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Nando Bonini Giulia Conti Loretta Forelli Fabio Rolfi


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3 DODICI MESI // giugno 2011

IN QUESTO nuMERo

Editoriale Tao della decrescita del Pil Prodotto & mercato Fabio Rolfi: I nostri candidati? Devono saper friggere le patatine Loretta Forelli: Brescia, che fare? Svegliarsi dal letargo Giulia Conti: Rotta su Londra Nando Bonini: Una rock star controcorrente Strategia dimpresa Lavoro Civismo, ultima spiaggia contro lastensionismo Automotive, limportanza della filiera Assemblea Piccola Aib Giovani Aib, vince la fantasia Golia, lauto elettrica orceana viaggia in Europa Bacheca Ogni scarrafone dovrebbe imparare leducazione

5 10 13 14 17 21 25 29 31 33 39 43 45 47 51 53

63 Nuova vita per lusato 69 Strade e quartieri: Stazione e dintorni, mille sfaccettature di uno stesso quadro 73 Hinterland: Travagliato, la cittadella dal cuore tenero 78 Viaggio in Provincia. Verso lagognato equilibrio: Bedizzole, Polpenazze, Manerba, Sal 93 Did Palazzolo: Ora tocca alla musica 97 Tu e il fisco 98 Pelo e contropelo 101 Brainstorm 103 Escort on line, trappola per inesperti 111 Comparto Milano, il futuro ha un cuore antico 114 Qui & l 117 Ringo Starr a Milano 119 Una nuova Tunisia tutta da scoprire 122 Gentile Farmacista 124 Specchio delle mie brame 127 Videoteca 128 successo

Mensile di attualit, economia, inchieste, opinioni e cultura da Brescia e dal mondo. Giugno 2011 Anno III - Numero 6 Rivista mensile - 1,00 Viale Duca degli Abruzzi, 163 - 25124 Brescia tel 030.3758435 - fax 030.3758444 www.dodicimesi.com redazione@dodicimesi.com Direttore Responsabile Giorgio Costa direzione@edizioni12.it Coordinamento Donatella Car donatella.care@dodicimesi.com Hanno collaborato Alice Aimo, Eva Alessandri, Giovanni Altuni, Stefano Anzuinelli, Davide Bacca, Fiorenzo Bandirali, Roberto Barucco, Luce Bellori, Livio Benassi, Esterino Benatti, Elizabeth Bertoli, Silvio Bettini, Paoloemilio Bonzio, Donatella Car, Alessandra Cascio, Lodovico Cherubini, Alessandro Cheula, Mario Conserva, Enrico Filippini, Bruno Forza, Emanuela Gastaldi, Rolando Giambelli, Roberto Giulietti, Immanuel, Viola Ladi, Lucrezia Lombardi, Ferdinando Magnino, Sergio Masini, Enrico Mattinzoli, Cristina Minini, Fedele Morosi, Giorgio Olla, Antonio Panigalli, Irene Panighetti, Francesco Rastrelli, Federico Rossi, Massimo Rossi, Emanuele Salvi, Salvatore Scandurra, Alessandra Tonizzo, Andrea Tortelli, Silvia Valentini.
Questo periodico associato allUnione Stampa Periodica Italiana

DODICI MESI

MESI

Editore Edizioni 12 Srl Viale Duca degli Abruzzi, 163 - 25124 Brescia Registrazione Tribunale di Brescia n. 52 del 24/11/2008 Impaginazione Sales Solutions Srl Fotografie Archivio Sales Solutions, Umberto Favretto Agenzia Reporter, Rolando Giambelli Il Fotogramma, Patrick Merighi Brescia in Vetrina, Cristina Minini Stampa Tiber Spa - Brescia Pubblicit Sales Solutions Srl Viale Duca degli Abruzzi, 163 - 25124 Brescia tel 030.3758435 - fax 030.3758444 segreteria@salesolutions.it

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E
NoN parliamo

DITORIALE

della moratti

ellandare in stampa con questo numero, non conosciamo ancora lesito dei ballottaggi delle elezioni amministrative: Moratti o Pisapia? De Magistris o Lettieri? Quando leggerete questo numero del nostro mensile, sar gi arrivato lennesimo tzunami politico degli ultimi anni? Quale nome riempir le pagine e gli schermi dei media, locali e nazionali, pro e anti governativi dopo Bertolaso, Ruby, Futuro e Libert e Scilipoti? Sono passati due anni dalla prima uscita di 12 Mesi, ventitr numeri, tremila pagine, senza che questi nomi siano apparsi sulla nostra rivista. Abbiamo invece intervistato un centinaio tra sindaci, politici e associazioni bresciane, un migliaio di imprenditori grandi e piccoli, professionisti e cittadini in generale; abbiamo pubblicato decine di articoli e inchieste nella nostra provincia sulla droga, sugli incidenti, sulleducazione civica, sulla prostituzione, sulleconomia. Tanta economia. Perch crediamo fermamente che la nostra societ si regga sullequilibrio tra economia e civismo, sulla difficile mediazione tra interesse pubblico e interesse personale. I problemi, le scelte e i pensieri che devono suscitare il nostro interesse sono quelli del signor Rossi e dellimprenditore Bianchi, non quelli che ci vengono propinati, come irreali fiction televisive, ogni ora di ogni giorno di ogni anno di chi, con la vita reale, non ha nulla a che fare. La rivoluzione dei Gelsomini e il movimento degli Indignados certificano la frattura esistente, non solo fra societ e politica ma anche tra cittadini e informazione, tra media tradizionali e

internet. In Magreb come in Spagna la rete che diffonde, informa, unisce; sul web che ci si documenta, si crea, si interagisce, si cresce. Edizioni 12, la nostra nuova societ editrice, nasce dallunione del mensile 12 Mesi con il sito di informazione quotidiana BSNews, con il desiderio e limpegno di rappresentare e diffondere la voce e il pensiero dei nostri concittadini, in modo attento e trasparente, senza preconcetti e condizionamenti, grazie allindipendenza economica sostenuta dalla pubblicit (per definizione pubblica e che tutti possono vedere), sulle nostre pagine e nel sito www. bsnews.it. La carta permette approfondimenti e ladeguato tempo di lettura, il quotidiano on-line estrema rapidit nella pubblicazione delle notizie e alta interattivit. Vogliamo dialogare con il nostro lettore/utente, desideriamo che diventi nostro partner e diventare suo partner per dibattere e commentare, per evitare che notizie come Brescia quinta nella graduatoria dei comuni italiani con redditi inferiori alla soglia di povert ci colpiscano allo stomaco quali fossimo redivivi Alice nel paese delle meraviglie. Capire perch un parrucchiere di Lamarmora alla nostra domanda Come va il lavoro? risponde Ma s, non lamentiamoci!, mentre chiacchierando con un immobiliarista ascoltiamo lamenti e gemiti. Capire perch si parla di disoccupazione ai massimi storici e quando pubblichi un annuncio di ricerca di personale nessuno ti risponde. Ma soprattutto capire se queste domande ce le poniamo solo noi o anche chi ci ha governato, ci governa o ci governer. Giorgio Costa
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PINIONI

di AnTonio PAnigALLi

tao

della deCreSCita del pil

spite a Bologna della facolt di Agraria, Serge Latouche ha tenuto una conferenza sul tema Il tao della decrescita; lo scorso febbraio uscito in Italia anche il suo ultimo libro dal titolo Come si esce dalla societ dei consumi (Bollati Boringhieri, Torino 2011, p. 203, 16 ), le cui conclusioni si intitolano, appunto, il tao (sentiero) della decrescita. Considerato il guru della teoria della decrescita, economista antropologico, professore emerito dellUniversit di Parigi, esponente di spicco del Movimento Anti-Utilitarista (Mauss, www.revuedumauss.com), Latouche sostenitore dellidea di de-crescita pianificata, ovvero dellimportanza di abbandonare la fede cieca nella infinita crescita economica, intesa semplicemente come aumento indiscriminato dei consumi e del Pil procapite (non equamente ripartibile). Uno dei capitoli del libro (p.165) inizia con laffermazione azzardata: La crisi finalmente arrivata!. Il fatto che Latouche sostiene che la crisi, dopo quella petrolifera, non mai finita n mai pi finir; egli appartiene a quella cerchia di intellettuali che convinta che la societ occidentale stia marciando felicemente verso il disastro eco-sostenibile in quanto il modello di vita occidentale, iperconsumista, siccome il pianeta come un sistema a vasi comunicanti, non pu essere generalizzato ai quasi 7 miliardi di persone che lo popolano. Occorre dunque, pena la catastrofe, uninversione di rotta!? Secondo Latouche e gli altri intellettuali del Mauss (con buona probabilit filo socialisti, ma sicuramente anti marxisti) bisogna avere il coraggio di pianificare labbandono di una societ dei consumi retta su tre contradditori pilastri:

1) il marketing e la pubblicit come dispositivi di produzione di una continua insoddisfazione verso ci che si ha; 2) il sistema del credito ai consumi per il mero fine dellespansione dei consumi (anzi Latuoche teorizza lintroduzione delle monete complementari e il ritorno al baratto); 3) un sistema di produzione iper-consumistico che programma lobsolescenza di beni, ovvero che stabilisce in anticipo il ciclo di vita dei prodotti, cos da pianificarne la continua sostituzione. Lattuale modello di crescita uscito dai pozzi di petrolio e, con i pozzi di petrolio, si fermer. Che cos dunque la decrescita? Secondo Latouche la decrescita semplicemente un trend dietro il quale si raggruppano quelli che hanno il coraggio di una critica radicale dello sviluppo allo statusquo e vogliono contribuire nel delineare i contorni di un progetto alternativo. Dopo le crisi degli anni 70 (petrolio) e le recenti ripetute crisi finanziarie, si tratta di iniziare a considerare le esternalizzazioni negative dellattuale sistema economico e di costruire progressivamente delle alternative. Per dare concretezza a questo programma Latouche propone la teoria delle R: 1) Ritrovare una impronta ecologica sostenibile; 2) Ridurre i trasporti (privati); 3) Rilocalizzare le attivit (nel senso di progettare filiere corte); 4) Restaurare lagricoltura contadina; 5) Ridurre i tempi di lavoro, trasformare gli incrementi di efficienza produttiva; 6) Rilanciare la produzione di beni relazionali; 7) Ridurre lo spreco di energia (fino ad un quarto dei consumi attuali quasi esclusivamente con risparmio ed efficientazione);

8) Restringere fortemente lo spazio della pubblicit; 9) Riorientare la ricerca tecnoscientifica; 10) Riappropriarsi del denaro (tramite monete locali e monete complementari). In sintesi, maggiore attenzione allambiente e alla socialit, minore autonomia delleconomia sulla societ. Siccome alcuni esempi di autonomia energetico/alimentare sono di fatto in atto, sarebbe opportuno interrogarsi sulla realizzabilit su scala dimensionale pi allargata delle idee di Latouche, che lui stesso definisce di utopismo-concretizzabile e che tendono al ricondurre la scienza economica al ruolo subordinato alla sfera socio/politica e non al fine utilitaristico del sistema finanziario. Molti lo giudicano un pazzo, soprattutto a sinistra; altri, sempre a sinistra e non solo, lo considerano un profeta. In sintesi, n rilancio dei consumi n austerit imposta, per attuare il cambiamento ci vuole una rivoluzione culturale che inneschi inevitabilmente una rivoluzione reale, perch inutile cambiare il software se non si cambia anche lhardware. La strada della decrescita ha molto in comune con la filosofia zen, da qui lidea di usare lo slogan Il tao della decrescita come sottotitolo per lincontro: si pu arrivare alla felicit solo se si sa limitare i propri bisogni e i propri desideri (una condivisa austerit frugale di felice benessere comune), perch la libert del singolo finisce dove inizia quella altrui. Oltre a quella zen sono molte le filosofie, le culture e le correnti di pensiero che la pensano in questo modo; cos la decrescita pu essere interpretata non come la sola alternativa, quanto piuttosto come una matrice di alternative, differenti nei modi ma uguali nellobiettivo.

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UBRICA

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PRODOTTO & MERCATO


ritorNo al

GOLD STANDARD?

n un articolo pubblicato sul Financial Times il 7 novembre 2010, il presidente della Banca Mondiale, Robert Zoellick, ha avanzato la proposta di tornare al sistema Gold Standard: il valore di ogni banconota emessa tornerebbe ad essere garantito da una equivalente riserva in oro. Una settimana prima leconomista Martin Wolf si posto la medesima domanda. Secondo Wolf condividere lidea del gold standard semplice: la moneta una convenzione sociale, il vantaggio di un nesso con loro (o con un qualsiasi altro bene) rende il valore del denaro immune da manipolazioni di tipo politico. L11 maggio scorso, in unintervista rilasciata a Human Events, il magnate statunitense Steve Forbes ha dichiarato, pensando certo alla montante questione dellinflazione cinese e delloscillazione della valuta di Pechino (da rivalutare), che il dollaro torner al gold standard entro 5 anni. Sarebbe certo questo un passo indietro stupefacente; cerchiamo di capire cosa potrebbe significare. Le principali obiezioni allidea di reintrodurre lo standard aureo sono fondamentalmente le seguenti: da un lato comporterebbe una considerevole revisione verso lalto del prezzo ufficiale delloro espresso in dollari, a causa della necessit di ricostituire le proprie riserve da parte delle banche centrali; dallaltro introdurrebbe un limite alle politiche monetarie espansive necessarie alle autorit monetarie nei periodi di crisi. Per contro Wolf argomentava che troppo spesso i governi si sono avvalsi della propria influenza sulle autorit monetarie per stampare cartamoneta al fine di

coprire il disavanzo tra la spesa pubblica e gettito fiscale. Lo stesso Friedman, padre della teoria monetaria liberista, verso la met degli anni Ottanta dichiar di essere ormai convinto che: i governi o le banche centrali non avrebbero mai avuto alcun interesse a resistere alla tentazione di stampare moneta al fine di finanziare la spesa pubblica, favorire interessi costituiti e mirare ad altri scopi politici di breve periodo. Ed era giunto alla conclusione che i costi a danno della societ prodotti a partire dal 1914 dallinflazione e dai cicli di espansione e recessione causate dalla cattiva gestione ad opera della banca centrale erano di gran lunga superiori a quelli prodotti da un sistema gold standard autentico. Vale quindi forse la pena di pensare che i costi del gold standard sarebbero considerevolmente inferiori a quelli imposti sulla societ da un secolo di diversa gestione, durante il quale il mondo stato testimone di numerosi episodi di forte inflazione e ha sopportato gli effetti di ripetuti cicli economici, gli esempi pi eclatanti dei quali sono la grande depressione degli anni Trenta e la crisi economica globale dei giorni nostri. Di fatto affidare le sorti del sistema monetario mondiale alle mani di organi di pianificazione centrale monetaria, dotati di tutta la discrezionalit immaginabile grazie al loro controllo di valuta cartacea, anzich del metallo aureo, non ha garantito un ambiente economico a prova di inflazione o di recessione. Ancora secondo Wolf, la pianificazione monetaria non ha avuto esiti migliori di qualsiasi altro tipo di pianificazione centralizzata tentata nel corso degli ultimi

centanni. Semplicemente, i funzionari delle banche centrali, non diversamente dai pianificatori della vecchia Unione Sovietica, non dispongono delle conoscenze, della saggezza e dellabilit necessarie per riuscire a gestire il sistema monetario di uneconomia di mercato. La moneta nata dalle interazioni di mercato, allo scopo di trovare un sistema pi efficace di agevolare le transazioni. Lo Stato non ha creato la moneta, ma ha dato mostra di una grande creativit nellescogitare sempre nuovi modi per monopolizzare il proprio controllo sulla valuta e per manipolarla per scopi politici. Le attivit bancarie e le altre forme di intermediazione finanziaria non hanno alcun bisogno della creazione o della supervisione da parte delle autorit politiche per far incontrare chi cerca denaro in prestito e chi disposto a concederlo al fine di concludere scambi reciprocamente vantaggiosi. Tuttavia, le normative e i controlli imposti ai mercati finanziari possono generare pratiche anticoncorrenziali e produrre un uso distorto e male indirizzato di risparmio e capitale. Lidea di un ritorno al passato senza dubbio affascinante e di fatto sancirebbe il definitivo tramonto dellepoca di prevalenza della finanza sulleconomia reale. Per certo va fatta attenzione alle quotazioni dei metalli, oro su tutti. Qualche mese fa, proprio su queste pagine scrivevamo di un fixing delloro in rapida ascesa sino a 1.200 USD per oncia, oggi il valore si attesta tra 1.400 e 1.500 dollari e guarda caso la sezione Materie Prime del Sole 24 Ore di venerd 20 maggio titola: Passa ai cinesi il primato degli investimenti in oro.
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ENSIERI DI

devoNo Saper friggere le patatiNe


n principio erano le salamelle delle Feste dellUnit. Oggetto del desiderio di molti, anche a destra. E parametro indispensabile per valutare la fedelt del militante di sinistra. Poi spuntata la Lega e si passati di corsa alla vernice per scrivere la propria appartenenza sui muri (i libri dei popoli, come li definiva il Bossi delle origini). Ma ora che il Carroccio arrivato alla maturit, i candidati vanno scelti aumentando i filtri tra coloro che presidiano i gazebo e friggono le patatine alle feste del partito. A dirlo il vicesindaco Fabio Rolfi, che, partendo dal risultato delle ultime elezioni, racconta a 12 Mesi la sua Lega e la sua Brescia.
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i NoStri CaNdidati?
il vicesindaco di Brescia Fabio Rolfi racconta la sua Brescia e la sua Lega, partendo dal risultato delle ultime elezioni amministrative.

di AnDREA ToRTELLi

Alle urne la Lega bresciana sembra aver fatto un netto passo indietro. Castel Mella linizio della fine come sostengono i vostri avversari? Di certo lo sperano. Ma in molte regioni italiane penso in particolare a Toscana ed Emilia Romagna la Lega cresciuta in maniera significativa. Quanto al Bresciano, possiamo forse aver sbagliato qualche candidato. E dobbiamo essere pi bravi a comunicare ci che siamo, cio il vero motore dellalleanza, senza farci trascinare nei problemi interni del PdL. Per, Castel Mella, che pure fa rumore, un caso a parte. Rispetto il lavoro dei giudici, ma non posso non rilevare che le loro scelte hanno avuto un peso decisivo in una sconfitta consumata per soli 60 voti.

Negli ultimi anni, per, siete cresciuti molto e nelle vostre liste sono entrate anche figure che hanno interpretato il ruolo pubblico in maniera troppo disinvolta... Quando il consenso e i posti crescono il rischio di intrusioni diventa forte. Credo che la Lega debba aumentare ancora i suoi filtri. Investendo soprattutto sui giovani e sulla loro formazione. Perch la gavetta, in politica, importante. Ventanni fa, al primo boom di voti, nella sede del Carroccio cera la coda di aspiranti candidati spesso in doppiopetto in cerca di un posto sicuro. E a tutti veniva consegnata una tola di vernice per testare la loro lealt al movimento. La soluzione nel ritorno alle origini?

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Le origini non le abbiamo mai dimenticate. Semplicemente non usiamo pi la vernice. Credo che tra i candidati alle comunali del 2013 saranno ben pochi quelli che non hanno mai fatto un gazebo o preparato le patatine fritte a una nostra festa. Parliamo di lei. Nel 2008 ha raccolto oltre mille preferenze personali, ma non era molto conosciuto al di fuori della Lega. Oggi, invece, forse la figura pi nota della giunta. Cosa successo nel frattempo? Ho lavorato molto, ho ricevuto centinaia di persone e ascoltato i loro problemi. Anche quelli che non fanno notizia. E mi sono adoperato concretamente per risolverli. Niente di pi. Ma chi il vero sindaco? Paroli o Rolfi, come dice lopposizione? Il sindaco quello che hanno scelto i cittadini. Lopposizione, poi, pu dire ci che vuole. Veniamo ai fatti. Sono passati tre anni dallinsediamento della giunta Paroli, la citt davvero cambiata? Tre anni non bastano per cambiare una citt. Ma stiamo lavorando per farlo e i risultati si iniziano a vedere. Il centro storico, grazie a iniziative come Buonissimo e le notti bianche, sta tornando un luogo accogliente, in cui i bresciani possono ritrovarsi senza paura. Le cosiddette periferie attraverso una moltitudine di piccoli interventi sono finalmente al centro dellattenzione. Il cambiamento parte da qui e dal fatto che non stiamo amministrando la citt con la spocchia di certi intellettuali di sinistra e dei loro amici. Vi restano ancora due anni di mandato. Quali sono le priorit? Per il centro necessario dare nuovo impulso al progetto dellaula studio di piazza Rovetta (il cosiddetto Cubo bianco, ndr.) e proseguire lungo la via della pedonalizzazione. Ma necessario anche investire di pi sulle piste ciclabili ricordo che il primo piano organico in questo settore lha fatto lattuale giunta, non Ettore Brunelli e porre subito le basi per il prolungamento del percorso della metro. Sul fronte della sicurezza, ancora, toglieremo agenti dagli uffici e li manderemo a pattugliare i quartieri. Mentre per quanto riguarda la Cittadella dello sport, che pu contenere anche lo stadio, se fat-

to in modo intelligente e ragionevole, essenziale che, come chiedono molti cittadini, venga circondata da un vero parco delle cave, senza discariche o altro. E sul fronte sociale? Ogni scelta dovr avere una premessa: il welfare locale, oggi, troppo ingiusto nei confronti dei bresciani ed necessario introdurre dei correttivi. Il dovere di chi fa politica anche quello di dare segnali e gettare il cuore oltre lostacolo. Ecco perch non siamo affatto pentiti della battaglia sul bonus beb.

Se la Lega non esistesse non voterei la sinistra. n la destra. Starei al centro, ma non quello democristiano.
Di fondo, per, resta la questione dei conti. In futuro potremo ancora contare sugli 80 milioni di dividendo di A2A? doveroso che quei soldi arrivino, perch altrimenti non avrebbe senso la partecipazione della Loggia in questa societ. A2A deve fornire servizi, ma anche distribuire ricchezza ai suoi azionisti. Cio ai cittadini bresciani. La metro rischia di essere un buco da 30 milioni lanno per la citt. Il bresciano deve mettersi in testa che stiamo vivendo sopra le nostre possibilit? La metro, cos come , non risolve il problema del traffico ed stata progettata con un piano finanziario insostenibile. Il partito dei professori (il Pd, ndr.) era arrivato addirittura a ipotizzare laumento del biglietto fino a quasi due euro entro il 2013. Noi cercheremo di tenerlo a un euro e 20 e di recuperare risorse riorganizzando il sistema del trasporto pubblico. Ma certamente qualche sacrificio sar necessario. Fin qui i discorsi seri. Cominciamo a giocare. Fabio Rolfi si sente prima di tutto il vicesindaco o un militante leghista? Vicesindaco e leghista. Non potrei scindere i ruoli.

Se la Lega non fosse mai esistita oggi cosa voterebbe? Non la sinistra. Ma nemmeno la destra, di cui non condivido la concezione ancora un po troppo centralista dello Stato. Starei al centro, possibilmente non quello democristiano. Princpi, bene comune, mandato elettorale. Deve prendere una decisione. Come ordina questi tre elementi? Bene comune, mandato elettorale e princpi. Non perch i princpi siano secondari, ma perch il mandato ricevuto non va mai tradito e il bene comune deve essere il fine ultimo di ogni scelta. Gi dalla torre... Corsini o Del Bono: chi butta? Tutti e due. Ma la prima spinta la darei a Corsini. Castelletti od Onofri? Salvo entrambi. Non condivido tutto ci che dicono, ma mi sembrano animati da una sincera passione per la citt. Il parcheggio sotto il Castello o il nuovo stadio? Butto lo stadio, se il parcheggio diventa funzionale soprattutto a chi abita in centro. Il Magazzino 47 o i grillini? Non ho dubbi: il Magazzino. Floris o Santoro? Entrambi. Sallusti o Minzolini? Sallusti. Busi o Platinette? Tutti e due, perch non amo le persone che vogliono apparire eccessive a tutti i costi. Il Grande fratello televisivo o il Caimano di Moretti? Salvo il film. Ma butto il Grande fratello e Moretti. Il kebab o gli involtini primavera? Butto il kebab e assaggio per la prima volta gli involtini. Ma la cucina cinese la getto comunque. E ceno volentieri con spiedo bresciano, uccellini e polenta.
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ENSIERI DI

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BreSCia, CHe fare?

SvegliarSi dal letargo


sione e la Migal, leader nello stampaggio. Unesperienza e una dimensione operativa che, unite alla professionalit acquisita nel lavoro, hanno portato Loretta Forelli allassunzione di responsabilit associative nazionali e internazionali nel settore dei metalli non ferrosi. Avvenente signora alla testa di una grande realt metallurgica, Loretta Forelli anche presidente della Croce Rossa di Brescia (primo presidente eletto poich fino a quattro anni fa il responsabile della Croce Rossa veniva nominato dal Prefetto), compito assolto con efficienza manageriale, competenza professionale e dedizione personale. Ma c un fatto tragico che ha segnato la sua vita, un episodio cui non estranea la sua attuale indeffetibile missione al volontariato. Nel 1977 due fratelli di Loretta, Dalmazio e Lisetta, perirono tragicamente con altri tre giovani in un incidente stradale alle porte di Brescia. Un dramma che colp la comunit lumezzanese segnando profondamente la storia di alcune delle sue pi importanti famiglie industriali. La

Loretta Forelli, leader al femminile di un gruppo metallurgico che ha superato cento anni di vita e della Croce Rossa provinciale, la conferma che ogni donna, massime se imprenditrice, vale per i propri meriti.
di ALESSAnDRo ChEuLA

mpresa locale, mercato globale. E radice familiare. Cento anni sono molti per una persona, ma lo sono ancor pi per unazienda. In particolare per unimpresa lumezzanese, non solo familiare nella struttura ma pure familista nella cultura. Ecco perch losmosi tra famiglia e azienda, nel caso di cui si parla, divenuta simbiosi, con vantaggio per luna e per laltra. Quattro generazioni in cento anni di attivit, vale a dire un perfetto equilibrio tra stato anagrafico e vicenda imprenditoriale. Il Gruppo Forelli Pietro, fondato a Lumezzane da Pietro Forelli nel 1908 e sviluppato dal figlio Giacomo, superati brillantemente i cento anni di vita, oggi guidato dai nipoti Piero e Loretta e dai figli di questultima, Paolo e Giacomo. Forelli un marchio leader in Europa, non solo in Italia, nella filiera dellottone, dalla fonderia alla barra, dallo stampaggio alla lavorazione del prodotto finito. Controllato dalla holding di famiglia Effepi, conta un complesso di unit produttive efficienti e competitive. Oltre alla casa madre, Forelli Pietro, fonderia che produce pani e lingotti in ottone e bronzo, si contano la Metallurgica San Marco, specializzata nelle barre di ottone, la Cidneo Metallurgica, profili di ottone a disegno, la Tecnofor, azienda specializzata nelle lavorazioni di preci-

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ENSIERI DI

personalit di Loretta Forelli e le sue scelte, non ultima il quotidiano impegno nella Croce Rossa, vanno lette anche alla luce di quellevento. Cosa ha significato per lei quella tragedia? Una precoce assunzione di responsabilit imprenditoriali, oltre a una prematura consapevolezza esistenziale: mi sono trovata da un giorno allaltro, essendo mio fratello Piero ancora molto giovane, alla guida dellazienda che appartiene alla nostra famiglia da quattro generazioni. Una donna in un settore tipicamente maschile e culturalmente maschilista come i metalli? Proprio cos. Tenga conto che eravamo nel 1977, cio trentacinque anni fa, un tempo in cui parlare di donne in azienda, in particolare a Lumezzane dove vige ancora un sorta di legge salica, ossia lesclusione delle donne non dallasse familiare ma da quello aziendale, era come andare sulla luna. Eppure. Eppure? vero che il mio lavoro stato allinizio molto difficile a causa del maschilismo imperante, ma altrettanto vero che sono riuscita a superare incomprensioni e pregiudizi: forse per il fatto che i miei colleghi e concorrenti hanno capito che ogni donna vale per se stessa e, se vale, nessuno deve interromperne il cammino, anche perch se non vale sar il suo destino a fermarla. Per questo non amo certo femminismo e nemmeno certi tipi di femministe. Come quelle che vogliono le quote rosa? Le stesse che fanno della differenza di genere una bandiera, una scelta enfaticamente ostentata o una moda radicalsalottiera: lo stesso discorso vale per le cosiddette quote rosa, cio le donne riconosciute per decreto e non per i meriti acquisiti o conquistati sul campo: come fare delle donne una specie protetta, ossia lopposto della loro valorizzazione. Come riuscita a superare lhandicap di trovarsi donna e imprenditrice in anticipo sui tempi? Con due qualit essenziali, due virt direi tipicamente lumezzanesi, anche se
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Lumilt fondamentale poich predispone allapprendimento: chi non umile non impara, e se impara dimentica presto perch convinto di saperne pi degli altri.
appartengono a tutte le persona di buona volont: la tenacia e lumilt. La prima ti consente di crescere, la seconda di imparare, poich senza umilt non puoi apprendere n imparare larte o metterla da parte. Qualcuno ha scritto che lumilt la quarta virt teologale delletica lumezzanese, dopo fede, speranza e carit. Che ne pensa una donna che conosce profondamente la mentalit e la genealogia delle famiglie di Lumezzane, magna pars di quelle bresciane? Lumilt fondamentale poich, ripeto, predispone allapprendimento: chi non umile non impara, e se impara dimentica presto perch convinto di saperne pi degli altri. Lumilt dunque una dote formativa come la lealt, lonest, la seriet e la laboriosit, ma deve essere autentica e sincera, non una civetteria sorniona o un trucco per non pagare il dazio, come si diceva una volta, cio per fare i furbi, poich il mercato e la societ hanno bisogno di tutto fuorch dei furbi. A proposito di mercato, a che punto la crisi? Premesso che la prima causa della crisi mondiale stata la finanza e non lindustria, che anzi ha dovuto subire e subisce ancora le degenerazioni della speculazione finanziaria, va detto con chiarezza, a scanso di illusioni, che questa crisi andr avanti e ci vorranno ancora anni per riprendere i ritmi di una volta. Anche qui, oltre alla tenacia, occorre molto realismo e insieme una buona dose di ottimismo. Noi partiamo dal rottame e dal minerale, siamo quindi tra i primi a risentire delle crisi e delle congiunture di mercato.

Che fare allora: innovare o riconvertire? Riconvertire forse ancora pi difficile che innovare: la riconversione stata usata come una parola magica, ma riconvertire facilissimo a dirsi ma difficilissimo a farsi. Pi realistico, invece, parlare di innovazione, cosa che noi abbiamo fatto con lottone al manganese e stiamo ancora facendo con altri prodotti per integrare una gamma gi molto ricca: pensi al fatto che nel 1913, prima della Grande Guerra, il nostro catalogo aziendale destinato alla Turchia, scritto peraltro in quattro lingue, conteneva oltre un centinaio di prodotti. Realismo, cio pessimismo dellintelligenza, unito allottimismo della volont: potrebbe essere una formula adatta alla situazione bresciana? Mi sembra, al contrario, che Brescia viva in un tempo segnato da pessimismo della volont, pi che pessimismo dellintelligenza: rispetto alle grandi potenzialit di cui dispone, mi pare che negli ultimi anni, oltre a privilegiare la finanza invece dellindustria, Brescia sia rimasta passiva di fronte agli eventi, a cominciare dalle aggregazioni esterne che lhanno vista coinvolta non come protagonista o comprimaria ma in chiave subalterna. Occorre recuperare il terreno perduto e soprattutto reagire a questa deriva: non un declino, poich Brescia non in declino, ma una lenta deriva, una sorta di ipnosi letargica. La Croce Rossa a Brescia: quale futuro? Stiamo realizzando la nuova sede grazie allimpegno del sindaco precedente e della attuale Giunta, un investimento di due milioni e 700mila euro che comporter maggiori impegni e responsabilit; contiamo di farcela grazie anche alla generosit dei bresciani, a cui dobbiamo rispondere col massimo di trasparenza e di efficienza, come si conviene alla grande opera umanitaria che ho lonore di presiedere: una realt fondata sulla solidariet che ha superato 150 anni, gli stessi compiuti questanno dallItalia, nata sulle colline bresciane e mantovane nel cuore di quel grande processo di rinascenza che stato il nostro Risorgimento. Due cose, solidariet e risorgenza, di cui oggi abbiamo bisogno pi che mai.

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giulia CoNti
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ma nella mente ci sono gi i cinque cerchi. Abbiamo parlato con Giulia Conti alla vigilia della gara di Riva del Garda. Nel suo dna umano e sportivo ci confida lindole romana si mescola alla precisione e alla puntualit tipica dei bres: Sono qualit prese da mia madre, che di Brescia. Il mio accento un ibrido, ma parlo correttamente sia il dialetto bresciano sia quello romano. Dopo linfanzia vissuta nella capitale, pi precisamente allOlgiata, Giulia si trasferita con la famiglia a Toscolano Maderno allet di 11 anni, dove solitamente trascorreva le vacanze estive. Conosco il lago di Garda da sempre racconta e il mio primo ricordo sulle sue rive risale alle giornate vissute nel golfo di Maderno a pescare insieme al mio nonno materno, anche se non sono mai stata brava.

Dalle rive del lago di garda al canale della Manica. un viaggio per laghi e mari in cerca del tesoro inseguito da ogni atleta: una medaglia olimpica.

iulia Conti ha un sogno: salire sul podio alle prossime Olimpiadi dopo la delusione di Pechino del 2008, simile a unonda anomala che lha scossa rendendola una donna e una sportiva pi forte. La romana di Toscolano ci riprover insieme alla compagna di viaggio Giovanna Micol, con la quale forma una coppia delite dello sport italiano dal 2005. Il ranking mondiale parla chiaro: Giulia e Giovanna sono le uniche due italiane nella top 3 internazionale e dopo gli argenti al Mondiale di Portogallo e allEuropeo di Turchia non hanno nessuna intenzione di fermarsi. Le veliste azzurre di 470 hanno conquistato la qualificazione ai mondiali australiani del prossimo dicembre con una gara danticipo,

di BRuno FoRZA

Il suo futuro, tuttavia, era scritto nellacqua. Mia madre mi iscrisse a un corso al Circolo Vela Toscolano Maderno. Mi sono innamorata da subito dellOptimist e non sono pi scesa da una barca a vela. Quando ha capito che poteva diventare qualcosa di grande per la sua vita? Quando ho cominciato a vincere e a prenderci gusto. Ottenevo risultati importanti, cos ho deciso di costruire il mio futuro su questo sport. Come vive un velista del suo livello in Italia? Ci alleniamo in mare una settimana s e una no. Lallenamento in palestra invece quotidiano. Giornata tipo? Colazione alle 8, in palestra alle 10 fino allora di pranzo, poi un piatto di pasta e dalle 14 alle 17,30 allenamento in bar-

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ca. A seconda dei programmi a volte svolgiamo una doppia sessione di allenamento in mare, sia al mattino sia al pomeriggio. Riesce a vivere dedicandosi esclusivamente alla vela? Il mio lavoro andare in barca. Sono una velista professionista. Da gennaio 2011 sono supportata dal Circolo Canottieri Aniene, prima ero nella squadra agonistica della Marina Militare. Come stata la sua regata scolastica? Ha faticato a conciliare studio e vela? stato abbastanza difficile. Ho saltato lultimo anno di liceo scientifico per fare le Olimpiadi di Atene 2004. Ho recuperato lanno perso prendendo il diploma nel 2005. C un paese modello nel campo della vela? LInghilterra. La squadra molto strutturata e la Federazione dispone di pi fondi rispetto a quella italiana, dunque riesce a seguire gli atleti a 360 gradi. In che cosa deve ancora migliorare lItalia? Con maggiori risorse economiche ciascun atleta potrebbe disporre, oltre che di un allenatore, anche di un preparatore atletico, un meteorologo, uno psicologo e tutto lo staff di cui ha bisogno chi punta alle Olimpiadi. Io da questo punto di vista sono fortunata, ma forse sono uneccezione in Italia. Da velista viaggia molto. C un luogo in particolare che le rimasto nel cuore? Il Brasile ha qualcosa di speciale non solo per le condizioni meteo, ma anche per il calore della gente e la passione per il mare. Ci descriva il suo rapporto con il mare. parte di me, il mio elemento naturale. Il mare come una droga, credo (non ne ho mai assunte, siamo sottoposte a controlli antidoping continui), dopo un po che non navighi, ne hai bisogno.

Quali doti umane servono per eccellere in questo sport? Determinazione, tenacia, capacit di concentrazione, talento naturale e un pizzico di fortuna. E per essere un buon timoniere? Attenzione a ogni piccolo segnale che il mare e il vento ti danno, sensibilit al timone e spirito di competizione. Qual stata la sua vittoria pi bella e importante? LEuropeo di 470 nel 2009. Io e Giovanna abbiamo regatato molto bene, non abbiamo sbagliato una virata e siamo rimaste concentrate dallinizio alla fine nonostante le condizioni meteo fossero difficili. E la sconfitta pi bruciante? Il quinto posto alle Olimpiadi di Pechino 2008. Non ho regatato al massimo delle mie possibilit. Io sono soddisfatta quando so di aver dato il meglio. Questo quello che conta, non tanto il risultato in senso stretto.

La crisi un momento di crescita, una fase in cui capisci dove hai sbagliato e riprendi a navigare pi consapevole di te stessa e delle tue capacit.
C stato un episodio sportivo e allo stesso tempo umano che lha segnata particolarmente? Dopo le Olimpiadi di Pechino ho avuto un periodo di crisi. stato un momento importante della mia carriera sportiva, perch la crisi non va sempre intesa in senso negativo, un momento di crescita, una fase in cui tiri le somme, capisci dove hai sbagliato e riprendi a navigare pi consapevole di te stessa e delle tue capacit. Chi per lei Giovanna Micol? in primo luogo una compagna di lavoro, una persona con cui condivido gli stessi obiettivi professionali e unamica. In barca siamo in perfetta sintonia, ormai spesso non dobbiamo neanche pi parlare, ci capiamo al volo. Nel suo futuro c il desiderio di diventare moglie e madre?

LA SCHEDA DI GIULIA CONTI


nata a: Roma, 1985 Societ: Circolo Canottieri Aniene Palmars Olimpiadi: 2 partecipazioni, 0 medaglie Mondiali: 5 partecipazioni, 1 argento, 1 bronzo Europei: 4 partecipazioni, 1 oro, 2 argenti Nazionali: 4 partecipazioni, 4 ori
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S, anche se un futuro ancora lontano. Ho 25 anni: prima vengono i miei obiettivi sportivi. Come ci si sente ad essere lunico equipaggio italiano nella top 3 internazionale? una soddisfazione, tuttavia il nostro obiettivo la medaglia alle Olimpiadi, continueremo a lavorare duramente in vista di Londra, se prima raggiungeremo altri traguardi (mondiali compresi, ndr.) ben venga, ma non ci vogliamo sedere su nessun risultato prima di Londra. Una medaglia vi farebbe entrare nella storia perch nella vostra categoria lItalia non mai salita sul podio. S, sarebbe la prima volta per un equipaggio di 470 italiano. Ci alleneremo molto a Weymouth, che sar il campo di regata delle Olimpiadi. Dovremo imparare a conoscere il campo di regata e settare il nostro peso in base alle condizioni meteorologiche. Chi saranno le rivali pi temibili? Lequipaggio olandese (WesterhofBerkhout), quello neozelandese (AlehPowrie), e quello francese (PetitjeanDouroux). Obiettivo minimo? Regatare bene, il risultato la conseguenza diretta di unottima prestazione. Non voglio avere rimorsi come accaduto a Pechino. Ha gi vissuto due volte lesperienza olimpica. Cosa si prova? un onore. Un privilegio che spetta a pochi. Si sente il peso della responsabilit, la vittoria non esclusivamente personale, ma del team, della Federazione e dellintera nazione. Dal timone della sua vita cosa vede allorizzonte? Ancora regate. Ho diversi obiettivi importanti da raggiungere prima di mettere la parola fine. Dopo lagonismo mi piacerebbe restare nel mondo della vela, magari allenando gli juniores per condividere con i pi giovani lesperienza che ho accumulato in questi anni.

Foto Guillaume Durand

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Celebriamo insieme 60 anni di passione infinita.

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CoNtroCorreNte
Quando si innamorato della musica? La scintilla scoccata tra la fine degli anni 60 e i primi anni 70. Guardando la tv rimasi colpito dai Rokes. Uno di loro aveva una bellissima chitarra a freccia. Nel giro di pochi mesi mio nonno me ne procur una uguale, costruita da un liutaio. Per me divent il gioco pi bello del mondo. Un gioco che le ha fatto bruciare le tappe. Strimpellavo tutto il giorno cercando di capire come funzionava. Presto si unirono a me due coetanei. Il batterista suonava i fustini del detersivo. Avevamo 6-8 anni. Ci chiamavamo Boa e suonavamo alle feste della scuola. Si accorsero di noi e aprimmo perfino alcuni concerti di Camaleonti, Nomadi e Dick Dick. Come si evoluto poi il suo percorso?

nando Bonini: storia di una metamorfosi. Dal mondo dorato dello star system a un rapporto diretto con il pubblico fatto di musica e Vangelo.

di BRuno FoRZA

impressione che la strada che stiamo percorrendo non sia pi a doppio senso. Sembra che la direzione obbligatoria sia una sola: quella che conduce al denaro e alla notoriet. Spesso non conta chi sei, ma ci che fai e quanto vale economicamente. A volte, per, accade che qualcuno decida di percorrere quella strada in senso contrario lasciandosi alle spalle ci che la maggior parte delle persone insegue. il caso di Nando Bonini, un uomo che, per dirla alla Ligabue, ha vissuto tra palco e realt ed oggi pu esibirsi in un assolo di rara bellezza. Viveva nel mondo dorato dello star system. Ora preferisce girare lItalia portando in ogni angolo del Paese un mix di musica, arte e Vangelo.

Gli anni 70 portarono una contagiosa ventata di hard rock. Si facevano cover di Led Zeppelin, Deep Purple e Jimi Hendrix. Poi arrivato il tempo dei pezzi propri. I primi lavori seri erano i jingle pubblicitari per lortolano o il panettiere del quartiere che voleva promuovere la sua attivit sulle radio libere. Poi lapprodo sui grandi palcoscenici. C stato un momento in cui ha detto: finalmente sono arrivato? Sono stati parecchi, e sono i pi pericolosi. Quando prevale la superbia vuoi sempre arrivare pi in alto finch trovi il precipizio. Ha spesso paragonato il mondo dello spettacolo a una giostra. unimmagine che gli si addice. Ci sali e metti a frutto anni di studio e lavoro, ma lei gira tanto vorticosamente che non riesci nemmeno a vedere gi e ti di-

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verti al massimo perdendo il senso della realt, accecato da tutte quelle luci. La verit che il mondo dello spettacolo fatto di tante cose inutili e spesso diventa un mezzo per vivere completamente staccati dalla realt. Come vive una rock star in tour? Sveglia alle 16,30, prove e concerto, poi vai in giro a fare il cretino fino alle 8 del mattino. Suoni circa 3 ore, il resto un contorno inutile. Sei affiancato da gente che ti consente di non fare niente. Te la godi e basta. Fai la tua suonatina, pigli parecchi soldi, sei famoso e sono tutti tuoi amici ovviamente per interesse finch sparisci e ti sparano addosso. Cosa ha significato per lei lavorare 12 anni con Vasco Rossi? stato come lavorare per la Ferrari. In Italia il top sono lui e Ligabue. bellissimo se hai la testa sulle spalle, ma se lo vivi come lo ha vissuto il sottoscritto finisci per uscire di strada, si sganciano le catenelle del calcinculo e voli per terra. E a lei successo. In due momenti precisi. La prima si stacc nel corso del tour del 96 Nessun pericolo per te. Mi capit di vedere due del nostro team fare qualcosa di molto brutto. Nel loro agire ho rivisto me stesso e mi sono detto faccio schifo. Ho chiamato mia moglie e ho parlato con lei qualche ora. Ho fatto cos per tutta la seconda parte del tour. E poi? Arriv il periodo di pausa post tour e salt la seconda catenella. Ci fu un grosso problema familiare che ho dovuto affrontare insieme a mia moglie. Quellevento mi fece spalancare gli occhi sul mondo, quello vero. C un fotogramma preciso che rappresenta la svolta della mia vita. Mi sono ritrovato nel giardino di casa sotto la pioggia. Sono crollato in ginocchio come un pupazzo di neve. Piangevo e ho invocato dal profondo del cuore laiuto di Dio. Lultima volta in cui mi ero rivolto a Lui era stato il giorno della mia Cresima.
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Posso dire di non aver perso niente. Certo, in quel mondo giravano pi soldi, ma accumulare ricchezza non mi interessa.

Qual stata la persona pi preziosa in quel momento cos difficile? Mia moglie Marina. Mi ha raccolto e abbracciato. Mi ha visto sulla giostra, ne ha sofferto e quando sono caduto si precipitata al mio fianco senza puntare mai il dito. Una figura importante stata anche quella di S. Francesco. stato il primo semino della mia rinascita. Ero in uno studio fotografico a fare un servizio con una band. Mi si avvicina un signore sconosciuto che mi dice: Io avrei unidea nel cassetto da 15 anni. Ero l con pantaloni pitonati, orecchini, bandana, capelli lunghi e dentro di me penso: ma chi questo? Poi gli rispondo: Quale idea?. Un musical su S. Francesco. Mi sono detto: questo scemo. Mi dice: Ti ho portato delle cose da ascoltare. Era davvero insistente. Neanche il tempo di rispondere che aveva gi azionato delle audiocassette in cui suonava e cantava in modo pessimo e in un inglese incomprensibile. Il mio nervosismo aumentava e mi vergognavo per lui. andato avanti una ventina di minuti. Ero pronto a sbolognarlo, ma lui mi ha guardato negli occhi e mi ha detto: Allora, mi dai una mano?. E io: Va bene. Quelle parole mi sono uscite da sole. Pazzesco. E come andata a finire? Ho riscritto tutto ed stato un grande successo, ma non lavevo fatto col cuore, anzi. Con il passare dei giorni mi ero convinto della cosa per un semplice motivo: mettere nel mio curriculum la voce direttore artistico. Ma c un per Certo che c. Per fare questo lavoro ho dovuto leggere le fonti francescane con tantissimi riferimenti al Vangelo. Io lavoravo semplicemente per ben figurare, ma certe frasi lette sono state come semi piantati nellanima, fino alla tourne del 96 in cui tutto cambiato.

Qual , ad oggi, il bilancio della sua carriera? A livello professionale con Vasco ho ricevuto grandi gratificazioni. Non stato altrettanto a livello tecnico e artistico. Quel tipo di musica non mi ha mai fatto impazzire. Ho sempre cercato di portare avanti idee e composizioni che nel tempo hanno potuto vedere la luce. Qual il lavoro di maggior prestigio della seconda parte della sua carriera? Lanno scorso mi hanno commissionato un brano per un cd della Sony che contiene discorsi, preghiere e poesie di Giovanni Paolo II. uscito il 29 marzo, si intitola Tu es Cristus e sta vendendo copie in tutto il mondo. Cosa ha perso e cosa ha guadagnato imboccando la strada di oggi? Posso dire di non aver perso niente. Certo, in quel mondo giravano pi soldi, ma accumulare ricchezza non mi interessa. Lavoro, vita e fede sono unite in un tuttuno che mi serve per stare, anche spiritualmente, pi vicino a Dio. Quali consigli si sente di dare ai giovani di oggi? Semplicemente di restare con la testa sulle spalle e un modo per farlo percorrere la strada di Ges. Apparentemente faticoso e poco attraente. Ma non cos. Andare con lui andare controcorrente, lontani dalla massa e dagli uomini finti costruiti in serie. In lui c la libert autentica, che non sta nella droga, nel sesso sfrenato, nel potere o nella ricchezza. Tutto questo ci rende semplicemente schiavi. Ges rock? Ges molto rock. Io mi sono sempre definito un seguace del rock, ma devo ammettere che la cultura rock ci ha rovinati. Questo genere era nato per fare battaglia sociale, ma alla fine ha contribuito a dare alla societ gli strumenti per annullarsi da sola. Letichetta del vero rock va affidata a Qualcuno che come i salmoni vada controcorrente puntando verso lalto, verso la vita eterna. Questo rock puro, invece spesso siamo attratti da cose che ci spingono verso la morte. Lei cosa fa per vivere da salmone? Apro gli occhi ogni mattina e offro tutto a Dio ogni cosa che faccio. Il percorso segnato. Basta seguirlo.

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STRATEGIA DI IMPRESA
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olte delle migliaia di piccole e medie imprese manifatturiere italiane, un patrimonio straordinario che in Europa secondo solo alla Germania, hanno oggi problemi di competizione internazionale. Bene che vada i livelli pre crisi potranno essere riconquistati non prima di quattro-cinque anni, per sopravvivere occorre quindi pensare a nuove idee e opportunit. Tra le diverse soluzioni, si parla sempre pi spesso della rete di imprese, un modo di fare sistema che riprende il concetto dei distretti industriali o delle filiere produttive; queste avevano una decisa connotazione territoriale, la rete nasce superando questo limite, in entrambi i casi si mette in discussione il principio piccolo bello ed i limiti della ridotta dimensione aziendale. Rispettando il principio della totale autonomia della singola azienda, lobiettivo quello raggiungere attraverso alleanze o collaborazioni una massa critica sufficiente a proporsi sul mercato con elementi vincenti, come innovazioni produttive o strategie commerciali originali. In poche parole fare rete lavorare insieme per il raggiungimento di obiettivi specifici e di interesse comune, come un processo, un prodotto oppure una tecnologia nuova o migliorata, lallargamento del mercato, nuovi investimenti, specializzazione del personale e della produzione.

Rete di imprese significa aggregazione, con significati e modalit attuative molto ampie, ed esistono diversi tipi di modelli, da quello in cui tutte le aziende hanno pari peso ed influenza a quello in cui viene riconosciuto il ruolo di leader ad unazienda che pilota il progetto e stabilisce il modo di procedere per il raggiungimento degli obiettivi. Si possono gi citare casi interessanti di aziende che hanno intrapreso la strada della strategia condivisa: ha fatto notizia recentemente, anche per loriginalit del progetto, la rete di quattro aziende pistoiesi che si sono messe insieme per fare unauto elettrica da mobilit urbana da realizzare con le raffinate tecnologie tipiche del trasporto ferroviario avanzato; i partecipanti hanno messo in campo una diversa competenza professionale nella meccanica high tech, nellinformatica e nellelettronica, secondo la logica di integrazione di processi produttivi per la realizzazione di uno specifico prodotto finito. un po diverso il caso della prima rete industriale di imprese nata a Brescia e battezzata Five for Foundry, formata da sette societ fornitrici dellindustria della fonderia di metalli non ferrosi. Le aziende Co.ram, Evolut, Foundry Ecocer, Meccanica Pi.Erre, Meccanica Beretta Stefano, Metaltecnica ed una settima proprietaria del marchio operano in modo complementare nello

specifico settore tecnologico e si sono aggregate per fornire impianti completi per fonderia in bassa pressione e a gravit. Alla base delle scelte ancora una volta la condivisione di risorse, conoscenze, tecnologie ed esperienza per proporsi con maggiore forza sul mercato internazionale e ottimizzare gli investimenti in particolare nel settore del marketing e della comunicazione. Come i vecchi distretti industriali, che hanno avuto significativi effetti benefici nella valorizzazione del patrimonio culturale dei territori, cos le reti possono spingere a vedere oltre il consueto schema produttivo e di mercato, specialmente nelluniverso delle piccole aziende della metalmeccanica, dove gli effetti della crisi, con il totale azzeramento di interi segmenti produttivi trasferiti allestero, si sono mostrati particolarmente devastanti. per indispensabile molta chiarezza di idee in partenza perch il primo requisito per il funzionamento del concetto della rete che ci siano obiettivi definiti, finalit condivise e una governance del progetto capace di funzionare; la notazione pu sembrare banale, ma in un paese che da secoli fa impresa con lingegno, ma anche con la forza dellindividualismo, importante tenere presente che i buoni risultati dellaggregazione in rete potranno venire solo con un profondo e convinto cambiamento culturale.
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gloBaliZZaZioNe e ComuNiCaZioNe

CamBiaNo i BiSogNi e le modalit

a globalizzazione forse non sarebbe stata cos veloce e capillare se la rivoluzione tecnologica non le avesse messo a disposizione gli strumenti per potersi diffondere. Parliamo di oggetti come i cellulari, i computer, i palmari, gli iPad. Parliamo di nuovi media, dalla Rete ai social network. Laspetto che li accomuna il loro forte impatto sulle modalit di comunicazione e le implicazioni che questo comporta, soprattutto se lo strumento ci permette di comunicare in una dimensione spazio-temporale nella quale, grazie ai mezzi che la rivoluzione tecnologica ci mette a disposizione, si arriva subito e dappertutto. Una prima caratteristica che la velocit con la quale le comunicazioni vengono scambiate impone tempi pi brevi al processo di decision-making. Un tempo esisteva un periodo di latenza che equivaleva alla spedizione di una lettera o alla trasmissione di un documento via telex o via fax, nel quale era plausibile una reazione in tempi analoghi. Oggi in uno scambio di e-mail, il cui potenziale plusvalore sta proprio nella quasi istantaneit con la quale il messaggio recapitato, la netiquette, fatta propria anche formalmente da molte aziende, impone una risposta entro le 48 ore, meglio se 24, spesso con buona pace delle differenze di fuso orario.

Il messaggio interlocutorio, fatto per prender tempo, consentito, ma unarte. Quanto al silenzio di qualche giorno, se diventa abitudine, equivale a una squalifica. Per comunicare in fretta in maniera adeguata occorre dunque conoscere gli strumenti, saper aggirare gli ostacoli di carattere tecnico, saper pensare in fretta i contenuti del messaggio, processare le informazioni in modo rapido e conoscere il contesto in modo da prevedere limpatto che il nostro messaggio avr su di essa. E quando, come spesso accade, la nostra casella di posta elettronica lunica porta per la quale passano tutti i nostri messaggi, sia in ingresso che in uscita, la velocit con la quale reagire ad un messaggio deve applicarsi a tutti i messaggi, aumentando in maniera esponenziale la velocit con la quale lintero processo cognitivo e di comunicazione deve avvenire. Un secondo aspetto riguarda il reperimento e luso delle informazioni. Chi naviga sa che cliccare pu condurre allinfinito, passando di link in link. Accedere in tempi cos brevi ad una massa cos estesa di informazioni significa auto-esporsi ad una miriade di messaggi, tutti da decodificare. Per farlo, e farlo in fretta, occorre attrezzarsi: imparare a valutare in fretta le informazioni, contestualizzarle, vagliarle, usarle nel modo pi appro-

priato. La sovraesposizione rischia altrimenti di essere dispersiva, unanalisi mai finita che non raggiunge mai il momento della sintesi. Il nostro approccio cognitivo si deve dunque allenare allintelligenza di tipo sintetico, integrandola con quella di tipo analitico, per attuare un corretto processo decisionale. Ed infine un terzo aspetto: come cambia la tipologia delle relazioni? Filtrati da uno schermo, ci consentito persino di assumere identit diverse (il fenomeno di Second Life). Ma il mezzo in s non muta la nostra identit, che non pu essere occultata dal nostro stile di comunicazione. Comunichiamo sempre, forse ancora di pi, ci che il nostro non verbale dice. Allo stesso modo, dietro la facciata di un account di posta elettronica, dietro lavatar o licona di un social network, gli aspetti culturali, appiattiti dalle regole del web, sussistono comunque. Imparare a gestire la nostra comunicazione tenendo conto non solo degli aspetti reali personali e culturali, ma persino di quelli potenziali e a noi ignoti, del nostro interlocutore, richiede una grossa dose di sensibilit e attenzione. Quello di comunicare nellera della globalizzazione dunque un lavoro difficile, imprescindibile, ma non impossibile. Solo diverso: uno stadio ulteriore nella nostra evoluzione.
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CiviSmo, ultima Spiaggia

CoNtro laSteNSioNiSmo

Lastensionismo, prima forza apolitica del Paese, il fantasma che si aggira nelle stanze del Palazzo. il nemico da battere, essendo figlio non pi della disaffezione o del rigetto della politica, ma del disgusto e del disprezzo verso la politica. Ed anche una grande area da conquistare. Per questo tutti se lo contendono. Ma la riconquista sar una lotta di lunga durata, poich prima condizione per intercettare lastensionismo e traghettarlo alla politica il superamento della vieta e frusta distinzione novecentesca (e novecentista) tra Destra e Sinistra.
so, inteso come ennesimo tentativo per possedere la politica. ASTEnSioniSMo E/o MEnEFREghiSMo? Lattuale astensionismo politico non va confuso col qualunquismo di ieri n col vecchio agnosticismo o indifferentismo, essendo un fenomeno radicalmente diverso dal passato in quanto frutto non gi della disaffezione ma del disgusto, quando non del disprezzo, verso la politica. una manifestazione di rigetto che rischia di assimilarsi o apparentarsi al gi visto menefreghismo dellaltro ieri. Per ci un nemico subdolo, oltre che potenzialmente pericoloso per la democrazia, e per la stessa ragione sar molto difficile recuperarlo, intercettarlo e incanalarlo, anche con i comprensibili quanto commendevoli escamotages del civismo (il movimento delle liste civiche rappresentato a Brescia prima da Rampinelli e poi da Onofri, Castelletti e Braghini, cui Gregorio Gitti ha dato ultimamente il proprio suggello nellottica e nella prospettiva di un nuovo soggetto politico nazionale). Tuttavia, non avendo alternativa, a livello locale il civismo resta una strada da battere e un tentativo plausibile, utile anche come percorso dal basso per preparare una possibile alternativa nazionale. In attesa di un Messia, o quantomeno di un nuovo Principe, che venga a liberarci: a condizione che il primo non venga a prometterci la felicit su questa terra, e il secondo non ricorra ai vieti e biechi machiavellismi da salotto o ai frusti e tristi consociativismi e trasformismi da sacrestia. DESTRA E SiniSTRA? APoLiTiCi o APARTiTiCi? Il Novecentismo duro a morire, essendo parte sostanziale del Dna psicopolitico (psicologico e politico) delle generazioni cresciute nel la seconda met del secolo breve, il quarantennio che ha coinciso con la nascita, crescita e tramonto della prima Repubblica. Ma lasciarci alle spalle il Novecento significa superarne le categorie che lhanno storicamente generato, determinato e caratterizzato. Prima fra tutte la distinzione, come ricordato in premessa, tra destra e sinistra: datata, arcaica e anacronistica, ma non ancora superata e rimossa dallinconscio collettivo. Lastensionismo il primo partito del Paese. Gli astensionisti, che sfiorano il 40% dellelettorato

di ALESSAnDRo ChEuLA

estra e Sinistra sono due categorie storiche obsolete, figlie di ideologie (ideocrazie o ideolatrie) che hanno partorito i valori totalizzanti dello Stato, oggi inadeguate ad affrontare le tecnologie che hanno generato gli interessi globalizzanti del mercato. Per ci il civismo, in quanto superamento delle vecchie categorie ideologiche (ideocratiche o ideolatriche) e in quanto strumento che parte dal basso della societ civile, se vuole raccogliere i delusi e gli scontenti, al suo stato nascente non pu che essere diagonale. Un percorso per un processo, dunque, per diventare un progetto per un progresso. Limportante che non diventi un nuovo posses-

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e che sommati alle schede bianche e nulle sfiorano il 50%, sono la prima forza apolitica nazionale, come si visto anche alle elezioni amministrative del 14-15 maggio scorso. O meglio, la prima forza apartitica, poich chi si astiene dal voto non necessariamente apolitico bens

Giancarlo Dallera.

apartitico (anche se il confine tra luno e laltro labile). Nel senso che chi si astiene dal voto non necessariamente contro la politica ma contro questa politica e i partiti che ne sono responsabili. Vincer chi sapr intercettare tale magmatico malcontento. Certo chi, come la generazione degli attuali cinquanta-sessantenni, si formato nel corso della seconda met del Novecento ai valori delle ideologie di destra e di sinistra, stenta a suMESI 12giugno 2011

perarne leredit culturale e morale. Intendiamo il loro contenuto eticopolitico poich le ideologie, in quanto sistemi di ideali, tendono di per s ad essere autoreferenti quando non autosufficienti, quindi totalizzanti, e come tali a porsi come teologie mondane, ossia come visioni del mondo unificanti e onnilaterali. Per questo uno dei possibili modi per superarle separare i loro ideali culturali sia dalle idee della politica sia dai valori delletica con un approccio pragmatico e il pi possibile avalutativo. Ci rendiamo conto che, come sosteneva Bobbio, tra destra e sinistra esistono pur sempre geni fondativi differenti in quanto la stella polare della destra la libert economica (non necessariamente politica, poich la destra si caratterizzata nella prassi italiana come liberista in economia ma tradizionalista e conservatrice in materia di diritti umani), mentre quella della sinistra luguaglianza sociale (inevitabilmente economica, poich la sinistra si configurata nella tradizione nazionale come progressista nei diritti umani ma egualitaria e quindi antiliberista sul piano economico). Ma nemmeno Bobbio ha risolto lequivoco alla base del suo ragionamento. Equivoco secondo il quale la libert economica, pur generando diseguaglianza sociale, figlia della libert politica, mentre leguaglianza economica, pur generando giustizia sociale, possibile a prezzo della dittatura politica. Ma anche qui leterogenesi dei fini ha rotto gli schemi consolidati. Si veda la Cina, dove la libert economica si accompagna alla dittatura politica: un modello frutto del mix inedito tra liberismo economico e dispotismo politico. Un modello, inoltre, che sembra dare ragione a Croce, che distingueva tra liberismo economico e liberalismo politico, invece che a Einaudi, secondo il quale il legame tra luno e laltro era indissolubile e necessitante. CAMBiARE PER CAMBiARLi Cambiare va bene ma non basta. Non basta dire ai partiti, e ai politici, cambiamoli. Se vero che la politica

lo specchio del Paese, e che loro, i politici, sono speculari agli elettori, altrettanto vero che per cambiare i politici dobbiamo cambiare noi stessi. Anche se cambiare se stessi una condizione necessaria ma non sufficiente per cambiare gli altri, sempre un primo passo indispensabile verso il cambiamento. Il fatto che non c un prima o un dopo, ma solo un durante. Poich solo nellimpegno a cambiare la realt che impariamo a cambiare noi stessi. Il sentiment dominante non pi, come alcuni anni fa, la disaffezione dalla politica ma, peggio, come si diceva in premessa, il disgusto per non dire rigetto verso la politica. Giancarlo Dallera, in una recente intervista a 12 Mesi, ha parlato infatti di disgusto (sic!). Francesco Carpani Glisenti, sempre sulla stessa testata, il mese successivo gli ha fatto eco confermando lo stesso atteggiamento. Innumerevoli sono le manifestazioni di disaffezione nei confronti della politica e dei partiti da parte di personaggi locali e nazionali della cultura, della scienza, delleconomia, dellinformazione e della societ civile in generale. Che fare, allora? Dallindifferentismo allastensionismo il passo stato breve, ma da questultimo al menefreghismo potrebbe essere ancora pi breve, oltre che irreversibile. Diverso dal qualunquismo di Guglielmo Giannini degli anni 4050, una escrescenza umoral-viscerale che venne riassorbita e metabilizzata in pochi anni dalle forze politiche della neonata (prima) Repubblica. Con lattuale (seconda) Repubblica il problema diverso, pi preoccupante e profondo, quindi pi arduo da affrontare. Lattuale astensionismo qualcosa di pi subdolo del vecchio qualunquismo, fenomeno scomparso da quando Bossi e Berlusconi sono entrati in politica. Il qualunquismo, infatti, per molti aspetti contiguo e confinante con le varie maggioranze silenziose che hanno accompagnato la seconda met del Novecento, con lavvento di Berlusconi entrato in politica, ha cominciato a fare politica assumendone le funzioni e le responsabilit a tutti i livelli di gover-

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La manifestazione degli Indignados nella Piazza del Sol a Madrid.

no, sia locali che nazionali. Il maggior merito di Berlusconi, dopo il bipolarismo lunica vera innovazione del nostro sistema parlamentare stato la scomparsa del qualunquismo, fenomeno che da noi ha sempre avuto matrici e connotati di destra. Prova ne sia che lattuale qualunquismo, vedi Beppe Grillo, ha contenuti e caratteristiche non pi di destra ma di sinistra. infatti un qualunquismo di tipo nuovo, politicamente impegnato. Un qualunquismo non pi appannaggio della destra agnostica e disimpegnata, indifferente e astensionista, ma di una nuova sinistra menefreghista e indifferenti sta bench impegnata in politica. QuALE CiViCA iDEALE? Non libert e possesso ma libert e processo, ossia un percorso in vista di un progetto che faccia rima con progresso. Prendiamo ad esempio una civica ideale. Perch un percorso per un progetto che possa far rima con progresso? Perch parliamo di processo prima che di progetto o di progresso? Perch il processo rende lidea di un percorso in cui c posto per tutti, mentre il progresso pu essere un concetto ingenuamente illuministico e il progetto una forzatura verticisticamente dirigistica. In entrambi i casi si tratterebbe di ipotesi volontaristiche e velleitarie. E dunque, inevitabilmente, non popolari ma elitarie. Il processo, invece, un percorso dialogico e dinamico aperto a tutti,

dunque intrinsecamente popolare e democratico. A questo punto una pertinente premessa metodologica, onde evitare possibili fraintendimenti. Distinguere tra parte o partito un falso dilemma. Si tratta infatti di una distinzione di lana caprina, un escamotage strumentale buono a coprire il solito trucco nominale. Parte e partito sono, infatti, la stessa cosa. Il confine tra luna e laltro solo lessicale, non di contenuto. Ecco perch bene non trincerarsi dietro tatticismi di questo genere, ma ammettere invece lealmente che schierarsi da una parte o aderire a un partito in pratica la stessa cosa. Una scelta genitrice degli stessi effetti. Ripetiamo: cambia solo la parola, ma la sostanza la medesima. Dunque lasciamo da parte i bizantinismi e i falsi problemi, ma andiamo ala radice degli stessi. Il superamento della dicotomia tra Destra e Sinistra non presuppone la concomitante rimozione della identificazione tra parte e partito bens il rifiuto della loro distinzione. Urge una iniziativa apartitica, questo s, non apolitica. Poich i partiti, come dice la parola, sono una parte, mentre la politica un tutto (non il tutto, ma un tutto). Occorre una proposta non contro i partiti ma fuori e oltre i partiti per una nuova politica. Un programma non contro qualcuno ma per qualcosa. Una nuova leva, ossia unidea levatrice di un nuova era. Un progetto fondato su due capisaldi, due

poli, due concetti in apparenza banali ma, data la situazione di degrado politico cui giunta la situazione, non scontati: uno libert e laltro processo. La libert stata coniugata fino ad oggi con vari coefficienti quali, volta a volta, progresso o progetto. Il problema ora coniugarla con processo, un movimento in grado di cambiare lo stato di cose presente. Ripetiamo la domanda: perch parliamo di libert e processo? Perch insieme sono condizione di progresso. Perch sono due addendi di un medesimo percorso, due momenti di un identico progetto, due facce di uno stesso programma. La libert leredit del passato, ossia la ricca tradizione dei mille campanili della Penisola con lo spessore della societ civile e lopera dal basso dei sindaci e degli am-

Francesco Carpani Glisenti.


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Un momento della rivoluzione dei Gelsomini, che ha coinvolto numerose citt della Tunisia.

ministratori; il processo linnovazione dinamica che guarda al futuro. In mezzo lambiguit e ubiquit del presente, inteso sia come prodotto del passato sia come anticipo di futuro. Un presente quale interfaccia tra passato e futuro da vivere insieme, con passione e ragione, essendo ogni insieme, olisticamente, superiore alla somma delle sue parti. Oggi abbiamo bisogno di un insieme non tanto maggiore quanto migliore della somma delle sue parti. Ma essendo noi stessi parti di tale insieme, dobbiamo cominciare a migliorare noi stessi. Un lungo processo, appunto, di miglioramento come condizione di progresso. Ecco perch il binomio di libert e processo, inteso in tale senso, pu far rima con progresso. Dipende da noi. Da ognuno di noi. non APoLiTiCi MA APARTiTiCi Non contro la politica ma oltre la politica contro la partitica. Una precisazione non solo filologica ma metodologica, e non solo di metodo ma anche di merito. Qualsiasi progetto o programma frutto della politica, il risultato di una scelta politica, il prodotto di una

linea politica. Qualunque proposta, pur nascendo fuori dai partiti, nasce dentro la politica. Per ci parlare di libert e processo non una iniziativa apolitica, cio al di fuori della politica, ma apartitica, ossia al di fuori dei partiti. Una ipotesi di lavoro che voglia fondare una nuova civitas, cio una nuova comunit, deve operare necessariamente nellambito di una proposta politica. Non perch tutto politica, come si dice nella vulgata corrente, ma perch la politica comunque un tutto (non il tutto) di cui tutti siamo parte. Uno strumento indispensabile dalla polis greca ad oggi, dalla democrazia ateniese alla Magna Charta alla Dichiarazione universale dei diritti delluomo e del cittadino del 1789 anche e sopratutto ai giorni nostri, non solo per la gestione della cosa pubblica ma pure per il perseguimento del bene comune. Un conto, insomma, la politica, un altro sono i partiti. Certo, in tale discorso c una evidente ambiguit di fondo: come possibile una politica senza i partiti? possibile. Oggi la complessit della societ civile tale da contemplare una pluralit di soggetti politici, non soli i partiti tradizionali (istituzionali) ma anche attori sociali come movimen-

ti, associazioni, aggregazioni, scuole o correnti di pensiero pi o meno organizzati. Del resto, i partiti stessi nel nostro ordinamento costituzionale repubblicano non sono considerati istituzioni ma semplice associazioni di interesse senza personalit giuridica. Un profilo assai poco caratterizzato nel senso istituzionale, ma contrassegnato da una intrinseca labilit e precariet giuridica. Ripetiamo: possibile una politica senza partiti? Ribadiamo: possibile. In primo luogo perch nella societ moderna i partiti non sono gli unici depositari della politica, come non sono pi lunico veicolo di organizzazione del consenso n lunico tramite di rappresentanza della volont popolare. Nel senso che la politica pu essere fatta anche da soggetti diversi dai partiti. In secondo luogo perch, nella fattispecie di cui si parla, non si va contro i partiti, ma si guarda oltre i partiti. Insomma, nessuna pretesa di rappresentanza esclusiva o sostitutiva dei partiti tradizionali, ma solo la convinzione di poterne assolvere allo stesso compito con altri mezzi ed altri strumenti, al posto o accanto ai partiti stessi. Partiti talmente leggeri da essere volatili od evanescenti? Anche. Cosa non c di pi volatile della rete? Eppure ci sono formazioni politiche (si veda il movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo) che prosperano e si consolidano con la rete e nella rete. Nessuna indebita concorrenza o competizione con i partitiistituzione, dunque, ma concorso con questi, e se necessario al posto di questi, per la crescita della comunit e il benessere delle persone che ne fanno parte. Oltre la politica, infine, non perch la politica pu apparire disgustosa per alcuni pu essere tale, basti pensare ai recenti casi poco edificanti noti alle cronache, mentre per altri pu essere vero il contrario ma perch la politica ha bisogno di una seria rifondazione. Rinnovamento che pu partire sia dallinterno che dallesterno dei partiti. Il tentativo di partire dalla dimensione locale lodevole. Ovviamente senza alcuna velleit n presunzione di riuscita, ma con la dichiarata intenzione e volont di riuscirci.
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limportaNZa della filiera


Alfin-Edimet Spa e Brixia Expo hanno organizzato per il prossimo 20, 21 e 22 ottobre, presso la Fiera di Brescia, lunica rassegna italiana a carattere internazionale dedicata a materiali, tecnologie e subfornitura per lindustria dei trasporti.
l comparto automotive italiano, e con esso quello bresciano, registra segnali di ripresa dopo una crisi molto pesante che si fatta sentire sui bilanci delle aziende ma che ha costretto gli imprenditori a guardare con nuovi occhi gli senari futuri. In un mercato sempre pi complesso, le parole dordine sono diventate: flessibilit, organizzazione ma anche un maggiore coinvolgimento delle persone che contribuiscono alla formazione di un prodotto e ancora tanti investimenti in ricerca e sviluppo. questa in estrema sintesi lanalisi di Saverio Gaboardi,

automotive
consigliere delegato di Aib per le attivit di ricerca e innovazione, da cui ha preso le mosse lincontro in Associazione Industriale Bresciana, promosso in preparazione alla rassegna Teknomotive 2011, che andr in scena il prossimo autunno alla Fiera di Brescia. Al centro dellincontro che ha visto intervenire tra gli altri anche Mario Conserva, vicepresidente di Alfin-Edimet, organizzatore di Teknomotive le strategie per valorizzare le potenzialit della subfornitura italiana dellindustria dei trasporti. Una filiera, quella dellindustria nazionale dei trasporti, che ha

ricordato Saverio Gaboardi per il solo comparto delle auto conta oltre 1.700 imprese, che danno lavoro a 161 mila persone e fatturano circa 40 miliardi di export, il 18% dei quali arriva dallexport. Numeri che collocano il settore al secondo posto in Europa e nel quale il made in Brescia gioca un ruolo importante, con 300 aziende 20 mila addetti (il 70% dei quali impiegati in imprese medio-grandi), 6,9 miliardi di fatturato nel 2009, una buona vocazione internazionale e un tasso di innovazione superiore alla media del territorio (circa il 4% del fatturato investito in ricerca

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e sviluppo contro una media del 3%). Altrettanto vero che interi processi produttivi sono usciti dalle aziende e quindi i fornitori di primo livello sono diventati una parte fondamentale della filiera produttiva. Tutto ci ha costretto i sub fornitori a un salto culturale e di qualit non indifferente, anche perch non sempre facile diventare attori importanti di una filiera complessa come quella dellautomotive. Ad illustrarne la complessit intervenuto Ernesto Trotta, ingegnere dellUniversit di Brescia che ha ricordato come unautovettura, in proporzione e al chilogrammo, costa di meno di un cellulare, di un computer pur essendo composta da circa 15 mila pezzi e come, sempre con le dovute proporzioni, oggi una utilitaria Fiat abbia un prezzo inferiore rispetto ai primi del 900. I driver vincenti per il futuro saranno i consumi (con relativi costi di esercizio), le prestazioni tecniche (affidabilit, sicurezza, confort), le emissioni (rispetto dellambiente e normative specifiche) e i costi industriali (competitivit, utili operativi, commercializzazione). Il tutto sar condensato in un prezzo che dovr essere necessariamente un compromesso e che comunque potr non essere sufficiente per la componente emotiva (mi piace/ non mi piace) molto forte al momento della scelta di unauto. Ma se su questo particolare aspetto poco si pu ancora fare, sul resto processi di miglioramento sono gi cominciati. A confermarlo stato Paolo Streparava, amministratore delegato dellomonima ditta di Adro, che, raccontando la storia e lo sviluppo della propria azienda, ha delineato lo sfide future che lattendono. Quello che ora dobbiamo fare ha sottolineato Streparava fare sistema per competere meglio sui mercati esteri. Le imprese francesi e tedesche lo fanno da tempo, noi su questo dobbiamo lavorare ancora parecchio. Ma siccome siamo bravi, lobiettivo sicuramente alla nostra portata. Ed in questo contesto che si inserisce Tecnomotive. Due importanti realt del sistema fieristico della Lombardia Alfin-Edimet Spa e Brixia Expo-Fiera di Brescia hanno, infatti, unito le forze
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per mettere in pista lunica fiera italiana a carattere internazionale dedicata a materiali, tecnologie e subfornitura per lindustria dei trasporti. Levento, che ricordiamo si svolger nella Fiera di Brescia dal 20 al 22 ottobre 2011, metter in mostra materie prime, componenti e semilavorati, modelli e prototipi, tecnologie, sistemi e attrezzature per la progettazione, lavorazione, finitura, controllo, assemblaggio dei componenti destinati ai settori automotive, trasporto commerciale e industriale, ferroviario, navale, aeronautico e veicoli speciali. La rassegna, che ha tra i propri supporter nomi di prestigio del comparto come Alcoa, Camozzi, Cromodora Wheels, Omr-Officine Meccaniche Rezzatesi, Streparava, Ssab, e si avvale della collaborazione di Cermet come partner per linnovazione sostenibile, articolata in quattro grandi macrocategorie steel, aluminium, other materials, technologies e metter in risalto i materiali del futuro ad elevato contenuto tecnologico e le loro applicazioni specifiche. Levento dar poi il massimo rilievo al valore del servizio nella subfornitura per questo esigente comparto industriale, quella componente immateriale che un grande valore aggiunto delle aziende italiane della subfornitura, in grado di fare la differenza nella competizione globale. Sono previsti gli arrivi a Brescia di grandi produttori di sistemi e componenti finiti per lindustria dei trasporti, i produttori di veicoli per i settori automobilistico, trasporto collettivo, trasporto commerciale, ferroviario, navale, aeronautico, veicoli speciali, progettisti e designer. Per assicurare un elevato livello di internazionalit alla manifestazione, gli organizzatori hanno pensato di organizzare le delegazioni provenienti dai pi strategici e promettenti mercati internazionali a

partire dallEuropa, dagli Stati Uniti e Nord America, ma anche dalla Russia, dal Far East e dallAmerica Latina. Le delegazioni saranno composte da decision maker dei grandi produttori di sistemi e componenti finiti e da rappresentanti dei principali produttori mondiali di auto, moto, veicoli commerciali, treni, imbarcazioni, aerei, veicoli speciali. Forte della tradizione di Alfin-Edimet nella organizzazione di eventi tecnici specializzati nel settore dei materiali industriali, Teknomotive sar anche una opportunit unica di aggiornamento tecnico e tecnologico a 360 gradi sullarticolato sistema della subfornitura per lindustria dei trasporti, grazie ad un calendario di convegni e seminari tecnicodivulgativi unico nella sua completezza e variet, organizzato con il supporto e la collaborazione dei principali player di ogni comparto, con un occhio sempre attento al coinvolgimento dellutilizzatore finale. Fra questi, Teknomotive 2011 ospiter un convegno dellassociazione Ata sulle possibilit e modalit di accesso da parte delle aziende ai finanziamenti europei destinati a ricerca e innovazione. Levento, che ha ottenuto tra gli altri il prestigioso patrocinio di Anfia e Ata, organizzata con il contributo della Camera del Commercio di Brescia e supportata da associazioni, istituzioni ed enti nazionali e locali, tra i quali AIB-Confindustria, Associazione Artigiani, CNA Emilia Romagna e Unindustria Bologna, che hanno individuato nellevento una opportunit unica di visibilit e di competitivit per le aziende del nostro sistema industriale.

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valori e ruolo SoCiale

dellimpreSa

nellassemblea annuale del Comitato Piccola industria dellAib, il presidente Francesco Franceschetti ha sottolineato limportanza di lasciare alle generazioni future qualcosa di migliore di come labbiamo trovata.
di RoBERTo giuLiETTi

a situazione sar migliore rispetto a due anni fa ma certamente le difficolt restano con un Prodotto interno lordo, la capacit degli italiani di produrre ricchezza, sotto l1% contro il 3,4% della Germania e con i balzelli burocratici che hanno raggiunto quota 122 rispetto ai 12 della Gran Bretagna. Bastano quindi pochi numeri a confermare che la crisi non superata. Eppure stato lottimismo a prevalere allassemblea annuale del Comitato Piccola Industria dellAssociazione industriale bresciana che per tema ha avuto il Ritorno al futuro. Valori e ruolo sociale dellimpresa. Lasciare a chi ci seguir qualcosa di migliore di come noi labbiamo trovata, sia che appartenga alle cose materiali sia ai comportamenti virtuosi ha ricordato il presidente della Piccola Aib, Francesco Franceschetti, affiancato dal presidente nazionale, Vincenzo Boccia una sfida importante per tutto il mondo imprenditoriale, una partita tutta da giocare ma soprattutto da vincere. Di certo il punto di partenza complicato ma, come ha sottolineato leconomista Marco Vitale, se si vogliono vedere, ci sono gli elementi per ripartire e ricominciare a crescere. Primo fra tutti che la crisi ha portato alla luce i mali del nostro sistema che hanno nomi come: criminalit organizzata, economia sommersa di nuovo in crescita, mercato del lavoro in perenne sofferenza, un sistema fiscale antico e un debito pubblico che il risultato di tutto questo. Una malattia tutta italiana alla quale si aggiunge

una situazione finanziaria internazionale che, sempre secondo Vitale, non stata in grado di darsi delle regole tali da evitare nuovi scossoni ai quali ci dobbiamo preparare. Nonostante tutto questo, il 63,7% degli imprenditori manifatturieri italiani prevede per il 2011 un sensibile aumento del fatturato, una ripresa degli investimenti e un aumento delloccupazione. Linternazionalizzazione delle imprese in crescita e la patrimonializzazione delle aziende, anche quelle familiari, in ottima salute. Non siamo un Paese allo sbando ha sottolineato Vitale . Fino ad ora le imprese hanno retto la crisi ma ora non basta pi. Gli imprenditori, se lasciati soli, non possono resistere. Oggi si devono guardare in faccia i problemi e risolverli uno alla volta con concretezza. Sempre tenendo ben presente, per, che il principio fondamentale di ogni buona scelta quello di tenere insieme le persone ha concluso Vitale di mantenere coeso il tessuto sociale con una economia sociale di mercato che credo sia stato lunico concetto serio e vincente uscito dalla crisi. A confermare limportanza della responsabilit sociale delle imprese, sono state messe a confronto in una tavola rotonda, le esperienze di Ambra Redaelli, presidente della Piccola Confindustria della Lombardia, che ha sottolineato la responsabilit sociale delle aziende che non hanno licenziato nelle difficolt. Pia Cittadini, vice presidente della Piccola Aib, ha portato lesperienza diretta della sua azienda dove la persona al centro di ogni scelta, dove l80% sono donne e dove il 20% sono lavoratori ex-

tracomunitari provenienti da 10 Paesi diversi. Grazie al contributo di ogni singolo collaboratore siamo riusciti a crescere in un settore come quello tessile che pi di altri ha dovuto affrontare una crisi molto pesante. Molto per si deve ancora fare se, come ha ricordato Paolo Artioli, coordinatrice di Aib Femminile Plurale, ventisette donne su 100 lasciano il lavoro dopo il primo figlio. Come stiamo facendo da ormai quattro anni, dobbiamo continuare a mettere in campo iniziative che consentano di aumentare il numero di giovani e di donne che lavorano perch vogliamo evitare che si sprechino talenti utili alla crescita della nostra societ.

Francesco Franceschetti.
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giovaNi aiB
La forza delle idee vince la crisi stato il tema della tavola rotonda nellassemblea che ha eletto il nuovo presidente del ggi per il biennio 2011 - 2013.
di RoBERTo giuLiETTi

viNCe la faNtaSia

importanza di guardare avanti nonostante tutto, di puntare con sempre maggiore convinzione sulle idee, sulla capacit di innovare i prodotti puntando sulla qualit, di guardare sempre con molta attenzione a quello che ci circonda, anche dallaltra parte del mondo. Di tutto questo si parlato nellannuale assemblea del Gruppo Giovani dellAib, che ha visto lelezione di Federico Ghidini alla presidenza, ed ha avuto per tema Nonostante tutto loro ce la fanno. La forza delle idee vince la crisi. Un momento di riflessione su quanto la fantasia, la creativit, la capacit innovativa delle aziende siano elementi fondamentali per continuare a compete in mercati sempre pi agguerriti. Moderati da Paolo Palazzani, Alberto Bresci (Hydrogen, abbigliamento), Diter Niederfriniger (Alpewa, edilizia), Piero Gandini (Flos, arredamento) e Silvio Bettini (BexB, servizi per le imprese) hanno presentato la loro esperienza, le loro ricette per superare la crisi. Ed il filo conduttore che li ha uniti hanno nomi come qualit, ricerca, motivazione dei dipendenti, grande dedizione e volont. Per Bresci, che di lavoro disegna abiti, importante fabbricare

idee, lavorare con fantasia, fare cose semplici ma fatte bene, e oggi non facile ed intanto il mercato di riferimento si spostato verso il Giappone. Con crescita a doppia cifra (+34%) nel 2010 ed un pi 14 per cento questanno si presentato invece Diter Niederfriniger che recentemente ha inaugurato un nuovo stabilimento a Lonato oltre alla sede storica di Bolzano. Realizzando coperture per le facciate di vecchi edifici, ci piace considerarci degli stilisti del metallo e pur lavorando in una nicchia delledilizia, il nostro obiettivo quello di continuare a cercare nuove strade di sviluppo del nostro lavoro e di conseguenza di

GHIDINI PRESIDENTE
Federico Ghidini il nuovo presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dellAssociazione industriale Bresciana per il biennio 2011-20013. Con lui, a guidare il Gruppo, ci saranno quattro vicepresidenti scelti tra i 16 consiglieri neoeletti che avranno anche il compito di essere il punto di riferimento delle commissioni (associativa, scuola, comunicazione e comitato scientifico) in cui suddiviso il GGI.

aumentare i mercati. Anche guardando indietro si pu andare avanti. Questo il messaggio di Pietro Gandini alla guida di un marchio, la Flos, noto nel mondo per loriginalit delle lampade che in grado di creare. La scelta fondamentale stata quella di tornare alle origini, di puntare soprattutto sulla creativit, sullidea innovativa del design, senza seguire le mode o strade gi percorse. Certamente rischiando, puntando sui giovani ma credo anche che questo sia lunico modo per fare vera innovazione. Innovativa sicuramente lidea che sta alla base di BexB. Abbiamo creato una rete di imprese di oltre 2200 associati in tutta Italia ha raccontato Silvio Bettini nella quale ogni singolo imprenditore, senza alcuna transazione di denaro, acquista da un collega i prodotti che produce mettendo a disposizione dellintero gruppo di associati, i propri prodotti o servizi fino allesaurimento del debito contratto. In momenti di crisi, lidea rivoluzionaria e funziona.
MESI 12giugno 2011

ElettroLeader
Progettazione ed installazione impianti elettrici e di automazione, impianti di sicurezza ed impianti fotovoltaici

Dal 1987, la nostra societ opera nel campo della fornitura e messa in opera di impianti elettrici civili ed industriali ed automazione aperture civili ed industriali. In continuo aggiornamento, oggi siamo pronti ad offrire alla nostra clientela anche il ramo Fotovoltaico, con la seriet tecnica e commerciale che ci viene riconosciuta da sempre. Se volete realizzare un impianto fotovoltaico contattateci liberamente, saremo lieti di consigliarVi al meglio e di chiarire i Vostri dubbi.

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lauto elettriCa orCeaNa viaggia iN europa


Lidea innovativa dei fratelli Potieri di orzinuovi, meccanici da tre generazioni, era quella di costruire vetture ideali per il trasporto urbano a corto raggio. golia, questo il nome dei pickup e minibus elettrici, ha gi preso la strada dellEuropa, in attesa di poter viaggiare anche in italia.
di iREnE PAnighETTi

I golia
NNOvAzIONE

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vederli ispirano anche simpatia questi due veicoli elettrici dal nome pretenzioso: Golia. Un pick up e minibus costruiti con materiali riciclati e riciclabili, al cento per cento elettrici ed ecologici. Eppure sembrano tutto lopposto di un gigante, infatti sono stati studiati appositamente per poter circolare con facilit allinterno di centri storici, in aree private o industriali. Il pickup lungo 3 metri e 85 centimetri e largo 1 metro e 20, per una portata di 925 chili. Il minibus ha le stesse dimensioni, ha 6 posti nel vano trasporto, dove c spazio anche per una carrozzella, e due nel vano guida. Il tempo di ricarica completa per entrambi di otto ore, hanno un pacco batterie di riserva, sostituibile in pochi minuti con un sem-

plice transpallet. Unidea innovativa, prodotta dalla famiglia Potieri, meccanici da tre generazioni, che in provincia di Brescia, nello specifico a Orzinuovi, gestisce una carrozzeria e officina meccanica. Un prodotto che potrebbe rivoluzionare il trasporto urbano a corto raggio, ma che in Italia pare ancora non essere compresa, a differenza di altri paesi dove Golia ha gi trovato un discreto mercato. Incontriamo Maurizio Potieri direttamente in officina, e ci facciamo raccontare la storia di Golia. Come nasce questo progetto? La nostra una famiglia di meccanici per tradizione, quindi di addetti del mestiere. Dal 1984 abbiamo aperto una concessionaria Lancia ma nel 2007, vista la crisi del settore, abbiamo lasciato la concessionaria diventando multimarca, con officina, carrozzeria, autorizzazioni per revisioni

e tutto il resto. Ma la crisi mordeva e per rispondere occorreva trovare idee nuove. Da tempo mio fratello Bruno era interessato agli studi dei veicoli elettrici e, con lappoggio tecnico di uno studio di ingegneria, ha ideato il progetto di costruzione di veicoli ad esclusiva trazione elettrica, destinati al trasporto a corto raggio di merci e persone, con utilizzo di componenti riciclati e riciclabili (ad esempio la struttura in alluminio, c ampio uso di superfici vetrate e la rimanente parte di carrozzeria in vetroresina). Pertanto il progetto non si qualifica esclusivamente per una proposta di mobilit sostenibile con veicoli a zero emissioni e basso rumore, ma soprattutto perch tutto il processo produttivo e i componenti utilizzati fanno parte di un progetto complessivamente eco-sostenibile. Nel 2010 stata rilasciata la prima omologazione per il pick up come quadriciclo pesante e nel 2011 anche lomologazione europea come autocarro per trasporto cose - N1. in corso lomologazione del minibus per il trasporto di persone. Quante persone lavorano al progetto e quante sono le aziende coinvolte? Qui a Orzinuovi siamo una dozzina, pi cinque consulenti tecnici, di progettazione e di marketing. Inoltre, lo studio di ingegneria Rattighieri di Reggio Emilia ci fa da supporto. Le aziende coinvolte sono una decina. Quali componenti vengono prodotti in Italia e quali allestero? La batteria statunitense, tutto il resto italiano: la produzione coinvolge

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NNOvAzIONE

anche aziende del bresciano per il motore, mentre i fornitori di altri componenti sono aziende emiliane. Quali sono le vostre potenzialit di produzione? Lobiettivo per il 2012 la produzione di 200-250 pezzi. Il punto di pareggio potr essere raggiunto con la produzione di circa 100 pezzi. Il vostro mercato , per ora almeno, esclusivamente estero. Quali sono i paesi di riferimento? Spagna e Svizzera: nel primo paese abbiamo gi consegnato tre pezzi, di cui due a Terrassa, un comune di 200 mila abitanti, nei pressi di Barcellona, nonostante il nostro concorrente pi diretto fosse gi fornitore di veicoli elettrici al comune. In Svizzera abbiamo gi effettuato delle consegne a Saas-Fee e a Zermatt. Per noi molto importante sviluppare questo mercato locale, anche dal punto si vista dellimmagine, perch i comuni di questa parte del Canton Vallese sono considerati a livello mondiale tra i pi attenti alla sostenibilit ambientale. Basti dire che il centro storico totalmente vietato al traffico e gli stessi veicoli elettrici possono circolare con speciale permesso. Tutti gli altri veicoli devono essere parcheggiati in apposite aree allesterno del centro. Dagli elvetici abbiamo ordini anche per il minibus. Le nostre potenzialit possono prevedere la fornitura di 30 pezzi a ciascuno dei due paesi entro fine anno. Presto avvieremo rapporti commerciali anche con la Francia, dove abbiamo in programma di ven-

dere un centinaio di pezzi, e con la Germania, per una cinquantina di veicoli. Per questi due paesi serve per lomologazione europea aziendale, che stiamo aspettando, mentre a oggi abbiamo quella individuale. Sono questioni burocratiche complicate che rallentano i tempi. E lItalia? Ci lamentiamo molto del nostro paese: abbiamo riscontrato molto interesse e ricevuto molti apprezzamenti ma, purtroppo, per il momento oltre non si va. Dicono che la colpa del patto di stabilit che non permette spese extra. Ma le aziende non vivono di apprezzamenti. Per ora nessun ordine, solo contatti con enti pubblici e municipalizzate. Questo anche in Lombardia, nonostante la Regione eroghi contributi alle amministrazioni pubbliche e alle partecipate (fino al 50% del costo di acquisto per veicoli elettrici in sostituzione di quelli inquinanti): con questi contributi la differenza di prezzo, rispetto ai veicoli a motore a scoppio, viene in pratica azzerata. Ma noi non disperiamo, anche perch un segnale positivo ci viene dal Comune di Iseo, capofila di Agenda 21 Sebino-Franciacorta: il sindaco ha dimostrato interesse e ha voluto una prova del veicolo nel centro storico per farne prendere visione ai dirigenti e agli amministratori del comune, oltre che permettere un test di prova ai dipendenti comunali direttamente interessati allutilizzo del veicolo. Eppure i vostri veicoli permetterebbero un buon risparmio energetico e quindi un rispetto dellambiente Sicuramente. Sono lideale per tutti quegli ambienti in cui lemissione di gas di scarico, il rumore e la sicurezza dei pedoni sconsigliano luso di motori a scoppio. Nei centri storici, cio nel corto raggio, sono per-

fetti, perch sono piccoli, silenziosi, oltre che ecologici. Per esempio potrebbero essere utilizzati nei tour turistici delle citt darte, sostituire i taxi, o nei villaggi turistici, nei parchi e nelle zone protette, oltre che in campus universitari, centri commerciali, mercati generali, porti e aeroporti. Il prezzo molto pi alto di quello di un veicolo analogo a scoppio? Il costo di acquisto molto pi alto dei tradizionali veicoli con motore a scoppio. Ma anche la depurazione delle acque costa di pi rispetto allimmissione diretta nei fiumi o la raccolta differenziata rispetto a quella indifferenziata. In ogni caso il maggior costo di acquisto viene recuperato dal basso costo di gestione e manutenzione annuali. Si calcoli: esenzione totale del bollo per cinque anni, premio assicurativo molto basso, costo carburante quasi azzerato poich il costo di una ricarica elettrica per percorrere 100 km a vuoto e 60 a pieno carico di circa 1,5 euro. Le spese di manutenzione sono esigue, perch le gomme si usurano poco per effetto della velocit massima di 40 km/h; lo stesso i freni, che, per effetto del freno motore con recupero di energia, sono usati pochissimo. Quanto incide il marketing nel vostro piano industriale? Tra distribuzione, fiere, marketing e quindi personale interno ed esterno, per il settore commerciale stimiamo il 5 per cento del costo unitario. Infine, la scelta di lanciarsi in un investimento cos innovativo stata condivisa dalle vostre famiglie? Come dicevo allinizio la nostra una famiglia di meccanici da generazioni, e lazienda a gestione familiare. Quindi s, la scelta capita e condivisa da tutti.

Lultimo modello di pickup lungo 3,23 metri e largo 1,18 e ha un cassone ridotto, che misura 1,970 x 1,105 m.
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B
Aeroporto Verona: conclusi i lavori di riqualificazione della pista
10/05 Con qualche giorno di anticipo rispetto al programma, si conclusa la seconda fase del piano di rifacimento del 12% della pista dellAeroporto di Verona, che in 58 giorni ha visto la ricostruzione di 16.200 mq di superficie. La nuova e moderna pavimentazione in asfalto di spessore maggiorato in grado di supportare adeguatamente le fasi di decollo e atterraggio anche di aeromobili dal peso sempre crescente in linea con quanto previsto dal piano industriale approvato dallAssemblea dei Soci nel corso del 2011. La Societ di Gestione evidenzia come tale attivit stata realizzata senza penalizzare lutenza dello scalo, che anzi nel periodo ha registrato incrementi notevoli (oltre 20%) rispetto agli anni precedenti.

ACHECA

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Camera di Commercio: oltre 15 milioni a sostegno delle imprese


18/05 Nonostante gli effetti della crisi si siano fatti sentire in maniera pesante, anche nel 2010 la Camera di Commercio di Brescia ha messo in campo ogni sforzo per sostenere il mondo economico bresciano. A dirlo sono i numeri del bilancio desercizio 2010: 15,4 milioni di euro messi a disposizione per iniziative di promozione secondo quattro consolidati pilastri: il credito (la fetta maggiore, pari al 29,1% del totale), linternazionalizzazione (25%), la promozione del territorio (19%) e linnovazione (16,1%). Anche i dati del risultato economico sceso dai 4 milioni e oltre del 2007 ai 37mila euro del 2010 dicono che tutte le risorse a disposizione di via Einaudi sono state impiegate a favore delle imprese. Significativo anche il ritorno alle aziende iscritte, come sottolineato dal direttore generale Massimo Ziletti: le imprese pagano in media un diritto annuale di 168,26 euro ma ne ricevono in termini di aiuti e investimenti 154,62, pi del 90%. l bilancio 2010 ha spiegato il presidente Francesco Bettoni risente ancora degli effetti della crisi ma ci ha permesso di raggiungere gli obiettivi che ci eravamo posti a inizio anno e di mettere in campo uno sforzo anticiclico. Francesco Bettoni. Per approfondimenti vai al sito: www.bsnews.it

Presentato il logo della Metro


Entro dicembre 2012 i bresciani potranno viaggiare in metropolitana 17/05 leggera. Per far conoscere il progetto e attirare il maggior numero possibile di passeggeri, Brescia Mobilit ha predisposto un piano di comunicazione curato dal suo ufficio comunicazione e stampa, con il contributo di Only Trend Comunicazione di Viale Venezia. Innanzitutto il logo, che comparir in tutte le stazioni: una M arrotondata bianca su fondo blu (i colori di Brescia), con sotto la scritta Metrobs e un pallino arancione come elemento di rottura. Il logo e il lancio dellidentit della metro occuper lintera estate, mentre da settembre 2011 partir la fase due: campagne pubblicitarie su tv, giornali, radio, siti internet ma anche incontri con le scuole, visite alle stazioni degli studenti, incontri con le circoscrizioni, le associazioni di categoria, concorsi, info-point itineranti, eventi di promozione. Infine da ottobre a dicembre 2012 la fase tre: unintensa attivit mediatica rinforzata da eventi che accompagnino i bresciani fino al giorno della partenza. Costo del programma 750mila euro, meno delluno per mille del costo complessivo dellopera (che supera i 900 milioni). Un budget piccolo, secondo alcuni, anche per un piano fatto in casa. Per approfondimenti vai al sito: www.bsnews.it

Associazione Artigiani: La semplificazione? Esiste solo nella testa di Brunetta


20/05 La semplificazione tanto sbandierata da Brunetta? Esiste solo nella sua testa. Nella realt gli imprenditori che vogliono aprire unazienda devono mettere in atto tutti gli stessi adempimenti previsti cinque anni fa. Lamara fotografia del presidente dellAssociazione Artigiani di Brescia Enrico Mattinzoli. In Italia, per aprire un magazzino, servono 247 giorni, in Germania ne bastano 100. Secondo una ricerca della Banca Mondiale sulla facilit di fare impresa, il nostro paese al 78esimo posto al mondo (183 quelli in graduatoria). Aprire unimpresa un vero e proprio calvario su cui pesano gli stessi identici ostacoli di cinque anni fa. Nel 2006 facemmo una conferenza per denunciare il numero di adempimenti obbligatori necessari per aprire unimpresa. Oggi, purtroppo, dobbiamo constatare che non cambiato nulla ha spiegato il leader dellassociazione di via Cefalonia. Ma quello degli artigiani non solo un grido di dolore, ci sono anche le proposte, spedite nero su bianco ai ministri Tremonti, Brunetta e Calderoli. Una su tutte: da tempo gli artigiani lamentano la mano pesante di Equitalia. La sanzione va bene, ma non a tassi dusura come avviene ora: 10% per Inps e Inail, oltre il 20% per Iva ha spiegato Mattinzoli. Con il rischio di vedersi ipotecata la casa. Enrico Mattinzoli. Per approfondimenti vai al sito: www.bsnews.it
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Nel 2015 il fotovoltaico coster come lenergia elettrica di rete


19/05 il dato che emerge dallo studio effettuato da Conergy Italia assieme allUniversit di Padova. Attorno a quellanno, in Italia si raggiunger la cosiddetta grid parity, il momento cio in cui il costo del kWh fotovoltaico uguaglier il costo del kWh elettrico proveniente dalla rete. Lo studio stato condotto su 2 tipologie di impianto, il 3 kWp per applicazioni residenziali (il classico tetto di casa), e il 200 kWp per applicazioni industriali (limpianto FV su capannone industriale), arrivando a determinare per ciascuno lanno di raggiungimento della grid-parity in 3 zone climatiche italiane: nord, centro, sud. Complessivamente lo studio dimostra che la grid-parity avverr mediamente circa 1 anno prima per gli impianti industriali rispetto a quelli residenziali. Per approfondimenti: www.conergy.it.

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DUCAzIONE CIvICA

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OGNI SCARRAFONE
il senso civico dei pi piccoli, tra insofferenza e maleducazione.
di ALESSAnDRA CASCio e ALESSAnDRA ToniZZo

dovreBBe imparare leduCaZioNe


continuare ancora, passando da contesti pi movimentati (centri commerciali, autobus, palestre) ad altri pi quieti (chiese, biblioteche, musei), ma il risultato non cambierebbe: riusciremmo comunque ad immedesimarci in queste situazioni, il cui comune denominatore la mancanza di disciplina dei pi piccoli. proprio vero, ogni scarrafone bello mamma soja, anche se strilla, pungola e innervosisce tutti senza sosta. Per, i genitori degli altri non mancano di dire la loro, puntando il dito e creando, cos, un circolo vizioso nel quale non si salva nessuno. Perch proprio questo il covo di uneducazione che spesso muta in mala-educazione: la famiglia con la F, in senso lato, aldil di nomi e cognomi. Se resta innegabile il fatto che ad essere biasimati non sono proprio i bambini,

iete al ristorante, state gi pregustando una cena tranquilla quando dei bambini iniziano indisturbati a correre e urlare qua e l. Ora, invece, vi trovate in spiaggia, il sole in fronte e un romanzo sotto mano, ed ecco che venite colpiti a raffica da manciate di sabbia dai figli dei vicini dombrellone, imperterriti. Potremmo

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ma chi dovrebbe impartire loro sane regole di vita sociale, il nodo della questione tanto complesso che, per dipanarlo a favore della quiete in determinati contesti, le soluzioni sembrano dei palesi placebo. Difatti, mentre, ad esempio, alcune compagnie aeree e catene alberghiere sposano la linea no kids, comprensibile come, ancora una volta, non siano i divieti la soluzione chiave, con laggravante, in questo caso, di uninevitabile sensazione damaro in bocca: troppo forte, infatti, lanalogia tra questa linea dura e il solenne voi qui non potete entrare campeggiante in molte vetrine. Condiscendenza e tolleranza sono dobbligo verso il futuro della nostra societ in fin dei conti, non siamo stati tutti bambini?, ci ricorda una mamma , ma non poi cos difficile scovare il confine tra una sana vivacit (davanti alla quale chi storce il naso si qualifica quantomeno come antipatico pedante) e una schietta maleducazione, uno dei tanti inopportuni lasciti familiari. Ma la scortesia, banale dirlo, non dovrebbe trovarsi tra le doti dei nostri figli. Allora perch accade questo? Come mai, oggi, le famiglie non riescono a trasmettere ai figli i giusti insegnamenti? Non sar forse perch i genitori doggi sono troppo presi dai loro impegni, scalfiti dalla vita frenetica cittadina che non lascia loro respiro? O vero che il mestiere di genitore richiede pi di quanto molti siano disposti ad investire? inutile negarlo: la societ cambiata rapidamente, cos come i modelli educativi di riferimento e, se una volta la prima cosa che si insegnava in famiglia era il rispetto per i pi grandi, e per gli insegnamenti ricevuti, oggi sembra, invece, che tutto questo sia lasciato al caso. per questo che, con questo servizio, abbiamo tentato di chiarirci un po le idee dando voce a chi di esperienza nel campo ce lha davvero, soffermandoci su alcuni aneddoti e curiosit che riguardano il mondo educativo familiare doggi. Per scoprire che la regola numero uno rimane sempre la stessa: prima dinsegnare agli altri, diventa educatore di te stesso.
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QUEI TERRIbILI vICINI DI CASA


Non aprite quella porta. E non mi riferisco al vecchio horror di Tobe Hooper, ma ad un pensiero immediato che attraversava telepaticamente la mente di tutta la mia famiglia quando i vicini di casa bussavano al nostro ingresso. Sono passati molti anni, ma ricordiamo ancora quei pomeriggi infernali passati in compagnia della signora Ada e suo figlio Matteo, lasciato scorazzare incontrollato come una vera piccola peste da manuale. Se pensate a unesagerazione, beh, forse avreste dovuto vedere per credere: servita la merenda, il bambino di 6 anni se la spalmava ovunque e, non contento, correva inzaccherato sui divani scarpe ai piedi, ovvio , arrampicandosi dappertutto. Il culmine si raggiunse con un improbabile nascondino nella lavatrice: tre ore di ricerche, una per disincastrare Matteo dallobl. Queste tremende visite si concludevano tutte allo stesso modo, con mia madre che, lacrime agli occhi e denti stretti, passava in rassegna casa con lo straccio in mano e, spesso, la si trovava in trance a contemplare una malefatta. Signora Ada, tenga pi docchio Matteo, per favore, ci azzardammo a dire, stizziti, un giorno. Ma il mio Matteo ha sempre il diritto di esprimersi in tutta libert! Vorr dire che da oggi andremo a prendere il t altrove. E beh, signora cara che sollievo! A.T.

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QUANDO LA MAMMA LA PRIMA MAESTRA DEI SUOI FIGLI


Cristina, 39 anni, mamma di Marco, 7 anni, e Carlo, 5.
Come gestisci in concreto la vivacit dei tuoi bambini in pubblico (mezzi pubblici, parchi, abitazioni, supermercato...) e tra le mura domestiche (convivenza tra inquilini)? In realt, dato che i bambini stanno a scuola tante ore (fino alle 16) e quando escono hanno voglia di sfogarsi e di stare a giocare con i loro amici, cerco di non portarli troppo in giro con me, a fare le spese ecc., anche perch le volte che ci ho provato stata comunque una faticaccia! Andando in genere in giro da sola, riesco a notare i difetti nei figli degli altri (ad esempio urla e pianti nei centri commerciali, capricci oppure bimbi che approfittando della disattenzione dei genitori per toccare la merce nei negozi, ecc.) e quindi, le rare volte che vado in luoghi non consoni ai bambini, coi miei figli sono ipercritica! Sono per dellidea che i bambini, in effetti, dovrebbero abituarsi anche a fare le cose che non piacciono loro, ad avere pazienza e a comportarsi bene, ma comunque molto faticoso Una cosa per voglio sottolinearla: come dicevo sono la prima ad essere critica di fronte a certi comportamenti, ma non trovo assolutamente giusti gli sguardi di riprovazione e le facce disgustate di tante persone quando i bambini non si comportano al meglio: anche queste persone sono state bambini e se tanto mi d tanto anche loro non erano perfetti! E poi si vede che o non hanno avuto figli o hanno la memoria corta e non si ricordano quanto sia difficile essere genitori (o loro erano perfetti anche in questo?). Leducazione civica insegnata ai pi piccoli (non buttare la carta a terra, non far baccano...): tu lo fai? Come? Per quel che riguarda i momenti in cui i miei bambini fanno le cose che piacciono loro, tipo giocare in cortile o partecipare a festine, alloratorio ecc., io sono parecchio severa: ci sono regole che sono importanti per la convivenza con gli altri ed comunque sempre importante essere educati, e qui si pu dire che entri in gioco leducazione civica: non si buttano carte per terra, si saluta quando si va via, si rispettano i turni sui giochi come lo scivolo, ecc. Quanti adulti per lo fanno? E quante volte io da sola col passeggino ho dovuto faticare ad aprire porte di negozi, e venivo poi scavalcata da persone che volevano entrare prima di me?. Come ti rapporti ai capricci dei figli altrui? Noto tutti i difetti del mondo, sia nei bambini che nei genitori, ma so che probabilmente io non noto tutti i difetti dei miei figli (per non parlare dei miei)!. Secondo te, di che servizi avrebbe bisogno Brescia per facilitare la convivenza genitori-figli-famiglie? Io non abito pi in citt ma ho vissuto in centro storico per quasi 30 anni e quando ho avuto i figli sono scappata! Non ci sono parchi gioco decenti raggiungibili a piedi, le scuole lasciano a desiderare, tranne quelle private, non ci sono oratori come quello che ad esempio ho trovato in paese, ecc.. ovvio che una famiglia faccia fatica a trovare degli spazi alternativi rispetto alla casa dove trovarsi a suo agio. Raccontaci un momento dimbarazzo vissuto a causa dei tuoi figli. In realt sciocco essere imbarazzati per quel che fanno i nostri figli: sono bambini e se per esempio, come mi capitato tempo fa, si fanno la pip addosso al supermercato bagnando tutto non lhanno mica fatto apposta! Se dovessero fare invece deliberatamente cose imbarazzanti so che li sgriderei moltissimo, e quindi la mia coscienza a posto!. A.T.

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IL GIUSTO EQUILIbRIO PRIMA DI TUTTO!
Federica, 36 anni, mamma di giovanni, 5 anni.
Quanto difficile essere mamma oggi? Confrontarsi con le altre mamme aiuta? Non saprei quantificare, comunque ti posso assicurare che molto difficile. Noi mamme, oggi, ci troviamo di fronte a bambini molto precoci nellapprendimento che spesso ci spiazzano con quello che fanno e dicono. Il confronto con le altre mamme di certo aiuta, soprattutto quando si affrontano per la prima volta determinate esperienze. I capricci, le reazioni spropositate dei nostri figli in certe situazioni sono spesso incomprensibili e i consigli di chi le ha gi affrontate costituiscono un valido aiuto, quando tutto sembra difficile da gestire. Da quando sono diventata mamma, mi sono accorta come sia estremamente facile perdere il controllo della situazione, cos com capitato a una mia amica che, oggi, costretta a frequentare uno psicanalista dopo 6 anni di insonnia dovuti allirrequietezza della figlioletta. il suo bimbo rispetta le regole e gli insegnamenti che gli trasmette? Premetto che molto difficile far capire a un bambino cos giusto e cos sbagliato. Molto dipende dalleducazione che un genitore, a sua volta, ha ricevuto. Comunque s, il mio le rispetta. Non nascondo che a volte stata veramente dura, come quando non riuscivo a fargli capire che la pip va fatta nel vasino e non in giro per casa o per strada, ma dopo numerosi tentativi e molta pazienza ci sono riuscita. Per il resto non mi lamento, Giovanni impara in fretta ed molto responsabile. Cosa pensa di quelle mamme che non riescono a gestire i loro figli in pubblico? Credo che non abbiano polso e che dovrebbero fare un corso prima di diventare mamme. Io non sono daccordo con chi lascia fare ai propri pargoli tutto quello che vogliono. La loro libert despressione molto spesso infastidisce gli altri e questo non credo sia corretto. Dunque liber-

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t s, ma sino a un certo punto. Non potr mai dimenticarmi quella volta che una bambina, in un negozio, ha trascinato via un manichino perch lo voleva a tutti i costi come bambola e la madre, serafica, rideva senza batter ciglio. Inconcepibile! Fortunatamente, a me esperienze di questo tipo non sono successe. Regole e svago. Come le dosa e quanta importanza d al gioco per insegnare la buona educazione a suo figlio? Cinquanta e cinquanta: credo che ogni gioco possa essere educativo, anche quelli meno usuali. Io cerco sempre di far capire a mio figlio le cose che deve fare stimolandolo nellapprendimento attraverso il gioco. Oggi sa separare i rifiuti da solo (anche se sbaglia i contenitori), questo grazie a un giochetto a premi che mi sono inventata qualche tempo fa. Qual stata lesperienza peggiore vissuta in questi anni da mamma?

Sicuramente le prime notti dopo il parto. Io e mio marito avevamo preparato una stanzetta tutta per lui, e non appena lo appoggiavamo nel lettino iniziava a piangere a dirotto, sino a quando non lo cullavamo tranquillizzandolo. Dopo tre notti insonni, per, abbiamo deciso di lasciarlo piangere e dopo qualche tempo ha imparato ad addormentarsi da solo, senza il bisogno della nostra presenza costante. Oggi va a letto e si addormenta da solo, per noi stata una piccola, grande vittoria!. Leducazione civica secondo te va insegnata solo a scuola? Assolutamente no! Per prima cosa va insegnata a casa, la scuola pu essere un valido aiuto per far capire alcune tematiche un po pi complicate che riguardano la convivenza e il rispetto degli altri. Io cerco di istruire Giovanni in modo che domani sia un cittadino responsabile. A.C.
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E I
STAI LONTANA DA QUELLA SCALA!
Se qualcuno vi dicesse che la ringhiera della scala rappresenta uno dei maggiori pericoli per i vostri figli, voi cosa pensereste? Non la ringhiera a costituire un pericolo, direste voi, bens la scala. Ma posso assicurarvi che vi sbagliate e leggendo uno degli aneddoti legati a Lucrezia, la figlia della migliore amica di mia madre, vi ricrederete! Ma veniamo allaccaduto. Alle quattro del pomeriggio di unafosa giornata di giugno, due madri entrano in un negozio alla ricerca di alcuni capi di abbigliamento e, dopo essersi raccomandate con le loro figlie di comportarsi perbene, le lasciarono libere di girare tra le scaffalature del locale. Dopo aver visionato attentamente il reparto del piano superiore, le due madri si recarono al piano inferiore, facendosi seguire dalle due figliolette. Per accedervi, per, occorreva scendere una scalinata delineata da una bella ringhiera bianco laccato. Una volta scese le scale, e rinnovate le raccomandazioni, le due bimbe furono nuovamente libere di giocare. A un certo punto, la mamma di Lucrezia chiam la figlioletta, ma non avendo alcuna risposta inizi a preoccuparsi. A un tratto sent una vocina chiamare ed un brusio crescente salire verso la scalinata. La madre di Lucrezia si sporse in avanti e per poco non svenne. Una manina si agitava verso di lei, mentre la testolina si contorceva affannosamente tra le inferriate della ringhiera. La piccola

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aveva incastrato il capo nella ringhiera ed ora non riusciva pi ad uscire! Che fare? Dopo diversi tentativi, la situazione non si sbrogliava, lunica soluzione rimaneva, quindi, quella di ricorrere allaiuto dei pompieri. Ma improvvisamente Lucrezia, cos come sera incastrata, liber la testa. Sua madre le corse incontro e, dopo un abbraccio e diversi baci, non ebbe il tempo di fare a Lucrezia la sfuriata meritata, poich venne gentilmente accompagnata alla porta dal titolare che le chiese cortesemente di non mettere pi piede dentro il suo negozio quando accompagnata dalla dolce creatura. A.C.

POLICy NO-kIDS PER DIvERSI ALbERGHI ITALIANI


Ovviamente non si tratta di un divieto ma, appunto, di una policy. Per, la scelta adottata da diverse strutture alberghiere italiane, vale a dire non accettare ospiti al di sotto dei 14 o addirittura dei 18 anni, interpretata da molte famiglie come discriminatoria. In realt, questa prassi in atto gi da tempo oltreoceano nata per differenziare i vari brand e diversificare cos i servizi proposti, destinandoli a un target ben preciso: coppie, single, gruppi ma non famiglie con figli al seguito. La struttura, quindi, si dichiara espressamente inadeguata per accogliere bambini, a partire dalla comunicazione fornita dal proprio sito ufficiale: tutto ci indispensabile per non creare fraintendimenti e situazioni spiacevoli. Come quella vissuta da una famiglia in vacanza a Pietra Ligure che, leggiamo su un blog, parla dellhotel ove ha soggiornato senza usare mezzi termini: Lhotel accetta i bambini ma non possono correre muoversi o toccare nulla, si viene guardati male dal personale se

sporcano un tovagliolo in pi il quale non viene cambiato, non fanno nessun gesto affettuoso nei loro confronti alimentando ansia nelle mamme. In questi casi, lindignazione comprensibile, e non solo quella espressa da movimenti come lAssociazione Nazionale Famiglie Numerose. La chiave per mettere daccordo tutti sia chi lamenta urla e scorribande tra i tavoli, sia chi vuole

viaggiare con i propri piccoli resta solo un chiaro feedback tra gestori e clientela: difficilmente un albergo potr essere, contemporaneamente, business hotel e family hotel, ed sempre vero che il tentativo di accaparrarsi tutte le tipologie di clienti rischia di non accontentarne veramente nessuna. A.T.
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DUCAzIONE CIvICA

RyANAIR: DA OTTObRE, vOLI CHILD FREE


tri passeggeri, il 50% rimasto infastidito da genitori che si aspettano un trattamento speciale perch con bambini al seguito, il 25% da chi permette ai suoi piccoli di dare fastidio ai passeggeri adiacenti, il 15% a chi si imbarca in ritardo e si aspetta che gli altri aspettino con comprensione, il 10% da genitori che consentono ai loro bimbi di correre nei corridoi e di prendere a calci i sedili. Ma esiste anche unaltra soluzione, quella di Urchin Airways, compagnia statunitense che ha da poco inaugurato una linea per soli bambini (no fly zone per gli over 16), tra tate, colwns e caramelle gommose. A voi la scelta.

La colpa dei genitori!


Dal sito Pianeta Mamma, una giovane mamma commenta cos la scelta di Ryanair: Le persone intervistate hanno perfettamente ragione... brutto da dire ma da mamma che ha viaggiato in aereo e che viaggia con un bambino al seguito posso dire di essere stata infastidita dal comportamento di genitori maleducati che permettono ai figli di correre per laereo, urlare e disturbare gli altri passeggeri compresi gli altri bambini. La cosa pi triste che si giustificano dicendo: ma sono solo bambini. I bambini non sono tutti cos, certo c quello pi vivace, ma se i genitori li lasciano fare la situazione degenera. A.T.

Che lo stravagante capo di Ryanair, la pi famosa compagnia aerea low cost, Michael OLeary, non fosse nuovo a trovate pubblicitarie altrettanto originali (come quelle dei bagni a pagamento, o dei voli con posti in piedi) cosa nota, ma stavolta si rischia di fare sul serio. Lapidarie, infatti, le parole del responsabile della comunicazione di Ryanair, Stephen McNamara: Vista la chiara richiesta di voli senza bambini, Ryanair introdurr voli senza bambini su rotte ad alta frequenza a partire dallinizio del nostro orario invernale in ottobre. Proprio cos, arrivano le tratte child free. Prima di urlare alla discriminazione, bisogna dare un occhio al sondaggio condotto in tutta EuMESI 12giugno 2011

ropa a 1.000 passeggeri, met dei quali pagherebbe di pi pur di non dover sopportare la maleducazione dei figli altrui. Qualche dato? Il 36% dichiara di aver vissuto un volo da incubo a causa dei pargoli degli al-

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ENDENzE

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Nuova vita per


il riutilizzo di oggetti che non servono pi unattivit che, se in tempi di crisi consente a molti di risparmiare, ha un valore intrinseco legato al beneficio che ne deriva per lambiente e per leconomia. Come dimostra il fiorire in citt e provincia di attivit dedicate allusato. Molti i soggetti che ne hanno capito il valore, dagli operatori provenienti dal mondo della solidariet e dellambiente, alle multinazionali, ai piccoli imprenditori.
di iREnE PAnighETTi

luSato
TRA BuSinESS E SoLiDARiET Attorno al riutilizzo si muove un mondo vastissimo, fatto di organizzazioni e persone che di questa attivit fanno un mestiere, come per esempio la decoupagista bresciana Donatella Bonetti, che recupera vecchi oggetti destinati alla discarica, mobili, lampadari, vassoi, cassapanche e tanto altro, li aggiusta e li lavora nel suo laboratorio di Castelmella fino a farli diventare dei veri e proprio oggetti darte. Similmente i gestori dei mercatini dellusato che negli ultimi anni si sono fortemente sviluppati nel bresciano,

sato bello, ma anche economico, etico, ecologico e pure un efficace e innovativo modo di fare business: per questo piace sempre pi e ad un sempre pi ampio spettro di realt, dalloratorio al centro sociale passando per le multinazionali come Ikea senza scordare i piccoli imprenditori. Si comprano usati praticamente tutti i tipi di oggetti: finiti i tempi in cui al massimo si acquistavano automobili o libri, oggi

questo tipo di mercato spazia dai vestiti alloggettistica passando per i mobili, lantiquariato, i gioielli e i libri. Alla base vi una sorta di ideologia anticonsumistica e contro gli sprechi che oggi si coniuga con rivendicazioni ecologiste e di rispetto della natura, oltre che ad assunzioni di modelli e stili di vita sobri. Nel Ventunesimo secolo un dato di fatto, capito ed acquisito anche dal mercato, che possibile dare una seconda vita agli oggetti che non servono pi, riducendo il problema dei rifiuti e allo stesso tempo far circolare pi a lungo i beni di consumo.

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attirando una clientela molto diversificata attirata dai tanti vantaggi ed aspetti eticoeconomici legati a questo settore. Ma questa unevoluzione recente: allinizio, infatti, il mondo dellusato gravitava attorno allidea del fare solidariet, e i mercatini servivano per finanziare progetti caritatevoli o di mutuo soccorso. A Brescia in questo settore storica lesperienza di Mandacar, nata nel 1995 e che oggi vanta una rete di quasi un centinaio di volontari; nel negozio di via Villa Glori si trovano soprattutto vestiti, ma non solo, e il ricavato della loro vendita, al netto delle spese di gestione, sostiene piccoli progetti di sviluppo e solidariet nel sud del mondo ma anche sul territorio bresciano. Su questo modello sono cresciute altre esperienze simili, come il Cantuccio della Solidariet, piccolo negozio di via Trento, o Spigolandia, che tuttavia non pi pura solidariet: il negozio, infatti, gestito dalla cooperativa sociale Cauto, che promuove, attraverso il lavoro, lintegrazione di persone socialmente svantaggiate ma che comunque rientra in un contesto di mercato, seppur teoricamente non competitivo. Anche altre cooperative sociali hanno capito che gestire lusato porta utili, e si sono sbizzarrite nelle proposte pi
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fantasiose. La cooperativa Terre Unite per esempio ha un Bazar gestito da volontari dove vende tutto ci che le viene donato e ha pensato di riciclare ci che avanza, cio quella merce che proprio nessuno vuole: scarti che diventano materiale per corsi di riparazioni veloci dei capi dabbigliamento (come cambiare una cerniera, fare un orlo, stringere un vestito, ecc.), patchwork, pulizia e lucidatura di un mobile antico/vecchio con prodotti naturali, creazione di fiori di stoffa o accessori con tessuti di recupero e tanto altro. Tutto ci che sar prodotto venduto per finanziare lassociazione, che con questa idea riuscita a mettere insieme azione sociale, offrendo un momento di aggregazione e formazione per chi frequenta i corsi, e al contempo mercato creando autofinanziamento. Allo stesso modo, a cavallo tra solidariet e occasione di business, ci sono esperienze episodiche, come mercatini stagionali o eventi particolari come lo Sbarazzo, una fiera che nelle nostre zone avviene in Franciacorta ma che nata su esempio europeo: in un dato giorno la cittadinanza di un paese porta in piazza oggetti di cui si vuole sbarazzare per rivenderli. Simile levento Cambio di Stagione, un mercato di libero scambio dellusato che questanno arrivato allundicesima edizione e che si tiene alla cascina Maggia di Brescia. Obiettivo: riciclare il maggior numero di oggetti, ridurre i rifiuti, risparmiare e sviluppare la coscienza ambientale dei cittadini. inAuguRATi gLi STATi gEnERALi DELLuSATo Ma levoluzione delle forme di utilizzo dellusato ha fatto anche in Italia passi da gigante, per arrivare ai primi Stati Generali dellUsato, tenutisi a Torino a fine marzo. Per la prima volta, tutti gli operatori del settore dellusato italiano si sono confrontati con lobiettivo di scambiare esperienze, trovare posizioni comuni e proporre unitariamente politiche istituzionali a favore del riutilizzo dei beni. A promuovere levento stata la Rete Nazionale degli Operatori dellUsato, nata lanno scorso da cinque realt (Associazione Bidonville, Opera-

tori di Porta Portese, Vivibalon, Bazar Project, Rete di Sostegno ai Mercatini Rom e Occhio del Riciclone) e che oggi ha esteso la sua base, arrivando a rappresentare oltre 4.000 operatori dei mercatini storici e delle pulci, delle strade e delle fiere. A Torino si sono cos incontrate tutte le anime del settore, dagli organizzatori di mercati e delle fiere dellusato agli operatori ambulanti, dalle botteghe di rigatteria ai negozi in conto terzi: lobiettivo era quello di mettere a fuoco punti critici e ostacoli che pongono freno alla piena espansione del settore e valutare opportunit e possibili strategie di riqualificazione. uSA&RiuSA, iL MERCATino Di iKEA diventato insomma chiaro a tutti che lusato una grande occasione, da diversi punti di vista, non da ultimo quello del business di alto livello. Non un caso che una multinazionale come Ikea stia percorrendo la strada del riciclo, in chiave formalmente solidale, che per pu rivelarsi una nuova strategia di marketing. Come lanno scorso, anche questanno nel mese di aprile Ikea ha promosso Usa&Riusa, compravendi-

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ta di mobili in collaborazione con lassociazione Maremosso, i cui volontari stimano il valore monetario dei mobili usati portati dalla gente che, in cambio, ottiene un buono acquisto Ikea di 10 o 20 euro da spendere nel mese di maggio. Lintero ricavato sostiene il progetto Dispensa sociale per la raccolta e distribuzione di cibo a persone e famiglie bisognose. Il tutto perch Ikea vuole creare una vita quotidiana migliore per la maggioranza delle persone, con lobiettivo di una crescita sostenibile, generatrice di un impatto positivo sulle risorse limitate del pianeta e sulla maggioranza delle persone, inclusi clienti, fornitori e collaboratori. Ma anche perch Ikea ha saputo fiutare laffare che deriva dallusato, soprattutto in termini di promozione pubblicitaria e di visibilit del marchio e della sua vision. MERCE in ConTo VEnDiTA Oltre ai grandi marchi anche i piccoli imprenditori hanno capito che lusato una gallina dalle uova doro e si sono dati da fare. Nel Bresciano gli esempi non mancano: dal 1993 Nientedinuovo un mercatino dellusato che offre ai privati il proprio servizio di esposizione e conto vendita. Aperto inizialmente in un vecchio capannone del centro storico, oggi si trova a S. Eufemia e si vanta di proporre il miglior usato della citt, grazie anche alla collaborazione di raccoglitori e commercianti del settore. La caratteristica dei mercatini la variet di merce che si pu vendere e acquistare, ma ci sono anche esempi di usato di settore: il caso del negozio Girabimbi di via Montello in citt, interamente dedicato al mondo dei bambini. Tanti oggetti legati allinfanzia, da quelli utili e pratici a quelli ludici, che il negozio ritira in conto vendita su appuntamento, stabilisce un prezzo di vendita e poi lascia in esposizione la merce per 3 mesi, mentre la percentuale della vendita del 50%. Unica clausola che attrezzature e giochi siano puliti, funzionanti e in perfette condizioni, mentre labbigliamento, preferibilmente di marca, viene ritirato di stagione, lavato e stirato. Di apertura recente a Brescia, ma da tanti anni presente a Rezzato, Le Meridiane, un negozio in viale Italia dove si pu trovare di tutto, dallabito da sposa agli elettrodomestici: Lunica discriminante che loggetto sia in ordine e funzionate, spiega Valentina Ferraglio, 28 anni, che lavora a questo mercatino, mentre i suoi genitori gestiscono quello di Rezzato. Tutti possono portare merce, che viene prezzata da Valentina assieme al cliente stesso e che resta in conto vendita per due mesi. La nostra clientela molto varia, italiana e non, dai benestanti che cercano un pezzo raro, a chi fa fatica ad arrivare alla fine del mese e viene qui per risparmiare, racconta Valentina che da questo lavoro riesce a tirar fuori uno stipendio, risolvendo cos il problema della sua occupazione. Lo stesso vale per Stefano Parolari, 26 anni, gestore del negozio Vittoria 5 vintage, aperto nel novembre 2010 in piazza Vittoria grazie allesperienza che mi sono fatto lavorando nella galleria darte di mio padre, dove ho iniziato a 19 anni. Nel negozio di vintage si trovano oggetti nuovi e usati, fondi di magazzino o resti da sfilate spiega Stefano ma anche qualche cosa da privati. In questo caso acquisto loggetto decidendo il prezzo con il venditore. La clientela varia ma tutta italiana e benestante, ogni giorno c un buon va e vieni, con due clienti fissi che mi vengono a trovare quotidianamente. Un lavoro che permette di vivere a Stefano, ma che lo diverte anche: la formula vincente il sorriso conclude ma anche lo sconto ha il suo peso!.
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TRADE E QUARTIERI

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StaZioNe e diNtorNi
mille SfaCCettature di uNo SteSSo quadro
di BRuno FoRZA

gni stazione un attendibile termometro sociale cittadino, luogo capace di connettere il passato al presente sulla linea dei binari, che ci consentono di accostarci ai racconti dei nonni e al genio di scrittori e poeti, che osservando locomotive e viaggiatori hanno tratto lispirazione per opere memorabili fissate su carta e su tela. Larte ha raccontato nei pi svariati stili lessenza ferroviaria e umana di periodi differenti. Lo ha fatto regalando allumanit tasselli profondamente diversi tra loro, ma assolutamente fedeli a ci che in ogni epoca compresa la nostra si pu vivere passeggiando in stazione e nei suoi dintorni. La vena romantica di Monet, le visioni futuriste di Carr, Boccioni e Severini, lassenza immobile di De Chirico provengono da universi lontanissimi che raccontano la stessa storia, quella che ancora oggi possiamo leggere nella nostra Brescia, l dove i treni sfrecciano incuranti dei contrasti profondi di una societ spezzettata nei

ritmi, nei volti e nei colori. Quelli del giorno e quelli della notte. La stazione di Brescia il luogo pi camaleontico della citt. Al mattino e di pomeriggio unarea che brulica di vita. Studenti, lavoratori, viaggiatori e nullafacenti conferiscono dinamismo a una zona che si trasformata in un ombelico del mondo confusionario. Le ripercussioni sono state negative. Via Togni ne lesempio: una via-ghetto degna dellappellativo di China-street, con insegne in zhongwen (la lingua scritta cinese) dappertutto. I commercianti orientali della zona hanno poca voglia di parlare, anche per le difficolt con la lingua italiana. Sono stati capaci di creare una vera e propria rete made in Pechino, come testimoniano gli incomprensibili annunci appesi ai muri. Loro, tuttavia, sono estremamente impegnati, mentre nel piazzale della stazione ci sono veri e propri crocchi di africani e mediorientali che trascorrono ore e ore allombra delle piante che abbelliscono unarea rinata dal punto di vista estetico, ma che continua ad essere afflitta da due piaghe profonde: gli scippi e lo spaccio.

La decisione di intensificare la presenza delle forze dellordine, sostenute dagli alpini, funziona soprattutto come deterrente finch il sole alto, ma residenti e commercianti lamentano una situazione insostenibile dopo il tramonto. In effetti di sera tutto si trasforma. La vivacit giornaliera diventa staticit notturna. Qualcuno cerca un posto sicuro dove riposare negli angoli della stazione e gli occhi vispi dei protagonisti dellandirivieni diurno si trasformano negli sguardi persi di chi avrebbe molto da dire, ma troppo solo per farlo. Vigili, soldati e poliziotti si vedono pi raramente mentre i crocchi giornalieri dimostrano di avere radici profonde. I loro componenti, con il calare delle tenebre, si fanno promotori di commerci illeciti. Le serrande di bar e negozi si abbassano presto e resta aperto solo qualche kebabbaro, mentre in lontananza risuonano i rumori del traffico di via XX Settembre e il vociare dei giovani che animano il Lio Bar fino alle prime luci dellalba, quando i quadri della mostra che abbiamo visitato iniziano a cambiare nuovamente il loro volto.

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CI RACCONTANO LA STAZionE

DEniSE (ABBigLiAMEnTo MuRi giuLi) Stazione Soddisfatti di aver aperto unattivit allinterno della stazione? Direi di s. Come ovvio in questa zona c grande movimento, ma il punto debole che chi non viene in stazione non pu conoscerci. Il suo punto di vista sulla sicurezza. Poliziotti e alpini sono fantastici: veloci nellintervento e disponibili a seconda delle esigenze. E sullintegrazione? La coesistenza buona, mentre per lintegrazione vera e propria siamo indietro. Ci sono perfino clienti che pretendono di essere serviti prima degli stranieri. Se potesse fare una richiesta alla giunta comunale cosa chiederebbe? Va assolutamente migliorato il servizio ai diversamente abili. gioRgio (TAXiSTA) Il Comune ha fatto della riqualifica della stazione un cavallo di battaglia. I risultati sono soddisfacenti? Di giorno qualcosa migliorato perch la presenza delle forze dellordine stata intensificata, ma spaccio e scippi restano due problematiche diffuse. Eppure le facce sono sempre quelle. Lei lavora qui anche di notte. Si sente sicuro? Abbastanza. In 14 anni di attivit non ho mai subito rapine. Ad altri capitato. Il suo punto di vista sullimmigrazione? un problema grosso che ormai fa parte della nostra quotidianit. Non saprei come lo si possa risolvere. AnnA BALDo E SuSi BooAnoi (TAi PASTiCCERiA BAR) Via Foppa Come si vive in questa zona della citt?
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Negli ultimi tempi c ordine e pulizia, ma i veri problemi della zona restano lo spaccio e gli scippi. Tutti sanno chi sono i responsabili di queste azioni, ma limpressione che non si voglia veramente risolvere il problema. Provate a fare un giro da questa parti dopo le 19 e capirete. Gli affari vanno bene? Si fa fatica. Le tasse sono alte e il Comune non ci agevola. Erano 30 anni che avevamo i tavolini fuori e ce li hanno fatti togliere. Le attivit straniere sono diffusissime. Come vi rapportate con i nuovi arrivati?

Ci limitiamo al saluto. Poi ognuno ha la sua vita. Una Brescia multirazziale possibile? S. Il problema che ci sono stranieri in grado di ragionare e che rispettano chi e cosa li circonda, altri che trascorrono tutto il giorno a oziare e sputare per terra. Lin (iT.CoM) Via Togni soddisfatto di aver aperto un negozio in via Togni? I guadagni mi soddisfano, ma per il resto non sono affatto contento. Troppo spesso dobbiamo fare i conti con i furti. Loperato delle forze dellordine inadeguato, ma qui c grande passaggio e per unattivit fondamentale. La sua clientela pi italiana o cinese? Mista. Come procede la vostra integrazione in Italia? Spesso non ci sentiamo accettati dagli italiani. Qual secondo lei il problema? Non hanno capito che a noi interessa solo lavorare.

Anna Baldo e Susi Booanoi.

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Nella pagina accanto, la stazione e il cavalcavia Kennedy. in questa pagina, la stazione delle corriere, via Solferino, via Togni e i portici della stazione.

LoRiS BuSi (EDiCoLA) Come si vive e lavora qui? Con fatica perch la situazione anomala. La sera, il sabato e la domenica la zona diventa un ghetto di immigrati. Siamo aperti solo io, il fiorista e i bar, la maggior parte dei quali sono gestiti da stranieri. Poi gli stato permesso di colonizzare a livello commerciale alcune vie. La situazione sotto gli occhi di tutti. C integrazione? Dipende anche da loro, non solo da noi. Spesso ce lo dimentichiamo ma bisogna anche volersi integrare. Qual problema pi sentito? Gli scippi sono allordine del giorno. Ad una mia cliente hanno rubato la borsa sotto il naso dal cesto della bici. Ed erano le 11 di mattina. In Italia ci vorrebbero regole pi severe e meno giochi di interesse da parte degli avvocati.

C QUALCOSA CHE NON vA

Prigionieri dellinefficienza. Ogni luogo pubblico dovrebbe essere pensato e costruito a misura duomo. In questo senso la stazione di Brescia lontana anni luce dalle necessit degli anziani e di tutti coloro che hanno problemi motori. Il simbolo di questa situazione ai limiti del tragicomico il tanto discusso ascensore, inattivo da anni e inutile perch conduce al piano sottostante, collegato ai binari solo ed esclusivamente da scale. Nella stazione di Brescia, infatti, non esistono scale mobili, rampe e ascensori sensati. Lunico binario raggiungibile senza barriere architettoniche il numero 1. Per arrivare agli altri indispensabile essere accompagnati dal personale attraverso le apposite passerelle che attraversano le rotaie. Chi in carrozzina

pu in seguito salire sul treno grazie a dei carrelli elevatori. Facile no? Il problema che il disagio non finisce qui. Il servizio a chi ha problemi di questo genere disponibile solo su prenotazione. Serve unora di preavviso per partenze nella fascia tra le 8 e le 22 relative a collegamenti tra le stazioni principali, 12 ore per viaggi su stazioni secondarie Brescia una di queste e 24 per le tratte internazionali. Occorre inoltre presentarsi in stazione 30 minuti prima della partenza del treno, e in caso di rinuncia si raccomanda la disdetta almeno 4 ore prima della prevista partenza. Uno scenario indegno al quale non servono commenti. Sul retro delle Poste. Esistono angoli della citt dimenticatati, ma che que-

sto avvenga allinterno dellarea delle Poste Italiane quantomeno strano. Di sera il retro delledificio diventa un dormitorio. Sulla rampa si accampano alcuni senzatetto e ai piedi della stessa ci sono cumuli di immondizia. A pochi metri di distanza c una zona franca per i tossicodipendenti, come testimoniano i numerosi boccettini di metadone abbandonati sui binari tra rifiuti di ogni genere. Biciclette e decoro pubblico. Un parcheggio riservato alle due ruote e le numerose rastrelliere presenti nel piazzale della stazione non bastano per far s che i ciclisti rispettino lordinanza relativa al decoro pubblico. Lanarchia regna sovrana, ma per ora i vigili urbani si mostrano magnanimi.
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la Cittadella dal Cuore teNero

travagliato
cumuli pietrosi ad opera dei contadini), fontanili, zone lacustri e boschive fanno da contraltare ad un territorio che ospita cave, una discarica di inerti e lotta per non veder sorgere un deposito damianto. Questa cittadella dal cuore tenero non ha intenzione di nicchiare e ha progetti ambiziosi per il futuro, come la nuova sede per il Vomere Cooperativa che si occupa dei disabili e delle loro famiglie , il polo dellinfanzia (asilo, nido, baby parking e ludoteca affacciati su un giardino di 10mila mq), grandi modifiche alla viabilit che la renderanno lo snodo pi importante di Brescia Ovest.Tutti in sella, si parte

di ALESSAnDRA ToniZZo

ccoci alla Cittadella del Cavallo: cos nota a tutti Traait, comune di oltre 13 mila abitanti a sud ovest di Brescia. A 12 chilometri dalla citt, difatti, si trova questa cittadella, gemellata con Beaufort en Anjou (Valle della Loira, Francia) il cui nome, forse, deriva dalla fatica, dal travaglio nella lavorazione della terra che dal 1980 ospita Travagliatocavalli, la fiera agricola di fama nazionale che si pone lobiettivo di rilanciare, con rodei, passerelle e gare, il settore zootecnico nonch il nome stesso del comune. Quando arriviamo a

Travagliato, i preparativi sono gi finiti, la 32 fiera alle porte, ma, anche se in paese perch Traait, a detta di chi ci abita, resta nel cuore un borgo semplice e schietto non si parla daltro, la spaccatura tra la quotidianit del centro storico e i fermenti della rassegna al Palazzetto dello Sport si sente. Ma Travagliato non solo questo. Anche se lapparenza pu ingannare lenorme Piazza Libert, le tante chiese e i palazzi storici danno, infatti, lidea di un territorio a cui calza laccezione cittadina, con i suoi pro e i suoi contro qui la gente sembra conoscersi tutta, coltivare relazioni autentiche e vivere ritmi placidi. Rogge, musne (tipici

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CI RACCONTANO TRAVAgLiATo

Don MARio METELLi, PARRoCChiA DEi SAnTi PiETRo E PAoLo Com la comunit di Travagliato? Giovane, partecipe? una comunit vivace, presente e unita. La componente giovanile risente dei problemi che ci sono dappertutto: esiste sia la parte impegnata e sensibile, attiva in oratorio e in altri gruppi, sia quella pi indifferente. Esistono attivit di volontariato e solidariet? Abbastanza. In paese c una contraddizione in merito, vale a dire una certa chiusura nei confronti degli extracomunitari, affiancata da segni di solidariet verso queste persone. Di cosa ha bisogno, oggi, la comunit di Travagliato? Di sentirsi, appunto, pi comunit, cancellando le piccole beghe e le rivalit interne, cercando dessere meno chiusa. tempo di condividere meglio alcuni ideali, di saper tirare fuori il meglio da Travagliato: non questione di fare altro, ma di valorizzare quel tanto che gi c. AnnA (BAR CEnTRALE) P.za Libert Che idea si fatta del paese? Lavoro qui da 6 anni e sono in Italia da 12: Travagliato un paese molto vivace, orgoglioso delle proprie radici. I travagliatesi sono accoglienti? Ognuno in paese tiene allaltro, c un collegamento unico, come se si fosse in una grande famiglia. Il commercio in paese vivo? Commercialmente Travagliato sta andando un po gi, da 3 anni a questa parte. La gente risparmia sulle uscite, specialmente al bar. I ragazzi hanno adeguati punti di ritrovo? I miei figli, ad esempio, frequentano i locali adatti a loro, prima venivano anche in piazza, ma ora c poco movimento. un dispiacere: forse per la crisi, non si fanno pi molte feste, manifestazioni.
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La fiera attira gente anche allinterno del paese? Travagliatocavalli ben organizzata, questanno hanno anche abbinato il Festival della birra artigianale. Americani e tedeschi, incuriositi, poi vengono anche in paese. gioRgio CAnToni (EDiCoLA CAnToni E BuSi) P.za Libert

Si organizzano eventi per tenere unita la popolazione? Ci sono diverse manifestazioni, ora inizia Travagliato cavalli ed arrivano molti turisti, che poi visitano anche il lago. Anche il Carnevale, con i carri e le sfilate, un grande richiamo. Avvertite la crisi? Certo, la crisi si sente. Noi abbiamo subito un calo nella vendita dei quotidiani. Poi, c da dire che in paese i libri si leggono poco: funziona molto la biblioteca, ma si perso il possesso del libro in s. Cosa mi dice delle controversie sulle discariche? Io, appena posso, torno a Brescia, la mia citt. Ma so che si sono state delle polemiche in merito, di carattere pi che altro politico. EMAnuELA (CALZATuRE ZoRZi) Via Andrea Mai Come va la sua attivit? Lavoro qui da 13 anni. Ultimamente il commercio non fiorente, c un po di crisi. La mia clientela mista, non solo di Travagliato ma anche di passaggio. Travagliatocavalli porta un po pi di giro a voi commercianti, in paese? Dipende dagli anni, ma solitamente la

Giorgio Cantoni.

Travagliato: citt o paese? Travagliato una realt viva e in crescita: tanta gente sta venendo qui dalla citt. Per la mentalit, nel bene e nel male, quella di paese gli anziani vengono ancora qui a chiedermi generi che tenevo anni fa, come la schiuma da barba.

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Alcuni scorci di Travagliato. Nella pagina a fianco, via Napoleone; qui accanto il municipio; sotto, piazza Cavour.

ChiARA VERZELETTi (LA nuoVA MADELEinE, inTiMo DAuToRE) Via Napoleone Come procede lattivit? Il negozio esiste da 6 anni, io lo gestisco da ottobre: un cambio di gestione porta a un nuovo ciclo di clientela, ci vuol tempo spero che la cosa funzioni. Voi ragazzi come vi divertite? Locali pre serata non ce ne esistono, qui sono quasi tutti bar, al massimo chiudono alluna. Andiamo in giro. Vi far molta concorrenza il complesso nellarea ex-Tivoli? Spero di no, che non attacchi i nostri negozi. Le firme dei centri commerciali, alla fine, sono sempre quelle spero per che non apra Intimissimi!.

gente resta pi che altro nella zona fiera. Come descriverebbe la gente di qui? Io quando ho iniziato lattivit, non essendo del paese, mi sono trovata un po in difficolt. Bisogna conoscersi reciprocamente per ingranare. Travagliato: citt o paese? Qui c sempre bisogno dattrazioni per richiamare la gente. Anche se denominata citt, secondo me Travagliato ancora un po paese. ALESSAnDRA BALDini (ABBigLiAMEnTo) P.za Cavour Un aggettivo per descrivere Travagliato un paese molto vivace ed accogliente, tranquillo. Come tutti, oggi risente della crisi. Travagliatocavalli cosa vi porta? La fiera, da quando si affermata, ha portato in giro il nome di Travagliato in maniera diversa. Prima la nomea dei travagliatesi era quella di avere le mani lunghe, e la fiera ha contribuito a far perdere nel tempo queste dicerie: ora Travagliato associato alla fiera, ai fratelli Baresi. Il tema discariche ancora caldo Una discarica di rifiuti cosiddetti inerti c gi. Speriamo non venga realizzata

anche quella per lamianto, per giunta proprio a ridosso del paese: Travagliato ha gi dato. Il commercio in paese vivo? Il nostro paese ha una rete commerciale polverizzata, stesa su tutto il territorio: con la venuta di ipermercati e simili, molti negozi sono chiusi, tanti stanno soffrendo. C poi il desiderio di riqualificare larea ex-Tivoli, circa 20 mila mq, con un supermercato che, si sa, diventer un centro commerciale: sar penalizzante per i negozi di vicinato e il paese potrebbe risentirne in modo pesante. Esiste integrazione con la componente straniera? Mi sembra che dintegrazione ce ne sia poca, per c molta tolleranza. I bambini sono la speranza del futuro.

Chiara Verzelletti.

VOCE AI PASSANTI
Carolina, 67 anni Sono anziana e vivo da sola, giro il paese in bicicletta: Travagliato non mi ha mai fatto mancare niente. nicola, 22 anni Dove ci divertiamo noi ragazzi? Qui prendiamo tutti la macchina e ci spostiamo in gruppo, verso la citt o i paesi limitrofi. giovanni, 56 anni Gli stranieri? In alcune ore si radunano in gruppo nella piazza, ma non danno alcun fastidio. giovanna, 45 anni Eventi e manifestazioni? Abbiamo una Pro Loco ottima, ora sta anche raccogliendo i fondi per ristrutturare la parrocchiale. Claudia, 20 anni Cosa mi piacerebbe? Che la piazza tornasse viva.
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Alessandra Baldini.

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in evidenza

oVVERo LALBuM DEi RiTAgLi


hoBBy Di CARTA Di SABRinA CAVALLERi oRMAi DiVEnTATo un PunTo Di RiFERiMEnTo PER gLi hoBBiSTi iTALiAni E non SoLo PER TuTTi gLi SCRAPPER.
i pu iniziare con forbici, colla e ritagli di carta ma una volta che si comincia, non si smette pi. Parola di Sabrina Cavalleri che sei anni fa ha trasformato lhobby dello scrapbooking in un vero e proprio lavoro creando il suo negozio Hobby di carta con un obiettivo: quello di far conoscere questa forma di arte a pi persone possibili. Ma andiamo con ordine. La traduzione del termine scrapbooking album dei ritagli e si definisce in questo modo un album in cui le fotografie sono sempre le protagoniste ma sono accompagnate da testi per non dimenticare particolari, emozioni, ricordi e abbellite da carte colorate, nastri, bottoni, tessuti e decorazioni realizzate con le proprie mani. Perch ci si dovrebbe avvicinare a questo hobby?
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SCRAPBooKing

Per non perdere la propria memoria o quella di altri; perch consente di trasferire le proprie emozioni, i propri sentimenti in quello che si realizza; perch ha poche regole predeterminate; perch ci consente di esprimere quello che siamo. Fondamentalmente chi si avvicina allo scrapbooking, non lo fa per creare qualcosa che piace agli altri ma per comunicare qualcosa di s. Per questo non punto a vendere i miei progetti ma ad insegnare come utilizzare i materiali e i prodotti che vendo. Quali sono stati i motivi che lhanno spinta ad intraprendere unattivit di questo tipo? stata una scelta quasi obbligata. Quando anni fa mi sono avvicinata per la prima volta a questo hobby, in Italia non esisteva praticamente niente e i materiali dovevo reperirli allestero, molto spesso dallAmerica con costi e problemi enormi. Per questo ho iniziato a produrre carta disegnata da me, facendola anche stampare. Inizio difficile? Molto. In Italia eravamo in venti a sapere cosera lo scrapbooking ma la passione mi ha spinto ad andare avanti, a non mollare. Oggi ho un laboratorio-negozio di 750 metri quadrati e un sito internet dove sono presenti tutte le nostre iniziative, le novit del mondo scrap e dove si possono acquistare i nostri materiali on line. A Hobby di carta, oltre a trovare tutto quello che serve per lo scrapbooking, sono disponibili centinaia di tipi di stoffe americane per realizzare progetti di cucito creativo ma anche trapunte patchwork, cuscini, pupazzi capi di abbigliamento, piccoli oggetti utili per se o da regalare. Con soddisfazione posso dire di essere un punto di riferimento per migliaia di hobbisti italiani.

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Come ci riuscita? Partecipando ogni anno a una dozzina di fiere di settore in tutto il nord Italia: impegnativo ma abbiamo verificato che il mezzo pi efficace per far conoscere quello che facciamo. Organizziamo anche corsi nella nostra sede in via Mazzini 28 a Concesio e ci proponiamo nelle case di riposo ma anche negli asili dove le maestre hanno ancora voglia di abbinare la fantasia a piccoli lavori manuali. A marzo sono andata anche al liceo Copernico durante unautogestione degli studenti per dare una breve dimostrazione di cosa sia lo scrapbooking. Con grande piacere dico che la classe era piena di ragazzi attenti e incuriositi. Resta comunque un hobby di nicchia? Per ora s, anche perch non c sul mercato una rivista specializzata, non ci sono ditte che producono carte, adesivi, timbri specifici per questo hobby. Per fortuna tutti i materiali utilizzati per altri hobby possono essere utilizzati anche nel nostro. Un buon segnale di inversione di rotta sta arrivando dalla televisione che con sempre maggiore frequenza sta dedicando trasmissioni al tempo libero. A chi si rivolge lo scrapbooking? Soprattutto alle donne. Sono loro infatti che, almeno in apparenza, hanno meno

difficolt a liberare la loro fantasia, ad esternare i propri sentimenti o emozioni e che sono il presupposto per avvicinarsi allo scrapbooking. Chi sono i suoi clienti? Ne abbiamo di tutti i tipi e di tutte le classi sociali. un modo poco costoso di trascorrere il tempo libero e quindi accessibile a tutti. Chi non acquista on line, che resta il principale canale di vendita, arriva a Concesio da tutte le regioni, soprattutto dal nord Italia. Qui sanno di trovare una grande esposizione, una notevole variet di prodotti, di materiali ma anche di idee. Unica nota dolente sono proprio le donne bresciane che ci frequentano poco. Forse sono troppo impegnate, forse poco fantasiose, meno creative o forse, pi semplicemente, usano poco internet e quindi non conoscono ancora lo scrapbooking. Cosa potrebbe dire per avvicinarle a questo hobby? Che un mondo meraviglioso, dove si possono conoscere persone interessanti, dove ci si pu scambiare consigli ed esperienze non necessariamente legate a questa passione, dove si pu diventare amici. In pratica quello che successo a me in questi anni che ho trovato grandi amiche sparse in mezza Italia e con il tempo sono diventate anche delle collaboratrici. Sono loro, infatti, a comporre il design team, loro che lanciano idee, propongono un progetto e lo condividono attraverso il blog del sito dando anche indicazioni per realizzarlo. Lo scrapbooking un hobby che non conosce tempo e non ha limiti, i temi sono infiniti, le tecniche e i materiali utilizzati pescano ovunque la fantasia arrivi, niente va sprecato ma conservato per creare qualcosa di nuovo.

HObby DI CARTA
Via Giuseppe Mazzini, 28 - Concesio (BS) Tel. 030.3459915 - Fax 030.2751581 www.hobbydicarta.it - info@hobbydicarta.it

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IAGGIO IN PROvINCIA

verSo lagogNato

equiliBrio

Bedizzole, Polpenazze, Manerba Sal: turismo e territorio in cerca di valorizzazione.

lla ricerca di equilibrio: cos avevamo intitolato il nostro viaggio in Provincia, lo scorso anno, in Valtenesi. Oggi, facciamo i conti con una zona che lequilibrio non lha raggiunto, ma di certo vicina a un baricentro pi stabile. Sviluppo turistico e tutela del territorio da un lato Bedizzole e Polpenazze , offerta turistica pi giovanile e coinvolgente, anche fuori stagione, dallaltro Sal e Manerba : i punti chiave sono ancora questi, ma di passi avanti se ne sono fatti.
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di ALESSAnDRA ToniZZo

La voglia di riscatto del lago, stanco di battere la fiacca nei lunghi mesi invernali, si capisce dalladesione di 28 sindaci delle quattro province gardesane a LagodiGarda tutto lanno, comitato di promozione del territorio che ha gi stilato un calendario di proposte per il 2011 (dal Garda endurance life style di giugno, allAndar per cantine in ottobre), cercando di trovare una sinergia in grado di andare oltre ai singoli interessi locali. Riuscir questo super-consorzio a far vivere il lago per ben 365 giorni lanno? Lo sperano tanto i giovani salodiani che, pur notando, nel tempo, un migliora-

mento nella movida lacustre, vorrebbero un po pi di sano movimento, delle opportunit anche soft: laggettivo preferito da questa zona pi consone al loro stile di vita. Sal, con i suoi oltre 10 mila abitanti, dopo aver recentemente festeggiato il personale 150 anniversario (il 15 dicembre 1860 le venne conferito il titolo di Citt), sta lavorando per trovare anche un equilibrio politico, mentre tiene ancora banco loperazione Fonte Tavina (che prevede il trasloco dellattuale stabilimento in zona Cunettone, al suo posto la costruzione di un albergo e diversi appartamenti: in cam-

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bio, la societ realizzerebbe opere per 15 milioni di euro), suscitando pareri contrastanti: operazione ghiotta per alcuni, prospettante la Sal del futuro, uno scempio ambientale per altri. Sta poi prendendo forma il progetto di mobilit sostenibile avviato un anno fa, dal costo di 13,5 milioni di euro: treno, navi, traghetti e piste ciclabili stanno diventando, per larea turisticamente pi importante della provincia, i mezzi concreti per vivere e scoprire il Garda in piacevolezza, con un occhio allambiente. Manerba coglie al volo lopportunit e sposa il bike sharing, installando cinque stazioni ricaricabili

grazie al fotovoltaico alle quali noleggiare decine di biciclette, nellottica di traghettare i turisti dai campeggi ai centri storici. Cos, parte anche un restyling nel piccolo comune nei pressi del Parco della Rocca: il restauro della torre campanaria, la ripavimentazione di Solarolo, il restauro conservativo della piazzetta concretizzano la volont di stare al passo. La Valtenesi ha anche due sogni nel cassetto un parco di circa mille ettari verdi, a salvaguardia delle aree pi pregiate sfuggite allurbanizzazione, e la tutela del lago Lucone pi un piano da 27 milioni di euro in stand by: un acque-

dotto intercomunale che porti acqua sicura a tutti e otto i paesi. cos di fatto iniziato il cammino di promozione enogastronomica di questarea, che ai scenografici dettagli ambientali accosta prodotti tipici di assoluto rilievo. Lo sanno bene Bedizzole e Polpenazze, sulla sponda occidentale del lago, i cui territori prevelentemente collinari avvalorano la vocazione agricola della zona: Groppello, Marzemino, San Giovese e Barbera sono i must della viticoltura valtenese, mentre lolivicoltura frutta un olio che considerato tra i pi pregiati del Nord Italia.
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V
Sal

IAGGIO IN PROvINCIA

PAESE CHE VAI le NoStre impreSSioNi


Si arriva a Sal respirando a pieni polmoni, felici di essere fuggiti per un po dalla citt afosa e impolverata. Ma, dopo poco, si ha voglia di invertire la marcia per tornare a sentirsi a casa, pur consapevoli che ahinoi il panorama non sar lo stesso. Perch questa perla del Garda, tranne qualche subitanea e rara eccezione, ha le sembianze di un felino in agguato che sussurra allorecchio Sei forestiero? Allora compra, poi torna a casa.

A Manerba del Garda, chi non inforca una bicicletta o si professa amante di camping e simili pu quasi capitarci per caso. Un peccato, per tutto quello che gli occhi possono vedere. A ragione, per quel velo di tristezza che lammanta.

Manerba del Garda

bedizzole
Bedizzole un paese difficile da inquadrare, sicuramente un paese alla ricerca della sua vera identit. Al visitatore non offre granch, nonostante nel centro e nelle vie limitrofe le attivit commerciali siano abbastanza numerose. A distanza di un anno, il decoro urbano e la pulizia delle strade lasciano ancora a desiderare.

Polpenazze
Ameno paesino nellentroterra gardesano, Polpenazze un piccolo borgo che gode di una posizione invidiabile e una vista mozzafiato. Pur non offrendo molto al turista, sicuramente una meta ideale per chi cerca un angolo di relax a due passi dal caos cittadino. Laccoglienza per non certamente tra le pi calorose.

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Ci HaNNo detto
a cura di ALESSAnDRA CASCio e ALESSAnDRA ToniZZo

BEDIzzOLE

MARiA TERESA AMADEi (LE PiCCoLE CAnAgLiE, ABBigLiAMEnTo) Viale Libert Come sta andando il commercio? Potrebbe andare meglio. Credo che in qualche modo centri anche la crisi. Comunque ho molti clienti che vengono da fuori. Come si vive a Bedizzole? Bene, anche se la sera non c niente. Dovrebbero animarlo maggiormente. I ragazzi, poi, oltre loratorio non hanno un centro ricreativo e non sapendo dove andare finiscono nei bar. Cosa ne pensa dellimpianto che vorrebbero costruire in localit Riali? Sono contraria perch, come questo, ce n solo uno in America. Le perplessit sono molte, non si hanno notizie circa linquinamento e le emissioni che produrrebbe e poi sarebbe costruito vicino alle abitazioni. Mi domando perch non lo facciano nelle campagne del mantovano dove per chilometri e chilometri non si incontrano n case n centri abitati. Laumento della retta nella casa di riposo

Credo sia dovuto alla ristrutturazione dello stabile ed una cosa esagerata. Alcuni dicono che andranno a riscuotere dai vari parenti nel caso in cui non si riesca a far fronte alle spese dellospite e questo mi sembra assurdo. MARTA MinELLi (LoCoS PARRuCChiERi) Viale Libert Come sta andando lattivit? La crisi non si sente nel nostro settore. Uno piuttosto non mangia ma, lestetista e il parrucchiere non se lo fa mancare. Come vive un giovane a Bedizzole?

Premetto che io non sono del paese, ma posso dirti che qui i giovani non hanno molto a disposizione. Non organizzano quasi niente e i giovani preferiscono uscire dal paese ed andare sul lago. Quale consiglio darebbe allAmministrazione comunale per promuovere un po pi il paese? Dovrebbero organizzare pi manifestazioni ed attivit per attirare pi gente perch una singola manifestazione, come la notte bianca, non basta. Inoltre, quando organizzano, dovrebbero coinvolgere tutti i commercianti e non solo quelli del centro.

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PARCO NATURA VIVA


Centro Tutela Specie Minacciate

MADAGASCAR
CALENDARIO EVENTI DI GIUGNO:
Keeper per un giorno
Ogni sabato di Giugno:

Giornata Mondiale dellAmbiente


Laboratori e giochi sulle foreste, lambiente e la sostenibilit

Domenica 5 Giugno:

Appuntamento pomeridiano per preparare gli arricchimenti per gli animali

Lambiente e le foreste, lo sviluppo e la sostenibilit


Laboratori e giochi sullambiente e la sostenibilit

Domenica 12-19-26 Giugno:

38 ettari di Collina Morenica 2000 animali 278 specie percorso Safari auto percorso Pedonale
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AnTonELLA PERSAVALLi (iMMoBiLiARE RASi) P.za Europa Bedizzole un paese di seconde case? No, per lo pi di prime case. Com stato il mercato immobiliare qui in paese lanno scorso? Nel 2010 il mercato stato piuttosto stabile, leggermente in crescita. Stanno edificando molto? S, stanno costruendo parecchio. Aumentando la popolazione sar necessario sicuramente aumentare anche i servizi. Ha sentito parlare dellimpianto in localit Riali? S, anche se non conosco il punto preciso. So che abbastanza vicino alle abitazioni e che anche lAmministrazione si sta movendo per bloccare tutto. Sicuramente i prezzi delle case ne risentiranno se decideranno di costruirlo. POLPENAzzE DEL GARDA DEViD BRuSChi (ouTLET DEL guSTo) Via Rimembranze Da quanto siete presenti sul territorio? Da otto mesi ed ora stiamo iniziando ad ingranare. Abbiamo deciso di chiamarlo Outlet perch ci piaceva questa connotazione applicata a un settore nuovo come quello alimentare quindi, diverso dagli altri Outlet. Qual la vostra clientela tipo? Prevalentemente quella locale. Come si evoluto Bedizzole nellultimo periodo? Commercialmente, come in tutti i paesi, negli ultimi anni c stato un rallentamento. Nel settore edilizio, invece, hanno edificato molto ma per quanto ne so, molti appartamenti sono invenduti o sfitti e questo non un bene. Come mai proprio Polpenazze? Sapevo che la proprietaria stava vendendo e poi un bel paese, mi piace. Sono molti i giovani qui in paese? Cosa offre loro il paese? I giovani ci sono e sfruttano prevalentemente il campo sportivo perch il centro sociale frequentato soprattutto dagli anziani. Per il resto si spostano. Cosa manca qui in zona? Credo che il paese vada sviluppato maggiormente. Servirebbero dei ristoranti, dei locali e sicuramente altri parcheggi per sfruttare al meglio il turismo.

IAGGIO IN PROvINCIA

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VOCE AI PASSANTI
Anna, 34 anni un paese tranquillo, che non offre granch ai residenti e ai pochi turisti. La comodit che siamo vicino al lago. Lucia, 73 anni Qui in paese trovo tutto, ma con la mia schiena dolorante faccio fatica a muovermi, avrei bisogno di un aiuto. Carlo, 52 anni I parcheggi sono inadeguati. Spero che i nuovi interventi pubblici sopperiscano a questa mancanza. giovanni, 20 anni Qui non mi diverto, non c niente. Preferisco divertirmi al lago quando posso.

CRiSTinA BARuFFA (non SoLo FRuTTA) P.za Roma Lei giovanissima, cosa lha spinta ad intraprendere questo mestiere? Mia mamma ha gi un negozio di frutta e verdura in un altro paese ed io, che ho sempre lavorato con lei, ho pensato di prendere in mano io lattivit in un altro posto. Sono giovane e mi sono detta: proviamo!.

ELEnA BonoMini (C DEL guSTo) P.za Roma Come va il commercio? un periodo complicato per tutti ed anche nei nostri paesi la situazione difficile. Oggi non pi come una volta, la gente ha la macchina e si sposta. Qui vengono per le dimenticanze, il resto lo comprano altrove. Destate fortunatamente il paese si movimenta. Cosa ne pensa dei lavori in programma di rifacimento del centro storico? Speriamo che servano a valorizzare il centro, perch come tutti i centri storici va morendo. Spero che serva ad incentivare anche il nostro lavoro. Beve lacqua dal rubinetto? No, bevo quella della bottiglia anche se lacqua del rubinetto potabile e forse pi controllata. Lo faccio non per qualche timore particolare, ma per mio gusto personale. gABRiELLA RiBELLi (FERRAMEnTA) Via S. Antonio Polpenazze un paese turistico? S, ci sono diversi turisti anche se non tutti hanno la seconda casa qui in paese. Penso che alcuni visitatori villeggino nei paesi limitrofi. I parcheggi in zona sono sufficienti? Sicuramente no, noi siamo i primi svantaggiati perch il traffico qui

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IAGGIO IN PROvINCIA

aumentato ed il nostro negozio sulla strada. Qui i clienti non sanno dove fermarsi. Questanno per hanno previsto la realizzazione di 60-80 parcheggi sui tornanti, per per noi non saranno molto utili perch oggi la gente non vuole camminare. Consiglierebbe a una coppia di giovani di venire a vivere a Polpenazze? Le case qui costano parecchio e molti giovani hanno preferito acquistare a Muscoline o a Castrezzone. Qui per si sta bene, siamo vicino al lago ed abbiamo una visuale stupenda. Come si sviluppato il commercio negli anni? Prima qui eravamo in tanti, pensi che cerano quattro negozi dalimentari mentre oggi ce n solo uno. Molte attivit hanno chiuso per via di tutte quelle disseminate sulla statale che da Sal porta a Desenzano.

VOCE AI PASSANTI
Dante, 32 anni Sono in villeggiatura e qui c una tranquillit impagabile. Lilia, 46 anni Il paese non offre nulla, eccetto la tranquillit e la stupenda posizione. Non so se riuscirei a stare qui pi di una settimana. giuseppe, 18 anni Paese caratteristico, ma se non era per i miei nonni che lo volevano visitare non ci sarei mai venuto da solo. La vista da qui stupenda, il paese un po meno. Non c nemmeno un locale. Ma qui ci vivono giovani?!.

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MANERBA

Si sta restaurando il centro storico del paese E proprio in centro si sta ultimando il museo delle attrezzature agricole della zona: erano tutti contadini e pescatori. Una bella cosa. RAMonA LoMBARDi (BiRBA CAFF) Via V. Gassmann, Crociale di Manerba Che clientela avete? La sera solo giovani (sembra un oratorio!), durante il giorno un po di tutto: tanti turisti, soprattutto tedeschi, ed anche gente del paese. Manerba sufficientemente valorizzata a livello turistico? Per me s: una bella zona e vedo tanto turismo.

reale la rivalit tra i negozianti del centro storico e quelli del Crociale? Direi di s: tutti vogliono lavorare. Un aggettivo per descrivermi gli abitanti del paese. Simpatici, gentili, educati.

giAnCARLo TACChini (EDiCoLA) rotonda del Crociale, Manerba

Ramona Lombardi.

Giancarlo Tacchini.

Come descrive Manerba? Sono di Ferrara: ho conosciuto Manerba venendoci nei week-end, poi mi sono trasferito. una zona bellissima, i turisti mi chiedono indicazioni, poi ripassano e dicono di essersi trovati bene. Che turismo c in paese? un turismo di livello medio-alto. Si parla di crisi, ma in questa zona non si sentita: sabati e domeniche sono pienissimi di gente. Dinverno viene soprattutto chi ha la seconda casa. Cosa ne pensa delliniziativa Lagodigarda tutto lanno? Alberghi e campeggi sono chiusi dinverno: un peccato, perch di gente che passa ce n.
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TAPPARELLE IN PVC TAPPARELLE IN ALLUMINIO TAPPARELLE IN ACCIAIO TAPPARELLE DI SICUREZZA ZANZARIERE TENDE A RULLO TENDE PLISS TENDE VERTICALI TENDE VENEZIANE TENDE DA SOLE STRUTTURE A PERGOLATO STRUTTURE DA GIARDINO

Lartes, unazienda che opera da pi di 40 anni come produttrice di tapparelle in legno e in plastica, si adeguata alle esigenze del mercato aggiungendo anche avvolgibili in alluminio e in acciaio. Laccurata scelta dei materiali e lottimo grado di nitura, uniti a un servizio di assistenza preciso e qualicato, sono caratteristiche che distinguono lazienda, facendola preferire dalla sua ormai vasta clientela. La diffusione capillare in tutta la Lombardia con una tta rete di distribuzione e la diponibilit a magazzino di ogni tipo di accessorio, garantiscono consegne raide e puntuali. Veneziane, zanzariere, porte a sofetto o a libro e tende da sole completano lampia gamma di prodotti diponibili. Lartes unazienda sempre attenta a soddisfare le esigenze della clientela con professionalit e competenza.

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IAGGIO IN PROvINCIA

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VOCE AI PASSANTI
Sara, 29 anni Si sente il forte campanilismo tra centro storico e Crociale, specialmente dal punto di vista del commercio. gianna, 38 anni Manerba e il turismo? Per me resta una zona splendida ma poco sfruttata. Basta al trenino e s alla valorizzazione delle spiagge. Claudia, 40 anni Momenti aggreganti? C un bel mercato ogni venerd mattina che purtroppo, destate, la sera, vende solo cineserie. giancarlo, 34 anni La mentalit di qui? un po chiusa, si parla ancora di forestieri. guglielmo, 56 anni Attrattive invernali? Per ora c solo il bellissimo presepe meccanico del paese.
Intervista

PAOLO MARIANTONIO SIMONI, SINDACO DI MANERBA


A detta di molti, Manerba una perla del lago che per non ha messo a frutto tutte le sue potenzialit a livello turistico. Qualche incentivo per il futuro? Sicuramente Manerba ha ancora tanto da offrire a livello turistico e questo ritardo, nellattuale congiuntura economica, si pu trasformare in una grande opportunit. Come pi volte ho sostenuto allinterno della grande regione del Lago di Garda, Manerba e la Valtenesi costituiscono unenclave che offre particolarit ed eccellenze uniche. Unitamente agli altri Sindaci dei Paesi limitrofi stiamo portando avanti un ambizioso programma di tutela ambientale che vede accanto alla trasformazione del Parco della Rocca in oasi naturale, la creazione di alcuni parchi sovracomunali cos da permettere ai nostri ospiti la possibilit di immergersi in luoghi importanti sia dal punto di vista ambientale che archeologico. In particolare allinterno del Parco della Rocca in fase di realizzazione un laghetto di circa 2.500 mq attorno al quale verranno create alcune postazioni di bird-watching. Verr inoltre creato ai piedi della citata oasi, nella parte a lago, il primo parco lacuale del Lago di Garda. Inoltre sar realizzato un Parco agricolo a confine del Comune di Moniga, dove i turisti potranno vedere i terreni ove nascono i nostri vini (groppello e chiaretto) nonch il nostro olio extravergine di oliva che ha avuto importanti riconoscimenti sia a livello nazionale che internazionale. Tutto ci mira a promuovere i nostri prodotti tipici, a garantire un reddito agli agricoltori e ad ottenere una destagionalizzazione dei flussi turistici. Lobiettivo ambizioso ma non irraggiungibile quello di intercettare accanto al cosiddetto turista da spiaggia anche un visitatore che vuol conoscere lentroterra con le sue bellezze paesaggistiche e storiche e le eccellenze enogastronomiche; un turista che pu venire in Valtenesi tutto lanno e non solo nel periodo estivo.

Si parla delliniziativa Lagodigarda tutto lanno: cosa si far, in concreto, per mantenere vivo il lago anche nel periodo invernale? La creazione durante il periodo invernale di eventi di risonanza nazionale ed internazionale non possono che aiutare i nostri operatori in quel processo di destagionalizzazione dal quale, a mio parere, non si pu ormai pi prescindere. Alessandra Tonizzo
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dedicato alla nostra terra.

Chiaretto

Garda Classico D.O.C. 2010

Giovanni Avanzi

Le Mondial du Ros 2011 (unica azienda lombarda premiata)

Medaglia dArgento

Gran

Menzione a Vinitaly 2011

COMMENDED Decanter World Wine Awards Londra 2011

Lo comunichiamo alla nostra affezionata clientela con estrema soddisfazione poich il riconoscimento del nostro impegno al continuo miglioramento qualitativo.
Azienda Agricola Avanzi - Manerba del Garda, Brescia - Phone e Fax +39.0365.551013 - www.avanzi.net

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SAL Sig.RA ToRRESAni (MiLLE iDEE SCAMPoLi) P.za Leonardo da Vinci Con quale clientela lavora? Sono di San Felice e lavoro qui da 30 anni. Come clientela ho un po di tutto, ma il mio articolo non turistico. Sente la crisi? La gente adesso non compra perch non ci sono soldi. Ora vanno i tessuti per le tendine, e le ragazze giovani fanno molto il patchwork, per le borsette. Ma nei tempi duri non c il fai da te anche nel vestire? Se uno capace altrimenti si va in mano alle sarte, ognuna delle quali ha il suo prezzo. Com la gente del paese? I salodiani sono brave persone, socievoli. Molti, qui, chiedono una mano per il taglia e cuci, cos si crea un rapporto di simpatia.

IAGGIO IN PROvINCIA

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KRiSTinE (FioRERiA FLoRioLi) P.za Vittorio Emanuele Come si trova a Sal? Sono italo-tedesca e lavoro qui da 22 anni. Mi trovo bene, una bella cittadina. I salodiani sono gente tranquilla. Com commercialmente il paese? Con la crisi, il lavoro si dimezzato. Una grande pecca di Sal sono i centri commerciali, troppi per una realt cos ridotta. Il clima che si respira? Si tende a lasciare il paese un po in, a livello ricovero, facendo poco per i giovani: violini e cose del genere. Una botta di vita non farebbe male, ogni tanto. CLARA Zoni (ViTuLLi SCARPE) Via S. Carlo Come si vive dinverno a Sal? Sono di Brescia ma vivo qui ormai da 18 anni: innamorata del lago. Il problema della stagione invernale la scarsa affluenza, nonostante le molte inizia-

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IAGGIO IN PROvINCIA

Alcuni scorci di Sal.

tive, perch non siamo in un crocevia come Desenzano. Cosa ne pensa delliniziativa Lagodigarda tutto lanno? Sicuramente una cosa che pu muovere il mercato: linverno lungo, tutte le domeniche dellanno siamo qui ci piacerebbe essere aperti per qualcosa. Qualche incentivo potrebbe essere? Incentivi sono il parcheggio gratuito in alcune occasioni e cupons per attivit gratuite, come un caff al bar. Chi compra a Sal? In questo momento di crisi, pi che altro gli stranieri: gli italiani spendono magari per i figli, ma non per se stessi.

FRAnCESCA ZAPPARELLi (SAVon E BougiE-un PETiT Coin DE PRoVEnCE) Via Cavour

Sarebbe una cosa da fare: non possibile che Sal muoia per dei mesi. Anche se, in 10 anni, il paese cambiato, pi alla moda. Ma servirebbe pi pubblicit. Sal realt un po spenta per i giovani: vero o falso? Anche per questo Sal, nel tempo, migliorato, ma vero, la linea quella. Sarebbe bello movimentarlo, senza per perdere tutto il fascino del lago. Ci dovrebbero essere delle serate, dei locali adatti a una fascia det attorno ai 30.

Francesca zapparelli.

Clara zoni.
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Come vive Sal? Sono di Brescia ma ho abitato nel passato 8 anni a Sal: vado avanti e indietro, ma con lintenzione di tornare qui se le cose vanno bene, dopo aver aperto a dicembre. So che ci vorr un anno e mezzo per ingranare. Come va commercialmente il paese? La crisi c ancora, si vede. A Brescia il commercio pi costante, mentre qui stagionale, nel week-end: per valutare bisogna tenerne conto. Cosa ne pensa delliniziativa Lagodigarda tutto lanno?

VOCE AI PASSANTI
Annarita, 45 anni Cosa fa culturalmente Sal? Il teatro chiuso da tempo, e la questione sulla sua apertura tutta esclusivamente politica. Simona, 51 anni I festeggiamenti per lunit? Cera chi non li voleva sono stati fiacchi. Rosa, 40 anni Come sono i salodiani? Dico solo che la maggior parte si vanta di non avere extracomunitari sul proprio territorio. Simone, 56 anni Questo posto una meraviglia, ce lo invidiano tutti.

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Intervista

BARBARA BOTTI, SINDACO DI SAL


Sal dovrebbe richiamare pi giovani, e dare ai suoi giovani pi opportunit dincontro. Cosa fare per movimentare il paese, senza per questo creare una seconda Desenzano? Sal gi frequentata da moltissimi giovani, che hanno numerose opportunit di incontro: per la prossima estate desideriamo lanciare ulteriormente questi momenti, attraverso happy hours nei nostri bei locali, con musica (anche dal vivo) soft ed in fasce orarie che vadano dalle 18.30/19 alle 23/23.30. Non nostra intenzione consentire lapertura di discoteche perch Sal si caratterizza proprio per questi locali tranquilli, in riva al lago, dove si pu bere qualcosa chiacchierando, senza bisogno di musica a tutto volume, in modo da poter riconquistare anche quel rapporto personale e umano che in certi luoghi viene a mancare. Si riuscir a far decollare la ciclabile Sal-Limone, per potenziare quel cicloturismo che gi investe positivamente il lago? Il cicloturismo in costante espansione ed molto apprezzato, soprattutto dagli stranieri. Conseguentemente la realizzazione della ciclabile Sal/Limone sarebbe veramente daiuto alleconomia locale, che vive proprio di turismo, e soprattutto di turismo di qualit. Si parla delliniziativa Lagodigarda tutto lanno: cosa si far, in concreto, per mantenere vivo il lago anche nel periodo invernale? Lagodigarda tutto lanno unottima iniziativa, che potrebbe far risuonare il nome del Lago di Garda in tutto il mondo: infatti, se si pensa a una festa (come potrebbe essere capodanno) che si svolge contemporaneamente su tutte le rive del lago, evidente come ci possa diventare un veicolo pubblicitario enorme. Se poi questa iniziativa prendesse piede, sono davvero numerosi gli eventi che, se realizzati in contemporanea, avrebbero un effetto decuplicato rispetto a quelli realizzati singolarmente. Il lago, splendido e tiepido anche in inverno, ha solo bisogno di valorizzazione. Alessandra Tonizzo

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in evidenza

TEMPo Di AgRigELATERiA SuLLAiA

TEMPo DESTATE

Rivoltella lazienda agricola Fenilazzo ha ideato il primo agriturismo in Lombardia che oltre a presentare la classica ristorazione, propone lAgrigelato, un gelato prodotto partendo dal latte appena munto in modo del tutto naturale, privo di coloranti, conservanti e grassi idrogenati. Per vetrina unimportante trasmissione televisiva come Melaverde in onda su Rete 4. Cos si presentata a livello nazionale lazienda agricola Fenilazzo di Attilio Cavaliere e figli diventata famosa per aver ideato, prima in Lombardia, lAgrigelateria. Un agriturismo che oltre a presentare la classica ristorazione fatta di piatti a base di salumi e formaggi, propone di assaggiare i semifreddi e appunto lAgrigelato, tutti ovviamente frutto delle produzioni aziendali. Punto di partenza , infatti, la produzione del latte, materia prima che dalla stalla arriva direttamente nei laboratori per passare poi nel caseificio dove, da sempre, le parole dordine sono: qualit, salute e benessere al prezzo giusto. La trasmissione, registrata nella sede di Rivoltella (comune di Desenzano del Garda), ha evidenziato lintero processo produttivo e i prodotti come il latte fresco, gli yogurt probiotici, i formaggi freschi e stagionati, le mozzarelle e le ricotte acquistabili nello spaccio aziendale o reperibili, 24 ore su 24, nei distributori automatici dislocati tra Desenzano e le sue frazioni. Uno spazio significativo, nel corso della trasmissione, stato inoltre dedicato alla produzione dei semifreddi e soprattutto dellAgrigelato, lunico gelato prodotto partendo dal latte appena munto in modo del tutto naturale, privo di coloranti, conservanti e grassi idrogenati. Uno straordinario risultato frutto dellesperienza internazionale di Donata Pancera, consulente aziendale dellAgrigelateria sullAia. Le riprese hanno messo in evidenza la naturalezza dei prodotti aziendali, il rapporto di connessione diretta tra produttore e consumatore, la

possibilit attraverso i distributori automatici di avere sempre a disposizione i prodotti freschi sotto casa e il nuovo concetto di agriturismo. una grande soddisfazione ha commentato Roberto Cavaliere il legale rappresentante dellazienda agricola Fenilazzo , un premio per il tanto lavoro e gli enormi sacrifici iniziati oltre 60 anni fa (lazienda nata nel 1951) da mio padre Attilio. Per noi questa vetrina nazionale ha rappresentato un ulteriore stimolo a migliorarci sempre di pi, a non abbassare mai la guardia, puntando sempre di pi al massimo della qualit al giusto prezzo. Queste sono state le chiavi del nostro successo, su queste vogliamo continuare a puntare. Crediamo ha concluso Cavaliere che con la trasmissione televisiva Melaverde, mandata in onda da unemittente nazionale, che punta a far conoscere le specificit dei prodotti locali abbinati al territorio di appartenenza, la nostra azienda agricola abbia contribuito a far conoscere meglio anche il territorio gardesano e Desenzano del Garda in particolare. Loriginalit della nostra scelta imprenditoriale si quindi dimostrata vincente e a confermarlo sono i moltissimi clienti, residenti o turisti, che ogni giorno o nei fine settimana vengono nella nostra azienda certi di trovare la qualit a un giusto prezzo, a mangiare bene e sano e a divertirsi con gusto assaggiando il nostro Agrigelato.

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ID PALzzOLO

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le meraviglie della terra del fiume ora toCCa alla muSiCa


Molto apprezzata dai turisti la scelta di abbinare le visite ai monumenti storici di Palazzolo con lapertura dei negozi del centro.

a macchina si messa in moto e sta correndo nella giusta direzione. Questa potrebbe essere la sintesi della prima fase di iniziative messe in atto dal Comune di Palazzolo sullOglio e dal sistema dei commercianti per il rilancio della competitivit dellarea distrettuale altrimenti noto come DID. A confermarlo sono i numeri delle presenze dei turisti che nelle domeniche di aprile e maggio hanno animato la cittadina. Prosegue dunque con successo il progetto di fare squadra, migliorare le

sinergie, ottimizzare gli sforzi su obiettivi chiari e condivisi concordato tra Pubblica Amministrazione e privati. La logica che il DID di Palazzolo vuole infatti attuare, comprende, come elemento essenziale, la condivisione delle strategie e la partecipazione attiva di tutti gli attori al raggiungimento degli obiettivi. Ridare maggiore vivacit alle piazze, alle strade di Palazzolo rendendole pi funzionali e gradevoli, cos come individuare un insieme di strategie per rendere pi accattivanti tutto linsieme di proposte che il Paese in grado di

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ID PALzzOLO

offrire, significa stimolare i residenti ed i turisti a vivere maggiormente il territorio e a credere nelle iniziative economiche da esso proposto. Gli interventi che avevano come obiettivo la riqualificazione urbana in modo tale da creare un ambiente pi favorevole alla piccola e media imprenditoria nellintento di indurre i residenti a ridurre il cosiddetto pendolarismo della spesa e attrarre flussi turistici, ha dato ottimi risultati. Se a questo si aggiunge la promozione delle produzioni tipiche agroalimentari ed enogastronomiche e del patrimonio artistico, culturale e architettonico esistente a Palazzolo, il quadro si completa. La valorizzazione di tutto il patrimonio locale, la programmazione periodica di una serie di eventi e manifestazioni e la trasformazione della citt in un luogo sempre pi bello anche esteticamente, sono tutti elementi che hanno contribu-

ito ad attrarre un numero sempre maggiore di turisti creando inevitabilmente anche un consistente indotto di tipo economico. Buoni anche i risultati delle visite al sito internet del DID di Palazzolo (www. palazzolodid.it) che nato con lobiettivo di utilizzare questo strumento comunicativo tramite il quale proporre agli utenti, informazioni e notizie riguardanti le attivit, le iniziative, le caratteristiche del Distretto ma anche tutte le informazioni che i singoli commercianti riterranno utile comunicare. A loro infatti il compito di essere parte attiva e propositiva di un portale che vuole essere soprattutto dinamico come nello stile del pi moderno utilizzo di internet. Va ricordato ancora una volta che lorganizzazione e la realizzazione di tutto il ricco programma dedicato alle visite ai monumenti palazzolesi stata pos-

sibile anche grazie alla disponibilit di molte organizzazioni di volontariato che si sono impegnate a gestire tutte le aperture e le visite ai monumenti. E quindi doveroso un ringraziamento al gruppo Alpini, alla Protezione civile, al Comitato di quartiere di Mura, al Consiglio di San Gerolamo, allAssociazione Sui binari del mondo, Ekoclub International, allAssociazione Il sestante Itinerari nella storia, al Gruppo Marinai, al Centro artistico e culturale palazzolese e al Gruppo campanari. Grande successo ha riscosso inoltre la scelta dellAmministrazione di coinvolgere gli allievi delle scuole: saranno infatti alcuni studenti dellIstituto superiore Giovanni Falcone, adeguatamente istruiti dagli storici Francesco Ghiotti e Luciano Demasi, a fare da ciceroni ai visitatori della Vecchia Pieve oggi auditorium San Fedele.

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TANTE NOTE IN PIAZZA ROMA


Con larrivo della stagione estiva iniziano anche gli spettacoli allaperto ed in particolar modo si segnalano i cinque concerti che inizieranno domenica 12 giugno (ore 17) in Piazza Roma con un omaggio a Lucio Battisti che con le sue canzoni ha accompagnato intere generazioni di giovani. Seguir, il sabato 2 luglio (ore 21), un tributo a Claudio Baglioni proposto dal gruppo Crescendo e Cercando che ripropone il repertorio del cantautore romano con particolare attenzione ai temi pi intimi. I ritmi e le melodie degli indimenticabili anni 60 e 70, saranno invece al centro dello spettacolo dellorchestra Gypo Pezzotti in programma per il venerd successivo (8 luglio alle ore 21). Un impegnativo omaggio a Freddie Mercury e alla sua band, i Queen, in programma invece per sabato 16 luglio a partire sempre dalle ore 21. Un concerto tributo fatto da un Gruppo che noto nel panorama musicale per lesecuzione impeccabile dei successi dei Queen ma anche per la straordinaria somiglianza fisica tra il vocalist Ferdinando Altavilla e il mitico Freddie Mercury. Il programma dei concerti programmati si concluder con lappuntamento di sabato 23 luglio (ore 21) con i Reddolphins small band. Otto musicisti che eseguiranno cover di brani resi famosi da cantanti come Gorge Benson, da Sting, dai Chicago e dagli Earth wind and fire. Grande successo di pubblico ha avuto lo spettacolo di cabaret Siamo tutti fratelli che si svolto domenica 29 maggio in Piazza Roma con Giorgio Zanetti. Il comico, reso famoso al grande pubblico dalla sua partecipazione alla trasmissione televisiva Zelig, ha messo in scena vari sketch frutto di una appassionate ricerca nelle radici del nostro dialetto. Uno spettacolo che ha voluto mostrare i vizi e le virt dei nostri Paesi attraverso una serie di personaggi di fantasia che con un originale linguaggio sono stati in grado di rappresentare, per, anche la realt quotidiana. Altrettanto successo ha registrato il raduno dei cani bassethound al parco Metalli dove magnifici esemplari di questa razza hanno potuto farsi ammirare in tutta la loro altezza.

Giorgio zanetti.
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TU E IL FISCO
di FERDinAnDo MAgnino

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per il pareggio di BilaNCio


Serve la politiCa del rigore

l Documento di Economia e Finanza 2011 (Def), presentato la scorsa settimana dal premier Silvio Berlusconi e dal ministro Giulio Tremonti, evidenzia dati in linea con gli obiettivi che il governo si era posto con orizzonte temporale il 2012, varando nel 2010 la manovra triennale da 25 miliardi di euro. In questo risiede la cosiddetta tenuta dei conti pubblici, di cui il governo va fiero con buone ragioni per esserlo. Il Def per contraddittorio quando affronta il futuro prossimo venturo. Da un lato, infatti, prefigura la necessit di abbassare ulteriormente il rapporto deficit/Pil, dal 2,7% che ci si attende per fine 2012, all1,5% sul 2013 e addirittura allo 0,2% sul 2014; arrivando cos a una situazione di sostanziale pareggio di bilancio che, per la storia italiana, sarebbe un inedito. Dallaltro, per, ipotizza sul 2013 e sul 2014 manovre finanziarie nellordine di mezzo punto di Pil per ciascuno dei due anni, ossia circa 8,5 miliardi di euro lanno. Le due cose insieme paiono impossibili: se quelli sono i numeri, si rinuncia allobiettivo del pareggio di bilancio sul 2014 (il rapporto deficit/Pil scenderebbe allincirca al 2,2% sul 2013 e all1,6% sul 2014); oppure si punta allobiettivo del pareggio di bilancio sul 2014, ma allora serve una manovra la-

crime e sangue da circa 40 miliardi in due anni e non soltanto lacrime o soltanto sangue da 17 miliardi. Purtroppo, il livello del debito pubblico italiano, sia in termini di valori assoluti, sia in termini di percentuale sul Pil, rende obbligatorio lavvicinamento dellobiettivo del pareggio di bilancio: con i soli tassi di crescita della nostra economia, anche formulando ipotesi ottimistiche, non riusciremo mai a convergere in modo apprezzabile verso il riequilibrio progressivo del rapporto tra debito pubblico e Pil che ci impone lEuropa. Considerata la variabile elettorale, del tutto probabile che, tra questanno e il prossimo, il governo preferisca mettere in cantiere manovre che garantiscano il minimo sindacale del rigore, rinviando poi allinizio della legislatura successiva il momento per un inevitabile rabbocco di non poco sacrificio. Una strategia comunque gi molto migliore di quella che per decenni ha caratterizzato lo scenario politico italiano e che sicuramente far felice anche chi la pensa come il ministro Galan, intervenuto nel dibattito sulle scelte di politica economica non per dire se, dal suo punto di vista, sono utili o dannose per il Paese, ma per dire che cos si perdono le elezioni. Laccusa lanciata in questi giorni dalla Cgil al Ministro Tremonti, di essere stato ambiguo sulla reale portata degli

ulteriori sacrifici che si renderanno presto necessari, dunque non priva di fondamento. Rimane il fatto che la Cgil uno dei principali esponenti di quel modo di fare politica e sindacato che ha portato lItalia nelle secche in cui si trova, mentre la politica del rigore sul fronte della spesa che il ministro Tremonti sta portando avanti e difendendo una delle poche cose che potrebbe traghettarla fuori. I sacrifici vanno considerati necessari per dare un futuro al Paese. Nella sua qualit di sindacato che tutela nominalmente i lavoratori, ma nella sostanza i pensionati (cio chi ha gi lavorato), la Cgil , infatti, il naturale interlocutore con cui costruire una politica fiscale in cui non si incentiva la produzione della ricchezza, bens limpiego della ricchezza gi prodotta; oppure con cui costruire una politica previdenziale in cui non ci si preoccupa di garantire diritti a chi non li ha, bens soltanto a chi ne ha gi di maturati. Cio proprio quello che hanno fatto molti di coloro che, in questi anni, hanno dimostrato di concepire i sacrifici non come qualcosa di necessario per dare un futuro al Paese, ma come qualcosa di necessario per assicurare la sopravvivenza del suo passato sulla testa delle giovani generazioni. Per quanto potr ancora funzionare cos?
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OST-IT

Pelo e
di iMManU
immanuel

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@dodicimesi.com

AiB: RiToRno AL FuTuRo


LAssociazione Industriali Bresciani ha preso a prestito dalla cinematografia il titolo per lultima Assemblea dei piccoli imprenditori, che sono il 98% del totale, secondo i dati ufficiali. Suggestivo, non c che dire. Di futuro, per, non se ne visto in assemblea. Solite affermazioni (da soli non si pu fare nulla), solite richieste (pi posti alle donne), solita enfasi (funzione sociale dellimpresa) e nulla pi. Dopo qualche giorno, per, eccola la novit: Aib va ad Anversa a visitare il porto per capire e cercare di affrontare i gravi problemi che da anni stanno vivendo i terminal e i porti italiani, ed in generale tutto il settore della logistica e del trasporto nazionale. Cosa centri Brescia col porto non si sa, a meno che non si pensi, nel futuro, di attrezzare a zona portuale i laghetti di San Polo, ora dedicati soltanto alla pesca. Ma lo spettacolo nel programma del viaggio di tre giorni: primo giorno con visita a Bruxelles, con possibilit di ammirare (da fuori!) i palazzi del Parlamento europeo, poi ad Anversa. Il secondo giorno visita a una fabbrica di gioielli (con possibilit di acquistare diamanti a prezzo scontato). Poi, finalmente, nel pomeriggio, visita al porto di Anversa, previo acquisto del biglietto di ingresso come qualsiasi turista. Nessun incontro con la municipalit di Anversa, nessun colloquio con lautorit portuale, nemmeno con il capo turno degli scaricatori. Il terzo giorno tempo libero e rientro. Forse qualcuno, come avvenuto nel celebre film di
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Spielberg, ha toccato per errore il bottone sbagliato ed ha attivato il flusso canalizzatore della macchina, ritrovandosi catapultato indietro nel tempo, al 5 novembre 1955. E speriamo che qualcuno tocchi ora il bottone giusto, quello del ritorno al passato, questa volta, per ritornare nel 2011, auspicabilmente per ritrovarsi protesi a costruire, passo dopo passo, un futuro reale, degno della brescianit, di quello che lindustria bresciana stata e che ha le carte in regola per esserlo ancora.

CASSA in DERogA, C LACCoRDo STATo REgioni


1,6 miliardi di euro. A tanto ammonta lo stanziamento per la Cassa integrazione in deroga fino al 2012, e il farmacista sorride. Non ce ne voglia la categoria, ma quel farmacista che ha chiesto la Cassa Integrazione in deroga per uno dei suoi sette dipendenti non ha fatto un buon servizio allimmagine dei suoi colleghi. E come lui, chiss quanti ce ne sono, nei vari settori: i guadagni nel ricco cassetto, i costi sui contribuenti, imprese comprese. Ma ci che irrita la presa in giro. Infatti, se giusto ed giusto il sostegno al reddito per il lavoro in difficolt, non c alcuna necessit di indorare la pillola. Si spendano pure 1,6 miliardi di euro, ma non si dica che servono per lo sviluppo dei servizi per limpiego nei processi di riqualificazione, per la valorizzazione dei sistemi informativi, per le politiche attive del lavoro dei Fondi interprofessionali e degli Enti bilaterali, eccetera. Si pu fare ugualmente una buona spesa per una buona causa, e il sostegno del reddito dei lavoratori delle aziende in crisi certamente lo , anche dal punto di vista delle aziende, ma non necessario che si condisca il piatto con motivazioni che sanno di vecchio, di logoro e, purtroppo, anche di inutile e di corporativo.

MoRELLi VS CAnAVESio

Jacopo Morelli, fiorentino, ha battuto, nella corsa alla presidenza dei giovani di Confindustria, il torinese Davide Morelli, sostenuto dalla Fiat. La lobby di Confindustria appare sempre pi lontana da Torino. Come Marchionne!

ELEZioni, un MoniTo E un AuSPiCio


Queste elezioni di medio termine, che avrebbero dovuto avere carattere amministrativo, ma che sono diventate un test squisitamente politico per espressa volont del premier, insegnano soprattutto una cosa, se le si guarda con il sereno distacco del giorno dopo, come un saggio e furbo politico dovrebbe fare. Insegnano che non si votato per, ma si votato contro. Due sono le considerazioni a supporto di questa tesi. La prima, che il partito democratico, il Pd, che pur canta vittoria, ha le sue belle ferite da leccarsi, e la cartina di tornasole Napoli, dove il suo candidato non riuscito neanche ad andare al ballottaggio. La seconda, che i grillini, ma non solo, hanno raggiunto livelli di consenso insospettabili, raccogliendo voti a destra e a sinistra, con una campagna elettorale urlata, sostanziata essenzialmente da contestazione del sistema politico. Il PdL e la Lega hanno perso perch verso di loro si indirizzato il voto contro. Contro che cosa? Non esiste certificazione notarile, ma non si sbaglia di molto se si pensa che stato un voto contro il non governo, contro le promesse tradite, contro lincapacit di concepire un programma, ancor prima che di realizzarlo, contro lincapacit di avvertire la portata della crisi, contro lindifferenza verso le difficolt della gente, contro la mancanza di visione politica, contro la mancanza di senso dello Stato, quello con la S maiuscola, contro il pressapochismo, contro la gestione del potere fine a se stessa. stato, comunque, anche un voto contro il partito democratico, che pure ha recuperato qualcosa, contro la sua incapacit di essere opposizione, contro la sua inidoneit ad essere una reale alternativa, un progetto di governo nuovo, allaltezza dei bisogni dellItalia, che scivola sempre di pi, che sa dare Cassa Integrazione, ma non speranze. Questo il monito che scaturito dalle urne. E lauspicio? C anche quello, se si sa leggere. Lauspicio per il cambiamento, per il rinnovamento, per una nuova classe politica che sia diversa, che sappia prendere in mano le redini di un paese allo sbando e sappia guidarlo verso la risalita, con buon senso, con equilibrio, con saggezza, con moderazione. Per questo non servono geni, ci vogliono uomini veri, seri, capaci, responsabili, che sanno quanta gente va a far benzina con dieci euro, e quante madri di famiglia lottano quotidianamente per riempire del necessario il carrello del supermercato. Questo desiderio emerge con forza dal voto, e c una quantit enorme di voti, oggi espressi contro, in cerca di una nuova identit politica, di nuovi obiettivi, di nuova dignit, di nuovi stimoli, di nuovi valori di rappresentanza, che nei cuori degli italiani sembrano assopiti, ma hanno voglia di riemergere, per ricostruire lo Stato e la Nazione.

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iCE, hA RAgionE MARCEgAgLiA

SACBo, ViA RATTi, ARRiVA RADiCi. PERCh?

Basta con lIce! Lo ha detto a chiare lettere Emma Marcegaglia, forte delle pressioni che gli industriali italiani hanno esercitato nelle recenti Assise, e delle proteste che gli industriali italiani manifestano, da anni ormai, per questo inutile e costoso carrozzone. La situazione non pare destinata a cambiare: il presidente Vattani gi protagonista di primo piano della diplomazia italiana stato appena confermato, alla Direzione generale c invece un uomo nuovo: Gabriele Andreetta, 49 anni, Consigliere della Cassa di Risparmio di Asti, Consigliere comunale del PdL a Nizza Monferrato. Nel suo curriculum non figurano scrive il Corriere della Sera esperienze che travalichino le dolci colline piemontesi. Marcegaglia, per ora, tace, ma probabile che stia caricando le artiglierie. Confindustria si candidata a gestire linternazionalizzazione delle imprese italiane: se questa la risposa, probabile che sentiremo presto il rombo del cannone. I seimila di Bergamo attendono. se non di tutti. Arriva Miro Radici, alle spalle ha una lunga e positiva esperienza, ma nellambito del servizio sanitario. Perch tutto questo? Se lo chiedono in tanti, e sarebbe utile per tutti un chiarimento. Anzitutto per evitare che ci sia un radicamento ulteriore di ci che, purtroppo, gi temuto: che a guidare le scelte non siano le competenze, ma qualcosa di diverso, che prescinde dagli interessi dellItalia, che intanto continua a scivolare, sempre pi in basso.
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ufficiale da qualche giorno, ormai: Mario Ratti non pi il presidente dellaeroporto di Bergamo, gli subentrato Miro Radici. Quello che non chiaro, in questa vicenda, il perch della sostituzione. certo che Ratti avrebbe voluto restare, per completare il suo lavoro, ed altrettanto certo che Ratti aveva lavorato bene, a giudizio di moltissimi,

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BRAINSTORM
di STEFAno AnZuinELLi

UBRICA

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H-farm

SiliCoN valley veNeZiaNa

ttobre 2010. Mi trovo a Singapore per una visita alle migliori scuole internazionali locali. Tramite LinkedIn mi ritrovo in contatto con Paolo Privitera, un giovane imprenditore veneziano, fondatore e Cto di Doochoo Inc., societ del settore Ict di San Francisco. Condividiamo alcuni amici e intravedo nel suo profilo una forte similitudine con il mio background. Gli scrivo, mi risponde dicendomi che al momento collabora con H-Farm unazienda che produce aziende, tecnicamente un incubatoio tecnologico, con il ruolo di Head of Innovation. H-Farm si trova a Ca Tron di Roncade, a cinque minuti dallaeroporto Marco Polo di Venezia. Decidiamo di incontrarci appena possibile, al ritorno dai nostri viaggi. Curioso, faccio una ricerca via Google e mi ritrovo a leggere la biografia di uno dei soci fondatori di H-Farm, Riccardo Donadon, che a met degli anni novanta aveva costituito una delle pi innovative dotcom dItalia, E-Tree, che divenne un punto di riferimento imprenditoriale per lapproccio informale, il modo di lavorare, la crescita esponenziale, gli skill utilizzati nelle soluzioni proposte, la velocit di realizzazione dei progetti. In particolare, ricordavo alcuni articoli letti sulla stampa nazionale dellepoca che descrivevano E-Tree come il primo esempio di azienda californiana in Italia. Dicembre 2010. Ho appuntamento con Paolo presso gli uffici di H-Farm. Sono accolto da una scritta a giganteschi caratteri cartoon: Big Rock. Dalla pianura emergono un granaio, prati tenuti a golf green, muri perimetrali rosso magenta

intervallati da enormi setti in cristallo, vacche di plastica a grandezza naturale, un cantiere cintato da una palizzata che funge da tazebao per informare, in inglese, i visitatori del progetto in corso e di quelli realizzati da H-Farm. Nel mio cammino verso la reception, vengo colpito da un enunciato: 2005/10: nei primi 5 anni, abbiamo investito oltre 9 milioni di di capitali privati in startup, seguito dallelenco dettagliato di 15 aziende e relativi marchi. Latmosfera dcontracte, let media dei collaboratori inferiore ai 30 anni, ognuno ha il diritto di lavorare come gli pare, vestito come gli pare e di strutturare il proprio spazio di lavoro come gli pare. Bar, una mensa denominata convivium: un paese dei balocchi creato per stimolare giovani adulti a mantenere lo sguardo creativo e curioso dei bambini. Hi there! Nice to meet you.... Paolo? Yep, thats me! lincipit della nostra conversazione. Proseguiamo in italiano e Paolo mi racconta la sua storia di giovane imprenditore emigrato in California 10 anni fa e del nuovo ruolo di responsabile dellinnovazione, qui. Dialoghiamo e Paolo blogga, twitta e consulta il web sul suo iPhone. Poi, nel granaio dove stiamo bevendo un espresso, ci raggiungono Maurizio e Riccardo, i due soci fondatori. Erano in riunione di sopra con Renzo Rosso della Diesel, ma volevano conoscerti, mi dice Paolo. Maurizio Rossi e Riccardo Donadon, le due anime complementari di H-Farm, iniziano a parlare dinnovazione, educazione, scuole internazionali e sappassionano a tal punto da invitarmi a cena. Comprendo quindi che, tra una visita presso la loro sede dellambasciatore USA in Italia

David Thorne e quella di Jack Dorsey, fondatore di Twitter, H-Farm finanzia e sostiene giovani imprenditori dellinformation technology, stringe alleanze strategiche con lUniversit Ca Foscari, seleziona idee vincenti. Ok, ma il business, dov? H-art una nostra start up, labbiamo finanziata e incubata dal 2005 al 2009 quando stata ceduta al 90% a Wpp Plc Group, la pi grande azienda di comunicazione e pubblicit al mondo per fatturato ( 9.3 mld nel 2010), 146.000 dipendenti, 2400 uffici in 107 nazioni. Elegantemente, Riccardo non mi parla di cifre, ma il ricavo dalla vendita nellordine di qualche milione. La sensazione di trovarmi in un campus creativo, alla leggendaria Pixar/ Disney di Emeryville in California, dove dal 1979 si producono film in computer graphic campioni dincassi e vincitori di premi Oscar, come Toy Story, Monster, Nemo. E, non a caso, Maurizio mi spiega che a 500 metri dalla loro farm, ha sede la divisione italiana di Pixar, Big Rock, il cui coloratissimo logo mi aveva colpito prima di arrivare. Ripenso allora a tutto ci che ha reso Venezia La Serenissima per oltre un millennio: pragmatismo, diplomazia, spirito davventura, mercantilismo, oriente e occidente, tappeti e paramenti ottomani nelle basiliche cattoliche, caff importato qui dalla Turchia nel 1600 e da qui diffuso in Europa, spezie, broccati e tessuti, Palazzo Ducale e Bisanzio. E oggi, a tutto questo, si aggiunge tecnologia e innovazione. Da Los Gatos e Palo Alto, nella Silicon Valley, non riesci, per, a scorgere il campanile di San Marco!
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trappola per iNeSperti


Le disavventure di chi cerca lavventura a pagamento. non tutto oro quello che luccica: attenti alle foto false e al portafoglio!

eSCort oN liNe
esibisce nellatto di vendersi (secondo il termine latino pro statuere), allora nella sostanza anche la escort una prostituta poich si mostra offrendosi in termini di merce. Lo confermano gli innumerevoli annunci su altrettanti quotidiani e riviste specializzate in bella mostra presso gli edicolanti, ma

di FEDELE MoRoSi

nche noi italiani amiamo molto usare termini che appartengono ad altre lingue, in particolare allinglese, poich molto trendy (per lappunto). In taluni casi questo modo di fare sembra pi unelegante operazione di travestimento di cose semplici che non un vero e proprio modo per definire le stesse. il caso del termine escort. Abbiamo fermato alcune persone (soprattutto anziani) per strada chiedendo loro se conoscessero il significato di questo termine e abbiamo avuto risposte alquanto univoche (a parte pochi casi): escort , per lo pi, lautomobile. Vero. Ma senza falsi moralismi e senza troppe inutili edulcorazioni sappiamo che escort anche un modo pi elegante per definire la prostituta dalto bordo o, nel caso si preferisse un lemma italiano pi elegante dello stesso nome inglese, la pubblica moglie. Il termine escort appare per la prima volta nel 1579 in Inghilterra nel significato italiano di scorta o guida. Tuttavia senza entrare in quella che potrebbe apparire una inutile quanto pedante questione filologica, vediamo di capire le novit e le caratteristiche di questa antica e sempre nuova attivit. Una domanda, tuttavia, sorge, a questo punto, spontanea: una escort assimilabile alla tradizionale prostituta o vi sono delle differenze? La risposta semplice e complicata allo stesso tempo. Se prostituta colei che si pone dinanzi e si

soprattutto nelle rifornitissime stazioni di servizio dei distributori di carburante e degli autolavaggi, nonch nei tanti siti internet dedicati al tema dellamore a pagamento. Insomma, la sostanza sempre la stessa, sennonch i meccanismi di questa compravendita necessitano di alcune precisazioni.

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OSTUME E SOCIET

LA PROSTITUZIONE IN EUROPA
In alcuni Stati europei compiere prestazioni sessuali a pagamento illegale, mentre in altri la prostituzione in s lecita, mentre sono punite varie forme di favoreggiamento. Il trattamento della prostituzione nei diversi Paesi europei segue tre modelli giuridici dominanti. il modello proibizionista consiste nel vietare la prostituzione e nel punire la prostituta con pene pecuniarie o detentive. In taluni Paesi in cui adottato questo modello, oltre alla prostituta viene punito anche il cliente. Tale consuetudine seguita dalla gran parte dei Paesi dellEst: Albania, Azerbaigian, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Georgia, Kazakistan, Lituania, Macedonia, Moldavia, Montenegro, Romania, Russia, Serbia, Slovenia, Ucraina. il modello abolizionista consiste nel non punire la prostituzione n lacquisto di prestazioni sessuali, ma al tempo stesso nel non regolamentarli, mentre si puniscono tutta una serie di condotte collaterali alla prostituzione (favoreggiamento, induzione, reclutamento, sfruttamento, gestione di case chiuse, ecc.). Questo modello seguito dalla gran parte dei Paesi dellEuropa occidentale: Andorra, Armenia, Belgio, Bulgaria, Citt del Vaticano, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Irlanda, Italia, Liechtenstein, Lussemburgo, Malta, Monaco, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, San Marino, Slovacchia, Spagna. il modello regolamentarista , invece, un sistema teso alla legalizzazione e regolamentazione della prostituzione che pu avvenire con modalit differenti (come la statalizzazione dei bordelli, i quartieri a luci rosse). In otto Paesi europei (Paesi Bassi, Germania, Austria, Svizzera, Grecia, Ungheria e Lettonia) la prostituzione legale e regolamentata.

LA TRASFoRMAZionE Di un FEnoMEno La stretta subita dalla prostituzione di strada in questi ultimi anni non ha cancellato il fenomeno della prostituzione medesima. Semmai lo ha trasformato. Il meretricio ora un affare da appartamento, da night club, da centro massaggi. Un affare alquanto variabile in quello che il prezzo e la condizione del servizio, ma con una comune e nuova etichetta: lapparente (ma a volte anche effettiva) eleganza di facciata fino alla cancellazione di ogni rimando al concetto di prostituzione. Potenza della lingua. Pensiamo bene: dire hacker una cosa, mentre dire ladro di internet fa un altro effetto. Lo stesso dicasi per la escort rispetto al suo sinonimo di prostituta. Internet, per lappunto. Ci siamo avventurati tra le pagine di alcuni tra i pi frequentati siti di escort alla ricerca di informazioni e di curiosit di cui molti, oramai, sono a conoscenza. Ne abbiamo, cos, tratto un quadro assai variegato quanto bizzarro. LA gRAnDE VETRinA Di inTERnET Navigare nei siti dedicati alle escort estremamente facile. Non ci sono filtri per i minori, non c bisogno di certificazioni. Tutto gratis e gli annunci sono chiari ed espliciti. Nella maggior parte dei casi la home page apre con avvertimenti circa il contenuto pornografico esplicito del sito e con la richiesta di non proseguire se si minori di 18 anni (figuriamoci un po!).

Noi, ovviamente proseguiamo ed entriamo. Troviamo molti siti organizzati in categorie (escort, girls, trans, gigol, ecc.) e in ricerche per localit geografiche. Ecco le foto delle ragazze. Tutte mediamente belle. Al di sotto delle due o tre immagini appare lannuncio che, con le poche (e poco originali) varianti del caso, recita, con non troppa fantasia, quasi sempre nello stesso modo: bellissima, bionda (o mora), solare (o giocosa, focosa, trasgressiva, conturbante o accattivante) offre momenti indimenticabili Riceve in ambiente raffinato (o esclusivo o di classe). Segue il numero di cellulare. In molti casi nel sito appare anche una sorta di recensione con tanto di stelline sulla veridicit della foto e sulla bont del servizio offerto. E, ancora, capita di trovare indicazioni circa la nazionalit della escort, nonch particolari sul servizio offerto. Difficilmente si trovano indicazioni sulla tariffa. Piccolo particolare: la maggior parte delle escort offre servizi incall ossia di ricevimento in appartamento, ma si pu anche ottenere una prestazione outcall quando, cio, la ragazza disposta a raggiungere il cliente in motel o a casa. Oltre ai siti esclusivamente dedicati alle escort vi sono poi altri siti di annunci economici allinterno dei quali trovano collocazione richiami di amicizia da parte di ragazze e donne. Anche in questo caso ci mettiamo a navigare nella categoria donna cerca uomo e qui bisogna subito precisare che leleganza di cui si parlava pocanzi come paravento alla

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prostituzione diviene un misero velo logoro. Insomma, a scorrere le centinaia di annunci che si parano davanti agli occhi c davvero ben poco da interpretare: qui prostituzione a buon mercato anche se ostinatamente compaiono ancora, qua e l, termini quali amici, massaggi e quantaltro. Gli annunci sono, infatti, molto espliciti e talvolta rasentano loscenit. Anche lortografia e la sintassi se ne vanno a ramengo, nel senso che lannuncio diventa un campo minato di simboli e di una babilonia linguistica: Bellissima, completa, calda come il sole y brava come nussunaunnnnn focho tuto tuta da scoprire. Chiama me!. LA VERiFiCA DELLE inFoRMAZioni Tuttavia a credere ciecamente su quanto si vede e si legge si sta freschi. Il nostro esperimento prosegue e a questo punto passiamo ai contatti telefonici e a una ricognizione sul campo. La nostra intenzione quella di verificare un paio di riferimenti bresciani, presi rispettivamente da un sito serio e quindi da un sito di annunci economici di seconda segata. Componiamo il numero della prima ragazza (molto bella in fotogra-

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fia): Pronto? Sei L.?. Dallaltra parte una voce suadente risponde con molta calma: S, dove mi hai visto?. Diamo quindi indicazioni del sito da cui abbiamo tratto il suo numero. Chiediamo indicazioni circa la via e il numero civico del suo ricevimento, nonch informazioni sul servizio e sulla tariffa. Ci viene detta la via, ma non il numero civico che ci verr dato una volta giunti sul posto. Per quanto riguarda il resto la risposta la seguente: Sono completissima. Faccio tutto, ma coperto (riferito alluso di profilattici). La ragazza non italiana, ma si esprime correttamente. E la tariffa? Quando sei qui parliamo, ci viene risposto. Scriviamo i riferimenti e passiamo, quindi al secondo contatto. Questa volta la voce non pare proprio quella di una ventenne. A differenza della prima ci vien subito dato un precisissimo riferimento geografico con tanto di numero civico e con la raccomandazione di richiamare nel momento in cui saremo giunti presso il suo indirizzo. Si parte. La zona del primo appuntamento quella della city bresciana, Brescia 2: palazzi nuovi dalle architetture moderne e lucide. Arriviamo a destinazione. Telefoniamo. La ragazza ci chiede di pazientare un quanto dora per

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Lassociazione un centro permanente di vita associativa a carattere volontario e democratico la cui attivit espressione di partecipazione solidariet e pluralismo. Essa apolitica, aconfessionale e non a scopo di lucro. LAssociazione ha quale scopo istituzionale la diffusione nella cultura dei giochi della mente e di tutte le discipline sportive intese come mezzo di formazione psico-fisica e morale dei soci, e la gestione e diffusione di ogni forma di attivit sportiva dilettantistica, agonistica, ricreativa e formativa, per una corretta pratica dello sport e socializzazione. LAssociazione promuove iniziative a carattere culturale ricreativo e sociale. Troviamo questo testo su uno dei principali siti italiani di annunci. Bene, la cultura che ritorna? Per niente; gli annunci proposti dallassociazione (bresciana) in questione sono di questo tipo: Ciao sono Luna, direttamente dal sole Californiano per unora di relax fuori dal comune in un ambiente molto intimo, oppure dolci e saporite ragazze, da gustare.... o ancora special massage con i piedi di seta, massaggio eseguito corpo su corpo con i piedi di seta particolarmente stimolante.... In effetti, qualcuno si accorto che costituendo unassociazione culturale e permettendo lingresso ai soli soci(tessera gratuita o in alcuni casi 10 euro), si risolvono o semplificano i problemi delle licenze, degli orari di apertura, della gestione fiscale e soprattutto dei controlli. Queste associazioni sono ormai multietniche: ci sono le ragazze dellEst e gli immancabili cinesi, ma la maggior parte sono gestite da italiani. Dai 50 ai 100 euro per 50 minuti di strofinii a base di baby olio dozzinale e HE inguinale (acronimo utilizzato su forum dedicati ai massaggi che sta per Happy End, finale felice). Fantasia italiana e delocalizzazione del personale; a Brescia ne abbiamo contato una quindicina. I fatturati stimati (oops scusate, intendevamo gli incassi) dai venti ai trentacinquemila euro mensili per associazione. E poi si dice che in Italia non si investe in cultura! G. O.
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cui ci accordiamo per un orario pi in l nella serata e decidiamo di passare immediatamente alla seconda verifica. In questo caso il quartiere da raggiungere proprio dallaltra parte della citt. Condomini vecchi, fatiscenti, dei veri e propri falansteri. Telefoniamo. La ragazza (ma quale ragazza!) mi invita a salire al terzo piano e mi apre direttamente il portoncino dingresso. Salgo da solo, mentre il collega mi aspetta in auto pronto a far scattare il piano di rientro inaspettato. Per le scale buie tanfo di cavolo e di cibo. Il palazzo proprio in uno stato di evidente abbandono. Giunto al terzo piano mi attende una porta socchiusa. Entro e da dietro la porta che si richiude a chiave (!) appare una donna in completino intimo minimalista dallapparente et di quarantanni. Non brutta, ma non centra nulla con ci che avevamo visto sul sito di annunci economici. Laccoglienza piuttosto freddina. Due stupidi convenevoli e poi mi chiede che cosa voglio fare. Chiedo informazioni sul prezzo e la donna mi spiazza dicendo: Cosa mi dai?, mi chiede. Panico. Con cento facio tuto. Missione compiuta. In tasca aziono la chiamata per il mio collega premendo con il pollice che non avevo mai staccato dal tasto verde del mio telefono. Prendo tempo chiedendo la sua nazionalit, ma questa inizia ad innervosirsi. Forse ha capito la pantomima. Per fortuna il collega chiama subito. Due giri di spalle e poi: mi spiace, ma devo rientrare per lavoro. Ripasso. La tizia mi piglia allora per un braccio e quasi strattonandomi mi invita la porta senza proferire parola. In un attimo mi trovo in strada. Brutta storia. Mentre torniamo dalla prima ragazza dentro di me penso alla mia incapacit di gestire una situazione che fin da subito mi scappata di mano. Giunti a Brescia 2 il copione della telefonata si ripete. Ci viene sussurrato il numero civico. Quarto piano. Il palazzo bello. La porta gi aperta. Salgo usando lascensore. Solita porta socchiusa. Entro e da dietro luscio che poi si chiude mi appare una vera dea mezza nuda. Senza dubbio la ragazza proprio quella della foto. Parla piano e in modo educato. Mi porta in camera da letto. Lappartamento, a differenza del primo, uno sfavillare di marmi e di mobili hi-tech. Mi chiede se voglio rinfrescarmi in bagno, ma io declino dicendo che prima voglio parlare. Senza fare una piega lei direttamente a farsi avanti con la sua offerta di unora in assoluta libert di fare. Prezzo 300 euro. Pausa di silenzio. Mi dico impossibilitato a una simile somma e lei molto educatamente mi risponde che al massimo pu scendere a 200 ma senza troppe pretese. Mi dico dispiaciuto e chiedo di potermene andare scusandomi molto per il fastidioso qui pro quo. Molto gentilmente la ragazza mi accompagna alla porta e a questo punto lesperimento concluso. LA MAPPA BRESCiAnA DELLA PRoSTiTuZionE Dopo il significativo giro di vite operato dalle forze dellordine nei confronti della prostituzione di strada, anche tra le contrade della nostra Provincia il mercato del sesso a pa-

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gamento ha subito unevidente trasformazione. Lo spauracchio di multe salatissime, nonch la possibilit di sequestro dellauto e di fotosegnalazioni hanno significato la fine di unepoca e linizio di un ben diverso corso delle cose. Il problema si sposta, ora, agli appartamenti. Non si contano le denunce a carico di proprietari di stabili adibiti allesercizio della prostituzione e numerosi sono gli immobili sottoposti a sequestro. Brescia e la sua Provincia sono una realt alquanto attiva sotto il profilo della prostituzione. In citt gli appartamenti interessati al fenomeno sono dislocati a macchia di leopardo, ma con una densit degna di nota. Ma anche la stessa Provincia presenta zone piuttosto calde. il caso di alcune localit sul Garda nella quali, oltre agli appartamenti pare siano presenti strutture estremamente esclusive nelle quali ragazze e clienti si incontrano con modi che ricordano il celebre film di Kubrick Eyes wide shut. Si parla di tessere-pass e di selezioni clientelari con portafogli particolari. Ma anche la nebbiosa bassa non immune dal fenomeno della prostituzione in appartamento. Tuttavia qui il target pi popolare e lofferta qualitativamente inferiore. Che dire? Tramontata lepoca del puttan tour alla Amici miei si apre lera del digitale, dellappuntamento che spesso, tuttavia, come abbiamo dimostrato, proprio al buio. Per non parlare dei rischi legati alla salute. Eppure le riviste specializzate vengono normalmente commerciate e i siti internet raramente vengono oscurati. E, in tal senso, la legge piuttosto ambigua. Favorire la prostituzione reato, ma esercitarla non pare un illecito. E allora? Forse il caso di un serio ripensamento della Legge Merlin del 58.

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Comparto milaNo
il futuro Ha uN Cuore aNtiCo
Ci vorranno ancora una decina danni, dopo ben trenta di incubazione e progettazione, per veder ultimata la citt futura che si espande a ovest, nellarea di oltre 50 ettari che va dal centro storico al Vantiniano. Quarantanni, dunque, per vedere ergersi le torri delle immobiliari dei Pisa, dei Dora e dei Taini, l dove un tempo fumigavano le ciminiere delle grandi imprese bresciane del primo novecento, quali Togni, orlando e Tempini.
di ALESSAnDRo ChEuLA

e la mano pubblica ha fatto San Polo, con risultati non sempre commendevoli come le famigerate torri, versione locale con quarantanni di ritardo delle new town inglesi dellet keynesiana e del welfare laburista di Beveridge, e quella privata ha fatto Brescia Due, anche qui con esiti non tutti lodevoli,

quale tipo di mano ha presieduto al concepimento del Comparto Milano? Una terza via pubblico-privata, che sembra aver fatto finalmente tesoro degli errori precedentemente compiuti sia dalla mano pubblica che da quella privata. La prima, quella pubblica che fece San Polo, teorizzata dallallora assessore Luigi Bazoli, sostenitore della illusoria formula sessantottina della casa come servizio sociale e realiz-

zata da Leonardo Benevolo secondo criteri illuministici, o meglio secondo una architettura verticale da dispotismo illuminato della serie tous pour le peuple, rien par le peuple (tutto per il popolo, niente dal popolo). Architettura, detto per inciso, contro il cui dispotismo si scagliava con le note invettive il compianto Bruno Fedrigolli considerandolo per niente illuminato ma antipopolare e antidemocratico.

Qui e nelle pagine successive, la proposta abitativa della Draco per il residence Regolo previsto nellarea del Comparto Milano.
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A CITT

Dimenticando tuttavia che San Polo ha contribuito per un ventennio a calmierare i prezzi delle aree tarpando le ali alla speculazione privata, come venti anni prima fece lindimenticabile padre Marcolini cingendo la citt con la rete dei suoi villaggi popolari e delle sue architetture orizzontali ma autenticamente democratiche, sempre per citare Fedrigolli (sempre Fedrigolli, con utopia un po visionaria anche se socialmente ispirata, sosteneva che le case popolari di San Polo si sarebbero potute fare sui Ronchi con minore spesa). La seconda, quella privata che ha creato Brescia Due, nella sua originaria versione quella di Aldo Lupi in primis, ma non solo ha fatto gli scempi edilizi che sono sotto gli occhi di tutti, mentre nella sua seconda e pi recente versione (il Crystal Palace di Mario Dora e Riccardo Pisa, per intenderci, o il matitone di Giovanni Stabiumi) ha fatto cose ancor oggi apprezzabili per non dire lodevoli. Anche se, in cauda venenum, o meglio detto ancora per inciso, va ricordato lindimenticato Fedrigolli quando sosteneva che gli immobiliaristi come Mario Dora hanno fatto un milione di metri quadrati di cemento ma nemmeno un metro cubo di architettura.

iERi BRESCiA uno oggi BRESCiA TRE Dopo Brescia Due, San Polo e Borgo Whrer, nasce Brescia Tre nel comparto Milano, il maggiore per dimensioni, in parte gi realizzato con la Freccia Rossa della Sonae, in parte in corso di realizzazione con le torri Regolo della Draco (dopo Skyline 18 in avanzata costruzione) e per una terza parte, a breve, dalla Ramada con altre tre torri. Un complesso abitativo, direzionale, residenziale e commerciale tale da configurare la terza Brescia del futuro. Se la prima (Brescia Due) porta la firma di Aldo Lupi (sotto il governatorato di Bruno Boni) in quanto non unico ma principale protagonista delloperazione, la seconda (San Polo) reca la firma di Leonardo Benevolo (sotto legida di Luigi Bazoli, assessore allUrbanistica dellultima Giunta Boni) come principale progettista delliniziativa, e la terza (Borgo Whrer) il marchio di Claudio Mascialino (sotto il tandem ulivista Martinazzoli-Corsini), il Comparto Milano di cui stiamo parlando porta tre firme di altrettanti attori del settore immobiliare bresciano. La prima di Franco e Giampaolo Pisa della Coimpredil, che per conto della portoghese Sonae

hanno progettato e realizzato Freccia Rossa, centro commerciale polivalente e multifunzionale nonch riuscita operazione di recupero socio-funzionale di fabbriche industriali dismesse sullesempio dei docks di Londra, delle banlieux di Parigi o delle grandi arbeit di Berlino. La seconda di Mario Dora, presidente della Draco e anima della stessa in tandem con la gestione organizzativa di Giuseppe Taini, che ha realizzato la Torre 18 per la fascia alta del mercato (ribattezzata Skyline 18) antistante Freccia Rossa e, retrostante la stessa, completer entro due anni il cantiere per le residenze della Regolo, condomini abitativi concepiti per famiglie di target medio. La terza Antonio Taini, noto immobiliarista che ha al proprio attivo iniziative immobiliari a Milano con partner del calibro di Ramada, il primo gruppo alberghiero mondiale, con il quale il professionista bresciano completer pressoch interamente i restanti volumi del comparto Milano. Un comparto di grandi dimensioni, il maggiore finora realizzato nella cinta urbana del capoluogo, con i suoi circa 50 ettari di area compresa tra il palazzo dei sindacati, la sede delle autocorriere Sia e il cimitero monumentale, nel quale troveranno posto

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15-16 mila persone, di cui almeno 1112 mila residenti, per un investimento complessivo di 380-400 milioni di euro. Un comparto in piccola parte gi fecondato dalle lungimiranti visioni di imprenditori quali Attilio Camozzi, che gi ventanni fa vi ha trasferito la direzione del Gruppo recuperando lo splendido palazzo in pietra bugnata dellex Tempini, seguendo di cinque anni lantesignano esempio di Brescia Oggi che qui conta la redazioneamministrazione e la sede di Punto Tv, questultima ricavata dalle sale della vecchia tipografia dopo il trasferimento della stampa a Verona. DAL 1981 ALLA TERZA ViA Era lestate del 1981, esattamente trentanni fa per dire quanto sono lunghi i tempi e gli sviluppi del mercato immobiliare quando Mario Ruggeri, Antonio Taini e Mauro Ardesi (cui otto anni dopo subentrer Chicco Gnutti) concepivano, dopo la Brescia Due di Aldo Lupi al di l del cavalcavia, una nuova citt che avrebbe dovuto chiamarsi Brescia Uno. Da allora ad oggi sono passati tre decenni, ma ne occorrer un quarto per vedere realizzato completamente il comparto Milano. Quarantanni, dunque, il tempo di durata media di

Prospetto est.

un grattacielo di una metropoli americana (dopo di che si procede allabbattimento per far posto ai nuovi). Ci per significare quanto siano prolissi e defatiganti da noi i tempi richiesti dalle iniziative immobiliari, massime quelle di maggiori dimensioni. Un tempo tanto pi lungo quanto pi ci avviciniamo ai giorni nostri. Nel senso che altre realizzazioni cittadine, da via Crocifissa di Rosa a Brescia Due, da San Polo a Borgo Whrer, hanno richiesto al massimo una decina-dozzina di anni per essere realizzate. Ma ai primi degli anni 80 fu lAtb, nella persona del suo presidente Mario Abba, a coordinare in veste di capofila un progetto unitario affidato agli architetti Gregotti e Lombardi che comprendeva le aree Sia, Enel, Pitra, Bisider e Lmi (Gruppo Orlando). Il piano guida di Brescia Ovest spavent, il caso di dire, la Giunta Padula, non adusa alle rivoluzioni urbanistiche. Il piano Gregotti-Lombardi venne cos sostituito, nel 1990, da quello di Umberto Ferrari, architetto dal Comune, e questo venne a sua volta riformato quasi dieci anni dopo, nel 1998, dal piano Secchi, urbanista pi croce che delizia (quasi come il vituperato Benevolo) dei costruttori, architetti, immobiliaristi, geometri e palazzinari bresciani. Ma fu proprio

Secchi che, nonostante tutte le opposizioni della speculazione privata, concep quella terza via mista, pubblico-privata, alla cui modalit condivisa si devono, con le opportune modifiche subentrate nellultimo decennio, i risultati di oggi. Risultati esteticamente belli, architettonicamente eleganti, funzionalmente efficienti e urbanisticamente moderni. Dunque, tutto sommato, tuttora attuali e non superati, oltre che socialmente orientati grazie alla riuscita saldatura tra interesse pubblico e profitto privato. da questa filosofia mista, ripetiamo, che nascono oggi i Freccia Rossa dei Pisa e gli Skyline 18 di Dora e nasceranno domani le residenze Regolo, sempre di Dora, e le torri Ramada di Antonio Taini. Certo non la citt futura sognata dagli urbanisti visionari degli anni Sessanta e dagli architetti utopisti degli anni Ottanta, ma quantomeno una citt a misura duomo dove il verde, si veda lo spazio destinato a giardini pubblici delle torri Regolo, uno dei criteri guida e dei principi ispiratori. Insomma un esempio commendevole e clonabile. Se non proprio da rivista di architettura, quantomeno da Quaderni del Collegio Costruttori. Di Brescia, ovviamente. I costruttori di oggi, non quelli di ieri.

Prospetto sud.
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UI E L

ALLINDIETRO SUI TACCHI ALTI


Allindietro sui tacchi alti il titolo del libro di Enza Corrente Sutera, psicologa e giornalista; un volume da borsetta, inserito nella collana Dieciper15 della casa editrice bresciana Meccanica delle Idee, di Elena Landi e Roberto Barucco. Presentato in unaffollata galleria de I monaci sotto le Stelle di Brescia da Piera Maculotti, accompagnata dalla lettura di alcuni brani proposti da Sergio Isonni, questo nuovo lavoro di Enza Corrente Sutera tratta e raccoglie il pensiero delle donne, sospese tra la quotidianit, i sogni e le speranze. Una sequenza di pensieri, di sensazioni, immagini, affidati alla carta, stagione dopo stagione, giorno dopo giorno, che non ha alcuna pretesa dinsegnare o dindicare vie.

QUI & l
FRANCIACORTA IN FIORE
La 13 edizione di Franciacorta in fiore, vetrina e mostra mercato nazionale di rose e piante rare svoltasi a Cazzago San Martino dal 13 al 15 maggio, ha dato spazio anche alla storia e ai sapori del territorio, creando numerose iniziative culturali legate al verde. Organizzata dal Comune e dalla Pro loco nelle consuete cornici dei palazzi Bettoni Cazzago e Guarneri, questanno la manifestazione, a causa della pioggia, ha deluso un po gli espositori, anche se il passaggio tra i circa 200 stand, mostre e laboratori non si mai interrotto. E alla fine, il dato di 20mila visitatori relativo allanno scorso stato sostanzialmente confermato.

a cura di RoLAnDo

giAMBELLi

DONNE IN CANTO
Tutto esaurito per il grande concerto Donne in cANTo che si tenuto il 6 maggio al Pala Brescia, dove 17 tra i pi grandi nomi della musica femminile italiana si sono esibiti in un concerto di beneficenza a favore della Fondazione ANT Italia Onlus, che fornisce assistenza socio-sanitaria gratuita a domicilio ai pazienti oncologici e ogni giorno assiste oltre 3.300 sofferenti in nove regioni italiane. Sono oltre 1.800 i biglietti venduti per ascoltare le voci di Alexia, Laura Bono, Dolcenera, Loredana Errore, Irene Fornaciari, la bresciana LAura Abela (nella foto con Noemi), Maya, Mietta, Andrea Mir, Simona Molinari, Mariella Nava, Nathalie, Anna Oxa, Paola Turci, Donatella Rettore, Syria e Anna Tatangelo che hanno cantato gratuitamente per ANT.
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1 GRAN PREMIO AUTOMObILISTICO A PEDALI


La gara si svolger sabato 11 giugno, con il Patrocinio del Comune di Brescia, secondo un programma che rende la partecipazione (anche attiva) allevento sportivo realmente alla portata di tutti, anche dei bambini pi piccoli. Per rendere levento pi gradito e interessante ad un pubblico di ogni et, si pensato di far disputare la gara anche a piloti giovanissimi, accompagnati dai genitori e che siano in grado di infilarsi in unauto a pedali per bambini (da 3 a 9 anni), una gara/sfilata di vetturette depoca. Il raduno in Piazza Loggia. Info: Auto Pedal Club Italiano Bresciacorse 10,00 miglia, tel. 030.303092; www.autopedalclubitaliano.it.

PRIMA FESTA ASSOCIAZIONI bRESCIANE


Sabato 14 maggio, nei chiostri del Museo Diocesano, ha avuto luogo la prima Festa delle associazioni. Erano presenti stand di 42 realt operanti a Brescia negli ambiti pi diversi: dal sociale alla danza, dalla musica al turismo, dallarte alla storia e al volontariato nei campi pi diversi. Loccasione, voluta e sostenuta da circoscrizione Centro, assessorato alle Politiche Giovanili e associazionismo con alcuni sponsor privati, mira a creare un primo punto di contatto con la citt, una vetrina che esemplifichi e dia volto agli sforzi da tempo messi in essere per coordinare e promuovere le oltre cento associazioni che gravitano attorno alla circoscrizione.

MILLE MIGLIA 2011: vINCE LA COPPIA MOZZI-bIACCA


Concentrazione, entusiasmo e determinazione: cos che Giordano Mozzi e Stefania Biacca sono riusciti a trionfare nella Mille Miglia 2011 a bordo di una Aston Martin Le Mans del 1933. Alla coppia Mozzi-Biacca va un duplice riconoscimento: la Coppa Mille Miglia e il Trofeo Ubi Banco di Brescia, consegnato dal Presidente Franco Polotti durante la premiazione al Teatro Grande di Brescia. Con grande gioia anche i Beatlesiani Italiani hanno appreso della vittoria dellAston Martin. Evidentemente lo spirito di Paul McCartney, ancora aleggiante su quella Aston Martin DB6 che fu sua nel 1966 ed esposta solo per poche ore al Museo della Mille Miglia a Brescia, alla vigilia della partenza, ha portato fortuna alla prestigiosa casa automobilistica britannica.

LE CANTORIE, UNA CANTINA IN LIRICA


Appuntamento sabato 11, 18 e 25 giugno per una serata inusuale quanto raffinata. Ore 19, conversazione musicale, con guida allascolto dellOpera (in particolare di Puccini e Verdi), con maestro pianista e voce solista (il tenore Rudolf Buchman e la soprano Taisiya Ermolaeva). A seguire, ore 20, degustazione guidata dei vini Le Cantorie Franciacorta abbinati a prodotti tipici del territorio. Ore 20,30 cena a base di prodotti bresciani. Dove: Le Cantorie, via Castello di Casaglia 25, a Gussago. La serata su prenotazione. Per conoscere i costi, i programmi e prenotare: info@lecantorie.com, tel. 030.2523723.

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PPUNTAMENTI

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riNgo Starr a milaNo


l 22 luglio 1992, quasi ventanni fa, Ringo Starr, con la sua All Starr Band, tenne il primo memorabile concerto del breve tour italiano, per presentare lalbum Time Takes Time, a Brescia in un torrido Palatenda gremito di fans entusiasti. I beatlesiani Italiani saranno quindi felici di poterlo rivedere, a Milano il 3 luglio allArena Civica, in Viale G. Byron 2, e a Roma il 4 allAuditorium - Citt della Musica, e riascoltarlo con una nuova eccezionale His All Starr Band formata da: Rick Derringer alla chitarra, Richard Page al basso e alla voce, Wally Palmar alla chitarra, Edgar Winter come polistrumentista, Gary Wright come pianista e Gregg Bissonette alla batteria. Ringo, da showman e da vero animale da palcoscenico qual , alterner le sue performaces da cantante per proporre brani del suo nuovo album Y Not e dei suoi classici ma si cimenter anche alla batteria, linseparabile Ludwig fin dai tempi dei Beatles, per riproporre alcuni fra gli attesissimi successi con i Fab Four. Per me che scrivo e che ebbi nel 92 dal promoter Adolfo Galli della D&G lincarico di seguire a Brescia lorganizzazione

logistica del concerto di Ringo, assente dallItalia fin dai concerti con i Beatles nel 1965, e che proprio dopo averlo conosciuto ebbi lidea di fondare il Beatles Fan Club Beatlesiani dItalia Associati,

una grande soddisfazione avere anche questa volta la prevendita esclusiva dei biglietti per i nostri tesserati. Il critico David Wild di Rolling Stone ha scritto recentemente: Quello che pi impressiona di Ringo Starr non quello che stato ma quello che ancora oggi, il suo animo grande, la sua saggezza e vivacit. Tutta la musica di Ringo Starr sia come solista sia come membro dei Beatles permeata dalla sua personalit. Il suo umorismo e le sue eccezionali doti di musicista hanno regalato al pubblico canzoni immortali che tutti conoscono e amano, come With A Little Help From My Friends, Yellow Submarine, Octopuss Garden, Dont Pass Me By, Photogtaph, Back off Boogaloo, e altre. Dopo lesperienza con i quattro di Liverpool, Ringo ha intrapreso una lunga e importante carriera di cantante, cantautore, batterista e attore, traendo ispirazione da blues, soul, country, honky-tonk e rocknroll. Il suo ultimo album uscito nel 2010 ed uno degli album pi personali del cantante al quale hanno partecipato amici vecchi e nuovi, tra cui Paul McCartney, con il quale canta il singolo Walk With You.

Continua la prevendita supportata da Beatlesiani ditalia Associati, i biglietti per il concerto di Ringo STARR a Milano e a Roma sono in vendita on line al sito: www.ticketone.it/beatlesiani Ticketone 0584.47477 - info Beatlesiani 030.303092 Platea numerata 80,50 euro; Tribuna non numerata 46,00 euro (diritti prevendita inclusi).
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ACANzE

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uNa Nuova tuNiSia


Qualit delle proposte turistiche, rispetto del territorio, valorizzazione della cultura e delle bellezze naturali. Questi i driver su cui punta la Tunisia per un nuovo sviluppo turistico. Mustapha nasri, direttore dellEnte tunisino per il turismo: Vogliamo viaggiatori e non solo turisti.
di RoBERTo giuLiETTi

tutta da SCoprire
cedente regime di Ben Ali ma piuttosto con la crisi che ormai da alcuni anni ha colpito il settore. I dati sono quelli da richiedere interventi urgenti con una diminuzione delle presenze italiane che dalle 470 mila del 2005 sono passate alle 355 mila dello scorso anno, con un calo del 40% da met gennaio scorso. Tanta, per, la voglia di reagire anche se, come ci spiega Mustapha Nasri, il direttore per lItalia dellEnte nazionale tunisino per il turismo il 2011 non potr essere un anno di crescita ma solo di recupero del mercato tradizionale. Questa la strategia delineata da Mustapha Nasri: Supporto ai tour operator con aiuti, ad esempio, per i trasferimenti aerei o con campagne di co-marketing. Si punter molto sulla comunicazione per presentare la Nuova Tunisia con campagne sulla stampa quotidiana, con affissioni e con messaggi sulle televisioni nazionali con un intervento anche del Governo italiano. Terzo driver sar poi il potenziamento dei rapporti con gli operatori istituzionali del settore come lAstoiAssociazione tour operator italiani o lAinet-Associazione italiana network delle agenzie viaggi. Anche le idee sono chiare e quello che ha messo in campo lente per il turismo una politica a lungo termine: Per questo aggiunge il direttore abbiamo consigliato di

a Tunisia, nelle proposte turistiche, si sempre presentata con un bellissimo mare, strutture ricettive di alto livello, un rapporto qualit/prezzo sicuramente concorrenziale con altre mete del nord Africa e solo ad un ora e mezzo di volo dallItalia. Ma oggi, per reggere nel mercato turistico internazionale, tutto questo non basta. Per questo lente nazionale per il turismo ha deciso di presentare al mercato italiano una Nuova Tunisia. La scelta ha poco a che vedere con i recenti movimenti di popolo che hanno sovvertito in modo pacifico il pre-

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ACANzE

non abbassare i prezzi delle nostre destinazioni perch sarebbe stata a rischio la qualit del servizio offerto. Abbiamo scelto di non entrare in concorrenza sui prezzi con altri Paesi o di aumentare la capacit ricettiva della Tunisia. Oggi vogliamo puntare sulla qualit delle nostre proposte turistiche, sul rispetto del territorio, sulla valorizzazione della nostra cultura e di quelle bellezze naturali di cui la Tunisia ricca. Un modello legato al gusto del viaggiare, vogliamo viaggiatori e non solo turisti.

La politica sta cercando di tradurre queste idee in atti concreti con obiettivi ben definiti, come il miglioramento della competitivit delle nostre proposte turistiche con il coinvolgimento diretto di ministeri come quello della Cultura (siti archeologici) o dei Trasporti (aeroporto); vogliamo fare del turismo un volano per lintera economia del Paese, creando nuovi posti di lavoro e stimolando le economie regionali precisa Mustapha Nasri . Tutto questo attraverso uno sviluppo sostenibile che guardi alla tutela e alla salvaguardia dellambiente, alla rivalutazione della nostra cultura ma soprattutto al benessere della popolazione dellintera Tunisia. questa, forse, la nota pi rivoluzionaria della svolta post Ben Ali. Con molta probabilit sar un percorso lungo quello intrapreso dal nuovo Governo come sar lungo il tempo per riempire di significati parole come libert e democrazia che si sentono con sempre maggiore frequenza oggi in Tunisia. Di certo come ci spiega chi frequenta con assiduit la TuMESI 12giugno 2011

nisia come Giambattista Merigo dellAmerigo Viaggi che da oltre venti anni accompagna i bresciani in quella terra che sono scomparse le effigi dellex presidente che invece erano presenti in ogni angolo del Paese cos come sono quasi del tutto svaniti i posti di blocco della polizia. Quello che invece rimasta immutata la tradizionale accoglienza e la straordinaria ospitalit di questo popolo. Per chi, come me, era alla prima esperienza della Tunisia, il viaggio ha avuto il sapore in un assaggio delle potenzialit offerte da questa terra. Dalla bellezza del territorio, purtroppo solo sfiorata dai finestrini nei trasferimenti in pullman, alla pi tradizionale visita alla medina Yasmine di Hammamet, dallo stile architettonico tipico della cultura araba musulmana, con i suoi colori, i suoi odori e le immancabili contrattazioni sui prezzi. Ho chiesto il perch di questa consuetudine e la risposta stata di quelle che lasciano poco spazio alla replica: fa parte della nostra cultura, imparo e accetto. Una leggere brezza porta verso linterno lodore del mare. Un mare ancora freddo ma comunque in grado di farsi conoscere per tranquillo davanti alle spiagge bianche riparate dalle insenature e pi agitato nelle giornate ventose. Quello stesso mare che offre opportunit sia agli amanti degli sport acquatici sia a chi ricerca benessere. La Tunisia ha, infatti, scelto di investire in modo deciso sui poteri benefici del mare: sono ben 48 i centri di talassoterapia sparsi su tutto il territorio. Gi praticata da Egizi, Fenici, Greci e Romani, la talassoterapia oltre ai tradizionali benefici al corpo, consente di prendersi una pausa, di lasciarsi coccolare magari dopo aver frequentato uno dei dieci

campi da golf in grado di coniugare il piacere del gioco allemozione di viverlo in contesti naturali unici o dopo un tour ad assaporare tutta la magia del deserto. Il tutto, interrotto dalle sedute davanti ad una tavola dove si pu gustare una cucina internazionale ma anche assaggiare piatti tipici come il brik una specie di crpe farcita di uovo e tonno o la harissa una salsa piccante di peperoni, pomodoro e olio di oliva mentre per i pi golosi si pu scegliere tra halwa e baklawa, dolci a base di mandorle e miele e il makroud fatto con pasta di datteri. In ogni luogo e in ogni momento non pu mancare poi il rito del the alla menta, servito in bicchierini che ne conservano laroma e i profumi. Anche di sera la Tunisia ha qualcosa da proporre, come gli spettacoli di danza orientale o pi semplicemente una sosta in un bar dove la musica non aspetta altro che di farsi ballare. Un assaggio, cos ho definito il mio breve viaggio in Tunisia. Eppure un consiglio mi sento di darlo: tenere la testa alta e usare i sensi, tutti e sempre. E allora i nostri occhi potranno vedere quelli dei tunisini, le nostre orecchie potranno ascoltare le loro difficolt ma anche la loro storia e le loro speranze. Il naso e la bocca potranno cogliere gli odori e i sapori di un popolo che ha percorso strade diverse dalle nostre e stringendo le loro mani ci accorgeremo che sono come le nostre e che, molto pi semplicemente, le nostre paure ce le portiamo dentro. Ma forse voglio essere un viaggiatore e non solo un turista. Per fortuna, in Tunisia, c posto per tutti.

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D// Con larrivo della menopausa soffro di numerosi disturbi che mi creano disagi nella vita di tutti i giorni. Volevo chiederle se, oltre alla terapia ormonale sostitutiva, esistesse qualche rimedio naturale in grado di prevenirli o attenuarli. Grazie Anna. R// Cara Anna, la menopausa un processo graduale che conduce alla cessazione delle mestruazioni per 12 mesi consecutivi ed indicativamente si verifica attorno ai 51-52 anni. La principale preoccupazione per una donna che vive questo particolare momento della vita sono i disagi derivati dal calo degli estrogeni: vampate di calore, sudorazioni improvvise, insonnia, disturbi dellapparato uro-genitale, nervosismo, depressione, ecc.. Purtroppo i disturbi della menopausa non si limitano a questi sintomi; la menopausa, infatti, interferisce anche sulla salute delle ossa e del sistema cardiovascolare. Il trattamento pi comune la Terapia ormonale sostitutiva che prevede lassunzione di ormoni estrogeni di sintesi. bene ricordare che migliorare le proprie abitudini di vita costituisce il primo passo verso la prevenzione del problema legato alla menopausa. importante quindi: seguire una dieta ricca di isoflavoni, che si possono trovare nei legumi come fave, soia, lenticchie, e limitare il consumo di cibi e bevande calde, caffeina, alcolici; praticare esercizio fisico, importante per mantenersi in forma, per rigenerare il tessuto osseo e per scaricare ansia e stress; smettere di fumare in quanto il fumo aumenta il rischio di patologie cardiache, osteoporosi e cancro, oltre ad incrementare lintensit e il numero delle vampate; evitare gli ambienti troppo caldi; combattere ansia e stress, dedicandosi a se stesse e al proprio benessere interiore. D// Le scrivo per avere qualche consiglio per attenuare il fastidioso disturbo dellacidit di stomaco. Grazie Diletta R// Cara Diletta, la causa principale dellacidit di stomaco leccessiva produzione di acido cloridrico da parte della mucosa gastrica, acido normalmente secreto dallo stomaco e fondamentale per il processo digestivo. L acidit gastrica pu insorgere a causa di alcuni fattori: stress, ansia, fumo di sigaretta, pasti troppo abbondanti, alimenti difficili da digerire, alimenti irritanti, alimenti grassi, alcolici e superalcolici, farmaci, caff, the, cola. In caso di acidit opportuno seguire sempre queste indicazioni: frazionare i pasti (colazione, pranzo, cena ed eventualmente due spuntini); mangiare quantit moderate di cibo; mangiare lentamente, triturando bene il boccone prima di deglutirlo; evitare alimenti troppo ricchi di grassi; fare una passeggiata dopo il pasto; non coricarsi o compiere lavori troppo pesanti nelle due o tre ore successive al pasto; non fumare; non abusare di farmaci antinfiammatori; controllare luso di teofillina, tranquillanti, nitrati, antidepressivi, anticolinergici, ormoni progestinici; non indossare abiti troppo aderenti alla vita.

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a cura di EnRiCo FiLiPPini

NutriZioNe

ed eStetiCa

l 12 e 13 aprile scorso lAccademia Internazionale di Nutrizione Clinica ha organizzato il primo corso a Brescia, rivolto agli operatori nel campo della nutrizione e dellestetica. Io, promotore del corso, e gli altri docenti abbiamo voluto in modo chiaro e categorico indicare la via migliore allapproccio dei principali inestetismi, come cellulite, acne, invecchiamento cutaneo anticipato: questo approccio deve partire da unattenta analisi di tutti i fattori che portano alla formazione dellinestetismo, e che sono in sintesi: Fattori alimentari; molto ben chiari e documentati, soprattutto nella patologia distrofica cellulitica e invecchiamento cutaneo, ove liperinsulinismo secondario ad una errata prevalenza di zuccheri nella dieta innesca la comparsa di ingrossamento adipocitario, ritenzione di liquidi e progressivo rilassamento delle fibre elastiche cutanee. Fattori endocrini; soprattutto gli ormoni sessuali femminili, quando assunti come farmaci anticoncezionali o peggio ancora attraverso cibi inquinati, causano forte ritenzione di liquidi e fenomeni di stasi linfo venosa, da cui spesso originano gli inestetismi soprattutto degli arti inferiori (dolore, gonfiore, formazione di capillari e cellulite).
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Alterazione della normale digestione e assorbimento intestinale, spesso dovuta a variazione della flora batterica, ma anche ad intolleranze, pu causare limmissione in circolo di tossine, batteri, metalli pesanti o derivati alimentari che possono poi dare origine a patologie anche di organi ben distanti, quindi anche nei tessuti della cute e sottocute. Premesso questo, ho esposto gli ultimi risultati sullorigine della cosiddetta cellulite e del precoce invecchiamento cutaneo: la sempre pi blasonata alimentazione mediterranea, se interpretata in modo scorretto con un eccessivo abuso di amidi raffinati, succhi, spremute e soprattutto dolci, provoca un eccessivo aumento di volume degli adipociti, i quali anche per la stasi meccanica, ma soprattutto per una loro progressiva involuzione funzionale, causano il progressivo danno dellipoderma e quindi di tutta la cute. Gli adipociti, ricordiamo, sono normalmente molto attivi anche nel sintetizzare e regolare alcuni ormoni sessuali, tra i quali gli estrogeni; come conseguenza del cattivo funzionamento, avremo quindi anche lanomala sintesi di ormoni, con conseguente netto peggioramento dello stato cutaneo e sottocutaneo (gli estrogeni possono provocare, infatti, lulteriore ritenzione di liquidi).

Da recenti studi in microscopia molti studiosi hanno anche provato che nellinterstizio tra le cellule adipose, vi sono cellule infiammatorie, germi ma anche tossine e metalli di sicura provenienza intestinale; il che fa pensare ad una vera e propria tossinfezione sistemica, che ha nella cellulite la punta delliceberg, ma che pu avere interessanti risvolti nella eziopatogenesi di altre invalidanti patologie croniche (articolari, neurologiche, immunitarie, ecc.). Come conseguenza delle significative nuove scoperte, ho ritenuto quindi giusto ed opportuno sottolineare lenorme importante ruolo sociale ed etico svolto da tutti gli operatori, medici endocrinologi, nutrizionisti ed estetici; se le patologie estetiche della cute e sottocute rappresentano un sintomo, una spia di alterati equilibri endocrini, metabolici, depurativi, non basta lesclusivo intervento locale (pensereste mai di guarire da una polmonite solo abbassando la febbre?); necessario invece che il medico attento ed esperto proceda, anche usando gli strumenti a sua disposizione (cytotoxic test, nutrigene, esami endocrini, anamnesi alimentare, attenta valutazione digestiva ed intestinale), nello studiare e scoprire lorigine reale dellinestetismo e adotti la conseguente terapia di fondo.

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Regia: Sam Taylor-Wood Cast: Aaron Johnson, Kristin Scott Thomas, Thomas Sangster, AnneMarie Duff, David Morrissey. Genere: biografico, drammatico Durata: 98 minuti Produzione: Regno Unito, Canada 2009 Uscita nelle sale: 3 dicembre 2010 A noleggio: 13 aprile 2011 In vendita: 11 maggio 2011 Trama: Liverpool, 1955. Il quindicenne John Lennon un adolescente irrequieto e indisciplinato e vive fin da quando era piccolo con gli zii George e Mimi. Dopo limprovvisa morte dello zio John decide di riavvicinarsi alla madre Julia, una donna anticonformista ed emotivamente instabile che gli trasmette la passione per il rocknroll. Il ragazzo incontra Paul McCartney, impara a suonare la chitarra ed inizia a scoprire il proprio talento per la musica

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Regia: Gennaro Nunziante Cast: Checco Zalone, Nabiha Akkari, Rocco Papaleo, Tullio Solinghi, Annarita Del Piano, Caparezza. Genere: commedia Durata: 97 minuti Produzione: Italia 2010 Uscita nelle sale: 5 gennaio 2011 A noleggio: 20 aprile 2011 In vendita: 18 maggio 2011 Trama: Checco, aspirante carabiniere ma al momento security di una discoteca della Brianza, a causa del pericolo di attentati che richiede misure straordinarie per i luoghi a rischio, si ritrova a lavorare come addetto alla sicurezza del Duomo di Milano. In poco tempo diventa la vera minaccia al patrimonio artistico italiano e presto ci si rende conto di non aver fatto un grande affare ad assumerlo. Ma Checco incontra Farah, una studentessa darchitettura che si finge francese e se ne innamora. Farah in realt araba ed a Milano per portare a termine la sua personalissima vendetta.

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Matilde, 27 anni, laureanda: Molto particolare e toccante, il ragazzino che lo interpreta strepitoso. Stefano, 39 anni, taxista: Un punto di vista nuovo sulla vita di un mito, anche diretto molto bene. Mario, 42 anni, cameriere: Bellino, mi piaciuto scoprire la storia di Lennon pre-Beatles. Vittoria, 31 anni, imprenditrice: Diretto e interpretato molto bene, non eccellente ma direi che stato ben curato. Antonio, 42 anni, autotrasportatore: Non male, ma non nemmeno memorabile. Eleonora, 28 anni, impiegata: Mi piaciuto molto, oltre ad essere la storia di un mito mostra in maniera delicata i rapporti con la madre. Marco, 35 anni, ingegnere: Un bel film concreto senza troppi fronzoli, lho guardato con piacere. Fabio, 55 anni, magazziniere: Non saprei, non mi ha detto niente, non brutto ma non lo riguarderei. noemi, 20 anni, studentessa: Niente di che, un filmetto senza pretese, secondo me il protagonista non assomiglia nemmeno a John. Teresa, 35 anni, casalinga: Mi aspettavo qualcosa di pi, magari con uno spazio maggiore per le canzoni dei Beatles.

promoSSo

Antonio, 42 anni, autotrasportatore: Direi che simpatico, fa molto ridere!. giovanna, 39 anni, infermiera: Davvero divertente senza essere volgare, per mi era piaciuto di pi il suo primo film. Andrea, 31 anni, web designer: Checco fa sempre morire dalle risate, ci sono delle battute geniali. Monica, 26 anni, impiegata: Che ridere, avevo i crampi allo stomaco alla fine, mi sono divertita un sacco. Carlo, 34 anni, libero professionista: Una commediola, non eccelso per si lascia guardare e fa un po sorridere. Marzia, 22 anni, studentessa: Non un capolavoro ma fresco e divertente, basta solo guardare le espressioni che lui fa per morire dal ridere.

BoCCiato

BoCCiato

nicola, 23 anni, studente: Umorismo spicciolo e battute demenziali, non ci ho trovato niente da ridere. Angela, 44 anni, casalinga: Non ne capisco il successo, forse stato solo pubblicizzato molto bene, mi sembrato veramente stupido. Enea, 52 anni, operaio: Non il massimo, lui fa lo scemo e le battute sono forzate. giacomo, 35 anni, consulente del lavoro: Un filmetto, lui non mi fa ridere e mi sembra fuori luogo parlare di certi argomenti in una commedia.
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SUCCESSO

//24.aprile Gheddafi si ritira da Misurata, citt simbolo della guerra libica. Intanto la Nato ha intensificato i raid su Tripoli e gli Usa hanno deciso di lanciare i primi attacchi con i droni, gli aerei senza pilota usati in Afghanistan e Pakistan. //22.aprile Siria, venerd di rivolta e di sangue. Il bilancio di oltre 70 persone uccise dalle forze di sicurezza durante le proteste anti-regime nelle citt siriane. La gente chiede la cacciata di Assad. La Casa Bianca chiede alla Siria di porre termine alle violenze e attuare le riforme promesse.

//28.aprile Marocco, esplosione in un bar a Marrakesh. Il terrorismo ha colpito nel cuore turistico del Marocco. Lesplosione, avvenuta nella terrazza panoramica del caff Argana, che si affaccia su piazza Jemaa el Fna, cuore pulsante della citt e patrimonio dellumanit secondo lUnesco, ha causato almeno 15 morti e una ventina di feriti. Tra le vittime, dieci stranieri, di cui 6 francesi. La bomba era telecomandata.

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//16.maggio

Arrestato Strauss-Khan, direttore Fmi. Laccusa di violenza sessuale su una cameriera dalbergo a New York. Il direttore del Fondo monetario internazionale si difende: Lei era consenziente. Francia sotto choc, lesponente socialista era il pi accreditato rivale di Sarkozy.

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Microsoft acquisisce Skype. Lazienda di Redmond sborser circa 8,5 miliardi di dollari, in cambio del software e del bacino di 170 milioni di utenti che lo usano in tutto il pianeta.

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//8.novembre //29.aprile

Londra. Matrimonio reale in mondovisione. Kate Middleton ha coronato il suo sogno damore sposando nellabbazia di Westminster il principe William Windsor dInghilterra ed acquisendo cos il titolo di duchessa di Cambridge. La cerimonia seguita da un milione di persone nelle vie della citt e con feste in tutto il paese.

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successo...

MONDO

//03.maggio Blitz degli USA, ucciso Bin Laden. Si conclude la pi grande caccia alluomo di questo secolo, iniziata subito dopo gli attentati alle Torri Gemelle dell11 settembre 2011. Lo sceicco del terrore era nascosto in Pakistan. Obama: giustizia fatta. Ma scatta lallarme attentati.

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//21.maggio

Spagna, cresce la tensione attorno ai giovani Indignados che occupano Puerta del Sol a Madrid e diverse piazze di altre citt del Paese per denunciare le collusioni fra politici e banchieri, la corruzione, e per chiedere una societ migliore.

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//16.maggio

//20.maggio

Obama: Israele torni entro i confini del 1967. Il presidente Usa chiede che riprendano i negoziati per la pace. Gelo dai palestinesi di Hamas, mentre il premier israeliano Netanyahu rifiuta ogni ipotesi di ritiro.

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Anche lItalia bombarder la Libia. Berlusconi accetta la svolta chiesta dalla Nato. La Russa: solo obiettivi mirati. Ma la Lega non daccordo: Voteremo no. Per lopposizione crisi di Governo.

successo...
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ITALIA

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Nucleare, stop del Governo. Colpo di scena sul nucleare: emendato il decreto sulla costruzione di nuove centrali. Una decisione che porterebbe al superamento del referendum sul ritorno dellenergia dellatomo, previsto per il 12-13 giugno. Per i referendari si tratta di un trucco per affossare tutte le consultazioni di giugno. Il Pd: una nostra vittoria.

//20.aprile

//30.aprile Turismo, via alloperazione Lampedusa. Buoni vacanze anche in luglio e agosto, spot, servizi tv, tariffe aeree ridotte e un accordo con agenzie di viaggio e tour operator per lanciare offerte promozionali per i clienti italiani e stranieri. La fase due del piano di rilancio dellisola presentata dal ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla.

20 11

//02.maggio

Beatificazione di papa Giovanni Paolo II. 350mila fedeli, in due giorni, hanno reso omaggio alle spoglie del nuovo beato esposte nella cappella di San Sebastiano nella basilica vaticana. Levento costato al comune di Roma circa 4,6 miliardi di euro; il sindaco Gianni Alemanno chiede al governo di contribuire ai costi.

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//25.aprile

SUCCESSO

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//29.aprile

La Corte Ue boccia lItalia sul reato di clandestinit. Secondo i giudici europei la norma contrasta con le direttive comunitarie sui rimpatri. Maroni: lEuropa ci complica la vita.

20 11

Teramo, morta Elena, la piccola dimenticata nellauto. Il pap va al lavoro e dimentica per cinque ore la figlia di 22 mesi nellauto parcheggiata. Il padre denunciato per abbandono di minore.
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Draghi presidente Bce. Dopo essere stato incoronato allunanimit dallEurogruppo, il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, stato designato formalmente alla presidenza della Banca centrale europea da tutti e 27 i ministri finanziari della Ue.

//18.aprile

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//19.maggio

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//14.aprile

Elezioni. voto schiaffo a Berlusconi. A Torino: Fassino sindaco. Bologna sul filo. Milano e Napoli al ballottaggio. Nel capoluogo lombardo Pisapia stacca di 6 punti la Moratti. Il premier: sorpreso e amareggiato. Bersani: vittoria.

//14.aprile Napoli sommersa: riprendono i roghi dei rifiuti. Nelle strade ancora 2.000 tonnellate. Lesasperazione dei cittadini sfocia in azioni violente con roghi in citt e provincia.

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SUCCESSO

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Sono 17mila i paperoni bresciani. Hanno un patrimonio (al netto degli immobili) di oltre 500mila euro. Secondo uno studio della Banca Cesare Ponti, Brescia la quinta citt italiana per ricchezza.

//21.aprile Tangenziale Sud, nuovi dispositivi di rilevazione della velocit. La macchina, realizzata dalla Velocar in 10 esemplari per la Provincia di Brescia, in grado di scattare unimmagine del veicolo, leggendo elettronicamente i dati della targa e rilevando anche i valori di velocit. A breve lattivazione con le multe.

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//18.aprile Anziani: riparte il telesoccorso in 80 Comuni. Acb Servizi ha preso in carico dal 2009 dallAsl il servizio di Telesoccorso. A casa dellutente viene installato un apparecchio che si attiva con una pressione o uno strappo. Il costo di 10 euro mensili per utente.

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//26.aprile Tignale, famiglia intossicata da erbe. Una cena in famiglia ha rischiato di trasformarsi in una disgrazia. Tutta colpa di unerba raccolta nei prati, un vegetale altamente tossico (il veratro), scambiato per un altro assai simile (la genziana) e del tutto commestibile, che una volta ingerito ha provocato un sensibile rallentamento dellattivit cardiaca. 4 persone, fra cui due bambini, ricoverati in rianimazione. Ora, fortunatamente, fuori pericolo.

//20.maggio

Brescia, inaugurate sei nuove sale prova per fare musica in oratorio. Le sale sono insonorizzate ed equipaggiate con mixer, amplificatori e casse. Unofferta vantaggiosa per le aspiranti rockstar: 8 euro la tariffa fissata per unora, 15 per due ore e 20 per tre. Liniziativa del Tavolo Istituzionale Comune e Oratori.

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successo...

BRESCIA
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//08.maggio

Chiari, 7 su 100 parlano albanese. Gli albanesi (1.284) sono la comunit pi numerosa, seguono i romeni (818), i marocchini (264), i tunisini (163) e stranieri di altre nazionalit. In tutto 3.242 persone, pari al 17% dei 18.900 abitanti della cittadina.

//09.maggio Il Brescia retrocede in serie B, dopo una sola stagione in serie A. A condannare le rondinelle, la sconfitta al Rigamonti per 2-1 contro il Catania. Oltre al ko, decisive per la retrocessione del Brescia con due giornate di anticipo rispetto alla fine del campionato le vittorie di Cesena e Lecce rispettivamente con Cagliari e Napoli.

//21.maggio

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Bedizzole, Gratta e vinci da 3 milioni di euro. 500mila euro subito, poi 10mila euro mensili per ventanni, pi un ulteriore premio finale di 100mila euro Il biglietto della serie Vivere alla grande stato acquistato nella tabaccheria Venturelli di via XX Settembre.

//17.maggio

Elezioni. Sorprese nel voto nei 29 Comuni della Provincia. Nei comuni pi grandi prevale il cambiamento. Il centro destra ha pero Ospitaletto, Castel Mella e Nave, il centro sinistra Bagnolo Mella.

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