. Il suo spirito flagellato, con la medesima intensit dei libecci che in autunno spezzano le coste deserte, da turbinii di sensazioni, desideri
ed esigenze contrastanti.
Amata provincia, ti odio!, si scoprir a
pensare fumando, incappucciato e livido di rabbia, camminando a passo svelto sul lungomare deserto e indifferente
pi dei maledetti compaesani che dinverno parlano solo la lingua dellindifferenza neanche i vecchi a giocare a carte nei
bar, dinverno, neanche i giovanissimi
scugnizzi figli di emigrati a tirar pallonate ai muri della scuola del paese e a prendersi a botte per divertimento. Ti odio,
ripete, che mhai lasciato solo, che non
moffri n gioie n dolori: che non moffri
niente.
Odiata provincia, ti amo!, esclamer ogni
mattina destate, quando, con la pancetta appesantita da quei vizietti che solitudine e freddo rendono necessari, trottereller verso la spiaggia, con la pelle
imbrunita dal sole e la speranza che questanno sia quello giusto per bere, per
conoscere persone, per tirar su due soldi, per diventare veramente abbronzati,
per perdere peso, per avere i soldi per il
tatuaggio; per godere dellestate senza

il pensiero che lestate duri quel che


dura.
Di chi , la provincia? Del giovanotto,
che la abita 365 giorni allanno? Dei turisti, che per 3 mesi la ripopolano, per
goderne della presenza del caldissimo e
accogliente mare? Questo quel che pi
di tutto corrode lanimo del giovane: chi
voglio che ci sia, dentro casa mia?
Dalle mie parti, sulla parete di un ponticello che sembra far la guardia a un torrente pi probabilmente un fosso che
attraversa la spiaggia e muore in mare,
qualcuno anni fa scrisse, con una bomboletta spray e una grafia da scuola dellinfanzia: ONLY LOCALS, con la A cerchiata; only locals, con annesso ammiccamento allanarchia o forse semplicemente una questione di gusto estetico?
Quel che conta, per, il messaggio: in
inglese, certo, a voler intimidire anche
quei tedeschi bianchi come il latte e alti
come i tedeschi, che destate stendono
i loro asciugamani esattamente dove li

avremmo stesi noi locals, e non soltanto le truppe di fiorentini e milanesi; e


con quellONLY scritto ben grande, a
non ammettere correzioni n eccezioni.
Lha scritto un giovane, o qualcuno che
giovane era allfepoca, lo so: era il ponte
sotto il quale, dieci anni fa, chi aveva
dieci anni pi di quelli della mia et e
soffriva particolarmente lfautunno,
passava il tempo a trastullarsi con
MDMA e tipologie assortite di erba.
Non succede mai niente, qui eppure
questa casa nostra: giusto!
I fiorentini aiutiamoli a casa loro, costruendo capienti vasche in Via de Calzaiouli, allestendo piscine e spiagge artificiali al Parco delle Cascine!
Il fascino che la provincia, pur lamentandosi di se stessa, esercita nei confronti di nuovo di se stessa, un
cortocircuito che lfuomo di citt non
pu capire: non il fiorentino, non il milanese, non il tedesco.
Only Locals Understand, appunto.

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Attualit

19
7

Un meraviglioso borgo importante anche per la sua miniera di rame rimasta attiva per 80 anni

Montecatini Val di Cecina


di Sandro Cerri

Montecatini Val di Cecina un Comune


in Provincia di Pisa, ubicato nellAlta Val
di Cecina, con un vasto territorio che
raggiunge i 156 Kmq, con circa 1750
abitanti.Un territorio vastissimo quindi,
con pochi residenti. E tra i Comuni pi
vasti della Provincia di Pisa. Le sue Frazioni principali sono Ponteginori, Sassa
e Querceto. Ci sono poi piccoli Borghi
come Casaglia, Miemo, Gello, Buriano,
Gabella, La Miniera e Casino di Terra
che si sviluppa per met anche nel territorio del Comune di Guardistallo.
Montecatini stata sede della miniera di
rame pi importante dEuropa, rimasta
attiva per 80 anni, dal 1827 al 1907, anno
della sua chiusura.
Possiamo dire che il nome Montecatini sta a pieno titolo nella storia industriale e mineraria del secolo appena trascorso. La Societ Anonima delle miniere di Montecatini nasce infatti per la
gestione della miniera di rame di Montecatini (o di Caporciano, dal nome della localit posta sopra labitato di Montecatini). Sar la Societ che dar poi
vita nel 1966, insieme alla Edison, alla
Montecatini Edison S.p.a. e poi alla
pi conosciuta Montedison S.p.a..
Prima delle Societ Montecatini la propriet della Miniera era stata di diversi
soggetti che avevano cercato di ottimizzare al meglio lestrazione del minerale,
avvalendosi di tecnici esperiti come lIngegner Augusto Schneider. La Miniera
di Montecatini riuscita ad impiegare
fino a quasi 300 persone, tra minatori e
addetti che lavoravano esternamente alle
gallerie, che si sviluppavano su 10 livelli. I dipendenti della Miniera erano riu-

Un angolo caratteristico di Montecatini Val di Cecina

sciti anche ad ottenere dei benefici e


dei trattamenti non comuni per i lavoratori di quellepoca, e questo grazie
anche alla lungimiranza della propriet
e della dirigenza aziendale. Basti pensare che nel 1891 fu redatto lo Statuto della Societ di Muto Soccorso,
Unione e Lavoro fra gli Operai della Miniera di Montecatini, di fatto una mutua che prevedeva particolare assistenza ai minatori ed ai loro familiari.
Attorno alla Miniera si era formato il
Borgo che tuttoggi porta questo nome,
con i relativi immobili per lattivit
estrattiva (il fabbricato dingresso alla
miniera, i vari pozzi tra cui il Pozzo
Alfredo da cui era estratto il minerale, la zona della Laveria dove era lavato il minerale, la sala dei calderai)
ed anche quelli destinati allattivit
amministrativa (dove attualmente hanno sede un ristorante e un affittacamere), la villa del direttore (dal 1960
sede della Scuola Media), lOratorio di
Santa Barbara, restaurato nel 1851 e
dedicato alla Patrona dei minatori, ed

anche un teatro.
La chiusura della Miniera nel 1907 fu
un duro colpo per gli abitanti di Montecatini, che hanno sperato poi per decenni che la Societ Montecatini riattivasse lattivit mineraria a Caporciano. Ma dopo varie ricerche fatte intorno agli anni 50, la Miniera venne definitivamente chiusa nel 1963. A partire
poi dai primi anni 70, la Montedison
ha provveduto alla vendita degli immobili e alla fine degli anni 90, lAmministrazione Comunale di Montecatini Val
di Cecina ha provveduto allacquisto
della Miniera e di vari immobili, al fine
di realizzare un museo che potesse testimoniare al meglio la storia della Miniera stessa.
Il Museo delle Miniere stato poi
inaugurato il 5 Luglio 2003
Gli interventi sulla parte archeologica
del Museo si sono poi succeduti fino a
pochi anni fa, ed hanno dato vita ad un
percorso che prevede la visita, molto
suggestiva, ad alcune gallerie, la visita
al Pozzo Alfredo, alla zona Laveria,
dove stato realizzato un bellissimo
teatro naturale allaperto, fino alla Sala
Calderai, recentemente ricostruita ed
utilizzata come sala convegni.
Vi infine la parte documentale ed
archivistica della Miniera, posta nel Palazzo Pretorio, gi sede del Municipio fino
al 1956, ubicato nel centro storico di
Montecatini, sulla piazza dove si affaccia anche la bella Chiesa di San Biagio.

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Cultura

21

Capostipite di una importante famiglia, fu un grande pioniere dellarte dellaccoglienza,


instancabile imprenditore nonch esperto appassionato cultore della pittura del suo tempo

ROMOLO MONTI
tra i maggiori artefici dei destini storici
e turistici di Castiglioncello
di Dino Dini

C una strada a Castiglioncello che si chiama Via Romolo Monti, un riconoscimento


doveroso per un uomo che stato uno dei
tre grandi artefici dei destini storici e turistici di questa localit. Lui vi cre il primo
albergo di lusso, lhotel Miramare dalle cui
finestre si gode un panorama veramente
unico.
Diego Martelli arriv per primo sulla costa
subito dopo lunit dItalia e ospitando per
anni nella sua fattoria quel bel gruppo di
pittori fiorentini, fece nascere la famosa
Scuola dei Macchiaioli. Fu poi la volta
del barone Fausto Lazzaro Patrone il quale
nel 1889, rilevata tutta la propriet Martelli,
al posto della fattoria edific quello che
oggi si chiama castello Pasquini. Patrone,
ricchissimo magnate che aveva fatto denaro con limportazione di guano dallAmerica del Sud, fu il fondatore di Castiglioncello perch con la parcellizzazione di tutta
la sua propriet permise la costruzione di
ville, villette e villini. Denaro non olet
dicevano i latini e infatti lazione di Patro-

Romolo Monti a quarantatr anni


ne serv a dar vita ad un luogo che grazie
al profumo dei pini e del mare, avrebbe
accolto in futuro una moltitudine di villeggianti provenienti da tutta Italia e non solo.

Il prestigioso albergo Miramare di Castiglioncello nel 1920

Infine per ultimo (ma solo in ordine di tempo) arriv nel 1910 Romolo Monti, un trentaduenne emigrato a diciotto anni in Argentina dove, con la sua intraprendenza e
il suo lavoro, aveva messo insieme un buon
gruzzolo di denaro. Una vita davvero romanzesca la sua.
Romolo Monti nasce a Carpi nel 1878. Non
ha ancora due anni che rimane orfano prima del padre e poi della madre. Viene accolto da una zia paterna che vive a Modena.
Frequenta le scuole e a tredici anni ottiene
la licenza tecnica. Appena quattordicenne
inizia la sua vita di lavoro facendo i pi disparati mestieri finch nel 1896, a diciotto
anni, parte per lArgentina dal porto di Genova. Riesce a lavorare e guadagna i primi
soldi facendo il decoratore sullo stesso
bastimento che lo sta portando oltre oceano. A Buenos Aires lo accoglie un fratello
del padre, l emigrato da tempo. Comincia
subito a darsi da fare e, come dir nella sua
autobiografia, si impegna in mille lavori
passando da una citt allaltra.
Dopo tredici anni di Sud America, il trentunenne Romolo torna in Italia e si stabilisce
a Montecatini Terme lavorando nel settore
alberghiero. Conosce Gina Zucconi, diciotto anni, figlia del proprietario dellalbergo
in cui occupato. Se ne innamora e in breve tempo la sposa. Nel 1910 diventa padre
del suo primo figlio Dante al quale negli
anni seguiranno altri nove fratelli, in tutto
saranno cinque maschi e cinque femmine.
Nello stesso 1910 si conclusero i lavori per
la ferrovia Livorno-Vada. Due giorni dopo
linaugurazione della linea, Monti arriv a
Castiglioncello e ne rimase affascinato.
Qualche tempo dopo conobbe il barone
Patrone che dopo vari incontri gli propose
lacquisto, ad un ottimo prezzo, di ottomila
metri quadri di terreno a pochi passi dalla
battigia per costruirci un albergo di tre piani, ma con una ben precisa clausola contrattuale: se lalbergo non fosse stato ultimato entro un anno, il terreno sarebbe tor
segue a pag. 22

22 Cultura

e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com

da pag. 21
nato di sua propriet. Io ho costruito il
castello in due anni e tu in un anno ce la
puoi fare benissimo a costruire tre piani
dalbergo disse il barone. Monti accett,
affid alla ditta Serredi i lavori che iniziarono nel 1911 e il 14 luglio del 1912 lhotel
Miramare fu inaugurato. Una data questa
che segner linizio della carriera alberghiera di Monti il quale cos dette il via al glorioso futuro di stazione di villeggiatura di
quella che poi diventer la Perla del Tirreno.
Nel 1915, dopo lo scoppio della prima guerra mondiale, allet di trentasette anni, Romolo fu richiamato alle armi. Furono tre
anni di disagio nella conduzione dellalbergo finch nel 1918 fu congedato. Ma
lhotel Miramare nel dopoguerra cominci
ad essere conosciuto e frequentato da ospiti illustri e grandi personaggi della cultura
e dello spettacolo. Monti divent amico
intimo del pittore Mario Puccini detto il Van
Gogh toscano e frequent assiduamente
anche Oscar Ghiglia, Medardo Rosso, Edoardo Gordigiani, Giovanni Bartolena e Renato Natali. In quel periodo raccolse moltissime opere di questi artisti formando una
eccezionale collezione che lui titol Salire
in umilt e che purtroppo oggi andata
quasi completamente dispersa nei rivoli
delle molteplici discendenze ereditarie.
Frequentavano allora lhotel Miramare
ospiti famosi come il giornalista Mario Missiroli, il poeta e pittore Ardengo Soffici, lo
scrittore Massimo Bontempelli, la grande
attrice Emma Gramatica e la coppia Luigi
Pirandello e Marta Abba. A tuttoggi esi-

Romolo Monti
giovane emigrante in Argentina.

La famiglia Monti al completo nel 1935.


stono ancora le due camere, una di fronte
allaltra, che il drammaturgo e la sua musaattrice erano soliti occupare. Ci potrebbe
confermare la convinzione sostenuta da
molti storici che fra i due esistesse solo un
rapporto platonico e intellettuale.
Intanto a Castiglioncello tra i primi a comprare casa furono lo scrittore Renato Fucini detto Neri Tanfucio, lattore Sergio Tofano creatore anche con lo pseudonimo di
Sto della striscia del signor Bonaventura
sul Corrierino dei Piccoli e il ministro Attilio Teruzzi che in mezzo alla pineta Marradi costru Villa Celestina.
Nel 1932 Romolo compra la mitica auto Balilla della FIAT e nel 1934 d alle stampe il
suo libro autobiografico intitolato Il mio
solco dedicato alla moglie Gina e ai dieci
figli. Nel 1937 i tre piani dellhotel vengono completamente rinnovati e Romolo diffonde un pieghevole per pubblicizzare questo avvenimento riportando anche alcuni
giudizi dati dalla scelta clientela. Fra questi vale la pena ricordarne tre. Vittorio De
Sica: Lhotel Miramare ospitalissimo,
lattore Armando Falconi: Come si sta
bene a Castiglioncello e soprattutto allalbergo Miramare!, lo scrittore e drammaturgo livornese Sabatino Lopez: Luogo
con poche zanzare che pinzano e molti uccelli che cantano, un pezzetto di paradiso.
Scoppia la seconda guerra mondiale e lhotel viene requisito dal comando tedesco.
La famiglia Monti sfolla e rientra nel 1944
trovandolo occupato questa volta dal comando inglese. Il 19 agosto dello stesso

anno arriva in albergo Winston Churchill


in visita alla V Armata americana del generale Clark. Luomo di stato e il militare
sincontrano nel salone per discutere sulla situazione di quel momento bellico. Quarantanni dopo, nel 1984, il senatore Giovanni Spadolini allora ministro della difesa, alla presenza degli incaricati diplomatici della Gran Bretagna e degli Stati Uniti
qui pose una lapide per ricordare quella
storica giornata.
Nel 1962 allet di ottantaquattro anni per
Romolo Monti sopraggiungeva la morte.
Veniva a mancare un grande pioniere dellarte dellaccoglienza, un instancabile imprenditore, capostipite di una grande famiglia, padre indiscusso della tradizione
turistica della zona ed appassionato cultore della pittura del suo tempo. Negli anni
60 in pieno boom economico e nel momento in cui quasi tutto il mondo del cinema e del teatro in estate si trasferiva in
vacanza a Castiglioncello, alla struttura del
Miramare furono aggiunti il quarto e il quinto piano.
Nel 1983 scompariva anche Gina Zucconi
Monti, donna di una personalit straordinaria ed esempio concreto di quella massima che afferma come accanto ad un grande uomo c sempre una grande donna.
Ora lalbergo guidato dalla terza generazione. Marco Monti figlio di Enzo e nipote
di Romolo conduce lhotel.
Non ha mai conosciuto il suo famoso nonno, ma dal 2000 sta dimostrando che capace di continuare quel solco da lui tracciato.

periodico online www.circoloilcentro-livorno.it

Marted 10 novembre, h. 21
MUMMENSCHANZ I
musicisti del silenzio

prossimi
appuntamenti
Marted 27 e mercoled 28 ottobre, h. 21
Alessandro Preziosi in
DON GIOVANNI di Molire
traduzione e adattamento Tommaso Mattei con Nando Paone nel ruolo di Sganarello regia Alessandro Preziosi

La messa in scena dei grandi classici del teatro


sempre unoperazione che riscontra il gradimento
del pubblico e anche della critica quando abbinata a una produzione di alto livello. questo il
caso del Don Giovanni di Molire nella lettura
di Alessandro Preziosi.
Don Giovanni un soggetto complesso: non un
banale donnaiolo, un collezionista di femmine
per sfogo fisiologico o edonistico svago; bens
un personaggio - quanto mai simile a tante figure delloggi - dominato da una enorme volont di
potenza, dalla necessit di affermazione di s, e
da un disperato timore di fallimento.
Uno spettacolo che svela la maschera ipocrita
della cinica empiet, rivelando i cattivi pensieri
e le ipocrisie della societ in cui calato.

Sabato 7 novembre, h. 20.30


Domenica 8 novembre, h. 16.30
LATRAVIATA
Musica di Giuseppe Verdi
direttore Carlo Moreno Volpini - regia Renato Bonajuto. Nuovo allestimento, produzione della Fondazione Teatro Goldoni

Amarcord

23
19

delle forme e dei colori!


Dicono di Mummenschanz gli spettatori: Uno
spettacolo veramente divertente, grandioso,
imprevedibile. Puro linguaggio dellamore, del
visuale (...).
Fondatori: Andres Bossard, Floriana Frassetto, Bernie Schrch
Compagnia: Giovanni Colombo, Philipp Egli,
Floriana Frassetto, Pietro Montandon, Raffaella Mattioli

Periodico mensile
del Circolo Culturale

Con il nuovo spettacolo I musicisti del silenzio, gli artisti di Mummenschanz mettono in
scena una suggestiva metamorfosi delle forme
e dei colori. Le loro storie sono meramente visive. Non ci sono accompagnamenti musicali,
n scenografie. Soltanto oggetti e oggetti-maschera, soltanto corpi e corpi-oggetto che si
sviluppano su uno sfondo nero componendo
un linguaggio ludico che tutti sono in grado di
comprendere, purch si dia spazio al potere
della fantasia e dellimmaginazione.
Fondata a Parigi nel 1972 da Bernie Schrch e
Andres Bossard, in collaborazione con Floriana Frassetto, la compagnia Mummenschanz
nasce da un progetto artistico fortemente sentito dal trio originario in seguito a intensi anni
di studio e di sperimentazione nellambito del
mimo e della danza.
In quegli anni il trio offr unalternativa significativa non soltanto al lunare Pierrot, ma anche
alla espressivit della danza classica. Attraverso un dispositivo assolutamente moderno, fu
sviluppato uno spettacolo unico nel suo genere, basato sulla straordinaria capacit espressiva del linguaggio mimico dei corpi degli oggettimaschere.
Mummenschanz rappresenta un gioco di possibilit, il tentativo di raccontare una storia
lungo il filo sottile delle immagini, senza musica n parole, attraverso la potenza creativa del
linguaggio non verbale dei corpi e delle forme.
Applauditi sui pi importanti palcoscenici internazionali, oggi i Mummenschanz sono molto di pi di un nome. Il loro lavoro diventato
una forma darte che ha affascinato e tuttora
affascina spettatori di ogni et e di ogni estensione geografica.
Oggi Mummenschanz mito - un mito avvolto
nel mistero. Definiti anche musicisti del silenzio, gli artisti di Mummenschanz mettono in
scena una suggestiva metamorfosi delle forme
e dei colori. Le loro storie sono meramente visive. Non ci sono accompagnamenti musicali,
n scenografie. Soltanto oggetti e oggetti-maschera, soltanto corpi e corpi-oggetto che si
sviluppano su uno sfondo nero componendo
un linguaggio ludico che tutti sono in grado di
comprendere, purch si dia spazio al potere
della fantasia e dellimmaginazione.
Mummenschanz: la compagnia internazionale
di teatro-danza che fa sognare gli spettatori di
tutto il mondo attraverso il linguaggio muto

in distribuizione gratuita
anche presso i seguenti punti:

LIVORNO:
Libreria Nino Belforte,
Via Roma 59;
Libreria Edizioni Paoline,
Via Indipendenza;
Edicola Cairoli, via Cairoli 18;
Edicola Nelli, piazza Cavour 39;
Edicola P.zza Grande,
lato Farmacia Ospedale,
Edicola Bianchi,
via del Porticciolo,
di fronte Camera Commercio;
Edicola Attias, corso Amedeo;
Edicola piazza Matteotti;
Edicola Paolini
(Baracchina Bianca),
piazza S. Jacopo;
Ed. Lo Strillone, viale Italia 113;
Edicola c/o Bar Oasi,
Ardenza Mare;
Edicola Barcellona, via Goito;
Edicola Borghi, corso Amedeo,
angolo via dellOrigine;
Tabaccheria Cioni, via Roma 133;
Tintoria Rossi, corso Mazzini;
Chico Sas, via C. Puini 9;
Ed. Martelli Anna Lisa,
via Meucci 5 (Coteto).
CASTIGLIONCELLO:
Edicola Rossi, P.zza della Vittoria;
Edicola Tognotti, Staz. Ferroviaria;
LEdicola, Via Aurelia 512.
ROSIGNANO SOLVAY:
Edicola Giovannoni, via Allende;
Edicola Vallini, via O. Chiesa.

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