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Storia Istituzionale della Repubblica Italiana

Appunti di Andrea Garoffolo

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Indice
1. STATUTO ALBERTINO, COSTITUZIONE ITALIANA E ALTRE……1
2. IL VIAGGIO VERSO LA COSTITUENTE…………………..……………3
2.1 Articoli più importanti costituzione…….………………………………….....5
3. PRESIDENZA DE NICOLA………………………………………………...7
3.1 II, III, IV Governo De Gasperi………………………………………………..9
4. PRESIDENZA EINAUDI…………………………………………………...10
4.1 Governo De Gasperi V, Governo Pella I, Governo Fanfani I……………….11
4.2 Governo De Gasperi VIII, Governo Scelba…………………………………14
4.3 Governo Fanfani I…………………………………………………………...15
5. PRESIDENZA GRONCHI…………………………………………………15
5.1 Governo Segni I..……………………………………………………………18
5.2 Governo Zoli………………………………………………………………...20
5.3 Governo Fanfani II e Governo Segni II....…………………………………..21
5.4 Governo Tambroni…………………………………………………………..23
5.5 Governo Fanfani III…………………………………………………………24
6. PRESIDENZA SEGNI……………………………………………………...24
6.1 Governo Leone I……..……………..……………………………………….27
6.2 Governo Moro I……………………………………………………………..28
6.3 Governo Moro II…………………………………………………………….29
7. PRESIDENZA SARAGAT…………………………………………………31
7.1 Governo Leone II e Governo Rumor I...…………………………………….34
7.2 Governo Rumor III e Governo Colombo……………………………………37
8. PRESIDENZA LEONE……………………………………………………..38
8.1 Governo Andreotti I..………………………………………………………..39
8.2 Governo Andreotti II e Governo Rumor IV…………………………………40
8.3 Governo Andreotti III………………………………………………………..42
9. PRESIDENZA PERTINI…………………………………………………...45
9.1 Governo Andreotti IV e V……………………………..…………………….48
9.2 Governo Cossiga……………………………………………………………..49
9.3 Governo Forlani……………..……………………………………………….50
9.4 Governo Spadolini I Governo Spadolini II, Governo Fanfani V……………51
9.5 Governo Craxi I……………………………………………………………...52
10. PRESIDENZA COSSIGA………………………………………………….54
10.1 Governo Craxi II, Governo Fanfani VI, Governo Goria, Governo De
Mita I………………………………………………………………………...56
10.2 Governo Andreotti VI………………………………………………….57
10.3 Governo Andreotti VII…………………………………………………59
11. PRESIDENZA SCALFARO……………………………………………….60
11.1 Governo Amato I……………………………………………………….62
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11.2 Governo Ciampi………………………………………………………..62
11.3 Governo Berlusconi I…………………………………………………..63
11.4 Governo Dini…………………………………………………………...64
11.5 Governo Prodi I e Governo D’Alema......……………………………...65
12. PRESIDENZA CIAMPI……………………………………………………66
12.1 Governo Amato II e Governo Berlusconi II……………………………67
12.2 Governo Berlusconi III…………………………………………………70
12.3 Governo Prodi II………………………………………………………..70
13. PRESIDENZA NAPOLITANO……………………………………………71
13.1 Governo Berlusconi IV………………………………………………...74
13.2 Governo Monti…………………………………………………………77

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APPUNTI STORIA ISTITUZIONALE DELLA
REPUBBLICA ITALIANA

Statuto albertino → 1° costituzione italiana, è uno statuto “ottriato” che vuol dire concesso.
Influenzerà la costituzione repubblicana e i costituenti prenderanno spunto da essa.
Art. 1= La religione cattolica è la sola religione di stato. Gli altri culti ora esistenti sono tollerati.
Art. 2= Lo stato è retto da un governo monarchico rappresentativo. Trono ereditat006F secondo
legge salica.
Art. 3=Il potere legislativo è esercitato da re e da 2 camere (Senato e Camera dei deputati).
Art. 4=La figura del re è sacra e inviolabile.
Art. 5=Il potere esecutivo appartiene al Re, che comanda le forze di terra e di mare, dichiara guerra,
fa i trattati di pace ecc.
- I trattati riguardanti le finanze o variazioni di territori dello stato → non avranno effetto
senza l’assenso delle camere
Art. 6= Il re nomina tutte le cariche dello stato. Inoltre, fa i decreti e regolamenti necessari per
l’esecuzione delle leggi senza sospenderne l’osservanza o dispensarne.
Art. 7= Il re sanziona le leggi e le promulga.
Art. 8=Il re può far grazia e commutare le pene (indulto).
Art. 19=La dotazione della corona (stipendio) è di 12 milioni di lire l’anno (non è questo l’articolo
ma è la parte interessante).
- La dotazione del Presidente della Repubblica è uguale fino a Pertini dove diminuisce.
- Oggi: 240mila euro l’anno e nessuno può guadagnare più del Presidente della Repubblica
(eccetto Pres. Banca d’Italia e soggetti con sponsor privati aka Fazio o A. Conte).
Art. 33=Il senato è composto da membri nominati a vita dal Re, aventi l’età di 40 anni compiuti (21
categorie di personalità, la 20° riguarda i senatori a vita).
Art. 41=Non esiste il mandato imperativo.
Art. 46=Nessun deputato può subire un mandato di cattura durante il suo mandato (più o meno
l’immunità parlamentare).
Art. 65=Il re nomina e revoca i suoi ministri.
- Nasce la figura del 1° ministro
Art. 67=I ministri sono responsabili. Le leggi non hanno valore se non sono firmate dalla firma di
un ministro→ il re è privo di responsabilità

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La costituzione italiana è stata ispirata da 6 diverse costituzioni, ovvero quella sovietica,
polacca, americana, di Weimar, francese, americana e
Quella francese
La Francia ha visto il susseguirsi di 5 repubbliche (1° 1799-1804; 2° 1848-1852; 3° 1870-1940)
- La 3° repubblica ispirerà la costituente e De Nicola (non era ancora pensata come
Repubblica
Essa si basa sulla legge costituzionale Rivet del 1871:
◼ Il presidente della Repubblica nomina e revoca i ministri, esso è responsabile davanti alle
camere
◼ Controfirma del 1° ministro
◼ Art.3= Il PdR ha iniziativa di legge e le promulga quando votate dalle 2 camere; ha potere di
grazia, forza armata
◼ Art. 5= Il capo di stato può sciogliere le camere.

Il settenario (durata del mandato del presidente) deriva dal dibattito tra monarchici e repubblicani (i
primi volevano 10 anni e i secondi 5 anni). I Borboni e gli Orleans perdono il dibattito su
monarchia/repubblica perché chiedono di mettere la bandiera bianca invece di quella francese. →
EMENDAMENTO WALLONT – La Francia diventa una Repubblica nel 1875.
1° presidente: Thiers (1871-1873) – viene messo in minoranza e cerca di parlare in Parlamento,
viene emesso un decreto che vieta ai presidenti di parlare in parlamento (da qui la consuetudine
anche nel nostro ordinamento).
2° presidente: MacMahon è un monarchico, nel 1877 i repubblicani hanno la maggioranza e lui
scioglie le camere. I repubblicani urlano al colpo di stato.

Quella tedesca di Weimar:


1918→ caduta impero tedesco e inizio repubblica
- Due giuristi (Preuss e Max Weber) lavorano nella città di Weimar alla stesura della
costituzione.
Questa costituzione è una delle prime COSTITUZIONI LUNGHE e INCLUDE I DIRITTI
SOCIALI:
- Il presidente è eletto direttamente dal popolo
- Prevede un potere straordinario in caso di emergenza
- È prevista una revisione costituzionale (2/3 di maggioranza)

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• Biografia De Nicola
Si è scritto poco su di lui, non è mai stato al Quirinale ma scelse Palazzo Giustiniani
- 1877 Nasce a Napoli e muore nel 1959. È un avvocato penalista molto famoso.
- 1907 si candida e vince ad Afragola (batte il candidato Giolittiano e diventa uno dei
prediletti proprio di Giolitti) ed entra nella Camera dei deputati con il partito liberale
- 1913 diventa segretario
- 1919-1922→gli viene proposto di diventare presidente del consiglio (veniva proposto a
Giolitti e quando rifiutava, veniva proposto al giolittiano più importante).
- 1920 diventa il presidente della Camera.
Durante il fascismo rimane neutro→ è tra i fautori del patto di pacificazione tra socialisti e fascisti
Mussolini dopo la marcia su Roma offende il parlamento e De Nicola da Presidente della Camera
non risponde
- 1924 viene ucciso Matteotti e nuova legge elettorale (Acerbo) con bonus di maggioranza
Nei 20 anni di fascismo viene nominato senatore dal Re ma lui scompare dalla vita politica.
- 25 luglio 1943 → Mussolini destituito
Lo stesso giorno il Re dopo aver nominato il nuovo governo Badoglio (monarchico) scappa a
Brindisi
L’Italia si divide idealmente in due parti: Nord (Repubblica di Salò) e Sud (liberato dagli alleati)

- 8 settembre armistizio
In questo momento il sud Italia vive uno stallo comandato da una dualità: i monarchici e il CLN
(Comitato di Liberazione Nazionale) formato da PCI, DC, Socialisti, Liberali, partito d’azione e
democrazia del lavoro.
Nessuno dei due vuole riconoscere l’altro e in più i monarchici sono sostenuti dal governo.
De Nicola incontra Benedetto Croce più volte (Croce faceva parte del partito liberale, nato nel 1943
a Napoli e sosteneva l’istituto della reggenza, ovvero istruire il giovane principe per fargli ereditare
il trono) e vuole parlare con Vittorio Emanuele III a Ravello.
De Nicola consiglia al re di abdicare oppure di attuare la politica della “luogotenenza” (il re
verrebbe sostituito a tempo indefinito ma rimarrebbe re) e il re decide di accettare la proposta.
Quindi il re annuncia che arrivato a Roma cederà i poteri al figlio Umberto II che regna da
luogotenente per 2 anni fin quando diventa re.
- 25 giugno 1944→ Emanato il decreto luogotenenziale n.151= alla fine della guerra il popolo
avrebbe deciso la forma di stato
Art.2→ Qualora la maggioranza voti la repubblica, l’Assemblea costituente nominerà un
capo provvisorio (3/5 dell’assemblea)

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- 5 luglio 1944→ Roma viene liberata e al re non viene concesso di tornare, Vittorio
Emanuele III nomina il figlio luogo e Bonomi viene nominato al governo (riconosciuto
anche dal CLN)
- Dopo il 25 aprile c’è un cambio→ nasce il governo Parri (partito d’azione) fino al dicembre
1945
- Dal 1945 → De Gasperi diventa il nuovo presidente del consiglio (1945-1953)
- 16 marzo 1946→ seconda costituzione provvisoria
< secondo decreto luogotenente n.98 → in caso di vittoria della Repubblica il Presidente del
consiglio sarebbe diventato capo dello stato provvisorio

- 9 maggio 1946 → Re Vittorio Emanuele III abdica violando i patti che stabilivano di
aspettare fino al referendum cercando di salvare la monarchia.
Vittorio Emanuele III va in esilio in Egitto e muore il 27 dicembre 1947
- 2-3 giugno 1946 → si vota per il referendum

Dopo la vittoria della Repubblica (10 giugno) Umberto II dichiara che non c’è il 50%+1 (contando
le schede bianche) e inizia il conteggio dalle corti→ iniziano scontri a Napoli tra monarchici e
repubblicani.
- 12-13 giugno → Viene diffuso un decreto che dice che secondo il decreto luogotenenziale la
Repubblica ha vinto ma il re non accetta questo “colpo di forza”
- 13 giugno Umberto II va in esilio in segreto a Lisbona, scioglie i militari dal giuramento
tramite un proclamo
- 20 giugno → Repubblica proclamazione ufficiale
Per 2 settimane De Gasperi diventa capo provvisorio (15 giorni dal 13 giugno al 28 in attesa di un
responso sul riconteggio dei voti fatto dalla Corte di Cassazione) dello Stato, del Consiglio,
ministro degli esteri, dell’interno e delle colonie.
De Gasperi inizia subito a prendere decisioni importanti→ l’11 giugno viene nominato un
commissario per i beni al Quirinale che gestirà il Quirinale dal giugno 46 al maggio 48 – Al
Quirinale non ci sarà più il re
- 20 giugno 1946 → DLP (Decreto-legge Presidenziale) nuove forme di emanazione di
decreti
- 24 giugno 1946 → Viene data l’amnistia e l’indulto ad alcuni personaggi incarcerati dal
fascismo
• Sempre il 24 Il Senato regio viene soppresso e sostituito da un’assemblea
costituente→ dibattito sul monocamerale o bicamerale
• Nuovo DLP→ poteri da assegnare alla costituente= deve scrivere la costituente ma
non ha potere legislativo
Non può discutere decisioni parlamentari eccetto:
1) Firma dei trattati di pace
2) I voti sull’amnistia
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3) Disposizioni di tipo fiscale
L’Italia non ha ancora né bandiera né inno, vengono quindi scelti il tricolore e l’inno di Mameli.
- 27 giorno 1946 1° giorno della costituente → Viene nominato Presidente il decano (il più
anziano) Vittorio Emanuele Orlando (grande costituzionalista) e Giulio Andreotti viene
nominato segretario
◼ Il primo presidente della costituente è Saragat
Le elezioni stabiliscono che il primo partito della Costituente è la DC col 32%, in seguito il partito
socialista col 21% e in fine il PCI col 20%
- Gennaio 47 → Scissione di Palazzo Barberini= Saragat esce dal partito socialista e fonda il
Partito social democratico
Di conseguenza Terracini diventa Presidente (e firma la costituzione)
- 28 giugno → Viene eletto De Nicola come capo di stato provvisorio (non vuole andare al
Quirinale ma va a Palazzo Giustiniani)
L’Assemblea costituente (formata da 75 persone e presieduta da Menuccio Ruini) si suddivide in 3
sottocommissioni:
1) Formata da 18 membri e presieduta da Tupini→ Diritti e doveri dei cittadini
2) Formata da 39 membri e presieduta da Terracini→ Organizzazione istituzionale dello stato
3) Formata da 18 membri e presieduta da Childini → Questioni economiche e sociali

◼ Nella seconda sottocommissione inizia un dibattito sulla forma camerale e sul capo dello
stato: la sinistra vuole il monocamerale e nessun presidente provvisorio, mentre Piero
Calamandrei (esponente del partito d’azione con il 2%) vuole un’elezione diretta sul modello
americano.
Viene scelta una via di mezzo e infatti
- 5 settembre → Italia dichiarata Repubblica Parlamentare
Dato il fallimento del monocameralismo in Francia, anche in Italia non viene più citato.
- 31 gennaio 1947 → Presentazione costituzione
- 27 dicembre 1947 → Approvazione
- 1° gennaio 1948 → Pubblicazione costituzione
Parliamo della costituzione repubblicana
È divisa in due sezioni, la seconda è quella che ci interessa e tratta le gerarchie e l’ordinamento:
Art. 59 → Chi è stato PdR diventa senatore a vita. Inoltre, può nominare cinque senatori a vita.
Secondo comma aggiunto nel 2020 → Non possono superare i 5 nominati, vivi o morti.
Art. 62 → Le camere si riuniscono il primo giorno non festivo di febbraio e ottobre, ciascuna
camera può essere convocata in via straordinaria.

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Art. 73 → Le leggi sono promulgate dal PdR entro un mese dall’approvazione.
Art. 75 → Potere di veto del PdR sulle leggi
Molti presidenti non la usano perché preferiscono affidarsi alla Corte Costituzionale oppure per
motivi politici (non vogliono creare scontri).
Art. 83 → Il PdR è eletto dal Parlamento in seduta comune dai suoi membri più tre delegati
regionali (uno per la Valle d’Aosta) – eletto ai 2/3. Dopo il terzo scrutinio si va per maggioranza
assoluta.
Art. 84 → Può essere eletto PdR ogni cittadino che abbia compiuto 40 anni d’età e goda dei diritti
civili e politici
Art. 85 → Il PdR è eletto per sette anni.
Art. 86 → In caso di impedimento o morte del PdR il Presidente della Camera dei Deputati indice
l’elezione del nuovo PdR entro 15 giorni.

Art. 87 → Il PdR è il capo dello stato e rappresenta l’unità nazionale.


1) Può inviare messaggi alle Camere
2) Indice le elezioni delle nuove Camere e ne fissa la prima riunione.
3) Autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo.
4) Promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di legge e i regolamenti.
5) Indice il referendum popolare nei casi previsti dalla Costituzione.
6) Nomina, nei casi indicati dalla legge, i funzionari dello Stato.
7) Accredita e riceve i rappresentanti diplomatici, ratifica i trattati internazionali, previa, quando
occorra, l'autorizzazione delle Camere.
8) Ha il comando delle Forze armate (da Cossiga fu stabilito che il comando è formale), presiede il
Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle
Camere.
9) Presiede il Consiglio superiore della magistratura.
10) Può concedere grazia e commutare le pene.
11) Conferisce le onorificenze della Repubblica
Art. 88 → Il PdR può, sentiti i loro presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse. Non
può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato (semestre bianco).
Art. 89 → Nessun atto del PdR è valido se non è controfirmato dai ministri proponenti che ne
assumono la responsabilità.
Art. 90 → Il PdR non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che
per alto tradimento o per attentato alla costituzione.
Art. 91 → Il PdR presta giuramento di fedeltà alla Repubblica dinnanzi al Parlamento.

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Art. 92 → Il Governo della repubblica è composto dal Presidente del Consiglio e dei ministri,
insieme costituiscono il Consiglio dei ministri – Il PdR nomina il Presidente del Consiglio e i
ministri su proposta di questo.
Il PdR non nomina i sottosegretari che vengono nominati dal Presidente del Consiglio
Art. 93 → Il governo in carica diventa tale quando presta giuramento nelle mani del PdR
Ordine del processo:
1) Consultazioni
2) Incarico (può accettare con riserva, ovvero che non è sicuro di farcela)
3) Giuramento
4) Fiducia (entro 15 gg)
Art. 104 → La magistratura costituisce un ordine autonomo da ogni altro potere.
Art. 105 → La corte costituzionale è composta di 15 giudici di cui 1/3 nominati dal PdR, da 1/3 del
Parlamento in seduta comune e da 1/3 dalle supreme magistrature ordinarie e amministrative.

◼ PRESIDENZA DE NICOLA (capo provvisorio dello stato 28


giugno 1946–31 dicembre 1947/ PdR 1º gennaio 1948–12 maggio
1948)
SCHEDA DEL PRESIDENTE:

• PARTITO POLITICO: Democrazia Liberale, Gruppo


Misto
• LEGISLATURE DA PRESIDENTE: AC (Assemblea
costituente)
• SENATORI A VITA: /
• GOVERNI: De Gasperi II (luglio 1946-febbraio 1947), De
Gasperi III (febbraio 1947-giugno 1947), De Gasperi IV
(giugno 1947-maggio 1948)

• Elezioni
- Nella scelta del primo PdR si cercava un candidato del sud e qualcuno vagamente connesso
alla monarchia prefascista → si parla di Bonomi, Croce, Toscanini ma tutte le forze
politiche si accordano per eleggere De Nicola-
- 28 giugno 1946 → De Nicola 396 voti, Facchinetti 40 voti, Penna 32 voti (eletto al primo
turno)

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• Azioni da presidente e governi:

1) Sceglie Palazzo Giustiniani al posto del Quirinale (pensa che quest’ultimo porti sfortuna)
2) Tutto il personale monarchico (consiglieri ecc.) viene mandato via mentre
l’amministrazione (cuochi, giardinieri ecc.) rimangono.
3) Formare un nuovo governo → Nel 1946 si svolgono le consultazioni (ispirato alle
consultazioni del re con i “cugini”). → Nella prima crisi annuncia di aver consultato solo i
gruppi parlamentari (questa prassi verrà rotta da Napolitano con le consultazioni di Grillo e
Berlusconi).
• De Nicola scarta Badoglio e nomina De Gasperi e pone il primo veto sulla volontà di
mettere Guido Gonella al ministero dell’istruzione.
Il 15 luglio 1946 → De Nicola fa leggere il suo discorso di investitura all’Assemblea
costituente:
- “Marciare divisi per combattere uniti” → De Nicola auspica che gli alleati siano clementi
nella scrittura dei trattati di pace. Questo discorso è rivolto per lo più alla politica estera dato
che l’Italia è passata da essere rivale ad alleata cobelligerante.
All’Italia saranno riconosciuti i meriti ma comunque l’Italia dovrà comunque pagare
Durante la presidenza De Nicola ci saranno comunque 4 governi De Gasperi.

• Durante l’anno di scrittura della Costituzione a De Nicola spetta creare procedure


istituzionali e forme → Carlo Sforza insieme ad un giovane Andreotti andranno a trovarlo,
De Nicola mostrerà un’agenda rossa dove stava segnando le procedure. Quando Andreotti
aprirà l’agenda nel 48 la troverà vuota.
• L’usanza che riprende presto è il giuramento che i vescovi dovevano fare (giurano di non
fare politica e giurano fedeltà allo stato) → quest’usanza continuerà fino all’84 anno in cui
Craxi rinnoverò il concordato

Altre usanze adottate → De Nicola chiede ogni mercoledì al sottosegretario di portare i


decreti da firmare.

• De Nicola fa un solo viaggio all’estero (3 luglio 1946 in Vaticano), prima di questa visita
papa Pio XII chiede di parlare del concordato ma De Nicola si rifiuta di presentarsi per
parlare di quello perché spetta alla costituente.
Un viaggio all’estero avviene con un protocollo fastoso → una serie di incontri e infine un
invito dal PdR del paese ospitante ad una cerimonia. Alla fine della visita De Nicola invita
Pio XII ma dovremo aspettare il 1963 per una visita ufficiale di un papa al Quirinale.

• Inoltre, compie svariati viaggi in Italia per promuovere la Repubblica e rafforzare l’unità
nazionale; infatti, dal luglio 46 al maggio 47 i viaggi di De Nicola saranno frequentissimi,
soprattutto al sud dove c’era un atteggiamento filomonarchico.

Dal 16 al 20 novembre → viaggio in Abruzzo che è la regione più isolata d’Italia.

• Problemi che vanno affrontati:


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1) Trattati di pace
2) Trieste
3) Missione dell’Italia alle Nazioni Unite (entrerà nel 55)

• II GOVERNO DE GASPERI (1° della repubblica) formato da PCI, socialisti e DC


“Premio della repubblica” agli italiani che sono in una situazione di completa
disorganizzazione e non produce abbastanza.

I primi due governi della repubblica sono tripartitici → andrà diminuendo la fiducia tra i tre
perché inizierà la guerra fredda.

I socialisti decidono di fare lista comune con i comunisti (Nenni si pentirà di questa scelta)

- Ci sono dei problemi nello schieramento interno nella sinistra → dibattito tra socialisti e
comunisti nel 47 – una parte si dissocia e avvia una scissione di cui Saragat è il capo
(scissione di palazzo Barberini).
- Gennaio 47 → De Gasperi compie un viaggio negli USA (47 ore di viaggio), a Ciampino
c’è De Nicola che gli augura buona fortuna
De Gasperi torna con 100 milioni di dollari → Nenni dà le dimissioni da ministro degli
esteri e apre la crisi di governo

• III GOVERNO DE GASPERI – il nuovo ministro degli esteri sarà Carlo Sforza dal 47 al
51

10 gennaio 1947 → firmato il trattato di pace: l’Italia perde Somalia, Etiopia, Libia, isole
dell’Egeo alla Grecia, Dodecaneso, infine Fiume e altre cittadine.

- Gli alleati sospendono la questione di Trieste perché la Jugoslavia è utile come nazione
cuscinetto.

Maggio 1947 → Le frizioni nel governo diventano insopportabili


13 maggio 47 → De Gasperi si dimette = fine del tripartitismo

- Tentativo di governo Orlando, Binni e Nenni fallito


Altro tentativo governo Orlando anche questo fallito.
Infine, affidato nuovamente a De Gasperi. (non c’è mai stata un’influenza americana diretta
documentata)
• IV GOVERNO DE GASPERI → Crea un governo monocolore ma alla fine del 47 entrano
i repubblicani e i socialdemocratici
- De Nicola si dimette per problemi di salute il 25 giugno 1947 (era contro la decisione di
prolungare la di sei mesi il proprio mandato e di estendere automaticamente le funzioni di
capo dello stato.
De Gasperi e le altre autorità politiche pregano De Nicola di tornare che il giorno dopo
accetta e viene rieletto (1° e unico caso fino a Napolitano di rielezione).

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- De Gasperi e Sforza portano il trattato a De Nicola, lui perché è un giurista e non conosce i
trattati. I due politici però portano con loro Mario Toscano, esperto in trattati, che rivela che
la responsabilità spetta a De Nicola, il quale lo ratifica e lo fa firmare.

➢ Norme firmate in extremis:

- Il capo provvisorio diventerà PdR il 1° gennaio 1948


- Si sposta la sede al Quirinale ma De Nicola (almeno lui) rifiuta

Gli ultimi mesi De Nicola si defila un po’ dalla vita politica e cerca di non pesare sull’esito
delle elezioni del 1948.

• 18 aprile 1948 → vittoria DC (48% e arriva al 50% dei seggi) – L’Italia decide di stare dal
lato occidentale e scompare quasi totalmente il voto monarchico.

Decisioni del nuovo parlamento → Giovanni Gronchi eletto nuovo Presidente della Camera
dei deputati
Nuovo governo → La DC fa l’alleanza con i Repubblicani, Liberali e Socialdemocratici per
formare il governo
- Einaudi ministro dell’economia (diviso in tre: bilancio, tesoro, e finanze) → attua una linea
liberista per lottare l’inflazione, aumenta il tasso d’interesse, diminuisce il reddito ma in
qualche anno l’inflazione scompare.

◼ PRESIDENZA EINAUDI (12 maggio 1948–11 maggio 1955)


SCHEDA DEL PRESIDENTE:

• PARTITO POLITICO: PLI


• LEGISLATURE DA PRESIDENTE: I, II
• SENATORI A VITA: Guido Castelnuovo
(matematico), Arturo Toscanini (direttore
d’orchestra), Pietro Canonica (scultore), Gaetano
De Sanctis (storico), Pasquale Jannaccone
(economista), Trilussa (poeta), Luigi Sturzo
(sacerdote), Umberto Zanotti Bianco (archeologo)
• GOVERNI: De Gasperi V (maggio 1948-gennaio
1950), De Gasperi VI (gennaio 1950-luglio 1951),
De Gasperi VII (luglio 1951-luglio 1953), De
Gasperi VIII (luglio 1953-agosto 1953), Pella
(agosto 1953-gennaio 1954), Fanfani I (gennaio
1954-febbraio 1954), Scelba (febbraio 1954-luglio
1955)
• Elezioni (1° ELETTO DAL
PARLAMENTO)

Il primo candidato è Carlo Sforza ma non piace a tutti, essendo un po’ snob (famiglia
nobile)
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1° scrutinio → De Nicola 396 voti, Sforza 353, Einaudi 20
2° scrutinio → Sforza 405 voti, De Nicola 336, Pieraccini 49, Einaudi 16
3° scrutinio → La DC decide di votare per un liberale (De Gasperi non è sicuro perché non
vuole perdere un ministro valido come Einaudi)
Einaudi 462 voti, De Nicola 13, Scheda bianca 33

Ancora non è stata raggiunta la maggioranza.

Togliatti chiede una sospensione di seduta → incontra De Gasperi e rivela che Einaudi a
loro sta bene ma finiscono per votare Vittorio Emanuele Orlando
4° scrutinio → Einaudi 518 voti, Orlando 320

• Azioni da presidente e governi:


- 1° decreto → firma per rendere De Nicola senatore a vita
- Viene creato il SGPR (Segretario Generale del Presidente della Repubblica) → Carbone e
Picella nominati i primi segretari di Einaudi nella scrittura dei regolamenti del Quirinale.

• Discorso di insediamento di Einaudi → Ringrazia De Nicola e ammette di aver votato


monarchia nel referendum del 2 giugno 1946, però promette fedeltà alla repubblica.
Inoltre, cita le due prove in cui l’Italia ha dimostrato di essere una grande democrazia,
ovvero il referendum del 2 giugno e le elezioni costituzionali. Infine, cita Giustino Fortunato
che è stato uno dei pochi ad onorare il mezzogiorno e in grado di compattare il territorio.

- Obiettivo di Einaudi → risorgere dalle rovine

• Prima parte del settennato (dal 48 al 53)

• V GOVERNO DE GASPERI (ce ne saranno altri 3)


• DAL 53 PRIMO GOVERNO PELLA (per pochi mesi)
• GOVERNO FANFANI I (pochi giorni no fiducia del parlamento)

- Einaudi è stato un modello di presidenza elementare, ha avuto la responsabilità di curare il


passaggio tra monarchia e repubblica → ha imposto un modello basato sul rigore, sullo
scrupolo e sull’antiretorica (data anche la sua scarsa capacità oratoria)→chiamata “dittatura
Einaudi”
- È il primo presidente a lasciare un libro sulle sue esperienze (non è un diario ma una
raccolta di eventi); inoltre, scrive un trattato “Di alcune usanze non protocollari attinenti alla
presidenza della Repubblica” → parla di come Einaudi instaura durante il suo mandato una
serie di prassi (solo da Scalfaro in poi avremo un archivio del Quirinale).

• Rapporti con i governi

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- 1948-1953 → Einaudi si dedica all’organizzazione → collaborazione con De Gasperi
- È un periodo tranquillo, eccetto alcune crisi, si susseguiranno governi De Gasperi o DC

• Non ci sono interventi di Einaudi in politica estera ma qualcuno in economia (al ministero
viene messo Pella, allievo di Einaudi) → viene attuata una politica liberista e si alzano i tassi
d’interesse per abbassare l’inflazione (soprattutto l’abolizione dei “prezzi politici”, cioè
sovvenzioni concesse per rendere i prezzi dei prodotti di prima necessità più accessibili).

- 1947 → Al GATT (General Agreement on Tariffs and Taxes) consiglia di abbassare i dazi
doganali
- 1949 → Einaudi consiglia di chiudere la Banca di Milano
- Per alcuni politici come Croce, il liberalismo e il liberismo non andavano di pari passo
mentre per gli altri politici i confini dovevano essere aperti per favorire il commercio.
- L’Italia veniva dal ventennio fascista e quindi l’autarchia non vuole venir riproposta

- Einaudi respinge sette leggi (solo leggi parlamentari) → per lo più a causa della mancata
copertura finanziaria (in più fino al 56 non è in funzione la Corte Costituzionale, insieme a il
CSN e al CNEL)

- 1954 → diritti casuali → Einaudi si pone contro una legge sulla burocrazia = alcuni
funzionari legali potevano essere pagati in cambio di uno svolgimento più veloce) → rifiuta
la legge ma viene riapprovata e quindi è costretto a promulgare la legge

• CRISI DI GOVERNO DE GASPERI

- Fino al governo Pella, nessun intervento di Einaudi al governo (sono anni del centrismo più
duro) → serie di scioperi e scontri
- Si apre la crisi e il governo si dimette → scontri all’interno della DC (tra liberismo e
keynesianismo) → Pella esce dal governo per far spazio a Vanoni (il che farà nascere la
Cassa del Mezzogiorno e nel 1950 viene attuata la riforma agraria di Antonio Senni in cui
verranno redistribuiti 700mila ettari di terra in Italia).

• DUE POLITICHE ESTERE ATTUATE


1) 1949 → L’Italia aderisce alla NATO
2) 1950 → Discorso di Schuman in cui fa appello alle nazioni europee (nascita della CEE) solo
l’Italia darà risposta positiva.
Ruolo di Einaudi in queste decisioni → Nel 50 riunione del movimento federalista europeo e
sia Einaudi che De Gasperi parteciperanno

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• CONFLITTI EINAUDI VS GOVERNO

- Tra il 49’ e il 50’ diatriba per i senatori a vita → Secondo il governo la scelta spetta a loro e
il presidente deve solo firmare
- Nel 49’ Einaudi vuole nominare due senatori → Il governo dice “la scelta spetta a noi”
Einaudi li nomina comunque con la firma del ministro di Grazia e Giustizia (non De
Gasperi) → nominati Castelnuovo e Toscanini
- Dopo verranno nominati Canonica, De Sanctis, Jannaccone e infine Salustri
- Nel 52’ (a causa della morte di Salustri e Castelnuovo) → nominati Zanotti Bianco e Sturzo
La nomina di Sturzo è importante perché è un prete ed è il primo personaggio ad aver
partecipato alla vita politica.
• PUNTO CONTROVERSO → SCELTA DEI GIUDICI COSTITUZIONALI

- Il governo voleva nominare l’1/3 (che spettava al PdR). Nel 51’ Saris e Fumagalli
presentano un emendamento secondo il quale 5/15 dei giudici è una nomina formale e spetta
al governo sceglierli.
- Einaudi non si esprime e scompare da Roma durante le vacanze di Pasqua → detta
“congiura del silenzio”
Dopo due settimane, Carbone va a trovare De Gasperi chiedendo il perché della “scomparsa
di Einaudi” → De Gasperi fa ritirare l’emendamento ed Einaudi torna.

- L’emendamento rispunta nel 53’ → Einaudi scrive “non posso accettare che le mie cariche e
le mie prerogative vengano colpite, dovesse passare la legge io darei le dimissioni”.

• Battaglia parlamentare per la legge Scelba (“legge truffa”)


- 52’ → De Gasperi capisce che la DC non otterrà un risultato simile a quello ricevuto in
passato → progetto di una nuova legge elettorale
- La legge Scelba (maggioritaria) prevedeva i 2/3 dei seggi al partito di maggioranza → non si
ragiona a livello di partiti ma di coalizioni e si raggiungeva la maggioranza al 50%+1
- È un problema perché con i 2/3 si può modificare la Costituzione
- Einaudi in delle lettere chiede che il premio venga assegnato solamente superato il 50%+1 e
che esso sia limitato
- Situazione diventa complicata → muore Bonomi (Presidente del Senato) e viene nominato
De Nicola che però all’avvento della legge Scelba dà le dimissioni. Viene nominato Paratore
ma anche lui si dimette. Infine, viene nominato Ruini.
- Ruini mette ai voti la legge Scelba ma in parlamento c’è il parapiglia → durante le votazioni
scompaiono cento senatori, la legge passa e Ruini si dimette
- L’opposizione si presenta al Quirinale ma Einaudi promulga la legge comunque: “io non
interferisco con le altre forze dello stato”

• Einaudi scioglie il Senato → Nel 53’ si voterà sia alla camera che al Senato

- Risultati → La DC vince al 40,2% e con la coalizione arriva al 49,85% (quindi non


raggiunge il premio di maggioranza, nonostante le 2 milioni di schede annullate).

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• Dopo le elezioni del 7 giugno 53’ cambia il ruolo di Einaudi → assume un ruolo più
determinante
- De Gasperi non vorrebbe riformare un governo ma Einaudi lo convince

• VIII GOVERNO DE GASPERI (Fanfani ministro dell’interno)


- I liberali dichiarano che non avrebbero votato a favore del governo (come avevano fatto in
passato)
- Einaudi si spende in prima persona per fare il governo De Gasperi (si apre il dibattito con
Villabruna, portavoce dei liberali che però non vuole sentire ragioni) → nel frattempo si
apre una spaccatura nella DC
- De Gasperi si presenta in parlamento ma non ottiene la fiducia
- L’erede naturale di De Gasperi avrebbe dovuto essere Attilio Piccioni

• Einaudi dice che non servono consultazioni perché l’Italia ha bisogno di un governo a
breve→ emerge l’Einaudi decisionista
- Convoca a Caprarola Giuseppe Pella (liberista) → occorre fare un governo in fretta e la
legge di bilancio doveva essere approvata entro settembre

• GOVERNO PELLA (primo caso di “governo del presidente”


- Dal punto di vista formale non cambia nulla ma esso nasce quando non ci sono
consultazioni e il candidato viene scelto direttamente dal presidente
- Einaudi riesce ad imporre due ministri e Pella giura
- Il governo Pella doveva essere un governo di bilancio invece Pella si concentra sulla politica
estera → caso Trieste=Tito fece un discorso in cui dichiarava di voler invadere alcuni
territori compresa Trieste, questo discorso fu mal tradotto
- È un periodo particolare → rinasce un certo nazionalismo e c’è il rischio di guerra contro la
Jugoslavia
- “I nazionalisti sono la peste dell’umanità e “Einaudi critica i nazionalisti – non approvava
particolarmente la politica estera di Pella
- Ci si rende conto che Tito non vuole attaccare l’Italia, nel frattempo Pella ha i giorni contati
al governo → discorso di Scelba in cui dice che non bisogna seguire la linea di Pella
- Scoppia la crisi → rimpasto di governo, sostituendo il ministro dell’agricoltura, Salomone
- Mozione di sfiducia al governo → Pella pronto a dare le dimissioni, Einaudi interviene e
convoca Moro e Ceschi (consegna una nota: “è la prima volta che un partito vuole
modificare l’indirizzo del governo mentre un Presidente del Consiglio vuole cambiare un
ministro
- FINE GOVERNO PELLA (dà le dimissioni)
Consultazioni Einaudi → incarica Fanfani (I governo)

• GOVERNO FANFANI I (dura 9 giorni e poi bocciato dal Parlamento)

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Einaudi deve fare un altro governo
- Scoppia il caso Montesi → si ritrova il corpo di una giovane ragazza ad Ostia, Vilma
Montesi. Si viene a scoprire che ad Ostia venivano fatti festini a base di droga e Jazz; a
queste feste partecipava Piero Piccioni (figlio del futuro candidato al segretariato della DC)
→ Piccioni è costretto a dare le dimissioni da ministro degli esteri

• Si ricompatta una coalizione centrista e NASCE IL GOVERNO SCELBA (dura quasi


un anno e mezzo 54-55)
- 1952→ Dibattito sulla ratifica della CED (comunità europea della difesa) →due paesi
ritardano il voto (Italia e Francia), l’Italia vuole aspettare il voto della Francia. La CED sarà
un progetto fallito
- 1954 → Piccioni dà le dimissioni → sostituito da Gaetano Martino (decisivo nella questione
di Trieste), due negoziati separati a Londra (Trieste è ancora occupata da anglo-americani e
francesi da un lato e dagli jugoslavi dall’altro)
- Prima si incontrano gli jugoslavi (incontro gestito proprio da Manlio Brosio → il governo
italiano non vuole mollare il lato B di Trieste e il dibattito va per le lunghe, Einaudi
interviene: “è molto meglio cedere 100 che perdere 1”
- Brosio è convinto da Einaudi a cedere i territori circostanti la Jugoslavia in cambio di
Trieste
- Einaudi fa un plauso al governo per il lavoro svolto (criticato dall’opposizione)
- 4 novembre 1954 (anniversario Prima guerra mondiale) → Einaudi e Scelba vanno a Trieste
e questo sancisce la fine effettiva della Guerra Mondiale

◼ PRESIDENZA GRONCHI (11 maggio 1955–11 maggio 1962)


SCHEDA DEL PRESIDENTE:

• PARTITO POLITICO: DC
• LEGISLATURE DA PRESIDENTE: II, III
• SENATORI A VITA: Giuseppe Paratore (politico)
• GOVERNI: Segni I (luglio 1955-maggio 1957), Adone
Zoli (maggio 1957-luglio 1958), Fanfani II (luglio 1958-
febbraio 1959), Segni II (febbraio 1959-marzo 1960),
Tambroni (marzo 1960-luglio 1960), Fanfani III (luglio
1960-febbraio 1962)

• Elezioni
- Finito il mandato Einaudi si pensava che De Gasperi sarebbe stato il nuovo PdR

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- Al Congresso di Napoli della DC, dove si sarebbe dovuto scegliere il nuovo leader del
partito, si decide di fare un accordo tra Fanfani e De Gasperi per riunire la DC (questo
per eliminare i sospetti verso i sottogruppi)

- Nel 54’ viene fondata l’”Iniziativa democratica” unendo il gruppo di centro e quello di
sinistra → il 19 agosto De Gasperi muore
Emerge la figura rivale di De Gasperi → Gronchi
- Emergono tre figure: Einaudi (che aveva contro i capigruppo DC), Merzagora (Presidente
del Senato e favorito dalla DC) e Gronchi (favorito dai socialisti e dalla sinistra della DC
guidato da Gonella e Pella)
- Si crea dissidenza nella DC → Fanfani tiene ad evitare che si pensi che tutte le cariche siano
ricoperte da esponenti della DC
- Nel 55 quindi si spera di cambiare sia PdR che governo
- Andreotti e Pertini saranno figure fondamentali nella presidenza Gronchi

• Varie fasi e scrutini


➢ 1° scrutinio

- Parri (sostenuto dai socialisti) → 308 voti


- Merzagora (sostenuto in parte dalla DC) → 228 voti
- Einaudi (sostenuto in parte dalla DC) → 120 voti
- GRONCHI (i sostenitori di Gronchi vogliono nascondere il loro candidato fino al IV
scrutinio)→ 30 voti

➢ 2° scrutinio

Parri si ritira
- Merzagora → 225 voti
- Gronchi → 127 voti
- Einaudi → 80 voti

➢ 3° scrutinio

- Gronchi → 281 voti


- Merzagora → 245 voti
- Einaudi → 61 voti

Fanfani capisce la strategia della sinistra DC e dei socialisti, chiede a Merzagora e Gronchi
di ritirarsi ma solo il primo lo fa → al 4° turno rimangono solo Gronchi e Einaudi
Fanfani chiede alla DC di votare Gronchi

➢ 4° scrutinio

- Gronchi → 658 voti


- Einaudi → 758 voti

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• Biografia:
- Cresce da solo in un ambiente modesto, molto capace sin dagli anni di scuola, entra nella
scuola normale di Pisa.
- Nel 1902 (a 15 anni) entra nei primi partiti di ispirazione cattolica, proposto da Don Romolo
Murri.
- Nel 1919 viene eletto con il Partito Popolare di Sturzo
- 1920 diventa il presidente del CIL (primo sindacato cattolico)
- 1922 marcia su Roma e fino al 23 il partito popolare non si dissocia drasticamente dal
fascismo e si allea con loro pur di non allearsi con i socialisti → entrano al governo
(Gronchi come sottosegretario)
- Il governo dura poco e nel 23 il partito popolare si ritira → assassinio a Matteotti
- Dopo il 1924 la Chiesa Cattolica parla con Mussolini per il concordato
- In questo momento il Partito Popolare è guidato da Gronchi, Spataro e Rodinò
- Gronchi pur di non giurare fedeltà al fascismo lascia il mestiere di insegnante e diventa
rappresentante di commercio
- Gronchi riappare nella vita politica nel 42 agli albori della Democrazia Cristiana, essa era
formata da tre fazioni: i “vecchi del partito popolare”, FUCI (ovvero i fucini, Federazione
Universitaria Cattolica Italiani) e i professorini.
- Dopoguerra → A Gronchi viene chiesto di fondare la CGIL. Dal 44 diventa ministro del
lavoro e dal 46 diventa Capogruppo dei deputati della costituente
- Ha brutti rapporti con De Gasperi, nonostante ciò, diventa Presidente della Camera dei
deputati

• Azioni da presidente e governi:


Discorso di insediamento → fa subito intendere che la presidenza della repubblica per lui deve
diventare un motore della politica italiana. Ringrazia Einaudi ma annuncia l’inizio di una nuova
presidenza/epoca.
“Mai la presidenza della repubblica è stata così vicina al popolo” → riferimento al suo passato
sindacalista
Inoltre, proponeva un piano di recupero del mezzogiorno, attraverso l’industria di stato (IRI e ENI)
e la sua crescita. Non vuol dire però contrapporre il privato con il pubblico, anzi essi devono
collaborare.
Questo nuovo modello del Presidente della Repubblica viene definito per la prima volta da Piero
Calamandrei: “il Presidente è viva vox constitutionis”
Gronchi non è assolutamente un presidente neutrale, anzi vuole superare la fase del centrismo. La
seconda opzione era un governo di centrosinistra (immaginava un governo tripartito: democristiani,
socialdemocratici e
Questa politica è avversa agli Stati Uniti e al Vaticano
Infine, c’è una terza formula, un’alternativa di centrodestra formata da DC e liberali, in più i voti
dei monarchici e liberali.

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Primo governo → Scelba (la presidenza di Gronchi era stata fatta anche contro Scelba e Fanfani),
continuazione della presidenza Einaudi
Arrivato alla presidenza, Gronchi lo riconferma ma gli fa capire che l’aria sta cambiando. Nel 55’,
dopo le elezioni in Sicilia in cui si nota la sorpresa socialista, si apre una crisi di governo.
Scelba dà le dimissioni → i rapporti tra Gronchi e DC (specialmente Fanfani) sono sempre peggiori
Gronchi in ogni crisi di governo cerca di imporre figure a lui vicine: prima prova a nominare
Tambroni oppure Giovanni Gonella. Questi nomi sono personalità che hanno aiutato Gronchi ad
essere presidente e gli sono stati vicini.
Questo provoca un ricompattamento della DC → decidono per Antonio Segni (ha una carriera un
po’ bipolare, inizialmente sembrava molto un riformatore mentre più tardi attuerà riforme molto
importanti)

• GOVERNO SEGNI I (democristiani, socialdemocratici e liberali)

- Dura quasi due anni (tanto per il periodo) e in questo momento sembra che i rapporti tra
Gronchi e Segni siano buoni
Gronchi sin da subito fa capire che il suo obiettivo è quello di applicare la costituzione
L’istituzione delle regioni viene bloccata perché a livello locale la DC avrebbe perso consensi e
rappresentatività.
Quello che Gronchi riesce a “scongelare” è la Corte costituzionale (1956), il Consiglio
superiore della Magistratura e il CNEL. Gronchi avrà un grande ruolo di mediatore che di
impulso nella scelta della Corte costituzionale.
Per quanto riguarda il CSM il capo dello stato è il capo di esso, Gronchi andrà a qualche seduta e
sfrutterà per cerimonie sfarzose previste dal protocollo presidenziale. Gronchi alla forma ci tiene
perché dice che è collegata alla sostanza.
Nel 58 entra in vigore il CNEL e anche qui c’è un dibattito sulle nomine dei rappresentanti del
CNEL, Gronchi fa come Einaudi e li nomina lui direttamente creando una consuetudine.
Un’altra decisione importante di Gronchi sarà quello di nominare prefetti e ambasciatori allo Stato,
in una riunione con i prefetti, Gronchi chiede di lottare contro tutti le discriminazioni (i
rappresentanti di matrice comunista venivano discriminati anche nei luoghi di lavoro).
Per quanto riguarda la politica estera il governo Segni è stato molto importante, nel 55 dopo
l’elezione di Gronchi sarà il ministro Martino a organizzare la Conferenza di Messina con
l’obiettivo di ricostruire l’iniziativa europea. Questo porterà nel 57 alla firma dei trattati di Roma.
Questi negoziati per i trattati europei sono ciò che caratterizzano i primi due anni Gronchi ma non è
ciò che interessa in realtà Gronchi. Infatti, è più interessato al bacino mediterraneo.
Con la morte di Stalin c’è il primo disgelo e nel 53 ci sono le conferenze a Ginevra, prima volta che
Francia, URSS e GB si incontrano dopo la guerra. Gronchi fa pressione per far partecipare l’Italia
ma comunque nel 55 l’Italia entra all’ONU e quindi partecipare al consiglio.

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Prima della conferenza di Ginevra, un ambasciatore americano discute con Gronchi e lo stesso
preme per far entrare l’Italia nei primi dieci
Anno 1956 → importante perché avvengono i processi di decolonizzazione e paesi come Marocco e
Tunisia diventano indipendenti
Momento di crisi data dall’occupazione da parte dei Franchi e Britannici del canale di Suez (1956)
→ viene deciso di nazionalizzare il canale e causa un’azione coordinata da parte di Israele, GB e
Francia intervengono per bloccare questa nazionalizzazione. Sia gli americani che i sovietici
mandano navi e dicono ai francesi di lasciare l’Egitto, le potenze europee sono costrette a lasciare
l’Egitto.
Quello che accade in Italia è che si scopre che ci sono due politiche distinte: da una parte quella di
Martino e Segni, i quali non condannavano gli stati europei per solidarietà europea, d’altra parte
abbiamo Mattei, Gronchi e parte della DC. Questi scommettono nell’indipendenza degli stati ex
coloniali, a favore dello scambio culturale ed economico. NEOATLANTISMO – non appartiamo
alla NATO ma dobbiamo tutelare i nostri interessi sul mediterraneo.
All’ Onu quindi l’Italia ha quindi due posizioni diverse: alla Conferenza di Bandung si presentano i
paesi non allineati, nella conferenza ONU viene chiesto all’Italia di votare la sfiducia ai paesi non
allineati. L’Italia non ha una posizione chiara

1956 → Con la crisi di Suez Gronchi si accorge che la Francia non è una potenza coloniale.
Lo stesso anno si presenta la crisi ungherese. La crisi di Budapest causa un dibattito nel PCI italiano
(specialmente tra Napolitano e Antonio Giolitti) e causa la divisione ufficiale tra Comunisti e
Socialisti. Anche il partito socialista si divide in autonomisti (autonomi dai sovietici e PCI italiano e
i carristi (favorevoli all’intervento sovietico).
1956 → primo viaggio di un presidente all’estero – Gronchi va negli Stati Uniti in cui chiede più
considerazione per l’Italia.
Gronchi non è apprezzato in America data la sua preferenza per i paesi non allineati, fin subito
dall’elezione la Russia cerca di sfruttare l’occasione per invitarlo a Mosca ma il PdR va negli Stati
Uniti e Canada.
Crea un problema di prassi, Martino vorrebbe che questa fosse solo una visita formale visitando
poche figure istituzionale ma Gronchi vuole vedere il presidente americano e gli viene concesso di
fare un discorso al congresso americano.
Il PdR è politicamente non responsabile, per questo gli viene sempre affiancato un ministro
(solitamente il ministro degli esteri). Il capo di stato all’estero è sostituito dal Presidente del Senato
che ne fa le sue veci, che in questo momento è Merzagora con cui non ha buoni rapporti. Dopo una
serie di incontri tra il consulente giuridico di Gronchi (Cosentino) e quello di Merzagora (Picella) si
decide di affidare la decisione ad una commissione parlamentare che decide per il Senato.
Il viaggio in Canada nasce sotto pessimi auspici: spunta la notizia che Gronchi stava trattando con
un ambasciatore russo e gli consiglia anche di rendere Berlino libera (notizia non apprezzata dagli
occidentali) e riunificare la Germania. Il viaggio sarà un enorme successo dato che Gronchi è un
ottimo oratore e si mostra fedele all’unità atlantica; inoltre, mostra come l’Italia sia indipendente
dagli aiuti americani.
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Gronchi, riguardo gli aiuti in Medio Oriente, consiglia agli americani di attuare una specie di piano
Marshall per aiutare questi paesi.
Nel 56 ci sono altri viaggi: Parigi (molto importanti perché i contatti si erano interrotti per 50 anni),
58 Gronchi incontra la Regina Elisabetta.
Il 57 è un anno importante (vengono firmati i trattati di Roma) eppure i dati ci dicono che non ci
sono stati ricevimenti o cerimonia. Questo perché (25 aprile 57) c’è una profonda crisi di governo:
Gronchi in America propone un piano di recupero per i paesi del Medioriente; Nixon visita Roma e
Gronchi, nel frattempo, manda una lettera ad Eisenhower in cui si chiede più collaborazione ma
questa lettera viene bloccata perché conteneva pensieri “non conformi al governo” → si crea uno
scontro tra governo e PdR dove si dibatte su chi spetti la politica estera.
- Segni nel 57 quindi dà le dimissioni
Come si esce da questa crisi di governo? → Gronchi vorrebbe chiedere ai socialisti di partecipare al
governo ma il partito non lo segue e non vuole; sfumata la possibilità di un governo di centrosinistra
la DC capisce che l’unica possibilità è di un governo MONOCOLORE.
Torna Pella al ministero degli esteri, Gronchi vorrebbe Fanfani al governo ma rifiuta perché l’anno
dopo si sarebbe votato, allora Gronchi prova a chiedere al Presidente del consiglio nazionale della
DC: Zoli.
• GOVERNO ZOLI (durerà solo un anno)
Si presenta con un programma quasi di sinistra, e prende la maggioranza grazie ai voti della DC
e dei neofascisti. Zoli non ci sta (non vuole i voti dei neofascisti) e il processo si blocca;
Gronchi presenta comunque il governo al Senato (dopo aver preso la fiducia alla Camera dei
deputati) → vince anche in Senato e Zoli accetta l’incarico
Zoli si concentra principalmente nella politica estera, nel 57 subito dopo la nascita del governo
Gronchi (accompagnato da Pella) viaggia verso l’Iran. Accordo del 7525, (solitamente i ricavi
petroliferi andavano in 50/50, quando Mattei vai in Iran vuole raggiungere il 75/25 (del 50% che va
alle multinazionali). Mattei propone di fare un accordo tra l’ENI e le società iraniane e in questo
modo all’Eni raggiunge il 25% dei ricavi. Grande successo di Mattei in Iran.
La paura delle compagnie americane è che questa formula venga esportata in altri paesi.
Elezioni del 58’ → II governo Fanfani (una delle rare volte in cui il candidato del partito vincente
viene anche scelto come Presidente del Consiglio)
- È un governo molto importante per il crearsi della prassi → solitamente quando si incaricava
qualcuno, il PdR si occupa di fare un primo comunicato antecedenti alle consultazioni e allo
scioglimento della riserva

ESEMPIO: 10 gennaio incarico; 14 gennaio il candidato scioglie la riserva; lo stesso giorno


decreto per retrodatato (la data viene rimandata a quella del primo incarico)

- Dopo il 58’ questa prassi cambia → Gronchi elimina il comunicato e il decreto, d’ora in poi
ci sarà solo l’incarico e il giuramento

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Con la prassi precedente (e quindi con il retrodatato) il ruolo del presidente finiva col
decreto di retrodatato ma con la nuova prassi il ruolo del presidente finisce con il
giuramento e quindi la nascita stessa del governo.

• II GOVERNO FANFANI

- Allo stesso tempo è Presidente del Consiglio, segretario DC e ministro degli esteri
- Nuova forma di governo → solo DC e socialdemocratici
- Una delle prime decisioni di Fanfani → rimuovere gli ambasciatori nominati da De Gasperi
- Tentativo di politica estera diversa apprezzato da Gronchi (Gronchi ha meno potere dato il
pugno duro di Gronchi)

• Viaggio di Gronchi in Brasile

- Incontra il vicepresidente brasiliano, firma la carta di San Paolo (esisteva l’idea che l’Italia
fosse il punto di mezzo tra America Latina ed Europa a causa del gran numero di emigrati in
Sud America)
- Accordo di San Paolo → accordo culturale che prevede un aiuto economico e periodiche
consultazioni
Gronchi nomina un singolo senatore a vita → Paratore
Al fine 58 Gronchi rinvia tre leggi per mancanza di copertura finanziaria (uniche tre leggi respinte)
- Nel frattempo, il Governo Fanfani traballa (c’è una scissione nel partito socialdemocratico,
alcuni tornano nel partito socialista)
- Alla fine del 1959 Fanfani dà le dimissioni e anche da segretario della DC (nella speranza
di crearsi simpatia e tornare più forte di prima).

• II GOVERNO SEGNI (dal gennaio 59 al febbraio 60)

- Nasce con una maggioranza diversa → monocolore spostato a destra e con il sostegno dei
liberali, MSI e monarchici (si passa dal csx di Fanfani al cdx di Segni)
È il segnale che le cose stanno cambiando.
- Segni decide di fare il P. del Consiglio e ministro dell’interno al posto di Tambroni (criticato
di dossieraggio) che viene messo al Tesoro

• OFF TOPIC: Consiglio DC (per eleggere il segretario) si fa in due fasi:


1) Consiglio nazionale → si nomina un segretario provvisorio
2) Congresso DC → un candidato ufficiale

“L’iniziativa democratica” si spezza → il giorno prima del consiglio i seguaci di Segni si


riuniscono al Gianicolo, nel convento delle suore dorotee (da cui il nome dorotei)

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- Gli amici di Fanfani creano una nuova corrente → “NUOVE CRONACHE”
- Consiglio Nazionale → segretario provvisorio Aldo Moro
- In autunno una nuova elezione e si scopre che i dorotei hanno la maggioranza nella DC
(grazie al sostegno della destra di Andreotti)
- 59 DC al governo con Segni Presidente e Andreotti ministro della difesa

Facciamo un salto indietro:


Gronchi a capo delle forze armate, aumenta la spesa per i vari consigli di difesa e stipula due
accordi:
- 56 → accordo per la nascita di “GLADIO stay behind”, ovvero l’apparato contro la
guerriglia nel caso di attacco URSS
- 59 → gli americani chiedono agli alleati di istallare missili e vengono concessi in ___ e
Puglia trasformando l’Italia in una base militare

• Anche il governo Segni non dura tanto, Aldo Moro inizia a cambiare fazione (verso Fanfani)
ed è favorevole ad un avvicinamento verso i socialisti
Moro fa capire che bisogna aprirsi a sinistra e nel 60’ i liberali si ritirano dalla maggioranza

- Nel 59 invito di Cruscev a Gronchi di andare in URSS (Gronchi era considerato l’anello
debole) → occorre l’accordo del governo per far partire Gronchi
DUBBIO DI PROTOCOLLO → Cruscev dovrebbe essere rinvitato a Roma ma il papa Pio
XII si rifiuta anche stavolta
- 60 → lo fanno partire ma senza contro invito a Cruscev → il Cardinale Ottaviani critica “chi
va a stringere la mano a chi ha distrutto la Chiesa in Russia” (la Chiesa però si dissocia)
- Gronchi non parte per un brutto raffreddore (ma viene mal interpretato da alcuni)

• Conferenza di Ginevra tra le quattro superpotenze

- Eisenhower incontro nel 60 (pre-conferenza) → Gronchi dopo l’incontro vuole riorganizzare


il viaggio in Russia prima della Conferenza di Ginevra
- Posticipato di un mese → Gronchi primo capo occidentale a Mosca
- La conferenza di Ginevra non si svolgerà e l’anno dopo verrà costruito il muro di Berlino

• Viaggio di Gronchi in Russia

- Gronchi propone di riunificare Berlino ma solo dopo un referendum paneuropeo → Cruscev


non vuole far votare
- 1° incontro al Cremlino → Cruscev invita Gronchi nelle sue proprietà nella Dacia (anche il
ministro dell’interno Pella viene chiamato)
- Gronchi e Cruscev litigano anche, il primo vuole parlare di Germania e il secondo di
commercio
- Ultimo giorno della visita → ricevimento all’ambasciata italiana e Gronchi pronuncia il suo
discorso e Cruscev improvvisa e “insulta” l’Italia
- Vengono firmati i rapporti commerciali tra Italia e Russia (gas e tubature)
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• Questo viaggio provoca la crisi di governo → i liberali (guidati da Malagoni) criticano il
viaggio in Russia e lasciano la maggioranza, rimangono solo la DC e l’MSI

- Cade nel febbraio 60 il II governo Segni

• Il tentativo di governo è diviso tra csx (Fanfani vorrebbe creare un governo tripartitico con
DC, socialdemocratici e repubblicani) e cdx. Anche Tambroni sorprendentemente tende a
sinistra.

Gronchi accetta le dimissioni di Segni ma gli riaffida l’incarico chiedendogli di fare un


governo di csx invece che di cdx. Dopo il netto sconsiglio della Chiesa di formare un
governo con i socialisti → Segni rifiuta

- Gronchi affida l’incarico a Leoni che rifiuta


- Gronchi finalmente può affidare l’incarico a Tambroni (marzo 60’) – governo del presidente

Tambroni prova a fare un governo di csx ma i socialisti non vogliono → Gronchi vorrebbe
che questo fosse un governo di economia (amministrativo)
Tambroni sonda i neofascisti (che non richiedono nulla) e prova ad ottenere la fiducia →
grazie ai voti dell’MSI, questo governo monocolore ottiene la fiducia
- Dopo pochi giorni tre ministri della sinistra democristiana consegnano le dimissioni →
Tambroni sparisce per non ricevere le lettere e Gronchi lo manda a cercare
- Anche Tambroni dà le dimissioni

• Nuova crisi → incarico a Fanfani (sonda repubblicani e socialdemocratici) ma anche qui la


maggioranza è troppo risicata
- Anche qui il Vaticano interferisce, non “permette” ai socialisti di ritirarsi
- Fanfani dà le dimissioni

• Gronchi prolunga l’incarico di Tambroni e riottiene la fiducia com’era successo con Zoli

• GOVERNO TAMBRONI

- Abbassa il prezzo della benzina e dello zucchero


- L’MSI chiede qualcosa in cambio → vuole fare un congresso a Genova (nella piazza d’oro
antifascismo) in un teatro a 50 metri dal monumento ai caduti
- Causa rivolte dei partigiani e mobilitazione locale che diventa nazionale
- Pertini pronuncia un discorso contro il movimento neofascista
- Scontri con la polizia → polizia picchiata dai manifestanti
- Situazione molto tesa → manifestazioni soppresse a Roma e Reggio Emilia
- 19 luglio Tambroni obbligato a dare le dimissioni

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- Dopo quello che accadde nel 60 si va a creare un monocolore “governo delle convergenze” –
Scalfari:” convergenze parallele”, dato che c’era una grandissima adesione nel dare la fiducia.
• GOVERNO FANFANI III (dal luglio del ’60 al dicembre del ’61)
- Scatta il semestre Bianco di gronchi, vorrebbe sciogliere le camere, ma gli viene negato. Si
apre l’epoca dello sviluppo.
- Nel febbraio del 62 si tiene un congresso a Napoli in cui Andreotti serra le file, riappacificando
dorotei e fanfaniani, ciò sarà decisivo per includere i socialdemocratici. Da lì si creerà il Fanfani
IV.
- Gronchi non farà più molto, a parte il suo viaggio in Sudamerica nel ’62. Ne uscirà deluso, non
verrà rieletto, perse l’appoggio dei sei socialisti.
-

◼ PRESIDENZA SEGNI (11 maggio 1962–6 dicembre 1964)


SCHEDA DEL PRESIDENTE:

• PARTITO POLITICO: PPI, DC


• LEGISLATURE DA PRESIDENTE: III, IV
• SENATORI A VITA: Cesare Merzagora (politico),
Ferruccio Parri (politico), Meuccio Ruini (politico)
• GOVERNI: Fanfani IV (febbraio 1962-giugno 1963),
Leone I (giugno 1963-dicembre 1963), Moro I (dicembre
1963-luglio 1964), Moro II (luglio 1964-febbraio 1966)

• Elezioni:
- Nel ’62 si tennero dei sondaggi nella società civile per il PdR. Molti volevano Gronchi,
ma anche Fanfani o Segni ottennero il beneplacito del pubblico. Anche Merzagora venne
tenuto in conto per questi sondaggi, non uscendo particolarmente bene. Spiccava Segni,
grazie alle sue simpatie tra gli americani, il clero e i liberali. Inoltre, nel meridione e
nelle isole veniva ricordato con piacere, grazie alle sue riforme agrarie. Era scettico nei
confronti di un’alleanza con i socialisti, garantendogli quindi le simpatie dei dorotei.
- Al tempo si pensava anche a Saragat, un socialista, dando quindi una alternanza nel
credo politico dei PdR. Si inserì prima della proposta DC di Segni. Anche i missini
vollero dire la loro, volevano evitare che i rappresentanti delle regioni potessero dare il
loro voto. La tesi era supportata dal fatto che non esistevano ancora le regioni tout court.
La mozione missini venne però respinta, creando molto scompiglio. Questo fece sì che
nella confusione entrassero anche i missini.
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- Le elezioni del ’62 richiedevano prudenza – vedendo cosa fosse successo nel 48 e 55. Al
tempo i candidati della DC erano stati “affondati”. Bisognava quindi ricompattare le file, e
costruire una ampia coesione. Moro era consapevole di tale situazione. Decise quindi di
affidare la scelta del candidato ai due gruppi parlamentari della DC. La direzione
mormorò, ma acconsentì. Moro creò una specie di primarie per designare il candidato
della DC. Colui che avesse raccolto una maggioranza assoluta sarebbe diventato il
candidato, gli elettori furono i delegati regionali, i parlamentari e gli iscritti. Unica cosa le
elezioni dovevano raggiungere come minimo 2/3 degli iscritti. Segni venne scelto, ma tale
legittimazione non riuscì a dargli una corsa a PdR senza intoppi. La DC fu l’unico partito ad
affidarsi a tale meccanismo. Loro si basavano sulle consuetudinarie consultazioni partitiche.

- Il fenomeno dei franchi tiratori fu di primo piano durante le elezioni del 62, sia per la destra
che per la sinistra. Nei primi tre scrutini Segni non riuscì ad ottenere il risultato sperato.
Moro allora minacciò di dare le dimissioni da segretario della DC e Colombo minacciò di
ritirare i ministri dorotei dall’attuale governo.
- Dopo il terzo scrutinio Moro mandò una lettera a Saragat in cui chiedeva il ritiro della sua
candidatura in cambio del ritiro di Segni ma il candidato socialista si rifiutò.
- Fecero così per ricompattare le fila della DC. I ribelli erano perlopiù fanfaniani, scontenti
della deriva dorotea attuale. Le sinistre chiesero a Moro di ritirare Segni, ma lui rifiutò. Le
sinistre si erano unite per eleggere Saragat, ciò però non fu mai un vero pericolo per Segni. I
problemi elettivi di Segni erano insiti nella DC.

- Segni chiese allora a Fanfani di esercitare il suo potere sui suoi parlamentari e a chiedere a
Piccioni di ritirarsi. La strategia funzionò, 7 ministri DC minacciarono apertamente di
dimettersi e i fanfaniani si accodarono al resto della DC. Così si riuscì ad eleggere il
candidato della DC.

SEGNI ELETTO AL NONO SCRUTINIO


- Si fece anche uso della strategia Moro, ovvero coinvolgere parte dei socialisti nelle elezioni
del PdR. L’ elezione di Segni fu quasi una garanzia da parte di Moro alle ali più moderate
della DC e a tutti coloro che avessero paura della “svolta a sinistra” → Segni avrebbe
dovuto essere il garante non solo delle forze moderate del suo partito, ma anche di
quelle posizioni ecclesiastiche e imprenditoriali preoccupate per le prospettive del
futuro incontro tra cattolici e socialisti.

- L’ipotesi segni era stata accarezzata da molto tempo, ma mai veramente applicata, fino al
’62. Già nel ’55 era sul piatto della bilancia per le II elezione del PdR e già nel ’57 cercava
consensi per le elezioni del ’62. Sapeva però che Fanfani non lo voleva come PdR e che era
stato frenato proprio da lui alle elezioni del ’55. Fu quindi una elezione programmata,
preparata da tempo. Fu però con l’ottavo congresso della DC a Napoli nel gennaio del
’62 a stabilire la piena affermazioni di Segni.

- Dopo Gronchi il dibattito sul peso istituzionale e politico del PdR era stato messo in
discussione. Segni, sin da subito, si allontanò dal suo predecessore. Voleva essere più simile
al buon Einaudi. Ed effettivamente, fino alle elezioni politiche del ’63, fu così. Ma poi da lì
gettò la maschera, definendosi poi come uno dei protagonisti dell’arena politica. In questo
25
periodo si fece carico del compito di allontanare la DC dall’apertura a sinistra.
Influenzò la scelta dei ministri, il processo legislativo e i piani di governo, soprattutto grazie
alla ala dorotea, tra cui spiccavano Russo e Colombo.

- I fanfaniani non ebbero vita facile. Carri, presidente della Banca di Italia, influenzò Segni.
Carri aveva una visione antisocialista e contraria alla apertura a sinistra della politica italiana
e si fece megafono dell’ala conservatrice della società civile italiana. Segni divenne quindi
di parte, ricordiamoci però che la posizione che li sosteneva la riteneva in linea con
l’impianto istituzionale della repubblica (i socialisti non avevano ancora abbandonato la
concezione rivoluzionaria) e inoltre la sentiva come una idea sostenuta da gran parte della
società civile. Da qui la società civile, accademica, giuridica e politica si spaccò in due. A
favore (conservatori, moderati e destre) e contrari (comunisti, socialisti e fanfaniani) a
Segni. Centrale per segni fu comprendere i limiti del PdR, voleva capire fino a che punto
potessero arrivare i suoi poteri, ad esempio S. chiese delle delucidazioni riguardo il rifiuto di
nominare i ministri proposti dal PdCdM

- Prestò giuramento l'11 maggio 1962 e il giorno dopo respinse le dimissioni di cortesia
presentategli dal Presidente del Consiglio Amintore Fanfani che, pertanto, restò in carica
sino alle elezioni politiche dell'aprile 1963, con la partecipazione di socialdemocratici e
repubblicani e l'appoggio esterno del PSI.
• Biografia
Segni, nato il 2 febbraio 1891 a Sassari, durante il fascismo abbandona l’attività politica e nel 42 è
tra i fondatori della DC. Fu sempre interessato ai problemi di agricoltura e si impegno per risolverli,
si dichiarerà favorevole alla limitazione della proprietà privata, il che lo porterà a essere denominato
“bolscevico bianco”. Era un moderato-conservatore che cercava di realizzare in politica i principi
cristiani, fu considerato l’uomo giusto nei governi difficili (guidò il governo durante l’attacco
franco-inglese-israeliano all’Egitto di Nasser), grazie a lui nasce la Corte costituzionale. Segni
avrebbe dovuto essere il garante non solo delle forze moderate del suo partito, ma anche di quelle
posizioni ecclesiastiche e imprenditoriali preoccupate per le prospettive del futuro incontro tra
cattolici e socialisti.
• Azioni da presidente e governi:
• Prima fase: maggio ’62 al maggio del ’63

- In questa fase si tenne lontano dai riflettori politici, anche se influenzò specifiche scelte
governative, come la questione sulla nazionalizzazione delle aziende energetiche. Su questo
punto svariati giuristi si erano interrogati riguardo la esattezza di tale pratica.
- Quel periodo è compromesso della crisi cubana, i consiglieri dissero a Segni di schierarsi
immediatamente a favore degli americani, ma i fanfaniani volevano che Segni non si
schierasse affatto, affinché si potessero mantenere buoni contati con i socialisti. Segni non la
pensava come Fanfani e mostrò la sua solidarietà agli americani. I rapporti tra governo e
PdR sono sempre stati tesi, ma ancor più tesi erano i rapporti con i socialisti.

- Segni non era favorevole alla creazione delle regioni, visto l’onere economico che queste
significavano. Oltre all’onere, temeva l’avanzata dei comunisti nelle regioni più ricche, quali
il Piemonte, l’Emilia e la toscana. Cercò di bloccare la nascita delle regioni in alleanza
26
con i liberali. Su questa linea di pensiero Segni si schierò contro il parlamento per quanto
riguardava le spese economiche.

- Il potere del PdR crebbe. Il rinnovamento del parlamento vide un arretramento della stabilità
tra i socialisti, e crescita tra i comunisti.

- Il centro sinistra, patrocinato da Moro, naufragò ancora. Ma tale crescita nelle sinistre
inasprirono il PdR.

- All’ indomani delle elezioni (dopo Leone) si scelse Moro come PdCdM, lasciando però
fuori i socialisti. (il centro direzionale aveva capito che un governo di coalizione con la
destra era pressoché impossibile). La direzione diede l’Ok per un governo moderatamente di
centro sinistra.

• GOVERNO LEONE I

- Segni si sente sollevato e da l’incarico a Leone, il presidente della Camera. Questo


governo funzionerà per appena 6 mesi. -Governo balneare del ’63-. Perché Leone, perché
non era un personaggio ricorrente e perché era un personaggio imparziale - aveva condotto
con grande imparzialità le elezioni presidenziali de ’62
- I rapporti tra Leone e Segni sono buoni, vengono dalle frange moderate della DC.
- Segni è il primo a mandare un messaggio libero al parlamento, ovvero un messaggio non
volto a rinviare una legge, bensì per proporre delle leggi → Il messaggio prevedeva due
riforme: 1) Il PdR non può essere rieletto 2) Soppressione del semestre bianco.
- Con Leone Segni si rivitalizza. Nell’estate del ’63 venne in visita Kennedy in Italia. Durante
l’incontro al Quirinale Kennedy ha un incontro con Nenni. Questo può essere compreso
come una apertura americana al centro sinistra. In altre parole, Kennedy dà il lascia passare
al centro sinistra. Un mese prima dell’incontro di Kennedy muore Giovanni Paolo II, sale
papa Montini.
- Durante il governo Leone, il PdR fa di tutto per tenere in vita il governo Leone e scacciare la
tesi socialdemocratica.
- Kennedy propone la MLF, un piano che prevedeva condivisione delle bombe atomiche con
gli alleati, tra cui l’Italia, BRD e Francia. Le prime due erano a favore di tale
provvedimento, non così la Francia, la quale aveva già le sue atomiche e non aveva
assolutamente voglia di condividerle.
- Spaccatura nella politica italiana → Segni aveva paura della politica di distensione con i
sovietici, dirà poi a Adenauer che se i socialisti fossero saliti al potere questi sarebbero
potuti diventare un cavallo di Troia. Segni inviò una lettera agli americani (falsa?) in cui
diceva che i socialisti non avrebbero accettato il MLF. Alla fine, però gli americani
rimarranno sulle loro tiepide posizioni a favore del centro sinistra. Inoltre, le cancellerie DC
e socialiste danno l’OK.

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• GOVERNO MORO I

- Nel dicembre del ’63 Moro viene nominato come capo del governo, con il primo governo
organicamente di centro sinistra. Fanfani dirà che Moro è uno iettatore, I grandi momenti
della carriera politica di Moro avvengono quasi sempre in concomitanza con la morte di
qualche personaggio pubblico, come JFK, Papa Giovanni Paolo II e un poco conosciuto
parlamentare del MSI, il quale stramazzò durante un discorso alla camera in sfavore di Moro
- Questi sono i primi anni in cui il miracolo economico post-bellico inizia a traballare. Inizia
l’inquietudine di Segni.
- Il programma del governo Moro verrà chiamato “il libro dei sogni “, a causa della vastità
del programma e della sua inapplicabilità al paese reale, con il compito di modernizzare
l’Italia. Effettivamente a questo programma mancavano le priorità, essendo tutte delle
priorità. C’erano, però, tre riforme ambiziose che a Segni non piacevano:
1) le regioni (preoccupazione economica e politica (paura di avere delle regioni rosse). E infatti
le regioni slitteranno agli anni ’70
2) riforma urbanistica, già proposta da tale Sullo, ma sconfessato dalla DC. Subentra
Piraccini, il quale riprende tale legge creando una dettagliata legge urbanista, che prevedeva il
concetto di piano urbanistico. Legge impopolare tra i “palazzinari” degli anni ’60. Segni si
schiererà a favore dei “palazzinari”, ma tanto cadde prima il governo Moro
3) nasce la programmazione: Che cosa è? Un programma che dà allo stato degli obbiettivi a
lungo termine – non pianificazione come i socialisti – la programmazione venne affidata al buon
Giolitti, come ministro delle finanze.
• Scontro tra Colombo, doroteo, e Giolitti, socialista lombardiano. Il conflitto nasce da
questa contrapposizione, inoltre Moro era un noto procrastinatore. Al governo c’era
Nenni, e Saragat per i socialisti. Differenza con fanfani III – non c’è la Malfa, fautore
delle note sulla programmazione, non c’è Fanfani, né Lombardi.
• Segni è preoccupato che ci potessero essere delle rivolte come quella del ‘60. Tale
preoccupazione nasce nell‘estate del ’64. Segni preoccupato per un possibile golpe
comunista. Segni va negli stati uniti, incontra Johnson, e pronuncia un importante
discorso al parlamento americano. Il discorso propone una comunità atlantica. Segni
non voleva solo un’alleanza militare, ma anche una alleanza di tipo comunitario, non
solo un’alleanza ma anche una collaborazione politica ed economica. Andò anche in
Marocco, coerentemente con la politica neo-atlantista. Andò poi anche a Parigi ad
incontrare de Gaulle (l’ambasciatore Brosio si ritrova a Parigi, è uno dei più grandi
diplomatici italiani di sempre.) La Francia de Gaulle apprezzano Segni, però l’incontro
avviene sotto una cattiva stelle.
• Dopo il fallimento del piano Fouchet e dopo il veto posto alla GB per l’entrata della
CEE la Francia riconosce la RPC come la Cina legittima. Questo creò una certa tensione
tar Segni e de Gaulle. Segni vorrebbe addirittura eliminare la vista, ma alla fine andò
comunque in Francia, visita meramente formale. Mentre vista Parigi si scopre che Segni
è affascinato dal modo in cui le autorità francesi controllano le manifestazioni dei
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comunisti, dell’OAS e degli studenti. Segni al suo ritorno in Italia convoca de Lorenzo
per creare un apparato simile a quello francese per controllare meglio gli scioperi e i
tentativi di insurrezionali. In teoria questa cosa non viene comunicata al governo.
Nell’arco di due mesi si svolgono svariati incontri. L’Italia viene divisa in tre settori
operativi – Nord, Centro e Sud – per controllare e combattere al meglio le
insurrezioni/tentativi di ribellione. Tale Vittoni scrive il cosiddetto “Piano Solo” – dato
che includeva soltanto i carabinieri- Segni non si fidava della polizia, credeva a delle
voci di corridoio che vedevano delle infiltrazioni comuniste tra i carabinieri, infiltrazioni
mai riconosciute. De Lorenzo aveva riorganizzato una brigata meccanizzata con i carri
armati, gestiti dai carabinieri. Tra il 2 e il 16 giugno del ’64 i carri dei tre settori si
ritrovano a Roma per la festa dei carabinieri, ciò crea parecchia impressione
nell’opinione pubblica.
• Tensione tra Colombo e Giolitti, ma Moro temporeggia ancora una volta – Colombo
vorrebbe meno riformismi, affinché si potesse tenere il bilancio in positivo. Colombo
manda una lettera a Moro, la quale fuoriesce e finisce nelle grinfie della stampa. Appare
chiaro a tutti l’instabilità del Moro I, diviso nel suo interno. Si riesce a sfangare la crisi,
ma cade in parlamento per una misura secondaria, riguardante il finanziamento delle
suole private.
• Il 26 giugno del ’64 crolla il primo governo Moro. Nasce una delle crisi più buie della
storia d’Italia. Dopo la caduta del governo Moro I de Lorenzo aggiorna delle “liste di
proscrizione “, liste già preesistenti. In caso di “guerra civile” le persone sulla lista
sarebbero state arrestate, tali persone dovevano “venire enucleate” – Longo, Pasolini e
molti altri sarebbero stati spediti in Sardegna e rinchiusi in ***. GLADIO ROSSA (?)
Questa era qualcosa all’infuori del piano “Solo”, un piccolo extra.
• La situazione si fa tesa. Dopo la caduta avviene la consultazione, i partiti vogliono
Moro. Ma Segni non ci sta, vuole un tecnico con a capo Merzagora, ma durante le
consultazioni avvengono svariate cose. I socialisti vogliono Moro. Togliatti fa delle
stranissime affermazioni in seguito a molte scritte ritrovate sui muri di svariate città
italiane che incitano ad un golpe di de Lorenzo “In caso di eversione saremo pronti ad
occupare le piazze”.
- Si chiede a Scelba, ma lui rifiuta. Segni allora riopta per Moro, a malincuore

• GOVERNO MORO II
• Sin da subito Segni pianta i bastoni tra le ruote a Moro Non ci si riesce però a mettere
d’accordo sul piano di governo – ci si accapiglia sulla programmazione e sul piano
urbanistico. Estate torrida. Avvennero i fatti del 16 Luglio del ’64 (NON IL 14 DI
LUGLIO “GIORNATA Più CALDA DELL’ANNO) → In quei giorni c’era sciopero dei
giornali, di conseguenza vi è difficoltà nel ricostruire effettivamente i fatti. De Lorenzo
viene convocato da Segni, - comunicato di questo incontro mette in allarme parte della
politica italiana – I capi della DC allora richiamano il capo della polizia in una casa
neutra, piano per tenere a bada Segni e de Lorenzo. Moro ottenne anche delle minacce
personali. Sverrà a Palazzo madama a causa dello stress della situazione. Tra il 17 e il 18
i socialisti accettano tutto, rinunciando alla legge urbanistica, si crea il Moro II –

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accettarono tutto dopo 10 giorni di lotta, perché? Nenni disse che era stato informato di
un “tintinnio di sciabole”. Giolitti uscì dal governo, sostituito da Pieraccini.
• Si va a creare un centro sinistra annacquato. A causa degli impulsi di Segni si andò a
creare un “centrismo riformato”. Nasce così un debole governo Moro, senza i
lombardiani e Giolitti.
• Segni continua ad avercela col governo Moro, causa il ministro degli esteri Saragat.
Dissapori sulle nomine degli ambasciatori tra Saragat, Segni e Moro.
• Il litigio fa venire a Segni un simpaticissimo Ictus il giorno 07/08/64. Andò in coma per
poi riuscirne, restando però in uno stato pseudo vegetativo. Salto nel tempo di tre anni –
Il piano solo – SIFAR – Complotto al Quirinale di Jacuzzi sull’espresso. Si scopre
l’inghippo di de Lorenzo, il quale prendeva e raccoglieva dossier sui politici, come arma
di ricatto. Una sorta di Tambroni bis. Nel maggio del’67, post golpe dei colonnelli
scoppia il caso – Jacuzzi e Scalfaro affermava che Segni e de Lorenzo volevano
architettare un colpo di stato durante la crisi del ’64. Americani al corrente di “solo”

Il capo dello stato aveva il diritto di chiedere a de Lorenzo il piano “solo”? Esiste un dibattito, ma
trattandosi di una questione di ordine interno, spettava al ministro degli interni Taviani, occuparsi di
tale questione. – Non era normale che non venisse convocato né da Segni né dalle capocce della DC
durante l’incontro col capo della polizia. Perché “solo” e GLADIO furono contemporanee? Cossiga
prese il piano solo e lo nascose, visto il suo contenuto, da lui definito ridicolo, che avrebbe ricoperto
l’arma di ridicolo. Andreotti inoltre disse sempre di non sapere nulla, ma Andreotti sapeva eccome,
si era incontrato anche con de Lorenzo. De Lorenzo, però, non era un golpista.
• Segni va in coma, gli iniettano il cortisone, riesce a risvegliarsi dal coma, ma rimarrà
inchiodato in sedia a rotelle. Rimane al potere in questo stato per quattro mesi, poi si capirà
che Segni non sarà mai in grado di riprendere l’uso della parola, persa a causa dell’ictus.
Segni, quindi, dà le dimissioni. Si conclude così il periodo Segni – novembre del ’64. Nel
frattempo, Merzagora diventa capo provvisorio dello stato ad interim, salita al potere
avviene in modo molto tranquillo.

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◼ PRESIDENZA SARAGAT
SCHEDA DEL PRESIDENTE:

• PARTITO POLITICO: PSI, PSDI


• LEGISLATURE DA PRESIDENTE: IV, V
• SENATORI A VITA: Vittorio Valletta (dirigente), Eugenio
Montale (poeta), Giovanni Leone (politico), Pietro Nenni
(politico)
• GOVERNI: Moro III (febbraio 1966-giugno 1968), Leone II
(giugno 1968-dicembre 1968), Rumor I (dicembre 1968-
agosto 1969), Rumor II (agosto 1969-marzo 1970), Rumor
III (marzo 1970-agosto 1970), Emilio Colombo (agosto
1970-febbraio 1972)

• Bisogna trovare un successore a Segni, elezioni del’64 (una delle peggiori)


- 21 turni. Torna in ballo il tema del candidato DC, uno è Fanfani, l’altro è Leone, l’ex
presidente della camera. Aveva sacrificato la presidenza della camera per un misero governo
“quello balneare”, governo senza alcuna gloria. Moro all’alba del suo governo non lo
nominò nemmeno. Durante il parlamentino della DC però Leone la spunta per pochi voti,
surclassando fanfani. È Leone il candidato ufficiale della DC, ma i fanfaniani non lo
vogliono, Leone era una candidatura abbastanza di destra.
- I socialisti democratici, invece propongono Saragat, i comunisti invece vogliono Terracini. I
fanfaniani usano il metodo inaugurato da Gronchi, aumentando i voti a favore di fanfani a
mano a mano.
- Leone parte vincente e primo, ma Fanfani salirà sempre di più a sfavore di Leone. I liberali
al 7 scrutinio confluiscono su Leone, ma i sindacalisti della DC confluiscono su tale Pastore.
Saragat si ritira all’alba del VIII scrutinio.
- Tra il IX e X scrutinio i socialisti tirano fuori il buon Pietro Nenni, il loro leader storico.
Terracini sa benissimo che non ce l’avrebbe mai fatta come presidente. Co il X scrutinio
Leone ricomincia a risalire. Ma il vaticano funge da deus ex machina dicendo a Fanfani che
doveva piantarla. Da lì fino al XII Fanfani sarà in caduta libera, poi si ritira.
- I comunisti si ricompattano sul candidato socialisti, Nenni (XIII Scrutinio). Si giunge
addirittura ad un faccia a faccia con Nenni e Leone. Leone si incazza e disse “ao avete
scassato il cazzo, prima mi fate ritirare dalla camera, mi fate fare un governo del piffero, non
ottengo la stima che merito da Moro, poi mi affibbiate questo incarico e non si va avanti ?!
mai io mi ritiro”. Si ritirò, i parlamentari DC si astengono in massa circa 400 astenuti,
neanche Nenni però riesce ad ottenere il quorum. Allora la DC si accorge che Leone non ce
la fa, la DC punta tutto su Saragat, il quale ritorna sul campo. Scontro tra Saragat e Nenni.
Nenni capisce che non ce la può fare, Nenni si ritira. I comunisti sarebbero anche pronti a
votare Saragat, a patto che lo richiedesse. Saragat era anticomunista. Saragat usa un
escamotage “richiede il voto di tutti i partiti democratici e antifascisti”.

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• Al XXI scrutinio Saragat ce la fa con Comunisti DC e socialisti. Diventa PdR il 28
dicembre del ’64. Ottenne la bellezza di 2/3 dei voti.

• Biografia:
Ma chi è Saragat? È uno dei presidenti meno studiato. Perché? perché? l’archivio di Saragat
scomparse, questa era una vecchia abitudine dei tempi dell’antifascismo, era infatti abituato a
distruggere tutte le sue tracce. - Unico libro “la presidenza Saragat -storia di un settennato- “.
- Saragat classe 1898 nasce a Torino, si iscrive al partito socialista, si rifugia in Francia e in
Austria, durante gli anni ’20, si avvicina alla corrente dell’austromarxismo.
- È uno dei grandi teorici del socialismo italiano. Saragat, Nenni e Pertini grandi amici.
- Venne arrestato assieme a Nenni, finiscono al regime Coeli, e ci mancò poco che finissero
alle fosse ardeatine, ma per fortuna, grazie all’aiuto di un gruppo di socialisti, tra cui
Vassalli, Francesco Malfatti. Riescono a farlo fuggire assieme a Nenni e agli altri quattro
socialisti catturati con loro. Rientrarono poi in clandestinità.
- Saragat è ambasciatore a Parigi, deve negoziare con de Gaulle, saranno amici. Diventa poi
presidente della costituente, da cui darà le dimissioni dopo la scissione di palazzo Barberini.
- Poi farà avanti indietro nei vari governi. Si converte poi negli anni ’60 al centro sinistra,
abbandonando il centrismo.
- Saragat farà anche il ministro degli esteri, durante il governo Moro I, viaggerà tanto e si
avvicinò poi alla Gran Bretagna.
• Azioni da presidente e governi:
Continuo governo III Moro.
- Con Saragat finisce anche il periodo della fine della censura, nasce una fiorentissima
cultura satirica, sarà il primo presidente soggetto di Satira, amante del Barbera e dei
Telegrammi.
- Saragat è quello che più frequentemente si avvale della facoltà di esternazione, non
intesa nel senso innovativo che avrà da Pertini in poi. Dichiarazioni, messaggi,
commemorazioni ecc.
- Sarà uno dei fautori dell’unificazione del PSI e PSDI in PSU avvenuta il 30 ottobre 1966,
fallirà però due anni e mezzo dopo, in seguito al fallimento delle elezioni del 1968 in cui
verranno persi un milione e mezzo di voti rispetto a cinque anni prima.
- Dal punto di vista politico il periodo Saragat è molto tranquillo, almeno durante la prima
parte 64-68 con tanto Moro e un balneare di leone, poi giunse il ’68, con Rumor, Colombo e
Andreotti- momento più complicato della presidenza Saragat. La fase di stabilità:
caratterizzata dal concetto di “Grande presidenza “proclamato da Johnson.
- Grande mutamento in politica estera e interna → uno dei primi atti di Saragat è quella di
nominare Nenni senatore a Vita. Inoltre, ci sono un paio di posti vacanti come senatore a
vita. Tre nuovi senatori a vita. Saragat rende omaggio al mondo dell’industria nominando
Valletta, il quale venne escluso dalla FIAT dal buon Agnelli, tornato al mondo del lavoro
dopo la bella e spensierata vita del rampollo di buona famiglia. Nomina anche Montale e
poi Leone. Lo scopo di Saragat è quello di creare un centro sinistra moderato e unito. Le
cose però non andranno in questo modo.

32
- Congresso del Palaeur – rilancio della riunificazione socialista. Ma nasce male, non parte
dal basso, spaccatura tra PSI e PSDI il partito riunificato si scioglierà nel ’69 dopo appena
tre anni.
- Il periodo Moro, durato per ben 5 anni è un periodo importante, soprattutto grazie al sistema
ospedaliero italiano – ospedale pubblico- grazie a Mariotti. Nel ’67 sempre con Moro nasce
la programmazione, nasce il CITE, struttura che esiste ancora e che ancora amministra, tutto
‘ora amministra e pianifica il recovery found da qui iniziano svariate iniziative parlamentari
che porteranno poi, ad esempio, allo statuto dei lavoratori e il diritto al divorzio. – il famoso
articolo 18 dello statuto dei lavoratori – protezione dei sindacati.

- Inoltre, vi è l’abolizione totale della censura, una volta il ministro della cultura decideva
cosa censurare e cosa no. Parliamo del II governo Moro, il quale termina con una piccola
crisi di governo, la quale vede espandere il governo. Moro riuscì in modo tentacolare a
unificare dorotei fanfaniani e destra della DC. Nel ’66 entrano due ministri vicini a Scelba,
tra cui il buon Scalfaro. Da lì il III governo Moro riuscì a portare la DC unita
nell’esperimento del centro sinistra. Le viste di Saragat, non dimentichiamoci che prima era
ministro degli esteri, aveva già degli ottimi agganci.

- Saragat va a visitare la Scandinavia, osserva lo stato sociale nordiche. Va anche a visitare la


Polonia, ma soprattutto ad Auschwitz. Riceve la visita del presidente dello stato sovietico a
Podgorny.
- Inoltre, nasce una fabbrica della FIAT a Togliattigrad, città rinominata dopo la morte di
Togliatti. Gli succederà Longo. Visita poi l’America latina nel ’65 e poi fa un viaggio
transatlantico– durante la visita va negli USA, fa il 4° grado a Johnson riguardo il Vietnam,
Canada, Australia e stati pacifici. Qui entra in gioco la supplenza del presidente. Inoltre, nel
’65 Saragat e de Gaulle si incontrano per inaugurare il tunnel del Monte Bianco. Unica
occasione in cui i due amici si incontreranno in veste ufficiale.

• Inizia una nuova fase dopo le elezioni del 68

• Seconda fase molto agitata → iniziano gli anni di Piombo e Saragat verrà considerato
inadeguato
• Saragat non ha mai respinto una legge, questo perché non un suo non controllo ma
perché avveniva un controllo a priori.

• Principali collaboratori di Saragat: Franco Malfatti di Montetretto (da non confondere


con Franco Maria Malfatti, democristiano) socialista che aveva partecipato alla
scarcerazione di Saragat e Pertini nel 44’, continuerà la sua carriera diplomatica fino a
diventare consigliere diplomatico di Saragat; l’altro assistente è Nicola Picella, già
segretario di Einaudi e di Merzagora al governo, in seguito resterà al Quirinale anche
con Leone. Entrambi saranno ricollegati a gruppi massonici. Un altro assistente molto
vicino a Saragat sarà Costantino Belluscio, anche lui iscritto alla P2.

• All’inizio del 68’ c’è un terremoto che fa tremare l’Italia, del cosiddetto “Belice”,
Saragat ospita una dozzina di famiglie degli sfollati del terremoto come messaggio
simbolico.
33
• Il 2 giugno organizza una festa dove i giardini privati vengono aperti al pubblico.
Sparirono alcune forchette e si scoprì che a rubarle furono delle signore ricche curiose di
avere argenterie dei Savoia.

• ELEZIONI DEL 68’

• Le proteste studentesche in Italia arrivano non nel 68’ ma nel 66’ a Trento contro le
lezioni di Manager sul “come gestire un’impresa” e in seguito ampliate contro tutta la
scuola tradizionale.
• Nel 68’ avvengono però le proteste maggiori, al sud soprattutto ad Avola e Battipaglia
(queste però sono proteste nel contesto lavorativo)

• Le elezioni del 68’ sono un po’ sorprendenti: la DC ottiene circa il 40% e il PSU ottiene solo
il 16% (grande declino) → colpevolizzato di aver diluito troppo nel tempo le riforme
(divorzio 69’, statuto dei lavoratori 70’)

• Scandalo del SIFAR (dossieraggio) → nel 67’ si scoprono dossier illegali su personaggi
italiani che venivano studiati, inoltre viene scoperto il Piano Solo → commissione
parlamentare Alessi
• In questo clima di crisi il PSU scende nei voti e il partito sociale italiano risale.
• Moro allontanato dalla politica, lo stesso Saragat non è contento di lui.
• Moro lascia definitivamente la corrente dei dorotei e crea la corrente Morotea
• Nel 69’ propone la strategia dell’attenzione nei confronti del PCI (vuole coinvolgere il
PCI)
• Il segretario dei Dorotei Rumor scalza temporaneamente Moro.
• Saragat non ricandida Moro, chiede a Fanfani che però non vuole lasciare il senato
• Viene chiesto a Leone che riattua un governo Balneare

• GOVERNO LEONE II
• Governo balneare che dura solo dal 25 giugno al 13 dicembre 68

• GOVERNO RUMOR I

• Rumor, personaggio un po’ dimenticato, sarà a capo di ben cinque governi: il primo è un
governo di csx: PSI, DC e repubblicani → il partito socialista non sa che strategia da
adottare

• I socialisti non sono più diretti da Nenni ma da Francesco De Martino che decide di fare
un periodo di opposizione. Segretario fino al 66’ di questo partito unificato tra
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socialdemocratici e socialisti → tensioni che porteranno alla scissione socialista e alla
prima crisi del governo Rumor. Rinascono quindi il partito socialista italiano e il partito
social democratico (PSD).
In seguito, il governo Rumor sarà monocolore. Infine, dal marzo 70 a giugno ci sarà l’ultimo
governo Rumor con PSI, PSDI e repubblicani.

OFF TOPIC → Johnson visita l’Italia per discutere con Saragat, l’incontro però non avviene al
Quirinale ma a Castel Ponziano
Alle future rielezioni Johnson non si ricandida, il candidato supportato dalla DC è Bob Kennedy
che però viene assassinato. Nixon visita l’Italia (dopo essere stato eletto) e atterra davanti la
piazza del Quirinale → FINE OFF TOPIC
• Una questione blocca le azioni governative: divorzio (già approvata) → alcune frange
della Chiesa e della DC credano che la legga vada aggiornata o abrogata attraverso un
referendum. C’è il problema di distinguere il matrimonio civile e religioso e controllare
inoltre che esso sia compreso nel concordato → dopo 3 anni di discussioni si decide di
fare un referendum (viene inoltre inserita la legge per istituire i referendum).

• Maggio 69’ → visita in Gran Bretagna di Saragat, insieme a Nenni. Visitano Wilson e
alloggiano nel castello di Windsor. Con questa visita vogliono firmare una dichiarazione
(“italo-britannica”). Questo patto nasceva per permettere alla Gran Bretagna di entrare
nella CEE e “controbattere” e creare un contrappeso all’asso franco-tedesco. Inoltre,
questa visita coincide con il referendum al Senato di De Gaulle che perde ed è costretto a
dare le dimissioni, verrà eletto Pompidou che inizierà i negoziati per far entrare la Gran
Bretagna nella CEE.
Nel 1970 Saragat sarà il primo PdR ad andare in Jugoslavia, è un incontro simbolico per
stabilire la fine della guerra e l’inizio di relazioni pacifiche.
Ultimo viaggio di Saragat → visita privata a Parigi per i funerali di De Gaulle
Gli ultimi due anni sono più tranquilli a causa delle condizioni di salute precarie di Saragat
(tumore alla prostata)

• 1969 → INIZIO ANNI DI PIOMBO (dal 69 al 74 finisce con la fine di Franco in Spagna e
i regimi dei colonnelli)

• Primissimo attentato a Padova


• 15 aprile 1969 → scoppio di una bomba in un padiglione nella fiera del 69’
• Estate 69’ → scoppio di ordigni sui treni nazionali
• Inizio autunno caldo → circa 10 milioni di persone manifestano per i contratti di lavoro,
a fine 69’ sarebbero finiti i contratti e le manifestazioni vogliono migliori condizioni
contrattuali e di lavoro.

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• Durante uno di questi scioperi, un giovane agente proveniente del Sud, Annarumma,
rimane ucciso negli scontri → Saragat pronuncia un discorso molto duro contro gli
estremisti autori degli scontri. Queste dichiarazioni non piaceranno alla sinistra
parlamentare.
• 12 dicembre 1969 → scoppio bomba piazza fontana (in questa piazza c’era la banca
nazionale dell’agricoltura). Ci saranno circa 200 feriti e 17 morti.
La responsabilità di questi attentati viene affidata agli anarchici. Questo perché 20 anni
prima erano stati gli autori di un attentato in un teatro. Quest’ipotesi verrà dimostrato
essere prefabbricata da Mino Rovelli e Federico Umberto D’Amato.
• Chi è il responsabile dell’attentato? → l’ipotesi anarchica verrà accantonata, Bruno
Valpreda (ipotetico autore) verrà spiattellato in prima pagina da Bruno Vespa e verrà
arrestato insieme ad altri anarchici e Giuseppe Pinelli (rimarrà tre giorni in Questura e
poi “precipiterà” dalla finestra → morte molto misteriosa (gli anarchici pensano che sia
stato picchiato e ucciso)
Il commissario Calabresi non è presente nell’aula dell’interrogatorio. Alla fine, gli autori
verranno identificati in un gruppo neofascista → Ordine Nuovo
• I responsabili saranno considerati Freda e Ventura. I processi saranno lunghi e
difficili, i 2 verranno condannati in primo grado, assolti in secondo grado e assolti
definitivamente in terzo grado. Dal giudice Salvini verranno riaperte le indagini e i
testimoni fondamentali saranno Carlo Digilio e colui che visto comprare le bombe a
Freda e Ventura che diranno che i responsabili sono stati proprio Freda e Ventura.
L’esplosivo sarà preso in una base americana in Germania. La cosa non finisce nel 69’
grazie ai documenti americani che erano al corrente di questa possibile situazione e nel
70’ si sa che potrebbe esserci un nuovo possibile colpo di stato (il presidente Colombo
era informato dagli americani stessi).
• Dal memoriale di Moro sappiamo che le brigate rosse vogliono sapere come sono andate
le vicende del 69’ (quando verrà rapito nel 78’)

• Inoltre, viene discussa dal consiglio europeo la presenza o no della Grecia (che non è un
regime democratico) all’interno del consiglio stesso viene deciso per il NO.
La Grecia avrà contatti con gli estremisti → descritta da un giornale inglese come Strategia
della Tensione (risposta di alcuni settori atlantici di estrema destra alla Strategia
dell’Attenzione proposta da Moro. Si parla di una strategia politico-militare degli Stati
Uniti d'America, spalleggiata dal regime dittatoriale dei colonnelli greci, tesa ad orientare
certi governi democratici di alcune nazioni dell'area mediterranea, attraverso una serie di
atti terroristici e allo scopo di favorire l'instaurazione di regimi e dittature militari).
Nessuno sa qual è la posizione della Grecia, alla fine del consiglio svolto a Parigi, Moro
annuncia che la Grecia verrà penalizzata, allora la Grecia si autoesclude dal consiglio. Poco
dopo scoppia l’attentato a Piazza Fontana. Moro viene avvisato dal PCI di non tornare subito
per non rischiare il colpo di stato.
• Quello che doveva succedere dopo piazza Fontana secondo gli autori era lo stato di
emergenza contro il terrorismo. Ordine Nuovo e il Fronte Nazionale (comandato da
Junio Borghese) avrebbero usato questo progetto per attuare un colpo di stato.

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• Un golpe è avvenuto quando una serie di forze armate sono arrivate a Roma, prendendo
alcune armi. Questi sono pronti ad annunciare il discorso in Rai ed arrestare Saragat
(Licio Gelli era il designato a farlo). Questo però non avvenne a causa di una telefonata
a Juni Borghese (a capo) che fermò tutto → GOLPE BORGHESE

• Rumor e Saragat non sanno cosa fare, se dichiarare o no lo stato di emergenza, il lunedì
seguente vengono attuati i funerali delle vittime (dove Saragat non verrà causa critiche e
Rumor invece sì e verrà fischiato). I sindacati attueranno una manifestazione contro il
colpo di stato in cui c’è un silenzio tombale → Rumor impressionato da questa
manifestazione, si riunisce con i segretari di partito (De Martino, socialisti; Tanassi
reale) e chiede di formare un centrosinistra unito e formare un governo di unità
nazionale.

• GOVERNO RUMOR III


Nasce quindi il governo Rumor con DC, PSI, socialdemocratici e repubblicani
Finisce con la questione del divorzio, i partiti laici creano scissione con quelli cattolici e Rumor si
dimette,
• GOVERNO COLOMBO
Colombo quando viene scelto al governo non è la prima scelta, infatti viene chiamato prima
Andreotti.

Ultime azioni di Saragat → discorso del 20 settembre del 71’


Saragat torna a Montecitorio e nomina.
• Sorgono i moti di Reggio Calabria, nel 70’ arrivano l’istituzione delle regioni e
Catanzaro viene scelta come capoluogo.
Anche Saragat pensava di dimettersi ma venne convinto a non farlo.

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◼ PRESIDENZA LEONE (29 dicembre 1971–15 giugno 1978)
SCHEDA DEL PRESIDENTE:

• PARTITO POLITICO: DC
• LEGISLATURE DA PRESIDENTE: V, VI, VII
• SENATORI A VITA: Amintore Fanfani (politico)
• GOVERNI: Andreotti I (febbraio 1972-giugno 1972),
Andreotti II (giugno 1972-luglio 1973), Rumor IV
(luglio 1973-marzo 1974), Rumor V (marzo 1974-
novembre 1974), Moro IV (marzo 1974-febbraio 1976),
Moro V (febbraio 1976-luglio 1976), Andreotti III
(luglio 1976-marzo 1978), Andreotti IV (marzo 1978-
marzo 1979)

• Elezioni
Verrà eletto al ventitreesimo scrutinio (era stato nominato solo al ventiduesimo)
- Questa volta la DC sceglie un candidato come nel 64’, si vota in segreto e questa volta il
candidato ufficiale è Fanfani
- Per la prima volta votano anche i delegati regionali
- Se la giocano quattro candidati (Fanfani, De Martino votato dai partiti di sinistra PCI, PSI
ecc., Malagodi dai liberali e Saragat che avrebbe accettato una rielezione)
- Un po’ alla volta De Martino sale
- Fino al VI scrutinio, situazione sempre uguale. Fanfani decide di ritirarsi data l’incapacità di
imporsi → i democristiani si rifugiano nell’astensione
- All’XI scrutinio ricompare Fanfani ma non si raggiunge comunque la maggioranza
- Al XVI scrutinio Fanfani chiede alla DC di non essere più candidati e quindi DC e
socialdemocratici si astengono
- Spunta la candidatura di Pertini, ma con pochi voti
- Tra il XXI e il XXII scrutinio la DC si mette d’accordo e candida Giovanni Leone (è un
candidato che mette d’accordo un po’ tutti).
- Anche De Martino viene sostituito da Nenni → Leone non raggiunge la maggioranza solo
per un voto
- Al XXIII scrutinio Giovanni Leone viene eletto con 517 voti
- L’elezione di Leone mostra come la maggioranza sta cambiando
• Biografia
Leone è stato uno di quei personaggi che è riuscito a mediare il dibattito sul divorzio, anche lui è
stato presidente della Camera e il parlamento preferisce sempre un uomo delle istituzioni e non di
parte. Inizialmente popolare, finito criticato e costretto alle dimissioni anticipate.

Su di lui non è stato scritto molto, anche se esiste un grosso archivio

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• Nato nel 1908 e morto nel 2001, Leone è l’unico presidente italiano a scrivere un libro di
memorie, scritto in 10 anni cercando di riabilitarsi dopo le critiche.
È il presidente della camera dal 55 al 63 durante la presidenza Gronchi, nel 62 poteva diventare
presidente ma si ritirò per non rallentare le elezioni, fu presidente di due governi balneari. Leone è
uno specialista di diritto, che ha una carriera universitaria (insegna a Bari e Roma con assistente
Aldo Moro) e uno studio legale. Leone da giovane si forma nello studio di De Nicola, dove si forma
anche Francesco De Martino.
Leone ha avuto un ruolo importante nella costituente all’età di 38 anni, scriverà tutti gli articoli
riguardanti il Consiglio Superiore della Magistratura.

• Azioni da presidente e governi:

- Il suo addetto stampa si chiama Nino Valentino, avrebbe potuto fare anche il segretario
generale e in quanto scrive Leone, Andreotti avrebbe detto a Leone: “non portare Picella ma
porta Valentino, il secondo è un massone”. Picella comunque rimane segretario al Quirinale
dopo il giuramento fatto a Leone.
- Sarà una presidenza anomala, in primo luogo perché sarà l’unico PdR “costretto” a
dimettersi (Cossiga lo farà per sua decisione) e in secondo luogo perché gli anni in cui si
svolgerà la presidenza saranno colmi di violenza, di durezza simile ad una guerra civile.
- OFF TOPIC SULLA P2 → Uno dei personaggi importanti della P2 è Francesco
Cosentino (segretario di De Nicola) che in questi anni diventerà segretario generale della
Camera → chi aderisce alla P2 in questi anni lo fa perché pensa che il sistema parlamentare
non funzioni e vuole una rinascita democratica cambiando il sistema istituzionale attraverso
un presidenzialismo. Nel 71’ propone proprio un piano di rinascita scritto proprio da
Cosentino. Essere scritto alla P2 ti permetteva di fare carriera e scalare le gerarchie.
La P2 verrà scoperta nell’81 ma già indagata nel 76 e si scopre che Nicola Picella era
iscritto alla P2.

- Primo atto di Leone → Fanfani nominato senatore a vita


- Si assiste a un cambiamento di maggioranza
- Dopo il governo Colombo si assiste ad una crisi perché i Repubblicani hanno lasciato il
governo
- Leone dopo aver consultato, viene incaricato Andreotti che forma il governo

• I GOVERNO ANDREOTTI
Monocolore democristiano grazie all’appoggio dei liberali ma non ottiene la fiducia, Andreotti
verrà sfiduciato ma continua l’azione amministrativa, Leone lo lascia in carica e secondo lui
servono delle elezioni anticipate data la mancata maggioranza in parlamento.
• Leone scioglie le camere → cambia la prassi, se tutti i partiti sono d’accordo il presidente
può sciogliere le camere (prime lezioni anticipate). Dal 72 in poi questa diverrà la norma e
non l’anomalia

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• L’unica volta che un governo è andato avanti senza maggioranza → GOVERNO DI
MINORANZA
• Andreotti amministra fino alle elezioni del 72

Il partito socialista scende sotto il 10%, il PCI continua a salire, i liberali salgono e il movimento
sociale sale → il parlamento è molto spostato a destra, l’elettorato è voglioso di ordine e controllo
• II GOVERNO ANDREOTTI
In questo caso ottiene la maggioranza
Verrà chiamato governo Andreotti-Malagodi (liberali) che sarà ministro dell’economia e torna
Scelba come ministro degli interni.
Questo governo ha il compito di far uscire la lira dal serpente monetario europeo, che avviene nel
1973, porta a una svalutazione della moneta, ad inflazione e riduzione del potere d’acquisto.
• Episodio strano, nel 1972 una giovane promessa della DC (già nominato segretario della
DC nel 69) Arnaldo Forlani durante la campagna elettorale pronuncia un discorso in cui
annuncia che c’è stato il rischio del più pericoloso colpo di stato (mistero mai risolto)
• Due anni dopo, farà eco Giulio Andreotti con il licenziamento del generale di Vito
Miceli, che era stato a capo del SID (Servizio Informazioni Difesa) fino al luglio 1974.

• Una serie di stragi anche in questo governo


• Nel 1973, durante la mostra del busto del Commissario Calabresi, al primo anniversario
della sua morte, con la presenza del ministro degli interni Rumor. Dopo che Rumor se
n’è andato, un presunto anarchico, Bertoli lancia una bomba (voleva colpire Rumor)
provocando la morte di cinque persone. Si rivelerà essere non un anarchico ma un fedele
dell’estrema destra.
• Nel 1973, in giugno, avviene un rimescolamento di carte e Fanfani convoca a Palazzo
Giustiniani Moro e altre personalità, creando un patto riformando il csx e mandare a casa
Andreotti.
• Da questo nuovo assetto, Fanfani lascia la carica e torna segretario della DC.
• Andreotti viene mandato a casa e si forma il nuovo governo Rumor.

• IV GOVERNO RUMOR
Governo di centro-sinistra.
- A loro spetta la gestione del referendum sul divorzio
- Votata la legge attuativa del referendum si procede alla votazione nel 74’
- Il sì è difeso (sì per l’abrogazione) da DC
• V GOVERNO RUMOR

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Questo governo entra in crisi dopo pochi mesi per dissenti tra i partiti di maggioranza, Rumor
presenta le dimissioni ma Leone non le accetta e lo invita a trovare una soluzione, il che accade ma
comunque il governo non avrà vita lunga.
Altri eventi importanti della presidenza Leone
- Legge del 75’ → i congiunti possono avere un conto congiunto
- Nel 75’ → viene approvata una legge sull’aborto
- Nel 76’ viene eletto un primo ministro donna, Tina Anselmi che sarà ministra dell’autorità,
il quale introdurrà il trattamento sanitario nazionale.
- Si susseguiranno due governi Rumor, due governi Moro e poi altri governi Andreotti

• Ruolo internazionale di Leone


Leone non è mai intervenuto nella scelta dei ministri e neanche nella scelta delle alleanze. Il che
non vuol dire che Leone non abbia avuto importanza politica.
• All’inizio del suo mandato avrà molto successo, Oriana Fallaci lo intervista e darà un
riscontro positivo.
• La sua “napoletanità” crea un’immagine positiva di Leone, ad esempio verrà fotografato più
volte facendo il gesto delle corna e a suonare la chitarra con gli emigrati.
• 74’ → finiscono le stragi in Italia (ultima quella dell’Italicus e a Brescia con 8 morti).
• Leone è presente ai funerali di Brescia, insieme a Rumor ed entrambi vengono fischiati →
contestato da questo momento in poi
• Nel contesto dello shock petrolifero Leone attua dei viaggi prima in Egitto, Arabia Saudita e in
fine Oman → lo scopo è quello di rafforzare i rapporti con queste monarchie per ottenere
migliori condizioni presso l’OPEC
Durante il viaggio in Arabia Saudita Leone è accompagnato da un amico ____, il quale creerà
un’immagine un po’ sospetta di Leone affarista, sostenuta da certi articoli di Mino Pecorelli.
- Scandalo della Lockheed → mentre Moro sta preparando il suo quinto governo si
scopre che questa compagnia aerea che vendeva fuffa e ben otto venduti in Italia dopo
tangenti pagate. Durante l’inchiesta si scopre che sono state pagate tangenti ad un
politico che è stato ministro dell’interno o Presidente del Consiglio (detto Antelope
Cobbler) quindi o Leone o Rumor o Moro.
- Verrà identificato con Leone (secondo la stampa) → iniziano gli attacchi verso Leone
(in particolare da Mino Pecorelli)
- Licio Gelli verrà ospitato da Leone al Quirinale e presenterà il progetto di rinascita
democratica
- Camilla Cederna pubblica un libro contro Leone → verrà messa a processo dalla stessa
Leone e condannata per diffamazione → Leone non è stato l’Antelope Cobbler

• Un altro viaggio che Leone compie nel 75’ è il viaggio a Malta, paese fondamentale nello
scacchiere del mediterraneo → è a metà strada tra Libia e i paesi europei (i quali non vogliono
che essa diventi una base terroristica). Il viaggio serve quindi per stipulare accordi con Malta in
orbita europea → firmato nel 1980
• Nel 1974 visita gli Stati Uniti dove incontra il vicepresidente Ford → visita importante perché
durante questo viaggio incontra Ford e Kissinger ed è accompagnato da Aldo Moro (ministro
degli esteri). Secondo le memorie Kissinger consigliò a Moro di lasciare la politica perché ai

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comunisti non piace la sua politica. Tornato in Italia rivela ai familiari di voler abbandonare la
politica ma in realtà non lo farà
• Nel 1975 visita in URSS dove incontra Breznev
• 75’ → messaggio libero di Leone al parlamento, in cui ricorda il ruolo che ha avuto lui
nel formare il CSM, propone una riforma dell’amministrazione, propone la soppressione
del CNEL. Propone le stesse cose proposte da Segni → eliminazione semestre bianco e
nessuna possibilità di una rielezione del PdR.
Questo messaggio non fu neanche discusso dalle camere.
• Ultima fase della presidenza Leone (dal 76 al 78)
• Nel 1976 Leone scioglie di nuovo le camere perché tutti i partiti sono d’accordo sul
bisogno di una nuova maggioranza parlamentare.
• 21 giugno nuove elezioni → csx in crisi - PSI 9,6% il che vuol dire che tutto il voto
degli italiani è polarizzato tra DC e PCI.
• Enrico Berlinguer del PCI riesce ad attirare voci grazie al carattere del personaggio.
Inoltre, Berlinguer spinge per un nuovo comunismo europeo diverso dal sovietico.
Infatti, esso negli anni 70’ il PCI diventa pro-europeo e anche Alfiero Spinelli viene
candidato con il PCI (ma da indipendente) → mentre il marxismo ha sempre condannato
la democrazia borghese Berlinguer ha sempre difeso la democrazia.
• Non si sapeva cosa sarebbe successo con una vittoria del PCI
• 76’ G7 a Porto Rico, dove sono presenti Ford, Callaghan, Smith ecc. e anche Moro →
durante un prevertice senza Moro, gli stati discutono sulla possibilità di un governo
comunista in Italia che avrebbe svelato all’URSS i segreti NATO. Moro comunque fa
intendere un’intesa con i comunisti.
• Nel 73 Berlinguer aveva diffuso l’idea del “Compromesso storico” → Dopo il colpo di
stato in Cile con Berlinguer quest’ultimo preferisce un accordo con la DC che quello che
è successo in Cile.
• Moro inizia un dialogo con Berlinguer → “bisognava associare il comunismo al potere”,
ovvero farli entrare piano nel potere come fatto con i socialisti e il csx.

ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 76


PCI 34%, DC 38% → il paese è praticamente ingovernabile
• Moro propone che ci sia un governo di unità nazionale e che sia Andreotti a farlo
Leone incarica Andreotti
• III GOVERNO ANDREOTTI (dal 76 al 78)

• Governo monocolore (nessun altro partito vota a favore, ma PCI, PSI ecc. si
astengono)→ verrà definito “Governo della non sfiducia”
• Aldo Moro non è più ministro e la camera verrà affidata al PCI (per la prima volta i
comunisti alla camera) e al posto di Pertini arriverà Ingrao
• Si crea l’idea che la maggioranza si divida senato e camera.

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• Il piano di Moro era quello di diventare PdR con i voti dei comunisti alla fine del
mandato di Leone → questo prima del rapimento ovviamente
• La formula della non sfiducia va bene ai comunisti ma è il 77 è un anno un po’
particolare: proteste ma prettamente apolitiche. Alla facoltà della sapienza a Roma, al
leader della CGIL Giuliano Lama viene impedito di parlare.
• A Bologna Francesco Cossiga fa intervenire addirittura i carri armati
• Negli scontri con la polizia muoiono due giovani
• Riguardo la situazione del terrorismo, nel 74’ c’è una svolta: il generale viene arrestato

• BRIGATE ROSSE → nasce nel 69 da tre poli: quelli proveniente dall’università di Trento,
lato proletario e comunista da Reggio Emilia e i lavoratori dalle fabbriche di Milano, come
Germano Moretti

• 69’ → primo incontro a Chiavari tra i rappresentanti


• 70’ → nascono le brigate rosse
• 72’ → primi sequestri “lampo” ai dirigenti rai e il fenomeno della “gambizzazione”
• 74 → le brigate rosso sembrano decapitate perché a Pinerolo Franceschini e Curcio,
ovvero i leader vengono arrestati. La situazione appare sotto controllo.
Una terza persona però, Mario Moretti sfugge a questa cattura. Curcio un anno dopo fugge di
prigione ma verrà nuovamente arrestato.
• Seconda ondata (tra il 75 e il 76) → iniziano i primi attentati e assassini: prima vittima è
il magistrato Francesco Coco.
Le brigate Rosse qualche anno prima hanno organizzato il rapimento del giudice Sossi → si
pone il problema se negoziare o no con le BR. Sossi viene liberato e il giudice che dovrebbe
scarcerare alcune brigate rosse è proprio Francesco Coco.
• Da qui in poi ci sarà un crescente aumento degli attentati di movimenti analoghi alle BR
come Prima Linea.

• All’inizio del 78 le BR lanciano la campagna di primavera, cercando di aumentare la


propria popolarità e favorisce lo scoppio della rivoluzione. Le BR sono ovviamente
leninisti ma si ispirano anche ai regimi sudamericani.
Il piano prevede il rapimento di un politico (eventualmente Moro, Andreotti e Fanfani) →
l’ultimo ha la scorta e il secondo abita in centro, virano quindi per Moro.

• Nel gennaio 78 il governo Andreotti cade, c’è una situazione di crisi e il presidente
chiede una politica di rigore e sacrificio per gli italiani (inflazione molto alta). Il PCI
venne superato dall’estrema sinistra, che considerava i comunisti come traditori, allora il
PCI decise di passare all’opposizione.

43
Moro sarà il negoziatore del dibattito tra DC e PCI → non si parla di avere ministri comunisti ma
segretari o comunque ministri di area comunista
La DC nel frattempo è in crisi → Leone è sotto processo per la Lockheed e Tanassi e Luigi Bui,
due ministri vengono accusati per questo scandalo
1977 → ultimo discorso pubblico di Moro
Moro riesce a fare da diplomatico tra i due e dovrebbe nascere quindi l’Andreotti IV
La mattina in cui si dovrebbe votare la fiducia alle 9.02 in Via Fani, la scorta di Moro viene uccisa e
Moro viene sequestrato per 55 giorni.
◼ RAPIMENTO DI ALDO MORO
I 5 morti in Via Fani non permettono di negoziare, il PCI non vuole negoziare e di conseguenza
neanche la DC. Leone ha il potere di grazia e il futuro ministro della giustizia Giuliano Vassalli
(socialista). Moro scrive nelle lettere: “dovremmo fare con me quello fatto per Vassalli nel 44’” →
fu imprigionato e torturato ma liberato dal papa grazie alla mediazione del cardinal Montini (futuro
Paolo VI).
Vassalli non vuole negoziare ma vorrebbe che Leone scambiasse dei prigionieri delle BR in cambio
di Leone. Sicuramente non alcuni che hanno ucciso, in particolare vengono individuati due casi
Paola Besuschio e un altro ___. Il governo ha posizioni diverse, la Besuschio ha ancora un processo
in corso quindi non le si può concedere la grazia → ciò che blocca la grazia
Qui si vedono i limiti e i pregi di Leone → un PdR può graziare qualcuno senza la controfirma del
ministro di giustizia? (nel 2003 con Ciampi si vedrà che è una prerogativa del PdR)
Leone è indebolito, isolato dai partiti, non può fare molto contro il parere dei governi; quindi, con
garbo dice di essere pronto a far firmare la grazia, ma la decisione finale spetta al governo.
Viene ritrovato il corpo il 9 maggio in via Caetani in una Renault grigia.
Dopo la morte di Moro, ci sono le conseguenti dimissioni di Leone, un mese dopo. Già nel 76
avevano chiesto le dimissioni Leone. Il direttore de la Stampa propose a Leone di dare le dimissioni
ed eleggere a parlamento unito Moro per velocizzare i negoziati e le ricerche.
Subito dopo la morte di Moro, c’è una cerimonia gestita dal Papa Paolo VI (che morirà dopo poche
settimane) e un referendum abrogativo sul finanziamento pubblico dei partiti (serviva ad evitare la
corruzione dei partiti). Il sì non passa (40%) e il finanziamento rimane pubblico → viene visto
come campanello d’allarme perché il 40% non approva la classe politica italiana.
Per reagire a questa dato si forma un governo monocolore DC di unità nazionale (sostenuto da tutti,
anche dal PCI), è la scelta del PCI e di Berlinguer di puntare su Andreotti e sulla fermezza.
Situazione di incertezza → il candidato alla presidenza è morto e il PCI ha perso il mediatore che
usava per trattare con la DC. Il PSI cerca di costruirsi uno spazio, era sceso sotto il 10% con a capo
Craxi.
I comunisti attaccano Leone come capro espiatorio, i comunisti mandano Paolo Bufalini al
Quirinale, era un amico di Moro all’università e si reca lì non per non chiedere le dimissioni al PdR
ma le motivazioni non sono chiare.

44
Leone vorrebbe giustificarsi ma la DC fa capire a Leone che comunque non è una buona idea;
Leone comunque pensava alle dimissioni e pensa come uscire pulito dalla situazione: Leone
annuncia di volersi dimettere all’inizio del semestre bianco per dimostrare anche il suo disappunto
verso l’istituzione del semestre bianco stesso.
A Leone viene concesso di giustificarsi in televisione → rivela che la sua è stata una decisione
meditata e difficile, già pensata in passato
15 giugno 1978 → DIMISSIONI LEONE
Nel 98’ nelle cerimonie dei 90 anni di Leone, i radicali Emma Bonino e Marco Pannella che
avevano accusato Leone in passato, si scusano per le accuse passate → i radicali ce l’avevano con
Leone perché Leone non aveva ricevuto i radicali prima del referendum sull’aborto
Mino Pecorelli p2 → era contro leone (importante per la tesi)

◼ PRESIDENZA PERTINI (9 luglio 1978–29 giugno 1985)


SCHEDA DEL PRESIDENTE:

• PARTITO POLITICO: PSI


• LEGISLATURE DA PRESIDENTE: VII, VIII
• SENATORI A VITA: Leo Valiani (giornalista),
Eduardo De Filippo (drammaturgo), Camilla Ravera
(politica), Carlo Bo (critico letterario), Norberto Bobbio
(filosofo)
• GOVERNI: prosecuzione del Governo Andreotti IV
fino al 20 marzo 1979, Andreotti V (marzo 1979-agosto
1979), Cossiga I (agosto 1979-aprile 1980), Cossiga II
(aprile 1980-ottobre 1980), Forlani (ottobre 1980-
giugno 1981), Spadolini I (giugno 1981-agosto 1982),
Spadolini II (agosto 1982-dicembre 1982), Fanfani V
(dicembre 1982-agosto 1983)

Con la presidenza Moro si può dire che si concludono gli Anni di Piombo, Pertini arriva nel 78 e i
successivi quattro anni saranno comunque pieni di disastri: il terremoto dell’Irpinia, la strage della
stazione di Bologna e altri brutti fatti.
È stato il presidente più popolare, mai “paparazzato” e sempre ammirato dal popolo italiano.
• Biografia
- Archivi storici di Pertini nella fondazione Turati a Firenze
- Lo storico Andrea Gandolfo invece ha scritto una biografia dettagliata, Antonio
Maccanico ha tenuto dei diari nel settennato di Pertini

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- Pertini aveva una grande capacità oratoria, ne pronuncia uno nel 1960 contro il governo
Tambroni a Genova e contro il governo Missino
- Tra la fine degli anni 70 e inizio 80 → le televisioni diventano a colori e nascono le
televisioni private (aumentano le attenzioni delle telecamere su Pertini)
- Nasce nel 1866 vicino Savona, avrà 2 lauree in Giurisprudenza e Scienze Politiche
- In giovinezza pubblica dei volantini “sotto il barbaro dominio fascista” → in carcere per
qualche mese, picchiato e il suo ufficio fu saccheggiato
- Assassinio Matteotti → Pertini è colpito e si iscrive ai socialisti chiedendo di mettere
come data di iscrizione la morte di Matteotti
- Nel 1926 fa un’impresa un po’ particolare → Turati è agli arresti domiciliari, Pertini,
Ferruccio Parri, Rosselli e Adriano Olivetti organizzano un piano per far scappare Turati
e farlo andare in Francia. Pertini diventa un “fuoriuscito” cioè uno che scappa per
combattere il fascismo da fuori
- Pertini si sposta poi a Nizza, dopo un anno a Parigi → non gli piace l’ambiente
antifascista (troppo teorico)
- Vende i suoi terreni per costruire una radio illegale tramite il quale fa propaganda
- Nel 1929 torna in Italia, appena arrivato a Pisa viene arrestato da un amico fascista che
lo riconosce
- Dal 29 al 41 sta in carcere in condizioni molto dure, si ammala di tubercolosi
- La madre chiede la grazia a Mussolini, Pertini si arrabbia con la madre ma la lettera
comunque verrà ripudiata.
- Alla fine della prigionia viene mandato al confino a Ventotene, dove ha una libertà
vigilata
- A Ventotene incontra Alfiero Spinelli, Colombi ed Ernesto Rossi; Pertini firma il
manifesto di Ventotene ma il PSI negli anni seguenti farà ritirare la firma
- Nel 43 Pertini tratta con Marcello Guida (direttore del carcere) ottiene la fine dell’esilio
- Torna subito in azione, va alla liberazione di Firenze, dopo sta a Roma dove viene
arrestato dalle SS e contribuirà alla rinascita del PSI insieme a Nenni, Saragat → famoso
arresto di Regina Coeli.
- Se ne va a Brindisi e poi a Lione per partecipare attivamente alla resistenza, attraversa il
Monte Bianco in inverno e arrivato a Milano partecipa alla liberazione di Milano
diventando capo del CNL.
- Pertini non è stato un grande leader di partito, sarà brevemente segretario del PSI ma
comunque sarà apprezzato dal popolo
- Pertini e Nenni hanno sempre avuto un rapporto conflittuale, il primo piano piano viene
emarginato dal PSI perché non entra mai nei giochi di correnti e anzi vuole tenere il
partito unito
- NON SARà MAI MINISTRO O AL GOVERNO
- Nel 63’ diventa vicepresidente della camera
- Nel 68’ diventa presidente della camera → sarà apprezzato anche dall’MSI per
l’imparzialità e attuerà una riforma dei regolamenti parlamentari.
- Pertini ha un buon rapporto con Moro e Andreotti e meno con Fanfani
- Nel 1976 sembra che la carriera politica stia per finire → in occasione delle elezioni in
cui i comunisti trionfano, il presidente della camera scelto è Pietro Ingrao, al suo posto

• Elezioni
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- Necessari 16 turni
- Per molti turni i partiti si astengono
- DIETRO LE QUINTE → saltato il piano per eleggere Moro, il presidente uscente è un
democristiano, si arriva da un periodo di crisi e incertezze e l’ultimo PdR era un
cattolico quindi per la regola dell’alternanza dovrebbe spettare ad un laico
- Il PSI dice che tocca ad un socialista, presentano
- Soluzione nazionale De Martino (rapiscono il figlio e quindi ha difficoltà ad essere
candidato)
- La terza formula è il compromesso storico tra DC e PCI, ma il PSI rimarrebbe
schiacciato
- I candidati papabili sono tre: Pertini (non è la favorita perché Craxi e Pertini non hanno
un buon rapporto), Antonio Giolitti (è uscito dal PCI nel 56’ ed è entrato nel PSI) nipote
di Giovanni Giolitti e Giuliano Vassalli (apprezzato dal PSI), grande avvocato e giudice
della Corte costituzionale, ma difficile perché il PCI e la DC (dal lato di Andreotti) erano
contro perché sarebbero andati contro la teoria della “fermezza”.
- Tra Vassalli e Pertini viene scelto alla fine Pertini, perché il più lontano ideologicamente
da Bettino Craxi
- Guido Gonella fino al III scrutinio è il più votato ma dal quarto si ritira e la DC si astiene
- Tra il settimo e ottavo scrutinio sta spuntando il nome di Pertini che se la lotta con
Giolitti, il quale fa una dichiarazione infelice contro Pertini
- Lotta interna tra i due candidati → Ugo La Malfa definiscono Pertini pericoloso e
“alternativo” e rischia di creare un’alleanza tra socialisti e comunisti
- Pertini allora ritira la sua candidatura perché non vuole essere un candidato di parte → è
una tecnica che fanno un po’ tutti gli eletti alla presidenza
- Tra il quindicesimo e il sedicesimo Craxi capisce che né Giolitti né Vassalli ce
l’avrebbero fatta. Craxi allora ripiega su Pertini
- I tre grandi partiti votano per Pertini il quale viene eletto con l’82%
“Da oggi cesserò di essere un uomo di parte. Intendo essere solo il Presidente della Repubblica di
tutti gli italiani”
All’inizio le condizioni di salute preoccupavano (non era malato ma nel 78 avere 82 anni era tanto)
e quindi gli fu affidato Antonio Maccanico come consigliere, si occupa in maggior modo delle
questioni di magistratura e intrattiene rapporti con tutta la classe politica, soprattutto con il proprio
politico ovvero il repubblicano. Nel 78 tutte le formule sono aperte: si può avere un governo
nazionale, un governo PSI-PCI oppure un monocolore DC.
Il suo addetto stampa, Antonio Ghirelli era in realtà un giornalista sportivo.
Pertini abitava molto vicino al Quirinale, infatti ha una casa umile sopra la Fontana di Trevi in cui
vive con la moglie, che è una psicologa per ragazzi problematici.
Grandi momenti mediatica Pertini → mondiali; incidente di Vermicino (un bambino resta incastrato
in un pozzo e muore); strage di Bologna (durante i funerali i politici vengono fischiati, Pertini mette
una mano sulla spalla del sindaco e i fischi finiscono); funerali di Guido Rossa (giovane operaio che
denuncia dei colleghi che distribuiscono dei volantini delle BR viene ucciso); nell’84’ Berlinguer
muore e Pertini riporta a Roma con l’aereo la salma del defunto; rapporto con Giovanni Paolo II
(incontro sulle montagne con il Papa) → nonostante uno fosse ateo e l’altro cristiano.

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È stato un primo esempio di Presidente del popolo, con alcune vene di populismo → il caso più
eclatante quando dopo il terremoto dell’Irpinia, disse che gli aiuti erano arrivate in ritardo. Il
ministro dell’interno Rognoni rassegnò le dimissioni.

• PRIMA FASE PRESIDENZA PERTINI + GOVERNO ANDREOTTI IV E V

Il primo periodo corrisponde tra il 78 e 79 sarà un periodo complicato, finisce il periodo di


solidarietà nazionale ed inizia il governo Andreotti
Il PCI ha perso il mediatore (Moro) e ora ci si divide tra chi vuole continuare l’alleanza nazionale,
mettendo a capo Andreotti e chi vuole voltare pagina, lasciando indietro l’alleanza con il PCI.
Nel 1980 la DC annuncia di voler voltare pagina e che si distaccano dal PCI. L’inflazione scende,
c’è lo shock petrolifero, nasce il sistema monetario europeo (SME), precursore dell’odierno euro (le
monete si svalutano a causa dell’inflazione fortissima, questo influenzava le monete dei paesi vicini
e quindi si faceva a gara di chi svalutava di più).
Nasce lo SME, in cui viene fissato un limite per la svalutazione. Nasce quindi una moneta fittizia:
l’ECU.
Termina l’Andreotti IV → crisi molto dura e Pertini innova (il PCI è stanco di fare l’anticamera e
pone una sorta di ultimatum agli altri partiti e soprattutto alla DC, o entra nel governo o passa
all’opposizione): “non è scritto che il presidente dev’essere per forza un democristiano” e incarica
Ugo La Malfa, repubblicano, il quale prova a fare un governo ma invano. Pertini prova a creare una
nuova forma politica: convoca La Malfa, Saragat e Zaccagnini ma l’incarico spetta a uno (l’idea era
quello di dare a Saragat il consiglio e come vice gli altri due). Zaccagnini si rifiuta e cede il posto ad
Andreotti. In un altro incontro Maccanico prega Andreotti di presentarsi prima degli altri due per
ottenere l’incarico e così avviene ma Saragat rifiuta il ruolo di secondo e La Malfa accetta.
Saragat rinuncerà e nascerà il governo Andreotti - La Malfa (il primo presidente e il secondo vice e
ministro dell’economia) → La Malfa ha un ictus e quindi il governo dura pochi giorni e in più non
ottiene la fiducia.
Elezioni anticipate perché non si raggiunge una maggioranza del 79’
Il quinto governo Andreotti nasce ma non ha una lunga vita, infatti, non ottiene la fiducia, questo
perché Andreotti non vuole fare un governo tradendo i comunisti, quindi, fa in modo di non ottenere
la fiducia.
• ELEZIONI ANTICIPATE DEL 79’
DC 38% → la morte di Moro non colpisce molto i risultati del partito
Si inizia nelle elezioni del 79’ a fare uso dei manifesti con ritratti dei candidati (non si voleva
rimandare al fascismo). Primo esempio ufficiale però nell’83 con Spadolini e Craxi.
PCI 30% → perde addirittura quattro punti rispetto ai precedenti governi
PSI 11% → grazie a Craxi si torna ai risultati soliti e si può tornare in maggioranza

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Se i comunisti vengono allontanati dal panorama politico italiano è anche colpa dei fatti di politica
estera avvenuti a fine anni 70’: l’URSS, infatti, istalla dei missili a medio raggio puntati sul suolo
europeo → si pone il quesito se ci fosse un attacco sovietico sul suolo europeo, ci sarebbe un
contrattacco americano. Questo preoccupa soprattutto la Germania Ovest e il cancelliere Smith
annuncia il pericolo e convince Pertini a istallare dei missili sul suolo italiano, con funzione
antisovietica, questo con la disapprovazione dei comunisti e l’approvazione di Pertini.
Dal 79’ inizia una piccola nuova guerra fredda.

• Nuova maggioranza possibile ma inizia una crisi molto lunga → Andreotti incaricato di
fare un governo ma rinuncia (uno dei primi momenti in cui Andreotti non sarà al
governo in nessuna carica)
• Il PSI vuole che la solidarietà nazionale tra PCI e DC non continui e che il partito torni
ad essere un partito anticomunista → Craxi esulta, Pertini lo convoca e gli affida la
responsabilità di governo
• Craxi non si aspettava di ottenere l’incarico, nacque il sospetto che Pertini avesse
affidato a Craxi l’impegno solo per bruciarlo → Craxi non riesce a fare il governo
Pertini affida l’incarico al ministro del tesoro Filippo Maria Pandolfi ma anche questo fallisce.
Dopo 2 mesi, Pertini chiede a Cossiga (più giovane ministro, più giovane presidente del consiglio e
più giovane presidente della repubblica) di formare il governo.
Cossiga appare nel 79 un uomo super partes, imparziale, pur appartenendo alla DC. Forse per questi
motivi Cossiga forma il governo il 5 agosto 1979.

• GOVERNO COSSIGA I
Si trova al governo in un periodo molto complicato: gli euromissili hanno fatto tremare la scena
politica europea → il cancelliere Schmidt annuncia che avrebbe installato i missili solo se un altro
stato europeo l’avesse fatto. Molti paesi protestano ma alla fine solo l’Italia annuncia gli euromissili
che verranno istallati solo nell’83 sotto il governo Craxi vicino Ragusa in Sicilia.
• Cossiga rimane al potere per poco più di un anno e avrà due governi addirittura
Due questioni principali:
• Euromissili
• Pentapartito → che avverrà con Spadolini, l’unione del centro con i socialisti tranne il
PCI
Primo governo con socialdemocratici e liberali
Crisi di governo → 4 gravi eventi in cui Cossiga è complice:
1) Avviene uno strano caso in cui si scopre che il figlio del ministro del lavoro Donat Cattin
(sindacalista) appartiene alle BR, grazie all’azione di Dalla Chiesa e del pentito Peci, si
viene a scoprire la presenza del figlio di Donat Cattin, Marco. Semina un po’ di scompiglio
e il figlio di Donat Cattin se ne va all’estero → tutto questo avviene mentre Pertini è in visita
in Spagna. Un giornalista chiede cosa farà Pertini se queste accuse a Cossiga sono vere e lui
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rivela che il governo si dovrebbe dimettere (Ghirelli lascia trapelare questa notizia e viene
licenziato).
2) L’Italia nel 1980 accoglie 2 grandi conferenze (tra cui il G7 a Venezia e il Consiglio
Europeo) → la CEE prende una posizione comune in materia di politica estera: il
riconoscimento in medio-oriente di avere 2 stati quali quello Palestinese e quello Israeliano.
Pertini sarà il primo leader europeo a ricevere il ministro Arafat dell’OLP palestinese
3) Due eventi drammatici: strage di Ustica (81 morti nell’aereo da Bologna a Palermo) → anni
dopo si scoprirà che l’aereo è stato abbattuto da un missile, probabilmente per errore (si
sperava di colpire l’aereo di Gheddafi).
Tre possibile colpevoli: la Libia, un pilota francese per sbaglio e esplosivi all’interno
dell’aereo.
Di Ustica si parla poco perché appunto si pensa si parli di un incidente, negli anni a seguire
ci saranno una serie di depistaggi.
Il secondo evento è la Strage di Bologna, la responsabilità sembra essere affidata ai
neofascisti, 2 furono coinvolti Mambro e Fioravanti. Anche qui ci saranno depistaggi a
opera del tenente Musumeci e del capo dei servizi segreti Santovito (entrambi piduisti).
4) Un grande sciopero → controllori di volo che sono un corpo militare (e per legge non
potrebbero scioperare), scioperano perché vogliono essere smilitarizzati → traffico aereo
paralizzato.
Chiedono di essere ricevuti da Pertini, il quale li riceve e viene trovato un accordo ma gli
editorialisti creano polemiche → il PdR può occuparsi di queste cose?
Il governo Cossiga coprirà Pertini e lo difenderà dicendo che il governo era presente al
momento della firma.

Si apre il dibattito sul ruolo del PdR → Maccanico dirà che Pertini, essendo a capo delle
forze armate, può intervenire, ci saranno altri critici che lo accuseranno di oltrepassare il
limite dei propri poteri → accuse di “presidenzialismo strisciante”

Pertini si precipita a Bologna per la solidarietà ai cittadini.

Nell’ottobre del 80 anche il secondo governo finisce.


Inizia il governo Forlani
• GOVERNO FORLANI
Dura poco ed è davvero poca roba, finisce con lo scandalo della P2
I giudici mandano un controllo nella villa di Licio Gelli (definito il grande burattinaio) dove si trova
una lista di iscritti di iscritti alla P2, loggia massonica, insieme a dei ministri del governo Forlani.
Vengono trovati tutti i capi dei servizi segreti, carabinieri, forze dell’ordine in generale → entrando
nella P2 si entrava in un sistema di raccomandazioni.
Licio Gelli si è arricchito negli anni 60’ e ha raggiunto una certa influenza negli ambienti politici.
Forlani non è nella P2 ma il direttore di gabinetto sì, per questo dovrà dare le dimissioni. La P2 ha il
controllo dei media, infatti riesce a comprare anche il Corriere della Sera. Nella P2 si trovano
personaggi illustri come il presidente dell’Argentina Peron e Vittorio Emanuele IV.

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Quando scopre il fatto, Pertini fa spostare tutti membri al Quirinale in posti meno importante e
definisce la P2 un’associazione criminale.
La DC è molto indebolita e Pertini vuole creare un’alternanza laica, la DC accetta di fare un passo
indietro e viene scelto Giovanni Spadolini (il PRI aveva solo il 4%) → è una scelta diretta del
presidente
• I GOVERNO SPADOLINI
Primo caso di governo PENTAPARTITO, riesce a dare lustro e prestigio al governo, assumendo
decisioni difficili.
I mondiali dell’82 segnano finalmente la fine della kappa di pesantezza causata dagli anni di
piombo.
La DC fa un passo indietro per fare un’azione di pulizia nel partito → Ciriaco De Mita nuovo
segretario DC.
Il partito non ha vita facile → scontri nel governo Beniamino Andreatta litiga col ministro socialista
delle finanze Rino Formica e provoca la fine del I governo Spadolini
• II GOVERNO SPADOLINI
“I morti non camminano” → governo fotocopia che Pertini fa rinascere perché non vuole le elezioni
anticipate
Il governo non dura tanto neanche in questo caso.
• GOVERNO FANFANI V
Periodo di instabilità politica → viene scelto un governo tecnico per prepararsi alle elezioni dell’83.
• Elezioni dell’83’
- Inizia l’ultima fase della presidenza Pertini → è stato molto attivo soprattutto nel
periodo tra il 79’ e l’80’
- Sono elezioni anticipate che Pertini avrebbe voluto anticipare, ma a causa delle rivalità
sulle politiche economiche tra PCI e DC, cambia la maggioranza
- Tracollo della DC (32,9%) perché forse il popolo stanco della DC al governo da 35 anni
e c’è stato qualche scandalo in cui tutti i partiti sono stati coinvolti, primi scandali della
mafia (morte di Mattarella, Michele Reina e Pio La Torre) → si inizia a parlare della
mafia. Morte di Carlo Alberto Dalla Chiesa (82’)→ si dirà che è stato abbandonato dalla
DC siciliana
- Scandalo P2 nell’81’
- I socialisti non ne approfittano → arrivano solo all’11%
- I repubblicani salgono nelle preferenze grazie al buon esito del governo Spadolini → 7%

La DC capisce che governando sempre, gli scandoli hanno eroso il potere, nasce un accordo tra il
segretario di partito Ciriaco De Mita, che avrà come obiettivo di cacciare tutti i democristiani iscritti
alla P2 e di ricostruire la DC, e il PSI di Craxi: in questo accordo si prevedeva di alterarsi al potere
prima Craxi e poi De Mita → “patto della staffetta”

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• I GOVERNO CRAXI (dall’83 all’ 87 in due governi)
Obiettivo di Pertini di formare un governo laico raggiunto → sancisce il cambio generazionale
all’interno del socialismo.
Il primo governo dura più di mille giorni → record assoluto
Tra i candidati di Craxi ci saranno strani personaggi → Jerry Calà, Cicciolina e Sandra Milo (con la
legge elettorale un po’ stupida bastavano 2 mila preferenze per entrare in parlamento col partito di
riferimento).
• Questa presidenza farà buone cose e andrà in scontro con Pertini per altre
• Vengono istallati gli euromissili in Sicilia
• Nel febbraio 84’ vengono istaurate due riforme importanti:
1) Nuovo aggiornamento al Concordato → viene abolito il processo in cui i vescovi dovevano
giurare al PdR; viene introdotto l’8x1000 che permette al cittadino italiano di finanziare la
chiesa cattolica ma anche altre chiese nel caso esse abbiano firmato delle intese con il
governo → vengono firmate le intese con la chiesa ebraica e valdese, in cui basta un
rappresentante riconosciuto o elette e un regolamento interno che decida quale sono i
rapporti interni.
2) C’è una fortissima inflazione, quasi al 20%, e c’era un meccanismo che permetteva di
adattare gli stipendi all’inflazione ovvero la “scala mobile” → il problema è che aumentava
il consumo e la moneta valeva sempre meno.
Si lavora quindi per l’eliminazione della scala mobile (taglio totale nel 93’).
• Nell’82’ avviene il “divorzio” tra il ministero delle finanze e la Banca d’Italia →
indipendenza della Banca Centrale d’Italia.
Cambia la mentalità italiana → la gente per il timore della svalutazione della lira inizia a
spendere e consumare molto, c’è l’ipotesi che dopo gli anni di piombo si voglia tornare ad
una serenità e relax
• Un po’ alla volta l’inflazione scompare e il PIL subisce un mini-boom ma sono anni in
cui bisognerebbe risanare il debito → Craxi non lo fa e nella seconda metà degli anni 80’
e l’Italia inizia ad avere gravi deficit (6-7-8%).
• Il debito pubblico viene finanziato da alti tassi d’interesse e soprattutto dai risparmi degli
italiani.
L’abolizione della scala mobile avviene il 13 febbraio 84’ e esso non è del tutto popolare →
il PCI non è d’accordo e Berlinguer fa una battaglia per non farlo cacciare.
• Nell’85 avviene un referendum per la scala mobile → PCI vuole mantenerlo mentre il
PSI e Craxi lo vogliono eliminare
• Pertini in questa controversia non prende partito, vorrebbe tornare al compromesso
storico e l’URSS è già in forte declino (nell’82’ muore Breznev e sostituito da Andropov
e infine Cernenko).
• Pertini va ai funerali di Andropov insieme a Andreotti e Berlinguer e gli chiede di
riunirsi in una alleanza nazionale.
• Alla fine, la forma che uscirà sarà il pentapartito già testato da Spadolini.
• Ultimi interventi di Pertini
Assiste ai funerali di Berlinguer
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• Nell’84 → Questione dei senatori a vita
Pertini aveva nominato tre senatori a vita – Leo Valiani, Camilla Ravera e Eduardo De
Filippo
Nell’84 c’è una serie di lettere a Cossiga in cui Pertini chiede se secondo lui il PdR ne
potesse nominare 5 (non contando già quelli presenti) → Cossiga dà responso positivo
Pertini nomina Carlo Bo e Norberto Bobbio → Diventano sette quindi (con l’attuale
regolamento possono essere cinque al massimo)
• Conflitti con l’esecutivo
• In una visita a Parigi, uno dei ministri del governo Craxi, De Michelis incontra un
presunto terrorista, simpatizzante dell’estrema sinistra Scalzone (però condannato per
eversione politica) e gli stringe la mano → Pertini si arrabbia e chiede le dimissioni di
De Michelis.
Craxi difende De Michelis → ci si chiede se il PdR possa chiedere le dimissioni di un
ministro. De Michelis dà le dimissioni ma poi vengono ritirate
- Pertini, che aveva sempre lottato contro il terrorismo e affermato la fermezza nel caso
Moro, dava sicurezza della democrazia italiana ma già nel 79 c’è un caso che fa
discutere: un giudice di Padova, Calogero, fa arrestare alcuni professori di Padova per
collaborazioni con l’ambiente eversivo di sinistra. Pertini invierà un telegramma di
congratulazioni al giudice ma in questo processo non verrà mai dimostrato che essi sono
responsabili dei collegamenti tra gli ambienti scolastici e le BR.
- Nell’85’ inoltre, viene chiesta la firma per la grazia per Fiora Maria Ardizzone per poi
accorgersi che lei era una brigatista.
La DC e De Mita scacciano qualsiasi possibilità di rielezione di Pertini, il quale post presidenza si
ritira a vita privata e l’unico incarico che accettò fu la presidenza della fondazione Turati a Firenze.
• ELEZIONI DEL 85’

• Un solo turno di scrutinio in cui Cossiga viene eletto con 75,4%


• 24 giugno 1985 → eletto Cossiga
• È un ministro degli interni molto criticato (si dimetterà dopo Piazza Fontana)
• Tornerà nel 79’ al governo e il nome di Cossiga resterà connesso alle stragi di Ustica e
di Bologna → accusato di essere responsabile di depistaggi
• Nell’82’ viene eletto Presidente del Senato e nell’83’ confermato

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◼ PRESIDENZA COSSIGA (3 luglio 1985 –28 aprile 1992)
SCHEDA DEL PRESIDENTE:

• PARTITO POLITICO: DC
• LEGISLATURE DA PRESIDENTE: IX, X
• SENATORI A VITA: Giovanni Spadolini (politico),
Gianni Agnelli (imprenditore), Giulio Andreotti
(politico), Francesco De Martino (politico), Paolo
Emilio Taviani (politico)
• GOVERNI: Craxi II (agosto 1986-aprile 1987),
Fanfani VI (aprile 1987-luglio 1987), Goria (luglio
1987-aprile 1988), De Mita (aprile 1988-luglio 1989),
Andreotti VI (luglio 1989-aprile 1991), Andreotti VII
(aprile 1991- giugno 1992)

• Elezioni
Per la prima volta, in tutta la storia dell'Italia repubblicana, l'elezione avvenne al primo scrutinio, con
una larga maggioranza (752 su 977 votanti): Cossiga ricevette il consenso oltre che della DC anche
di PSI, PCI, PRI, PLI, PSDI e Sinistra Indipendente. Si sentiva la necessità di un periodo di tregua
per evitare contraccolpi al sistema partitocratico.
• Biografia:
È il più giovane sottosegretario della difesa, più giovane Presidente del Consiglio e della
Repubblica. Ha 57 anni quando viene eletto PdR.
Cossiga si autodefinirà il “peggiore tra i presidenti della repubblica”.
I rapporti di Cossiga con Segni non saranno mai idilliaci, ma dopo l’entrata in parlamento di
Cossiga venne messo un po’ in disparte in quanto “spostato a sinistra”.
Da giovane studente modello, si diploma a 15 anni. In fase adulta, si appassiona al lato militare e
all’intelligence. Si trova a gestire l’aereo di Gladio e incontrerà spesso i responsabili delle forze
armate con De Lorenzo. Un altro rapporto molto stresso è quello con Aldo Moro (che nel 74’ lo
nominerà ministro).
Cossiga ha scritto tantissimi libri con giornalisti (“Cossiga Uomo Solo” di Paolo Guzzanti) → sono
accomunati dal fatto che i giornalisti chiedono sempre la matrice degli attentati. Cossiga dirà che
l’attentato di Bologna è di matrice palestinese e non di estrema destra. In questi libri però parla poco
della propria esperienza da presidente.
Azioni di governo e governi
• Primo periodo di cinque anni
Il terrorismo non è ancora del tutto debellato → ci saranno altre tre vittime (tra cui Roberto Ruffilli
che sarà ultima vittima delle BR di quel periodo).
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Si trova a governare con le preferenze di ¾ del parlamento → per una volta la DC si mise d’accordo
e Cossiga non aveva rivali dato il rifiuto di Andreotti, il quale voleva occuparsi di esteri. Il PCI e
Natta (successore di Berlinguer) approvano la candidatura di Cossiga, data la sua lontana parentela
con Berlinguer e la sua politica della fermezza nel caso Moro (si ipotizza una possibile
collaborazione nello stile “solidarietà nazionale”).

Cossiga dice di volersi ispirare a Einaudi e non Pertini, che non parteciperà molto anzi di voler
svolgere il ruolo di “notaio”.
A Maccanico (assistente di Pertini) viene chiesto di partecipare anche alla presidenza Cossiga, ma
quest’ultimo non era convinto di Maccanico (il quale sapeva di non poter fare quello fatto con
Pertini) → se ne andrà dopo soli due anni e verrà nominato a capo di Mediobanca e viene sostituito
da un fedele collaboratore di Cossiga (Sergio Berlinguer).
• 1985 → questo anno accadono due cose importanti:
1) Il suo pessimo rapporto con il consiglio superiore di magistratura. Cossiga pensa che il CSM
che dovrebbe avere un ruolo tecnico stia ottenendo un ruolo politico attivo. Il suo compito è
quindi quello di cercare di ridurre i poteri del CSM.
Interverrà, addirittura, per scegliere il vicepresidente e far eleggere Cesare Mirabelli.
L’ultimo della presidenza del CSM sarà Giovanni Galloni (i rapporti tra Cossiga e Galloni
saranno difficili, tanto che il primo negava le deleghe, quindi di lavorare al secondo).
2) Questioni di politica estera (uno dei suoi rimpianti è stato di non essere stato ministro degli
interni) → crisi di Sigonella – un caso diplomatico in cui dei terroristi palestinesi avevano
sequestrato la nave da crociera “Achille Lauro” e quindi in ostaggio, volevano in cambio la
scarcerazione di alcuni terroristi in carcere. Questi terroristi non fanno parte dell’OLP ma di
un movimento guidato da Abu Nidal.
Craxi si mette in contato con i terroristi e ottiene la liberazione della nave in cambio di un
elicottero che gli permetta di scappare sulla base di Sigonella. Il fattaccio è che i terroristi
avevano buttato in mare un cittadino americano handicappato, i marines americani vogliono
arrestare i terroristi e anche i carabinieri italiani. Craxi mostra il primato della giurisdizione
italiana sul suolo italiano e i marines sono costretti a ritirarsi → Craxi dimostra di essere un
decisionista.
Cossiga, personalmente, ha seguito l’episodio dal Quirinale. Un po’ alla volta prepara una
serie di misure: prepara un’aula di comando dove gestire gli attacchi (un po’ in stile
americano) e si domanda su chi debba avere il comando in caso di guerra (spetta al governo
o al PdR).
Verrà istituita una commissione di Giuristi comandata da Livio Paladin → concludono che il
comando del capo dello stato è puramente formale e spetta al governo decidere in caso di guerra.
Si svolge il consiglio europeo di Milano: si deve decidere il rilancio della costruzione europea.
Craxi, consigliato da Renato Ruggero, dice che senza accordo all’unanimità bisogna votare, cosa
mai fatta nel consiglio europeo.

• 1986 → Reagan lancia i bombardamenti su Gheddafi, il quale è stato avvertito (da


Andreotti) che scappa ma muore comunque una figlia adottiva.

55
Il segretario di stato americano George Shultz è in visita in Italia e questo incontro andrà
malissimo dove Cossiga sgriderà il segretario perché quest’evento avrà conseguenze sull’Italia
→ pochi giorni verranno mandati dei missili a Lampedusa, esplosi in mare.
Il governo Craxi va in crisi a causa dello strappo tra DC e PSI (prima crisi di Craxi) → Cossiga
incarica Nilde Iotti – mandato esplorativo (non di fare il governo ma di sondare i partiti) in cui verrà
reincaricato Craxi con il già detto “patto della staffetta”.
• II GOVERNO CRAXI
Cossiga dibatte con Craxi riguardo a chi spetti il comando in caso di guerra nell’1986 e accetta le
conclusioni stabilite dalla commissione Paladin che al governo spetta la responsabilità esecutiva
mentre la garanzia spetta al PdR. Durante una trasmissione televisiva Craxi smentirà questo patto e
De Mita riaprirà una crisi e Cossiga nominerà un governo transitorio per prepararsi alle elezioni.
Durante questo governo avvengono delle crisi internazionali: Craxi si rifiuta di consegnare
all’amministrazione Reagan l’esponente dell’OLP Abu Abbas e altri aiutanti; l’assassinio del
passeggero ebreo-americano Leon Klinghofer e il caso di Fiumicino in cui un comando di terroristi
palestinesi assalta il banco della compagnia israeliana “El Al” provocano 13 mori e decine di feriti.
• VI GOVERNO FANFANI
1987 → Dopo questo governo si va alle elezioni anticipate
Ripresa della DC (34%), PSI (14,6% record da dopo la costituente), crolla il PCI (26% perde 8
punti, si dice che con la morte di Berlinguer sia finito il PCI, viene sostituito da Occhetto).
La situazione non si è risolta a causa del litigio tra De Mita e Berlinguer → la staffetta avrebbe
dovuto comportare una presidenza De Mita ma anche Craxi vorrebbe essere eletto.
La “crisi” verrà sanata con l’elezione di Giovanni Goria (a soli 44 anni) della DC.
• GOVERNO GORIA
Sembra quasi un governo balneare, dura poco ed è molto debole.
Viene eletto durante la crisi Ciriaco De Mita.
• I GOVERNO DE MITA
È implicato in alcuni scandali, come i fondi d’aiuto per il terremoto dell’Irpinia, che si scoprirà
andranno alla camorra.
I rapporti De Mita – Cossiga non saranno idilliaci, si apre una faglia e la DC inizia a prendere le
distanze dal suo presidente (come fatto con Leone).
Errore di De Mita → decide di diventare presidente del consiglio e allo stesso tempo segretario del
partito (la DC non sopportava chi deteneva troppo potere, come già successo con Fanfani nel 58’).
De Mita sembrava il più disposto ad allearsi con i comunisti.
• 1989 c’è un incontro segreto tra Craxi, Andreotti e Forlani; De Mita viene messo in
minoranza, scalzato dal segretariato e sostituito da Forlani e nasce l’accordo del CAF
(Craxi-Andreotti-Forlani) in cui Craxi sostituisce l’alleanza con De Mita con quella con
Andreotti e Forlani.

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L’idea è che Craxi resti al PSI, Forlani rimanga a capo della DC e Andreotti torni a Palazzo Chigi→
inizia quindi il sesto governo Andreotti.
• VI GOVERNO ANDREOTTI
Esiste una fittissima corrispondenza tra Cossiga e Andreotti → dimostrano che il capo dello stato
intende avere un ruolo di impulso, Cossiga scrive ad Andreotti a proposito di tutto (ma Andreotti
risponde sempre meno e con minore interesse).
Cossiga sente di essere stato un po’ escluso dalle vicende politiche e rimprovera Andreotti di non
informarlo sui fatti di politica estera: in Polonia avvengono le prime elezioni libere, in Ungheria il
primo strato della Cortina di Ferro viene smantellato e anche il muro di Berlino viene man mano
abbattuto; manifestazioni in Cina (piazza Tiananmen).
Cossiga capisce che le cose stanno cambiando → il popolo italiano ha votato DC per molti anni in
chiave anticomunista ma ora che il muro di Berlino è caduto, queste scelte degli italiani
probabilmente cambieranno.
Cossiga non è stato un presidente del tutto assente fino all’89 → rinvia 22 leggi al parlamento
(legge sull’obiezione di coscienza riguardo il servizio militare non esisteva e viene proposta una al
parlamento e però, Cossiga la rinvia quando le camere sono sciolte), scrive qualche lettera al
parlamento.
• 1990 → C’è un ricevimento a Parigi e dopo la morte di Pertini, Cossiga si “toglie qualche
sassolino dalla scarpa”: Cossiga si mette a parlare della situazione in Italia e dice che tutto
deve cambiare, poco dopo scoppia anche il caso Gladio. La stampa sarà contenta
inizialmente ma dopo un anno l’opinione cambierà.

• Ultimo Biennio di Cossiga


23 marzo 1991 → “Gli scherzi sono finiti, è arrivato il tempo delle picconate” dichiarazione di
Cossiga per descrivere quello che sta per succedere.
- Siamo nel pieno del VI governo Andreotti, il quale attua un triennio molto carico e dove
succede di tutto.
Un anno di svolta è il 1990:
Evento importante → mondiali 90’ in Italia
Estate 1990 → viene adottata la cosiddetta legge Mammì che permette di recepire le norme europee
sulle telecomunicazioni (duopolio tra Rai – Fininvest). Esisteva una legge che non permetteva di
avere tre leggi nazionali (Berlusconi aggirò la norma dicendo che canale 5 era un canale regionale).
La direttiva europea permette di rimettere un po’ d’ordine nella televisione italiana.
- Questa legge provoca un po’ di sgomento nel governo (soprattutto nel lato socialista e la
sinistra DC che ce l’ha contro Berlusconi) e cinque ministri si ritirano dal governo (tra
cui Mattarella).
Ci dovrebbe essere una crisi di governo ma il governo tira dritto, dato che Andreotti
sostituisce i ministri e il governo va avanti.

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Passa l’estate del 90’ e viene scoperto GLADIO, rete di civili arruolati per controbattere un
eventuale attacco comunista, operazione di “Stay Behind”.
• Strage di Peteano nel 72’→ viene trovato dell’esplosivo in una macchina che uccide tre
persone e il colpevole, Vincenzo Vinciguerra, si consegna autonomamente. Piano piano
attraverso le indagini si scoprono i Nasco, ovvero i posti dove venivano nascoste le armi e
gli esplosivi. Il giudice Casson chiede di vedere gli archivi Nasco ma Andreotti rallenta il
processo di burocrazia, quando arriva in questi archivi trova poca roba ma comunque scopre
l’esistenza di Stay Behind. Andreotti consegna alla commissione stragi un fascicolo con i
documenti di GLADIO.
Cossiga, che si era occupato di Gladio in quanto ministro della difesa, era stato (a suo dire)
un semplice funzionario, ne ideatore ne organizzatore, ma comunque coinvolto. Il consiglio
scopre il giorno prima che Andreotti avrebbe depositato i documenti a Gladio. La scoperta
di GLADIO potrebbe nuocere tutti, Cossiga e Andreotti in primis. Perché Andreotti tira
fuori questa storia allora? → la scoperta era quasi certa e quindi Andreotti taglia i legami
con i presunti indagati e si autoconsegna metaforicamente. Alcuni pensano (ipotesi
dietrologica) che svelando l’esistenza di Gladio, avrebbe potuto portare alle dimissioni di
Cossiga → ma non andrà così.

Cossiga ha un altro progetto → “seppellire i fantasmi del passato”


Mentre si trova all’estero fa una rivelazione in cui dice che lui difende i “gladiatori” perché sono
patrioti. Si pensa che i responsabili di GLADIO siano i responsabili di tutte le stragi della strategia
della tensione (però non risulterà mai questo legame tra tensione e GLADIO).
- Si ritorna a pensare della vicenda De Lorenzo, alcuni Nasco furono chiusi già in passato
nel 72’: il piano SOLO e GLADIO condividono la base militare in Sardegna. La
scoperta viene effettuata un’ispezione negli appartamenti di Milano nei quali nel 78’ era
stato scoperto il memoriale Moro. Dietro una mattonella e un armadietto si scoprono le
cose scritte da Moro (quindi scritte da lui ufficialmente) e anche degli appunti su
GLADIO. Non è un caso che pochi giorni dopo la scoperta di Gladio si scoprano anche
gli appunti di Moro.
Si scopre che nella gerarchia di Gladio ci sono positivi (accettati in Gladio) e negativi (i quali non
vengono accettati e che hanno simpatie di estrema destra e uno di questi ha partecipato ad una
strage) e questi ultimi si scoprirà verranno accettati in una “Gladio occulta” ovvero l’NDS
responsabile di vere azioni eversive.

Positivi GLADIO

Negativi NDS

- Cossiga lancia un’iniziativa ai dirigenti del PCI (diventato PDS) con a capo
Occhetto e vuole introdurlo in una maggioranza di governo → la scoperta di Gladio

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però cambia tutto. Il PDS presenta una proposta di impeachment contro Cossiga e la
serie di riforme crolla.
Ci fu un dibattito tra gli esponenti del PDS (es. Napolitano non era d’accordo per la mancanza di
prove).
• Nel 1991 Cossiga si autodenuncia come responsabile di Gladio ma la procura di Roma lo
scagiona dato che è legittimo e fa parte del patto con la NATO. Il 5 dicembre dello stesso
anno Cossiga però viene messo in stato d’accusa.
• Tornando un pochino indietro, nei primi mesi nel 91’ avviene un’altra crisi di governo che
porterà al VII governo Andreotti: Cossiga ha nominato alla Corte costituzionale il ministro
della giustizia, Vassalli. Andreotti sfrutta per fare un rimpasto e i repubblicani escono dal
governo.
Cossiga dice in delle lettere ad Andreotti che in un dibattito tra il PdR e il Presidente del Consiglio,
in caso di litigio se ne deve andare il presidente del consiglio.
• VII GOVERNO ANDREOTTI
Governo quadripartito (DC-PSI-PSDI-PLI) perché sono usciti i repubblicani. Raggiunge a sette
governi mancando di poco il record di otto di De Gasperi.
- Nel maggio del 91’, nel mezzo di queste lettere di Cossiga ad Andreotti, vengono
nominati quattro senatori a vita, tra cui Andreotti. Questo perché nonostante i litigi
Cossiga riconosceva i meriti di Andreotti e grazie a questo il “divo” non ha più bisogno
di essere rieletto.
Anche questo governo tira a campare e a fine 91’ si decide che la situazione non può andare
avanti: a giugno 91’ primo referendum gestito da Mariotto Segni (figlio di Antonio), sulla
cosiddetta “preferenza unica” (si poteva dare un certo numero di preferenze multiple, ma con
questo metodo verrebbe inserito la preferenza unica) → gli italiani votano perché deve cambiare la
classe politica.
• La legge viene abrogata con il 90% delle preferenze anche per controbattere al PSI e al PDS
che si sono schierati a contro l’abrogazione.
- Cossiga manda un messaggio alle camere di 82 pagine in cui ci sono delle proposte di
riforme costituzionali (sicuramente il più importante tra i messaggi) → Andreotti si
rifiuta di controfirmarlo perché lungo e perché non in grado di giudicarlo (verrà firmato
dal ministro di grazia e giustizia).
È la prima volta che un presidente parla di “seconda repubblica”, propone di creare una
commissione bicamerale e di creare un sistema presidenziale. Il messaggio non viene recepito dal
parlamento e a fine dicembre sentiti Andreotti e il governo, Cossiga scioglie le camere
anticipatamente → le scioglie solo nell’aprile 92’.
• 1992 → anno drammatico
- Febbraio → arresto di Mario Chiesa, che è il gestore di una casa di riposo a Milano,
beccato mentre sta prendendo delle tangenti. Appartiene al PSI e Craxi liquida la
questione dicendo che è una questione locale. Chiesa però inizia a parlare e piano piano
si arriva ai tesorieri dei partiti. Si scopre che nel PDS esiste una contabilità falsa. Inizia
lo scandalo di “Mani Pulite”! Questo scandalo non scoppia prima per il pericolo

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dell’insorgere del comunismo, ma con la caduta del muro di Berlino tutti gli scandali
scoppiano.
Spunta un nuovo partito → Lega Nord
- Seconda emergenza nel 1992 → Mafia e strage di Capaci → Nell’86-87 c’è stato il
maxiprocesso, nel 91’ le sentenze vengono confermate. Se nell’86 la cosa non aveva
spaventato la mafia, che sperava nel 91’per l’assoluzione dei boss, è la conferma delle
sentenze in cassazione a far scoppiare l’emergenza mafia. Falcone lavora a Roma al
ministero della giustizia, capisce che il giudice Carnevale avrebbe annullato le sentenze
e fa in modo che la causa sia assegnata ad un altro giudice che invece la conferma. Nel
marzo del 92’ viene ucciso Salvo Lima, DC della corrente andreottiana e figura vicina
alla mafia → secondo la mafia la DC aveva tradito i patti.
23 maggio 1992 → strage di Capaci, 500 kg di tritolo nella macchina del giudice Falcone.
5-6 aprile 1992 → elezioni
Esse hanno dato abbastanza stabilità e sicurezza → forte arretramento del PCI (sta per trasformarsi
in PDS) 16,11%, DC 27%, PSI 13%, LEGA NORD 8,6%.
Operazione mani pulite 17 febbraio 1992 → con l’arresto di Mario Chiesa, ma l’inchiesta non è
ancora arrivata al culmine con l’arresto di Craxi e Forlani.
25 aprile 1992 → Francesco Cossiga annuncia le dimissioni e il 28 vengono ufficializzate
L’ultimo evento drammatico 23 maggio 1992 → uccisione Giovanni Falcone

◼ PRESIDENZA SCALFARO (28 maggio 1992 –15 maggio


1999)

SCHEDA DEL PRESIDENTE:

• PARTITO POLITICO: DC, Indipendente


• LEGISLATURE DA PRESIDENTE: XI, XII,
XIII
• SENATORI A VITA: /
• GOVERNI: Amato I (giugno 1992-aprile 1993),
Ciampi (aprile 1993-maggio 1994), Berlusconi I
(maggio 1994-gennaio 1995), Dini (gennaio 1995-
maggio 1996), Prodi I (maggio 1996-ottobre 1998),
D’Alema I (ottobre 1998-dicembre 1999)

• Elezioni del 1992


Ci sono dei candidati di bandiera
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• De Giuseppe per la DC, Nilde Iotti per il PDS e Giuliano Vassalli per il PSI
Norberto Bobbio viene candidato ma dopo due scrutini già annuncia al PDS di voler ritirare la
candidatura. La DC e il PSI dal quarto scrutinio decidono di astenersi e la DC dibatte su chi
candidare tra Forlani e Andreotti, dal quinto candidano il primo ma non riesce ad essere eletto. Ci
sono appunto 51 schede bianche.
VI scrutinio la situazione è invariata, mentre dal settimo Forlani ritira la candidatura. Andreotti
aspettava che si logorassero le candidature per poi farsi eleggere (ciò non avverrà).
Al XI scrutinio spuntano le candidature di De Martino e Vassalli ma anche loro non producono
risultati. Al XV scrutinio spunta la candidatura di Conso, di Cossiga ma soprattutto di Scalfaro.
Tra il XV e il XVI scrutinio avviene la strage di Capaci, non solo per vendetta ma essa si inseriva
nella serie di assassini iniziati a marzo con Salvo Lima. Viene vista come una specie di segnale per
indicare che Andreotti non può diventare PdR.
Chi erano i democristiani a contatto con la mafia? Salvo Lima, Gioia e Vito Ciancimino.
- Perché viene eletto Scalfaro e non Spadolini? Il secondo aveva un modo di trattare le
persone in senato molto sgarbato e quindi si optò per il primo, inoltre Scalfaro
apparteneva alla DC che faceva parte della maggioranza.
Eleggere Scalfaro (ex giudice) era anche un modo per omaggiare la morte di Falcone.
Dopo la strage di Capaci, ci sono i segni che i rapporti con la mafia e i parlamentari in generale non
saranno più gli stessi. Andreotti, ad esempio, non sarà più al governo.
Lo schema del CAF prevedeva che in caso di Presidenza Andreotti, Craxi sarebbe andato al
governo. Scalfaro chiede a Craxi di indicargli dei socialisti da nominare presidenti del consiglio:
Amato è tra i più papabili
• Biografia:
Scalfaro è sempre stato definito un democristiano atipico, eletto alla costituente a 28 anni e viene
eletto alla camera a 28 anni. Scalfaro, personaggio un po’ particolare, si riteneva parte del
cosiddetto “centrismo” democristiano, si avvicina a Scelba e infatti nel 55 viene nominato
sottosegretario al governo dello stesso.
La corrente scelbiana viene gradualmente emarginata, nel 19, sarà ministro dei trasporti per la prima
volta e infine sarà ministro degli interni dal 1983 al 1987. Scalfaro non aveva un vero seguito,
essendo parte della corrente scelbiana ma comunque appare sempre come una personalità
integerrima. Scalfaro si rivela essere un buon ministro dell’interno: lavorerà nel periodo del
terrorismo e si legherà al Generale Vincenzo Parisi.
- 1988 → nominato a capo di una commissione d’inchiesto per lo scandalo del terremoto
d’Irpinia nel quale inizia ad attaccare tutti, compresi quelli vicini a De Mita, la DC lo
sgrida ma lui rimarrà fermo nelle sue decisioni.
- 1992 → nominato presidente della Camera

Azioni da presidente e governi:

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Il 1992 è un anno di dramma nazionale, c’è l’inizio di Tangentopoli, inizia la guerra di mafia ed è
anche l’anno della peggiore crisi finanziaria subita dal paese dall’epoca della ricostruzione, crisi che
porterà alla svalutazione della lira e costringe il governo Amato a pericolose operazioni fiscali.
In assenza “temporanea” dei partiti tradizionali, il capo dello Stato dovrà assumere responsabilità e
operare interventi dai quali i partiti e la stessa Costituzione lo esimevano.
• I GOVERNO AMATO
Importante perché avremo le sue memorie da presidente subito dopo la fine.
- Per la prima volta verranno nominati i ministri su consiglio del Presidente della
Repubblica (prima venivano proposti dai partiti).
I partiti ormai si occupano degli avvisi di garanzia, più della metà dei deputati verranno citati
in questi avvisi.
- Fino al 91 il ministro dell’interno era Scotti e della Giustizia Martelli. Il primo viene
spostato a e all’interno viene messo Mancino e il secondo verrà sostituito da Conso.
Nel 92 il PIL equivale al 120% del debito pubblico e Amato lotterà con questo pericolo e attuerà
una delle più dure manovre, la lira verrà svalutata.
• Referendum sulla legge elettorale (solo per il senato) → volete abrogare la legge
elettorale proporzionale? La maggior parte degli italiani vota sì e questo sarà l’ultimo
referendum riguardo le leggi elettorali. In seguito alla fine del referendum Amato
ammette la fine del suo governo.

- Verrà presa come legge la nuova legge elettorale maggioritaria scritta da Sergio
Mattarella, prevedeva un sistema misto in cui metà seggi sono assegnati con il
proporzionale e metà con il maggioritario. Più tardi si arriverà ad un 75% di
maggioritario e il 25% di proporzionale per far contenti tutti (in Italia siamo soliti fare
così, esempio della legge del divorzio dove venivano dati 5 anni per ripensarci prima
dell’ufficialità. L’effetto di questi sistemi misti è che il candidato può presentarsi in più
circoscrizioni).
Il “vincitore” del referendum è Mario Segni e molti lo vorrebbero al governo, Scalfaro pensa ad
un democristiano ma propone l’incarico (non ufficialmente) a Romano Prodi con Segni come
numero due. Dopo la rinuncia di Prodi viene chiesto a Ciampi di fare il governo.

• GOVERNO CIAMPI
È la prima volta che un tecnico esterno al parlamento viene eletto presidente del governo (era
il governatore della banca d’Italia). Nasce il cosiddetto “governo dei professori” con
personaggi del calibro di Andrea Mazzella, Antonio Maccanico.
- Ciampi continuerà la politica di recupero fiscale attuata da Amato nel governo
precedente.

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• Questo governo ha vita difficile a causa degli attentati della mafia:
- 15 maggio 1993 → bomba vicino agli Uffizi nella torre dei Georgofili:
- luglio 1993→ attacchi in Via Palestro e verranno distrutte le chiese di San Giovanni in
Laterano e quella di San Giorgio in Velabro. Si pensa che con queste si volesse colpire
Spadolini e Napolitano.
Questi attentati provocano una grande attenzione mediatica.
- Autunno 1993 → piazzata una bomba vicino lo stadio olimpico ma la bomba non
scoppiò, quella sere Ciampi rivela di aver pensato ad un colpo di stato ma ci fu un
blackout delle linee. “Il governo che avevo fatto non piaceva a qualcuno, la mafia”.
- 3 novembre 1993 → partita di calcio interrotta per il discorso di Scalfaro in cui rischia di
far crollare il sistema parlamentare italiano.
A fine 93, i radicali presentano una mozione di sfiducia per Ciampi e avviene lo scandalo di
tangentopoli. Scalfaro non è del tutto d’accordo ma comunque Ciampi annuncia le dimissioni e
Scalfaro scioglie le camere, situazione diversa perché non era d’accordo con i partiti ma anzi sarà
una decisione personale (dirà a causa della nuova legge bisogna avere una nuova legislatura).
Tangentopoli coinvolgerà anche il presidente: scoppia l’affare Sisde (Servizio Informazioni per la
Sicurezza Democratica), la branca dei servizi segreti che si occupa della sicurezza interna. Il PdR,
insieme al Presidente del Consiglio Amato e il Ministro dell’interno Mancino sono accusati di aver
accordato sulla copertura di movimenti di denaro strani nel Sisde.
Scalfaro recita un discorso contro questi attentati e contro le accuse: “A questo gioco al massacro io
non ci sto. Io sento il dovere di non starci, e di dare l'allarme. Non ci sto, non per difendere la mia
persona, che può uscire di scena in ogni momento ma per tutelare con tutti gli organi dello Stato
l'istituto costituzionale della presidenza della Repubblica”.

A fine di questo discorso annuncia anche di voler sciogliere le camere e aprire una nuova
legislazione.
27 marzo 1994 → nuove elezioni legislative con il Mattarellum
Si nota una netta separazione tra centrosinistra e centro destra, il PDS riesce a unire i Verdi e il PSI
candidando Occhetto.
Il centrodestra prende voti grazie a Forza Italia, all’MSI e alla Lega, il polo delle libertà e del
buon governo arriva complessivamente al 45,9%.
Le elezioni si concludono con il successo di Forza Italia e Berlusconi che arriva al 21%.
Infine, il Partito Popolare si presenta da solo e prende il 16%
Si interrompe la consuetudine di dare la camera e il senato una all’opposizione e una alla
maggioranza, infatti, alla camera andrà Pivetti (Lega) e al senato andrà a Carlo Scognamiglio (forza
Italia).
• I GOVERNO BERLUSCONI
Nasce la tesi che un presidente eletto debba rimanere a Palazzo Chigi fino a fine mandato e che a
fine governo si debba tornare subito alle elezioni. Contemporaneamente con l’inizio di questo
governo, arriva l’ordine di custodia per Marcello Dell’Utri, intimo di Berlusconi per falso in
bilancia.
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Rapporto tra Berlusconi e Scalfaro molto brutti e tumultuosi, anche dati dai loro caratteri molto
diversi
- Berlusconi propone alcuni ministri, tra i quali Antonio Martino, Roberto Maroni e
Cesare Previti: questo a Scalfaro non piace e di conseguenza scrive una lettera a
Berlusconi. Scalfaro è preoccupato per il ministro degli interni, ma soprattutto quella del
ministro di giustizia, dato che Previti è l’avvocato di Berlusconi, quindi potrebbe esserci
un conflitto d’interessi, allora verrà nominato Alfredo Biondi.
Il governo Berlusconi dura pochi mesi, la situazione finanziaria resta complicata e Berlusconi si
affidava al risparmio sulle pensioni che porterà però i sindacati in piazza.
- Un altro momento importante è il ruolo di Berlusconi al G7; infatti, incontrerà
Mitterrand e in questo incontro il francese dirà di essere neutro nei confronti di
Berlusconi. In questi incontri alcuni ministri esteri rifiutano di stringere la mano a
ministri italiani ex fascisti come Pinuccio Tatarella. Durante questo, presieduto a Napoli
il 27 novembre, la procura di Milano il giorno prima presenta un avviso di garanzia per
Berlusconi. Quest’ultimo penserà sempre che questa sia stata una mossa attuata da
Scalfaro, in realtà Scalfaro non sapeva fino al giorno prima e si arrabbierà molto per il
tempismo sbagliato della giustizia.
Vengono scelti dei commissari europei, uno di questi è Mario Monti e il secondo del PDS viene
proposto a Giorgio Napolitano. Alcuni propongono i nomi di Emma Bonino
Alla fine, andranno Emma Bonino e Mario Monti. Bossi chiede di incontrare Scalfaro e chiede se in
caso di scioglimento si andrà a votare e il PdR risponde di no. Il 22 dicembre si vota la legge
finanziaria e Scalfaro avvisa Bossi di aspettare la legge prima di mettere in minoranza il governo,
infatti, il giorno dopo la Lega lascia il governo. Inoltre, Berlusconi veniva raggiunto da un avviso di
garanzia per corruzione della Guardia di finanza.
Berlusconi dice: “se io mi ritirassi da Palazzo Chigi vorrei nominare il prossimo presidente” e ha in
mente il ministro del tesoro Lamberto Dini. Scalfaro accetta e affida a Berlusconi la nomina del
successore. Berlusconi come concessione vuole che il governo sia formato solo da tecnici e non da
politici.
Legge Tramaglia → legge per far votare gli italiani all’estero (il cdx sperava di ottenere voti esteri
grazie a questa legge)
• GOVERNO DINI
La Lega si era dichiarata contro questo governo ma Bossi e altri funzionari voteranno a favore di
esso, infatti, il partito perderà una cinquantacinque parlamentari, tra i quali Maroni. Sarà un governo
del presidente, non solo per la scelta, ma anche perché lo accompagnerà nei suoi momenti difficili
fino ad allargarne l’azione a progetti più ambiziosi. Scalfaro, inoltre, si schiera a favore della par
condicio, il quale introdotta, prevedeva il divieto di spot elettorali nell’ultimo mese prima delle
consultazioni.
Questo era destinato sicuramente ad essere un governo “a tempo”, infatti il 30 dicembre, dopo aver
svolto il programma concordato, si dimette.
Scalfaro incarica Maccanico di esplorare la possibilità della formazione di un governo di larghe
intese per l’avvio di un processo di riforma istituzionale.

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• Elezioni del 96
Vittoria dell’Ulivo, il polo delle libertà in questo caso però non include la Lega (che raggiungerà il
15%) che però priverà il centrodestra della vittoria. Vince il centrosinistra 43,39 % e nasce il
governo Prodi-Veltroni, quest’ultimo indicato da D’Alema (nuovo segretario del PDS).

• I GOVERNO PRODI
Questo governo è interpretato come un soffio di aria nuova, il ministro Veltroni ha fatto una riforma
che ha cambiato il turismo → una parte del totocalcio va al miglioramento dell’aspetto turistico.
Si parla di Dream Team perché troviamo personalità importanti quali Ciampi (ministro del tesoro) e
il ministro degli interni sarà Napolitano.
- Obiettivi di Prodi:
1) Entrare nell’euro;
2) Revisione costituzionale per istituire un semi-presidenzialismo;
L’ingresso dell’euro prevedeva alcuni requisiti (parametri di Maastricht) tra i quali valori
minimi di deficit e debito pubblico. L’euro doveva iniziare nel 97’ fu ritardata al maggio 98’.
Le politiche di Ciampi e Prodi furono quelle di far scendere il debito: alcuni tagli e di
privatizzazione, Ciampi fa in modo che i tassi d’interesse siano i più bassi possibili
(spread=differenza tra stato con interessi più bassi e quello di studio) e viene istituito l’eurotassa
con la promessa di venir rimborsati al 70%.
La Lega non è assolutamente contro l’euro e anzi propone di suddividere l’Italia in 3 zone dato il
fatto che il sud era più arretrato e il nord avrebbe dovuto essere l’unica zona ad entrare nell’euro.
- Dal maggio del 98’ ci sarà una svolta di veduta e la Lega si dichiarerà antieuropea e
se la prenderà con gli immigrati.
Nel 97’ c’è una minicrisi di governo in cui Bertinotti (capo di rifondazione comunista) e viene
sanata promettendo l’orario minimo lavorativo con 35 ore settimanali. Rifondazione dibatte e si
divide, allora si va al voto e il Governo Prodi cade.
Prodi chiede a Scalfaro di sciogliere le camere ma rifiuta per vedere se c’è ancora una
maggioranza. Scalfaro pensa ad un altro governo tecnico da affidare a Ciampi, D’Alema è
d’accordo ma poi succede qualcosa e accade una specie di patto informale tra Ciampi e
D’Alema.
Prodi prova a riprende i voti ma Cossiga e i suoi seguaci non fanno raggiungere i voti, allora viene
proposto D’Alema che raggiunge i voti.
• I GOVERNO D’ALEMA
Nel frattempo, è in corso la guerra in Kosovo, Scalfaro si dichiarerà sempre contro questa guerra.

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◼ PRESIDENZA CIAMPI (18 maggio 1999-15 maggio 2006)

SCHEDA DEL PRESIDENTE:

• PARTITO POLITICO: Indipendente


• LEGISLATURE DA PRESIDENTE: XIII, XIV
• SENATORI A VITA: Rita Levi-Montalcini
(scienziata), Mario Luzi (poeta e drammaturgo),
Emilio Colombo (politico), Giorgio Napolitano
(politico), Sergio Pininfarina (imprenditore)
• GOVERNI: D’Alema II (dicembre 1999-aprile
2000), Amato II (aprile 2000-giugno 2001),
Berlusconi II (giugno 2001-aprile 2005), Berlusconi
(aprile 2005-maggio 2006)

• Elezione
Ciampi ottiene 707 voti, il 70% nel quale non includono Lega e Rifondazione Comunista.
• Biografia:
È stato primo presidente del consiglio tecnico e primo presidente della repubblica indipendente. Il
nome Carlo Azeglio Ciampi nasce da un compromesso nella famiglia (mix tra Carlo Alberto e
Massimo D’Azeglio). Studia alla Normale di Pisa e destina la sua tesi alle minoranze religiose.
Durante questo periodo visita la Germania nazista a Lipsia, nel 1940 va in guerra e nominato
Generale → farà parte della guerra in Grecia e Albania.
Nel 1943 dopo l’armistizio, come gli altri soldati può essere nominato __ di leva, Ciampi decide di
attraversare la linea Gustav invece di allearsi alla Repubblica di Salò e si rifugia in Abruzzo da un
professore Calogero e si lega (fino alla fine della sua esistenza) al partito d’Azione.
Fa il concorso per diventare vicepresidente della Banca d’Italia dopo aver fatto gavetta come
segretario (dal 76 al 79).
- Scandalo nel 79’ → mandato di arresto per Baffi e Sarcinelli, ovvero presidente e
segretario della Banca d’Italia. Questo avvenne dopo gli scandali del Banco Ambrosiano
gestita da Calvi e Sindona. La corrente piduista nonostante tutti i gravi fiscali avrebbe
voluto salvare la banca ma verrà dichiarata insalvabile.
Baffi e Sarcinelli verranno arrestati ma poi scarcerati e dichiarati innocenti nell’83.
Ormai hanno lasciato il posto e Andreotti nomina Ciampi alla banca d’Italia.

- Nel 1982 → divorzio tra Banca d’Italia e ministro del tesoro, la prima diventa
indipendente. Grande inflazione nel 82 e nell’86 la Lira viene svalutata.
- Nell’88 viene svolto un comitato tra i procuratori delle banche centrali e i ministri
per la creazione di una moneta unica che sfocerà nel Trattato di Maastricht.

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Nel 93’ diventa Presidente del Consiglio e in seguito ministro del tesoro nel governo Prodi e nel
governo D’Alema. Per questo Ciampi gode di enorme stima.
Il capo del PDS Veltroni incontra il capo dell’opposizione Fini, il quale accetta il nome di Ciampi e
si ha un’elezione plebiscitaria per Ciampi.
• Azioni da presidente e governi
Il primo obiettivo di Ciampi è quello di attuare una presidenza da garante e non da governante come
lo era stato Scalfaro, accusato di aver svolto un ruolo troppo “attivo”. Fa nascere il progetto di un
rilancio del “patriottismo repubblicano” sdoganando la parola “patria”. Non tarda a far capire che
questa riscoperta della patria verrà attuata veramente, compie infatti, un viaggio toccando tutte le
cento province.
Dividiamo la presidenza in due fasi:
Inizia il mandato con il governo D’Alema e subito Ciampi attua un viaggio in Albania, dove
imperia la guerra in Kosovo.
D’Alema sperava di ottenere il consenso popolare attraverso le regionali e data la sconfitta dà le
dimissioni (aveva promesso di fare così in caso di sconfitta).
L’incarico viene dato a Giuliano Amato:
• II GOVERNO AMATO (da indipendente di sinistra)

- Ciampi nei confronti di questi governi, scrive una lettera in cui richiede di essere
informato di ogni evento che avverrà nei governi esteri. I rapporti in generale saranno
buoni ma Ciampi spingeva per la legge sul conflitto di interessi e sulla legge delle
riforme costituzionali (riforma titolo V).
Ciampi ha molti dubbi su quest’ultima riforma costituzionale, soprattutto in termini di
troppi poteri concessi alle regioni, soprattutto nel campo della sanità. La prima proposta
che in realtà,
Il csx alle elezioni del 2001 non candida Amato ma Rutelli (sindaco di Roma) e viene formata
un’alleanza con i partiti di centro anche ma prende solo il 15%. Il cdx ha un ottimo risultato e
Berlusconi (che negli anni 90 aveva rischiato di abbandonare la politica per problemi di salute).
Forza Italia si riconferma (dopo il 94) il primo partito d’Italia.

• II GOVERNO BERLUSCONI (11 giugno 2001 – 23 aprile 2005, 2 governi con un


rimpasto e sarà il governo più longevo della storia repubblicana)
Ciampi si distinguerà da una serie di azioni simboliche, il 2 giugno 1999 organizza una parata
militare nei fori imperiali (nel 77 era stata abolita da Leone per risparmiare giorni di ferie) e anche
l’inserimento delle frecce tricolori. Il terzo simbolo inserito da Ciampi è quello di riaprire il
Vittoriano a Roma.
Ciampi si inserisce nel dibattito storico e si scontra con Della Loggia secondo cui l’8 settembre ___
muore la patria italiana e Ciampi si oppone a questa visione dato che secondo lui quel giorno è
rinata la repubblica. A Cefalonia vennero uccisi più di 10mila persone durante la Seconda guerra
mondiale, Ciampi la visita (come avevano fatto Einaudi e Pertini).
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Seconda parte mandato (dal secondo e terzo governo Berlusconi):
- Berlusconi ha una forte stabilità di governo e rimane per quasi 5 anni, esso è considerato
un periodo piuttosto tranquillo. Quest’impressione viene rivalutato completamente
grazie ai diari di Ciampi.
- Ciampi invia la stessa lettera che aveva mandato ad Amato in cui vuole essere informato
della politica estera e dà dei consigli personali in cui consiglia di collaborare con
l’opposizione e consiglia di concludere il discorso sul conflitto di interessi.
- Berlusconi aveva promesso di nominare un tecnico di grande spessore; infatti, viene
nominato Renato Ruggiero (1° direttore generale del GAT, poi diventato VTO)
• Il G8 di Genova sciocca un po’ la Presidenza Ciampi e Berlusconi chiede clemenza ai
cittadini, ciò non avverrà e ci sarà un controvertice dei manifestanti. Avvengono degli
scontri tra polizia e i manifestanti (in cui sono entrati di nascosto manifestanti Black
Block). La polizia penetrerà nelle scuole dove i manifestanti dormivano, picchieranno i
manifestanti e li arresteranno. Quando avvengono questi scontri muore un giovane,
Carlo Giuliani, e il governo e Ciampi difendono le forze dell’ordine. Si aspettavano le
dimissioni di Scaiola, ministro dell’interno, ma darà le dimissioni solo due anni dopo
(dopo la morte di Marco Biagi).

- 11 settembre → caduta torri gemelle. Ciampi attua una politica presidenziale, ha un


ottimo rapporto con Bush e James Baker. Cerca inoltre di incontrare il presidente
egiziano Mubarak, insiste sul risolvere la questione Palestina per ridurre le tensioni
terroristiche.
- 15 ottobre 2001 → Incontro a Washington con Bush di Berlusconi e Ciampi si lamenta
di non essere più informato dal premier.
È un periodo abbastanza complicato, si è appena concluso il trattato di Nizza ed è risultato
insoddisfacente (uno dei trattati fondamentali dell'Unione europea e riguarda le riforme
istituzionali da attuare in vista dell'adesione di altri Stati). Viene iniziato un iter per formare una
costituzione europea e viene proposto il mandato d’arresto europea, accettato da tutti meno che
l’Italia.
- Nel gennaio del 2002 entra in circolo l’euro ma non verrà attuato un controllo sui
prezzi e molti prezzi verranno gonfiati. Questo verrà fomentato da Berlusconi, infatti,
accuserà Prodi il quale era nella commissione europea. Ci fu un dibattito sul cambio tra
euro e lira e vennero fissate le parità tra le monete.
- Enrico Ruggieri dà le dimissioni nell’aprile 2005 e il ruolo verrà svolto da Berlusconi
che svolgerà il ruolo alla Farnesina per circa un anno; Ciampi inviterà più volte
Berlusconi a nominare qualcuno e verrà nominato Frattini fino a un certo periodo, infine,
verrà nominato Fini.
- Tremonti, ovvero il ministro del tesoro, è diventato un punto di riferimento per la Lega
(pur essendo Forza Italia) e ha paura di essere scalzato dal governo. C’è un chiarimento
e nel 2004 lascia il governo al posto di Siniscalco.
Nel 2002 viene attuata una riforma che permetterebbe ai Savoia di rientrare in Italia e nel 2003 il
rientro viene concesso, i Savoia tornano a Napoli nel quale vengono un po’ trattati male.
• Politica estera:

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- Dopo l’11 settembre si apre la guerra in Afghanistan e l’Italia dà il proprio sostegno; la
situazione cambia un po’ quando Bush decide di attaccare anche l’Iraq (era anche una
“vendetta personale” del presidente). Questa guerra divide l’Europa e l’Italia in due,
specialmente quelli della Nuova Europa come la Polonia che sostengono la guerra, e la
vecchia Europa che non la sostiene.
- Berlusconi ha un buon rapporto con Bush ed è convinto della partecipazione dell’Italia
nella guerra.
19 marzo 2003→ convoca il consiglio supremo di difesa, Ciampi invoca l’art. 11 (quindi guerra
solo in caso di difesa e l’attacco armato non è approvato dall’ONU) e quindi l’Italia non
parteciperà alla guerra.
- Con la caduta della statua di Saddam Hussein, finisce la guerra in Iraq e dal 1° maggio
2003, c’è una risoluzione dell’ONU e l’Italia partecipa ad alcune missioni di Peace
Keeping.

Tra il 2004 e il 2005, Ciampi aveva insistito sul risolvere la questione del conflitto di interessi, era
stata proposta la legge Frattini ma risultata alquanto deludente. Ciampi propone a Berlusconi di
creare una fondazione per far confluire tutte le azioni economiche di Berlusconi ma nel 2005
viene realizzata la legge Gasparri per le telecomunicazioni. Ciampi minaccia di rinviare le
leggi al parlamento e chiede modifiche alla legge → lo fa ma fa una brutta figura perché viene
riapprovata e quindi Ciampi è costretto a firmare.
- Diatriba sul potere di grazia e giustizia → a chi spetta il potere di grazia? Si risolve
nel 2004 con la risoluzione del processo per l’uccisione del commissario Calabresi (per
l’omicidio di Pinelli, anarchico). Un ex membro di Lotta Continua, Marino rivela di
essere stato l’assassino di Calabresi, insieme a Bonpresti e quindi si riapre il processo e
sarà alquanto controverso; le dichiarazioni di Marino verranno sentite a 20 giorni di
distanza e risulteranno un po’ alterate.
Risulta che Bonpresti e Marino abbiano ucciso Calabresi su ordine di Adriano Sofri
(giornalista e intellettuale), il quale viene arrestato mentre Bonpresti e Marino scappano
in Francia. Sofri pur considerandosi innocente non chiede la grazia. Nel 2004
Ciampi gli concede la grazia, il che va in conflitto con la volontà del ministro di
Grazia e Giustizia Roberto Castelli, il quale si oppone. Si riapre il conflitto su chi
debba dare la grazia, Ciampi si appella alla corte che emette la sentenza 200 del 2006
che riconosce che il diritto di grazia e indulto (prima sconto totale, indulto
diminuzione di pena) spetta al PdR. Questo apre una nuova prassi ma gli ultimi PdR si
limiteranno a dare una decina di grazie. Sofri, quindi, uscirà di prigione.
Altra questione → nomina dei senatori a vita (in questo periodo tra nominati e ex presidenti si
arriverà a circa 12 senatori in vita).
Scalfaro, infatti, non nominò neanche un senatore a vita ma Ciampi nominerà cinque senatori a vita:
erano morti Giovanni Agnelli, De Martino e Taviani, Ciampi rompe la consuetudine di Cossiga e
Pertini di nominare ex politici illustri e nomina Rita Levi-Montalcini, Mario Luzi (poeta), in più
verranno nominati Sergio Pininfarina (industriale) e i politici Emilio Colombo (DC) e Giorgio
Napolitano (ex PCI), cercando di creare un dualismo DC-PCI e entrambi europeisti.

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Piccola crisi del 2005 → finisce il Governo Berlusconi II e non è possibile fare un rimpasto,
cambia il ministro dell’economia e si ricrea il governo.
• III GOVERNO BERLUSCONI

- Progetto di riforma costituzionale (saggi di Lorenzago), cercano di ridisegnare per


riformare le istituzioni italiane. I saggi presentarono la loro proposta: i partiti avrebbero
dovuto candidare il candidato prima delle elezioni, il quale sarebbe dovuto rimanere fino
alla fine della legislatura e in caso di crisi non si può cambiare governo ma bisogna
ritornare alle urne. In questo caso sarebbero stati depotenziati i poteri del PdR.
Questa proposta andrà al referendum confermativo ma verrà abrogata al 60%.
- Nel 2006 Calderoli propone la nuova legge elettorale per la Camera e per il Senato che
prevede che la coalizione che arriva primo alle elezioni avrà il 55% dei seggi alla
Camera e Senato, in questo caso non c’è nessuna soglia (a differenza della legge truffa
Scelba). Questa legge verrà applicata alle elezioni del 2006 e 2013.
Questa legge avrebbe dato stabilità ma era incostituzionale e non democratica. Ciampi stesso
sarebbe intervenuto perché alla Camera sarebbe stata accettabile ma al Senato no perché per esso
esistono già dei premi di maggioranza per ogni regione.
Il presidente Ciampi conclude il suo mandato con una grande cerimonia, durante l’inizio delle
olimpiadi invernali a Torino. A 86 anni, si pensa a un Ciampi bis ma il presidente ci pensa ma
annuncia che “è meglio fare un solo mandato”. Si conclude quindi la presidenza Ciampi, sarà molto
apprezzata la sua presidenza in cui visiterà tutte le province italiane. Gli verrà affidata la presidenza
del comitato della cerimonia per i 150 anni della repubblica ma rinuncerà forse per protesta contro i
senatori leghisti che non avevano voluto contribuire economicamente.
2006 → ingorgo istituzionale, ovvero quando le elezioni legislative coincidono con quelle del PdR.
Si procede prima alle elezioni del parlamento e dopo del Presidente della Repubblica.
• Elezioni del 2006
Coalizione “Unione” in favore di Prodi con più di 12 partiti che prenderà il 49,81% dei voti.
La coalizione di cdx prende il 49,74% e infatti sarà l’elezione più bipolare della storia. La legge
Calderoli pone dei problemi perché il breve margine consente alla sinistra 340 voti e alla destra solo
277. Al senato invece al contrario il csx prende il 48,96% (148 seggi) e il cdx prende il 50,21% (153
voti). I voti all’estero andranno maggiormente all’Unione, dato che presenterà una singola lista
mentre il cdx di più.
• II GOVERNO PRODI
Avrà vita difficile perché ha una maggioranza molto stretta e ci saranno dei brogli scoperti in cui
verranno pagati 2 milioni a parlamentari per cambiare casacca. Data la lieve maggioranza, il ruolo
dei senatori a vita diventa determinante.
Franco Marini diventa presidente del senato (candidato di csx, mentre il cdx candiderà Andreotti)
mentre alla camera andrà Bertinotti (rifondazione comunista).

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◼ PRESIDENZA NAPOLITANO (15 maggio 2006 – 14 gennaio
2015)
SCHEDA DEL PRESIDENTE:

• PARTITO POLITICO: PCI, PDS, DS


• LEGISLATURE DA PRESIDENTE: XV,
XVI, XVII
• SENATORI A VITA: nei primi 5 anni di
presidenza Napolitano non nomina alcun senatore a
vita, a partire dal 2013, in seguito alla morte di
Andreotti, di Pininfarina, di Rita Levi Montalcini e
di Emilio Colombo, vengono nominati Mario Monti
(economista), Claudio Abbado (direttore
d’orchestra), Elena Cattaneo (farmacologa e biologa
- più giovane senatrice a vita), Renzo Piano
(architetto) e Carlo Rubbia (fisico)
• GOVERNI: Prodi II (maggio 2006-maggio 2008),
Berlusconi IV (maggio 2008-novembre 2011), Monti
(novembre 2011-aprile 2013), Letta (aprile 2013-
febbraio 2014), Renzi (febbraio 2014-dicembre 2016)

Elezioni:
Candidato del csx è D’Alema (per i primi turni non ufficiale), un secondo candidato è Amato (ex
socialista) e il cdx candida Gianni Letta.
Ai primi turni il csx non si mette d’accordo e infatti i voti andranno dispersi, Napolitano aveva
preso un po’ le distanze dalla vita politica italiana per concentrarsi su quella europea mentre
D’Alema era ancora imbrigliato in questioni politiche.
Compare la candidatura di Franca Rame (moglie di Dario Fo), la sinistra cerca di mettersi d’accordo
tra Amato e D’Alema. Nel frattempo, compaiono anche i voti per Umberto Bossi.
Tra il III e il IV scrutinio il csx decide votare scheda bianca ma si nota lievemente la preferenza per
D’Alema, che non piace a tutti. Il IV scrutinio vede la candidatura di Giorgio Napolitano,
Berlusconi dice di non voler votare per un comunista ma comunque in questo scrutinio verrà eletto
al IV scrutinio con 543 voti.
• Biografia
Napolitano viene da famiglia liberale, si impegna nell’antifascismo e fa il volontario per la Croce
Rossa. Fino al 2004 fa l’europarlamentare fin quando decide di non ricandidarsi.
Sarà amico di corrispondenze di Pablo Neruda. Entrerà in parlamento a 28 anni e verrà sempre
rieletto tranne dal 63 al 68 perché la sua candidatura non viene presentata. Per il resto dal 56 al 93
verrà eletto sempre.
Negli anni 70’ diventa pro-europeo, dopo anni di antieuropeismo e Berlinguer manda alcuni
personaggi a studiare le istituzioni europee, tra cui Napolitano che studia con Altiero Spinelli.
Napolitano sarà testimone del progetto Spinelli, in cui veniva proposto un modello federalista.

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5 maggio 2006 si fa portare a casa di Antonio Giolitti e in questa visita riafferma la sua ragione
sulla sua opinione riguardo la guerra in Ungheria (avevano litigato durante la guerra e Napolitano
aveva difeso l’URSS e il PCI, ma tornerà sui suoi passi).
Seconda azione: Napolitano si fa portare a Ventotene alla tomba di Spinelli per rendere omaggio al
padre dell’Unione Europea.
Sarà l’unico insieme a De Nicola ad essere rieletto.
• Azioni da presidente e governi:
Continua il governo Prodi II.
- Il primo governo della presidenza Napolitano nasce ‘male’; a causa della legge elettorale
che fa sì che Prodi abbia la maggioranza alla camera ma non la abbia al senato. La
maggioranza è praticamente sempre in bilico
- Si ha un prima avvisaglia della caduta del governo nel 2007: improvvisamente viene
presentato al senato il disegno di legge sulle unioni civili (bisognerà poi aspettare altri 8
anni perché se ne faccia effettivamente qualcosa), per creare un ‘pax’, un contratto di
unione civile, per le coppie omosessuali; il disegno di legge è sottoposto al voto del
senato, Prodi crede di potercela fare facilmente e scopre solo all’ultimo che mancano un
paio di voti per l’approvazione (uno di questi voti era di Andreotti, che si astiene→
sappiamo che, per regolamento del senato, che astenersi è come votare contro; Andreotti
dirà di non saperlo, ma è assurdo crederli, dopo che ha passato 60 anni in parlamento).
- A partire da questo avvenimento non si apre una vera e proprio crisi di governo,
ma Prodi è chiamato al Quirinale, Napolitano lo rinvia di fronte alle camere per
assicurarsi che effettivamente il governo abbia la fiducia necessaria. Davanti a Camera e
Senato, Prodi riottiene la maggioranza.
- Nel 2008 la situazione peggiore, il governo Prodi non cade a causa della sinistra, come
già accaduto nel ’98 (il voto ostile era di Rifondazione comunista), ma al centro; la
compravendita di senatori, che ormai è un fatto, si somma all’ostilità dell’UDEUR, il
piccolo partito capitanato da Clemente Mustella (faceva parte della coalizione di
governo di Prodi, ha pochi ma decisivi senatori. Diventa ostile perché sua moglie,
Sandra Leonardo, è presa in causa nella cosiddetta operazione giudiziaria ‘why not’, un
processo per corruzione promosso dal magistrato De Magistris (poi sindaco di Napoli).
La moglie di Mustella sarà accusata e poi assolta, egli intanto si ritira dal ministero della
giustizia, per evitare un conflitto di interessi e mostra ‘ostilità’ solo in seguito, a causa
della mancanza di sostegno da parte del governo → passerà addirittura all’opposizione
con Forza Italia).

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L’alleanza di governo crolla, in quanto non ha più la fiducia del senato. L’ultimo scrollone dato
al secondo governo Prodi è la creazione, nel 2007, del Partito Democratico (unione de La
Margherita e del DS). Il PD nomina come primo segretario Walter Veltroni.
Poche settimane dopo, Berlusconi annuncia la fusione di Alleanza Nazionale e Forza Italia, che da
vita a un unico partito di centro-destra, il PDL.
Già nel 2006 il voto è estremamente popolarizzato, ma la nascita dei due partiti nel 2007 non fa che
aumentare la popolarizzazione.

- Fini accetta di far confluire alleanza nazionale nel PDL anche se quest’ultimo nasce
dall’annuncio di Berlusconi per controbattere al nascente PD: la fusione che porta alla
nascita del PdL non è negoziata quanto quella che porta al PD, che è in fase di
preparazione da anni (a partire dal ‘96 con Vivo). La lega di Bossi, pur mantenendo
l’alleanza con Berlusconi, non entra a far parte del PDL.
Intanto, negli ultimi mesi del governo Prodi, due schieramenti divergono su quello che promette
Veltroni (taglio delle tasse) e su quello che effettivamente fa Prodi (risanamento per far scendere il
debito pubblico), nonostante i sue fossero stati associati nel primo governo di centro-sinistra.
- Il governo Prodi, insomma, non ha più la maggioranza, si pone, come nel ’98 e nel
’94, il quesito: ‘si va subito a elezioni oppure no?’. Continuando la prassi di Scalfaro
(‘94→ dini, governo Maccanico e fine primo governo Prodi che diventa d’Alema),
Napolitano sceglie di fare un tentativo di nuovo governo. Da questa scelta nasce una
nuova prassi: quando il leader del partito che viene eletto per stare a Palazzo Chigi è
costretto alla crisi, non si va direttamente a nuove elezioni, ma si cerca, tramite un giro
di consultazioni, di creare un nuovo governo. A seguito delle consultazioni, Napolitano
incarica Gianfranco Marini, presidente del senato, di creare un nuovo governo, che sarà
un governo istituzionale. Marini accetta l’incarico ma presto si accorge di non avere la
maggioranza per ottenere la fiducia, dunque rinuncia. Fallito questo tentativo,
Napolitano non può che sciogliere le camere, facendo si che la legislatura nata del
2006, conclusasi nel 2008, sia la più breve della storia della Repubblica, con
neanche due anni di durata.
• Alle elezioni anticipate del 2008 si presentano due schieramenti:
- Il centrodestra, con il PDL e la Lega, che trionfa, ottenendo il 45,7% dei voti;
- La sinistra, con il PD che si presenta da solo (Veltroni rifiuta il modello Prodi della grande
coalizione con i micropartiti) e che stringe alleanza solo con l’Italia dei Valori di Di Pietro;
il PD arriva al 33% (massimo storico per il PD, ad eccezione del 40% di Renzi alle europee)

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dei voti: per Veltroni si tratterà di una soddisfazione personale mentre, per Italia dei Valori,
che sfora il 4%, di una dura sconfitta. La coalizione di sinistra ottiene solo il 37,4%.
Il trionfo è schiacciante per il centrodestra, che ha adesso la maggioranza alla camera e al
senato.
• GOVERNO BERLUSCONI IV
La legislatura del 2008 inizia abbastanza bene, Veltroni, a capo dell’opposizione, è disponibile al
dialogo con la maggioranza, e tutto fa pensare che questa sarà la legislatura capace di attuare tutte le
riforme in sospeso. Purtroppo, come spesso avviene in Italia, le cose non andranno così. Perché il
quarto governo Berlusconi, che ha a questo punto la maggioranza in Parlamento e tutte le carte in
regola per durare 5 anni, cade nel 2011, dopo appena tre anni?
I motivi sono molteplici: la questione del lodo delle alte cariche dello Stato (1), gli scandali che
colpiscono a livello personale il PDC (2), i dissensi all’interno del PDL(3).
1) Innanzitutto, è complice il fatto che Berlusconi sceglie di far adottare, nuovamente, una
specie di Lodo di unità (in passato era un lodo Alfano, adesso diventa Lodo Schifani -
prendendo il nome del presidente del Senato-). Il lodo Schifani è l’idea che l’immunità di
cui dispone il PDR venga estesa anche alle alte cariche dello stato, tra le quali i presidenti
delle camere e il presidente del consiglio. Sull’irresponsabilità del capo dello stato, che
vorrebbe essere anche del capo del governo, si è discusso molto: se da un lato tutti i cittadini
dovrebbero essere uguali dinanzi alla legge e dunque neanche il PDR dovrebbe disporne,
dall’altro si rende necessaria quando si pensa al fatto che una possibile presa in causa del
capo dello stato metterebbe in dubbio il prestigio stesso delle istituzioni; per quanto riguarda
il presidente del consiglio, però, non c’è dubbio: dopo una lunga battaglia interna, la corte
costituzionale arriva alla conclusione che né il PDC né i presidenti delle camere, possono
beneficiare di alcuna ‘irresponsabilità’, in nome dell’uguaglianza di tutti i cittadini (uno dei
giudici della Corte, Cassese, ha pubblicato un diario dove spiega il dibattito interno per
arrivare a questa conclusione).

2) Il 2009 è un anno complicato per Berlusconi, nascono le prime voci sugli scandali a fondo
sessuale, nasce il nome del bungabunga e all’estero la questione viene spettacolarizzata; a
risentirne è il prestigio delle istituzioni repubblicane. Gli scandali vanno a sommarsi alle
catastrofi naturali e agli eventi internazionali: proprio durante la preparazione del G8, il
terremoto del 6 aprile sconvolge il capoluogo dell’Abruzzo, l’Aquila. Berlusconi aveva
previsto di far svolgere il G8 all’isola della Maddalena (che era stata una base militare
statunitense deposito di missili nucleari, poi riallestita come resort di lusso), ma sceglie
impulsivamente di spostarlo e farlo all’Aquila. Assecondare quest’idea è molto difficile,
dato che quest’ultima è una città distrutta, ma in qualche modo la cosa si riesce a fare.
Napolitano, in sostegno non di Berlusconi personalmente, ma del governo tutto, chiede alla
stampa di rispettare il momento e portare rispetto al governo, cessando gli attacchi al
premier. Il vertice dell’Aquila sarà un successo, ancor oggi ricordiamo le immagini di
Berlusconi, Angela Merkel e Obama che camminano sulle macerie della città distrutta.

3) Siamo alla fine del 2010, quando scoppia un’altra grana: all’interno del PDL i dissensi non
si possono più ignorare. La fusione a freddo tra FI e Alleanza Nazionale non è andata aa
buon fine, la maggior parte dei luogotenenti di Fini si sono integrati bene all’interno del
nuovo partito, ma è proprio Fini, presidente della Camera, a sentirsi isolato ed emarginato a
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Montecitorio. Fini, come possiamo leggere in “Io, Berlusconi e la destra tradita: il
ventennio”, si sente isolato e non appoggiato (è messo in causa per l’acquisto da parte di un
suo familiare di una casa a Montecarlo ceduta come immobile ad Alleanza Nazionale). La
questione culmina in aula, con una scena ormai diventata famosa: durante un congresso del
popolo della libertà nel quale Berlusconi attacca Fini, egli chiede “ma che fai, mi cacci?”,
senza microfono, dando adito a speculazioni. Di li a poco avverrà la scissione, non tutto lo
stato maggiore di Alleanza Nazionale se ne porta fuori (per es. la Russa resta), ma quelli che
lo faranno saranno abbastanza per creare un nuovo gruppo: Futuro e libertà per l’Italia; con
la fuoriuscita di questi deputati dall’alleanza il governo perde la maggioranza al senato.

- Il passaggio dell’autunno del 2010 è molto importante, in questo clima sarebbe potuto
cadere il quarto governo Berlusconi. Per la seconda volta Napolitano sostiene il governo,
non per simpatia, ma mosso dall’idea che il PdR debba cercare di garantire stabilità e
prestigio del Paese all’estero. Pur potendo aprire subito una crisi, il PdR lascia due settimane
di tempo a Berlusconi prima di aprirla. Quando un anno dopo Napolitano verrà accusato di
aver organizzato un complotto per far cadere Berlusconi sarà proprio grazie a questa scelta
che potrà giustificarsi, dicendo di averlo invece appoggiato nell’autunno 2010. Inoltre, in
autunno va approvata la finanziaria, quindi per Napolitano è anche un cattivo momento per
far cadere il governo, deve cercare di impedirlo in ogni modo.
La rottura tra Berlusconi e Fini ha anche un risvolto istituzionale: Berlusconi chiede a
Fini di dimettersi dalla presidenza della camera, nonostante di norma stia al Parlamento (la
Camera) controllare l’operato del Governo. Fini rifiuta di dare le dimissioni, viene trovato il
precedente di Pertini, che nel 1969, scioltosi il partito socialista unificato aveva dato le
dimissioni per poi essere rieletto alla camera nello stesso anno. Fini rimane presidente della
camera fino al 2013.
- Le due settimane di tempo concesse a Berlusconi gli permettono in qualche modo di
ricompattare la maggioranza; si parla di una nuova compravendita di deputati e senatori, che
stavolta non furono pagati in soldi (quindi non furono corrotti), ma semplicemente proposti
al nuovo gruppo di ‘responsabili’ pronto a raggiungere la maggioranza di governo in cambio
di cariche quali sottosegretariato dei ministeri. Questa minicrisi interna non può essere
definita una crisi di governo ma va certamente ricordata.

• Caso Eluana Englaro


Un altro caso che mobiliterà molto gli italiani tra gli ultimi mesi del 2010 e i primi mesi del
2011 sarà quello di Eluana Englaro. Questa è una donna che ha avuto un incidente ed è in coma
vegetativo da 17 anni. Il padre chiede la sospensione delle cure, e questo apre una fortissima
battaglia interna per impedire al padre di mettere fine alla sua vita. Anche l’opinione pubblica si
scaglia contro la sospensione delle cure, mentre il governo si mette in moto con un decreto-
legge detto ‘decreto salva Eluana’, che vorrebbe impedire al padre di trasferita in una clinica
di un’altra regione dove si sarebbe proceduto alla cessazione delle cure. Napolitano rifiuta di
firmare il decreto-legge, dice che il caso, riguardante la bioetica e eventualmente
l’eutanasia, dovrebbe essere approfondito in aula e non può essere risolto con un semplice
decreto-legge. Eluana alla fine morì dopo la sospensione delle cure. Si parlò a lungo del caso,

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nonostante su certi temi non si dovrebbe legiferare d’urgenza, ma si dovrebbe piuttosto
discutere a lungo.
Nello scenario di rapporti sempre più conflittuali tra presidente della Repubblica e presidente
del Consiglio, nel 2011 scoppia la grande crisi finanziaria. In realtà questa ha avuto inizio nel
2007, per questioni bancarie statunitensi: una serie di fallimenti a catena del mercato
immobiliare americano fa temere che ci sia un contagio come quello della crisi del ’29; questo
pericolo verrà arginato perché a livello europeo e internazionale vengono prese misure per
salvaguardare il sistema bancario, anche a discapito dei cittadini. Verrà adottata una nuova
normativa che prevede un nuovo sistema di assicurazione, alimentato dalle stesse banche, che
salvaguarderebbe la situazione se una situazione del genere dovesse ripresentarsi. Nel corso
degli anni, proprio per aver salvaguardato la situazione bancaria nel 2007, gli stati europei
iniziano a essere colpiti dalla crisi generale.
- Nell’estate del 2011, dopo Grecia e Cipro, anche l’Italia entra in crisi. La situazione
italiana è più preoccupante di quella di Grecia e Cipro, in quanto 6 o 7 potenza
economica mondiale e seconda potenza manufatturiera in Europa. Durante l’estate 2011
il fallimento italiano sembra possibile, il debito pubblico inizia ad aumentare a causa di due
ragioni fondamentali: gli interessi sul debito sono molto elevati e quindi, quando salgono i
tassi, il debito cresce a dismisura;
- la legge Rumor (inizi anni ‘60), fa sì che si possa entrare in pensione dopo 19 anni, 6 mesi e
1 giorno di lavoro. Ancora oggi, la conseguenza della legge Rumor, fa crescere il debito
italiano. L’Italia perde la fiducia degli investitori, che non credono lo Stato possa più
rimborsare i suoi debiti, i tassi di interesse iniziano a salire e con loro lo spread cresce
all’inverosimile: si arriva a 550 punti. È a questo punto che viene pubblicata la famosa
lettera di Trichet e Draghi, il primo è il governatore uscente della BCE, il secondo quello
entrante, la lettera è inviata da loro ad Italia e Spagna. La lettera, che contiene consigli su
possibili riforme con lo scopo di controllare i conti pubblici, non verrà mai pubblicata in
Spagna, se non anni dopo, nelle memorie di Zapatero; verrà invece pubblicata in Italia, sul
Corriere della sera. Berlusconi, che fa pubblicare la lettera per comunicare l’appoggio
europeo all’Italia, inizia ad applicare una serie di misure proposte da Trichet e Draghi (→
nasce l’IMU). Inizia uno smottamento del Parlamento, i centristi si riorganizzano, c’è una
fuoriuscita di deputati dal Popolo della libertà, si cerca di creare un nuovo gruppo centrista.
- A fine estate 2011 viene presentato il resoconto finanziario, che fa il consultivo delle
spese dello stato: al momento di votare in Parlamento il consultivo, l’opposizione (il gruppo
di centristi di cui parlavamo due righe fa) decide di astenersi, esso viene approvato, ma è
proprio quando si fa il conto di chi ha votato a favore o si è astenuto, che ci si rende
conto che il governo non ha più la maggiorana.

Berlusconi, a questo punto, va da Napolitano, a porgere le sue dimissioni; a questo punto, i due
concordano un comunicato che delinea il percorso della crisi. Napolitano, in una mossa originale e
innovativa, pubblica subito il comunicato sul sito ufficiale del Quirinale e annuncia che, al termine
delle ultime migliorie alla legge finanziaria, Berlusconi darà ufficialmente le proprie dimissioni. La
grande sorpresa arriva però subito dopo, quando Napolitano sceglie di nominare Mario Monti
sentore a vita per meriti scientifici, economici e per il suo contributo in vece di commissario
europeo. La sua nomina, la prima del mandato di Napolitano, simboleggia l’entrata in
Parlamento di Monti, che quando verrà incaricato di creare un governo, non sarà più
considerato ‘tecnico’ ma parlamentare.
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Dopo il 2011 e la crisi del governo Berlusconi nasce un percorso condiviso che porterà alla nascita
della cosiddetta maggioranza dell’ABC, composta da popolo della libertà (segretario è Alfano →
A), Partito Democratico (segretario è Bersani → B) e gruppo dei centristi (leader Ferdinando Casini
→ C). Il governo è quasi di unione nazionale, solo la Lega e alcuni settori di estrema sinistra sono
contro il governo Monti, che arriva al potere con una fortissima maggioranza. Berlusconi vota a
favore di Monti, non ripetendo l’errore commesso con la nascita del governo Dini, che aveva prima
detto di appoggiare ma poi mai votato, preferendo l’astensione.
• GOVERNO MONTI
- Quello di Monti è, nuovamente, un governo ‘di tecnici’, solo un membro, il Presidente
del Consiglio, è un parlamentare (solo da tre giorni, tra l’altro; N.B.→ parliamo sempre di
governo ‘di tecnici’ e non di governo ‘tecnico’, perché non esiste effettivamente una
differenza tra quest’ultimo e governo ‘politico’). Molto importante è, tra questi tecnici,
Fabrizio Saccomanni, che lascia la ragioneria dello stato per dedicarsi al ministero
dell’economia. La situazione dei conti pubblici è ancora drammatica, per le quali il governo
Monti adotta, nel giro di due settimane, misure molto rigorose; tra queste spicca la Legge
Fornero, che sposta in modo severo l’età di pensionamento degli italiani da 62 a 67
anni. L’emergenza finanziaria è tale che, non liquidando 5 anni di pensioni, si crea
disponibilità di cassa, che permette di salvare lo stato italiano dalla bancarotta.
Il bilancio che si può fare sulla legge Fornero è che ovviamente sarebbe stato meglio alzare
progressivamente l’età di pensionamento, la situazione purtroppo era quella che era e non c’era altra
alternativa. Ad aiutare la situazione, c’è il fatto che l’Italia, come Stato, non sia tenuta a liquidare
subito i debiti che ha presso gli imprenditori; questo permette allo Stato di non andare in perdita
subito, seppur abbia conseguenze sul mondo imprenditoriale. La serie di misure adottate dal
governo Monti porta, infine, ad un miglioramento dei conti pubblici: lo spread è, nel giro di un anno
e mezzo, dimezzato (si arriva a 265 punti base). Forse perché nei sondaggi il governo Monti ha
perso di popolarità, Berlusconi sceglie, nel febbraio 2013, di ritirare il proprio sostegno al
governo, aprendo una nuova crisi. Monti presenta le dimissioni a Napolitano ma resterà al
governo ancora per 120 giorni, gestendo gli affari fino alla nascita del nuovo governo.
• Elezioni 2013
Le elezioni del 2013, che dovevano svolgersi in primavera, vengono anticipate. I risultati vedranno
l’affermarsi quasi uguale di tre grandi poli:
- Il centro-sinistra, con Bersani, candidato premier, vince le elezioni con il 29%, ottiene la
maggioranza relativa alla camera e anche il premio di maggioranza; il PD e i suoi alleati
arriveranno dunque al 55% dei seggi alla camera, senza averne una altrettanto forte al
senato.
- Il centro-destra si avvicina tantissimo al 29% del centro-sinistra;
- Il M5S, praticamente dal nulla, ottiene il 25% del voto degli italiani; è la prima volta che un
nuovo partito raggiunge un simile risultato alle sue prime elezioni (nel ’94 FI era arrivata al
19%).
La situazione, dopo le elezioni del 2013, è del tutto bloccata. Il M5S ha annunciato di non essere
disposto a creare alleanze con alcun partito. Bersani, che guida il centro-sinistra, ha ottenuto un
incarico esplorativo da Napolitano ma sa già che non avrà la maggioranza: ha incontrato i nuovi
capigruppo del M5S, Vito Crimi e Roberta Lombardi, in un incontro trasmesso in streaming e
proposto loro un governo a tempo, che duri anche solo un mese ma che sia capace di creare una

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nuova legge elettorale che corregga le pecche del porcellum, sotto gli occhi di tutti. La sua
proposta è bocciata (il M5S si pentirà in seguito) ed avviene qui una cosa buffa: Bersani si
dimenticherà di andare al Quirinale, non sarà più convocato e non metterà mai ufficialmente
fine al suo mandato esplorativo, cosa per cui, ancora oggi, lo si prende in giro.
- Nonostante la crisi di governo, dopo le elezioni vanno eletti i nuovi presidenti di Camera
e Senato; Monti, che sta ancora gestendo il governo, in attesa che ne venga creato uno
nuovo, fa capire che sarebbe disposto a ricoprire una di queste cariche, ma verrà stoppato in
modo anche brutale da Napolitano, che gli vieta anche solo di pensare di lasciare la gestione
corrente del governo in favore della presidenza di una delle camere (questo ci dà anche
misura del ‘raffreddamento’ dei rapporti tra Monti e PDR). La crisi di governo, che dura nel
tempo, coincide con la fine del mandato di Napolitano, che ha già affermato più volte di non
voler essere rieletto. Dimostrandosi un’ulteriore volta originale, Napolitano nomina una
commissione di saggi che si occupi di proporre riforme costituzionale. La commissione di
saggi, presieduta da Gaetano Quagliariello, è stata soprattutto un modo per guadagnare
tempo in vista dell’elezione presidenziale.

• Elezioni presidenziali 2013


- Alle elezioni presidenziale del 2013 Bersani, consultatosi con il Popolo della libertà per
convergere su un candidato comune, punta su Franco Marini, un ex sindacalista di area
cattolica che andrebbe bene anche all’opposizione di centro-destra e a Berlusconi.
- Il M5S organizza invece una sorta di incontro online, ‘Le Quirinarie’, nel quale si
individuano 10 candidati possibili, tra cui Gino Strada e Stefano Rodotà (vicepresidente
della camera all’elezione di Scalfaro, indipendente di sinistra, uno dei principali redattori
della Carta dei diritti Fondamentali dell’UE, principale teorico dei diritti fondamentali della
persona). Rodotà potrebbe piacere anche al centro-sinistra, ma la sua candidatura è posta dal
M5S come immutabile, cosa che la rende inaccettabile agli occhi del PD.
- In seno al PD c’è già una forte minoranza contraria, che nasce dalle primarie del PD che
Bersani ha vinto con Renzi con il 40% (Renzi non perdonerà a Bersani di non esser stato
incluso tra i 3 rappresentanti della Toscana).
Il 18 aprile 2013, al primo scrutinio, Marini è presentato come candidato di centro-destra e
centro-sinistra, ma ottiene soltanto 521 voti (la maggioranza è a 672 voti). A questo punto, ci si
può chiedere, perché non ripresentare Marini al quarto turno, nel quale i voti sarebbero stati
sufficienti? Secondo Berlusconi Marini è spendibile solo nei primi tre turni, nei quali deve ottenere
una larga maggioranza e non dal quarto in poi.
- I renziani e in parte i dalemiani votano per Sergio Chiamparino, sindaco di Torino, che
ottiene 41 voti. Dopo il primo scrutinio Marini si ritira, al secondo turno sia il centro-
destra che il centro-sinistra votano scheda bianca, per un totale di 418 schede bianche.
- L’unico candidato confermato nel secondo turno è Rodotà, sempre sostenuto dal M5S. Per
quanto riguarda Prodi, ovviamente sostenuto a questo punto dal PD, a mancare sono i voti
dei renziani e dei dalemiani.
- Il terzo scrutinio è ancora intermedio, iniziano a lievitare i voti per Prodi e D’Alema, mentre
Rodotà rimane stabile e il centro-destra continua a votare scheda bianca.
- Tra il terzo e il quarto turno Bersani lancia una sfida, dicendo al proprio partito che sarebbe
opportuno lanciare la candidatura di Prodi, fondatore dell’Ulivo. Il PD è talmente dilaniato
che non voterà in modo compatto neanche Prodi, che sarebbe stato accettato anche dei M5S.

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Bersani trova impossibile stare a capo di un partito tanto diviso ed annuncia le
dimissioni subito dopo la fine delle elezioni.
- Al quinto scrutinio Rodotà raccoglie i suoi voti, centro-sinistra e centro-destra tornano a
votare scheda bianca, dunque Bersani, Alfano e Casini supplicano Napolitano di accettare la
ricandidatura.
- Napolitano rilascia un comunicato stampa in cui dice che il Quirinale si riserva di
scegliere e due ore dopo accetta la ricandidatura, a condizione che il suo mandato
coincida con una serie di riforme costituzionali e che il centro-sinistra e il centro-destra
accettino di fare un governo di grande coalizione. È così che al sesto scrutinio, nel 20
aprile 2013 Napolitano viene rieletto con 738 voti. Del tutto inattesa, la conclusione del
mandato Napolitano ci dà la prima rielezione di un presidente della repubblica. Il governo di
grande coalizione che nasce a questo punto include il popolo della libertà e il PD e sarà
affidato ad Enrico Letta.
Agli sgoccioli della fine del secondo mandato di Napolitano, a partire da intercettazioni sul
telefono di D’Ambrosio, uno dei suoi consiglieri, prima stretto collaborato di Falcone, iniziano a
nascere dubbi su un presunto collegamento tra Napolitano e la trattativa stato-mafia del ‘92/’93.
D’Ambrosio era stato tempestato da telefonate di Mancino (ministro degli interni e poi
vicepresidente del CSM), che voleva da lui informazioni e che aveva poi scritto a Napolitano
dicendo: ‘’lei sa, signor presidente, in che maniera mi so occupando di questo tema’’. È proprio
da questa sua frase che i magistrati iniziano a credere che Napolitano sappia qualcosa che non è
stato detto. Il contenzioso che si apre a questo punto vede Napolitano affermarsi come
innocente, mentre i giudici di Palermo continuare ad indagare, arrivando addirittura ad
intercettare delle sue telefonate. A questo punto Napolitano, come Einaudi, non accetta che
siano minati i poteri della Presidenza della Repubblica, che saranno poi trasmessi al suo
successore, e lo annuncia alla Corte costituzionale. Quest’ultima dà ragione al capo dello Stato,
che ordina la distruzione delle intercettazioni. Napolitano accetterà poi di testimoniare, nel
2014, ribadendo la sua innocenza (le altre personalità messe in causa erano state l’ex ministro
della giustizia, Conso, l’ex presidente Scalfaro e l’ex ministro degli interni, Mancino, tutti e tre
assolti). All’inizio del 2015 Napolitano annuncia le dimissioni, il suo successore sarà
Mattarella, eletto con molta più semplicità.

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